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CASO E. MARINELLA.
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3 Documento A. (presente)
4 Storia – Tradizione sartoriale
5 Source: www.emarinella.com
6 Napoli, Via Riviera di Chiaia, 1914. Una piccola bottega di 20 metri quadrati, un grazioso salotto di
7 élite dove trovare autentici tesori di raffinatezza e di gusto, si affaccia per la prima volta sul lungomare
8 più affascinante d’Italia, luogo di passeggio dell’alta società partenopea dell’epoca.
9 Eugenio Marinella, che aveva fortemente voluto quel piccolo angolo di Inghilterra nel cuore di Napoli,
10 non poteva saperlo ma aveva appena scritto l’inizio di una delle più gloriose storie della grande sartoria
11 napoletana.
12 La filosofia Marinella, tramandandosi di padre in figlio, ha percorso più di 100 anni di storia seguendo e
13 adattandosi ai cambiamenti della moda pur mantenendo sempre esclusività ed eleganza originari.
14 Da sempre le cravatte vengono realizzate, rigorosamente a mano, nel laboratorio napoletano ubicato
15 sulla Riviera di Chiaia a pochi passi dal negozio. Le sarte ogni giorno realizzano 150 cravatte seguendo
16 specifici passaggi di lavorazione.
17 Le pregiate sete, sin dalla fondazione, sono stampate a mano in Inghilterra in esclusiva per E. Marinella.
18 Oggi l’azienda, capeggiata da Maurizio Marinella e suo figlio Alessandro, vanta di punti vendita diretti a
19 Roma, Milano, Londra, Tokyo e corner shop presso alcuni dei più importanti departement stores del
20 mondo: Bergdorf Goodman a New York, Santa Eulalia a Barcellona, le Bon Marché Rive Gauche a
21 Parigi.
22 A Napoli il piccolo negozio rimane ancora oggi esattamente come era all’epoca: i mobili antichi,
23 l’armadio che diventa camerino, il bagno nascosto dietro un espositore, le vetrine tonde, tutto realizzato
24 e incastrato in maniera congeniale da rendere quei 20mq un museo dove poter vivere un’esperienza
25 d’acquisto esclusiva. Aperto tutte le mattine alle 6:30, accoglie appassionati di cravatte e turisti che
26 arrivano da ogni parte del mondo. Sfogliatelle e caffè caldi allietano le inevitabili attese soprattutto nei
27 periodi natalizi.
28 Le sete inglesi, la passione per lo stile, la scrupolosa attenzione alla qualità delle materie prime, la
29 maestria delle sapienti mani delle sarte napoletane, la disponibilità e il calore umano trasmesso
30 rappresentano, allora come oggi, il segreto del brand partenopeo che ha fatto delle sue cravatte un
31 simbolo di eleganza nel mondo.
32 Ogni cravatta E. Marinella viene realizzata a mano, una per una, trasformando i pregiati tessuti inglesi
33 in una piccola opera d’arte.
34 Ogni passaggio viene eseguito e curato in ogni minimo particolare dalle espertissime mani delle nostre
35 sarte: dal taglio del tessuto alla stiratura, dalla fodera alla cucitura, fino all’arrivo nei cassetti dei nostri
36 negozi di tutto il mondo.
37 Nel nostro laboratorio, a due passi dallo storico negozio di via Riviera di Chiaia, sembra che il tempo si
38 sia fermato. La magia della vera sartoria napoletana prende vita ogni mattina efondendosi con l’eleganza
39 britannica realizza fino a 150 esclusive cravatte nell’arco di una giornata.
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42 Documento B. (2016)
43 Tutto cominciò 102 anni fa...Questa di Marinella è la storia vera
44 Source: http://www.ilgiornale.it/news/tutto-cominci-102-anni-fa-questa-marinella-storia-vera-1327411.html
45 Da centodue anni mette «il cappio al collo» ai personaggi più famosi d'Italia e del mondo. Un «cappio»
46 di lusso che è sinonimo di eleganza, distinzione e raffinatezza, quello che trasforma una cravatta
47 comune in una creata da E. Marinella, fiore all'occhiello della Napoli creativa che unisce tradizione
48 sartoriale e innovazione. «Non è stato facile curare e far conoscere in tutto il mondo il nostro marchio
49 in una realtà difficile come Napoli - sottolinea Maurizio Marinella, incontrastato e affabile anfitrione
50 della maison fondata da nonno Eugenio nel 1914 - ma siamo riusciti a mantenere il nostro prodotto di
51 altissima qualità unendo artigianato sartoriale e innovazione».
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1 Inutile girarci intorno, la cravatta di Marinella è un oggetto di culto che diventa ogni giorno più
2 prezioso, tanto che il suo giro di affari si allarga continuamente. «Siamo presenti sul mercato di tutto il
3 mondo ma certi risultati stupiscono prima di tutto noi stessi. Per esempio il successo, imprevisto, che
4 stiamo riscuotendo adesso in Malesia, roba da non credere. Dopo il Giappone e gli Stati Uniti sta
5 diventando sempre più importante per noi». Allo storico negozio di Napoli si sono aggiunti i due di
6 Milano, quello a Londra nel cuore di ST. James e alcuni «corner» sparsi per il mondo (ad es. Barcellona,
7 Parigi e New York) per distribuire le preziose sete della Casa, ma i clienti più sofisticati scelgono
8 appositamente le stoffe preferite e si fanno fare la cravatta su misura e personalizzata. «È il servizio che
9 ci distingue da tutti e ci permette di soddisfare il gusto del cliente più esigente facendolo sentire
10 protagonista della sua scelta».
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12 Proprio per accontentare i clienti più esigenti e per unire le radici alla contemporaneità Marinella lancia
13 in questi giorni una nuova serie di inimitabili cravatte per i veri appassionati del genere. È la collezione
14 «Archivio», creata da pezzi unici realizzati con fantasie originali create tra il 1930 e il 1980. Le cravatte,
15 stampate su seta poi lavorata a mano, rappresentano l'intera storia e l'evoluzione nei decenni di
16 Marinella, e ciascuna di esse è segnata sul retro con l'anno di nascita; si potrà così scegliere tra le
17 fantasie anni Trenta, i disegni «Paisley» anni Quaranta o quelli «cachemire» del periodo successivo,
18 rigorosamente vintage ma splendidamente attuali. Le fantasie sono state ritrovate da Maurizio Marinella
19 durante uno dei suoi viaggi inglesi a Maxfield, dove il nonno Eugenio e poi il papà Luigi si recavano
20 personalmente per scegliere le fantasie per le loro cravatte e camicie (l'azienda è nota anche per
21 l'abbigliamento maschile in generale - dai maglioni di cachemire alle scarpe - compresi gli accessori che
22 vanno dai gemelli all'acqua di colonia). La classe italiana unita alla tradizione inglese (tutta la boutique di
23 Napoli è stata fatta da Eugenio Marinella con materiali inglesi, compresi gli stipiti delle porte) ha creato
24 questi pezzi unici (anche questi naturalmente possono essere fatti su misura scegliendo la stoffa) di cui
25 Marinella va giustamente fiero. «Sono una specie di album di famiglia, un viaggio tra passato e presente
26 che va oltre il semplice capo d'abbigliamento. È un pezzo della nostra storia e in parallelo della storia
27 della moda e del gusto. È stato commovente trovare questo tesoro nascosto, una testimonianza
28 tangibile della nostra lunga tradizione. Non ho potuto fare altro che utilizzare queste fantasie per dare
29 vita a una collezione unica e irripetibile, un vero must per gli amanti della moda e del vintage. La
30 cravatta diventa testimonianza tangibile, per noi e per chi la indossa, del legame tra passato e futuro».
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32 Un passato e futuro che sono strettamente legati anche dai personaggi famosi che hanno indossato le
33 cravatte di Marinella. «L'elenco sarebbe infinito e spazia da tutti i nostri Presidenti della Repubblica, da
34 De Nicola a Mattarella a Napolitano, che è sempre stato un nostro affezionatissimo cliente, passando
35 per Berlusconi, che quando era Presidente del Consiglio ne comprava centinaia alla volta - facendosi
36 fare anche scatole apposite - per sé e da regalare ai vari capi di Stato. Mio padre e mio nonno
37 rifornivano Eduardo De Filippo e Totò. Eduardo si faceva fare persino delle maglie di lana da mettere
38 sotto gli abiti e dei mutandoni pesanti perché era molto freddoloso. Mio padre diceva che nessuno
39 portava lo smoking con il portamento di Totò. La maggior parte degli attori e dei personaggi stranieri
40 vengono da noi o ci contattano e si fanno fare o comprano le cravatte. Ricordo uno dei miei primi
41 clienti fu un Helmut Berger molto giovane».
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43 Una cravatta dunque che è un segno distintivo più che un capo d'abbigliamento, e infatti la serie
44 «Archivio» sta già andando a ruba nei negozi (dove costa 180 euro al pezzo) e Marinella dovrà presto
45 provvedere a rimpinguarla per soddisfare le esigenze degli aficionados che già si sfidano a colpi di
46 annate, senza dimenticare i superclassici della collezione standard, che tra regimental, microfantasie e
47 mille colori continuano a dettare la linea della moda elegante per l'uomo e del buon gusto.
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50 Documento C. (2013)
51 Intervista a Maurizio Marinella.
52 Source: http://www.fashionnewsmagazine.com/web/2013/03/20/intervista-a-maurizio-marinella/

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1 Patron della Maison E.Marinella. Una Maison tutta partenopea che non ha bisogno di presentazione.
2 Passione, tradizione, stile ed eleganza tramandate di padre in figlio da tre generazioni, l’hanno resa una
3 delle eccellenze Made in Italy più conosciute al mondo per le sue cravatte. Maurizio
4 Marinella accoglie nel suo showroom Fashionnewsmagazine, con uno charm da vero gentleman
5 napoletano di alta classe, per rispondere ad alcune domande.
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7 Quando ha cominciato a respirare l’aria della Maison?
8 Ricordo che all’età di otto anni, come d’abitudine e tradizione, si trascorreva la domenica a casa del
9 nonno e, in una di queste giornate, mio nonno decise che era giunto per me il momento di respirare
10 l’aria della Maison. Dopo un po’ però fui stufo di stare nel negozio e decisi di dedicarmi alle consegne a
11 domicilio. E così, con le prime mance arrivarono le prime gratificazioni e da lì cominciai ad avere la
12 passione di famiglia che mi anima ancor oggi, ogni giorno.
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14 La moda è in continuo mutamento ed ha subito nei decenni, sia per l’uomo sia per la donna,
15 evoluzioni molto evidenti. I suoi prodotti, invece, sembrano restare al di fuori di questi
16 cambiamenti ed essere sempre apprezzati. Qual è il segreto di questo successo?
17 Ci sono stati pochi cambiamenti nel nostro stile, forse è questo il segreto del nostro successo. Abbiamo
18 sempre puntato sulla qualità del prodotto. Fin dal principio ci siamo dedicati esclusivamente alle
19 cravatte in tessuto inglese pensando esclusivamente a un pubblico maschile, raffinato e di classe. Da
20 allora abbiamo conservato queste caratteristiche principali nei nostri prodotti. Solo negli ultimi dieci
21 anni abbiamo introdotto anche pelletteria e foulard da donna. Il nostro resta un negozio maschile, ma
22 con un occhio particolare alle donne.
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24 Secondo lei la semplicità è ancora sinonimo di eleganza?
25 Sicuramente. Il classico è per noi sinonimo di eleganza e cerchiamo di proporlo ogni volta in chiave
26 moderna senza mai abbandonare il buon gusto nella scelta accurata della qualità dei tessuti e delle
27 fantasie.
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29 Stile ed eleganza cosa sono per lei e come si vivono?
30 Ho vissuto l’eleganza di tre generazioni, ci sono cresciuto dentro e ho conosciuto anche la nobiltà
31 napoletana e personaggi famosi come: Totò, De Sica, Mastroianni, l’avvocato Agnelli. Questi
32 personaggi erano eleganti in maniera naturale, senza forzature. Anche se avessero indossato abiti lisi,
33 sarebbero stati comunque eleganti, poiché lo erano soprattutto nel loro portamento.
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35 Quali sono i cardini principali alla base delle sue scelte stilistiche?
36 Possiamo dire che siamo per metà inglesi e per metà napoletani. Qualità e precisione dei dettagli sono
37 alla base della nostra produzione, ma non trascuriamo la fantasia, la creatività.
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39 Cosa si nasconde nel dettaglio di una cravatta E. Marinella?
40 Sicuramente il tessuto di seta, l’interno di lana pregiata. Inoltre, la cravatta è realizzata in sette pieghe, il
41 quadrato è piegato sette volte verso l’interno, così da darle una consistenza incomparabile, è esclusiva la
42 sua manifattura che la rende inimitabile. Inoltre, nei colori e nei disegni si racchiudono i pregi più
43 visibili. Il mondo é pieno di cravatte, ma la cravatta E. Marinella ha un valore inconfondibile.
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45 Qual è la nazione con cui ama confrontarsi per la realizzazione dei tessuti?
46 Londra ispira continuamente le mie scelte nella realizzazione delle stampe e quindi delle cravatte.
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48 Londra e Napoli: stili e vite diversi, nell’abbigliamento cosa la colpisce di una e cosa dell’altra.
49 Di Londra mi piacciono la storia e la tradizione; di Napoli invece la pazzia, il colore, l’irrazionalità. Un
50 mio amico ha scritto un libro in cui dice: “Dove finisce la logica, inizia Napoli”.
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52 E.Marinella è … ?

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1 E.Marinella é una bella storia: un miracolo. E’ una storia di apprezzamenti che va avanti da novantanove
2 anni. L’anno prossimo festeggeremo i cent’anni e mi lasci dire che portare avanti un’azienda nel mondo
3 è difficile. In Italia è complicatissimo, ma farlo a Napoli è ai confini della realtà. Noi ci siamo riusciti
4 con grande successo grazie alla nostra passione e abbiamo ancora voglia di dimostrare che esiste una
5 Napoli eletta. Teniamo a festeggiare i nostri cent’anni invitando personaggi famosi: capi di Stato,
6 Ministri, Autorità. E ci auguriamo di far vivere così una giornata di respiro internazionale alla nostra
7 amata Napoli.
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10 Documento D. (2013)
11 Marinella rifiuta 85 milioni dall'India per vendere l'azienda
12 Il re delle cravatte Marinella resta a Napoli: respinti dall’India 85 milioni.
13 L'offerta choc è arrivata da una holding indiana pronta a rilevare il famoso brand napoletano
14 Source: http://chiaia.napolitoday.it/chiaia/marinella-cravatte-85-milioni-india.html
15 Napoli ha rischiato di perdere anche l’azienda del re delle cravatte Maurizio Marinella, che è stato
16 raggiunto da un’offerta, che a molti appariva come irrinunciabile: 85 milioni di euro da una grossa
17 holding indiana per rilevare il prestigioso brand.
18 Marinella interviene per chiarire la situazione, spiegando di essere contento dell’apprezzamento che
19 riscuote il suo marchio anche all’estero, ma di non sentirsela di cedere l’azienda, che tra l’altro nel 2014
20 festeggerà i 100 anni di vita.
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23 Documento E. (2014)
24 INTERVISTA - Maurizio Marinella, l'uomo che ha "preso per il collo" i potenti della Terra
25 Source: http://www.nannimagazine.it/articolo/9592/intervista-maurizio-marinella-l-uomo-che-ha-preso-per-il-collo-i-potenti-della-terra
26 Un "miracolo napoletano": così l'imprenditore famoso nel mondo per le sue cravatte definisce l'attività di famiglia. Tante
27 soddisfazioni ed un rimpianto: veder morire l'artigianato partenopeo e italiano che "potrebbe offrire grandi opportunità di
28 lavoro"
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30 L'imprenditore Maurizio Marinella è la terza generazione della ditta napoletana che, nel mondo, è
31 semplicemente 'la' cravatta. In questa intervista ci racconta un po' della storia imprenditoriale di famiglia
32 - iniziata dapprima con il 'corredo da matrimonio per l'uomo' e successivamente con la cravatta ed i
33 foulard -, delle tante soddisfazioni e di un rimpianto in particolare, quello di veder morire l'artigianato
34 partenopeo e italiano che, dice, "potrebbe offrire grandi opportunità di lavoro".
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36 Marinella, di cravatte quante ne vende?
37 "Quante potrei, dovremmo dire: 900 al giorno, contro le 160 che effettivamente vendiamo. Di più non
38 vogliamo farne, perché ogni pezzo deve essere curato a mano dalle 22 signore che lavorano per noi. E
39 poi non vediamo online, il cliente deve fisicamente venire qui, è importante conoscerlo, fargli
40 comprendere e apprezzare il nostro modo di lavorare".
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42 Questa è una strategia di marketing?
43 "Guardi, se mi interessassero davvero i fatturati e gli utili, agirei in tutt'altro modo. Nel solo corner di
44 New York abbiamo richiesta per 300 cravatte al giorno e ne vendiamo 70, è stato calcolato che su
45 alcuni pezzi potremmo applicare un prezzo fino a 600 euro e soprattutto avrei accettato un'offerta che
46 ho appena ricevuto per rilevare l'azienda, considerato quanti soldi mi hanno proposto. Ho tenuto una
47 lezione alla Bocconi in cui sono stato studiato come caso di successo che ha contraddetto tutte le regole
48 di economia aziendale insegnate dall'università: ragazzi e professori erano molto divertiti e stupiti. Il
49 nostro è un miracolo napoletano, come dico spesso".
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51 Perché fa questo mestiere, se non per guadagnare?

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1 "Perché è la mia vita e perché siamo un'immagine di Napoli e del Sud diversa da quella negativa che
2 purtroppo diamo molto spesso in Italia e soprattutto nel mondo. Ho cominciato a lavorare ad otto
3 anni, o meglio, a frequentare il negozio, perché in realtà non mi facevano fare nulla, portavo i compiti
4 in negozio e guardavo i bambini che giocavano davanti, invidiandoli e piangendo. Poi cominciai a fare
5 le consegne raggranellando qualche mancia, ovviamente mi guardavo bene dal dire chi fossi, e il primo
6 segnale l'ho dato qualche anno dopo, da ragazzo, quando ho convinto mio padre a comprare qualche
7 maglione di colori diversi dai soliti e proprio quelli scelti da me sono stati i più venduti. Con la morte di
8 mio nonno, poi, cominciai a seguire l'attività in modo costante: la prima trattativa la feci a Parma, dai
9 Barilla, tornando con le ordinazioni e l’auto piena di pasta. Mi sono preso qualche anno solo per la
10 pallanuoto, giocando in serie A".
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12 Una strada segnata?
13 "In qualche modo sì, ero l'unico maschio, mia sorella non era interessata. Ma non pensi a una strada in
14 discesa: mio nonno agli inizi fu aiutato da una segnalazione di Matilde Serao sul 'Mattino' e dal fatto che
15 il suo negozio in piazza Vittoria, davanti alla Villa Comunale, era il punto d'incontro galante della
16 borghesia napoletana. Ma ci sono stati anche tempi molto difficili, le cose sono poi cambiate una decina
17 di anni fa, quando abbiamo aperto alcuni negozi - Milano, Lugano, Londra, Tokyo - e corner, e rilevato
18 lo spazio soprastante di 200 metri quadrati, che ci consente di ricevere più comodamente i clienti".
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20 La prossima generazione di Marinella?
21 "Ho un figlio ma non voglio che sia costretto come me a laurearsi in ritardo, prima completerà gli
22 studi".
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24 Crede nell'investimento in formazione, quindi?
25 "Credo che Napoli abbia nel suo artigianato una risorsa eccezionale, con botteghe che potrebbero dare
26 tanto lavoro, se i giovani fossero adeguatamente seguiti: ma non viene coltivata e ormai rischia di
27 morire. Ce ne accorgiamo noi stessi, fatichiamo a trovare ragazzi da avviare a quest’attività, eppure
28 Napoli è la capitale della disoccupazione. È una questione che ho provato a sollevare con gli uomini di
29 governo che ho conosciuto e avuto per clienti, purtroppo inutilmente".
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31 Marinella, va ricordato, ha preso per il collo molti 'grandi':
32 "I Savoia e tutti i presidenti della Repubblica, da Enrico de Nicola a Giorgio Napolitano, i Kennedy, i
33 Bush, Bill Clinton, Luchino Visconti e Aristotele Onassis, Ranieri di Monaco e Juan Carlos, Michail
34 Gorbaciov e il cancelliere Helmut Kohl, un gigante per il quale dovevamo fare pezzi più lunghi di 65
35 centimetri. E poi tanti politici italiani, da Giulio Andreotti a Silvio Berlusconi, che come è noto regala
36 sempre nostre cravatte. Un anno in cui era premier mi chiamò a Palazzo Chigi sotto Natale,
37 chiedendomene 2.500: riuscii a scendere a 700 e svuotai le scorte, ai clienti dovetti dare i buoni per
38 ritirarle in un secondo tempo".
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41 Documento F. (2015)
42 Intervista a Maurizio Marinella
43 Source: http://www.ufl-theinsider.com/demo/index.php?option=com_content&view=article&id=289:intervista-a-maurizio-
44 marinella&catid=143:insiders&Itemid=2306/
45 Leader mondiale nella produzione di cravatte, Marinella rappresenta un chiaro esempio di com’è
46 possibile fare impresa indipendentemente dal luogo e dalla prosperità del periodo storico.
47 La mission che ha permesso alla maison di divenire un’icona di stile ed eleganza a livello mondiale si
48 propone di conciliare una qualità eccellente con l’attenzione verso il cliente. Quest’ultima non si risolve
49 nella semplice esperienza d’acquisto, ma si prefigge di comprendere il singolo, accogliendolo e
50 riconoscendone la sua individualità.
51 Al di là di obiettivi specifici del settore, Marinella, alla vigilia del suo centunesimo anno, si è distinta da
52 qualsiasi competitor per aver sempre voluto dimostrare l’amore per la città in cui è nata e in più darne una
53 visione diametralmente opposta rispetto a quella che ormai quasi automaticamente siamo soliti

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1 associare a Napoli: “Devo tanto a questa città e penso sia stata una fortuna reciproca esserci trovati”, spiega con
2 entusiasmo, “con i nostri foulard cerchiamo di trasmetterne il calore, la passione e i colori ritraendo scorci celebri come il
3 chiostro di Santa Chiara. Vogliamo, inoltre, confermare che Napoli lavora e s’impegna al pari di tutte le altre città. Non
4 a caso apriamo tutti i giorni alle sei e mezza per permettere al cliente di acquistare in un contesto più tranquillo”.
5 È la volontà di soddisfare totalmente il cliente a permettere all’impresa di contemperare la tradizione
6 con la dinamicità contemporanea. Marinella si considera “felicemente poco tecnologica” giacché non
7 ritiene ancora l’e-commerce una valida alternativa ad una telefonata confidenziale o ad una relazione
8 diretta in boutique. Tuttavia, riesce a stare al passo con i tempi attraverso una costante ricerca di colori,
9 forme, accostamenti e tessuti sempre nuovi, oltre che di proposte strategiche. L’apertura temporanea di
10 un nuovo punto vendita interamente dedicato alla moda femminile è l’ultima grande sfida che si
11 propone, per cercare di dare un volto non più marginale alla linea da donna.
12 Sarebbe naturale aspettarsi che un’impresa leader del Made in Italy in ambito tessile dia un notevole peso
13 al marketing. Eppure Maurizio Marinella spiega come il successo del suo negozio sia, più che un
14 obiettivo premeditato strategicamente, frutto di un’inarrestabile campagna pubblicitaria indiretta.
15 “Abbiamo avuto la fortuna di essere arrivati al collo giusto al momento giusto. Tutti i Capi di Stato, da De Nicola a
16 Mattarella, dalla famiglia Kennedy a Sarkozy, da Putin ad Alberto di Monaco, così come grandi personaggi dello
17 spettacolo come Vittorio De Sica, Totò ed Eduardo De Filippo sono stati nostri testimonial”.
18 Negli ultimi trent’anni Marinella ha vissuto una crescita imprevedibile che le ha permesso di espandersi
19 anche all’estero e di potenziare la sua solidità aziendale. Nonostante ciò, un’eventuale quotazione in
20 Borsa al pari di tante imprese del medesimo settore non rappresenta un’esigenza imminente. I piani di
21 breve periodo sono rivolti, piuttosto, ad una ristrutturazione organizzativa generale e ad
22 un’implementazione delle ricerche di mercato al fine di cominciare a “fare scelte più ragionate, piuttosto che di
23 cuore” e di rendere l’attività quanto più attuale e coerente con l’ambiente esterno.
24 Non stupisce il fatto che il marchio sia sempre stato una preda appetibile per aziende di fama mondiale,
25 quali Louis Vuitton o Hermes, che continuamente presentano offerte a dir poco vantaggiose
26 richiedendone la cessione. Tuttavia, così come alla fine degli anni ’90 rifiutò un’offerta di circa cento
27 miliardi di lire, ancora oggi le motivazioni che spingono il re delle cravatte a portare avanti la geniale
28 opera del nonno sono da attribuire al cuore e continuano a sovrastare qualsiasi promessa
29 economica. “È difficile rinunciare a cifre così interessanti ma, pur avendo mille motivi per accettare, non riuscirei ad
30 immaginare niente di diverso da questo lavoro. Realizzare un sogno è frutto di sacrifici e rinunce. I giovani non dovrebbero
31 perdere le speranze perché fare impresa in Italia è difficile e a Napoli impossibile, ma solo finché lo pensiamo”.
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34 Documento G. (2016)
35 Marinella, “Cravatte inglesi a Chiaia niente e-commerce, toccate la seta”
36 La passione del nonno Eugenio per la moda d’oltremanica, il primo viaggio a Londra per importare in italia aquascutum
37 e brigg. Poi tessuti per cravatte. “Niente vendite online: chi ci vuole deve venire nei nostri negozi”
38 Source: http://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2016/07/11/news/marinella_cravatte_inglesi_a_chiaia_niente_e-
39 commerce_toccate_la_seta-143880410/
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41 Nel 2016 esistono negozi Marinella a Londra, Tokyo, Hong Kong, Lugano e non solo. I primi 6 mesi di
42 quest’anno il negozio ha realizzato un più 13% di vendite rispetto allo stesso periodo dell’anno
43 precedente. Il laboratorio produce 50 campionari l’anno e 200 cravatte al giorno. Eppure, in nessuno
44 dei circa 30 punti vendita, si respira un momento magico come l’alba del negozio napoletano. Lo
45 descrive Maurizio Marinella, classe 1955, amministratore unico della società e nipote di Eugenio:
46 «Apriamo alle 6,30 del mattino e per un paio d’ore offriamo sfogliatelle e caffè ai clienti che si provano
47 le cose in tranquillità, arrivano i turisti che aspettano l’aliscafo ed hanno tempo per conoscerci». E,
48 mentre quello che è il terzo rappresentante della famiglia Marinella si racconta, sembra di sentirli quei
49 profumi che si mescolano al fruscio della seta e ai rumori del porto: «Tutto è cominciato quando mio
50 nonno Eugenio inaugurò il negozio sulla Riviera di Chiaia, alla vigilia della prima guerra mondiale, la
51 posizione si rivelò strategica perché era davanti alla Villa Reale dove allora passeggiava l’alta società
52 napoletana con i ragazzi che guardavano le donne a cavallo».
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1 La scrittrice Matilde Serao, sulle pagine del Mattino, paragonò Marinella alle farmacie del paese dove ci
2 si riuniva per stabilire le sorti del mondo. Ma lanciare quello che oggi si chiama brand, allora non era
3 un’impresa facile. L’uomo elegante, per quei tempi, doveva vestirsi all’inglese. Così per l’intrepido
4 fondatore c’era una sola strada: Don Eugenio s’imbarcò su una nave per Londra in cerca di fornitori.
5 «Scelse e importò marchi importanti come Aquascutum e Brigg – ricorda Maurizio – quindi acquistò i
6 due atelier, uno molto grande per la fabbricazione di camicie e un altro più piccolo per le cravatte». Nei
7 primi anni l’attività principale della bottega era la camicia, allora regina del guardaroba maschile. Per
8 averle perfette Eugenio convinse alcuni artigiani camiciai a trasferirsi da Parigi così da insegnare ai suoi
9 operai l’arte della forbice. Vestirsi con eleganza per il mondo maschile era quasi un dovere: «Anche gli
10 uomini dovevano arrivare al matrimonio con un corredo fatto di 12 camice bianche e 12 azzurre e
11 naturalmente con i colli e i polsi di ricambio dello stesso colore». L’abbrivo dell’attività per Eugenio
12 Marinella fu insidioso. Se la vita cambiava le regole restavano vecchie: «Erano previste sanzioni per chi
13 importava dall’estero più della metà della merce. La qualità doveva essere maniacale con le cravatte
14 realizzate esclusivamente in sette pieghe, cioè con il quadrato piegato sette volte verso l’interno per dare
15 una consistenza perfetta». Comunque sia il negozio passò incolume attraverso due guerre, vide il
16 declino dell’antica nobiltà e la comparsa della borghesia e riuscì ad incassare la rivoluzione dei prodotti
17 americani. In questo mondo Maurizio ci entrò fin dal giorno dell’ottavo compleanno. «Mio padre e mio
18 nonno mi chiamarono in una stanza e mi dissero che l’indomani sarei andato in negozio perché dovevo
19 cominciare a respirarne l’atmosfera». Nonostante l’investitura Maurizio decise di laurearsi in economia.
20 La svolta per lui arrivò a 16 anni: quando sconvolse la famiglia che si arroccava sulla scelta dei classici
21 colori della maglieria: «Ruppi gli schemi, dissi basta alle tinte scure e proposi azzurro, giallo e rosso.
22 Andò benissimo e in poco tempo furono i prodotti i più venduti». A 18 anni puntò ad allargare la
23 clientela: «Con la mia 850 partii in direzione Parma per incontrare Pietro Barilla che, dopo avermi
24 ricevuto, mi riempì la macchina di prelibatezze». Ma era solo l’inizio. «La volta successiva andai a Roma
25 da Cossiga e il presidente mi presentò Andreotti. E fu proprio Cossiga a fare da involontario
26 testimonial regalando ai capi di stato i cofanetti Marinella». In Piazza Vittoria passarono Kennedy e
27 Mitterand, Sarkozy e Carlo D’Inghilterra. Putin e Gorbaciov. Anche il mondo del cinema subì la magia
28 della seta. Il primo ciak del film Maccheroni riprende un giovane Mastroianni che si reca proprio da
29 Marinella. Poi fu la volta di Luchino Visconti, Helmut Berger, De Filippo e Mastroianni. E ancora di
30 Totò e De Sica. Grazie a quell’equilibrio fra tradizione e qualità le domande dei clienti sono rimaste
31 tante anche oggi che la cravatta - dicono - vada meno di moda. «Riceviamo richieste quotidianamente
32 per circa 900 cravatte ma sfornare 4 mila capi non è il nostro obiettivo - spiega Maurizio - di ogni
33 modello ne facciamo solo quattro e produciamo 50 campionari l’anno».
34
35 L’e-commerce? Non se ne parla: «Molti ci scrivono che vivono lontano e vorrebbero acquistarle in
36 internet ma rispondo gentilmente che ognuno ha un problema nella vita, il loro è di non abitare vicino
37 ai nostri negozi». Nella maison lavorano complessivamente 70 persone. Per realizzare un modello,
38 rigorosamente a mano, ci vogliono 45 minuti e nulla è lasciato al caso. La crisi non sembra turbare gli
39 equilibri. «Il nostro fatturato, sino ai lavori di ristrutturazione di 5 anni fa, era il più alto al mondo per
40 metro quadrato. Oggi il fatturato è stimato oltre i 20 milioni di euro l’anno, le cravatte pesano al 60%
41 ma ci dedichiamo anche alla donna per cui realizziamo 12 foulard al giorno, orologi, pelletteria».
42
43 Per l’anno fiscale 2015, a seguito del lavoro di ristrutturazione dell’azienda, la Marinella srl ha registrato
44 un miglioramento reddituale netto di 5,7 punti percentuali e al livello di Ebidta di oltre 10 punti. Il
45 tempo è passato ma l’antico amore per l’Inghilterra non è mai finito. Anzi. Maurizio fa su e giù con
46 l’aereo in cerca di novità: «Pois, righe e fantasie. L’80% dei tessuti sono inglesi perché hanno un 36
47 once corposo e morbido». Ma perché ancora oggi una persona dovrebbe scegliere una cravatta
48 Marinella? La risposta è sicura: «Le nostre creazioni hanno una fattura esclusiva con interno di lana e
49 cotone doppiato che garantisce il risultato perfetto». Sopra, una classica cravatta Marinella. L’azienda
50 napoletana ha esteso il suo marchio ad altri prodotti, come i profumi e i foulard Sopra, uno dei trenta
51 negozi Marinella sparsi nelle maggiori città del mondo: Tokyo, Londra, New York in testa.
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1
2 Documento H. (2017)
3 Cravatte di sartoria nel carcere di Pozzuoli, accordo con Maurizio Marinella.
4 Source:http://napoli.repubblica.it/cronaca/2017/03/15/news/cravatte_di_sartoria_nel_carcere_di_pozzuoli_accordo_con_maurizio_marinella-160634932/?ref=search/
5 Creare una sartoria nella casa circondariale femminile di Pozzuoli. E' il progetto previsto dal protocollo
6 d'intesa firmato oggi dal capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria Santi Consolo, con
7 Maurizio Marinella Dario dal Verme della Maumari: il laboratorio di sartoria artigianale sarà dedicato al
8 confezionamento di cravatte in dotazione alla polizia penitenziaria e di un numero predefinito da usare
9 come cadeaux istituzionali.
10 Il prestigioso marchio napoletano "Marinella", eccellenza mondiale nella produzione delle cravatte e
11 accessori di sartoria, mette così a disposizione gratuitamente il 'know how' di Maurizio Marinella e del
12 personale specializzato per la realizzazione e la supervisione del design del prodotto realizzato dalle
13 detenute di Pozzuoli.
14 L'accordo prevede la progettazione del laboratorio, la definizione dei cicli e dei tempi di produzione, la
15 formazione di base delle persone che saranno impiegate nelle attività di sartoria, attraverso un percorso
16 formativo finalizzato a formare nel tempo un numero di persone qualificate per l'intera lavorazione.
17 Il progetto della sartoria della casa circondariale di Pozzuoli è frutto delle attività condotte dalla
18 "Struttura organizzativa di coordinamento delle attività lavorative”, istituita presso l'ufficio del Capo del
19 Dipartimento, nel quadro di una generale politica di contenimento della spesa pubblica e di
20 valorizzazione delle risorse interne all'Amministrazione. L'obiettivo è di realizzare sensibili economie di
21 spesa e garantire percorsi professionalizzanti per le persone detenute, attraverso l'offerta di percorsi
22 formativi nel settore tessile, finalizzata a creare opportunità occupazionali spendibili anche dopo
23 l'esecuzione della pena.
24 "Il lavoro penitenziario - ha dichiarato Consolo - va implementato con progetti di qualità e con il
25 sostegno del mondo imprenditoriale esterno. Questa è la strada da seguire, se vogliamo realmente
26 abbattere la recidiva. Il fine pena deve essere il momento in cui la persona riprende in mano la propria
27 vita e sceglie di vivere nella legalità. Il lavoro e la formazione sono strumenti
28 formidabili per il riscatto sociale del singolo e per la sicurezza dell'intera collettività". Maurizio
29 Marinella, invece, ha voluto sottolineare che "era nostro desiderio contribuire concretamente alla sfida
30 della formazione del tessuto sociale disagiato di Napoli, sfida che spero si estenda all'Italia. E' un onore,
31 come terza generazione dell'azienda che porta il mio nome, poter dare una possibilità a chi è stato
32 meno fortunato di altri".
33
34
35 Documento I. (2017)
36 Le cravatte di Eugenio Marinella in mostra al MoMa
37 Source: http://www.snapitaly.it/cravatte-eugenio-marinella-mostra-moma/
38 «Il rinomato marchio di Eugenio Marinella sarà uno dei protagonisti della mostra Items: Is Fashion
39 Modern? in programma nella Grande Mela fino al 28 gennaio»
40
41 Eleganza, qualità e raffinatezza sono le caratteristiche fondamentali delle cravatte italiane disegnate e
42 create da Eugenio Marinella (sito ufficiale). Lo stilista napoletano, dagli inizi del XX secolo ad oggi,
43 continua ad essere una pietra miliare della moda maschile, rigorosamente Made in Italy.
44 Sono proprie le cravatte uno degli Items (ovvero oggetti nel senso più letterale della parola) che saranno
45 in mostra al MoMa di New York dal 1° ottobre fino al 28 gennaio 2018. Saranno quattro le fantasie
46 iconiche delle cravatte italiane ad essere esposte in mostra insieme agli altri 111 oggetti cult, tra capi
47 d’abbigliamento, scarpe e accessori del XX e XXI secolo.
48 In un’epoca nella quale lo stile inglese è stato tra i protagonisti della moda, il marchio E. Marinella
49 (profilo Instagram) ha iniziato a proporre nella sua Napoli una vasta gamma di prodotti esclusivi
50 provenienti da Londra. Il primo indumento che ha diffuso è stata la camicia, un must per il guardaroba
51 maschile e poi, a seguire, la cravatta dalle sette pieghe nella quale, con precisione geometrica, un
52 quadrato è piegato sette volte verso l’interno in modo da creare una consistenza unica.

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1 Sempre al passo con i cambiamenti della moda, Eugenio Marinella si è dedicato, negli anni successivi,
2 esclusivamente alla produzione delle cravatte italiane che sono diventate il suo fiore all’occhiello ed un
3 accessorio di moda tra i più pregiati ed apprezzati al mondo (qui si è già parlato della sartoria
4 napoletana).
5 Esse hanno impreziosito il look di Presidenti di Stato, di artisti, di imprenditori e di personaggi di
6 grande importanza, come l’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che divenne un vero e
7 proprio ambasciatore del marchio. La loro originalità e qualità hanno fatto, in breve tempo, il giro del
8 mondo e continuano tuttora a caratterizzarne la produzione sotto la sapiente regia di Maurizio
9 Marinella, terza generazione della famiglia, che ha saputo raccogliere l’eredità con rinnovato spirito ed
10 entusiasmo imprenditoriale.
11 La cravatta, da sempre sinonimo di grande eleganza, è definita proprio da Maurizio Marinella come
12 l’accessorio da indossare in tutte le occasioni che lo richiedono, ma è necessario saperla abbinare
13 perché, anche questo capo di moda, ha delle sue regole: sono bandite di sera quelle di colore chiaro.
14 Lo scorso ottobre il marchio ha aperto anche un negozio a Roma, in via di Campo Marzio, a due passi
15 dal Parlamento e dietro al salotto di Roma, piazza San Lorenzo in Lucina. Per la maison si tratta del
16 quarto punto vendita in Italia. L’idea innovativa tramandata da Eugenio Marinella ha acquisito oggi una
17 popolarità indiscussa e con l’esposizione delle cravatte italiane al MoMa di New York ha raggiunto il
18 culmine della sua visibilità.
19 Motivo di grande orgoglio per l’impresa è rappresentare il Made in Italy nel mondo ed aver acquisito,
20 così, anche un importante riconoscimento per la sua città, Napoli. Dopo questa importante
21 partecipazione al MoMa, è lecito attendersi che il brand Marinella non si fermerà qui e che saranno
22 ancora tante le novità che proporrà in futuro per dare sempre maggiore visibilità e diffusione al
23 marchio, a cominciare dalla vendita online dei prodotti.
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26 Documento J. (2017)
27 Le cravatte di Marinella in esposizione al MoMa
28 Source: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-10-02/-cravatte-marinella-esposizione-moma-171639.shtml?uuid=AE9bWNdC/
29 «Un’emozione difficile da descrivere a parole. Un’emozione forse ancora più grande di quella provata
30 per altri riconoscimenti. Anche perché a New York ho portato mio figlio Alessandro, quarta
31 generazione della nostra azienda».
32 Maurizio Marinella introduce così la sua trasferta a Manhattan per celebrare l’inaugurazione della
33 mostra Items: Is Fashion Modern? che si è aperta domenica 1° ottobre al MoMa (Museum of Modern
34 art) e resterà allestita fino al 28 gennaio 2018. Tra i 111 “items” (letteralmente, oggetti, nel senso più
35 generale della parola) e scelti dalle curatrici Paola Antonelli e Michelle Millar Fisher del dipartimento di
36 architettura e design del MoMa, ci sono anche quattro fantasie iconiche delle cravatte “made in Naples”
37 di Marinella.
38 «Quando ci hanno contattati, ci hanno spiegato che la mostra sarebbe stata dedicata al rapporto tra il
39 vestiario e la sua funzionalità tra il 20° e il 21° secolo – spiega Maurizio Marinella –. Fin dall’apertura
40 del primo, storico, negozio, nel 1914, le nostre cravatte sono state scelte da uomini italiani e stranieri
41 appassionati di questo accessorio, ma anche da capi di stato e di governo, artisti, intellettuali. Quindi il
42 tema ci è sembrato perfetto, ma siamo soprattutto orgogliosi della creatività che il MoMa ci riconosce,
43 strettamente legata al gusto e allo stile italiano e napoletano in particolare».
44 Il 2017 è stato un anno di investimenti e il fatturato aumenterà a doppia cifra rispetto ai 15 milioni (20
45 comprese le royalty) del 2016: «Di crescita però si può anche morire – conclude Marinella con quel
46 tocco di drammaticità che ogni napoletano sa alternare alla solarità e all’ottimismo –. Noi dobbiamo e
47 vogliamo diventare più grandi, ma senza modificare il modello di business. Mio figlio sta lavorando
48 sulla parte digitale e presto avremo persino l’e-commerce. Però ogni cravatta, foulard, accessorio,
49 compresi quelli da donna, devono continuare ad avere lo stesso stile e qualità. Credo sia per questo che
50 il MoMa ci ha scelti ed è per questo che siamo diventati sempre conosciuti grazie al passaparola».

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