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dell’Aurora
Pasqua 2022
Castelvetrano
Progetto
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Introduzione:
L’emergenza sanitaria cominciata nel marzo del 2019 ha portato e sta portando ancora
conseguenze molto pesanti anche nei settori del turismo, della cultura, dello spettacolo.
La chiusura al pubblico di musei, cinema, teatri, aree archeologiche, inaccessibili nel
primo lockdown e ora nuovamente in seguito alla seconda ondata generata dal Covid-
19, non rappresenta solo un grave problema dal punto di vista economico, ma impatta
fortemente anche sull’identità di città e territori, sulla socialità, sull’anima potremmo
dire dei luoghi in cui viviamo.
Ed è proprio dalla cultura che noi giovani di Castelvetrano vogliamo ripartire, Che sia
monumento, manifestazione, opera d’arte, costume, luogo, rito.
La parola rito ci sembra arcaica quanto quello che definisce. Cioè una pratica culturale,
una performance se vogliamo, che viene ripetuta con certe regole. La crisi del nuovo
coronavirus ha dimostrato che, più che arcaici, i riti sono qualcosa di ancestrale, una
necessità degli esseri umani che li definisce come tali, la nostra città ha bisogno di quel
rito, vuole manifestarsi attraverso le pratiche che non sono altro che tradizione di quella
comunità
Noi giovani cittadini allora vogliamo portare come quasi un obbligo, avanti una
tradizione, Importante per la nostra città e anche per quelle vicine, una festa a noi tanto
cara che da due anni non ha ricevuto importanza alcuna ovvero la festa dell’Aurora.
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Progetto:
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In qualità di referente giovani della confraternità di. San Giuseppe, è mio piac
È obbiettivo dei giovani della nostra amata Castelvetrano, riportare alla luce gli aspetti
più belli che essa possiede, e che forse per causa di eventi è stato nascosto per decenni.
I nostri studi hanno preso come progetto primario, gli eventi folcloristici tradizionali e
culturali, prendendo in esame, uno degli eventi cardine, ovvero La “la festa di l’Arora”
come si vuol enunciare nel nostro dialetto.
Il nostro intento è quello di spolverare gli usi, modi, e riti che vi erano sino a un 50° fa’.
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limitrofi per la festa.
Dai recenti studi, sino agli anni 80, Come da usanza per la domenica di Pasqua in
Castelvetrano si radunavano intere famiglie da tutta la valle del Belice.
Che di buon mattino percorrevano il corso Vittorio Emanuele, per giungere nell’attuale
piazza Carlo d’Aragona.
Essi con i meravigliosi carretti allestiti la sera prima sfilavano con grande festa,
proclamando canti antichi tradizionali; addosso i vestiti tipici siciliani, Merletti, camice
con manica larga, e gonne variopinte ricamate.
° la banda musicale che accompagnerà tutto l’evento, essa sfilerà per le strade del corso
principale.
° una mostra di fotografie d’epoca dell’evento, allestita nell’androne del teatro
comunale, con la presenza di artigiani che esporranno i manufatti tradizionali della
settimana santa, un esempio sarà “la parma di la zita”.
° Il volo tradizionale di colombe, durante l’incontro eseguito da personale autorizzato.
° pubblicità nei social e non.
Finalità
Il progetto nasce con la consapevolezza che la promozione della “cultura delle tradizioni”
nei giovani e non abbia bisogno di una strategia sistematica di didattica e comunicazione
e di interventi educativi/formativi che vadano al di là della sola trasmissione di
conoscenze. Tali interventi infatti dovrebbero essere in grado di sviluppare, nei giovani e
non, competenze sociali, comportamentali, d’amore verso gli usi i costumi e le tradizioni
della loro città.
In parallelo, il progetto mira a valorizzare un processo turistico di aumento, che porti
anche dal punto di vista economico, ristoro alla città, in questi anni martoriata
dall’indifferenza.
Il turismo la cultura e la trasmissione delle tradizioni gli usi sono capisaldi del nostro
progetto formativo.
Chiediamo allora come cittadini a questa amministrazione di Castelvetrano di prendere
come esame questo nostro esule e piccolo progetto, dell’intento di portare a
compimento non tutti ma almeno alcuni di questi punti.
Con l’obiettivo di una rinascita storico culturale e artistica nella nostra città che ne ha
tanto bisogno.
Dott. In Beni culturali Giuseppe Fontana
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