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Storia di Virenis Kaalas - Mezz'elfo - Paladino

Virenis Kaalas è un mezz’elfo di un piccolo villaggio, nato da un’amorevole famiglia di mezz’elfi abbastanza
anziani, che aveva un unico obbiettivo: vivere una vita semplice ma felice come i suoi genitori.

La sua infanzia fu felice e serena, passata giocando con gli altri bambini del villaggio, cacciandosi nei guai e
procurandosi qualche graffio, ma nulla che il guaritore del villaggio non potesse risolvere con uno dei suoi
impiastri di erbe, puzzolenti come non mai, ma efficacissimi. Più cresceva più si notava che in lui il sangue
elfico in lui non era quello preponderante. Già da adolescente era più alto dei suoi genitori, aveva un fisico
robusto e massiccio e si doveva radere più spesso del padre: l’unico segno del suo retaggio di mezzosangue
erano le orecchie a punta. I suoi genitori erano degli artigiani ma lui non aveva né la pazienza né l’abilità
nelle mani dei genitori, quindi decise di fare qualcosa grazie a cui far valere il suo fisico, arruolandosi nel
corpo di guardia. Non erano molte le guardie in realtà, giusto un paio di persone, ma il capitano era un
vecchio guerriero che, stanco di battaglie e della vita da soldato si era congedato ed era tornato nel suo
villaggio natale. Era un umano basso e tarchiato, abbastanza in là con gli anni, ma che sapeva il fatto suo.
Sotto la sua guida Virenis divenne un guerriero di una certa abilità, tanto che in pochi anni solo il capitano
riusciva a tenergli testa, e non con semplicità, senza contare che aveva un certo carisma che lo rendeva
rispettato e apprezzato dalle altre guardie e in generale dagli abitanti del villaggio. A 18 anni prese il posto
del Capitano che voleva godersi gli ultimi anni in pace, e lui fece ciò che si era ripromesso anni prima:
dichiararsi infine a Zelindra, un’elfa sua coetanea di cui era sempre stato innamorato. Dopo nemmeno un
anno celebrarono il loro matrimonio e quello fu il giorno più felice di Virenis… ma il giorno seguente fu il più
doloroso.

Era notte quando un gruppo di cultisti, devoti ai demoni e al loro ritorno, attaccarono il villaggio. Fu un
massacro, lui combatte con tutto sé stesso, ma i nemici erano semplicemente troppo forti per lui: l’ultimo
suo ricordo di quella notte fu un dardo che gli trapassava il collo, e poi buio. Al suo risveglio intorno a lui
c’erano solo rovine e l’odore intenso e nauseante del sangue e delle carni bruciate. Nessuno era
sopravvissuto nel villaggio a parte lui. Ovunque si vedevano gli scheletri delle case bruciate e i cadaveri
delle persone con cui aveva sempre vissuto e che conosceva da tutta la vita, compresi la sua amata moglie e
i suoi genitori, bruciati in uno dei numerosi roghi. Per la prima volta provò cos’era la disperazione e
conobbe una rabbia e un dolore che non pensava fossero possibili. Urlò con quanto fiato aveva in gola
maledicendo la sua superbia e la sua incapacità nel proteggere coloro che amava e che aveva giurato di
proteggere. Con il cuore como di dolore, con spesso l’idea di farla finita e maledicendo quel dardo che gli
aveva trapassato il collo evitando miracolosamente i punti vitali, preparò una pira funeraria per ognuno
degli abitanti del villaggio: ultima fu Zelindra, il cui corpo era quasi irriconoscibile se non per una piccola
pietra che portava al collo e che lui le aveva regalato: una pietra intagliata male e in modo grezzo e di
nessun valore, ma proprio per questo unica.

Mentre osservava il corpo della moglie bruciare si punto la spada al collo, pronto a morire con lei, ma
qualcosa lo trattenne, qualcosa di più forte del dolore e della solitudine che era nato dal momento del
risveglio e che si era gonfiato sempre di più, sino a diventare un urlo impossibile da ignorare: vendetta. Con
il sangue che rigava dal punto in cui la sua stessa spada aveva inciso la pelle giurò di fronte a sua moglie, ai
suoi genitori e ai suoi amici che la loro morte non sarebbe stata perdonata. Giurò che avrebbe vendicato
con il sangue la loro morte.
OBIETTIVI

Il suo obiettivo è la pura e semplice vendetta: trovare coloro che hanno sterminato il suo villaggio e tutti
coloro che desiderano il ritorno dei demoni e ucciderli dal primo all’ultimo. Questo è ciò che lo ha mosso
inizialmente, e questo è ciò che lo muoverà sempre, ma ora non è solo quello: evitare che qualcuno passi
ciò che ha passato lui è un ideale che ormai va di pari passo con la brama di vendetta e che si uniscono in un
unico obbiettivo: sradicare il male.

BACKGROUND E PERSONALITA’

Allineamento: Neutrale puro

Ideale: “Per annientare il male devi essere pronto a tutto, anche a bruciare la tua stessa anima.”

Carattere: Sul campo di battaglia è un guerriero senza pietà, che sembra godere nel massacrare i nemici. In
taverna o durante una festa di paese è una persona che ama il buon cibo, il buon bere e la compagnia, di
qualsiasi tipo sia. Allegro, caciarone e senza pensieri, sul campo di battaglia cambia completamente
personalità, in modo così netto da sembrare avere una doppia personalità. In realtà ha semplicemente
giurato a sé stesso che non avrebbe vissuto solo con l’odio nel cuore: non è ciò che avrebbe voluto Zelindra.

Linguaggi: Comune, Elfico, Demoniaco

Legame: Nessuno.

Divinità: Da decidere

Fobie: Non ha fobie vere e proprie, ma essere disarmato lo innervosisce, soprattutto perché ha l’idea di
dover sempre esser pronto a intervenire. Quando è completamente disarmato ha la tendenza a osservare
tutte le persone che ha intorno e solo dopo, eventualmente rilassarsi.

Difetti: A volte può essere affrettato nei suoi giudizi e se si fa un’idea non è facile fargli cambiare idea

Peculiarità: La ferita del dardo è ben visibile sul collo e lui non fa nulla per nasconderlo. La sua barba cresce
a una velocità impressionante: se si rade al mattino la sera sembra una persona che non si rade da giorni.

Razza: Mezz’elfo

Background: Soldato. Il suo vecchio capitano era stato un soldato e aveva ancora qualche conoscenza tra i
suoi vecchi commilitoni. Per questo, quando aveva reso Capitano Virenis, non era solo una qualifica così,
ma un vero grado militare, che aveva comunicato ai suoi vecchi commilitoni.

Privilegio: Grado Militare.

Abilità da BG: Atletica, Intimidire

Abilità da Paladino: Religione, Intuizione

Abilità da Mezz’elfo: Medicina, Percezione

Forza +1
Destrezza
Costituzione +1
Intelligenza
Saggezza
Carisma +2

PF:

Età:

Aspetto: Alto quasi 2 metri ha un fisico massiccio e muscoloso, tanto da non sembrare assolutamente un
elfo. Capelli corti biondi, che non si preoccupa di tenere in ordine, una legga barba incolta, occhi verdi e un
viso dai lineamenti duri. L’orecchio destro è chiaramente a punta, mentre quello sinistro ha quella che
dovrebbe esser la punta mancante: da vicino si può notare un taglio irregolare, segno che sia stata
strappata da artigli o denti. Sul collo ha una ferita di dardo molto chiara e visibile, Indossa quasi sempre
l’armatura o almeno le spade.

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