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PAESE :Italia
TYPE :Web Grand Public

28 agosto 2022 - 16:50 > Versione online

Video modeling per l'apprendimento


delle persone autistiche. Lo studio
dell'Università di Urbino diventa realtà a
Caldonazzo grazie alla cooperativa
Archè
L’imitazione, si sa, è alla base della maggior parte degli apprendimenti umani. Insieme
alla cooperativa trentina l’obiettivo è stato quello di far apprendere al soggetto autistico,
attraverso l’utilizzo di filmati, le tecniche base del sup surfing (un’attività motoria praticata
su una tavola da surf molto grande). Ecco in cosa consiste il progetto e perché puntare
sull'insegnamento''video'' CALDONAZZO. Perché puntare sull'apprendimento per video
modeling? Le ragioni sono molteplici ma tra queste c'è anche il fatto che per una
ragazzo o una ragazza con disturbo dello spettro autistico in questo modo si riducono i
livelli di stress generati dalle interazioni faccia a faccia visto che fra il soggetto autistico e
il suo interlocutore il rapporto visivo spesso causa condizioni di ansia nel primo che
possono pregiudicare l'apprendimento. In questo modo la concentrazione può essere
massima e dall'esempio, si sa, si impara molto velocemente.
Di cosa stiamo parlando? La cooperativa sociale Arch è sta calando nel concreto la
nuova ricerca sperimentale dell’U niversità di Urbino su autismo, video modeling e realtà
aumentata, sviluppata in collaborazione con la Fia, la fondazione italiana per l’autismo.
Lo studio ha lo scopo di mostrare come la tecnologia possa rappresentare una via di
apprendimento alternativa, volta a facilitare l’acquisizione di abilità da parte di soggetti
con disturbo dello spettro autistico. Insieme alla cooperativa trentina l’obiettivo è stato
quello di far apprendere al soggetto autistico, attraverso l’utilizzo di filmati, le tecniche
base del sup surfing (un’attività motoria praticata su una tavola da surf molto grande).
“Dopo aver individuato l’abilità da insegnare, con la responsabile delle attività motorie
acquatiche di Archè, Elisabetta Dal Monte, abbiamo realizzato dei filmati nei quali lei
faceva da modello e mostrava la sequenza di azioni da eseguire - spiega Elisa Ippoliti,
dottoranda dell’università di Urbino -. Questi filmati sono stati prima montati inserendo
una voce fuori campo che commentava le azioni e poi mostrati al soggetto attraverso
l’applicazione ISpeed VM ”.
L’imitazione, si sa, è alla base della maggior parte degli apprendimenti umani : da
sempre l’uomo impara certe abilità osservando persone più esperte mentre le eseguono.
La letteratura scientifica infatti aveva già confermato l’efficacia e la validità
dell’apprendimento tramite video modeling, ma erano poche le dimostrazioni concrete:
“Quest’anno abbiamo accettato la proposta di collaborare con il gruppo di ricerca del
professor Cottini, responsabile scientifico del progetto, accogliendo la dottoranda Elisa
Ippoliti, al centro nautico
Ekon del lago di Caldonazzo ”, afferma Elisabetta Dal Monte.
Ma in che modo il video modeling può rappresentare una strategia efficace di
apprendimento? Primo perché la visione di un filmato aiuta la memoria ad imprimere
meglio i concetti (un video può essere rivisto più volte ), e secondo perché grazie ai
video l’attenzione si focalizza su ciò che conta ai fini dell’apprendimento, riducendo al
minimo gli stimoli esterni che portano a distrazione. L’apprendimento per video modeling
inoltre, come spiegato all'inizio dell'articolo, rappresenta un metodo efficace per
diminuire i livelli di stress: le interazioni faccia a faccia fra il soggetto autistico e il suo

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interlocutore spesso causano condizioni di ansia nel primo provocando conseguenze


negative anche sull'apprendimento.
È chiaro quindi come l’utilizzo di video risulti essere ottimale per l’apprendimento non
solo di abilità motorie, ma anche di comportamenti sociali, di comunicazione e di gioco
ma “affinché queste strategie risultino davvero efficaci, bisogna seguire alcune regole
fondamentali - conclude Elisa Ippoliti - per esempio gli obiettivi da far apprendere al
soggetto devono essere calibrati su di lui, s ulla sua età e sulle sue effettive capacità ”.
Inoltre la ricerca mostra come anche la durata del filmato sia importante: questo non
deve essere eccessivamente lungo, ma durare tra i 3 e i 5 minuti.

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