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LITA1000

Il caffè

Annalisa CARUSO
Sessione di gennaio – 2023

Giada DI STEFANO
Mia MAZZINGHI
ROGE11BA
1. Introduzione

Bere un caffè è un rituale per centinaia di magliaia di persone. Da solo o tra amici, di mattina
o durante la pausa, è un momento caro a tutti. Alcuni paesi (tra cui l’Italia) l’hanno integrato
nella loro cultura e nel loro stile di vita. In Italia, si consuma al bar in un solo sorso.

Il caffè non viene dall’Italia, non è mai stato coltivato in Italia, ma fa parte del nostro Bel Paese.
È tuttavia il paese in cui sono state create tutte le tecniche, ma soprattutto il punto di partenza
del caffè in Europa. Il caffè testimonia anche la perpetuità di una tradizione che attraversa i
confini.

Questo lavoro cercherà di raccontare i fatti in modo conciso, dato che il caffè è un argomento
molto vasto e complesso.

2. Le origini del caffè


2.1. Etimologia

Il sostantivo caffè deriva da una storia linguistica tanta ricca quanta la storia del caffè. Derivato
dal termine turco khave, è diventato il sostantivo qahva in arabo. I linguisti ipotizzano che si
tratta di una variante di qahvia, che si riferisce al coloro scuro della bevanda. Dal termine turco
kahve, si parla di una migrazione della parola fra tutta l’Europa. Per esempio, si parla già della
parola koffie in olandese nel Cinquecento.

La pianta del caffè Coffea e le sue sottovarietà affondano le loro radici a Kaffa, in Etiopia.
L’arabica, una delle sue varietà, è stata utilizzata per la prima volta per produrre il caffè. Si
potrebbe quindi pensare che il termine caffè abbia origine geografiche.

2.2. Nel Medio-Oriente


2.2.1. Legenda popolare

Una leggenda popolare antichissima racconta che la pianta del caffè e i suoi effetti furono
scoperti da un pastore etiope al IV secolo. Questo pastore aveva osservato che gli animali che
avevano mangiato i frutti della pianta erano piuttosto agitati. In seguito, ripeté l’esperimento
e ne notò gli effetti stimolanti. Questa proprietà energizzante ha presto attirato la curiosità
della popolazione della Mezzaluna Fertile.

Un monaco di Chehodet (nello Yemen) creò involontariamente il primo caffè come bevanda.
Considerando che il caffè fosse il frutto del Diavolo, bruciò le bacche della pianta. Il processo

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ha rilasciato l’aroma sorprendente del caffè. Così lo mescolò con acqua calda e lo versò in una
tazza: la prima tazza di caffè della Storia.

2.2.2. Nell’Islam

Le sue proprietà stimolanti erano molto interessante per i musulmani, perché permetteva loro
di rimanere svegli per fare le preghiere durante la giornata. Il caffè era un’ottima alternativa
alle bevande alcoliche per i musulmani, dato che è vietato dalla loro religione. Era così
popolare tra la popolazione che guadagnò il soprannome di “Vino d’Arabia” o anche “Vino
dell’Islam”. Tuttavia, questo era anche un argomento contro di lui. Nel 1511, i giuristi
musulmani dichiararono che il caffè era contrario alla religione. Poiché il Corano proibisce
l’ubriachezza, hanno giudicato che il caffè aveva lo stesso effetto sui consumatori. È stato
quindi vietato nei luoghi pubblichi.

Un anno dopo, un governatore annullò il divieto e permise la reintroduzione del caffè alla
Mecca e a Medina. Anche Il sultano Solimano il Magnifico si immischiò e favorì l’autorizzazione
del caffè, nonostante ciò che diceva l’autorità religiosa.

2.2.2.1. Il mito di Maometto

Un’altra leggenda ha come protagonista il profeta Maometto. Si ammalò gravemente ed ebbe


un’apparizione dell’Arcangelo Gabriele. Gli diede una bevanda oscura che lo rimise in piedi.
Maometto raccontò questa storia e chiamò la bevanda qahwa.

2.3. In Italia

La Storia del caffè in Italia risale alla fine del XVI secolo quanto Prospero Alpino, un medico
milanese, torna in Italia dal suo viaggio in Egitto. Essendo stato in contatto con il caffè, portò
con lui sacchi pieni di caffè nella Repubblica di Venezia. Non è stato introdotto come bevanda
“sociale”, ma piuttosto come farmaco. Per questo motivo è stato venduto per la prima volta
in farmacia. Tuttavia, non ha avuta un successo immediato. Ci vorrà aspettare il XVI secolo
prima che diventi popolare nel Bel Paese.

Non è solo grazie a questo medico che l’Europa conosce oggi il caffè. All’inizio i Turchi volevano
tenerlo solo per loro, ma sapevano che sarebbe stato un commercio redditizio se sarebbe
introdotto all’estero. Così, i Veneziani furono i primi a fare affari con loro per il caffè.

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Il suo successo è iniziato quando le prime “botteghe del caffè” hanno aperto le loro porte,
dando origine alla sua conoscenza a una popolazione più ampia.

Il clero, come per il caso degli Ottomani, volevano proibirlo perché lo consideravano “la
bevanda del Diavolo” a causa del suo rapporto con la religione islamica. La Chiesa voleva il
parere del Papa Clemente VIII, che decise di assaggiarlo prima di dare il suo verdetto. Al fine,
ne apprezzò il suo gusto e permise a tutti i cristiani di berlo liberamente.

3. Aspetto sociale
3.1. Le caffetterie
Il concetto di “caffè” come luogo di convivialità non era nuovo nel mondo arabo, ma è stato
trasmesso alla cultura europea nel XVII secolo, dopo che gli Ottomani siano stati cacciati da
Vienna.
3.1.1. Il caso pratico del Caffè Florian
Il Caffè Florian aprì nel 1720. È il più vecchio Caffè in Italia ancora aperto, si trova sulla Piazza
San Marco a Venezia. Ben presto il luogo acquistò popolarità e attirò ospiti d’eccezione ;
pensatori, scrittori e antistiti di ogni genere. Se dice che Casanova frequentasse spesso il Caffè
Florian perché era l’unico caffè che consentiva l’accesso alle donne. Charles Dickens, Goldoni,
Gabriele D’annunzio, Lord Byron, la regina Elisabetta II etc. sono stati tutti al Caffè Florian.

Dapprima luogo per una élite sociale, diventa poi un luogo dove le classi sociali non esistono.
A quei tempi il caffè era così prestigioso che le coppie se lo regalavano. Un luogo di scambio
di idee politiche, un aspetto importante per il caffè ; è al centro di discussioni sulla la
Rivoluzione francese e soprattutto sul Risorgimento.

Dal punto di vista dell’architettura, il Caffè Florian celebra la cultura veneziana. La famiglia
Francesconi (famiglia fondatrice) hanno chiamato solo a dei veneziani, sia nell’arte che
nell’artigianato.

3.2. Conclusione
In conclusione, non si può dire che il caffè sia molto italiano originalmente, perché tutti i
concetti che lo compongono (il caffè e le caffetterie) sono piuttosto una trasmissione tra
culture. Questa trasmissione à cambiata di epoca in epoca. Possiamo pensare che il
Rinascimento abbia influenzato il suo accesso in Europe, perché è arrivato abbastanza nel
stesso periodo.

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4. Famiglie italiane che hanno marcato la storia del caffè Bialetti
4.1. Bialetti
La storia del caffè fatto in casa risale all’inizio dell'Ottocento con l'arrivo della famosa
caffettiera napoletana: la cuccumella. Inventata da un francese nel 1819, è stata perfezionata
a Napoli e poi velocemente utilizzata in tutto il resto del Italia per la preparazione del caffè in
casa. È l'antenata della caffettiera Moka che ha rivoluzionato il consumo del caffè.

Alfonso Bialetti, un ingegnere italiano che lavorava l'alluminio, creo nel 1933 una
"macchinetta" ottagonale nello stile Art Déco. Questa piccola macchina chiamata Moka
Express è composta da un corpo in Alluminio e da un manico in Bakelite.

Grazie al suo ingegnoso sistema che utilizza il vapore dell’acqua pressurizzata, questa
caffettiera consente di preparare un caffè più intenso e gustoso. Oggi le famose caffettiere
sono in acciaio ma funzionano ancora come in origine.

Come funziona la Moka. L’acqua che si trova nella parte inferiore, bollendo, risale sotto forma
di vapore. Attraversando il filtro si mescola con il caffè in polvere. Questo vapore, risalendo
nella parte superiore della Moka, diventa caffè liquido. In qualche minuto si può godere di
un’ottima tazza di caffè. Inizialmente la produzione della caffettiera era artigianale e destinata
al mercato italiano.

Nel dopoguerra viene a fare parte dell’azienda il figlio Renato Bialetti che rilancia la
produzione della Moka Express. Sono gli anni della crescita economica, dell'aumento del
reddito medio e la Moka diventa un oggetto desiderato da tutti.

Il marchio Bialetti è diventato famoso grazie ad importanti investimenti pubblicitari. La


comunicazione si basa sull'immagine dell'“omino con i baffi” che rappresenta Alfonso Bialetti.
Questo disegno diventa il simbolo Bialetti e si ritrova su tutti i prodotti.
All'epoca era importante differenziare la caffettiera Moka originale perché le contraffazioni
erano già numerose.

In quel periodo la produzione della caffettiera si intensifica, diventa industriale e la sua


commercializzazione si estende in tutto il mondo. Ad oggi malgrado tutte le nuove tecnologie
di queste machine moderne per fare il caffè, la piccola Moka rimane molto presente nelle

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famiglie che amano un caffè tradizionale. È il simbolo dell'artigianalità e del design italiano.
Esistono diverse misure da una a diciotto tazze. Ne sono state vendute oltre 300 milioni.
Alla morte di Renato Bialetti nel 2016 è stato rispettato il suo desiderio di conservare le sue
ceneri in una Moka utilizzata come urna.

4.2. Lavazza

Nel 1895 Luigi Lavazza aprì il suo primo negozio a Torino. Ci vendeva un po’ di tutto compreso
del caffè. Dopo un viaggio in Brasile scopre le potenzialità del caffè ed è il primo ad avere l'idea
di unire caffè provenienti da diverse parti del mondo. Nascono così le prime miscele che
permettono di aumentare in maniera significativa le vendite.
Durante la guerra, in mancanza di personale mandato sul fronte, Luigi Lavazza continua a
lavorare con i parenti permettendo al negozio di rimanere attivo.

Dopo la Prima guerra mondiale, Luigi investe in una nuova machina di torrefazione che gli
permette di crescere e diventare una piccola impresa. È nel 1927 che viene fondata l'azienda
Luigi Lavazza. Lavora sempre in famiglia con moglie e 3 figli, tutti e 5 sono i soci fondatori.
Hanno sviluppato un tipo di packaging composto da due strati di carta, il Pergamin. Questo
tipo di confezione consente una migliore conservazione del caffè. Grazie a questo, la famiglia
ha potuto acquistare più caffè e conservarlo più a lungo. Questo fu l'inizio della confezione
che conosciamo ancora oggi.

Dopo la Seconda guerra mondiale i Lavazza hanno la buona idea di concentrarsi sulla vendita
di caffè confezionato e non più sfuso.

Nel 1947 arriva il primo logo Lavazza con la lettera A centrale più grande delle altre stampato
sulle confezioni. È una caratteristica che è diventata iconica.

Nel 1949 Lavazza brevetta il primo imballaggio a forma di cilindro. A questo punto il caffè viene
confezionato per la prima volta sottovuoto. Questa tecnica permette di conservare più a lungo
la qualità e l’aroma del caffè.

Negli anni '50 l'azienda è in piena espansione. Cresce la sua produzione e diventa la più grande
azienda in Italia nel settore. Lavazza lancia la sua prima campagna pubblicitaria alla radio e nei

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giornali con il nuovo slogan “Miscela Lavazza, paradiso in tazza”. Sette anni dopo, Lavazza
diventa la più grande impresa italiana nel settore del caffè.

Oggi, con oltre 27 miliardi di tazzine consumate ogni anno in tutto il mondo, Lavazza rimane il
primo produttore. L’azienda, con suoi 4 Milla collaboratori, esporta il suo caffè prodotto in 9
fabbriche di cui 3 in Italia, in 140 paesi.

4.3. Illy

La storia del famoso caffè Illy inizia nel 1933. Francesco Illy, di origine ungherese, arriva a
Trieste e crea la sua attività di importazione di caffè. Appena un anno dopo, ha inventato un
rivoluzionario processo di pressurizzazione per il confezionamento dei suoi prodotti. Questa
tecnica preserva la qualità degli aromi e la freschezza del caffè, che gli permette di esportare
le sue confezioni di caffè in paesi lontani.

Nel 1901 Luigi Bezzera deposita un brevetto e realizza una macchina la cui particolarità è
quella di produrre velocemente piccoli caffè singoli. Pensava che le pause caffè dei suoi
dipendenti fossero troppo lunghe. Questa macchina è considerata la prima macchina
espresso. La prima commercializzazione iniziò nel 1905 ad opera di La Pavoni che acquistò il
brevetto da Bezzera.

Nel 1935 Illy sviluppa la "Illetta". È la prima macchina espresso professionale, quindi ad alta
pressione, che è l'antenata della moderna macchina per espresso. Queste innovazioni sono
l'inizio del loro successo familiare.

Nei primi anni '50 entra in azienda il figlio Ernesto, laureato in chimica. Spinge la ricerca
scientifica e tecnologica e crea persino un laboratorio in azienda. L'azienda si espande sempre
di più e inizia a vendere confezione più piccole di caffè macinato per il consumo domestico.

Nel 1974 Illy propone per prima le cialde, monodosi di caffè. Il successo di questa azienda
familiare è ancora attuale, con Andrea, nipote del fondatore, alla guida. Un successo che si
spiega con una costante innovazione e un posizionamento di alta gamma del saper fare
italiano. Il suo principale obiettivo è sempre stato quello di proporre il migliore caffè al mondo.
Questo caffè è composto di un misto 100% Arabica fatto su base delle nove migliori varietà
che sono state selezionate da “assaggiatori professionisti”.
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Gli aspetti ecologici ed etici fanno parte dei valori dell’azienda Illy. Infatti, la società premia i
produttori che rispettano al meglio l’ambiente con delle pratiche sostenibili.

Oggi Illy rappresenta 8 milioni di tazze di caffè al giorno in 140 paesi servite nei bar, ristoranti,
alberghi e case private. Quindi rimane presente sia sul mercato professionale che privato.
4.4. Conclusione

Il caffè è parte integrante della cultura italiana. Sono tra i primi più importanti consumatori
di caffè in Europa con un consumo di quasi 6 chili all'anno per persona. L'Italia è anche il
secondo importatore di caffè crudo, dopo la Germania. Gli 8 milioni di sacchi importati
all'anno provengono principalmente dal Brasile e dal Vietnam.
Il mercato del caffè oggi è molto competitivo. Marchi italiani come Lavazza, Illy, Vergnano,
Kimbo etc., sono conosciuti in tutto il mondo e sono il simbolo del saper fare Made in Italy.
5. Bibliografia

Fonzo, Erminio. 2022. “Il Consumo E La Produzione Di Caffè Nel Mondo E La Storia Della
Bevanda.” Geopop. Geopop. August 14, 2022. https://www.geopop.it/il-consumo-e-la-
produzione-di-caffe-nel-mondo-e-la-storia-della-bevanda/.

Sanges, Flavia. 2021. “Le Origini Del Caffè Tra Mito E Realtà.” Si Parte Dopo Il Caffè. Si parte
dopo il caffè. January 31, 2021. https://sipartedopoilcaffe.com/le-origini-del-caffe-tra-mito-
e-realta/.

“Celebrities - Florian Venezia 1720.” 2022. Florian Venezia 1720. October 31, 2022.
https://caffeflorian.com/florian-people/celebrities/.

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