In età neolitica dall'insediamento stabile in determinate zone da parte di gruppi
precedentemente nomadi si svilupparono le prime organizzazioni sociali. I villaggi si basavano sull'autosufficienza, produttiva dei singoli gruppi che cominciarono a sviluppare la lavorazione dei cereali e le prime forme di conservazione. Circondate da paludi, montagne, sterminate pianure e foreste popolate da bestie feroci, le comunità Neolitica cominciarono a vincere gradualmente le difficoltà naturali e a uscire dal proprio isolamento, avviando i primi scambi commerciali, soprattutto di alcune importanti materie prime. Lo sviluppo di questi scambi ebbe notevoli ripercussioni sul piano economico e culturale, poiché comportò lo scambio di informazioni e di esperienze tra una popolazione e l'altra, arricchendo le conoscenze comuni e consentendo la loro diffusione dalle aree più sviluppate a quelle meno progredite. Le comunità agricole dell'età neolitica, organizzate come aggregazioni di clan (gruppi familiari), si basavano su un'organizzazione sociale molto semplice e di tipo egualitario, poiché le divisioni sociali erano essenzialmente determinate dall'età e dal sesso. Non si era ancora costituito un ceto dominante, economicamente privilegiato, essendo la struttura economica basata sull'autosufficienza produttiva e sul consumo diretto dei prodotti agricoli. Il prestigio sociale derivava dalle doti personali e dall'esperienza acquisita nel corso degli anni, per cui il compito di prendere le decisioni più importanti spettava a un consiglio dei saggi e degli anziani. Ogni clan provvedeva al proprio sostentamento attraverso il lavoro dei suoi membri, e ogni comunità provvedeva a fabbricare le proprie suppellettili e i vari utensili di uso quotidiano. Poiché le tecniche di fabbricazione erano piuttosto semplici, venivano esercitate nei momenti liberi dal lavoro agricolo e dalla caccia, non essendosi ancora venute a creare ben definite specializzazioni e una distinzione tra produttori e consumatori. Inoltre, non esisteva ancora una subordinazione della donna, alla quale erano affidati compiti produttivi di fondamentale importanza, nell'ambito della divisione del lavoro tra i sessi. Le donne seminavano, raccoglievano, macinavano e cuocevano le granaglie, fabbricavano vasellame, filavano e tessevano. Gli uomini cacciavano, curavano le greggi, dissodavano la terra, costruivano capanne, fabbricavano armi e attrezzi agricoli.