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Virgilio e l’età Augustea

Virgilio nacque nel 70 a.C. nella città di Andes, nei pressi di Mantova. La famiglia aveva alcune terre vicino al
fiume Mincio, ciò gli garantisce un percorso di studi prima a Cremona, poi a Milano, a Roma e a Napoli.
Infatti in Campania c’erano le più importanti scuole filosofiche dove si insegnava filosofia epicurea. Virgilio
studiava anche retorica, l’arte del palare in pubblico.

Nel 42 a.C. Virgilio pubblica le Bucoliche: canto dei pastori, 10 brevi componimenti in versi esametri,
ambientati nel mondo dei pastori, è un’opera molto apprezzata dai romani, il Mucenate di Ottaviano offre a
Virgilio la possibilità di frequentare il circolo di Mecenate. Virgilio e Mecenate diventano amici. Mecenate
permette a Virgilio di studoiare e scrivere senza dover pagare.

Virgilio tra il 37 e il 30 a.C. compone anche le Georgiche: un poema di 4 libri in versi esametri, didascalico
(che insegna) che parla del lavoro nei campi dei contadini.

Dal 29 a.C. fino alla morte Virgilio si dedica alla scrittura dell’Eneide: poema epico in versi esametri:

- Dal primo al quinto libro Virgilio presenta il viaggio di Enea da Troia al fiume Tevere (modello
dell’Odissea)
- Nel sesto libro: collegamento ideologico fra le due parti del poema: Enea scende nell’Ade e incontra
il padre Anchise che gli presenta gli eroi romani
- Dal settimo al dodicesimo libro: Enea è nel Lazio e scoppia una guerra, descrizione dellle battaglie
(modello Iliade)

L’eneide presenta un Enea che sta attraversando il Mar Mediterraneo e mentro naviga viene travolto da
una tempesta. Enea approda sulle coste dell’Africa e viene ospitato dalla regina Didone, qui Enea racconta
della distruzione di Troia e del viaggio che ha effettuato.

Gli anni in cui vive Virgilio sono gli anni delle guerre civili e del passaggio dalla repubblica al principato. Con
la morte di Cesare nel 44 a.C. le istituzioni repubblicane non furono in grado di mantenere l’ordine.
Emersero allora uomini prestigiosi come Antonio e Ottaviano. I loro rapporti furono ambigui e caratterizzati
da scontri. Ottaviano con la propaganda riuscì a presentare Antonio come un nemico, la spedizione contro
di lui doveva essere percepita non come guerra civile ma come scontro tra oriente e occidente. Ad Azio nel
31 a.C. Ottaviano trionfò, Antonio e Cleopatra vennero sconfitti. Negli anni successivi Ottaviano mantenne
tutte le istituzioni ma favorì l’identificazione della sua figura e assunse il titolo di imperator, princeps
senatus e Augustus. Egli aveva il diritto di convocare le assemblee, approvare le leggi, nominare i magistrati,
il diritto di veto, divenne una persona inviolabile e capo dell’esercito. Inoltre si impegnò in una vasta opera
di riforma: dedicò imprese per il rinnovamento urbanistico di Roma, ma garantì anche la cultura, attraverso
il suo segretario Mecenate. Con lui riuscì a riunire attorno a sé letterati di altissimo livello. Essi, come
Virgilio, avevano la garanzia di poter scrivere e studiare in un ambiente pacifico e tranquillo.

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