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Appunti

Filologia Cinese
Anno accademico 2019/2020
Migliaccio Mariagrazia
Lezione 3/03/2020

Siti: -tls.uni-hd.de (Thesaurus linguae sericae)


-ctext (chinese text project)

文心雕龍 Wén Xīn Diāo Lóng: definito come testo di estetica letteraria, scritto agli inizi del VI secolo
(periodo medievale) la prima sezione descrive un punto fondamentale: rapporto fra il Dao (che è il mondo)
e fra l’uomo (in quanto punto di espressione del Dao) e tutto ciò che è intorno a lui e tocca da vicino anche
il discorso della creazione letteraria e/o artisticapunto nodale di tutto il pensiero estetico. Ciò che viene
fatto dall’uomo è artificio o natura? E cosa si intende per naturale? Tra le cose che l’uomo produce c’è
proprio questo 文, nella prima sezione spiega l’attività segnica del 文, quindi il segno che l’uomo dà quando
interviene, tutte espressioni del 文 e collega il 文 al Dao.
Aspetti della lingua cinese: si parla di periodo classico in base all’ambito in cui si sta parlando:
filosoficoperiodo delle 100 scuole (V e III secolo a.C.)
Lingua dico qualcosa di vago.

Scritti oracolari: antenato della forma scritta. La prima datazione più o meno 1300 a.C.Testi di natura
divinatoria, il periodo successivo si parla di Jinshiwen scritti incisi o su bronzo o su pietra. Il contenuto
non è ancora di tipi filosofico o poetici, ma dedicatori. Nel periodo successivo abbiamo le parti più antiche
di 3 testi che fanno pare dei 5 classici: Libro dei Mutamenti (origine del tutto misteriosa, pratica divinatoria
che sostituisce quella con le ossa oracolari e legata alla nuova dinastia, la dinastia Zhou. Nucleo dei 64
esagrammi, attorno a questi ci sono 10 commentari diversi, il più famoso risale all’inizio della Dinastia Han),
Libro dei Documenti(no testo omogeneo, raccoglie trattati tra cui discorsi che i nobili che facevano ai
feudatari. In uno dei trattati di divide la Cina in 9 province e risale al IV secolo a.C.) e Libro delle Lodi
(Raccolta di 103 poesie, raccolte da Mao in epoca Han e alcune di queste sono molto arcaiche con un cinese
molto antico, VI secolo a.C.).

Daodejing attribuzione a Laozi fatta in epoca Han,non c’è nome proprio, data, luogo a cui poterci
aggrappare per dargli una datazione. Sappiamo che esisteva nel 320 a.C. perché data del manoscritto più
antico di un testo del DaoDeJing trovato in una tomba. Raccolta di Centoni (frasi poetiche imparate a
memoria). Aspetti: BrevitàRaccoglie 5000 caratteri; Modularità (spiega perché il libro è fluido) si può
cambiare l’ordine delle listarelle, aggiungere o togliere parti. Le stanze del Daodejing nel ritrovamento del
’73 ha le prime 37 stanze (in totale 81 stanze, numero approssimativo) messe dopo le altre, parte dal 38,
arriva a 81 e poi ci sono le 37 in poi e anche il nome è diverso: Dedaojing, il Daodejing nel ritrovamento del
’93 non è del tutto completo, ci sono variabili su come venivano scritti i caratteri cinesi, oppure lo scriba
adotta proprio parole diverse.
Periodizzazione O.C. (old Chinese): testi pre-Confucio, Middle Chinese: I Early Middle Chinese: arriva al
periodo medioevo cinese,II Late Middle Chinese: da medioevo cinese fino a Dinastia Song.

《道德經 - Dao De Jing》


Il termine Jing è una costruzione che viene data in epoca Han per dare valore canonico ai testi. Un testo
classico ha sempre dei commentari, chiamati ‘trama’ e i DDJ ne ha decine e decine. Testo base della
tradizione Daoista. Si tratta di una messa per iscritto di un insegnamento orale. Facevano parte della
biblioteca di nobili e quindi apprezzati da questa élite, sia in epoca feudale che in primo impero Han. L’inizio
di questo testo ci dà problemi legati ai segni di interpunzione, in quanto in origine non ne avevano.

1. 道可道,非常道。名可名,非常名。
Traduzione: La via/le vie che può/possono essere percorsa/e, non sono il Dao costante.
I nomi che possono esseri nominati,non sono il nome costante.
 Parallelismo

 道 : Via, percorso, percorrere una via, norma prescrittiva o modello, discorso, pronunciare un
discorso ecc. (vedi logos eracliteo)
 可: “poter essere”, con funzione di ausiliare passivizzante
 常: a volte (manoscritto di Mawangdui) si trova heng 恆: “costante”

 無 : non esistenza

 名: nome, etichetta distintiva data agli enti

 非 negazione
 Manca uno 也
 NB. Dao: non definibile
Lezione 4/03/2020

無名天地之始;有名萬物之母。故常無欲,以觀其妙;常有欲,以觀其徼。此
兩者,同出而異名,同謂之玄。玄之又玄,衆妙之門。
 故: consequenzialità: per tal motivo
 妙:meraviglia
 玄: mistero: comune nella tradizione Daosita, quasi sinonimo del Dao
 有: avere (un nome, o “bordi”, cioè dettagli distintivi e separativi)

 萬物: i diecimila esseri, la totalità del mondo manifestato

 故: particella conseguenziale (“sicché”, “quindi”, “per tal motivo”); a volte aggettivo (“antico”)

 欲: desiderio/desiderare. Come tale, indice di attribuzione distintiva

 觀 : osservare, o meglio contemplare. Termine molto usato successivamente nei testi dottrinali
buddhisti, e ripreso dal Daoismo medievale.

 此: determinativo, “questo”.

 謂: definire/essere definito, chiamare/esser chiamato

 之: qui determinativo, “questi”

 又: anche, ancora (con valore di comparativo di maggioranza (“ancor più arcano dell’Arcano”)

Traduzione: il senza nome è l’inizio del cielo e della terra; ciò che ha nome è la madre di 10 mila esseri/di
tutti gli esseri. Per tal motivo costantemente [‘senza desiderio’] sii senza desiderio. Per osservare la sua
meraviglia/osservarne la meraviglia. Si abbia un desiderio costante per osservare la sua sottigliezza.
[Sia l’assenza di desiderio che il desiderio nascono dal desiderio]
Entrambi scaturiscono insieme/allo stesso modo, ma hanno nomi differenti definibili entrambi come
mistero. Un mistero nel mistero/ancor più misterioso. È la porta di tutte
Da cui viene prodotto tutto

Dao NON EITCHETTABILE

NON ESSERE - ESSERE Non sono parti costitutive del Dao.


ASSENZA DI DESIDERIO- PRESENZA DI DESIDERIO
Sono due aspetti di essi che intravedo
nel mio essere limitato

Wangbi: realizza due commentari. Non è


un Daoista è più un erudito. Commenta
anche il Daodejing. ‘tutto ciò che c’è ha
origine in ciò che non c’è, per questo
motivo nella fase in cui non ha forma e
nome è l’inizio dei 10 mila esseri. Il dao
attraverso la sua non forma e non nome
dà inizio e produce i 10 mila esseri.
Lezione 10/03/2020

2. 天下皆知美之為美,斯惡已。皆知善之為善,斯不善已。故有無相生,難易
相成,長短相較,高下相傾,音聲相和,前後相隨。是以聖人處無為之事,
行不言之教;萬物作焉而不辭,生而不有。為而不恃,功成而弗居。夫唯弗
居,是以不去。
Livello inferiore rispetto all’ambito della prima stanza, qui troviamo riferimenti diretti alla ‘prassi’ che è
tipica di colui che viene definito nel testo come 聖人 ‘Saggio’: Identifica colui che ha realizzato l’unione
con il Dao.

Traduzione: Al mondo tutti riconoscono la bellezza del bello,e allora abbiamo il brutto. Tutti riconoscono la
bontà di ciò che è buono,e allora abbiamo la non bontà [introducono la questione del dualismo insito in
qualsiasi etichetta si possa dare]. Per tal motivo l’essere e il non essere si generano reciprocamente, il
difficile e il facile si completano reciprocamente, il lungo e il corto reciprocamente si misurano/si
manifestano, l’alto e il basso reciprocamente si compensano, il timbro e il suono reciprocamente si
armonizzano, ciò che viene prima e ciò che viene dopo si susseguono reciprocamente. Per questa ragione il
saggio assolve il compito del non agire, mette in pratica/adotta un insegnamento senza parole (paradosso,
apofatico). I 10 mila esseri si manifestano senza che lui li respinga/ne sia l’iniziatore, li produce senza che lui
li possieda. Agisce ma non ne dipende, compie i propositi senza che lui vi risieda/vi permanga. È solo perché
egli non vi permane, e perciò non si sarà abbandonati dai risultati.

 天下 : ciò che è sotto il Cielo, l’ecumene, il mondo


 皆 : tutti
 美之為美 : qui 之 è usato come marcatore del genitivo (similmente al moderno 的) letteralmente
“ciò che è (為 qui è equivalente ad una copula) bello del bello”, quindi “la bellezza del bello”
 斯 : allora. In altri testi (Mengzi, Lunyu ecc.) vuol dire spesso “questo”
 已 : particella finale, si può trovare nelle frasi predicative senza verbo da sola (come qui) o dopo 也.
Indica per lo più un mutamento simile al 了 finale modale
 相 : reciprocamente
 較 : qui si legge jiao. Presenta anche la lettura jue. Traduzione non univoca: misurarsi, palesarsi ecc.
 是以 : perciò, quindi
 處 risiedere, ma qui è un verbo che regge 事. Ha una funzione che indica ‘assolvere un compito’
 無 為 : sinogramma, letteralmente “non agire”. attività di effettuare delle definizioni normative,
un’azione che è anche simile al nostro verbo considerare
 ⾏ : adottare, mettere in pratica. Il sinogramma ha anche il senso verbale di “condurre”, e come
sostantivo è “percorso”, “cammino”. Infine i 五 行 della cosmologia classica cinese si traducono
come “Cinque Fasi” o “Cinque Agenti”.
 焉 : di solito equivale a 於 之 (in esso, in questo/quello). Ma in molte varianti del Laozi (man.
Guodian A, Mawangdui ecc.) si trova ⽽.
 ⽽ : connettivo per verbi in serie. Qui però sembra avere un effetto contrastivo (presente anche
nella modernità), e si può tradurre con “senza”, “ma” (vedi audio per la traduzione alla slide
precedente)
 弗 : particella che esprime la negazione, con un probabile valore aspettuale che 不 non sembrava
presentare . Sembra però che molto spesso 弗 predominasse su 不 ; solo un tabù nel suo uso,
dovuto alla presenza del sinogramma nel nome di un imperatore degli Han Anteriori, favorì
l’impiego di 不 (Pulleyblank, pp. 104-6).
 夫 : qui è una particella introduttiva.
 唯 : solo, è solo…; nel periodo più arcaico si riscontra come copula.
 去: abbandonare, lasciare, perdere.

Lezione 11/03/2020

4. 道沖而用之或不盈。淵兮似萬物之宗。挫其銳,解其紛,和其光,同其塵。
湛兮似或存。吾不知誰之子,象帝之先。
Questa stanza presenta dei tratti arcaici, si adottano immagini particolari che servono ad indicare quella che
è la indefinibilità del Dao, rimandati ai termini di vuoto e oscurità. Allo stesso tempo ci mostra quanto questi
termini che alludono al vuoto e oscurità siano fondamentali perché nascondono l’assoluta fertilità del Dao.

Traduzione: Il Dao è come un vaso vuoto eppure usandolo non risulta mai pieno. È come un abisso! È
insondabile, somiglia all’antenato dei 10 mila esseri. (soggetto dei verbi?Forse il Dao? Studiosi pensano sia il
Dao) smussa le sue asperità, scioglie i suoi nodi, attenua il suo bagliore, raduna/rende simili le sue
polveri/impurità. È oscuro! Ma sembra talvolta esistere/sussistere/avere un’esistenza. Io ignoro/non so di
chi sia figlio, somiglia/sembra che sia anteriore al sovrano primordiale.

• 沖: vuoto. Il radicale dell’acqua doveva fornire in origine il senso di una corrente o flusso impetuoso
(ed ecco la corrispondenza con il primo carattere del verso successivo, 淵 ). Nella stanza 42, più
chiaramente il termine indica il Vuoto “mediano”, unico “luogo” (in senso puramente metaforico) in
cui i due aspetti dello Yin e dello Yang si armonizzano. Dà l’idea di “una sorgente che non ha origine
e che non si esaurisce” (queste sono le parole con cui il filosofo Plotino indicava l’Uno); gli è
contrapposto nel senso il carattere 盈
• ⽽:qui con valore contrastivo
• ⽤ : usare, mettere in funzione. Con il pensatore Wang Bi (226-249), autore di un famoso
commentario al Daodejing, il termine è sinonimo di “messa in opera” o “funzione” e costituisce una
coppia fondamentale con 體 , il “fondamento costitutivo” o “sostanza”. I due termini sono
introdotti da Wang Bi nel suo commento alla stanza 38 del Daodejing
• 之: qui pronome oggettivato, “esso”
• 或: qui “mai”.
• 淵: abisso profondo, gorgo abissale
• 兮: particella che soprattutto in fonti poetiche (Chuci, Shijing) indica una pausa o un sospiro. Simile
nella funzione al moderno 啊
• 其: suo, pron. Possessivo
• 和: qui ha il significato di “attenuare”
• 湛: indica qualcosa di oscuro, ma strettamene legato a 沖 e 盈, spesso indica la profondità assoluta
• 帝: no imperatore terreno (perché periodo pre-imperiale) ma sovrano supremo
• 先: qui non ha funzione aggettivale (“anteriore”), ma più che altro sostantivale (“ciò che precede”,
“antenato primigenio”). Si può tracciare un collegamento con il manoscritto Hengxian (L’Eterno
Primigenio), che tratteremo più in là.

5. 天地不仁 ,以萬物為芻狗;聖人不仁,以百姓為芻狗。天地之間,其猶橐籥
乎?虛而不屈,動而愈出。多言數窮,不如守中。
Famosa per i primi due versi, molto dibattuti, soprattutto per il suo significato, interpretati come versi con
contenuto anti Confuciano. Abbiamo atteggiamento inumano, non antropocentrico. Atteggiamento privo di
仁, il significato si riferisce a un livello diverso rispetto a quello che è l’ambito sociale del 仁 confuciano. I
cani di paglia erano simulacri che venivano costruiti per svolgere ruolo di simulacri durante il rituale.
Quando il rituali era terminato questi simulacri venivano distrutti.
Traduzione: il cielo e la terra non hanno umanità, trattano/considerano i 10 mila esseri come cani di paglia;
il saggio non ha umanità, tratta/considera i popolo (100 cognomi) come cani di paglia. Lo spazio tra cielo e
terra, esso non è come un mantice? Vuoto senza che si esaurisca, in movimento espelle sempre di più.
Molte parole/parole eccessive si esauriscono/sfiniscono presto, non è come tenersi al centro/nel centro.

• 以…為:considerare, trattare (con oggetto interposto, come in cinese moderno)


• 百姓: i Cento Cognomi = il popolo
• 猶: come. Presente in frasi comparative senza verbo, A 猶 B
• 乎: più che una particella interrogativa secca, qui ha valore retorico (“non è [forse] come un mantice
?”)
• ⽽: qui con valore contrastivo
• ⾔: nel manoscritto di Mawangdui compare la variante wen 聞
• 數: qui probabilmente col senso meno frequente di “rapidamente” (lettura: su, non shu)
• 守中: custodire (-si) il (al) Centro. Variante traduttiva: custodire ciò che è interiore. Personalmente,
credo che qui abbiamo un termine “tecnico”, che allude al mantenimento protettivo dello stato di
“centralità” dell’essere. Nel Neiye, in un passo che analizzeremo appare il binomio nell’ordine
inverso 中守, “il Centro sia mantenuto (custodito)”.

6. 谷神不死,是謂玄牝。玄牝之門,是謂天地根。綿綿若存,用之不勤。
Qui appare l’immagine misteriosa dello spirito della valle. Molto breve come stanza.

Traduzione: lo spirito della valle non muore, ciò è detto femmina misteriosa, la porta della femmina
misteriosa è definita radice del cielo e della terra. È un filo impercettibile che è come se esistesse, il suo uso
non la esaurisce.

• ⾕: presenta la variante 浴, “bagnare, lavare, purificare con acqua”. Anche ⾕ ha il senso primario di
“letto di un torrente, gorgo”
• 神: spirito, nume. Ma può anche indicare uno stato di “numinosità” attingibile dall’essere umano
• 謂: definire/chiamare, essere definito/chiamato
• 牝 :usato per riferirsi alle donne, sia animali che persone e usato anche per riferirsi all’organo
femminile.
• 根: radice. Fondamento originario
• 綿綿: il filo emesso dal baco da seta. Il raddoppiamento indica uno svolgimento illimitato
• 若:essere come, come se
• ⽤ : anche qui come nel zhang 4, il termine può indicare “l’usare” il Dao, o la sua “modalità di
funzionamento”
Lezione 17/03/2020

8. 上善若水。/水善利萬物而不爭,處衆人之所惡,故幾於道。/居善地,心善
淵,與善仁,言善信,正善治,事善能,動善時。夫唯不爭,故無尤。
Famosa perché qui appare l’immagine metaforica e reale dell’acqua come cosa più vicina al Dao.

Traduzione: la bontà suprema è come l’acqua. La bontà dell’acqua sta nel dare beneficio ai 10 mila esseri
senza contendere (consiste nel dar beneficio ai 10 mila esserci non contendendo). Risiede nel luogo
disdegnato da tutti gli uomini, perciò/ecco perché è vicino al Dao. in una dimora, deve essere buona la
posizione,nel cuore sia buona la profondità abissale, nel dare deve essere buona la generosità, nel parlare
deve essere buona la credibilità, nell’amministrare deve esser buona la capacità di governo, nelle faccende
deve essere buona la capacità, nel movimento deve essere buona la scelta dei tempi. È soltanto quando non
c’è contesa, perciò non ci sarà differenza/biasimo/errore.

• 善:bontà, termine di solito con connotazioni morali (soprattutto nelle fonti confuciane); qui però si
tratta di una bontà che è anche utilità, tipica dell’ “esser buoni a…”
• 爭: contendere. Uno dei tanti termini che in testi come questo assumono un riferimento a quegli
aspetti distintivi da cui tenersi lontano nella pratica di realizzazione.
• 所: come sostantivo, ha il significato di “luogo”, “posto”. Ma qui è in posizione pre-verbale, dove 所
trasforma di solito il verbo attivo in passivo (es.:所愛, “ciò che è amato; notare la differenza con 愛
者,colui/coloro che ama/amano). L’agente da cui è prodotta l’azione verbale si trova all’inizio della
frase, spesso (ma non sempre) seguito da 之 (es.:士之所愛, “ciò che è amato dal/dai letterati”).
ATTENZIONE: se però il verbo che è unito a 所 è un verbo che ha per oggetto un luogo, allora 所
mantiene la traduzione letterale di “luogo”.

10.載營魄抱一,能無離乎?專氣致柔,能嬰兒乎?滌除玄覽,能無疵乎?愛民
治國,能無知乎?天門開闔,能為雌乎?明白四達,能無知乎?…

Prima parte riferimento e allusione a delle pratiche, ma ci sfugge il contenuto concreto probabilmente in
riferimento al contenuto dell’insegnamento orale. [(la prima sezione ha 5 caratteri anziché 4, il primo
carattere della stanza 10 sarebbe l’ultimo carattere della stanza precedente). Parallelismo assoluto prima
parte di natura affermativa, la seconda parte di natura interrogativa]

Traduzione: sostieni le tue energie spirituali/nel sostenere le tue energie spirituali e stringiti all’uno,
stringiti all’unità, riesci a non separarti? Riunisci/concentra il qi fino alla sottigliezza, riesci ad essere un
neonato? Tergi l’arcano specchio, riesci a far sì che non vi siano impurità? Ama il popolo e governa il regno,
riesci ad operare la non azione? La porta del cielo si apre e si chiude, riesci ad essere come la femmina(in
riferimento agli uccelli)? Fai luce e chiarisci in ogni dove/luogo, riesci ad essere senza conoscenza?

• 載 :secondo una parte dei commentatori, il sinogramma (nella forma 哉 ) doveva trovarsi come
semplice carattere vuoto finale alla fine della stanza precedente. In realtà, almeno una fonte
(Chuci) riporta il composto 載營魄 come in questo primo verso della stanza.
• 營 魄 : energie spirituali. Forse si riferisce alla coppia hun-po, le “anime” celesti e terrestri che
compongono la realtà sottile dell’essere umano (le prime dopo la morte ascendono al Cielo – si
ricordi la poesia sciamanica Zhaohun , presente nel Chuci – le seconde restano col corpo nella terra.
Si ascolti anche l’audio per ulteriori interpretazioni.
• 抱⼀: abbracciare l’Uno (Unità), stringersi all’Uno. Ritroveremo termini simili (zhiyi 執一, shouyi 守
一) nel Neiye ed in altri testi, ad indicare la necessità di eliminare qualsiasi distinzione/separatività.
• 乎: particella finale interrogativa.
• ⽞ 覽 : Specchio Oscuro/Arcano, probabile riferimento alla realtà interiore (rappresentata in altre
fonti spesso con il termine 心 ), da cui va eliminata qualsiasi scoria o impurità (carattere 疵)
• 知: qui si tratta della conoscenza solo esteriore, distintiva. Ecco perché è la “non conoscenza” che si
deve esser capaci di mostrare. Il termine qui è affine a ciò che nel Zhuangzi è definito 小 知 , la
“piccola conoscenza”, che distingue ciò che è da ciò che non è ( 是 非 ), e che rappresenta un
qualcosa di illusorio e pericoloso per l’essere.

11.三十輻,共一轂,當其無,有車之用。埏埴以為器,當其無,有器之用。鑿
戶牖以為室,當其無,有室之用。故有之以為利,無之以為用。
Qui si manifesta in modo eloquente quella che è l’aspetto funzionale del vuoto. (4 e 6 verso struttura
parallela, cambia solo l’ultimo carattere)
Traduzione: 30 raggi convergono in un mozzo, e proprio nel suo non essere che c’è la funzione/utilizzo del
carro, l’argilla si plasma per farne dei vasi, e proprio nel suo non essere che c’è la funzione/utilizzo del vaso.
Si aprono porte e finestre per fare una casa e proprio nel suo non essere che c’è la funzione della casa.
Perciò è dall’esserci che c’è l’utilità e dal non esserci che c’è la funzione/utilizzo. (aspetto funzionale sta più
nell’assenza delle caratteristiche). Perciò è nell’essere in esso affinché ci sia il li, non ci sia in esse il non
essere affinché ci sia la funzione.

• 當:qui sta a indicare una determinata circostanza; “proprio nel”


• ⽤: qui indica funzione o utilizzo
• 以: qui con valore finale
• 為: qui con valore verbale di “fare” nei versi 3 e 5; con prevalente valore di copula nel verso finale.

Lezione 18/03/2020

14.視之不見,名曰夷;聽之不聞,名曰希;搏之不得,名曰微 。此三者不可致
詰,故混而為一。其上不皦,其下不昧。繩繩不可名,復歸於無物。是謂無狀
之狀,無物之象,是謂惚恍。迎之不見其首,隨之不見其後。執古之道,以御
今之有。能知古始,是謂道紀。

Stanza importante perché ribadisce in modo più chiaro l’aspetto della indistinzione del Dao e impossibilità
di applicare etichette distintive al Dao stesso. Sottolinea l’aspetto ‘apofatico’ del Dao, in quanto non è
possibile introdurre definizioni determinate. La seconda parte della stanza introduce l’aspetto che è
possibile ricollegarsi al Dao, questo ricollegamento è rappresentato come un filo impalpabile,indefinibile
che è definito il bandolo del Dao.

Traduzione: (definizioni paradossali) Lo si guarda ma non lo si scorge, lo si definisce impercettibile; lo ascolti


ma non lo senti, lo si definisce silente/silenzioso, lo afferri senza ottenerlo, lo si definisce sottile/minuto.
Questi 3 non è possibile investigarli fino in fondo/all’estremo, perciò sono fusi/si fondono/sono considerati
fusi costituendosi in un’unità. Alla sua sommità non c’è splendore, al suo fondo non c’è oscurità. Esteso
all’infinito come un filo non si può dargli un nome, fa ritorno alla non manifestazione/non esistenza degli
esseri. È detto/è ciò che è definito aspetto di ciò che è senza aspetto, è l’immagine della non esistenza degli
esseri, e ciò che è definito indistinto e oscuro. Ci si rivolge ad esso/Ti rivolgi ad esso senza vederne il
volto/la parte iniziale, lo si segue e non se ne vede la sua parte posteriore/la sua fine. Attieniti all’antico
Dao, per guidare/amministrare l’odierna esistenza. Sarà possibile conoscere l’origine antica/primordiale,
ciò è definito il bandolo/filo del Dao.

 名 ⽈ :qui ⽈ non introduce il discorso diretto; significato: esser detto (rafforzato da 名 ), esser
denominato
 夷 :la traduzione “impercettibile” è giusta, il suo significato letterale è “livellato” , “appianato”,
quindi senza distinzioni. Nel manoscritto di Mawangdui, il sinogramma è invertito come posizione
con il sinogramma 微 che si ritrova alla fine del terzo rigo della nostra slide
 致:qui non ha valore verbale. Fino alla fine, all’estremo.
 混 : fondersi, fuso. Termine che in numerosi testi classici allude alla indistinzione caotica
primordiale, spesso con il binomio 混沌, hundun
 上…下: due traduzioni possibili: sommità e fondo, oppure sorgere e tramontare. Ascoltare audio
 繩繩: il carattere da solo ha lettura sheng, ma in coppia è stabilita la lettura minmin
 於: qui ha valore di moto a luogo
 無物: non esistenza degli esseri manifestati, degli enti.
 是謂: ciò è detto
 ⾸…後: i due termini shou e hou possono indicare volto e tergo (trad Andreini), o inizio e fine
 執: attenersi a, tenersi stretti a. Nelle fonti daoiste si riscontra il binomio 執一, (at-) tenersi all’Uno,
il cui senso è affine a quello 抱一 (stanza 10, vedere slide della scorsa lezione, e stanza 22) e 守一,
anch’essi molto diffusi nelle fonti classiche e nelle pratiche delle correnti daoiste posteriori
 御: amministrare. Corrisponde al moderno binomio 治理
 道紀:il bandolo, il filo, del Dao. Espressione del collegamento, sottile, sterminato ed impalpabile,
con il Dao, a livello macrocosmico degli esseri manifestati con esso, ma a livello microcosmico
anche del daoista con la ininterrotta tradizione sapienziale. Concetto simile nel binomio mianmian
綿綿 della stanza 6 (vedi lez. 2 dell’11.03, seconda parte).

《莊子- Zhuangzi, juan 7,知北遊-Zhi beiyou》

Juan7.道不可聞。聞而非也。道不可見。見而非也。道不可言。言而非也。知形

形之不形呼。道不當名。

La prime 7 sezioni sono riconducibili al IV secolo a.C., stessa epoca al quale risale il più antico
manoscritto più antico del Daodejing ritrovate a Guotian (II metà del IV secolo a.c), quello che non
è simile è lo stile tra le due opere. Perfettamente in sintonia sia per vocabolario sia per la dottrina
con il Daodejing.

Traduzione: Il Dao non si può sentire. Se lo si sente non è (il Dao). Il Dao non si può vedere, lo vedi
ma non è lui. Del Dao non si può parlare, si discorre ma non è lui. Conosci il senza forma che dà
forma alle forme? Il Dao non si adatta ai nomi/assume nome.

 聞 - 見 - 言: triade verbale (udire vedere pronunciare a parole) che corrisponde alla triade della
stanza 14 del Laozi 見 -聞 -得
 非: copula negativa, non è (si veda stanza 1)
 知形形之不形呼: nell’interrogativa, il compl. oggetto del verbo 知 è 不形,il Non Forma, il Senza
Forma. 之 è posposto alla coppia 形形, che ha valore di relativa, in cui il primo 形 ha valore verbale
(dar forma)
 當: essere adatto, o assumere
《管子- Guanzi ,Neiye 內業,》
道也者。口之所不能言也。目之所不能視也。耳之所不能聽也。
Testo non autonomo, tradotto in vari modi. Capitolo numero 49 di testo composito, con orgigine composito
del testo Guanzi(personaggio vissuto in epoca molta antica, fine VIII e metà VII secolo, ministro del
principato di Qi, acquisì importanza politica,passato alla storia per aver attuato politiche per rafforzare lo
stato, come imposizione del monopolio statale sul sale e il ferro). Formato da varie sezioni che in origine
non erano unite. Testo con storia travagliata, messo insieme in un periodo tardo, probabilmente durante il
periodo imperiale. Sezione geografica, amministrativa e di varia natura. Ci sono 3 capitoli che presentano
riferimenti ad aspetti mistici identificati come tematiche di tipo Daoista, fra questi 3 capitoli quello più
interessante dal punto di vista di operatività è quello del Neiye, piuttosto breve. Interessante perché non
ha attribuzione ed è un testa che ha chiaramente di risultato di una tradizione orale. Datazione più
probabile IV secolo a.C., spesso presenta delle rime e in più presenta aspetti che sembrerebbero indicare
una sua maggiore arcaicità rispetto al Daodejing così come ci è stato tramandato.

Traduzione: Per ciò che concerne il Dao. È ciò che la bocca non può pronunciare. È ciò che gli occhi non
possono vedere. È ciò che le orecchie non possono udire.

 口 – 言 / 目 – 視 / 耳 – 聽: qui, oltre ai 3 verbi 言 -視 -聽, sostanzialmente affini al brano dello


Zhuangzi, troviamo anche i corrispondenti corporei di tali funzioni

 所 不 能 … : passivante , che non può essere.. I corrispondenti corporei (bocca, occhi, orecchie)
fungono da complemento d’agente.
Lezione 24 e 25/03/2020

Il problema della coppia xing 性-ming 命

Il rapporto fra Dao e il mondo e quello fra uomo e mondo naturaleil secondo rapporto discende dal
primo. Il problema fondamentale è riuscire ad inquadrare la correlazione tra concetto di Dao e il mondo
(manifestazione dei 10 mila esseri). Chiarita questa relazione è possibile notare come non esista, al fondo
delle cose, alcuna separazione tra l’essere umano (che è limitato) e il Dao. Colui che ha realizzato il Dao non
svanisce, ma continua la sua esistenza terrena. Questo essere che ha realizzato il Dao per quanto continui
ad essere un semplice uomo, per coloro che lo percepiscono come tale, continua avere relazione con il
mondo assenza di separazione. I testi sottolineano la comunione fra l’uomo e il mondo naturale.
Approfondisce tematiche già affrontate. Il tema generale di questa stanza: assistiamo ad una identificazione
fra il Dao e colui che lo ha realizzato duplice processo: da un lato descrizione del processo del Dao e
descrizione dell’essere umano che ha realizzato l’unione con il Dao stesso. Ci porta ambiguità nella
traduzione, perché ci sono vari modi per tradurre alcuni passaggi. Quello che è più importante è cercare di
comprendere l’obiettivo che vuole essere raggiunto da questa fonte particolare, cioè lo scopo e le
indicazioni contenute in questo testo. Più interessante è l’incipit della stanza.

16. 致虛極,守靜篤。萬物並作,吾以觀復。夫物芸芸,各復歸其根。歸根曰
靜,是謂復命。復命曰常,知常曰明。不知常,妄作凶。知常容 ,容乃公,公
乃王,王乃天,天乃道,道乃久,沒身不殆。

Traduzione: (incipit) Raggiungi/ si raggiunga il culmine del vuoto,( custodisci/ si custodisca la fermezza della
quiete /la tranquillità con massima premura)/conserva la quiete mantenendoti senza muoverti/ tenendoti
stretto senza smuoverti/. I 10 mila esseri uno dopo l’altro/insieme emergono, io ne contemplo il ritorno
(dei 10 mila esseri). Gli esseri proliferano/fioriscono, ciascuno/ognuno (nuovamente) fa ritorno alla propria
radice. Fare ritorno alla radice è detto/si dice quiete/tranquillità, questo è detto/si dice far ritorno al
destino. Far ritorno al destino è detto/si dice eternità/costanza, comprendere l’eternità/costanza è detto
illuminazione/perspicacia. Non comprendere l’eternità/costanza, è disastroso e si darà luogo alla
disgrazia/sfortuna. Se si Comprende l’eternità/costanza si sarà indulgenti, se si sarà indulgenti allora si sarà
imparziali, se si sarà imparziali allora si sarà come il sovrano, se si sarà come il sovrano allora ci sarà una
condizione come il cielo/si sarà celesti ,se si sarà celesti/ se ci sarà una condizione come il cielo allora ci sarà
il Dao, se si sarà come il Dao allora si sarà permanenti, fino alla fine il corpo/l’esistenza/ estinzione corporea
non ci sarà pericolo.

 虛: vuoto. Il termine qui presenta affinità di senso e di funzione con 無 (vedi zhang 11)
 極: culmine, in origine termine architettonico che indicava la trave culminante a cui si ricollegavano
tutte le travi del tetto. Diventa fondamentale con il pensatore di epoca Song Zhou Dunyi,
annoverato tra i precursori del Neoconfucianesimo, il quale in realtà utilizza il binomio 太 極
(Grande o Supremo Culmine), che compare già nello Zhuangzi, e nel commentario Xici allo Yijing,
come sinonimo di 太一, Grande Uno o Unità, sintesi di Yin e Yang (si veda il diagramma Taiji tu 太極
圖 ); ma 太極 è simbolo della Unità anche nella alchimia interiore daoista (neidan 內丹 ), tradizione
applicativa nata già alla fine dei Tang (vedi testo Paolillo per ulteriori considerazioni).
 守 靜 : il binomio indica come la preservazione o conservazione della tranquillità sia anche
preservazione/conservazione della unità, per evitare dispersione/distinzione. In questo senso, non
si discosta dal binomio 守一
 篤: qui il termine ha il probabile significato di “fermo, fermamente”, affine al moderno 坚定
 並: insieme, uno dopo l’altro
 作: equivalente al moderno 兴起, “emergere”, “scaturire”, “spuntare”
 吾: importantissimo uso del pronome di prima persona, che mostra la identificazione tra l’essere
che ha realizzato la Realtà assoluta e il Dao.
 以 : in una posizione singolare,non si chiarisce la sua presenza, se si accetta la traduzione più
corrente. Potrebbe avere qui un significato affine al moderno 因 而 , “di conseguenza”. Ipotesi
alternativa un caso di cosiddetta “inversione idiomatica” tra 觀 e 復, “attraverso il loro ritorno li
contemplo”; ma non è molto convincente
 復歸:qui il primo sinogramma può formare col secondo una coppia verbale (“fare ritorno”, o avere
invece valore avverbiale (“di nuovo”). La sua occorrenza poco più in là ( 復 命 ) ha invece
sicuramente valore verbale
 其: possessivo (suo, proprio)
 根: radice (tipo di radice diversa da quella, più profonda, indicata da 本 : vedi Andreini, p. 45)
 靜: tranquillità, quiete. Termine dottrinale particolarmente importante anche nel Neiye
 命: destino/ciò che fu sancito/mandato (come nel Mandato Celeste tianming). Nelle fonti classiche
(ma anche nella posteriore tradizione neidan) forma una coppia con 性 , “inclinazione naturale”,
“natura innata” dell’essere. Ascoltare audio per ulteriori considerazioni. In alcuni manoscritti
ritrovati dagli scavi archeologici (come il 性自命出 ), la natura innata (composta di modalità varie
del qi 氣), scaturisce dal 命 celeste
 常: vedi zhang 1
 明: illuminazione/perspicacia. In connessione con la comprensione del 命
 乃 :conseguenza immediata. Equivale al moderno 就 . Può anche essere impiegato per indicare il
pronome di seconda persona, singolare o plurale.
 沒: presenta la lettura mo
 殆: analogo al moderno 危险

《Manoscritto 1. 性自命出》
Ritrovato a Guodian nel 1993, in una sepoltura risalente al 340-320 a.C. Stessa sepoltura dove ritrovate le
più antiche scritture del Laozi Daodejing. No certezza di chi sia stato sepolto, probabilmente persona molto
importante e appartenente alla classe degli eruditi (shi),forse del precettore del principe ereditario di Chu.
Accostato al testo dell’ Invariabile mezzo (4 libri del Neoconfucianesimo). Secondo alcuni c’è affinità tra
questo testo e il Zhongyong 中庸.La parola 命 non è facile, di solito tradotta come destinoquando parlo
di destino, vuol dire che io non posso agire, l’ abbracciare il 命 fa sì che comprendi ciò che è eterno e se
comprendi il 命 ti identifichi al Dao e non corri più rischi fino alla morte. Le varie correnti del pensiero
classico cinese hanno discusso molto su questo termine in rapporto con il 性 questo carattere è spuntato
in certo momento della storia cinese, non si trova nelle ossa oracolari, ma appare nelle fonti intorno al IV
secolo a.C, e alle volte viene scritto solo come 生concomitanza tra 性 e 生. La lettura di questo carattere
anticamente era molto simile a quella di 生. Per essere più precisi indica la disposizione innata che ognuno
di noi ha, l’inclinazione naturale (non è una cosa statica). No opposizione fra la mia inclinazione e il 命.

Testo: 性自命出。命自天降
Traduzione: l’inclinazione naturale scaturisce dal 命/destino. Il destino/il 命 discende dal cielo.

《Manoscritto 2. Tang Yuzhi dao 湯禹之道》


La via dei mitici sovrani Tang e Yu (titolo preso dal primo rigo)

Ritrovato a Guodian nel 1993. Sempre su listarelle di bambù, sempre senza titolo. Associa lo ‘stato
spirituale’ con attività di questi sovrani mitologici. Il Dao raggiungibile anche con delle pratiche. L’aspetto
pratico è fondamentale. Ci sono anche riferimenti psicofisici.
Non è un testo daoista, ma di natura mista. Continuità tra aspetti fisici e psicologici dell’essere umano. Ciò
che è corpo e ciò che è più sottile/energico sono strettamente legati
I primi tre righi hanno tre personaggi mitici: YU,YI e HUOCHI (Principe Miglio).

Testo:禹治水。益治火。后稷治土。足民養而教之。節乎(=於)脂膚(zhifu)血氣
(xueqi)之情。養性命之正。安命而弗夭(yao)。養生而弗傷

Traduzione: Yu governò le acque, Yi governò il fuoco, Huochi governò la terra. Ciò fu sufficiente perché il
popolo si nutrisse/alimentasse e ne traesse un insegnamento (da questo). Armonizzarono le manifestazioni
nel qi del sangue e del corpo. Nutrirono l’allineamento/la correttezza dell’inclinazione naturale e del
destino. Accettarono in pace il ming e non morirono prematuramente. Nutrirono la vita e non furono feriti.

 乎(=於): in presso, a..


 氣: è un carattere fondamentale del pensiero antico, che indicava il vapore che si alzava dal riso in
cottura. Nella tradizione antica diventa sinonimo di una ‘energia’ che si è manifestata all’origine del
mondo e questa energia che in origine è unica, si individualizza negli esseri manifestati. È alla base
della medicina cinese tradizionale. Nel binomio xueqi (sangue ed energia) non è facile da tradurre.
Il testo qui sta parlando del fatto che l’essere umano è un complesso psicofisico. Il Qi incorpora sia
la natura psicofisica che corporea.
 養 生 : compreso tutto l’essere umano nella sua interezza, comprende sia la parte corporea che
psicofisica. Il termine vita qui è particolarmente complesso.
 情: indica ciò che è manifestazioni distintive
 教之: 之 Complemento d’agente
Lezione 31/03/2020

《Zhongyong-中庸》

Attribuito a Kong Ji, (483-402 a.C.), nipote di Confucio, detto Zisi 子 思 o Zisizi (Maestro Zisi) 子 思 子
(Dinastia Song Meridionali). Un testo con questo nome esisteva sicuramente all’inizio del 2°secolo a.C..
Entrato poi a far parte del Liji 禮記, sarà onorato con il Neoconfucianesimo da Zhu Xi , entrando a far parte
dei Quattro Libri canonici ( 四書 ) Dialoghi di Confucio, Mencio, 2 capitoli di Memorie dei Riti (Daxue e
Zhongyong). Si parla subito del concetto di natura umana e del 命. È un testo indirizzato verso un aspetto
educativo e dà valore al 教, quindi indirizzato verso il confucianesimo, cosa che non fa il Daosimo.

juan 1. 天命之謂性。率性之謂道。修道之謂教。
Traduzione: Ciò che è del decreto celeste è definito/dicesi inclinazione naturale. (Relazione tra idea di Ming
e la tua natura individuale originale). Dicesi via ciò che guida l’inclinazione naturale. Dicesi insegnamento
coltivare la via
[se voglio dare un valore partitivo: ciò che è proprio…].
 修: Coltivare (cinese moderno: riparare)
 之: partitivo in questo caso.

《Xunzi 荀子, cap. Xing’e 性惡》


Xunzi diceva che la natura umana è di natura egoista. Il ruolo dell’educazione è fondamentale perché serve
a mantenere la natura dell’uomo in una via di correttezza. Fu maestro di Han Fezi (fondatore del
legismo/legalismo= sottolinea l’importanza del concetto di legge come unico principio per regolare la
società. Applicata nel Principato di Qin ed elementi importanti per determinare la costituzione di uno stato
centralizzato e assolutista; che lo porterà ad invadere la Cina dell’epoca fondando il primo impero).
Il testo al primo rigo presenta difficoltà di natura sintattica. In particolare nella costituzione iniziale: da 生之
所以然者.

生之所以然者謂之性。性之和所生。 精合感應。不事而自然謂之性。

Traduzione: Ciò per cui ( 以 ) nella vita si è così come si è (interiorità) è definito inclinazione naturale. È
proprio dell’inclinazione naturale l’armonizzazione di ciò che viene/è generato. L’essenza/essenziale mette
in accordo lo stimolo e la reazione. (tutti noi siamo stimolati dall’ambiente che ci circonda. Tutti i moti
dell’animo sono determinati dal fatto che io vivo in un ambiente in cui il mio essere psicofisico viene
condizionato). Con sforzarsi/non essere coinvolti/non avere sforzo ed essere così di per sé, si dice ciò
inclinazione naturale.
 然 > 自 然 : ciò che è così di per sé (lett.) la traduzione natura deriva da un significato antico che
indicava la natura nel senso che si è così come si è. Non indicava nel cinese classico la natura
esteriore, nel cinese moderno è diventata sinonimo di mondo naturale contrapposto al mondo
umano. In antichità non è così. Caratterizza uno dei due termini fondamentali che identificano lo
stato di colui che ha realizzato in sé il Dao. 然 da solo significa ‘essere così’.
 感應: stimolo e risposta = azione e reazione.
 不事: stato in cui il saggio non è coinvolto dalle cose. Non si fa rendere passivo dalle vicende che
incontra.

Lezione 01/04/2020

《Xing zi ming chu 性自命出 》


Scavo di Guodian, c. 320 a.C. stesso scavo e tomba ritrovati alcuni frammenti del Laozi Daodejing, troviamo
riferimento chiaro a quello dell’uomo come entità psicofisica. Tratta importanza di tenere in equilibrio
anche tutti quelli che sono i sentimenti/emozioni che scaturiscono in noi nella vita in rapporto con il
mondo. Tutte queste emozioni nel periodo dei Regni Combattenti, erano ricondotte a stati differenti
chiamate Qi. Interpretazione dell’essere umano non si sofferma solo su aspetto corporeo, ma anche su
aspetti della psiche. Ci parla anche di varie emozioni. Ricchezza del pensieri in Cina di questo periodo e
colpisce anche l’accomunanza di alcuni fattori, al di là della frazione che vi era nelle diverse scuole di
pensiero.

喜怒哀悲之氣,性也。及其見於外,則物取之也。(性自命出,命自天降)。道始
于(=於)情,情生于(=於)性。[...]知情者能出之 ,知義者能納之 。好惡性也。
所好所惡物也。善[不善性也]。所善所不善勢也。
Traduzione: Il Qi della gioia,della rabbia, della tristezza e del dolore, è l’inclinazione naturale. Quando essi
sono visibili all’esterno, allora gli esseri le colgono. L’inclinazione naturale scaturisce dal 命, il 命 discende
dal cielo. (si sviluppa il concetto del contenuto di questa inclinazione naturale). Il Dao ha inizio dai
sentimenti, i sentimenti hanno origine dall’inclinazione naturale. Quando si/ coloro che comprendono le
modalità delle reazioni, si riuscirà a manifestarle (correttamente/in modo regolato - sottinteso)/a farle
uscire fuori. Quando si/colui che comprende la rettitudine si sarà in grado di accoglierla.[I espressione
generale di tutte le nostre emozioni, II accoglimento di qualcosa esterna che siamo in grado di
comprendere]. Anche amare o odiare/amare o odio sono inclinazione naturale. Ciò che è amato e ciò che è
odiato sono gli esseri. Bene [qui è mutilo: ci manca un frammento] e male sono inclinazione naturale. Ciò
che è reso buono e ciò che è reso cattivo (presenza del 所 che passivizza) sono le circostanze.
 納: accogliere (fare propria qualche cosa)
 勢 shì: configurazione più o meno di qualche cosa, circostanza (configurazioni temporali), tendenze
in atto.
 也: frase a sé nominale. Senza verbo. Particella che non traduciamo. Sottointeso verbo essere
 則: sequenza temporale (allora…)
 情: termine complesso. Indica tutte le modalità con le quali noi rispondiamo agli eventi della realtà.
 者 : si può tradurre anche come una preposizione temporale e non solo come nominalizzatore
(Colui che)

Lezione 07/04/2020

《Mengzi 7A.1》
Figura fondamentale sia per confucianesimo di epoca classica che sviluppi della dottrina.  Opera: dialoghi
fra Mencio e principi feudali. Vive nel corso del IV secolo a.C. Questo brano non presenta difficoltà a livello
sintattico.
盡其心者。知其性也。知其性。則知天矣。存其心。養其性。所以事天也。殀
壽不貳。修身以俟之。所以立命也。
Traduzione: colui che esprime interamente il suo cuore-mente, comprenderà la propria inclinazione
naturale. Conoscendo la propria inclinazione naturale >progressione: allora
conosceranno/comprenderanno il cielo. Preservare il proprio cuore E Nutrire la propria inclinazione
naturale. È ciò con cui si serve il cielo. La morte prematura e la longevità non sono due cose diverse. Il
corpo/ coltivare se stessi / autocoltivazione per attendere ciò, è ciò per cui si stabilisce il destino/命.

•Jin 尽:verbo in cinese classico


•shou 寿:longevità 
•er 贰二 : usato come suo sostitutivo
•si 俟:lett. attendere = 等待
• 心 : mai tradurre come sentimento in cinese classico. Punto che riceve influenza celeste e regolatore della vita
umana.

《Zhongyong-中庸》
Considerato testo borderline, introduce concetti che in alcuni punti non sono del tutto lontano dalle
espressioni di alcuni fonti taoiste classiche. Attribuito ad un nipote di Confucio Zisi. È stato poi rielaborato e
la datazione è ancora un punto abbastanza dibattuto. Vengono esposti alcuni concetti chiave:

juan.1 天命之謂性。率性之謂道。修道之謂教。道也者。不可須臾 xuyu 離也。可


離非道也。是故君子戒慎 jieshen 乎(=於)其所不睹 du。恐懼 kongju 乎(=於)
其所不聞。莫見乎隱 yin,莫顯 xian 乎微 wei。故君子慎 shen 其獨也。喜怒哀
樂之未發 fa。謂之中。發而皆 jie 中節。謂之和。中也者。天下之大本也。和
也者。天下之達道也。致中和。天地位焉(=於此 ),萬物育 yu 焉(=於此 )。
Traduzione: prima parte già fatta. 
Quanto/ per ciò che concerne al Dao, non è possibile allontanarsene nemmeno per un istante, se ci si può
allontanare non è il Dao. [ci sta dicendo che il Dao è una presenza eterna]  Soggetto: Junzi > per tal motivo
l’uomo nobile, è cauto verso ciò che non è visto da lui / egli non può vedere e ha timore di ciò che non può
sentire/ è udito da lui  (parallelismo). Non c’è nulla di più evidente/visibile di quello che è
oscuro/celato/nascosto. Nulla di manifesto in quello che è sottile. Per tal motivo/ecco perché/ perciò
l’uomo nobile vigila sulla sua solitudine.  Felicità ,rabbia dolore e gioia non ancora emessi/manifestate sono
dette centro/Si definisce centro  il fatto che non ci sia ancora manifestazione delle emozioni. Quando c’è la
manifestazione e tutte le emozioni sono regolate al centro, si definisce ciò armonia. In quanto alla centralità
è la grande radice del mondo. In quanto all’armonia è il raggiungimento del Dao nel mondo. Il
raggiungimento del centro e dell’armonia/armonia centrale, il cielo è la terra sono stabiliti in questo/essa e
i 10 mila esseri si nutrono in questo/essa.

 须臾:composto che qui vuol dire istantaneamente, in un solo istante, per un istante 
 离:allontanare/allontanarsi 
 故:per tal motivo, pertanto ecc..
 戒慎:essere cauto
 恐惧:essere timoroso
 睹: vedere/scorgere
 隱: nascosto/celato 
 Wei: manifesto 
 微:sottile/minuto 
 Shen: vigilare
 Du: solitario/orfano
Lezione 08/04/2020

《Mengzi-孟子》

孟子曰。天下之言性也。則故而已矣。故者以利為本。所惡於智者。為其鑿
zao/zuo 也。如智者。若禹 yu 行水也。則無惡於智矣。禹之行水也。行其所無
事也。如智者。亦行其所無事。則智亦大矣。

Traduzione: Mencio disse: “al mondo, le discussioni sulla inclinazione naturale/ciò che è al mondo è
linguaggio, anch’esso è inclinazione innata, non sono altro che la causa efficiente e basta/tutto qua. Ciò che
è causa efficiente considera il vantaggio/giovamento come fondamento. Ciò che è detestabile nella
sapienza/saggio, è il suo attuarne interpretazioni forzose/delle cose forzate/la sua forzosità. Se i sapienti/la
sapienza, è come la conduzione/gestione delle acque da parte di Yu, allora non c’è nulla di detestabile nella
sapienza. La gestione delle acque da parte di Yu, era la conduzione/messa in atto di ciò che in lui era
/distaccato/non impegnato/disinteressato. Se anche colui che è sapiente/la sapienza opera ciò che in essi è
distaccato,allora anche la sapienza è grande.

 故: particella iniziale (quando è a inizio frase)/Antico/ e altri significati


 鑿 zao/zuo: perforare, scavare un buco, scalpello, azione forzosa.

《Zhuangzi, sez. Ying diwang 應帝王》


南海之帝為儵 shu。北海之帝為忽。中央之帝為渾沌。儵與忽時相與遇於渾沌
之地。渾沌待之甚善。儵與忽謀報渾沌之德。曰。人皆有七竅 qiao。以視聽食
息。此獨无有。嘗 chang 試鑿之。日鑿一竅。七日而渾沌死。
Traduzione: L’imperatore del mare del sud era Shu, l’imperatore del mare del nord era Hu, l’imperatore del
centro era Hundun. Shu e Hu si incontravano di volta in volta/regolarmente nel territorio di Hundun.
Hundun li accoglieva molto bene. Shu e Hu progettarono di premiare la virtù di Hundun e dissero: “tutti gli
uomini hanno 7 orifizi per vedere, per sentire, per mangiare, per respirare. Soltanto costui non ne ha.
Proviamo a bucarlo. Ogni giorno gli fecero un buco. Al settimo giorno Hundun morì.

-Era morto perché pure in buona fede hanno praticato un orifizio ogni giorno  introducendo distinzioni in
ciò che è indistinto, quindi non è più caos.

Lezione 15/04/2020

Aspetti Teorici.
Daosimotermine adottato già da studiosi occidentali tanto tempo fa. Però va sottolineato il fatto che
questa tradizione non ha goduto dell’interesse da parte degli studiosi occidentali così com’è stato per la
tradizione Buddhista. Affrontata con maggiore attenzione sin dalla II metà del XIX secolo perché il
Buddhismo ha goduto di maggiore possibilità di conoscenza grazie al fatto che è una tradizione
“internazionale”, sacra, che si è diffusa in Cina. Ha fatto ingresso in Cina nel I secolo d.C, qui ha già vari
secoli di vita, si diffonde sviluppandosi in vari correnti e porta con sé un bagaglio religioso/esoterico
complesso, tradotto in cinese da una serie di personaggi eroici per lo sforzo missionario compiuto, e anche
traducendo in cinese i vari sutra. Se facciamo il paragone con tradizione Daoista, ci troviamo in un campo
più problematico perché per quanto concerne gli studi occidentali e approcci alle fonti, il Daoismo è stato
ignorato dai primi studiosi delle religioni cinesi e quando non è stato ignorato, le forme visibili della
tradizione Daosita agli occidentali (fine 800 e inizi 900) sono state confuse con elementi della religiosità
popolare o del folklore. E come tali, questi aspetti liturgici, popolari della tradizione Daoista sono stati
confusi con una vaga religione popolare che non valeva la pena esaminare più da vicino. [atteggiamento,
quasi generale degli studiosi] con eccezioni importanti: E. Chavannes [il quale oltre ad aver tradotto la
maggior parte dei classici dei letterati in francesi, scrive anche un testo importante su un rituale che veniva
fatto dall’imperatore che aveva forti connessioni con tradizione Daoista “ Le jet des dragons, 1917”
[[controllare]]; H. Maspero (più sinologo); M.Granet (scuola sociologica di Durkheim e Mauss) hanno
scritto cose importantissime, Maspero su tantissimi aspetti: Le Daosime et les religions
chinoisesevidenzia aspetti del Daoismo e li mette in relazione con la vita religiosa cinese. Abbandona
atteggiamento di superiorità degli occidentali, collega aspetti contemporanei con la tradizione D, con
pratiche Daoiste e una una sezione di questo libro tradotta anche in italiano, edizione Adelphi, “Le pratiche
per nutrire il principio vitale”dedicata ad alcune pratiche Daoiste medievali: condurre nel corpo l’energia
vitale: il Qi. ). Granetparte dalla sinologia, ma studioso degli aspetti arcaici della tradizione cinese, studia i
rituali della dinastia Zhou. Tutti tradotti in italiano, il più importante è “ Il pensiero cinese” (1930),
“Danze e leggende della Cina antica”ecc.. nel primo si focalizza sul pensiero cosmologico. Il Daosimo
definito da lui come “la grande corrente del pensiero cinese”. mancanza di elementi testuali, ma gli è
evidente che il Daoismo rappresenta la grande corrente del pensiero cinese.

Problemi e soluzioni(seconda metà XX sec.):

Problemi.

Un primo problema consiste nella differenziazione Daojia/Daojiao (si trova già nello Shiji di Sima Qian usa
indifferentemente i due termini, usati per introdurre una differenziazione dagli studi giapponesi e fatta
propria dagli occidentali fino alla fine del XX secolo. Senza grandi opposizioni) cioè tra Daoismo filosofico
e daoismo religioso. Netta separazione tra i testi del Daojia (Daosimo filosofico: DDJ,Zhuang zi, Liezi) e
Daosimo religioso (contenuti nel Canone daoista: Daozang). Questi schemi oggi sono diventati abbastanza
desueti, stati perlopiù abbandonati Sima Qian parla di Daojia quando va a dare una descrizione generale
delle correnti di pensiero più importanti dei secoli precedenti a lui, e fra le tanti che lui definisce con il
carattere jia, introduce anche la Daojia. Oggi la parola Jia non si traduce più come scuola (troppo rigido a
livello dottrinale), e si preferisce tradurre come “esperti”.

 Il termine Jia si può riferire ad una specie di “famiglia intellettuale” in un determinato ambito
dottrinale.
 Il termine Jiao: prima indicava tutte le manifestazioni di un Daoismo “religioso”, nato solo con gli
Han Posteriori (quindi visione evoluzionistica, vista in maniera negativa in quanto introduceva un
“ampliamento sociale e al contempo un abbassamento/ peggioramento del contenuto dottrinale).
Soluzioni
Fino alla seconda metà del XX secolo. La situazione è migliorata con:

1. Studio sulle fonti daoiste, in particolare la raccolta del Daozang (1500 testi)messo insieme nel XV
secolo (Dinastia Ming), ma di raccolte di testi daoisti ce ne sono state molte, che sono state quasi
tutte perdute. Il Daozang è ultimo esempio e più vasti dei testi Daoisti (sponsorizzato dal sovrano
della prima dinastia Ming). Ci sono anche testi filosofici (DaoDeJing,Zhuangzi, Liezi) e poi ci sono
altri 1500 testi di varia natura: liturgici , di meditazione/visualizzazione, talismani, geografia sacra,
genealogia dei maestri e/o delle correnti storiche daosiste, ecc.. nel 2004, esce a cura di Schipper e
Verellen uno studio in inglese, in più volumi, su tutti i testi del Daozang. Ogni testo viene descritto,
si cerca di dare datazioni e evidenziare rapporti tra questo testo e altri testi Daoisti. Lo studio sulle
fonti daoiste ha cominciato a far capire che questa distinzione era abbastanza inutile.
2. Studi sul campo (post 1980) nel momento in cui la Cina comunista comincia ad essere meno
rigida sugli studi religiosi e a partire dagli anni 80 (metà) studiosi che descrivono alcuni aspetti
rituali daosti, in particolare i primi studi concentrati sulla Cina costiera del Sud (Fujian) e poi si sono
estesi anche in altre zone. Questi studi sulla rinascita del rituale Daoista,sono importanti perché ci
hanno dimostrato che il Daosimo è ancora vivo e presente e attraverso confronto tra aspetti rituali
e alcuni contenuti del Daozang, c’è continuità tra il rituale e testi più antichi.
3. Coinvolgimento degli studiosi(Collegato al punto 2) entrata nella tradizione daoista di alcuni
studiosi che faranno parte del mondo accademico. Tra i più importanti sono K. Schipper (negli anni
‘60 dottorato, va a Taiwan e diventa discepolo di un maestro Daoista e al ritorno, descrive un
particolare rituale daoista al quale lui aveva partecipato) , L. Kohn., L. Komyathy, M.Saso. Questo ci
ha dato la possibilità di comprendere alcuni aspetti rituali e quanto il Daoismo tradizionale e quello
contemporaneo siano collegati.

Punti fermi.
1. Non si può ignorare oggi la presenza di aspetti “applicativi” (pratici) anche nelle fonti classiche
daoiste (Daodejing, Zhuangzi, Liezi, ecc.)
2. I testi classici sono ancora un riferimento per le forme moderne del Daoismo.
3. La visione del mondo presente nel Daoismo è ereditata da un “fondo” arcaico. La cosmologia
presente nei testi daoisti è stata elaborata durante la Dinastia Zhou e di per sé non può essere
definita daoista.

Filosofia o religione?
Tradizione molto complessa.
Billeteur dice che nel giro di una generazione gli studiosi del daoismo si sono trovati di fronti all’emergere
di un continente sommerso: cioè hanno avuto accesso ad una mole gigantesca di fonti/realtà da analizzare
e studiare. Realtà molto complessa e differenziata nelle sua manifestazione e una realtà che gli studiosi
stanno maneggiando con una certa consapevolezza. Primo problema di base è dare una definizione a
questa realtà multiforme del Daoismo. C’è una coesistenza di elementi filosofici e religiosi con una forte
componente pratica o applicativaaspetti filosofici per noi spesso collegati ad una scuola filosofica, legata
alla figura storica di un fondatore con i suoi successori, che sviluppano i punti messi in evidenza dal
fondatore o li criticano. La Religione e gli elementi religiosi che si distinguono dagli elementi filosofici,
soprattutto per le religioni Abramiche/del Libro deduco che alla base di una di queste 3 religioni ci sia una
trasmissione di conoscenza che origina direttamente dalla divinità. Dal governo attuale lo considera come
una religione (lo definisce Daojiao). Altro punto è il suo aspetto esoterico, la trasmissione della conoscenza
è riservata alla comunità dei discepoli e non è aperta a tutto il corpo sociale interno. Si riferisce d una
trasmissione di contenuti e conoscenze riservata; che si contrappone da quella dell’Essoterico/Exoterico:
esterno. nel caso del Daoismo storico il punto di vista della conoscenza, del rituale e della trasmissione dei
testi non è aperto a tutti. La trasmissione è riservata, sia per quanto riguarda i testi (liturgici o di
meditazione individuale) sia per quanto concerne il fondamentale insegnamento orale: koujue. Ogni
corrente daoista è anche identificata da un determinato corpus di testi. Però il corpo sociale può
beneficiare dello svolgimento dei riti daoisti.
Lezione 21/04/2020

È bene definire il Daoismo come tradizione passaggio di un contenuto di una dottrina, di tipo integrale
(aspetti religiosi, filosofici ed esoterici) non può essere accostato alle religioni di libro/monoteiste basate sui
dogmi, la parola religione (religio= legame) in questo senso è un fenomeno che lega tutto il corpo sociale e
di cui il corpo sociale la possibilità di fruire. Anche nell’ambito del Daoismo c’è un fenomeno devozionale.
Daoismo dei monaci  obbligo di celibato
Daoismo dei maestri no obbligo di celibato
Gli aspetti religiosi esistono così come esiste il pantheon, le statue rappresentano un oggetto di devozione,
ma hanno caratteristiche diverse, in quanto divinità astratte manifestazioni di quel principio che è il Dao,
nessuno ha una storia, una biografia narrata nei testi daoisti. Abbiamo più che altro una burocrazia celeste,
ognuno di loro rappresenta una manifestazione del Dao. Il Daoismo è sopravvissuto con elasticità, di
inglobare tutta una serie di fenomeni, anche religiosi, esterni, e questa dote ha reso il Daoismo il vero
deposito delle conoscenze sacre in Cina. Può essere definito come unica tradizione integrale autoctona.
Accanto a questa tradizione integrale, c’è il Buddhismo in quanto non è tradizione autoctona adattatosi poi
alla mentalità cinese. Capacità del daoismo è stata anche rispondere alla sfida lanciata dal Buddhismo, sono
entrate in contatto con uno scambio di elementi. [esempio la formazione di testi daoisti sul destino
successivo alla morte e la descrizione degli stati post mortem, influenzati da una serie di testi e dottrine
originariamente appartenenti al Buddhismo] il Daoismo quando si incontra con Buddhismo, il Daoismo dà
in prestito una serie di termini impiegati poi per indicare alcune parole chiave della dottrina Buddhista.
Un altro aspetto importante è quello circa le pratiche, nella interpretazione di queste pratiche, si può
parlare di pratiche religiose? Anche qui le interpretazioni sono diversificate  queste pratiche sono messe
in atto sempre attraverso il ricollegamento da un maestro a un gruppo di discepoli, non sono pratiche
aperte a tutto il corpo sociale, ma ristretto a un gruppo. Trasmesse attraverso: la trasmissione dei testi, e la
trasmissione della conoscenza orale.
Pratiche daoiste sono elementi mistici? [ in occidente: È un fenomeno passivo, l’individuo non la può
determinare, gestire né ripetere a piacimento]  questo non applicabile al daoismo. Attributo di mistica:
termine più largo del misticismo, allude ad un aspetto della tradizione occidentale di natura non sono di
esperienza passiva, di rapimento estatico, ma anche aspetti speculativi fondatore dell’ordine dei Gesuiti
(S. Ignazio di Loyola), sono persone che elaborano una metodica per attingere e giungere all’incontro con la
divinità. Più appropriato per il Daoismo, escludendo ovviamente l’aspetto passivante.

《道德經 - Dao De Jing》


I primi cinque versi descrivono uno stato di riduzione, processo attraverso il quale si giunge alla condizione
di 無為 e nella seconda parte, soprattutto gli ultimi tre versi, questa condizione di 無為 viene definito con
un 無 事 , usato quando si parla di far presa sul mondo. Gli ultimi tre versi, sono interessanti in quanto
delineano una visione del controllo del mondo, fondato sul non controllo/non coinvolgimento nell’azione e
governo del mondo, cioè non interferire sulle vicende del mondo stesso  sovrano ideale.

48.為學日益,為道日損。損之又損,以至於無為。無為而無不為。取天下常以無事,及其有事,不
足以取天下。

Traduzione: se si pratica lo studio ogni giorno si accumula/ chi si vota allo studio di giorno in giorno
accumula, chi pratica il dao ogni giorno perde/sottrae. Sottrae e ancora sottrae, fino a giungere al non agire.
Se non si adopererà non ci sarà cosa che non sarà fatta. Se si vuole afferrare il mondo, si sia costantemente
senza coinvolgimento. Fin quando egli/uno avrà il coinvolgimento, non basterà per (far presa) prendere il
mondo.

 為 considerare, praticare
 益 yi: accumulare
 損 sun: perdere, sottrarre
 損之又損 =玄之又玄 ( 1 stanza)

Le parti del Laozi/Daodejing dove appare una visione del governo ideale (che non “interferisce”)sono
secondo una parte degli studiosi il frutto di un lavoro di redazione, che fu svolto nel Principato di Qi, nella
seconda metà del IV secolo a.C., presso la famosa Accademia Jixia (frequentata anche da Mencio). Da
rilevare che i principi di Qi si ritenevano discendenti di Huangdi, l’imperatore Giallo (che ebbe un ruolo
importante nel Daoismo), ed ebbero un atteggiamento di non grande simpatica verso i letterati di cultura
confuciana. Secondo K. Schipper, è qui che si comincia a considerare Laozi (secondo una tradizione maestro
di Confucio, o comunque di sapienza più elevate di lui) come legato al Daodejing (che però in questi
periodo non si chiama così).
Lezione 22/04/20

Nei testi dietro a Sima Qian non troviamo i termini daojia e daojiao, ma inseriti da lui nello Shiji, poi gli
studiosi occidentali hanno considerato questa divisione valida, fino a poco tempo fa. Nei testi preimperiali,
e riferimento di pratiche di realizzazione si trova il termine dao shu  nel mondo antico, il termine shu non
indicava arte, ma un gruppo di persone che avevano conoscenze anche a livello pratico, settoriali: Tecniche
del Dao.

Componenti del Daoismo primordiale


-Iscrizioni del primo periodo Zhou (prima metà primo millennio a.C.) responsabili dei rituali e delle
pratiche sacre alla corte Zhou, detti wu (sciamani). Shi Gouyu (IV secolo a.C.)
-Componente nata nel territorio dello stato di chu, legata agli aspetti applicativi del Daoismo.
-Componente legata alle nozioni che ruotano attorno agli immortali.
Queste componenti si sono probabilmente fuse nel territorio dello stato di Qi
Queste componenti si sono probabilmente fuse nel territorio dello stato di
-Importanza dell’Imperatore Giallo come figura chiave del Daoismo dal IV secolo a.C (appare per la prima
volta nello Zhuangzi)
-La figura dei fangshi, personaggi presenti nelle corti feudali (Regni Combattenti)e diffondono il concetto
dell’immortalità e delle pratiche per ottenerla, e le leggende relative agli immortali.[Vengono assemblati
tutti questi elementi nello stato di Qi.]
-Forse a Qi fiorisce anche l’aggiunta che considera la figura del sovrano ideale come colui che “non
interferisce”: a questo è legata una serie di testi, che appartengono alla “corrente Huang-Lao”, secondo la
quale gli aspetti della realizzazione individuale sono legati anche al governo del mondo. Il sovrano ideale
deve essere neisheng waiwang “interiormente Saggio, esteriormente Sovrano”.

《道德經 - Dao De Jing》

21.孔德之容,唯道是從。道之為物,唯恍唯惚。忽兮恍兮,其中有象;恍兮忽
兮,其中有物。窈兮冥兮,其中有精;其精甚真,其中有信。自古及今,其名
不去,以閱衆甫。吾何以知衆甫之狀哉?以此。

Traduzione: la manifestazione della possanza suprema, questa segue solamente il Dao. (per quanto
concerne) Il Dao è una cosa (indefinibile), è incerto e vago. È incerto e vago, ma al suo centro c’è
un’immagine; è vago e incerto,ma al suo interno c’è qualcosa. È oscuro e indistinto, ma al suo interno c’è
un’essenza; la sua essenza è molto vera/reale; al suo interno c’è un pegno/una fedeltà/una prova di verità.
Dall’antichità fino ad oggi, il suo nome non si è perso/non è stato abbandonato/dimenticato. Per discernere
l’inizio della moltitudine. Io come comprendo l’aspetto/la sembianza del punto di inizio della moltitudine?
[probabilmente avvio da cui ha preso inizio la manifestazione di tutti gli esseri] Da questo/attraverso
questo/in questo modo.

Cosa si intende per l’ultima parte? Diverse ipotesi: ci sta dicendo che il Dao è una realtà assoluta,
innominabile, ma che è sempre presente in ogni istante.

 孔:buco; vuoto
 德: virtù suprema; possanza; potenza suprema
 容: ricevere; accogliere; manifestazione; accettazione
 是: Soggetto
 唯道是從: anticipo dell’oggetto che è il Dao.
 從: v. seguire
 物: tradotto come “cosa”
 之: senso partitivo
 為: copula
 唯: soltanto

 恍-惚: riferimento a qualcosa di incerto e vago


 窈 yao-冥 ming: oscuro e indistinto
 信: ha a che fare con la fede nel cinese moderno, pegno (simbolo di fedeltà)
 哉:particella interrogativa

Lezione 28/04/20

《道德經 - Dao De Jing》

25.有物混成,先天地生。寂兮寥兮,獨立不改,周行而不殆,可以為天下母。
吾不知其名,字之曰道,強為之名曰大。大曰逝,逝曰遠,遠曰反。故道大,
天大,地大,王亦大。域中有四大,而王居其一焉。人法地,地法天,天法
道,道法自然。
Traduzione: C’è qualcosa di indistinto e completo, è nato prima del cielo e della terra. È silenzioso! È vado!,
se ne sta da solo/è solitario e non cambia, circola senza correre pericoli/senza sosta, può essere ritenuto la
madre del mondo. Io non conosco il suo nome, gli do un appellativo chiamandolo Dao, se fossi forzato a
farlo lo chiamerei grande. Essere grande vuol dire prendere concedo, prendere concedo vuol dire essere
lontano, essere lontano vuol dire ritornare. Per tal motivo il Dao è grande, il cielo è grande, la terra è
grande e anche il sovrano è grande. Nel mondo ci sono quattro grandi, e il sovrano vi risiede. L’uomo
prende a modello la terra, la terra prende a modello il cielo, il cielo prende a modello il Dao, il Dao prende
a modello ciò che è così di per sé.

 而: può essere anche contrastiva: ma


 法: prende a modello/assume come norma
 自然: ciò che è così di per sé (incondizionata spontaneità del Dao e anche chi è riuscito ad
identificarsi con il Dao, cioè che non è influenzato dagli eventi dell’ambiente)

- della necessità di non intervenire con l’illusione di cambiare le cose, sulle cose stesse.

29.將欲取天下而為之,吾見其不得已。天下神器,不可為也,為者敗之,執者
失之。

Traduzione: per chi desidera prendere possesso del mondo e operare su di esso, io prevedo che lui non lo
otterrà. Il mondo è un vaso sacro, non si può agire/intervenire su di esso, colui che interviene/agisce lo
guasta, colui che lo afferra lo perde.

Con il termine 為 si sta criticando una modalità sia di conoscenza delle cose sia di operatività delle cose
stesse. Quella modalità che si illude di riprodurre delle conseguenze attraverso il semplice intervento. Se io
considero come un principio assoluto l’intervenire sulle cose, o considerarle in modo distintivo, le perderò,
le guasterò. Qui indica l’agire secondo un determinato obiettivo, l’intervenire secondo un disegno specifico,
nell’illlusione che in ciò vi sia il principio assoluto. Ma vuol dire anche “considerare”, cioè applicare una
conoscenza distintiva che per l’appunto distingue gli enti manifestanti, ed illudersi che tale forma di
conoscenza abbia in sé il suo stesso principio. In questo senso, il considerare e l’agire sono due facce della
stessa medaglia: entrambi sono problematici, perché hanno come obiettivo un “acquisire” ( 得) che si rivela
ingannevole. Come dice Zhuangzi: 上德不得 “La Suprema Possanza non presenta acquisizioni (esteriori)”
-in questo senso, il wuwei daosita non è un processo, ma uno stato interiore, che è la negazione/assenza di
modelli cognitivi/comportamentali specifici, volti ad ottenere un risultato illusorio
- 自 然 : espressione di uno stato, come wuwei. Coincide con l’assoluta e incondizionata libertà del Dao.
Libertà di tipo assoluto. L’individuo si scopre tanto più “libero”, quanto più si avvicina al la realizzazione del
wuwei, non alla libertà illusoria di seguire i mutevoli moti della psiche. Si riferisce a quella forma di
“automatismo” che è determinata dalla estinzione dei movimenti individuali della psiche.
Lezione 29/04/20

Tema generale consiste nell’avere ulteriore espressione dell’importanza primaria del mantenere la propria
integrità di non disperdersi all’esterno e non dare alla conoscenza esteriore il valore di una conoscenza
assoluta.

47.不出戶以知天下;不闚牖見天道。其出彌 mi 遠,其知彌少。是以聖人不行而
知,不見而名,不為而成。

Traduzione: Non serve uscire dalla porta di casa per conoscere il mondo; non serve scrutare dalla finestra
per vedere il Dao del cielo. Più c’è una sua uscita più c’è un allontanamento; e più la sua conoscenza sarà
più ridotta. Per questo motivo il saggio comprende senza procedere (verso le cose), dà dei nomi senza
vederli/le nomina (le cose)senza scorgerle, le compie/le porta a compimento senza agire/interferire.
 以: coverbo
 Qiao: praticare un foro; in senso metaforico=far passare la vista; passare attraverso
 You: finestra
 彌 Mi: Geng (ancor più); yue lai yue
 遠: lontano; allontanarsi
 少: poco; rimpicciolirsi
 行: percorrere un cammino; cammino; percorso

《養生主 - Nourishing the Lord of Life》

吾生也有涯,而知也无涯。以有涯隨无涯殆已;已而為知者,殆而已
Premessa:
矣。為善无近名,為惡无近刑。[…] 可以保身,可以全生,可以養親,可以
盡年。
Traduzione: la mia vita ha un limite, ma la conoscenza non ha confini. Perseguire ciò che non ha limiti con
ciò che ne ha è un pericolo! Coloro che praticano questa conoscenza semplicemente, sono in pericolo e
basta. Si pratichi ciò che è buono senza cercare fama, si pratichi il male senza farsi punire. Si potrà
proteggere la propria persona , si potrà conservare l’integrità della vita, si potrà provvedere i propri
cari/genitori, sarà possibile giungere al compimento della propria vita.

 涯: bordo, confine, limite


 知: normali processi conoscitivi umani
 已而: semplicemente, non più che
 而已矣: e basta
 刑: punizione/pena

庖丁為文惠君解牛,手之所觸,肩之所倚,足之所履,膝之所踦,砉然嚮然
[…]文惠君曰:「譆!善哉!技蓋至此乎?」庖丁釋刀對曰:「臣之所好者道
也,進乎技矣。始臣之解牛之時,所見无非牛者。三年之後,未嘗見全牛也。
方今之時,臣以神遇,而不以目視,官知止而神欲行。依乎天理,批大郤,導
大窾,因其固然。[…]。今臣之刀十九年矣,所解數千牛矣,而刀刃若新發於
硎。彼節者有間,而刀刃者无厚,以无厚入有間,恢恢乎其於遊刃必有餘地
矣,是以十九年而刀刃若新發於硎。[…]
Traduzione: il cuoco Ding faceva a pezzi un bue per il principe Wenhui, ciò che la sua mano tagliava, ciò che
su cui la sua spalla si appoggiava, ciò che il suo piede calcava, ciò che il suo ginocchio spingeva, e “il pezzo
di carne cadeva a terra come un fruscio”. Il principe Wenhui disse: “Oh! Che bello. La tua tecnica dunque
giunge fino a questo (queste vette)?”
Il cuoco Ding posò il coltello e disse: “Ciò che il vostro servitore ama è il Dao, che va oltre la tecnica. Quando
inizialmente il vostro servitore tagliava a pezzi il bue, ciò che vedevo non era altro che il bue nella sua
interezza. Dopo 3 anni, già non vedevo più il bue nella sua interezza. Adesso lo incontra attraverso/con lo
spirito e non lo vedo con gli occhi. La conoscenza sensoriale si è arrestata, ma il volere dello spirito si
muove. Si affida alle regole del cielo/modello celeste. Penetra nelle grandi articolazioni. Lo guida nelle
grandi aperture. Si conforma alla sua natura fissa.

 因: principio fondamentale: conformarsi alla natura di qualcosa.


Lezione 5/05/2020

《道德經 - Dao De Jing》


42. 道生一,一生二,二生三,三生萬物。萬物負陰而抱陽,沖氣以為和。

Traduzione: Il 道 generò l’uno, l’uno produsse il due (Yin e Yang oppure essere e non essere), il due generò
il tre (cielo, terra, uomo oppure Yin, Yang e Qi) e il tre generò tutte le cose manifestate (letteralmente: i
diecimila esseri). I diecimila esseri portano sulle spalle lo Yin e tengono al petto/abbracciano lo Yang. Il Qi vi
fluisce affinché ci sia l’armonia.

 沖 = lo scorrere del Qi ma indica anche il “vuoto”.

《Zhuangzi, sez. Tiandi 天地》


泰(大)初有無,無有無名,一之所起,有一而未形。物得以生,謂之德;未形
者有分,且然無間,謂之命;留動而生物,物成生理,謂之形;形體保神,各
有儀則,謂之性。性修反德,德至同於初。同乃(就)虛,虛乃大。
Traduzione: Nel grande inizio vi era il nulla, non c’era esistenza e non c’erano nomi, (questo nulla) è ciò da
cui è sorto l’uno, c’era l’uno ma non aveva forma. Gli esseri ottennero l’uno per generarsi. Ciò è detto 德. In
ciò che ancora non aveva forma, ci fu una distinzione ma senza ( 且然 ) separazione (non c’è ancora una
separazione vera e propria ma una potenzialità di quest’ultima). Ciò è dettomandato/destino. Ci fu
movimento (留動) e si generano gli esseri, gli esseri ebbero compimento e si generò il loro principio/la loro
vita (理 = principio essenziale di ciascuna cosa; pattern). Si definisce ciò forma. La forma corporea preservò
lo spirito. Ciascuno di questi esseri ha una propria norma (ciascuno degli esseri formati ha una propria
tendenza/norma e quindi sarà diverso rispetto ad un altro). Si definisce ciò inclinazione naturale.
L’inclinazione naturale si deve coltivare (修) per fare ritorno alla virtù. La virtù arriva fino ad essere simile
all’inizio (il grande inizio, il 道). Sarà simile e quindi sarà vuota. Col vuoto si sarà grandi (il ritorno verso il 道
viene ad essere un ritorno a ritroso).

 理= all’inizio indicava le venature della giada; i principi ai quali si riferisce sono quelli che
permettono agli esseri di essere ciò che sono.
 生理 = 养生的道理,人生的道理,生活
 形體 = forma corporea
 儀則 = norma orientata (向往)
 虛 = 無= il nulla o vuoto che si raggiungono attraverso il ricongiungimento con il 道

Lezione 6/05/2020

《Zhuangzi, sez. Zhibei you 知北遊》


物物者與物无際(际)。而物有際者。所謂物際者也。不際之際。際之不際者也。
[...]道不可聞。聞而非也。道不可見。見而非也。道不可言。言而非也。知
形形之不形乎。道不當名。[...]物物者非物。
Traduzione: Ciò che rende gli esseri esseri (il secondo 物 viene quindi verbalizzato  rendere essere) non è
separato dagli esseri (sta parlando del 道). Sono gli esseri ad avere una separazione (ed) è ciò che ( 所) si
definisce la separazione tra gli esseri. Il separatore che non è separato è il non separato che separa (il 道
genera tutti gli esseri così come la sensazione che questi siano separati anche se poi è sempre presente in
questi ultimi). Il 道 non può essere udito. Se lo senti, non è (il vero 道). Non può essere visto e se lo vedi
non è quello vero. Del 道 non si può parlare e se se ne parla non è il vero 道.Conosci il senza forma che dà
forma (qui il secondo 形 viene verbalizzato  dare forma) alle forme? Il 道 non assume nomi. Ciò che
rende gli esseri esseri non è un essere (non ha separazione, non ha nome e non ha forma 道).

 際= confine, separazione
 當= assumere qualcosa, assumere funzione

《Liezi 列子, juan 1 天瑞》


有生不生。有化不化。不生者能生生。不化者能化化。生者不能不生。化者不
能不化。故常生常化。常生常化者。無時不生。無時不化。陰陽爾(尔)。四時
爾。不生者疑獨。不化者往復。往復。其際不可終。疑獨。其道不可窮。[…]
Traduzione: Fa si che ci sia nascita ma non nasce. Fa si che ci sia trasformazione ma non si trasforma. Ciò
che non nasce può generare la vita e ciò che non si trasforma può far trasformare ciò che si trasforma. Ciò
che nasce non può non nascere e ciò che si trasforma non può non trasformarsi. Perciò abbiamo una
nascita costante e una trasformazione costante (tutte le cose nascono e si trasformano incessantemente).
Per ciò che incessantemente nasce e incessantemente si trasforma non c’è momento in cui non si nasca e
non c’è momento in cui non ci si trasformi. Sono lo Yin e lo Yang e le quattro stagioni (che si accostano agli
esseri gli esseri che nascono e si trasformano sono governati da Yin, Yang e lo svolgersi delle quattro
stagioni). Ciò che non nasce è fermo e solitario; ciò che non si trasforma procede e ritorna ( 往復). Procede
e ritorna, i suoi confini non possono essere raggiunti (letteralmente: terminati = 終 ). Fermo e solitario, la
sua via/principio non può essere sondato/esperito fino in fondo (con la semplice percezione di un essere
comune, con la semplice sensorialità non si può arrivare a comprendere e sondare davvero il 道).

 爾= sinonimo del pronome di seconda persona; 接近 essere vicino


 窮= 尽

Lezione 12/05/2020
《Liezi 列子, juan 1 天瑞》
Seguito non immediato ma fa parte della prima sezione del primo Juan del Liezi. Secondo gli studi ha
ricevuto la forma attuale piuttosto tardi, probabilmente verso il IV secolo con la caduta degli Han orientali.
Conserva materiale che risale alla stessa epoca dei testi classici, e lo si nota in vari punti, tra cui la forma e la
configurazione del cinese classico. Nella prima parte cita un testo che è scomparso (Libro dell’imperatore
Giallo)

《黃帝書》曰:「形動不生形而生影。聲動不生聲而生響。無動不生無而生
有。」形。必終者也。天地終乎。與我偕 jie 終。終進乎。不知也。道終乎。本
無始。進乎。本不久。

Traduzione: il libro dell’Imperatore Giallo dice: [ Se una forma si muove non produce/genera una forma ma
produce un’ombra. Quando un suono si muove non produce un suono ma produce un’eco. Se il non essere
si muove non produce il non essere, ma produce l’essere.] (ci sta dicendo che il non essere, assenza di
qualsiasi determinazione,produce la determinazione stessa, cioè tutto l’esistente, quello che viene
chiamato con 有).Ciò che ha forma (come se ci fosse un Zhe dopo), deve necessariamente giungere ad
una fine. Il cielo e la terra hanno una fine/finiscono? Con me insieme hanno fine/hanno fine insieme a me.
La fine ha un proseguimento? Non lo so. Il Dao ha una fine? Nella sua essenza originaria non ha un
inizio/cominciamento. Va oltre/prosegue? Nella sua essenza originaria non ha durata. (Senso di avere una
durata e il senso di avere una finecaratterizzati dall’avere una forma)

 偕 jie: insieme
 進:andare oltre

《Huainanzi 淮南子, juan 3, Tianwen xun 天文訓》


Brano che descrive l’origine del mondo testo compilato nei primi decenni della Dinastia Han
OccientaleHuainanzi [testo compilativo che fu preparato sotto la sponsorizzazione del principe di
Huainan, che era lo zio del famoso imperatore Wu della Dinastia Han Occidentale, signore del territorio
Huainan (Cina centro meridionale). Innovazione che viene effettuata da questi sovrano consiste nel
attribuire il controllo delle varie regioni (i principati) a dei membri della sua famiglia  scopo: tenere in
piedi l’impero. Questi membri molto spesso ricevono il titolo di Huang. Nonostante questa politica ci
saranno casi di tentata conquista di maggiore autonomia, tra questi rientra il caso di Huainan, che pur
proteggendo la tradizione Daoista e seppure sponsorizzando la creazione di questo testo (140 a.C,
presentata alla corte imperiale), verrà accusato di ribellarsi al nipote Wu e sarà costretto al suicidio. Questa
opera non è stata scritta da lui ma da intellettuali di formazione daoista. C’è un’introduzione scritta dei vari
capitoli, e questo brano tratta della nascita dell’universoprocesso di emersione dal Dao di tutti gli
elementi che formano l’universo stesso.

天墬 di 未形,冯冯 pingping 翼翼 yiyi,洞洞 dongdong 灟灟 zhuzhu,故曰太昭。


道始生虚廓 kuo,虚廓生宇宙 yuzhou,宇宙生气。气有涯垠 yin,清阳者薄靡
bomi 而为天,重浊 zhuo 者凝滞 ningzhi 而为地。[…]

Traduzione: Il cielo e la terra ancora non avevano forma, c’era vastità e informità, oscurità e indistizione,
per tal motivo lo si definisce suprema luce/supremo chiarore. Il Dao iniziò a generare/diede inizio alle vuote
vastità, le vuote vastità produssero lo spaziotempo, lo spaziotempo produsse il Qi. [energia legata allo
spaziotempo]. Il Qi ebbe dei limiti, ciò che era chiaro/puro e luminoso si disperse e costituì il cielo, ciò che
era pesante e torbido si condensò e costituì la terra.

- Questi aggettivi non ci devono far pensare che noi possiamo “toccare”il Qi, sono aggettivi che si
riferiscono a degli stati differenti del Qi, ma il Qi è intangibile, si possono solo vedere i suoi effetti.
Questi aggettivi vanno considerati come riferimenti e immagini utili, ma non vanno presi alla
lettera, perché il cielo e la terra non sono tangibili perché di non indica il suolo (che sarebbe stato
indicato il termine 土 Tu che indica un punto specifico della terra, un sito specifico). I due termini
non sono sinonimi.

 墬 di: equivale al Di di terra


 太: grande/supremo
 虚廓 kuo: vuota vastità
 宇: spazio
 宙: tempo
 涯: (Zhuangzi) testo che parlava dei confini.
 凝滞 ningzhi: condensarsi (soprattutto ning)

天地之袭 xi 精为阴阳,阴阳之专精为四时,四时之散精为万物。

Traduzione: Le essenze armonizzate/riunite/accumulate del cielo e della terra costituirono lo Yin e lo Yang,
le essenze condensate dello Yin e lo Yang costituirono le 4 stagioni. Le essenze disperse delle 4 stagioni
costituirono i diecimila esseri.
 袭 xi: accumulare, mettere una cosa sopra l’altra, a strati, armonizzare, riunire insieme
 精:essenza
 专:può essere inteso come dandun (semplice e puro)oppure zhuanyi (condensato)
Lezione 13/05/2020

积阳之热气生火,火气之精者为日;积阴之寒气为水,水气之精者为月;日月
之淫为精者为星辰,天受日月星辰,地受水潦尘埃。

Traduzione: il Qi caldo dello Yang accumulato produsse il fuoco, l’essenza del Qi del fuoco (quello che del Qi
del fuoco era l’essenza= partitivo) costituì il sole. Il Qi freddo dello Yin accumulato costituì l’acqua, l’essenza
del Qi dell’acqua costituì la luna. L’essenza in eccesso del sole e della luna/l’essenza di quello che era
eccessivo del sole e della luna costituì gli astri. Il cielo ricevette il sole, la luna e le costellazioni. La terra
ricevette le acque correnti, le acque piovane, polveri e scorie.
 积: accumulare
 淫: eccessivo, guodu
 星辰: costellazioni
 受: ricevere
 水: acque correnti 潦: acque piovane
 尘: polvere e scorie

恒 = eterno, costante, permanente. Il carattere è stato poi sostituito con 常

恒先无有,朴、清、虚。朴,大朴;清,太清;虚,太虚。自厌不自忍,域
作。有域焉(于是, 乃) 有气,有气焉有有,有有焉有始,有始焉有往者。

Nello stato primordiale della permanenza (qui il carattere fondamentale è 恒 ) oppure Nel costante
primordio (qui il carattere fondamentale è 先 ) non c’era l’esistenza, c’era semplicità, quiete e vuoto. La
semplicità era la grande semplicità, la quiete era la grande quiete e il vuoto era il grande vuoto. Si soddisfa
da sé/è autosufficiente (自厌) senza reprimere sé stesso (ciò avviene perché è completo  道). Lo spazio
emerse. Ci fu lo spazio quindi ci fu il 气, ci fu 气 quindi ci fu l’esistenza, ci fu l’esistenza quindi ci fu l’inizio,
ci fu l’inizio quindi ci fu la progressione.

 域= spazio
 作 = emergere
 往= progressione che può essere temporale ma anche spaziale. Altro significato è quello di morire.

Lezione 19/05/2020
未有天地,未有作行、出生。
Non c’erano ancora cielo e terra, non c’erano ancora l’innalzarsi (作), il procedere (行), lo scaturire (出) e il
generare (生) (tutte cose collegate alla nascita e allo sviluppo degli esseri).

气是自生,恒莫生气。气是自生自作。[…]
Il 气 è auto generante (la funzione dimostrativa di 是 viene ignorata e sembra essere una copula oppure
avere il significato di 真 ), la costanza/permanenza non genera il 气 ( 恒 è al di là della generazione di
qualcosa che non sia sé stessa ed ecco perché il 气 si genera da solo). Il 气 è auto generante e auto
emergente.

浊气生地,清气生天。气信神哉,芸芸相生,伸盈天地。同出而异生,因生其
所欲。
Il 气 torbido genera la terra, il 气 limpido produce il cielo. Il 气 è davvero numinoso, la miriade di cose si
genera reciprocamente e si estende per riempire il cielo e la terra. Emergono insieme (da una stessa fonte)
ma generano differenti cose/hanno differente generazioni (si riferisce alla miriade di cose nominata
precedentemente), si conformano* (alla loro stessa natura) (qui 因 viene considerato verbo insieme a 生)
generando ciò che esse desiderano. […]

*può anche essere tradotto come: di conseguenza(qui 因 viene tradotto come congiunzione) producono ciò
che esse desiderano

 浊= torbido 信= davvero
 神= si riferisce a tutte le manifestazioni spirituali e numinose ma anche ad una qualità/condizione
numinosa dell’uomo che può essere raggiunta
 芸芸= moltitudine
 伸= estendere 盈=riempire
 因= conformarsi alla natura delle cose, seguire il corso/la natura delle cose; conformemente, di
conseguenza, quindi

《Il digiuno del cuore: Zhuangzi, Renjianshi 人间世》

若一志,无聽之以耳而聽之以心,无聽之以心而聽之以氣。聽止於耳,心止於
符。氣也者,虛而待物者也。唯道集虛。虛者,心齋也。
La volontà sia come uno/sia un’unita. Non ascoltarla con l’orecchio ma ascoltala con il cuore, non ascoltarla
con il cuore ma ascoltala con il 气.L’udito si arresta alle orecchie, il cuore si arresta a ciò che corrisponde (il
cuore è consapevole ma solo di ciò che gli è in corrispondenza). Il 气 è vuoto ma attende/riceve gli esseri.
Soltanto il 道 raccoglie (集) il vuoto. Il vuoto è il digiuno del cuore (digiuno riferito all’eliminazione di tutto
ciò che è superficiale, esterno, di tutto ciò che ci viene dato solo dai sensi per arrivare al vuoto  unità e
centralità del/nel cuore che deve essere reso “vuoto”).

 志 = volontà, attenzione 聽 = 听
 符 = talismani taoisti; inizialmente indicava oggetti divisi in due che servivano per essere
riconosciuti quando si viaggiava. Si possedeva infatti una metà che poi doveva essere
corrispondente ad un’altra per poter passare da un luogo ad un altro. Vuol dire anche
“corrispondere”, 相合
 虛 = vuoto 待 = attendere, ricevere
 齋= digiuno

Lezione 20/05/2020
《L’uomo vero: Huainanzi 淮南子,Jingshenxun 精神訓》
所謂真人者也,性合於道也。故有而若無,實而若虛;處其一不知其二,治其
內不識其外。明白太素,無為複樸,體本抱神。[..] 是故死生亦大矣[…]
Ciò che viene definito uomo vero ha la disposizione naturale unita/in accordo al 道 . Quindi esiste ma è
come se non esistesse, è pieno ma è come se fosse vuoto. Dimora nella sua unità e non conosce il dualismo
(non ha più la conoscenza distintiva dei sensi). Governa la sua interiorità e non conosce il suo esterno
(quello che gli è esteriore). Comprende con perspicacia la grande semplicità (ciò che non ha distinzioni  il
道 ), non agisce e fa ritorno allo stato di legno grezzo (legno grezzo  inizio, unione, 道 ).
Incorpora/manifesta il principio e abbraccia lo spirito. Perciò la vita e la morte entrambi grandi.

 處 = trovarsi in un luogo
 體 = 体 incarnare, incorporare, manifestare

若然者,正肝膽,遺耳目,心志專于內,通達耦 ou 于一,居不知所為,行不知
所之[…]形若槁木,心若死灰。
Se è così/essendo così, (l’uomo autentico) allinea il fegato e la milza, mette da parte orecchie e occhi;il
cuore e l’intenzione/l’intenzione del cuore sono concentrati dentro; è onnicomprensivo (comunica con
tutto/raggiunge tutto) e si unisce con l’uno; se risiede non se ne conosce l’azione (為 come verbo = agire),
se si muove/se procede non se ne conosce la meta/arrivo (之 è considerato verbo = andare). La sua forma
(dell’uomo vero) è come legno secco e il suo cuore è come cenere spenta (死灰) (ovvero l’uomo vero non si
“accende” più agli stimoli esterni, superficiali e sensoriali).

 正 = allineare, correggere, rettificare


 肝膽 = fegato e milza (riferite anche alle sfere alle quali corrispondono milza e fegato e quindi non
solo agli organi umani)
 遺 = mettere da parte
 專 = concentrare, unificare, (專一)
 耦 = accoppiarsi, unirsi
 通 = penetrare, comunicare 達 = raggiungere
 居 = risiedere
 槁木 =legno secco

忘其五藏 za4ng,損其形骸,不學而知,不視而見,不為而成,不治 chi 而辯,


感而應。[…]
(L’uomo vero) dimentica i suoi visceri e perde la propria forma corporea; conosce senza apprendere (con lo
studio esteriore); vede senza osservare, porta a compimento senza agire; non governa esteriormente ma
amministra/gestisce; reagisce se stimolato ma senza condizionamenti esterni/in modo naturale.

 藏 = quarto tono e indica i visceri


 損 = perdere, diminuire 骸 = scheletro, corpo
 治 = in cinese classico si legge “chi”
 辯 = 治理
 感= percepire, sentire
 應 = reagire, dare una risposta (感应 = stimolo e risposta)

《Neiye 內業》
摶氣如神,萬物備 bei 存。能摶乎?能一乎?能無卜 bu3 筮 shi4 而知吉凶乎?
能止乎?能已乎?能勿求諸人而得之己乎?思之思之,又重 cho2ng 思之。思之
而不通。
Concentra il 气 come se fosse numinoso, i diecimila esseri sono tutti contenuti/la ricchezza dei diecimila
esseri è tutta contenuta (dentro di te). Puoi concentrarli? Puoi rendere tutto uno/puoi unificare? Sei in
grado di conoscere fortuna e sfortuna senza praticare la divinazione (cioè: sai conoscere le cose senza
elementi a te sterni?)? Puoi fermarti (cioè: puoi fermare il movimento dovuto ad elementi esterni)? Puoi
cessare? Puoi non cercare negli altri ma ottenerlo da te/in te stesso? Ci pensi, ci pensi e ci pensi di nuovo.
Ci pensi ma non lo capisci/penetri.

 摶= concentrare ma anche estendere, ampliare


 備 = ricchezza, abbondanza, 丰足
 卜筮 = divinazione 吉凶 = fortuna e sfortuna

四體既(尽)正,血氣既靜,一意摶心。[…]
I quattro arti siano completamente allineati (probabilmente si riferisce ad una postura da assumere durante
le pratiche), il sangue e l’energia siano completamente in quiete. Unifica l’intenzione e concentra il cuore.

 四體 = i quattro arti

《Zhuangzi, Zaiyou》

無視無聽,抱神以靜*,形將自正。必靜必清,無勞女形,無搖女精,乃(就)
可以長生。
Non osservare, non ascoltare, abbraccia ciò che è numinoso attraverso la quiete. (Se fai ciò) la forma da sé
sarà allineata. Devi essere quieto e lieto, non logorare la tua forma (seguendo cose esterne e illusorie), non
scuotere la tua essenza e allora potrai rimanere a lungo in vita.

*il complemento di mezzo si trova dopo il verbo per enfatizzare

 勞 = logorarsi, stancarsi, lavorare


 女 = pronome di seconda persona singolare
 搖 = scuotere

《Zhuangzi, Zhibei》

若正汝形,一汝視,天和將至;攝汝知,一汝度,神將來舍。德將為汝美,道
將為汝居。
Se correggi la tua forma, unifichi lo sguardo, l’armonia del cielo arriverà. Raccogli la tua conoscenza e
unifica il tuo giudizio distintivo/capacità di misurazione e lo spirito giungerà nella sua residenza (cioè nel
cuore). La virtù ti renderà (為 qui è verbo al secondo tono = rendere) bello e il 道 risiederà (居) per te (為
qui è al quarto torno = a tuo vantaggio, per te).

 攝 = raccogliere
 度 = qui si legge duo ed è come 衡 heng 量,capacità di introdurre dei gradi, delle differenziazioni

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