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La guerra in Europa

Ucraina, Biden un’ora al telefono con gli alleati Ue.


Bruxelles approva la bussola strategica
21 marzo 2022

Joe Biden pressa gli alleati in vista degli incontri bilaterali previsti nei priossimi giorni in Europa. È durata
un’ora la telefonata del presidente americano con i leader europei, tra i quali il premier italiano Mario Draghi. Il
colloquio è durato dalle 11.14 alle 12.12, secondo quanto riferito dalla Casa Bianca. Oltre al supporto alla popolazione
civile ucraina, il presidente Usa punta a un ulteriore inasprimento delle sanzioni alla Russia. Inoltre gli Stati Uniti
hanno promesso a Kiev i sistemi di difesa antimissile chiesti dall’Ucraina, inclusi quelli di fabbricazione sovietica e gli
S-300. L’Ue torna a insistere, invece, sulla difesa comune. Con l’approvazione della bussola strategica che istituisce la
capacità di schierare rapidamente fino a 5mila soldati per diversi tipi di crisi.

Borrell: bussola strategica «momento storico»


L’adozione della bussola strategica è un «momento storico: è una svolta per l’Ue come ente che fornisce
sicurezza. L’adozione è un segnale molto forte di unità e determinazione e arriva in un momento chiave. Questa non è
una risposta alla guerra in Ucraina, abbiamo cominciato a lavorarci due anni fa, ma il momento è tempestivo», ha detto
l’Alto rappresentante della politica estera Ue, Josep Borrell, in conferenza stampa al Consiglio Esteri a Bruxelles. Borrell
si è detto convinto che Putin stia usando i profughi come un’arma di pressione, mandandone il più possibile. «Non ha
distrutto le infrastrutture ma ha distrutto le città per terrorizzare i civili e farli scappare. Siamo pronti ad aiutarli tutti».

Avvertimento di Mosca agli Usa


Intanto il ministero degli Esteri russo ha convocato l’ambasciatore americano Sullivan e gli ha consegnato
una nota di protesta contro i commenti «inaccettabili» di Biden su Vladimir Putin minacciando una «rottura dei
rapporti». Tra gli avvertimenti di Mosca all’America anche il bando di Facebook e Instagram per «estremismo». Si
addensa intanto più di un’ombra su quello che può essere l’esito dei negoziati tra Russia e Ucraina.

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Zelensky: dopo un accordo ci vorrà referendum


«La Russia non è seria riguardo ai colloqui di pace», afferma Alexander Rodnyansky, consigliere del
presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Rodnyansky dice che i colloqui mirano a «intrappolare l’Occidente nel pensare
che ulteriori sanzioni non siano necessarie». Secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, «sarebbe importante
che Kiev si rendesse più disponibile». Riferendosi alla possibilità di un incontro tra Putin e Zelensky ha detto che «le
parti attualmente non hanno nulla da mettere sul tavolo a questo proposito». Gli incontri di lunedì 21 marzo, durati
un’ora e mezzo, continuano nel formato dei gruppi di lavoro. Zelensky torna ad alzare la voce: non possiamo accettare
ultimatum dalla Russia. In particolare, Kiev ha chiarito che non accetterà alcun compromesso sull’integrità territoriale e
sulla sovranità del Paese, ha detto il negoziatore ucraino Mykhaylo Podolyak alla Bbc. La resistenza ucraina
all’invasione, ha affermato Podolyak, ha costretto la Russia «a valutare in modo più adeguato la realtà» della situazione,
il che ha contribuito a incoraggiare «una sorta di dialogo». Un eventuale accordo con la Russia, secondo Zelensky, dovrà
essere ratificato da un referendum popolare. E comunque l’Ucraina dovrà beneficiare della garanzia di alcuni Paesi
Nato.

Oltre 3mila vittime a Mariupol


Il bilancio delle vittime tra i civili nella città di Mariupol ha raggiunto oltre 3mila persone. Lo afferma il
comandante del distaccamento di Azov, il maggiore Denys Prokopenko. «Molti cadaveri restano insepolti per le strade.
Alcune persone rimangono intrappolate sotto le macerie, sepolte vive». Un nuovo coprifuoco di 35 ore a Kiev e nella
regione inizierà alle 20 (ora locale) dopo i bombardamenti russi che nella notte hanno colpito un centro commerciale,
con un bilancio di almeno otto morti. Secondo Mosca nel centro commerciale era stata collocata una batteria di
lanciamissili e un deposito di munizioni.

Kiev: quasi 2.400 bambini portati in Russia illegalmente


Il ministero degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha denunciato che circa 2.400 bambini del Donbass occupato
sono stati condotti illegalmente in Russia. Un invito alla solidarietà comune per i profughi dall’Ucraina è venuto dalla
ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock: «Ogni Paese d’Europa dovrà accoglierne centinaia di migliaia di
rifugiati» e lo stesso dovrà essere fatto «dall’altra parte dell’Atlantico, insieme». Intanto, secondo i dati del Viminale,
sono circa 60mila i profughi ucraini ospitati in Italia. Di questi la metà sono donne, circa 24mila minori e poco più di
5mila uomini.

Petrolio russo nel mirino dell’Ue


I ministri degli Esteri dell’Ue stringono sulle sanzioni al settore energetico russo. Ma la strada
dell’autosufficienza è ancora lunga, come ha fatto rilevare il vicepremier russo Aleksandr Novak. «È impossibile» per
l’Europa al momento, ha detto, fare a meno del gas russo, mentre per il greggio le compagnie petrolifere russe hanno
iniziato a reindirizzare i flussi verso est. La stessa ministra degli Esteri tedesca Baerbock ha ammesso che «se
potessimo fermare le importazioni di petrolio dalla Russia lo faremmo. Non è una questione se lo vogliamo o no, ma
quanto siamo dipendenti». L’Ue aumenterà l’aiuto finanziario all’Ucraina per l’acquisto di armi a un miliardo di euro.

La guerra blocca la ripresa


Con la guerra «c’è stato un blocco rispetto alla speranza di ripresa». La previsione era di arrivare ad aprile al
Pil prepandemia, «ma non sarà così». Lo ha detto il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo ribadendo la stima
dell’Istituto su un possibile impatto negativo del conflitto di 0,7 punti di Pil. Il rischio, ha avvertito, è però che i valori
possano diventare «decisamente più grandi». Parlando di inflazione, «viviamo praticamente alla giornata», ha detto.
«Non c’è nulla che faccia sperare che le cose possano migliorare».
Peggiorano le stime sul Pil di Russia e Mondo
Da Goldman Sachs arriva l’annuncio di un ulteriore taglio della previsione del Pil russo per il 2022, da -7% a
-10 per cento. «Circa la metà di questa riduzione - fa sapere Clemens Grafe, analista economico di G oldman Sachs - è
dovuta al fatto che i dati di spedizione suggeriscono che le esportazioni della Russia sono più fortemente perturbate di
quanto avevamo inizialmente ipotizzato, e ora ci aspettiamo che le esportazioni calino del 20% sequenzialmente nel
secondo trimestre del 2022 e del 10% per l'intero anno». Parallelamente, l’agenzia Fitch taglia le stime di crescita
mondiali con la fiammata dell’inflazione e l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Il Pil del mondo è atteso
crescere quest’anno del 3,5%, ovvero 0,7 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni precedenti, mentre nel 2023
la crescita è prevista al 2,8%, -0,2 punti. Il Pil di Eurolandia è stato ridotto di 1,5 punti percentuali al 3,0% nel 2022,
mentre la crescita degli Stati Uniti è stata tagliata di 0,2 punti al 3,5%. «Questo riflette i più alti prezzi dell'energia ma
anche l’aumento più veloce delle attese dei tassi di interesse negli Stati Uniti», afferma Fitch.

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