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Laurea Triennale in Economia e Management

Anno Accademico 2020/2021

Economia dei Mercati e degli Intermediari Finanziari

Il Sistema finanziario e la Global Financial Crisis

Daniele Previtali - dprevitali@luiss.it


Informazioni generali
• Orario lezioni: dal 10 febbraio al 14 maggio 2021

1. mercoledì 18.45 – 20.15

2. giovedì 14.30 – 16.15

3. venerdì 13.30 – 15.00

• Lezioni: libro, slide, esercitazioni, lavori di gruppo --> Le slide e gli esercizi delle lezioni

formeranno oggetto di esame

• Esercitazioni: portate il vostro computer

• Frequenza: fortemente consigliata

• Collaboratore: Dott. Luca Bellardini (LUISS, Bocconi): lbellardini@luiss.it


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Risultati di apprendimento attesi
Conoscenza e comprensione: lo studente avrà acquisto conoscenze elementari sui meccanismi di
intermediazione, sugli strumenti, i mercati e gli intermediari finanziari; comprenderà il significato dei
prezzi degli strumenti finanziari e le ragioni delle loro variazioni; sarà in grado di riconoscere le
motivazioni delle azioni di politica monetaria della banca centrale e prevederne gli effetti desiderati
sui mercati finanziari e reali; possiederà il quadro generale della regolamentazione dei mercati e
degli intermediari finanziari.

Capacità di applicare conoscenza e comprensione: lo studente saprà valutare gli strumenti


finanziari, calcolare i rendimenti ex post e attesi; sarà in grado di cogliere i principali fattori di rischio
associati agli strumenti finanziari e calcolare l’impatto di tali rischi sui rendimenti attesi; potrà
concepire semplici strutture di investimento e di gestione dei rischi.

Autonomia di giudizio: lo studente avrà sviluppato la capacità di vagliare in senso critico le


opportunità di investimento e di finanziamento offerte dai mercati e dagli intermediari finanziari;
potrà valutare la presenza di eventuali situazioni di mispricing sui mercati; interpretare
dinamicamente l’andamento dei prezzi; esprimere opinioni personali sulle scelte di politica
monetaria della banca centrale.
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Risultati di apprendimento attesi

Abilità comunicative: lo studente avrà maturato la capacità di comprendere il linguaggio, anche


gergale, degli operatori e dei mass media che si occupano di finanza; potrà interloquire con i
professional del settore per commentare gli andamenti dei mercati e sarà in grado di spiegare a
non specialisti i più rilevanti temi e trend del mercato, per esempio esprimendo opinioni
sull’investimento del risparmio e sull’acquisizione di risorse per una semplice azienda.

Capacità di apprendimento: lo studente sarà in grado di tenersi costantemente aggiornato sulle


dinamiche dei mercati finanziari, sull’evoluzione delle innovazioni e delle nuove tecniche di
intermediazione delle risorse finanziarie e saprà arricchire nel continuo il proprio bagaglio di
conoscenze in materia mediante la consultazione delle opportune fonti di informazione
specialistiche.

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Metodologie didattiche
L’attività didattica è articolata nel seguente modo:

1) Lezioni frontali: finalizzate a fornire le conoscenze di base e a discutere insieme agli studenti degli
argomenti del programma.

2) Esercitazioni: finalizzate alla formazione di abilità applicative e del problem solving.

3) Testimonianze aziendali: analisti, esperti, esponenti del settore dell’intermediazione creditizia e


finanziari sono invitati ad arricchire i contenuti del corso portando in aula la loro esperienza
professionale.

4) Presentazioni: gli studenti verranno coinvolti in attività di presentazione di progetti di gruppo


finalizzati a sviluppare le capacità di ricerca, coordinamento, adozione di linguaggio tecnico e public
speaking.

5) Studio individuale: gli studenti integrano le conoscenze e le abilità acquisite in aula con lo studio
individuale del libro di testo e la lettura di documenti di approfondimento segnalati dal docente al fine
di favorire autonome capacità di apprendimento.
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Svolgimento della prova d’esame

• L’esame di Economia dei Mercati e degli Intermediari Finanziari è svolto in modalità scritta.

• L'esame è composto da 2 parti (come specificato di seguito) e il voto finale è la media dei voti
ricevuti nelle due parti, qualora entrambe risultino sufficienti (punteggio maggiore o uguale a 18).

• Gli studenti che svolgono il Mid-term potranno conservare il voto (qualora positivo) fino
alla sessione autunnale.

• Il voto del Mid-term può essere sfruttato una sola volta.

• Il Mid-term (Prima parte) che si svolgerà il 25 marzo 2021 durante l'orario di lezione

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Svolgimento della prova d’esame
Lo studente verrà valutato tramite una:

• 1.a Prima prova intermedia scritta: 50% del voto finale,

• 1.b Seconda prova intermedia scritta: 50% del voto finale

O, in alternativa

• 1.c Esame finale scritto: 100% sul voto finale.


Le prove intermedie e l’esame finale saranno composti da:
• Prova intermedia (1.a): 3 domande a risposta aperta; 1 domanda a risposta multipla; 1 esercizio. Tempo a
disposizione 60 minuti.

• Seconda prova intermedia (1.b): 3 domande a risposta aperta; 1 domanda a risposta multipla; 1 esercizio.
Tempo a disposizione 60 minuti.

• Esame finale: 6 domande a risposta aperta; 2 domande a risposta multipla; 2 esercizi. Tempo a
disposizione 120 minuti
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Valutazione della prova d’esame
Tramite le prove scritte si valuterà:

1. la capacità di argomentare le principali teorie finanziarie discusse durante il corso evidenziando capacità
di approfondimento e comprensione della materia;

2. l'autonomia di problem solving con particolare riguardo alla capacità di giungere alla soluzione del
problema mettendo a sistema le conoscenze trasferite durante le esercitazioni e tutte le altre attività
svolte in aula.

3. l’utilizzo di un linguaggio tecnico appropriato.

Il mancato raggiungimento di un punteggio pari a 18/30 comporta il mancato superamento dell’esame.

La risposta corretta a tutte le domande a risposta multipla, la dimostrazione di un livello di preparazione


eccellente in tutte le domande a risposta aperta e la corretta esecuzione degli esercizi comporta l’attribuzione di
un punteggio pari a 30/30 con l’attribuzione eventuale della lode.

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Materiale didattico – Prima parte

Il materiale d'esame della Prima parte comprenderà i seguenti capitoli del libro di testo:
• Il sistema finanziario e la Global Financial Crisis (Cap.1+2+5)
• Teoria dell'intermediazione finanziaria (Cap.3+4)
• Banche centrali e Politica monetaria (Cap. 16+17)
• Settore bancario e banche (6+7)
• Regolamentazione e vigilanza delle banche (Cap. 8)
• Le operazioni bancarie (Cap. 13)
• Banche e analisi di bilancio (Cap. 14)

Faranno parte del materiale di studio per l'esame anche le slide proiettate in aula ed
eventuali esercizi svolti

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Materiale didattico – Seconda parte

La Seconda parte dell'esame comprenderà i seguenti capitoli del libro di testo:

• Gestione dei rischi nelle istituzioni finanziarie (Cap. 15)

• Altri intermediari finanziari (Cap.9 + 11)

• Compagnie di assicurazione e fondi pensione (Cap.10)

• Efficienza dei mercati finanziari (Cap. 19)

• Tassi di interesse e mercati finanziari (Cap.12+18+18e)

• Mercati azionari / obbligazionari / valutari / monetari / derivati (Cap. 20+21+22+23+24)

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Riferimenti bibliografici

Istituzioni e mercati Finanziari


(Nona Edizione)
Mishkin F.S., Eakins S.G., Beccalli E.

Faranno parte del materiale di studio per


l'esame anche le slide proiettate dal docente
e gli esercizi svolti in aula, nonché tutto il
materiale predisposto durante le
testimonianze dai docenti esterni

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Progetti di gruppo

• Team: Gruppi d 5/6 persone

• Topic: Fintech (Tecnologia applicata alla finanza)

• Cosa: Presentazione PPT – max 15 slides

• Presentazione: i migliori 6 gruppi (12 e 13 maggio) – tempo 20 min

• Valutazione: ne viene tenuto conto

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Economia dei Mercati e degli Intermediari Finanziari

Introduzione al sistema finanziario


Il sistema finanziario e le attività delle banche
Famiglie

Imprese Stato

Altri intermediari finanziari Intermediari bancari Pubblica amministrazione

Vigilanza e BCE Mercati Finanziari

Investitori

Pagamenti Raccolta e Credito Corp. Invest. Bank. Invest. & Assic.


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Evoluzione dei mercati finanziari
Baratto Il potenziale di sviluppo dell’economia reale è basso poiché condizionato
Assenza di un sistema finanziario. Esistono solo
il mercato della produzione e del lavoro dai limiti imposti alla crescita degli scambi

Sistema finanziario «primitivo» Potenziale di sviluppo dell’economia reale è maggiore in quanto la moneta
Introduzione della moneta come mezzo di
regolamento degli scambi fluidifica gli scambi rendendoli più facili e frequenti

Sistema finanziario «elementare» L’economia reale acquisisce un maggiore potenziale di sviluppo grazie alla
Consumi e investimenti determinano la nascita
del mercato dei titoli primari nascita del credito che consente maggiore capacità di investimento

Sistema finanziario «evoluto» L’economia reale e l’economia finanziaria si integrano mutualmente dando
Emissione di strumenti finanziari indiretti da
parte degli intermediari creditizi vita al trasferimento di risorse per via diretta e indiretta

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La moneta
Dal punto di vista economico, la moneta svolge tre funzioni:
• Unità di conto. La moneta si usa per confrontare in maniera omogenea il valore di prodotti e servizi molto
diversi tra loro, agevolando così le decisioni economiche e gli accordi contrattuali.
• Riserva di valore. La moneta permette di spostare nel tempo la quota di reddito che non viene utilizzata
immediatamente per consumare beni e servizi. In altri termini, consente di conservare (risparmiare) una
quota del reddito corrente per spenderlo in futuro.

• Mezzo di pagamento. La moneta può essere scambiata istantaneamente con beni e servizi: l'acquirente
consegna moneta al venditore e in questo modo si libera da ogni obbligo nei confronti di quest'ultimo che,
accettandola, ne riconosce il valore.

• Nell'unione monetaria hanno titolo a emettere banconote in euro la Banca Centrale Europea (BCE) e le
Banche Centrali Nazionali (BCN) dei paesi partecipanti. L'emissione delle monete in euro è di competenza
degli Stati membri dell'unione monetaria, secondo quantità determinate dalla BCE.

(Banca d’Italia) 16
Trasferimento delle risorse finanziarie

Le modalità di trasferimento delle risorse finanziarie sono:

• Scambio diretto autonomo: in cui le istanze dei soggetti che domandano e offrono risorse finanziarie si
incontrano senza l’intervento di un intermediario (a credito o a debito) --> strumenti finanziari negoziati su
mercati mobiliari

• Scambio diretto assistito: in cui vi è l’intervento dell’intermediario che svolge una funzione di ricerca e
selezione della controparte per rendere domanda ed offerta compatibili ma in cui le controparte dirette
sono i soggetti che si scambiano le risorse finanziarie --> strumenti finanziari negoziati su mercati mobiliari

• Scambio indiretto: in cui è l’intermediario ad interporre il proprio bilancio verso i soggetti richiedenti -->
strumenti di tipo bancario

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I rischi dello scambio di risorse finanziarie

Selezione avversa
In fase di (affidabilità del prenditore di fondi ex-ante,
negoziazione valutazione della propensione al rischio dei
(pricing) risparmiatori)

Rischi
(discrasia temporale fra Asimmetrie
prestazione di U+ e informative
controprestazione
di U-)

In fase di Moral hazard


regolamento (affidabilità del prenditore di fondi ex-post)
(adempimento)

N.B.: i rischi dello scambio non riguardano solo il risparmiatore,


ma anche il prenditore di fondi
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Circuito diretto vs Circuito indiretto

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I gradi di intermediazione nel trasferimento di risorse finanziarie

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Il sistema finanziario
E’ la struttura mediante la quale si svolge l’attività finanziaria, cioè la produzione e l’offerta di servizi finanziari

Strumenti Contratti aventi ad oggetto diritti e prestazioni di natura


finanziari finanziaria

Mercati Mercati specializzati nella negoziazione di strumenti


finanziari finanziari
Sistema
finanziario Imprese specializzate nella produzione di strumenti

Intermediari finanziari negoziazione di strumenti finanziari fornitura di


finanziari servizi che favoriscono la circolazione degli strumenti
finanziari

Autorità di Soggetti preposti a vigilare e controllare l ’ attività del


vigilanza sistema finanziario nel suo complesso

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Le funzioni del sistema finanziario

Sistema finanziario
insieme integrato di strumenti, istituzioni e mercati finanziari

• Funzione creditizia: alloca le risorse finanziarie dai soggetti in surplus finanziario verso quelli in
deficit;

• Funzione monetaria in senso stretto: garantisce l’efficiente funzionamento del sistema dei
pagamenti;

• Funzione monetaria in senso ampio: trasmette gli impulsi di politica monetaria al sistema
economico.

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Tipologie di intermediari

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Mercati finanziari
I mercati finanziari sono aggregazioni di scambi finanziari, che si realizzano con la negoziazione di
strumenti finanziari. Essi possono essere distinti in riferimento a due dimensioni:

Emissione Mercati Primari vs Mercati Secondari

Durata Mercati Monetari vs Mercati dei Capitali

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Mercati primari e secondari
Mercati Primari
(sui quali le nuove emissioni di strumenti finanziari sono offerte al pubblico)
Sottoscrizione tramite
Prenditori di fondi (società
banche d’investimento Datori di fondi (Investitori)
emittenti)
(asset brokers)

Mercati Secondari
(sui quali gli strumenti finanziari, una volta emessi, sono negoziati)

Operatori di Borsa
Mercati finanziari Altri fornitori di fondi
(security broker)

Flusso degli strumenti finanziari

Flusso dei fondi


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Mercati monetari e dei capitali
Mercati Monetari

❑ Mercati sui quali si realizzano l’emissione e la negoziazione dei titoli di debito o degli strumenti finanziari a
breve termine, ossia con scadenza pari o inferiore ai 12 mesi;

▪ Esempi di strumenti finanziari emessi e negoziati sul mercato monetario sono BOT, depositi interbancari e
cambiali finanziarie, pronti contro termine, etc.

Mercati dei Capitali

❑ Mercati sui quali si realizzano l’emissione e la negoziazione dei titoli di capitale (azioni) o di debito
(obbligazioni) a medio lungo termine, ossia con scadenza superiore ai 12 mesi;

▪ Società ed enti statali sono i principali emittenti di titoli dei mercati dei capitali, mentre le famiglie sono i
principali acquirenti.
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Mercati valutari

Mercati sui quali vengono scambiate valute (es. euro contro dollaro) Le principali operazioni
realizzate sui mercati valutari sono:

Transazioni a pronti: operazioni che prevedono un cambio immediato di valuta


all’attuale tasso di cambio (tasso di cambio a pronti o spot);

Transazioni a termine: operazioni che prevedono un cambio di valuta nel futuro, a


una data e a un tasso prestabiliti (tasso di cambio a termine o forward);

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Regolamentazione del settore finanziario

I mercati e gli intermediari finanziari sono soggetti a un controllo pubblico per due motivi
principali:
• aumentare le informazioni disponibili agli investitori
• rafforzare la solidità e la stabilità del sistema finanziario
I principali organi di controllo sono:
• Banca d’Italia
• CONSOB (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa)
• IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni)
• COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione)
• AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato)

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Regolamentazione del settore finanziario

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Regolamentazione del settore finanziario
La disciplina prevede:

• l’obbligo di fornire adeguate informazioni al pubblico

• il rispetto di requisiti minimi per la concessione dell’autorizzazione all’esercizio delle varie


forme di intermediazione finanziaria

• il contenimento e il monitoraggio del rischio a cui gli intermediari finanziari possono esporsi

• la costituzione di un sistema di assicurazione dei depositi

• i limiti alla concorrenza

• le restrizioni sui tassi di interesse

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Un quadro complessivo del sistema finanziario

Autorità di Regolamentazione e Supervisione

Prestiti
Banche e altri intermediari finanziari
Depositi Imprese

Quote di fondi
Investitori istituzionali Azioni e
Famiglie comuni, pensione, (fondi pensione, assicurazioni, fondi comuni, obbligazioni
assicurazioni etc.)

Titoli
Settore
Mercati finanziari pubblico
(mercati monetari, obbligazionari, azionari,
derivati, etc.) BOT e obbligazioni
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Economia dei Mercati e degli Intermediari Finanziari

Le crisi finanziarie
La bolla dei tulipani: la prima crisi documentata del capitalismo

• Il prezzo di un bulbo arrivò ad essere scambiato fino a 30


volte il valore del reddito medio pro-capite;

• Si iniziarono a commerciare le prime forme di contratti


derivati;

• Crisi di fiducia sulla domanda si trasformò rapidamente in


crollo dei prezzi.

Le crisi sono endogene ai cicli economici

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Che cos’è una crisi finanziaria

Una crisi finanziaria si verifica quando


una perturbazione particolarmente intensa
colpisce i flussi informativi all’interno dei
sistemi finanziari. Come conseguenza di
una crisi finanziaria:

i sistemi non riescono a canalizzare


le frizioni finanziarie e gli spread i fondi verso operatori che l’intera attività economica subisce
creditizi aumentano bruscamente dispongono di opportunità di una forte contrazione
investimento produttivo

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Dinamica di una crisi finanziaria
Prima fase - Come cominciano e si «avvitano» le crisi:

• il boom-and-bust del credito:


1. effetto dell’innovazione finanziaria: positiva nel lungo periodo ma difficilmente governabile nel breve (difficoltà di
cogliere l’impatto della nascita a diffusione dei nuovi strumenti; aumento dell’erogazione di finanziamento
all’economia: forte leveraging)
2. effetto safety net: la presenza di assicurazione sui depositi disincentiva i risparmiatori a controllare le scelte di
investimento → risk taking cresce fortemente
3. quando iniziano a verificarsi le perdite su crediti le banche riducono i finanziamenti all’economia (deleveraging) per
ridurre l’esposizione ai rischi
• un incremento generale dell’incertezza legato ai fallimenti di importanti istituzioni finanziarie
• boom and bust prezzi delle attività: l’incremento della liquidità a seguito dell’espansione del credito spinge la crescita dei
prezzi delle attività finanziarie e reali (soprattutto immobili) → bolla dei prezzi
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Dinamica di una crisi finanziaria

PRIMA FASE
Avvio della crisi finanziaria

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Dinamica di una crisi finanziaria
Seconda fase – Le crisi bancarie:

Molteplici istituzioni finanziarie falliscono contemporaneamente a causa di:


• peggioramento delle condizioni complessive dell’economia
• deterioramento dei bilanci bancari: la svalutazione degli attivi bancari può portare il capitale netto a valori
negativi. La svalutazione può avvenire per aumento del rischio delle singole attività…oppure per il concentrarsi delle
vendite in pochi momenti (fire sale = vendita forzosa)
• «Panico bancario» e rischio di corsa agli sportelli

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Dinamica di una crisi finanziaria

SECONDA FASE
Crisi bancarie

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Dinamica di una crisi finanziaria
Terza fase – Deflazione del debito:

Una fase economica recessiva determina:


• un netto calo dei prezzi
• un accrescimento delle passività delle imprese in termini reali
• un abbassamento del capitale netto
Tutto ciò genera il fenomeno della deflazione del debito, aggravando nuovamente i problemi di selezione avversa e di
azzardo morale, producendo effetti depressivi
• sui prestiti
• sulla spesa per investimenti
• sull’attività economica aggregata

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Dinamica di una crisi finanziaria

TERZA FASE
Deflazione del debito

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Economia dei Mercati e degli Intermediari Finanziari

La Grande Crisi (Global Financial Crisis, GFC)


Effetti della GFC – mercato immobiliare

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Effetti della GFC – mercato azionario

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Effetti della GFC – spread creditizi

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Effetti della GFC – il costo del capitale (banche europee)
European Banks – Sector Implied Cost of Equity (%)

Source: Deutsche Bank estimates, Factset, Bloomberg Finance LP

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Effetti della GFC – crisi del debito sovrano

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La storia di un «veggente»?
Rajan G.R., 2006, Has finance made the world riskier?, European Financial Management, Vol. 12, No. 4, pp. 499-533

“Developments in the financial sector have led to an expansion in its ability to spread risks. The increase in the risk bearing
capacity of economies, as well as in actual risk taking, has led to a range of financial transactions that hitherto were not
possible, and has created much greater access to finance for firms and households. On net, this has made the world much
better off. Concurrently, however, we have also seen the emergence of a whole range of intermediaries, whose size and
appetite for risk may expand over the cycle. Not only can these intermediaries accentuate real fluctuations, they can also
leave themselves exposed to certain small probability risks that their own collective behaviour makes more likely. As a result,
under some conditions, economies may be more exposed to financial-sector-induced turmoil than in the past. The paper
discusses the implications for monetary policy and prudential supervision. In particular, it suggests market-friendly policies that
would reduce the incentive of intermediary managers to take excessive risk”.

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I pilastri della crisi
• Fattori tecnologici: l’accesso alle informazioni su imprese, strumenti finanziari e opportunità di
investimento ha ridotto la «distanza» dalla finanza. L’accessibilità a tecnologie di processo basate
sull’automatizzazione nel processo di lending ha incrementato la produttività per lavoratore e la distanza tra
prestatori e prenditori di fondi.

• Deregolamentazione: la migliore capacità nel processo del credito ha indotto la regolamentazione a


deregolamentare il settore contribuendo ad incrementare la concorrenza e spingendo ad ulteriori sviluppi
tecnologici che hanno portato ad incrementali innovazioni di prodotto. Vi è stata quindi una rapida
espansione in termini di crescita di finanziamento all’economia sotto diversi profili mediante prodotti
innovativi.

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I pilastri della crisi
• Disintermediazione: la capacità di automatizzazione di selezione e processo del credito e la
standardizzazione dei contratti ha incentivato a ciò che Rajan chiama «commodification» e che
sostanzialmente si può tradurre nella cartolarizzazione delle attività secondo il profilo di rischio-rendimento
voluto. Tale impostazione ha incentivato l’utilizzo dei derivati di credito che consentono di separare il rischio
di credito dalla sua attività sottostante trasformandolo in un titolo negoziabile. Chi fa attività di origination
non è quello detiene la posizione a scadenza.

• Integrazione dei mercati: la crescita delle transazioni a distanza e la riduzione delle barriere regolamentari
ha messo le basi per una globalizzazione della finanza con una conseguente integrazione dei mercati
finanziari. La globalizzazione della finanza porta con sé la globalizzazione dei rischi.

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I pilastri della crisi
• La reintermediazione: la crescente complessità e volume delle informazioni porta gli investitori a rivolgersi
a specialist della gestione del risparmio, quali ad esempio investitori istituzionali.

• Le banche: l’incremento della capacità di selezionare, controllare e gestire il rischio di credito non ha
tuttavia portato ad una migliore capacità di creare utili stabili nel tempo, anzi i mercati hanno iniziato a
prezzare una maggiore rischiosità a fronte della loro crescita. Le banche mantengono in bilancio parte del
rischio che gli permette di utilizzare meglio il proprio capitale a parità di redditività, trasferendo parte dei
rischi nel sistema, in particolare verso quei soggetti che hanno l’attività assicurativa come loro principale
business o verso quei soggetti dimensionalmente grandi e che sono in grado di assorbire quei rischi.

• La regolamentazione: limiti sulle attività e sul capitale, maggiore trasparenza, capitale dovrebbe essere
gestito in modo anticiclico, non è strumento contro l’illiquidità.
50
I pilastri della crisi
• Le politiche di compensazione: quasi la totalità dei managers hanno compensazioni fortemente legate
alla componente di breve termine che costituisce un incentivo ad un’eccessiva esposizione al rischio. In
queste condizioni, i managers si trovano a beneficiare di una politica gestionale volta ai profitti di breve
termine avendo scarso riguardo al rischio incamerato e alla liquidità sia nel breve che medio-lungo termine.

• La politica monetaria: la politica monetaria gioca un ruolo determinante nel fissare i tassi di interesse e che
bassi tassi di interesse potrebbero avere un effetto catastrofico visto che l’appetito per il rischio non viene
più alimentato dal finanziamento all’economia delle banche, ma piuttosto dai grandi fondi di investimento
che comprano rischio.

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Le condizioni di una crisi sistemica

Crescita Bassi di
economica interesse

Bassi tassi di Bassi spread


insolvenza creditizi

Eccesso di leva finanziaria Azzardo Morale

Scarsa attenzione al rischio di Leva nei processi di


credito titolarizzazione

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La cartolarizzazione
Rating
Credit enhancement
Collateralized Debt Obligations
Titoli derivati di credito (CDS)
Ricavato della
Originator cessione

Senior tranche Investitore 1

Cessione
Special Purpose Vehicle Junior tranche Investitore 2
asset

Credit enhancement Equity tranche Investitore x


Ricavato
Titoli derivati di credito dell’emissione e
(CDS) sottoscrizione

Investitori Collateralized Debt Obligations 2

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La cronistoria della crisi del 2007
Famiglie americane Caduta dei prezzi delle case e Collasso del mercato dei
eccessivamente indebitate insolvenza dei mutui prodotti strutturati
Richiesta eccezionale di liquidità dal
sistema finanziario

Credit crunch e crisi del sistema


reale
Congelamento del mercato
interbancario

Aggravamento della situazione di


difficoltà delle banche
Fallimento delle principali banche
d’investimento

Politica monetaria e Vigilanza Interventi di bail-out delle autorità


Crisi del debito pubblico
prudenziale governative a tutela degli intermediari

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Perché è stata così grave

Famiglie

Imprese Stato

Altri intermediari finanziari Intermediari bancari Pubblica amministrazione

Vigilanza e BCE Mercati Finanziari

Investitori

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Le interrelazioni del sistema finanziario

Fonte: GSFR, Oct 2013


56
Le interrelazioni del sistema finanziario

Fonte: GSFR, Oct 2013


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Crisi pandemica

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