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• Lezioni: libro, slide, esercitazioni, lavori di gruppo --> Le slide e gli esercizi delle lezioni
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Metodologie didattiche
L’attività didattica è articolata nel seguente modo:
1) Lezioni frontali: finalizzate a fornire le conoscenze di base e a discutere insieme agli studenti degli
argomenti del programma.
5) Studio individuale: gli studenti integrano le conoscenze e le abilità acquisite in aula con lo studio
individuale del libro di testo e la lettura di documenti di approfondimento segnalati dal docente al fine
di favorire autonome capacità di apprendimento.
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Svolgimento della prova d’esame
• L’esame di Economia dei Mercati e degli Intermediari Finanziari è svolto in modalità scritta.
• L'esame è composto da 2 parti (come specificato di seguito) e il voto finale è la media dei voti
ricevuti nelle due parti, qualora entrambe risultino sufficienti (punteggio maggiore o uguale a 18).
• Gli studenti che svolgono il Mid-term potranno conservare il voto (qualora positivo) fino
alla sessione autunnale.
• Il Mid-term (Prima parte) che si svolgerà il 25 marzo 2021 durante l'orario di lezione
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Svolgimento della prova d’esame
Lo studente verrà valutato tramite una:
O, in alternativa
• Seconda prova intermedia (1.b): 3 domande a risposta aperta; 1 domanda a risposta multipla; 1 esercizio.
Tempo a disposizione 60 minuti.
• Esame finale: 6 domande a risposta aperta; 2 domande a risposta multipla; 2 esercizi. Tempo a
disposizione 120 minuti
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Valutazione della prova d’esame
Tramite le prove scritte si valuterà:
1. la capacità di argomentare le principali teorie finanziarie discusse durante il corso evidenziando capacità
di approfondimento e comprensione della materia;
2. l'autonomia di problem solving con particolare riguardo alla capacità di giungere alla soluzione del
problema mettendo a sistema le conoscenze trasferite durante le esercitazioni e tutte le altre attività
svolte in aula.
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Materiale didattico – Prima parte
Il materiale d'esame della Prima parte comprenderà i seguenti capitoli del libro di testo:
• Il sistema finanziario e la Global Financial Crisis (Cap.1+2+5)
• Teoria dell'intermediazione finanziaria (Cap.3+4)
• Banche centrali e Politica monetaria (Cap. 16+17)
• Settore bancario e banche (6+7)
• Regolamentazione e vigilanza delle banche (Cap. 8)
• Le operazioni bancarie (Cap. 13)
• Banche e analisi di bilancio (Cap. 14)
Faranno parte del materiale di studio per l'esame anche le slide proiettate in aula ed
eventuali esercizi svolti
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Materiale didattico – Seconda parte
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Riferimenti bibliografici
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Progetti di gruppo
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Economia dei Mercati e degli Intermediari Finanziari
Imprese Stato
Investitori
Sistema finanziario «primitivo» Potenziale di sviluppo dell’economia reale è maggiore in quanto la moneta
Introduzione della moneta come mezzo di
regolamento degli scambi fluidifica gli scambi rendendoli più facili e frequenti
Sistema finanziario «elementare» L’economia reale acquisisce un maggiore potenziale di sviluppo grazie alla
Consumi e investimenti determinano la nascita
del mercato dei titoli primari nascita del credito che consente maggiore capacità di investimento
Sistema finanziario «evoluto» L’economia reale e l’economia finanziaria si integrano mutualmente dando
Emissione di strumenti finanziari indiretti da
parte degli intermediari creditizi vita al trasferimento di risorse per via diretta e indiretta
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La moneta
Dal punto di vista economico, la moneta svolge tre funzioni:
• Unità di conto. La moneta si usa per confrontare in maniera omogenea il valore di prodotti e servizi molto
diversi tra loro, agevolando così le decisioni economiche e gli accordi contrattuali.
• Riserva di valore. La moneta permette di spostare nel tempo la quota di reddito che non viene utilizzata
immediatamente per consumare beni e servizi. In altri termini, consente di conservare (risparmiare) una
quota del reddito corrente per spenderlo in futuro.
• Mezzo di pagamento. La moneta può essere scambiata istantaneamente con beni e servizi: l'acquirente
consegna moneta al venditore e in questo modo si libera da ogni obbligo nei confronti di quest'ultimo che,
accettandola, ne riconosce il valore.
• Nell'unione monetaria hanno titolo a emettere banconote in euro la Banca Centrale Europea (BCE) e le
Banche Centrali Nazionali (BCN) dei paesi partecipanti. L'emissione delle monete in euro è di competenza
degli Stati membri dell'unione monetaria, secondo quantità determinate dalla BCE.
(Banca d’Italia) 16
Trasferimento delle risorse finanziarie
• Scambio diretto autonomo: in cui le istanze dei soggetti che domandano e offrono risorse finanziarie si
incontrano senza l’intervento di un intermediario (a credito o a debito) --> strumenti finanziari negoziati su
mercati mobiliari
• Scambio diretto assistito: in cui vi è l’intervento dell’intermediario che svolge una funzione di ricerca e
selezione della controparte per rendere domanda ed offerta compatibili ma in cui le controparte dirette
sono i soggetti che si scambiano le risorse finanziarie --> strumenti finanziari negoziati su mercati mobiliari
• Scambio indiretto: in cui è l’intermediario ad interporre il proprio bilancio verso i soggetti richiedenti -->
strumenti di tipo bancario
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I rischi dello scambio di risorse finanziarie
Selezione avversa
In fase di (affidabilità del prenditore di fondi ex-ante,
negoziazione valutazione della propensione al rischio dei
(pricing) risparmiatori)
Rischi
(discrasia temporale fra Asimmetrie
prestazione di U+ e informative
controprestazione
di U-)
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I gradi di intermediazione nel trasferimento di risorse finanziarie
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Il sistema finanziario
E’ la struttura mediante la quale si svolge l’attività finanziaria, cioè la produzione e l’offerta di servizi finanziari
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Le funzioni del sistema finanziario
Sistema finanziario
insieme integrato di strumenti, istituzioni e mercati finanziari
• Funzione creditizia: alloca le risorse finanziarie dai soggetti in surplus finanziario verso quelli in
deficit;
• Funzione monetaria in senso stretto: garantisce l’efficiente funzionamento del sistema dei
pagamenti;
• Funzione monetaria in senso ampio: trasmette gli impulsi di politica monetaria al sistema
economico.
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Tipologie di intermediari
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Mercati finanziari
I mercati finanziari sono aggregazioni di scambi finanziari, che si realizzano con la negoziazione di
strumenti finanziari. Essi possono essere distinti in riferimento a due dimensioni:
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Mercati primari e secondari
Mercati Primari
(sui quali le nuove emissioni di strumenti finanziari sono offerte al pubblico)
Sottoscrizione tramite
Prenditori di fondi (società
banche d’investimento Datori di fondi (Investitori)
emittenti)
(asset brokers)
Mercati Secondari
(sui quali gli strumenti finanziari, una volta emessi, sono negoziati)
Operatori di Borsa
Mercati finanziari Altri fornitori di fondi
(security broker)
❑ Mercati sui quali si realizzano l’emissione e la negoziazione dei titoli di debito o degli strumenti finanziari a
breve termine, ossia con scadenza pari o inferiore ai 12 mesi;
▪ Esempi di strumenti finanziari emessi e negoziati sul mercato monetario sono BOT, depositi interbancari e
cambiali finanziarie, pronti contro termine, etc.
❑ Mercati sui quali si realizzano l’emissione e la negoziazione dei titoli di capitale (azioni) o di debito
(obbligazioni) a medio lungo termine, ossia con scadenza superiore ai 12 mesi;
▪ Società ed enti statali sono i principali emittenti di titoli dei mercati dei capitali, mentre le famiglie sono i
principali acquirenti.
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Mercati valutari
Mercati sui quali vengono scambiate valute (es. euro contro dollaro) Le principali operazioni
realizzate sui mercati valutari sono:
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Regolamentazione del settore finanziario
I mercati e gli intermediari finanziari sono soggetti a un controllo pubblico per due motivi
principali:
• aumentare le informazioni disponibili agli investitori
• rafforzare la solidità e la stabilità del sistema finanziario
I principali organi di controllo sono:
• Banca d’Italia
• CONSOB (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa)
• IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni)
• COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione)
• AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato)
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Regolamentazione del settore finanziario
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Regolamentazione del settore finanziario
La disciplina prevede:
• il contenimento e il monitoraggio del rischio a cui gli intermediari finanziari possono esporsi
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Un quadro complessivo del sistema finanziario
Prestiti
Banche e altri intermediari finanziari
Depositi Imprese
Quote di fondi
Investitori istituzionali Azioni e
Famiglie comuni, pensione, (fondi pensione, assicurazioni, fondi comuni, obbligazioni
assicurazioni etc.)
Titoli
Settore
Mercati finanziari pubblico
(mercati monetari, obbligazionari, azionari,
derivati, etc.) BOT e obbligazioni
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Economia dei Mercati e degli Intermediari Finanziari
Le crisi finanziarie
La bolla dei tulipani: la prima crisi documentata del capitalismo
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Che cos’è una crisi finanziaria
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Dinamica di una crisi finanziaria
Prima fase - Come cominciano e si «avvitano» le crisi:
PRIMA FASE
Avvio della crisi finanziaria
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Dinamica di una crisi finanziaria
Seconda fase – Le crisi bancarie:
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Dinamica di una crisi finanziaria
SECONDA FASE
Crisi bancarie
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Dinamica di una crisi finanziaria
Terza fase – Deflazione del debito:
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Dinamica di una crisi finanziaria
TERZA FASE
Deflazione del debito
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Economia dei Mercati e degli Intermediari Finanziari
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Effetti della GFC – mercato azionario
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Effetti della GFC – spread creditizi
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Effetti della GFC – il costo del capitale (banche europee)
European Banks – Sector Implied Cost of Equity (%)
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Effetti della GFC – crisi del debito sovrano
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La storia di un «veggente»?
Rajan G.R., 2006, Has finance made the world riskier?, European Financial Management, Vol. 12, No. 4, pp. 499-533
“Developments in the financial sector have led to an expansion in its ability to spread risks. The increase in the risk bearing
capacity of economies, as well as in actual risk taking, has led to a range of financial transactions that hitherto were not
possible, and has created much greater access to finance for firms and households. On net, this has made the world much
better off. Concurrently, however, we have also seen the emergence of a whole range of intermediaries, whose size and
appetite for risk may expand over the cycle. Not only can these intermediaries accentuate real fluctuations, they can also
leave themselves exposed to certain small probability risks that their own collective behaviour makes more likely. As a result,
under some conditions, economies may be more exposed to financial-sector-induced turmoil than in the past. The paper
discusses the implications for monetary policy and prudential supervision. In particular, it suggests market-friendly policies that
would reduce the incentive of intermediary managers to take excessive risk”.
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I pilastri della crisi
• Fattori tecnologici: l’accesso alle informazioni su imprese, strumenti finanziari e opportunità di
investimento ha ridotto la «distanza» dalla finanza. L’accessibilità a tecnologie di processo basate
sull’automatizzazione nel processo di lending ha incrementato la produttività per lavoratore e la distanza tra
prestatori e prenditori di fondi.
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I pilastri della crisi
• Disintermediazione: la capacità di automatizzazione di selezione e processo del credito e la
standardizzazione dei contratti ha incentivato a ciò che Rajan chiama «commodification» e che
sostanzialmente si può tradurre nella cartolarizzazione delle attività secondo il profilo di rischio-rendimento
voluto. Tale impostazione ha incentivato l’utilizzo dei derivati di credito che consentono di separare il rischio
di credito dalla sua attività sottostante trasformandolo in un titolo negoziabile. Chi fa attività di origination
non è quello detiene la posizione a scadenza.
• Integrazione dei mercati: la crescita delle transazioni a distanza e la riduzione delle barriere regolamentari
ha messo le basi per una globalizzazione della finanza con una conseguente integrazione dei mercati
finanziari. La globalizzazione della finanza porta con sé la globalizzazione dei rischi.
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I pilastri della crisi
• La reintermediazione: la crescente complessità e volume delle informazioni porta gli investitori a rivolgersi
a specialist della gestione del risparmio, quali ad esempio investitori istituzionali.
• Le banche: l’incremento della capacità di selezionare, controllare e gestire il rischio di credito non ha
tuttavia portato ad una migliore capacità di creare utili stabili nel tempo, anzi i mercati hanno iniziato a
prezzare una maggiore rischiosità a fronte della loro crescita. Le banche mantengono in bilancio parte del
rischio che gli permette di utilizzare meglio il proprio capitale a parità di redditività, trasferendo parte dei
rischi nel sistema, in particolare verso quei soggetti che hanno l’attività assicurativa come loro principale
business o verso quei soggetti dimensionalmente grandi e che sono in grado di assorbire quei rischi.
• La regolamentazione: limiti sulle attività e sul capitale, maggiore trasparenza, capitale dovrebbe essere
gestito in modo anticiclico, non è strumento contro l’illiquidità.
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I pilastri della crisi
• Le politiche di compensazione: quasi la totalità dei managers hanno compensazioni fortemente legate
alla componente di breve termine che costituisce un incentivo ad un’eccessiva esposizione al rischio. In
queste condizioni, i managers si trovano a beneficiare di una politica gestionale volta ai profitti di breve
termine avendo scarso riguardo al rischio incamerato e alla liquidità sia nel breve che medio-lungo termine.
• La politica monetaria: la politica monetaria gioca un ruolo determinante nel fissare i tassi di interesse e che
bassi tassi di interesse potrebbero avere un effetto catastrofico visto che l’appetito per il rischio non viene
più alimentato dal finanziamento all’economia delle banche, ma piuttosto dai grandi fondi di investimento
che comprano rischio.
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Le condizioni di una crisi sistemica
Crescita Bassi di
economica interesse
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La cartolarizzazione
Rating
Credit enhancement
Collateralized Debt Obligations
Titoli derivati di credito (CDS)
Ricavato della
Originator cessione
Cessione
Special Purpose Vehicle Junior tranche Investitore 2
asset
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La cronistoria della crisi del 2007
Famiglie americane Caduta dei prezzi delle case e Collasso del mercato dei
eccessivamente indebitate insolvenza dei mutui prodotti strutturati
Richiesta eccezionale di liquidità dal
sistema finanziario
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Perché è stata così grave
Famiglie
Imprese Stato
Investitori
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Le interrelazioni del sistema finanziario
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