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Storia di Nazlan Arai – Genasi della Fuoco - Warlock

Nazlan Arai è un orfano, o quantomeno è quello che si riesce a ricordare. Forse figlio bastardo di un nobile
affascinato da una Genasi, forse figlio di una prostituta che voleva provare il brivido del sesso con un Genasi
oppure unico sopravvissuto della sua famiglia non lo sa: da che lui si ricordi è sempre stato solo. Nella città
dove è cresciuto, Secomber, non era il solo, c’erano tanti bambini e ragazzini che facevano di tutto per
sopravvivere e lui era uno di quelli, con l’unica differenza che la sua natura di Genasi era più che evidente,
non solo per la sua pelle, sempre calda come se avesse la febbre, ma anche per i capelli, rosso fuoco, che si
agitavano come fiamme quando era sottoposto a forti emozioni. Questa sua natura così “esotica” si era
rivelata a volte un vantaggio e altre uno svantaggio: essere appariscenti attirava gli sguardi e quindi se c’era
da cercare un colpevole di piccoli furti al mercato lui era il primo, ma era anche utile per far sì che i suoi
amici sgraffignassero qualcosa perché la gente era concentrata su di lui. La sua vita era fatta di quello:
baruffe con ragazzi che cercavano di picchiarlo perché era strano, piccoli furti per sopravvivere e giorni in
preda ai morsi della fame. Lui no se ne curava, cercava solo di sopravvivere alla giornata, senza reali
obiettivi, ma crescendo si rese conto che una cosa riusciva davvero a emozionarlo: le armi, in particolar
modo le spade. Appena poteva si metteva in un angolo ad osservare le spade che venivano costruite dai
fabbri, oppure se sentiva rumore di combattimenti correva in quella direzione solo per poter vedere quegli
strumenti di morte fendere l’aria e la carne, o cozzare tra loro: ogni qual volta assisteva a uno scontro i suoi
capelli brillavano e si muovevano come fiamme incontrollate. Non voleva diventare un guerriero, se avesse
dovuto dire cosa voleva sarebbe stato quello di avere una spada, obiettivo che riuscì a realizzare intorno ai
13 anni, e fu la cosa più emozionante che ancora oggi riesca a ricordare; era una spada vecchia, mezza
arrugginita, buttata in un vicolo, ma era sua. Da quel giorno cominciò ad esercitarsi nei luoghi più oscuri con
quell’oggetto, sviluppando rapidamente non solo una notevole muscolatura, ma anche dimostrandosi
piuttosto abile. A 15 anni era abbastanza grosso ed abile da riuscire non solo a difendersi da chi cercasse
guai, ma anche a guadagnare qualche moneta in cui il combattimento era una forma d’arte e di
intrattenimento o riuscendo ad entrare in giri di combattimenti clandestini. Ben presto però quella spada
così vecchia e arrugginita non gli bastava più, e così cominciò a lavorare per comprarne un’altra, ma ogni
volta che ne comprava una nuova era come se non lo soddisfacesse, come se non fosse…abbastanza. Passò
gli anni seguenti in quello stato, viaggiando in numerose altre città, lavorando per comprare armi che, una
volta in suo possesso gli davano la sensazione di essere…sbagliate. La sua era una vera e propria ossessione,
un’ossessione tale da richiamare l’attenzione di qualcosa. Accadde durante un viaggio tra due città mentre,
in preda alla frustrazione, prese la spada che aveva comprato nella città appena lasciata la infranse contro
una pietra. Mentre l’acciaio della lama schizzava da tutte le parti il tempo sembrò fermarsi e nelle sue mani
apparve la prima spada che aveva avuto, ma era come se fosse fatta d’ombra. La spada gli parlò senza fare
promesse di grandi poteri o ricchezze, ma solo di quello che lui voleva: gli avrebbe donato una spada che
non gli sarebbe mai più sembrata sbagliata. L’unica cosa che chiedeva in cambio erano dei favori che, di
tanto in tanto, gli avrebbe chiesto. Nazlan non ci pensò nemmeno un attimo. Ci volle del tempo perché
l’entità mantenesse la sua promessa, tempo in cui lui si trovò a fare cose che non capiva, come cercare
oggetti in luoghi strani, e mentre attendeva e lavorava per l’entità, scoprì di aver avuto altro in dono oltre
alla promessa, poteri che gli consentivano di sopravvivere e che trovava…affascinanti. Quei poteri e un
tatuaggio che inerpicava lungo il suo braccio sinistro erano gli unici segni che quell’incontro con l’entità non
era stato né un sogno né frutto della sua immaginazione, ma qualcosa che era successo davvero. E quando
infine impugnò per la prima volta la spada che gli era stata promessa, provò la stessa emozione di quando
prese in mano quella prima spada: non era solo giusta, era come se fosse parte di lui, un’estensione del suo
braccio, anzi della sua stessa anima.
OBIETTIVI

La spada che ha ricevuto dal suo Patrono, per quanto perfetta e giusta, non soddisfa a pieno la sua brama, e
forse proprio per questo il suo patrono lo ha scelto. La sua è una ricerca che tende all’infinito perché
nemmeno lui sa esattamente cosa cerca, se non “La spada Perfetta”. È un obbiettivo quanto mai vago, ma
al tempo stesso per lui è qualcosa a cui dedicare tutta la propria esistenza.

BACKGROUND E PERSONALITA’

Allineamento: Caotico Neutrale

Ideale: “Tendere all’infinito verso la perfezione: non riesco a pensare a un altro ideale per cui spendere
l’intera vita”

Carattere: Il suo retaggio elementale si rispecchia nel suo atteggiamento in tutto e per tutto. Solare, allegro,
iracondo, praticamente qualsiasi caratteristica che si può legare al fuoco si adatta perfettamente a lui; in
una parola lo si può definire passionale, ma in tutto quello che fa non ha problemi a parlare con nessuno ed
è lesto tanto a fare amicizia quanto a farsi nemici per il suo modo di fare schietto e diretto.

Linguaggi: Comune, Primordiale

Legame: Ricorda con affetto i suoi amici della città natale, ma non sono così importanti da cercarli
attivamente

Divinità: -

Fobie: Non sa nuotare. Da sempre per lui l’acqua è qualcosa di sbagliato…sarà per la sua natura.
Nonostante questo, si fa forza e si lava quel tanto che basta per non essere evitato dalla gente

Difetti: E’ un casinaro che non ha peli sulla lingua, il che lo può portare spesso a dire la cosa sbagliata nel
momento peggiore, senza contare che non vuole passare inosservato.

Peculiarità: capelli che si muovono come fiamme quando è sottoposto a forti emozioni. Pelle al tatto calda,
quando si arrabbia attorno a lui sembra esserci l’odore di legno bruciato

Termini Speciali del Patto: Se non combatte, deve impugnare la spada per allenarsi o per meditare con essa

Razza: Genasi del fuoco

Background: Intrattenitore Alternativo (Gladiatore)

Privilegio: A Grande Richiesta. Si è fatto un nome nel giro dei combattimenti, con il soprannome di “Fuoco
Vivo”

Abilità da BG: Ateltica, Intrattenere (combattimento o arti fisiche)

Abilità da Warlock: Intimidire, Arcano

Forza 14
Destrezza 14
Costituzione 14
Intelligenza 10
Saggezza 8
Carisma 20
PF: 38

Età: 25

Aspetto: Alto quasi due metri ha un fisico massiccio e abbastanza muscoloso, nonostante l’aspetto
imponente ha un’espressione così allegra e gioviale che difficilmente risulta minaccioso ad una prima vista,
ma anche ad una seconda e terza, anche se il colorito della pelle, gli occhi e i capelli possono intimorire chi
non conosca la sua natura di Genasi. Ha la pelle rosata tendente al rosso, calda al tatto come se avesse
perennemente la febbre – cosa su cui lui spreca i doppi sensi – e gli occhi castani con venature rosse in cui
sembrano bruciare fiamme ardenti. Anche i capelli sono rossi e li tiene ad una lunghezza molto variabile, di
solito media lunghezza.

TRUCCHETTI

Spada di fuoco verde


Deflagrazione Occulta
Mano Magica

1 Livello
Sortilegio

2° Livello
Punizione Marchiante
Immagine Speculare
Tasha’s Mind Whip

3° livello
Controincantesimo
Tocco del Vampiro

INCANTESIMI DA RAZZA

Produrre Fiamma
Mani Brucianti (1 volta al giorno)
Lama di Fuoco (1 volta al giorno)

Suppliche

Lama Assetata
Deflagrazione Agonizzante
Tomba di Levistus

Oggetti
-una lettera d'amore da una donna anonima ma benestante a giudicare dalla calligrafia, dall'ortografia e
dalla carta di buona qualità
Corazza di Scaglie
Focus Arcano
10 MO e 1 MA

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