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Loretta Lari
GENERI LETTERARI
2. Dramma
Prefazione
V
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Abbreviazioni
VII
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Generi letterari
2. Dramma
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Per l’aiuto e i consigli che mi hanno dato, ringrazio i professori Enrico De An-
gelis, Fabrizio Cambi, Concetta D’Angeli, Giuseppe Farese e Domenico Mu-
gnolo. Un grazie particolare alla professoressa Marina Foschi per gli utili sug-
gerimenti.
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1.
Dramma
(«Drama»)
3
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4
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S = Sender [emittente]
E = Empfänger [ricevente]
N = Niveau [livello]
TESTO NARRATIVO
N4 N3 N2 N1 N2 N3 N4
S4 S3 S2 S/E1 S/E1 E2 E3 E4
TESTO DRAMMATICO
N4 N3 (N2) N1 (N2) N3 N4
5
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S4 Autore empirico
E4 Lettore empirico/pubblico Sistema esterno
S3 Autore ideale di comunicazione
E3 Ricevente ideale
6
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DRAMMA
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Distinti in:
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Note
1 Aristotele, Opere, vol. X. Retorica, Poetica, Laterza, Roma-Bari 19926,
le 1945, p. 4 (D, p. 31): «[Drama ist] die durch Rede und Spiel auf der Büh-
ne unmittelbar vergegenwärtigte und zur stärksten Teilnahme (ja zum Perso-
nentausch zwischen den Zuschauern und den Figuren) herausfordende Dar-
stellung eines bewegten, unter dauernden Umschlägen zu einem bedeutenden
Ziele aufsteigenden Vorganges».
4 J.G. Barry, Dramatic Structure. The Shaping of Experience, Berkeley 1970,
2.
Teatro - Palcoscenico
(«Theater - Bühne»)
Palcoscenico shakespeariano
SHAKESPEAREBÜHNE
Palcoscenico a boccascena
GUCKKASTENBÜHNE
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Fig. 1. Pianta del teatro di Dioniso ad Atene al tempo di Eschilo (prima metà
del V sec. a.C.).
1. vecchia orchéstra
2. nuova orchéstra
3. skené
4. paraskénia
5. párodoi
6. diázoma
7. klímakes
Fig. 2. Pianta del teatro di Dioniso al tempo di Licurgo (IV sec. a.C.).
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1. accesso centrale
alla scala
2. scale ai palchi
3. palchi
4. platea
5. orchestra
6. boccascena
7. proscenio
8. serie simmetriche
di quinte piatte
a scorrimento
laterale
9. fondali
10. fuoco della
prospettiva
Fig. 3. Pianta e sezione longitudinale del teatro Santi Giovanni e Paolo di Ve-
nezia (1639).
1. palcoscenico
2. costruzioni:
ambiente
per montaggio
delle scene
3. platea
4. balconata
5. ristorante
6. guardaroba
7. foyer
8. bar
Fig. 4. Pianta del nuovo Piccolo di Milano (progetto di M. Zanuso, 1995).
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Note
1
Cfr. AD, pp. 71-81; D, pp. 41-47; Hasler, ED, pp. 101-14; EDa, pp. 191-
200; PS, pp. 283-87. V. anche tra i testi italiani la nota Storia del teatro dram-
matico di Silvio D’Amico, Garzanti, Milano 1960.
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3.
Testo principale - Testo secondario
(«Haupttext - Nebentext»)
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– titolo dell’opera
– sottotitolo / indicazione di appartenenza a un sottogenere
– motto / citazione
– dedica
– prefazione
– indice dei personaggi / loro sommaria descrizione
– luogo / tempo dell’azione
– struttura dell’opera / indicazione delle parti costitutive (at-
ti, scene) / entrata-uscita dei personaggi
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– cambiamenti di scena
– didascalie che illustrano la struttura della scena, i suoi re-
quisiti, accessori, luci, musica e rumori, effetti particolari
– denominazione dei personaggi presenti in scena, all’inizio
del dialogo e di ogni singola battuta o di didascalie loro riferite
– descrizione di costumi, maschere, indicazioni di fisionomia,
mimica, gestualità, movimenti, realizzazione paralinguistica del-
le battute, tono di voce, espressioni, stati d’animo, atteggiamenti
– collocazione dei personaggi sul palcoscenico, loro posizio-
ne, raggruppamenti e interazioni, direzione del discorso.
TELLHEIM (V):
will nach dem Zimmer des Fräuleins, aus dem ihm Franciska entge-
gen kömmt (2)
ihr nachrufend (4)
ergreift ihre Hand nochmals, ihr den Ring anzustecken (5)
ohne ihn anzusehen (11)
auf den Beutel weisend, den Werner weggeworfen (14)
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Alfons winkt seiner Schwester; sie nimmt den Kranz von der Büste
Virgils und nähert sich Tasso. Er tritt zurück. (3: 471)
TASSO (Er kniet nieder, die Prinzessin setzt ihm den Kranz auf.) (3: 481)
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TASSO (Er fällt ihr in die Arme und drückt sie fest an sich.)
PRINZESSIN (ihn von sich stoßend und hinwegeilend.) […]
LEONORE (die sich schon eine Weile im Grunde sehen lassen, her-
beieilend.) […] (Sie geht der Prinzessin nach.)
TASSO (im Begriff, ihnen zu folgen.)
[…]
ALFONS (der sich schon eine Zeitlang mit Antonio genähert.)
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Es ist ein schwüler Tag gegen Ende Mai. Die Uhr zeigt zwölf.
DER ALTE HILSE, ein bärtiger, starkknochiger, aber nun von Alter, Ar-
beit, Krankheit und Strapazen gebeugter und verfallener Mann. Veteran,
einarmig. Er ist spitznasig, von fahler Gesichtsfarbe, zittrig, scheinbar
nur Haut, Knochen und Sehnen und hat die tiefliegenden, charakteristi-
schen, gleichsam wunden Weberaugen. (V)
Alle flüchten, das «Haus» ist leer. Ein Schwarm Aufständischer, be-
schmutzt, bestaubt, mit von Schnaps und Anstrengung geröteten Gesich-
tern, wüst, übernächtig, abgerissen, dringt mit dem Ruf: Weber raus! ins
«Haus» und zerstreut sich von da in die einzelnen Zimmer. Ins Zimmer
des alten Hilse kommen Bäcker und einige junge Weber, mit Knütteln
und Stangen bewaffnet. Als sie den alten Hilse erkennen, stutzen sie,
leicht abgekühlt. (V)
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scena volte
streicht gleichzeitig einen langen tiefen Ton I 1
streicht dreimal ruhig und prüfend einen tiefen Ton
auf dem Cello an I 1
streicht zwei lange tiefe Töne II 1
Caribaldi nimmt das Ferraracello und streicht einen tiefen
langen Ton II 1
streicht einen tiefen langen Ton auf dem Cello III 2
streicht einen Ton auf dem Cello III 1
streicht er einen langen Ton auf dem Cello III 1
Enkelin streicht einen tiefen Ton auf der Viola III 1
alle streichen einen langen Ton auf ihrem Instrument III 1
CARIBALDI
zum Jongleur direkt
Ihre Sprache ist ja auch
nur aus kürzesten Sätzen zusammengesetzt
nur aus kürzesten Sätzen
besteht Ihre Sprache. (III)
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1. Titolo («Titel»)
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Faust
Iphigenie auf Tauris.
Ma anche oltre:
che la brechtiana
o in varia composizione:
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Ermordete Majestät,
oder
Carolus Stuardus König von Groß Britannien.
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Absurda Comica.
Emilia Galotti
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Die Weber
Schnitzler, Reigen
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Note
1
R. Ingarden, Das literarische Kunstwerk, Tübingen 1960.
2
Escludendo – secondo Pfister (D, p. 38) – la convenzione delle «Wortku-
lissen» che evocano linguisticamente lo spazio scenico per compensarne l’in-
determinatezza.
3 Szondi (Tdm, pp. 55-59) analizza l’opera di Hauptmann nel capitolo de-
dicato alla crisi del dramma e, quindi, alle forme di epicizzazione e all’antite-
si formale/contenutistica propria della fase di transizione.
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4.
Discorso dei personaggi
(«Figurenrede»)
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Muß der Dialog aus einer Situation entstehen, so muß er in eine Si-
tuation führen, in eine andere freilich. Der dramatische Dialog bewirkt:
ein Handeln, ein Erleiden, eine neue Situation, aus der ein neuer Dia-
log entsteht usw1.
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MARIA Sei’s!
Ich will mich auch noch diesem unterwerfen.
Fahr hin, ohnmächt’ger Stolz der edeln Seele!
Ich will vergessen, wer ich bin, und was
Ich litt, ich will vor ihr mich niederwerfen,
Die mich in diese Schmach hinunterstieß.
1. Funzioni linguistiche
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FUNZIONE CONATIVA
L’aspetto conativo definisce le caratteristiche principali del
discorso dei personaggi: la qualità dialogica, l’agire sull’interlo-
cutore per ottenere un effetto, la serie delle repliche che non tan-
to delinea una successione logico-argomentativa, quanto produ-
ce intensità e tensione nella relazione interpersonale.
FUNZIONE ESPRESSIVA
Rivolta invece più al pubblico e dominante nel monologo di
riflessione, la funzione espressiva descrive il carattere del perso-
naggio, che attraverso la riflessione verbale su di sé chiarisce a se
stesso, giustifica e decide azioni e comportamenti.
FUNZIONE FATICA
La stessa dimensione scenica richiede di stabilire e mantene-
re il contatto con il pubblico, ma anche a livello interno l’atten-
zione sul canale della comunicazione, necessaria peraltro al dia-
logo tra i personaggi, può essere tematizzata quando il significa-
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FUNZIONE METALINGUISTICA
La riflessione sui disturbi della comunicazione, su fraintendi-
menti e giochi di parole, è oggetto della funzione metalinguisti-
ca che si rinviene in prevalenza nel linguaggio della commedia.
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FUNZIONE REFERENZIALE
Quando all’interno del dialogo predomina invece la funzione
referenziale, centrata su ciò di cui si parla, si produce una forma
espositiva che tende all’epicizzazione.
FUNZIONE POETICA
Al di là della citazione shakespeariana proposta da Pfister,
possiamo accennare a una simile forma drammatica, elaborata
sul piano metrico e lessicale:
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2. Registri linguistici
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ter’s Aermchen, der Stuhl drückt ihn. Die hellen Tropfen steh’n
ihm auf der Stirn; Alles Arbeit unter der Sonn, sogar Schweiß im
Schlaf. Wir arme Leut! Das is wieder Geld, Marie, die Löhnung
und was von mein’m Hauptmann.
MARIE Gott vergelt’s Franz.
WOYZECK Ich muß fort. Heut Abend, Marie. Adies.
MARIE (allein, nach einer Pause) Ich bin doch ein schlecht Mensch.
Ich könnt’ mich erstechen. – Ach! Was Welt? Geht doch Alles
zum Teufel, Mann und Weib.
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– Ich hätte mich noch wohl anders dabei nehmen können, und
würde mir eben so wenig vergeben haben.
CLAUDIA Ich wollte dir das nicht sagen, meine Tochter, bevor dir
als dein eigner gesunder Verstand sagte. Und ich wußte, es wür-
de dir es sagen, sobald du wieder zu dir selbst gekommen. – Der
Prinz ist galant. Du bist die unbedeutende Sprache der Galante-
rie zu wenig gewohnt. Eine Höflichkeit wird in ihr zu Empfin-
dung –, eine Schmeichelei zur Beteurung; ein Einfall zum Wun-
sche; ein Wunsch zum Vorsatze. Nichts klingt in dieser Sprache
wie Alles: und Alles ist in ihr so viel als Nichts. (II, 6)
MARINELLI Marinelli, der Name Marinelli war das letzte Wort der
sterbenden Grafen: und in einem Tone! in einem Tone! – Daß er
mir nie aus dem Gehöre komme dieser schreckliche Ton, wenn
ich nicht alles anwende, daß seine Mörder entdeckt und bestraft
werden! […]
ODOARDO Ein begünstigter? von meiner Tochter begünstiget?
MARINELLI Das ist gewiß nicht. Das kann nicht sein. Dem wider-
sprech’ ich, trotz Ihnen. – Aber bei dem allen, gnädiger Herr, –
denn das gegründetste Vorurteil wieget auf der Waage der Gere-
chtigkeit so viel als nichts – bei dem allen wird man doch nicht
umhin können, die schöne Unglückliche darüber zu vernehmen.
(V, 5)
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ANTILABI [ANTILABE]
IV, 4: 130:
NATALIE (ihn verweigernd) Nichts, gar nichts!
DER PRINZ VON HOMBURG Gebt!
NATALIE Ihr last ihn ja!
DER PRINZ VON HOMBURG Wenn gleich!
EMISTICOMITIA [HEMISTICHOMYTHIE]
V, 11: 175:
DER PRINZ VON HOMBURG Nein, sagt! Ist es ein Traum?
KOTTWITZ Ein Traum, was sonst?
Mentre la
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STICOMITIA [STICHOMYTHIE]
II, 2: 50:
GOLZ Das ist der Truchß!
DER PRINZ VON HOMBURG Der Truchß?
OBRIST KOTTWITZ Der Truchß, er, ja;
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WÄRTER }gleichzeitig
Keine Antwort
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a) III, 3:
DER WIRT Ja, ich wollte wie viel drum geben, – ich bin nicht neu-
gierig, – aber ich wollte wie viel drum geben, wenn ich den
Schlüssel dazu hätte.
FRANCISKA Den Schlüssel? zu unsrer Türe? Herr Wirt, der steckt
innerhalb; wir haben ihn zur Nacht hereingezogen; wir sind fur-
chtsam.
DER WIRT Nicht so einen Schlüssel; ich will sagen, mein schönes
Kind, den Schlüssel; die Auslegung gleichsam; so den eigentli-
chen Zusammenhang von dem, was ich gesehen.
b) V, 5:
MINNA Sie müssen hier bleiben; Sie müssen Sich die allervollstän-
digste Genugtuung – ertrotzen. Ich weiß in der Geschwindigkeit
kein ander Wort. – Ertrotzen, – und sollte Sie auch das äußerste
Elend, vor den Augen Ihrer Verleumder, darüber verzehren!
TELLHEIM So dacht ich, so sprach ich, als ich nicht wußte, was ich
dachte und sprach. Ärgernis und verbissene Wut hatten meine
ganze Seele umnebelt; die Liebe selbst, in dem vollesten Glanze
des Glückes, konnte sich darin nicht Tag schaffen. Aber sie sen-
det ihre Tochter, das Mitleid, die, mit dem finstern Schmerze ver-
trauter, die Nebel zerstreuet, und alle Zugänge meiner Seele den
Eindrücken der Zärtlichkeit wiederum öffnet. Der Trieb der
Selbsterhaltung erwacht, da ich etwas Kostbarers zu erhalten ha-
be, als mich, und es durch mich zu erhalten habe.
c) II, 5:
FRANCISKA Wir haben den Mann wiedergefunden; aber wie haben
wir ihn wiedergefunden? Nach allem, was wir von ihm hören, muß
es ihm übel gehn. Er muß unglücklich sein. Da jammert mich.
MINNA Jammert dich? – Laß dich dafür umarmen, meine liebste
Gespielin! Das will ich dir nie vergessen! – Ich bin nur verliebt,
und du bist gut.
d) IV, 6:
TELLHEIM Was ist Ihnen, mein Fräulein? Wohin?
MINNA Lassen Sie mich – Meine Tränen vor Ihnen zu verbergen,
Verräter!
e) III, 4:
DER WIRT O, es ist ein vortrefflicher Mann, der Herr Paul Wer-
ner! – […] O, das ist ein Freund von unserm Herr Major! das ist
ein Freund! der sich für ihn tot schlagen ließe! –
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WERNER Ja! und das ist ein Freund von meinem Major! das ist ein
Freund! – den der Major sollte tot schlagen lassen.
f) V, 3:
TELLHEIM Wo habe ich ihn [=den Ring] hingesteckt? […] Hier ist
er.
FRANCISKA Ist er das? […] Wenn er ihn doch genauer besehen
wollte!
TELLHEIM Sie drang mir ihn auf, mit einer Bitterkeit – Ich habe
diese Bitterkeit schon vergessen. Ein volles Herz kann die Wor-
te nicht wägen. – Aber sie wird sich auch keinen Augenblick wei-
gern, den Ring wieder anzunehmen. – Und habe ich nicht noch
ihren?
FRANCISKA Den erwartet sie dafür zurück. – Wo haben Sie ihn
denn Herr Major? Zeigen Sie mir ihn doch.
g) II, 1:
MINNA Es ist Friede, schrieb er mir, und ich nähere mich der
Erfüllung meiner Wünsche. – Aber, daß er mir dieses nur ein ein-
zigesmal geschrieben –
FRANCISKA Daß er uns zwingt, dieser Erfüllung der Wünsche
selbst entgegen zu eilen: finden wir ihn nur; das soll er uns ent-
gelten! – Wenn in des der Mann doch Wünsche erfüllt hätte, und
wir erführen hier –
MINNA […] Daß er tot wäre?
FRANCISKA Für Sie, gnädiges Fräulein; in den Armen einer andern.
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Ich habe große Rechte, über die Natur ungehalten zu sein, und bei
meiner Ehre! ich will sie geltend machen. – Warum bin ich nicht der
erste aus Mutterleib gekrochen? Warum nicht der einzige! Warum
mußte sie mir diese Bürde von Häßlichkeit aufladen? gerade mir? […]
Ich habe Langes und Breites von einer sogenannten Blutliebe schwat-
zen gehört, das einem ordentlichen Hausmann den Kopf heiß machen
könnte – Das ist dein Bruder! – das ist verdolmetscht: Er ist aus eben
dem Ofen geschossen worden, aus dem du geschossen bist – also sei er
dir heilig! – Merkt doch einmal diese verzwickte Konsequenz, diesen
possierlichen Schluß von der Nachbarschaft der Leiber auf die Har-
monie der Geister; von eben derselben Heimat zu eben derselben
Empfindung: von einerlei Kost zu einerlei Neigung. Aber weiter – es
ist dein Vater! Er hat dir das Leben gegeben, du bist sein Fleisch, sein
Blut – also sei er dir heilig. Wiederum eine schlaue Konsequenz! Ich
möchte doch fragen, warum hat er mich gemacht? doch wohl nicht gar
aus Liebe zu mir, der erst ein Ich werden sollte? (I, 1)
So fall’ ich Streich auf Streich, Sturm auf Sturm dieses zerbrechli-
che Leben an, bis den Furientrupp zuletzt schließt – die Verzweiflung!
Triumph! Triumph! – Der Plan ist fertig – schwer und kunstvoll wie
keiner – zuverlässig – (II, 1)
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Es ist Karl! ja! […] Er ist’s! trutz seiner Larve! – Er ist’s – Tod und
Verdammnis! […] Hab’ ich darum meine Nächte verpraßt, – darum
Felsen hinweggeräumt, und Abgründe eben gemacht – bin ich darum
gegen alle Instinkte der Menschheit rebellisch worden, daß mir zuletzt
dieser unstete Landstreicher durch meine künstlichsten Wirbel tölple
– Sachte! Nur sachte! Es ist nur noch Spielarbeit übrig – Bin ich doch
ohnehin schon bis an die Ohren in Todsünden gewatet, daß es Unsinn
wäre, zurückzuschwimmen, wenn das Ufer schon so weit hinten liegt –
(IV, 2)
Mord! […] Es war etwas und wird nichts – Heißt es nicht eben so
viel, als: es war nichts und wird nichts und um nichts wird kein Wort
mehr gewechselt – der Mensch entstehet aus Morast, und watet eine
Weile im Morast, und macht Morast, und gärt wieder zusammen in
Morast, […] Der milzsüchtige podagrische Moralist von einem Gewis-
sen […] – bei mir wird er nimmermehr Audienz bekommen. (IV, 2)
Rächet denn droben über den Sternen einer? – Nein, nein! Ja, ja!
Fürchterlich zischelt’s um mich: Richtet droben einer über den Ster-
nen! […] Nein! sag’ ich – Elender Schlupfwinkel, hinter den sich dei-
ne Feigheit verstecken will – […] wenn’s aber doch etwas mehr wäre?
Nein, nein, es ist nicht! Ich befehle, es ist nicht! Wenn’s aber doch wä-
re? – Weh dir, wenn’s […] dir vorgezählt würde diese Nacht noch! –
Warum schaudert mir’s so durch die Knochen? – Sterben! warum
packt mich das Wort so? Rechenschaft geben dem Rächer droben über
den Sternen – und wenn er gerecht ist, Waisen und Witwen, Unter-
drückte, Geplagte heulen zu ihm auf, und wenn er gerecht ist? – wa-
rum haben sie mir gelitten? (V, 1)
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5. Forme particolari
a) Nella scena ottava del primo atto della Minna von Barnhelm
Tellheim modifica il suo giudizio sul servitore Just, cui rimpro-
vera un’ostinazione che è speculare alla sua, e che nella battuta
precedente gli dà aneddoticamente una «lezione».
TELLHEIM bei Seite So wie ich ihm! Nein, es giebt keine völlige
Unmenschen! - - Just, wir bleiben beisammen.
FRANCISKA bei Seite Das klingt ja ganz besonders, und verdient un-
tersucht zu werden. – Herr Freischulze, oder Herr Wachmeister –
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MINNA Und das ist Ihr Ernst, Herr Major? – indem sie ihm plötz-
lich den Rücken wendet: Franciska!
TELLHEIM Werden Sie nicht ungehalten, mein Fräulein –
MINNA bei Seite zur Franciska Jetzt wäre es Zeit! Was rätst du
mir, Franciska? –
FRANCISKA Ich rate nichts. Aber freilich macht er es Ihnen ein we-
nig zu bunt –
TELLHEIM der sie zu unterbrechen kömmt Sie sind ungehalten,
mein Fräulein –
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Note
1
F. Dürrenmatt, Theaterprobleme, Zürich 1955, p. 27; citato in D, p. 24.
2
In Schiller (premessa alla Braut von Messina, edizione 1803, cit. in GDD
Ia, p. 236) la reintroduzione del coro come elemento stilistico della tragedia
moderna è giustificata per garantire allo spettatore chiarezza e serenità di giu-
dizio ed educarlo alla distanza ideale dal mondo sensibile; la sospensione del-
l’azione da parte degli interventi corali significa infatti interruzione dell’illu-
sione e del pathos drammatici in funzione della libertà e dell’armonia dell’o-
pera d’arte.
3 F.X. Kroetz, Heimarbeit. Hartnäckig. Männersache, Frankfurt 1970, cita-
to in D, p. 202.
4
R. Petsch, Wesen und Formen des Dramas. Allgemeine Dramaturgie, Hal-
le 1945, pp. 361-75, citato in EDa, pp. 82-83.
5 Nell’Ars Poetica Orazio prescrive di lasciare fuori scena e trattare narra-
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5.
Struttura del dramma
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e della
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Auftritt
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AB - A - AC - ACD - CD
AB - A - AC
AB - ABC - AC
78
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Atto I
Personaggi 1 2 3 4
Atto II
Personaggi 1 2 3 4 5
Atto III
Personaggi 1 2 3 4 5
Atto IV
Personaggi 1 2 3 4 5
Atto V
Personaggi 1 2 3 4 5
Personaggi Totale
Tasso 1479
Antonio 575,66
Eleonora d’Este 551,5
Eleonora Sanvitale 506,5
Alfonso, duca di Ferrara 340,33
80
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200 –
150 –
100 –
50 –
0–
1 2 3 4 5
Eleonora d’Este Tasso Antonio Alfonso
Fig. 1. Interventi dei personaggi nel secondo atto del Torquato Tasso di Goethe.
250 –
200 –
150 –
100 –
50 –
0–
1 2 3 4 5 6 7 8 9
Tasso
Fig. 2. Interventi di Tasso nei primi due atti del Torquato Tasso di Goethe.
81
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1 2 3 4 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5
D O O O O O O O *
P O O O O O O O O
E O O O O O O O O O *
T O O O O O O O O O O O O O O O
A O O O O O O O + O
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83
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3
PUNTO CULMINANTE
2 4
POTENZIAMENTO ROVESCIAMENTO/PERIPEZIA
1 5
ESPOSIZIONE CATASTROFE
84
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4. Esposizione («Exposition»)
L’antefatto, dimensione costitutiva del dramma analitico, è di
consuetudine oggetto dell’esordio del dramma, mediato da for-
me espositive. Tradizionalmente affidata, soprattutto nella com-
media, a un prologo esterno all’azione e anche a personaggi non
coinvolti in essa, l’esposizione si trasferisce per altri generi e nel-
le produzioni moderne all’interno del dramma senza distinzio-
ne formale o separazione scenica.
Le funzioni assolte dalla forma classica del prologo con per-
sonaggi esterni sono di esordio, saluto e presentazione al pub-
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5. Principi compositivi
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Note
1
Cfr. M. Carlson, Teorie del teatro. Panorama storico e critico, Il Mulino,
Bologna 1988, p. 47.
2 Cfr. ivi, pp. 59-78 (Il Rinascimento italiano).
3 In librum Aristotelis De Arte Poetica Esplicationes (1548).
4 G.C. Scaligero, Poetices libri septem (1561).
5 L. Castelvetro, Poetica d’Aristotele vulgarizzata e sposta (1570).
6
P. Handke, Stücke 1, Frankfurt 1972, pp. 22, 33, cit. in D, pp. 329-30.
7
AD, p. 67:
Thema: Diebstahl.
A. Holzdiebstahl I Akt Küche der Mutter Wolffen
II Akt Amtszimmer Wehrhahns
B. Pelzdiebstahl III Akt Küche der Mutter Wolffen
IV Akt Amtszimmer Wehrhahns.
8 Si parla in questo contesto di tradizione shakespeariana e non si tocca la
6.
Azione
(«Handlung»)
92
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Geschichte – storia
Handlung – azione
Geschehen – avvenimento.
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Handlung
Geschehen
rispetto all’azione.
Al di là degli schemi definitori, l’agire soggettivo risulta nel
dramma condizionato dall’essenziale interazione con gli altri
personaggi e dal complesso di circostanze che, pur ridotte e con-
centrate nel testo teatrale, non possono consentire piena auto-
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MARQUIS Nützen
Muß man den Augenblick, der einmal nur
Sich bietet. Wahrlich, dieser Höfling gibt
Mir eine gute Lehre – wenn auch nicht
In seinem Sinne gut, doch in dem meinen. […]
Ist Zufall anders, als der rohe Stein,
Der Leben annimmt unter Bildners Hand?
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1. Disparità di informazione
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2. Struttura dell’azione
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L’attore che recita la parte del buffone dovrà uscire dal ruo-
lo per rivolgersi direttamente ai suoi connazionali e avvertirli di
non scambiare il fatto per un momento della finzione dram-
matica.
HANSWURST Verzeihen Sie, wenn ich mich erkühne, ein paar Wor-
te vorzutragen, die eigentlich nicht zum Stücke gehören. […]
Meine lieben deutschen Landsleute – […] Jetzt rede ich ja zu Ih-
nen als bloßer Schauspieler zu den Zuschauern, nicht als Hans-
wurst, sondern als Mensch zu einem Publikum, das nicht in der
Illusion begriffen ist, sondern sich außerhalb derselben befindet;
kühl, vernünftig, bei sich, vom Wahnsinn der Kunst unberührt.
[…] Geruhen Sie doch zu vernehmen […], daß die vorige Sze-
ne, die Sie eben sahen, gar nicht zum Stücke gehört. […] Der
Vorhang war zu früh aufgezogen.
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FISCHER Sagt mir nur, wie das ist – das Stück selbst – das kömmt
wieder als Stück im Stücke vor?
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Note
1
Per la teoria della letteratura anglosassone si tratta della distinzione story-
plot.
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7.
Personaggi
(«Figuren»)
1. Attore («Schauspieler»)
Agli individui sulla scena Jörg Hasler (ED, pp. 90-95) riconosce
una doppia funzione: presentare se stessi, i propri irriducibili
tratti fisici e di atteggiamento e l’arte di recitazione, dando vita
nel contempo a un altro soggetto, ricoprendo il ruolo di un per-
sonaggio secondo differenti tecniche, dall’immedesimazione al-
l’estraniazione.
Dalle origini cultico-rituali del teatro antico, alle rappresen-
tazioni medievali, fino alla Commedia dell’Arte, la funzione del-
l’attore è esemplificata dall’accessorio scenico della maschera
[Maske], simbolo della trasformazione, dell’entrare in un ruolo.
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Person – personaggio
Figur – figura
Charakter – carattere
Typus – tipo
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50 : 120 = 0,416...
116
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PERSONEN
Emilia Galotti
Odoardo Galotti \
Eltern der Emilia
Claudia Galotti /
Hettore Gonzaga Prinz von Guastalla
Marinelli Kammerherr des Prinzen
Camillo Rota einer von des Prinzen Räten
Conti Maler
Graf Appiani
Gräfin Orsina
Angelo, und einige Bediente
PERSONEN
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Note
1 Riferimenti a lettere compaiono in: I, 1, 2, 3, 6; II, 3; III, 2, 3, 6, 7; IV, 1,
2, 3, 4, 8; V, 3.
2 Pfister (D, p. 227) suggerisce operazionalmente i vocaboli non definito-
8.
Teatro epico
(«Episches Theater»)
Attiva Narrativa
Tensione riguardo all’esito Tensione riguardo all’andamento
Una scena serve l’altra Ogni scena sta per sé
Crescita Montaggio
Corso lineare degli accadimenti A curve
Determinismo evoluzionistico Salti
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1. Struttura
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2. Scenografia
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3. Comunicazione
– «a parte»
– allocuzioni dirette ad spectatores
– uscir dal ruolo da parte degli attori
– esposizioni
– azioni riferite e nascoste
– commenti e riflessioni
– sentenze.
– Songs [canzoni].
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9.
Generi - Sottogeneri
(«Gattungen - Gattungsunterarten»)
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2. Dizionario di sottogeneri
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DRAMMI STORICI
Secondo la classificazione proposta da Braak, l’aggettivo his-
torisch (storico), o sinonimi, qualifica ulteriormente drammi a
tema o impostazione storici. Negli schemi rappresentativi delle
varie correnti culturali e teatrali compaiono le varianti:
Historische Tragödie (tab. 57, GDD, p. 200, Sturm und Drang, es.:
Lenz, Die sicilianische Vesper)
Idealistische Geschichtstragödie (tab. 58, GDD, p. 226, Classicismo e
Romanticismo, es.: Schiller, Don Carlos)
Historisch-patriotische Tragödie (tab. 58, GDD, p. 227, es.: Kleist,
Die Hermannsschlacht)
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KOMÖDIE - COMMEDIA
I criteri di riconoscimento del generale sottogenere dramma-
tico della commedia risalgono al concetto di comico. Le sue
espressioni sono comprese tra situazioni di conflitto apparente,
smascherato e condotto alla soluzione positiva, peripezie e in-
trighi risolti secondo uno schema di giustizia poetica che associa
alla valutazione del personaggio l’esito adeguato, serena rifles-
sione sulle debolezze e vizi umani, di norma sullo sfondo di con-
dizioni storico-sociali contemporanee, rivelazione di contraddi-
zioni inerenti alla realtà quotidiana e al permanere di sistemi e
fenomeni anacronistici. Questa tendenza critica, la distanza nei
confronti della situazione e dell’oggetto drammatico, la scoper-
ta di essenziali contrasti e lacerazioni insolubili sono connesse al
momento liberatorio del riso, ma hanno affinità anche con l’e-
sperienza del tragico. Si allontana inoltre in particolare dal con-
cetto e dagli effetti del comico la linea che viene definita ERNSTE
KOMÖDIE - COMMEDIA SERIA.
La Ständeklausel limita la commedia a personaggi borghesi, al
registro linguistico medio, a determinati contenuti quotidiani
consoni a un’umanità inferiore e peggiore rispetto all’ordinario.
Il superamento di tali vincoli, a partire dalla drammaturgia set-
tecentesca, la arricchisce di argomenti, la libera dai pregiudizi
sociali gerarchici, introducendo anche nobili, ne ampia la possi-
bilità di effetti sul pubblico anche nell’opposizione di derisione
e commozione.
Eine Komödie è il sottotitolo di un’opera come Die Soldaten
di Lenz, che dall’affresco di una realtà sociale basata sull’estra-
neità e conflittualità di gruppi gerarchicamente distinti deriva
una soluzione infelice al termine di una rappresentazione di to-
no serio.
Per poter quindi catalogare la varietà delle produzioni si ri-
corre a denominazioni specifiche.
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TRAGIKOMÖDIE - TRAGICOMMEDIA
Questa forma mista, che acquista esiti satirici grotteschi nel
Novecento, ha una tradizione teatrale più antica, risalente fino
all’Anfitrione di Plauto, ed è oggetto di riflessione teorica da
parte di Lessing, Lenz, Hebbel. La commistione può riguarda-
re solo aspetti esteriori, come il mescolamento dei ceti, oppure
coinvolgere struttura, linguaggio, scopi e ricezione dell’opera.
Definita Comicotragoedia nelle forme cinquecentesche del
dramma neolatino scolastico, è distinta da Jacob Masen (1654-
1657) in Tragico-Komödien [commedie tragiche] e Comico-
Tragödien [tragedie comiche]. Il sostantivo ne qualifica la solu-
zione lieta e infelice. Nel primo caso avviene una inversione tra
prima parte (tragica) e seconda parte (con ribaltamento in gioia),
mentre persone di ceto medio sono ammesse solo nel secondo.
Hebbel denomina esplicitamente Tragikomödie il suo dram-
ma in versi [Versdrama] in un atto Ein Trauerspiel in Sizilien
(1847). Il Trauerspiel barocco, con la tragicità dei suoi eventi sto-
rici e il suo orrore, sfocia in situazione paradossale ed estrema, e
in una reazione di riso non liberatorio bensì raggelante.
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- FARSA
POSSE
Caratterizzata da comicità grossolana e grezza, con grande li-
bertà verso ciò che è estemporaneo; Holtei, Dreiunddreißig Mi-
nuten in Grünberg (1834). Varianti e ulteriori sviluppi nella
FARCE - FARSA
Introdotta come intermezzo comico a drammi seri nel XIV
secolo in Francia, si emancipa successivamente come forma au-
tonoma, con elementi satirici, assurdi e grotteschi. Goethe defi-
nisce in tal modo la sua satira letteraria Götter, Helden und Wie-
land. Esempio contemporaneo è Kalldewey Farce di Botho
Strauß (1981).
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Metaphysisches Theater
Poetisches Theater
Neorealistisches Theater
Episches Theater
Existentialistisches Theater
Absurdes Theater
Politisches Theater
Psychologisch-individuelles Drama
Parabelstück
Dokumentarstück
Thesenstück
Politkomödie
Grotesk-komödiantische Satire
Politische Revue
e così via…
La peculiarità, anche mediale, di un’espressione drammatica
contemporanea chiude l’analisi dei sottogeneri: HÖRSPIEL - RA-
DIODRAMMA.
La mancanza dei vincoli scenici amplia le possibilità dram-
matiche. Non è condizionato soltanto dall’assenza del riferimen-
to alla rappresentazione, come accade nel Lesedrama - dramma
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Note
1
G.W.F. Hegel, Estetica, cit., pp. 1306, 1336-39, 1356-62. Polinice, fratel-
lo di Antigone, è morto nell’assedio contro la sua patria, Tebe. La legge ne vie-
ta la sepoltura nei confini patrii; Creonte, che ha assunto il potere a Tebe, ar-
riva a ordinare lo scempio del cadavere, lasciato agli animali e alla decompo-
sizione. Antigone viene sorpresa nel secondo tentativo di dare una sepoltura,
almeno simbolica, al fratello ed è condannata a morte da Creonte. Questa de-
cisione provoca l’abbandono del figlio Emone, promesso sposo di Antigone.
La città e gli dei, per bocca di Tiresia, rifiutano la sentenza che Creonte so-
stiene rigidamente a difesa del potere statale. Infine, soggiacendo alle maledi-
zioni, il re tenta di espiare la propria colpa liberando Antigone che si è ormai
impiccata e sulla cui salma si è ucciso anche Emone. Alla notizia, la moglie Eu-
ridice sceglie il suicidio dando compimento alla disgrazia familiare. Questa la
trama della tragedia di Sofocle, che suggerisce altre interpretazioni rispetto al-
la tesi hegeliana, soprattutto in riferimento al significato della «colpa» di
Creonte.
2 F. Hölderlin, Sul tragico, Feltrinelli, Milano 1980, pp. 67-68.
3
Suhrkamp Verlag, Frankfurt am Main 1963; trad. it. di Enrico Filippini,
Il dramma barocco tedesco, Einaudi, Torino 1971, pp. 10-12, 15-16, 22-23, 100-
104, 110.
4 Cfr. A. Lesky, Storia della letteratura greca, trad. it. di Fausto Codino, Il
nen das Tragische aus der Komödie heraus erzielen, hervorbringen als eine
schrecklichen Moment, als einen sich öffnenden Abgrund».
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Indici
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– nel teatro, 20, 72, 104-106, 109, tragico, 132-136, 139, 143.
124, 136; Tragico-Komödien, 145.
– novecentesco, 88; tragicomico, 30, 145-146.
– palladiano, 20; tragicommedia, 131, 145.
– shakespeariano, 20, 147. Tragik, 132.
Teichoskopie, 64. Tragikomödie, 131, 145.
tempo: tragisch-komische Zauberspiele, 147.
– della rappresentazione, 70; Tragödie, 130-131, 134, 136, 138-
– dell’azione, 25, 29, 70; 139.
– effettivo della rappresentazione, Trauerspiel, 35, 90, 130-131, 134,
73; 138-139, 145-146.
– fittizio, 71, 73-74; treurspel, 138.
– rappresentato, 71, 73; trilogia, 76, 136.
– reale, 32, 71, 73-74; Typenkomödie, 144.
– scenico, 32. Typus, 110.
Tendenzstück, 149. Tyrannendrama, 139.
tensione, 11, 51, 65, 84, 95, 98-99,
102, 123. Umkehr, 84.
testo: unità:
– drammatico, 4-5, 7, 10-11, 24-25, – d’azione, 68-71, 86, 93, 133, 137;
39, 41, 50, 57, 76-77, 83, 93, 112, – di luogo, 69-72, 86, 137;
136, 147; – di tempo, 69-72, 86, 137.
– principale, 24-25, 31, 109; Unterhaltungslustspiel, 147.
– secondario, 24-25, 31-32, 117.
tetralogia, 76.
verdeckte Handlung, 63.
Theater, 17, 150.
Verfremdung, 123.
Thesenstück, 150.
Versdrama, 48, 145.
tipo, 110-111;
Volksstück, 148.
– sociale, 111.
Titel, 32. Vorausdeutung, 99.
Titelheld, 115. Vorführung, 7.
titolo, 25, 30, 32, 34, 37, 73, 99, 104, Vorhang, 22.
125, 128. Vorspiel, 126.
tragedia, 8, 34, 68, 70, 89, 130-131, Vorstellung, 7.
134, 136, 138-140, 142, 144;
– antica, 131-132, 134; Wagen-Bühne, 18.
– classica, 72, 137; Wanderbühnen, 22-23.
– greca, 8, 69, 137-138; weinerliches Lustspiel, 146.
– mista, 141. Wortkulissen, 20, 37.
tragedie comiche, 145.
tragende Figuren, 120. Zieldrama, 87.
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Abbreviazioni VII
1. Dramma (Drama) 3
Note, p. 16
167
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6. Azione (Handlung) 92
1. Disparità di informazione, p. 98 - 2. Struttura dell’azione,
p. 102 - Note, p. 107
gli strumenti
serie verde
cultura umanistica
Mario Sechi-Bruno Brunetti, Lessico novecentesco
Bartolo Anglani (a cura di), Teorie moderne dell’autobiografia
Francesco Tateo, Istituzioni di letteratura italiana
Girolamo de Liguori (a cura di), Positivismo e letteratura
Massimo Del Pizzo, I microscopi dell’Altrove.
Utopia Fantastico Fantascienza
Grazia Distaso (a cura di), Il teatro di Rosso di San Secondo
Vito Attolini, Teorie classiche del cinema
Raffaele Cavalluzzi, Cinema e letteratura
Anna Clara Bova, Contro il romanticismo.
Il «Discorso di un italiano» di Giacomo Leopardi
Giovanni Attolini, Il cinema italiano degli anni Sessanta.
Tra commedia e impegno
Giovanni Attolini, L’antinaturalismo a teatro
Sandro Maxia-Marina Guglielmi (a cura di), L’eredità di Babele.
Situazioni e percorsi di letteratura comparata
Antonia Acciani, Desiderio di forma vera. Tre meditazioni su Petrarca
Paolo Quazzolo, Il teatro. Guida alla lettura dell’arte teatrale
serie gialla
scienze dei segni e del linguaggio
Patrizia Calefato, Sociosemiotica
Michele Lomuto-Augusto Ponzio, Semiotica della musica.
Introduzione al linguaggio musicale
Susan Petrilli, Teoria dei segni e del linguaggio
Augusto Ponzio, La coda dell’occhio. Letture del linguaggio letterario
Augusto Ponzio, La comunicazione
Emmanuel Lévinas, Filosofia del linguaggio, a cura di Julia Ponzio
Charles Morris, Significazione e significatività.
Studio sui rapporti tra segni e valori, a cura di Susan Petrilli
Cosimo Caputo, Semiologia e semiotica,
o la forma e la materia del segno
Giovanni Vailati, Il metodo della filosofia.
Saggi di critica del linguaggio, a cura di Augusto Ponzio
Patrizia Calefato (a cura di), Metafora e immagine.
Corpo, cinema, letteratura, comunicazione
Patrizia Calefato, Lingua e discorso sociale
Augusto Ponzio, Il linguaggio e le lingue.
Introduzione alla linguistica generale
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serie blu
opere e autori di lingua inglese
Franca Dellarosa, Drama on the Air.
Introduzione al radiodramma inglese
Shaul Bassi, Le metamorfosi di Otello.
Storia di un’etnicità immaginaria
Luciana Pirè, Dall’eroe al cortigiano.
La scena sociale di «All for Love» di John Dryden
Henry James, Is There a Life After Death?
C’è una vita dopo la morte?, a cura di Vittoria Intonti
Stefano Bronzini, Modi di narrare.
Note su «Robinson Crusoe» e «David Copperfield»
serie blu
testi
Edward Bond, Estate. Un dramma europeo, a cura di Vito Amoruso
John Ruskin, Sulla memoria, a cura di Rosalba de Giosa
serie turchese
germanistica
Marina Foschi Albert, Generi letterari. 1. Narrativa
Marina Foschi Albert-Loretta Lari, Generi letterari. 3. Lirica
Pasquale Gallo (a cura di), Fabula docet.
Poesia e pedagogia nella favola tedesca dell’Illuminismo
serie rossa
linguistica tedesca
Alessandra Tomaselli, Introduzione alla sintassi del tedesco
Maria Teresa Bianco, Introduzione al lessico del tedesco
serie magenta
medicina e scienze della vita
Vittorio A. Sironi, Oltre la disabilità.
Storia della riabilitazione in medicina
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moduli
Francesco Tateo, Le svolte nella letteratura italiana.
1. Dallo «Stilnovo» al petrarchismo
Francesco Tateo, Le svolte nella letteratura italiana.
2. Da Tasso a Leopardi
Francesco Tateo (a cura di), Letteratura italiana:
esempi di metodologia e didattica.
1. Percorsi del testo letterario
Francesco Tateo (a cura di), Letteratura italiana:
esempi di metodologia e didattica.
2. Contesti e confini
Francesco Tateo-Nicola Valerio, Antologia di testi
della letteratura italiana dell’Ottocento
Francesco Tateo-Nicola Valerio, Letteratura italiana dell’Ottocento
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I volumi pubblicati dalle Edizioni B.A. Graphis sono disponibili presso le seguenti li-
brerie: