TRADIZIONI POPOLARI Casarano 1.Decreto reale per la concessione della fiera di Santa Filomena Saluto dell'Assessore
Esprimo un vivo ringraziamento
agli amici dell’ “Associazione Tradizioni Popolari” che anche quest’anno vogliono far rivivere l’antica fiera di Santa Filomena, oggi mutata in un piacevole e più attuale evento denominato “Sagra della Pizzaiola alla Casaranese”. È doveroso questo ringraziamento maggiormente in ragione della difficile contingenza economica, che rende ancor più encomiabile l’attività degli organizzatori, degli sponsor e dei tanti cittadini, che volontariamente contribuiscono alla riuscita di questa manifestazione. Fondamentale, anche per la nostra città, è il tenere vivo ed attuale il ricordo della tradizioni paesane, dove affondano le nostre radici. Viviamo, purtroppo, in una società altamente tecnologica, che si proietta velocemente ed inevitabilmente verso il futuro, con l’evidente rischio di farci perdere il significato ed il valore delle origini. Auspico che anche quest’anno l’evento regali una serata all’insegna della spensierata allegria conviviale. Marcello Torsello Assessore della Cultura L'Associazione Nel mese di Ottobre 2010, si costituisce l’ASSOCIAZIONE TRADIZIONI POPOLARI. Essa si propone di perseguire esclusivamente finalità di tutela, promozione e valorizzazione delle tradizioni Storiche della città di Casarano, con speciale riguardo a quelle legate a ricorrenze religioso-devozionali, che da sempre hanno caratterizzato le comunità cittadine. Curerà qualora interpellata e su apposito mandato da parte di comitati, associazioni, ecc. l’aspetto organizzativo e programmatico di particolari ricorrenze, oppure coadiuverà gli stessi organismi alla pianificazione e strutturazione degli eventi legati alle predette ricorrenze. L’associazione svolge altresì altre attività finalizzate all’attuazione dei propri scopi statutari (organizzazione di sagre, spettacoli di intrattenimento, ecc.). Nell’ atto stesso della sua costituzione l’ associazione ha comunicato l’oggetto della propria attività all’ ufficio competente della Direzione Regionale delle Entrate, e alla medesima sarà comunicato ogni modifica o aggiornamento successivo del proprio statuto. L’associazione intende valorizzare il territorio in cui opera. Crediamo che ritornare ad occuparci della nostra terra sia l’unica via per poter conservare il nostro patrimonio culturale e sociale. Manifestazioni curate dall'Associazione
Pur agendo nel quasi totale anonimato, l’associazione
cura e organizza in stretta e proficua collaborazione con il Parroco della Parrocchia di San Domenico la festa della MADONNA DELLA CROCE nel suggestivo contesto dell’omonima chiesetta di origine Paleocristiana; cura altresì la fiaccolata pirotecnica alla FESTA DI SAN LUIGI GONZAGA nella suddetta Parrocchia. Nel 2011 in collaborazione con l’Associazione Ippica Sud Salento ripristina l’antica FIERA DI SANT’ANTONIO TI MILUNI, passata poi alla totale gestione dell’Ass. Ippica Sud Salento di Casarano, che fra l’altro organizza un grandioso e spettacolare Palio delle Contrade. Sempre alla ricerca di memorie storiche casaranesi, nel 2012 avvalendosi di vari documenti che ne accertano la vera esistenza e storicità dei fatti, tra cui un DECRETO e una DETERMINAZIONE REALE, ripristina un’altra antica fiera, anch’essa passata nell'oblio dei casaranesi, intitolata a SANTA FILOMENA riveduta ovviamente in chiave moderna con una vivissima e partecipata SAGRA. Coadiuva d’intesa con alcune delle quattro Confraternite esistenti in città alla pianificazione di eventi legati ad alcune loro ricorrenze. La Fiera di Santa Filomena Il privilegio della Fiera era concesso o confermato ad un paese o città tramite apposito decreto regio quindi rappresentava un evento eccezionale e prestigioso. Per la nostra Casarano, infatti, le fiere legate a ricorrenze di Santi hanno contribuito allo sviluppo economico e sociale del paese; lo storico Cosimo De Giorgi nella sua opera “Bozzetti” (1882) così ne parla: << … Casarano è uno dei più importanti e dei più civili paesi del Capo di Leuca. Ha il suo mercato settimanale ogni martedì e le sue fiere sono tra le più notevoli del circondario di Gallipoli … >> ; gli fa eco Giacomo Arditi nella sua “Corografia di terra d’ Otranto’’ (1879) affermando che i mercati di Casarano sono i migliori del Salento. Non di meno, la presenza di numerose fiere commerciali rappresentano una valida motivazione per inoltrare una petizione, datata 1863, presso il Ministero di Grazie e Giustizia al fine di scongiurare la soppressione del Mandamento di Casarano in quanto si celebrano “… 5 fiere annuali di grandissima importanza per l’immenso concorso di negozianti di altre Provincie …”. Le fiere erano quelle di San Giovanni, S. Antonio, S. FILOMENA, Crocefisso e S. Lucia. Di un’ altra fiera ce ne dà notizia Monsignor Antonio Sanfelice nella visita pastorale del 10 Aprile 1723 dove asserisce << alla festa della Vergine della Campana partecipa non solo il Popolo di Casarano ma numerosi fedeli dei paesi vicini,e si tiene una pubblica fiera frequentata da molti operatori economici, locali e forestieri >>. Infine una nota di colore: il 5 agosto 1860, prima domenica del mese, fiera di Santa Filomena, nell’allora piazza Mercato, l’odierna piazza San Giovanni, sulla colonna del Patrono fu fissato un tricolore con lo stemma dei Savoia, i futuri re d’Italia; questo gesto fu considerato un atto temerario e premonitore dei futuri avvenimenti sfociati nell’Unità d’Italia e evocava, con largo anticipo, l’ingresso di Garibaldi a Napoli con la conseguente fine del Regno delle Due Sicilie. Veramente un atto temerario! 1.Fiera inizi ‘900 La Cappella di Santa Filomena La Cappella votiva di Santa Filomena venne edificata ad opera di don Domenico Zuccaro (1778-1859) nel 1842 nella piazzetta omonima, ora Piazza Martiri Ungheresi, accanto al suo palazzo, dopo averne fatto richiesta al Re Ferdinando di Borbone il quale ne diede il suo assenzio a condizione che << la fornisca di sacri arredi, vi si celebri la S. Messa tutti i giorni festivi, e che coloro che vi interverranno siano istruiti nei doveri di buoni cristiani >>. Oltre alla cappella il Re concesse anche il privilegio di una fiera annuale da << celebrarsi ogni anno nella prima domenica di Agosto >>. La festa di Santa Filomena è stata celebrata dal popolo di Casarano sino ai primi decenni del novecento. Una persona anziana, nata nel 1902 e morta alla veneranda età di 98 anni, ricordava che da fanciullo la fiera di Sant’Antonio, a Luglio, si prolungava per una settimana e che i commercianti venuti da fuori Casarano spesso rimanevano accampati nelle vicinanze del luogo della fiera. Probabilmente la fiera non poteva durare così a lungo ma data la vicinanza delle due festività si preferiva rimanere in loco fino a festività concluse. Non si conoscono purtroppo i motivi della decaduta della fiera, che a quei tempi rappresentava una colonna portante per l’ economia di un paese. Una curiosità: il 28 Agosto 1841 il Re mandava su richiesta di Don Domenico di Casarano il suo assenzio alla reverendissima Curia Capitolare di Nardò , il 12 Gennaio 1842 la Curia Diocesana notificava a Don Domenico la determinazione reale a firma dell’ allora cancelliere don Cesare Stasi, lo stesso che firmerà l’ 11 Ottobre del medesimo anno 1842 il Decreto Vescovile che autenticava il miracolo del sudore operato da San Giovanni Elemosiniere avvenuto il 31 di Maggio quattro mesi prima. 2. Palazzo Zuccaro e cappella di Santa Filomena nel 1913 La sagra della Pizzaiola La PIZZAIOLA è un tipico condimento della tradizione salentina e vanta numerose varianti a seconda del luogo in cui viene preparata e gustata. Gli ingredienti di base sono: l’olio d’oliva, i pomodori, la cipolla, l’aglio e i capperi. Molteplici sono le varianti, appunto: le alci, le olive nere, il tonno, le zucchine, i peperoni, le melanzane, l’origano, etc. La versione “alla Casaranese” presenta, oltre gli ingredienti basilari, l’aggiunta del pan grattato fritto, del peperoncino all’aceto e della inconsueta “Carusella” che altro non è che l’infiorescenza della pianta del finocchio, meglio ancora se del finocchietto selvatico che ha in aroma e un sapore molto più intenso e profumato. Nei tempi passati, data la facile reperibilità degli ingredienti, la Pizzaiola veniva considerata il condimento dei poveri. Nelle ricorrenze particolari, molte erano le famiglie che, non potendosi permettere condimenti costosi come salsa di pomodoro o formaggio, si affidavano alla “schinzìa” [scansia] per prendere “do pummitori te pennula, nu buccacciu te chiapperi e caruselle, na cipuddhra, pane tostu crattatu”. Ed ecco pronto il condimento per la pasta della festa. Oggi, invece, si tende a riscoprire questo tradizionale piatto e non è raro incontrare, in particolare nel periodo estivo, tra i viottoli delle campagne, le brave massaie intende a far scorta di capperi e caruselle da mettere sotto sale e tenere a disposizione nelle dispense per la preparazione di gustosi piatti tra cu spicca la “Pizzaiola”. Molti sono gli alimenti che vengono preparati e conditi con essa: nella tradizione casaranese, oltre ad essere un condimento per la pasta, si usa anche per la preparazione di piatti di carni, pesce e cacciagione. Riveste notevole importanza per la preparazione di pizze rustiche, focacce, frise, bruschette e, infine, le tradizionali e gustosissime pitte di patate, pittule e pucce, vero fiore all’occhiello della cucina tipica casaranese.