Sei sulla pagina 1di 3

-PECCATORE-

𖦹Nome- Willow

𖦹Cognome- Sunfleaf

𖦹Soprannome- La maggior parte dei soprannomi sono semplicemente modi in cui esso
si appella a se stesso, alcuni di questi sono: La giustizia, La libertà, La bilancia. Per
coloro che invece lo conoscono nell’intimità, Will è un soprannome più che accettabile

𖦹Personalità- Durante il lavoro è totalmente oggettivo, o almeno, lui pensa d’esserlo.


Cerca di non far trasparire alcuna emozione nelle sue scelte di giudizio, di essere
totalmente ponderato. Nella sua vita privata, invece, è quasi iperattivo. Una pallina di
gioia e curiosità che schizza ovunque.

⚤︎Genere- Maschio

⚤︎Orientamento sessuale- Poche volte ha avuto il piacere, in vita, di avere rapporti


sessuali con altri esseri, e le volte che l’ha avuto erano esseri amorfi, dal sesso non ben
definito. Tuttavia non ha alcuna preferenza, soprattutto perchè prima di tutto viene il
lavoro.

𖦹cosa gli piace- Sapere che le persone a cui tiene sono al sicuro è uno dei suoi più
grandi piaceri, farebbe di tutto pur di proteggere i suoi affetti.
Parlando di piaceri meno astratti, adora l’alcool ed ascoltare storie, tutti hanno qualcosa
da raccontare, un motivo per cui combattono.

𖦹cosa non gli piace- Le accuse volte ingiustamente agli innocenti, chi non sa giustificare
le proprie azioni, ma la cosa che indubbiamente odia di più, è lo schiavismo. Detesta a
morte chi sfrutta gli altri, chi non lascia la libertà di scelta al prossimo.

𖦹 curiosità- Spesso soffre di terribili visioni. Visioni che gli mostrano terribili scenari di
morte e distruzione. Lui pensa che siano previsioni del futuro, di essere il prescelto che
dovrà fermare tutto questo, ma la verità ancora è celata.

Ha con sé sempre un piccolo serpente bianco, che di solito porta attorcigliato al braccio,
è uno dei suoi pochi veri amici, si chiama Bis.

𖦹rapporti- ///

𖦹Età- 23 in vita, 390 all’inferno

𖦹Data di morte- 20 dicembre 1632


𖦹provenienza e luogo di nascita in vita- La provenienza ed il luogo di nascita sono
ignoti, è nato e cresciuto in un piccolo cottage nel mezzo del bosco, e da lì ha iniziato a
viaggiare.

𖦹Peccato- Ha tolto innumerevoli vite per ciò che riteneva giusto, le sue intenzioni erano
buone, i metodi purtroppo un po’ meno.

𖦹Poteri- Willow si identifica come l’essenza della caccia e della giustizia, per questo i
suoi poteri sono legati principalmente a questi due valori. L’arco che porta con se nasce
da lui stesso, è un pezzo della sua anima, così come le frecce che incocca. Frecce che,
a comando, possono cambiare piano di esistenza e ritornare nel piano originale, quasi si
teletrasportassero. Quando esse colpiscono il bersaglio, inoltre, ritornano al loro posto
nella faretra. La freccia bianca è la più dolorosa, intrisa di veleno urticante che si
espande per il corpo della vittima, destinata a coloro che non hanno avuto buone
giustificazioni per le loro azioni. La nera invece ha un effetto soporifero sulla vittima,
facendola lentamente cadere in un dolce sonno letale, destinata invece a coloro che
hanno svolto le loro azioni secondo una morale.

Quando assume la sua forma da caccia, il suo aspetto cambia, mutando in qualcosa di
più animalesco. Una corteccia bianca gli cresce sul volto, andando a formare quella che
sembra una maschera, le sue articolazioni diventano più lunghe, e la sua agilità
aumenta. Lo usa tuttavia solamente per raggiungere luoghi adatti ad una chiara visuale
sul bersaglio, e mai in un vero e proprio combattimento.

𖦹Armi- Un coltello da caccia ed un arco con due sole frecce, una nera ed una bianca.

𖦹Punti deboli- Principalmente, nella sua forma da caccia, la maschera è ciò che se colpito lo
destabilizza di più, in quanto è una delle cose più importanti per lui. In base al danno subito alla
maschera ci sono 2 possibilità: o perde completamente le staffe, o si deprime fino a non voler più
combattere.

𖦹altezza, e particolari tratti fisici- è alto circa 90cm nella sua normale forma, mentre nella forma
da caccia cresce fino a 1.40m.

𖦹Backstory-

“Io sono la giustizia, sono colui che vendicherà le anime che hai sacrificato, la mia freccia porterà
la pace”

Willow è nato e cresciuto in un piccolo cottage in mezzo al bosco, costruito dai suoi stessi
genitori, gli stessi che gli hanno fornito tutta l’educazione di cui aveva bisogno. Sin da quand’era
piccolo il padre aveva cercato di insegnargli l’arte della caccia, ma non era mai stato propenso in
quel genere di attività. Piuttosto preferiva passare ore a “conversare” con gli animali, scoprire
piante sempre nuove e costruire piccole abitazioni per i suoi amichetti. Era quasi un sogno vivere
lì, tuttavia.. qualcosa lo tormentava. Delle tremende visioni avevano preso il sopravvento sui suoi
sogni, città in fiamme, imperi distrutti, uomini.. malvagi. Se ne andò di casa per questo motivo, lui
era il prescelto, lui era colui che doveva fermare tutte le ingiustizie, almeno, questo era quello
che si continuava a raccontare. Queste visioni lo tormentavano a tal punto da creare una doppia
personalità in lui. La prima era l’adorabile Willow che tutti conoscevano alla luce del sole, il
secondo era un giustiziere, rintracciava le proprie vittime come fossero bestie in fuga, e senza
pietà le uccideva.
Le voci iniziavano a spargersi, e le soffiate arrivavano incessanti. Ascoltava tutto, uccideva chi
riteneva malvagio e liberava chi riteneva oppresso, fino a quando, una di queste soffiate, non si
rivelò una trappola. Aveva come al solito rintracciato la sua preda, quando fu invece assalito alle
spalle da coloro che pensava d’aver liberato; famiglie rimaste senza padre o marito, senza fratelli
o sorelle, lui li riteneva degli schiavi, degli oppressi, ma a quanto pare si sbagliava.. no.. non era
lui a sbagliarsi, erano tutti gli altri ad aver torto, erano loro a non capire che la giustizia era lui.
Questo era quello che avrebbe voluto dirgli, prima che la gola gli venisse tagliata, e l’occhio
sinistro, con cui prendeva la mira, cavato.

Ritrovatosi all’inferno il suo obiettivo certo non cambiò. Iniziò ad uccidere coloro che secondo lui
lo meritavano, diventando ben presto un sicario. Non era certamente tra i più apprezzati, certe
volte coloro che gli richiedevano un lavoro ricevevano una risposta negativa, in quanto la loro
giustificazione sul perchè volevano morto quel demone non era sufficiente. Tuttavia, quando
accettava un lavoro, era tutto veloce e pulito, senza lasciare alcuna traccia, se non un semplice
simbolo inciso sul cadavere della vittima: un occhio, trapassato orizzontalmente da una linea, lo
stesso simbolo che si trova sulla sua mano quando la sua forma cambia.

𖦹Punti deboli-

𖦹altezza, e particolari tratti fisici-

𖦹Backstory-

𖦹Foto pg-

Potrebbero piacerti anche