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CHE BELLE INVENZIONI

1. Perché secondo te nella tazzina del caffè è raffigurata l’Italia?


Hai mai preparato un caffè a casa? Come? Quali accorgimenti bisogna
seguire ?

2. Leggi il testo.

La storia della moka: le cose che non sapevi della caffettiera

“Eh sì sì sì… sembra facile (fare un buon caffè)!”. Se l’acqua e il fuoco non
bastano, è necessario usare “una buona caffettiera”. La Moka Bialetti è la
macchina del caffè più amata dagli italiani. La Moka è stata messa sul fuoco
per la prima volta nel 1933. Con la caffettiera cambia il modo di fare il caffè.
Ecco alcune cose da sapere sulla Moka.
La Moka Express fu inventata nel 1933, anno in cui Alfonso Bialetti ebbe
l’intenzione di creare un nuovo strumento per la produzione casalinga del caffè
osservando la moglie mentre faceva il bucato con una grossa pentola con un
tubo cavo e la parte superiore forata: l’acqua messa nel recipiente insieme alla
biancheria, bollendo saliva per il tubo e riscendeva sul bucato sfruttando bene
il detersivo. Alfonso Bialetti adattò questo sistema all’estrazione del caffè, unì
la sua competenza nella lavorazione dell’alluminio e creò il prototipo della Moka
Express, dotato della forma ottagonale e pronto a portare un cambiamento
radicale nelle abitudini di consumo di caffè a casa. Fare il caffè in questo modo
infatti è molto più pratico perché l’acqua va verso l’alto grazie alla pressione
che si forma nel serbatoio e attraversa il caffè passando per un filtro.
L’alluminio, inoltre, è il materiale ideale per questo tipo di prodotto, poiché
grazie alla sua porosità, con l’uso, trattiene e esalta il profumo e l’aroma del
caffè.
All’inizio non ebbe molto successo: fino al secondo dopoguerra l’invenzione di
Alfonso Bialetti rimase un prodotto fabbricato semi-artigianale in pochi pezzi e
commercializzato solo in ambito locale. È sotto la direzione del figlio Renato,
che credeva nel potere della pubblicità, che la Moka inizia a diffondersi sul
serio.
L’omino coi baffi che sponsorizza la sua macchina del caffè diventa un vero
tormentone in quegli anni. Nato dalla matita di Paul Campani fu creato nel
1935, come protagonista di una serie di vignette che si concludevano con lo
slogan “Eh sì sì sì… sembra facile (fare un buon caffè)!”. Una figura che aveva
molto a che fare con Renato: i suoi caratteri fisici, il nasone ovale, i baffi neri, il
collo e le lunghe braccia, sembrano siano stati ispirati a Paul Campani proprio
dalla figura di Renato Bialetti, da sempre fiero portatore di baffi, simbolo in
carne ed ossa dell’intenditore del caffè.
Fin dal lontano 1933 il suo raccoglitore si caratterizza per l’esclusiva forma
ottagonale, ancora oggi marchio di fabbrica della Moka Express. È proprio una
delle sue facce ad ospitare l’icona dell’omino coi baffi, simbolo tradizionale
della Moka. Costruita in alluminio lucido e resistente, decorata con manico e
pomolo ergonomici e robusti, la Moka Express è tenuta ben salda da
guarnizione e filtro ad imbuto, realizzati solo con materiali pregiati e durevoli.
Non solo il design caratterizza la Moka, ma anche le sue soluzioni tecnologiche
come la valvola che viene inserita nella caldaia a otto facce per garantire
massima qualità e sicurezza.

3. Rispondi alle domande.

a. Chi ha inventato la Moka? In quale anno?


La moka è stata inventata da Alfonso Bialetti nell'anno 1933.
b. Da che cosa è nata l’idea di questa caffettiera?
L'idea è nata quando ha visto sua moglie fare il bucato(vestiti)
c. Che cosa ha fatto diventare famosa la Moka? La pubblicità che ha fatto il
figlio Renato, con l’ omino con i baffi ha fatto diventare famosa la Moka.
d. Quale è la caratteristica più originale della Moka?
La caratteristica più originale della Moka è la sua esclusiva forma ottagonale e
la sua tecnologia con la valvola.

4. Segna con una X la risposta giusta.

1. L’invenzione della Moka Bialetti si 4. La Moka ha successo


deve a

o a. una larga ricerca e o a. subito dopo la sua invenzione


sperimentazione di macchine o b. già prima del secondo
da caffè. dopoguerra.
o b. un’idea della moglie di o c. a partire dagli anni ’50.
Bialetti.
o c. un metodo per lavare i
piatti

2. Come funziona la Moka? 5. La Moka ha successo grazie a

o a. Si gira quando l’acqua o a. il passaparola tra le persone.


bolle. o b. una campagna pubblicitaria.
o b. L’acqua sale e passa per il o c. la sua forma esclusiva
filtro.
o c. Va tenuta molto a lungo sul
fornello.

3. Perché la Moka è fatta di 6. Perché è stato scelto un omino con i


alluminio? baffi per sponsorizzare la Moka?

o a. Perché l’alluminio trattiene o a. Perché aveva dei tratti


e accentua l’aroma. somatici molto simili a quelli di
o b. Perché l’alluminio permette Renato Bialetti.
il passaggio dei liquidi. o b. Perché Renato Bialetti
o c. Perché l’alluminio è molto sognava di farsi crescere i baffi.
economico. o c. Perché l’omino aveva una
forma che ricordava la
caffettiera.

5. Collega le parole al sinonimo corrispondente.

PAROLA SINONIMO

1. invenzione b a. motto

2. prototipo d b. scoperta

3. commercializzazione e c. propaganda

4. sponsorizzazione i d. modello
5. pubblicità c e. vendita

6. slogan a f. studioso

7. tormentone h g. immagine

8. icona g h. ossessione

9. ricercatore f i. finanziamento

6. Completa il testo sull’invenzione dei POST-IT utilizzando 6 parole tra


quelle della prima colonna dell’attività 5.

Le nostre scrivanie ne sono piene. Magari pure i


frigoriferi eppure non sappiamo come questi quadratini
colorati siano venuti alla luce. L’(1)invenzione dei post-
it si deve al (2) ricercatore Spencer Silver che
originariamente voleva realizzare un super adesivo. La
sostanza che creò originariamente era però molto meno
potente delle aspettative, ma aveva la particolarità di
non lasciare tracce una volta rimossa dalla superficie su
cui era stata applicata.
Lo (3) slogan che trovò per far conoscere il suo prodotto
era: “c’è ma non c’è”. Un collega di Silver un giorno
prese un po’ di questa colla e la mise su due foglietti
colorati da utilizzare come riferimento sul suo libro di
lettura. Era il 1974, il primo (4) prototipo di post-it era
nato. Nel 1976 iniziava la (5) commerciallizazione nelle
cartolerie e nel 1980 i foglietti gialli erano già in uso in
tutti gli uffici. La (6) pubblicità ha contribuito a
divulgarli poi in tutte le case.
7. Leggi il testo e riordina “La ricetta di Bialetti per un buon caffè”.

1. a. Sapete preparare un buon 3. f. È importante conservare il


caffè? Ecco i consigli di Bialetti. contenitore in un luogo fresco e
asciutto, possibilmente lontano
da cibi e prodotti che emettano
7.b. Chiudere la caffettiera, forti odori perché il caffè
avvitando energicamente il assorbe gli odori esterni che ne
raccoglitore sulla caldaia e altererebbero l’aroma.
sistemarla sul fornello per la
preparazione a fuoco lento.
8. g. La fiamma non dovrà mai
avvolgere la caffettiera, bensì
2. c. Innanzitutto, è necessario rimanere all’interno del fondo
scegliere una miscela di qualità, della stessa, per permettere
correttamente macinata e un’estrazione in tempi adeguati
adatta alla preparazione di e non troppo rapidi. Non
caffè per la Moka. Il caffè deve appena si inizia a sentire il
essere conservato in un gorgoglio tipico della Moka, il
recipiente ermeticamente caffè è pronto e bisogna
chiuso. spegnere subito il fuoco.

6. d. Il passaggio successivo 4. h. L’acqua è il secondo


richiede di riempire il filtro fattore che determina il
generosamente. Senza successo di un caffè: si
pressare la polvere di caffè, consiglia di utilizzare acqua
formando una piccola cunetta fresca e possibilmente povera
ed evitando la fuoriuscita sui di calcare. È meglio evitare
bordi della caldaia. l’impiego di acqua calda allo
scopo di accelerarne la
preparazione.
5. e. Per ottenere la giusta
dose di caffè, è fondamentale
riempire con l’acqua la caldaia 9.i. Infine, si consiglia di
fino al livello inferiore della gustare il caffè caldo, appena
valvola di sicurezza, senza pronto, ricordandosi solo di
superarla, altrimenti si otterrà mescolare il contenuto del
un caffè troppo lungo e troppo raccoglitore.
corposo.
8. Rileggi il testo che hai ordinato nell’attività 7 e sottolinea con tre
colori diversi le espressioni elencate.

a. che cosa si deve fare (è utile… / bisogna…)


b. l’ordine con cui le azioni devono essere eseguite (prima di tutto…)
c. il modo in cui deve essere fatta l’azione (chiudere la caffettiera avvitando il
raccoglitore)

9a. Completa la regola.

Le espressioni impersonali costruite con il verbo essere + aggettivo /


avverbio sono seguite dal verbo all’ infinito senza la preposizione di.

● È necessario scegliere una miscela di qualità.


● È meglio evitare l’impiego di acqua calda.

9b. Ora completa le frasi, come nell’esempio.

a. Se si ha la febbre, è meglio rimanere a casa.


b. Quando fa molto caldo, è utile ………
c. Domani mattina dobbiamo alzarci alle 6, è meglio ………
d. Per l’interrogazione è importante ………
e. Se Lara si è offesa, è giusto ………
f. Per prenotare il volo è necessario ………

10. A gruppi. Osservate le immagini che


illustrano come gonfiare un palloncino
con l’anidride carbonica e descrivete
oralmente le operazioni necessarie per
fare l’esperimento.
Aiutatevi con queste parole: aceto,
bicarbonato di sodio, collo della bottiglia,
imbuto.

Poi ognuno di voi scrive le istruzioni


prendendo a modello il testo
dell’attività 7 e utilizzando le
espressioni sottolineate nell’attività 8.

Esperimento gonfiare un palloncino con l’anidride carbonica


Per primo si deve preparare tutto quello che si serve. Nel passaggio successivo
si deve mettere un buon sorso di acceto nella bottiglia. Poi si agginge il
bicarbonato di sodio nella bottiglia usando un imbuto e un cucchiaino. Nel
quarto passo si mette il pollancino sopra il collo della bottiglia. Infine si vede
che il palloncino si gonfia e si aspetta alla esplosione.. Boom!

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