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Storia di Rayors Dar’Khan

Rayors Dar’Khan è un orfano: il suo primo ricordo è di quando viveva a Mezzaterra, nella Contea Artakis:
stava scappando da un omone che gli urlava dietro mentre lui stringeva tra le mani un pezzo di pane..
Aveva 5 anni e stava scappando da un venditore a cui aveva rubato un tozzo di pace per calmare i crampi
della fame. I successivi anni della sua vita erano stati simili a quel primo ricordo: viveva alla giornata,
rubando pochi spiccioli o del cibo per sopravvivere; a volte gli andava bene, a volte gli andava male e veniva
o picchiato o arrestato, ma per lui così era la vita.

Le cose cambiarono quando aveva ormai 15 anni, e cercò di derubare Alisha, una bellissima mezz’elfa che
era giunta in città per una tappa ristoratrice dai suoi viaggi. Aveva due bellissima scmitarre, armi che non si
vedevano facilmente in giro, e che Rayors pensava si sarebbero potute vendere ad un buon prezzo. Nel
tempo aveva fatto amicizie con la gente che bazzicava nella locanda dove lei alloggiava l’avventuriera;
locandiere, giocatori, prostitute o ragazze facili, in un modo o nell’altro conosceva tutti e aveva anche un
discreto ascendente su alcune cameriere che avevano in mente solo 2 cose: soldi e sesso. Per lui fu facile
sedurne una, portarla in camera e farsi dire la stanza della mezz’elfa, comprando il silenzio della cameriera
con un paio di monete di rame. Riuscì a rubarle le spade in modo sorprendentemente facile e sgattaiolare
fuori dalla locanda per poi recarsi in uno dei suoi rifugi, che altro on erano che case di periferia
semidiroccate e abbandonate.

Al mattino però si trovò una brutta sorpresa: la donna era davanti a lui, con entrambe le scimitarre in mano,
messe a forbice attorno alla sua gola. “Dammi una buona ragione per cui non dovrei ucciderti” chiese con
tono gelido, ma la risposta di Rayors la stupì “Cosa vuoi che faccia? Che ti implori? Fai pure, uccidimi, tanto
la mia vita non vale nulla”. Alisha lo scrutò attentamente per parecchi secondi, e alla fine avvicinò le lame
alla sua gola tanto da tagliare leggermente la carne “Forse, o forse no. Ti offro una scelta: morire qui,
decapitato, oppure venire con me in qualità di… apprendista. Ti porterò via di qui e ti insegnerò a
combattere: ti mostrerò la differenza che c’è tra vivere e sopravvivere”. Stavolta fu Rayors a rimanere
stupito. Per tutti lui era sempre stato uno scarto, un rifiuto che non valeva niente, tanto che alla fine era
arrivato anche lui a pensarlo: nessuno gli aveva mai offerto una scelta, e così accetto l’offerta.

Negli anni seguenti, capì davvero che fino all’incontro con Alisha non aveva mai vissuto davvero, si era
limitato solamente a sopravvivere. Alisha era una Cantrice della Lama, membro di un ordine di spadaccini
maghi elfici, che a quanto diceva lei stava andando ad estinguersi. Per questa ragione lei ed altri membri del
gruppo, tipicamente mezz’elfi, avevano deciso di insegnare le loro abilità anche ad altre razze: per gli elfi
solo loro ne erano degni, per i mezz’elfi invece era meglio condividere la conoscenza piuttosto che vederla
sparire per uno stupido motivo di orgoglio razziale. Le basi degli incantesimi, le basi del combattimento,
come riuscire a combinare due aspetti apparentemente così diversi: Alisha insegnò a Rayors tutto questo,
trovando in lui un apprendista non solo avido di conoscenza, ma anche estremamente dotato e versatile,
anche se era più rapido ad apprendere le basi della magia piuttosto che del combattimento.

L’addestramento non era limitato a combattimento e magia, ma anche a come si deve comportare un
Cantore della Lama: Alisha stava plasmando il suo allievo in qualcosa di completamente diverso dal
ragazzino che rubacchiava in giro per sopravvivere. Gli insegnò il significato della bontà ma anche ad essere
spietato in combattimento, al rispetto delle leggi ma anche ad infrangerle quando le considerava poco
morali o sbagliate, ad affrontare le sfide a testa alta, ma non a non essere avventato, perché a volte la fuga
può essere l’unica scelta da fare, e non per questo è da considerarsi disonorevole. Ma anche lealtà,
amicizia, coraggio, amore: per Rayors la mezz’elfa non era solo la sua insegnante e mentore, era anche un
genitore, un’amica e un modello da seguire… per questo quando se ne andò ne fu inizialmente distrutto.
Aveva da poco compiuto i 21 anni – anche se la sua era sempre stata un’età presunta non sapendo
effettivamente quando o dove era nato – e al suo risveglio si era trovato da solo, al posto di Alisha e delle
sue cose c’erano 2 scimitarre e una lettera sopra di esse. Aprendo la lettera Rayors vide la calligrafia della
maestra, e cominciò a leggere.

Mio Amato allievo,

i giorni con te sono stati tra i più lieti della mia vita, ma ora è giunto il momento di farmi da parte e lasciare
che tu vada per la tua strada. Forse non lo capirai, forse mi odierai perché penserai che ti sto
abbandonando, come hai sempre pensato abbiano fatto i tuoi genitori, e mi dispiace per questo, ma sappi
che lo sto facendo per te. Non te lo ho mai detto, ma il tuo nome, il nome che mi hai chiesto di darti, è il
nome che avrei dato al mio bambino, che però nacque senza vita. Ti presi con me perché avevi più o meno
la stessa età che avrebbe avuto lui se fosse stato vivo e il cuore ha preso il sopravvento. SO che non sei mio
figlio, ma negli anni passati insieme ti ho considerato come tale: sei riuscito a calmare il mio spirito, a
ridarmi un motivo per vivere. Quale ironia: ti presi promettendoti che ti avrei mostrato la differenza tra
vivere e sopravvivere, ma stare con te mi ha fatto capire che anche io stavo solo sopravvivendo, e che solo
dopo averti rincontrato ho ripreso a vivere.

E nonostante mi si spezzi il cuore ad andare via perché è come lasciare mio figlio, devo farlo. Ti sei
addestrato duramente, dal ragazzo allo sbando che eri, sei diventato un uomo degno di tale nome, hai
appreso le basi del combattimento, e anche se non sei ancora riuscito a comprendere a fondo il
combattimento e il “Canto di Guerra”, so che è solo questione di tempo prima che accada. Per questo ti ho
tatuato la Tigre Rossa, il simbolo di quello che sarà il tuo stile di combattimento. Con i miei compagni
normalmente lo facevamo unicamente quando qualcuno imparava il canto, ma so che se fossi rimasta con
te, quel momento non sarebbe mai arrivato.

Ti lascio queste lame, affinché tu possa iniziare da solo il tuo cammino mio amato figlio allievo, quel
cammino che ti porterà a diventare un vero Cantore della Lama di tale potenza che sarà in grado di far
comprendere anche agli elfi che non serve avere sangue elfico per essere un vero BladeSinger.

Ci incontreremo nuovamente un giorno, e quel giorno non saremo più maestro e allievo, ma saremo pari.

Alisha Dar’Khan”

Nel leggere quelle parole Rayors pianse, pianse come non aveva mai fatto in vita sua e mai avrebbe
probabilmente fatto. Per giorni e giorni rimase lì, a leggere e rileggere le parole della sua maestra, dicendosi
che lo aveva sopravvalutato, che non era pronto e che aveva bisogno di lei. Gli ci volle tempo per accettare
che lei se ne era andata, ma quando riuscì a farlo, capì perché lo aveva fatto, e soprattutto capì che si
sarebbe vergognata di lui se lo avesse visto in quel momento. Il suo viaggio è partito da lì, da quel
momento, con un obbiettivo in mente: diventare abbastanza forte da potersi presentare degnamente
davanti a lei, ed esaudire il suo desiderio: far risuonare il Canto di Guerra così forte, da far cambiare idea
anche agli elfi.

OBIETTIVI

Il suo obiettivo è apprendere il Canto di Guerra, così da poter di diventare sempre più potente e sempre più
abile, per riuscire a dimostrare a tutti che chiunque, a prescindere dalla razza, può diventare un Blade
Singer, per questo non esita a combattere facendo sfoggio di tutte le sue abilità.
Cerca sempre informazioni sulla sua Maestra, ed è anche leggermente incuriosito dallo scoprire cosa è
successo nei primi anni della sua vita, prima dei suoi primi ricordi, anche se non avendo nessun indizio si
affida più alla sorte che ad una ricerca attiva.

BACKGROUND E PERSONALITA’

Allineamento: Caotico Buono

Ideale: “Solo perché una cosa è sempre stata così, non significa che sia giusta”

Carattere: Ha un carattere abbastanza deciso ed è una persona molto positiva e di buon cuore. Tende
spesso a buttarsi a capofitto nelle situazioni, anche se abbastanza intelligente da saper distinguere
un’impresa difficile da una suicida. È abbastanza distratto, tanto che è facile di dimentichi di pagare oppure
ordini più volte le cose perché sovrappensiero. Non è facile che si fidi di qualcuno, ma quando accade è
estremamente leale. Non ha particolari vizi seppur non disdegni il vino e la compagnia femminile

Linguaggi: Comune, Elfico

Legame: Alisha, il suo maestro. Cerca sue notizie, anche solo per sapere che è viva

Divinità: Tymora. Crede che le “vittorie” della sua vita siano da attribuire almeno per il 20 – 3’% alla
fortuna.

Fobie: Non ama stare al chiuso per lungo tempo. Non è calustrofobico, ma il non poter vedere il cielo lo
rende di malumore e sempre più irritabile.

Difetti: Per lui le regole e le leggi contano poco: no le infrange a prescindere, ma se deve non si fa problemi.

Peculiarità: sulla schiena il tatuaggio di una Tigre Rossa che ruggisce di grandi dimensioni (occupa tutta la
schiena)

Razza: Umano

Background: Apprendista

Privilegio: Perle di Saggezza

Abilità da BG: Acrobazia, Storia

Abilità da Mago: Arcano, Indagare

Talento: Incantatore da Guerra

Forza 9
Destrezza 14
Costituzione 14
Intelligenza 16
Saggezza 13
Carisma 12

PF: 8

Età: 22
Aspetto: Alto 190 cm ha il fisico longilineo e asciutto, ma più muscoloso di quando si direbbe a vederlo:
praticamente è un fascio di muscoli. Ha la pelle di chiara, anche se ha l’abbronzatura di chi sta spesso
all’aperto. I capelli sono nero corvino, tenuti abbastanza lunghi ha gli occhi azzurro ghiaccio, così chiaro da
sembrare, alla luce del sole, quasi grigi. Indossa abiti a seconda della situazione: in viaggio predilige abiti
comodi e sobri, di colori che possano mimetizzarsi con l’ambiente, in città tende ad indossare abiti
leggermente più pregiati, di solito che uniscono blu e bianco o azzurro e argento.

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