Sei sulla pagina 1di 104

Chi sono io?

Dove mi trovo?
Ho freddo e non vedo niente...già lo odio...odio...che strana parola...
però in qualche modo è rassicurante, mi dà forza.
Sento un pianto, una bambina strilla ferocemente e ci sono voci, voci
tutte intorno che urlano e inveiscono...aspetta...la bambina che piange
sono io? Certo che sì, è ovvio...con tutto il rumore che fanno è normale...
li detesto tutti...spero muoiano presto così ci sarà solo il silenzio...dolce
e fastidioso silenzio.
Ma chi sono loro, chi è che mi stringe al petto? Mi stringono così forte
che...soffoco!
Stanno cercando di uccidermi? Maledette pecore inferiori, ora riesco
a vedere qualcosa, i miei occhi si abituano alla luce finalmente ma non
sto respirando...chi è questa donna che mi fissa con tale disprezzo!
Maledetta cagna sono io che ti odio di più non ti sopravvalutare!
E adesso che succede? Perché il suo volto si è rilassato e non mi
stringe più? Piange? Un momento...di chi è questa voce? Non è di
questa donna sporca…
Valandar...capisco...così questa donna non è davvero mia madre anche
se sono appena nata da lei, ma sei tu ad avermi creata Sorella...e tutti
questi cadaveri nella stanza...si sono ammazzati perché non hanno
resistito al mio potere? Ahahah bene ben gli stà!
Come dici Sorella? Devo sfruttare questi musi perlacei per crescere?
Azyron hai detto? Che importa di come si chiama la loro stupida
razza!?
Ma certo, se sei tu a chiedermelo lo farò...questi ammassi di carne
mi insegneranno tutto sulla loro magia e sui loro rituali e appena
sarò matura verrò da te...devo solo far crescere questo corpo e questa
mente...speriamo solo non si ammazzino tutti fra di loro solo per la
mia vicinanza!
Sono nata da loro, ma di certo non sono una di loro…
da adesso il mio nome è Duhat!
P ozione Organica Pura Superiore:
Questa pozione è in grado di rimuovere una dipendenza dalla persona a cui
viene somministrata. Si può utilizzare anche per eliminare una maledizione.
Per prepararla occorre bagnare 1 dose di terra magnesica pura in una brocca di
acqua e lasciarla immersa per mezza clessidra. Utilizzare un piccolo cucchiaio
per schiacciare una nocciola di Corenvar e lasciarla seccare all’aria per almeno
5 clessidre. Unire la terra magnesica pura alla nocciola di Corenvar essiccata e
triturare con l’aggiunta di 3 manciate di acqua ogni quarto di clessidra. Lasciare
riposare per una clessidra e mezzo, ma non di più, altrimenti l’essenza del composto
svanirà. Inserire una mezza fiala di acqua, unire il composto e coprire con tappo
di legno immediatamente. Se il procedimento sarà stato svolto correttamente la
pozione risulterà utilizzabile dopo 10 clessidre.
E’ strano, ogni volta che penso ai giorni prima della Grande
Regressione i ricordi si confondono, come offuscati da una patina scura e riesco a
scorgere solo pochi frammenti.Ricordo molto bene il giorno della mia nascita, ricordo
tutto quello che ho imparato di magia e di ritualistica da quegli insulsi visi bianchi,
decenni e decenni di tedioso studio delle conoscenze e delle tecniche di quegli animali.
Ricordo che, quando avevo voglia di divertirmi facevo in modo che perdessero la
ragione ed iniziassero ad ammazzarsi fra di loro...quanto era appagante! Se non fosse
stato per i continui interventi di Valandar, probabilmente gli Azyron si sarebbero
estinti già da tempo.
Mi chiamavanoNirkerat Baros...oh sì questo lo ricordo...
Tuttavia, anche questi pochi ricordi mi appaiono opachi e frammentati, come
se qualcosa li rimescolasse continuamente e rendesse difficile mettere insieme i
pezzi, senza contare che ci sono molte mancanze, spazi vuoti e neri che non riesco a
recuperare.
Tutto quello che ricordo con certezza è che gli Azyron si radunarono in tempi antichi
attorno ad una strana reliquia, conservata nel profondo della loro fetida città e che li
influenzava e attraeva costantemente. Anche io ne sento tutt’ora l’influenza, infondo
la mia carne deriva dalla pancia gravida di una cagna Azyron.
Fu mia sorella Valandar a suggerire una madre Azyron per la mia nascita, lo scopo
era quello di darmi poteri speciali e farmi apprendere i loro segreti.
La prima ed unica Maleficam in grado di utilizzare la magia ed in grado di creare
incanti e rituali che solo noi Sorelle avremmo potuto utilizzare!
Fra quei fastidiosi frammenti di memoria che mi restano, mi par di ricordare che
questi vermi adorassero anche altre entità, oltre agli dei degli uomini di oggi, ma ogni
volta che ripenso a questo la mia mente duole ed il ricordo svanisce sempre più...c’è
come qualcosa che la blocca...insopportabile!
Poco importa comunque, quel popolo non esiste più ormai, furono tutti ridotti alla
stregua di scimmie senza cervello, tutti nessuno escluso, Azyron, Rhovdon tutti
quanti, ovunque si trovassero! Solo noi Maleficam conservammo l’intelletto e fu come
dire...disturbante.
Non so di preciso quanto tempo sia passato ma ricordo che improvvisamente tutto
diventò tremendamente luminoso e quando mi risollevai da terra tutto era in rovina
e non c’era più un singolo uomo che riuscisse a proferire parola...erano diventati tutti
veramente come delle bestie idiote e la cosa era alquanto divertente, anche se non
divertiva nostra madre Thorgert, che tedio!
Le ci vollero secoli e secoli per ridare l’intelligenza e la parola a quelle bestie, la
loro intera civiltà era diventata un ricordo...o almeno lo sarebbe se almeno noi ci
ricordassimo come era in origine, ma a parte qualche frammento non saprei descrivere
la vita prima dellaRegressione e così è per ognuna di noi.
Tutto quello che mi è rimasto è la mia intelligenza e le conoscenze di magia e
ritualistica, anche se alcune delle conoscenze di come certe cose funzionino e del perchè
le ho perdute, ma poco importa, infondo basta sapere come distruggere il cuore degli
uomini e farlo mio!
Certo è che gli Azyron, anche prima di recuperare un po’ di acume, rimasero sempre
attratti da quella reliquia e la loro nuova civiltà sorse nuovamente nel solito luogo,
come falene intorno alla luce del fuoco.
Questa seconda volta però, qualcosa era cambiato in loro...era sicuramente rimasto
il segno del mio passaggio su tutta la loro razza e si tennero isolati da tutti, diffidando e
detestando gli altri popoli, che goduria vedere questo!
La loro magia comparve nuovamente, come se la reliquia li ispirasse ed ogni tanto
tornavo a far loro visita in veste di Nirkerat Baros, così alimentavo un po’ il loro
risentimento degli uni con gli altri. Continuavo ad apprendere e ad evolvere le loro
conoscenze, facendole mie.
Ormai non esiste incantatore al mondo in grado di tenermi testa.
Se la Città Chiusa è tale, probabilmente è merito mio, sono riuscita a lasciare un
prezioso segno sulle loro Anime...magnifico!
A l salir del monte tutto è oscuro
Al salir del monte tutto è oscuro poiché buio è l’accompagnatore in anticipo. C’è an-
tipatia tra il buio e il suo invitato e, nonostante regni una discreta parvenza di civiltà
tra i due, essi si odiano e vorrebbero distruggersi l’un con l’altro. E’ una lotta però che
è destinata a ripetersi tra il buio e l’ospite e quando uno domina l’altro rovinandolo,
l’altro poi cede alla sconfitta ripristinando il regno del suo acerrimo nemico.
A noi streghe il destino ha voluto mostrare il monte da salire per prendere dall’ospite
tutto quello che si confà al nostro dominio, sulle razze inferiori e su coloro che insoz-
zano le terre concimandole come sterco di vacca.
E’ buona pratica iniziare la salita quando l’ospite oramai è presente nel cielo e la sua
folta chioma lucente oramai irradia di eleganza tutto il creato.Tuttavia, nessun volto
di strega deve mostrarsi all’ospite poiché esso deve agognare la nostra presenza. Al
momento giusto, quando saremo sulla cima, a lui ci mostreremo.
Coperte e velate ci terrem le mani e in mezzo metteremo nostro figlio, colui che dall’os-
pite riceverà i benefici delle madri. Sarà maschio e inferiore il suo tenore e limpido,
dopo la nostra guida, il suo operato, poiché la forza dell’ospite scorrerà nel suo sangue
che è quindi il nostro, l’unico che merita rispetto.
Quando saremo in attesa e l’ospite in arrivo, intoneremo un canto e l’emozione si
sprigionerà da noi come è necessario che sia per ognuna. Il canto conterrà la filas-
trocca che talvolta ho sentito mormorare da bocche infelici, subito dopo trasformate
in cibo per la terra.
Din Darmon Calis’uxiderit
A noi la tua forza cedi
Uxiderit-at
Così vogliamo, così sarà
Ogni sorella quindi pronuncerà con lo stesso ritmo della cantilena la sua ode all’ospite
e la sua emozione trasparirà dalle sue parole e dai suoi gesti.Tanto più l’emozione sarà
manifesta, tanto più l’ospite donerà al figlio il suo potere.
Quindi l’ospite sarà giunto i nostri volti saranno svelati e ognun il suo nome pens-
erà con forza, giacché sia fonte di potere per noi. Sarà quindi nostro dovere accogliere
l’ospite ciascuna con un dono. Chi porterà erbe che leniscono, chi pietre affilate, altre
invece doneranno la loro forza. Mai deve mancare, da colei che più di tutte noi accogli-
erà l’ospite, il dono principale: chioma per chioma, luce per luce, fiamme per fiamme.
Un breve scintillio di noi, un sacrificio donato da noi al fuoco, per ricordare all’ospite
che siamo, come lui, volontà manifesta.
E sarà quindi festa attorno al figlio in questo momento e si berrà in quantità il nettare
che prediligiamo, balleremo e gireremo finché le nostre viste non saranno annebbiate
e le nostre membra stanche.
Alfine, quando anche l’ospite sarà inebriato dalla nostra bellezza e armonia gli ruber-
emo la sua chioma ed essa darà forza al nostro figlio. Egli griderà di dolore e tale grido
si sentirà per le valli e le terre poiché quello è il grido del dolore che diventa potere.
Noi tutte quindi scenderemo dal monte con lo sguardo fiero di chi non si volta ma sa.
I l ciclope dal vello scuro
E’ creatura bizzarra il ciclope dal vello scuro poiché esso è talmente grande e vasto e
lento che pochi lo riconoscono come essere vivente. Solo noi dominiamo e sappiamo,
poiché le altre razze sono misere e inutili al dono della comprensione.
Il suo sbattere l’occhio lento, nel tempo, è per noi fonte di conoscenza e di raffinatezza e
sappiamo come fare per guardare attraverso il suo occhio.
Ci prepariamo innanzitutto con gli aghi aromatici e li bruciamo affinché il profumo
invada il luogo. Attorno ad esso noi giriamo e mormoriamo la musica che abbiamo
dentro, senza che sia compresa ma che sia per noi piena di significato.
Quando l’occhio sarà spalancato nel cielo e guarderà le nostre chiome diventare
d’argento allora spiegheremo la nostra parola al suo manto chiazzato e chiederemo
sottovoce il nostro dovuto:
Nella notte cerca il vaso
Dove già riposa il dono
La cerchiamo, non è un caso
E per lei sarà il trono
Un’erede come noi
Che di luce anch’essa fatto
Tu la trovi e quindi poi
Noi facciamo per lei contratto
La portiamo al nostro mondo
Lo spostiamo dalla morte
L’emozion gli diamo in fondo
Che per lei sarà sua sorte
Ecco fato fatal spiega
Nuove ali su una strega

Sarà dovere di ognuna di noi ripetere, una ad una ad alta voce, questa canzone mentre
portiamo all’occhio luminoso una parola che abbiamo scritto su un foglio di carta
pergamena con inchiostro rosso. Colei che tiene il cerchio avrà premura di avere
con se il fuoco, nella forma preferibile di una candela nera, e brucerà il foglio con la
parola. Ognuna di noi mantiene la promessa di donare questa parola all’occhio senza
mai pronunciarla, dal momento della promessa fino a quando esso sarà di nuovo
spalancato in cielo. Se questo avviene, coloro che portano un probabile dono con loro
saranno da noi individuate e così madre e figlia potranno di nuovo tornare assieme.
P ozione della replicazione:
Consente di utilizzare due volte la stessa pozione. E’ sufficiente utilizzare una
goccia di questo infuso, come additivo, in fase di preparazione di un’altra pozione
per ottenere la possibilità di utilizzare due volte tale pozione. Il procedimento è
complesso e deve essere eseguito con estrema cura.
Iniziamo dagli ingredienti:
1 dose di sangue di viverna
2 dosi di fegato salino
3 dosi di salnitro
Bisogna aggiungere le 3 dosi di salnitro al sangue di viverna e mescolare
energicamente fino a che non si ottiene una sorta di piccola pallina flaccida di
composto e poi porre la pallina al sole in modo che solidifichi. Sminuzzare il fegato
salino e unire abbondante acqua.Far decantare l’acqua con il fegato salino per una
notte. Alla mattina aggiungere il composto ottenuto dal sangue di viverna e dal
salnitro al deposito di acqua e fegato salino, mescolare energicamente, prelevare con
un contagocce, fino ad un massimo di 5 gocce di composto e gettare il resto. Infine,
inserire le 5 gocce ottenute in una provetta. Usare non più di 1 goccia per pozione.
A ppena fui abbastanza adulta e padrona dei miei poteri, Valandar
volle che mi unissi a lei per far nascere le altre nostre Sorelle, ognuna incarnante le
altre 6 emozioni fondamentali che mancavano all’appello.Trovare i soggetti giusti sui
quali sperimentare era piuttosto frustrante, gli umani sono fragili e muoiono troppo
facilmente, oppure soccombono alle emozioni fino ad impazzire completamente….
animali sporchi ed inutili, forse avrei dovuto tentare con le loro capre o i loro maiali….
chissà che volto avrebbero avuto le mie sorelle!?
Dopo innumerevoli tentativi, finalmente riuscii a migliorare il metodo di gestazione e
nascita, così anche le ultime 2 sorelle mancanti nacquero senza però uccidere la madre,
non che importasse davvero ma far sopravvivere la madre voleva dire aumentare
le possibilità che la sorella sopravvivesse. E così fummo finalmente in 8, pronte ad
eseguire il volere di nostra sorella maggiore e di nostra madre. Thorgert voleva che
continuassimo a vagare per il mondo, diffondendo il potere delle nostre emozioni e
rimanendo a guardare ciò che succedeva, voleva studiare la natura umana a suo dire.
In 8 tuttavia eravamo poche, ci volevano altre sorelle ma Valandar mi chiese di
mitigare il processo, così che le altre nascessero meno potenti, meno in balia delle
proprie emozioni dominanti, più controllabili e di conseguenza...più problemi e
fastidio per me!
Dannazione il processo già era difficoltoso di suo, ora dovevo cambiarlo ulteriormente
e semplificarlo per far nascere sorelle meno potenti di noi, una noia dopo l’altra!
Non ho mai sopportato avere a che fare con gli umani, sono sporchi, stupidi e le grida
delle loro scrofe che partoriscono mi ferisce le orecchie, ma questo volevano Valandar
e Thorgert e questo feci.
Inizialmente, il processo per far nascere una sorella richiedeva di trovare una donna
umana abbastanza forte e che fosse gravida da non più di uno o due mesi, così da avviare
la procedura di corruzione, sperando che il nascituro fosse femmina. Il processo si
rivelò piuttosto brutale, infatti consisteva nel far consumare alla donna incinta tutto
il potere della Volontà fin’anche a consumare interamente la sua Scintilla, poco prima
della nascita della bambina.Nostra madre Thorgert aveva compreso che, nel processo
di generare la vita ed una nuova Anima, le creature in gestazione ottenevano maggior
Volontà, attingendone dall’esterno, e questo forniva il quantitativo necessario alla
creazione della Scintilla della nuova puzzolente creaturina. Consumando tutto
il potere così accumulato, prima che la Scintilla si fosse completamente formata,
l’essere che sarebbe nato successivamente avrebbe avuto solo una parvenza di vita e,
privo di Anima, sarebbe stato formato da Volontà pura.
Fu lei a chiamarci Streghe per la prima volta, un nome alquanto denigratorio, ma
fui io a perfezionare il metodo per imprimere l’emozione richiesta, manipolando la
madre e gli eventi intorno a lei con la nostra influenza.
L’unico effetto collaterale di questa nostra forma perfetta è la mancanza delle Linee
della Volontà e questo ci impedisce di sognare, qualunque cosa voglia dire. Sembra
che gli umani riescano a vedere delle cose mentre riposano e dai loro studi pare che le
loro coscienze ripercorrano le linee fino a raggiungere un luogo che chiamanoReame
Grigio, una dimensione non raggiungibile se non con la mente. Questo certo non è un
problema, ma il fatto che non possiamo riposare come loro lo è, e pertanto dobbiamo
nutrirci della loro Volontà tramite le nostre maledizioni...ma infondo neanche questo
è un problema!
Il nuovo procedimento non avrebbe cambiato questa situazione, doveva solo rendere
le sorelle meno potenti e più malleabili per Valandar ed ebbi un’idea.
Se il processo per corrompere la bambina umana fosse iniziato più tardi, magari
a tre o quattro mesi della gravidanza, e controllando il consumo della volontà della
madre forse avremmo raggiunto lo scopo. La teoria era valida, tuttavia era difficile
controllare il consumo di volontà e ho fatto morire molte cagne prima di trovare il
giusto equilibrio...l’importante era controllare l’avanzamento della mutazione della
donna in Licantropo senza eccedere un certo limite ed il gioco era fatto.
Perfezionai il processo e fummo in grado di generare un esercito di sorelle, controllando
l’intensità dei loro poteri e l’emozione che potevano scatenare. Sia nostra madre
Thorgert che nostra sorella Maggiore Valandar furono molto felici e Valandar decise
di identificare noi 8 come Nere Sorelle e Maleficam, lasciando il pessimo appellativo
di Streghe a tutte le altre...e fu giusto così, noi siamo ceramente migliori!
Ci fu anche un altro risvolto positivo di tutti quegli esperimenti, era possibile
corrompere anche bambini maschi, o almeno era presumibile farlo.
Quando ne parlai con Valandar le sue esatte parole furono “Non parlarne con nostra
madre, ma prosegui nella ricerca...in futuro la cosa potrebbe tornarci utile”.
Al tempo ancora non mi ero resa conto e capii solo molti secoli più tardi ciò che
Valandar aveva sempre saputo, quando per la prima volta tutte ed 8 fummo riunite
nel solito luogo.
P ozione del prurito.
L’effetto di questa pozione è replicare le condizioni di prurito e rossore che precedono
spesso molte malattie che affliggono i deboli esseri umani. Il risultato però è mille
volte peggiore di un qualsiasi malanno naturale e la vittima si troverà a strapparsi
letteralmente brani di carne nella speranza di far cessare il prurito. Non riuscirà
a dormire e far qualsiasi cosa, la sua unica preoccupazione sarà quella di far
terminare quel tormento.
Per procedere alla creazione di questa pozione occorrono soltanto due ingredienti:
2 Scaglie di lucertola
1Reagente fondamentale del Magisterium
Il procedimento non è troppo difficile, ma occorre avere a disposizione un pò di tempo.
In primo luogo utilizzando l’incantesimo Tocco di Magia si andranno a rendere
magiche le scaglie di lucertola. Non appena le scaglie acquisiscono un colore
tendente al color oro versare su di esse il reagente. Noteremo le scaglie liquefarsi.
Raccogliere il liquido all’interno di una provetta e attendere 50 clessidre. A questo
punto si potrà utilizzare sulla vittima designata.
S embrerebbe una casualità ma io, che conosco mia sorella meglio
di tutti, ho intravisto la sua mano nel nostro grande incontro.Tutte e 8 riunite, tutte ed
8 in grado di influenzarci a vicenda, mitigando le emozioni che ci controllano, lucide e
più forti che mai. Valandar lo aveva previsto, anzi pianificato, la nostra riunione, il
nostro Sabba!
Il problema è che siamo troppo legate a nostra madre, la nostra natura ci impedisce di
affrontarla tutte insieme...seccante.
Valandar, però, ha un piano. Anzi lei sembra sempre averne uno, a ben pensarci.
Mi ha ricordato come, alcuni secoli fa, io abbia ipotizzato di poter applicare il nostro
metodo di nascita anche ai maschi e di come questo potrebbe far nascere degli abomini.
Valandar sostiene che potremmo provare a creare qualcosa di completamente diver-
so, qualcosa che non sia così tanto legato al nostro potere da poter ferire nostra madre.
Dare vita a creature del genere però potrebbe essere pericoloso, potrebbero essere
immuni anche ai nostri poteri e ribellarsi, senza contare il fastidio che mi costerà fare
esperimenti...ahhh le grida di quelle scrofe umane, già le posso sentire e mi viene il mal
di testa al sol pensarci!Non potrebbero morire in silenzio ogni tanto?
Altra cosa fastidiosa è che dovrò coordinarmi con le altre mie sorelle. Dannazione
sono stupide, chiassose e capiscono la metà di quello che dico e solo se parlo moooolto
lentamente.

Le uniche decenti, oltre me e Valandar, sono Kirmala, che si diverte a dare la caccia ai
mortali, eTeraza che ha un potere molto utile. Gànush ride troppo, isterica e seccante,
Lamias è sempre troppo calma e non si sa mai cosa pensi, Stenno è ossessionata dalla
nostra sete di vendetta, tanto che non ragiona lucidamente e Carman si dispera trop-
po...davvero troppo!

Che mi piaccia o no, tuttavia, nostra sorella ci ha dato un compito e lo eseguiremo,


creeremo dei soldati e distruggeremo nostra madre, così saremo libere.
Da ora in avanti, i nostri Sabba saranno segreti e programmati, non ci riveleremo
fino a che non saremo pronte...Thorgert avrà una brutta sorpresa.
P ozione della vittima sacrificale: originariamente ideata per
altri scopi, è stato notato come modificando le dosi di giusto un paio di ingredienti si
possa ottenere un effetto di enorme potenza. Questa pozione permette di dividere gli
effetti delle proprie ferite con una vittima sacrificale. Il procedimento non è affatto
banale e dubito che qualche stupido alchimista umano possa replicarlo. Se, infatti,
il procedimento e le dosi non vengono seguite con accuratezza, gli effetti invece che
affliggere la vittima si ritorcerebbero sull’esecutore.
Importante è completare tutta l’operazione nell’arco della stessa notte. Occorre
avere a disposizione degli ingredienti piuttosto rari:
1 Icore di Brionji nero
1 Ingrediente del folletto
2 Distillato doppio
3 Scaglie di farfalla
5 scaglie di lucertola
Accendere, poi, un piccolo fuoco su cui porre un pentolino con un poco di acqua al
suo interno. Non appena l’acqua è arrivata ad ebollizione inserire una sola dose di
distillato doppio e lasciare bollire per 12 clessidre e tre quarti. Spegnere il fuoco e
aggiungere tutte le scaglie di lucertola. Appena le scaglie assumono un colorito
rosato versare immediatamente l’altra dose di distillato doppio. Prendere un
panno filtrante e attraverso di esso far scolare il prodotto all’interno di un secondo
contenitore. Se tutto è stato fatto a dovere dovremmo ottenere un composto di colore
rosa chiaro.Tritare tutte le scaglie di farfalla e aggiungervi, versando lentamente,
l’icore di Brionji nero. Lasciare riposare per 4 clessidre e mezzo, aggiungere il
composto rosato e mescolare per 25 clessidre. Inserire il liquido in una ampolla e
sminuzzare, con le mani, l’ingrediente del folleto. Aggiungere 5 gocce di acqua,
tappare l’ampolla e agitare con forza e vigore per 1 clessidra ed un quarto. Bere un
quarto di pozione entro 15 clessidre prima che il resto venga bevuto dalla vittima.
L’effetto attivo durerà per ben quindici giorni
E così loro possono sentirsi.
Sono collegate da un legame ...è questo il grande potere che Lei ha concesso loro.

Abbiamo messo a punto un rituale che ci consentirà di poter essere connesse a nostra
volta. E’ un’energia potente quella necessaria e, dopo alcuni tentativi, abbiamo capito
che funziona solo a coppie. Ora posso sapere dove si trova Valandar in qualsiasi mo-
mento e nel caso fosse necessario richiamare i suoi ricordi.

Siamo partiti usando quello che di nostro è più importante: il nostro vero nome e il
nostro sangue. Abbiamo avuto necessità, però, di legare queste due cose a qualcosa
di materiale, a qualcosa che mantenesse il legame più stabile, che fungesse da focus
preciso quando è necessario capire dove si trova la nostra sorella. Abbiamo scelto
un simbolo, qualcosa che rappresenti la nostra congrega, ci abbiamo fuso la nostra
essenza e l’abbiamo protetto con gli incantesimi più potenti che conosciamo.
Ho tracciato il Kaynaragon Ameryll sulla mano di mia Sorella, legando i suoi ricor-
di ai miei, la sua essenza alla mia. E mentre il sangue penetrava nel suo corpo l’in-
cantensimo usciva dalle mie labbra a suggellare questo vincolo eterno.Nessuno potrà
mai localizzarlo o distruggerlo, anche ferendo a morte il nostro corpo. Così avremo
sempre coscienza della nostra sorella e se qualcosa dovesse succederci, se per qualche
ragione i nostri nemici si rivelassero in grado di ucciderci, sarà facile richiamare i
ricordi e il sapere della nostra sorella defunta.
Se Lei ci potesse vedere...come si pentirebbe di averci sottovalutato.
C on questo rito io suggello la comunione, l’unione e l’essenza dei
contrari. Due in uno, nella morte e nel cammino che successivamente essa ci impone.

Si prenda dellaBelladonna e se ne sparga i fumi in una piccola stanza chiusa in modo


che gli occhi ne perpeciscano i fumie la lingua ne assapori la fragranza. Si prenda poi
un tralcio di rovi e lo si avvolga attorno al braccio in modo che le due sorelle, opposte
nei sentimenti, ne vengano legate. Che il loro sangue si mischi e si tracci il simbolo
dell’unione oscura.

Ogni sorella poi pronunci queste frasi:


Io condivido con te, sorella del mio opposto
in modo che ciò che sono con la morte torni al suo posto
ti nomino quindi di morte mia consorte
che ogni mio ricordo vada a te nella morte

Quando la frase sarà pronunciata ogni sorella assapori quindi l’emozione dell’altra
e la faccia sua, per breve tempo. Si scateneranno risa, pianti, urla, ingiurie ma tutto
deve avvenire senza che il tralcio di rovi si stacchi dalle braccia tese delle due streghe.

Quando le spine avranno graffiato le carni e il sangue avrà cominciato a stillare si


prenda una candela nera e si usi la cera per chiudere le ferite, tagliando di netto il tral-
cio di rovi mentre entrambe le sorelle pronunceranno la frase:

Fatto il rito, nessun lo rimuova


siamo divise ma tutt’uno nella vita nuova

Questo sigillerà il rituale, impedendo che le conoscenze di noi sorelle vadano perse
con la morte.
P ozione della difesa imperitura
Bere questa pozione rende invulnerabili a qualsiasi tipo di magia e ferita fisica per
l’intera durata dell’effetto, ovvero circa 5 giri di clessidra.
Il procedimento è complesso e potenzialmente mortale per chi si cimenta le prime
volte nell’arte della mescita.
Per tutti gli altri è sufficiente seguire alla lettera i dovuti passaggi presentati di seguito:
Disporre di:
1 Artiglio del Ghoul
1 Apitossina Grezza
3 Bile di Salamandra Scarlatta
1 Cuore di umano fresco
1 Osso sbiancato
1 Cuore di cane fresco
Mescolare energicamente TUTTE le componenti in un calderone unitamente a
sangue ed acqua che riempiano tale contenitore fino all’orlo.Farlo per 15 minuti.
Utilizzare magia a ripetizione fino a che il composto si trasforma da un naturale
colore rosso ad un innaturale colore marroncino. Versare in una fiala unitamente
ad una goccia del proprio sangue. Se il procedimento è stato fatto correttamente si
dovrebbe vedere un piccolo fumo alzarsi dal liquido contenuto all’interno della fiala,
altrimenti non si avrebbe la possibilità di vedere nient’altro poiché la magia legata al
procedimento ci ucciderebbe.
N on è così immediato il procedimento necessario a richiamare
i ricordi di una strega defunta. Dopo alcuni insuccessi, grazie anche all’aiuto di
Valandar, l’unica fra le mie sorelle che sembra dotata di cervello, siamo riusciti a
mettere a punto un rituale che ci permette attivare il Kaynaragon Ameryll. Putroppo,
dopo le prime uccisioni da parte di quei maledetti cani abbiamo dovuto lavorare
intensamente per questa cosa. Il solo simbolo e il sangue della sorella in vita, infatti,
non sono stati inizialmente sufficienti ad attivare il collegamento. L’avevo detto a
quelle stupide delle mie sorelle che bisognava provare che non solo la connessione si
fosse stabilita ma che fosse effettivamente utilizzabile. Ma niente, quelle idiote non ne
hanno voluto sapere e alla fine, come sempre, è toccato a me e Valandar salvare la
situazione.
Abbiamo scoperto che era necessario un terzo focus, estraneo alla nostra essenza,
ma che sembra indispensabile per far viaggiare i ricordi attraverso lo spazio...il cuore
di una di quelle schifose creature d’aria, gli Ankhaim.Non importa che siano di razza
pura, basta anche solo che abbiano una goccia di sangue di quella odiosa discendenza.
Il ribrezzo che provo nei confronti di questi esseri è solo mitigato dal piacere di
strappargli i loro cuori pulsanti.
La parola antica ha poi suggellato il tutto e ora siamo sicure che neanche la più piccola
informazione che le nostre orecchie e nostri occhi carpiranno andrà perduta.
M i è sufficiente alzare il braccio e incanalare il potere di 3
maledizioni oscure: Ledak, Urossin e Shabbat.
Così facendo riesco ad ancorare le anime dei morti e obbligare loro a servirmi fintanto
che saranno utili alla causa.
Ho notato con enorme piacere che le anime più resistenti corrispondono a coloro
che, in vita, hanno avuto maggiore potere o conoscenza. Sebbene queste ultime
siano decisamente più difficili da dominare e legare posso porre una variante della
maledizione Ledak per forzare il legame. Questo comporta una maggiore difficoltà
nel contenere il non morto ma un aumentato vigore nello scontro. Generare non morti
utilizzando la modifica della maledizione Ledak è una procedura spossante per il
corpo, e consuma gran parte del potere di cui dispongo nell’arco di una giornata. Per
questo motivo la utilizzo solo quando ritengo ne valga la pena. La combinazione estesa
delle tre maledizioni mi permette di animare un intero campo di battaglia e utilizzare
infinite orde di servitori non morti.
Ma utilizzare questo potere per avere degli stupidi servi sbavanti e praticamente privi
di volontà non mi soddisfa...mi chiedo cosa accadrebbe se lo utilizzassi per rianimare
un umano il cui intelletto non sia paragonabile a quello di un maiale... un sacerdote,
magari diTrakuma...chissà che divertente marionetta potrebbe diventare?
E cosa certa associare le maledizioni a noi Maleficam, ma non è così
certo che tutte noi abbiamo le stesse capacità di maledizione.
Nella mia esperienza ho imparato a gestire, potenziare e creare maledizioni di diversa
utilità. Alcune di esse sono banali, poco soddisfacenti, mentre altre sono di gran lunga
migliori, con effetti devastanti, mortali e incredibilmente efficaci.
Una oculata gestione nell’utilizzo delle risorse, unita all’esperienza derivante da anni e
anni di pratica, mi hanno permesso di sviluppare maledizioni di diverso genere e tipo.

Urossin deriva dall’interazione tra cuore di orso e sangue di Goblin. Questa


maledizione permette di avvelenare la mente di una vittima e renderla una marionetta
a tutti gli effetti. Lo sventurato colpito da tale anatema, perde quasi completamente il
proprio istinto di conservazione e, pur non agendo stupidamente o sotto comando,
compie azioni esilaranti. Una volta, ho lanciato questa maledizione su un soldato e
questo si è lanciato tutto solo contro un intero contingente di nemici. La sua mano ha
continuato a cercare di tirare fendenti anche quando gliel’avevano staccata dal braccio.
Il procedimento prevede l’ebollizione del sangue di Goblin, minimo mezzo litro e
successivamente occorre immergervi un cuore di orso adulto, lasciandolo in infusione
da metà mattina a metà pomeriggio. Quando il cuore sarà quasi completamente
liquefatto è sufficiente avvolgerlo di potere magico, prelevare il liquido e farlo bere
alla vittima. Questa maledizione ha un unico limite, non è utile lanciarla su umani più
piccoli di tredici anni. Questi sembrano immuni agli effetti, risultano solo in preda a un
forte terrore e poi muoiono entro poche ore. Un inutile spreco di materiale e potere.
Shabbat, detta anche la maledizione della marcia, è un autentico gioiello se utilizzata
nel modo corretto. La procedura è decisamente complessa, ma il risultato è splendido.
Posso far marciare la vittima all’infinito, proverà dolore, stanchezza, sete e fame, ma
non cesserà mai di marciare, non sarà in grado di riposare né di dormire, non troverà
sollievo bevendo o mangiando, e il potere magico farà si che non perda i sensi dalla
stanchezza, ma che muoia solo quando l’ultima fibra muscolare sarà stata consumata
dall’organismo. La procedura si compone di tre fasi distinte. Per prima cosa bisogna
conoscere il nome della vittima e marchiarla con un Sigillo di Devozione di elevato
potere. Per scagliare la maledizione è necessario veicolarla tramite i fumi prodotti da
un aspersorio. I fumi devono essere di uno speciale incenso, miscelato a 15 dosi di Sale
Di Jabal, 9 dosi di Zampa DiRana e 3 dosi di AcidumFormicarum. La maledizione
sarà completa una volta fatto inalare l’incenso alla vittima per almeno cinque giri di
clessidra.

L
Altra potente maledizione che ho affinato nel corso degli anni è edak. Questa
maledizione agisce sia sui morti da pochissimo tempo sia su quelli mantenuti integri
grazie ad incanti di conservazione. Questi corpi acquisiscono immediatamente
una riserva di potere maggiore rispetto ai meri involucri animati dai necromanti
e riescono a mantenere i poteri posseduti in vita. Una volta risvegliata, la creatura
è completamente soggiogato al mio volere e, inoltre, è possibile ripararla qualora
venisse danneggiata. Basta, infatti, preparare un olio composto da 3 dosi di alcool
puro e 1 dose di alcale fisso vegetale puro e spalmarlo sul soggetto. In breve qualsiasi
ferita verrà risanata. Inoltre, la connessione che si crea nel generare questo tipo di
creature mi consente di sapere sempre dove esse si trovino e le loro condizioni.
Parat, la Maledizione del MaleFraterno, seppur semplice sia nella realizzazione
che negli effetti, è una maledizione che mi da grande soddisfazione. Il bersaglio
principale di questo anatema sono gli usufruitori di magia. Basta strappare un
capello o raccogliere qualche goccia di sangue e pronunciare la maledizione che gli
incantesimi della vittima cominceranno a essere totalmente casuali dato che la loro
Volontà agirà senza controllo.E’ un grande piacere vedere le espressioni di confusione
e colpa, che si dipingono sul volto dei sacerdoti colpiti da Parat, mentre si apprestano a
curare un qualche ignaro ferito con risultati molto diversi.

Ho notato che le afflizioni che creano maggiori danni sono quelle che colpiscono gli
Z
umani nei loro bisogni più basilari. ilassin è capace di trasformare anche l’uomo
più rispettato e benvoluto nella persona più odiata. Questa maledizione, infatti,
aumenta l’appetito degli uomini in modo smisurato, contrastando al contempo
qualsiasi effetto negativo che il troppo cibo avrebbe normalmente. La vittima di
Zilassin si trasforma sostanzialmente in un pozzo senza fondo capace di ingurgitare
qualsiasi cosa. Maledire quindici persone ha l’effetto di mandare completamente in
malora un feudo. Ho visto contadini unirsi e assaltare le dimore dei propri padroni, su
cui avevo scagliato questa maledizione, e squartarli, convinti che questi stessero loro
rubando tutte le scorte alimentari per farli vivere in miseria. Zilassin ha però una
cura. Questa cosa mi disturba profondamente ma sembra che una pozione organica
pura superiore sia sufficiente ad interromperne gli effetti.
Muronnak è un altro dei miei capolavori. Questa maledizione agirà al momento
della morte del suo bersaglio, riducendo drasticamente il tempo che intercorre tra
l’aver subito una ferita mortale ed il richiamo di Arenya, privandolo sempre più
rapidamente della vita. Chiunque utilizzi la maledizione può ottenere, inoltre, grandi
benefici.Tutto il tempo sottratto al soggetto verrà tramutato in potere ed essenza vitale
per colei che ha scagliato Muronnak, un pasto godurioso.

T
Concluderò dicendo che rezissin è, forse, la mia maledizione preferita in quanto
rivela la vera natura di quegli insulsi animali. Le vittime ideali sono una coppia di
amanti. Una volta scagliato questa anatema i due continueranno a vivere la loro vita
come sempre almeno per un primo periodo. Tuttavia, più il loro amore si rafforzerà
più la maledizione si potenzierà, cominciando a distruggerli. Ogni gesto di affetto
si trasformerà in odio e gelosia, per poi tracimare nella pura violenza. Trezissin mi
consente di godere di ogni momento di livore e rancore. Per attuare questo meraviglioso
tormento occorrono cinque denti di ragno, tre dosi di latte di erba macula e infine una
rara dose di terra morta, oltre ai nomi delle due vittime. La miscela va cotta quando
la luna è alta e poi spalmata intorno a dove i due soggetti abitano. Anche mischiarla
ad un loro pasto può andare bene, così come impregnare i loro vestiti o sporcando un
oggetto caro ad entrambi.
F inalmente ho capito! Ho dovuto fare molti tentativi ma alla fine ci
sono riuscita, ora i fetenti mortali saranno come argilla nelle nostre mani!
Mi sono sempre chiesta cosa sarebbe accaduto spingendo l’influsso della nostra
maledizione all’estremo e devo dire che il risultato è stato interessante. Certo, il
nostro compito non dovrebbe essere quello di provocare dei disastri del genere, ma
di certo io non mi faccio comandare da quella noiosa querula di nostra madre. Come
prima cosa ho cercato di capire esattamente come l’imprimere la nostra Volontà nelle
Scintille mortali ne modificasse la natura. Certo è stato veramente faticoso, però
ho potuto notare che la nostra Volontà permea l’anima del mortale ed innesca una
trasformazione, cambiandone l’essenza. Più si prosegue nell’imprimere il nostro
potere, più l’anima si evolve, o sarebbe meglio dire regredisce. Gli uomini si legano
al nostro sentimento molto facilmente, basta che ne covino il giusto quantitativo. A
volte, magari, è necessario creare una certa atmosfera, diciamo, ma generalmente è
molto semplice fare breccia. A quel punto influenzarli, ingannarli o convincerli di ciò
di cui hanno bisogno, fino a che sono loro stessi a chiedere il nostro aiuto, diventa come
rubare un giocattolo a un bambino.
Inducendoli a pronunciare loro il nostro nome, il legame che si forma è indissolubile
e la trasformazione ha inizio. E’ come se la nostra natura li corrompesse e li facesse
diventare più simili a noi. Restano sempre schifosi, puzzolenti, inferiori, ma
obbediscono e diventano più forti, bestiali ed utili.
Fino ad ora abbiamo sempre utilizzato il nostro potere passivamente, ci bastava stare
per un po’ in posto che gli uomini iniziavano a impazzire. Non ho mai sopportato il
dover annotare tutto quello che la nostra influenza provocava...Osservare, osservare
e osservare...Davvero odioso! Questo poter interagire direttamente con le nostre
vittime è infinitamente più soddisfacente, e in più creiamo dei servi fedeli e fanatici.
Alla fine del processo, la mutazione della loro anima e della loro mente è tale che anche
il loro corpo si trasforma, assumendo una forma più bestiale. In realtà credo questa
questa nuova natura gli si addica molto di più.
Ho deciso di ribattezzare queste mostruosità Licantropi. Ho potuto notare che, per la
maggior parte di loro, l’aspetto ricorda un ibrido fra un uomo e un cane...molto adatto
direi, ma in rare occasioni, per anime particolarmente potenti, la distorsione è tale
che assumono un aspetto più possente, con corna, muscolatura e forza più sviluppate.
L’aspetto ricorda un nauseante ibrido tra uomo e toro, molto più feroce e resistente
degli altri Licantropi.
Valandar si è complimentata con me e ha detto di insegnare anche alle altre nostre
sorelle il segreto della maledizione. Non capisco perché dovrei, tanto sono stupide
e sicuramente i loro Licantropi saranno dei fallimenti...risorse sprecate...ma a
Valandar non riesco a dire no.
Questo è solo il primo passo, Licantropi e Non Morti saranno il nostro esercito, così
mi ha detto mia sorella. Non ho idea di cosa abbia in mente ancora, ma sicuramente
nostra madre non ne sarà contenta...
E’ accaduto un fatto singolare
Kirmala eTeraza si sono dilettate a maledire un intero villaggio.
L’intento era creare un piccolo contingente di licantropi da utilizzare come soldati.
Credevo che si fossero spartite quegli insignificanti umani come un gregge di pecore,
maledicendo ciascuna un certo numero di abitanti…
Invece per alcuni di loro la maledizione delle mie sorelle si è sovrapposta…
Che meraviglie sono nate…
Non dei semplici cagnacci sbavanti, ma dei meravigliosi esseri eterei. Sul momento
le mie sorelle, quelle stupide, credevano che queste creature sarebbero state del tutto
inutili, anzi erano in procinto di distruggerle quando una di loro ha urlato… Peccato
per i nuovi licantropi… Sono tutti morti. Kirmala ha detto che il loro cervello sembrava
gelatina di fragole. Però ora disponiamo di una nuova arma...Banshee le hanno
chiamate...
Chissà se è possibile creare altre meraviglie del genere...
S erve… ci chiamaFiglie ma siamo serve, ecco quello che siamo!
Ci manda per il mondo a raccogliere informazioni su questi esseri deboli e
insignificanti…”Per capire”, dice.
Presta più attenzione a loro, che hanno molto più in comune con le bestie, che a noi.
Arriverà il giorno in cui si pentirà di questo!
Ma le cose stanno per cambiare. Il nostro potere, unito, si è rafforzato sempre di più,
noi otto saremo inarrestabili e il mondo presto brucerà al nostro passaggio.
Valandar mi ha detto di proseguire la mia ricerca sui maschi per creare un’arma
che possa finalmente distruggere quella falsa ipocrita che si fa chiamare Madre!
Oh Torghert, rimpiangerai di averci sottovalutate, perchè ormai l’essere che ti
distruggerà è nato.
Gli esperimenti hanno finalmente dato i loro frutti! Anni a catturare quelle gravide
scrofe e vederle espellere mostruosità che boccheggiavano per qualche minuto e poi
spiravano. E ogni volta dovevo sorbirmi i dileggiamenti delle mie stupide sorelle e gli
sguardi di rimprovero di Valandar. Ma finalmente i miei sforzi sono stati ripagati.
L’ultimo processo si è rivelato corretto e la creatura che è nata è sopravvissuta. Un
bimbetto roseo e urlante. Sembrava talmente umano che Stenno per poco non l’ha
schiantato contro il muro. A volte il suo temperamento mi esaspera.Fortunatamente
sono riuscita a fermarla in tempo, sarebbe stato davvero uno spreco. Mi è bastata
un’occhiata per capire, infatti, che quella cosa non era umana. Nessuna scintilla!
Alcun tentativo di controllarlo, piegarlo, incantarlo avrebbe avuto effetto.Ero ancora
estasiata da quanto fossi riuscita a creare, che quella cosa ha cambiato forma. La pelle
rosea e perfetta è diventata prima livida e poi di una sfumatura verdasta e grinzosa,
il cranio si è allungato a formare una spessa calotta, le pupille si sono dilatate sempre
più fino a che non hanno occupato tutto l’occhio che è diventato un famelico buco
nero, bargigli frementi gli sono spuntati dal mento e dalla gola, mentre mani e piedi
si trasformavano in mortali artigli. Un verso di puro odio gli è uscito dalla piccola
gola e la cosa è gattonata fino ai miei piedi. Sembrava che con quegli occhi fatti di buio
cercasse qualcosa, qualcosa ubicata all’altezza del mio petto. Poi di nuovo quell’urlo
di disapprovazione, acuto, arrabbiato. In quel momento ho capito: la cosa mi aveva
guardato dentro ed era affamata!
Abbiamo portato subito un prigioniero nella stanza ed ecco la meraviglia: la mia
creatura si è avvicinata all’uomo incatenato a terra, piangente e implorante, pazzo
dal terrore. Gli è strisciato sopra come un gatto e poi gli ha conficcato l’intero braccio
nel petto. Che soddisfazione sentire le ossa frantumarsi mentre un fiotto di sangue
caldo ha schizzato il volto della creatura! Stranamente non sembrava interessata alla
carne dell’uomo. Si è soffermata a guardare lo squarcio e, prima che l’ultimo respiro
fuoriuscisse dalla bocca del prigioniero, qualcosa è passato dall’uomo all’essere. E’
stato un attimo, un batter di ciglia, ma avevo capito cosa fosse appena accaduto: la
cosa aveva mangiato l’anima del prigioniero. Quasi a confermare il mio pensiero,
per pochi istanti, il volto della cosa è cambiato assumendo le fattezze del prigioniero.
Monstrum! Ecco come li chiameremo! Ne creerò un esercito e allora nostra madre
soccomberà!
H anno iniziato a cacciarci!
Miserabili omuncoli, come osano alzare le loro mortali mani su di noi?
La cosa peggiore è che sono riusciti a spezzare la connessione fra noi sorelle.
E’ stata solo sfacciata fortuna, non si sono neanche resi conto di quello che hanno fatto
con quei loro stupidi roghi.

Distrutto! Come è possibile?


Fin’ora l’uccisione di una sorella che avesse ricorso al rituale del simbolo aveva
comportato solo il trasferimento dei ricordi in quella a lei legata. Nel caso che le due
Maleficam avessero un grado di potere molto diverso e che la sorella uccisa fosse
quella di più alto livello, abbiamo notato che non solo i ricordi ma anche la personalità
della defunta viene trasferita. In molti di questi casi è come se il corpo della sorella più
debole rimasta in vista diventasse un nuovo involucro per la Maleficam uccisa. Ma
mai fino ad ora si era verificata la perdita totale di ciò che una di noi era stata.E’ il fuoco
a rendere il trasferimento impraticabile. La consunzione totale che si verifica con quei
maledetti roghi sembra spezzare il legame che si crea durante il rituale e non ci lascia
il tempo di effettuare il rito necessario a richiamare i ricordi delle sorelle defunte.
Cacciatori maledetti!!! Pagheranno per questa scoperta.
Pagheranno con la loro vita e col loro sangue questo affronto.
I l Monstrum cresce a ritmo sorprendente, addirittura molto
più rapidamente delle altre streghe che creiamo. Valandar è molto soddisfatta del
risultato che ho ottenuto e mi ordinato di proseguire generandone il maggior numero
possibile. In breve dovremmo avere il nostro esercito da scagliare contro Thorgert e
quelle insolenti traditrici che ancora credono nella sua parola.
Mia sorella, intanto, trascorre sempre più tempo con la prima creatura che ho
generato. Ha iniziato a chiamarlo Mur e sembra che la sua intenzione sia quella di
affidargli il comando dell’orda.
Effettivamente, sembra più potente degli altri, non solo fisicamente. Ricordo che una
volta l’ho visto addestrarsi con Kirmala, la più capace tra noi in battaglia, e nonostante
lei non si sia per nulla trattenuta, Mur è riuscito a ferirla piuttosto gravemente!
Sembra avere anche una capacità di scandagliare le scintille, di sentirle, che pur
discostandosi dal nostro potere di manipolarle, lo rende estremamente utile e
pericoloso.Nessun mortale si può nascondere da Mur.
Rispetto alla creatura famelica che è uscita dal corpo di quella donna e ha squarciato
il corpo di un prigioniero per nutrirsi, ora è molto più consapevole della sua natura e
dei suoi poteri. E’ un’arma estremamente letale e sono certa che nostra Madre dovrà
usare tutti i suoi talenti per resistere alla sua furia! Come vorrei essere lì vicina per
vederla soccombere. Chissà se anche allora il suo volto sarà così impassibile?!
La cosa più straordinaria, però, è come Mur riesca a controllare la mente degli altri
Monstrum. Sembra quasi che possa parlare direttamente alle loro menti. Non usa
incantamenti, non ne è in grado, è più come se sussurrasse qualcosa alle loro orecchie.
Ho visto Monstrum calmarsi semplicemente con uno sguardo e altri essere presi da
una frenesia omicida tale da smembrare un’intera mandria di soldati.Basta che Mur
si concentri ed ecco che li fa suoi.
Il mistero dietro alla sua forza è qualcosa che ancora non comprendo.Ho riprovato più
volte il procedimento, ma nessun Monstrum riesce ad eguagliarlo.Non comprendere
mi fa davvero infuriare, ma non importa infondo.
Sarà una carneficina! Già vedo il nostro esercito riversarsi su quella insignificante
resistenza che Thorgert ha messo in piedi. Verranno spazzati via come polvere! E
quando Mur le sarà abbastanza vicino la ucciderà sicuramente e la nostra vendetta
sarà compiuta. Spero che urli, che provi dolore e capisca quello che ci ha inflitto
scegliendo la feccia che calpesta questa terra piuttosto che noi, le sue figlie!
Q uesto è il mio rituale più potente, il mio capolavoro e, per far in
modo che tutto riesca, è fondamentale la preparazione.
Come prima cosa, è necessario scegliere un luogo carico di potere, di Volontà
latente da poter imbrigliare. Più ne è pregno, più potente sarà il rituale.
Oltre questo per raggiungere lo scopo prefissato è necessario disporre di un certo
numero anime sofferenti il cui dolore e pena costituiscono un’ottima fonte di potere.
Quante, dipende molto dalla loro natura e da quale obiettivo si voglia raggiungere,
ma ritengo che sia bene imprigionarne almeno cinque. Per meglio distinguerle le
chiameròFalsi Contributori
Per esperienza, se i Falsi Contributori sono spiriti, sarà più facile piegarli alla
propria volontà, ma anche persone ancora in vita rappresentano ottimo materiale,
specialmente se si riesce a farle soffrire intensamente durante le fasi principali
del rituale. Per questo rito, utilizzerò circa sessanta donne e le costringerò a
osservare i loro figli sbranati vivi dalle belve. Il dolore che ne scaturirà dovrebbe
essere sufficiente per essere incamerato e utilizzato.
I Fulcri di potere, dove dovranno essere vincolati i Falsi Contributori, saranno
posizionati nel punto più centrale dell’area del rituale, vicino a dove verrà
effettivamente officiato.
Una Congrega di Sorelle svolgerà la procedura, mentre una di noi Nere Sorelle
officerà il rito principale con due sorelle minori in supporto.
E’ vitale non sbilanciare troppo il potere della Nera sorella, pertanto almeno una
delle due sorelle inferiori, se non entrambe, dovranno padroneggiare il potere
opposto al suo.
Per ogni Falso Contributore servirà, poi, un ulteriore Fulcro di Potere
dettoEsterno, dentro il quale saranno posti o servitori ben addestrati, o degli
adoratori volontari, che contribuiranno al rituale incanalando il potere del
territorio verso le Sorelle. Questi Fulcri Esterni sono fondamentali per
la buona riuscita del procedimento, pertanto saranno protetti da potenti
barriere. Ognuna di queste barriere sarà legata al contributore delFulcro
Esterno, così che sia più potente e difficile da distruggere.
E’ auspicabile che il rituale avvenga di notte, possibilmente durante le
fasi di Luna Piena o Luna Crescente, dove la grande Volontà che verrà
accumulata sarà più facile da controllare ed incanalare.
Durante tutta la cerimonia, la Nera Sorella dovrà intonare un canto a cui
accompagnerà una danza a cui anche le altre sorelle si uniranno. Questo
è necessario per la connessione con le Volontà che si scateneranno ed è il
modo migliore per legare il potere di noi streghe alle energie che dovremo
controllare. Danzeremo al chiaro di Luna mentre la sofferenza dei Falsi
Contributori sarà la nostra musica.
Le parole del Canto dipenderanno dalla natura della Sorella che lo
intonerà, ma dovrà essere intenso. Alcune Sorelle preferiscono utilizzare
una litania, o magari una semplice invocazione, il risultato sarà lo stesso,
purché la loro Volontà di generare sofferenza sia forte e sincera.
Purtroppo, il Cantico non è privo di rischi.
In primo luogo, il grande quantitativo di Volontà che si va ad accumulare,
unito alla sofferenza e ai sentimenti negativi generati, sono estremamente
difficili da controllare e, se qualcosa riuscisse a interrompere bruscamente
la cerimonia, nessuno sopravviverebbe all’esplosione di potere che si
scatenerebbe.
Per questo le barriere devono essere ben erette e molto potenti, così da
scongiurare simili situazioni.
Inoltre, è possibile sfidare i contributori dei Fulcri Esterni ed eventualmente
strappare loro il controllo. La loro debolezza purtroppo si palesa nella natura
stessa dei Fulcri, basta analizzarli per capirlo. Così, si otterrebbe una
considerevole diminuzione di potere, compromettendo il risultato finale.
Anche il canto e la ballata della Congrega sono passaggi delicati. Se un
esperto di rituali avesse l’idea di effettuare un controcanto, controbattendo
alle parole delle Sorelle nel momento in cui invocano la sofferenza dei Falsi
Contributori o creasse a sua volta una danza che si opponga alla loro, ciò
potrebbe compromettere il legame con la Volontà che cercano imbrigliare.
Se tutte queste infauste situazioni dovessero verificarsi, il rituale potrebbe
fallire e tutte le barriere protettive, anche quelle più potenti poste al centro,
crollerebbero e saremmo vulnerabili agli attacchi dei nostri nemici.
E’ tuttavia una possibilità remota, nessun insignificante e stupido essere umano
è in grado di comprendere e contrastare la perfezione e i dettagli del mio Cantico
della Luna di Sangue.Nessuno conosce quello che noiNere Sorelle stiamo per
fare, e fra qualche notte il mio più grande capolavoro si compirà. Valandar sarà
fiera di noi...di ME.
L e oscenità di ogni volto si raccolgono nei musi di orribili mortali
che si avvicendano al mio cospetto, luridi e pallidi alla luce del fuoco che li divorerà
dall’interno, rendendoli finalmente puri al cuore dell’eternità.
In questo superbo rituale, frutto della conoscenza unita di tutte noi sorelle che, nonos-
tante il tempo e lo spazio, la morte e le guerre, rimane unita e prospera sopraffacendo
il mondo come si confà a esseri di una casta superiore.
Parliamo del necessario: vite, vite inutili e sprecate, vite mortali. Questa merce così
disponibile e apparentemente così rara da carpire, secondo almeno i loro stupidi pos-
sessori, è il centro di questo rito. E’ necessario portare tali sporchi esseri in un luogo
particolare, sotto quello che noi chiamiamo l’Albero delle Streghe, un gigante di legno
e foglie dalle lunghe e caduche foglie piangenti. Là sotto, queste vite patetiche devono
rimanere ferme, possibilmente legate per tre giorni e tre notti durante i quali noi sorelle
dobbiamo far loro assaggiare l’essenza unica della loro vita e la loro ultima destinazi-
one: il dolore e l’umiliazione.Trovo molto entusiasmante pensare di spogliare queste
bestie di ogni veste, inutile spreco su un animale, togliendo poi loro tutto ciò che di soli-
do la natura gli ha donato, in particolare denti e unghie che poi potremo usare per altre
pratiche interessanti. Alcune sorelle dalla superba saggezza suggeriscono inoltre di
stillare loro piccole quantità costanti di sangue usando aghi e ferri roventi e intrisi in
essenza di aceto e ortica, posti in quelle orribili parti molli che tali inutili animali si
ritrovano addosso. Infine, è buona pratica togliere loro gli occhi usando dei vermi in
grado di mangiare la carne, bloccati sulle loro ridicole orbite tramite recipienti ap-
positamente costruiti. Quando queste creature avranno raggiunto finalmente l’estasi
del dolore perpetuo, trascendendo il loro inutile stato mortale senza però che la morte
li abbia ancora raggiunti, il rituale vero e proprio deve avere inizio. Verranno divisi
gli uomini dalle donne ed è buona pratica spesso effettuare due rituali diversi, affinché
le energie ed i flussi magici non si mescolino. Ho trovato però il modo di riuscire a fare
tale rito anche usando entrambi i ridicoli sessi di queste creature semplicemente us-
ando grandi quantità di sanguisughe che permettano di scambiare il sangue tra le due
tipologie.
Quando gli esseri saranno pronti si accende un fuoco tenue e si creano grandi quan-
tità di carboni ardenti.
Ogni sorella partecipante quindi raccoglie con un recipiente di terracotta un po’ di tali
carboni e inizia a recitare:

Col fuoco che dentro ti divora


il fuoco che da dentro ti onora
nel fuoco che da dentro ti lavora
sul fuoco, scocca ancora la tua ora!

Questa cantilena sia ripetuta finché l’effetto ipnotico, mescolato ai mugolii senza
senso dei mortali, diventi una cantilena ipnotica e il vento inizi a soffiare tra le fronde
dell’albero.

Ogni sorella quindi prende, uno ad uno i frammenti di carbone ardente e li fa ingurgi-
tare ad ogni vittima finché le sue viscere non ne saranno piene e ribolliranno. Quando
le fiamme scaturiranno dalle loro gole e dai loro stomaci, tutte noi intoneremo:

Una vita che si consuma


un’anima che è nostra e tramuta
carne che migliora, carne che si disgrega
risorgete adesso sorelle e fratelli della congrega
In questo momento tutte noi dobbiamo rimanere concentrate perché questo è il mo-
mento più delicato quando le loro anime cominceranno ad andarsene. Rimarremmo
noi presenti e invocheremo l’emozione che ci contraddistingue con balli, parole, danze
e gesti. manipoleremo ad una ad una le loro anime fin tanto che non ce ne sarà più bi-
sogno, poiché anche quelle più lontane diverranno nostre e allora le potremmo dipin-
gere come a noi aggrada.
Le donne quindi rinasceranno provando un rigurgito emozionale mai visto e da allora
tale emozione sarà la loro bandiera e diverranno streghe, sorelle della nostra causa.
Gli uomini invece muteranno e diventeranno avidi di anime, acquisendo la capacità di
manipolare le menti di coloro che un tempo erano. Essi diverranno mutati.
L’albero quindi si nutrirà di tutte le impurità che il rituale avrà fatto sgorgare a quelle
che un tempo erano creature immonde e che ora sono rinate ad una nuova, utile, vita.
F inalmente il nostro esercito era pronto, nostra madre aveva
i giorni contati, o almeno così ho creduto dopo aver generato l’ultimo Monstrum,
senza sapere che non sarebbe stato davvero l’ultimo.
Thorgert, la nostra progenitrice, colei alla quale abbiamo giurato vendetta, aveva
previsto il pericolo ed era corsa ai ripari, condividendo con l’umanità parte della
nostra essenza attraverso il suo maledetto sangue.
Ha chiamato questi schifosi abomini Cacciatori, nella convinzione che ci avrebbero
stanate, fermate e che l’avrebbero protetta, ma anche lei si sbagliava.
Pian piano, le schermaglie si sono fatte sempre più cruente fino a quando persino gli
Dei sono intervenuti, donando agli uomini i loro sudici Vessilli, gli Otyankhir.
Oramai era guerra totale, una guerra che sarebbe durata anni. Tenendoci
saggiamente nell’ombra, abbiamo creato altre sorelle meno potenti, ma pur sempre
utili ed altri Monstrum. Intanto il Primo guidava i suoi fratelli contro Thorgert, i
suoi Cacciatori e le stupide streghe che ancora le erano rimaste fedeli.Non possedendo
l’anima, i nostri Mutati schiacciavano le Maleficam traditrici con facilità, rimanendo
immuni al loro potere, che agiva sulle anime mortali. Tuttavia, i Cacciatori ed i
Guerrieri Sacri rappresentavano una spina nel fianco, specialmente i portatori dei
Vessilli. I loro poteri erano veramente insidiosi, e non potevamo sottovalutare quei
bastardi.
Ricordo ancora il violento scontro tra quel maiale di Atheron e mia Sorella Valandar!
Non ho mai visto l’oscurità e le fiamme scontrarsi tanto violentemente.
Furono anni di lotte cruente, gli umani ci temevano, avevano paura. La mia
magia Azyron, unita ai miei poteri innati, erano per loro continue fonti di dolore e
disperazione. Venni a sapere che mi avevano dato addirittura un epiteto derivante
da quella mia schifosa origine :“La Morte d’Avorio”. Al solo pensiero mi viene da
vomitare! Certo è che per gli umani ero un vero incubo e tremavano come foglie al sol
sentire il mio nome.
Anche le altre mie sorelle si fecero conoscere per la loro crudeltà, specialmente
Kirmala.
Ella prese gusto a “cacciare i Cacciatori”, assieme al suo mutato personale, Varlon.
I due erano una furia da temere in combattimento e le storie delle loro cacce venivano
usate per spaventare i piccoli schifosi cuccioli di umano, storie terribili, anche più dei
miei rituali.
Teraza si dilettava a entrare nei villaggi e scatenare il panico con la sua risata folle
che echeggiava in ogni anfratto.Ti faceva letteralmente perdere il senno. L’ho sempre
trovata assolutamente priva di classe.
Gànush, invece, era l’unica di noi che uccideva gli umani costringendoli a sorridere
invece di gridare per la paura o per il dolore. Una scena grottesca, ma a volte anche
divertente. Il punto era che li costringeva a godere del loro stesso dolore e più questo era
intenso e più erano spinti a infliggeraselo, spinti da questo piacere perverso generato
dalla magia di mia sorella.
Poi c’era Lamias, sempre taciturna e apparentemente compassionevole con
gli uomini. Forse era la più terribile tra noi. Godeva a torturare le sue vittime,
facendo loro ammettere tutte le nefandezze che avevano compiuto in vita,
uccidendoli piano piano, un po’ alla volta. Era estremamente meticolosa nel
farlo. Una volta credo abbia tenuto in vita un ragazzino con il torace aperto ed
il cuore che ancora betteva, visibile a tutti, per circa quattro giorni prima che
morisse da solo agonizzante.
Stenno era continuamente a progettare vendette contro la neonata Teocrazia,
battaglia dopo battaglia, scontro dopo scontro. Oltre ad essere la mente dietro
molte delle nostre rappresaglie, si divertiva a distruggere i suoi avversari
attaccando le loro famiglie ed i loro cari. Era inarrestabile, li braccava fino
all’ultimo discendente e poi, solo poi, si avventava sul suo obiettivo. I suoi deliri
erano davvero sfiancanti.
Anche Carman, per quanto sempre triste, era davvero spaventosa, quando
voleva. Induceva gli uomini al suicidio con una facilità meravigliosa. Ciò che
era divertente, era che i suicidi avvenivano sempre in preda a deliri folli, con
la mente degli uomini che andava in pezzi portandoli ad azioni assurde, come
mangiare i propri amati ancora vivi e cavarsi dopo denti ed occhi, prima di
buttarsi nel fuoco. La mia triste sorella non era certo da prendere alla leggera.
Probabilmente, avremmo potuto vincere già allora, schiacciando tutti i
vomitevoli umani che si opponevano noi, se solo non mi fosse capitato quello
stramaledetto incidente.
Il mio piano, approvato da Valandar e dalle altre mie sorelle, era perfetto e
studiato nei minimi dettagli, ma le visioni di nostra madre ci misero i bastoni
fra le ruote.
Nessuno altro poteva venir a conoscenza di quello che avremmo fatto, nessuno
a parte lei!
Un contingente di Cacciatori, Guerrieri Sacri e Sacerdoti si diresse su di noi,
costringendoci ad affrettare i tempi per preparare il mio rituale. Il Cantico della Luna
di Sangue, che nome magnifico gli avevo dato, maledizione!
Avevo già fatto molti tentativi minori, con ottimi risultati, ed ero certa di poter ottenere
il massimo effetto possibile. Vedere i terreni e le colture umane marcire fin dove la vista
me lo avesse concesso sarebbe stato magnifico! La fame e la disperazione si sarebbero
impadroniti di loro e si sarebbero distrutti da soli, la carestia avrebbe portato a malattie
e debolezza negli eserciti e nulla sarebbe più cresciuto per secoli!
Scelsi un posto molto significativo, mia madre credo che lo abbia apprezzato nella
sua visione. In questa valle, tra i Monti Oscuri, si nascondeva il luogo in cui Thorgert
aveva peccato, salvando la vita del suo amato Duvan in cambio di molti altri sacrifici
e garantendo la nascita di mia sorella Valandar. Qui ella usò anime mortali per
rafforzare e creare il corpo che il suo stupido burattino avrebbe avuto al suo risveglio,
concentrando ed impiegando grandi quantità di Volontà. Probabilmente, in passato,
quel punto fu importante anche per il Popolo degli Immeritevoli, la Volontà che lì
aleggiava era così concentrata che sembrava quasi un fluido sulla mia pelle. Esistono
pochi posti così in tutta Arenthar.
I giorni di preparazione prima della grande notte sono stati frenetici, terribili e
stancanti. Tenere prigioniere tutte quelle madri e quei bambini urlanti, trasportarli
fin là e far in modo che ne sopravvivessero il più possibile è stata dura. Gli umani
sono veramente schifosi, emettono umori e secrezioni maleodoranti di continuo,
si lamentano, piangono e devo tenere a bada i miei Licantropi ed i miei Mutati per
evitare che ne divorino troppi prima del rituale.
Quella notte ci sarebbe stata la Luna crescente, una delle fasi che precede la Luna
piena, il momento migliore per eseguire rituali che prevedano la manipolazione
minuziosa e precisa di grandi quantità di Volontà. Gli schifosi Azyron, sono molto
esperti in queste minuzie e mi sono stati utili, proprio come Valandar diceva.
A poche ore da quello che sarebbe stato lo scontro fra le nostre forze ed i porci
incestuosi dellaTeocrazia, siamo riuscite a catturare una delle loro spie.Torturandolo,
oltre a deliziare le mie orecchie con i suoi lamenti di dolore, venni a scoprire
che uno dei portatori dei Vessilli faceva parte del contingente mandato per
fermarmi. Il primo Gran Sacerdote di Akban, Anacleos Alberim, avrebbe
collaborato con il Gran Maestro dei Cacciatori di Thorgert, OrdenTannor, un
Templare di Zunay, per eliminarmi. Da un lato, mi sentivo davvero lusingata
che due bastardi della peggior specie come quelli fossero giunti fino a lì solo per
me, mentre le mie sorelle mettevano a ferro e fuoco le loro terre ben lontano
dai Monti Oscuri. Temevo che la riuscita del rituale avrebbe potuto essere
ostacolata o addirittura impedita, ma il prigioniero sapeva ben più di quello che
avrebbe dovuto. Distruggendo la sua mente con il dolore e corrompendo il suo
animo con l’Odio verso i suoi superiori, che lo avevano abbandonato nelle mie
mani, mi rivelò che il potere del Vessillo del Dio della conoscenza consisteva in
un potere di metamorfosi.Tutto quello che il suo possessore voleva tramutare si
sarebbe trasformato in una forma scritta di sapere, come una pergamena, un
libro o una tavola di pietra. Spregevoli umani, mi volevano imprigionare in un
modo veramente meschino! Una volta scoperto in cosa quel potere consistesse,
però, preparare un feticcio di protezione che lo potesse contrastare mi parve una
cosa possibile.
Utilizzai la gamba sinistra di un neonato come base, alcune foglie diBelladonna,
Erba Lunare, interiora di capra ed un bulbo oculare della madre del neonato
stesso, per riempire la gamba, svuotata dalle ossa. L’occhio lo posizionai sulla
cima del feticcio e incantai il tutto attraverso un rito che avrebbe concesso un
alto potere di protezione, così da riflettere contro gli assalitori i loro incantesimi
magici di metamorfosi. L’incanto era talmente potente che avrebbe potuto
funzionare anche contro un Vessillo, ed in effetti in qualche modo andò così.
Quando tutto iniziò, gli umani sopraggiunsero numerosi per combattere. I miei
servi li ingaggiarono senza pietà, mentre i miei Licantropi ed i lupi affamati
della foresta sbranavano e smembravano i bambini di fronte alle loro madri,
legate attorno al luogo che avevo scelto come centro del mio rituale. Le loro
urla disperate, il pianto dei bambini che venivano fatti a pezzi, il ringhio eccitato e
famelico delle bestie, tutto il dolore, la disperazione, il sangue e l’odio che si stavano
generando erano magnifici, un potere incredibile. L’erba si annerì, gli alberi si
ripiegarono su loro stessi, nuvole nere si accumularono sopra la valle, come una
magnifica fine del mondo!
Con tutte quelle energie in gioco, Anacleos sapeva di non poter interrompere
bruscamente il rituale o si sarebbe scatenato un disastro che li avrebbe uccisi tutti.
Guidando i suoi sacerdoti cercò di compiere un contro rituale, improvvisandolo
mentre analizzava il più velocemente possibile le caratteristiche di ciò che io avevo
creato! Maledetti siano il Vessillo della Conoscenza ed il suo Dio!
In qualche modo riuscì a passare le barriere del mio incanto, senza farlo collassare
e bloccandone gli effetti. Ero costretta a combattere se volevo terminare quanto
avevo iniziato. Chi di noi avesse vinto avrebbe determinato l’esito dell’intera
battaglia. Mentre la carneficina proseguiva cruentemente, io ed Anacleos ci
ritrovammo faccia a faccia, mentre Kirmala mi copriva le spalle ed affrontava lo
sporco Cacciatore.
Il Gran Sacerdote utilizzò il Vessillo di Akban ed io risposi con il mio feticcio, ma
non andò esattamente come avevo previsto. L’energia del Vessillo si rivelò troppo
potente per essere respinta dalla mia protezione e riverberò tra noi due molto
violentemente, tramutandoci entrambi in un libro. Io fui recuperata da mia sorella
Kirmala, lui fu salvato da un Cacciatore goblin.
Quella notte abbiamo perso la battaglia, per colpa di un mio errore, e adesso
l’unica cosa che posso fare è trasmettere e conservare ciò che conosco in questa
forma per le mie sorelle. Se mai un giorno riuscissi a riottenere le mie reali
sembianze, scatenerò una furia su Arenthar come non si è mai vista e mi farò il
bagno in fiumi rossi di sangue. Le città bruceranno, le donne saranno usate come
animali da riproduzione per le mie sorelle ed i miei Mutati, i loro bambini saranno
cibo per i miei servi ed userò la pelle degli uomini per vestirmi, mentre le loro teste
adorneranno la mia casa!
T radite!Tradite da quell’essere spregevole a cui non solo abbiamo
dato vita ma che abbiamo fortificato e cresciuto come se fosse uno di noi. Ah Madre!
Quali melliflue parole gli hai sussurrato per avere risparmiata la vita? Menzogne!
Ecco cosa sono uscite dalla tua bocca. Stupide! Dovevamo aspettarci che la Grande
Strega avrebbe usato la sua arte solo per salvarsi.
Le nostre legioni vi avevano sfiancato vero? I tuoi Cacciatori giacevano al suolo
soffocati nel loro stesso sangue. Le nostre creature laceravano, divoravano e
squarciavano i tuoi segueci e noi godevamo di ogni singolo lamento ed ultimo sospiro.
Quando abbiamo visto Mur infrangere le tue linee, con la sua schiera di Monstrum,
pregustavamo già la tua morte, avevamo vinto...stolte!
Dovevamo sapere che saresti ricorsa a qualsiasi sotterfugio per salvarti. Così,
quando i tuoi incantesimi non sono riusciti a contrastare il nostro campione e i suoi
artigli sono penetrati nella tua carne, sei ricorsa alle bugie.
Gli hai detto che lo abbiamo sfruttato per i nostri scopi, che lo abbiamo ingannato ed
usato solo come arma e che lui era più di quello!TU!! Come osi anche solo pronunciare
la parola sfruttamento!? Al guinzaglio come cani ci hai tenute! PER SECOLI!!!.TU
che sei stata la PRIMA a tradire le tue figlie prediligendo gli uomini…..sei riuscita
a circuire la nostra creatura, a far si che si ribellasse contro di noi….LURIDA
CAGNA!
Arriverà il giorno in cui, però, nulla potrà fermarci. Riusciremo a sconfiggerti
definitivamente, Madre, insieme a tutti coloro che si schiereranno al tuo fianco.
Io maledico il tuo nome e così anche quello di Mur. Non ci sarà giorno che io e le mie
sorelle trascorreremo senza darvi la caccia. Vi troveremo e vi annegheremo nel
sangue!
Q uella bastarda è morta finalmente, qualunque cosa sia diventata
non è più un nostro problema...Siamo libere! Abbiamo vinto!
Non siamo però riuscite a recuperare le Sacre Urne, dannazione!!! Con quelle
saremmo diventate complete e nemmeno gli stupidi umani avrebbero potuto nuocerci
più, dato che i Cacciatori si sono estinti.
Ciò che continua a infastidirmi, è il pensiero che sia Thorgert che i suoi Cacciatori
sono scomparsi proprio grazie agli umani che desideravano proteggere.
Valandar invece continua a tormentarsi a causa dell’ultima profezia di Thorgert,
quelle ultime parole in punto di morte sembrano turbarla profondamente.
“Figli miei non vi odio per la vostra natura, ma vi avverto...se si compirà ilTredicesimo
Sabba delle Streghe, la vostra appena nata era finirà...”
Le profezie di nostra madre effettivamente sono sempre state una spina nel fianco e ci
abbiamo messo veramente troppo tempo a liberarci di lei proprio a causa di ciò.
Pare abbia lasciato qualcosa di sè nel Reame Grigio, una parte fondamentale che
dovevamo ottenere insieme alle sue emozioni e agli otto frammenti della sua anima o
non saremmo potute essere davvero libere. Sembra si tratti della sua Speranza.
Disgustosa fino all’ultimo.
Da quel momento, Valandar è ossessionata dall’idea di andare nelReame Grigio, e ci
siamo messe a lavoro per riuscirci.
Gli esperimenti richiedevano tempo e...risorse, intese come divinatori da utilizzare e
sacrificare.Ho ideato un grande rituale che potrebbe consentirci di aprire un passaggio
fisico e di raggiungere il nostro obiettivo, ma è difficile e richiede estrema precisione e
molti tributi. A questo scopo gli umani si sono rivelati utili...i loro divinatori si sono
dimostrati degli ottimi sacrifici.
Nonostante i nostri sforzi, però, non siamo riuscite ancora a penetrare questoReame,
anche se a ogni tentativo ci avvicina al successo. Abbiamo tentato più volte nel corso
degli anni, ma ancora non ci siamo riuscite, solo andate molto vicino. A volte abbiamo
fallito per errori nel rituale, altre è stato l’intervento dei Guerrieri Sacri e dei loro
falsi Cacciatori a farci fallire. La parte, sia odiosa che divertente, è che gli umani non
sembrano capire cosa stiamo cercando di fare, intervengono solo perchè far sparire
molte persone attira l’attenzione.Forse dovremmo essere più discrete...
Il nostro dodicesimo tentativo, l’ultimo, è stato davvero disastroso. Nostra sorella
Valandar è stata ferita gravemente dal contraccolpo durante il rituale a causa
dell’energia che si è sprigionata e siamo state costrette a rintanarci per lungo tempo in
modo da rimetterci in forze ...veramente squallido, noi le Nere Sorelle nascoste come
topi in modo da evitare quei vili umani...ma poco importa, presto li schiacceremo.
Se solo non avessi questa forma, se solo potessi ottenere nuovamente il mio corpo
questi problemi li potrei risolvere più facilmente, senza contare che, ora, senzaTeraza
siamo rimaste in sette.
Valandar è sempre più nervosa e vuole accelerare i tempi, il prossimo sarà il nostro
Tredicesimo Sabba, quello profetizzato.
Abbiamo già quattro delle otto Urne delleEmozioni e sappiamo dove si nascondono le
altre, una volta radunate faremo la nostra mossa.Tutto dovrà andare perfettamente.
L a voce di mia sorella è l’unica cosa che mi calma, che mitiga il
livore che provo costantemente. Solo in sua presenza riesco ad essere concentrata ed
a sfruttare pienamente la mia emozione senza che essa mi domini completamente!
Detesto doverlo ammettere ma io e lei siamo l’una l’opposto dell’altra e quindi perfette
insieme, esattamente come l’Amore e l’Odio che incarniamo.
Valandar è forte, bella e ha una gelida grazia che irretisce qualsiasi uomo che posi su
di lei lo sguardo. Se non fosse stato per lei e per le sue parole oggi sarei solo una bestia
scatenata, intenta a distruggere tutto senza un motivo, e soprattutto sarei ancora una
schiava di nostra madre!
Lei ha sempre avuto un piano, ci ha fatte nascere, ci ha salvato, ci ha dato uno scopo e
ben presto ascenderemo al ruolo che di diritto ci spetta in questo mondo governato da
maiali creduloni!
Ogni giorno devo sopportare la puzza di queste bestie e le loro cantilene verso gli dei o
la loro Profetessa….dicono che noi siamo il male, ma la loro corruzione è ben peggiore
della nostra! Si ingannano, si uccidono e si danneggiano tra loro solo per avidità o
perché pensano che i loro ideali e quelli del dio in cui credono siano migliori di quelli
degli altri...hanno perfino distorto la loro storia e nascosto il tradimento nei confronti
di nostra madre che li difendeva...meritano solo di stare sotto i tacchi dei nostri stivali!
Mia sorella dice sempre che seppur inetti e stupidi, gli umani sono una risorsa e che
non vanno sottovalutati.
In effetti, alcuni di loro hanno portato in qualche modo avanti gli insegnamenti di nostra
madre per cacciarci ed ucciderci, anche se non sono minimamente paragonabili agli
originali Cacciatori….più deboli e meno resistenti, sono forti solo nel numero ed il loro
potere li consuma così tanto che non raggiungono mai la vecchiaia, anche se spesso è
perché muoiono prima per mano nostra.
Adoro come Valandar riesca sempre a sfruttarli e manipolarli come giocattoli, adoro
ed invidio il suo potere che attinge alla loro più cruda sofferenza e la usa per renderli
burattini senza più una volontà propria.
Solo io sono a conoscenza del suo segreto e di come funzioni ed è un segreto che lei
ha svelato solo a me che sono la sua metà. Neanche le altre sorelle lo conoscono e
nemmeno Thorgert ne era a conoscenza.
Ora lei ci guida e presto diventeremo tutte ed 8 perfette e complete, appena avremo
tolto di mezzo quelle maledette Ancelle e recuperato tutte le Urne delle Emozioni di
nostra madre.
La sua conoscenza ed il suo potere ci renderanno libere definitivamente e mia sorella
Valandar ha anche già un piano per impossessarsi dell’Urna dell’Io. La Setta di
Gert l’ha nascosta in bella vista, rinominandola Urna della Scelta! Quei porci ora la
usano per per determinare chi sarà ogni quattro anni la loro “Gran Voce” con quella
pagliacciata di Concistorio e non sanno nemmeno quale fosse il suo scopo originale….
mi viene da vomitare.
Manca solo l’ultimo pezzo, ma mia sorella ha già intuito come ottenerlo e presto
avremo anche Speranza, l’ultima emozione provata da Thorgert, rimasta intrappolata
nel cosiddettoReame Grigio!
Oggi Valandar ha detto di fidarsi di me e della mia capacità nel creare rituali e mi ha
dato il compito di trovare il modo di aprire un passaggio fisico per quel mondo, così
anche noi, che non possiamo sognare, avremo l’opportunità di accedervi.
Non ho intenzione di deludere mia sorella e, dovessi rapirne e sgozzarne migliaia,
saranno quei stramaledetti Oniromanti a spianarci la strada….Valandar ha sempre
ragione, gli uomini sono degli strumenti utili, in effetti...
D avvero strano ed enigmatico come noi essere superiori, date strane
ma chiare circostanze, riusciamo a regredire nella forma volgare e insignificante di
un essere umano.
Tre delle nostre creazioni però ci sono riuscite:Naila, Egidias eRebelty.
Riflettendo sulle loro ormai patetiche vite ho capito che una strega, probabilmente
solo se di scarso potere, ha la capacità di vedere mutata la propria stessa volontà. Se
quella stolta, infatti, si rivela talmente debole da cadere vittima dell’emozione di cui è
portatrice, provandola a propria volta in maniera sincera e profonda, la sua essenza
regredisce cristallizzandosi in una piccola inutile anima mortale.
Abbandona così la sua natura di strega, che noi le abbiamo donato, divenendo
simile a quegli esseri spregevoli e, a quanto pare, con cui riesce perfino a generare
dei figli. Infatti, tutte e tre queste traditrici, hanno avuto anche l’ardire di generare dei
marmocchi.. due maschi e una femmina.
Questo fenomeno, tuttavia, per quanto disdicevole, risulta molto interessante,
in quanto legato ad alcune profezie che nostra Sorella Valandar ha ottenuto sul
Tredicesimo Sabba. Per questo motivo io, e le altre mie insopportabili sorelle,
abbiamo cominciato prima a indagare, e poi a sperimentare, per verificare se le parole
di Divinatori schiavi di nostra Sorella avessero un fondo di verità. Naila è stata la
prima a mostrarci questa trasformazione.
La concentrazione del suo sentimento, la paura, è avvenuto quando i puzzolenti cani
di Kirmala stavano per dilaniare un uomo, credo che il suo nome sia Argon. Questo
insignificante essere l’aveva aiutata a nascondersi da un gruppo di cacciatori che la
inseguiva, ma furono Varlon ed i suoi Licantropi a uccidere gli inseguitori. Kirmala
accolse i due ed ordinò aNaila di trasformare l’uomo, ma si accorse che nella streghetta
qualcosa era diverso. La mia geniale sorella volle fare leva su questa cosa e cercò
di spingere Naila al suo limite. Dato che quella inutile traditrice si era affezionata
all’uomo, è stato facile forzare il suo sentimento a un livello superiore. E’ bastato
minacciarlo di morte. Deve essere stato quando l’ha visto così vicino a spirare che la
sua paura di perderlo è esplosa, cambiando la sua natura.
Quando ha ripreso i sensi, i licantropi di Kirmala erano rannicchiati in un angolo
tremanti, mentre Argon la sosteneva. Kirmala è rimasta stupita da questa situazione
imprevista e li ha lasciati liberi con la promessa di ripagare il debito in futuro. Gli
scagnozzi di Kirmala li hanno tenuti d’occhio e, alcuni mesi dopo, ci hanno informato
che i due avevano generato un figlio, un bimbetto di nomeRonan. Kirmala ha mandato
subito un gruppo di licantropi con il compito di prelevare la schifosa traditrice e
quella progenie infame che aveva generato, ma sono tornati indietro con solo Naila
e quell’umano che l’aveva ingravidata. Egli sembrava stranamente invecchiato e
ingobbito. La cagna continuava a piagnucolare che il figlio era morto di una qualche
malattia che affligge questi esseri deboli e insignificanti. Nessuna tortura è riuscita a
rivelare se stessero mentendo o meno, continuavano a dire che il bambino era ormai
morto. Da allora sono prigionieri di mia sorella per ripagare il debito che hanno
contratto nei suoi confronti, avendoli lasciati vivere la prima volta. Magari in futuro
ci torneranno utili.
Egidias eRebelty invece, dopo essersi divertite con un villaggio dove avevano portato
bieca felicità e disperata tristezza, si sono interessate a un marmocchio rimasto
ormai solo. Le due sciocche si sono sfidate a chi per prima avrebbe trasformato quella
cosuccia in una potente guardia licantropo. A chi delle due lo stupido si sarebbe legato
e avrebbe giurato fedeltà? Per anni, entrambe, lo hanno addestrato con fastidiosa
meticolosità e, quando il loro lavoro è giunto a compimento, il loro campione ha
sconfitto un nostro licantropo a mani nude. La maledizione combinata di due streghe
aveva creato un nuovo essere, più simile a un non morto che a un umano.
Egidias, sopraffatta dall’euforia del successo, entrò in contatto con la parte più
profonda del suo sentimento e l’onda di potere che sprigionò uccise la creatura
che con tanta cura avevano addestrato. Rebelty, allora, sprofondò in una
profonda tristezza, che diede a una seconda ondata di potere. Entrambe si
erano appena condannate a percorrere la stessa sorte di Naila, regredite nella
patetica condizione di una vita mortale!
Striscianti e imploranti si sono presentate a noiNere Sorelle chiedendoci cosa
fosse successo loro e di invertire quell’infame condizione.Valandar, giustamente
sorda alle loro suppliche, ha colto subito la preziosa opportunità che offrivano
i corpi di quelle due stupide. Le abbiamo così imprigionate per studiare questo
fenomeno che già si era verificato con Naila e capire come l’esistenza di questi
abomini potesse tornare utile ai fini della profezia. Abbiamo, quindi, attuato due
strategie diverse. Egidias l’abbiamo fatta accoppiare e non appena è risultata
gravida abbiamo eliminato lo stupido umano. A Rebelty, invece, abbiamo
lasciato la possibilità di avere accanto l’uomo che avevamo scelto come suo
compagno. Con Egidias l’esperimento si è rivelato fallimentare, lo scempio
è nato morto e quindi inutile a qualsiasi fine. Rebelty, invece, è riuscita a
portare a termine la gravidanza, con lo strano fenomeno che l’uomo che l’aveva
ingravidata si deformava sempre più alla crescita del feto. Capimmo a questo
punto il cambiamento nell’apetto di Argon, l’umano diNaila.
Rebelty, ha dato alla luce una bambina che ha chiamato Morgana. La cosa più
singolare è avvenuta, però, al momento del parto.
Nel momento in cui Rebelty ha espulso quella cosa dal proprio corpo un
fortissimo flusso di volontà è scaturito sia da lei che dal padre della bambina,
unendo quei tre in una sorta di legame indissolubile. Non appena questa cosa
si è conclusa ci siamo accorte, sia Valandar che io, che la natura della creatura
appena nata era cambiata. Se fino a pochi istanti prima la sua scintilla era
molto più simile a quella dei licantropi ora era praticamente identica a quella
degli umani. Solo concentrandoci molto attentamente, scandagliando l’anima
della nuova nata siamo state in grado di riconoscere alcune differenze. Per giorni
le mie sorelle hanno studiato la bambina, dovendo sopportare la sua puzza e i suoi
irritanti strilli, aggiunti alle suppliche diRebelty che implorava di non farle del male.
Se fossimo state sicure che la sua presenza non fosse stata necessaria alla crescita
di quella piccola e, sotto certi aspetti, interessante creatura le avremmo staccato la
testa. Alla fine le mie sorelle sono giunte alla conclusione che, il fenomeno che si era
verificato subito dopo la nascita, altro non era che un occultamento molto potente.
Non era stato sicuramente qualcosa di intenzionale, come un incantamento, ma era
più una sorta di reazione spontanea che sembra provenire dalle volontà di Rebelty e
dell’umano, un qualcosa che non ci faceva comprendere la sua vera natura. E’ stata
Valandar a suggerire che, probabilmente, quella condizione legava la creaturina
fetida sia alla madre che al padre e che si sarebbe, probabilmente, potuta nutrire di
loro nel caso fosse stato necessario. Il potere sembrava essere una forma diversa del
vincolo che noi abbiamo con il nostro VeroNome.
Nonostante tutto però, i nostri esperimenti portarono all’accidentale morte della
bambina. In quel momento, questo legame parassitario si rese palese. Rebelty e
l’umano, forse stremati dalla prigionia...che esseri deboli, mi stupisco ogni volta
della loro fragilità... non avevano la forza vitale necessaria per aiutare la bambina a
sopravvivere. Morirono anche loro, tutti e tre insieme.
Valandar si disse seccata, e io lo ero altrettanto. Se solamente avessi avuto il mio corpo
e i miei poteri avrei potuto fare molto più delle mie incapaci sorelle...esclusa Valandar,
ovviamente. Certo è che, se si ripresenterà l’occasione per poter studiare un essere
del genere, saremo più...delicate, le mie sorelle soprattutto dovranno esserlo. Poco
prima che spirasse, la bambina ha rivelato una natura particolare, in parte mortale
e in parte come la nostra, anche se tuttavia diversa e forse, forse, è ciò che potrebbe
rendere ilTredicesimo Sabba il nostro più grande successo qualora le altre strade si
rivelassero errate. Potrebbe essere il modo di rendere stabile l’Oparth che ci serve
per raggiungere Speranza!
I nsulsa piccola escrescenza!
Questo Kaphareas, come ha osato avere la faccia tosta di presentarsi a noi!
Kirmala eTeraza lo hanno voluto ascoltare, ma era chiaro come la luna che non fosse
un essere umano, ma qualcosa di schifosamente diverso. Le sue melliflue parole però
hanno catturato l’attenzione delle mie sorelle, soprattutto quella di Kirmala.
I suoi irritanti farfugliamenti facevano facilmente presagire una sua, tanto stupida
quanto evidente, strategia…”uno scambio” diceva lui. Ci avrebbe rivelato il modo per
accedere al Reame Grigio, ma in cambio voleva una parola nella lingua antica che
sembrava trovarsi nelle terre dell’ovest, e qualcos’altro che, però, ci avrebbe detto solo
quando lo avrebbe ritenuto necessario.
I dieci minuti che sono seguiti a questa richiesta sono stati un noioso e alquanto
inconcludente silenzio. Sembrava studiarci lo stupido, mentre Kirmala e Teraza
agivano silenti su di lui. Entrambe si erano accorte che qualcosa non andava in
questo Kaphareas...stupide!…io lo avevo già intuito al primo sguardo. Kirmala lo ha
apostrofato dicendo che non aveva mai visto un essere così abietto e che non avrebbe
potuto accettare un’offerta simile, se non prima che Teraza avesse valutato le sue
parole.
A lei non si può mentire. Davanti alla paura tutti dicono la verità pur di aver salva
la vita. Teraza ha iniziato quindi a usare i suoi poteri su quell’omuncolo e tutto d’un
tratto la stanza era permeata da un chiaro, forte, nauseante e alquanto delizioso
fetore di odio misto a paura. Il moscerino ora era come un libro aperto per me e avrei
potuto osservare i suoi inutili pensieri che credeva di celare in quella sua stupida
testolina. Che patetica esistenza, dedicata a un causa che egli stesso odiava! Odiava
soprattutto che proprio a lui fosse stata affidata quell’incombenza. Poverino, troppa
responsabilità per un poppante come lui, odiava il non essere all’altezza della causa e
aveva paura!
Teraza stava facendo il suo dovere su quell’insetto e lo avremmo torturato
fino a che non ci avesse detto tutto ciò che volevamo sulReame Grigio, ma,
addentrandoci ancora più in profondità nella sua mente, abbiamo capito
l’origine dei suoi sentimenti! Odiava il suo passato e lo odiava perché era
fumoso! Mancava qualcosa! Aggirarsi nei suoi pensieri era come entrare
in una palude fatiscente e puzzolente e come se non fosse già abbastanza
disgustoso scandagliare quegli anfratti, sembrava che qualcosa volesse
impedirci di proseguire. Ci ridestammo dalla nostra concentrazione,
osservando quello strano essere che si contorceva e sudava davanti a noi.
Non era stato lui a cacciarci, ma qualcosa di diverso che non apparteneva
direttamente alla sua coscienza. L’ultima volta che avevo provato tali
sensazioni avevo affrontato un portatore dei Vessilli.
Lo guardavamo, lì in piedi, con un colorito che somigliava a quello di
uno zombie putrescente, con l’unica differenza che lui non aveva avuto la
decenza di crepare prima di ridursi in quello stato.
E’ stato in quel momento che abbiamo realizzato cosa non andasse in lui: la
sua anima non si trovava lì assieme al suo corpo, ma era lontana, sperduta,
nonostante qualcosa che li tenesse ancora legati. Riuscivamo a sentire le
sue emozioni e i suoi pensieri superficiali grazie ai nostri poteri, ma non
avremmo potuto maledirlo.
Kirmala ha fatto riecheggiare la sua risata stridente e fastidiosa, ma
sembrava soddisfatta.
Anche Valandar lo era. Ha detto che l’affare era concluso, ma solo a patto
che fosse riuscito a resistere al potere di Kirmala eTeraza; se avesse fallito
non lo avremmo aiutato. Forse anche lei non era sicura della natura di
quell’omuncolo o forse voleva solo essere certa di acquisire un alleato valido
e determinato.
Lo stolto ha accettato, doveva essere veramente disperato.
Teraza e Kirmala sembravano sicure di sé e, per quanto siano nullità se comparate a
me e Valandar, erano comunque mie creazioni, esseri superiori rispetto a tutti gli altri
vermi che calcano questa maledetta terra, pertanto non mi sono preoccupata troppo.
Il risultato di quella prova è stato molto interessante. Valandar ci ha detto che forse
quell’essere è quello di cui abbiamo bisogno per procedere con il piano. Se qualcosa
andrà storto potremmo contare sulla leggenda del Cuore Piangente di Arenya.
T eraza è stata uccisa e non c’è modo per recuperare quanto aveva
scoperto se non quello che già ci aveva comunicato direttamente attraverso i suoi
sottoposti.
Quegli inutili aborti! Si fanno chiamare cacciatori, membri della Sacra Compagnia….
feccia maleodorante!
Fortuna, sfacciata, fortuna come in passato! Si sono aggrappati a dicerie e
superstizioni che credevamo defunte con gli antichi cacciatori e sono riusciti a
spezzare l’Kaynaragon Ameryll di Teraza. La loro volontà, il fervore che hanno
infuso nelle loro preghiere ha consumato il simbolo, vanificando i tentativi di Kirmala
di recuperare i ricordi di nostra sorella.
Il loro successo però è stato agevolato da quel traditore, quell’essere che si fa chiamare
Kaphareas. Ha collaborato con Teraza per poi consegnarla a quei miserabili. Non
gliela faremo passare liscia. Nessuno può ingannare una di noi e pensare di non
pagare per questo tradimento. Credo che Kirmala lo cercherà fin anche ai confini del
mondo per poi farlo impazzire con le sue stesse paure e godersi lo spettacolo.
E’ tempo di non permettere a nulla di ostacolare la realizzazione del nostro Grande
Progetto… ilTredicesimo si avvicina e tutto deve essere pronto. I nostri nemici devono
essere spazzati via, come polvere nel vento.

Potrebbero piacerti anche