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ITACA PER SEMPRE

Ulisse è tornato ad Itaca con la nave dei Feaci, si guarda intorno spaesato, non riconoscendola,
poiché l'isola è abbandonata al degrado. Travestito da mendicante prepara la tremenda vendetta
contro i Proci, i pretendenti al trono che vogliono che la moglie Penelope scelga un nuovo marito che
diventi re di Itaca, inoltre abusano delle ricchezze del re assente e si divertono con le ancelle regali
nella reggia di Ulisse.

Per mettere in atto il suo piano ed assicurarsi la sua buona riuscita, Odisseo si rivela solo al porcaio
Eumeo e al figlio Telemaco, ma non a Penelope. L'eroe, durante un primo colloquio con Penelope, si
finge un vecchio vagabondo coperto di stracci e, raccontando alla moglie una serie di "menzogne
simili al vero", porta notizie verosimili dell'imminente ritorno del marito Ulisse. Ma poco più tardi è
la nutrice Euriclea a riconoscere il padrone toccandogli, mentre lo lava, una vecchia cicatrice di
caccia. Ulisse chiede alla nutrice di non divulgare il loro segreto ma successivamente anche Penelope
riconosce Ulisse nei panni del mendico, e si indispettisce perché il marito, non rivelandosi, mostra di
non avere alcuna fiducia in lei.

La vendetta avviene poi con lo sterminio dei Proci, primo fra tutti Antinoo, giovane forte e arrogante.
Penelope però continua a fingere di non riconoscere il marito pur dopo la sua rivelazione e risponde
ai ricordi con i quali Ulisse cerca di provare la propria identità con implacabile ferocia logica,
dimostrandosi argomentatrice superiore a lui. Ulisse rimane così preda del dolore,
dell'incomprensione, dell'incertezza e del dubbio. Anche Telemaco non è più così sicuro dell'identità
di quell'uomo.

Ferito nel suo orgoglio di eroe, Ulisse decide di ripartire pensando che Itaca non sia più la sua casa,
considerato che la moglie e il figlio non lo riconoscono. Questa sua decisione, però, provoca il
disperato richiamo e l'abbraccio di Penelope, che ormai è disposta ad accettarlo e riprenderlo come
suo marito. Ulisse, anziché intraprendere un altro viaggio, compie invece il suo destino restando in
patria e mettendo a frutto la sua passione e la sua abilità nel narrare: affidato il governo al figlio
Telemaco, comincia a comporre, in collaborazione con il cantore Terpiade, quelle che saranno l'Iliade
e l'Odissea.

PERSONAGGI

ULISSE- Il protagonista è l'eroe dell'esercito acheo che, dopo la caduta di Troia e durante il suo
ritorno in patria, incontra ostacoli e affronta terribili avventure, restando in mare per dieci anni.
Queste vicende non sono narrate nel romanzo. Infatti troviamo Ulisse già sulla spiaggia di Itaca, sulla
quale è stato lasciato dai Feaci. Non esiste una vera e propria descrizione di Ulisse perché il romanzo
è scritto in prima persona. Riguardo al suo aspetto fisico sappiamo della sua bellezza, anche se è un
uomo già avanti con gli anni, e il suo sguardo vivo e penetrante. La sua caratterizzazione interiore è
ben descritta ma solo attraverso i pensieri e le azioni del personaggio. Ulisse è furbo, intelligente,
coraggioso e forte. Viene ammirato da tutti gli altri uomini per il suo ingegno, definito "multiforme",
e il suo sangue freddo è ormai una leggenda. Ha anche dei difetti, come l'arroganza, la sua curiosità
al di là dei limiti umani e la presunzione di capire tutto e tutti. Nello svolgimento della vicenda
notiamo però anche altri lati del suo carattere, Ulisse si mostra turbato, indeciso, per la prima volta
spiazzato, e sorpreso dalla moglie Penelope. Una serie di dubbi lo sconvolgono, perché prima
credeva di essere imbattibile. Infine accetta di perdere la sfida contro l'astuzia della donna, ma
guadagna così anche la fortuna più grande: l'amore della stessa Penelope.
PENELOPE- è la moglie di Ulisse, donna ancora bella e giovane, astuta e intelligente. Quando Ulisse la
rivede per la prima volta, Penelope viene descritta come una donna ancora molto attraente,
sebbene le sue linee siano più severe di un tempo. Prima dell'arrivo di Ulisse sotto le spoglie di
mendicante, Penelope è una donna disperata ma nasconde così bene le sue emozioni che Ulisse si
meraviglia di trovarla così fiorente e non consumata dal pianto. Invece Penelope aspetta con ansia il
ritorno del marito, anche se ormai dopo dieci anni le speranze si erano ridotto. Aveva cresciuto il
figlio da sola e sopportare i proci, escogitando astuti inganni, come quello della tela. Quando vede
Ulisse travestito, si offende perché il marito non le ha rivelato i suoi piani. Quella che era semplice
nostalgia del marito si tramuta in rabbia e rancore, e Penelope decide di "vendicarsi" a suo modo. Fa
finta di non riconoscerlo, nemmeno quando Ulisse si rivela. Vince la sua battaglia quando la
presunzione di Ulisse crolla. Il personaggio di Penelope è forse quello meglio riuscito del romanzo.

TELEMACO- è il figlio di Ulisse e Penelope, è un ragazzo alto e sottile, che Ulisse dice assomigliare
piuttosto alla madre. Ha il carattere del padre, forte e coraggioso, anche se è ancora un adolescente
e non riesce bene a difendersi del tutto contro i proci. Insieme al padre Ulisse escogita la sua
vendetta e con questa azione compie una sorta di maturazione verso il successivo governo della
patria e l’età adulta.

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