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CHIERICO “POSSEDUTO”

DOMINIO: CREPUSCOLO

Nome: Hans
Cognome: ….
Età: 45
Altezza: 180 cm
Peso: 75 kg
Pelle: Chiara.
Capelli e Barba: Capelli rasati ai lati, e di media lunghezza sopra. Si vedono
poco perchè spesso coperti dal suo cappello. Baffi a ferro di cavallo. Svariati
peli bianchi ingrigiscono il nero della gioventù.
Occhi: Grigi.
Equipaggiamento: Martello da Guerra, Cotta di Maglia, Balestra Leggera +20
quadrelli, Scudo,
Razza: Umano (Variante)
Etnia: Illuskan.
Linguaggi: Comune, Nanico.
Background: Posseduto
Competenza Abilità: Indagare.
Linguaggi: Abissale, Infernale (le lingue in cui gli parla la strega).
Evento straziante: Sei stato rapito e cresciuto da una strega. Sei fuggito
ma la strega ha ancora una stretta magica su di te, e ti riempie la mente di
pensieri malvagi.
Tratto Caratteriale: Non fuggo dal male. Il male fugge da me.
Ideale: Uccido i mostri per rendere il mondo un posto più sicuro, e per
esorcizzare i miei demoni (Buono).
Legame: Una colpa terribile mi consuma. Spero di potermi redimere
grazie alle mie azioni.
Difetto: Ho una dipendenza. (Alcool).
Equipaggiamento: dotazione da cacciatori di mostri, gingillo gotico
(rollare dalla tabella), 1sp.
Privilegio: Cuore Oscuro. Coloro che ti guardano negli occhi intuiscono
che hai fronteggiato degli orrori inimmaginabili, e che non sei più ignaro delle
tenebre. Anche se fossero in grado di intimidirti, i popolani ti riservano
le loro cortesie e fanno del loro meglio per aiutarti. Sempre che tu non ti sia
dimostrato pericoloso nei loro confronti, potrebbero anche impugnare le
armi per combattere al tuo fianco nel caso in cui ti trovassi a fronteggiare
un nemico da solo.
Gingillo Gotico: (sceglie DM?)
Allineamento: Legale Buono.

BACKGROUND
Oscurità tutto intorno. Forse si è spinto troppo lontano quella notte di caccia,
perchè adesso voltandosi non vede più tutte le bestie che credeva di aver
ucciso quella notte. Il sangue si, lo vedeva ancora. Ma adesso era cosparso sui
corpi di tantissimi umani. Uomini, donne, anziani, adolescenti. Bambini.
Allora non erano bestie fameliche, quelle che la sua levatrice gli chiedeva di
uccidere ogni notte. Un conato, seguito dall’inevitabile getto di vomito. Alza
ancora lo sguardo, e si forza ad attraversare di nuovo a ritroso la strada fatta
quella notte, per chiedere spiegazioni alla sua “angelica” levatrice. Ma è tutto
distorto nella strada del ritorno adesso… i covi di mostri sono diventati villaggi, i
mostri sono persone, i loro incantesimi non sono altro che fioche lanterne
posate al suolo. E la splendida villa in cui viveva da quando da piccolissimo i
suoi lo avevano abbandonato, non era altro che una capanna marcia al limitare
della palude. L’orrore non appena varca la soglia: una vecchia sdentata che
pronuncia strane parole di fronte ad un calderone fumante. Una strega. Bastano
pochi scambi di battute perchè possa capire che in realtà era vittima di
un’illusione o di un qualche maleficio, per cui nulla di quello che aveva visto in
questi anni era reale. Si era spinto oltre l’area d’influenza della strega quella
sera, per cui adesso vedeva la realtà. Inizia a correre. Fugge rapido in preda al
panico, senza una destinazione o una direzione esatta.

Non resta più nulla del suo passato, se non le urla e gli sghignazzi della vecchia
megera che risuonano nella sua testa. Unico conforto: la luce della luna. Sfinito,
con un filo di voce, sussurra una richiesta di aiuto. Si paleserà di fronte a lui una
figura femminile che brilla della luce stessa della luna. Un candore argenteo,
che gli poserà una mano sulla fronte rispondendo alla sua richiesta d’aiuto:
“Combatti le bestie di Shar per me, ed io allevierò la stretta della strega.
Tuttavia con i tuoi demoni dovrai fare i conti tu, e tu soltanto.” In quel momento,
si accascia al suolo, stremato. Non è dato sapere se fosse veramente la dea
Selune, una sua fedele che passava di là, o un’allucinazione. Ma lui gli
dedicherà comunque la sua vita.

La sua missione diventa quindi quella di garantire conforto e serenità a tutte le


creature, nel momento di transizione tra il giorno e la notte. Ma in
contrapposizione con i suoi “colleghi” (che solitamente adempiono al proprio
ruolo portando luce e ristoro), lui abbraccia la notte e si mescola all’oscurità,
per poterla conoscere e sterminare le minacce che si annidano in essa. Un
cacciatore di streghe, di mostri, e di qualsiasi cosa minacci la tranquillità delle
persone oneste. E le sue prede preferite sono i seguaci della dea Shar.

Passano molti anni da quella famosa notte, e questioni tipo “dove ha trovato i
vari simboli religiosi che indossa?” oppure “chi gli ha insegnato a cacciare
mostri avvalendosi dell’aiuto di una divinità?” non sono note ai più.

RAPPORTO CON LA DIVINITA’


Non è un fedele qualsiasi, o un prete, o un fanatico della religione. Tutt’altro.
Compie il volere di Selune solo per sentire alleviata la stretta della strega su di
lui. E anzi, si rivolge a lei come fosse una sorta di suo “titolare” o un
“mandante” di una qualche organizzazione di assassini. Lui compie il suo
volere, lei attenua le voci della strega nella sua testa. Non è che la Bianca
Signora della Notte parli con lui direttamente, ma a lui neanche interessa più di
tanto… gli basta che lei attenui la stretta che la strega ancora ha sulla sua
psiche. Quando non è sufficiente (spesso e volentieri) l’alcool compie l’altra
metà dell’opera.

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