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I Witcher

Durante la Guerra, per far fronte al potere dei demoni, gli umani fecero una scelta che fu decisiva nella
vittoria della guerra, ma che porta ancora strascichi nel mondo di oggi, anche se pochi lo ricordano.
Attraverso pratiche segrete, conosciute a pochi, offrirono ai loro migliori guerrieri la possibilità di diventare
delle vere e proprio macchine da guerra, anche se a costo della vita. Molti accettarono, pochi sopravvissero,
ma le capacità di quei pochi sopperirono la morte degli altri: quelli furono i primi Witcher.

Il loro numero, già esiguo, durante la lunga guerra arrivò a rasentare lo zero, portando questi nuovi
guerrieri all’estinzione, ma così non fu. Alcuni sopravvissero, ma non ebbero la gloria che meritavano:
considerati dai più delle aberrazioni in quanto mutanti, furono cancellati dalle ballate e dalle storie, e nei
secoli caddero nel dimenticatoio.

Nonostante questo, i Witcher esistono ancora, e vagano per il mondo combattendo mostri e creature,
dietro compenso, e alla ricerca di coraggiosi che vogliono superare i loro limiti o di orfani la cui morte in
giovane età sarebbe decisa.

Pochi sanno chi sono i Witcher, ma quei pochi li trattano con sospetto, malcelata sopportazione e spesso
aperta ostilità. Questo ha portato i Witcher ad essere dei solitari, che raramente viaggiano in gruppo, che si
disinteressano completamente della politica, delle lotte di potere o di quelli commerciali: sono stati creati
per essere degli assassini di demoni e mostri, e continuano a farlo.

Storia di Vekren Nhahmer


Nato in una piccola città dell’Ovest, vicino alle montagne, Vekren ha avuto a una vita come tante: figlio
minore di una famiglia molto numerosa dove il padre era un’alcolizzata e la madre una donna frustrata che
se la prendeva con tutti i suoi figli, in particolare con lui che era il minore. A peggiorare la situazione erano
le angherie dei fratelli; l’unica persona che gli dava un po’ di conforto era sua sorella Lilien.

La sua vita fin da quando riesce a ricordare era lavorare per portare soldi, imparare a incassare le botte dei
fratelli, del padre ubriaco o della madre, e i rari momenti in cui stava da solo a parlare con Lilien, che gli
raccontava di tutti i suoi sogni. Era questo che adorava di sua sorella: la sua capacità di sognare una vita
migliore.

Avrebbe potuto esser quella sua vita, ma quando aveva 13 anni accadde qualcosa che lo spinse a scappare.
I genitori promisero la mano di Lilien ad un signorotto locale, anziano e tristemente famoso perché
considerava la donna meno che oggetti. La sorella cercò di opporsi in ogni modo ma sapeva fin da subito di
non avere possibilità così, una sera in cui erano insieme a parlare, lei gli diede un bacio, gli sussurrò di
vivere anche per lei e si lanciò da una rupe: preferiva andarsene alle sue condizioni piuttosto che diventare
la moglie di un uomo simile. Vekren fu distrutto da quell’avvenimento: non tornò nemmeno a casa,
semplicemente se ne andò, senza una meta e senza uno scopo. Senza una meta o uno scopo, dopo giorni
passati a patire la fame e la sete, fu assalito da un lupo. Era convinto che sarebbe giunta la sua ora, ma alle
sue spalle comparve la figura di un uomo armato di spada, che con un fendente allontanò il lupo ringhiante
proprio mentre stava per balzare di lui. Non era però un normale salvatore, infatti mentre il lupo ringhiante
si stava preparando ad attaccare l’uomo lanciò una spala ai piedi di Vekren e gli disse “Se vuoi salvarti,
uccidilo” e se ne andò senza voltarsi dietro. Per un ragazzo di 13 anni la lotta con un lupo, armato di una
spada da adulto fu tutt’altro che semplice, ma alla fine, dopo numerosi morsi e ferite su tutto il corpo, riuscì
ad uccidere il lupo, per poi barcollare e perdere i sensi.
Al suo risveglio si trovò dolorante, con delle fasciature improvvisate, vicino ad un fuoco, riuscì a vedere
nella penombra che lo aveva “aiutato” poco prima: alla luce del fuoco i suoi occhi scintillavano di un colore
innaturale.

Quello fu il primo incontro con un witcher, parola che non aveva mai sentito prima in vita sua. L’uomo gli
disse che nonostante tutto era riuscito a cavarsela con un lupo, e che vedeva in lui delle potenzialità: se
voleva avrebbe potuto seguirlo in un percorso che probabilmente lo avrebbe portato alla morte, ma che in
caso contrario gli avrebbe consentito di combattere ben altre cose che un lupo. Vekren non aveva mai
pensato di essere un guerriero, ma non aveva obiettivi nella vita né gli interessava più di tanto di vivere,
quindi semplicemente accettò l’offerta.

Da quel giorno iniziarono i suoi giorni di addestramento: mentre viaggiavano, lo strigo gli insegnava a
combattere in maniera piuttosto rude: non si tratteneva solo perché lui era un ragazzo. Lo portò a Kaer
Mohren, un castello diroccato situato in un’isola non molto distante dalle coste sud, ma sconosciuto a
chiunque in quanto circondato a un tratto di mare particolarmente insidioso a causa di scogli e mulinelli, e
che quini viene ignorato da pescatori e navi.

Negli anni seguenti imparò l’arte del combattimento, apprese chi erano i Witcher e la loro storia, studiò
mostri e bestie e i rudimenti della magia, oltre a stringere legami di amicizia con gli altri ragazzi. Dopo 10
anni di duro addestramento giunse il momento di capire se sarebbero diventati witcher o se sarebbero stati
solo altri uomini destinati a morire: la Prova delle Erbe.

Il rituale è tutt’ora la cosa più dolorosa che Vekren ricordi: soffrì per giorni, urlando con quanto fiato aveva
in gola, accompagnato dalle urla e dai rantoli di morte di quelli che erano stati suoi amici e compagni. Fu
come un incubo senza fine, ma così non fu, lui fu uno dei pochi che sopravvisse. Il suo corpo era mutato, le
sue abilità potenziate, il suo aspetto leggermente cambiato: era diventato un Witcher. Dei 20 ragazzi che
avevano affrontato la prova delle erbe, ne erano sopravvissuti solo altri 3 oltre a lui.

Negli anni successivi fece ciò che facevano tutti i witcher “novizi”: andare in giro per il mondo a eliminare
mostri, bestie e altre creature, e guadagnare oro, anche se – come già aveva capito e gli era stato detto
negli anni di addestramento – il suo cammino sarebbe stato più complesso che in passato. I demoni hanno
portato morte nei secoli, ma non solo: alcune linee di sangue sono state mescolate al sangue di demoni, a
causa d stupri o immondi rituali. Molti di questi mezzi demoni sono malvagi, ma non tutti, e un witcher
deve essere in grado di capire cosa merita di essere ucciso. La scelta è di ogni witcher, ma deve sempre
essere consapevole che le sue azioni potrebbero condannare i witcher a rimanere nascosti, se non
addirittura al’oblio, ma potrebbero anche dare ai witcher i loro posto nella storia.

Il suo viaggio lo portò vicino al forte imperiale a sud del lago: gli imperiali erano sempre un buon luogo dove
trovare lavoro.

OBIETTIVI

Non ha obiettivi a lungo termine: per lui come per ogni witcher la vita è solo una lotta continua. Non ha
però più intenzione di morire, vuole rispettare il desiderio di sua sorella e vivere la sua vita anche per lei.

Non li ha mai cercati, ma si è ripromesso che se dovesse incontrare uno dei suoi fratelli, i suoi genitori o il
signorotto che voleva comprare sua sorella gliela avrebbe fatta pagare: in un modo o nell’altro.

Come ogni Witcher, cova la speranza di fare azioni che abbiano un tale peso da consentire ai witcher di
uscire dall’ombra.
BACKGROUND E PERSONALITA’

Allineamento: Caotico Neutrale

Ideale:

Carattere: Schivo e scontroso: è un solitario che non ci sa minimamente fare con la gente, ma d’altronde la
sua vita non lo hanno aiutato. È sempre pronto a dare una risposta sarcastica o ironica, e dice quello che
pensa senza troppi giri di parole. I Witcher dicono che la prova delle erbe lo avrebbero privato dei
sentimenti: lui non è completamente d’accordo, ma sicuramente la sua empatia ne ha risentito.

Linguaggi: Comune, Elfico

Legame: Nessuno. I pochi che aveva li ha persi e non ne ha ancora costruito nessuno.

Divinità:

Fobie: Nelle terre Alte si è reso conto di non amare le altezze. Non si tratta di vertigini, semplicemente non
si trova a suo agio ed è nervoso quando si trova ad altezza che, in caso di caduta, lo ucciderebbero.

Difetti: Non conosce i suoi limiti, e combattere è un modo per testarli, per questo non si tira mai indietro ad
una sfida o una prova, di qualsiasi tipo sia. Essendo sterile e immune alle malattie non disdegna la
compagnia femminile, che sia di prostitute o donne vogliose poco gli importa.

Peculiarità: I segni della prova che porta sul corpo: gli occhi di un giallo innaturale, i canini leggermente più
pronunciati del normale e le orecchie lunghe, simili a quelli di un gatto… o di un elfo.

Razza: Mutante (ex Umano)

Background: Forestiero

Privilegio: Forestiero. Il forestiero ha un'ottima memoria geografica e uno spiccato senso


dell'orientamento: riesce sempre a ricordare la disposizione generale del territorio, degli insediamenti e
degli altri punti di riferimento attorno a lui. Inoltre è in grado di trovare cibo e acqua fresca per sé stesso e
per un massimo di altre cinque persone ogni giorno, purché il territorio offra bacche, selvaggina, acqua e
così via.

Abilità da BG: Atletica, Sopravvivenza.

Abilità da Strigo: Furtività, Medicina, Percezione.

Abilità da umano: Intimidire

Strumenti: Scorte da Alchimista

Talento: Duellante Difensivo. Quando il personaggio impugna un'arma accurata in cui è competente e
un'altra creatura lo colpisce con un attacco in mischia, egli può usare la sua reazione per aggiungere il suo
bonus di competenza alla sua CA per quell'attacco, cosa che potrebbe fare in modo che l'attacco lo manchi

Forza 11
Destrezza 18
Costituzione 12
Intelligenza 10
Saggezza 14
Carisma 12
PF: 11

Età: 21

Aspetto Ha il fisico di qualcuno abituato a combattere, asciutto e muscoloso, è alto 190 cm e ha dei modi di
muoversi tali che sembra sia subito pronto a reagire a un pericolo. Non è il tipo con cui ridi e scherzi, anche
per la sua espressione tendenzialmente glaciale. Ha la pelle abbastanza chiara, lunghi capelli nero corvino,
occhi gialli come quelli di un gatto e i canini più accentuati del normale, il che, unito alla sua corporatura e il
suo atteggiamento, danno l’idea che sia qualcuno da trattare con una certa Cautela.

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