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Non sono abituato a scrivere dei miei pensieri, di solito li tengo per me e cerco di non far

trasparire altro che sicurezza e decisione…è il mio ruolo che me lo impone, ed immagino sia giusto
così…lascio queste parole….in realtà mentre scrivo non so davvero dire perché, o per chi.
Forse sono per Cordelia, o magari per Avatea…o forse….forse sono solo per me, per lasciare
qualcosa di me quando non ci sarò più….
Ho conosciuto Avatea ormai diversi mesi fa, a Goblinthar, da Kraugh il mio vecchio e saggio
amico…credevo fosse, a prima vista, la classica ragazza in pericolo, così la difesi dai suoi
inseguitori. I vestiti ne mascheravano l’identità, solo dopo compresi che erano imperiali, ma sul
momento non ebbi tempo di capirlo, dovetti difendere la ragazza e me!
Quando Kraugh mi spiegò che era una strega, il mio primo pensiero fu di ucciderla, ma lui mi
fermò…un gesto che cambiò tutto.
Avatea mi raccontò di essere una Bianca Ancella, una Strega Bianca se così si può definire,
streghe salvate dalla Profetessa e divenute sue protettrici. Disse che le Bianche Ancelle esistono
da tempo immemore e portano con loro un grande fardello…un pezzo di anima della Profetessa,
un frammento che contiene una delle sue emozioni, contenuto dentro una piccola urna magica.
Questo frammento può influenzare con il suo potere chiunque si trovi in una certa area. È una
caratteristica anche delle Maleficam più potenti, anche loro sono legate a una singola intensa
emozione. Le Ancelle custodiscono ognuna l’emozione che meglio si contrappone al proprio potere,
così che si possano mitigare a vicenda…Avatea possedeva il potere dell’amore, pertanto il suo
fardello era l’odio!
Ella mi raccontò che le Nere Sorelle, le otto più potenti Maleficam esistenti e causa della prima
Guerra delle Streghe, cercano assiduamente le Urne, da diversi secoli, ma solo recentemente si
sono fatte nuovamente vive e hanno iniziato a muoversi. Esattamente quello che, poi, riferii al
sacro Concistorio.
Ovviamente non mi fidavo della strega. Come avrei potuto? Ma Kraugh insistette nel darle una
possibilità, così decisi di portarla alla sede del Sacro Ordine dei Cacciatori. Se si fosse rivelata
una minaccia l’avrei uccisa senza esitare.
Lungo la strada, cercando di contenere i suoi poteri, la strega iniziò ad aiutare i bisognosi, i
feriti e i malati che incontravamo. Lo faceva con discrezione, per non dare nell’occhio, ma la
cosa mi colpi’. Mi dissi che probabilmente era tutta una farsa, un modo per acquisire la mia
fiducia per poi tradirmi. Così mi ripromisi di non abbassare mai la guardia, non mi avrebbe
ingannato!
Dopo circa un paio di giorni di viaggio, mi chiese di fare una deviazione poiché, spiegò, ad alcuni
giorni di cammino a nord, c’era la vecchia casa dove era nata, secoli addietro. Ero sospettoso,
ma volevo scoprire dove volesse andare a parare, così la assecondai, rimanendo all’erta.
Quando arrivammo, dell’antico villaggio non vi era più traccia, se non delle vecchie pietre dove
prima sorgevano le fondamenta delle case. Entrati dentro quella che, diceva, fosse stata la sua
casa venni investito da un misterioso potere. Sperimentai così le emozioni che avevano portato
alla nascita di Avatea, il grande amore dei genitori per lei e il sentimento puro che ella
trasportava, donatole dalla grazia della Profetessa. Fu allora che una Maleficam, che ci aveva
avvistato e seguito durante il tragitto, ci attaccò. In un primo momento pensai che quella fosse
la trappola, ma Avatea si unì a me nello scontro e riuscimmo a sconfiggere la strega. Io ero
ferito, quella che ci aveva attaccato era una strega potente dopotutto, e Avatea si prese cura di
me, salvandomi la vita e senza usare la sua maledizione su di me…se avesse voluto sarebbe stata
quella la migliore occasione!
Da quel momento iniziai poco per volta a guardarla con occhi diversi e compresi come in realtà
fosse schiava di quell’unico sentimento, che la costringeva ad amare tutto e tutti,
indistintamente.
Quello che dapprima era sospetto, divenne compassione, per poi trasformarsi in qualcosa di…non
so, diverso…non riesco neanche a spiegarlo a me stesso.
Il tempo trascorse e mi inimicai molti, sia al di fuori che dentro il Sacro Ordine, poiché
proteggevo una strega, oltretutto all’interno della sede. Cordelia è decisamente quella più adirata
dalla presenza di Avatea, ma la capisco poichè anche io ero come lei…anzi, forse lei ha anche più
motivi dei miei per odiare le streghe…ha perduto molti amici e compagni in missione.
Certo anche io ho avuto persone a me care uccise dalle streghe, ma più che con le Maleficam ce
l’ho con me stesso. Tutti coloro che ho mandato in missione, a cui ho assegnato compiti che poi
si sono rivelati troppo gravosi e che ora non sono più qui…tutte quelle morti sono colpa mia.
Come Gran Maestro ho dovuto prendere molte decisioni difficili e il peso di quelle scelte grava
tutto sulle mie spalle!
Ciò che mi consola è che presto potrò espiare….devo porre fine a questo ciclo di odio, di vendetta
e di sotterfugo! Tutti i Cacciatori che sono stati recentemente assassinati dagli agenti del
Bazaar sono una mia responsabilità….c’è Terenzio dietro tutto questo e il suo bersaglio sono io.
Ho deciso allora di dargli quello che vuole. Avatea è contraria, e non posso parlarne con Cordelia
perché credo che stia lavorando con il Gran Templare, anche se penso non sappia che sia lui il
mandante di quegli omicidi. È giovane, ma caparbia e capace…credo davvero che l’Ordine andrà
davvero meglio sotto la sua guida, io ormai sono troppo compromesso.
Quello che più mi preoccupa è la fedeltà nei miei confronti dei membri dell’Ordine, nonostante le
mie recenti azioni abbiano suscitato sospetto e antipatie. È per quello che ho dovuto fare in
modo che, se mi avessero catturato, nessuno sarebbe corso in mio aiuto. Avevo capito benissimo
cosa stava succedendo alla Tenuta Reudis e alla fine, quella, si è rivelata l’occasione migliore che
potessi avere. Spero che, ovunque sia, Uthor mi perdoni per le mie azioni….azioni
deplorevoli….fatte per un bene superiore. Per evitare una guerra civile ho ucciso un amico, una
persona che si fidava di me. Le Maleficam non sono i veri mostri, streghe e mutati sono guidati
dalla loro natura, gli uomini come me sono i veri mostri! Sulla mia pelle sono incisi col sangue
tutti i nomi di coloro che sono morti per causa mia, tutti nessuno escluso….ricordo ancora i loro
volti…spesso li sogno….Liris, Margareth, Bald, Jaser, Ghoa, Melth, Nastor, McRaian, Elis,
Tyra, Helm, Bogder, Vivien, Lordeth, Ester, Donal, Carsis, Krein, Amidal, Jesper, Malis, Ashil,
Bjorn, Naira, Otot, Lysa, Solas, Garehm, Obdal, Heral, Bileth, Ferguss ed ovviamente
Uthor…per non parlare di coloro che sono morti per la causa e per l’Ordine. Tutto questo sangue
non può essere lavato via!
Mi accingo a terminare questi scritti, magari qualcuno li leggerà e capirà le mie decisioni…o
forse confermerà la mia condanna, ma non importa…ciò che importa è che il futuro sia migliore
di come sia il presente. All’alba mi dirigerò a costituirmi, per la soddisfazione di Terenzio, ma ho
un piano in mente…se lo sfiderò per il Vessillo lui dovrà accettare e non potrà usarlo, se sarò
ritenuto degno dall’Otyankhir. E’ un rischio ma posso risolvere tutto…l’unica cosa che mi
dispiace è che potrei non avere l’occasione di tramandare l’ultimo dei segreti dell’Ordine…forse è
meglio che una cosa come quella muoia con me, almeno fino a quando non ci sarà un nuovo Gran
Maestro riconosciuto, in grado di padroneggiare Kelendris.
E’ strano…il mio pensiero continua ad andare ad Avatea….chissà se è davvero possibile, per un
uomo come me, provare sinceramente certe cose per una strega….mi viene da ridere se ci
penso….e poi sarà davvero possibile per una strega come lei provare qualcosa di sincero per un
mortale? Immagino che non sia destino per noi scoprirlo e che questa domanda rimarrà un
mistero.

Gran Maestro del Sacro Ordine dei Cacciatori


Ser Letarey

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