Sei sulla pagina 1di 29

INTRODUZIONE A SOFONIA

Questo profeta è messo all’ultimo posto fra tutti i profeti minori in quanto fu l’ultimo a
profetare prima della cattività. Non fu di molto precedente a Geremia, che visse, al tempo
della cattività. Egli predice la generale distruzione di Giuda e Gerusalemme per mano dei
Caldei ed elenca i peccati che hanno provocato Dio, inducendolo a scagliare la rovina sul
popolo; li chiama a ravvedimento, minaccia analoghe distruzioni alle nazioni vicine e
fornisce incoraggianti promesse di un gioioso ritorno dalla cattività, a tempo debito.
Queste promesse hanno relazione con la grazia dell’Evangelo. Nel primo versetto, abbiamo
qualche informazione sul profeta e il periodo della sua profezia, questi dati così precisi
vanificano ulteriori ricerche.

Sofonia 1

Dopo il titolo del libro, Sof 1:1 abbiamo,

I. Una minaccia della distruzione di Giuda e Gerusalemme, distruzione completa, per mano
dei Caldei. Sof 1:2-4

II. Un’accusa rivolta al popolo, per il grande peccato che ha provocato Dio al punto di
scatenare una tale distruzione. Sof 1:5,6 Questa esposizione continua per il resto del
capitolo, mettendo in luce sia i giudizi incombenti, per poterli opportunamente prevenire, o
disporsi ad affrontarli, sia i peccati che li distrugge, affinché potessero capire di giudicare
sé stessi e giustificare Dio per ciò che stava loro succedendo.

1. Devono stare in silenzio, perché hanno peccato gravemente. Sof 1:7-9 Tuttavia,

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 1


2. Grideranno forte, perché grande sarà la loro distretta. Il giorno del Signore è vicino e
sarà un giorno terribile. Sof 1:10-18 Ecco quali utili e tempestivi avvertimenti Dio diede ai
Giudei, circa l’approssimarsi della cattività! Ma essi indurirono il collo, e questo rese
irrimediabile la loro distruzione.

Sof 1:1-6

Notiamo:

I. L’intestazione del libro, Sof 1:1 nella quale osserviamo,

1. Quale sia la sua autorità, e chi gliel’abbia data. Essa viene dal cielo, non dagli uomini.
Infatti si tratta della parola dell’Eterno.

2. Chi sia lo strumento usato per trasmettere quella parola alla chiesa. Il suo nome era
Sofonia, che significa servo del Signore. Infatti, l’Eterno non fa nulla senza rivelare il suo
segreto ai suoi servi, i profeti. Am 3:7 Eccezion fatta per Zaccaria, del quale viene citato
anche il nonno, la genealogia degli altri profeti, della cui estrazione abbiamo qualche
resoconto, non va mai oltre il padre. Invece, per quanto riguarda Sofonia, si spinge
indietro di quattro generazioni, e l’avo più antico che viene citato, porta il nome di Ezechia,
esattamente lo stesso di Ezechia re di Giuda, 2Re 18:1 al quale probabilmente ci si
riferisce. Se le cose stanno così, il nostro profeta, essendo discendente diretto di quel pio
re e appartenente alla famiglia reale, poteva a buona ragione rimproverare la stoltezza dei
figli del re, come in effetti fa. cfr. Ca 1:8

3. Il periodo in cui profetizzò. Ai giorni di Giosia, re di Giuda, il quale regnò rettamente e,


nel ventesimo anno del proprio governo, iniziò con fermezza e portò avanti un’opera di
riforma, nel corso della quale distrusse gli idoli e l’idolatria. Ora, non è chiaro se Sofonia
profetizzasse al principio del suo regno. Se fu così, si può supporre che le sue profezie
ebbero una grande e positiva influenza su quella riforma. Una volta che lui, messaggero di
Dio, ebbe denunciate le idolatrie di Gerusalemme, Giosia, rappresentante di Dio, le tolse di
mezzo. Le riforme possono progredire e prosperare solo quando magistrati e ministri
fanno, entrambi, la loro parte di dovere al riguardo. Se invece, profetizzò verso la fine del
regno, vediamo con tristezza come un popolo corrotto, ricadde nei disordini del passato.
In tal caso, sembrerebbe che le idolatrie che Giosia aveva abolito, ripresero ai suoi stessi
giorni, quando l’impulso riformatore cominciò ad affievolirsi e a perdere forza. Che
possono mai fare i migliori innovatori, quando un popolo odia essere corretto, come se
ambisse ad andare incontro alla rovina?

II. Il sommario, l’indice di questo libro. L’asserzione prevalente, in esso contenuto, è che
la completa distruzione sta per sopraggiungere su Giuda e Gerusalemme, a motivo del
peccato. Si inizia senza preamboli, né scusanti. Io farò del tutto perire ogni cosa di sulla
faccia della terra, dice l’Eterno. Sof 1:2 La rovina sta per arrivare, è una rovina totale, una
distruzione che procede dall’Onnipotente. Lo ha detto colui che può e vuole mandare ad
effetto ciò che ha proferito: « Io farò del tutto perire ogni cosa. Mi riprenderò ogni cosa

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 2


(così, alcuni). Richiamerò tutte le benedizioni che avevo mandato su di essi, perché ne
hanno abusato, e perciò le hanno perdute ». La distruzione che è stata decretata porterà
via,

1. Le creature inferiori: Farò perire uomini e bestie; farò perire uccelli del cielo e pesci del
mare. Sof 1:3 Avverrà come ai giorni del diluvio, quando tutti gli esseri che erano sulla
faccia della terra furono sterminati. Ge 7:23 Le creature furono a suo tempo create per
l’utilità dell’uomo, ma poiché quest’ultimo ne ha pervertito l’uso e le ha sottoposte a
vanità, cfr. Ro 8:20 per dimostrare la misura della sua indignazione contro il peccato
dell’uomo, Dio, le coinvolge nella punizione. Queste espressioni hanno anche un valore
simbolico e stanno a indicare una totale devastazione. Coloro che volano in alto, come gli
uccelli del cielo, credendosi irraggiungibili dai propri nemici, coloro che possono
nascondersi così bene, come i pesci del mare, credendosi celati allo sguardo degli
avversari, diventeranno tutti loro preda e ne saranno completamente consunti.

2. I figli degli uomini: « Sterminerò gli uomini di sulla faccia della terra. La terra sarà
spopolata e lasciata deserta. Io distruggerò non solo Israele, ma in generale, l’uomo. La
terra si godrà i suoi sabati. Non toglierò di mezzo soltanto gli empi: tutti quanti gli uomini,
compresi quei pochi che sono retti, saranno investiti da questa calamità collettiva. Anche
se questi ultimi non saranno allontanati dal Signore, saranno comunque scacciati di sulla
faccia della terra ». Dio ha la sua causa intentata contro Giuda e Gerusalemme, città e
campagna, egli stenderà la mano contro entrambe, la mano della sua potenza e della sua
ira. Chi conosce la forza della tua ira?. Sl 90:11 Coloro che non si piegheranno sotto la
potente mano di Dio, ne saranno umiliati e annientati. Notiamo: se Giuda, dove il Signore
è conosciuto, e Gerusalemme, luogo della sua abitazione, si allontanano da lui e gli si
ribellano, subiranno anch’esse la sua mano distesa contro di loro.

3. Tutti gli empi, e con essi, tutte le cause d’intoppo. Sof 1:3 « Farò perire … le cause
d’intoppo assieme con gli empi, gli idoli insieme agli idolatri, l’oggetto del peccato insieme
ai peccatori ». Giosia aveva tolto di mezzo le cause d’intoppo, e per quanto era riuscito,
aveva purificato il paese dai monumenti innalzati all’idolatria, sperando di averla
definitivamente debellata, ma gli empi agiranno empiamente Da 12:10 e il cane tornerà
al suo vomito. Quindi, finché non si potrà porre rimedio al peccato altrimenti, i peccatori
dovranno esser consumati, insieme all’intoppo che li fa cadere nella loro iniquità. Ez 14:3
Giacché questo non è stato fatto dalla spada della giustizia, sarà fatto dalla spada della
guerra. Vediamo chi sono i peccatori che saranno consumati.

(a) Gli adoratori dichiarati degli idoli, che sostengono l’idolatria e sono dediti a essa.
Saranno sterminati i resti di Baal, le immagini di Baal e con esse i loro adoratori. Giosia
tolse via una gran quantità di baali, ma quelli che erano così nascosti da sfuggire alla vista,
o così potenti da sfuggire alla mano della sua giustizia, saranno tolti di mezzo da Dio
stesso, eliminando ogni residuo. I Caldei non risparmieranno nessuna delle immagini di
Baal e nessuno degli adoratori d’esse. I Chemarim saranno sterminati. Riguardo a costoro,
leggiamo qualcosa anche nella storia della riforma di Giosia, dove si dice che egli destituì i

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 3


sacerdoti idolatri. 2Re 23:5 Il termine usato in quel passo è proprio Chemarim. Questa
parola significa uomini neri. Alcuni pensano che dipenda dal fatto che vestivano abiti neri,
sforzandosi di apparire più solenni, altri invece suppongono che fosse per i loro volti, che
erano anneriti, a furia di stare davanti agli altari o davanti ai fuochi sui quali bruciavano i
bambini a Moloc. Sembra che costoro fossero assistenti al servizio di Baal. Saranno
distrutti insieme ai sacerdoti, chierici e laici. Perfino il loro nome sarà tolto di mezzo, il loro
ordine sarà del tutto abolito, in modo da essere dimenticato per sempre oppure aborrito
nel ricordo. Fra gli altri idolatri, saranno tolti di mezzo quelli che si prostrano sui tetti
davanti all’esercito celeste, Sof 1:5 che giustificano la loro idolatria col fatto di non
adorare immagini, opere delle loro mani, ma di offrire sacrifici e bruciare incensi al sole,
alla luna e alle stelle, sui tetti delle proprie case. Dio farà saper loro che egli è un Dio
geloso e non intende sopportare rivali. Se qualcuno può aver pensato che quella è
un’idolatria particolare e in qualche modo ammissibile, sarà evidente che agli occhi di Dio
è quanto mai oltraggioso, dare onori a una stella, come a una pietra o a un pezzo di
legno. Anche gli adoratori dell’esercito del cielo saranno consumati, al pari di quelli che
adorano le bestie della terra o i demoni dell’inferno. Il peccato di adulterio non è reso
meno grave dalla piacevolezza dell’adultero.

(b) Saranno consumati anche quelli che pensano di conciliare la controversia fra Dio e gli
idoli, tenendosi a metà strada fra i due. Costoro stanno fra Dio e Baal, adorano sia
Jehovah che Moloc, giurano usando il nome di entrambi, o meglio, prestano giuramento
all’Eterno e poi anche a Malcom. Si impegnano con giuramenti e patti sia al servizio di Dio
che a quello degli idoli. Riguardo al servizio reso al Dio d’Israele, per loro è una
consuetudine, perché è la religione del loro paese e lo è da tanto tempo, quindi non
vedono alcuna ragione per abbandonarla. Però pensano che essa possa essere migliorata
ed abbellita se la si abbina al culto di Moloc, così diffuso nelle altre nazioni e ammirato dai
viaggiatori. In esso c’è molto fascino e splendore. Non possono rimanere per sempre legati
al culto di un Dio del quale non hanno alcuna raffigurazione; vogliono avere qualche
immagine, e quale immagine è migliore di quella di Moloc, un re? Pensano che in effetti il
giuramento prestato a Moloc sia una valida espiazione dei peccati, e per rafforzare tale
giuramento, bruciano i figli in sacrificio all’idolo. Tuttavia, se questo dovesse rivelarsi
sbagliato, sperano di rimediare all’errore, servendo anche il Dio d’Israele. Notiamo: coloro
che pensano di dividere i loro affetti e l’adorazione fra Dio e gli idoli, non solo resteranno
privi dell’approvazione di Dio, ma condivideranno il destino dei peggiori idolatri. Infatti, che
comunione ci può essere fra la luce e le tenebre, Cristo e Belial, Dio e mammona? Colei
che non è la vera madre non si preoccupa del fatto che il bambino sia diviso. Infatti se
Satana ne possiede la metà, lo ha tutto. Ma la vera madre dice: « Non dividetelo ». Poiché
se Dio ne ha solo la metà, non ne ha affatto. Non rimarranno, a lungo, dolci le acque che
sgorgano da un fonte che ne getta anche di amare. Coloro che giurano per Malcom, che
utilità hanno di giurare anche per il Signore?

(c) Insieme a quelli che non hanno mai offerto sé stessi a Dio, saranno consumati anche
quelli che se ne sono allontanati. Sof 1:6 Io distruggerò 1 Quelli che si ritraggono

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 4


dall’Eterno. Sono stati ben istruiti ed hanno ben iniziato, si sono impegnati per lui ed in
principio si sono dedicati al suo servizio, ma poi se ne sono allontanati, volgendosi indietro
e finendo insieme agli idolatri. Hanno abbandonato quelle buone vie di Dio nelle quali
erano cresciuti, disprezzandole. Dio farà sicuramente i conti con quelli che hanno
rinnegato il suo servizio, che pur avendo iniziato per lo Spirito, hanno finito nella carne.
Costoro saranno considerati disertori, per i quali non si dimostra alcuna pietà. 2 Quelli che
non cercano l’Eterno e non lo consultano, non hanno mai fatto alcuna professione di fede
e pensano di trovare in questo delle buone scusanti. Costoro scopriranno che simili
precedenti non li giustificano affatto. Al contrario, proprio questa è la materia dell’accusa:
sono gente atea e incurante, che vive senza Dio nel mondo. cfr. Ef 2:12 Coloro che si
conducono così, sono senza dubbio indegni di vivere, nel mondo, con Dio.

Sof 1:7-13

Si avvertono Giuda e Gerusalemme che l’arrivo di Dio contro di loro è imminente e che fra
breve sarebbe stato in mezzo a loro; la sua presenza come un giusto vendicatore, il suo
giorno, il giorno del giudizio e dell’ira, non è lontano. Sof 1:7 Coloro che non cercano la
vicinanza di Dio come Padre e peccano lontano dalla sua presenza, possono aspettarsi di
stare a cospetto di un Giudice, che chiederà conto del disprezzo che hanno riservato alla
sua grazia. Il giorno dell’Eterno verrà. Gli uomini possono avere il loro giorno adesso e
prendersi la libertà di fare ciò che vogliono, ma il giorno dell’Eterno è vicino. Esso viene
definito come un sacrificio, perché la punizione dei peccatori, che si illudono di trovare
scampo, è un sacrificio alla giustizia di Dio, una sorta di riparazione del suo onore offeso.
Quelli che hanno portato le loro offerte ad altri dèi, diventeranno essi stessi vittime da
sacrificare al vero Dio. Come nei giorni di sacrificio si fa una gran carneficina, lo stesso si
farà in Gerusalemme. Gli uomini saranno uccisi proprio come se fossero agnelli destinati
all’altare, con ben poco rimpianto e pari soddisfazione. Gli uccisi dall’Eterno saranno molti.
Is 66:16 Nei giorni di sacrificio si faceva gran festa banchettando con le carni delle
vittime. Allo stesso modo, i nemici Caldei faranno gran festa degli abitanti di Giuda e
Gerusalemme. Questi sono gli ospiti che Dio ha preparato e invitato perché venissero a
soddisfare la propria sete di vendetta con il massacro, e la loro cupidigia, con il
saccheggio. Osserviamo,

I. Chi sono i destinati al sacrificio, coloro che saranno esaminati e puniti in quel giorno di
giudizio, e di che cosa saranno chiamati a rendere conto.

1. A motivo dell’altezza della sua posizione, la famiglia reale sarà la prima a dover
giustificare la propria superbia, vanità e supponenza. Io punirò tutti i principi e i figliuoli
del re, che si credono al riparo da qualsiasi riprensione. Sof 1:8 Costoro scopriranno di
dover rispondere delle proprie azioni a Dio e comprenderanno che per quanto stiano in
alto, lui è più in alto di loro. Saranno puniti loro e tutti quelli che come loro indossano vesti
straniere, quelli che disprezzando il proprio paese (dove probabilmente c’era l’usanza di
andare in giro in abiti abbastanza modesti, come s’addiceva alla progenie di Giacobbe, che
era un uomo tranquillo cfr. Ge 25:27), si pavoneggiavano seguendo le mode di altre

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 5


nazioni delle quali avevano introdotto i costumi cercando di assomigliargli nonostante Dio
avesse loro ordinato di differenziarsi completamente anche nell’abbigliamento. I principi e i
figliuoli del re si vergognavano di indossare abiti fatti in patria, anche se Dio li aveva
ricoperti di lino fino e di seta. Ez 16:10 Ma loro preferivano andarsi a procurare vestiti
all’estero e non intendevano accontentarsi di abiti che non fossero molto particolari e assai
costosi. Anche la gente di rango inferiore cercava di imitare i principi ed i figli del re.
L’orgoglio nel vestire è cosa che dispiace a Dio ed è sintomo di degenerazione del popolo.

2. Subito dopo, si dovranno fare i conti con i nobili e con i loro valletti e servitori. In quel
giorno, punirò tutti quelli che saltano sopra la soglia, Sof 1:9 un’espressione che
sicuramente a quel tempo doveva essere ben compresa e che probabilmente sottintende
l’appropriazione dei diritti del prossimo. Quando penetravano con la forza e la violenza
nelle case altrui e si appropriavano degli averi che trovavano, saltavano sulla soglia, come
a dire che quella casa era loro e che se ne sarebbero impadroniti. Di conseguenza,
s’appropriavano di tutto quello su cui riuscivano a mettere le mani, e così, riempivano le
case dei loro signori dei beni che ottenevano con violenza e frode diventando, in tal modo,
colpevoli degli atti commessi. A costoro, non servirà a nulla sostenere che tali guadagni
illeciti sono stati acquisiti non per loro stessi, ma per i loro signori, e che ciò che hanno
fatto, lo hanno fatto in ubbidienza a degli ordini. In effetti, l’obbligo che abbiamo di
osservare i comandamenti di Dio è primario ed è più importante di quello di curare gli
interessi di qualsiasi signore terreno.

3. Poi sono chiamati in causa i commercianti ed i ricchi mercanti. Iniquità s’è trovata nella
zona della città che essi abitano, fra gli abitanti del mortaio, un quartiere basso di
Gerusalemme, basso al pari di un mortaio. Era lì che abitavano gli orefici e i mercanti. Ne
3:32 Costoro saranno annientati: (essendo colpiti, dovranno chiudere i negozi e andare in
fallimento). Per meglio dire, tutti quelli ch’erano carichi di danaro sono sterminati, in primo
luogo, per mano degli invasori, poi a causa del denaro che portano con sé, che non solo
non sarà per loro una protezione, ma al contrario, li tradirà esponendoli a maggior
pericolo. I conquistatori mirarono ai ricchi e li deportarono per primi, mentre i poveri del
paese scamparono. Questo si può riferire al generale decadimento del commercio,
presupposto e sintomo della distruzione totale del paese. È un segnale di uno stato di
declino il fallimento dei grandi operatori commerciali e il crollo dei grossi banchieri che,
facendo bancarotta, si trascinano dietro, rovinandole, tante altre persone.

4. Gli ultimi che vengono chiamati a rendere conto sono tutti quelli che se ne stanno al
sicuro e noncuranti, dediti ai piaceri e a una vita pigra e senza regole. Sof 1:12
Provengono da ogni parte del paese, per stabilirsi nei quartieri alti del regno, dove fissano
le proprie dimore e si adagiano nelle comodità e nel lusso. Ma Dio li scoverà e li punirà. Io
frugherò Gerusalemme con delle torce, per scoprirli e fare in modo che possano ricevere
una degna punizione. Questa frase lascia intendere che costoro si nascondevano, come se
si vergognassero del peccato o avessero paura della punizione. Quando si manifestano i
giudizi di Dio, essi sperano di scampare eclissandosi. Però, Dio frugherà Gerusalemme,
come si fa quando si ricerca un malfattore latitante e protetto dai suoi complici. La mano

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 6


di Dio scoverà tutti i suoi nemici, ovunque si nascondano, e punirà non solo gli idolatri
segreti, ma anche gli epicurei e i profani. Proprio queste sono le persone descritte in
questo passo, che riceveranno un segno che le farà scoprire quando verranno
accuratamente ricercate.

(a) La loro indole è sensuale: sono immobili sulle loro fecce, intossicati dai piaceri,
rafforzando sé stessi nelle loro ricchezze ed empietà. Sono al sicuro e tranquilli, e siccome
non hanno mai subito rovesci, non hanno paura d’alcuno, proprio come Moab, che non è
stato travasato da vaso a vaso. Gr 48:11 Si riempiono di vino e bevande forti, bandiscono
ogni preoccupazione, perché, dicono, il giorno di domani sarà come questo. Is 56:12
Dichiarare che sono immobili sulle loro fecce è lo stesso che dire che chiudono il loro cuore
nel grasso. Sl 17:10

(b) Coltivano principi di ateismo. Non potrebbero vivere delle vite così sfrenate, se non
dicessero in cuor loro che l’Eterno non fa né bene né male, come a dire, che non farà
proprio nulla. Negano il suo governo provvidenziale del mondo: « Tutto quello che di
buono e di male c’è nel mondo, dipende dalla ruota della fortuna, non dalle disposizioni di
un governatore saggio e supremo ». Negano anche il suo governo morale e il fatto che
dispenserà premi e punizioni: « L’Eterno non farà alcun bene a quelli che lo servono, né
riserverà alcun male a quelli che gli si ribellano. Quindi, non c’è nulla da guadagnare con la
religione o da perdere col peccato ». Questo era l’effetto della loro sensualità. Se non
fossero stati guidati dai sensi, non sarebbero stati così privi di buonsenso. Non sarebbero
stati così stupidi, se non si fossero istupiditi per amore del piacere. Al tempo stesso, questi
concetti erano la causa della loro sensualità: gli uomini non si farebbero un dio del loro
ventre, se prima non fossero diventati così vacui e meschini, nelle loro fantasie, da
pensare che Dio sia come loro. Ma Dio li punirà, la loro fine è la perdizione. Fl 3:19

II. Quale sarà la distruzione con cui Dio punirà questi peccatori e la condotta che terrà nei
loro confronti.

1. Li ridurrà in silenzio. Silenzio, davanti al Signore, all’Eterno! Sof 1:7 Li costringerà a


rimanere muti, raggelati dall’orrore e dallo stupore. Resteranno senza parole. Allora tutte
le giustificazioni per i loro peccati e le obiezioni contro la sentenza saranno respinte; non
potranno proferir verbo a propria difesa.

2. Li userà come sacrifici. Infatti, quello sarà il giorno del sacrifizio dell’Eterno. Sof 1:8
Egli li darà in mano ai loro nemici e trarrà gloria da questo.

3. Riempirà di lamenti sia la città che la campagna. In quel giorno s’udrà un grido dalla
porta dei pesci, Sof 1:10 un luogo così chiamato perché nelle sue vicinanze doveva
esserci o un laghetto o un mercato del pesce. Questo luogo era compreso nella città di
Davide. 2Cr 33:14 Ne 3:3 Forse è lo stesso posto chiamato altrove della prima porta. Za
14:10 Se così fosse, si capisce bene ciò che segue, un urlo dalla seconda cinta, che era la
seconda porta e doveva essere vicina alla porta dei pesci. Il grido d’allarme percorrerà le
mura di Gerusalemme, da una porta all’altra; vi sarà un gran fracasso dalle colline, un

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 7


forte rumore proveniente dai monti che circondano Gerusalemme, prodotto delle
acclamazioni degli invasori vittoriosi o dai lamenti di coloro che, terrorizzati, vedono la loro
città occupata, o probabilmente, da tutte e due le cose. Tutti gli abitanti della città, anche
quelli che abitano i luoghi più nascosti e protetti, urleranno, Sof 1:11 tanto sarà pesante
la tribolazione.

4. Saranno spogliati di tutti i loro averi, che diventeranno preda del nemico. Le loro
ricchezze saranno abbandonate al saccheggio e costituiranno un bottino davvero
abbondante. Le case saranno rase al suolo e ridotte a una desolazione. Laddove avranno
costruito delle case, non le abiteranno, perché saranno i conquistatori a prenderne
possesso. Coloro che avranno piantato delle vigne, non ne berranno il vino. Invece di
poterlo usare per dare ristoro ai loro amici esangui e bisognosi di conforto, dovranno
cederlo perché ecciti gli animi dei nemici che li combattono. cfr. De 28:30

Sof 1:14-18

Nulla potrebbe essere espresso con più vigore ed energia, o con parole più adeguate, di
quelle date a Giuda e Gerusalemme, come avvertimento, circa l’avvicinarsi della
distruzione a opera dei Caldei, per cercare di spaventare e scuotere un popolo che vive
nella sicurezza e nella sconsideratezza. È sufficiente da far tremare i peccatori di Sion,
poiché si tratta del giorno del Signore, il giorno in cui egli si manifesterà vendicandosi
contro di loro. È il gran giorno dell’Eterno, un’anticipazione del giorno del giudizio, proprio
come accade nella profezia del nostro Salvatore riguardo all’ultima distruzione di
Gerusalemme da parte dei Romani. Mt 24:27

I. Questo giorno dell’Eterno viene indicato come molto vicino. La visione non metterà
molto tempo a realizzarsi, come immaginano quelli che vogliono allontanare il giorno
malvagio. Am 6:3 Quelli che lo vedono lontano, ingannano sé stessi, perché esso è vicino;
è vicino, e viene in gran fretta. Il profeta lancia l’allarme, sentendosi gravemente
preoccupato, come uno che svegli la famiglia gridando “Al fuoco, al fuoco!”, quando il
pericolo è ormai arrivato alla porta accanto. « È vicino; è vicino, è il momento di scuotersi
e fare tutto quello che si può per mettersi in salvo, prima che sia troppo tardi ». È pazzia
sonnecchiare quando la propria condanna non sonnecchia affatto; indugiare, quando
quella invece s’affretta.

II. Se ne parla come di un giorno veramente spaventoso. Il solo avviso di questo giorno
dell’Eterno e il rumore che lo preannuncia saranno così terribili che anche il più valoroso
grida amaramente per la paura, come farebbe un bambino. Sentirne il resoconto sarà
motivo di grande costernazione. Nell’ultimo grande giorno del Signore, gli uomini vigorosi
invocheranno con forza le rocce e i monti, chiedendo di esserne coperti, ma invano.
Osserviamo con quanta enfasi il profeta parli dell’approssimarsi di questo giorno. È un
giorno d’ira, dell’ira di Dio, ira perfetta e somma. Sof 1:15 Per i peccatori, sarà giorno di
distretta e d’angoscia, essi saranno nella tribolazione e non potranno scorgere alcuna
possibilità di sollievo o di scampo. Forse ci si riferisce anche a questo passo, nel trattare le
miserie dei condannati, riferendosi, quanto alle cause, all’ira e indignazione di Dio, e

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 8


quanto agli effetti, alla tribolazione ed angoscia dell’anima dei peccatori. Ro 2:8,9 Sarà
giorno di distretta e d’angoscia degli abitanti del paese, di rovina e di desolazione di tutta
la nazione. Quella terra fertile sarà trasformata in deserto. Sarà giorno di tenebre e
caligine, tutto sembrerà tetro, non vi sarà barlume di conforto, né scintilla di speranza; ci
si guarderà intorno, e tutto apparirà buio. È giorno di nuvole e di fitta oscurità senza alcun
incoraggiamento, mentre ogni cosa apparirà minacciosa. Le nuvole dense sono ancora più
grandi nei giorni di tempesta e bufera.

III. È giorno di distruzione. Sof 1:16,17 Tale sarà,

1. A danno dei luoghi, anche di quelli più forti e meglio protetti. Sarà un giorno di suon di
tromba e d’allarme contro le città fortificate, per abbatterle, e contro le alte torri, per
tirarle giù. Quali forti, quali difese potranno resistere all’ira di Dio?

2. A danno delle persone. « E io metterò gli uomini nella distretta, anche i più forti e
valorosi. I cuori e le mani verranno meno, cammineranno come ciechi, senza fine, perché
han peccato contro l’Eterno; e il loro sangue sarà sparso ». Sof 1:17 Notiamo: coloro che
camminano da malvagi saranno giustamente destinati a camminare da ciechi, sempre
nell’oscurità, nel dubbio e nel pericolo, senza guida o conforto, e alla fine cadranno nel
baratro. Poiché han peccato contro l’Eterno, egli li abbandonerà nelle mani di nemici
crudeli, che ne spargeranno il sangue come polvere, senza il minimo scrupolo. La loro
carne sarà gettata nell’immondezzaio, come se si trattasse di escrementi.

IV. La distruzione di quel giorno sarà inevitabile e universale. Sof 1:18

1. Non vi sarà modo di scampare pagando un riscatto. Né il loro argento né il loro oro, che
così avidamente hanno ammassato in vista di quel giorno, né quello che hanno speso in
gran quantità per procurarsi delle amicizie, li potrà liberare nel giorno dell’ira dell’Eterno.
V’è un altro profeta che riferendosi a questi stessi eventi usa parole identiche. Ez 7:19
Notiamo: i ricchi non avranno alcun vantaggio nel giorno dell’ira. Pr 11:4 Al contrario,
proprio loro sono i più esposti all’ira degli uomini e, insieme alle ricchezze mal guadagnate,
Ec 5:13 alla collera di Dio.

2. Non vi sarà via di scampo nella fuga e nel nascondersi. Infatti, tutto il paese sarà
divorato dal fuoco della sua gelosia, e dunque, dove si potrà trovare un rifugio? Ecco cos’è
il fuoco della gelosia di Dio e qual’è la sua forza. Esso divorerà il paese intero, come potrà
resistergli il singolo individuo? Dio farà distruzione, subitanea distruzione di tutti gli abitanti
del paese, come il contadino che pulisce il suo campo e taglia tutte le spine e i rovi da
bruciare. Notiamo: a volte i giudizi di Dio distruggeranno, completamente e
immediatamente, le nazioni peccatrici. La loro soppressione è realizzata e compiuta in
breve tempo. I peccatori non si lascino ingannare dalla pazienza di Dio, perché quando la
misura della loro iniquità sarà colma, la sua giustizia prenderà il sopravvento e li
raggiungerà, facendo un lavoro rapido e completo.

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 9


Sofonia 2

In questo capitolo abbiamo,

I. Un’accorata esortazione alla nazione dei Giudei, perché si penta e faccia la pace con
Dio, in modo da prevenire i giudizi minacciati, prima che sia troppo tardi. Sof 2:1-3
Questo è conseguente alla rivelazione dell’ira di Dio descritta nel capitolo precedente.

II. L’annuncio dei giudizi di Dio contro alcune nazioni vicine che avevano assistito e gioito
per le calamità abbattutesi sul popolo di Israele.

1. I Filistei. Sof 2:4-7

2. Moabiti e Ammoniti. Sof 2:8-11

3. Etiopi e Assiri. Sof 2:12-15 Tutti questi berranno dalla stessa coppa di tremore messa
nelle mani del popolo di Dio, come predetto anche da altri profeti precedenti e successivi.

Sof 2:1-3

Osserviamo a cosa mirasse il profeta, con quella terribile descrizione dei giudizi che
s’avvicinavano e dei quali aveva parlato nel capitolo precedente. Dal principio alla fine, lo
scopo non era di spingere la gente alla disperazione, ma a Dio e al proprio dovere, e
nemmeno di terrorizzarla fino a perdere la ragione, ma di impaurirla affinché
abbandonasse il peccato. In seguito a ciò, li chiama a ravvedimento, a un pentimento di
tutta la nazione, come unica via per evitare la rovina del paese intero. Osserviamo,

I. La convocazione a un’assemblea nazionale. Raccoglietevi, raccoglietevi. Sof 2:1


Nell’ultima parte del capitolo precedente, aveva detto che Dio avrebbe compiuto una
totale, una subitanea distruzione di tutti gli abitanti del paese. Sulla base di questo, si
poteva immaginare che il consiglio più logico sarebbe dovuto essere: « Disperdetevi e
cercate rifugio dove potete ». In effetti, quello fu il suggerimento fornito, quando più tardi
fu emesso il definitivo decreto della distruzione di Gerusalemme per mano dei Romani:
Allora quelli che saranno nella Giudea, fuggano ai monti. Mt 24:16 Ma qui la cosa è
diversa. Dio avverte, per non colpire e minaccia, per non ferire. Di conseguenza, invita il
popolo a usare i mezzi più opportuni per allontanare la sua ira. La convocazione è rivolta a
una nazione indesiderata (KJ). Questo termine può significare,

1. Che non ha desideri, non ha alcun desiderio di Dio né ricordo del suo nome, non aspira
al suo favore o alla sua grazia: è completamente indifferente a tali cose. Non ha alcuna
aspirazione al pentimento e alla correzione. « Nonostante questo, raccoglietevi, e vedete
se riuscite a ravvivare vicendevolmente questo desiderio ». È così che spesso Dio viene
ricercato da quelli che prima non chiedevano di lui e che non lo cercavano. Is 65:1
Oppure,

2. Non desiderabile, assolutamente non appetibile, che non possiede nulla di piacevole o
che la possa rendere gradita a Dio. La terra d’Israele è stata il paese splendido, Da 11:41

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 10


ma adesso è diventata un luogo non desiderabile, al quale Dio può legittimamente dire:
« Dipartitevi da me ». Mt 7:23 Ciononostante, egli dice: « Raccoglietevi, venitemi vicino,
vediamo se si può trovare qualche rimedio per evitare la rovina. Raccoglietevi, per
umiliarvi tutti insieme davanti a Dio, digiunare, pregare e cercare la sua faccia.
Raccoglietevi, per consigliarvi a vicenda su cosa si debba fare in questo momento così
critico, di modo che tutti possano esaminare la situazione, dare un consiglio, esprimere il
proprio parere. Così si faccia quello che è necessario, sulla base di un accordo, come
un’iniziativa assunta dalla nazione intera ». Alcuni leggono il passo come segue:
« Esaminatevi, sì, esaminatevi, esaminate le vostre coscienze, guardate dentro i vostri
cuori, scrutate e provate le vostre vie, esaminatevi, in modo da vedere quale sia il peccato
che ha provocato una tale disapprovazione di Dio nei vostri confronti e possiate scoprire la
via per tornare a lui ». Notiamo: quando Dio contende con noi, ci conviene esaminare noi
stessi.

II. Le argomentazioni usate per esortarli a una maggiore serietà e sollecitudine. « Agite in
fretta, con ogni speditezza, prima che sia troppo tardi, che il decreto sia reso esecutivo e
venga il giorno stabilito ». Sof 2:2 Lo stile che qui viene usato è molto vivace e
stimolante. Esso è studiato per farli riflettere, come sarebbe giusto facessero tutti i
peccatori, su questi punti:

1. Il pericolo che li sovrasta è molto grave, sono tutti a rischio, è una questione di vita o di
morte, che quindi richiede e merita la maggiore attenzione possibile. Non è uno scherzo,
dunque non bisogna scherzarci sopra. Quella che si è accesa contro di loro è stata la
violenta ira del Signore, che sta per divampare, quel fuoco che nessuno può controllare o
fermare e al quale non si può resistere. « Ciò di cui siete minacciati è il giorno dell’ardente
ira dell’Eterno, il completo versamento della coppa d’essa che si avrà in quel grande
giorno » di cui s’è appena parlato. Ca 1:14 « Non avete la preoccupazione di
prepararvi? ».

2. Esso è davvero imminente. « Scuotetevi al più presto, prima che il decreto diventi
esecutivo, perché poi sarà troppo tardi, avrete perduto un’opportunità che non si
presenterà mai più. È come se quel decreto fosse sul punto di partorire: esso produrrà
quel giorno, quel giorno terribile che sarà come la pula, vi trascinerà in cattività, come
pula portata via dal vento ». Noi non sappiamo quel che un giorno possa produrre, Pr
27:1 ma sappiamo bene che cosa produrrà il decreto emanato contro i peccatori
impenitenti, che quindi dovrebbero essere estremamente preoccupati di pentirsi, a tempo,
nel tempo accettevole. Notiamo: è saggezza di quelli con cui Dio ha una controversia
accordarsi presto con lui, mentre sono ancora per via, prima che la sua terribile ira li
raggiunga, per non essere più rimossa. In una situazione del genere, ogni ritardo è
estremamente pericoloso e potrebbe essere fatale. Se induriranno il cuore, saranno
distrutti. Quanto solleciti dovremmo essere tutti noi, nel fare la pace con Dio, prima che lo
Spirito ci abbandoni o cessi di lottare con noi, prima che venga meno il giorno della grazia
o quello della vita, che sia decisa la nostra condizione eterna, dall’altra parte del grande
baratro!

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 11


III. Le indicazioni fornite per fare tutto questo in modo efficace. Non basta riunirsi
insieme nella costernazione: bisogna impegnarsi con molta serietà e calma ai doveri
prescritti. Cercate l’Eterno. Sof 2:3 Vengono esortati alla ricerca, per trovare misericordia
davanti a Dio. Infatti, questa è la regola: Cercate e troverete. Lu 11:9 All’intera nazione è
stata rivolta la chiamata per radunarsi insieme, ma dalla maggior parte d’essa, ci si potrà
aspettare ben poco. Se il paese sarà salvato, questo accadrà per la sollecitudine e
l’intercessione di pochi fedeli. Per questo è a loro in particolare che viene diretta
l’esortazione. Osserviamo,

1. La descrizione che se ne dà. Sono gli umili della terra, del paese. Il fatto che sia
costituito dagli umili della terra è un carattere distintivo del popolo di Dio. È il suo
documento d’identità, la sua divisa. Essi sono modesti, semplici e umili ai loro stessi occhi.
Sono mansueti, gentili e accondiscendenti, non s’adirano subito, non s’adirano molto, non
s’adirano a lungo. Sono la gente pacifica del paese. Sl 35:20 Sono sottomessi e ubbidienti
al loro Dio, a tutti i suoi precetti e a tutte le sue provvidenze. Essendo mossi da queste
virtù e disposizioni, hanno praticato le sue prescrizioni, quindi, hanno ubbidito alle sue
leggi e osservato le sue istituzioni, hanno preso a cuore il proprio dovere, si sono spesi per
il rafforzamento del suo onore e del suo interesse nel mondo.

2. Che cosa si chiede loro. Devono cercare, il che indica una ricerca attenta e uno sforzo
costante, in modo da conoscere e adempiere al proprio dovere.

(a) Devono cercare il Signore, il suo favore e la sua grazia, rivolgersi a lui in ogni
occasione, chiedergli le cose di cui hanno bisogno, cercarlo presto, diligentemente e
costantemente.

(b) Devono cercare la giustizia. « Cercate Dio, affinché adempia alle promesse fattevi, e
cercate di abbondare ancora di più nell’adempimento dei vostri doveri. Cercatelo, affinché
vi sia imputata la giustizia di Cristo e le grazie dello Spirito di Dio siano innestate in voi.
Siate affamati e assetati di tali cose ».

(c) Devono cercare l’umiltà. Questa era una grazia nella quale eccellevano di già, tanto da
esser chiamati umili della terra, e tuttavia, dovevano continuare a cercarla. Notiamo: quelli
che sono molto buoni devono sforzarsi di essere migliori; coloro che hanno ricevuto molta
grazia, devono pregare e adoperarsi per averne ancora di più. Per meglio dire, coloro che
eccellono in qualche grazia particolare, devono cercare di eccellere di più perché è qui che
saranno fortemente provati dagli avversari, è qui dove gli amici si aspetteranno di più ed è
qui dove c’è il pericolo che possano sentirsi troppo al sicuro. Si dixisti, Sufficit, periisti.
Di’soltanto che sei tutto quello che devi essere e che sei imperfetto. Nei difficili tempi di
prova che si avvicinano, gli umili avranno modo di esercitare tutta l’umiltà che hanno e
scopriranno che è poca cosa. Per questo, dovrebbero cercarla con zelo, pregando che
quando nei suoi disegni provvidenziali Dio darà loro occasione di usarla, egli stesso dia
loro, per grazia, la capacità di esercitarla, per mostrare la propria mitezza a tutti gli
uomini, in ogni circostanza, in modo che possa essere praticata ogni volta che si rendesse
necessaria.

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 12


IV. I motivi di incoraggiamento ad avviarsi su questa strada. Forse, sarete messi al
coperto nel giorno dell’ira dell’Eterno.

1. « In particolare, voi che siete gli umili della terra. Anche se il giorno dell’ira del Signore
verrà sulla terra, voi sarete al sicuro, sotto una protezione speciale. Per certo, io ti riserbo
un avvenire felice. Gr 15:11 A te darò la vita come bottino. Gr 45:5 Ma in quel giorno io
ti libererò. Gr 39:17 Forse sarete messi al coperto. Se qualcuno sarà protetto, questi
sarete voi ». Gli uomini retti non possono essere sicuri d’essere sempre protetti da ogni
male temporale, perché le cose accadono similmente a tutti, ma essi sono i maggiori
candidati a essere custoditi e a resistere al meglio, grazie a una cura speciale della
Provvidenza. Il fatto che costoro potranno sperimentare la bontà della natura di Dio, è
esposto in maniera dubitativa, non perché non sia una vera e propria promessa, ma per
conservarli in un santo timore e attenzione, in modo che non vengano meno e non
facciano qualche cosa che possa privarli della divina protezione. Notiamo: coloro che in
tempi di malvagità generalizzata conservano la propria integrità, possono ben sperare che
in tempi di calamità collettiva, Dio troverà loro un luogo di rifugio, dove staranno al sicuro
e tranquilli. Come dice Lutero, saranno nascosti aut in coelo, aut sub coelo, o in cielo o
sotto il cielo, nel possesso del cielo o sotto la sua protezione. Altrimenti,

2. « Voi che appartenete a questa nazione, sebbene essa sia indesiderabile, sarete protetti
nel giorno dell’ira del Signore contro le nazioni circostanti. Quando i suoi giudizi si
manifesteranno, sarete tenuti al riparo. Il vostro paese sarà protetto per amore di quei
pochi umili che stanno sulla breccia per allontanare l’ira di Dio ». Deve essere cura di tutti
noi assicurarci di essere protetti nel giorno dell’ira di Dio. Se ci teniamo al sicuro nella
stanza del dovere, Dio ci nasconderà nella stanza della sicurezza. cfr. Is 26:20 Se
prepariamo un’arca, quello sarà il nostro luogo di rifugio. Ge 7:1

Sof 2:4-7

Similmente a quello che fanno anche altri profeti suoi contemporanei, qui Sofonia predice
quale sarà la sorte delle nazioni vicine durante la distruzione che sarà provocata in quella
regione da parte di Nebucadnetsar e dei suoi vittoriosi Caldei. Questo ha lo scopo di,

1. Risvegliare il popolo dei Giudei, facendoli riflettere su quanto sarà violenta, profonda ed
estesa l’imminente inondazione di calamità, in modo che il giorno del Signore, ormai
prossimo, possa apparire il più terribile, e quindi essi vi si possano sollecitamente
preparare come per un diluvio generale.

2. Consolarli col pensiero che la loro situazione, sebbene triste, non sarà unica (Solamen
miseris socios habuisse doloris, l’infelice trova consolazione nel fatto d’avere compagni del
suo duolo), e più che questo, col pensiero che sebbene Dio possa essere apparso come un
nemico che li ha combattuti, in realtà è rimasto loro amico e nemico dei loro nemici,
contro i quali, con indignazione eserciterà le sue vendette per i torti che costoro avevano
inflitto al suo popolo. In questi versetti leggiamo il destino dei Filistei, confinanti e vecchi
nemici del popolo d’Israele. In quel paese v’erano cinque città capitali, delle quali se ne

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 13


citano solo quattro: Gaza, Ascalon, Asdod ed Ecron. La quinta, Gat, non è citata, alcuni
pensano che la ragione sia perché a quel tempo era soggetta a Giuda. Costoro erano
abitanti della regione marittima, Sof 2:5 perché il loro paese giaceva sulle rive del Mar
Grande. A loro viene associata la nazione dei Cheretei, che era confinante 1Sa 30:14 e
che sarebbe caduta insieme alla loro, com’è predetto anche in altri passi. Ez 25:16 Qui il
paese dei Filistei è chiamato Canaan, perché apparteneva a quel territorio che Dio aveva
dato al suo popolo Israele e faceva parte dell’eredità promessa (Giosuè 13:3). Questo
paese spettava di diritto a Israele (è lo stesso che in passato era appartenuto ai cinque
principi dei Filistei) e quindi era illegale che adesso i Filistei ne avessero riacquistato il
dominio, Gc 3:3 cosa che qui viene ricordata contro di loro. Sebbene è possibile che i
diritti altrui siano usurpati anche per lungo tempo, alla fine il giusto Dio vendicherà l’abuso
commesso.

I. Qui viene predetto che i Filistei, gli usurpatori, saranno espropriati e quasi del tutto
estirpati. Contro di loro c’è una minaccia di carattere generale che, in quanto proveniente
da Dio, implica ogni miseria: la parola dell’Eterno è rivolta contro di te. Sof 2:5 Si intende
la parola dei profeti del passato, che sebbene non ancora adempiuta, si realizzerà a suo
tempo, Is 14:31 e anche la parola presente, pronunciata da questo profeta, che è contro
di loro. Notiamo: sono veramente in ben misero stato quelli che hanno la parola del
Signore contro, perché nessuno dei suoi detti cadrà a terra a vuoto. Coloro che si ribellano
ai precetti della parola di Dio, subiranno le minacce rivolte verso di loro. L’effetto sarà la
loro distruzione.

1. Dio stesso ne sarà l’autore. « Io ti distruggerò, io stesso manderò a effetto ciò che dico
e voglio ».

2. Sarà una distruzione completa, che si estenderà a tutte le parti del paese, città e
campagna. Gaza sarà abbandonata, sebbene adesso sia una città popolosa. È predetto
che la calvizie colpirà Gaza. Gr 47:5 Alessandro il Grande razziò quella città, e più avanti,
troviamo che essa era un deserto. cfr. At 8:26 Ascalon diventerà una desolazione, un
esempio di desolazione. Asdod sarà cacciata in pien mezzogiorno. Proprio nel pieno
dell’arsura, non avrà ombra alcuna, nessun rifugio ove proteggersi. Saranno costretti ad
andare in cattività proprio nel momento in cui saranno più disagiati a motivo del tempo
inclemente, e questa sarà una circostanza che aggraverà la loro condizione. Anche Ecron
sarà sradicata allo stesso modo, proprio lei che a suo tempo aveva ben piantato le proprie
radici. La terra dei Filistei sarà spopolata; nessuno più l’abiterà. Sof 2:5 Dio creò la terra
perché fosse abitata, Is 45:18 altrimenti l’avrebbe fatta invano. Però, se gli uomini che
sono stati creati per servire Dio, non agiscono coerentemente a ciò, è giusto che, di
conseguenza, quella terra non risponda agli scopi della sua creazione nel servire da
abitazione per gli uomini. Talvolta il peccato dell’uomo l’ha sottoposta a questa vanità. cfr.
Ro 8:20

3. Sarà una distruzione assoluta. La regione costiera, che in passato è servita come porto
per le navi e abitazione dei mercanti, adesso sarà del tutto abbandonata e non sarà più

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 14


che pascoli, grotte di pastori, e chiusi da greggi. Sof 2:6 Probabilmente questo sarà un
uso migliore di quello che se n’è fatto sotto il dominio dei principi dei Filistei!

II. Qui si predice cha la casa di Giuda, la legittima proprietaria, riavrà il dominio d’essa.
Sof 2:7 Il rimanente di quelli che saranno tornati dalla cattività, quando Dio li visiterà, si
coricheranno nelle case di Ascalon, vi riposeranno la sera, quando saranno stanchi e
bisognosi di dormire. Quivi pascoleranno, insieme ai loro greggi. Notiamo: alla fine, Dio
ristabilirà il suo popolo nei suoi diritti, anche se per un lungo tempo esso ne dovesse esser
privato.

Sof 2:8-11

I Moabiti e gli Ammoniti costituivano entrambi la posterità di Lot. I loro territori erano
riuniti insieme e insieme erano riuniti ad Israele. Per questo, vengono considerati un
tutt’uno nella profezia che si rivolge contro di loro.

I. Erano entrambi accusati dello stesso crimine, che consisteva nell’aver mortificato e
umiliato il popolo di Dio, rallegrandosi delle sue sventure. Hanno insultato il mio popolo.
Sof 2:8 Finché il popolo di Dio s’era tenuto strettamente al proprio dovere, è probabile
che costoro lo screditassero per la peculiarità della sua religione. Adesso che s’era rivoltato
contro Dio ed era incorso nella sua disapprovazione, lo umiliavano anche per questa
ragione. È sempre stata sorte comune del popolo di Dio d’essere insultato e mortificato
per una ragione o per l’altra. È così che il serpente antico sputa il suo veleno. Alla base di
tutto questo c’è l’orgoglio. Questo avverrà loro per il loro orgoglio, perché hanno insultato
e trattato con insolenza il popolo dell’Eterno degli eserciti, ritenendosi più buoni, più
grandi, migliori sotto ogni aspetto. Il popolo di Dio è più che sazio di disprezzo. Sl 123:4
Difatti questi due popoli, hanno parlato in modo altezzoso (è così che traducono alcuni,
magna locuti sunt, hanno proferito cose grandi) contro i loro confini, Sof 2:8
specialmente contro coloro che confinavano con il loro paese, oltraggiandoli in ogni
occasione, oppure, contestando le proprietà che essi reclamavano e che si contendevano,
e ridicolizzando la protezione di cui il popolo di Dio si vantava. Costoro hanno insultato e
trattato con insolenza il popolo dell’Eterno degli eserciti, come se si trattasse di gente
ormai distrutta e abbandonata. I discorsi pomposi e vacui costituiscono l’autentico
linguaggio dei nemici della chiesa. 2Pi 2:18 « Ma io ho udito » dice Dio « e vi farò ben
sapere che ho udito. Ho ascoltato, e farò i conti con loro ». cfr. Gd 1:15 Il fatto che Dio
ascolti le offese e le mortificazioni che ci vengono rivolte è una buona ragione perché noi
siamo come un uomo che non ascolta. Sl 38:14-15 Invero, non solo Dio ne prende
cognizione, ma è personalmente coinvolto dagli insulti lanciati contro il suo popolo, perché
essi sono i suoi. Non v’è dubbio che quelli che guardano con disprezzo il popolo dell’Eterno
degli eserciti disonorano in tal modo l’Eterno degli eserciti. Confronta l’accusa del tutto
identica rivolta a Moab e Ammon in Ez 25:3,8.

II. Entrambi condividono lo stesso destino. Quelli che si sono uniti nell’iniquità possono
aspettarsi d’essere associati nella desolazione. Vedi con quanta solennità sia pronunciata
la sentenza che grava su di loro. Colui che ha l’autorità di emanarla e la capacità di

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 15


eseguirla è l’Eterno degli eserciti, il Signore sovrano di tutto, l’Iddio d’Israele, che è geloso
dell’onore del popolo. È lui che l’ha detto, che ha giurato com’è vero ch’io vivo. Sof 2:9 La
sentenza vuole,

1. Che Moabiti e Ammoniti siano del tutto distrutti, come Sodoma e Gomorra, i segni delle
cui rovine giacciono sotto al Mar Morto, ai confini dei paesi di Moab e Ammon. Saranno
devastate quasi allo stesso modo, se non con lo stesso mezzo (il fuoco dal cielo), per non
essere abitate mai più, o comunque, per un lungo tempo. Il paese non produrrà altro che
ortiche al posto di frumento e al posto delle piacevoli fonti d’acqua, delle quali la regione
abbonda, non resteranno che saline.

2. Che Israele prevarrà su di loro, li saccheggerà ed entrerà in possesso del loro paese a
seguito di una guerra legittima. Notiamo: talvolta, il giusto giudizio di Dio fa sì che gli
uomini orgogliosi provino l’umiliazione di essere calpestati proprio da quelli che essi
avevano orgogliosamente maltrattato. Questo avverrà loro per il loro orgoglio.

III. Anche altre nazioni saranno umiliate nello stesso modo, perché solo il Signore deve
essere esaltato. L’Eterno sarà terribile in particolare contro Moabiti e Ammoniti, che a loro
volta erano un terrore per Israele. Sof 2:11 Infatti,

1. Le divinità pagane devono essere tolte di mezzo. Troppo a lungo hanno dominato; i
loro adoratori le hanno innalzate e se ne sono gloriati. Ma ora il Signore annienterà (nella
KJ, affamerà) tutti gli dèi della terra, li priverà delle loro roccaforti. I pagani nutrivano la
sciocca convinzione che i loro idoli si nutrissero delle offerte e mangiavano il grasso dei
loro sacrifizi. De 32:38 Omnia comesta a Belo, Bel mangia tutto. Ma qui si promette che,
quando la fede cristiana sarà stabilita nel mondo, gli uomini saranno distolti dal servizio di
questi idoli muti, ne dimenticheranno gli altari e non porteranno loro più alcun sacrificio.
Così saranno affamati e i loro sacerdoti saranno resi scarni (così, letteralmente). Tutto
questo sottintende la vanità di quegli idoli: far patire loro la fame dipendeva dalle
disponibilità dei loro adoratori. Dio, invece, dice: Se avessi fame, non te lo direi. Sl 50:12
Questo presuppone anche la vittoria del Dio d’Israele ai loro danni. Ora riconosco che
l’Eterno è più grande di tutti gli dèi. Eso 18:11

2. Le nazioni pagane devono convertirsi. Quando l’Evangelo si sarà diffuso, gli uomini
saranno portati ad adorare colui che vive per sempre (infatti, quello è il comando
dell’Evangelo eterno), ciascuno dal luogo ove si trova. Ap 14:7 Non avranno più necessità
di andare a Gerusalemme per adorare l’Eterno, ma dovunque siano, potranno rivolgersi a
lui. Io voglio dunque che gli uomini facciano orazione in ogni luogo. 1Ti 2:8 Dio sarà
adorato non solo da tutte le tribù d’Israele e dagli stranieri che vorranno unirsi a esse, ma
anche da tutte le isole delle nazioni. Questa è una promessa che guarda con favore al
nostro paese natio, una delle più importanti “isole delle nazioni” dalle quali Dio sarà
glorificato.

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 16


Sof 2:12-15

Mentre Nebucadnetsar vittorioso, procede con le sue conquiste, la coppa viene fatta
girare. Non solo i popoli confinanti con Israele, ma anche quelli che abitano regioni remote
dovranno rendere conto dei torti fatti al popolo di Dio. Gli Etiopi e gli Assiri saranno messi
a dura prova.

1. Saranno chiamati a rendere conto gli Etiopi, o Arabi, che in alcuni casi sono stati motivo
di terrore per Israele (ad esempio, al tempo di Asa-2Cr 14:9). Voi pure, Etiopi, sarete
uccisi dalla mia spada. Sof 2:12 Nebucadnetsar era la spada di Dio, lo strumento nelle
sue mani, con il quale questi e altri nemici sarebbero stati soggiogati e puniti. Sl 17:14
NR

2. Quelli che subito dopo verranno accusati e chiamati per udire quale sia il loro destino,
sono gli Assiri, insieme alla città capitale della loro monarchia: Ninive. Colui che è la spada
di Dio stenderà la mano contro il settentrione, distruggerà l’Assiria e se ne impadronirà.
L’Assiria era stata la verga dell’ira di Dio contro Israele, e adesso Babilonia è la verga
dell’ira di Dio contro l’Assiria. Is 10:5 Egli ridurrà Ninive una desolazione, come predetto
più avanti e più minutamente da parte del profeta Naum. Osserviamo:

(a) Quanto fosse stata florida la condizione di Ninive nel passato. Era stata la festante
città, che se ne sta sicura. Sof 2:15 Ninive era così forte da non temere alcun male,
quindi viveva beatamente e senza tener conto di alcun pericolo. Era talmente ricca da
sentirsi sicura nel possedere ogni bene, quindi era una città festante, piena di gioia e
spensieratezza. Godeva di un dominio senza rivali, per questo diceva in cuor suo: « Io, e
non v’è nessun altro fuori di me, che può paragonarsi a me, nessuna città al mondo può
pretendere di eguagliarmi ». Con i suoi giudizi, Dio può terrorizzare anche i più sicuri,
umiliare i più altezzosi, e rovinare il divertimento di quelli che ora ridono di più.

(b) Quanto completa sarà la rovina di Ninive. Sarà resa una desolazione. Sof 2:13 Quella
città così lussuosa in passato, sarà trasformata in un cumulo di macerie, tanto da
diventare 1 Ricettacolo delle bestie. Sarà una zona tanto deserta, che in mezzo a lei
giaceranno greggi e animali d’ogni specie. Per meglio dire, sarà un luogo così
abbandonato, desolato e terrorizzante, che vi andranno a vivere bestie selvatiche di ogni
genere: il pellicano e la civetta, gli uccelli che ispirano più tristezza, faranno i nidi in quel
che resta delle case, come talvolta fanno nei vecchi edifici abbandonati, e disabitati. I
capitelli che stanno al sommo delle colonne, le finestre, le soglie e tutti i pregiati lavori in
legno saranno nel più totale abbandono. Su di loro si appollaieranno questi mesti, infausti
uccelli, dei quali si udirà il grido. Ecco come i canti di gioia saranno trasformati in orribili
strepiti! Quanto a sproposito gli uomini si vantano di edifici monumentali e ricchi
ornamenti, quando sanno che tutto lo sfarzo di tali cose avrà una fine! 2 Oggetto di
scherno fra i viaggiatori. Coloro che in passato venivano da lontano per soddisfare la
propria curiosità alla vista degli splendori di Ninive, adesso la guarderanno con disprezzo

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 17


pari, all’ammirazione del passato. Chiunque le passerà vicino fischierà e agiterà la mano,
Sof 2:15 scherzando sulla sua desolazione, facendone materia di facezie: « Ecco la fine di
Ninive orgogliosa ». Non piangeranno e non si torceranno le mani, perché le avversità di
quelli che nella prosperità sono stati insolenti e altezzosi non ispirano né pietà né
considerazione. Al contrario, fischieranno e agiteranno la mano, dimenticando che forse
anche la loro rovina non sarà poi così lontana.

Sofonia 3

Adesso torniamo a Gerusalemme, perché dobbiamo nuovamente ascoltare che cosa Dio ha
da dirle,

I. In segno di rimprovero e minaccia, per la moltitudine delle iniquità che vi si trovano,


delle quali sono dati diversi esempi, con le loro varie aggravanti. Sof 3:1-7

II. In segno di promessa della misericordia e grazia che Dio ancora ha in serbo per lei. Le
promesse riguardano in linea di principio due cose:

1. In mezzo a essa, Dio porterà avanti una gloriosa opera di riforma, li purificherà dai loro
peccati, li ricondurrà a sé. Qui vi sono molte promesse di questo genere. Sof 3:8-13

2. Porterà avanti, tra di loro, una gloriosa opera di salvezza, dopo averli preparati a
riceverla. Sof 3:14-20 Quindi, un liberatore verrà per Sion, e per sgombrarsi la via,
allontanerà da Giacobbe l’empietà. cfr. Ro 11:27,28 Queste promesse dovevano avere
pieno compimento nei tempi dell’Evangelo e in forza della grazia dell’Evangelo.

Sof 3:1-7

Ci si potrebbe meravigliare del fatto che Gerusalemme, la città santa dove si conosceva
Dio e nella quale grande era il suo nome, fosse diventato un luogo del quale si dà
un’immagine così oscura. E potrebbe sembrare strano che dove albergava una tale
abbondanza dei mezzi della grazia, ci potesse essere una simile corruzione e
contaminazione, e che Dio permettesse tutto questo. Ma la situazione era proprio questa,
a dimostrazione del fatto che la legge non ha condotto nulla a compimento. Eb 7:19 Se
questa era la vera natura di Gerusalemme (e non v’è dubbio che le cose stessero così,
perché i giudizi di Dio non descrivono mai le cose in modo peggiore di quello che sono),
non c’è da meravigliarsi che il profeta incominci il suo discorso con un “guai alla città
ribelle”. Infatti, il Dio santo odia il peccato, anche in quelli che gli stanno più vicini, anzi, in
essi lo odia ancora di più. Uno stato di peccato è e sarà sempre una condizione che implica
guai.

I. Qui si dà un quadro negativo della città in generale. Ecco come la città fedele s’è
trasformata in prostituta!

1. Getta vergogna su sé stessa: è ribelle e contaminata. Sof 3:1 S’è resa infame (così
alcuni), la città ingorda (così a margine), che si ingozza in continuazione, tutta presa dalla

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 18


carne, per soddisfare le proprie concupiscenze. Il peccato è causa della corruzione e
contaminazione di persone e di paesi, che sono resi odiosi alla vista del Dio santo.

2. Fa torto ai propri vicini e abitanti. È città d’oppressione. Mai nessun luogo ebbe statuti e
giudizi retti come questa città, e malgrado ciò, non ve ne fu una più ingiusta
nell’amministrazione del governo.

3. È esasperante per il suo Dio. Cammina in modo contrario a lui, sotto ogni punto di
vista. Sof 3:2 Egli ha dato la sua legge e ha parlato per mezzo dei suoi servi, i profeti,
indicandole il bene da compiere e il male da evitare. Ma essa non dà ascolto ad alcuna
voce e non si preoccupa minimamente di fare ciò che le è comandato. Egli l’aveva
sottoposta alla sua eccellente disciplina, sia per mezzo della parola che per mezzo della
verga, ma essa non aveva accettato né l’istruzione della prima né la correzione della
seconda. Non s’era sottomessa alla volontà di Dio e non aveva risposto alle sue
aspettative. Egli la esorta a dipendere da lui, dalla sua potenza e dalle sue promesse, per
essere liberata dal male e colmata di ogni bene, ma essa non si confida nell’Eterno. La sua
fiducia è riposta nell’alleanza con le nazioni più che nel patto con Dio. Egli le dà i segni
della sua presenza e ha istituito norme perché essa abbia comunione con lui, ma lei non
s’accosta al suo Dio, non lo cerca nel luogo da lui designato, dove ha promesso di
incontrarla. Se ne rimane a distanza, e dice a Dio: Ritirati da noi! cfr. Gb 22:17

II. Qui c’è un quadro molto negativo dei suoi responsabili. Coloro che con la loro influenza
dovrebbero reprimere il vizio e la profanità, sono essi stessi grandi modelli e promotori
d’empietà. Quelli che dovrebbero essere i medici sono invece la sua peggior malattia.

1. I suoi capi sono feroci e barbari come leoni ruggenti che depredano tutto ciò che li
circonda e sono temuti e odiati da tutti. Usano il proprio potere per distruggere e non per
edificare.

2. I giudici, che dovrebbero essere i difensori dell’innocenza offesa, sono lupi della sera,
rapaci ed ingordi, e la loro crudeltà e bramosia sono entrambe insaziabili. Non rosicchiano
alcun osso finché non sia mattina (KJ). Nella crudeltà e nell’oppressione prendono una
gioia e una soddisfazione così grandi, che quando hanno divorato un uomo retto, lasciano
le ossa da parte, come uno spuntino da rosicchiare il mattino seguente.

3. I suoi profeti, che pretendono d’essere gli speciali messaggeri di Dio, sono millantatori e
perfidi, visionari, impostori, vacui ed inconsistenti, dal parlare vano, uomini che non hanno
alcuna coerenza e nei quali non si può riporre fiducia. Erano così abituati a scherzare, che
non si capiva quando parlavano sul serio. Tutte le loro pretese profezie non erano che
schiuma, essi stessi ridevano in segreto di quelli che avevano ingannato.

4. I suoi sacerdoti, che in virtù del loro ufficio sono degli insegnanti, e hanno
responsabilità delle cose sante, sono sleali verso il mandato che hanno ricevuto e lo
tradiscono. Costoro, pur essendo tenuti a preservare la santità del santuario, lo
profanavano, insieme agli incarichi sacri che lo riguardavano e ai quali avevano il dovere di

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 19


dedicarsi. Erano sacerdoti simili ad Ofni e Fineas: con la loro empietà rendevano
spregevoli i sacrifici del Signore. Dovevano spiegare e applicare la legge, giudicando
conformemente ad essa, invece le facevano violenza sia nello spiegarla quanto
nell’applicarla. Ne corrompevano il significato e la pervertivano, sostenendo cose del tutto
contrarie. Facevano in modo che la legge dicesse quello che garbava loro, ricorrendo a
ragionamenti forzati, per servire le proprie inclinazioni. Così, nei fatti, la rendevano vana.

III. Qui abbiamo le aggravanti di questa generale corruzione degli abitanti di


Gerusalemme di ogni ordine e rango.

1. Essi avevano i segni della presenza di Dio e i vantaggi che potevano derivare dalla
conoscenza della sua volontà, insieme a tutti i motivi per cercare quella volontà,
nonostante ciò, perseveravano nella disubbidienza. Sof 3:5

(a) Avevano l’onore e il privilegio della Shekinah, dimora di Dio nel loro paese, che nessun
altro popolo aveva. « L’Eterno è giusto in mezzo a lei, per prendere conoscenza di tutte le
sue mancanze e lodare tutte le cose buone che fa. Egli è in mezzo a lei come un Dio
santo, e quindi, le contaminazioni d’essa diventano motivo di maggiore offesa. De 23:14
È in mezzo a lei come un Dio giusto, e quindi punirà gli affronti che gli verranno arrecati,
nonché i torti e le offese che vi fate a vicenda ».

(b) Avevano davanti l’esempio stesso di Dio, nelle rivelazioni di sé che egli aveva
concesso. A tale esempio dovevano conformarsi. « Egli non commette iniquità, e quindi,
neanche voi dovreste commetterne. La grande regola che stava davanti a loro era questa:
« Siate santi, perché io son santo. Le 11:44 Dio sarà fedele con voi; voi non siate sleali
verso di lui ».

(c) Mandava loro i suoi profeti, alzandosi presto, e ordinando loro di andare. Ogni mattina
egli mette in luce i suoi giudizi, di primo mattino, e non manca mai. Mostra loro
chiaramente quale sia il bene che richiede e glielo rammenta. Egli risveglia, ogni mattina
risveglia il mio orecchio. Is 50:4 Sveglia i suoi profeti al levar del sole, affinché essi
mettano in luce tutto ciò che necessitano per la loro pace. Quindi, in definitiva, cosa
avrebbe potuto fare di più, per la sua vigna, per renderla fertile? cfr. Is 5:4 Nonostante
questo, il perverso non conosce vergogna. Quelli che sono stati ingiusti in passato,
continuano a esserlo e non si vergognano della propria nequizia, non sanno arrossire. Se
avessero un qualche senso d’onore, un residuo di pentimento, non camminerebbero in
modo così contrario alla loro professione di fede e alle istruzioni che hanno ricevuto. Ma
per quelli che non provano più vergogna non c’è più alcun rimedio.

2. Dio aveva posto davanti ai loro occhi degli importanti esempi della sua giustizia, che
avevano lo scopo di metterli in guardia. Io ho sterminato delle nazioni, le sette nazioni di
Canaan, che la terra stessa ha rigettato, a motivo della loro empietà. Sof 3:6
Considerando questo esempio, avrebbero dovuto fare attenzione a che il paese non
vomitasse anche loro. Le 18:28 Altrimenti, questo passo potrebbe riferirsi a qualcuna
delle nazioni vicine che erano state devastate a causa dell’iniquità, e particolarmente alla

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 20


nazione d’Israele, le dieci tribù. Le loro torri sono distrutte, le loro torri alte e ben
fortificate, il loro orgoglio e la loro potenza sono andati distrutti. Ho rovinato le loro strade,
sì che non vi passa più alcuno, le loro città son distrutte e giacciono in rovina, in modo che
nessuno potrà più percorrerle. Non vi si trova più alcun uomo, nessun abitante, tutti sono
stati uccisi oppure condotti in cattività. Sono stati i nemici a compierlo, ma Dio l’ha
approvato: Io li ho sterminati. Dio ha deciso tutto questo per essere di avvertimento a
Gerusalemme. Ez 23:9,11 « Io dicevo: Se soltanto tu volessi temermi, sicuramente questi
giudizi scatenati sugli altri, sarebbero per te un freno nel seguire pratiche altrettanto
empie; sicuramente accetteresti la correzione insita in quegli eventi provvidenziali. Ci si
dovrebbe aspettare che tu non intenda continuare a peccare come quelle nazioni, una
volta che avrai visto le rovine che il peccato ha provocato su di loro! ». Non potevano non
vedere in pericolo la propria casa, nel momento in cui quella del vicino era già in fiamme.
Quando abbiamo paura, sarebbe il momento di temere Dio.

3. Aveva messo davanti a loro la vita e la morte, il bene e il male, per mezzo della sua
parola e della sua provvidenza.

(a) Li aveva rassicurati circa la continuazione della loro prosperità, se lo avessero temuto
e avessero ricevuto le sue istruzioni. In questo modo la loro dimora non sarebbe stata
distrutta come quella dei vicini. Se avessero tenuto conto dell’avvertimento e si fossero
convertiti, il passato sarebbe stato perdonato e la loro tranquillità sarebbe stata
prolungata.

(b) Aveva fatto sentir loro il peso della verga, anche se li aveva custoditi dalla spada.
Tutte le punizioni che t’ho inflitte avevano lo scopo di castigarti, perché non fossi
condannato. Dio aveva fatto ricorso a tanti espedienti diversi, per richiamarli a sé, ma
sempre invano. Non erano stati conquistati dai modi gentili e neppure quelli più duri
avevano avuto alcun effetto. Infatti, essi si affrettavano a pervertire tutte le loro azioni.
Nel loro vivere peccaminoso, erano risoluti e decisi, impegnati e più che mai solleciti a
soddisfare le proprie voglie e a tal fine non trascuravano alcuna opportunità. Dio si era
levato di buon mattino, per mandar loro i suoi profeti, ma loro si erano alzati ancora
prima, per chiudere e sigillare la porta davanti a loro. L’empietà era generale: tutte le loro
azioni erano corrotte. Questo lo dovevano solo a sé stessi, non potevano accusare il
tentatore: loro soli dovevano portarne la colpa. Essi pervertivano tutte le loro azioni
volontariamente e deliberatamente. Infatti, ognuno è tentato dalla propria concupiscenza
che lo attrae e lo adesca. Gm 1:14

Sof 3:8-13

Da quello che si capisce dai versetti precedenti, per Gerusalemme le cose andavano molto
male. Aveva una pessima reputazione e sembrava incorreggibile, incurabile, insensibile alla
misericordia ed anche ai giudizi. Ci si potrebbe dunque aspettare di leggere, che per
queste sue mancanze, venga completamente abbandonata e rigettata come argento di
scarto, dal momento che non ha accettato la correzione dei profeti e della provvidenza, e
che quindi divenga anch’essa una desolazione, come lo sono stati i suoi vicini. Invece,

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 21


ammiriamo e meravigliamoci per le ricchezze della grazia divina, che dalla malvagità degli
uomini trae occasione per apparire ancora più splendida. Essa andava di male in peggio,
perciò aspettami, dice l’Eterno. Sof 3:8 « Poiché come si vede la legge non ha condotto
nulla a compimento, v’è … l’introduzione d’una migliore speranza. Eb 7:19 Coloro che
soffrono per le corruzioni della chiesa, aspettino Dio fino a quando manderà nel mondo il
suo Unigenito, che salverà il suo popolo dai loro peccati Mt 1:21 e manderà il suo
Evangelo per riformare e purificare la chiesa e per santificare un popolo scelto, tratto sia
fra i Giudei che fra i Gentili ». In effetti, ve ne furono alcuni che secondo tali indicazioni ed
incoraggiamenti, aspettavano la redenzione, questa redenzione di Gerusalemme, e
l’attesero a lungo, fino al suo arrivo. Lu 2:38 Gesù è venuto in questo mondo per fare un
giudizio. Gv 9:39

I. Per vendicare i torti fatti contro la sua chiesa. Per far cadere e distruggere i nemici
d’essa, i suoi nemici spirituali. Tenendo presente che la distruzione di Babilonia e degli altri
oppressori del popolo di Dio, ai tempi dell’Antico Testamento, fu un modello e un felice
presagio. Egli si leverà per il bottino, per menare in cattività dei prigioni, Sl 68:18 vincere
e spogliare le potenze delle tenebre e quelle terrene che si levano contro il Signore e
contro il suo Unto. Egli li distruggerà con uno scettro di ferro. Sl 2:5,9 11:5-6 Il suo
disegno è di radunare le nazioni, di riunire i regni. Per mezzo dell’Evangelo di Cristo,
predicato ad ogni creatura, tutte le nazioni sono convocate a presentarsi insieme, davanti
al Signore Gesù, che sta per stabilire il suo regno nel mondo. Ma poiché la maggioranza
dell’umanità non ubbidirà alla chiamata, egli verserà su di essa la sua indignazione. Infatti,
chi non crede è già giudicato. Gv 3:18 Quando sarà stabilito il regno del Messia, vi sarà
sulla terra, angoscia delle nazioni, Lu 21:25 una grande afflizione; tale, che non v’è stata
l’uguale dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà. Mt 24:21 Allora Dio
riverserà sulle nazioni il suo sdegno, l’ardore della sua ira, per ripagarle dell’opposizione e
della furia che hanno usato contro il Messia e il suo regno. Sl 2:1,2 Allora tutta la terra
sarà divorata dal fuoco della mia gelosia. Giudei e Gentili dovranno rendere conto della
loro opposizione all’Evangelo. Principati e potenze saranno spogliati perché se ne faccia un
pubblico spettacolo e il Redentore vittorioso trionferà su di loro. Dopo che Dio avrà
stabilito il regno dei cieli fra gli uomini, la fine di quelli che continuano a essere del mondo
e ad avere l’animo alle cose della terra sarà la perdizione. Fl 3:19 Saranno divorati dal
fuoco della gelosia di Dio.

II. Per sistemare le mancanze che troverà nella sua chiesa. Una volta che Dio avrà deciso
la restaurazione d’Israele e il ritorno della sua pace e prosperità, troverà il modo di
realizzare il suo proposito, riformando e vivificando la virtù e pietà del popolo. Infatti,
questo è il modo di procedere di Dio, nei confronti di singole persone come della
collettività: prima li rende santi, poi, felici. Queste promesse furono in parte adempiute
dopo il ritorno dei Giudei da Babilonia, quando per effetto della cattività, furono
pienamente guariti dall’idolatria. A quel tempo, il risultato fu soltanto la rimozione di
questo peccato. Ma esse guardano avanti, ai benedetti effetti dell’Evangelo e della sua
grazia, in quei tempi di riforma nei quali oggi viviamo. Eb 9:10

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 22


1. Si promette che vi sarà una trasformazione nel parlare degli uomini, che in passato è
stato generalmente corrotto, ma che adesso sarà condotto con grazia e con sale: Sof 3:9
« Poiché allora io muterò in labbra pure le labbra dei popoli, porterò i popoli a usare un
linguaggio puro, liberandoli da quelle cattive conversazioni cha hanno quasi del tutto
corrotto i buoni costumi ». Notiamo: la grazia della conversione raffina il linguaggio, non
rendendo più eleganti le forme, ma rendendo più saggia la sostanza. Dopo la cattività, fra
i Giudei fu necessaria una riforma della lingua, perché essi avevano mischiato il linguaggio
di Canaan con quello di Asdod, Ne 13:24 e quell’inconveniente doveva essere eliminato.
Ma non è tutto qui: il linguaggio sarà purificato da ogni profanità, concupiscenza e falsità.
Io li convertirò a un linguaggio scelto (così, alcuni); non parleranno più precipitosamente,
ma con prudenza e consapevolezza. Impareranno a scegliere le parole. Notiamo: un tono
di purezza e pietà nella comune conversazione è un’ottima qualità per chiunque. Altre
grazie e benedizioni saranno aggiunte dove Dio abbia già dato un linguaggio puro a coloro
che erano popolo dalle labbra impure.

2. L’adorazione di Dio, secondo la sua volontà, sarà più vivamente praticata con una
corale partecipazione del popolo. Invece di offrire sacrifici e profumi, invocheranno il nome
dell’Eterno. La preghiera è l’offerta spirituale con la quale Dio deve essere onorato. Per
prepararci e renderci idonei a tale dovere, è necessario avere labbra pure. Se non abbiamo
labbra pure, siamo del tutto inadatti ad avere sulla bocca il nome di Dio. La purificazione
del linguaggio, nella comune conversazione, è necessaria per rendere accettevoli le parole
della nostra bocca e la meditazione del nostro cuore nella devozione. Infatti, la fonte getta
essa dalla medesima apertura il dolce e l’amaro? Gm 3:9-12 Viene parimenti promesso
che una volta che il loro linguaggio sarà stato purificato, essi serviranno Dio di pari
consentimento, con una stessa spalla (così, letteralmente). Qui, l’allusione è ai buoi
aggiogati insieme, che vanno di pari passo. Quando i cristiani sono unanimi nel servizio a
Dio, l’opera procede piacevolmente. Questo è l’effetto di un linguaggio santo, purificato da
passioni, invidia, critica. Notiamo: la purezza è la via per l’unità. La riforma dei costumi è
la via per la comprensione. La sapienza che è da alto, prima è pura; poi pacifica. Gm 3:17

3. Coloro che si sono allontanati da Dio torneranno a lui e ne saranno accettati. Di là dai
fiumi d’Etiopia (e cioè, dall’Egitto, così chiamato anche in Is 18:1), oppure da qualche
altra remota contrada, i miei supplicanti, i miei figliuoli dispersi, mi porteranno le loro
offerte. Sof 3:10 Coloro che a motivo della lontananza, hanno quasi dimenticato Dio e i
loro obblighi nei suoi confronti, se ne ricorderanno di nuovo, proprio come il figliuol
prodigo si ricordò della casa di suo padre, mentre soggiornava in un paese lontano. Coloro
che potrebbero avere qualche timore di tornare a lui, perché si trovano smarriti, raggiunti
dai segni della sua disapprovazione, saranno anch’essi radunati sotto le sue ali. I figliuoli
dispersi, che sono lontani, saranno trovati fra quelli che il Signore nostro Dio ne chiamerà.
Sebbene dispersi, Dio li considererà come suoi. Il fatto stesso che egli li chiami figliuoli
dispersi è per loro un onore, sufficiente a controbilanciare tutte le disgrazie connesse al
loro stato. Costoro verranno:

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 23


(a) Con umili petizioni: sono i miei supplicanti. Notiamo: i veri convertiti sono supplicanti
davanti a Dio. Non contendono, ma chiedono mercé al loro giudice. Gb 9:15 Dovunque si
trovino, fosse anche di là dei fiumi d’Etiopia, e cioè molto lontano dalla sua casa di
preghiera, egli ha i suoi occhi su di loro e le orecchie aperte verso di loro. Sono i suoi
supplicanti.

(b) Con sacrifici spirituali. Porteranno le loro offerte, presenteranno sé stessi come
sacrifici spirituali a Dio. Ro 12:1 La conversione dei Gentili è definita anche l’offerta dei
Gentili. Ro 15:16 Insieme a se stessi, porteranno i sacrifici evangelici di preghiera, lode
ed elemosine, tutte cose delle quali Dio si compiace molto.

4. Il peccato e i peccatori saranno estirpati di mezzo a loro. Sof 3:11 Dio toglierà

(a) La giusta vergogna che grava su di loro. In quel giorno, tu non avrai da vergognarti di
tutte le tue azioni. Continueranno ad arrossirne in quanto penitenti, cfr. Ez 16:63 ma non
dovranno più vergognarsene come peccatori che tornano alla propria follia. « Non avrai
più da vergognarti, nel senso che non ti condurrai più vergognosamente, come invece hai
fatto in passato ». Una volta che la colpa del peccato è stata rimossa dalla grazia del
perdono, la vergogna d’esso viene rimossa dalla coscienza del peccatore, e in questo
modo viene santificata, pacificata, purificata dalle opere morte. Quando in una nazione
abbondano l’empietà e gli empi, i pochi giusti che ci sono, si vergognano di quei tali e
della loro stessa nazione. Quando i peccatori si convertono e il paese è riformato, la
vergogna e la sua causa vengono rimosse.

(b) La loro vanagloria fuori luogo. « Io torrò di mezzo a te, non solo i profani, che sono
una vergogna per il tuo paese, ma anche gli ipocriti, che sembrano belli all’apparenza e
trionfano superbamente nella santa città, sul mio monte santo ». In effetti, questi luoghi
erano la gloria d’Israele, ma costoro ne facevano oggetto di vanto personale e se ne
gloriavano, come se si trattasse di fortini inespugnabili destinati a proteggerli nelle loro vie
malvagie. Confidavano in tali luoghi come se fossero la loro giustizia e forza, vantandosi
del tempio dell’Eterno, il tempio dell’Eterno. Gr 7:4 Si vantavano del monte santo, se ne
inorgoglivano, disprezzavano gli altri e addirittura guardavano con noncuranza ai giudizi di
Dio. Notiamo: se non sono giustamente utilizzati come dovrebbero, i privilegi della chiesa
diventano spesso motivo di orgoglio per gli uomini e fondamento delle loro sicurezze. Ma
davanti a Dio è oltremodo offensivo quell’orgoglio che viene sostenuto e alimentato da una
pretesa di santità. Queste cose Dio le ridurrà al silenzio e le toglierà di mezzo.

5. Fra di loro, Dio avrà un rimanente di persone sante, umili e serie, che godranno del
conforto della loro relazione con lui e delle sue cure. E lascerò in mezzo a te un popolo
umile e povero. Sof 3:12 Quando i Caldei deportarono i Giudei in cattività, non lasciarono
che alcuni dei più poveri del paese a coltivar le vigne e i campi, 2Re 25:12 esempi del
rimanente eletto di Dio, che egli s’è appartato. Sono un popolo umile e povero, di basso
rango nel mondo, simile a quello che Dio ha scelto per sé. Gm 2:5 Quelli che vengono
evangelizzati sono i poveri, umili ai propri stessi occhi, afflitti per il peccato, poveri in
spirito. Costoro sono il residuo di Dio, un residuo secondo l’elezione della grazia. Ro 11:4-

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 24


5 « Io me li sono riservati » dice Dio « ed essi confideranno nel nome del Signore ».
Notiamo: quelli che Dio chiama per la gloria del suo nome, sono preparati a confidare nel
suo nome. Più grande è nel mondo la loro afflizione e povertà, maggiore ragione hanno di
confidare in Dio, non avendo nient’altro su cui contare. 1Ti 5:5

6. Questo rimanente eletto sarà benedetto con la purezza e la pace. Sof 3:13

(a) Saranno benedetti con la purezza, nelle parole come nelle azioni. Il residuo d’Israele
non commetterà iniquità, non dirà menzogne. Giustizia e verità li guideranno e li
governeranno, anche se in tal modo dovessero andare contro i loro interessi materiali. Non
solo non diranno nessuna bugia diretta e deliberata, ma nella loro bocca non si troverà
lingua ingannatrice, nella bocca di nessuno. Da parte loro non sorgerà neppure il più
piccolo equivoco.

(b) Saranno benedetti con la pace. Saranno come greggi al pascolo di Dio, pascoleranno,
si coricheranno, né vi sarà chi li spaventi. Non avranno un’indole tremebonda, e d’altra
parte, nessuno incuterà loro paura alcuna. Notiamo: quelli che stanno attenti a non
commettere iniquità non devono temere alcuna calamità, perché non potrà ferirli. Quindi
non può neanche terrorizzarli.

Sof 3:14-20

Dopo la promessa di togliere il peccato, ora seguono le promesse di toglierli dalle


difficoltà. Infatti, quando viene rimossa la causa, cessa anche l’effetto. Ciò che rende un
popolo santo lo renderà di conseguenza felice. Le preziose promesse che qui vengono
fatte a un popolo purificato, avranno il loro pieno compimento nelle gioie dell’Evangelo,
nella speranza e nella gioia del quale, essi sono chiamati a,

1. Rallegrarsi e cantare. Manda gridi di gioia, o figliuol di Sion! Canta di gioia, manda gridi
d’allegrezza, o Israele! In santa gioia ed esultanza, rallegrati ed esulta con tutto il cuore.
Sia una gioia profonda e grande. Coloro che amano Dio con tutto il cuore hanno occasione
di rallegrarsi in lui, con tutto il cuore. È stato promesso Sof 3:13 che i peccati saranno
annullati e le paure ridotte al silenzio. Di conseguenza, rallegrati ed esulta. Notiamo:
coloro che portano avanti la riforma hanno motivo di gioire. Invece, finché continua a
prostituirsi lontano dal suo Dio, Israele non deve rallegrarsi fino all’esultanza, come gli altri
popoli. cfr. Os 9:1 Le promesse di Dio, ricevute con fede, forniscono ai santi costante e
abbondante motivo di letizia. Nel prestarvi fede, essi sono pieni di gioia e pace.

2. Spazzar via ogni scoraggiamento. In quel giorno, si dirà a Gerusalemme (lo dirà Dio,
per mezzo dei profeti e degli eventi provvidenziali, lo diranno i popoli vicini, se lo diranno
essi stessi, vicendevolmente): « Non temere, non aver paura, non permetterle di entrare.
Quando le cose vanno male, non pensare che potranno andare anche peggio, ma spera
che miglioreranno, non aver paura d’ogni cosa. Le tue mani non s’infiacchiscano, non farti
cadere le braccia, in preda alla disperazione, non lasciarti andare, nella fatica e nel
combattimento, cedendo ai dubbi e alle paure. Rianima il tuo spirito, e in segno di ciò,

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 25


tieni alte le mani, quelle mani che sono cadute. Eb 12:12 Is 35:3 Eleva in alto le mani, in
segno di preghiera a Dio, alza le mani per venire in soccorso di te stessa ». La paura
infiacchisce le mani, ma la fede e la speranza le rendono vigorose, e la gioia del Signore
sarà la nostra forza nell’agire come nel soffrire. Vediamo adesso quali sono le preziose
promesse fatte al popolo di Dio per bandire la tristezza e le paure e per incoraggiare le
loro gioie e speranze. Queste promesse sono valide per noi come per loro.

I. Sarà posta fine a tutte le tribolazioni e afflizioni. « L’Eterno ha revocato le sue sentenze
contro di te, ha rimosso tutte le calamità sotto le quali hai sofferto, che erano la punizione
dei tuoi peccati. Il rumore di guerra sarà ridotto al silenzio, la vergogna della carestia
cesserà e il giogo della cattività sarà spezzato. Anche se rimarrà qualche difficoltà, si
tratterà di semplici afflizioni, non di giudizi, perché il peccato sarà perdonato. Egli ha
cacciato via il tuo nemico, che s’era introdotto nella tua terra ed aveva trionfato su di te.
Ha spazzato via il nemico (così, leggono alcuni) come si scopa la polvere fuori dalla casa,
per gettarla nell’immondizia ». Quando avranno spazzato via i peccati con la scopa della
riforma, Dio scaccerà i nemici, con la scopa della distruzione. Se poi dovessero aver
bisogno di correzione, cadranno nelle mani del Signore, le cui misericordie sono grandi, e
non più in quelle degli uomini, le cui misericordie sono crudeli: « Non avrai più da temere
alcun male, non avrai più giorni così malvagi come quelli che hai già attraversato ».
Notiamo: il modo per liberarsi dalle tribolazioni è tenersi lontani dal peccato. Per chi si
comporta in questa maniera, i problemi non saranno così pesanti.

II. Dio concederà loro i segni della sua presenza. Anche se per molto tempo è sembrato
che se ne stesse lontano (erano stati loro a costringerlo ad allontanarsi), egli farà vedere
che adesso è davvero con loro. « L’Eterno, il tuo Dio, è in mezzo a te, o Sion, in mezzo a
te, Gerusalemme, come il sole che sta al centro del firmamento per diffondere la sua luce
e influenza in ogni dove. Egli è in mezzo a te, per essere presente in tutti i tuoi affari e
prendere cura di tutti i tuoi interessi ».

1. « È il Re d’Israele Sof 3:15 e sta in mezzo a te, come un re in mezzo al suo popolo ».
È anche in considerazione di questo, che il nostro Signore Gesù è chiamato Re d’Israele.
Gv 1:49 Egli è e sarà sempre in mezzo alla sua chiesa, fino alla fine del mondo, per
ricevere gli omaggi dei suoi sudditi e concedere loro i suoi favori, anche laddove non vi
siano più che due o tre radunati nel suo nome. Lu 18:20

2. « È l’Eterno il tuo Dio. È tuo in forza del patto, e sta in mezzo a te perché è il tuo Dio, al
quale tu stai a cuore e al quale appartieni. Egli ha instaurato una relazione d’amore con te
e si è impegnato nei tuoi confronti con promesse, dalle quali tu trarrai grande conforto,
poiché egli è in mezzo a te, vicino e pronto a rispettare i suoi impegni ».

3. « Colui che è in mezzo a te come tuo Dio e Re, è potente, onnipotente; può fare per te
tutto ciò che ti necessita o che puoi desiderare ».

4. « Ha impegnato la sua potenza per soccorrerti. È un Potente che salva. Sarà Gesù, che
salverà il suo popolo dai loro peccati ».

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 26


III. Dio si diletterà in loro e nel fare loro del bene. Le parole con cui si esprime questo
pensiero sono molto vivide e toccanti. Egli si rallegrerà con gran gioia per via di te, Sof
3:17 non solo sarà contento di te, per via del tuo pentimento e del tuo cambiamento, non
solo ti accoglierà con favore, ma si rallegrerà di te, come uno sposo gioisce della sua
sposa, o la sposa, dei suoi ornamenti. cfr. Is 62:3-5 La conversione dei peccatori e la
consolazione dei santi, sono motivi di gioia per gli angeli, perché sono motivi di gioia per
Dio stesso. La chiesa dovrebbe essere la gioia di tutta la terra, Sl 48:2 perché è la gioia di
tutto il cielo. Egli si acquieterà nell’amor suo, farà silenzio nell’amor suo (così,
letteralmente). « Non ti rigetterò più come ho fatto in passato, per i tuoi peccati. Mi
acquieterò in te e nella mia relazione con te ». Non saprei dire dove si possa trovare una
simile manifestazione dell’amore di Cristo verso la sua chiesa, se non nel Cantico dei
Cantici. Tu m’hai rapito il cuore, o mia sorella, o sposa mia, … con un solo dei tuoi sguardi.
Ca 4:9 Oh, accondiscendenza della grazia divina! Il grande Dio non solo ama i santi, ma è
deliziato di amarli, felice d’essersi impegnato con questi desiderosi del suo amore.
Esulterà, per via di te, con gridi di gioia. Colui che s’affligge per il peccato dei peccatori, si
rallegra delle grazie e del servizio dei santi ed è pronto a esprimere questa sua gioia con
esultanza. Il Signore prende piacere in quelli che lo temono; in loro, fra breve, Gesù Cristo
sarà glorificato e celebrato.

IV. Dio conforterà quelli che fanno lutto in Sion, simpatizzando con lei nelle sue afflizioni,
e asciugherà le loro lacrime. Io raccoglierò quelli che sono nel dolore lungi dalle feste
solenni; sono tuoi; su loro grava l’obbrobrio! Sof 3:18 Vediamo,

1. Chi sono quelli dei quali Dio si rallegrerà e che farà rallegrare. Al momento, sono
persone nel dolore. Solo questi possono aspettarsi di raccogliere con gioia ciò che hanno
seminato con lacrime. Coloro che al momento fanno cordoglio, saranno gioiosi per
sempre.

2. Quali sono i principali motivi di sofferenza per quelli che sono nel dolore in Sion,
quando Sion stessa è nel dolore. Una gran parte sono le varie calamità. La città è
distrutta, i palazzi sono demoliti, i commerci cessati, come anche la pubblica
amministrazione della giustizia. Ma tutte queste cose sono nulla rispetto alle desolazioni
del santuario, alla distruzione del tempio e dell’altare, davanti ai quali tutto Israele si
raccoglieva tre volte l’anno in occasione delle feste solenni. È per queste sacre e solenni
assemblee che costoro fanno cordoglio

(a) Perché sono nella dispersione. Non c’è alcun tempio al quale andare, e se anche ci
fosse, non ci sarebbe popolo che possa presentarsi, e quindi, l’Eterno ha fatto dimenticare
in Sion le feste solenni e i sabati. La 2:6 Notiamo: la limitazione delle pubbliche
assemblee di culto, la dispersione d’esse da parte dei nemici o l’abbandono da parte dei
fedeli, che hanno portato alla loro soppressione, è causa di grande tristezza per tutta la
gente per bene. Se le vie di Sion fanno cordoglio, La 1:4 fanno cordoglio anche i suoi figli,
i membri viventi di quel corpo che sono così profondamente toccati dalle sue sofferenze.

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 27


(b) Perché sono disprezzati. Per loro, il disprezzo delle assemblee solenni è un grave peso.
È stato sempre destino delle assemblee solenni di dover sottostare a un grande disprezzo.
Infatti, Satana e i suoi agenti le hanno in particolare dispetto, perché esse sono di grande
sostegno, agli interessi del regno di Dio, fra gli uomini. Su tali assemblee sono state
gettate ombre oscure e odiose e questo è un motivo di tristezza per tutti quelli che hanno
una passione per la gloria di Dio e il benessere delle anime degli uomini. Essi riconoscono
che il disprezzo di coloro che spregiano le solenni assemblee ricade su di loro,
infangandoli.

V. Dio riscuoterà i prigionieri dalle mani dei loro oppressori e riporterà a casa quelli che
erano stati banditi e sembravano espulsi per sempre. Sof 3:19-20

1. I loro nemici non potranno più trattenerli nei legami. « In quel tempo, io agirò contro
tutti quelli che t’opprimono, spezzerò il loro potere e così li costringerò a rilasciare la preda
che avevano catturato ». Conficiam, mi occuperò di loro. « Mi occuperò di loro fra breve, e
in modo da farla finita ». Notiamo: coloro che bistrattano ed opprimono il popolo di Dio
hanno preso la strada più rapida verso la loro stessa fine.

2. Saranno messi in condizione di rivendicare e riottenere la propria libertà; tutte le


difficoltà che si frapporranno saranno superate. La chiesa è debole e ferita? Io salverò la
pecora che zoppica come promesso anche altrove. Mi 4:7 Egli la sosterrà quando essa
non potrà sorreggersi da sola. Gli stessi zoppi prenderanno parte al saccheggio. Is 33:23
È dispersa, sembra incapace di riunirsi tutta insieme per il bene di tutti? Io vi ricondurrò, in
quel tempo, vi raccoglierò. Uno stesso gesto di misericordia e grazia sarà sufficiente a
raccoglierli dalla dispersione e a ricondurli in patria. Quando i cuori del popolo sono pronti,
il lavoro si fa rapidamente, e chi può ostacolarlo, se Dio stesso s’è preso l’incarico di
eseguirlo? « Io farò tornare, sotto i vostri occhi, quelli che sono in cattività, dice l’Eterno.
In questo vedrete chiaramente la mano di Dio. Questa è l’opera del Signore ».

VI. In tutto questo, Dio metterà onore su di loro e guadagnerà, per loro, il rispetto di tutti
quelli che li circondano. All’inizio, Israele era stato reso eccelso per gloria, rinomanza e
splendore, su tutte le nazioni. De 26:19 Per questo, l’obbrobrio nel quale era stato
gettato costituiva per loro uno dei maggiori motivi d’afflizione (nulla più della disgrazia,
ferisce quelli che hanno un’alta reputazione). Quindi, quando Dio ritorna in misericordia
verso la sua chiesa, promette che questa riotterrà il suo buon nome. Tutti i motivi di
vergogna saranno per sempre tolti di mezzo, come a Ghilgal (Giosuè 5:9). La chiesa sarà
ricoperta di onore nella stessa misura in cui è stata coperta di disprezzo.

1. Quelli che l’hanno insultata saranno costretti a rispettarla: « Vi renderò rinomati e


gloriosi fra tutti i popoli della terra; quegli stessi che sono stati testimoni della vostra
disgrazia, avranno motivo di cambiare idea al riguardo ». Colui che ha detto: « Questa è
quella Sion di cui nessuno si cura », dovrà adesso dire: « Questa è quella Sion di cui lo
stesso grande Dio prende cura ». Quella che era considerata l’obbrobrio della terra,
adesso sarà considerata la prediletta del cielo.

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 28


2. Quelli che non l’avevano mai conosciuta saranno spinti a renderle onore. « Vi renderò
rinomati e gloriosi fra tutti i popoli della terra ». Sof 3:20 Tale era la condizione della
chiesa giudaica, quando la paura dei Giudei Giudei cadde su tutti i popoli vicini, e alcune delle
nazioni dissero: « Noi andremo con voi perché abbiamo udito che Dio è con voi ». Za
8:23 Lo stesso accadde alla chiesa cristiana quando fu fatta prosperare nel mondo,
perché in essa c’era qualcosa che giustamente
giustamente l’additava all’ammirazione e alla stima di
tutti i popoli della terra. Tale sarà la chiesa universale dei primogeniti, nel gran giorno,
quando i santi saranno riuniti a Cristo, affinché egli sia ammirato e glorificato in loro, e
loro siano ammirati ti e glorificati in lui, davanti agli angeli e agli uomini. Allora l’Israele di
Dio sarà reso rinomato e glorioso per l’eternità.

( Commentario Biblico MATTHEW HENRY ) Pagina 29

Potrebbero piacerti anche