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Dipartimento Certificazione e Conformità di Prodotti ed Impianti

La Specifica Tecnica
UNI/ISPESL sullo
scorrimento viscoso

Corrado Delle Site


2 aprile 2009
Giornata di Studio sul creep
Roma 2 aprile 2009

Dipartimento Certificazione e Conformità di Prodotti ed Impianti


1992 2003 2005 2009
Circolare
ISPESL Specifica
Circolare 48/2003 CTI
Racc. Tecnica
ISPESL + Art. 3
R5:2005
15/92
Linea DM 329/04
Guida
ISPESL
Dipartimento Certificazione e Conformità di Prodotti ed Impianti
UNI 11096
Controlli UNI45000710
Così come la
Repliche
Circolare 48/2003
faceva riferimento
per le procedure
operative alla Specifica Tecnica
Raccomandazione DM 329 sul creep
CTI R5: 2005 così la
specifica tecnica fa art. 12 punto 3
riferimento ad una
serie di norme UNI
UNI XXX
UNI XX Ex Raccomandazione
Qualificazione CTI
Personale Metodi di
repliche valutazione
di VR
La Specifica Tecnica
• Testo di carattere tecnico procedurale: include i
contributi di varie Circolari ISPESL

• Specifica le varie fasi della verifica

• Specifica la documentazione da presentare

• Include apparecchi PED e tubazioni

• Non specifica i soggetti coinvolti

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Compiti dei soggetti da definire con Decreto

Soggetti Compiti
Soggetto A (SA) Esegue la valutazione di frazione di vita consumata sulla base degli esiti del
calcolo, delle PND e degli esami metallografici ed esprime il giudizio finale
sulla ulteriore esercibilità.
Soggetto B (SB) Responsabile della pianificazione ed effettuazione delle PND (deve essere
qualificato secondo UNI EN 473)
Soggetto C (SC) Responsabile della pianificazione ed effettuazione degli esami metallografici
mediante repliche (qualificato UNI)
Soggetto D (SD) Firma la valutazione di vita residua e si assume la responsabilità del ulteriore
esercizio sulla base del giudizio finale espresso dal Soggetto A
Soggetto E (SE) Riceve e tiene copia della valutazione verificando eventuali incompletezze nella
documentazione
Soggetto F (SF) Gestisce il database di apparecchi in regime di scorrimento viscoso su scala
nazionale
Soggetto G (SG) Effettua la sorveglianza con controlli a campione
La Specifica Tecnica
• Contiene i principi generali della verifica senza
le formule o coefficienti numerici

• Infatti, essendo legata alla emanazione di un


Decreto Ministeriale, la specifica sarà
difficilmente aggiornabile nel tempo.

• Tutti gli strumenti operativi (formule, coefficienti,


diagrammi, metodi, ecc.) sono inseriti nelle
norme UNI specifiche in materia per poter
essere aggiornate periodicamente dal CTI e
dall’UNI in funzione dello stato dell’arte.
6
PRINCIPALI NOVITA’
DELLA SPECIFICA
TECNICA
Monitoraggio
Un aumento di pochi gradi della temperatura può causare un aumento molto
significativo della vita consumata.

la dichiarazione dei dati di esercizio deve essere corredata da uno dei


seguenti documenti:

la registrazione effettuata da un sistema automatico di monitoraggio

oppure

con una relazione tecnica con la quale si dimostri l’impossibilità, correlata


al processo, del superamento dei valori dichiarati

In mancanza di tali adempimenti, in via conservativa, la valutazione di vita


consumata dovrà essere effettuata ai valori massimi di progetto.
8
Tempistiche: Prima valutazione di vita consumata
La prima valutazione deve essere eseguita alla scadenza della vita di
progetto. In assenza di tale informazione dopo 100’000 ore.

Apparecchi progettati a 200’000 ore:


Per questi apparecchi, visto il basso coefficiente di sicurezza (1,25
anziché 1.5), il dimensionamento delle membrature risulta meno
conservativo il che potrebbe portare, in tempi brevi, ad un
danneggiamento da creep;

è stato reso obbligatorio un primo controllo delle attrezzature progettate


a 200'000 ore già dopo 100'000 ore di esercizio, anziché alla scadenza
della vita di progetto.

9
Tempistiche: Intervallo di ricontrollo
Sono confermati gli intervalli di ricontrollo della Circolare ISPESL n. 48/2003

Intervallo ricontrollo=Minimo [60%VR, 50’000 ore]

per valori bassi di vita consumata (inferiore al 15%), è stata introdotta la


possibilità di estendere il primo intervallo di ricontrollo

da 50000 ore a 100'000 ore,

ritenendo, in questo caso, il fenomeno creep “poco significativo” se comprovato


dall’esito positivo dell’esame metallografico e delle prove non distruttive
convenzionali.

10
PED e Tubazioni
• La nuova specifica tecnica include attrezzature progettate secondo la
Direttiva 97/23 CE (PED);

• Per tali attrezzature, l’elenco dei componenti in regime di scorrimento


viscoso è riportato nel Manuale di Uso e Manutenzione;

• in mancanza di tale elenco si ritiene sia responsabilità dell’Utilizzatore


individuare tutti i componenti che ricadono nel campo dello scorrimento
viscoso;

• In assenza di dati di progetto (materiali, spessori, disegni) la Specifica


Tecnica potrebbe non essere applicabile;

• la Specifica Tecnica include tutte le attrezzature che ricadono nel DM


329/04, ivi incluse le tubazioni, per le quali si effettuano controlli specifici,
in relazione ai meccanismi di danno prevedibili, e calcoli di vita consumata11
sulla base delle indicazioni fornite nella Raccomandazione R5:2005 del CTI.
Analisi di congruenza

I risultati di calcoli e controlli devono essere congruenti

Evitare le incongruenze (es. bassa frazione di vita


consumata ed alto danneggiamento da creep)

Eventuali incongruenze possono essere segnalate


confrontando il grado di danno e la vita consumata stimata
(Ellis, ecc.)
Se sono verificate incongruenze è necessario aggiornare i
calcoli:

• usando metodi alternativi/sperimentali (es. Omega-


Method)

• Facendo riferimento a stime più precise di ore,


temperature, dati a creep del materiale
Stato delle norme UNI
correlate alla Specifica Tecnica
Dipartimento Certificazione e Conformità di Prodotti ed Impianti
Specifica Tecnica DM
329 sul creep
art. 12 punto 3

Norma UNI sui


Norma UNI sui controlli Norma UNI sulla
Norma UNI sulle metodi di valutazione
UNI 11096 qualificazione del
repliche di integrità
Va integrata dalla personale addetto alle
UNI 45000710 corrisponde alla racc
sezione 5 Racc.CTI repliche
CTI

Norma già esistente


Norma già esistente da Norma in inchiesta Norma in inchiesta da trasferire da CTI a
integrare pubblica pubblica UNI con alcuni
aggiornamenti
Argomenti ancora in fase di
discussione nelle bozze di norme
UNI

16
Cosa si intende per creep significativo

creep significativo
Campo di temperatura nel quale le proprietà del materiale sono dipendenti dal
tempo in maniera significativa (T>Tc).

zona di attenzione
Campo di temperatura nel quale le proprietà del materiale possono essere
dipendenti dal tempo in maniera significativa in determinate condizioni
operative (T0<T< Tc).

creep irrilevante
Campo di temperatura nel quale le proprietà del materiale non sono dipendenti
dal tempo o non lo sono in maniera significativa (T<T0).

17
Creep significativo: temperatura di incrocio
Come valore di temperatura per cui la σR/100000/T è
pari alla Rp0.2T.

Punto d’incrocio

20
18
σR/100000/T
16
14
Serie1
12
Serie2
10
8
Rp0.2T
6
4
300 350 400 450 500

18
Zona d’attenzione
Zona di attenzione: a partire dal primo valore tabulato tempo-
dipendente

E’ responsabilità del UT valutare, nella propria analisi, gli effetti


del creep per componenti funzionanti a temperature comprese
nella zona di attenzione, effettuando:

•Calcoli
•Controlli
•Repliche
Per i materiali di cui non sono note le caratteristiche meccaniche ad alta
temperatura si può ricorrere ad equiparazione a materiali di proprietà note.

Materiale Originario Materiale Equivalente Motivazione


A216 WCB A105
A217 WC6 A182 F11
Aq45 C18
16CD3 UNI 3872 14CrMo3 UNI 5462
Fe42.1 UNI 5869-66 Fe 410 1KW UNI 5869-75 Nuova denominazione
Fe47.1 UNI 5869-66 Fe 460 1KW UNI 5869-75 Nuova denominazione
Fe52-1 UNI 5869-66 Fe 510 1KW UNI 5869-75 Nuova denominazione
14 CrMo 3 UNI 5869-66 14 CrMo 4 5 UNI 5869 -75 Nuova denominazione
A200 T5 A199 T5
A234 WP11 A387 Gr11 Cl.1
A216 WCB A 105
A217 WC6 A 182 F11
Asera 54 Fe E460 KW UNI 7582-75
20 M5 UNI 2965 (SELCO) Fe 510 1KW UNI 5869-75
Aq 35 UNI 663 A 106 Gr A
A 315 A 335 P12
Aq42 UNI 3986 Fe410 1KW 5869-75
Aq42 UNI 1755 A266 Cl. 1
KMN Cogne A335 P22
Come si effettua il calcolo
della vita consumata

21
Calcolo di vita consumata per scorrimento viscoso

Metodo raccomandato: Master Curve

Dai valori di resistenza a creep disponibili (usualmente relativi a


100000h)

si esprime Larson–Miller PLM con un polinomio nella


variabile log (σ):

PLM (σ) = a0 + a1 log (σ) + a2 log2 (σ) + a3 log3 (σ)

22
ASTM A182 F 11

25000

20000
PLM

ASTM DATA

Curva di Interpolazione
15000

10000
0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5

σ) (MPa)
log (σ

Master Curve
23
• Curve di Creep
1000

• curva (σR / t) media, Curva Estrapolata a 521°C

ottenuta dalla Master Curva delle Sollecitazioni


Massime Ammissibili

Stress (MPa)
Curve 100

σ
• curva minima, ottenuta
dalla precedente 10

riducendo del 20% i valori 1000 10000 100000 1000000

Tr
Time to rupture (h)

della sollecitazione a
rottura.

24
Validazione della parametrizzazione

Post Assessment Tests (PATs) di ECCC

•PAT 1: Verifica della correttezza fisica della modellazione proposta


•valori iniziali entro tolleranza del 20%,
•verifica di anomalie nell’andamento curve flessi, riccioli,
•esponente di Norton n = – d Log t / d Log σ>1.5

•PAT 2: Verifica statistica della modellazione

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Fattore di riduzione della resistenza a creep per giunti saldati:
Valore ricavabile da letteratura (in assenza di riferimenti prendere z=0.9)

• obbligatorio per componenti in cui sono presenti giunzioni saldate prevalentemente


sollecitate da tensioni normali perpendicolari all’asse longitudinale della giunzione
stessa (ad esempio le giunzioni saldate longitudinali di composizione di un
fasciame cilindrico).

• può invece essere omesso in componenti nei quali sono presenti giunzioni saldate
sollecitate prevalentemente da tensioni normali parallele all’asse della giunzione
stessa (ad esempio le giunzioni circonferenziali tra tubi privi di saldature
longitudinali).

• In casi intermedi (ad esempio in corrispondenza di aperture o giunzioni tra fasciami


cilindrici e flange, nei quali non è sempre netta la prevalenza della sollecitazione
agente in una delle due direzioni), potrà essere adottato un valore compreso tra 0.9 e
1
Calcolo di vita consumata per fatica

Procedure applicabili per la fatica oligociclica

• British Energy Generation Ltd, “Assessment procedure R5 for the


high temperature response of structures”, Vol. 2/3 “Creep-Fatigue
Crack Initiation Procedure for Defect-Free Structures”;

• ASME Boiler & Pressure Vessel Code, Section III “Rules for
Construction of Nuclear Facility Components”, Division 1,
Subsection NH “Class 1 Components in Elevated Temperature
Service”;

• API 579-1/ASME FFS-1 "Fitness-For-Service", Part 10


"Assessment of components operating in the creep range".

• TRD 508
27
Interazione creep-fatica

A parità di altre condizioni la sollecitazione a fatica può determinare


una significativa riduzione della vita residua del componente
esaminato.

L'interazione creep-fatica può essere significativa in alcuni casi


anche per modesti valori del numero di cicli di carico (calcolo
raccomandato per numero di cicli superiore a 1000)

Esempi:

•severi transitori di avviamento / arresto

•accentuati gradienti termici (durante la fase stazionaria dell’esercizio)

•giunzioni saldate tra materiali dissimili


Come definire il piano
controlli

Norma UNI 11096

29
Scelta delle tecniche ispettive

Elemento Controlli base Controlli


aggiuntivi
Materiale base:

VT UTS DM STE
1.Mantello recipiente
2.Tubazioni VT UTS DM ET
3.Estradosso curve VT ST UTS MT (e/o PT) DM HT
4.Pezzi speciali VT ST UTS MT (e/o PT) UT STE
Saldature di composizione VT ST UT MT (e/o PT) RT
Saldature al mantello dei bocchelli VT ST UT MT (e/o PT) RT
di diametro ≥100 mm
Saldature al mantello dei bocchelli VT ST MT (e/o PT) ET
di diametro < 100 mm
Saldature di elementi non in VT PT (e/o MT) ST
pressione a parti in pressione
Superfici interne VTE o alternativi
30
ESTENSIONE CONTROLLI (PEC)

CRITICITÀ DELLA Tipo CND Limitata Moderata Media Alta Molto Alta
SALDATURA PEC 1 PEC 2 PEC 3 PEC 4 PEC 5
Devono essere
A: Collettore/parti non in Base VT 100% 100% 100% 100% 100%
pressione
PT (o 60% 70% 80% 90% 100%
definite le
MT) tabelle di
Aggiuntivi ST * * * * *
estensione
B: Collettore/branchetti Base VT 100% 100% 100% 100% 100%
controlli per
ST 1% 1% 1% 1% 1%
saldature saldature saldature saldature saldature componenti
(min 2) (min 3) (min 3) (min 4) (min 5)

MT Sul 10% Sul 20% Sul 30% Sul 40% Sul 50% delle
tipici:
(o delle delle delle delle saldature
PT) saldature saldature saldature saldature •Collettori
Aggiuntivi ET * * * * *

B: Base VT 100% 100% 100% 100% 100% •Tubazioni


Collettore/grosse
penetrazioni ST 1 1 1 2 2

UT 70% 80% 90% 100% 100%


•Forni
MT 70% 80% 90% 100% 100%
(o •Reattori
PT)

Aggiuntivi RT * * * * *

D: Base VT 100% 100% 100% 100% 100%


Saldature di composizione
o fasciame/fondi ST 1 1 2 2 2

UT 80% 90% 100% 100% 100%

MT 70% 80% 90% 100% 100%


(o
PT)

Aggiuntivi RT * * * * *

E: Base VT 100% 100% 100% 100% 100%


Materiale base
UTS ** ** ** ** **

Aggiuntivi DM * * * * * 31
Superfici interne Base VTE 20% 30% 50% 80% 100%
Come definire gli
intervalli di ricontrollo
Sezione 7 della Raccomandazione CTI
API 580 e 581 (RBI),
API 579 e BS 7910: 99 (FFS)

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Route A – Risk Based Inspection

L’intervallo ∆I è determinabile come prodotto


dell’intervallo di riferimento per una serie di
coefficienti correttivi fci:
∆I = ∆I rif ∏ f ci
i
dove fci = fattore correttivo i-esimo
∆Irif=intervallo di riferimento (50'000 ore)
Individuazione dei fattori correttivi

Classe del danneggiamento da creep e tipo di saldatura: fcw


Il danneggiamento da creep è più o meno critico in relazione alla tipologia di saldatura sulla quale
esso viene rilevato in accordo alla tabella seguente :

1 (1.0) (1.0) (1.0) (1.0) (1.0)

2 (0,8) (0.6) (0.5) (0.4) (0.4)

Grado
3 (0,4) (0,32) (0.26) (0,2) (0.2)
Creep

4 (0,2) (0,1) (0.08) (0,066) (0.066)

5 - - - -
A B C D E
fcw
Tipologia di saldatura
• coefficiente correttivo categoria ispezione: fci
• L’intervallo di ricontrollo (∆I) aumenta all’aumentare dell’efficacia
dell’ispezione. L’estremo superiore è ottenibile se la l’ispezione è di
“efficacia elevata” (Categoria d’Ispezione=5). La definizione di categoria di
ispezione è riportata nella sezione 5.

fci 0,8 0,95 1 1.1 1.2

1 2 3 4 5

Classe Ispezione
• coefficiente correttivo monitoraggio in continua dei parametri operativi (p,t, T):
• L’esistenza di un sistema automatico di monitoraggio dei parametri operativi è
considerato come elemento aggiuntivo, di sicura utilità, che consente una maggiore
affidabilità nella stima della vita consumata. Ad esso è associato un coefficiente
correttivo maggiore dell’unità.

fcm 1 1.2

Senza Con
monitoraggio monitoraggio

∆I=(0,32*1*1)*50’000=16’000 ore (Efficacia ispezione media)

∆I=(0,32*1.2*1)*50’000=19’000 ore (Efficacia ispezione alta)


Fattori correttivi aggiuntivi:

coefficiente correttivo stabilità della previsione:


fca 0,9 1
Previsione non Previsione affidabile
affidabile

coefficiente correttivo vita consumata:


fcv 0,9 1
VC>90% VC≤90%

coefficiente correttivo classe di rischio


fcc 1 1,1
(Cat. I-IV): Classe IV Classe I, II, III

fce 0,95 1
coefficiente correttivo ore di esercizio: OE>350.000 ore OE≤350.000 ore

fcp 0,95 1
coefficiente correttivo proprietà materiale: Materiale di proprietà a Materiale di proprietà
creep non note ed a creep tabulate
equiparate ad altro
materiale
Programma ENOS
creep assessment of components

38
Banca Dati SET

La banca dati SET nasce dall’esigenza di disporre di dati sintetici


che possano riassumere con semplici indici o parametri il reale stato
dell’apparecchio in scorrimento viscoso e il relativo livello di rischio.

Vengono presi a riferimento la dislocazione geografica dell’impianto,


il numero di ore di esercizio, la percentuale di vita spesa, l’esito dei
controlli e delle repliche.

39
21 1

1
0

10
NOTA:
7 Ogni unità, al
suo interno
3 4 possiede più
apparecchi e
3 1
0
componenti in
8 regime di
1 5 creep

4
10
1

1
3

12

Numero di unità industriali, per ogni regione, che eserciscono


attrezzature in regime di scorrimento viscoso 40
Finalità della Banca Dati SET

Per ogni attrezzatura in regime di creep viene computato l’indice globale di rischio,
IGR:

H IC R
(V + + + )
IGR = 500000 5 5
4

Dove:

H ore di esercizio
in ore
V frazione di vita consumata
variabile tra 0 e 1
R grado di creep
Classificazione secondo Raccomandazione R5:2005
IC indice controlli
Classificazione dei controlli a giudizio dell’esaminatore (IC):
1 – esito totalmente positivo
3 – sottospessori rispetto al nominale; verifica in termini di stabilità della membratura
5 – cricche o sottospessori oltre il nominale
41
Finalità della Banca Dati SET

Fattori che comportano il superamento della soglia di attenzione:

Parametro Valore

Ore di esercizio >300’000

Vita consumata >80%

Indice Controlli >3

Grado Creep >3

Il superamento della soglia di anche uno solo dei valori sopra riportati determina
il passaggio di attenzione dal livello “medio” al livello “alto”.
Tale situazione non significa automaticamente che l’impianto è in
condizioni critiche per l’esercizio, ma indica piuttosto che è opportuno
prestare una maggiore attenzione ai controlli eseguiti ed alle valutazioni
effettuate.

42
Banca Dati SET: un esempio

Livello
matr Ditta Località Dip IPESL ore vita Controlli Repliche Risk attenzione

xxxx ipso BARI BARI 278823 37,60% 3 4 0,58 ALTO

xx malco GENOVA GENOVA 279751 28,40% 1 1 0,31 medio

xxxxx elin LA SPEZIA GENOVA 280510 43,00% 3 2 0,50 medio

xxxx elin GENOVA GENOVA 281070 28,30% 1 1 0,31 medio

xxxx elin TARANTO TARANTO 288906 28,40% 1 1 0,32 medio

Mediante tali indicatori è possibile, per l’Ente di controllo e per


l’Utilizzatore identificare le attrezzature a pressione a maggior
rischio “Creep” su cui concentrare attenzione mediante
dettagliati piani di ispezione.
43
Conclusioni

Dipartimento Certificazione e Conformità di Prodotti ed Impianti


La Specifica Tecnica CTI, unitamente alle norme UNI correlate costituisce quella
“prescrizione tecnica in materia di scorrimento viscoso” prevista all’art. 12 del DM
329/04
Tuttavia la Specifica Tecnica è attualmente difficilmente applicabile perché:

Non sono stati definiti i soggetti coinvolti ed i rispettivi compiti

Le norme UNI correlate sulle repliche, benchè oramai ultimate, non sono
ancora state pubblicate

La Raccomandazione CTI deve essere trasposta in norma UNI

La norma UNI 11096 sulla pianificazione dei controlli deve essere aggiornata

Pertanto, in attesa di definire questi aspetti burocratici si ritiene che possa


continuare ad essere applicata la Circolare ISPESL n. 48/2003 unitamente alla
Raccomandazione CTI R5:2005, che comunque hanno garantito un livello di
sicurezza soddisfacente

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