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Rosso Malpelo è un ragazzo soprannominato così perché secondo una credenza popolare chi ha i

capelli rossi è considerato un malvagio, un ribelle. Egli lavora, costretto dalla povertà, in condizioni
disumani in una cava di sabbia in Sicilia. È un brutto ceffo minaccioso ringhioso e selvatico
sempre sporco di sabbia in quanto la sorella e la madre non si occupano di lui. L‘interesse nei suoi
confronti è solo da un punto di vista economico. In realtà egli è buono ,ma a forza di essere
considerato da tutti un mascalzone finisce per crederlo. Egli viene maltrattato umiliato ed
emarginato da tutti tanto che la rabbia che accumula per il modo in cui viene trattato la riversa su
un povero vecchio asino che morirà e su ragazzino molto debole di nome Ranocchio, al quale in
fondo vuole bene ,che morirà anche lui a causa di una malattia. L’unico ad avergli dimostrato un
pò di affetto è il padre Mastro Misciu, soprannominato Bestia, il quale anche lui perderà la vita
eseguendo un lavoro molto pericoloso nella cava. Rosso Malpelo, a differenza di
Ranocchio , ,nonostante sia forte e combattivo, è comunque vittima di un destino crudele e
pensa che la morte sia l’unico modo per fuggire da quell’orrendo mondo, fatto di duro lavoro, di
sofferenze che non danno mai tregua e da una natura ostile che inganna.

Verga attraverso le riflessioni e le parole di Malpelo trasmette la sua concezione pessimistica


della vita. Egli vive in una realtà in cui la violenza diventa il mezzo per non soccombere, non c’e
posto per l’amore, l’amicizia la fiducia negli altri. E’ un mondo crudele al quale il povero ragazzo è
sottomesso. Combatte contro le avversità subendo maltrattamenti soprusi ed in giustizie ,ma alla
fine, solo, abbandonato da tutti, senza alcuna speranza di poter migliorare la sua condizione da
umile, si rassegna alla vita e preferisce morire piuttosto che continuare a soffrire.

Malpelo nonostante sia paragonato ad una bestia sembra essere fiero di questo sua condizione di
diverso in quanto la vita, che gli ha riservato solo sofferenze, lo ha costretto a dare una immagine
negativa di sé. La sua visione della vita è dominata dalla legge del piu forte: soltanto i violenti
riescono a sopravvivere, mentre i deboli soccombono. Egli è un vinto che inutilmente lotta contro
un destino che lo sovrasta, la sua vita e una lotta destinata alla sconfitta , nonostante l’impegno e
la forza di volontà che ci mette per sopravvivere.

Malpelo da una parte tormenta e picchia Ranocchio perchè vedendolo fragile e invalido vuole
insegnargli a sopravvivere alla sofferenze che la vita presenta , dall’altra, invece ,lo protegge dalle
aggressioni perchè vede in Ranocchio le proprie debolezze e, nonostante cerchi di indurirsi il cuore
,prova pieta nei confronti della sofferenza.
Malpelo, prova dolore nel vedere l’amico che sta morendo. Entrambi sono segnati dallo stesso
destino crudele e ora che l’amico è vicino alla morte gli augura di morire velocemente cosi
smetterà di soffrire, sola la morte cessa il dolore.

I pantaloni di fustagno del padre adattati dalla madre per il figlio evocano in Malpelo le dolci
carezze che il padre gli porgeva sul capo. Le scarpe, non potendo rimpicciolirle, le tiene appese ad
un chiodo e la domenica le lucida e le ammira per ore intere. E’ l unico momento in cui Malpelo
prova affetto e riconoscenza per l’unica persona che gli ha voluto bene.

Malpelo al momento della partenza si ricorda del minatore che si è perso , e da anni e anni gira nel
buio, chiedendo aiuto, senza che nessuno possa sentirlo. Malpelo ,sconfitto dal mondo, dopo la
morte di Ranocchio , ormai rimasto solo non ha più nulla da perdere, nessuno si preoccupa per lui
e accetta questa missione per porre fine alle proprie sofferenze. Presi gli arnesi del padre si avvia
verso il suo destino, la morte .
Malpelo si trasforma in un personaggio da leggenda popolare perchè le sue ossa non si ritrovarono
mai e gli operai della cava quando parlano di lui abbassano la voce perchè hanno paura di
trovarselo davanti con i suoi capelli rossi e gli occhi grici.

Givanni Verga maggior rappresentante del Verismo n acque a Catania nel 1840.. Partecipò con
passione alle vicende storico politiche del suo tempo e nel 1872 si stabilì a Milano dove scrisse
tutte le sue opere più importanti. Nel 1893 tornò a Catania dove mori nel 1922.

La novella Rosso Malpelo pubblicata nel 1880 fa parte della raccolta Vita dei Campi ed è
considerata la più rappresentativa del verismo di Verga. Essa racconta la storia Rosso Malpelo, un
giovane ragazzo, che lavora in una cava di sabbia siciliana in condizioni disumane. E’ritenuto da
tutti ,secondo un pregiudizio popolare, un essere malvagio e ribelle a causa dei suoi capelli rossi.
Trascurato e in seguito abbandonato dalla madre e dalla sorella e maltrattato dagli operai vive
completamente isolato. Dopo la morte del padre, l’unico che in vita gli ha dimostrato affetto, il
ragazzo diventa ancora più violento e schivo. Rosso Malpelo sfoga la sua rabbia picchiando un
povero asino, che poi morirà, e su Ranocchio , ragazzo fragile, che maltratta ed insulta per
insegnargli a reagire ,ma in fondo prova compassione per questo ragazzino e lo dimostra
aiutandolo in più occasioni. Anche Ranocchio muore di malattia e Malpelo , ormai completamente
solo, decide di avventurarsi in una pericolosa esplorazione della cava. Stanco di lottare contro un
crudele destino che lo sovrasta e che non gli da pace preferisce andare incontro alla morte.Solo la
morte cessa le sofferenze.

Verga attraverso questa narrazione denuncia lo sfruttamento minorile e le condizioni umane in cui
questi operai sono costretti a lavorare, dove ogni giorno rischiano la vita. Malpelo e Ranocchio ,
costretti dalla povertà a svolgere lavori duri non hanno potuto vivere la loro infanzia, e ricevere
una istruzione che avrebbe aiutato loro ad evadere da questa realtà. Un’ altra tematica presente e
la sopraffazione del più debole, che deriva dal pensiero dello scienziato Darwin che sostiene la
legge della sopravvivenza , dove vince che e piu forte e cattivo mentre i deboli soccombono.
Malpelo, infatti, è un oppresso, e per sopravvivere è costretto a diventare un violento contro il
suo prossimo. Malpelo , sconfitto , si rassegna alla sua vita priva di amore comprensione fatta di
duro lavoro e vede nella morte l ‘unica soluzione a tutte le sue sofferenze.
Nonostante il principio della impersonalità che caratterizzano le opere degli scrittori veristi , Verga,
in questa sua novella , lascia trasparire la pietà che prova verso questo ragazzo che non può ,in
nessun modo sottrarsi, al suo destino.
Verga per rendere più credibili i suoi personaggi adotta un linguaggio realistico colloquiale che pur
non essendo dialetto, mantiene nella struttura una impronta dialettale che rende la narrazione piu
viva permettendo, così, al lettore di riflettere sulle condizioni di vita dell’epoca, sul problema
dello sfruttamento minorile e sulla emarginazione causata dall’ignoranza delle persone.
Assume toni di crudo realismo nel momento in cui Malpelo viene maltrattato, picchiato, preso a
pedate considerato come un cane ringhioso e selvatico. Egli riversa tutta la sua rabbia riempiendo
di botte il vecchio asino e il povero Ranocchio anche quando, sofferente, è in fin di vita.
Nemmeno di fronte alla morte del padre di Malpelo nessuno prova rispetto: il corpo viene caricato
su una carriola , assieme alla sabbia e alle carcasse degli animali e gettato in un burrone. Malpelo
porta Ranocchio a vedere il grigio burrone per dimostargli la triste realtà della vita cui sono
destinati: non c ‘e distinzione tra animali ed essere umani. La morte , domina sul mondo, porta via
tutto, restano solo le ossa .
Malpelo con parole spietate augura a Ranocchio di crepare, la morte non è terribile e negativa
se considerata la fine del dolore. Inoltre si chiede come mai la madre di Ranocchio si disperi cosi
tanto per la morte del figlio che ormai è mesi che non porta a casa soldi. Malpelo , pensa che
forse sua madre non ha mai pianto per lui, perché a differenza di Ranocchio, è sempre stato forte
e sano e quindi non ha mai avuto timore di perderlo.

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