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Mettetevi comodi.

Oggi vi racconterò una storia.

Eoni fa,quando il sole ,la luna e le stelle,altro non erano che un sogno in grembo all'esistenza vi
erano solo gli dei. Alcuni,galleggiavano nella luce,inondati da potere e iridescente veemenza. Altri
invece borbottavano loschi ,nelle fiamme e nelle ombre,lottando per vivere,lottando per
morire,lottando per ergersi....
Uno di loro,un giorno,riusci a prevalere su tutti gli altri. Asmodeus,padre degl'inferi,progenitore del
male assoluto,compagno della madre tenebra.
Egli ,raggiunto il trono delle profondità più indicibili,però non era ancora soddisfatto. Perché
doveva lui,onnipotente e onnisciente,essere confinato nelle maledette bolge che lui stesso aveva
conquistato ?Perché non poteva aspirare ad altro?...e fu li che il suo sguardo si volse a quegli
dei,che effeminati ,fronzolosi e farneticanti,ormai dimoravano nel ozio e nella bambagia.
Allora Asmodeus,impugnando la sua falce insanguinata,mosse guerra. Distruzione e perversione
irruppero nelle vite degli dei pacifici,che ad uno ad uno,caddero riversi nel loro
sangue,gorgogliando mentre annegavano nelle loro viscere.
Ma tra di loro,uno,si fece avanti. Questo Dio,campione tra i campioni, ingaggio battaglia con
Asmodeus. Il loro duello,si dice ,scosse le fondamenta del universo stesso. Ogni colpo vibrato dal
dio,ogni colpo scagliato da Asmodeus,mutavano e distorcevano le dimensioni,gli spazi,le
fondamenta stessa delle loro anime.
Lo scontro durò un tempo infinito. E al termine ,non fu proclamato alcun vincitore. Il Campione
,infilzò Asmodeus con la sua potente spada,mentre Asmodeus stesso lo decapitava con la sua falce.
E fu proprio dal sangue che sgorgò dal petto del Onnipotente Asmodeus,che nascemmo noi. I
tiefling.

Mio padre ,mi raccontava questa storia tutte le sere per farmi addormentare. Lo ricordo ancora
come se fosse ieri. Ogni volta ,ogni sera per i primi 10 anni della mia vita,lui sedeva li,al bordo del
mio letto,e raccontava questa antica legenda. E ogni volta,le sue parole contrastavano le urla ed i
sinistri rumori che provenivano dalla pesante finestra della mia camera.
"la città di ERELHEI-CINLU non dorme mai"...mai proverbio fu più vero.

<<Com'è la vita di un bambino tiefling nella capitale del underdark dite voi?..bé...molto più
semplice di quello che pensiate.>>
Nel quartiere dei forestieri di ERELHEI-CINLU,c'era il più basso tasso di criminalità di tutta la
città. Circa il 90% sentendo il maestro che di tanto in tanto,veniva a darmi lezioni .Certo,meglio non
uscire se sprovvisti di armi ,incoscienza e una buona dose di voglia di uccidere/derubare/perversioni
varie (ndr).Fortunatamente,mio padre era un mastro artigiano riconosciuto in tutta la città. La sua
capacità di lavorare la pietra nera(letteralmente la quasi totalità del materiale da costruzione
disponibile) gli aveva dato una certa fama e un certo rispetto. Cose che mi divertivo ad usare a mio
favore,quando qualcuno dei bambini del ghetto mi faceva arrabbiare. Bastava sgozzarne un paio qui
e la ed era tutto sistemato. Chi si sarebbe mai vendicato sul figlio di uno dei mastri scultori della
città?
Mia madre invece ,era una sacerdotessa di Lolth,la Dea Ragno,e nonostante fosse l'unica tiefling del
tempio nero,godeva di rispetto. Più che rispettata era temuta....non aveva mai avuto un gran senso
materno,tant'è che per punirmi ,era solita appendermi a testa in giù per la coda e usarmi come
bersaglio per i suoi incantesimi. Oramai ci avevo fatto il callo,tanto che quando mi tirava giù,mi
divertivo a rispondergli a tono con frasi tipo "Sei invecchiata,l'anno scorso colpivi più forte!".
Sarà stata l'insolenza o la mia resistenza al dolore non so,ma scattati i miei 15 anni mi mandarono
ad imparare le arti druidiche da un maestro drow ,Kinai "mangiaSkub" oktros.
Figlio di puttana quanto mi ha fatto sudare quel bastardo!.Passai anni chino al terreno per imparare
a riconoscere tracce,odori,sapori e ombre....spesso,partivamo in spedizione nel mondo esterno,dove
mi insegnava i nomi di piante e creature. Mi insegno tutto ciò che conosceva,dal arte della
scimitarra agli incantesimi. E fece tutto usando si e no ,una manciata di parole. Per il resto del
tempo,faceva suonare il suo bastone di ferro sulle mie corna come un tamburo. Giurai che ,un
giorno,lo avrei usato per impalarlo...lentamente,e che avrei usato il suo sangue per pulire la latrina
di casa mia.
In ogni caso,come per ogni giovane druido al servizio del tempio di Lolth (che vi aspettavate,il
Drow era un amico della stronza.....ehm di mia madre!),anch'io dovevo subirmi una pallosa
cerimonia di passaggio. L'unica parte divertente della cerimonia,era appunto la parte finale,dove
avrei dovuto sacrificare uno dei prigionieri della prigione della città alla Dea Ragno. E la dea,mi
avrebbe donato una visione,indicandomi il mio spirito guida,entità che avrebbe dovuto seguirmi e
aiutarmi nel compito di proteggere il tempio e eseguire gli ordini della dea stessa.

La sera prima della mia cerimonia pero,mio padre e mia madre erano molto più agitati del solito.
Dopo 2,o forse 3,incendi mancati (mia madre quand'era nervosa aveva il pallino di appiccare il
fuoco ai vicini ndr)scesi nel piccolo salotto chiedendo ,con pacata gentilezza "AVETE FINITO DI
ROMPERE IL CAZZO VOI DUE?HO UNA GIORNATA IMPEGNATIVA E VORREI
RIPOSARE,RAZZA DI MALEODORANTI PUTRIDI SACCHI DI MERDA!".
Pacato e docile.
Dopo aver schivato un paio di coltelli volanti ,mio padre disse <<Siediti,taci e ascoltami>>.Lo
guardai un po interdetto,ma visto che oramai avevo perso il sonno,mi sedetti.
<<ti devo raccontare una storia.....eoni fa...>>lo interruppi subito."Conosco questa storia fin troppo
bene...non ti sembra esagerato raccontarmela ora che ho 20 anni?!"risposi secco,mentre mia madre
era sempre più agitata.<<Non ti ho mai raccontato il finale pero....e vero,dal sangue di asmodeus
nacquero i tiefling ma....la legenda narra anche che una di quelle gocce di sangue,nella caduta su
questo mondo,si mischiò con una goccia del sangue del Dio,venendo cosi alterata. E certo,anche il
sangue del dio venne alterato,dando vita a 2 creature distinte,nemesi l'una del altra,ma allo stesso
tempo ,legate da potenza indissolubile>>.
Rimasi attonito."E questo che c'entra con me ?"risposi strafottente.
<<Ti sei mai chiesto perché la tua coda a due punte?>>mi rispose lui.
E vero,la mia coda era nata 'strana'.Una piccola malformazione sulla punta,aveva dato vita ad un
altra estremità gemella priva di handicap.'Molti bambini erano morti dopo avermi deriso per essa'.

Stordito e pensieroso,andai a letto.

Il giorno seguente,mi recai al tempio per la cerimonia. Tutti imbellettati e profumato,ad uno ad uno
gli altri apprendisti sacrificarono i prigionieri alla dea. Urla di dolore e sofferenza echeggiavano
nell'aria,dando il ritmo alle danzatrici,che voluttuose ridevano e si divertivano ai margini del altare.
Venne il mio turno. Il prigioniero,drogato in modo che non potesse svenire,mi guardava in un puro
stato di terrore agonizzante. Infilai il coltello nel suo ventre,e mi divertii a segarlo lentamente e con
dovizia. Le sue urla e tremiti ,erano per me,preghiere alla Dea ragno. Al suo ultimo
rantolo,cominciai a sentirmi confuso e distorto.
Per un momento,caddi nel oblio assoluto,e mi ritrovai in un grande spiazzo,tetro e freddo. Innanzi a
me,cominciò ad apparire qualcosa. Un ombra vaga inizialmente,che piano piano prese forma. Una
pantera delle profondità,il cui pelo però non era nero (come ne avevo viste nel mio
apprendistato) ,ma argenteo e lucente. Rimasi immobile e interdetto. La mia visione non era finita.
La pantera mi fissava ,mentre con passo calmo ma deciso mi si avvicinava. E più si avvicinava,più
essa cambiava. Il suo muso,divenne un viso,le sue zampe piedi...ed infine ,si trasformo in una
giovane donna albina,i cui occhi non riflettevano il mio viso. Poi ,udii una voce,grezza e
roca.'Trovala,figlio della Dea. Trovala,e potrai agire nel mio nome.Trovala.Voi ,siete ʤe
(mɛl.li=gemelli/connessi).lei,sarà il tuo Totem'.
Ripresi conoscenza. Il prigioniero aveva appena smesso di emettere il suo ultimo rantolo.
Mi guardai attorno con aria decisa. Mia madre,che presenziava alla cerimonia,capii dalla mia
espressione che sarei dovuto partire. Lei sapeva. Lei aveva sempre saputo.
Terminata la cerimonia,feci un gesto di saluto alla mia famiglia. Niente parole. Niente sorrisi o palle
di fuoco.
Andai alla porta della città,e la guardia mi fermò."Chi sei e cosa ti porta ad uscire dalla città?".
Presi un lungo respiro.
"Io sono Androknos Tel'kazir,druido della Dea Ragno. Aprimi il passo PEZZO DI MERDA!"

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