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dei secc. XIV-XV.

L'analisi della sintassi mette in evidenza


soprattutto l'utilizzazione della lingua popolare 7 .
In conclusione si deve pensare che il testo si compone di
diversi livelli letterari, ad uno apparentemente veneto se ne
affianca un altro precedente di intonazione toscana; inoltre
il suo carattere giudaizzante e islamizzante rimanda ad una
base letteraria orientale. Dunque questo ci permette di poter
affermare che il "vangelo di Barnaba" non è nato nel
secolo XVI, sebbene questa sia la sua data di comparsa.
Difficile rimane l'individuazione del redattore finale, chi sia,
quale personalità culturale rappresenti, di quale nazionalità
sia. Le ipotesi di alcuni è che si tratti di un uomo di media
cultura, il cui stile e la cui sintassi non sono né eleganti né
curati. Le ipotesi sulla sua nazionalità, in base all'esame
linguistico, sono due: o si tratta di un europeo e più precisa-
mente di un veneziano o di un orientale che ha imparato
l'italiano a Venezia o in una colonia veneta. Quest'ultima
ipotesi è sostenibile tenendo presente lo spostamento di
musulmani in Europa durante il Rinascimento oppure il
rapporto coloniale di Venezia con i paesi d'oriente 8.
Ancora più difficile la determinazione del luogo d'origine
del manoscritto. Prendiamo atto di una delle ipotesi della
critica: « Avevo già espressa l'opinione che le caratteristiche
molto straniere, a livello di lingua e di ortografia, del testo
italiano del "vangelo di Barnaba" erano dovute probabil-
mente ad un'origine spagnola. L'ipotesi globale di un am-
biente di origine specificamente ispano-moresca conferme-
rebbe evidentemente questa opinione dal punto di vista
storico. Bisognerebbe rinsaldarla grazie ad una analisi lin-
guistica comparativa, specialmente tra il manoscritto italia-
no, conservato a Vienna e il manoscritto spagnolo di Sidney.
Per quanto riguarda le relazioni possibili tra gli andalusi di
Tunisia e le loro relazioni con l'Italia o la lingua italiana, vi è
un abbondantissima documentazione. Si può collocare la

7 Per informazioni analitiche e giustificative di queste affermazioni, cfr.


L. Cirillo, M. Frémaux, op. cit., 77 90.
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8 Questa ipotesi è di L. Cirillo, M. Frémaux, cit. Cfr. AA.VV., Venezia


e l'Oriente tra tardo Medioevo e Rinascimento, Firenze 1966.
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