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Storia del caffè in

Italia
Il caffè è stato introdotto per
la prima volta in Europa
sull'isola di Malta nel XVI
secolo

Domenico Magri menzionò


nella sua opera Virtu del
Kafé  "Turchi, abilissimi
artefici di questo intruglio".
Venezia

Nel 1720 apre il Caffè Florian

Nella commedia “La Bottega del Caffè” di Carlo Goldoni, Ridolfo sostiene: “una
volta correva l’acquavite, adesso è in voga il caffè”.
Trieste

Alla fine dell’800 a Trieste esisteva una vera e proprio economia


che girava intorno al caffè:
 66 ditte di importazione e commercio;
 4 aziende per la lavorazione;
 circa 10 torrefazioni;
  60 botteghe del caffè.

Nel 1904 venne aperta la Borsa del caffè proprio a Trieste.

Oggi Trieste è famoso il suo TOUR DEI CAFFÈ:


Il Caffè Tommaseo
il Caffè degli Specchi
il Caffè Stella Polare 
l’Antico Caffè San Marco 
Il Caffè degli Specchi
Napoli

Il caffè divenne presto protagonista a


Napoli, dove veniva preparato con grande
cura nella "cuccumella"

La pratica del caffè sospeso (l'atto di


pagare in anticipo un caffè da consumare
dal prossimo cliente)

Luciano De Crescenzo un caffè "dato da


un individuo all'umanità "
Vi piace il caffè? Ringraziate Papa Clemente VII
Il caffè è quasi da sempre un simbolo nazionale

Un passo fondamentale nella storia del caffè


a Napoli fu compiuto con l’invenzione, nel
1819, della Cuccumella.

Nel 1902, a Milano, nacque invece l'espresso,


grazie all'invenzione dell'ingegner Luigi
Bezzera.

Nella moka, infine, messa a punto


dall'imprenditore Alfonso Bialetti nel 1933,
l'acqua portata a ebollizione sale dal basso.

Se volete testarne l'efficacia tenete conto delle parole del filosofo


Montesquieu: «Il caffè ha la facoltà di indurre gli imbecilli ad agire
assennatamente»
Cosa rende così buono e così famoso il caffè italiano?

Il caffè è diventato uno dei simboli del


Made in Italy.

-la tostatura dei chicchi di caffè,


cosiddetta “intensa”.

-la macinazione del caffè.


«Il caffè non è solo la bevanda corroborante più amata dagli
italiani, ma un tonico per tutta l’economia del Paese. Perché
l’espresso italiano, che sia nera tostata e macinata, che siano le
macchine da bar e domestiche o che siano gli impianti di
packaging per sacchetti e capsule vanta primati mondiali
indiscussi e un business, lato produzione, attorno ai 5 miliardi
di euro, con un grande potenziale inespresso oltreconfine: è un
Made in Italy che ha in sé i connotati di autenticità, qualità,
tradizione e lifestyle, fattori che aprono alle nostre aziende le
porte dei mercati globali» (st.ilsole24ore.com, «La filiera italiana del caffè vale 5
miliardi» di Ilaria Vesentini, 21.11.2016)

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