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ORGANISMO NOTIFICATO NUMERO 1115

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Le saldature nella direttiva PED

Rev. 0 Milano 27/11/03 A. Bova,R. De Santis, R. De Santis


R.Tomba
Introduzione

La Direttiva PED, al punto 3.1.2 dell’allegato I, elenca i requisiti che devono essere
soddisfatti per le giunzioni permanenti. In sintesi, detti requisiti sono:

L’assenza di difetti superficiali e/o interni sia nel giunto che nelle zone adiacenti
Il possesso da parte della giunzione delle caratteristiche (meccaniche) minime dei
materiali da collegare
La necessità che le giunzioni permanenti delle attrezzature in pressione siano
sempre realizzate da personale qualificato secondo adeguate procedure
La necessità che, per attrezzature in II, III e IV Categoria, l’approvazione del
personale e/o delle procedure avvenga con l’intervento o di un Organismo
Notificato (O.N.) o di una Entità Terza Riconosciuta (TPI)

Si deve pure richiamare il punto 3.1.3, sempre dell’allegato I della Direttiva, che, per il
personale addetto alle PND di giunzioni permanenti per attrezzature in III e IV categoria,
richiede l’approvazione dello stesso da parte di una TPI.
Ancora si deve ricordare che sono equiparate alle giunzioni permanenti le brasature, gli
incollaggi, le mandrinature, le saldature per frizione, ecc…
Anche a questi tipi di giunzione si applicano le richieste di preventiva qualifica di personale
e/o procedimento.
Si deve notare che la Direttiva non impone né una norma né un codice di riferimento per
le giunzioni permanenti. E’ il Fabbricante (Costruttore) che sceglie la normativa più adatta
o, in assenza di normativa, fa riferimento a documenti esistenti, a buona prassi e, su tale
base, predispone adeguate procedure per le qualifiche.

In definitiva il modo corretto di procedere per l’approvazione del personale e delle


procedure di saldatura, data la mancanza di norme armonizzate, è quello di seguire la
sezione di saldatura riportata nelle norme armonizzate di prodotto EN 13445 (recipienti a
pressione non sottoposti a fiamma), EN 13480 (tubazioni), EN 12952 (caldaie a tubi
d’acqua), EN 12953 (caldaie a tubi di fumo), norme che per la qualificazione del personale
utilizzano come base la norma EN 287 e per la qualificazione delle procedure la norma EN
288.
Ove non vi siano norme armonizzate di prodotto, il fabbricante deve far riferimento a
norme esistenti; tali norme dovranno definire le variabili essenziali e garantire le proprietà
minime indicate per i materiali che devono essere collegati.

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La direttiva e le Linee Guida attinenti alle Giunzioni permanenti

Come noto la direttiva è integrata da documenti denominati “Linee Guida” che, emessi dal
WGP (Working Group Pressure) della comunità, rappresentano le risposte della
commissione ai vari quesiti che sorgono applicando la direttiva.
In allegato 1 è riportata una sintesi delle Linee Guida ad oggi emesse.

E’ importante ricordare che ancorché esista un pratico accordo tra tutti gli Organismi
Notificati a considerare le Linee Guida come integranti la direttiva, esse non sono
legalmente cogenti (solo la Direttiva è cogente) potendo sempre il Fabbricante, con l’avallo
dello O.N., trovare altre vie per dimostrare il soddisfacimento dei RES (allegato I della
Direttiva) applicabili.
A livello delle linee Guida sono chiariti i principali dubbi che possono emergere.

Argomenti e Problematiche ricorrenti

Norme EN 287 e 288 e ASME

Siccome, come già notato, la Direttiva non impone né specifica norma di riferimento per le
qualifiche di procedimento né per le qualifiche del personale è ovvio che il Fabbricante può
presentare alla approvazione del suo ON o della TPI procedure realizzate nel rispetto delle
norme che egli avrà scelto eventualmente con prove integrative.
In larga parte dell’industria manifatturiera di apparecchi a pressione il codice più diffuso è
quello ASME con riferimento alla sezione IX e alla sezione V per quanto attiene alle PND.
Si può a lungo discutere se il codice ASME soddisfi o no i requisiti della Direttiva (RES).
Orbene è certo che i requisiti per le qualifiche di personale e procedure tra ASME Sez. IX e
EN 287 e 288 differiscono anche sostanzialmente. Parimenti certo è che i requisiti ASME
coprono da soli le necessarie verifiche di affidabilità e sicurezza delle giunzioni.

Quali criteri quindi seguire per considerare valide/accettabili ai fini PED le qualifiche di
operatori e procedimenti per le giunzioni realizzate e certificate secondo codice ASME?
La risposta è che se vengono usate norme armonizzate di prodotto che riportano nelle
relative sezioni attinenti alle giunzioni le norme EN 287 (qualifica del personale) e 288
(qualifica dei procedimenti) queste divengono “de facto” obbligatorie. Se invece non
esistono norme armonizzate di prodotto le EN 287 e EN 288, che pure non sono
armonizzate, possono costituire solo un riferimento ma non sono obbligatorie.
Viene ora automatica un’altra domanda. Se invece di applicare una Norma Armonizzata di
prodotto uso un altro Codice (es. per le caldaie ASME sez. I), sono accettabili le qualifiche

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ASME “Tout Court” con la sola eccezione di considerare specifici casi di condizioni
operative che richiedono prove aggiuntive (rif. LG 6/12)?
Qui la risposta non può che essere “politica”. Siccome lo scopo della PED e della norme
Armonizzate è, in definitiva, quello di proteggere il mercato e la sicurezza, non è lecito, in
presenza di norme armonizzate di prodotto europeo, dribblare l’ostacolo prendendo altre
norme di progetto (non si deve dimenticare che lo scopo dell’ASME è proteggere il
mercato USA e collegati).

Non appare però lecita l’altra interpretazione estensiva che “Qualifiche di Procedimenti di
saldatura e di saldatori qualificati sec. ASME IX ed utilizzate nella costruzione di recipiente
progettato sec. ASME VIII, per essere approvate ai fini PED, devono contenere le stesse
prove previste dalla norma EN288.3 e le eventuali prove aggiuntive richieste dalla parte
della EN13445 relativa alla saldatura”.
Sarà lo ON che approva le procedure del Fabbricante e decide in proposito.

Rintracciabilità e buona prassi di saldatura

E’ implicito nella dizione di cui al paragrafo 3.1.2 dell’allegato I della direttiva, che devono
sempre essere applicate misure di controllo del processo graduate con la rilevanza
(categoria di rischio) dell’attrezzatura.

Così le regole di gestione dei materiali di apporto, di controllo e taratura periodica della
attrezzature e, in genere di tutto ciò che condiziona il successo dell’operazione, devono
far parte del “corredo mentale” del Fabbricante dell’attrezzatura e non limitarsi alla
disponibilità di WPS e WPAR approvate da qualcuno.

Le linee guida 7.10 e 7.12, ad esempio, non impongono la necessità di una stretta
rintracciabilità dei materiali di saldatura (welding consumables) e consentono di accettare
“Manufacturers Test Reports” tipo 2.2 (EN 10204) così come l’uso di metodi procedurali
per garantire la rintracciabilità come richiesto al punto 3.1.5 dell’allegato I della direttiva.

Queste “facilitazioni” non devono però essere intese come “licenza” ma solo come presa
d’atto della impossibilità di gestire i materiali di apporto come i materiali per il
confinamento della pressione.

Si auspica quindi una più larga applicazione della EN 729.

Le Brasature

In molti settori merceologici, la refrigerazione/climatizzazione in primis, è diffusissima la


pratica della brasatura.
Le leghe brasanti sono in genere a base di Argento, Rame, Cadmio e Zinco e la scelta di
quelle più adatte al singolo caso è determinata dal tipo dei materiali su cui realizzare la
giunzione (Rame-Rame; Rame- Ferro; Rame- Inox, ecc..).

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Nella giunzione per brasatura il metallo di apporto fonde in un certo intervallo di
temperatura (di regola tra 700 e 800°C) e penetra per capillarità nell’interstizio
predisposto ivi solidificando e aderendo ai materiali da unire per diffusione, in uno strato
dell’ordine dei centesimi di millimetro.

E’ quindi evidente che i fattori determinanti per il successo dell’operazione sono:

- L’adeguata preparazione del giunto (né troppo, né troppo poco meato);


- L’entità della sovrapposizione che dovrà poi essere occupata dal metallo fuso;

La tecnica del riscaldo del giunto perché temperature troppo basse non contribuiscono alla
diffusione del metallo brasante mentre temperature troppo alte possono portare anche alla
eccessiva volatilizzazione di specifici componenti della lega brasante ( Zn e Cd in
particolare).

La qualifica degli operatori e procedimenti, per questo settore tecnologico non è così ben
definita come nel caso della saldatura.
I riferimenti normativi disponibili sono:

- la EN 13133 – 2002
“Qualificazione dei brasatori per la brasatura forte”

- la EN 13134 – 2002
“Brasatura forte – Qualificazione delle procedure”

Caratteristica comune di entrambe le norme, che sono armonizzate alla PED, è quella di
“Stabilire criteri” ma di non fornire “valori di accettazione” perché… “specifici del
prodotto”.

La normativa di riferimento (EN 13134) considera tre diverse possibilità di approvazione


dei processi di brasatura:

1. riferimento a documentazione comprovante che le procedure utilizzate per la


realizzazione di attrezzature con componenti (raccordi e tubi) collegati mediante
brasatura hanno permesso all’azienda, nel corso della sua attività, di fabbricare e di
commercializzare prodotti di adeguato livello qualitativo e rispondenti ai requisiti
contrattuali.

2. esistenza di precedenti certificazioni di qualifica rilasciate da Entità Terze


Riconosciute

3. esecuzione di prove specifiche concordate

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Nell’industria è molto difficile incontrare le condizioni di cui ai punti 1) e 2) per cui, per il
conseguimento delle qualifiche, la strada migliore è quella di considerare l’esecuzione di
prove specifiche.
Data la tipologia delle giunzioni, ottenute per infiltrazione capillare del metallo d’apporto
fuso, e la configurazione dei giunti brasati – nella quasi totalità dei casi a sovrapposizione
– si può certificare l’idoneità dei procedimenti in base ai risultati ottenuti nelle prove sotto
elencate.

a) Prove di trazione da eseguirsi, in genere, a piena sezione (dati i diametri


e spessori in gioco relativamente bassi).
La prova è intesa come superata se la giunzione cede ad un carico
superiore o uguale a quello minimo tabellare previsto per il materiale
base allo stato ricotto (nel caso rame, circa 220 Mpa) con tolleranze in
meno del 5%.

b) Esami macro di sezioni longitudinali dei meati (nelle varie combinazioni di


materiali).

Il criterio adottato considera positivamente l’esito dell’esame se almeno il 70% della

lunghezza del tratto di sovrapposizione è occupata dal metallo fuso.

L’entità della sovrapposizione dipende dagli spessori e dai diametri degli


elementi collegati. Generalmente è considerata adeguata quando è
inferiore a 3 ÷ 5 volte lo spessore.
Tuttavia, nelle giunzioni a bicchiere dei tubi in rame è regolata dai
dispositivi usati per ottenere l’espansione delle estremità (il colletto varia,
generalmente, dai 10 ai 15 mm) mentre nei raccordi è legata alla
profondità delle battuta.

c) Prove di tenuta e di pressione (effettuate generalmente secondo le


procedure adottate dai Costruttori per il collaudo dei sistemi).
L’esito è considerato favorevole se non si riscontrano perdite di gas
traccianti né cedimenti e fuoriuscite di fluidi dai circuiti di prova realizzati
im modo di rappresentare tutte le diverse combinazioni dei
materiali di base e d’apporto utilizzati in produzione.

Per quanto attiene agli operatori, essi vengono di regola qualificati tramite le prove di cui
ai punti b) e c) precedenti.

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Classificazione delle giunzioni

Relativamente alla attribuzione della “categoria” della saldatura tra attrezzature PED
ricadenti in diverse categorie di rischio la direttiva non dà nessuna indicazione. Esiste
invece a tal proposito una linea guida (la 3/15 del 28 aprile 2003) molto chiara: sia la
giunzione di collegamento tra shell e nozzle che quella tra il nozzle e il primo tratto di
tubazione sono classificate nella stessa categoria di rischio del vessel, considerando in tal
modo, ai fini della classificazione della giunzione, il nozzle del recipiente come parte
integrante del vessel stesso.
Se dunque il vessel cade in una categoria di rischio maggiore o uguale alla Categoria II, le
giunzioni di collegamento sopra descritte devono essere approvate da un O.N. o da una
entità terza riconosciuta (rif. Punto 3.1.2 All.I DLvo 25 febbraio 2000 n. 93).

Di seguito riportiamo lo schema esemplificativo di classificazione della giunzione:

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Giunzione di Descrizione della giunzione Categoria della
riferimento giunzione
A Connessione di un accessorio di sicurezza (IV categoria)
III
a un vessel in categoria III
B Connessione tra piping in categoria I e un Vessel in III
III
categoria (via a nozzle)
C Giunzioni di piping in categoria I I
D Connessione di un accessorio a pressione in categoria I
I
con piping in categoria I
E Connessione tra nozzle e mantello di un vessel di
III
categoria III

Questo argomento è di forte interesse nel settore condizionamento/refrigerazione per i


Fabbricanti di insiemi che acquistano vessel in III categoria , utilizzando poi unicamente
piping in I Categoria.
E’ di questi giorni una richiesta da parte della Confederazione delle Industrie Danesi di
modifica della linea guida 3/15, al fine di tener conto dell’effettivo rischio associato alle
giunzioni permanenti tra vessel e piping.

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ALLEGATO

Saldature - Linee Guida

N° L.G. Rif. PED ARGOMENTO


3/15 All. I, punto
3.1.2 D. Come sono determinate le categorie delle giunzioni permanenti in un
“insieme”?

R. Le giunzioni permanenti tra attrezzaure a pressione di un “insieme”


cadono nella categoria più alta delle parti connesse non tenendo conto degli
accessori di sicurezza.

4/5 All. III , modulo D. I paragrafi 3 e 4 del modulo B1 nell’Allegato III trattano le informazioni
B1 relative alle qualificazioni o approvazioni delle giunzioni permanenti che
possono non essere disponibili al momento della progettazione. Quali sono i
(vd. anche L.G. requisiti minimi del paragrafo 3, ultimo trattino, e paragrafo 4.1, 2° e 3°
4/4) trattino?

R. L’approvazione delle procedure operative per le giunzioni permanenti


deve essere fatta nella fase di progettazione, se non approvate
precedentemente.
Per il personale che realizza le giunzioni permanenti e le prove non
distruttive, il requisito nella fase di progettazione può essere limitato alla
verifica dei criteri per le qualificazioni e le approvazioni.
La necessità di realizzare la verifica delle approvazioni del personale in una
data successiva prima dell’inizio della produzione dovrebbe essere indicato
nel certificato di esame della progettazione.

6/1 All. I punto D. In accordo con l’allegato I punto 3.1.2 (giunzioni permanenti), una Parte
3.1.2 Terza deve effettuare esami e prove al fine di procedere all’approvazione
delle procedure operative e del personale.
Il rappresentante della Parte Terza deve essere presente durante
l’esecuzione della procedura di prova e delle giunzioni permanenti?

R. No, alcuni compiti riguardanti l’approvazione delle procedure operative di


montaggio e del personale possono essere espletati, in accordo e sotto la
responsabilità dell’Organismo Notificato o di un’Entità Terza riconosciuta da
uno Stato Membro, da una persona competete di un costruttore in accordo
con il suo sistema di qualità.

6/4 All. I punto D. Un Organismo Notificato è tenuto ad accettare le procedure per


3.1.2 giunzioni permanenti qualificate da un altro Organismo Notificato o da Parte
Terza Riconosciuta?

R. Si, un Organismo Notificato non ha il diritto di rifiutare l’approvazione di


procedure per giunzioni permanenti ottenuta tramite l’adeguata
applicazione e il preciso riferimento alla PED.
Tuttavia è sua responsabilità verificare, se necessario, che il processo di
giunzione e il riferimento al prodotto costruito siano adeguati.

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6/5 All. I punti 3.1.2 D. I requisiti relativi alle giunzioni permanenti elencati nell’allegato I punti
e 3.1.3 3.1.2 e 3.1.3 si applicano anche alle giunzioni permanenti diverse dalla
saldatura?

R. Si! Nell’articolo 1 punto 2.8 della direttiva la definizione di “Giunzioni


Permanenti” include vari metodi oltre alla saldatura come la brasatura, la
saldobrasatura, la mandrinatura, l’incollaggio, la chiodatura, la saldatura a
resistenza, ecc… Anche questi tipi di giunzione devono soddisfare i requisiti.

6/6 All. I punto D. In assenza di norme armonizzate quale approccio deve essere seguito
3.1.2 per l’approvazione del personale che effettua le giunzioni permanenti?
(vd. Anche L.G.
6/1 e L.G. 6/12) R. In assenza di norme armonizzate, il fabbricante deve far riferimento ad
un documento esistente(una bozza di norma candidata per
l’armonizzazione, un documento professionale, una guida,un documento
riconosciuto da una Parte Terza o da un Organismo Notificato, un
documento aziendale, ecc.) o deve stabilire un documento specifico.
Tale documento deve definire almeno:
- Le attrezzature che il personale deve utilizzare;
- Il grado di automazione del processo e le operazioni che deve
effettuare il personale;
- Condizioni da applicare quando si effettua una prova su un pezzo
da usare per la prova di approvazione e per i risultati da ottenere;
- Il range di validità e le condizioni per la durata della validità.

6/8 All. I punto D. Che cosa sono “le norme armonizzate” dell Allegato I, sezione 3.1.2,
3.1.2 ultimo paragrafo, in base alle quali effettuare gli esami e le prove per
l’approvazione delle procedure per le giunzioni permanenti e del personale?

R. Le norma armonizzate appropriate sono:


- Le norme armonizzate specifiche di supporto, soggette alla verifica
della loro adeguatezza per le attrezzature da realizzare
- O
- Le norme armonizzate di prodotto rilevanti.
In entrambi i casi i relativi requisiti dell’Allegato I sezione 3.1.2 della PED
devono essere coperti dalla norma e queste indicazioni devono essere
riportate nell’Allegato ZA.

6/9 All. I punti D. La direttiva PED richiede l’accreditamento del laboratorio di prova del
3.1.1; 3.1.2; costruttore che effettua le prove non distruttive o le prove distruttive delle
3.1.3 e 7.2 attrezzature a pressione o di parti delle attrezzature a pressione per il
contenimento della pressione?

R. No.
In accordo con l’allegato I sezione 3.1.3 la PED richiede la qualifica del
personale addetto alle prove non distruttive delle giunzioni permanenti. Non
è richiesto nessun accreditamento per il laboratorio del costruttore che
realizza le prove non distruttive o distruttive o per i laboratori di prova a cui
il costruttore può subappaltare le prove non distruttive o distruttive

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6/10 All. I punto D. Se un costruttore ha una procedura per giunzioni permanenti approvata
3.1.2 da un Organismo Notificato o da Parte Terza riconosciuta in un certo luogo,
può usare la stessa procedura in un altro luogo per simili applicazioni?

R. Si, a condizione che l’altro luogo sia sotto la stessa gestione tecnica e di
qualità. (Le norme EN 719 (organizzazione della saldatura) e 729-1
(richieste di qualità nella saldatura) definiscono il fabbricante come officine
o siti che operano sotto lo stesso sistema tecnico e di qualità. La EN 288-3
conferma che una WPS approvata è valida per la saldatura in officine o siti
del Fabbricante che operano sotto lo stesso sistema di qualità).

6/11 All. I punti 3.1.2 D. In assenza di norme armonizzate quale approccio deve essere seguito
(vd. anche L.G. per le procedure di giunzioni permanenti?
6/1 e 6/12)
R. In assenza di norme armonizzate, il fabbricante deve far riferimento ad
un documento esistente(una bozza di norma candidata per
l’armonizzazione, un documento professionale, una guida,un documento
riconosciuto da una Parte Terza o da un Organismo Notificato, un
documento aziendale, ecc.) o deve stabilire un documento specifico.
Tale documento deve definire almeno:
- Le variabili essenziali per la procedura che possono influenzare le
proprietà della giunzione permanente;
- Le ispezioni e le prove da effettuare per la qualificazione della
procedura;
- I criteri di accettabilità
- Il Range di validità.

6/12 All. I punti 3.1.2 D. Nel contesto dell’approvazione delle procedure di saldatura e del personale, cosa
significa la frase: “la Parte Terza deve effettuare le prove ed esami come previsto
nelle norme armonizzate appropriate o prove ed esami equivalenti”.

R. Dove la direttiva si riferisce a esami e prove equivalenti è richiesto che siano


condotte prove sufficienti ed idonee per determinare gli stessi range di proprietà
tecnologiche di quelli riportati nelle norme armonizzate. Dove prove simili sono già
state condotte e tali prove stabiliscono particolari proprietà, ma le condizioni esatte
di prova variano da quelle riportate nelle suddette norme, non è necessario ripetere
la prova. Tuttavia, le proprietà tecnologiche che non sono oggetto di queste prove
simili, devono essere aggiunte al programma di prova. Se per esempio è già stata
testata la resilienza nella zona fusa, ma non si è considerata la zona termicamente
alterata (HAZ), bisogna effettuare la prova anche su quest’ultima.
Dato che non esistono norme armonizzate per l’approvazione delle procedure e
personale di saldatura, è appropriato (in accordo con la linea guida 6/8) seguire la
“sezione di saldatura” delle norme armonizzate di prodotto EN 13445 (recipienti a
pressione non sottoposti a fiamma), EN 13480 (tubazioni), EN 12951 (caldaie a tubi
d’acqua) e EN 12953 (caldaie a tubi di fumo) per i rispettivi campi di applicazione.
Queste norme usano come base per la qualificazione delle procedure la norma EN
288 e per il personale le EN 287.

NOTA 1: Le Norme EN 287 EN 288 non sono norme armonizzate.

NOTA 2: Alcune proprietà come quelle di:

- snervamento
- resilienza
- allungamento
- microstruttura

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possono non essere sufficientemente dettagliate nella EN 288, con riferimento a
specifiche applicazioni.
7/10 Allegato I punti D. Quali sono le richieste per la documentazione e la rintracciabilità dei materiali di
3.1.2 saldatura con riferimento a:
3.1.5 - documenti certificativi
4.1 - procedure di rintracciabilità?
4.2
4.3 R. I Fabbricanti dei materiali di apporto forniranno documentazione per dimostrare
vd. anche LG 7/4 la conformità con la relativa specifica tramite Test Report 2.2 EN 10204. Per
dimostrare il soddisfacimento delle richieste dell’allegato I punto 3.1.5 relative alla
rintracciabilità, che si applica anche ai materiali di saldatura, sono possibili misure
procedurali che coprano il ricevimento, l’identificazione, il magazzinaggio, il
trasferimento in produzione ecc….
7/12 Allegato I punto 4 D. I prodotti di saldatura ed altri materiali per giunzioni devono soddisfare le norme
armonizzate, le approvazioni europee dei materiali o una valutazione particolare del
materiale?

R. NO! La direttiva PED non richiede che questi materiali seguano i requisiti
dell’allegato I punto 4.2b.

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