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LAVORO ED ENERGIA

Corso di Laurea in Infermieristica "O" di Frosinone, A.A. 2020-2021 - Fisica Applicata 1


Lavoro
Una forza compie lavoro quando il punto di applicazione della
forza si sposta. Se la forza F è costante in modulo, direzione e
verso e il suo punto di applicazione P si sposta di un tratto
rettilineo s, formante un angolo α con la direzione di F, si
definisce lavoro L, compiuto dalla forza F, il prodotto scalare del
vettore forza per il vettore spostamento:

 α acuto: il lavoro è positivo (lavoro motore)


 α ottuso: il lavoro è negativo (lavoro resistente)
 il lavoro è massimo quando lo spostamento avviene nella
direzione della forza stessa (α = 0)
 il lavoro è minimo quando lo spostamento avviene nella
direzione opposta della forza (α = 180°)
 il lavoro è nullo quando lo spostamento è ortogonale alla
direzione della forza (α = 90°)
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Lavoro
Quando la forza del campo è uguale in ogni punto del campo, oppure lo
spostamento della forza avviene lungo una traiettoria non rettilinea, si
definisce lavoro compiuto da una forza F nello spostamento dalla
posizione iniziale A alla posizione finale B, lungo il cammino l, la somma
dei lavori elementari eseguiti suddividendo il cammino in brevissimi tratti
rettilinei lungo ognuno dei quali la forza rimane praticamente costante.

Nel Sistema Internazionale l’unità di misura del lavoro è il joule (J), che
corrisponde al lavoro compiuto dalla forza di un newton per lo spostamento di
un metro nella direzione della forza. Nel sistema C.G.S. l’unità di misura del
lavoro è l’erg, che corrisponde al lavoro della forza di una dyna per lo
spostamento di 1 cm. Inoltre si fa spesso uso di un’unità pratica di lavoro, il
chilogrammetro (kgm), che rappresenta il lavoro compiuto dalla forza di un kg-
peso per sollevare la massa di 1 kg.

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Energia
L’energia di un corpo o di un sistema è la capacità che esso ha di compiere lavoro. Energia e lavoro
sono grandezze omogenee e si misurano con la stessa unità.

Principio di conservazione dell’energia: in qualsiasi fenomeno fisico in cui vi sia una trasformazione
di una forma di energia in un’altra (attraverso l’esecuzione o meno di lavoro meccanico), l’energia
totale si conserva sempre.

Questo principio è valido anche nelle reazioni nucleari in cui si può avere creazione o annichilazione di
materia, pur di considerare la materia come una forma di energia.
La relazione fra la massa a riposo di un corpo e il suo equivalente in energia è data dalla famosa
relazione di Einstein: E = m c2 (c = velocità della luce nel vuoto).

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Energia cinetica e teorema dell'energia cinetica
Una massa m che si muove con velocità v possiede una certa energia cinetica EK:

Consideriamo un corpo puntiforme di massa m inizialmente fermo. Supponiamo che al corpo sia
applicata una forza F (o un sistema di forze di risultante F), costante in modulo, direzione e verso. Sotto
l’azione della forza F il corpo si muove nella direzione di F con un’accelerazione costante a = F/m. Il
corpo acquisterà velocità e, quindi, energia cinetica. Per il principio generale di conservazione
dell’energia, l’energia cinetica che il corpo acquista con l’aumento di velocità deve essere uguale al
lavoro compiuto dalla forza F, che è responsabile del moto del corpo (evidentemente la forza F deve
essere la risultante di tutte le forze esterne applicate al corpo, comprese eventuali forze d’attrito che
compiono un lavoro negativo o resistente):

L’uguaglianza esprime il teorema dell’energia cinetica, che costituisce un caso particolare del
principio generale di conservazione dell’energia.

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Campi conservativi energia potenziale e conservazione dell’energia

Il lavoro che la forza di un campo compie, quando il punto di applicazione


viene spostato da un punto A ad un punto B, dipende in generale dalla
traiettoria seguita durante lo spostamento. Se invece le forze del campo
sono di natura tale per cui il lavoro non dipende dal percorso eseguito, ma
solo dalla posizione dei punti iniziale A e finale B, allora si dice che le forze
sono conservative.
Le forze sono conservative se il lavoro che esse compiono è nullo ogni volta
che partendo da un punto qualunque si ritorna ad esso lungo una traiettoria
chiusa. Se il lavoro non è nullo, le forze si dicono dissipative.
Ne deriva che l’energia cinetica di un corpo che si muove lungo una
traiettoria chiusa si conserva in un campo di forze conservativo (ΔEK = 0),
mentre varia in un campo di forze dissipativo (ΔEK ≠ 0).

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Campi conservativi energia potenziale e conservazione dell’energia

Per un campo conservativo, il lavoro compiuto per andare dal punto A al punto B di coordinate
A(xA,yA,zA) e B(xB,yB,zB) è una quantità che dipende solo dagli estremi A e B della traiettoria. Si può
introdurre una funzione U(x,y,z) delle coordinate, tale per cui il lavoro si può esprimere come differenza
dei valori assunti dalla funzione U nei punti A e B:

La funzione U(x,y,z) è detta energia potenziale.


Partendo dal teorema dell’energia cinetica:
Ne deriva che:

Teorema di conservazione dell’energia meccanica: la somma dell’energia cinetica più l’energia


potenziale di un corpo che si muove in un campo di forze conservative è costante.

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Esempi di campi conservativi: campo gravitazionale e forza elastica

L’energia potenziale gravitazionale, in prossimità del suolo (dove g è costante), dipende


soltanto dalla quota h a cui si trova il corpo: si può dunque esprimere il lavoro mediante
la funzione:

La costante dipende dalla quota di riferimento prefissata. Alla quota del suolo si ha h = 0
ed essendo il corpo fermo (non si compie lavoro), U = 0 e quindi la costante è nulla.
Un tipico esempio di applicazione del teorema di conservazione dell’energia meccanica si
ha quando un grave viene lanciato verso l’alto. Allora il teorema assume la forma:

Per le forze elastiche (F = –kx) l’energia potenziale associata a tali forze risulta:

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Potenza e rendimento

La potenza viene definita come il rapporto tra il lavoro compiuto da una forza e il tempo impiegato per
compierlo. La potenza può essere espressa anche come prodotto scalare della forza F, che compie il
lavoro, per la velocità con cui la forza si sposta.

Le unità di misura per la potenza sono il watt (W) = 1 joule/s nel Sistema Internazionale e l’erg/s nel
sistema C.G.S. Si può trovare spesso la potenza espressa anche in kgmetri/s o in cavalli vapore (hp)
dove l’hp è definito come: 1 hp = 75 kgmetri/s = 75 · 9.8 joule/s = 735 watt.

Una macchina è un sistema atto a trasformare energia cinetica o energia potenziale in lavoro
meccanico. In questo processo di trasformazione, a causa soprattutto delle forze di attrito, parte
dell’energia di partenza non viene utilizzata per compiere lavoro utile. Si definisce rendimento η il
rapporto tra il lavoro utile prodotto dalla macchina e l’energia totale Et impiegata per compiere tale
lavoro:

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