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1)Gli-interventi di incapsulamento riferiti ad un contaminante presente nella zona vadosa

prevedono:
la realizzazione di barriere impermeabili orizzontali
la realizzazione di barriere-impermeabili orizzontali e di barriere-impermeabili verticali
la realizzazione di barriere-impermeabili verticali
2)I processi di soil flushing
sono processi di lavaggio fisico che prevedono la separazione della frazione più fina di
terreno,non contaminata,da quella più- grossolana, contaminata
sono processi di lavaggio fisico-che-prevedono-la separazione della frazione più grossolana di
terreno,non contaminata,da quella più fine,contaminata
sono processi di lavaggio chimico di un suolo contaminato
3)Il lavaggio chimico ex-situ di un suolo contaminato da metalli in forma anionica legati alla
frazione residuale
va effettuato di preferenza con una base
va effettuato di preferenza con un acido
va effettuato di preferenza con un chelante
4) Indicando con S/L il rapporto solido liquido,in quale dei seguenti casi il processo di lavaggio
richiede una quantità maggiore di EDDS,ipotizzando di dover lavare 1-litro di suolo:
S/L=1/2, concentrazione di EDDS = 0,1.MM
S/L= 1/1, concentrazione di EDDS = 0.5 MT
S/L= 2/1, concentrazione di EDDS = 1-M T
5)La rizodegradazione è più efficace
se il metallo è presente in forma anionica
se il metallo ha un elevato coefficiente di partizione ottanolo/acqua
se il metallo ha maggiore affinità per i frutti rossi
se il metallo è solubile

RISPONDERE VERO (V) O FALSO (F)


1) Il processo di humificazione non è indicato per Il trattamento dell'anilina
2) Rispetto alla direzione della falda l'efficacia idrochimica di una barriera idraulica aumenta da
monte verso valle
3) Nei processi biologici,la correzione del rapporto C/N e C/P contribuisce ai processi di
biogaugmentation
4) I processi di incapsulamento con barriere orizzontali non si applicano se la contaminazione
riguarda
contaminanti nella forma di LNAPL
5) Lo strato di protezione interposto tra il terreno vegetale e lo strato di drenaggio nelle barriere
orizzontali
serve ad evitare che possa diminuire la permeabilità del dreno

RISPONDERE VERO (V) O FALSO (F)


1) In un processo di phytoremediation realizzato con Cannabis Sativa (Canapa),l'azione di
rizodegradazione si risente solo sul contaminanti organici.
2) Il processo di soil flushing prevede l'escavazione del terreno ed il suo trattamento con una
soluzione di lavaggio.
3) Tra le principali soluzioni di lavaggio per terreni contaminati da metalli vi sono quelle
acide,che tuttavia non possono essere adoperate efficacemente se il metallo è presente in
forma anionica,come è il caso di Ca —
4) Le barriere Impermeabili orizzontali possono essere applicate sia in presenza di falda che in
assenza di falda.Nel primo caso,tuttavia il loro utilizzo è necessariamente associato alla
presenza di barriere impermeabili di tipo verticale.
5) Tra le barriere impermeabili di tipo orizzontale ve ne sono alcune costituite esclusivamente
da terreni caratterizzati da una capacità di campo molto bassa,che sono in grado di trattenere
le acque di pioggia,senza lasciarle percolare verso il basso.
6) Le barriere reattive permeabili sono riempite di Ferro zero valente il quale ostacola il
movimento della falda,impedendo agli inquinanti Il raggiungimento delle sezioni di valle
rispetto al posizionamento della barriera.
7)Certamente tra le vie di migrazione possibili dei metalli pesanti vi è quella di dispersione in
atmosfera sotto forma di particolato.Lo stesso meccanismo produce la movimentazione degli
Idrocarburi Policiclici Aromatici
8) L'utilizzo dell'EDDS nei processi di soil washing è da preferirsi all'utilizzo dell'EDTA,perché il
primo è maggiormente biodegradabile.
9) La frazione riducibile dei metalli è legata alla sostanza organica presente nel suolo.
10) La rimozione del TCE dai suoli contaminati nei processi di phytoremediation può avvenire
grazie alla volatilizzazione del composto che viene rilasciato in atmosfera attraverso gli stomi
presenti sulle foglie

ESERCIZIO
Calcolare lo spessore di una barriera reattiva permeabile costituita da materiale adsorbente da
adoperare per la bonifica di una falda contaminata da una sostanza A,sapendo che la
concentrazione di A in falda è pari ad x,e che la concentrazione soglia di rischio è pari a x/20. Si
assuma che il materiale adsorbente testato in laboratorio sia stato in grado di ridurre della metà
la concentrazione di inquinante A dopo un tempo di contatto di 1 h.Si assuma altresì che la
conducibilità idraulica (permeabilità) della barriera sia di 4x101 m/s1, lo spessore della falda sia
di 4 metri, il pelo libero della falda si trovi ad 1 m di profondità dal piano campagna, e la velocità
di attraversamento della barriera sia di 0,08 m/h.
Con riferimento alla falda di cui all'esercizio precedente si ipotizzi di realizzare, in luogo della
barriera reattiva permeabile, una barriera idraulica. Si calcoli il numero dei pozzi e la loro
distanza,
nell'ipotesi di mungere da ciascuno di essi una portata di 3800 l/minuto,
se il fronte di
avanzamento del piume contaminato è di 200 m, e la velocità della falda è pari al 80% della
velocità
di attraversamento della barriera permeabile.

Trascrivere correggendo
BARRIERE IDRAULICHE
Le barriere idrauliche sono costituite da pozzi dì aerazione che hanno lo scopo di fornire alla
falda un quantitativo adeguato di ossigeno,così da attivare i processi di degradazione, che sono
in grado di abbattere i contaminanti organici presenti.La realizzazione di una barriera idraulica
presuppone sempre l'associazione con un processo di "Pump and Treat", giacché il
contaminante viene emunto dalla falda, e deve essere trattato in un apposito impianto. A
riguardo vale la pena ricordare che il trattamento biologico dei contaminanti organici presenti
nell'acqua emunta può avvenire In impianti a colture adese, sospese o miste (adese e
sospese).Tra questi ultimi vanno annoverati gli impianti cosiddetti MBR, in cui la presenza di
una membrana sostituisce la fase di separazione tradizionale, effettuata per sedimentazione.
Un caso particolare di bonifica effettuata con barriere idrauliche è quello in cui non si provvede
ad emungere
tutto il "pennacchio" (anche detto "plume") inquinato, struitando, per la parte non emunta, i
processi naturai di degradazione che avvengo nel suolo (attenuazione naturale monitorata).
BARRIERE REATTIVE PERMEABILI
Le barriere reattive permeabili sono processi di bonifica in sítu che si applicano quando la
contaminazione
riguarda la zona vadosa, sia in presenza di contaminanti organici, che in presenza di
contaminanti inorganici.
Il principio su cui si basa il processo è quello di far avvenire, all'interno della barriera, dei processi
di trasformazione o di intrappolamento dell'inquinante, in modo che l'acqua di falda che
attraversa la barriera
venga elettivamente bonificata.Nel caso in cui si voglia bonificare una falda contaminata da
composti alifatici clorurati è conveniente adoperare come materiale di riempimento, il ferro
monovalente, il quale si trasforma in Ferro bivalente prima e trivalente poi,operando,in
contemporanea, la riduzione del contaminante, il quale perde gli atomi di cloro che vanno a
formare acido cloridrico.
Purtroppo il ferro trivalente che viene a formarsi, può precipitare sotto forma di cloruro, ed
andare a ridurre lapermeabilità della barriera.Tale evenienza è da scongiurarsi,perché la
barriera deve sempre avere una permeabilità maggiore dell'acquifero circostante.
Tra le diverse configurazioni possibili,esistono anche barriere disposte secondo lo schema “
Funnel and gate”.In tal caso la barriera permeabile è integrata con due barriere impermeabili
realizzate con carbone attivo che hanno lo scopo di trattenere il contaminante, impedendone il
passaggio nelle sezioni di valle.
PROCESSI BIOLOGICI
Il ricorso a processi di natura biologica per la bonifica di siti contaminati, può essere prevista
solo se la contaminazione riguarda aree molto poco estese sia aeralmente che in profondità,
giacché richiede sempre
l'escavazione del materiale da trattare.
Secondo la granulometria del materiale contaminato, si può ricorrere a processi cosiddetti di
compostaggio, o a processi condotti in bireattori in fase semi-solida, Il compostaggio è idoneo
per materiale a granulometria più grossolana, perché altrimenti non è possibile far reggere i
cumuli, che tenderebbero a crollare, I bireattori in fase semi-solida, invece, sono adatti per
materiali a granulometria fine (sabbie o ghiaie).
In entrambi i casi è possibile aggiungere,al suolo in trattamento,sia microrganismi che
nutrienti,al fine di accelerare il processo.Nel caso di compostaggio sono da preferirsi
microrganismi geneticamente modificati, mentre nel caso dei bireattori in fase semi-solida sono
da preferirsi microorganismi autoctoni o endogeni, che cioè sono quelli originari del suolo.

ESERCIZIO
Si consideri una falda contaminata da una sostanza A, presente sia in fase disciolta (con
concentrazione pari ad x), sia in forma di LNAPL (con concentrazione pari ad y). Si assuma che
la concentrazione soglia di rischio sia pari a (x/10 + y/5). Si assuma inoltre che lo spessore della
falda sia di 4 metri, il pelo libero della falda si trovi ad 1 m di profondità dal piano campagna, e
la velocità della falda sia di 0.06 m/h. Si ipotizzi di realizzare, come intervento di bonifica/messa
in sicurezza, una barriera idraulica.Si calcoli la portata da estrarre adoperando un unico pozzo,
se il fronte di avanzamento del plume contaminato è di 50 m.

ESERCIZIO
1) Calcolare dopo quanto tempo ha termine la bonifica di un terreno sottoposto ad un processo
di soil washing, considerato che il tempo di contatto stabilito per raggiungere l'obiettivo di
bonifica è di 2h, la quantità di terreno da bonificare è 5000 t, la soluzione di lavaggio scelta è
EDDS, il rapporto solido liquido adottato è di 1:2, la soluzione di lavaggio è 1 M, e l'impianto
lavora per 8 h al giorno.

Trascrivere l'intero paragrafo correggendo gli errori.


Gli interventi di bonifica posso essere realizzati sia in situ che ex situ.Quelli in situ sono
maggiormente convenienti nei casi in cui la contaminazione sia non molto profonda, ma molto
estesa superficialmente. Normalmente gli interventi in situ sono molto più costosi di quelli ex
situ per unità di peso di terreno trattato.Tra gli interventi in situ rivestono particolare interesse
i processi di natura biologica, che includono,tra gli altri,il soil flushing,il cometabolismo in falda,
le barriere reattive permeabili, e le barriere idrauliche. Sebbene questi processi possano essere
applicati sia in presenza di contaminanti organici che inorganici, vengono più spesso adoperati
nel secondo caso. Un altro intervento di natura biologica, questa volta realizzato ex situ, è quello
comunemente detto di compostaggio. Si tratta di un processo di tipo anaerobico, basato
sull'utilizzo di microrganismi autotrofi che adoperano l'ossigeno disciolto per trasformare i
contaminanti organici in metano ed acqua. In aggiunta si formano anche dei composti umificati
che contribuiscono al processo di bonifica perché riducono la tossicità del contaminante, I
processi di compostaggio non possono adoperarsi per la rimozione degli IPA, a causa
dell'elevata idrofobicità di questi ultimi.Sono inoltre applicabili solo in terreni di granulometria
superiore a quella caratteristica dei limi,altrimenti non è possibile favorire la circolazione
dell'acqua.Per terreni di granulometria più fine si adoperano infatti i processi in fase semisolida,
che tuttavia non possono avvantaggiarsi di interventi di biostimulation, ma solo di quelli di
bioaugmentation.Per questi ultimi,però,possono essere adoperati microrganismi
geneticamente modificati, il cui utilizzo è vietato,invece, nei processi di compostaggio .

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