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com Anno V / Febbraio 2015

In 20 anni sparirà una città come Cagliari


A nno dopo anno la Sardegna si sta spopolando. Tra il 2009 e il 2013 ha perso 11 mila abitanti
e se si continua di questo passo tra 20 anni l’Isola avrà 170 mila residenti in meno, come se
sparisse una città come Cagliari.
Sono questi i dati più significativi e allarmanti di uno studio realizzato dalla CNA della Sardegna.
L’Isola, che per le sue caratteristiche di clima, ambiente, cultura, qualità della vita, dovrebbe
attirare sempre crescenti flussi e favorire nuovi insediamenti, non riesce neppure a trattenere chi
vi nasce. E sono sempre meno.
I paesi dell’interno si stanno svuotando. Chiudono gli uffici postali e le scuole, spariscono le
farmacie, diminuiscono i servizi, i giovani scappano, restano solo i vecchi e i paesi muoiono.
Neppure l’incremento del numero degli immigrati che arrivano dall’Asia, dall’Africa o dall’Est
europeo riesce a colmare il saldo negativo tra il numero prodotto dai nuovi nati e l’allungamento
della vita.
Se a questi dati si aggiunge che la mancanza di opportunità di lavoro costringono un sempre
crescente numero di giovani (e non solo “cervelli”) a lasciare l’Isola per trovare opportunità di
lavoro altrove, si capisce che il quadro è non solo preoccupante ma drammatico.
Non si tratta solo di una questione puramente demografica. Meno abitanti, più vecchi, vuol dire
anche meno mercato, minori opportunità e nuova emigrazione.
Finora il problema non sembra aver scosso la classe politica regionale che tarda a mettere in
campo efficaci misure per creare occasioni di lavoro e di investimento, capaci di trattenere le
nuove generazioni e dar loro la necessaria fiducia per mettere su famiglia e riavviare un circuito
virtuoso di crescita.
In questa situazione sarebbe ancora più opportuna una politica di attenzione verso le comunità di
sardi fuori dall’Isola che con le loro organizzazioni potrebbero dare un significativo contributo di
idee, progetti, conoscenze e relazioni per la ripresa economica della Sardegna.
La Regione, in oltre 40 anni si è data una rete di circoli presente in tutto il mondo. Riattivare, anche
rinnovandola, questa struttura organizzativa, che non ha eguali in altre regioni, potrebbe essere il
primo passo verso una politica di rilancio.
Lo spopolamento della Sardegna non è dovuto solo alla cronica crisi economica che ha devastato
il tessuto produttivo. Ma rimettere in sesto l’economia aiuterebbe a risolvere il problema.

La Sardegna si spopola

A maggio alle urne Turismo e agricoltura


169 comuni sardi puntano sull’Expo
PRIMO PIANO

Nuovo ente idrico in Sardegna


cede all’esame della riforma e ha auspicato
l’approvazione del provvedimento perché
«consente il superamento dell’attuale gestio-
ne commissariale».
Istituito per legge dal Consiglio regionale - Sostituisce l’Autorità d’Ambito che era
commissariata da cinque anni - Più poteri agli Enti Locali
Marco Tedde, FI, ha definito una “censura
all’assessore” la relazione di maggioranza,
scelto fra i sindaci in carica nei comuni nella parte in cui si evidenziano i ritardi con
capoluoghi di provincia. il quale il provvedimento è arrivato all’esa-
Nell’intervento in aula il relatore di me del Consiglio; ha poi manifestato per-
maggioranza, Salvatore Demontis, Pd, plessità sul parere espresso dal Cal, che ha
ha messo in evidenza l’importanza del- dichiarato “parere positivo al disegno di leg-
la riforma. «Si por ta a compimento un ge”, subordinandolo però all’approvazione
processo – ha detto – che in realtà do- di una serie di modifiche.
veva essere concluso già nel 2009. Le Dopo aver criticato l’eccessiva presen-
conseguenze giuridiche e politiche di za della Regione nella gestione integrata
questo stallo hanno rallentato l’azione del servizio idrico, Rober to Deriu, Pd, ha
della Regione, mentre la normativa sta- rivolto un plauso al dettato dell’articolo che
tale ha fortemente innovato il settore». definisce, tramite analisi scientifica, l’am-

N el sistema idrico nella nostra isola è nato


un nuovo soggetto: si tratta dell’Ente di
governo dell’ambito della Sardegna. Detto
Anche la Sardegna, ha proseguito Demon-
tis, «deve avere una legge moderna in un
settore strategico. L’impostazione di fondo
bito ottimale. Questo significa – a giudizio
del consigliere – tutelare i contribuenti in
quanto l’ambito ottimale è la condizione per
così, sfidiamo chiunque a capire di cosa si della Giunta è positiva, perché traccia un offrire beni e servizi con la tariffa al costo
tratti. Anche perché, nel linguaggio di tutti i equilibrio che tiene conto della particolare di produzione più basso possibile. «Appro-
giorni, quando si dice acqua si pensa subito situazione del sistema regionale, attribui- viamo una legge coraggiosa e moderna –
ed esclusivamente ad Abbanoa. sce un giusto ruolo agli impianti attivi in ha concluso – che sarà però osteggiata dalla
Pochi sanno, infatti, che esiste (o meglio, aree sovra-comunale e individua le linee burocrazia regionale».
esisteva) un altro soggetto con poteri enor- principali di una gestione sostenibile che, «L’obiettivo della legge è costruire un’ef-
mi all’origine della filiera dell’acqua, poteri se non ci fosse, aprirebbe la strada a con- ficiente collaborazione tra Regione e Co-
in termini di programmazione, controllo, in- seguenze molto negative per i cittadini, così muni – ha detto Mario Floris, Uds – per la
dirizzo e decisione su tariffe e appalti. Si tratta come avviene nel settore dei rifiuti». gestione del servizio idrico integrato, per
dell’Autorità d’Ambito, conosciuta come Ato, Ignazio Tatti, Udc Sardegna, relatore di evitare sovrapposizioni, rendere più sem-
commissariata da cinque anni e adesso sop- minoranza, ha messo l’accento all’inizio del plici le procedure, migliorare i servizi, evi-
piantata da questo nuovo Ente di governo, suo intervento sul senso di responsabilità tare imposizioni ai comuni e tariffe esose
istituito con la legge approvata dal Consiglio mostrato dall’opposizione durante i lavori ai cittadini». Il consigliere di minoranza ha
regionale ai primi di febbraio. in Commissione. Ha quindi criticato la Giun- concluso il suo intervento invitando la Giun-
Al nuovo operatore idrico spettano nu- ta «che, dopo diversi mesi, non ha attivato ta ad ascoltare le istanze degli enti locali:
merose funzioni: dalla ricognizione delle in- la necessaria azione di confronto e ha chie- «Si arrivi a una decisione condivisa, que-
frastrutture alla scelta del gestore (attual- sto l’approvazione del proprio testo su una sto provvedimento nasce imperfetto per-
mente, il gestore è Abbanoa), dalla tariffa sorta di fiducia a ridosso della fine dell’an- ché a monte avrebbe dovuto avere la rifor-
unica “stabilita nel rispetto delle decisioni no». Dopo aver affermato che il testo non ma degli enti locali».
preliminari dell’Agenzia nazionale” fino al appare soddisfacente, ha assicurato l’im- In chiusura di dibattito, l’assessore dei
controllo della “qualità minima del servi- pegno del suo gruppo e dell’opposizione a Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, ha rin-
zio”. Il tutto con effetti sull’intero territorio sostegno delle proposte migliorative for- graziato la Commissione per il lavoro svol-
regionale, perché “l’ambito di competenza mulate dal Consiglio delle Autonomie loca- to, ha respinto le accuse di ritardi e riven-
sarà unico”. li (Cal), attraverso la presentazione di dicato l’azione della Giunta finalizzata al su-
In realtà, la legge prevede la possibilità di emendamenti specifici. peramento dell’attuale sistema di gestione
“dividerlo in più ambiti”, ma solo se gli esper- Il consigliere del Pd, Gianmario Tendas, del servizio idrico integrato, per costruire
ti diranno che con l’eventuale suddivisione ha sottolineato il ritardo con il quale si pro- un sistema che por ti a un miglioramento
“la gestione del servizio potrebbe diventare dei servizi. «Questa legge mette in luce una
più economica, efficace ed efficiente”. grande ipocrisia sulle gestioni passate –
Una novità di assoluto rilievo è rappre- ha detto – perché in verità molte ammini-
sentata dal rilievo riconosciuto alla presen- strazioni locali hanno costruito impianti
za degli Enti locali, in assoluta controten- inadeguati, oggi diventati fatiscenti, sui
denza rispetto all’attuale strapotere della quali la Regione deve intervenire. Noi vo-
Regione in Abbanoa (49 per cento delle quo- Mensile del Messaggero Sardo gliamo realizzare le connessioni e finan-
te). “La Regione non ha alcun interesse a Società Cooperativa a r.l. ziare le infrastrutture senza scaricare i co-
essere centralista”, ha affermato l’asses- sti sulle bollette idriche delle famiglie. Vo-
Direttore responsabile
sore dei Lavori pubblici, Paolo Maninched- gliamo arrivare a un miglioramento del si-
Gianni De Candia
da. Ai Comuni vengono infatti riservati 10 stema e uscire poi dalla par tita, perché i
Sede Legale e Amministrazione
componenti su 11 all’interno del Comitato Viale Ciusa, 16 - 09131 Cagliari conflitti istituzionali sono inutili e non fanno
istituzionale d’Ambito, il cui presidente sarà Tel. +39 3488904469 altro che generare debito».
scelto fra i sindaci. Del Comitato farà parte Sito web www.ilmessaggerosardo.com Dopo l’esame degli ar ticoli, la legge è
anche il Presidente della Regione o un suo redazione@ilmessaggerosardo.com stata approvata con 41 voti favorevoli, uno
delegato. ilmessaggerosardo@tiscali.it contrario (quello dell’ex assessore del-
La fase transitoria di passaggio dal vec- Registrazione del Tribunale di Cagliari l’Agricoltura, Oscar Cherchi, secondo il
chio al nuovo Ente di governo idrico sarà n. 29/10 del 24-12-2010 quale «al caso si aggiungerà un altro caso»)
gestita da un Commissario straordinario, e tre astenuti. Gherardo Gherardini

2 febbraio 2015
PRIMO PIANO

Debellare la peste suina


chio qualità su cui stiamo lavorando per definire
i disciplinari”.
L’assessore della Sanità, Luigi Arru, ha rin-

vale centinaia di milioni di euro


graziato il ministro della Salute, Beatrice Lo-
renzin, per l’aper tura di credito e per la fidu-
cia data alla Sardegna, che fino a pochi mesi
Un flagello che dal 1978 ha fatto spendere alla Regione miliardi di lire e milioni di euro e ha messo in fa rischiava il commissariamento per i pessi-
ginocchio il comparto suinicolo in Sardegna - Un piano che coinvolge gli allevatori mi risultati e la cattiva gestione delle politi-
che di eradicazione della Psa . “ Questo in-

È dal 1978 che la peste


suina è presente in
Sardegna. Sono stati
della Sanità e dell’Agri-
coltura, Luigi Arru ed
Elisabetta Falchi, il capo
contro è il primo passo di una serie di inizia-
tive che terremo sui territori. La Giunta regio-
nale, tutti noi, ci stiamo mettendo la faccia
spesi miliardi di lire pri- di gabinetto dell’asses- perché la Sardegna deve dare una risposta di
ma e milioni di euro poi sorato della Sanità, credibilità al governo e all’Unione europea. Si
per tentare inutilmente Gianni Salis, la veteri- tratta di un impegno di mandato che por tiamo
di debellarla. Il danno naria del servizio zoo- avanti insieme agli assessorati dell’Agricol-
economico annuale pro- tecnico dell’Agenzia re- tura, dell’Ambiente e al presidente Pigliaru.
dotto alla espor tazione gionale LAORE, Daniela Fino a oggi pur troppo abbiamo fatto l’errore
nazionale di carni suine Sardo (in sostituzione di litigare fra noi, di dividerci e di perderci per
dalla presenza della pe- del direttore generale strada. Da adesso in poi cambiamo strada:
ste suina nell’Isola dell’Agricoltura, Seba- confrontiamoci, bisticciamo, ma poi andiamo
(dato fornito in un con- stiano Piredda), e il avanti verso l’obiettivo”.
vegno a Nuoro da Ales- funzionario dell’asses- L’assessore Arru ha auspicato la collabora-
sandro Mar tini, direttore generale della Pre- sorato dell’ambiente, Davide Brugnone. zione fra politica, di maggioranza o opposizio-
sidenza della Regione e capo dell’Unità di pro- Hanno poi preso la parola il consulente del- ne, fra gli allevatori e i veterinari. “Se perdia-
getto istituita per coordinare tutte le nuove l’Unità di progetto e professore di sanità ani- mo questa battaglia – ha ribadito – la Sarde-
iniziative con la peste suina) è dell’ordine di male dell’università di Madrid, Josè Manuel gna sarà commissariata e ci penserà il gover-
250 milioni annui. Basta questa cifra per ca- Sànchez-Vizcaino (che ha contribuito a debel- no o l’Europa a gestire il problema. Da oggi in
pire quale danno producono all’economia del- lare la peste suina in Spagna), e il componente poi quindi diamoci del “noi” e tutti assieme
l’Isola allevatori irrispettosi della salute ani- della direzione generale della Sanità della Com- puntiamo verso il traguardo”.
male prima e di quella dei consumatori poi; missione europea, Alber to Laddomada. Una Un intervento carico di ottimismo quello di
tesi, in molti casi, a lucrare sui contributi nota dell’ufficio stampa della Regione informa Josè Manuel Sànchez-Vizcaino. “È la prima
elargiti dalla Regione per risarcire i danni su- che Olivia Bessi, del ministero della Salute, ha volta – ha osservato il consulente dell’Unità
biti e combattere l’epidemia. seguito gli interventi in collegamento Skype da di progetto – che trovo una vera volontà per
Ora le cose dovrebbero cambiare e nel giro di Roma, augurando un buon lavoro e una buona eradicare la Psa in Sardegna Non esiste una
un paio di anni la battaglia contro la peste suina riuscita all’Unità di progetto. ricetta unica per debellare l’epidemia, ma
dovrebbe essere vinta grazie ad una legge regio- A riprova dell’importanza e dell’interesse su- esiste una soluzione per ogni luogo e questa
nale, approvata rapidamente prima di Natale da scitato dal convegno si sono registrati numerosi è la prima volta che si prepara una ricetta
una Assemblea regionale finalmente compatta interventi da par te del pubblico. pensando alla Sardegna”. I risultati, ha ag-
(l’opposizione si è astenuta), che prevede un L’assessore Falchi ha detto tra l’altro: “Dob- giunto Vizcaino, si possono raggiungere solo
Piano organico per debellare il flagello discipli- biamo lavorare sull’emersione dei soggetti che con una “for te collaborazione fra allevatori e
nato dal decreto approvato lo scorso 6 febbraio praticano l’allevamento con animali non regola- veterinari, perché altrimenti anche la tecnolo-
dalla Giunta regionale. ri. Per questo abbiamo iniziato a costruire per- gia più avanzata non sarà sufficiente per scon-
Le attese sono molte e anche sostenute corsi che favoriscono tale passaggio: partiamo figgere la malattia”.
da un pizzico di ottimismo che si è potuto con il benessere animale per il suino, simile a Il componente della direzione generale della
toccare con mano già a Nuoro nel primo degli quello già esistente per gli ovini. Si tratta di una Sanità in Commissione europea, Alberto Laddo-
incontri pubblici programmati nei diversi terri- misura completamente nuova, che sarà operati- mada nel suo intervento è stato molto chiaro e
tori dell’Isola. va nel momento in cui giungerà da Bruxelles il diretto: “A Bruxelles sono arrivati segnali positi-
A Nuoro l’affollatissimo convegno, presenti via libera”. vi, dovuti soprattutto alla volontà politica ma la
numerosi allevatori, i lavori sono stati aper ti Ha poi precisato che per il futuro gli “alleva- Sardegna rimane comunque un’osservata spe-
dal direttore generale della Presidenza della tori dovranno tenere gli animali confinati e se- ciale e saranno molto attenti nel vedere come
Regione e responsabile dell’Unità di progetto guirli con regimi alimentari particolari”. andrà a finire anche per il benessere animale ai
per l’eradicazione della Psa (peste suina afri- La Regione farà la sua par te destinando, suini”. Ha quindi aggiunto che i prossimi anni
cana), Alessandro De Mar tini. Tema dell’incon- per iniziare, 10 milioni di euro per la costruzio- saranno difficili perché in questo cammino si
tro: “La peste suina africana si può sconfigge- ne dei recinti che verranno finanziati sempre faranno anche degli sbagli, ma sarà il risultato a
re”. De Mar tini ha illustrato il nuovo program- con il via libera della Commissione europea sul fare la differenza.
ma di lotta all’epidemia ed ha ribadito la for te benessere animale. “Intanto – ha concluso Insomma politici, dirigenti regionali, vete-
volontà della Giunta nel voler cancellare la Falchi – continuiamo con il percorso, già avvia- rinari, allevatori hanno avuto l’occasione di
malattia dall’isola. to, di formazione e informazione nei territori scambiarsi opinioni, esperienze ma soprat-
“La presenza della Psa – ha precisato – ha per far capire le oppor tunità positive che può tutto hanno avuto l’occasione di manifestare
depresso il settore suinicolo regionale, por tan- por tare a tutta l’economia delle campagne sar- la volontà di procedere in maniera unitaria.
do la Sardegna ad essere un grande impor tato- de l’eradicazione della Psa, perché allevare in Non debellare la peste suina significa tenere
re di carni suine. Debellare l’epidemia vuol dire biosicurezza non è impossibile. un intero compar to, quella dell’allevamento
quindi aprire numerose occasioni di forte svilup- Le carni suine o il maialetto sardo hanno una suino e dalla produzione di prodotti derivanti
po per l’economia agro alimentare sarda, che storia che si può vendere in tutto il mondo, dob- dalla macellazione dei suini, in perenne stato
tanto può costruire nei mercati dell’export”. biamo crederci e dobbiamo lavorare per raggiun- di crisi mentre potrebbe conoscere uno svi-
Al convegno erano presenti gli assessori gere l’obiettivo sfruttando anche il nuovo mar- luppo notevole. Luigi Coppola

febbraio 2015 3
PRIMO PIANO

A maggio alle urne


lanovaforru, Villanovafranca.
Nella Provincia di Nuoro 27: con il capo-
luogo Nuoro, Aritzo, Atzara, Austis, Belvì,

169 comuni sardi


Birori, Borore, Bortigali, Desulo, Gavoi, Lei,
Mamoiada, Noragugume, Oliena, Ollolai,
Olzai, Onifai, Orani, Orgosolo, Ortueri, Osid-
da, Ottana, Posada, Sorgono, Tiana, Tona-
Le elezioni amministrative riguarderanno oltre 500 mila sardi, un terzo della popolazione.
Si voterà in tre capoluoghi di Provincia ma soprattutto nei piccoli paesi
ra, Torpè.
In Ogliastra 8: Arzana, Elini, Gairo, Ilbono,

L e Elezioni Comunali
2015 che si terranno in
primavera, indicativamen-
metà dei comuni sardi
169 su 377 (44,8%), e
519.728 abitanti che rap-
Loceri, Talana, Urzulei, Ussassai.
Nella Provincia di Olbia-Tempio 13: con il
capoluogo Tempio Pausania, Aggius, Ber-
te nel mese di maggio, in presentano un terzo del- chidda, Bortigiadas, Buddusò, La Maddale-
Sardegna interesseranno la popolazione isolana. Si na, Luogosanto, Monti, Oschiri, Padru, San
169 comuni. Le Regioni a voterà in tre capoluoghi Teodoro, Sant’Antonio di Gallura, Santa Te-
statuto speciale hanno fa- di provincia: Nuoro, San- resa Gallura, Tempio Pausania.
coltà di decidere se accor- luri e Tempio Pausania (di Nella Provincia di Oristano 45: Abbasan-
pare le elezioni a quelle cui 2 con meno di 15.000 ta, Aidomaggiore, Allai, Arborea, Assolo,
nazionali o scegliere date abitanti). Asuni, Baressa, Bidonì, Busachi, Curcuris,
diverse. La data delle ele- Nella Provincia di Ca- Flussio, Fordongianus, Ghilarza, Gonnosnò,
zioni provinciali e comu- gliari i Comuni al voto sa- Gonnostramatza, Laconi, Masullas, Mogo-
nali è fissata con decreto ranno 28: Ballao, Burcei, ro, Montresta, Neoneli, Norbello, Nurachi,
dal Presidente della Re- Dolianova, Domus de Ma- Palmas Arborea, Pau, Paulilatino, Riola
gione che ancora non è ria, Escolca, Goni, Gua- Sardo, Samugheo, San Nicolò d’Arcidano,
stato emesso. Le Elezioni Amministrative maggiore, Mandas, Monastir, Muravera, San Vero Milis, Santa Giusta, Santu Lus-
in tutte le regioni italiane si terranno in una Nuraminis, Nurri, Orroli, Quar tu Sant’Ele- surgiu, Sedilo, Seneghe, Sennariolo, Sia-
data compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno na, Sadali, Samatzai, San Basilio, Serdia- maggiore, Siapiccia, Simaxis, Sini, Suni,
nei comuni con scadenza naturale del man- na, Sestu, Settimo San Pietro, Seulo, Si- Tadasuni, Ulà Tirso, Usellus, Villa Sant’An-
dato degli organi eletti nel 2010 ed in quelli lius, Suelli, Ussana, Uta, Villa San Pietro, tonio, Villanova Truschedu, Zeddiani.
alle elezioni anticipate perché commissa- Villanova Tulo, Villaputzu; sei nel Sulcis: Nella Provincia di Sassari 28: Anela, Bes-
riati o per motivi diversi. Giba, Piscinas, Sant’Anna Arresi, Santadi, sude, Bonnanaro, Bottidda, Bultei, Burgos,
In Sardegna si voterà in quattro comuni Tratalias, Villamassargia. Cossoine, Giave, Ittireddu, Ittiri, Laerru,
con popolazione legale superiore ai 15.000 Nel Medio Campidano14: con il capoluo- Mara, Nule, Nulvi, Osilo, Ossi, Pattada, Per-
abitanti e per i quali viene applicato il siste- go Sanluri, Arbus, Barumini, Gesturi, Gon- fugas, Ploaghe, Por to Torres, Pozzomag-
ma elettorale maggioritario a doppio turno. nosfanadiga, Guspini, Lunamatrona, Pabil- giore, Romana, Siligo, Tergu, Thiesi, Usini,
Saranno chiamati alle urne quasi la lonis, Segariu, Siddi, Tuili, Ussaramanna, Vil- Viddalba, Villanova Monteleone.

La rete dei circoli sardi strumento Podenzano (Piacenza) un incontro per la presentazio-
ne del progetto “Sarda Tellus” – di cui parliamo diffu-
per promuovere le produzioni dell’Isola samente in altra parte del giornale – che punta a
fornire informazioni sulla produzione agropastorale sarda
Promozione, confronto e svilup- dei consumatori e incrementare così di qualità (consorzi Igp e Dop) e a creare un rapporto
po commerciale sono le parole d’or- le vendite. Nel corso dell’incontro sinergico fra la rete dei circoli sardi sulla Penisola, i
dine che hanno caratterizzato l’ope- sono state inoltre illustrate le nuove produttori e gli operatori della commercializzazione e
rato dell’assessore dell’Agricoltu- iniziative che il Consorzio intrapren- distribuzione dell’agroalimentare sardo.
ra, Elisabetta Falchi, e del Consor- derà per la promozione del prodotto “È stato un incontro molto importante che ci ha
zio per la tutela dell’Igp Agnello di con una particolare valorizzazione permesso di costruire nuovi canali di relazione – ha
Sardegna (Contas), nell’ultimo week degli aspetti nutrizionali nell’obietti- dichiarato l’assessore Falchi – a dimostrazione del
end di gennaio. Una due giorni di vo di far crescere i consumi di carne fatto che i circoli dei sardi sono una grande risorsa per
incontri per la valorizzazione dei pro- d’agnello in Italia, che si attestano la Sardegna nella condivisione di rapporti e reti di
dotti agroalimentari di eccellenza su una media di 1kg all’anno pro- conoscenze oramai consolidati sulla penisola.
dell’Isola che si è tenuta in Emilia capite. Dal canto suo la Gdo ha L’assessore Elisabetta Falchi ha giudicato po-
Romagna fra rappresentati della espresso la necessità di superare i sitivamente il progetto “Sarda Tellus”. “È un’otti-
Grande distribuzione organizzata problemi legati alla mancanza di con- ma opportunità – ha detto – per la promozione dei
(Gdo), la Federazione associazioni sarde in Italia (Fasi) tinuità di produzione che vorrebbero garantita tutto prodotti sardi Dop e Igp in ambito nazionale. Un’op-
e numerosi rappresentanti delle istituzioni regionali e l’anno. Non la pensa così l’assessore Falchi: “La portunità che sarà resa possibile attraverso un
comunali del posto. Al centro delle iniziative l’Agnel- forza e la peculiarità delle nostre produzioni è proprio percorso di formazione dei soci volontari nei set-
lo Igp e il sistema delle 4mila aziende agricole sarde la stagionalità. Le nostre greggi sono allevate al tanta circoli federati Fasi che potranno relazio-
che gravitano attorno al Consorzio. pascolo seguendo il ciclo delle stagioni, così come narsi con tutti gli attori della filiera produttiva e
Prima tappa il 30 gennaio a Piacenza con un accade per esempio per il Carciofo spinoso di Sar- commerciale”. La titolare dell’Agricoltura si è poi
importante faccia a faccia con i referenti di Coop, degna Dop coltivato in campo. Tuttavia per allargare intrattenuta con la collega dell’Ambiente dell’Emi-
Conad, Carrefour, Il Gigante, Bennet, HORECA Cir- l’offerta e pertanto venire incontro alle esigenze della lia Romagna con cui si è confrontata sulla possi-
Food, Metro e Sogergross. Il Contas ha presentato i grande distribuzione, si può lavorare per una esten- bilità di promuovere nelle mense scolastiche del-
dati sulle produzioni e informato sull’iter di modifica sione della programmazione degli allevamenti ovini la regione sia le carni dell’Agnello Igp che i for-
del disciplinare di produzione, che consentirà la por- dell’agnello Igp a tutto il periodo fra novembre e maggi Dop sardi. “Si tratta di un tavolo aperto –
zionatura delle carni anche fuori dalla Sardegna. aprile e per far confluire all’interno del Consorzio ha concluso Elisabetta Falchi – su cui continuere-
Un’opportunità ritenuta dagli interlocutori particolar- l’intera produzione di agnello sardo”. mo a lavorare, promuovendo tale politica anche in
mente significativa per venire incontro alle esigenze Il 31 gennaio, organizzato dalla Fasi, si è svolto a altre regioni italiane”.

4 febbraio 2015
ATTUALITÀ

La Sardegna si spopola
173mila residenti in Sardegna in meno nell’ipotesi
più pessimista(-10,4%), vale a dire una città intera
più grande di Cagliari scomparsa dall’Isola.
Lo studio cerca di analizzare la situazione andan-
Uno studio della CNA rivela che tra il 2009 e il 2013 l’Isola ha perso 11 mila residenti -
Nei prossimi 20 anni la popolazione potrebbe ridursi di 173 mila residenti
do oltre il dato assoluto del calo totale della popola-
zione. Quello che conta maggiormente, infatti, è il
di verifica delle liste anagrafiche. differente assetto della struttura demografica che si
Dunque, secondo l’ufficio studi della Cna, al net- verrebbe a creare, con una componente anziana che
to di questi artifici contabili che non corrispondono a dal 22% della popolazione complessiva (era l’11%
un reale movimento della popolazione, l’andamento nel 1985), considerando anche solo lo scenario cen-
demografico della Sardegna conferma le tendenze trale (azzeramento dei flussi di giovani sardi in usci-
in calo emerse già a partire dal 2008. ta), potrebbe arrivare al 34% (addirittura 36% nel-
Nel periodo 2011-2013 il saldo migratorio positivo l’ipotesi bassa) contro le stime nazionali che defini-
(2.553 stranieri residenti in più) non è infatti riuscito scono valori inferiori al 29%.
a bilanciare gli effetti di un saldo naturale fortemen- Ma solo rapportando la popolazione in età non
te negativo, che dalla data dell’ultimo censimento lavorativa (oltre 64 anni e meno di 15) con la popo-
(ottobre 2011) al dicembre 2013 ha fatto registrare lazione potenzialmente attiva, sottolinea la ricerca,
6.772 morti in più delle nascite con il conseguente ci si rende realmente conto di quanto la sostenibi-
calo di 4.219 abitanti (-0,3%). Questo decremento lità del sistema socio-economico regionale potreb-
trova conferma, peraltro, nel dato provvisorio riferito be raggiungere livelli estremamente critici, ben più

U no studio della Cna Sardegna ha accertato


che la popolazione dell’Isola è in calo, che tra il
2009 e il 2013 ha perso 11 mila residenti e che nei
ad agosto 2014 che fissando la popolazione pari a
1.661.723 residenti definisce un ulteriore calo di 2.136
abitanti.
allarmanti della seppur problematica situazione
media nazionale.
“L’indice di dipendenza strutturale – hanno di-
prossimi 20 anni, secondo la proiezione più pessi- Per meglio comprendere il fenomeno del calo chiarato Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispet-
mistica il calo potrebbe superare 173 abitanti, come demografico nel territorio regionale, la Cna Sarde- tivamente presidente e segretario regionali di CNA –
se sparisse una città come Cagliari. gna ha elaborato tre diversi scenari di evoluzione potrebbe arrivare, nell’ipotesi peggiore, ad un valore
Nonostante le statistiche demografiche ufficiali della popolazione: uno ottimista (miglioramento del- del 78% (72% nell’ipotesi più ottimista): in altre paro-
dicano esattamente il contrario, tra il 2009 e il 2013 le condizione economiche e inversione dei flussi, le tra vent’anni quasi 8 residenti in Sardegna in età
– rileva il Centro studi della Cna – sono stati 11 mila che diventano positivi), uno pessimista (prosecuzio- non lavorativa (anziani a cui sommare la popolazione
i sardi che hanno lasciato la Sardegna, in larga parte ne degli attuali trend negativi) e uno mediano (azze- con meno di 15 anni) saranno “a carico” di dieci
giovani emigrati in cerca di lavoro. Un’emorragia che ramento dei flussi). persone in età lavorativa (15-64 anni), e se si consi-
sta rendendo sempre più vecchia e meno vitale la È risaputo che la crisi economica in Sardegna si dera il tradizionalmente basso tasso di partecipazio-
popolazione isolana. Nonostante dopo il Censimento è manifestata con particolare intensità. Nel terzo ne della componente femminile al mercato del lavo-
Istat del 2011 sia stato registrato ufficialmente un trimestre 2014 il tasso di disoccupazione è giunto al ro (in Regione oggi solo una donna su due è attiva,
aumento di oltre 26mila residenti in Sardegna tra il 19,1%, quasi il doppio del dato nazionale (11,8%) e la contro una media nazionale del 54% e di oltre il 60%
2011 e il 2013 (da 1.637.846 a 1.663.859 ovvero disoccupazione giovanile (15-24 anni) nel 2013 ha del Centro-Nord) si capisce di quanto la sostenibilità
l’1,6% in più in appena due anni), tale incremento sfiorato il 54,2%, contro il 40% dell’Italia. Tuttavia – del sistema socio-economico della Sardegna sarà
(peraltro in controtendenza rispetto al periodo 2008- evidenzia l’associazione artigiana – quasi mai è sta- messa veramente a durissima prova sia in termini
2011 caratterizzato da un calo demografico di quasi to messo in risalto come la difficoltà di inserimento previdenziali (si tenga presente che la situazione
5mila abitanti) è stato solo un incremento virtuale, occupazionale dei più giovani stia innescando un economica attuale, in termini di disoccupazione,
ovvero un aggiustamento contabile dovuto all’attività massiccio esodo di popolazione.Un fenomeno che, salari e welfare critico per i più giovani, si riverbererà
post-censuaria delle anagrafi comunali. In realtà, se non contrastato, è destinato ad avviare un pro- nella previdenza di domani, cioè in livelli pensionisti-
analizzando nel dettaglio i dati, la popolazione sarda cesso di declino socio-economico che, in Regione, ci sempre più critici), socio-economici (necessità di
in cinque anni ha registrato 11mila residenti in meno. rischia di diventare veramente “irreversibile”. sopperire con il tessuto sociale alla mancanza di
Analizzando il saldo reale tra le entrate e le L’evoluzione delle condizioni economico-cultu- strutture di sostegno ed assistenza per i più anziani,
usciteil Centro studi della Cna ha scoperto l’incon- rali ha abbassato infatti il valore di fecondità in carico sulle strutture sanitarie, spesa farmaceutica
gruità del dato evidenziando un invecchiamento Sardegna ad 1,1 figli per donna (2013) assai sotto regionale, ecc.), o puramente economici, ovvero, in
sempre più marcato della popolazione della Sarde- il livello di sostituzione (2,1). In secondo luogo, il una visione complessiva, una ancora minore com-
gna, fenomeno esasperato da una sempre più pre- graduale invecchiamento delle generazioni degli petitività territoriale.
occupante “fuga di cervelli”. anni ’50 e ’60 (gli anni del boom economico e «Il calo delle nascite e la crescita del numero
Analizzando nel dettaglio i dati ufficiali dell’Istat, demografico) ha determinato uno squilibrio gene- dei morti – hanno commentato Piras e Porcu –
l’associazione artigiana ha infatti rilevato che la sor- razionale di vastissima portata con una compo- stanno provocando un inesorabile processo di in-
prendente e improvvisa crescita della popolazione nente anziana di ultrasessantacinquenni ormai ar- vecchiamento della nostra struttura demografica.
sarda non è dovuta ad un incremento effettivo di rivata a rappresentare oltre un quinto della popola- In appena un decennio la Sardegna ha registrato
popolazione, ma piuttosto alle operazioni di verifica zione regionale (era l’11% nel 1985). un calo del 9% della popolazione in età feconda
condotte dalle anagrafi comunali in seguito all’ulti- Per la popolazione straniera, invece, le tre ipo- (75mila abitanti in meno nella classe 15 e 49 anni
mo Censimento della popolazione e delle abitazioni, tesi differiscono poco, giungendo progressivamen- tra 2003 e 2013) e a un incremento del 31% degli
che dal 9 ottobre 2011 al 31 dicembre 2013, hanno te ad una stabilizzazione su un valore di 2mila unità ultrasessantacinquenni (oltre 83mila in più nello
portato al virtuale reinserimento nelle liste anagrafi- in più all’anno. stesso periodo). Questo fenomeno, determinato
che di 28.716 residenti, contabilizzandoli come iscritti Le diverse ipotesi sui flussi migratori (che riguar- dall’evoluzione della struttura demografica, ha tro-
e cancellati per “altri motivi”, e che un po’ brutal- dando in prevalenza giovani sardi) hanno un impatto vato in Sardegna un fattore di accelerazione nella
mente si possono considerare individui “sfuggiti alle soprattutto sulla dinamica delle nascite e non sulle crisi economica che ha portato a un riacutizzarsi
rilevazioni censuarie”. morti (stabili intorno a 20 mila all’anno), con una del drammatico fenomeno dell’emigrazione: oltre
Viceversa, in base al bilancio tra iscrizioni e can- forchetta tra ipotesi bassa ed ipotesi alta variabile al calo demografico tra il 2009 ed il 2013 sono stati
cellazioni per nascita, morte e trasferimento di resi- tra gli 8mila ed i 10mila nuovi nati in Sardegna all’an- infatti registrati in Sardegna oltre 11mila residenti
denza, alla vigilia dell’ultimo censimento (8 ottobre no. In altre parole, in tutte le ipotesi di scenario tra in meno per cambio di residenza, in gran parte
2011) le statistiche ufficiali contavano 1.675.263 2015 e 2035 la popolazione complessiva è destinata giovani in cerca di lavoro. Occorre che la Regione
residenti, mentre con le operazioni censuarie ne sono inevitabilmente a ridursi. L’entità del calo varia però prenda finalmente atto di queste dinamiche e si
stati rilevati 1.639.362: in pratica quasi 36mila abi- consistentemente: 95mila residenti in meno dell’ipo- adoperi per rilanciare la crescita economica e lo
tanti in meno, una parte dei quali (quasi 29mila) tesi alta, quella ottimista (-5,7%); 130mila dell’ipote- sviluppo, unica condizione per poter offrire ai nostri
sono poi stati reinseriti con le successive operazioni si centrale, ovvero quella mediana (-7,8%); fino a giovani opportunità di lavoro e formazione».

febbraio 2015 5
ATTUALITÀ

La Sardegna punta sull’Expo


cializzazione, fare rete e instaurare relazio-
ni durature, con una prospettiva di inter-
vento almeno triennale”.
I temi emersi dal confronto su “Quota 50

per rilanciare turismo e agricoltura miliardi: l’expor t dell’agroalimentare italia-


no” e affrontati ai tavoli sull’agroalimentare,
ai quali ha partecipato l’assessore Elisabet-
La Regione ha partecipato ai tavoli tematici - Ripensare l’offerta turistica - L’Isola si ta Falchi, hanno riguardato l’aggregazione
candida a essere una “fattoria globale di salute” delle piccole imprese per aumentare i livelli
di esportazione, facilitare i percorsi di pro-

A i primi di febbraio a Milano, si è aperto


l’evento “Le idee di Expo 2015 - Verso la
Carta di Milano”, voluto dal Governo, al qua-
tezione dei marchi per combattere i fenome-
ni della contraffazione, mangiare sano per
ridurre i costi sanitari e per migliorare la
le hanno partecipato tutte le regioni italia- qualità della vita.
ne, numerosi soggetti pubblici e privati, alla Con l’assessore Falchi al tavolo c’erano
presenza del presidente del Consiglio Mat- anche i presidenti di grandi marchi come
teo Renzi. Frescobaldi, Granarolo e con l’Istituto del
L’incontro si è svolto nell’hangar Bicocca Commercio estero.
e vi hanno preso parte 500 delegati che han- “Applicheremo nuove politiche – ha di-
no partecipato ai 41 tavoli tematici nei quali chiarato l’assessore all’Agricoltura – che
sono state discusse tutte le iniziative e i pro- possano favorire l’aggregazione delle pic-
getti realizzati in questi ultimi mesi che pren- cole imprese per essere competitive sui
deranno corpo nel corso del semestre Expo mercati. Questa esigenza è determinata dal-
attorno al tema portante: “Nutrire il Pianeta, la situazione dell’Italia, Paese nel quale si
Energia per la Vita”. esporta troppo poco e che, pertanto, ha ne-
La Sardegna, con gli assessori del Turi- cessità di sviluppare la sua potenzialità di
smo, Artigianato e Commercio, Francesco espansione. Con queste strategie parteci-
Morandi, e dell’Agricoltura, Elisabetta Fal- peremo anche al raggiungimento dell’obiet-
chi, ha partecipato ad importanti tavoli te- degna su cui la Giunta sta profondendo il tivo 50 miliardi previsto dal Governo”.
matici. massimo impegno – ha continuato Moran- L’assessore Falchi ha preso parte quindi
“La Sardegna è presente con un progetto di – è l’accessibilità al territorio attraverso al tavolo sulla lotta alla contraffazione e ita-
strategico sulla qualità della vita, una nuo- il sistema dei trasporti, con particolare at- lian sounding nel corso del quale sono sta-
va visione – ha dichiarato l’assessore Mo- tenzione per le tratte aeree internazionali, te analizzate linee di azione per arginare un
randi – che ci posizionerà su tutti i mercati. che consentono di intercettare il flusso più fenomeno che causa da tempo perdite oc-
Un tema declinato in quattro dimensioni dinamico dei viaggiatori che predilige lo cupazionali ed economiche ingenti, terre-
qualificanti quali l’innovazione sostenibile, shor t break e le destinazioni da visitare no fertile per la criminalità organizzata. “An-
l’eccellenza ambientale e delle produzioni durante tutto l’anno, in perfetta linea con la che in questo senso la Regione sta proce-
agroalimentari e naturalmente la longevi- nostra nuova offerta territoriale”. dendo con la legge sul marchio di qualità
tà. Seguiremo anche i confronti su paesag- Su questi temi, che trovano nella qualità che consente ai nostri prodotti di essere
gio, dieta mediterranea, mare e isole, inno- della vita l’elemento unificante, l’Assesso- facilmente riconoscibili e unici legandoli in
vation for food”. re – è detto in un comunicato dell’Ufficio par ticolare ai territori di provenienza”.
“Stiamo lavorando – ha detto l’asses- stampa della Regione – ha raccolto l’inte- “Questa è un’occasione per presentare
sore Francesco Morandi, durante la ses- resse e la disponibilità dei protagonisti del- le eccellenze dell’agroalimentare dell’iso-
sione di lavoro del tavolo sul turismo – la scena turistica nazionale, rappresentan- la. Unmomento fondamentale di scambio –
per posizionare sui mercati la Sardegna ti al massimo livello delle istituzioni e del- ha aggiunto – la prima tappa dell’avvio di
come l’isola della qualità della vita. I dati le imprese, ad impegnarsi e a tracciare un un percorso d’internazionalizzazione che ha
che emergono dimostrano come sia ne- percorso comune. Per dare all’Italia un nuo- l’obiettivo di far conoscere la Sardegna nel
cessario diversificare l’offer ta ed espri- vo posizionamento strategico sui mercati mondo e di por tare all’aper tura di nuovi
mere al meglio il grande potenziale anco- internazionali, rispetto al quale l’isola può mercati, creando oppor tunità commerciali
ra inespresso che la nostra destinazioneè giocare un ruolo di primo piano. per le nostre aziende”.
in grado di proporre”. La partecipazione agli incontri del primo “Siamo a Milano – hanno dichiarato i due
Uno degli elementi d’interesse emerso evento ufficiale di Expo 2015 è stata l’occa- assessori – per dare inizio a un nuovo
dal tavolo tematico sul turismo, alla pre- sione anche per analizzare le prospettive che modo di comunicare, che porti alla costru-
senza del ministro dei Beni Culturali Dario l’appuntamento internazionale apre per l’eco- zione di relazioni produttive con altri Paesi
Franceschini, riguarda il fatto che ituristi nomia della Sardegna. “Noi accompagnere- ai quali proporre i nostri prodotti di qualità
extra-europei preferiscono le città d’arte nel mo all’Esposizione universale i network delle in linea con i temi trattati: sviluppo sosteni-
63 per cento dei casi, il 14 per cento di loro imprese e dei cluster territoriali selezionati bile, rispetto delle culture e degli stili ali-
sceglie il mare, i restanti si suddividono tra in base alla capacità di offrire servizi di alto mentari, diritto al cibo”.
laghi, montagna e shopping. Le destinazio- livello e di esportare prodotti di qualità – ha «L’urgenza di ridurre il welfare della sa-
ni balneari tengono solo tra i viaggiatori ita- spiegato Morandi – e cercheremo insieme nità, attraverso un corretto stile di vita – ha
liani (37 per cento), mentre gli europei che di individuare sbocchi concreti verso i no- sottolineato l’assessore Falchi – è una prio-
prediligono l’ombrellone non superano il 26 stri mercati obiettivo. Ciò che ci interessa di rità per l’Europa. E in questa prospettiva la
per cento. più è il dopo Expo, sono i vantaggi reali per Sardegna può candidarsi a pieno titolo ad
Da qui l’esigenza di diversificare l’offer- le nostre produzioni”. essere parte di una “fattoria globale di sa-
ta prospettata dall’assessore Morandi. Nel- “Il successo della par tecipazione della lute” anche per generare un welfare conte-
la stessa prospettiva si colloca la “valoriz- nostra Regione all’Expo si concretizza nel- nibile. È noto come alcune patologie – ha
zazione del turismo dei borghi e delle zone la capacità di presentare al mondo una re- concluso Elisabetta Falchi – possano es-
interne, il cui sviluppo – ha aggiunto l’as- gione competitiva e organizzata. Il vero sere combattute con la sana nutrizione.
sessore – passa attraverso la capacità di valore aggiunto – ha concluso Morandi – L’isola, regione della longevità, proprio per
rilanciare le vocazioni proprie”. sarà quello di cogliere un’occasione unica la qualità dei suoi prodotti può raggiungere
“Altro tema molto importante per la Sar- per attivare nuovi canali di promo-commer- questo obiettivo».

6 febbraio 2015
ATTUALITÀ

Cenni di ripresa per il turismo


tengono solo tra i viaggiatori italiani, 37%, mentre
gli europei che preferiscono l’ombrellone non su-
perano il 26%”.

ma si deve cambiare l’offerta


Questi dati sono di grandissimo interesse e sono
fondamentali per decidere cosa fare: riguardano
non solo l’Ente Regionale ma anche e soprattutto
gli operatori del settore che devono fare scelte più
Nel 2014 si sono registrati incoraggianti anche se modesti segnali - Puntare sulla
qualità della vita nell’Isola per richiamare nuovi flussi turistici e allungare la stagione decise.
L’attività attuale non è soddisfacente: abbiamo
Pula, modesti aumenti a Castiadas, Murave- una partecipazione di turisti stranieri accettabile per
ra, Quartu, Teulada. quanto riguarda gli europei. Rispetto alle presenze in
I maggiori problemi riguardano la città di Italia sono buone quelle di francesi (757.000, 6,6%),
Cagliari dove vi erano stati leggeri aumenti svizzeri (412.000, 5,06%) e spagnoli (263.000, 5%)
nei primi due mesi mentre in tutti gli altri vi mentre i tedeschi sono i più numerosi in assoluto
sono state diminuzioni: questo vale soprat- (oltre 1,2 milioni) non in percentuale (2,4%). Nel 2011
tutto per gli stranieri – che hanno raggiunto sono state discrete le presenze di russi, poi diminu-
una quota abbastanza rilevante, quasi il 40% ite (160.000, 3%). Insignificanti le presenze di extra-
– però le loro presenze sono scese di oltre europei: vengono in Sardegna lo 0,4% degli america-
20.000. Il movimento è dovuto in buona parte ni che visitano l’Italia (50.000 su 11.500.000), lo
a motivi di lavoro e non turistici ma non per 0,3% dei giapponesi, lo 0,2% dei cinesi.
gli stranieri visto il rilevante numero di pre- La spiegazione è che i turisti extraeuropei non

N egli articoli precedenti abbiamo esaminato am-


piamente l’attività turistica in Sardegna fino al
2013. Per il 2014 si è avuta qualche notizia preliminare
senze, anche nei mesi non estivi. che indicano una
certa attrazione (legata in gran parte ai voli a bas-
so costo ed infatti vi è stata una diminuzione dei
sono interessati ad un tipo di turismo come il nostro,
marino-balneare, mentre la promozione sugli aspetti
culturali in genere è pressoché nulla. Come si può
e parziale ma mancano informazioni dettagliate. passeggeri). Colpisce soprattutto il modesto nu- pretendere che turisti di quei paesi – che cercano le
L’Assessorato al Turismo ha fornito dati sui primi mero di presenze nei mesi di Aprile e Maggio quan- bellezze dell’Italia, le antichità, il paesaggio – venga-
undici mesi, dai quali risulta una certa ripresa ritenu- do vi è un importante evento come la Festa di no da noi se non facciamo nulla per farli attirarli,
ta soddisfacente, anche se non se ne capisce il Sant’Efisio, concomitante nel 2014 con la mostra neppure informarli? La conclusione è una: quel che
motivo: il 7,6% di incremento (+822.000 presenze) dei “Giganti di Mont’e Prama”: non solo si sonoavu- si fa per convincere i turisti stranieri a venire in
porta l’attività ad un livello – a parte il 2012 ed il te addirittura diminuzioni e non è stata occupata Sardegna è quasi nulla e quel poco lo si fa in modo
2013 – sempre inferiore agli anni precedenti. neanche la metà dei posti letto. Negli stessi mesi insufficiente.
Non si conosce la distribuzione mensile salvo anche a Pula le presenze sono diminuite mentre un Bisogna puntare ben più alto e stabilire un pro-
che sono stati indicati incrementi in vari mesi: però sensibile aumento si è avuto a Quartu, dovuto ad getto di sviluppo molto più sostanzioso. Tra l’altro, il
il 33% di gennaio significa 18.000 presenze in più, il altre cause (eventi sportivi). Se non vengono visita- golf potrebbe portare presenze notevoli senza nes-
23% di aprile 58.000 presenze, il 12% di agosto tori sembra evidente che la causa sia da ricercare in suno stravolgimento.
1.100.000, più dell’intero incremento annuale. Per un’attività promozionale insufficiente, probabilmen- Bisogna innanzitutto convincersi che, tenendo
cui non vi è stato o è stato pressoché insignificante te dovuto ad un inadeguato approccio, da parte dei conto delle possibilità che può offrire, l’Assessorato
l’ampliamento dell’attività durante i vari mesi. Anche maggiori interessati, enti e operatori soprattutto. al Turismo non dovrebbe essere come attualmente
per le province vi sono stati incrementi apprezzabili Pure per quanto riguarda l’intera regione la pro- l’ultimo tenuto in considerazione, quello con minori
ad Olbia-Tempio (482.000 +12,5%) e Sassari (175.000 mozione non sembra soddisfacente. Si è constatato risorse e spesso seguito senza molto impegno. Anzi
+11,4%) mentre nelle altre sono più contenuti, in che si sente la mancanza di un Ente efficiente come dovrebbe essere il capofila di un progetto “lavoro e
particolare a Cagliari (19.000 +0,8%). fu l’Esit e dell’incapacità dimostrata dall’Agenzia sviluppo” e dovrebbe dettare le linee operative per
Per valutare l’attività turistica non basta conside- promozione che avrebbe dovuto sostituirlo. Purtrop- vari Assessorati: trasporti, urbanistica, agricoltura,
rare solo i dati di un anno rispetto al precedente ma po la situazione non sembra molto migliorata, anche ambiente, cultura e anche altri. Dovrebbe avere fun-
quelli di un certo periodo. Così si può vedere che se l’Assessore parla di un consistente piano di cui zioni di scelta strategica, orientamento e organizza-
negli ultimi anni – a parte 2012 e 2013 – vi è stata però non si conoscono i particolari. Per ora si tratta zione. Questo è l’unico settore – con l’agricoltura –
una diminuzione continua o meglio una riduzione del di partecipazioni alle varie Fiere, così come si è che può dare risultati apprezzabili in termini di lavoro
IU (indice di utilizzazione, il più sintetico e chiaro), sempre fatto, però se si vuol ottenere qualcosa di e produzione di reddito. È inutile insistere sulle indu-
arrivato a 20,6, cioè solo il 20% dei posti viene occu- concreto non ci si può basare su incrementi del 7 o strie e pensare così di risolvere i nostri problemi:
pato. Il decremento era in corso da qualche anno, 10% o simili. Si fa un gran dire che la Sardegna è la l’industrializzazione è stata un’illusione e continuare
sintomo di una crisi latente che è esplosa nel 2012 meta più desiderata dai turisti ma questo non è su questa strada è fuori della realtà, assurdo pensa-
ma esisteva già da tempo. Non sappiamo quali sia- assolutamente confermato dal numero dei visitatori: re ancora alla chimica di base o alle miniere, e cer-
no i nuovi IU del 2014, si può presumere che siano come si è già visto in precedenti articoli i turisti tamente non si può pensare, turismo o no, di prose-
aumentati in misura simile, restando così sempre a italiani che vengono in Sardegna sono meno del 3% guire con l’edilizia, soprattutto con la costruzione di
valori troppo bassi. La ripresa è modestissima per- ed ancora meno sono gli stranieri. seconde case, quando ne sono state costruite fin
ché, a parte i motivi della crisi del 2012, la situazio- In effetti continua l’accentramento nel periodo troppe e con un’utilizzazione ridottissima.
ne non è migliorata molto. estivo, si utilizza solo l’attrazione “marino balneare” Comunque c’è un aspetto preliminare di impor-
Si conoscono i dati sull’intero 2014 della Provin- e quasi niente del vasto patrimonio culturale (am- tanza vitale per la Sardegna, i sardi ed il turismo:
cia di Cagliari – sempre la più rapida, puntuale e biente, natura, archeologica, storia, monumenti, tra- quello dei trasporti che se non viene risolto in modo
precisa – dove purtroppo non è andata bene, vi è dizioni, ecc.). Anche se la nuova linea guida, che si deciso impedirà qualunque speranza di sviluppo.
stato un modesto aumento rispetto al 2013 (+0,8%, porterà all’Expo di Milano, è “la qualità della vita”. Quello che è assolutamente inspiegabile è come
2.699.000 presenze contro 2.680.000), con una In proposito è importante riportare una comuni- non si tenga conto della insularità e di ciò che com-
diminuzione negli alberghi e un aumento nei com- cazione fatta dall’Assessore a seguito di incontri porta: possibile che in sede di Unione Europea non
plementari, più o meno uguali per italiani e stranie- per l’Expo di Milano: “I turisti extra-europei preferi- si è in grado di risolverlo? Finora avevamo una rap-
ri. Le maggiori variazioni si sono avute a Cagliari scono le città d’arte nel 63% dei casi, il 14% sce- presentanza inadeguata, ora vi sono ben tre euro-
città (-2,4% con un -10,7% per gli stranieri), Domus glie il mare, i restanti (23%) si suddividono tra la- parlamentari, possibile che non riescano a risolvere
de Maria (-10,6%) e Villasimius (-2,2%) , parità a ghi, montagne e shopping. Le destinazioni balneari questo gravissimo handicap. Gianfranco Leccis

febbraio 2015 7
ATTUALITÀ

A giugno nel mare di Cagliari


solo la Sardegna ma anchetutto il popolo della vela,
che iniziò a scoprire la disciplina velica durante le notti
magiche degli anni Ottanta, quando l’Italia esordì in

un assaggio di America’s Cup


Coppa America, a Newport, Stati Uniti, con Azzurra
del mitico Cino Ricci. Un entusiasmo che si è rafforza-
to, per i tifosi dell’America’s Cup, grazie anche alle
tante iniziative del Team di Luna Rossa, che per la
Nelle acque del Golfo degli angeli si svolgeranno le regate della World Series valide prima volta ha aperto al pubblico il quartier generale,
come prove preliminari alla 35ma Coppa America - L’esordio di Luna Rossa
dove appunto stanno nascendo e si stanno progettan-
la città sarda che, nonostante non sia riuscita a do le nuove barche che si sfideranno nelle Bermuda. È
diventare capitale europea della cultura, acquista ormai un’intera città che sta seguendo con grande
una grande visibilità internazionale. La notizia delle entusiasmo passo dopo passo il lavoro gli equipaggi
World Serie era nell’aria ma l’ufficialità della mani- del team Prada, che nel 2014 ha organizzato tre Open
festazione è stata data sul web dal team Luna day, aprendo le porte al villaggio che si affaccia sul
Rossa Challenge attraverso il suo sito istituziona- porto. Mille posti disponibili per ogni evento che sono
le. L’accordo di collaborazione è stato raggiunto andati a ruba in pochissimo tempo sul web, dove era
tra Regione Autonoma della Sardegna, Comune di possibile prenotarsi. Una festa, l’ultimo Open day,
Cagliari, Autorità Portuale, Capitaneria di Porto, organizzato il 12 dicembre, che ha visto la partecipa-
Marina Militare e team Luna Rossa Challenge. zione di tantissimi ragazzi delle scuole primarie e se-
E le acque cagliaritane non solo battezzeranno condarie della provincia, che hanno potuto ammirare e
le America’s cup World Series, ma anche la nuova fotografare il mitico catamarano di 22 metri che ha
barca di Luna Rossa che parteciperà alle gare. il partecipato all’ultima edizione della America’s Cup di

S arà Cagliari a fare da battesimo a Luna Rossa


nelle fasi preliminari della Coppa America, in pro-
gramma nel 2017 nelle isole Bermuda. Nelle acque del
multiscafo Ac45 che giorno dopo giorno si sta svilup-
pando in una sorta di laboratorio non solo virtuale ma
anche fisico, attraverso quotidiani allenamenti che il
San Francisco: “Per rendere più interessante la visita
– hanno spiegato gli organizzatori – abbiamo coinvolto
i visitatori in una serie di test e giochi, testando le
Golfo degli angeli, infatti, si svolgeranno dal 4 al 7 team svolge nello specchio di mare di fronte alla città proprie abilità come skipper , trimmer, rigger o grinder,
giugno prossimi, le regate della World Series valide con i catamarani dai colori rosso argento “Luna Rossa i vari ruoli che ricoprono gli equipaggi di Luna Rossa”.
come prove preliminari alla 35ma America’s Cup, la Piranha” e “Luna Rossa Swordfish”. Due imbarcazioni È solo un assaggio del clima che si respirerà a giugno
competizione velica più antica e prestigiosa del mon- spettacolari modificate per navigare in configurazione quando Cagliari farà da scenario alle regate della Wor-
do. Un grande appuntamento, l’esordio di Luna Ros- “full foiling”, grazie ad un’ala rigida di 20 metri che ld Series, che sarà inaugurata alla presenza delle mas-
sa, per il capoluogo sardo che per una settimana consente ai catamarani di compiere evoluzioni mozza- sime autorità ufficialmente due giorni prima delle gare,
ospiterà i big della vela mondiale che comporranno i fiato a velocità notevoli. Uno spettacolo, quello offerto giovedì 4 giugno.
sei team che si sfideranno tra poco più di due anni dalle “macchine volanti” di Luna Rossa,che gli appas- Ma gli allenamenti cominceranno prima, già da
nelle Isole Bermuda, che faranno da scenario alla sionati potranno assistere già dal qualche giorno pri- domenica 31 maggio, quando i catamarani AC45 pren-
prossima Coppa America. Si tratta di Oracle Team ma delle regate, da quando cioè i team navigheranno deranno confidenza con il vento cagliaritano. Le vere
USA, Artemis Racing, Ben Ainslie Racing, Emirates per prendere confidenza con le condizioni meteorolo- regate, quelle che conteranno per le selezioni dei sei
Team New Zealand, Team France e, naturalmente, giche del golfo cagliaritano, famoso non solo per le paesi sfidanti della Coppa America inizieranno nel
Luna Rossa Challenge, che da circa una anno ha acque trasparenti ma anche per il classico maestrale. weekend del 6 e 7 giugno prossimi.Tutta l’isola è ora
trovato spazio nel molo sabaudo, a qualche centinaio Il vento ideale per far volare Luna Rossa che, attraver- pronta a mobilitarsi per l’evento e soprattutto a tifare
di metri dalla via Roma, uno dei salotti buoni dei quar- so il suo skipper Max Sirena, non ha mai nascosto di e augurare buon vento al team di Luna Rossa.
tieri storici Cagliari. Un evento davvero prestigioso per voler vincere la Coppa America. Sogna insomma non Sergio Casano

Il Vermentino di Argiolas servito al meeting di Davos


Oltre al meeting di Davos, il WEF tiene una
serie di incontri regionali ogni anno e conduce
Proposto sulle tavole del World Economic Forum a Capi di Stato e leader dell’economia
studi con i quali vengono analizzati i contributi
dell’economia in ambito di sviluppo.
Il Vermentino della cantina Ar- che ha il suo quartier generale a Al World Economic Forum di Davos sono stati
giolas di Serdiana è stato fra i Ginevra, è stato fondato nel 1971 servizi i vini italiani: Carpenè Malvolti 1868 Extra
protagonisti dei vini italiani pre- da Klaus Schwab, un professore Dry Conegliano Valdobbiadene Prosecco Supe-
sentati dall’Istituto Grandi mar- di economia tedesco. Il WEF è co- riore DOCG; Alois Lageder Gewurztraminer, Alto
chi sulle tavole del World Econo- nosciuto al pubblico mondiale so- Adige DOC 2013; Argiolas Is Argiolas di Serdiana,
mic Forum (Wef) di Davos che prattutto per l’incontro che si tie- Vermentino di Sardegna DOC 2013; Cà Del Bosco
nell’esclusiva località svizzera ha ne ogni fine gennaio nella località Chardonnay, Curtefranca Bianco DOC 2011; Jer-
riunito 40 capi di Stato e di go- sciistica di Davos, dove vengono mann Vintage Tunina, IGT Venezia Giulia 2012;
verno e oltre 2000 leader dell’eco- discussi i problemi economici e Mastroberardino Radici, Fiano di Avellino DOCG
nomia, del giornalismo e dell’ac- sociali del mondo. A questo even- 2013; Umani Ronchi Vecchie Vigne, Verdicchio
cademia internazionale. to partecipano presidenti e capi di dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore 2012;
“Per noi – ha detto l’enologo- governo, direttori generali delle Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute Nozzole,
Mariano Murru, direttore tecnico della cantina di principali organizzazioni economiche, rappresentanti Chianti Classico DOCG 2012; Antinori Villa Anti-
Serdiana – è stata un’altra grande soddisfazione. di organizzazioni non-governative, intellettuali e an- nori Chianti Classico Riserva, 2011; Biondi Santi
Presentare il nostro vino in una manifestazione tanto che personalità dello spettacolo. Brunello di Montalcino DOCG 2009; Annata Don-
prestigiosa ci ha riempito di orgoglio. Anche que- Nei suoi intenti, il WEF ha come obiettivo il nafugata Tancredi, Sicilia Rosso IGP 2010; Lun-
st’anno, abbiamo prodotto ottimi vini bianchi e ros- miglioramento dello stato mondiale. Tra i succes- garotti Sagrantino di Montefalco DOCG 2007; Masi
si. L’obiettivo è quello di fare sempre meglio. Ora ci si ottenuti negli ultimi tempi ci sono l’adozione di Brolo di Campofiorin Oro, Rosso del Veronese IGT
stiamo preparando al Vinitaly di Verona”. un piano globale per debellare la tubercolosi 2010; Michele Chiarlo Cipressi della Court Barbe-
Il World Economic Forum (WEF) è una organizza- (2006), e l’adozione in ambito G-8 delle iniziative ra d’Asti 2012; Pio Cesare Fides, Barbera d’Alba
zione internazionale che periodicamente riunisce sulla lotta alla povertà e sui cambiamenti climati- DOC 2012; Tasca d’Almerita Rosso del Conte -
personalità politiche ed economiche mondiali per ci, promosse dal ex primo ministro inglese Tony Contea di Sclafani DOC 2010; Tenuta San Guido
discutere e definire le politiche del futuro. Il WEF, Blair nel 2005. Guidalberto, Toscana IGT 2012. Antonio Serreli

8 febbraio 2015
ATTUALITÀ

Le origini sarde
Meloni, cugino in primo grado di suo padre. Silvio
successivamente sposò Maria Teresa Spada ed
ebbe, una famiglia numerosa. I suoi figli, tuttavia,

del presidente Saragat


la maggior parte, passati a miglior vita, non conob-
bero il presidente. “Io – spiega Maria Grazia Melo-
ni, cugina in secondo grado dell’ex presidente del-
la Repubblica – non ero ancora nata, quando Giu-
Il nonno Pietro Saragato era nato a Tempio, il padre Giovanni Saragatu a Sanluri dove aveva sposato
Maria Efisia Garau - Giuseppe Saragat da giovane trascorreva le vacanze in Marmilla seppe, veniva nella nostra casa (oggi in via Luigi
Garau) per un lungo soggiorno e anche per trovare

C he la Sardegna abbia avuto in


passato due presidenti della Re-
pubblica, è risaputo. Antonio Se-
“Dettori”, per un acceso diverbio con
un insegnante, lascia il liceo caglia-
ritano e consegue la maturità clas-
sua nonna, Maria Efisia Garau. Probabilmente ven-
ne a Sanluri, per l’ultima volta, per presenziare alle
sue esequie. Ma ricordo gli aneddoti di mio padre
gni, da Sassari e Francesco Cossi- sica a Forlì. Rientra in Sardegna e su Giuseppe. Un ragazzo solare, come la nostra
ga, anch’egli sassarese (origini a nel capoluogo si iscrive alla facoltà terra. Per mio padre era molto gratificante chiac-
Siligo). Ma chi è a conoscenza, che di Giurisprudenza. Si laurea, nel chierare con lui. Lo portava in giro. Lo riteneva
un altro presidente, avesse origini 1875, ad appena vent’anni. Nel 1880 brillante e aveva ragione. Era orgoglioso di avere le
isolane? Giuseppe Saragat, social- si sposta a Torino per esercitare la radici in Sardegna. Veniva con piacere in Marmilla,
democratico, in carica dal 1964 professione d’avvocato. Oltre che lontano dalla fredda Torino. A noi, cugini, rimane il
(eletto il 28 dicembre) sino al 1971 ottimo professionista, è un buon rammarico di non averlo potuto conoscere perso-
era figlio di un avvocato di Sanluri, umorista e firma i suoi pezzi con lo nalmente ma, ovviamente, siamo sempre andate
Giovanni, nato nell’ex capoluogo del pseudonimo di Toga-Rasa, anagram- fiere, di avere un parente al Quirinale”.
Medio Campidano (in realtà in Mar- ma di Saragato. Scrive novelle dedi- Non sono molti i sanluresi, ancor meno i sardi,
milla), il 14 novembre del 1855. cate alla Sardegna, “Storie intime” che conoscono le origini di Giuseppe Saragat. Lo
La sua casa, che oggi è molto diversa, si trova a e poi “ Mondo birbone”, un umorismo leggero, in stesso presidente, una volta eletto, mandò un suo
fianco del Monte Granatico, al numero 2 di via Orsini, punta di pennino per far sorridere, ma senza essere emissario a fare ricerche in comune, come ricordò
che sbocca in piazza Castello. sarcastico, insomma, un’ironia educata. Biagio Cadeddu, allora sindaco, che abitava pro-
Giovanni, figlio di Pietro Saragato (cognome che Rientra, spesso in Sardegna e a Sanluri in par- prio nella via Orsini, ovvero la via in cui nacque,
a Tempio è così registrato, ma all’anagrafe di Sanlu- ticolare. Scrive reportage pubblicati sia da “La Giovanni Saragatu.
ri, la o, viene modificata in u) e di Maria Efisia Nuova Sardegna” di Sassari che da “L’Unione sar- Nel cimitero cittadino riposano diversi parenti
Garau, figlia di Luigi, grosso proprietario terriero, da” di Cagliari. dell’ex inquilino del Quirinale. A partire da suo non-
con un’azienda modello, forse, in quei tempi, la Nel frattempo si accasa a Torino con Ernestina no Pietro, nato Saragato a Tempio e sepolto a
migliore della Sardegna. Tra le altre cose, fu anche Stratta, dal loro matrimonio nasce, il 19 settembre Sanluri, come Saragat.
allevatore di bachi da seta. 1898, Giuseppe Efisio Giovanni. Anche il futuro pre- Insomma, da Saragato a Saragatu, a Saragat. E
Giovanni, dopo gli studi tra il paese natale, Tem- sidente della Repubblica, sino ai 18 anni, amava anche questa sarebbe una storia, curiosa, da rac-
pio e Cagliari, era un “dettorino”, studente del Liceo trascorrere le vacanze in Marmilla. Ospite di Silvio contare. Marcello Atzeni

La scoperta di Mont’e Prama raccontata


e personaggi di una città che non c’è più.
Prima con le collaborazione a La Nuova Sarde-
gna, poi a L’Unione Sarda, sempre sul tema del
nell’ultimo libro di Beppe Meloni racconto e della storia di casa nostra e non trala-
sciando altri apporti col settimanale cattolico “L’Ar-
L’ultimo lavoro di Beppe Meloni, so il risveglio socio-economico borense” sotto la direzione di Giovanni Sechi, Giu-
“Gli Eroi di Pietra”, racconta, quasi dell’oristanese, che ancora sten- seppe Pani e Marco Piras, congiuntamente ad altri
come in “un taccuino di viaggio”, le ta faticosamente a sollevarsi dal impegni di lungo periodo, con “Sassari Sera”, “L’Al-
vicissitudini della grande vicenda grigiore di un anonimato senza fine, manacco di Cagliari”, il periodico “Librando” della
storico-archeologica, destinata a in- per imboccare finalmente la stra- casa editrice Carlo Delfino di Sassari, e i dieci nume-
cidere profondamente sul percorso da di un risveglio socio economi- ri del “Diario di Santa Croce”, opuscolo curato e
turisticoculturale della Sardegna co per troppo tempo promesso e firmato da Meloni e distribuito gratuitamente per la
degli anni Duemila. sempre rinviato”. sagra settembrina. Come scrittore, ha già dato alle
La scoperta delle stature del Perché, come Meloni ama stampe numerosi libri, tra cui i cinque volumi sulla
villaggio nuragico di Mont’e Pra- spesso ripetere, “tra le nostre Oristano del passato e la storia del Convitto Canopo-
ma, sulle colline del Sinis, viene pagine di storia gloriosa, non c’è leno di Sassari, dove Meloni è stato convittore du-
illustrata con una prosa ricca di solo quella del Giudicato di Eleo- rante gli anni dell’adolescenza, tra il fascismo e la
sfumature sottili e intriganti, dove nora, a testimoniare un passato guerra. Un’opera dove rende omaggio, non solo al
l’autore afferma che “questa stra- ricco di splendore. Altri traguardi fondatore del collegio turritano, Antonio Canopolo,
ordinaria scoperta storico-scienti- e altri risultati sono stati manca- arcivescovo di Arborea attorno al 1600 per circa un
fica di portata mondiale, sia in gra- ti, negli anni tormentati del se- trentennio, ma anche a Giannino Martinez, avvocato
do convogliare notevoli flussi di “turismo culturale” condo dopoguerra e del postfascismo, da una di origini sassaresi, poi oristanese a tutto tondo e a
nel territorio e più in generale in Sardegna, da ogni città, un’area vasta e una provincia, spesso pigre lungo memoria storica della nostra città, oltre che
angolo del mondo, con riflessi straordinariamente e assenti, incapaci di raccogliere le sfide della amico e compagno di collegio.
positivi sul movimento turistico sardo ed italiano, modernità, confrontandosi con un mondo in con- A ottant’anni suonati, Beppe Meloni con l’entu-
per i prossimi anni”. Non a caso, Meloni, profondo tinuo divenire”. Vicissitudini, che Meloni ha vis- siasmo e la passione di sempre, ha raccolto il testi-
conoscitore della sua terra, insiste giustamente suto e analizzato spesso su fronti diversi, soprat- mone di Martinez e racconta ancora lo scorrere len-
nel caldeggiare la creazione di una “cittadella nura- tutto nel sindacato bancario, che ha fondato in to di una città dai tempi lunghi, ricca di storia e di
gica” sul modello di quella messa in piedi a Baru- città nel lontano 1960, rivestendo poi a lungo in- fascino, che si arricchisce di un altro capitolo con le
mini dallo studioso Giovanni Lilliu, proprio nell’area carichi nazionali di notevole importanza, ma è vicende che raccontano le vicissitudini dei Giganti di
dove le statue sono venute alla luce e si batte, stata, successivamente, la passione per la “scrit- Mont’ePrama, nel libro “La Pietra e gli Eroi” tra cro-
come è suo solito fare, per risvegliare le migliori tura” a ricondurlo, da pensionato, a quel ruolo di naca e storia la scoperta archeologica del Sinis, in
energie attorno a un progetto che “se ben studiato giornalista di lungo corso, che lo ha riavvicinato uscita per i Tascabili EPD’O, con presentazione di
e articolato, costituirà un grande passo avanti ver- alla sua vera passione, quello del raccontare fatti Luisanna Usai. Gian Piero Pinna

febbraio 2015 9
ATTUALITÀ

A tavola alla corte degli Arborea


garofano, noce moscata e zenzero.
Tutte le libagioni sono state innaffiate dall’ac-
qua di “Sette fontis” e da un corposo vino rosso,

nell’ex Palazzo giudicale di Oristano


come quello che forse si produceva nelle vigne del
Giudice Mariano, il cui spirito è aleggiato nel salo-
ne della sontuosa cena. Le sue vigne erano sicura-

D a quali pietanze poteva essere composto un


pranzo per gli ospiti della corte di Eleonora
D’Arborea? È l’interrogativo che si sono poste
mente ubicate poco fuori le mura, come indica
chiaramente il toponimo che è stato dato a via
Viñea Regum, di chiara derivazione medioevale, in
Marinella Foddis e Clara Castroreale, titolari delle quanto con l’aggettivo di Regum, si designavano le
società Eventor, eVisit Sartiglia, che hanno orga- proprietà dello Judex, ma poco distante, nell’isola-
nizzato una “Cena alla corte degli Arborea”, tenu- to che comprende anche le Scuole Elementari di
tasi sabato 14 febbraio nell’ex Carcere di Piazza Via Solferino, che sino agli Anni Cinquanta, insi-
Manno, antica sede della reggia dei regnanti ar- steva l’orto di proprietà dei Giovanniti Ospitalieri,
borensi. A preparare i manicaretti ci ha pensato c’erano sicuramente altre vigne.
lo chef Giovanni Salis, presidente dell’Associa- A tal proposito, è interessante notare che il topo-
zione provinciale dei cuochi oristanesi, che ha nimo popolare che distingue la via Viñea Regum:
proposto il menu della cena. A fare gli onori di Ingi’aregu mannu, indica chiaramente che nel sito
casa e ad illustrare le varie pietanze, con spiritosi c’era una vigna grande, sicuramente di proprietà del
sonetti poetici, il maestro di cerimonie Paolo Va- di Bue rosso con salsa giovannita, seguiti dal se- Giudice, mentre la vigna, che si trovava poco disco-
nacora. Seguendo le usanze del tempo, ai com- condo e il terzo servizio di credenza, composti da: stata, meglio nota come Ingi’aregheddu, cioè vigna
mensali è stato portato, nella tavola riccamente Pasta di mele e Zenzero candito. piccola, probabilmente era di qualcuno che non fa-
imbandita, il primo servizio di credenza, costituito All’ingresso del salone delle feste riccamen- ceva parte della casa regnante. Di questa antica
da frutta fresca di stagione speziata con stuzzi- te addobbato con le insegne di tutte le curatorie vigna, sino al 2009, esistevano ancora alcuni ceppi,
chini vari, alla quale sono seguiti il primo, il secon- del Giudicato arborense e con i figuranti della intorno ad un pozzo realizzato con la stessa tecnica
do e il terzo servizio di cucina, che comprendeva: Compagnia d’Armi Medievali di Sanluri, che si costruttiva dei nuraghi, nel cortile dell’abitazione
Zuppa di legumi; Lisanzas; Ravioli dolci. Dopodi- sono esibiti con danze e spettacolari tenzoni di posta al numero civico 82 di Via Alagon. Le due
ché, le varie Ancille e i piccoli Donnichellos, hanno scherma medioevale, agli ospiti è stata servita vigne adesso sono completamente scomparse e in-
portato in tavola il quarto e il quinto servizio di una bevanda tipica dell’Evo di mezzo: l’ipogras- globate nel quartiere di Su Brugu, che inizia subito a
cucina, che prevedeva: Panadas di agnello; Lingua so, un infuso di vino rosso, cannella, chiodi di ridosso di “Portixedda”. Gian Piero Pinna

“Le ricette del mese” a cura di Gian Piero Pinna

RAVIOLI DOLCI AL TORRONE DI TONARA TERRINA DI CAVOLFIORE


(ingredienti per quattro persone) (ingredienti per quattro persone)
– gr. 300 di torrone di Tonara sminuzzato – gr. 700 di cavolfiore – n. 2 spicchi d’aglio
– gr. 300 di ricotta – gr. 400 di pasta violada – gr. 100 di parmigiano grattugiato – gr. 30 di parmigiano in scagliette
– gr. 100 di zucchero a velo – mezzo bicchiere di miele – un pizzico di noce moscata – gr. 200 di pasta “violada”
– olio per friggere – dl. 20 di olio extra vergine di oliva – sale
Procedimento: Dopo aver sminuzzato per bene il torrone di Tonara, aggiunge- Procedimento: Cuocete il cavolo facendolo stufare con un po’ d’acqua, l’olio,
telo a una crema ottenuta emulsionando la ricotta con lo zucchero a velo e gli spicchi d’aglio e un pizzico di sale. Durante la cottura fate in modo che
mischiate per bene. Stendete la pasta violada allo spessore di una moneta, l’acqua si consumi alquanto, quindi, frullate il tutto, aggiungeteci il parmigiano,
disponeteci sopra l’impasto di ricotta e torrone a intervalli regolari, ricoprite con amalgamate e dividete il composto in terrine monouso, che sigillerete con un
un altro strato di pasta violada, pressate bene, ritagliate con una rotella disco di pasta violada. Cospargete la superficie delle terrine con le scagliette
dentata e friggete in olio bollente. Servite in tavola i raviolini appena fritti, di parmigiano e sistemate in forno già abbastanza caldo. Levate il contorno
cospargendoli di gocce di miele preventivamente scaldato. quando la superficie delle terrine sarà abbastanza dorato e servite la pietanza
come guarnizione per i filetti di merluzzo ai porri.
QUAGLIETTE AL MIRTO TIPO TACCULA
(ingredienti per quattro persone) TIMBALLETTI DI RICOTTA AGLI AMARETTI
– n. 8 quagliette – un mazzo di rametti di mirto Ingredienti:
– sale – gr. 300 di ricotta vacina fresca – gr. 200 di panna per dolci
Procedimento: Questo piatto è la riproposizione di una antichissima pietanza – gr. 200 di amaretti sbriciolati – gr. 100 di canditi a cubettini
che oggi non è possibile più eseguire senza infrangere la legge. La taccula era – gr. 150 di zucchero a velo – gr. 100 di scagliette di cioccolato
una pietanza che si confezionava nei monti di Capoterra e di Villaurbana. Il – gr. 100 di purea di fragole
periodo in cui era più facile trovare la materia prima adatta, era quello invernale, Procedimento: Lavorate con una frusta da pasticcere la panna con la ricotta
quando i tordi e i merli, uccelli utilizzati per la pietanza, si cibavano di fragranti precedentemente setacciata, fino ad ottenere un composto abbastanza spu-
bacche e impinguavano le loro carni per vincere i rigori del freddo, allora, i moso, incorporateci lo zucchero a velo e successivamente, anche i canditi, le
cosiddetti uccellatori, stendevano le reti e predisponevano le trappole, per scagliette di cioccolato e, per ultimo, gli amaretti. Foderate degli stampini da
catturare i volatili, che venivano immediatamente spennati e messi a bollire in budino con della pellicola trasparente, facendola aderire alle pareti, quindi,
acqua. Dopo la cottura venivano scolati, salati in tre punti e infilati con un riempiteli col composto e sistemateli in frigorifero. Nel frattempo che i timbal-
rametto di mirto nel becco, per riunirli in mazzetti di otto uccelli, la cosiddetta letti raffreddandosi acquistino consistenza, preparate la purea di fragole fre-
“taccula” e messi a raffreddare dentro un sacco pieno di foglie di mirto. Come sche, passando i frutti con un setaccio molto fitto, addolcite il composto con
per il nostro piatto succedaneo, la pietanza veniva mangiata fredda, dopo un una puntina di zucchero a velo e utilizzatelo per decorare, versandolo a gocce
giorno o due da che era stata preparata. Con le carni bianche, è consigliabile sul dolce con l’aiuto di un cucchiaino. Per liberare i timballini dagli stampini, è
bere un vino rosato, anche se coi tordi e coi merli, gli uccellatori non disdegna- molto semplice, basta capovolgerli su un piattino da dessert e verranno subito
vano bere un bel bicchiere di vino rosso artigianale. via, si elimina la pellicola trasparente e il gioco è fatto.

10 febbraio 2015
ATTUALITÀ

Luigi De Magistris cardinale di Cagliari


della Penitenzieria Apostolica. Nel 2001 monsignor
Luigi De Magistris è diventato il nuovo Pro-Peniten-
ziere maggiore della stessa penitenzieria apostolica.
Dopo aver accolto le dimissioni del cardinale William
che consulente della congregazione per le cause dei Baum per ragioni di salute e di età dall’incarico di
santi, l’Opus Dei non ha mai perdonato d´essersi penitenziere maggiore, Giovanni Paolo II ha nomina-
pronunciato, unico curiale di spicco, contro la beatifi- to il presule cagliaritano elevandolo anche alla digni-
cazione del suo fondatore, José Maria Escrivá de Ba- tà di Arcivescovo.
laguer. In più, De Magistris s’era da tempo inimicato il Sino al 4 ottobre del 2003 ha mantenuto quell’in-
maestro delle cerimonie del papa, Marini, criticando- carico, ma non è mai diventato Penitenziere maggio-
ne le innovazioni, in particolare le danze esotiche in- re, proprio perché di titolarità cardinalizia. E Papa
trodotte nel vivo della messa”. Francesco ha voluto riconoscere quel lavoro, spes-
Non potrà mai entrare in un conclave, ma Papa so oscuro ma sempre apprezzato, svolto da monsi-
Bergoglio gli ha voluto restituire almeno quanto dovu- gnor De Magistris. Che non ha mai amato le luci
to. Il cardinale De Magistris è persona schiva, umile, della ribalta, ma ha sempre preferito un profilo bas-
ma ha sempre lavorato per il bene della Chiesa. Nato so, da vero sacerdote. Nonostante il suo ricco e

A lla fine è arrivata, anche se ormai è solo un titolo


onorifico, nulla di più. Per Luigi De Magistris la
berretta cardinalizia, imposta da papa Francesco il 14
a Cagliari il 23 febbraio 1926, è stato ordinato sacer-
dote da monsignor Paolo Botto il 12 aprile 1952. Ter-
minato il corso degli studi teologici, don Luigi De Ma-
prestigioso curriculum, è rimasto per tutti “don Lui-
gi”: la sua semplicità è stata sempre disarmante e
quando tornava a Cagliari per periodi di riposo non
febbraio, ha più le sembianze di un risarcimento dan- gistris ha iniziato l’esperienza pastorale: prima nella mancava a un appuntamento fisso: in confessionale
ni, che altro. Perché il titolo di cardinale gli spettava da parrocchia rurale di Domus De Maria e poi in quella in Cattedrale, dove per ore ascoltava pazientemente
tempo, da quando nel 2001 Giovanni Paolo II lo aveva urbana di San Lucifero. Impegni che non lo hanno i penitenti.
nominato pro penitenziere maggiore, cioè il numero distolto dall’avere altri incarichi (tribunale Ecclesiasti- Ancora oggi, terminati gli incarichi vaticani, dopo
uno della penitenzieria apostolica. Un incarico presti- co Regionale, assistente dei laureati cattolici), prima essersi definitivamente trasferito in città è in duomo
gioso a cui spetta per tradizione la porpora cardinali- di diventare retto-re della basilica mauriziana di Santa una presenza fissa. Arguto, di profonda cultura, ma
zia. Mai arrivata. E Sandro Magister su “L’Espresso” Croce. Chiamato a Roma all’Università Lateranense, anche capace di scherzare e ironizzare su tutto,
del 24 ottobre 2003 aveva anche spiegato il perché: è poi passato alla congregazione del Sant’Uffizio (oggi anche su stesso. Figlio di Edmondo, l’indimenticato
“Grazie all’ultimo giro di nomine l’Opus (Dei, ndr) si è della Dottrina della Fede), quindi alla Segreteria di “medico dei poveri”, e fratello di Paolo, ex sindaco
ancor più rafforzata, in Vaticano. Il neopromosso Rylko Stato della Santa Sede e poi è stato nominato “Reg- del capoluogo, don Luigi ha speso molta della sua
ha preso il posto del cardinale americano Francis Staf- gente della Sacra Penitenzieria Apostolica”. vita a Roma, senza mai dimenticare le sue radici e
ford, e questi ha sostituito a sua volta, nella carica di Il 28 aprile 1996, nella parrocchia cagliaritana di soprattutto quel quartiere di Castello, dove è nato e
penitenziere maggiore, Luigi De Magistris, estromes- Sant’Anna, è stato consacrato vescovo con la titola- cresciuto. E che non lo chiamerà forse “Cardinale”,
so senza nemmeno la berretta cardinalizia che gli rità di Nova (antica sede episcopale nordafricana), o “Eminenza”. Ma sempre e solo “don Luigi”.
competeva per tradizione. A De Magistris, che è an- ma conservando sempre la mansione di Reggente Alessandro Atzeri

Mons. Piergiuliano Tiddia festeggia più nulla di stabile. Le persone chiedono una risposta
che magari non viene accettata immediatamente, ma
poi fa pensare e riflettere».
i 40 anni di consacrazione episcopale E monsignor Tiddia ha sempre detto quello che
pensa, anche per scuotere le coscienze. D’altra par-
Un vero pastore. Il ritratto di monsignor Piergiulia- te, e papa Francesco lo sta dimostrando, la Chiesa
no Tiddia è “semplicemente” tutto qui. Un prete, un deve annunciare il Vangelo, magari adeguandosi ai
vescovo che non dimentica mai le ragioni del suo tempi, ma sempre con coraggio. Stando sempre
sacerdozio. Dopo 40 anni di consacrazione episco- dalla parte dei poveri e dei più indifesi. A Cagliari,
pale, l’arcivescovo emerito di Oristano ricorda con monsignor Tiddia è stato ausiliare di monsignor Giu-
affetto tutte le persone con le quali ha avuto a che seppe Bonfiglioli e di monsignor Giovanni Canestri.
fare. Umile, schivo, ma sempre pronto a essere L’affetto per i due arcivescovi è palpabile: «Di monsi-
accanto alle necessità di tutti. Lo ha fatto sempre, gnor Bonfiglioli ricordo la sua paternità e la pazienza
sin da giovane sacerdote, e lo fa ancora oggi: dopo in momenti difficili per la Chiesa e la sua capacità di
aver lasciato nel 2006 l’arcidiocesi di Oristano è soffrire per la salute. Di monsignor Canestri, uomo
ritornato a Cagliari ed è facile incontrarlo a Bonaria, di spiritualità, ricordo invece lo spirito di adattamen-
dove confessa e celebra la messa. to e la capacità di dialogare».
E proprio nella chiesa più amata dai sardi ha braio del 1975, in città è stato ausiliare degli Parlando di monsignor Canestri non si può non
festeggiato i 40 anni di consacrazione episcopale. arcivescovi Bonfiglioli e Canestri per poi essere parlare della visita a Cagliari di Giovanni Paolo II e
Nel suo stile: con quella umiltà e sobrietà che da nominato il 30 novembre del 1985 arcivescovo di monsignor Tiddia snocciola ricordi personali: «A cena
sempre lo contraddistinguono. Sin da giovane prete, Oristano, dove ha fatto il suo ingresso il 1° feb- ero a fianco del Papa, il mattino dopo lo ricordo nella
quando era a Cagliari assistente diocesano della braio del 1986. Ha lasciato l’arcidiocesi arboren- cappella dell’episcopio inginocchiato per terra». Qua-
Fuci (Federazione universitaria cattolica italiana). Un se nel 2006 per raggiunti limiti di età ed è quindi rant’anni di episcopato significano anche tante as-
imprinting che gli è rimasto, perché, ancora oggi, ritornato nella sua Cagliari, dove si fa sempre semblee della Cei (Conferenza episcopale italiana) e
ogni mese celebra una messa con gli ormai ex fuci- apprezzare per la presenza discreta. Quarant’an- tanti incontri che hanno influito sulla vita del presule: i
ni. E se, purtroppo, qualcuno ha lasciato questa ni di episcopato trascorsi tra la gente: «Sono 40 cardinali Siri, Luciani (il futuro Giovanni Paolo I), Pap-
terra troppo presto, è sempre nel cuore dell’ex assi- anni di missione», commenta. palardo, Colombo, Martini e tanti altri.
stente. Una vita spesa davvero per gli altri. Nato a «Le responsabilità sono cresciute con gli anni; re- E i vent’anni a Oristano sono un altro prezioso
Sarroch il 13 giugno del 1929 e ordinato sacerdote il sponsabilità anche di adeguarsi ai tempi e di cambia- scrigno nella vita di monsignor Tiddia: «Li ricordo con
16 dicembre del 1951, la vigilia di Natale del 1974 re: per esempio nella predicazione». Eppure monsi- affetto anche per la risposta della gente. Nella provin-
venne nominato vescovo ausiliare di Cagliari. gnor Tiddia per molti, per tanti è stato sempre un cia di Oristano certi paesi ora sono come addormen-
«Me lo aveva comunicato al telefono – ricorda punto di riferimento costante: prima come sacerdote, tati, perché si sono svuotati. Ho sentito la generosità
– il cardinale Baggio il 21 dicembre: il 24 di mat- poi come vescovo. In una società comunque cambia- di tutti nelle tre visite pastorali compiute: c’è stata
tina ci fu l’annuncio ufficiale, poi durante la mes- ta, le persone vogliono ancora sentire la voce della grande accoglienza nel dialogare e nell’ascoltare».
sa di mezzanotte monsignor Bonfiglioli diede l’an- Chiesa? «La gente è turbata – osserva – e questo Sacerdote da 63 anni, vescovo da 40, da sempre un
nuncio alla città». Consacrato vescovo il 2 feb- turbamento produce incertezza, pare che non ci sia solo obiettivo: le necessità della gente. A.A.

febbraio 2015 11
CULTURA

L’espansionismo dei sardi nuragici


erano stanziati nella costa iberica e precisamen-
te a Tarragona, fossero i Tirreni della Sardegna
oppure i Tirreni dell’Etruria. Ed anche in questo

nel Mediterraneo occidentale


caso non crediamo che possano sorgere dubbi
consistenti: erano i Tirreni della Sardegna: lo di-
mostrano in primo luogo la vicinanza maggiore
Pubblichiamo la seconda delle tre puntate di uno studio importante e originale dedicato che c’è fra la Sardegna e l’Iberia che non fra
dal prof. Massimo Pittau alla storia degli antichi abitanti dell’Isola questa e l’Etruria, in secondo luogo un buon nu-
mero di stringenti corrispondenze linguistiche,
nelle isole Baleari, ma toponimiche e lessicali.
quasi certamente si è Innanzi tutto è da richiamare il nome della re-
imposto anche nella gione della Spagna nord-orientale chiamata Cer-
costa nord-orientale danya, il quale finora risultava privo di etimologia:
della penisola iberica, a nostro avviso lo si può riportare all’antico nome
proprio dirimpetto alla Sardanía con cui i Greci chiamavano la Sardegna,
Sardegna. ma pronunziato Sardánia alla latina. Notevole inol-
Innanzi tutto sono tre è il fatto che nella medesima zona della Cer-
già molto significativi danya esistano anche i seguenti toponimi, che
due accenni del poeta sono anch’essi molto significativi per la tesi che
latino Ausonio, il qua- stiamo sostenendo di una effettiva e consistente
le da una par te affer- presenza di Sardi nella zona: Cerdà, El Cerdanyès,
ma che il fiume Ebro Coll de Cerdans, Cerdeja, Cerdanyola, Serra de
(Hiberus) getta le sue Cerdanyola.
acque nel mare che Oltre a ciò è da citare il ballo popolare della

L a presenza dei Sardi Nuragici o Tirreni della


Sardegna nel bacino occidentale del Mediter-
raneo non poteva non scontrarsi col nascente
egli chiama «Tirreno», dall’altra presenta la cit-
tà di Tarraco,-onis (odierna Tarragona) come «tir-
renica».
Catalogna chiamato sardana, il quale è stato già
avvicinato al «ballo tondo» dei Sardi in termini di
affinità coreografica e anche di derivazione eti-
imperialismo, marittimo e terrestre, di Cartagine. La prima notizia – l’estendersi del Mare Tirre- mologica. E noi aggiungiamo che è soprattutto la
E ciò sarà avvenuto non molto tempo dopo la no sino alle coste orientali della Iberia – è con- corrispondenza linguistica a legare quel vocabolo
fondazione nell’814/813 a. C. di questa città che, fermata da altri tre autori latini, sia pure piutto- catalano – pur’esso fino ad ora privo di etimologia
da colonia fenicia, finì col diventare la capitale e sto tardi, Giulio Onorio, Paulino di Nola, Pseudo – al nome degli antichi Sardiani o Sardani della
l’erede di tutta la potenza marittima, economica Aethicus e inoltre da una lunga iscrizione latina Sardegna (StSN § 56).
e politica dei Fenici-Punici. I punti di attrito e di del I-II d. C. (StSN § 56). Questa notizia, a no-
scontro fra i Sardi Nuragici e i Cartaginesi si tro- stro giudizio, va spiegata nella stessa maniera ***
vavano innanzi tutto in zone marittime e precisa- in cui si spiegano la denominazione e l’esten- In generale, a proposito dei rapporti che sono
mente nelle Baleari, nelle quali si erano stanziati sione del Mare Sardo. Questo era l’intero mare intercorsi fra la Sardegna da un lato e la Iberia
i primi e nelle quali i Cartaginesi avevano nel 654/ che circondava la Sardegna, ad occidente ma dall’altro, è molto importante fare la seguente
653 conquistato l’isola di Ebuso (=Ibiza), strap- anche ad oriente (è del tutto ovvio ritenere che considerazione e precisazione: tutti i linguisti,
pandola molto probabilmente proprio ai Nuragici la famosa «Battaglia del Mare Sardo», combat- con in testa il grande Max Leopold Wagner, fino
(StSN § 72). tuta da Caere (=Cerveteri) e Cartagine contro i ad ora si sono inconsciamente fatti condiziona-
In secondo luogo c’è un’altra importante e ad- Greci di Alalia si sia svolta ad oriente della Sar- re dai rappor ti che sono intercorsi fra le due
dirittura stupefacente notizia che lascia intrave- degna). In maniera perfettamente analoga il Mare terre in epoca piuttosto recente, quando abbia-
dere che i Tirreni della Sardegna non solamente Tirreno era l’intero mare che circondava la Sar- mo visto la Iberia prevalere ed espandersi nella
navigavano oltre le Colonne d’Ercole, fino al favo- degna, ad oriente ma anche ad occidente, e Sardegna, coi Catalani prima e gli Spagnoli dopo.
loso regno di Tartesso, ma addirittura affrontava- propriamente significava mare che circonda Senonché questa situazione si determinò real-
no anche l’aperto Oceano Atlantico. Narra infatti l’”isola delle torri”, cioè l’”isola dei nuraghi”. mente proprio in epoca storica, mentre in epoca
Diodoro Siculo (V 20, 4) che i Tirreni avrebbero Pertanto dire Mare Sardo e dire Mar Tirreno era preistorica i rapporti sono stati del tutto oppo-
avuto l’intenzione di mandare una loro colonia in la stessa identica cosa. E con ciò viene confer- sti: è stata la Sardegna ad espandersi in Iberia
un’isola dell’Atlantico – probabilmente Madera – mato chiaramente e fortemente che la «Tirse- e non il contrario. E ciò è accaduto in vir tù del
ma che furono contrastati in questo loro progetto nia» attorno alla quale – per testimonianza di fatto che gli antichi Sardi Nuragici erano più
dai Cartaginesi, molto verosimilmente poco pri- Stefano di Bisanzio – si trovavano le isole Bale- forti nelle armi e nei mezzi e più avanzati nel
ma o poco dopo lo stesso anno 654/653. Anche ari era la Sardegna e non affatto l’Etruria. progresso tecnico e pure civile rispetto alle va-
questa notizia è stata completamente trascurata L’altra notizia di Ausonio che presenta la città rie e piccole popolazioni che abitavano la peni-
dagli storici della civiltà etrusca, evidentemente di Tarraco,-onis come “tirrenica” è anch’essa del sola iberica. Anche in fatto di incontri di culture
perché, essendo stata fino al presente riferita ai tutto accettabile se si considera che il toponimo e di civiltà ovviamente vale la norma che “il più
Tirreni dell’Etruria, essa è stata ritenuta del tutto può essere facilmente riportato a Tar÷unus «Tar- spiega il meno e non viceversa”.
inverosimile. Questa notizia invece cessa di es- conte», mitico personaggio della “religione rivela- In questo modo e per questa ragione trova una
sere inverosimile se venga riferita non ai troppo ta” degli Etruschi e dio eponimo di Tarquinia (suff. adeguata spiegazione una quarantina di corrispon-
lontani Tirreni dell’Etruria, bensì a quelli molto più -on-/ -un-), dall’altro richiama i toponimi proto- denze lessicali fra la lingua dei Sardi Nuragici e
vicini della Sardegna, cioè ai Sardi Nuragici, i sardi Tarácculi (Galtellì) e Taraculu (Tonara) (corri- quelle dell’antica Iberia, compresa la lingua ba-
quali potevano partire alla volta dell’isola dell’At- ge TSSO 273). Oltre a ciò, nella stessa regione sca, corrispondenze che sono state già osserva-
lantico partendo dalle loro basi della Sardegna della Tarraconese antica erano ricordate due cit- te e studiate con particolare cura dai linguisti
oppure senz’altro da quelle più vicine delle Bale- tà, Celsa e Lesa, le quali trovavano esatto ri- Max Leopold Wagner e Johannes Hubschmid: a
ari (StSN § 72). scontro nell’etnico Kelsitanói e nella città di Lesa nostro avviso si tratta di appellativi e di toponimi
della Sardegna antica (StSN § 56). protosardi entrati nell’Iberia per effetto della espan-
La Penisola Iberica - L’espansionismo dei Sardi Ovviamente anche qui s’impone il problema se sione dei Sardi Nuragici in quella penisola. Ecco-
Nuragici o Tirreni della Sardegna non si è fermato i Tirreni che, secondo l’accenno di Ausonio, si ne l’elenco, probabilmente non completo:

12 febbraio 2015
CULTURA

PROTOSARDO IBERICO
fissoidi da cui sono caratterizzati: Uralái (Irgoli),
Uralla (Albagiara, fontana e rivo), Urasa (Sola-
Aritzu (villaggio; TSSO) Aritzu (Navarra) russa, rivo), Urasala (Sorradile), Urassala (Sca-
árrana «tarma, tignola» arna «tarma» catal. no M.), Urau (Cuglieri, fontana), piskina d’Urea
Asuni (villaggio) Asun (Huesca) (CV XIII 7), Uredda (Siamanna), Uréi (Laconi,
Atzara (villaggio; TSSO) Azara (Huesca) canale), Urele (Baunei), Flumini Uri (San Vito),
áurri, aúrri «càrpino» aurri basco, navarrese Úrighe (Birori), Urulu (Orgosolo, sorgente), Roja
Buggerru (villaggio) Bigerra (città antica) Urossolo (Ortueri, canale), Urotzo (Sorradile,
cáncala «zecca gonfia» cáncano «pidocchio» spagn.
sorgente), Uruspa (Sorso); Uraressi, Urei,
carba, carva «ramo d’albero» carba «sterpeto» asturiano karbasta «palo con rami» basco
cárcara «voragine» (NVLS) Carcar (Navarra) Ures(s)a, Uri, Urieke, Urule (CSPS); Urasanna,
catranza, cadranza «sudiciume» carda/ina «sudiciume» port. Uria, Urosolo, Urri, Urrolo, Urru (CSMB), Ures
chighirista «cresta di gallo» kikirista «cresta g.» basco (CSLB), Urri (Orani), Úrighe (Birori), Úrigu (Ai-
cocorosta «cresta di gallo» kukurusta «cresta g.» basco domaggiore). Infine è significativo pure il fatto
colóstri, (g)olóstri «agrifoglio» colostia, korosti basco, nav. che una città etrusca Uri esistesse anche in
cósti(ke), cóstighe «acero» gastigarr «acero» basco Campania.
cragaddu «tartaro, crosta» carrall «tartaro» catal. Un’altra importante considerazione finale: la
cúccuru «sommità del cranio» kukurr «cresta» basco, cucuruta «cima» asturiano presenza di lessemi (appellativi e toponimi) pro-
gáddara, gráddula «gall(ozz)a» gállara «gall(ozz)a» spagn. tosardi nella Penisola Iberica si inquadra alla per-
Gallura, mediev. Gallul(a) Gallur (Teruel) fezione nella situazione che si è verificata in epo-
gangorra «strolaga minore» ganga uccello palustre spagn. ca preistorica e protostorica nelle terre del baci-
ghiddostre «erica arborea» gíllar, ilhar «erica» basco no del Mediterraneo: essa costituisce un nuovo e
giágaru, jácaru «cane da guardia» ciakurr, tzakurr basco, cachorro «cane» spagn. chiaro esempio del fatto che la “civiltà” si è espan-
Goni (villaggio) Goni (Navarra) sa dall’Oriente all’Occidente, dalla zona della
Ísili (villaggio; TSSO) Isil (Lleida)
Mezzaluna fertile verso l’Asia Minore e le isole
Lácara/i/u (fonti) Lacar (Navarra)
Orbái (5 topon.) Orba (Alicante)
del Mar Egeo, verso la Penisola Ellenica, la Sici-
Oscái, Oschéi (3 topon.) Osca (ant. Huesca) lia, la Penisola Italiana, la Sardegna, le Baleari e
Othan (ant. Ottana, villaggio) Osan (Huesca) la Penisola Iberica. Ex Oriente lux!
saccaju «ovino di 1 anno» segall «ovino II anno» catal.
saccaju «ovino di 1 anno» segaila «capra 1 anno» basco La Gallia Narbonese e l’Aquitania - Oltre a tutto ciò è
silurthis «vipera d’acqua», Elurci (Ilbono) Ilurcis (Celtiberia) molto probabile che la presenza dei Sardi Nuragici
Surri (idronimo) Surri (Lleida) fosse attestata pure nella zona della Gallia Narbone-
thurru, tzurru «getto d’acqua» txurru, chorro «getto d’acqua» basco, spagn. se e di quella pirenaica o Aquitania, confinante con
troccu «dirupo, burrone» troka «canalone» basco la Cerdanya, cioè nell’odierno Midi francese.
túrgalu «canalone» Turgalium (=Trujillo) Spagna Lo fanno intravedere le significative e perfino
Úccari (topon.) Ucar (Navarra) stupefacenti corrispondenze linguistiche nella ta-
Úsini, ant. Usune (villaggio) Usun (Navarra) bella in basso.
tzingorra «ceca/olina, anguillina» txingurri «formica» basco Circa la verosimile presenza dei Sardi Nuragici
Sardasái (topon. Esterzili) Sardassa (topon. Navarra) nell’antica Gallia Narbonese, sia sufficiente ricor-
Talavá(i), Talavè, Talavòe (TSSO) Talavan, Talavus,-ia (LS 279)
dare che connessioni culturali fra questa area ge-
ografica e la Sardegna sono state già trovate e
Uri (Comune di U., SS). Questo toponimo tro- è diffusa in tutta l’Isola, per cui è abbastanza indicate sia per l’epoca prenuragica sia per quella
va riscontro in almeno altri sette Uri esistenti in probabile che effettivamente significasse «ac- propriamente nuragica, ad esempio fra le allées
Sardegna nei territori di Nulvi, Oschiri, Osilo, qua» e anche «fonte, fontana» e pure «abbeve- couvertes francesi e le tombe di gigante sarde; e
San Vito, Sarule, Sennori, Simaxis. Secondo tre ratoio». C’è infatti da considerare che in una questa presenza sarà da attribuirsi anche al gran-
linguisti, Johannes Hubschmid (Mediterrane Su- terra perennemente sitibonda, come è stata ed de interesse che i Sardi Nuragici avranno avuto per
bstrate, Bern 1960, 75-76), Giovanni Alessio è la Sardegna, il conoscere le fonti, anche col la seconda rotta dello stagno e dell’ambra, quella
(RIL, LXXIV, 732) Max Leopold Wagner, La Lin- loro nome, era una questione veramente impor- che dai paesi del Mare del Nord e del Baltico arriva-
gua Sarda², pag. 260) questo toponimo proto- tante e perfino essenziale per la vita degli uomi- va nel Mediterraneo passando attraverso i fiumi
sardo Uri potrebbe corrispondere al basco ur ni e dei loro bestiami. Presentiamo qui di segui- Senna e Rodano. D’altra parte è opportuno preci-
«acqua». A favore di questa ipotesi etimologica to l’elenco – certamente non completo – di que- sare, sul piano geografico, che la Sardegna risulta
noi aggiungiamo che la radice ur(r)- da una par- sti toponimi e idronimi, tutti di evidente matrice più vicina a Marsiglia che non a Genova.
te si trova in numerosi idronimi sardi, dall’altra protosarda come dimostrano i vari suffissi e suf- A questo punto si impone una domanda e
un’obiezione: perché non risulta segnalata la pre-
PROTOSARDO GALLICO senza di nuraghi nell’Iberia e nel Midi francese?
Noi riteniamo che è molto probabile che i nuraghi
ajucca «ononide» (arbusto) ayaugo «ononide» guascone esistessero anche in quelle terra, ma siano andati
Bortigale/i (villaggio; TSSO) Burdigala (odierna Bordeaux) distrutti per la continua e massiccia presenza di
Gábaru (rivo Sassari) Gabarus (odierno idr. Gave) insediamenti umani in un’area che è fra le più po-
Goronna (topon. Paulilatino) Garunna (odierno idr. Garonne) polate dell’Europa. Sarà dunque avvenuto quello
Látara (Alghero) Latara (Gallia Narbonese) che è successo nella parte meridionale della Sar-
narbone «debbio, terra debbiata» Narbo,-onis (odierna Narbonne) degna, quella più abitata, e in particolare nella
orga «sorgente» Orgas (fons Galliae Narbon.) pianura del Campidano, dove i nuraghi non esisto-
Óschiri (villaggio) Oscara (idronimo Gallia) no più, dato che purtroppo i privati hanno molto
Sardena (cognome, pure còrso) Sardenus (ant. Aquitania) spesso trattato i nuraghi come “cave di pietra”,
Sardónioi (=Sardiani) Sardones (Aquitania; StSN 233) adoperata per la costruzione delle case personali.
Tolosa (Tìana) Tolosa (odierna Toulouse) Massimo Pittau
tanda «papavero» ander «papavero» (Midi franc.) (2 - segue)

febbraio 2015 13
CULTURA

Lutto per la scomparsa di Enzo Espa


un esempio, come piace fare a me, giacché
mi baso sempre sui fatti e sulle cose.
I bambini una volta dovevano essere di-
Un intellettuale dentro l’etnos e l’etos della millenaria gente sarda sponibili a tutti i servizi domestici, più di
quanto non lo siano oggi. Erano loro, i bam-

R icordando Enzo Espa,


«un intellettuale – se-
condo Francesco Masala
bini, che dovevano fare certe faccende, e
dovevano essere sempre ubbidienti. Ma
poteva anche capitare che, a furia di obbe-
– che ama e tratta la Sar- dire, qualche volta perdevano la pazienza e
degna come si ama e si brontolavano. Allora gli uomini, ma c’è da
tratta una moglie, nel bene credere anche le donne, che poi sono quel-
e nel male, nella bellezza le che più comandano, dicevano al bambi-
e nella bruttezza (a diffe- no: “Va’, che non devi fare la strada del
renza di altri intellettuali sale!”. E voleva dire che non doveva anda-
che la usano e la buttano). pastorale soffocata e vin- re né a Oristano né a Cagliari, città lonta-
Col suo volto di pastore ta dalla civiltà industria- nissime, dove gli uomini di montagna an-
nuragico, con i suoi capel- le. Ha scritto Marco Anto- davano per il rifornimento del sale.
li dritti e puntuti, col suo nio Aimo: «Espa narrato- Ma quando le donne e gli uomini aveva-
sangue barbaricino, Espa re ed Espa storico delle no perduto la pazienza, potevano anche dire:
ci sta dentro fino al collo, tradizioni popolari si si- “Va’ che non ti sto mandando dentro la ga-
fino al centro del cervello tuano in un’unica dimen- lera”!, cioè nell’abitacolo della nave dove i
e del midollo, dentro la sione, dove il considera- barbareschi costringevano ai remi, per lun-
nostra millenaria e infelice Sardegna, den- re i fatti a livello d’indagine scientifica e il ga parte della vita, i prigionieri cristiani. O
tro l’etnos e l’etos della gente sarda». narrare si integrano». viceversa. C’era tuttavia un’altra espres-
Se n’è andato il 14 dicembre del 2014, a Gli arcobaleni - Saggi e studi di cultura e sione che aveva più forza e più colore di
Sassari, città dove aveva scelto di vivere vita sarda (1980), un libro meraviglioso da quelle precedenti, e che si pronunziava
dal 1954, professore di materie letterarie far studiare nelle scuole sarde. Contos, isto- quando si era veramente smarrita la pa-
all’istituto magistrale e dove per dodici rias e paristorias d’un popolo che «per gua- zienza: “Sbrigati a ubbidire (a fare quel che
anni aveva fiancheggiato il lavoro univer- dagnare una civiltà altra ha rinunciato al ti dico e ordino) diversamente getto la sali-
sitario di Francesco Alziator, come suo col- completo alla propria cultura». L’etnologo, va!”. E questo significava che il bambino
laboratore, nella cattedra di Tradizioni Po- lo studioso di tradizioni popolari, raccoglie, doveva fare quello gli avevano ordinato e
polari della Sardegna. Fra i suoi incarichi, indaga, l’antropologo interpreta, spiega la doveva tornare subito a casa; perché se si
anche quello di presidente della locale storia orale. asciugava la saliva, anche le sue membra
sezione della “Dante Alighieri”. Era nato a Cinquantun brani che prendono spunto da si sarebbero seccate.
Nuoro il 3 marzo 1919, studi universitari a un motto, da un proverbio. L’autore ne trac- Quando gli dicevano così, il bambino si
Pisa, laurea a Roma. cia i confini geografici (che poi sono quelli alzava di scatto, sollecitato come da un pun-
«Sono un isolato – mi diceva negli anni della Sardegna centrale, con qualche punta golo, per andare nel luogo dove gli avevano
Ottanta – che non ha piacere di entrare nel verso il Sassarese) e ne stende il racconto, ordinato di andare. Correva a perdifiato, ca-
gioco di cer ta industria culturale, ma non quasi sottoforma di saggio antropologico. I deva e si rialzava; e senza pulire le vesti
mi dispiace che anche in Sardegna ci si disegni sono di Sisinnio Usai. sbrigava le faccende, e ritornava a casa an-
ricordi di me. La Radio Svizzera e di Mon- Per Francesco Masala il libro, «pensato sante. Era stata gettata le saliva! (…) Anda-
tecarlo leggono spesso miei racconti, che in sardo, è stato scritto in lingua straniera, te voi a cogliere i segreti della nostra cultu-
sono adottati in molte scuole del continen- cioè in lingua italiana (a pensarci bene, caro ra... Alla base della cultura sarda c’è sem-
te, ma in Sardegna... Non desidero rico- Enzo, noi sardi usiamo l’italiano come i ne- pre la condizione della paura. Lo ha visto
noscimenti per una grandezza che non ho. gri sudafricani usano l’inglese, per farci ca- bene quel sociologo che ha definito la nostra
Ma mi fa piacere che gli altri mi dicano pire meglio)». una civiltà di paura; e si vede che conosce-
che lavoro, che lavoro con convinzione e «Gettare la saliva in terra», uno dei brani va bene anche la nostra storia... Le espres-
serietà. Mi piacerebbe essere ricordato del libro: «Che strana la nostra terra! E come sioni linguistiche, dato il carattere della no-
come etnologo, di tutto il resto è bello ta- è curiosa la nostra cultura! Oggi mi accorgo stra cultura, che è essenzialmente orale,
cere, perché le cose negative superano di che sputare in terra non è un atto irriguar- sono talora rottami di una lontana vicenda,
gran lunga quelle positive». doso. È inutile che molti dicano che noi sar- che ci consentono di ricostruire solo qual-
Non è vero, era un riu mannu, e non un di abbiamo poca dimestichezza con l’igiene che frammento di antichi riti. Ma ormai è
flumineddu, e senz’altro sono di più le (come si dice igiene in sardo?); basta guar- impossibile risalire ai miti».
opere positive: si pensi ai Racconti nuo- dare da questa o da quella parte. O che ab- È vero, come dice Espa, che l’espressio-
resi (1977), ai due volumi dei Proverbi biamo pochissimi proverbi medici in rela- ne di gettare la saliva è connessa agli ele-
sardi (1981), al Dizionario sardo-italiano zione alle altre culture. Questo può essere menti di un rito di magia. Si pensi alla medi-
dei parlanti la lingua logudorese (1999, vero. Ma noi abbiamo più civiltà di molti al- cina dell’occhio, la fattucchiera che gettava
seconda edizione 2005), al romanzo che tri popoli di terra continentale. Perché quan- la saliva. Oppure alle mamme, che quando
più amava Il pastore e Caterina (1983). do noi costruivamo regge nuragiche, templi il figlio era spaventato, sprammau, gli spu-
Nel 1976 – in omaggio alla città di ado- e fortezze (oggi abbiamo un po’ di imbaraz- tavano in faccia, perché consideravano lo
zione – ha curato la pubblicazione del- zo nel definirli), gli altri popoli vivevano an- sputo come una medicina, impiegato pure
l’Archivio pittorico della Città di Sassari cora nelle caverne; o al massimo nelle ca- in diversi mali (o forse per suscitare una
di Enrico Costa. Per la sua ricca produ- panne. È per questo che noi ci possiamo reazione di ribrezzo... calmante!).
zione, rimando al suo sito Istoriande de permettere il lusso di sputare per terra, sen- Oltre i confini nazionali, in Serbia, al neo-
Sardigna, www.enzoespa.it. za che nessuno se ne offenda. nato si sputa addosso per tre volte, nella
La sua produzione è soprattutto estratta Il mio è un discorso costruito sul vago, convinzione che la saliva abbia un potere
dalla memoria di un’antica civiltà agro- sul vago e sul retorico? E allora vi parlo con magico benefico. Adriano Vargiu

14 febbraio 2015
CULTURA

Antonietta Chironi
creare il Seminario Nuorese di Jazz. La realizzazio-
ne del primo seminario risale 1989, con la fattiva e
continua collaborazione del trombettista di fama

una vita per la lirica


europea, Paolo Fresu.
Ancora una volta, Antonietta Chironi, con i suoi
seminari, riusciva, con la sua ferrea volontà, (tutta
barbaricina), ha creare un bacino culturale e musi-

R ipercorrere la storia personale


e artistica di Antonietta Chironi
(Nuoro 6 febbraio 1939-26 luglio
sicali di Venezia. Rientrava a Nuo-
ro, con un grosso bagaglio di co-
noscenze e di professionalità ac-
cale di rilievo internazionale. Anche questo è stata
Antonietta Chironi. Nella sua intensa carriera con-
certistica ha cantato brani di valenti autori, come
1996) significa rendere omaggio alla quisite in Continente. Nel 1981 fon- Bartolomeo Trombocino, Francesco Spinacino, Mauro
straordinaria carriera di soprano e dava la Scuola Civica di Musica (og- Giuliani, Sergej Rachamaninov. Anni straordinari ed
di organizzatrice musicale degli ulti- gigiorno a lei dedicata) nella quale intensi in cui la Nostra credeva fermamente. Altri
mi decenni nel panorama sardo e dedicava il suo tempo e le sue ener- tempi. Nuoro, ad onor di cronaca, ha dato i natali
nazionale. Ancora oggi, il ricordo del gie come docente, coordinatrice ed oltre ad Antonietta Chironi, anche ad altri artisti,
suo nome è della sua straordinaria direttrice fino alla sua prematura come Guiseppe Tanchis, Franco Becconi e Piero
professionalità suscita commozio- morte. Questa importante scuola Pretti. Personaggi che hanno dato lustro e visibilità
ne e nostalgia tra gli appassionati ha permesso ha tante generazioni alla loro città, è di riflesso alla Sardegna. Nel reper-
cultori della musica colta. conoscere e diffondere una pro- torio teatrale della Chironi, ricordiamo: La Nina pazza
È stato il padre Didino (nobile fonda cultura musicale di base. per amore di Giovanni Paisiello, Servilla e Flacco di
figure di perseguitato politico anti- Molte le specializzazioni cheAnto- Alessandro Scarlatti e la Serva padrona di Giovanni
fascista) a comprendere le capa- nietta riusciva ha conseguire nel Battista Pergolesi. Queste sono state le migliori per-
cità vocali ed interpretative di An- tempo. Significative il repertorio formances interpretative di Antonietta. Scrive Pietro
tonietta. Infatti la prima tappa del percorso musi- cameristico e operistico del Settecento, con una Sassu: «(...) Se dovevamo etichettarla, per farla
cale inizia al Conservatorio di Cagliari, dove si di- prevalenza del canto popolare. Antonietta nel 1987 breve diceva di essere un soprano leggero, ma la
ploma brillantemente in Canto. Inizia così, con un fondava l’Ente Musicale di Nuoro, di cui ricopriva la sua forte personalità le metteva a disposizione mez-
bagaglio culturale e artistico, di ottimo livello la carica di Presidente e di Direttore artistico. Furono zi vocali molto più ampi. La voce era limpida e calda,
carriera di Antonietta Chironi. Conseguito il diplo- anni straordinari per qualità ed organizzazione liri- ricchissima di quelle inflessioni, di quel pathos che
ma nel 1962, Antonietta veniva scritturata nel coro co-musicale che la Nostra riusciva ad organizzare la facevano definire “commovente”. Era anche una
prestigioso dell’Ente Lirico di Cagliari. Ma la voglia nella “sua” Nuoro. Grazie alla perspicacia e intelli- donna molto bella (…)». La Nuova Sardegna, 27
di fare e di imparare portava la Nostra conterranea genza di Antonietta Chironi, arrivavano nell’Isola luglio 1996. Nel curriculum vitae di Antonietta ricor-
ha conoscere altre realtà musicali oltre il Tirreno. alcune straordinarie figure di musicisti d’oltralpe. diamo la sua partecipazione come docente (a titolo
Importante la sua partecipazione alle Vacanze Mu- Una tappa significativa è stata l’intuizione di gratuito) di Teoria e solfeggio al Conservatorio di
Musica “Luigi Canepa” di Sassari. Anche in questa
occasione, la straordinaria vitalità di Antonietta Chi-
Le memorie fotografiche di Illorai roni non conosceva limiti.
Antonietta non disdegna la musica popolare sar-
Due volumi curati da Franca Rina Cabizzosu e Caterina Cossa inseriti nella collana “Atlante Sardo”
da. Mitica la sua interpretazione dell’inno di France-
Le memorie fotografiche di Il- scatti documentati e raccolti at- sco Ignazio Manno dal titolo”Su patriottu sardu a
lorai sono raccolte in due volumi traverso il contributo di 25 fami- sosfeudatarios”. Molte le testimonianze che ricor-
della collana “Atlante Sardo”. glie; “In Illorai” - Volume II, pub- dano Antonietta Chironi, tra queste, la più significa-
Curatrici delle opere le giovani blicato nel novembre del 2014 a tiva è quella di Franco Becconi: “(...) Conobbi in
ricercatrici locali Franca Rina Ca- cura di Caterina Cossa, con un seguito La mai dimenticata Antonietta Chironi. A cui
bizzosu e Caterina Cossa itinerario fotografico di 280 scatti debbo molto per la mia carriera: Fu Lei che mi scoprì
Il progetto archivistico ed edi- che sono frutto di selezionate come Tenore Lirico. Emi convinse a frequentare la
toriale “Fototeca di Sardegna” ave- immagini provenienti dalle rac- scuola civica musicale Nuorese, da Lei fondata, dove
va preso l’avvio nel 2008, attivan- colte private di oltre 80 famiglie. intrapresi le prime lezioni musicali e di impostazione
do la collana libraria “Atlante Sar- Entrambe le giovani ricercatrici vocale (...)” (La Nuova Sardegna 12.11.2002). Da un
do”, con l’obiettivo di raccontare di Illorai hanno raccolto, oltre il punto di vista caratteriale, coloro che hanno avuto il
l’Isola del primo Cinquantennio del materiale pubblicato, un’incredi- piacere e l’onore di essere amici di Antonietta, la
Novecento attraverso immagini di bile quantità di foto che offrono ricordano come una donna schietta e tagliente, come
memoria locale che documentassero la vita e il per- un’ampia e documentata antologia memoriale sul- sono le donne nuoresi. Oggigiorno la custode della
corso sociale, culturale ed economico di tutti i co- le persone e vita del piccolo centro goceanino nel storia e delle tradizioni della Famiglia Chironi rimane
muni sardi. Il viaggio per immagini nella Sardegna primo Cinquantennio del Novecento. La pubblicazio- Grazia, la quale con commozione e un pizzico di
del Novecento ha finora coinvolto 360 ricercatrici ne dei volumi fotografici, per una piccola comunità nostalgia ricorda aneddoti che ricordano il padre Di-
(l’incarico è esclusivamente rivolto a soggetti fem- come quella illoraese, rappresentano e hanno i chia- dino fondatore del PCI nuorese e la sorella Antoniet-
minili con i requisiti minimi di un diploma superiore e ri significati di conservazione della memoria storica ta morta prematuramente per un male incurabile.
conoscenze informatiche) ed interessato ben 255 e di ricostruzione di un percorso che rafforzi l’identi- Scrive Adriano Vargiu: “(…) Rimane il rammarico
comuni. Il lavoro di raccolta del materiale fotografico tà locale di appartenenza. Nella presentazione di che della sua splendida voce e delle sue interpreta-
– supera ampiamente le 177.000 immagini e regi- entrambe le pubblicazioni curate dalla Cabizzosu e zioni ben poco è rimasto. Certamente rimane il suo
stra la collaborativa gratuita disponibilità degli album Cossa, si sottolinea che la raccolta di questa ere- straordinario lavoro di organizzatrice e operatrice mu-
privati di 25.000 famiglie sarde – si è concretizzato dità culturale ha “ambizioni etiche, di recupero, sicale, regalo bellissimo alla sua città, alla Sardegna
nella pubblicazione di 315 volumi dell’Editoriale Do- tutela, valorizzazione e promozione di un patrimo- tutta” (Il Messaggero sardo, agosto 2011).
cumenta (SS), che ne cura edizione e distribuzione. nio altrimenti destinato all’oblio”. Di 26 comuni La città di Nuoro per ricordare degnamente la
Anche il centro di Illorai è rappresentato nella sardi, oltre ai volumi relativi agli anni 1900-1959, propria concittadina, ha deciso di erigere una monu-
collana, con ben due volumi: “In Illorai”, pubblicato sono stati già pubblicate le antologie fotografiche mento stilizzato, dello scultore Igino Panzino, dedi-
nel 2009 a cura di Franca Rina Cabizzosu con 167 degli anni 1960-1979. Cristoforo Puddu cato ad Antonietta Chironi. Maurizio Orrù

febbraio 2015 15
CULTURA

Il gesuita Raimondo Turtas


ruvido latino popolare che non possono
non affascinare anche chi come me è
stato allevato a Ploaghe, in una culla

storico della Chiesa in Sardegna


(nella culla, direbbe Giovanni Spano) del
logudorese.
Le cronache giornalistiche ricordano
che quella messa celebrata totalmente
Presentata all’Università di Sassari una raccolta di studi in onore dello studioso,
valorizzatore della cultura e della lingua sarda
in sardo fu autorizzata eccezionalmente
dall’allora vescovo di Nuoro, monsignor

L’ Università di Sassari
ha tributato un meri-
tato omaggio alle ricerche
affetto e di stima da par-
te del vescovo emerito
di Nuoro Pietro Meloni e
Pietro Meloni. In ogni caso Tur tas ci tie-
ne a far sapere che a Bitti predica sem-
pre in sardo e lo stesso fa, in alcuni pe-
storiche (in massima del prof. Manlio Briga- riodi, anche a Sassari.
par te dedicate alla Sar- glia, che fin dagli inizi Padre Tur tas come teorico (e pratico)
degna) del padre gesuita degli anni Ottanta del della lingua sarda nella liturgia è presen-
Raimondo Tur tas (Bitti, Novecento ha valorizza- te sia nel suo “Pregare in sardo: scritti
1931), che dal 1980 al to gli appor ti scientifici su Chiesa e lingua in Sardegna” (a cura
2003 è stato docente di di Tur tas, per esempio di Giovanni Lupinu; prefazione di Duilio
Storia della Chiesa e del nella rivista “Quaderni Corgnali; Cuec, 2006) sia nel volume
Cristianesimo in quel- sardi di storia” e nel- scritto insieme con Bachisio Bandinu e
l’Ateneo. La “lode” al l’enciclopedia “La Sar- don Antonio Pinna, “Lingua sarda e litur-
professor Tur tas è stata degna” (proprio su que- gia” (Domus De Janas, 2008).
espressa attraverso la sti testi ho cominciato Ma prima di chiudere è impossibile
pubblicazione di una corposa miscella- personalmente a conoscere l’attività di per me, che ho voluto esprimere a Sas-
nea di studi a lui offer ti (ben 28 contri- ricerca di Tur tas). A un lavoro co-fir- sari al prof. Tur tas l’affetto del mondo
buti, firmati da 29 docenti universitari) mato da Brigaglia e Tur tas, Nuovi docu- degli emigrati sardi e in par ticolare del-
intitolata “Historica et Philologica. Stu- menti per una biografia asproniana la Fasi (Federazione delle Associazioni
di in onore di Raimondo Tur tas”, pubbli- (contenuto nel volume Atti del Conve- Sarde in Italia) e del Circolo “Logudoro”
cata per le cure di Mauro G. Sanna dalle gno nazionale di studi su Giorgio Aspro- di Pavia per i suoi studi sulla Sardegna
Edizioni AM&D di Cagliari. ni, Nuoro, 3-4 novembre 1979), sono e per la valorizzazione della lingua sar-
La presentazione del volume è avve- par ticolarmente affezionato in quanto mi da, non citare le sue ricerche su quegli
nuta nel pomeriggio di sabato 11 ottobre ha dato prima la possibilità di conosce- emigrati sardi par ticolari che sono stati
2014, presso l’Aula Umanistica del Di- re e poi la soddisfazione di pubblicare e che sono ancora oggi i missionari del-
par timento di Storia, Scienze dell’Uomo l’unica lettera scritta dal canonico plo- la fede cristiana nelle diverse regioni del
e della Formazione dell’Università di aghese Giovanni Spano al bittese Gior- mondo. Tanto per dare qualche dato con-
Sassari, davanti a un folto pubblico di gio Asproni a noi pervenuta, rimasta creto: tra il 1615 e il 1760 par tirono per
colleghi accademici, di amici e di com- inedita per ben 150 anni! le missioni dell’America (Messico, Ve-
paesani del festeggiato. Grazie all’indicazione del sardo pave- nezuela, Perù, Cile, provincia rioplaten-
Dopo il saluto del rettore dell’Univer- se Ettore Cau (è nato a Borore nel 1940), se che comprendeva le attuali Paraguay,
sità, Attilio Mastino, sono intervenuti tre il Circolo culturale sardo “Logudoro” di Argentina e Bolivia) e delle Filippine al-
relatori: Paola Ruggeri (Università di Pavia, allora presieduto da Filippo Sog- meno 110 gesuiti sardi. Su queste figure
Sassari) ha esaminato i saggi riferiti al- giu (vicepresidente era Gesuino Piga, al- sono fondamentali gli studi di Tur tas in-
l’età antica; Ettore Cau (che è stato do- lora direttore amministrativo dell’Ateneo titolati “Gesuiti sardi in terra di missio-
cente di Paleografia e poi anche Preside pavese), chiamò nella città lombarda Ra- ne tra Seicento e Settecento” (Nuoro,
per un anno della Facoltà di Magistero a imondo Tur tas nel giugno 1996 per una Istituto Superiore Regionale Etnografico,
Sassari nel periodo 1976-1980 prima di conferenza dal titolo “La religiosità in Sar- 2009) e “I gesuiti in Sardegna: 450 anni
ritornare a Pavia come docente di Pale- degna: il Medioevo” (è questa l’unica di storia, 1559-2009” (Cuec, 2010).
ografia e poi per diversi anni come Pre- uscita di Tur tas presso i Circoli degli Padre Tur tas è stato anche lui mis-
side della Facoltà di Lettere e Filosofia) emigrati sardi nell’Italia continentale). sionario in Madagascar ma per tutta la
ha riassunto i temi trattati nei saggi re- Raimondo Tur tas è stato agli inizi del vita è stato e continua ad essere un “mis-
lativi all’età medievale, senza risparmia- suo sacerdozio parroco di Oniferi e da sionario” della storia e della cultura sar-
re qualche simpatica battuta sul carat- sempre è un sostenitore della messa da. Basta vedere la sua casa-biblioteca
tere “barbaricino” di Tur tas; Guido Me- anche in limba sarda: sia Cau che Bri- per rendersene conto.
lis (Università di Roma “La Sapienza”) gaglia hanno ricordato le sue prediche Adesso la sua determinazione, la sua
ha presentato sintetiche schede dei con- in sardo, in par ticolare quella svolta, nel “mission” è una sola: aggiornare la sua
tributi aventi per oggetto, nel volume santuario campestre dedicato alla Ma- monumentale (quasi mille pagine) “Storia
collettaneo, problemi e figure dell’età donna Annunziata (S’Annossata) a Bitti della Chiesa in Sardegna: dalle origini al
moderna e contemporanea. (25 marzo 2005), nella variante lingui- Duemila” (prima edizione: Città nuova,
Non sono mancate testimonianze di stica “bittichesa” che mantiene echi del 1999). Bonu traballu, prate Turtas! P. P.

Le “LETTERE AL MESSAGGERO” sono pubblicate nella rubrica “CURIOSITÀ”


del sito www.ilmessaggerosardo.com (tel. +39 3488904469)

16 febbraio 2015
CULTURA

Gli atti del convegno di Rivoli


raccontava essere alto un metro e novanta; un’al-
tezza non proprio usuale per il popolo sardo!».
Renzo Caddeo, originario di Musei e attivo presi-

dedicato a Emilio Lussu


dente del Circolo dei Sardi “Quattro Mori”, ha invece
rivisitato, con un’attenta rilettura, tutte le fasi sa-
lienti del Convegno “L’eredità politica e culturale di
Pubblicati dalla “Piccola collana di memorie” - Scritti di Franco Dessì, Renzo Caddeo,
Emilio Lussu”, concluso con la suggestiva cerimo-
Paolo Pulina, Paolo Soddu, Salvatore Tola nia d’intitolazione dei Giardini di Rivoli alla carismati-
ca personalità di Armungia ed illuminato “Padre co-
vegno su Emilio Lussu, svoltosi a Rivoli (Torino) stituente” con una significativa storia di “combat-
il 18 maggio 2014, in occasione della celebra- tente antifascista, partigiano, politico”.
zione de “Sa Die de sa Sardigna” promossa dal Paolo Pulina, giornalista pubblicista e compo-
Circolo dei Sardi “Quattro Mori”; si documenta- nente dell’Esecutivo nazionale della FASI con dele-
no interventi, relazioni e fotograficamente la ma- ga per Cultura/Informazione, ha ripercorso ed esa-
nifestazione culminata con la cerimonia d’inti- minato l’attenzione che le associazioni degli emi-
tolazione dei Giardini di Rivoli, adiacenti la sede grati sardi nel mondo hanno riservato alla figura di
del Circolo, alla memoria del combattente, po- Emilio Lussu con intitolazioni di circoli, manifesta-
litico ed intellettuale sardo. zioni culturali e commemorative; da una ricerca
La pubblicazione si apre con un intervento di effettuata attraverso l’archivio storico del mensile
Franco Dessì, sindaco della Città di Rivoli, che degli emigrati “Il Messaggero Sardo” ha potuto
anche attraverso i ricordi e narrazioni del genito- evidenziare tutta una serie di attività sviluppate nei
re cagliaritano ha scoperto e coltivato il “mito” di circoli della penisola, tra gli anni 1985 e 2008, che

G li scritti della “Piccola collana di memorie” –


minuscoli libri nel formato, ma particolarmente
curati, nati nel 2011 da un’idea del giornalista Salva-
“Emilio Lussu: un grande sardo, un grande italia-
no!”. E prosegue così le sue annotazioni sull’amma-
liante figura: «Io ne sentii parlare per la prima volta
hanno coinvolto noti studiosi ed intellettuali. Pulina
ha inoltre fornito interessanti note biografiche, let-
terarie e sugli interventi di Lussu in Parlamento
tore Tola e stampati dalla Tas Tipografi Associati da mio padre Antonio, classe 1908, cagliaritano di che sono “raccolti in due densissimi volumi (oltre
Sassari per la Soter editrice di Villanova Monteleone via Giardini, una strada ai piedi dei Bastioni San 1700 pagine) intitolati Discorsi Parlamentari e pub-
– sono idealmente destinati ad un ristretto circuito di Remy, vicina a quella via Manno dove era l’abitazio- blicati nel 1987 dal Senato della Repubblica con
lettori, quasi per una circolazione confidenziale tra ne-studio di Emilio Lussu. Avevo 8-9 anni quando una presentazione del senatore e allora presidente
amici appassionatamente bibliofili. E non può esse- mio padre mi raccontò dell’assalto alla sua abitazio- del Consiglio dei ministri Amintore Fanfani e con
re altrimenti, in quanto la stampa è limitata a copie ne, nell’ottobre del 1926, da parte di una squadrac- una lunga introduzione del curatore, il professore
numerate che raramente raggiungono il numero di cia di un centinaio di fascisti, e della reazione corag- Manlio Brigaglia, dell’Università di Sassari”. Discorsi
trecento. L’originale esperienza della “piccola colla- giosa di Emilio che uccise uno di questi briganti, che che segnano un arco di tempo che va dal 5 agosto
na” sarda, sia per la passione artigianale che per la intendevano violare la sua abitazione e colpire la sua 1921 al 10 marzo 1968.
qualità del fare editoria in economia, fa pensare allo persona. Il racconto di quell’episodio era la cronaca La relazione dello storico Paolo Soddu, insegna
storico marchio “All’insegna del pesce d’oro” del di un evento vissuto in diretta da un giovane diciot- Storia dei Partiti e dei Movimenti politici all’Universi-
milanese Vanni Scheiwiller (Milano, 8 febbraio 1934 tenne curioso che, accorso sul luogo dell’accaduto tà di Torino, ripercorre e analizza principalmente il
- Milano, 17 ottobre 1999) che rappresentò selezio- appena avutane notizia, divenne testimone dei tu- ricco attivismo politico di Emilio Lussu dopo la Li-
nate eccellenze nell’editoria poetica e letteraria tra multi che seguirono quel clamoroso fatto di sangue. berazione e che ne caratterizza l’approdo al socia-
gli anni Cinquanta e Novanta. Su mia insistente richiesta, il mio povero papà fu lismo e alla nuova vita politica italiana con i fonda-
La collana, edita da Salvatore Ligios e puntual- costretto a raccontare quell’episodio qualche deci- mentali principi ispiratori e d’azione maturati, negli
mente curata da Salvatore Tola, ha finora ospitato na di volte, affascinato com’ero da quell’uomo co- anni di esilio e Resistenza, tra le fila di Giustizia e
oltre venti autori e segna un significativo spazio raggioso, eroe della prima guerra mondiale, presti- Libertà e nel Partito d’Azione. Il progetto di Costitu-
culturale, talvolta alternativo, per poeti, scrittori e gioso ufficiale della Brigata “Sassari”, che da solo zione inteso da Lussu è già chiaro in sede di Assem-
saggisti. Ora, con il volumetto numero 23 della affrontò una masnada di fascisti; ero misteriosa- blea Costituente: “Intendiamo costruire lo Stato del-
collana, affronta la pubblicazione degli Atti del con- mente attratto da quel “gigante” che mio padre mi la democrazia, e la democrazia, finalmente, in Italia.
Vogliamo uno Stato a sovranità popolare, pertanto
uno Stato popolare, uno Stato in cui il proletariato,
Un parco culturale dei “cantadoris” estraneo e nemico sempre in questi Paesi a civiltà
occidentale, si senta anch’esso partecipe, costrut-
Una battaglia la sua per creare Lo studioso che ha partecipato tore di questo Stato, e lo consideri nei momenti più
un vero parco culturale dei canta- anche a dei master sugli approcci gravi come una conquista e suo patrimonio da difen-
doris. La presentazione del proget- interdisciplinari sulla didattica del dere in comune. Uno Stato democratico alla base,
to, che ancora non è completa- sardo, è componente dell’osser- democratico al vertice, nelle sue organizzazioni cen-
mente decollato, anche se vi han- vatorio regionale sulla limba. trali e periferiche, nel metodo, nelle realizzazioni e
no già aderito i Comuni di Burcei e Fernando Pisu risponde sem- nelle finalità…”.
di Sinnai, è avvenuta a Settimo San pre agli incontri che gli vengono L’intervento di Salvatore Tola, studioso della lette-
Pietro. Laureato in Scienza del- proposti. Lo ha fatto come com- ratura in lingua sarda e collaboratore del quotidiano
l’educazione e della formazione, ponente della giuria “Scriimi unu “La Nuova Sardegna”, ha invece originalmente pro-
Fernando Pisu, 65 anni, è cono- cantu” e a “Su mutetu” che si posto luoghi geografici, letterari e l’analisi dell’Ora-
sciuto in tutta la Sardegna per i sono tenuti a Tonara e Capoterra. tio pro ponte di Lussu; scritto per perorare la costru-
suoi studi sulla limba. “Il parco E, poi, presentando “Sa gara lo- zione di un piccolo ponte sul Flumendosa e raccolto
cantadoris – dice Fernando Pisu – gudoresa a Nurachi, e “S’esordiu” nel volume Einaudi Il cinghiale del diavolo, pubblicato
è assolutamente da portare avanti a Burcei. Ha presentato le “can- nel 1976. La Piccola collana di memorie, e nello
perché può davvero contribuire a tade” a Sarroch e Burcei ed è sta- specifico gli Atti del convegno su Emilio Lussu (Rivo-
rilanciare il canto improvvisato. Nel territorio e in to relatore di numerosi incontri culturali a Isili (tema: li, 18 maggio 2014), pensiamo meritino una più am-
tutta la Sardegna, c’è voglia di riscoprire e valorizza- Il canto improvvisato e i canti di protesta del Sette- pia diffusione e tutti gli interventi, di ricchezza stori-
re la tradizione di questa cultura che ha scritto la cento), a Quartu, Quartucciu, Cagliari e Sestu. ca e politica con stimoli per attualità, di essere letti
nostra storia, la nostra identità nei secoli”. Lia Serreli compiutamente. Cristoforo Puddu

febbraio 2015 17
a cura di Salvatore Tola PARLANDO IN POESIA
CANTOS DE AMORE
Prima di tutto la Sardegna Aite alen sos cantos de amore
si no cumprenden chie at su dolore,
sos affannos de su sentimentu
Passano gli anni, cambiano le cose, ghere sa visita pro rejones de saludu,
cambiano anche il giornale, ma il pri- ma non pro cussu non penso a sa Sal- a cale nisciunu istat attentu.
mo pensiero di chi si mette a scrivere digna». E così per molti altri: prima vie- Sos cantos sun che fozas de fiores
da lontano è sempre la Sardegna. Così ne la Sardegna poi vengono l’amore, la chena formas, profumu ne colore,
è per Filippo Mura, che si lamenta: mamma, gli altri sentimenti e i tanti pro- si siccana in su sole a fogu lentu
«Cust’annu non so potidu ’ennere a fa- blemi. e si perdene solas in su ’entu.
Si podia cuntemplare solamente
sa bellesa luntana chi apo in mente
SA ROSA SARDU LINNAZU comente sa Gioconda in su rittratu
Oh! Sardigna istimada tia morrer adorendeti in cuss’attu.
de sas isolas sa pius bella, Da nuraghes pomposos inghiriadu, Giuanne Mozzo
dae sas undas accaretzada domus de janas e ateras siendas,
tue mi pares un’istella. fatu mannu in mes’a tantas prendas, A S’EMIGRANTE
Ma fitzos tuos as ispaltu sardu, ti des ritenner fortunadu! Sardu-emigrante est unu faeddu solu:
in donzi contrada isparsu in donzi cutzu ’e su mundu
de su mundu tottu cantu. Ma su chi fin’a oe s’est salvadu frunda bella at fattu tot’in tundu
In attera terra luntana ne ti lu joghes e ne ti lu ’endas chi sos sutzessos li suni de consolu.
obbligados fin de andare ei sas fortzas tuas las ispendas
Partidu ti che ses a s’aventura
lassendeti, oh isula muntana! a difesa de su ch’as incunzadu. in chirca ’e su bramadu tribagliu
Ca tribagliu no li podias dare. cun corazu, e unu miseru bagagliu
Dae su Gennargentu Tenelu contu! Portes a manizu in su menzus de sa tua gioventura.
chi dae onzi ala cussas prendas chi t’an post’a peazu,
nemmanc’una nde lesses a cuizu! Improvvisu ti che ses tzappadu
retzit sos ventos in mesu de zente isconnotta;
chi attint dae luntanu sos lamentos impauridu incumintzas sa lotta
de sos sardos emigrados : Cultura… poesia… su limbazu…
tra sos menzus ti ses ischeriadu.
cheret ascultadu bo las passedas dae babb’in fizu,
fenas dae su guvernamentu chi non si morzat su sardu linnazu! Connottu as mundos diferentes,
chi s’est pagu interessadu; zente de ogni arratza e zenia,
Antoni Piras ierros de astraore e chilighia
e dae sa Sardigna tantos fizos
at istitadu e mandadu artos montes e friscos padentes.
in atteros istados, O FRORI’ MIUS, PRESTU TORRAI Istas bene ma non ses cuntentu
pro buscare ite tribagliare c’as lassadu parentes e amigos,
I’ fillu’ de i’ fillus attesu tengiu. ti mancant sos sabores antigos
e podere sa vida mezorare.
Arrosas e lillus, attesu tengiu is fillus. chi ti ponent su coro in turmentu.
Ispero chi custu apat ajuadu
su sardu chi est restadu. Lillus e arrosas… seu penzendi a tantis cosas.
Dogna notti e dogna di’ Cando torras a su logu nadiu
Ti mando una preghiera s’inundat su coro de allegria,
dae custa terra straniera: manc’unu arrennesciu a ndi bi’.
torradu a nascher pares ebbia
faghide calchi cosa Dogna di’ e dogna notti
cambiande subitu su coloriu.
pro pius fagher ispatriare, de si bi’ no tengiu sa sotti.
Po mei seis sobi e lia, Unu disizu appo firmu in mente,
sos chi restant occupare ispero chi Deus lu pottat esaudire:
in su sinu ’e custa rosa de si bi’ no tengiu fortia .
Mesis e mesis chi no si biu. pius niunu siat custrintu a partire
chi apo devidu lassare. po chircare tribagliu in continente.
Tilippu Mura Manc’unu frori tengiu in giard)u.
Esti sa vida sentz’e sabori, Tottus tzappent inoghe lavoru
SARDEGNA in giard)u no tengiu unu frori. e bivant cun dignidade e decoru.
Custa è propiu sa sotti mia. Salvatore Deligia
Isola misteriosa
di mirto, odorosa Deu in giard)u frori’ tenia.
In giard)u castiu a mengiãu, PO SA FESTA DE SA MAMA
di sabbia dorata,
ornata di giunchi, mancu unu frori m’at abarrau. Su die de oe est unu programa
di canne, di cisto. I’ lillu’ mius funt isparìus. festegiadu cun nessi una rosa,
Terra incantata Torrai prestu, o froris mius. ca est oe sa festa de sa mama
Sèu senz’e froris e giard)u modestu. ch’issas dan sa vida ch’es’ sa menzus cosa.
cullata dal mare
spazzata dal vento. O frori’ mius torraìndi prestu. Ogni femina chi diventat isposa
Talvolta ignorata, Ainci su tempus m’hat a passai. de tenner unu fizu a sempre brama,
bruciata, ferita. O frori’ mius prestu torrai. li cantat sa dultze ninna nanna
Suolo adorato Mègu ’e passai tempu’ de noia. cun boghe suave e armoniosa.
orgoglio della mia vita. Candu torrais mi potais sa gioia. Su fizu naschet dae sa carre sua,
Luogo d’infanzia, di gioia, Custa vida e’ casis arroscia. lu allatat, lu guidat a totu prou
terra del mio primo amore, I’ froris pittius ’ia bòlli connosci. e sempre attenta chi in dannu non ruat.
di grande dolore. ’Ia bòlli connosci custus frori’ mius... Po noe meses in su sinu l’acaretzat
Sardegna, terra mia, Prestu, torrai cu’ is frori’ pittius. daghi naschede cun amore l’allatat,
ti porto dentro il cuore. Maurizio Troncia daghi su fizu es’ mannu trancuilla imbetzat.
Marisa Fenu (inviata da Claudia Troncia) Piero Fais

18 febbraio 2015
DAI CIRCOLI IN ITALIA
FIRENZE un vero e proprio evento sociale, ha il suo
culmine nel 1975, quando prevale il tema

I murales di Orgosolo: incontro


della Resistenza e i giovani allievi del ma-
estro par tecipano attivamente alla realiz-
zazione dei murales. I temi politico-sociali

con Francesco del Casino


e l’impegno civile caratterizzano fin dall’ini-
zio le opere di del Casino: ne è un emblema
il quadro del 1963 “Conversazione tra ami-
ci”, in cui spicca il giornale “Politica”, sim-
Promosso dall’Associazione Culturale Sardi in Toscana
bolo dei giovani cattolici fiorentini di quegli
Il tema del viaggio risulta fondamentale anni. Per lungo tempo si è dedicato allo
nell’esperienza dell’ar tista. Un viaggio re- studio della figura umana, ispirato da per-
ale, ma allo stesso tempo ideale, ispirato sonaggi reali, vecchie foto, immagini nei
da numerosi ar tisti che del Casino incon- quotidiani. Più matura, invece, l’esperien-
tra nel suo percorso: tra gli altri, Caravag- za della rappresentazione dei paesaggi, tra
gio e le gallerie d’arte a Firenze; le opere i quali il “Notturno a Orgosolo” del 1983 e il
di Guttuso a Parma; Picasso, Léger, Cé- “Notturno senese” del 1999.
zanne e Van Gogh a Parigi. E poi il trasfe- E dopo il tema del viaggio, quello del ri-
rimento in Sardegna, come insegnante di torno. Francesco del Casino è tornato nella
educazione artistica, in una realtà già ben sua Siena e, nell’ambito della cooperativa
descritta dal film “Banditi a Orgosolo” di Riuscita Sociale, si occupa di ceramica,
Vittorio De Seta. Non solo banditismo: dalla lavorazione alla decorazione dell’og-
Orgosolo negli anni Sessanta è un centro getto. Un progetto coraggioso, che compe-
politicamente attivo, scosso da profonde te col mondo dell’industria e dell’artigiana-

“F rancesco del Casino e l’esperienza dei


murales di Orgosolo” è il tema del-
l’evento promosso dall’Associazione Cul-
lotte interne. Denuncia, critica e coinvol-
gimento sociale sono elementi fondamen-
tali dei murales, le cui raffigurazioni co-
to, e si avvale della collaborazione di ra-
gazzi affetti da varie disabilità. Anche in
questa nuova attività ciò che si evidenzia è
turale Sardi in Toscana in collaborazione municano quelle profonde fratture politi- un senso di umanità, la stessa che ha mos-
con Parva Libraria. Sabato 31 gennaio, il co-sociali in seno alla comunità orgolese. so l’artista sin dagli esordi, da quell’entu-
maestro del Casino, con la partecipazione Come sottolinea Marco Fagioli, autore del siasmo giovanile che lo ha contrapposto
del prof. Alfredo Franchi, dell’architetto libro “Francesco del Casino. Dipinti e scul- alla falsità, alle regole della moda e dei
Pasqualina Musina e della Presidente del- ture 1963-2004”, l’impor tanza dei mura- modelli sociali. Ciò che si afferma, quindi,
l’ACSIT, Fiorella Maisto, ha ripercorso le les di Orgosolo scaturisce proprio da una è la volontà di riscoprire modelli autentici
tappe che, negli anni Sessanta, lo hanno rivoluzione del linguaggio, piuttosto che di umanità: i ragazzi della cooperativa ri-
condotto dalla città natale di Siena alla dei contenuti, un elemento che rimanda spondono a questa esigenza e, non solo,
Sardegna, nel piccolo paese di Orgosolo, alla lezione di Picasso. costituiscono una fonte di ispirazione per il
cuore della Barbagia. L’esperienza a Orgosolo, che costituisce loro maestro. Monica Mattana

BIELLA ni episodi di “Scherzi a par te” e “Le iene”).


All’inizio della scorsa stagione estiva,

Successo del comico Angelo Pintus Angelo Pintus si è recato in Sardegna per
omaggiare la sua terra di origine con spet-
Lo spettacolo al Teatro Odeon - Sardo di seconda generazione la famiglia è originaria di Osilo
tacoli gratuiti a Ghilarza, La Caletta, Car-
geghe e Golfo Aranci.
Gran pienone giove- La tappa di Biella rientra nel suo viag-
dì 5 febbraio a Biella, gio in giro per l’Italia, con sconfinamenti
tutti occupati i posti del nella vicina Svizzera, a Zurigo (domenica
Teatro Odeon per lo 1° marzo). Su e giù per la Penisola, risa-
spettacolo del comico lendo da Palermo (venerdì 27 febbraio),
Angelo Pintus, sardo di Napoli (venerdì 6 marzo), Ragusa (sabato
seconda generazione, 7 marzo), Udine (giovedì 12 marzo), Me-
padre originario di Osi- stre (venerdì 13 marzo), Padova (venerdì
lo (Sassari), con parenti 20 marzo), Como (Sabato 21 marzo), Asti
a Biella, in Valle Cervo. (domenica 22 marzo), Pisa (sabato 28
Nelle prime file, i com- marzo), Brescia (venerdì 10 aprile), Vare-
paesani originari di Osi- se (sabato 11 aprile), Ravenna (venerdì
lo e i parenti sardo-biellesi che vivono in gramma televisivo “Colorado”, sulla cre- 17 aprile), concludendo a Bergamo (sa-
Valle Cervo. sta dell’onda da tre lustri, da quando ha bato 18 aprile).
Dal palco, Angelo ha salutato i biellesi esordito a Milano nel 2000 con Marco Bal- Intanto, i circoli sardi presenti in Italia
e la comunità sarda, ben rappresentata da dini, divenendo ospite fisso della trasmis- e in Svizzera si stanno attivando per ac-
molti giovani originari dell’Isola; numero- sione tv, dopo diversi passaggi in radio cogliere il loro conterraneo, beniamino di
si estimatori sardi e continentali apprez- (Radio Capital, Radio2 e Radio 105) e tv tanti giovani e giovanissimi.
zano il comico più rappresentativo del pro- (Buona Domenica, Stasera mi butto, alcu- Salvatorica Oppes

febbraio 2015 19
DAI CIRCOLI IN ITALIA
CARNATE Nel 2014 il Circolo aveva promosso il

Successo dell’iniziativa del circolo “R. Piras”


carciofo spinoso di Ittiri mentre questo anno
e stato scelto il carciofo spinoso DOP di
Valledoria dell’azienda agricola Terzitta, che

per promuovere il carciofo sardo spinoso


è sede locale del Consorzio di Tutela del
Carciofo Spinoso Sardo.
Il Circolo “Raimondo Piras” visto la gran-

S i è conclusa positiva-
mente la spedizione
in Sardegna della delega-
1° taglio. Già lo scorso
anno il circolo di Car-
nate ha distribuito sul
de richiesta di ulteriori carciofi e i compli-
menti ricevuti per la genuinità e la bontà
del prodotto distribuito a breve organizzerà
zione del Circolo Cultura- territorio centinaia di un’altra distribuzione.
le Sardo “R. Piras” di casse del carciofo Se anche questa 2ª edizione si è conclu-
Carnate composta da DOP di Sardegna. sa positivamente il merito oltre al circolo
Gianni Casu, Gianni Sini I carciofi sono stati “R. Piras di Carnate” va anche all’Azienda
e Antonio Sabiu che con distribuiti ai ristoranti Terzitta la collaborazione operativa e per
un proprio furgone hanno della Brianza, ai soci aver provveduto a far trovare a Milano un
por tato e distribuito in sardi e agli amici del- bancale di 85 casse di carciofi che nel fur-
Brianza 150 casse da 25 la Sardegna ad un gone del circolo non ci stavano. Un grazie
pezzi cadauna (3.750) di prezzo inferiore ai 50 inoltre alla Tirrenia per aver accordato una
carciofi spinosi sardi di centesimi al pezzo. tariffa promozionale. G.C.

BIELLA
PARABIAGO

Al “Nuraghe” il gusto dell’Isola Festa del tesseramento


al sapore di zippulas, cattas e para frittus al circolo “Su Nuraghe”

Domenica 8 febbraio si è tenuta nel circolo


“Su Nuraghe”di Parabiago l’annuale festa del
tesseramento.
Il pomeriggio – ci segnala Piero Ledda – è
Sabato grasso, 14 febbraio, ha accolto nei daggio per la scelta della migliore masche- stato allietato dal Maestro Gonario Ultei con il
locali della biblioteca “Su Nuraghe”, il Car- ra assegnava – dopo apposita votazione suo organetto, accompagnato da alcuni bravi
nevale dei Sardi di Biella. Le sale, addobba- coordinata dall’infaticabile Idelmino – il ballerini appartenenti al suo gruppo, hanno te-
nuto uno spettacolo musicale con balli sardi ai
te per l’occasione, si sono animate di parte- primo premio assoluto a “Pippi calze lun-
quali si sono aggregati anche i soci del nostro
cipanti; molti facevano la spola tra musiche, ghe”, la maschera più gettonata. Come di
circolo.
zippulas, cattas, deliziosi para frittus. consueto, al vincitore verrà consegnato un
Si sono esibiti inoltre due soci, Giuseppe
Nel mentre, nelle sale della festa, il son- cesto ricolmo di prodotti sardi, sabato 7
Deidda con la sua fisarmonica e Luigi Farci suo-
marzo, durante la prossima “Festa della
natore di launeddas, che hanno improvvisato
Donna”. una sorta di accompagnamento musicale al
Per sostenere il nostro impegno Oltre alle musiche, i tanti dolci realizzati
a informarti puoi fare un versamento bravo Gonario Ultei.
dai volontari di Su Nuraghe hanno fatto da Una festa ben riuscita, in buona compagnia,
a “Il Messaggero sardo Società contrappunto alle simpatiche performance
Cooperativa a r.l.” – Banca di Sassari, con numerosi e soddisfatti partecipanti, sia sardi
di quanto appreso durante i corsi di danze e che amici della Sardegna.
viale Trieste, Cagliari – balli sardi e continentali, sollecitando il sen-
Iban: IT 62 M 05676 04801 A conclusione è stato offerto un rinfresco
so del gusto: richiamo alla memoria di anti- con prodotti tipici sardi e la presidente del Cir-
000003009665 - Per i bonifici
dall’Estero è necessario indicare che feste isolane, per rivivere e tramandare colo “Su Nuraghe” di Canegrate-Parabiago, Maria
anche il Bic: BPMOIT22XXX sapore e saperi alle nuove generazioni. Francesca Pitzalis ha ringraziato tutti i presenti.
Giovanni Usai

Per conoscere l’ORIGINE DEI COGNOMI vai nel sito www.ilmessaggerosardo.com


nella finestra “Curiosità” o scrivi a redazione@ilmessaggerosardo.com

20 febbraio 2015
DAL MONDO
MESSICO dopo che a una riunione del circolo sardo

Chiuso il circolo sardo


convocata nella sede dell’Istituto Italiano di
Cultura, che si trova nella zona sud della
città, non si è presentato nessuno dei soci.
“Allora, dopo anni di attività intensa per
Era stato costituito dieci anni fa ma non era mai stato riconosciuto dalla Regione - sorreggere il circolo, anche con risorse per-
Troppe difficoltà hanno indotto il fondatore Giampaolo Atzori a gettare a la spugna
sonali, mi sono scoraggiato e ho lasciato
previsti dalla legge 7/91 che, tra l’altro, perdere tutto”.
prevede che un circolo debba avere al- Giampaolo Atzori, che è nato a Piscinas,
meno cento soci, senza tener conto del- nel comune di Giba, continua a promuovere
le realtà in cui opera. la Sardegna, ogni volta che ne ha l’opportu-
Il riconoscimento e il relativo finanzia- nità, con iniziative personali.
mento furono negati ma ciò non impedì Laureato in Lingue germaniche con la
ad Atzori e ai suoi collaboratori di pro- specializzazione di interprete di conferen-
muovere interessanti iniziative. ze. Nel gennaio 2014 è stato uno degli in-
“Al principio – ricorda Atzori – esiste- terpreti delle autorità messicane durante
va la curiosità di conoscere i corregiona- l’incontro col presidente del Consiglio ita-
li. Quindi agli eventi organizzati dal circo- liano Enrico Letta in visita a Città del Mes-
lo i soci partecipavano numerosi. sico e a Querétaro.

I l circolo sardo di Città del Messico ha chiu-


so i battenti. La conferma è giunta dal
presidente Giampaolo Atzori che lo aveva
Col tempo, però, si è perso l’interesse per
i nuovi soci, e la partecipazione alla vita del
circolo ha cominciato a scarseggiare.
E nell’aprile è stato l’interprete tra il pre-
sidente Francese François Hollande e il Go-
vernatore del Distretto Federale di Città del
costituito una decina di anni fa. Tra le ini- Uno dei motivi principali di questa disaf- Messico, Miguel Ángel Mancera.
ziative più importanti prese dal circolo dei fezione – spiega Atzori – è stata l’enorme Atzori, dopo aver studiato in Belgio e aver
sardi il restauro di un’opera di Costantino estensione di questa città caotica: 1495 chi- lavorato in Canada, da anni vive in Messico
Nivola, realizzata in occasione delle Olim- lometri quadrati di superficie, circa 22 mi- dove gestisce un negozio di materiali edili,
piadi del 1968, e che con il tempo si stava lioni di abitanti, 2240 metri sul livello del ma la sua passione rimangono le lingue:
degradando. mare, traffico automobilistico stressante e spesso fa l’interprete simultaneo nei con-
Il circolo venne costituito formalmente pericoloso, inquinamento dell’aria. Per esem- gressi internazionali e in qualche occasione
l’8 ottobre del 2005 ma l’associazione dei pio, in ora di punta, in auto, per percorrere dà lezioni di lingue.
sardi riuniti da Giampaolo Atzori, era già un chilometro si impiega circa mezz’ora. E (Nella foto: Atzori con il presidente francese Hollande)
attiva da tempo. Nel 2006 aveva 95 soci e c’erano soci che abitavano a 10 chilometri
chiese alla Regione di essere riconosciuto dal luogo degli incontri.
anche se non rispettava alcuni parametri La decisione di mollare Atzori l’ha presa SVIZZERA

ARGENTINA Contributo dei circoli sardi


per le zone alluvionate
A Villa Bosch festeggiato della Sardegna
il 20° anniversario del circolo sardo Una lettera del presidente della Federa-
zione per informare i soci e i simpatiz-
L’Associazione sarda di Villa Bosch, a zanti che hanno partecipato alla gara di
solidarietà - I fondi destinati ai comuni di
Buenos Aires in Argentina, ha festeggiato il Solarussa, Onanì e Terralba
suo 20 esimo anniversario di vita con un
pranzo organizzato dal gruppo di Donne. Il presidente della Federazione, Antonio Mura,
Il presidente, Rodolfo Bravo Masala ha ha informato i soci dei circoli sardi in Svizzera,
dato il benvenuto ai commensali. che si erano mobilitati in una gara di solidarietà
Nel corso dell’evento si è consegnato il per le popolazioni della Sardegna colpite dall’al-
luvione del novembre 2013, di essere in contat-
premio Eleonora D’Arborea al viceconsole
to diretto con i comuni di Solarussa, Onanì e
d’Italia a Buenos Aires, dott. Ettore Dattoli,
Terralba, in vista di deliberare il versamento del-
considerato dai soci del circolo come un
le somme raccolte.
“Sardo del cuore”, meritevole di questa men-
“Le autorità di questi comuni – ha scritto Mura
zione speciale per il suo impegno a favore
– sono state informate delle nostre intenzioni di
della comunità di origine sarda e del suo voler versare i fondi raccolti a favore di strutture
circolo in questi venti anni. Gli studenti del corso d’italiano hanno pre- finalizzate alle attività sociali e sportive.
La festa è stata allietata da una dimostra- parato un bellisimo cartellone dando il “Ben- In tal senso ci sono stati inviati alcuni pre-
zione, molto applaudita, di tango e di ballo venuto” in spagnolo, italiano e sardo con le ventivi su progetti in fase di attuazione, verso i
sardo eseguita dai ballerini che hanno fre- bandiere di Argentina, Italia e Sardegna. quali intendiamo veicolare il sostegno dei soci e
quentato il corso organizzato dal circolo nei Sono stati distribuiti por tatovaglioli con la degli amici simpatizzanti che hanno versato spon-
mesi scorsi. bandiera sarda e italiana. taneamente il loro generoso contributo.Sarà
Un momento molto speciale si è vissuto La celebrazione è stata un vero succeso nostra premura – conclude Mura – dare le ulte-
quando è stato fatto l’appello dei soci fonda- accompagnata da buona musica italiana, riori informazioni al momento che si saranno
tori presenti nel salone ed di quelli che non sopratutto sarda e buona gastronomía, pre- concretizzate tutte le formalità che assicurino
si trovano più fra noi, ma che sempre saran- parata con molta cura dalle donne dell’As- la destinazione e le finalità dei fondi raccolti”.
no nel nostro cuore. sociazione.

febbraio 2015 21
SPORT
CALCIO che il colombiano non giocava da più di
un mese, e che Zola non l’aveva mia potu-

Con Zola il gioco del Cagliari migliora to schierare, ma una volta guarito un at-
taccante dalle sue caratteristiche avreb-
be fatto comodo, eccome, ai rossoblù.

ma la classifica fa ancora paura Anche perché nessuno dei nuovi arri-


vati ha le stesse caratteristiche del co-
lombiano. Cop è più una prima punta,
Nel mercato di gennaio rivoluzionata la “rosa” - Ibarbo ceduto alla Roma, arrivati Cop, M’Poku una sor ta di trequar tista che può
M’Poku e Diakité - La sorpresa Donsah
spaziare in tutti i fronti dell’attacco.

U n tabù, almeno, con


Gianfranco Zola è sta-
to subito sfatato. Vincere
Cop e M’Poku che si sono presentati
subito ai nuovi tifosi con un gol a testa.
Il croato con la rete del 2-1 sul Sassuo-
una par tita in casa, al lo, il belga con il gol allo scadere contro
Sant’Elia, cosa che al suo la Roma che ha reso meno amara la
predecessore non era sconfitta (1-2).
mai riuscita in quattro È chiaro da loro due Zola di aspetta i
mesi di campionato. Ma gol della salvezza. E anche da Sau, or-
per salvarsi non basta. E mai ripresosi dal lungo infor tunio, e di
il neo allenatore rossoblù nuovo titolare all’Olimpico di Torino con-
lo sa. Bisogna fare punti tro i granata dell’ex Ventura. Sau che ha
anche in trasfer ta e dopo avuto anche la palla per regalare i tre
il misero bottino del girone d’andata – 16 la formula del punti al Cagliari, ma l’ha sciupata cal-
punti – nel dopo Zeman occorre disputa- prestito con ciando alto a tu per tu col por tiere gra-
re un girone di ritorno a ritmi superiori diritto di ri- nata Padelli.
per evitare una clamorosa retrocessio- scatto. In en- Contro il suo ex allenatore (Ventura gui-
ne, evento del tutto inaspettato viste le trata, invece, dò il Cagliari con Zola in serie B 11 anni
premesse di inizio stagione. ben sei gio- fa, prima di essere esonerato, ndr), il tec-
Con Zola in panchina sono arrivate su- catori: oltre ai primi quattro acquisti, per- nico di Oliena ha riproposto Cossu titola-
bito due vittorie di fila in casa, contro Ce- fezionati nei primi giorni di gennaio – il re, rispolverando quel 4-3-1-2 tanto caro
sena e Sassuolo. Oro colato. Ma poi an- por tiere serbo Brkic, il difensore urugua- ai suoi predecessori (prima dell’arrivo di
che la sconfitta con la Roma, immerita- iano Gonzalez, il centrocampista ceco Hu- Zeman). A Torino è arrivato così un pa-
ta. Una Roma presentatasi al Sant’Elia in sbauer e l’attaccante croato Cop – negli reggio (1-1), grazie al vantaggio iniziale
tono dimesso, reduce da quattro pareggi ultimi giorni del calcio mercato sono ar- di un super Donsah, subito impattato da
consecutivi e con mezza squadra rima- rivati anche l’attaccante belga ma di ori- El Kaddouri. Non male, come risultato
sta nella Capitale, tra infor tuni, squalifi- gini congolesi M’Poku, classe 1992, ed il ottenuto in trasfer ta, ma poco utile al fine
che e impegni in Coppa d’Africa. E che difensore francese Diakitè, 27 anni, ex di una classifica ancora deficitaria, visto
però ha vinto, sfruttando alcune indeci- Lazio e Fiorentina. che nel frattempo il Chievo, dopo aver
sioni della difesa rossoblù e l’impreci- Ma è stata la cessione di Ibarbo alla battuto il Parma nel recupero infrasetti-
sione degli attaccanti di casa. Roma a scatenare una serie di polemi- manale, vinceva anche con la Sampdo-
Per Zola è stata la seconda sconfitta che, soprattutto tra i tifosi che si sono ria, conquistando 6 punti in tre giorni e
consecutiva, sempre 2-1, dopo la beffa sentiti presi in giro, dal giocatore e dalla scavalcando così i rossoblù, addirittura
di Bergamo, dove i rossoblù sono stati società. Il colombiano, infatti, era fermo di quattro lunghezze. E la strada per la
battuti in “Zona Cesarini” dall’ex Pinilla, per infor tunio da fine dicembre e nel 2015 salvezza resta in salita.
autore di una gran gol in semirovesciata non aveva mai giocato. È stato ceduto alla Alla fine della gara di Torino, Zola co-
nel quar to minuto di recupero. Roma “ufficialmente” infor tunato, ma munque ha voluto vedere il bicchiere
Anche in questo caso si è trattato di dopo soltanto 48 ore è sceso in campo, mezzo pieno. “Sono contento, è un buon
una sconfitta meritata, ma a poco ser- nella par tita di Coppa Italia tra i giallo- punto, dopo due par tite nelle quali erava-
vono i complimenti per il gioco o gli ap- rossi e la Fiorentina. Apriti cielo! Come mo rimasti a secco. Dessena ha giocato
plausi degli avversari se poi non si por- può essere possibile che un calciatore come terzino, quando l’ho utilizzato in quel
tano a casa i punti necessari per la sal- che sino a quando vestiva la maglia del ruolo aveva sempre fatto bene e in que-
vezza. Tra andata e ritorno l’Atalanta ha Cagliari era infor tunato e secondo i bol- sto momento mi mancano i due titolari:
preso al Cagliari l’intera posta, 6 punti lettini del club faceva solo terapie, cam- Gonzalez aveva giocato ottimamente nel-
preziosissimi nell’economia di un cam- bia maglia e improvvisamente è sano e le due ultime par tite, ma oggi avevo bi-
pionato difficile anche per i nerazzurri di arruolabile e scende subito in campo? sogno di un altro tipo di giocatore. La scel-
Colantuono, vincendo due par tite – di- Mistero risolto dopo meno di 24 ore. ta iniziale di Cossu? Era in ballottaggio
ciamolo senza timore di essere giudi- Ibarbo, dopo lo spezzone di par tita in Cop- con M’Poku, ho scelto Andrea per la mag-
cati troppo faziosi – immeritatamente, pa Italia, si allena regolarmente con i suoi gior esperienza nel campionato italiano
con quel pizzico di for tuna che, invece è nuovi compagni e si riferma subito. Nuo- e la superiore conoscenza del ruolo di
mancato al Cagliari. vo infor tunio al polpaccio, stop di un mese trequar tista dietro le due punte. Forse è
A fine gennaio, intanto, sì è concluso il e mezzo. “Figuraccia” della Roma e staff mancata un po’ di velocità nelle ripar ten-
mercato invernale, cosiddetto di ripara- medico del Cagliari subito pronto a preci- ze rispetto al solito, ma è vero che que-
zione. Per la società del presidente Giuli- sare: “Per noi il giocatore era infor tunato, sta squadra era abituata ad avere punti di
ni, nessun botto finale, se non la cessio- noi non l’avremmo fatto giocare subito”, riferimento diversi, perché in preceden-
ne, inaspettata, di Victor Ibarbo. L’attac- ha detto il dottor Marco Scorcu. za aveva sempre giocato con le due mez-
cante colombiano, dopo quattro anni in Ciò che è indubbio, però, è che senza ze punte, e questo si vedeva”.
Sardegna, è stato ceduto alla Roma, con Ibrabo il Cagliari si è indebolito. È vero Andrea Frigo

22 febbraio 2015
SPORT
PENTATHLON Nel 2012, 2013 e 2014 è sempre arrivato primo
negli assoluti. Una impresa non da poco consideran-

Fabio Poddighe domina do che gli atleti si devono misurare sulla distanza di
cinque discipline.
“Mi manca solo il titolo nel Triathlon – raccon-

il pentathlon moderno
ta il pluricampione – dove l’anno scorso sono
arrivato secondo, pur vincendo il Tetrathlon. Cer-
cherò di rifarmi nella prossima edizione di mag-
Dopo i tre titoli assoluti ha conquistato anche quello open a Roma - Ora torna in azzurro gio, ad Asti”.
Poddighe si ritiene più che soddisfatto di quello
Ha sbaragliato il campo degli avversari, chiuden- che ha “combinato”. “Ho fatto il “triplete” come la
do complessivamente le cinque prove (tiro con la mia Inter – dice ridendo, lui che è uno sfegatato
pistola, scherma, equitazione, nuoto e corsa cam- tifoso nerazzurro – ma nei campionati open passati
pestre) con il punteggio di 1472 punti, davanti a Pier forse non ci sono mai arrivato al meglio della prepa-
Paolo Petroni che ne ha ottenuto 1439. razione. Stavolta ho fatto centro”.
Buona la prestazione nella scherma, dove Ora il grande ritorno in maglia azzurra per un atle-
Poddighe generalmente ha sempre sofferto, che ta che ha raggiunto la piena maturità e dal quale ci si
lo ha visto protagonista di 34 vittorie e sole dieci aspettano nuove imprese.
sconfitte. “Durante l’estate ci saranno i mondiali e gli euro-
“Credo di aver fatto la miglior prestazione di sem- pei e ci voglio essere – afferma il sassarese – poi
pre – ha detto trionfante il campione italiano – mi ha cammin facendo, vedremo. Per il momento mi godo
permesso di recuperare lo svantaggio iniziale che questo trionfo”.

Q ualcuno lo ha definito un uomo di ferro. E di


forza ce ne vuole davvero tanta per essere il
miglior atleta italiano del Pentathlon moderno. Una
avevo accusato nell’equitazione, dove ho saltato un
ostacolo, perdendo 19 punti”.
Ma il successo finale l’atleta della Sport Full Time
Una serie di risultati eccellenti per Poddighe, 28
anni a luglio, ma una bella soddisfazione per il tutto
il movimento sportivo isolano che si gongola questo
escalation di successi che lo ha consacrato tra i lo deve soprattutto alla determinazione mostrata nella asso del Pentathlon.
più forti in assoluto di sempre in questa multi- combinata tiro con la pistola, corsa nella quale ha E sempre a proposito della Sport Full Time, c’è
disciplina sportiva. messo assieme un bottino di 603 punti. da segnalare che a Roma ha partecipato agli open
Fabio Poddighe, sassarese della società Sport E dire che anche nel nuoto, il ragazzo turritano anche un’altra valida atleta sassarese. Stiamo par-
Full Time, ha messo la ciliegina sulla torta di una non se l’è cavata mica male, giungendo secondo. lando di Veronica Pala.
carriera già ampiamente positiva, conquistando Fabio Poddighe ha aggiunto al suo palmares un altro Non è stata vincente come Fabio, ma il nono
all’inizio di febbraio a Roma, il titolo tricolore open alloro, dopo che per tre anni consecutivi si è rivelato posto finale con 1114 punti significa che la ragazza
di Pentathlon. il miglior pentatleta nazionale. è tra le migliori pentatlete di Italia. Andrea Porcu

MOTO Sono i soci fondatori della Bike Village di San


Teodoro, che allestisce l’evento.
In Sardegna l’unica prova europea Questi signori, appassionati di moto, stanno com-
piendo una vera e propria impresa. Ovvero “strappa-

del mondiale di cross country re” ad altre nazioni questa tappa, così che la Sarde-
gna sia l’unica in Europa a poterla accogliere.
Il “Rally Race” 2015 si svolgerà dal 6 all’11 giugno - Presenti i migliori centauri provenienti da diverse nazioni Ed è indubbiamente motivo di soddisfazione, non
solo per Bazzu e Chiara che sono gli ideatori della
Stavolta il numero da ricor- Complessivamente il rally rassegna, ma per tutti i sardi, sapere che questa
dare è 8. Perché per l’ottavo race si snoderà attraverso 92 terra, tanto malandata economicamente, riesce a
anno consecutivo tornano in comuni di 7 province per oltre farsi conoscere oltre i confini del Mediterraneo.
Sardegna i migliori piloti inter- 1500 chilometri. I centauri “La Sardegna è un luogo in cui si può fare di
nazionali per disputare il “Ral- avranno la possibilità di immer- tutto – racconta compiaciuto il neo vincitore, per la
ly Race” 2015. Un evento nel- gersi nella natura dell’isola, tra quinta volta della Dakar, Marc Coma –. Ma allo
l’evento, perché la federazio- paesaggi e angoli di mare mol- stesso tempo, per chi va in cerca di avventura,
ne motociclistica ha scelto an- to suggestivi. questo è un posto ideale.
cora l’isola per ospitare l’uni- “Quello che si svolge in Sar- Credo che una vetrina internazionale del mon-
ca tappa europea di questa degna è un rally umano – di- diale di cross country, come questa, sia uno stru-
manifestazione. chiara il Presidente della fede- mento fondamentale per mostrare e far conoscere
Altri numeri per ricordare le razione motociclistica interna- luoghi meravigliosi a noi piloti e a chi ci segue: la
date nelle quali si svolgerà la zionale Paolo Sesti – che rispet- Sardegna è ritenuta un luogo magico”. Il pilota spa-
rassegna motoristica. Il via sa- to agli altri nel mondo, si espri- gnolo sogna di mettere la freccia e vincere. Ma non
bato 6 giugno, conclusione me anche per il calore delle bel- sarà facile per la agguerrita concorrenza.
giovedì 11. lezze del territorio, che fanno E a proposito di sardi, ecco una grande novità e
Una corsa pazzesca, per ritmo e intensità, da scenario all’altissimo livello organizzativo”. speranza del rally 2015.
che vedrà ai nastri di partenza tutti i migliori Detto da chi guida la federazione mondiale Il ritorno sulle scene di Luca Manca, che ripren-
piloti del mondo, in questa specialità, compresi non è solo un complimento, ma una cer tezza de proprio dal Sardegna Race le competizioni, dopo
quelli che hanno disputato la Dakar. Due tappe, sul come e perché viene promosso e realizzato il grave incidente subito nella sesta tappa della
la prima e l’ultima, saranno ad “ anello” con il Sardegna rally Race. Dakar nel 2010. Il centauro quattro mori, si riaffac-
partenza e arrivo rispettivamente a Pula e San Dietro la macchina che muove le fila della mani- cia sulla ribalta internazionale, e già scalda i motori
Teodoro. Diverse località dell’isola saranno toc- festazione ci sono due persone, davvero speciali. per annunciare una gradita sorpresa. Ajo’ Luca,
cate nelle altre tre tappe. Si chiamano Gian Renzo Bazzu e Antonello Chiara. facci sognare! A.P.

febbraio 2015 23
CULTURA

Città e chiese
nel periodo spagnolo
S i è parlato delle eredità del periodo aragonese e
spagnolo. Alghero, innanzitutto, la città spagno-
ladella Sardegna, la “barcellonetta” che fu ripopola-
rinascimentale da maestranze genovesi con agli angoli
quattro statue che rappresentano le stagioni. È uno
dei monumenti più caratteristici di Sassari.
ta con genti catalane e spagnole e che ha tramanda- Nel ’500 fu costruito in piazza Tola il palazzetto
to ad oggi le antiche tradizioni, soprattutto per gli del barone Manca d’Usini, uno dei grandi feudatari
aspetti religiosi. spagnoli, ora Biblioteca comunale con una ricchis-
Naturalmente la lunga dominazione lasciò molte sima dotazione di volumi d’epoca e con un impor-
tracce un po’ dappertutto: a Sassari i conquistatori tante fondo moderno.Nello stesso periodo venne
non legarono molto con la popolazione, insofferente istituita l’Università e costruito il relativo palazzo
alle loro angherie, venne costruito subito, nel XIV sec., dove ora si trovano il Rettorato, gli Uffici Ammini-
innanzituttoun castello sede del governatore e della strativi e la Biblioteca, che ha un’ampia dotazione
guarnigione ed in seguito sede dell’Inquisizione e pri- e svolge servizio di prestito internazionale.
gione. Con lo stato piemontese divenne caserma poi Dell’epoca vi sono varie case d’abitazione, so-
smantellata per la costruzione dell’attuale caserma prattutto nel vecchio centro storico: ve ne sono di un
La Marmora, sede della Brigata Sassari. Però la de- certo pregio nella via La Marmora, la casa nobiliare
molizione non fu completa, sono riapparse alcune parti Cugia di Sant’Orsola e la Frumentaria (l’antico Mon-
che sono state restaurate e rese visitabili. te granatico) dove si vedono gli stemmi di Sassari e
In città vi sono diverse chiese dell’epoca – Sas- nico, poi ripresa dai francescani conventuali che nel d’Aragona e nel corso Vittorio Emanuele: da notare
sari era una città regia, quindi si autogovernava, tempo effettuarono molti interventi: dell’originaria i bei balconcini in ferro battuto e i particolari costrut-
perciòanche i riferimenti all’arte spagnola sono limi- costruzione rimane solo parte della facciata mischiati tivi spesso di impronta gotico-catalana.
tati – a cominciare dal Duomo dedicato a San Nicola con motivi gotico-francesi e arabi. I vari interventi e Tra gli edifici importanti il palazzo ducale, costru-
di Bari. La prima costruzione romanica, risale al sec. rifacimenti furono eseguiti in stile del periodo. All’in- ito dal barone d’Usini diventato duca dell’Asinara,
XII, ma nel 1440, quando divenne sede dell’Arcive- terno altari e pulpito in legno, barocco, insieme a vari sempre un membro della famiglia Manca di Mores,
scovado, fu rifatta in forme gotico-catalane. Fino ad dipinti e statue, alcune del ’400. Vi sono conservati ricca di feudi e titoli nobiliari. Questo palazzo, dive-
allora la sede si trovava a Torres, l’antica Turris Libi- i “Candelieri”, grandi ceri di legno dei gremi che nuto poi sede del Comune di Sassari, fu costruito
sonis, che era in decadenza e venne abbandonata. vengono portati in processione nella tradizionale pro- poiché quello di piazza Tola era insufficiente per le
Della primitiva chiesa romanica sono rimaste solo la cessione sa farada de li candelieri del 14 agosto. Nel sue esigenze.
parte inferiore del campanile ed alcune murature. La chiostro vi sono diverse lapidi con iscrizioni e la Il palazzo ducale, il Duomo e molti altri palazzi di
costruzione presenta particolarità singolari, come la fontana del Brillador. Sassari, anche più recenti, sono costruiti con la
cupola, mentre il prospetto venne rifatto agli inizi del San Pietro di Silki – che quando sorse era in pietra “cantone”, una pietra calcarea miocenica, ab-
’700 in stile barocco e presenta varie decorazioni, piena campagna – si trova nella zona delle cliniche bondante nella zona, che ha la particolarità di esse-
fregi, intagli e alcune nicchie con le statue dei tre universitarie ed è raggiungibile con la metropolitana re morbida e facilmente lavorabile all’inizio per di-
martiri turritani (Santi Gavino, Proto e Gianuario) e di in partenza da piazza Castello, dall’Emiciclo Garibal- ventare col tempo molto dura e resistente.
San Nicola. di, dalla stazione ferroviaria. Era la chiesa di un con- Attorno a Sassari in varie località vi sono edifici,
All’interno vi sono diverse cappelle con altari, di- vento di benedettine, poi passò ai minori francesca- soprattutto chiese, di un certo interesse. Lungo la
pinti (la Madonna del Bosco, di scuola senese del ni che fecero diversi interventi di modifica e restau- strada per Sorso si trova la chiesa in stile gotico-
’300) , statue di marmo e di legno (San Nicola, ro. All’interno vi sono belle opere d’arte sacra tra cui italiano di San Giacomo di Taniga del sec. XIV, che
estofado de oro, dorata e damaschinata), in argento la statuadella Madonna del fico (notare che in epoca forse apparteneva ad un convento benedettino. A
(San Gavino, Santu Bainzu di la Prata, eseguita da medievale i fichi rappresentavano uno dei cibi princi- Osilo vi sono 36 chiese tra cui la parrocchiale del-
argentieri messicani nel sec. XVII). Notevoli varie pali dei monaci che potevano mangiare solo rara- l’Immacolata Concezione e la chiesa di Bonaria in
parti in legno o in marmo come il coro, un pulpito, la mente carne). una straordinaria posizione panoramica, su un vicino
balaustra, le bussole di legno, la cattedra episcopa- In centro, vicino alla via Brigata Sassari, si trova la colle. Anche altrove vi sono chiese del periodo: a
le in ebano. chiesa della Madonna del Rosario, costruita dai do- Sennori la parrocchiale di San Basilio del ’500 con
Dal transetto sinistro si entra nel Museo Diocesa- menicani attorno al 1650. All’interno si trova uno splen- una bella pala d’altare; a Sorso la parrocchiale della
no in tre locali: nella sagrestia aragonese, o dei bene- dido altare barocco di legno, forse uno dei più spetta- prima metà dell’800 mentre seicentesco è il Santua-
ficiati, l’aula capitolare e l’archivio nuovo dove sono colari della Sardegna.Vi sono diverse chiese del peri- rio “Noli metollere”dedicato alla Vergine Maria.
conservati vari oggetti d’arte sacra tra cui lo stendar- odo: San Donato, la Trinità (la facciata ha motivi spa- A Codrongianos c’è la chiesa parrocchiale di San
do processionale del ‘500, in legno dorato, dove sono gnoli), Sant’Apollinare, Sant’Antonio abate, Sant’An- Paolo, originariamente del ’500 poi rifatta in seguito:
dipinti da una parte la Madonna col bambino e dall’al- drea, che hanno tutte particolari interessanti e con- all’interno vari dipinti tra cui una “Conversione” di
tra la Veronica. La vicina chiesa di San Michele ospita servano statue o dipinti di pregio. Notevoli il retablo di San Paolo di Baccio Gorini, pittore fiorentino che
la quadreria e la sezione archeologica: tra vari dipinti e legno intagliato con pannelli dipinti della chiesa di San- esiliato visse qui. Sue opere si trovano anche a Flo-
sculture si trova il “letto della Vergine Assunta”, in 30 t’Antonio abate ed il Crocifisso di legno intagliato, rinas nella parrocchiale della Beata Vergine Assunta
pezzi di legno scolpito e dipinto, con la rappresentazio- dorato e policromato di scuola napoletana del sec. del ’500 e a Cargeghe nella parrocchiale dei Santi
ne della Vergine dormiente.Vi si trovano reperti ar- XVII della chiesa di Sant’Andrea. Santa Caterina fu Quirico e Giuditta. Pure a Muros c’è una bella chiesa
cheologici rinvenuti negli scavi e pannelli illustrativi costruita dai gesuiti nel 1580, realizzata in forme clas- del ’600 dei Santi Gavino, Proto e Gianuario. A Ossi
della storia del Duomo. siche, dove all’interno sono conservati vari dipinti e c’è la chiesa di Santa Vittoria, del ’500 mentre nella
La più antiche chiese di Sassari,di cui si già ac- statue di legno estofado de oro. Vicino alla chiesa c’è parrocchiale di San Bartolomeo si trova una notevo-
cennato tra le chiese romaniche, sono Santa Maria il convento poi diventato collegio Canapoleno ed ora le statua estofado de oro. Infine a Ittiri vi sono vari
di Betlem e San Pietro di Silki. Santa Maria di Bet- Pinacoteca Nazionale, di cui si è già detto. edifici civili di una certa qualità e la parrocchiale di
lem, un tempo fuori mura ora non lontana dal centro, Altra opera notevole del periodo è la Fontana del San Pietro in Vincoli con parti del primo impianto
fu costruita dai benedettini nel sec. XII in stile roma- Rosello, costruita all’inizio del ’600 in stile tardo gotico del sec. XV. Gianfranco Leccis

24 febbraio 2015

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