Sei sulla pagina 1di 3

carmillaonline.

com

http://www.carmillaonline.com/2015/09/07/roma-underground/

Roma underground
di Luca Cangianti
Laura Mancini, Roma underground. Una guida anticonformista e low cost,
Imprimatur, 2015, pp. 265, 15.00)
Il turismo il viaggio ai tempi del capitalismo. Non a caso nasce
convenzionalmente nella prima met dellOttocento grazie ai primi pacchetti
realizzati da Thomas Cook in Inghilterra. Tipico del turismo la sua
riconduzione alla dimensione del tempo libero e la sua estensione temporale
limitata, ma reiterabile. Lesperienza del viaggio cos pu divenire merce,
democratizzarsi e consentire a un numero crescente di persone di
raggiungere destinazioni una volta riservate solo ai giovani nordeuropei ricchi,
che intraprendevano il grand tour attraverso lItalia e la Spagna, ai pellegrini,
ai soldati e ai marinai inviati in spedizioni belliche o commerciali.
Tuttavia la mercificazione dellesperienza del viaggio porta inevitabilmente
con s svariati orrori quali le palle di vetro con il Colosseo miniaturizzato, i
centri storici ridotti a mall, le finte osterie con i fiaschi di vino impagliati, le
paste precotte e mantecate con litri di panna. Roma, come sa chiunque abbia
passeggiato tra Piazza di Spagna e il Panteon, selvaggiamente devastata
da tali fenomeni. Fortunatamente Laura Mancini, nella nuova edizione 20152016 di Roma Underground, insegna come evitare tutto ci, svelando il lato anti-turistico e alternativo della
Capitale.
La guida contiene una ricca sezione dedicata a ventuno
centri sociali. Oltre a essere punto dincontro per larga
parte dellantagonismo romano, queste strutture coltivano
orti urbani, allestiscono ciclofficine, difendono i diritti dei
migranti, dei precari e delle donne, ospitano convegni e
seminari sulle esperienze politiche bolivariane e curde. I
centri sociali permettono di stare insieme, di ballare tango
e mangiare prodotti sani a prezzi popolari. Si tratta quindi
di luoghi che nella geografia urbana costituiscono una rete
di solidariet umana e politica fondamentale rinnovando
lesperienza delle cameracce emiliano-romagnole e delle
associazioni culturali proletarie ottocentesche frequentate
dallo stesso Karl Marx (cfr. Carmilla, 24.4.2014). Tra le
iniziative citate pi belle (quasi poetiche, si potrebbe dire)
Il Lago Ex Snia nel quartiere Prenestino
va senzaltro ricordata quella dellEx Snia che, fra le altre
cose, ha intrapreso una lotta vincente per la
riappropriazione di un vero e proprio lago dalle acque purissime. Questo, paradossalmente, nato dallo
sfondamento accidentale di una falda acquifera durante le opere di speculazione edilizia per la costruzione di un
centro commerciale.
I bar sono un altro luogo di costruzione di reti sociali generalmente invisibile allo sguardo turistico: La vita
quotidiana, specie del lavoratore dipendente o dello studente itinerante, obbligato a una lunga giornata fuori casa,
viene scandita da frequenti ma fulminee soste al bar. Ogni bar ha i suoi frequentatori, di conseguenza questi
esercizi sono un osservatorio privilegiato di antropologia metropolitana: il Bar dei Belli a San Lorenzo un
crocevia di gente, teatro di prime colazioni e ultimi amari, luogo di scontro tra malandrini e incontro tra fanciulle
in ritardo; nel cortiletto del Bar Marani a via dei Volsci, davanti a Radio Onda Rossa, la storica emittente

dellautonomia romana, continuano a sgranocchiare patatine e a sorseggiare Peroni tutte le generazioni di attivisti
dagli anni settanta a oggi; di contro al Bar del Fico, vicino a Piazza Navona, si riuniscono i gaggi (spacconi, in
romano) esibendo leggins e audaci ciuffi.
La guida elenca poi le associazioni culturali pi attive, le librerie indipendenti con esperienze di militanza
antagonista pluridecennale (es. Anomalia a San Lorenzo), quelle dove possibile acquistare libri di piccole case
editrici anche a notte fonda (es. Fahrenheit 451 a Campo de fiori) o luoghi ad alto tasso di creativit come il Caf
Libreria Giuf che organizza il campionato di biliardino letterario. Molto utile anche la sezione sulle biblioteche,
con indirizzi inaspettati come quello dellElsa Morante di Ostia che offre agli utenti unesotica vetrata che d
direttamente sulla spiaggia.
Da cittadina romana afferma lautrice nella sezione
dedicata al cibo ho sempre pensato con disappunto a
tutti quei turisti che alla cieca siedono ai tavolini di
ristoranti assassini, trangugiando a mezzogiorno una
pizza di gomma o qualche altra immonda zozzeria. La
trappola per turisti una piaga che affligge anche altri
Paesi, ma qui rasenta la bestialit: carbonare con la
panna, spaghetti scotti, un continuo attentato mosso ai
piatti di centinaia di tedeschi e spagnoli privati del piacere
di un buon pasto, e spesso salassati al momento del
conto Le trattorie romane sono spartane, offrono un
numero dei piatti limitato a un prezzo onesto, solitamente
Opera di Gary Baseman per il cinquantenario del rastrellamento
vi si arriva per passaparola analogico. Seguono quindi
del Quadraro
alcuni indirizzi di osterie e di altri luoghi dove si svolgono i
riti romani collegati allo spuntino come quello del trancio
di pizza al Forno di Campo de fiori dopo le manifestazioni o quello dei cornetti notturni appena sfornati a via
Albalonga, nei pressi di Piazza Re di Roma. La guida illustra alcune esperienze di produzione biologica come
quella di Agricoltura Nuova del quartiere Spinaceto, una cooperativa fondata nel 1977 grazie alloccupazione di
uomini e donne che rivendicavano il diritto a lavorare la terra, creando unalternativa di impegno e di reddito o
come gli Orti Urbani della Garbatella e Eutorto allArdeatino. In questultimo caso i cassintegrati dellEutelia si
sono reinventati un percorso di creazione di reddito riuscendo a farsi dare in gestione gli orti dellistituto agrario
presente nel quartiere.
Sotto la superficie leggiadra e umoristica, Mancini dispiega uno sguardo fortemente sociologico. A tratti sembra
quasi che a scrivere sia un Simmel edonista e scanzonato: Il garbatellaro caratterizzato da forte senso di
appartenenza, spesso conduce una vita ritirata nellisola felice del proprio quartiere; Pigneto fortemente
connotato dagli studenti fuorisede e dalla comunit senegalese, il testaccino doc vive nel suo quartiere da pi di
sette generazioni, parla ad alta voce, fa la spesa al mercato e ha il motorino perch non si trova parcheggio,
Monti modaiolo e hipsterone, Piazza Mancini il regno della comunit peruviana. Vengono infine citate mete
solitamente irraggiungibili per i turisti come la Certosa e il Mandrione, oasi di romanit alternativa, tra baretti,
gastronomia casareccia e libreriole.
Anche se sceglie di non approfondire la storia e i dibattiti politici che appartengono a molti dei luoghi descritti,
lautrice interna culturalmente ed emotivamente al mondo che descrive. Per chi fosse interessato a conoscere
pi in dettaglio il versante storico-politico dei quartieri romani pu integrare la lettura di Roma underground con
Guida alla Roma ribelle di Rosa e Viola Mordenti, Lorenzo Sansonetti e Giuliano Santoro (Voland, 2013, pp. 384,
16.00).
Mancini riserva unattenzione particolare ai nuovi progetti di urban art come MURo. Si tratta di uniniziativa che ha
trasformato una parte del Quadraro in un museo darte contemporanea a cielo aperto. Da vedere sicuramente il
graffito di Gary Baseman, realizzato a Largo dei Quintili nel giorno del cinquantenario del rastrellamento
nazifascista avvenuto nella zona. Uniniziativa simile, anche se meno collegata alla specifica storia del quartiere,
quella animata dalla galleria Wunderkammern a Torpignattara, mentre a Ostiense, allangolo tra via del Porto
Fluviale e via delle Conce, possiamo osservare il palazzo dai volti colorati dipinto da Blu e, a via del Porto
Fluviale, unenigmatica ragazza realizzata da Axel Void che ci rivolge le spalle. Sulla stessa via, a pochi passi dal

Ponte di Ferro, abbiamo lopera di Agostino Iacurci, Fish n kids. Anche il quartiere di Tormarancia infine ospita
venti palazzine popolari dipinte ognuna da uno street
artist.
Roma underground uno strumento di legittima difesa,
estetica e di vita quotidiana, per chi visita la Capitale, ma
anche per chi ci vive e vuole avventurarsi per la citt
senza pentirsene amaramente. un libro tanto pi
necessario per i ribelli provenienti da altri parti dItalia che
in mancanza di amici romani rischiano facilmente di
ritrovarsi circondati da ci che normalmente rifuggono
come la peste. Sarebbe infine un grande gesto di
solidariet internazionalista prevedere in tempi brevi la
traduzione della guida nelle principali lingue europee.

Fish n kids di Agostino Iacurci, in via del Porto fluviale

Potrebbero piacerti anche