Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Dove mi trovo?
Ho freddo e non vedo niente...già lo odio...odio...che strana parola...
però in qualche modo è rassicurante, mi dà forza.
Sento un pianto, una bambina strilla ferocemente e ci sono voci, voci
tutte intorno che urlano e inveiscono...aspetta...la bambina che piange
sono io? Certo che sì, è ovvio...con tutto il rumore che fanno è normale...
li detesto tutti...spero muoiano presto così ci sarà solo il silenzio...dolce
e fastidioso silenzio.
Ma chi sono loro, chi è che mi stringe al petto? Mi stringono così forte
che...soffoco!
Stanno cercando di uccidermi? Maledette pecore inferiori, ora riesco
a vedere qualcosa, i miei occhi si abituano alla luce finalmente ma non
sto respirando...chi è questa donna che mi fissa con tale disprezzo!
Maledetta cagna sono io che ti odio di più non ti sopravvalutare!
E adesso che succede? Perché il suo volto si è rilassato e non mi
stringe più? Piange? Un momento...di chi è questa voce? Non è di
questa donna sporca…
Valandar...capisco...così questa donna non è davvero mia madre anche
se sono appena nata da lei, ma sei tu ad avermi creata Sorella...e tutti
questi cadaveri nella stanza...si sono ammazzati perché non hanno
resistito al mio potere? Ahahah bene ben gli stà!
Come dici Sorella? Devo sfruttare questi musi perlacei per crescere?
Azyron hai detto? Che importa di come si chiama la loro stupida
razza!?
Ma certo, se sei tu a chiedermelo lo farò...questi ammassi di carne
mi insegneranno tutto sulla loro magia e sui loro rituali e appena
sarò matura verrò da te...devo solo far crescere questo corpo e questa
mente...speriamo solo non si ammazzino tutti fra di loro solo per la
mia vicinanza!
Sono nata da loro, ma di certo non sono una di loro…
da adesso il mio nome è Duhat!
P ozione Organica Pura Superiore:
Questa pozione è in grado di rimuovere una dipendenza dalla persona a cui
viene somministrata. Si può utilizzare anche per eliminare una maledizione.
Per prepararla occorre bagnare 1 dose di terra magnesica pura in una brocca di
acqua e lasciarla immersa per mezza clessidra. Utilizzare un piccolo cucchiaio
per schiacciare una nocciola di Corenvar e lasciarla seccare all’aria per almeno
5 clessidre. Unire la terra magnesica pura alla nocciola di Corenvar essiccata e
triturare con l’aggiunta di 3 manciate di acqua ogni quarto di clessidra. Lasciare
riposare per una clessidra e mezzo, ma non di più, altrimenti l’essenza del composto
svanirà. Inserire una mezza fiala di acqua, unire il composto e coprire con tappo
di legno immediatamente. Se il procedimento sarà stato svolto correttamente la
pozione risulterà utilizzabile dopo 10 clessidre.
E’ strano, ogni volta che penso ai giorni prima della Grande
Regressione i ricordi si confondono, come offuscati da una patina scura e riesco a
scorgere solo pochi frammenti.Ricordo molto bene il giorno della mia nascita, ricordo
tutto quello che ho imparato di magia e di ritualistica da quegli insulsi visi bianchi,
decenni e decenni di tedioso studio delle conoscenze e delle tecniche di quegli animali.
Ricordo che, quando avevo voglia di divertirmi facevo in modo che perdessero la
ragione ed iniziassero ad ammazzarsi fra di loro...quanto era appagante! Se non fosse
stato per i continui interventi di Valandar, probabilmente gli Azyron si sarebbero
estinti già da tempo.
Mi chiamavanoNirkerat Baros...oh sì questo lo ricordo...
Tuttavia, anche questi pochi ricordi mi appaiono opachi e frammentati, come
se qualcosa li rimescolasse continuamente e rendesse difficile mettere insieme i
pezzi, senza contare che ci sono molte mancanze, spazi vuoti e neri che non riesco a
recuperare.
Tutto quello che ricordo con certezza è che gli Azyron si radunarono in tempi antichi
attorno ad una strana reliquia, conservata nel profondo della loro fetida città e che li
influenzava e attraeva costantemente. Anche io ne sento tutt’ora l’influenza, infondo
la mia carne deriva dalla pancia gravida di una cagna Azyron.
Fu mia sorella Valandar a suggerire una madre Azyron per la mia nascita, lo scopo
era quello di darmi poteri speciali e farmi apprendere i loro segreti.
La prima ed unica Maleficam in grado di utilizzare la magia ed in grado di creare
incanti e rituali che solo noi Sorelle avremmo potuto utilizzare!
Fra quei fastidiosi frammenti di memoria che mi restano, mi par di ricordare che
questi vermi adorassero anche altre entità, oltre agli dei degli uomini di oggi, ma ogni
volta che ripenso a questo la mia mente duole ed il ricordo svanisce sempre più...c’è
come qualcosa che la blocca...insopportabile!
Poco importa comunque, quel popolo non esiste più ormai, furono tutti ridotti alla
stregua di scimmie senza cervello, tutti nessuno escluso, Azyron, Rhovdon tutti
quanti, ovunque si trovassero! Solo noi Maleficam conservammo l’intelletto e fu come
dire...disturbante.
Non so di preciso quanto tempo sia passato ma ricordo che improvvisamente tutto
diventò tremendamente luminoso e quando mi risollevai da terra tutto era in rovina
e non c’era più un singolo uomo che riuscisse a proferire parola...erano diventati tutti
veramente come delle bestie idiote e la cosa era alquanto divertente, anche se non
divertiva nostra madre Thorgert, che tedio!
Le ci vollero secoli e secoli per ridare l’intelligenza e la parola a quelle bestie, la
loro intera civiltà era diventata un ricordo...o almeno lo sarebbe se almeno noi ci
ricordassimo come era in origine, ma a parte qualche frammento non saprei descrivere
la vita prima dellaRegressione e così è per ognuna di noi.
Tutto quello che mi è rimasto è la mia intelligenza e le conoscenze di magia e
ritualistica, anche se alcune delle conoscenze di come certe cose funzionino e del perchè
le ho perdute, ma poco importa, infondo basta sapere come distruggere il cuore degli
uomini e farlo mio!
Certo è che gli Azyron, anche prima di recuperare un po’ di acume, rimasero sempre
attratti da quella reliquia e la loro nuova civiltà sorse nuovamente nel solito luogo,
come falene intorno alla luce del fuoco.
Questa seconda volta però, qualcosa era cambiato in loro...era sicuramente rimasto
il segno del mio passaggio su tutta la loro razza e si tennero isolati da tutti, diffidando e
detestando gli altri popoli, che goduria vedere questo!
La loro magia comparve nuovamente, come se la reliquia li ispirasse ed ogni tanto
tornavo a far loro visita in veste di Nirkerat Baros, così alimentavo un po’ il loro
risentimento degli uni con gli altri. Continuavo ad apprendere e ad evolvere le loro
conoscenze, facendole mie.
Ormai non esiste incantatore al mondo in grado di tenermi testa.
Se la Città Chiusa è tale, probabilmente è merito mio, sono riuscita a lasciare un
prezioso segno sulle loro Anime...magnifico!
A l salir del monte tutto è oscuro
Al salir del monte tutto è oscuro poiché buio è l’accompagnatore in anticipo. C’è an-
tipatia tra il buio e il suo invitato e, nonostante regni una discreta parvenza di civiltà
tra i due, essi si odiano e vorrebbero distruggersi l’un con l’altro. E’ una lotta però che
è destinata a ripetersi tra il buio e l’ospite e quando uno domina l’altro rovinandolo,
l’altro poi cede alla sconfitta ripristinando il regno del suo acerrimo nemico.
A noi streghe il destino ha voluto mostrare il monte da salire per prendere dall’ospite
tutto quello che si confà al nostro dominio, sulle razze inferiori e su coloro che insoz-
zano le terre concimandole come sterco di vacca.
E’ buona pratica iniziare la salita quando l’ospite oramai è presente nel cielo e la sua
folta chioma lucente oramai irradia di eleganza tutto il creato.Tuttavia, nessun volto
di strega deve mostrarsi all’ospite poiché esso deve agognare la nostra presenza. Al
momento giusto, quando saremo sulla cima, a lui ci mostreremo.
Coperte e velate ci terrem le mani e in mezzo metteremo nostro figlio, colui che dall’os-
pite riceverà i benefici delle madri. Sarà maschio e inferiore il suo tenore e limpido,
dopo la nostra guida, il suo operato, poiché la forza dell’ospite scorrerà nel suo sangue
che è quindi il nostro, l’unico che merita rispetto.
Quando saremo in attesa e l’ospite in arrivo, intoneremo un canto e l’emozione si
sprigionerà da noi come è necessario che sia per ognuna. Il canto conterrà la filas-
trocca che talvolta ho sentito mormorare da bocche infelici, subito dopo trasformate
in cibo per la terra.
Din Darmon Calis’uxiderit
A noi la tua forza cedi
Uxiderit-at
Così vogliamo, così sarà
Ogni sorella quindi pronuncerà con lo stesso ritmo della cantilena la sua ode all’ospite
e la sua emozione trasparirà dalle sue parole e dai suoi gesti.Tanto più l’emozione sarà
manifesta, tanto più l’ospite donerà al figlio il suo potere.
Quindi l’ospite sarà giunto i nostri volti saranno svelati e ognun il suo nome pens-
erà con forza, giacché sia fonte di potere per noi. Sarà quindi nostro dovere accogliere
l’ospite ciascuna con un dono. Chi porterà erbe che leniscono, chi pietre affilate, altre
invece doneranno la loro forza. Mai deve mancare, da colei che più di tutte noi accogli-
erà l’ospite, il dono principale: chioma per chioma, luce per luce, fiamme per fiamme.
Un breve scintillio di noi, un sacrificio donato da noi al fuoco, per ricordare all’ospite
che siamo, come lui, volontà manifesta.
E sarà quindi festa attorno al figlio in questo momento e si berrà in quantità il nettare
che prediligiamo, balleremo e gireremo finché le nostre viste non saranno annebbiate
e le nostre membra stanche.
Alfine, quando anche l’ospite sarà inebriato dalla nostra bellezza e armonia gli ruber-
emo la sua chioma ed essa darà forza al nostro figlio. Egli griderà di dolore e tale grido
si sentirà per le valli e le terre poiché quello è il grido del dolore che diventa potere.
Noi tutte quindi scenderemo dal monte con lo sguardo fiero di chi non si volta ma sa.
I l ciclope dal vello scuro
E’ creatura bizzarra il ciclope dal vello scuro poiché esso è talmente grande e vasto e
lento che pochi lo riconoscono come essere vivente. Solo noi dominiamo e sappiamo,
poiché le altre razze sono misere e inutili al dono della comprensione.
Il suo sbattere l’occhio lento, nel tempo, è per noi fonte di conoscenza e di raffinatezza e
sappiamo come fare per guardare attraverso il suo occhio.
Ci prepariamo innanzitutto con gli aghi aromatici e li bruciamo affinché il profumo
invada il luogo. Attorno ad esso noi giriamo e mormoriamo la musica che abbiamo
dentro, senza che sia compresa ma che sia per noi piena di significato.
Quando l’occhio sarà spalancato nel cielo e guarderà le nostre chiome diventare
d’argento allora spiegheremo la nostra parola al suo manto chiazzato e chiederemo
sottovoce il nostro dovuto:
Nella notte cerca il vaso
Dove già riposa il dono
La cerchiamo, non è un caso
E per lei sarà il trono
Un’erede come noi
Che di luce anch’essa fatto
Tu la trovi e quindi poi
Noi facciamo per lei contratto
La portiamo al nostro mondo
Lo spostiamo dalla morte
L’emozion gli diamo in fondo
Che per lei sarà sua sorte
Ecco fato fatal spiega
Nuove ali su una strega
Sarà dovere di ognuna di noi ripetere, una ad una ad alta voce, questa canzone mentre
portiamo all’occhio luminoso una parola che abbiamo scritto su un foglio di carta
pergamena con inchiostro rosso. Colei che tiene il cerchio avrà premura di avere
con se il fuoco, nella forma preferibile di una candela nera, e brucerà il foglio con la
parola. Ognuna di noi mantiene la promessa di donare questa parola all’occhio senza
mai pronunciarla, dal momento della promessa fino a quando esso sarà di nuovo
spalancato in cielo. Se questo avviene, coloro che portano un probabile dono con loro
saranno da noi individuate e così madre e figlia potranno di nuovo tornare assieme.
P ozione della replicazione:
Consente di utilizzare due volte la stessa pozione. E’ sufficiente utilizzare una
goccia di questo infuso, come additivo, in fase di preparazione di un’altra pozione
per ottenere la possibilità di utilizzare due volte tale pozione. Il procedimento è
complesso e deve essere eseguito con estrema cura.
Iniziamo dagli ingredienti:
1 dose di sangue di viverna
2 dosi di fegato salino
3 dosi di salnitro
Bisogna aggiungere le 3 dosi di salnitro al sangue di viverna e mescolare
energicamente fino a che non si ottiene una sorta di piccola pallina flaccida di
composto e poi porre la pallina al sole in modo che solidifichi. Sminuzzare il fegato
salino e unire abbondante acqua.Far decantare l’acqua con il fegato salino per una
notte. Alla mattina aggiungere il composto ottenuto dal sangue di viverna e dal
salnitro al deposito di acqua e fegato salino, mescolare energicamente, prelevare con
un contagocce, fino ad un massimo di 5 gocce di composto e gettare il resto. Infine,
inserire le 5 gocce ottenute in una provetta. Usare non più di 1 goccia per pozione.
A ppena fui abbastanza adulta e padrona dei miei poteri, Valandar
volle che mi unissi a lei per far nascere le altre nostre Sorelle, ognuna incarnante le
altre 6 emozioni fondamentali che mancavano all’appello.Trovare i soggetti giusti sui
quali sperimentare era piuttosto frustrante, gli umani sono fragili e muoiono troppo
facilmente, oppure soccombono alle emozioni fino ad impazzire completamente….
animali sporchi ed inutili, forse avrei dovuto tentare con le loro capre o i loro maiali….
chissà che volto avrebbero avuto le mie sorelle!?
Dopo innumerevoli tentativi, finalmente riuscii a migliorare il metodo di gestazione e
nascita, così anche le ultime 2 sorelle mancanti nacquero senza però uccidere la madre,
non che importasse davvero ma far sopravvivere la madre voleva dire aumentare
le possibilità che la sorella sopravvivesse. E così fummo finalmente in 8, pronte ad
eseguire il volere di nostra sorella maggiore e di nostra madre. Thorgert voleva che
continuassimo a vagare per il mondo, diffondendo il potere delle nostre emozioni e
rimanendo a guardare ciò che succedeva, voleva studiare la natura umana a suo dire.
In 8 tuttavia eravamo poche, ci volevano altre sorelle ma Valandar mi chiese di
mitigare il processo, così che le altre nascessero meno potenti, meno in balia delle
proprie emozioni dominanti, più controllabili e di conseguenza...più problemi e
fastidio per me!
Dannazione il processo già era difficoltoso di suo, ora dovevo cambiarlo ulteriormente
e semplificarlo per far nascere sorelle meno potenti di noi, una noia dopo l’altra!
Non ho mai sopportato avere a che fare con gli umani, sono sporchi, stupidi e le grida
delle loro scrofe che partoriscono mi ferisce le orecchie, ma questo volevano Valandar
e Thorgert e questo feci.
Inizialmente, il processo per far nascere una sorella richiedeva di trovare una donna
umana abbastanza forte e che fosse gravida da non più di uno o due mesi, così da avviare
la procedura di corruzione, sperando che il nascituro fosse femmina. Il processo si
rivelò piuttosto brutale, infatti consisteva nel far consumare alla donna incinta tutto
il potere della Volontà fin’anche a consumare interamente la sua Scintilla, poco prima
della nascita della bambina.Nostra madre Thorgert aveva compreso che, nel processo
di generare la vita ed una nuova Anima, le creature in gestazione ottenevano maggior
Volontà, attingendone dall’esterno, e questo forniva il quantitativo necessario alla
creazione della Scintilla della nuova puzzolente creaturina. Consumando tutto
il potere così accumulato, prima che la Scintilla si fosse completamente formata,
l’essere che sarebbe nato successivamente avrebbe avuto solo una parvenza di vita e,
privo di Anima, sarebbe stato formato da Volontà pura.
Fu lei a chiamarci Streghe per la prima volta, un nome alquanto denigratorio, ma
fui io a perfezionare il metodo per imprimere l’emozione richiesta, manipolando la
madre e gli eventi intorno a lei con la nostra influenza.
L’unico effetto collaterale di questa nostra forma perfetta è la mancanza delle Linee
della Volontà e questo ci impedisce di sognare, qualunque cosa voglia dire. Sembra
che gli umani riescano a vedere delle cose mentre riposano e dai loro studi pare che le
loro coscienze ripercorrano le linee fino a raggiungere un luogo che chiamanoReame
Grigio, una dimensione non raggiungibile se non con la mente. Questo certo non è un
problema, ma il fatto che non possiamo riposare come loro lo è, e pertanto dobbiamo
nutrirci della loro Volontà tramite le nostre maledizioni...ma infondo neanche questo
è un problema!
Il nuovo procedimento non avrebbe cambiato questa situazione, doveva solo rendere
le sorelle meno potenti e più malleabili per Valandar ed ebbi un’idea.
Se il processo per corrompere la bambina umana fosse iniziato più tardi, magari
a tre o quattro mesi della gravidanza, e controllando il consumo della volontà della
madre forse avremmo raggiunto lo scopo. La teoria era valida, tuttavia era difficile
controllare il consumo di volontà e ho fatto morire molte cagne prima di trovare il
giusto equilibrio...l’importante era controllare l’avanzamento della mutazione della
donna in Licantropo senza eccedere un certo limite ed il gioco era fatto.
Perfezionai il processo e fummo in grado di generare un esercito di sorelle, controllando
l’intensità dei loro poteri e l’emozione che potevano scatenare. Sia nostra madre
Thorgert che nostra sorella Maggiore Valandar furono molto felici e Valandar decise
di identificare noi 8 come Nere Sorelle e Maleficam, lasciando il pessimo appellativo
di Streghe a tutte le altre...e fu giusto così, noi siamo ceramente migliori!
Ci fu anche un altro risvolto positivo di tutti quegli esperimenti, era possibile
corrompere anche bambini maschi, o almeno era presumibile farlo.
Quando ne parlai con Valandar le sue esatte parole furono “Non parlarne con nostra
madre, ma prosegui nella ricerca...in futuro la cosa potrebbe tornarci utile”.
Al tempo ancora non mi ero resa conto e capii solo molti secoli più tardi ciò che
Valandar aveva sempre saputo, quando per la prima volta tutte ed 8 fummo riunite
nel solito luogo.
P ozione del prurito.
L’effetto di questa pozione è replicare le condizioni di prurito e rossore che precedono
spesso molte malattie che affliggono i deboli esseri umani. Il risultato però è mille
volte peggiore di un qualsiasi malanno naturale e la vittima si troverà a strapparsi
letteralmente brani di carne nella speranza di far cessare il prurito. Non riuscirà
a dormire e far qualsiasi cosa, la sua unica preoccupazione sarà quella di far
terminare quel tormento.
Per procedere alla creazione di questa pozione occorrono soltanto due ingredienti:
2 Scaglie di lucertola
1Reagente fondamentale del Magisterium
Il procedimento non è troppo difficile, ma occorre avere a disposizione un pò di tempo.
In primo luogo utilizzando l’incantesimo Tocco di Magia si andranno a rendere
magiche le scaglie di lucertola. Non appena le scaglie acquisiscono un colore
tendente al color oro versare su di esse il reagente. Noteremo le scaglie liquefarsi.
Raccogliere il liquido all’interno di una provetta e attendere 50 clessidre. A questo
punto si potrà utilizzare sulla vittima designata.
S embrerebbe una casualità ma io, che conosco mia sorella meglio
di tutti, ho intravisto la sua mano nel nostro grande incontro.Tutte e 8 riunite, tutte ed
8 in grado di influenzarci a vicenda, mitigando le emozioni che ci controllano, lucide e
più forti che mai. Valandar lo aveva previsto, anzi pianificato, la nostra riunione, il
nostro Sabba!
Il problema è che siamo troppo legate a nostra madre, la nostra natura ci impedisce di
affrontarla tutte insieme...seccante.
Valandar, però, ha un piano. Anzi lei sembra sempre averne uno, a ben pensarci.
Mi ha ricordato come, alcuni secoli fa, io abbia ipotizzato di poter applicare il nostro
metodo di nascita anche ai maschi e di come questo potrebbe far nascere degli abomini.
Valandar sostiene che potremmo provare a creare qualcosa di completamente diver-
so, qualcosa che non sia così tanto legato al nostro potere da poter ferire nostra madre.
Dare vita a creature del genere però potrebbe essere pericoloso, potrebbero essere
immuni anche ai nostri poteri e ribellarsi, senza contare il fastidio che mi costerà fare
esperimenti...ahhh le grida di quelle scrofe umane, già le posso sentire e mi viene il mal
di testa al sol pensarci!Non potrebbero morire in silenzio ogni tanto?
Altra cosa fastidiosa è che dovrò coordinarmi con le altre mie sorelle. Dannazione
sono stupide, chiassose e capiscono la metà di quello che dico e solo se parlo moooolto
lentamente.
Le uniche decenti, oltre me e Valandar, sono Kirmala, che si diverte a dare la caccia ai
mortali, eTeraza che ha un potere molto utile. Gànush ride troppo, isterica e seccante,
Lamias è sempre troppo calma e non si sa mai cosa pensi, Stenno è ossessionata dalla
nostra sete di vendetta, tanto che non ragiona lucidamente e Carman si dispera trop-
po...davvero troppo!
Abbiamo messo a punto un rituale che ci consentirà di poter essere connesse a nostra
volta. E’ un’energia potente quella necessaria e, dopo alcuni tentativi, abbiamo capito
che funziona solo a coppie. Ora posso sapere dove si trova Valandar in qualsiasi mo-
mento e nel caso fosse necessario richiamare i suoi ricordi.
Siamo partiti usando quello che di nostro è più importante: il nostro vero nome e il
nostro sangue. Abbiamo avuto necessità, però, di legare queste due cose a qualcosa
di materiale, a qualcosa che mantenesse il legame più stabile, che fungesse da focus
preciso quando è necessario capire dove si trova la nostra sorella. Abbiamo scelto
un simbolo, qualcosa che rappresenti la nostra congrega, ci abbiamo fuso la nostra
essenza e l’abbiamo protetto con gli incantesimi più potenti che conosciamo.
Ho tracciato il Kaynaragon Ameryll sulla mano di mia Sorella, legando i suoi ricor-
di ai miei, la sua essenza alla mia. E mentre il sangue penetrava nel suo corpo l’in-
cantensimo usciva dalle mie labbra a suggellare questo vincolo eterno.Nessuno potrà
mai localizzarlo o distruggerlo, anche ferendo a morte il nostro corpo. Così avremo
sempre coscienza della nostra sorella e se qualcosa dovesse succederci, se per qualche
ragione i nostri nemici si rivelassero in grado di ucciderci, sarà facile richiamare i
ricordi e il sapere della nostra sorella defunta.
Se Lei ci potesse vedere...come si pentirebbe di averci sottovalutato.
C on questo rito io suggello la comunione, l’unione e l’essenza dei
contrari. Due in uno, nella morte e nel cammino che successivamente essa ci impone.
Quando la frase sarà pronunciata ogni sorella assapori quindi l’emozione dell’altra
e la faccia sua, per breve tempo. Si scateneranno risa, pianti, urla, ingiurie ma tutto
deve avvenire senza che il tralcio di rovi si stacchi dalle braccia tese delle due streghe.
Questo sigillerà il rituale, impedendo che le conoscenze di noi sorelle vadano perse
con la morte.
P ozione della difesa imperitura
Bere questa pozione rende invulnerabili a qualsiasi tipo di magia e ferita fisica per
l’intera durata dell’effetto, ovvero circa 5 giri di clessidra.
Il procedimento è complesso e potenzialmente mortale per chi si cimenta le prime
volte nell’arte della mescita.
Per tutti gli altri è sufficiente seguire alla lettera i dovuti passaggi presentati di seguito:
Disporre di:
1 Artiglio del Ghoul
1 Apitossina Grezza
3 Bile di Salamandra Scarlatta
1 Cuore di umano fresco
1 Osso sbiancato
1 Cuore di cane fresco
Mescolare energicamente TUTTE le componenti in un calderone unitamente a
sangue ed acqua che riempiano tale contenitore fino all’orlo.Farlo per 15 minuti.
Utilizzare magia a ripetizione fino a che il composto si trasforma da un naturale
colore rosso ad un innaturale colore marroncino. Versare in una fiala unitamente
ad una goccia del proprio sangue. Se il procedimento è stato fatto correttamente si
dovrebbe vedere un piccolo fumo alzarsi dal liquido contenuto all’interno della fiala,
altrimenti non si avrebbe la possibilità di vedere nient’altro poiché la magia legata al
procedimento ci ucciderebbe.
N on è così immediato il procedimento necessario a richiamare
i ricordi di una strega defunta. Dopo alcuni insuccessi, grazie anche all’aiuto di
Valandar, l’unica fra le mie sorelle che sembra dotata di cervello, siamo riusciti a
mettere a punto un rituale che ci permette attivare il Kaynaragon Ameryll. Putroppo,
dopo le prime uccisioni da parte di quei maledetti cani abbiamo dovuto lavorare
intensamente per questa cosa. Il solo simbolo e il sangue della sorella in vita, infatti,
non sono stati inizialmente sufficienti ad attivare il collegamento. L’avevo detto a
quelle stupide delle mie sorelle che bisognava provare che non solo la connessione si
fosse stabilita ma che fosse effettivamente utilizzabile. Ma niente, quelle idiote non ne
hanno voluto sapere e alla fine, come sempre, è toccato a me e Valandar salvare la
situazione.
Abbiamo scoperto che era necessario un terzo focus, estraneo alla nostra essenza,
ma che sembra indispensabile per far viaggiare i ricordi attraverso lo spazio...il cuore
di una di quelle schifose creature d’aria, gli Ankhaim.Non importa che siano di razza
pura, basta anche solo che abbiano una goccia di sangue di quella odiosa discendenza.
Il ribrezzo che provo nei confronti di questi esseri è solo mitigato dal piacere di
strappargli i loro cuori pulsanti.
La parola antica ha poi suggellato il tutto e ora siamo sicure che neanche la più piccola
informazione che le nostre orecchie e nostri occhi carpiranno andrà perduta.
M i è sufficiente alzare il braccio e incanalare il potere di 3
maledizioni oscure: Ledak, Urossin e Shabbat.
Così facendo riesco ad ancorare le anime dei morti e obbligare loro a servirmi fintanto
che saranno utili alla causa.
Ho notato con enorme piacere che le anime più resistenti corrispondono a coloro
che, in vita, hanno avuto maggiore potere o conoscenza. Sebbene queste ultime
siano decisamente più difficili da dominare e legare posso porre una variante della
maledizione Ledak per forzare il legame. Questo comporta una maggiore difficoltà
nel contenere il non morto ma un aumentato vigore nello scontro. Generare non morti
utilizzando la modifica della maledizione Ledak è una procedura spossante per il
corpo, e consuma gran parte del potere di cui dispongo nell’arco di una giornata. Per
questo motivo la utilizzo solo quando ritengo ne valga la pena. La combinazione estesa
delle tre maledizioni mi permette di animare un intero campo di battaglia e utilizzare
infinite orde di servitori non morti.
Ma utilizzare questo potere per avere degli stupidi servi sbavanti e praticamente privi
di volontà non mi soddisfa...mi chiedo cosa accadrebbe se lo utilizzassi per rianimare
un umano il cui intelletto non sia paragonabile a quello di un maiale... un sacerdote,
magari diTrakuma...chissà che divertente marionetta potrebbe diventare?
E cosa certa associare le maledizioni a noi Maleficam, ma non è così
certo che tutte noi abbiamo le stesse capacità di maledizione.
Nella mia esperienza ho imparato a gestire, potenziare e creare maledizioni di diversa
utilità. Alcune di esse sono banali, poco soddisfacenti, mentre altre sono di gran lunga
migliori, con effetti devastanti, mortali e incredibilmente efficaci.
Una oculata gestione nell’utilizzo delle risorse, unita all’esperienza derivante da anni e
anni di pratica, mi hanno permesso di sviluppare maledizioni di diverso genere e tipo.
L
Altra potente maledizione che ho affinato nel corso degli anni è edak. Questa
maledizione agisce sia sui morti da pochissimo tempo sia su quelli mantenuti integri
grazie ad incanti di conservazione. Questi corpi acquisiscono immediatamente
una riserva di potere maggiore rispetto ai meri involucri animati dai necromanti
e riescono a mantenere i poteri posseduti in vita. Una volta risvegliata, la creatura
è completamente soggiogato al mio volere e, inoltre, è possibile ripararla qualora
venisse danneggiata. Basta, infatti, preparare un olio composto da 3 dosi di alcool
puro e 1 dose di alcale fisso vegetale puro e spalmarlo sul soggetto. In breve qualsiasi
ferita verrà risanata. Inoltre, la connessione che si crea nel generare questo tipo di
creature mi consente di sapere sempre dove esse si trovino e le loro condizioni.
Parat, la Maledizione del MaleFraterno, seppur semplice sia nella realizzazione
che negli effetti, è una maledizione che mi da grande soddisfazione. Il bersaglio
principale di questo anatema sono gli usufruitori di magia. Basta strappare un
capello o raccogliere qualche goccia di sangue e pronunciare la maledizione che gli
incantesimi della vittima cominceranno a essere totalmente casuali dato che la loro
Volontà agirà senza controllo.E’ un grande piacere vedere le espressioni di confusione
e colpa, che si dipingono sul volto dei sacerdoti colpiti da Parat, mentre si apprestano a
curare un qualche ignaro ferito con risultati molto diversi.
Ho notato che le afflizioni che creano maggiori danni sono quelle che colpiscono gli
Z
umani nei loro bisogni più basilari. ilassin è capace di trasformare anche l’uomo
più rispettato e benvoluto nella persona più odiata. Questa maledizione, infatti,
aumenta l’appetito degli uomini in modo smisurato, contrastando al contempo
qualsiasi effetto negativo che il troppo cibo avrebbe normalmente. La vittima di
Zilassin si trasforma sostanzialmente in un pozzo senza fondo capace di ingurgitare
qualsiasi cosa. Maledire quindici persone ha l’effetto di mandare completamente in
malora un feudo. Ho visto contadini unirsi e assaltare le dimore dei propri padroni, su
cui avevo scagliato questa maledizione, e squartarli, convinti che questi stessero loro
rubando tutte le scorte alimentari per farli vivere in miseria. Zilassin ha però una
cura. Questa cosa mi disturba profondamente ma sembra che una pozione organica
pura superiore sia sufficiente ad interromperne gli effetti.
Muronnak è un altro dei miei capolavori. Questa maledizione agirà al momento
della morte del suo bersaglio, riducendo drasticamente il tempo che intercorre tra
l’aver subito una ferita mortale ed il richiamo di Arenya, privandolo sempre più
rapidamente della vita. Chiunque utilizzi la maledizione può ottenere, inoltre, grandi
benefici.Tutto il tempo sottratto al soggetto verrà tramutato in potere ed essenza vitale
per colei che ha scagliato Muronnak, un pasto godurioso.
T
Concluderò dicendo che rezissin è, forse, la mia maledizione preferita in quanto
rivela la vera natura di quegli insulsi animali. Le vittime ideali sono una coppia di
amanti. Una volta scagliato questa anatema i due continueranno a vivere la loro vita
come sempre almeno per un primo periodo. Tuttavia, più il loro amore si rafforzerà
più la maledizione si potenzierà, cominciando a distruggerli. Ogni gesto di affetto
si trasformerà in odio e gelosia, per poi tracimare nella pura violenza. Trezissin mi
consente di godere di ogni momento di livore e rancore. Per attuare questo meraviglioso
tormento occorrono cinque denti di ragno, tre dosi di latte di erba macula e infine una
rara dose di terra morta, oltre ai nomi delle due vittime. La miscela va cotta quando
la luna è alta e poi spalmata intorno a dove i due soggetti abitano. Anche mischiarla
ad un loro pasto può andare bene, così come impregnare i loro vestiti o sporcando un
oggetto caro ad entrambi.
F inalmente ho capito! Ho dovuto fare molti tentativi ma alla fine ci
sono riuscita, ora i fetenti mortali saranno come argilla nelle nostre mani!
Mi sono sempre chiesta cosa sarebbe accaduto spingendo l’influsso della nostra
maledizione all’estremo e devo dire che il risultato è stato interessante. Certo, il
nostro compito non dovrebbe essere quello di provocare dei disastri del genere, ma
di certo io non mi faccio comandare da quella noiosa querula di nostra madre. Come
prima cosa ho cercato di capire esattamente come l’imprimere la nostra Volontà nelle
Scintille mortali ne modificasse la natura. Certo è stato veramente faticoso, però
ho potuto notare che la nostra Volontà permea l’anima del mortale ed innesca una
trasformazione, cambiandone l’essenza. Più si prosegue nell’imprimere il nostro
potere, più l’anima si evolve, o sarebbe meglio dire regredisce. Gli uomini si legano
al nostro sentimento molto facilmente, basta che ne covino il giusto quantitativo. A
volte, magari, è necessario creare una certa atmosfera, diciamo, ma generalmente è
molto semplice fare breccia. A quel punto influenzarli, ingannarli o convincerli di ciò
di cui hanno bisogno, fino a che sono loro stessi a chiedere il nostro aiuto, diventa come
rubare un giocattolo a un bambino.
Inducendoli a pronunciare loro il nostro nome, il legame che si forma è indissolubile
e la trasformazione ha inizio. E’ come se la nostra natura li corrompesse e li facesse
diventare più simili a noi. Restano sempre schifosi, puzzolenti, inferiori, ma
obbediscono e diventano più forti, bestiali ed utili.
Fino ad ora abbiamo sempre utilizzato il nostro potere passivamente, ci bastava stare
per un po’ in posto che gli uomini iniziavano a impazzire. Non ho mai sopportato il
dover annotare tutto quello che la nostra influenza provocava...Osservare, osservare
e osservare...Davvero odioso! Questo poter interagire direttamente con le nostre
vittime è infinitamente più soddisfacente, e in più creiamo dei servi fedeli e fanatici.
Alla fine del processo, la mutazione della loro anima e della loro mente è tale che anche
il loro corpo si trasforma, assumendo una forma più bestiale. In realtà credo questa
questa nuova natura gli si addica molto di più.
Ho deciso di ribattezzare queste mostruosità Licantropi. Ho potuto notare che, per la
maggior parte di loro, l’aspetto ricorda un ibrido fra un uomo e un cane...molto adatto
direi, ma in rare occasioni, per anime particolarmente potenti, la distorsione è tale
che assumono un aspetto più possente, con corna, muscolatura e forza più sviluppate.
L’aspetto ricorda un nauseante ibrido tra uomo e toro, molto più feroce e resistente
degli altri Licantropi.
Valandar si è complimentata con me e ha detto di insegnare anche alle altre nostre
sorelle il segreto della maledizione. Non capisco perché dovrei, tanto sono stupide
e sicuramente i loro Licantropi saranno dei fallimenti...risorse sprecate...ma a
Valandar non riesco a dire no.
Questo è solo il primo passo, Licantropi e Non Morti saranno il nostro esercito, così
mi ha detto mia sorella. Non ho idea di cosa abbia in mente ancora, ma sicuramente
nostra madre non ne sarà contenta...
E’ accaduto un fatto singolare
Kirmala eTeraza si sono dilettate a maledire un intero villaggio.
L’intento era creare un piccolo contingente di licantropi da utilizzare come soldati.
Credevo che si fossero spartite quegli insignificanti umani come un gregge di pecore,
maledicendo ciascuna un certo numero di abitanti…
Invece per alcuni di loro la maledizione delle mie sorelle si è sovrapposta…
Che meraviglie sono nate…
Non dei semplici cagnacci sbavanti, ma dei meravigliosi esseri eterei. Sul momento
le mie sorelle, quelle stupide, credevano che queste creature sarebbero state del tutto
inutili, anzi erano in procinto di distruggerle quando una di loro ha urlato… Peccato
per i nuovi licantropi… Sono tutti morti. Kirmala ha detto che il loro cervello sembrava
gelatina di fragole. Però ora disponiamo di una nuova arma...Banshee le hanno
chiamate...
Chissà se è possibile creare altre meraviglie del genere...
S erve… ci chiamaFiglie ma siamo serve, ecco quello che siamo!
Ci manda per il mondo a raccogliere informazioni su questi esseri deboli e
insignificanti…”Per capire”, dice.
Presta più attenzione a loro, che hanno molto più in comune con le bestie, che a noi.
Arriverà il giorno in cui si pentirà di questo!
Ma le cose stanno per cambiare. Il nostro potere, unito, si è rafforzato sempre di più,
noi otto saremo inarrestabili e il mondo presto brucerà al nostro passaggio.
Valandar mi ha detto di proseguire la mia ricerca sui maschi per creare un’arma
che possa finalmente distruggere quella falsa ipocrita che si fa chiamare Madre!
Oh Torghert, rimpiangerai di averci sottovalutate, perchè ormai l’essere che ti
distruggerà è nato.
Gli esperimenti hanno finalmente dato i loro frutti! Anni a catturare quelle gravide
scrofe e vederle espellere mostruosità che boccheggiavano per qualche minuto e poi
spiravano. E ogni volta dovevo sorbirmi i dileggiamenti delle mie stupide sorelle e gli
sguardi di rimprovero di Valandar. Ma finalmente i miei sforzi sono stati ripagati.
L’ultimo processo si è rivelato corretto e la creatura che è nata è sopravvissuta. Un
bimbetto roseo e urlante. Sembrava talmente umano che Stenno per poco non l’ha
schiantato contro il muro. A volte il suo temperamento mi esaspera.Fortunatamente
sono riuscita a fermarla in tempo, sarebbe stato davvero uno spreco. Mi è bastata
un’occhiata per capire, infatti, che quella cosa non era umana. Nessuna scintilla!
Alcun tentativo di controllarlo, piegarlo, incantarlo avrebbe avuto effetto.Ero ancora
estasiata da quanto fossi riuscita a creare, che quella cosa ha cambiato forma. La pelle
rosea e perfetta è diventata prima livida e poi di una sfumatura verdasta e grinzosa,
il cranio si è allungato a formare una spessa calotta, le pupille si sono dilatate sempre
più fino a che non hanno occupato tutto l’occhio che è diventato un famelico buco
nero, bargigli frementi gli sono spuntati dal mento e dalla gola, mentre mani e piedi
si trasformavano in mortali artigli. Un verso di puro odio gli è uscito dalla piccola
gola e la cosa è gattonata fino ai miei piedi. Sembrava che con quegli occhi fatti di buio
cercasse qualcosa, qualcosa ubicata all’altezza del mio petto. Poi di nuovo quell’urlo
di disapprovazione, acuto, arrabbiato. In quel momento ho capito: la cosa mi aveva
guardato dentro ed era affamata!
Abbiamo portato subito un prigioniero nella stanza ed ecco la meraviglia: la mia
creatura si è avvicinata all’uomo incatenato a terra, piangente e implorante, pazzo
dal terrore. Gli è strisciato sopra come un gatto e poi gli ha conficcato l’intero braccio
nel petto. Che soddisfazione sentire le ossa frantumarsi mentre un fiotto di sangue
caldo ha schizzato il volto della creatura! Stranamente non sembrava interessata alla
carne dell’uomo. Si è soffermata a guardare lo squarcio e, prima che l’ultimo respiro
fuoriuscisse dalla bocca del prigioniero, qualcosa è passato dall’uomo all’essere. E’
stato un attimo, un batter di ciglia, ma avevo capito cosa fosse appena accaduto: la
cosa aveva mangiato l’anima del prigioniero. Quasi a confermare il mio pensiero,
per pochi istanti, il volto della cosa è cambiato assumendo le fattezze del prigioniero.
Monstrum! Ecco come li chiameremo! Ne creerò un esercito e allora nostra madre
soccomberà!
H anno iniziato a cacciarci!
Miserabili omuncoli, come osano alzare le loro mortali mani su di noi?
La cosa peggiore è che sono riusciti a spezzare la connessione fra noi sorelle.
E’ stata solo sfacciata fortuna, non si sono neanche resi conto di quello che hanno fatto
con quei loro stupidi roghi.
Questa cantilena sia ripetuta finché l’effetto ipnotico, mescolato ai mugolii senza
senso dei mortali, diventi una cantilena ipnotica e il vento inizi a soffiare tra le fronde
dell’albero.
Ogni sorella quindi prende, uno ad uno i frammenti di carbone ardente e li fa ingurgi-
tare ad ogni vittima finché le sue viscere non ne saranno piene e ribolliranno. Quando
le fiamme scaturiranno dalle loro gole e dai loro stomaci, tutte noi intoneremo: