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GRUPPO AMICI DEL PRESEPE

Monte Porzio Catone

Corso di Tecnica di Costruzione


del

Presepio
www.presepitalia.it

SEGRETERIA : Piazza Duomo 18 - Monte Porzio Catone-00040 - (RM)


LABORATORIO : Via Simone Pomardi - Monte Porzio Catone-00040 - (RM)
Tel. 069447445

Tutto il materiale di questo corso e’ proprietà del


Gruppo Amici del Presepe di Monte Porzio Catone Roma e non può essere
divulgato o copiato senza l’ autorizzazione dello stesso.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 1 - Introduzione


Il natale non è un avvenimento che s’ iscriva nella storia con i consueti caratteri e susciti
manifestazioni di normale cultura.
La persistenza di motivi e la sopravvivenza di consuetudini , dimostrano che il Natale supera
ogni altro avvenimento storico e trascende ogni altro valore umano.
La scenografia del Presepe , la bellezza delle figure non devono mai farci dimenticare che a
Betlemme è nata col Verbo Incarnato , la Verità: quella verità che ci fa liberi.
Questa è la realtà mistica del Natale, al di sopra di ogni colorita leggenda, di ogni commovente
tradizione , di ogni artistica rappresentazione; una realtà soprannaturale , attorno alla quale è
stata possibile la fioritura di leggende e di fantasie , che però non hanno minimamente scalfito
il nucleo teologico e neppure intaccato la pietà devozionale del più luminoso mistero , che la
fede propone, la speranza sollecita e la carità ama.
Piero Bargellini
Questo corso on-line è il risultato dell’impegno e della passione coltivata dal “Gruppo Amici del Presepe di Monte
Porzio Catone” durante gli anni di intensa attività promossa all’interno della realtà
sociale del comune di Monte Porzio Catone.
Un contesto semplice e genuino che ha portato un gruppo di ragazzi allora
adolescenti a sviluppare nel tempo quella che oggi rappresenta una delle attrattive
più attese dalla cittadinanza e da quanti e tanti osservatori esterni che
costantemente ogni anno giungono per visitare il presepe in duomo e l’annessa
mostra per le vie del centro storico.
L’intento è quello di portare alla luce di tutti la conoscenza di modalità e tecniche
per la realizzazione del presepe, utilizzando quello che all’oggi rappresenta lo
strumento principale per la diffusione delle notizie, vale a dire la rete interattiva.

Attraverso tale canale di informazione si vuole promuovere l’attività presepistica al


fine di diffondere sempre più quella che è ed è stata una delle forme espressive
artistiche più importanti nella nostra cultura, nonché uno dei misteri su cui
riflettere della religione cristiana.

Il presepe infatti, quale rappresentazione tridimensionale della natività,


rappresenta non solo l’espressione artistica dello scenario della nascita di Gesù
Cristo, ma è anche un momento di rievocazione storica che ha dato origine e
fondamento alla realtà sociale in cui viviamo.

Il luogo della nascita quindi è il punto centrale su cui focalizzare l’attenzione durante la costruzione del presepe e
rappresenta il punto centrale per lo sviluppo di tutta l’opera.

Gli evangelisti Luca e Matteo furono i primi a descrivere la Natività. Nei loro brani c’è già tutta la sacra
rappresentazione che a partire dal medioevo prenderà il nome latino di praesepium ovvero recinto chiuso,
mangiatoia. Si narra infatti della umile nascita di Gesù come riporta Luca “in una mangiatoia perché non c’era per essi
posto nell’albergo” (Ev., 2,7) dell’annunzio dato ai pastori, dei magi venuti da oriente seguendo la stella per adorare il
Bambino che i prodigi del cielo annunciano già re.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 2 - Introduzione


Non è un caso che la ricerca dell’alloggio di Giuseppe e Maria si sia vanificata, ma è pura volontà del Signore Dio a far
si che suo Figlio sia nato in un contesto povero e semplice, proprio perché il messaggio possa partire dalla natura più
semplice e pervenire così ad ogni livello di astrazione sociale.

Questo avvenimento così familiare e umano se da un lato colpisce la fantasia dei paleocristiani rendendo loro meno
oscuro il mistero di un Dio che si fa uomo, dall’altro li sollecita a rimarcare gli aspetti trascendenti quali la divinità
dell’infante e la verginità di Maria. Così si spiegano le effigi parietali del III secolo nel cimitero di S. Agnese e nelle
catacombe di Pietro e Marcellino e di Domitilla in Roma che ci mostrano una Natività e l’adorazione dei Magi, ai quali
il vangelo apocrifo armeno assegna i nomi di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, ma soprattutto si caricano di
significati allegorici i personaggi dei quali si va arricchendo l’originale iconografia: il bue e l’asino, aggiunti da Origene,
interprete delle profezie di Abacuc e Isaia, divengono simboli del popolo ebreo e dei pagani; i Magi il cui numero di
tre, fissato da S. Leone Magno, ne permette una duplice interpretazione, quali rappresentanti delle tre età dell’uomo:
gioventù, maturità e vecchiaia e delle tre razze in cui si divide l’umanità, la semita, la giapetica e la camita secondo il
racconto biblico; gli angeli, esempi di creature superiori; i pastori come l’umanità da redimere e infine Maria e
Giuseppe rappresentati a partire dal XIII secolo, in atteggiamento di adorazione proprio per sottolineare la regalità
del nascituro. Anche i doni dei Magi sono interpretati con riferimento alla duplice natura di Gesù e alla sua regalità:
l’incenso, per la sua Divinità, la mirra, per il suo essere uomo, l’oro perché dono riservato ai re. A partire dal IV secolo
la Natività diviene uno dei temi dominanti dell’arte religiosa e in questa produzione spiccano per valore artistico: la
natività e l’adorazione dei magi del dittico a cinque parti in avorio e pietre preziose del V secolo che si ammira nel
Duomo di Milano e i mosaici della Cappella Palatina a Palermo, del Battistero di S. Maria a Venezia e delle Basiliche di
S. Maria Maggiore e S. Maria in Trastevere a Roma. In queste opere dove si fa evidente l’influsso orientale, l’ambiente
descritto è la grotta, che in quei tempi si utilizzava per il ricovero degli animali, con gli angeli annuncianti mentre
Maria e Giuseppe sono raffigurati in atteggiamento ieratico simili a divinità o, in antitesi, come soggetti secondari
quasi estranei all’evento rappresentato. Dal secolo XIV la Natività è affidata all’estro figurativo degli artisti più famosi
che si cimentano in affreschi, pitture, sculture, ceramiche, argenti, avori e vetrate che impreziosiscono le chiese e le
dimore della nobiltà o di facoltosi committenti dell’intera Europa, valgano per tutti i nomi di Giotto, Filippo Lippi,
Piero della Francesca, il Perugino, Dürer, Rembrandt, Poussin, Zurbaran, Murillo, Correggio, Rubens e tanti altri.

Il presepio come lo vediamo rappresentare ancor oggi nasce secondo la tradizione dal desiderio di San Francesco di
far rivivere in uno scenario naturale la nascita di Betlemme coinvolgendo il popolo nella rievocazione che ebbe luogo
a Greccio la notte di Natale del 1223, episodio rappresentato poi magistralmente da Giotto nell’affresco della Basilica
Superiore di Assisi.

Primo esempio di presepe inanimato è invece quello che Arnolfo di Carnbio scolpirà nel legno nel 1280 e del quale
oggi si conservano le statue residue nella cripta della Cappella
Sistina di S. Maria Maggiore in Roma. Da allora e fino alla metà
del 1400 gli artisti producono statue di legno o terracotta che
sistemano davanti a una pittura riproducente un paesaggio come
sfondo alla scena della Natività, il tutto collocato all’interno delle
chiese. Culla di tale attività artistica fu la Toscana ma ben presto
il presepe si diffuse nel regno di Napoli ad opera di Carlo III di
Borbone e nel resto degli Stati italiani.

Nel ‘600 e ‘700 gli artisti napoletani danno alla sacra


rappresentazione un’impronta naturalistica inserendo la Natività
nel paesaggio campano ricostruito in scorci di vita che vedono
personaggi della nobillà, della borghesia e del popolo còlti nelle
loro occupazioni giornaliere o nei momenti di svago, nelle taverne a banchettare o impegnati in balli e serenate.
Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 3 - Introduzione
Ulteriore novità è la trasformazione delle statue in manichini di legno con arti in fil di ferro, per dare movimento,
abbigliati con vesti di stoffe più o meno ricche, adornati con monili e muniti degli strumenti di lavoro tipici dei
mestieri dell’epoca e tutti riprodotti con esattezza anche nei minimi particolari. A tali fastose composizioni davano il
loro contributo artigiani vari e lavoranti delle stesse corti regie o la nobiltà, come attestano gli splendidi abiti ricamati
che indossano i Re Magi o altri personaggi di spicco, spesso tessuti negli opifici reali di S. Lencio. In questo periodo si
distinguono anche gli artisti di Genova e quelli siciliani che, fatta eccezione per i siracusani che usano la cera, si
ispirano sia per i materiali che per il realismo scenico, alla tradizione napoletana. Sempre nel ‘700 si diffonde il
presepio meccanico o di movimento che ha un illustre predecessore in quello costruito da Hans Schlottheim nel 1588
per Cristiano I di Sassonia.

La diffusione a livello popolare si realizza pienamente nel secolo scorso quando ogni famiglia in occasione del Natale
costruisce un presepe riproducendo la Natività secondo i canoni tradizionali con materiali - statuine in gesso o
terracotta, carta pesta e altro - forniti da un fiorente artigianato. A Roma le famiglie importanti per censo e ricchezza
gareggiavano tra loro nel costruire i presepi più imponenti, ambientati nella stessa città o nella campagna romana,
che permettevano di visitare ai concittadini e ai turisti. Famosi quello della famiglia Forti posti sulla sommità della
Torre degli Anguillara, o della famiglia Buttarelli in via De’ Genovesi riproducente Greccio e la caverna usata da S.
Francesco o quello di Padre Bonelli nel Portico della Chiesa dei Santi XII Apostoli, parzialmente meccanico con la
ricostruzione del lago di Tiberiade solcato dalle barche e delle città di Gerusalemme e Betlemme.

Oggi dopo l’affievolirsi della tradizione causata anche dall’introduzione dell’albero di Natale, il presepe è tornato a
fiorire grazie all’impegno di religiosi e privati che con associazioni come quella degli amici del presepe, Musei tipo il
Brembo di Dalmine vicino Bergamo, Mostre, come quella degli amici del Presepe di Monte Porzio Catone,
rappresentazioni dal vivo come quelle di Rivisondoli in Abruzzo o Revine nel Veneto e soprattutto gli artigiani
napoletani e siciliani in special modo, eredi delle scuole presepiali del passato, hanno ricondotto nelle case e nelle
piazze d’Italia la Natività e tutti i personaggi della simbologia cristiana.

Dopo questa panoramica storica, che a grandi linee giustifica la nascita e la diffusione del presepe, presentiamo la
struttura del corso volto alla promozione di una attività genuina e pura in stretta connessione con la spiritualità.

Le tecniche ed i consigli sono di natura molto pratica e sono stati descritti nelle seguenti sezioni:

- Materiali ed attrezzature

- Preparazione della struttura

- Progettazione – stili - bozzetto

- Prospettiva

- Strutture architettoniche

- Rocce

- Montagne e sfondo

- Colorazione

- Vegetazione

- Stampi
Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 4 - Introduzione
- Accessori e finiture

- Acqua nel presepe

- Effetti Speciali

Vi ringraziamo se vorrete consigliare ed integrare questo materiale e utilizzarlo sempre nel


rispetto dello scopo per cui è stato realizzato che è quello della diffusione dell’ arte
presepilae.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 5 - Introduzione


GRUPPO AMICI DEL PRESEPE
Monte Porzio Catone
www.presepitalia.it
Corso Presepistico on-line

PROGETTAZIONE DEL PRESEPIO


Indice
Indice .................................................................................................................................................................................. 1

– Paesaggio e figure nel presepe, loro rapporto e composizione, un doverosa riflessione .......................................... 2

– Progettazione. ............................................................................................................................................................. 4

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 1- PROGETTAZIONE


– Paesaggio e figure nel presepe, loro rapporto e composizione, un doverosa riflessione

Il presepio è costituito da sculture a tutto tondo (figure, statue) che rievocano l’ evento della natività, disposti in un
paesaggio più o meno complesso.
Ciò dà luogo alla tipica situazione in cui il paesaggio rappresenta lo sfondo o si incontra nel contesto di un tema in cui
i personaggi , e quindi le figure che li rappresentano, sono l’ oggetto principale e assumono grande importanza
iconografica.
Nel presepio la Natività, soggetto principale , è fortemente caratterizzata dalla presenza dei protagonisti.
La nostra capacità di rendere un evento nodale per mezzo di pochi personaggi , deve quindi essere tale da mettere
assolutamente a fuoco i protagonisti della scena con vedute che li esaltino, attraverso la ricostruzione d’ ambienti che
consentano la comunicazione di sentimenti , ambienti ricchi di particolari tutti espressivi , significativi e tali da
catturare le emozioni di chi osserva , da comunicare elevati contenuti e da sollecitare riflessioni nei visitatori posti di
fronte ad un tema molto impegnativo: la scena della Natività dovrebbe, infatti, educare alla fede, alla devozione ,
ricordando contenuti fondamentali della religione cristiana.
Il presepio non deve essere il pretesto per interpretare un paesaggio o un contesto architettonico in modo teatrale e
melodrammatico fine a se stesso, caratterizzato da ossessionante attenzione ai particolari per enfatizzare appunto la
teatralità , con lo scopo non di creare emozioni , ma di riempire gli spazi e dare risalto ad una certa manualità , con i
protagonisti delle scene che , sovrastate dall’ opera architettonica sono utilizzati come elemento aneddotico.
Non bisogna assolutamente ridurre il presepio a puro modellismo e a vanto delle proprie capacità tecniche e
artistiche.
Si può, senza smentita , affermare che figure e scene prive di legame armonico con il paesaggio danno sempre luogo a
quadri anonimi , inefficaci e freddi , stereotipi che perdono espressività e originalità.
Quanto detto , corpo di argomentazioni condivise anche da una vasta bibliografia, non deve indurre a pensare che la
scelta del paesaggio dove ambientare la Natività sia pressoché impossibile : la realtà che ci circonda è fonte di
continui suggerimenti e ambientazioni.
Sarà sufficiente evitare che la nostra fantasia e la nostra creatività siano guidate dalla volontà di ostentare
melodrammatiche ma aride composizioni architettoniche ed invece siano educate e sorrette da gradevoli
approfondimenti intellettuali , consentiti dall’ esame del lavoro fatto dal mondo accademico sul rapporto appunto,
tra paesaggio e personaggi protagonisti delle scene rappresentate.
Una quieta riservatezza ben si addice ad una scena quale la venuta al mondo di un bimbo!
Scene e protagonisti delle stesse richiedono , quindi , non un paesaggio casuale ma il paesaggio con in quale
stabiliscano il più armonico rapporto, frutto di una adeguata e convinta ricerca senza timore che tale approccio possa
portare a ripetizioni seriali.
Paesaggi armoniosamente rapportati alla scena ed ai protagonisti della Natività , sono infatti in numero illimitato.
All’ interno del paesaggio le figure devono adattarsi allo spazio che occupano e la loro presenza si fa notare a seconda
del piano e del luogo ove vengono collocate e del modo con il quale il paesaggio è realizzato.
Alle figure si può togliere protagonismo , fare in modo che lo stesso sia condiviso con tutto ciò che lo circonda o ,
come auspicabile per i protagonisti della Natività, farle spiccare tra i vari piani del paesaggio.
Protagonista del Presepio è la Natività e non l’ ambiente nel quale è collocata.
Necessario pure un armonioso rapporto tra l’ altezza delle figure e l’ estensione del paesaggio del Presepio. Figure di
piccole dimensioni collocate in paesaggi estesi possono essere sommerse fino ad essere sovrastate dagli stessi,
perdere qualsiasi forma di protagonismo e con questa la capacità di trasmettere alcunché.
I vari elementi del paesaggio e le figure che lo animano , osservati dal boccascena , devono dare luogo ad un euforico
ed equilibrato effetto visivo conseguibile operando attentamente con la cosiddetta composizione degli stessi.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 2- PROGETTAZIONE


La composizione non è che l’ arte, la capacità di disporre i vari elementi che costituiscono il Presepio non in modo
casuale, ma in modo da formare un complesso equilibrato ed armonico.
Risultati che si possono conseguire ripartendo gli spazi secondo gli schemi
della sezione aurea che consentono appunto insiemi equilibrati ed
armoniosi.
Questo aspetto , del tutto disatteso nella progettazione e realizzazione
del Presepio, non presenta particolari difficoltà ed è capace di
interessantissimi esiti , anche se paragonati ad effetti prospettici che
necessitano di conoscenze teoriche ed abilità manuali raramente
presenti.
Apprendimenti teorici ed attitudini manuali non sono vincolanti , invece,
per la ricerca dell’ equilibrio tra le figure, i personaggi e il loro contesto, la
loro cornice paesaggistica secondo gli schemi della sezione aurea che si
riescono facilmente a realizzare in modo intuitivo, fatte ovviamente salve
le essenziali ma elementari attinenti cognizioni. Anche la disposizione dei
protagonisti della scena secondo schemi geometrici può risultare più
gradevole rispetto ad una
collocazione fortuita.
Meglio di qualsiasi descrizione,
un disegno, una raffigurazione,
guideranno l’ occhio ad
individuare i concetti citati
quali appunto l’ equilibrio
compositivo piuttosto che lo
schema dispositivo di una
scena ed aiuteranno a
costruirsi un bagaglio visivo e di
conoscenze che starà alla base
di una migliore progettazione
del Presepio , di un Presepio
che sia capace di elevare e
coinvolgere emotivamente gli
eventuali visitatori.
Per quanto possa essere complesso il paesaggio “il tema principale deve essere sempre al centro dell’ attenzione” e se
le figure , come ovvio lo interpretano e lo illustrano è appropriato che le linee schematiche principali del paesaggio
convergano verso di esse.
Insieme ad effetti prospettici, mai esasperati , queste linee , non si
propongono solo di creare degli spazi illusori ampliando le dimensioni del
piano del Presepio , ma di indirizzare lo sguardo del visitatore ,
conferendo protagonismo al soggetto del Presepio: la scena della
Natività.
Si potrebbe pensare anche di creare questo apparente punto di
convergenza, che assumerà la valenza di un punto di fuga, collocandolo a
ridosso della Natività.
Questo servirà al visitatore per porsi nel corretto punto di osservazione,
con garbata insistenza, per intuire e indagare i significati sottesi e non
essere solo assorto nel paesaggio , pregevole , concreto , indispensabile ,

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 3- PROGETTAZIONE


ma semplicemente supporto ambientale per la stessa. (Articolo di Aldo Angioletti tratto dal “Il Presepio” Gennaio-
Marzo 2010)

– Progettazione.

Il primo passo da compiere nella costruzione del presepe è quello di dar sfogo alla propria fantasia attraverso il
progetto, che prevede la realizzazione di quello che viene definito bozzetto, ovvero un disegno (schizzo grafico) che
materializzi l’idea che si ha in mente e che tenga conto delle principali strutture che si vogliono creare.
Detto bozzetto, che non deve necessariamente essere di buona qualità artistica, serve per sfruttare al meglio lo
spazio di cui si dispone e per la scelta dello stile da rappresentare.
Generalmente gli stili più comuni che vengono riprodotti e che rientrano pienamente nella nostra tradizione sono il
così detto stile popolare e quello arabo-palestinese.
Lo stile popolare vede la riproduzione di ambienti naturali occidentali, ossia di edifici tipici della nostra cultura,
corredati da tetti con tegole, muri con intonaci più lavorati, arredi interni e rappresentazioni di lavori tipici dei nostri
luoghi con botteghe e cantine, nonché la vegetazione tipica mediterranea.
Differentemente gli ambienti arabo-palestinesi sono più semplici e meno fastosi negli arricchimenti, con case più
semplici e natura meno verdeggiante, corredata dalla presenza di terreni rocciosi ed aridi e da una vegetazione più
scarsa e tipica di quei luoghi.
Questi due che sono a grandi linee gli stili
principe del presepe, possono comunque
essere modificati a piacere, inserendo
magari elementi dei due stili nello stesso
contesto, facendo comunque la dovuta
attenzione a non creare scenari tanto
misti da non essere compatibili,
rispettando cioè usi e costumi delle
diverse culture.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 4- PROGETTAZIONE


Gli esempi a lato sono semplici bozzetti
ricavati dall’ osservazione di spunti reali. Tali
disegni son utilissimi per avere una idea
completa del progetto che si vuole
realizzare.

Esempi di bozzetto di case in stile popolare e


arabo

Il bozzetto può essere anche molto


rifinito e assumere anche carattere
artistico. Comunque il suo sviluppo
è di fondamentale importanza per
la riuscita del progetto.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 5- PROGETTAZIONE


Ma torniamo al progetto vero e proprio. Abbiamo detto che deve essere fatto in funzione dello spazio di cui si
dispone, in considerazione dell’ambientazione che si vuole riprodurre e delle proporzioni che dobbiamo
armoniosamente mantenere.
Oltre al bozzetto ,che deve essere prodotto sempre in funzione del punto di vista dell’osservatore, risulterà molto
utile disegnare una pianta, in modo da avere anche una visione dall’alto del progetto e, se necessario, dividere il
presepe in diversi piani che facilitino la lavorazione e lo spostamento delle parti, specie se si sta facendo un lavoro di
grandi dimensioni.

Esempi di bozzetto di un presepe con la pianta del piano di alloggio

E’ determinante per la riuscita dell’opera decidere da quale visuale i visitatori potranno ammirare il presepe una volta
finito ed è da quel punto che passo dopo passo si procederà nella costruzione, in maniera tale da curare con
attenzione il lavoro, escludendo la fattura di parti non visibili e l’inserimento di particolari degni di rilievo nelle parti a
maggior vista. L’attenzione alla visuale consentirà inoltre l’applicazioni di illusioni e quant’altro si renda utile per
camuffare le parti meno belle o non realizzate.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 6- PROGETTAZIONE


La parte strutturale dalla quale il presepe viene visto si
chiama boccascena e come in un teatro è l’apertura
dello scenario dalla quale lo spettatore è obbligato a
vedere lo spettacolo.
Questo serve appunto per creare l’illusione al visitatore
di essere di fronte ad una finestra che si affaccia su un
paesaggio e che ne obblighi la veduta secondo il punto
di vista dell’ideatore.
Il visitatore deve avere la sensazione di stare ad
osservare un qualcosa che sia simile al vero che lo
colpisca a fondo e susciti emozione e faccia in modo
che la sua attenzione sia catturata dalla scena della Natività.
Per questo motivo la linea di orizzonte del presepe deve essere all’ altezza degli occhi del visitatore.
Il nostro progetto deve comprendere quindi anche la
realizzazione del boccascena (o cornice) che sarà parte
integrante dello stesso presepe. Può essere creato per
esempio un arco o un’apertura opportunamente progettata
e disegnata, oppure potrebbe essere sostituita con una
cornice o addirittura realizzare il boccascena con un
addobbo di stoffa opportuno.

Il boccascena trova utilità anche per coprire o attenuare


la luce esterna in maniera tale da avere maggior risalto
negli effetti interni, specie se creati con l’illuminazione.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 7- PROGETTAZIONE


Esempi di realizzazione di boccascena di grandi
dimensioni

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 8- PROGETTAZIONE


Nella foto precedente un esempio
di realizzazione di un boccascena
che fa parte integrante della scena
presepiale , in questo caso un
chiostro.

Concludiamo questa parte ricordando che non è necessario che il bozzetto


contenga i particolari che saranno oggetto di arricchimento nel corso del
lavoro e che troveranno la loro collocazione man mano che si procede nella
realizzazione, anche perché l’idea originaria non deve essere statuale, ma deve
garantire il continuo sfogo della fantasia.

Il nostro interesse è quello di far comprendere che occorre mettersi a tavolino per decidere le modalità di
realizzazione , preoccupandosi maggiormente di porre l’ attenzione sull’ armonia tra paesaggio e personaggi e scena
della Natività.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 9- PROGETTAZIONE


Vi mostriamo in queste foto alcuni esempi di boccascena di tipo particolare in cui si
nota la rifinitura con un addobbo.

Nel progetto occorre, dal punto


di vista tecnico, considerare
infine gli eventuali altri
accorgimenti come il posizionamento delle luci, la creazione , per
esempio, di un fiume o altro che possa arricchire l’ opera. Questo
lavoro è utile per avere una idea totale delle necessità che tale
lavoro comporta, compreso il trasporto, il montaggio e lo
smontaggio. Nella figura un esempio di divisione dei piani del
presepe in cui si nota anche lo studio necessario per il
posizionamento delle luci e degli attacchi di corrente.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 10- PROGETTAZIONE


Ricordarsi che il paesaggio ricalca sempre lo stile scelto, per far si che ci sia coerenza tra i vari elementi e armonia tra i
personaggi e l’ ambiente.
Altri esempi di bozzetti del presepe di tipo
palestinese

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 11- PROGETTAZIONE


Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 12- PROGETTAZIONE
Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 13- PROGETTAZIONE
Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 14- PROGETTAZIONE
Vi presentiamo un esempio di progettazione e realizzazione che troverete nel proseguimento delle lezioni ,
soprattutto quelle dedicate alle architetture. Dal bozzetto si passa alla realizzazione con il posizionamento delle
sagome delle case e delle strutture rocciose, le strade i muretti.
Tutte le parti devono essere facilmente ispezionabili per il lavoro, significa che si possono realizzare isolate dalla base
di lavoro del presepe in modo che si possano modificare con comodità durante tutto il percorso lavorativo.

Questo è utilissimo per spostare e


modificare per avere il migliore risultato
possibile.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 15- PROGETTAZIONE


Base Strutture

Base del Presepe

Diverse parti della base del presepe

Come si evince dalla figura tutta la struttura è modulare e smontabile, il legame tra le varie parti, se necessario, va
fatto quasi al termine del lavoro con collanti e viti, comunque rimane sempre smontabile in caso di necessità.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 16- PROGETTAZIONE


GRUPPO AMICI DEL PRESEPE
Monte Porzio Catone
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Corso Presepistico on-line

LA PROSPETTIVA

Indice
Indice .................................................................................................................................................................................. 1

-Cenni sulla prospettiva e rispetto delle proporzioni. ........................................................................................................ 2

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 1-PROSPETTIVA


-Cenni sulla prospettiva e rispetto delle proporzioni.

La realizzazione del presepe deve tener conto delle proporzioni tra gli oggetti da inserire, sia delle strutture che dei
personaggi, che devono necessariamente rispettare la considerazione della realtà.

Tale attenzione è importante per poter avere la corretta visione delle cose immaginate in funzione di ciò che l’occhio
umano è abituato a vedere.

La figura che segue mostra la così detta scala di S.Antonio. Questo strumento serve per decidere quali dimensioni
devono avere le strutture, comprese porte, finestre ed alberi in relazione alla grandezza dei personaggi che si
vogliono utilizzare.

Altezza Statua
cm 12

Altezza Secchio da
realizzare cm 3.0

Altezza Secchio Altezza Persona cm 165


Reale cm 40

La scala di S. Antonio consente di fare una proporzione corretta tra gli oggetti che si vogliono inserire nel presepe e la
realtà. Essa è costituita di un piano cartesiano sul cui asse delle ascisse (orizzontale) si riportano le misure in metri o
centimetri reali e sulle ordinate (asse verticale) le misure in centimetri dei personaggi di cui si dispone, per stabilire
poi la misura degli oggetti che andremo a realizzare. Questo fa si che la misura della statuina di cui si dispone vada a
trovare il corrispettivo valore dell’altezza reale di una persona, in maniera tale da poter tracciare la retta che
dall’origine degli assi attraversi il punto trovato (nella figura sopra “A” - retta tratteggiata di colore blu). La retta è la
scala di cui bisogna tener conto, infatti conoscendo il valore reale di un oggetto e proiettandolo dal proprio punto di
valore numerico sulle ascisse fino alla retta, si trova subito il corrispondente valore sull’asse delle ordinate, che
ripetiamo rappresenta la misura dell’oggetto da realizzare.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 2-PROSPETTIVA


L’esempio riportato nella figura precedente è evidenziato con tratteggio rosso e mostra che in una scala creata con
statuine di 12 cm circa , corrispondenti all’altezza media di una persona di 160 cm, un secchio che nella realtà misura
40 cm, nel nostro presepe dovrà essere di circa 3 cm.

Bisogna quindi far si che detta proporzione si conservi per tutto il corso del lavoro, tenendo conto comunque della
prospettiva, ovvero delle dimensioni che gli oggetti assumono nella realtà osservata. Questo per dire che più ci si
sposta dall’occhio dell’osservatore verso l’orizzonte e più un oggetto delle stesse dimensioni apparirà più piccolo.

Nella foto seguente il personaggio che abbiamo acquistato è alto cm 20, nella realtà una donna di media statura sarà
alta circa cm 160.

Allora dividiamo i 20 cm in 16 parti (a partire dalla misura reale di cm 160 scelta per comodità). Il nostro scopo è
quello di ricavare a quanti cm equivale un metro reale nel presepe, utilizzando una opportuna proporzione.

La parte che si ricava è 1.25 cm (cm 20 /16), se la persona era alta nella realtà 170 cm si divideva per 17 e cosi’ via. La
scelta dell’ altezza del personaggio nella realtà e’ una scelta di convenzione. Solitamente l’ altezza media è 160 cm.

Una volta scelto questo e trovata la divisione elementare, in questo caso 1.25 cm, se moltiplichiamo per 10 abbiamo il
nostro metro in scala al personaggio.(il calcolo che abbiamo fatto è quello per trovare a quanto equivalgono 10 cm
reali nel nostro presepe dividendo i 20 cm per 16, ricordiamo che i 20 cm corrispondevano a 160 cm nella realtà
infatti se dividiamo 160 per 16 abbiamo 10 cm reali)

Nell’ esempio mostrato il metro misura 12.5 cm. Se lo disegniamo su un listello di legno, per esempio, potremo
utilizzarlo come un metro in miniatura e proporzionare tutto in base a questo. Una porta nella realtà sarà alta circa 2
metri, un tavolo 80 cm, una piano di un casa circa 3 metri, una albero circa 8-10 metri.

16 (cm 20)

15

14

13
Altezza reale cm 160
12

Presepe cm 20 11

10
12.5 cm che nella realtà sono
9

8 100 cm cioè un metro

1
cm 1,25 (equivalente a cm
20 diviso 16 parti)

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 3-PROSPETTIVA


Presepe cm 28
Presepe cm 18

Presepe cm 21.2

Presepe cm 8.5

Il disegno precedente mostra una applicazione delle regole suddette. Considerando il personaggio alto 18 cm e nella
realtà supponendo che sia alto circa cm 170 , allora un tavolo alto circa 80 cm sarà nel presepe alto cm 8.5, abbiamo
utilizzato la proporzione come nella tabella seguente.

Il metodo e’ sempre lo stesso e equivale a dividere i 18 cm (altezza statua nel presepe) in 17 parti (equivalente a 170
cm /10), il segmento che si ottiene (1.1 cm ) equivale nella realtà a 10 cm (reali) moltiplicato per 10 si ottiene il nostro
metro (realtà: cm 100 presepe: cm 10.1 la proporzione è circa 10:1 cioè un centimetro nel presepe equivale a 100 cm
reali).

La proporzione si ricava ancora una volta come segue:

170 (altezza persona reale) : 18 (altezza personaggio presepe) = 100 (1 metro reale ): x (metro presepe)

x = 10.5

Questo significa che 10.5 cm (nel presepe ) equivalgono a 1 metro reale.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 4-PROSPETTIVA


Per comodità, i presepi di grandi dimensioni vengono divisi in più piani che rappresentano idealmente la visione
naturale osservata e sui quali è possibile costruire più adeguate scale di S. Antonio.

I piani del presepe avranno degli scopi diversi. (nel caso suddetto vi mostriamo solo un esempio)

1. PRIMO PIANO: Solitamente Capanna o Grotta della Natività (in evidenza), personaggi con dimensioni
maggiori.

2. SECONDO PIANO: Borgo e case con personaggi a scalare rispetto al primo piano

3. TERZO PIANO : Sfondo con le montagne.

La divisione dei piani, utile anche per facilitare il


lavoro in presepi di grandi dimensioni

Per rispettare le proporzioni e la prospettiva si possono utilizzare


anche le equazioni matematiche.

Facciamo un esempio:

- Consideriamo dei personaggi alti 30 cm e si deve costruire un tavolo


proporzionato, non si deve far altro che rispettare la seguente
operazione: 170:30=80:X dove 170 è l'altezza media di una persona, 30
è la misura delle nostre statue, 80 è l'altezza reale di un tavolo e X è
l'incognita di cui bisogna trovare il valore. Sviluppando la proporzione
abbiamo: X = 30 x 80 : 170 ovvero 2.400 : 170 = 14,11.

Abbiamo, in questo modo, stabilito che l'altezza del tavolo dovrà essere di circa 14 cm. Sviluppando di volta in volta le
varie proporzioni, avremo la certezza di rispettare il giusto equilibrio di tutta la scenografia.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 5-PROSPETTIVA


Vi riportiamo una tabella con alcune proporzioni già calcolate.

Misura
reale cm. Altezza delle statue in cm.

4 6 8 10 12 15 18 20 30

10 0,2 0,4 0,5 0,6 0,7 0,9 1,1 1,2 1,8


20 0,5 0,7 0,9 1,2 1,4 1,8 2,1 2,4 3,6
30 0,7 1,1 1,4 1,8 2,1 2,6 3,2 3,5 5,2
40 0,9 1,4 1,9 2,4 2,8 3,5 4,2 4,7 7
50 1,2 1,8 2,4 2,9 3,5 4,4 5,3 5,9 8,8
60 1,4 2,1 2,8 3,5 4,2 5,3 6,4 7,1 10,6
70 1,6 2,5 3,3 4,1 4,9 6,2 7,4 8,2 12,3
80 1,9 2,8 3,8 4,7 5,6 7,1 8,5 9,4 14,2
90 2,1 3,2 4,2 5,3 6,4 7,9 9,5 10,6 15,8
100 2,4 3,5 4,6 5,9 7,1 8,8 10,6 11,8 17,6
110 2,6 3,9 5,2 6,5 7,8 9,7 11,,,6 12,9 19,4
120 2,8 4,2 5,6 7,1 8,5 10,6 12,7 14,1 21,2
130 3,1 4,6 6,1 7,6 9,2 11,5 13,8 15,3 23
140 3,3 4,9 6,6 8,2 9,9 12,4 14,8 16,5 24,8
150 3,5 5,3 7,1 8,8 10,6 13,2 15,9 17,6 26,4
160 3,8 5,6 7,5 9,4 11,3 14,1 16,9 18,6 28,2
170 4 6 8 10 12 15 18 20 30
180 4,2 6,4 8,5 10,6 12,7 15,9 19,1 21,2 31,8
190 4,5 6,7 8,9 11,2 13,4 16,8 20,1 22,4 33,6
200 4,7 7,1 9,4 11,8 14,1 17,6 21,2 23,5 35,2
Un esempio di Tabella della proporzioni

Il discorso vale ovviamente anche per gli animali, gli accessori, la vegetazione, in relazione ai diversi piani prospettici
che compongono il Presepe.

Come dicevamo per comodità si può disporre di un listello di legno in cui riportiamo un nostro metro proporzionato;
nell’ esempio che segue è rappresentato un metro per una statua di 15 cm, ovvero lungo 8.8 cm (avendolo calcolato
con le regole suddette 15 [altezza statua] / 17 [altezza reale cm 170/10] = 0.88 cm, 0.88 *10 ).

Il listello è stato diviso in 10 parti uguali [larghezza 0.88 cm](che simulano distanze che nella realtà sono di 10 cm).

Esso verrà utilizzato per la costruzione di tutte le strutture e sarà il riferimento principale per proporzionare il ogni
elemento.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 6-PROSPETTIVA


Se un tavolo è alto un metro nella realtà , allora prendiamo 10 parti del nostro piccolo metro (in questo caso 8.8 cm ),
se una porta è alta due metri allora prenderemo 20 parti del metro (in questo caso 8.8 *2 = 17.6 cm) e così via.

Per il nostro personaggio che è alto in realtà 170 cm 0.88 (segmento elementare) * 17 = cm 15 la misura che abbiamo
effettivamente nel presepe.

Abbiamo utilizzato la proporzione 170 (altezza reale) : 15 (altezza personaggio) = 10 (cm) : 0.88 perché 10 cm
equivalgono,nel metro del nostro presepe, a 0.88 cm.

Ricapitolando ancora una volta per questo esempio calcoliamo la proporzione:

170 (altezza persona reale) : 15 (altezza personaggio presepe) = 100 (1 metro reale ): x (metro presepe)

x = 8.8

Questa formula dice che 170 cm (reali) stanno all’ altezza del personaggio del presepe (15 cm) come 100 cm (1
metro reale) sta alla lunghezza del metro nel presepe.

Questo significa che 8.8 cm (nel presepe ) equivalgono a 1 metro reale e il segmento elementare

(8.8 / 10 = 0.88 ) 0.88 equivale a 10 cm nella realtà.

La formula generale per ricavare la lunghezza del metro nel presepe è:

[altezza persona reale] : [altezza statua presepe] = 100 (1 metro reale ): x (metro presepe)

Dobbiamo solo scegliere quanto alta è una persona nella realtà in quanto l’ altezza del personaggio la conosciamo
e otteniamo la lughezza del metro [x].

Basterà conoscere la misura reale e riportarla in miniatura con il nostro metro.

Esempio di un listello metrico realizzato per


statuine da cm. 14/15.
0.88cm

8.8 cm (100 cm reale)

Dopo l’illustrazione degli strumenti utili per il rispetto delle proporzioni, è bene dare qualche accenno al concetto
della prospettiva.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 7-PROSPETTIVA


Definiamo prospettiva (geometrica) la rappresentazione di una figura tridimensionale su di un piano (o superficie
bidimensionale) da un certo punto di vista, in modo che osservandola si riceva la stessa impressione dell’occhio
umano nella visione reale di quella figura.

Tale sistema di raffigurare attraverso il disegno la profondità dello spazio e renderlo simile a quello osservato, fu ed è
tuttora oggetto di studi e ricerche che si sono sviluppati in campo artistico ed architettonico.

Primo fra tutti ad interessarsi della corretta costruzione prospettica fu l’architetto fiorentino Brunelleschi, che nel XV
secolo dettò la regola per cui tutte le linee di profondità convergono in un punto di fuga unificato od in due punti di
fuga per la prospettiva di tipo bifocale. Questi principi furono fissati ed illustrati più accuratamente da Leon Battista
Alberti ed applicati poi da tutti i maestri che seguirono nella storia.

La prospettiva ha visto numerose applicazioni specie in campo artistico ed architettonico, tanto da creare più modi
per essere descritta. Essa infatti, a seconda della visuale da cui la si vede e la si interpreta assume diverse
nomenclature.

Si sente parlare di prospettiva lineare, a quadro verticale, a quadro inclinato, accidentale, centrale, solida e così via, a
seconda del punto di osservazione o punto di vista e del punto di origine ove convergono tutte le linee all’orizzonte.
Sono infatti questi i due elementi fondamentali della prospettiva, ovvero il piano di proiezione o punto di vista
dell’osservatore detto anche quadro ed il punto O di origine, non appartenente al piano detto centro di proiezione.

Generalmente, nella costruzione del presepe si fa riferimento alla prospettiva di tipo lineare, ovvero quella che
converge semplicemente tutte le linee su di un punto proiettato a distanza nello spazio detto “punto di fuga” o su
due punti di fuga posizionati alla stessa altezza e sullo stesso piano nella profondità.

Esempio di visione del presepe dalla visuale del


visitatore e relativa prospettiva

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Posizionato il punto di fuga, con l’aiuto di un filo fissato ad un punto fermo a distanza (fuga), generalmente calcolato
al DOPPIO della lunghezza del piano di lavoro, bisogna far convergere le linee delle strutture sulla retta che conduce
al punto di fuga.

L’orizzonte deve essere all’altezza degli occhi dell’osservatore ed il punto di fuga deve quindi essere posizionato
all’altezza dell’occhio del personaggio del presepe e del visitatore che in teoria devono coincidere.

La prospettiva lineare. Le linee convergono


verso il punto di fuga

Punto di fuga

Sul punto di fuga si fissa un filo per segnare le sagome , da notare che la
prospettiva riguarda anche il terreno che risulta in salita.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 9-PROSPETTIVA


Sul punto di fuga si fissa un filo per segnare le sagome , da notare che la
prospettiva riguarda anche il terreno che risulta in salita.

La sagoma della casa deve essere tagliata seguendo le linee della prospettiva
quindi si usa il filo per segnare l’ altezza del tetto delle finestre e delle porte.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 10-PROSPETTIVA


La sagoma della casa dopo il taglio, abbiamo usato una sagoma di cartone che deve essere il
primo passo del lavoro prima di passare al poliuretano o polistirolo.

La casa proporzionata ai personaggi e sagomata in prospettiva dà l’illusione della distanza.

Attenzione al fatto che non solo i tetti le porte le finestre e l’ altezza dei personaggi ma anche il terreno rispetta le
regole della prospettiva e infatti tende a salire.

La regola principale nella costruzione di un presepe rimane sempre la preparazione del piano e delle case, se
possibile, sotto forma di sagome, per esempio in cartone,in cui possono
essere posizionati, in modo temporaneo, i personaggi.

Questa fase aiuta moltissimo il lavoro ed evita grossolani errori di


proporzione. Un esempio è riportato a lato.

D’ altronde l’applicazione troppo rigida delle tecniche della prospettiva può


falsare il lavoro, alla fine è sempre l’ occhio del presepista che saprà
correggere eventuali distonie nel lavoro.

L’applicazione delle regole generali della prospettiva viene generalmente


effettuata per lavori di grandi dimensioni.

Non è necessario effettuare uno studio tecnico di eccessiva rilevanza per la


realizzazione di piccole opere e presepi casalinghi.

In tali casi è sufficiente tener conto delle proporzioni e delle distanze


fidandosi del proprio occhio, che resta il garante principale di una visione
corretta della realtà.

Stare molto attenti perché se si applica la prospettiva e’ necessario che l’ osservatore veda il presepe SOLO nella
visione che è stata studiata per la prospettiva.

Altre angolazioni faranno in modo da far scoprire il trucco che sta sotto all’ effetto desiderato.

Negli esempi che seguono si mostra come la prospettiva, applicata a un presepe, sia di notevole effetto.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 11-PROSPETTIVA


La linea della
prospettiva è stata
opportunamente
modificata.

Nella foto precedente si vede l’ applicazione della teoria sulla prospettiva al presepe. In questo caso si vede che non
sono state applicate rigidamente le tecniche viste sopra , ma alcuni tagli sono stati modificati per renderli più dolci
soprattutto perché il visitatore si muove e la prospettiva è perfetta solo se la si vede posizionandosi al centro in linea
con il punto di fuga. Per questo è necessario modificare le linee per rendere armonioso l’ insieme. Il nostro scopo non
è quello di ricevere le congratulazioni perché abbiamo realizzato dal punto di vista tecnico un ‘ opera perfetta , ma
quello di aver trasmesso una emozione. Quindi il primo impegno è di rendere armonico il lavoro collegando
emotivamente le varie parti. Per questo anche la prospettiva deve aiutare ma non deve essere la protagonista.

In questo particolare caso si capisce quanto sia indispensabile il boccascena il quale obbliga il visitatore a guardare
solo nella direzione che è stata studiata a livello prospettico. In questo modo si può studiare la visione per rendere l’
effetto nel miglior modo possibile.

Vi proponiamo una visione in prospetto (cioè di lato) degli effetti della prospettiva matematica sulle sagome delle
case e sull’ altezza dei personaggi.

Come si vede le finestre, le porte i tetti devono essere sagomati seguendo le linee di fuga e anche il terreno tende a
salire. Il miglior modo per capire la prospettiva rimane però solo tanta esperienza.

Nei disegni seguenti viene mostrato che a partire da sagome che sono rettangolari con l’effetto della prospettiva,
aiutandosi con un filo per il disegno, si ottiene l’ effetto che vediamo (visione di prospetto). Le porte e le finestre man
mano che ci si avvicina al punto di fuga diminuiscono anche di larghezza.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 12-PROSPETTIVA


Questa operazione può essere effettuata anche senza particolari misurazioni aiutandosi con l’ osservazione attenta e
con prove. Le linee verticali rimangono esattamente verticali e il terreno (strada) tende a salire. Dopo il taglio la casa
assume la tipica forma a trapezio.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 13-PROSPETTIVA


Pareti parallele al piano dell’ osservatore che non
vengono modificate dalla prospettiva.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 14-PROSPETTIVA


Mostriamo nella foto precedente un altro esempio di realizzazione della prospettiva nel presepe, insieme al disegno
che riproduce lo studio prospettico.

In questo caso la macchina fotografica è stata posizionata quasi sulla linea di orizzonte in modo da evidenziare la
visione dal punto di fuga.

Come si vede dalla foto le linee convergono sul punto di fuga alcune sono state leggermente modificate nella fase
iniziale di taglio delle sagome.

Tale necessità, già discussa, serve per migliorare la visione da altre angolazioni evitando inutili esasperazioni dell’
effetto prospettico.

Anche la colorazione dell’insieme sarà utile a far risaltare le distanze, le proporzioni e quindi la prospettiva. I colori più
vicini a chi guarda il presepe saranno più marcati ed andranno a sfumare ed a essere più tenui man mano che ci si
allontana.

Nel secondo e terzo piano, rilevanza sarà data dall’uso di colori con sfumature azzurre, fino a giungere alla parte
terminale, dove generalmente si pongono delle montagne per paesaggi ampi, dove l’azzurro sarà più intenso per
aumentare la profondità, come nella realtà.

La definizione dei particolari del primo piano sarà maggiore rispetto ai successivi e man mano che ci si allontana avrà
sempre meno rilevanza.

Ovviamente anche le dimensioni degli alberi, dei personaggi e di tutti gli oggetti che si inseriscono nel presepe
devono rispettare le regole della prospettiva.

Essi infatti vanno sempre collocati nel rispetto delle proporzioni dell’insieme ed in misura decrescente all’aumentare
della distanza con l’osservatore. Anche per i pavimenti dovremo utilizzare l’ effetto della prospettiva dei mattoni.
Bisogna anche in questo caso disegnare le linee che convergono verso il punto di fuga e poi sagomare i mattoni del
pavimento. Le pareti di una stanza, come si vede tendono a stringersi verso il punto di fuga.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 15-PROSPETTIVA


Nella figura a sinistra si mostra un pavimento e una parete laterale,
utilizzando un filo fissato al punto di fuga , si disegnano le linee che
tendono verso di esso distanziate tra di loro di una larghezza fissa
presa sulla linea rossa, cioè all’ inizio del pavimento. Nella figura a
destra una visione dall’ alto in cui si nota che occorre anche diminuire
la profondità dei mattoni più ci si avvicina al punto di fuga. La
larghezza del mattone decrescerà con la distanza di una proporzione,
nella maggior parte dei casi è l’ occhio che aiuta il presepista nel
decidere di quanto diminuire la profondità dei mattoni.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 16-PROSPETTIVA


GRUPPO AMICI DEL PRESEPE
Monte Porzio Catone
www.presepitalia.it
Corso Presepistico on-line
MATERIALI E ATTREZZI
Indice
Indice .................................................................................................................................................................................. 1
– Cosa occorre: materiale e attrezzi. .................................................................................................................................. 2

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 1- MATERIALI E ATTREZZI


– Cosa occorre: materiale e attrezzi.

Una volta che l’idea è stata sviluppata attraverso il bozzetto, si procede alla realizzazione pratica dell’opera, ovvero si
inizia a dare la forma effettiva alle strutture che si vogliono inserire nel presepe.
Questa fase può essere anticipata, specie dai meno esperti o da coloro che si accingono a creare un lavoro di grandi
dimensioni, da una “sagomatura” delle strutture primarie con del cartone o scatole di varia misura, reperibili dal
riciclaggio di confezioni già utilizzate.

Esempi di sagome di strutture per migliorare il


progetto

Questa osservanza, non obbligatoria e non determinante, può essere utile al fine di rispettare le proporzioni degli
oggetti e può economizzare il dispendio delle risorse da utilizzare.
Nelle figure che seguono vengono illustrati alcuni materiali che si usano nella realizzazione del presepe, ovvero:
diverse tipologie di legno come compensato, cantinelle e listelli, multistrato; poliuretano in fogli; carton-gesso;
gommapiuma.

Nella foto tipici esempi di polistirene che si trova in commercio in differenti densità e colori.
Esempi di materiale grezzo come gommapiuma,
polistirolo, poliuretano e legno, polistirene,
cortecce varie, nel piano del presepe all’ inizio
del lavoro.
Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 2- MATERIALI E ATTREZZI
Esempi di sagomatura iniziale delle strutture ed
inizio di lavoro sul piano del presepe
Nelle immagini precedenti si può vedere come i materiali già dall’inizio partecipano alla conformazione delle
strutture.
Anche il materiale reperito dal riciclo, come scatole o parti di imballo in cartone e polistirolo, può essere utilizzato
per la realizzazione degli oggetti da inserire nel presepe, sia per una questione di risparmio, sia perché molto spesso
l’utilizzo di cose già esistenti stimolano fortemente la fantasia dell’utilizzatore che attraverso la manipolazione di
forme più o meno regolari, riesce a dar vita a numerose creazioni, non condizionate dalla paura dello spreco.
È intuibile quindi che ogni elemento esistente, può essere utile per fare un presepe, ma per poter essere utilizzato al
meglio, è necessario conoscerne le caratteristiche, come è importante conoscere alcuni attrezzi da impiegare per la
modellazione degli stessi materiali.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 3- MATERIALI E ATTREZZI


A tal punto è bene fornire indicazioni
più specifiche su ciò che può essere
utilizzato. L’elenco sotto riportato
stabilisce quali siano i materiali e gli
attrezzi principali che generalmente si
usano per costruire un presepe. Resta
comunque importante dire che ognuno
è libero di mettere mano anche ad altre
cose, secondo la propria esperienza e la
propria fantasia.

Per iniziare il lavoro è sufficiente disporre di una attrezzatura di base che prevede:

1) Gesso Alabastrino o scagliola (materiale largamente usato, di rapida essiccazione);


2) Stucco per legno o muro (utilizzato in combinazione con il gesso o da solo per lavori che richiedono un
tempo di lavorazione più lungo);
3) Carta e cartone di vari tipi e misure;
4) Sughero (molto usato nella tradizione napoletana meno in quella romana).
5) Polistirolo, Poliuretano , Polistirene di varia densità e spessore;
6) Legno di varie misure: compensati ed affini, tavole di vari spessori, listelli, multistrato;
7) Taglierini con lame piccole e grandi;
8) Colla vinilica, colla a caldo, attack, collanti per il polistirolo;
9) Creta , DAS e argilla in polvere, Cernit.
10) Balsa per modellismo di varie misure
11) Chiodi, martelli, viti per il legno, pinze, tenaglie, attrezzi vari da lavoro;
12) Fil di ferro da carpentiere (molto morbido e malleabile) e normale;
13) Gommapiuma di spessori diversi;
14) Cacciaviti (a punta piatta e a croce), trapano avvitatore e scalpelli;
15) Carta vetrata di diverse misure;
16) Colori (vd capitolo delle colorazioni);
17) Seghe per tagliare il legno, seghetto alternativo;
18) di Juta (fibra tessile utilizzata per il trasporto del caffè);
19) Attrezzi per lavorare il gesso: spatole, cazzuola e contenitori per l’impasto;
20) Materiale elettrico ed idraulico.
21) Colla di coniglio per i colori, olio di lino e essenza di trementina.
22) Pennelli di varie misure.
23) Borotalco.
24) Asciugacapelli e Frullatore da cucina.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 4- MATERIALI E ATTREZZI


Diamo ora una rapida descrizione ai materiali ed agli attrezzi che si usano per il lavoro, secondo quella che è stata
l’esperienza maturata nel corso degli anni del Gruppo Amici del Presepe di Monte Porzio Catone e secondo quelle
che sono le conoscenze comuni e per taluni professionali, significando e ribadendo che la conoscenza e la fantasia
possono incrementare la lista sopra proposta.
Cominciamo con il materiale che compare sempre nella costruzione del presepe: il Gesso.
Il gesso in commercio si trova di due tipi alabastrino e scagliola, la differenza principale sta nell’origine del materiale
e nel tempo di essiccazione durante l’utilizzo. Il primo è leggermente più veloce nel tempo di essiccazione rispetto al
secondo, la scelta ricadrà su quello più utile alle esigenze, considerando comunque il fatto che non esiste una
differenza sostanziale nel risultato.
Il gesso non è costoso si trova in sacchi da 1 Kg fino a 25 Kg.
Si consiglia di non prendere dei quantitativi elevati perché il gesso è un materiale idroforo, cioè attira l’acqua per sua
natura, e per questo se lo si tiene per molto tempo all’ aria senza essere utilizzato, perde parte delle sue
caratteristiche e può pregiudicare il risultato finale, anche se questa tipologia avrebbe altri utilizzi dal solito , quindi
non gettate mai niente, anche il gesso vecchio.
Per lavorare il gesso utilizzate delle spatole apposite, ce ne sono di varie misure e forme, reperibili in esercizi che
vendono materiali edili, ferramenta ed in negozi specializzati di belle arti. In questi ultimi si possono acquistare
spatole più particolari e delicate con punta arrotondata o appuntita, in molti casi è essenziali per la lavorazione
accurata di alcune parti.
Il gesso va miscelato opportunamente con l’acqua, sembra una operazione banale ma in realtà occorre una certa
attenzione nella preparazione.
Le proporzioni tra acqua e gesso dipendono da quanto lo si vuole denso e il suo utilizzo finale. La nostra tradizione ,
cioè quella di lavorare il gesso per il presepe, deriva direttamente dalla tecnica spagnola , e più precisamente da
quella Catalana.
La densità del gesso si sceglie in base al tipo di lavoro da intraprendere. Se si desidera ad esempio utilizzarlo per
creare rocce e montagne e per rivestire della iuta (vedi sezione apposita di questo corso), occorre preparare del gesso
non molto denso, che riesca quindi a penetrare nella tramatura della tela; invece per una stuccatura di un muro su
cartone o poliuretano (vedi sezione sulle strutture), occorre sicuramente un gesso preparato più denso, tale da
garantire stabilità sulla parete.
Tutto questo però prescinde dalla preparazione vera e propria che deve essere fatta in maniera opportuna e con un
pizzico di pazienza.
La preparazione del gesso, che si voglia più o meno denso, inizia comunque dal versare dell’acqua in un contenitore
che ne consenta di essere mescolato. È utile ad esempio utilizzare la metà di un palla di plastica ottenuta dal taglio
simmetrico di un pallone da calcio reperibile presso qualsiasi negozio di giocattoli. La metà della sfera è molto pratica,
specie per essere ripulita alla fine del lavoro. Basta infatti attendere pochi minuti che il residuo in avanzo del
materiale indurisca, che con leggera pressione sulla gomma si stacchi da suo interno,
consentendone il riutilizzo immediato.
La polvere del gesso va versata lentamente, spolverata sull’acqua a pioggia fino a quando
acquista la consistenza di un latte.
Bisogna a questo punto aspettare anche miscelando leggermente, in questo caso il gesso
attiva rapidamente il processo di essiccazione, se viene tenuto nell’acqua senza
sollecitazioni, può rimanere anche per parecchio tempo senza indurire, conservando le sue
caratteristiche ed offrendo più tempo per la lavorazione. Quando acquista la consistenza di
uno yogurt è utilizzabile per stenderlo abbastanza liquido, per esempio per colata, se si
aspetta ancora un po’ allora diventa come una ricotta ed è ottimo per stuccature verticali. Se si utilizza il gesso in
questo modo lo stesso rimarrà, anche dopo essiccato morbido per incisione e modifica.
Appena si decide di utilizzarlo, bisogna farlo rapidamente perché il tempo di essiccazione non è molto. Ecco perché si
consiglia di preparare un poco per volta, lavorando nel presepe su piccole porzioni.
Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 5- MATERIALI E ATTREZZI
Si tenga conto che all’inizio ci sarà parecchio spreco di materiale, non bisogna preoccuparsi, è normale. Man mano
che si acquista dimestichezza con il gesso, il problema sarà limitato.
Per garantire una buona essiccazione, è necessario che il locale in cui si lavora sia sufficientemente areato in quanto è
l’aria stessa che asciuga l’umidità data dall’acqua. Un locale troppo umido, oltre a ritardare l’essiccazione del gesso,
può compromettere la qualità del lavoro.
È possibile velocizzare l’essiccazione del gesso anche con aria calda utilizzando un phon asciugacapelli od un termo-
ventilatore, ma nel far ciò bisogna fare molta attenzione perché si rischia di accelerarla troppo rendendo fragile il
lavoro rischiando la formazione di crepe. Si consiglia di lasciare sempre che il gesso effettui il suo ciclo di essiccazione
naturalmente e di ricorrere eventualmente all’accelerazione di tale processo solo se strettamente necessario e non su
lavori delicati come stuccature e rifiniture.
Per preparare il gesso bisogna versarlo nell’acqua lentamente, lasciandolo cadere “a pioggia”. Ciò è importante per
evitare la creazione di grumi non voluti per la lavorazione.
Nel corso dell’utilizzo, qualora il gesso indurisca troppo in fretta si può aggiungere un piccolo quantitativo di acqua
per mantenerlo malleabile, ma tale aggiunta pregiudica la qualità del gesso perché perderà elasticità ed aderenza. Si
consiglia sempre di allungare il gesso solo se necessario e non nelle rifiniture.
È possibile aggiungere del colorante all’impasto, in modo da avere una soluzione già colorata, ma l’aggiunta del colore
accelera la procedura di essiccazione. Si consiglia quindi di lasciare il gesso nella sua candida natura e di colorarlo
successivamente, anche perché è un materiale poroso, facile da colorare. Come vedrete leggendo le nostre dispense
non esiste un metodo univoco di utilizzo, infatti dipende dal lavoro che si sta svolgendo.
Lo stucco da muro, oltre ad essere più costoso, si può utilizzare al posto del gesso nel caso per esempio di lavori
lunghi e complessi di stuccatura in cui si desidera un materiale più duttile e facilmente correggibile, un esempio sono
le fughe tra i mattoni o le stuccature di angoli difficili da raggiungere.
Questo materiale è molto simile al gesso, se lo si trova nella forma in polvere, ma in commercio è possibile reperirlo
già pronto all’uso. Il consiglio è quello di utilizzarlo in concomitanza con il gesso nella sua natura polverosa, in modo
tale da garantire una buona elasticità all’impasto ed ottenere il risultato finale migliore.
Per una accurata illustrazione sulla preparazione del gesso, rimandiamo l’attenzione alla sezione dedicata alle rocce,
dove sono riportate una serie di fotografie che facilitano la comprensione di quanto abbiamo detto su di esso e quella
delle case.
Se il gesso viene messo nell’acqua a pioggia senza preoccuparsi della sua densità arrivando fino a farlo affiorare ,
allora si otterrà comunque un gesso da lavoro che però una volta essiccato non potrà essere più lavorato perché
troppo duro, si usa nel caso di stuccature di rinforzo o per legare le parti insieme.
Altro materiale molto usato, specie nei supporti e nelle strutture è il polistirolo o polistirene, in commercio negli
ultimi anni.
Leggero, economico, facilmente reperibile e semplice da tagliare, il polistirolo si manifesta molto pratico ed è per
questo molto usato nella realizzazione di strutture di grandi dimensioni.
Per tagliarlo si può usare un taglierino o un filo (di metallo) a caldo, attenzione però ai fumi che sono nocivi.
Il polistirolo oltre che nello spessore si può distinguere anche per la densità delle caratteristiche palline che lo
compongono.
Maggiore è tale densità e maggiore sarà la risoluzione degli oggetti che si possono ottenere. Vale a dire che per
realizzare una casa molto piccola e ben definita nei particolari, occorre un polistirolo molto compatto.
Differentemente per creare un boccascena, sarà sufficiente un polistirolo con grana più grande.
Il polistirolo si assembla per mezzo della colla speciale per polistirolo. In commercio esistono collanti e stucchi
appositi, ma sono molto costosi e utili per sostenere al meglio strutture di grandi dimensioni.
In alternativa ai vari collanti specifici, si può utilizzare comodamente della colla vinilica oppure usare direttamente il
gesso o lo stucco, che una volta essiccati garantiranno stabilità alla struttura. Se si dovesse utilizzare la colla vinilica,
che impiega parecchio tempo ad asciugare, è opportuno che le parti siano assemblate e tenute ferme con l’ausilio di
fermagli come ad esempio degli stuzzicadenti.
Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 6- MATERIALI E ATTREZZI
Non si possono utilizzare per motivi evidenti collanti a caldo, solo se si mette un variatore di tensione a monte della
pistola a caldo che regola la temperatura della stessa, essendo il polistirolo soggetto a deformazioni e scioglimento
sotto l’influenza del calore .
Uno dei materiali più usati per la resa qualitativa e la facilità di manipolazione, descritto più volte nelle varie sezioni di
questo corso è il poliuretano in fogli, utilizzato comunemente per l’isolamento termico delle pareti degli immobili e
reperibile presso negozi per l’edilizia. Si presenta in lastre di vario spessore (2,3,..6 cm.), ricoperte su entrambi i lati
con una carta di colore marrone scuro.
La carta deve essere tolta con l’ausilio di un taglierino e soprattutto con molta pazienza, lasciando emergere la
superficie giallastra del poliuretano.
La natura spugnosa, ma contemporaneamente densa ed omogenea, consente un facile utilizzo di questo materiale
che con la semplice incisione per mezzo di un taglierino, offre la possibilità di modellare particolari fini e dettagliati.
L’assemblaggio semplice e veloce può essere fatto con colla a caldo.
Il poliuretano, per le sue caratteristiche impermeabili, non consente la colorazione per mezzo di colori a base acquosa
come terre o tempere, per tanto è opportuno rivestirlo con un sottile strato di gesso, ad eccezione che non si
utilizzino colori acrilici (per la colorazione fare riferimento all’apposita sezione di questo corso).
Il gesso, ben compatibile con il poliuretano, va steso sulla superficie con spatola o pennello, a seconda della densità
con cui viene preparato e secondo le esigenze.
Il gesso applicato deve essere levigato dopo l’essiccatura con carta vetrata fine per rimuovere eventuali imperfezioni
sulla superficie.
L’ incollaggio delle varie parti del poliuretano avviene con colla a caldo che si applica con una pistola apposita.
Questo materiale sta andando in disuso sostituito ampiamente da altri materiali, rimane citato nel corso anche per
capire alcune tecniche di incisione.
La colla a caldo è anche essa un elemento ricorrente nella costruzione di un presepe per la sua particolare semplicità
e rapidità di applicazione. Le attenzioni per la colla a caldo sono fondamentalmente due: innanzi tutto fare
attenzione a toccarla prima che si sia completamente raffreddata perché può creare ustioni all’epidermide. Il tempo
di raffreddamento è comunque breve, bastano pochissimi minuti; inoltre bisogna fare attenzione a non farla sbordare
dalle giunture delle parti, o se ciò avviene bisogna eliminare la colatura, perché non favorisce l’applicazione del gesso
e dei colori.
La colla a caldo esiste in vari tipi e si presenta generalmente come “candele” di diversa dimensione a seconda della
misura della pistola che si usa per applicarla.
La colla a caldo e la pistola per l’applicazione è reperibile presso tutti i negozi di ferramenta.
Un altro materiale spesso utilizzato per fare il presepe è il carton-gesso. Reperibile in commercio presso negozi per
l’edilizia e noto per l’utilizzo nella realizzazione di controsoffitti e rivestimenti di costruzioni, si presenta in lastre di
diversa misura e spessore. Non è un materiale particolarmente costoso ed indubbiamente è un materiale che offre
un’ottima resa qualitativa.
Anche il carton-gesso necessita di pazienza ed accortezza nell’utilizzo. Occorre ripulirlo dalla carta che lo ricopre dal
lato che si vuole lavorare. La carta è molto resistente e per essere rimossa deve essere bagnata e raschiata
continuamente fino a far emergere la superficie bianca. Prestare durante questa fase molta attenzione e soprattutto,
come già detto pazienza, perché il carton-gesso è sottile e rigido, quindi rischia di spaccarsi.
La complessità nell’uso del carton-gesso non finisce qui. La difficoltà sta anche nel sostenerlo e nell’assemblarlo. Per
sopperire a tale inconveniente si devono creare delle strutture di sostegno in legno o con altro materiale che ne
sorregga il peso.
La tecnica che vede l’uso del carton-gesso nel presepe e soprattutto l’alta qualità di resa sono meglio descritte nella
parte di questo corso dedicata alle strutture architettoniche. Anche questo materiale è stato sostituito nell’
avanzamento del nostro corso dalla Tecnica Catalana di realizzazione delle case.
Altro materiale molto utilizzato è la iuta, fibra tessile che generalmente serve per la creazione dei sacchi per il
trasporto del caffè e di altri prodotti agricoli. Nel presepe serve per realizzare rocce, montagne e comunque quasi
Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 7- MATERIALI E ATTREZZI
tutta la parte della campagna. Essa è reperibile in negozi che vendono prodotti per l’agricoltura ed in alcuni
ferramenta e si usa sempre assieme al gesso.
Per la realizzazione di tegole, pavimenti e rivestimenti in genere, si utilizzano poi la creta ed il DAS. Due materiali
molto malleabili che consentono, specie ai più portati, di dare vita anche a particolari in rilievo da inserire nelle
strutture. La creta è molto più economica del DAS, ma contrariamente ad esso, che lo si trova nei negozi di giocattoli
o più facilmente nei supermercati, è più difficile da reperire. La si trova infatti solo in negozi specializzati per ceramica
e belle arti in confezioni da 1 kg e oltre. Per finire questa sezione dedicata ad una semplice descrizione dei materiali e
del loro utilizzo nel presepe, non dimentichiamo l’importanza della gommapiuma e del cartone. Sono due elementi
spesso indispensabili che ci consentono, come gli altri descritti, di dar vita a paesaggi naturali e strutture particolari,
ma a differenza degli altri non devono necessariamente essere acquistati. Essi sono infatti reperibili dal riciclo di
scatole, imballi, vecchi materassi. Si ricorda che i materiali sopra brevemente descritti, la cui applicazione pratica è
ben descritta ed illustrata in ogni sezione del corso, rappresentano solo una parte delle cose che si possono utilizzare
per fare il presepe e che ognuno è libero, secondo la propria fantasia e le proprie capacità di usare tutto ciò che può
essere utile per realizzare un buon lavoro. Nelle foto che seguono sono illustrati alcuni attrezzi ed alcuni materiali che
si usano per fare il presepe. Le foto possono essere utili per avere una visione più immediata ed una spiegazione più
esauriente di quanto fin’ora detto.

Il piano di appoggio del presepe e una serie di


attrezzi e materiali di base.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 8- MATERIALI E ATTREZZI


Attrezzi vari: la pistola per colla a caldo;
squadre; spatole; carta vetrata; colla vinilica.

Carton-gesso con la carta e dopo la pulizia della


carta. Altri materiali come legno, cartone e iuta.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 9- MATERIALI E ATTREZZI


GRUPPO AMICI DEL PRESEPE
Monte Porzio Catone
www.presepitalia.it
Corso Presepistico on-line

LA STRUTTURA DEL PRESEPE

Indice
Indice .................................................................................................................................................................................. 1

-Preparazione e predisposizione della struttura ................................................................................................................ 2

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 1 – PREPARAZIONE STRUTTURA


-Preparazione e predisposizione della struttura

Per costruire un presepio stabile e durevole nel tempo, è necessario che le strutture, i personaggi ed i vari arredi che
si vogliono inserire siano fissati ad una struttura base, generalmente costituita da un piano di appoggio in legno
(compensato o multistrato).

Questo elemento di sostegno, oltre a delimitare lo spazio su cui si vuole eseguire il lavoro, è importante anche per
l’inserimento di un impianto elettrico e dei vari effetti, descritti nelle altre sezioni di questo corso.

La creazione di un piano di base, consentirà anche una facile mobilità nel trasporto evitando danneggiamenti
dell’opera.

Il piano di appoggio sarà inoltre utile per l’inserimento del boccascena (descritto nella progettazione) e del fondale
del cielo, ovvero la parte terminale del presepe che offrirà una visione più profonda dello spazio sfruttato. Questa
tecnica è quella che riguarda la realizzazione di un diorama, cioè di una ricostruzione scenica tridimensionale che fa
uso di una apertura per la visuale.

Nella foto che segue si può notare il piano di appoggio costruito con cantinelle in legno e MDF (un particolare
materiale ottenuto da scarti dall’industria attraverso particolari procedure di pressatura di residui legnosi, molto più
economico di altri derivati come compensati e affini).

Si noti l’intelaiatura che servirà per il sostegno del


boccascena e del cielo che delimita lo spazio a
disposizione anche in altezza.

La modalità di fissaggio avviene sempre con viti per


permettere alla struttura di essere anche smontabile all’
occorrenza.

Si ricordi inoltre anche l’ eventuale peso che il piano


deve sostenere. Per strutture grandi occorre rinforzare il
piano con aggiunte di assi di legno nella parte posteriore.

Il disegno di lato mostra un tipica


realizzazione di un piano con dei rinforzi all’
interno per permettere di caricarlo con pesi
maggiori.

Come già detto, il piano o i piani di appoggio sono utili per il trasporto sicuro del
presepe, consentendone una facile manipolazione qualora il lavoro non sia fatto
nella zona definitiva, ovvero presso un laboratorio o uno spazio dedicato all’attività
hobbistica.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 2 – PREPARAZIONE STRUTTURA


Occorre precisare che qualora si voglia costruire un presepe di grandi dimensioni, è possibile creare più piani
strutturali d’appoggio distanziati che favoriscano la lavorazione e che consentano di creare le varie parti su più livelli
che andranno a susseguirsi nella visione dell’osservatore, offrendo una veduta ampia e realistica del paesaggio nel
rispetto delle regole della prospettiva.

Pianta dei piani d’appoggio


Prospetto piani d’appoggio

Visione Tridimensionale dei piani

Esempi di presepi in costruzioni sulla base o piano d’appoggio

Preparazione strutture Inserimento delle strutture in Strutture fissate sulla base


in poliuretano poliuretano e polistirolo d’appoggio

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 3 – PREPARAZIONE STRUTTURA


E’ necessario provare i personaggi nella struttura ,
quando si è all’ inizio del lavoro, in modo da poter
dimensionare perfettamente le sagome e adattarle al
piano e al boccascena.

Come è chiaro dalla foto precedente il presepio poggia su un piano indipendente,per avere la possibilità di muoverlo
e riporlo a piacimento. Il fatto che si realizzano le strutture , primo secondo e terzo piano , in modo indipendente può
essere anche molto utile per rendere il presepe intercambiabile con la possibilità di spostare e modificare le scene
senza particolari difficoltà, sempre rispettando le proporzioni.

Nella foto precedente un esempio di montaggio di una scena


presepiale su un piano stabile e a lato viene mostrato il palco che
sostiene tutto il presepe e i piani indipendenti delle scene.

Terminata la costruzione del piano o dei piani di appoggio, si passa


alla creazione delle strutture tenendo conto del progetto, di cui si
parla nell’apposita sezione.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 4 – PREPARAZIONE STRUTTURA


GRUPPO AMICI DEL PRESEPE
Monte Porzio Catone
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STRUTTURE ARCHITTONICHE[3]
Indice
Indice ................................................................................................................................................................. 1

1. Strutture in polistirene (parte seconda) .................................................................................................... 2

2. Case con tecnica Catalana ....................................................................................................................... 12

a. Utilizzo del gesso ..................................................................................................................................... 14

3. Incisione polistirolo per un muro romano............................................................................................... 17

4. Piccole case in polistirene........................................................................................................................ 18

5. Tipi di stuccatura di un muro ................................................................................................................... 21

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[3] pag. 1


1. Strutture in polistirene (parte seconda)
Il materiale in questione, molto conosciuto nell’ ambito, presepiale si trova in commercio in pannelli di
diverso spessore e colore. La scelta sarà dettata dall’ esperienza, comunque in linea generale i pannelli più
densi sono maggiormente adatti allo scopo.
La struttura delle case utilizzando questo materiale , non richiede particolari doti artistiche, anche quando
si realizzano strutture più complesse.
Il materiale è utilizzato moltissimo per strutture molto grandi e complesse tipo acquedotti, ponti, mura,
archi oppure per applicazioni su pareti di case.
Il polistirene lo troviamo in commercio, di solito nei negozi di materiale edile, venduto in diversi tipi che si
differenziano dal colore e dalla struttura interna che può essere più o meno densa.
La costruzione di pareti con la tecnica che andremo a descrivere prevede l’ applicazione di mattoncini o
lastre opportunamente sagomate, di questo materiale
su una base che funge da struttura di appoggio. Nella
maggior parte dei casi polistirolo , legno o altro
materiale.
Per realizzare una struttura di questo tipo occorre
ritagliare dapprima una sagoma in polistirolo con il
disegno del manufatto che si vuole realizzare.
La struttura che vi proponiamo è realizzata utilizzando
una base in polistirolo su cui vengono applicati,
incollandoli con il vinavil, dei mattoncini in polistirene
compatto che sono stati precedentemente tagliati e
lavorati con la spazzola di acciaio e il taglierino per
rendere la superficie più rugosa.
Nella figura che mostriamo abbiamo realizzato un
acquedotto romano, la base in polistirolo viene rivestita
con dei mattoncini in polistirene incollati.
Si devono creare dei rettangoli di polistirene levigandoli
negli angoli con della carta vetrata. La superficie dovrà
essere trattata con una spatola di acciaio per creare dei
movimenti ed eventualmente piccoli fori o
protuberanze.
I mattoni vengono poi incollati l’ uno all’ altro in modo
da aderire perfettamente. Ci si può aiutare utilizzando
degli stuzzicadenti o degli spilli per sorreggere i mattoni
in situazioni difficili.

L’ accortezza di questo lavoro sta nel comporre la


struttura in modo da armonizzarla al contesto
considerando le dimensioni dei mattoni ed evitare
differenze notevoli negli spessori o nella larghezza dei
mattoni . Questo vale soprattutto come nel lavoro in
figura, ma in generale vale per la maggiora parte delle
architetture che realizziamo nel nostro presepe

Si continua il lavoro di incollaggio del materiale sulla


superficie in polistirolo realizzando anche trabeazioni, architravi e tutto quello che desiderate sempre con
lo stesso materiale.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[3] pag. 2


Il lavoro che deve seguire a questa fase può prendere due strade diverse.
Applicare una velatura di gesso liquido con aggiunta di materiale granuloso, tipo sabbia, cenere stucco
pronto grezzo, per coprire eventuali errori e per fare aderire il colore di base ad acqua con terre naturali ,
oppure dare una mano densa di colore di base e stuccare solo alcune parti con gesso misto a sabbia fine o
altro materiale.
Nel secondo caso si ha un effetto migliore perché il
gesso tende a nascondere le lavorazioni soprattutto
sulla superficie del materiale.
Nel caso si voglia mantenere la superficie con la
rugosità che si è creata con la spazzola d’ acciaio o
altro attrezzo conviene usare la seconda tecnica.
Per poterla utilizzare il lavoro di creazione e
incollaggio dei mattoni deve essere fatto con cura.
Attenzione al fatto che più si arrotondano i mattoni
più lavoro di stuccatura sarà necessario in quanto
vengono scoperte aree maggiori.
Un altro consiglio riguarda gli angoli della struttura
che devono combaciare in modo naturale e senza
interruzioni.

Il lavoro deve fare in modo che la struttura sia più


omogenea possibile. Se dovete realizzare una
colonna in pietra viva, come in figura , il consiglio è
quello di avere pietre più grandi alla base,
diminuendone la larghezza man mano che si sale, in
questo modo si alleggerisce la struttura anche
visivamente. Per gli angoli dovremo tagliare in modo
opportuno le pietre in modo che combacino
perfettamente. Ricordatevi sempre di disegnare le
linee soprattutto se il lavoro va fatto in prospettiva.

Togliere tutti i residui di colla vinavil che potrebbero crearsi.

Le foto mostrano il risultato finale della lavorazione dopo la colorazione.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[3] pag. 3


In questa fase proviamo a realizzare una parete semplice di una
casa con questa tecnica . Il materiale scelto è il polistirene
compatto , meglio se si riesce a trovarne della tipologia con
superficie rugosa anche se con specifici attrezzi andremo a
simulare le asperità del mattone e l’ usura del tempo.

Nella foto a lato un tipico esempi di realizzazione di un arco con


questa tecnica, il materiale utilizzato è il polistirene, in questo
caso del tipico colore azzurro. Praticamente è quasi indifferente
la tipologia usata , ci sono dei tipi che hanno già la superficie rugosa ed utile per far aderire il gesso e i
colori.
Per rendere la superficie più rugosa si possono lavorare le superfici anche prima di tagliare i mattoni con
delle spatole di acciaio delle spazzole di sagina, dei dischi da frullino molto ruvidi . in questo modo si creano
piccoli buchi rotture e tutto quello che rende il mattone più naturale.
Prima di realizzare i mattoni dobbiamo creare la base di lavoro cioè la sagoma o le sagome delle facciate
della casa. Si consiglia di realizzare in polistirene anche queste. Si tagliano le porte e le finestre e si aggiunge
una base la pareti laterali e il tetto direttamente in polistirene, in
modo che la struttura si un blocco unico asportabile e facilmente
lavorabile. Fissandola con delle strisce di iuta imbevute nel gesso
all’ interno, e incollandola con vinavile e viti di fissaggio, si evita
che la struttura si imbarchi a causa del gesso.

Vediamo il procedimento leggermente modificato e applicato


alla realizzazione di una casa in mattoni. Si inizia col realizzare
delle strisce di polistirene di diverse dimensioni e spessore. Si
tagliano con una filo a caldo per permettere di crearne di
spessori molto sottili.
Queste strisce le riponiamo e le rendiamo sempre disponibili. Si prende una facciata di una casa e la si
disegna con porte e finestre. La facciata sarà realizzata in
polistirolo o
polistirene
dipende dal
materiale
che si ha a
disposizion
e.

Appena finito si prendono le strisce e si cominciano a lavorare


con spazzole d’ acciaio , con rulli e sassi per renderle ruvide e
pieni di piccoli fori. Questo farà in modo che le stesse simulino
il più possibile le rugosità dei mattoni di una casa.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[3] pag. 4


Una volta ottenute queste strisce si ritagliano dei mattoni con una sagoma a piacere, in dipendenza della
tipologia che vogliamo riprodurre. I tipi sono i più diversi e legati anche alla tradizione del luogo d’ origine
della pietra e del manufatto, per questo è necessario prendere spunto da foto di centri storici e altro.

Prendete sempre come esempio foto e


immagini tratte dalla realtà, vi saranno
utilissime per ottenere un buon lavoro. In
questo caso notate la rugosità dei mattoni
di tufo delle case nelle foto precedenti.
Per ottenere lo stesso risultato nel presepe,
occorre lavorare la superficie con gli attrezzi
visti prima.

I mattoni vanno incollati alla superficie con colla vinilica oppure a


caldo, anche scegliendo spessori diversi che danno movimento
alla superficie.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[3] pag. 5


I mattoni stessi vanno sagomati smussando gli angoli e utilizzando il taglierino per creare dei difetti e tagli
superficiali.

Anche gli architravi delle porte possono essere fatti con questo materiale e incollati come detto. Finito il
lavoro di posizionamento non ci resta che stuccare utilizzando della tufina o della sabbia fine mista con un
po’ di gesso o fondi di caffè o cenere. Per fare questo
utilizziamo una tecnica già vista nel caso del cartongesso.
Si cosparge la superficie con questo materiale asciutto e
poi la si bagna per fissarla con uno spruzzino.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[3] pag. 6


Oppure si può utilizzare la stessa miscela che
invece di essere cosparsa a secco viene
miscelata con dell’ acqua e steso con un pennello sulla parete. Il procedimento è sempre lo stesso.

Mostriamo il procedimento di stuccatura del


manufatto. Utilizziamo della cenere , della
sabbia fine e grossa mista a gesso,si può usare
anche del caffè.
La quantità di gesso deve essere minima e
servire solo ad amalgamare il tutto, si deve

evitare di coprire troppo il lavoro fatto sui sassi.

Lo scopo è quello di creare un composto che abbia


differenti sostanze con differenti granulometrie
che danno un effetto veramente reale.

Il composto va messo in acqua con gesso scagliola,


il composto deve essere molto liquido per poterlo
stendere con un pennello. Naturalmente stiamo
realizzando mattoni di case consumati molto dal

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[3] pag. 7


tempo e realizzati con malta di tipo
romano, come esempio.

In foto l’ effetto dei mattoni in cui si


nota come risalta il lavoro che è
stato fatto precedentemente con la
miscela di questo particolare stucco
liquido. Si può usare il pennello per
togliere, quando ancora il composto
è bagnato , dei residui per evitare di

coprire troppo i mattoni che sono stati la

Come si evince dalle foto ,anche prima


della colorazione si nota un effetto
superiore al caso di incisione diretta per al
quale si ha meno controllo della forma e
del risultato finale.
Alla fine della lavorazione con una spazzola
si va a togliere i residui , aumentare
eventualmente le fughe troppo coperte e
migliorare il lavoro rendendolo più naturale
possibile. La seconda fase consiste nella
colorazione con un fondo scuro ,
solitamente marrone con aggiunta di una
punta di blu.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[3] pag. 8


Nella foto precedente sono mostrate le pietre
d’angolo che hanno bisogno di un trattamento
particolare in quanto devono sembrare essere intere
e non interrotte in prossimità dello stesso angolo.

Vi mostriamo un altro esempio di realizzazione di


parti e strutture in polistirene con la creazione di una
scalinata.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[3] pag. 9


Il muro di mattoni in polistirene pronto per essere colorato
dopo l’ asciugatura della stuccatura. Prima di essere colorato ,
dapprima con un fondo scuro è utile spolverare con un
pennello la superficie dei mattoni per rimuovere parte del
gesso in modo che la superficie si ancora più ruvida.

Vi riportiamo anche una foto della casa


dopo l’applicazione del fondo scuro.
Dalla foto si evince quanto il lavoro fatto in
precedenza utilizzando la sabbia, la cenere
e la preparazione del polistirene
contribuiscano al risultato finale.

La casa viene realizzata interamente in polistirene anche nella parte di tetto e tegole architravi e altro, che
vengono incollati sulla superficie della casa. In questo caso una parte della struttura è realizzata con tecnica
catalana con intonaco grezzo, vedere la lezione apposita.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[3] pag. 10


Con questa
tecnica si
possono
realizzare delle
strutture
veramente
realistiche,
come esempio
vi riportiamo
un presepe
realizzato dai
maestri Floris,
Pigozzi
Bombelli.

Altre tipologie di mattoni e stuccatura utilizzando della polvere di sughero ottenuto grattandolo
opportunamente. La grana del materiale viene scelta in modo selettivo, più o meno grossa, in dipendenza
della risoluzione che si vuole ottenere.

Nella foto a lato un esempio di realizzazione in


un corso, in questo caso il fondo viene dato
prima di stuccare e poi viene tolto il residuo
dai mattoni.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[3] pag. 11


Altro esempio in cui si nota la realtà dei mattoni e
della case realizzate con questa tecnica.

2. Case con tecnica Catalana


La realizzazione di case in tecnica Catalana è molto simile alla costruzione di case con carton-gesso. La
differenza sta nella struttura che viene composta su misura dal presepista in una maniera semplice e molto
veloce.
Il primo passo da fare è usare una base in polistirolo, poliuretano o anche in legno, dipende dalla grandezza
dell’ architettura che si vuole comporre.
La base di polistirolo rappresenta il sostegno della
parete in gesso. Lo stile catalano richiede un forte

utilizzo del gesso come materiale di base.


La prima cosa da fare è disegnare sul polistirolo, come di consueto, la facciata della casa che si vuole
assemblare con le finestre e le porte opportunamente dimensionate ai personaggi e alla prospettiva.
Si prende dunque un pezzo di polistirolo e si tracciano le porte e le finestre e le aperture desiderate.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[3] pag. 12


Si tagliano le sagome delle porte e delle finestre e si estraggono per un dal taglio di circa 1,5 cm, se si
utilizza del polistirolo da 2 cm rimarranno 0,5 cm all’ interno del taglio stesso.
Dopo questa operazione occorre avere a disposizione dei listelli di legno o altro materiale (per esempio
delle striscioline di polistirene che andremo a collocare con
dei chiodi come piccole barriere) che andranno posizionati
intorno al pezzo per creare dei bordi rialzati possibilmente
dello stesso spessore del muro che sporge dalle porte. La
scatola che si viene a creare rappresenta la base su cui
coler
emo
il
gesso
per
crear
e la
facci
ata.
Da
ricordare che il gesso non aderisce perfettamente
al polistirolo se non questo ultimo non viene
opportunamente trattato.

Infatti occorre procedere a migliorare le


caratteristiche di adesione con l’ utilizzo di un
primer oppure cercando di grattare la superficie con una spatola o con un taglierino creando dei piccoli
tagli, aggiungendo se si vuole qualche chiodo che sporga colo per decimi di millimetro inserito nel
polistirene ma di spessore molto minore rispetto allo spessore del gesso.
Prepariamo la base della casa dopo aver tagliato le porte e le finestre, aggiungendo dei listelli esterni per
creare la cassaforma dove
depositare il gesso a colata o
a spatola.

Dopo questo lavoro deve


essere fatto del gesso che
dovrà essere colato senza la
presenza di grumi all’
interno, calcolando la
quantità da inserire
Ora vogliamo approfondire il
discorso che riguarda l’
utilizzo del gesso nelle
diverse lavorazioni.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[3] pag. 13


a. Utilizzo del gesso
• Utilizzo del gesso per colata
o Se il gesso deve essere colato all’ interno di una cassaforma dobbiamo prepararlo in modo
opportuno soprattutto se vogliamo inciderlo dopo che si è essiccato. Infatti la duttilità del
gesso e la morbidezza dipendono dalla preparazione. Si mette il gesso nell’ acqua in una
proporzione tale che il composto assomigli , come consistenza, a quella del latte. Lo si lascia
a questo punto riposare solo per renderlo leggermente più denso (qualche minuto) quando
assume la consistenza di uno yogurt allora è possibile colarlo all’ interno. Il tipo di gesso
migliore per questo tipo di lavorazione è la scagliola, in quanto se bagnata si può lavorare
con facilità. Quando la facciata si è essiccata allora è pronta per essere incisa con un
punteruolo o con altri attrezzi. Si vedrà che l’ interno delle porte e delle finestre mostrano i
due strati realizzati allora è opportuno lavorarli o stuccandoli dopo oppure creandoli
direttamente in fase di colaggio aumentando lo spessore della porta di quanto si desidera.
La fase successiva riguarda l’ incisione del materiale per creare mattoni , architravi e
intonaci.
• Utilizzo del gesso per spatolatura
o Un'altra tecnica per avere delle pareti di gesso per poterle incidere è quella della
spatolatura. In questo caso il gesso viene preparato come in precedenza ma si aspetta un
ulteriore tempo fino a quando assume la consistenza di una ricotta. Allora è possibile
metterlo sulla parete di polistirolo che viene sempre trattata con tagli e piccoli fori per far
aderire il gesso. Aiutandosi con una spatola lo si stende sulla superficie in maniera
omogenea e compatta. Al termine della asciugatura si disegna e poi si comincia ad
inciderlo. Per far aderire parti diverse di gesso per successive sovrapposizioni si tende a
bagnarlo molto.

Ora andiamo a colare il gesso all’ interno.

Ci si può aiutare con una spatola se il gesso


comincia ad indurire.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[3] pag. 14


La casa dopo aver
colato il gesso e
spostato le porte all’
interno, come si
vede si crea la parte
interna delle porte
automaticamente e
in maniera perfetta
in questo modo.

Appena il gesso indurisce si comincia ad incidere la


superficie della casa aiutandosi con dei piccoli scalpelli
usati generalmente per l’ incisione del legno.

Si continua ad incidere il materiale cercando di


simulare dei mattoni e dell’ intonaco della casa.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[3] pag. 15


Dalla figura si nota il lavoro di incisione
che porta alla realizzazione della parete,
con aggiunta di gesso sui lati dell’
incisione si simula l’ intonaco.

La casa quasi finita pronta per essere rifinita e posta nel presepe.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[3] pag. 16


Nelle foto esempi del maestro Pigozzi di case realizzate con
tecnica catalana interamente in gesso con base in polistirene
o polistirolo.

3. Incisione polistirolo per un muro romano


In questa lezione vi mostro una tecnica di incisione per
realizzare un muro romano abbastanza grande. Si
prendono delle lastre di polistirolo e si incollano con
vinavil una sopra all’ altra.
Le stesse vanno sagomate a seconda delle proprie
esigenze sia di spazio che di progetto. Si crea dunque
un sandwich che sarà la nostra base di lavoro.
Questa base, una volta asciugata va modellata
utilizzando dei taglierini o delle seghe a mano in modo
da arrotondare e modella re i bordi.
Una volta sagomata a piacere si inizia a scolpire con un
saldatore la superficie , aiutandosi con una riga si
tracciamo le linee orizzontali e poi quelle verticali. Non
vi preoccupate se alcune sono storte o troppo
profonde, l’ importante è che l’ insieme sia gradevole.
Il lavoro seguente sta nel rompere letteralmente alcune
parti cercando di simulare il distacco di parti, anche
evidenti. In tal modo si vogliono simulare gli effetti del
tempo.
La fase successiva consiste nella gessatura con gesso

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[3] pag. 17


liquido negli interstizi e sulla superficie dei mattoni. Se li
vogliamo rendere più ruvidi , o si utilizza una spazzola di
acciaio prima della gessatura, oppure si può aggiungere
un po’ di sabbia fine all’ impasto.

4. Piccole case in polistirene.

Vogliamo in questa lezioni descrivere come realizzare delle case in polistirene per un villaggio in
lontananza. La grandezza delle case non permette di utilizzare degli attrezzi quali taglierini per creare i
mattoni e le tegole che sono molto piccole. Lo stesso attrezzo servirà solo per realizzare dei tagli orizzontali.
Si usa in questo caso un matita, una mina per esempio, con una punta che diventa il nostro punteruolo per
le incisioni.
Il lavoro inizia con la creazione di un blocco di polistirene con la forma della casa che vogliamo realizzare.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[3] pag. 18


La struttura viene disegnata e poi incisa con
un taglierino in prossimità di porte e
finestre. Con la matita poi si incidono i mattoni ,
la forma delle finestre , le porte.

Come ultima operazione si abbassa il livello delle


porte e delle finestre aiutandosi con il taglierino o
con un altro attrezzo.

Anche il tetto viene inciso per creare le tegole


sempre incidendo il materiale e lavorandolo con
la punta della matita.

In questo esempio stiamo realizzando un piccolo


paese in lontananza. Possiamo anche pensare di
costruire delle strutture in secondo
piano.

La casa non ha bisogno del gesso,


infatti per colorarla si usa del
colore acrilico denso o cementite o
colori con terre naturali molto
densi

Vi riportiamo altri esempi di case


sempre con lo stesso materiale ma
leggermente più grandi.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[3] pag. 19


Come nel caso precedente si disegna e si toglie un
primo velo, con un taglierino del materiale che
risulta la parte più dura da lavorare, intorno alle
finestre e sugli intonaci.
Poi con l’ aiuto di una matita si incide la superficie
per creare quello che vogliamo , dalla porta ai
mattoni.

Anche le tegole
sono realizzare
incidendo il tetto
prima con linee
verticali e poi
orizzontali con la
matita o con altri
attrezzi tipo lime
per arrotondare la
tegola.

Sulla superficie si
può passare una
velatura leggerissima di gesso liquido e sabbia fine o cenere, si può anche saltare e dare direttamente il
colore .

Sopra la casa può essere passata un leggera velatura


di gesso e sabbia fine o cenere per creare del
movimento dell’ intonaco.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[3] pag. 20


Un esempio di piccolo paese realizzato con
questa tecnica.

5. Tipi di stuccatura di un muro


In questa lezione vi mostriamo alcune tipologie di stuccatura di un muro con diverse tecniche da utilizzarsi
in casi diversi .
Il gesso viene utilizzato come base in diversi casi. Si consiglia di usare gesso scagliola più morbida e cremosa
da utilizzare con spatolatura . Nel primo caso si miscela il gesso e lo si stende sulla superficie senza
aggiungere al suo interno altri materiali. La stesura del gesso avviene con un pennello morbido e quando
comincia a solidificare si utilizza la spatola per gli angoli e per creare degli effetti di intonaco.
Il gesso viene preparato lasciandolo riposare in acqua in proporzione tale da avere una consistenza iniziale
tipo latte. Dopo qualche minuto tenderà ad assumere una consistenza tipo ricotta , lo si vede, perché si può
tagliare con la spatola.
Il gesso in questo caso viene steso su una parete lavorata in gesso. Questo lavoro di intonacatura viene
fatto anche quando si ha poco tempo e si deve finire il lavoro. Bisogna dare dello spessore all’ intonaco per
poterlo incidere.
Se si vuole dare degli effetti di rotture o di intonaco cadente , con una spatola si rompe la superficie della
parete con dei tagli per simulare dei distacchi. Se necessario si passa una mano ulteriore di materiale per
rendere più omogenea la superficie. Il gesso essiccato e poi bagnato può essere inciso nuovamente per
creare particolari effetti.

Un altro modi di operare è quello di aggiungere del materiale fino al gesso tipo tufina o intonaco pronto
oppure dell’ arbazzana , dei fondi di caffè o cenere per rendere il materiale più grossolano miscelato con il
gesso per renderlo più grumoso e ruvido e creare dell’ intonaco che assomiglia a quello che si produceva
una volta. Si prepara una miscela a secco di residui fini di lavorazione del gesso , gesso secco nuovo della
cenere o del caffè e si mescola.
In un altro recipiente si prepara del gesso come sempre e lo si stende sulla superficie , poi a pioggia si mette
il preparato precedente cercando di creare un effetto di intonaco vecchio , alla fine si tolgono i residui della
lavorazione.

Nelle parti dove ci sono distacchi di intonaco solitamente si usa un pennello con gesso molto denso
picchettando la superficie con lo stesso oppure con una spazzola d’ acciaio per renderlo ancora più ruvido.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[3] pag. 21


Nelle foto proposte
gli effetti di un
intonaco grezzo
realizzato con le
tecniche viste.
La tecnica spagnola
di stuccatura delle
fughe dei mattoni prevede la realizzazione di una specie di buiacca creata con gesso come legante , in
piccola quantità , caffè o polvere di marmo o sughero tritato , cioè tutto quello che può creare un
materiale al cui interno ci siano differenti grane.
il preparato viene usato per coprire gli interstizi
tra i mattoni stendendolo miscelato con acqua
sulla superficie.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[3] pag. 22


GRUPPO AMICI DEL PRESEPE
Monte Porzio Catone
www.presepitalia.it
Corso Presepistico on-line

STRUTTURE ARCHITTONICHE[3]
Indice
Indice ................................................................................................................................................................. 1

1. Strutture polistirene .................................................................................................................................. 2

2. Tecnica mista ........................................................................................................................................... 13

3. Muretti a secco e muretti vari, pavimenti stradali .................................................................................. 20

4. Tecnica Catalana II ................................................................................................................................... 25

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 1


1. Strutture polistirene
Il Polistirene è un materiale così duttile che è anche possibile creare delle strutture di grandi dimensioni con
opportuni trucchi che evidenziano le straordinarie capacità di questo meraviglioso materiale.
Facciamo alcuni esempi di realizzazione di grandi strutture.

Questo esempio mostra


una struttura ad arco
realizzata interamente in
polistirene , anche per la
parte che sostiene la
struttura stessa.

Per utilizzare questa


tecnica usiamo delle
strisce di polistirene molto
sottili che abbiamo
precedentemente
preparato per applicarle
sulle parti portanti. Le
strisce vengono incollate
tra di loro, tramite colla a
caldo per creare dei fogli
sottili che si possono
piegare e tagliare a

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 2


piacimento. Questo metodo, associato alla
creazione di basi solide in legno o polistirolo, è
usato quando si necessita di creare strutture
curve di grandi dimensioni

La foto mostra l’ applicazione del polistirene sulla


base. La foto seguente mostra le strisce di
polistirene che sono state incollate con colla a
caldo insieme per poter creare una base
pieghevole ed adattabile ad ogni situazione.

Nella realizzazione di volte , architravi e quanto


altro questa tecnica si rivela risolutiva.

Nelle prossime lezioni cercheremo di portarvi altri esempi per comprendere le potenzialità di questo
meraviglioso materiale.

Altri esempi mostrano un piccolo borgo in


polistirene che è stato incollato utilizzando delle
strisce di iuta ingessata. Come si vede dalla foto
il polistirene viene usato anche per la struttura
portante della casa. Infatti ce ne sono alcuni tipi,
come quello in figura, molto resistenti e adatti
per essere avvitati e incollati insieme.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 3


Esempi di strutture in polistirene per diverse
ambientazioni.
Nelle foto si vede l’ utilizzo di polistirolo espanso, utile anch’ esso alla realizzazione delle prime sagome
delle case e delle strutture.

Esempi di case in polistirene che in certi casi può


essere inciso con una matita e aiutandosi con un
taglierino e della carta vetrata.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 4


Negli esempi seguenti vi mostriamo
dei muri realizzati con polistirene .
Questo materiale, come abbiamo
detto molte volte si presenta in tipi
diversi, a seconda di questi tipi può
simulare diverse superfici più o meno
ruvide. Infatti negli esempi che
mostriamo abbiamo utilizzato
appositamente questi diversi
materiale evidenziando la loro
capacità di prendere il colore e la
stuccatura in modo completamente
diverso.

La buiacca a secco utilizzata in questo caso è un misto di terriccio e sabbia passata al setaccio , un pizzico di
gesso e colla di coniglio anch’ essa setacciata.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 5


L’ effetto è notevole in certi casi e come si
vede era stato dato un fondo grigiastro, blu e
terra ombra come base, la termine della
stuccatura può essere necessario colorare i
mattoni per differenziarle e ripetere l’
operazione di “buiaccatura” ancora una
volta.

Uso della buiacca a secco dopo una


precolorazione del fondo.

Vi mostriamo di seguito altri esempi,


sperando di farvi comprendere le
potenzialità di questo materiale.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 6


Come si evince dalle foto non ci si
preoccupa tanto di dare un fondo
omogeneo anzi maggiore è la varietà
di colori e maggiore sarà l’ effetto
finale , soprattutto se abbiamo deciso
di stuccare in maniera delicata la
parete.

Un ultimo esempio in cui è chiara la


potenzialità del materiale quando si
usa una stuccatura velata con poco
materiale, si evidenziano le
caratteristiche dei diversi tipi di
polistirene.
Si tagliano i mattoni , in diverse forme
e tipologie e si incollano con colla a caldo
o vinavil se preferite. La colla a caldo non
deve essere bollente altrimenti scioglie il
materiale e la base.

Si dà una colorazione di fondo alla


struttura molto leggera, quasi
acquarellata.

E poi si sparge la buiacca a secco e la si


bagna per farla aderire, ricordate che se la
buiacca tende a spolverare occorre
ripassare più volte con uno spruzzino in
cui metto colla di coniglio e acqua.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 7


(BUIACCA)
Un'altra cosa che può
succedere e che la stessa
“buiacca” (la stuccatura che
mettiamo per coprire le
fughe) tenda a sbiadire
troppo , questo succede in
dipendenza del materiale
che utilizziamo . Se usiamo
colla di coniglio e terriccio
vedremo che la stessa
tenderà a rimanere scura ,
anche con aggiunta di caffè.
Se invece usiamo cemento e
gesso senza colla di coniglio
allora tenderà ad essere più
chiaro . Naturalmente questi
procedimenti si usano per
ottenere effetti diversi di
chiaroscuro sul muro.

Alla fine del processo dopo che abbiamo colorato i mattoni e in alcuni casi riproposto il processo di

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 8


stuccatura per scurire alcune parti e dare l’
effetto bagnato possiamo usare colori ad
olio, terra di siena bruciata o terra ombra.
Attenzione a non usare trementina che
scioglie il polistirene.

Esempi di muri e case realizzati con la tecnica del


polistirene e “buiaccatura” a secco e bagnato.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 9


Altri esempi di muri in polistirene del maestro
Pigozzi , si nota la bellezza del materiale che
evidenzia movimento ed ombre.

Questi muri in polistirene sono stati realizzati


usando le tecniche proposte precedentemente con
piccole modifiche. Per esempio in alcuni casi per
rendere la fuga tra i mattoni più scura abbiamo
usato una buiacca realizzata con colla per le
piastrelle fondo di caffè un pizzico di terra d’ ombra
e della colla per parati.
Il processo per ottenere un effetto del genere è
lungo e bisogna avere la pazienza di aspettare che asciughi bene prima di passare alla fase successiva , per
questo dovete sempre colorare con la luce definitiva che illuminerà la vostra scena altrimenti rischiate di

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 10


avere effetti strani , e non dovete mai fissare le case prima
che siate soddisfatti.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 11


Altro esempio di muro in polistirene di grandi dimensioni realizzato con la tecnica dei mattoni incollati.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 12


2. Tecnica mista
In questa lezione affronteremo un tecnica cosiddetta mista in quanto utilizza la tecnica catalana e quella del
polistirene insieme.

L’ esempio della prima figura mostra una parete in polistirene in cui lo stesso materiale viene inciso anziché
incollato. L’ incisione
avviene con una
matita o con un
punteruolo. Le parti
intonacate sono
realizzate in gesso
miscelato con residui
di lavorazione.
Quando il gesso si sta
essiccando viene
“grattato” il residuo
di gesso per far
aderire piccoli residui
che simulano l’
intonaco vecchio.

La tecnica che vi mostriamo parte dalla solita tecnica catalana con piccole modifiche che servono pre
rendere più reale la parete.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 13


La preparazione della casa avviene come al solito creando del gesso di tipi catalano , cioè con una miscela di
gesso ed acqua che all’ inizio ha la consistenza del latte e che poi dopo 10-15 minuti ha una consistenza
simile allo yogurt.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 14


Una volta preparato steso e inciso , come nel caso
del polistirene si usa una buiacca a piacere per
simulare la malta all’ interno delle fughe.

Prima di questo processo si possono


ulteriormente differenziare i mattoni con del
gesso per creare movimento.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 15


Questo è l’ effetto dopo la colorazione singola dei
mattoni.

Altri esempi questa volta sul polistirene che viene


inciso a caldo o a freddo con una matita e poi rifinito con
gesso per creare maggior movimento ai mattoni e poi
stuccato con le solite “buiacche”. Nel caso di creazione di
intonaci usiamo del gesso misto a sabbia o scarti di
lavorazione del gesso triturati che possono essere aggiunti al
gesso stesso o grattati sul gesso fresco, come detto

precedentemente.

Anche i mattoni possono essere incisi direttamente


sul gesso nelle parti più difficili da raggiungere
facendo in modo che la tecnica diventi appunto
mista (gesso-polistirene).

Questi possono essere gli effetti che si ottengono.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 16


Uso della buiacca all’ interno delle fughe.

Effetto finale dopo la colorazione, si evidenziamo anche tutti i processi di lavorazione della parete.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 17


Altri esempi di tecniche del nostro amico Fabio
Modeo in cui si utilizza polistirene, gesso e
buiacche varie.

Nel caso in questione la buiacca è realizzata con


caffè sabbia colla delle piastrelle e colla di
coniglio frullata finemente.

Tale accortezza fa in modo che la buiacca rimanga


scura anche dopo essere essiccata.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 18


Esempi di muri rustici con tecniche miste e
buiacche speciali , polvere di tufo , caffè ,
cenere e colla di coniglio.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 19


3. Muretti a secco e
muretti vari,
pavimenti stradali

Nelle foto seguenti realizzazione di un


muretto con mattoni in polistirene
molto spessi. La particolarità sta nell’
uso di piccole stuccature e nel
posizionamento per evitare di usare
buiacche andando direttamente alla
colorazione per creare un vero
muretto a secco.

Si procede all’ incollaggio e alla stuccatura


leggera con un misto di cemento , gesso e polvere di
tufo o terriccio per eliminare i maggiori difetti e per
coprire i buchi più vistosi.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 20


Si colora con un fondo e poi si
procede alle successive sfumature
con altre passate di colore.

Si può utilizzare un misto di cemento,


gesso e terriccio spolverato sulla
superficie e poi spruzzato per dare un
effetto di antico e vissuto.

Nell’ esempio che segue un altro tipo di muro con una buiacca che utilizza colla di coniglio in polvere come
legante , l’ effetto è molto realistico. Ognuno può prepararsi diverse miscele di buiacche e poi provarle per
capire quali sono le migliori per l’ effetto desiderato.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 21


Un esempio di utilizzo di polistirene per creare piccoli muretti , la superficie è stata trattato con un grosso
sasso dando dei colpi per creare buchi e tagli che poi vengono rifiniti con un taglierino. Poi il tutto viene
colorato .

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 22


Il muro viene posizionato e armonizzato all’
insieme

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 23


Viene poi applicato
un pavimento con piccole tessere in polistirene e poi colorato e stuccato come al solito usando cemento e
terriccio (nelle foto precedenti i passaggi della realizzazione del pavimento)

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 24


4. Tecnica Catalana II

La tecnica seguente è molto simile alla catalana,


la differenza sta nel colorare subito il gesso in
modo che ci sia già la base di colorazione voluta.

Si usano colori molto scuri anche tempere vanno


bene , si usano terre naturali si solito. Questa
tecnica è comodissima e utilizzata spesso anche per le montagne e i terreni.

Quando si incide la fuga assume già una colorazione adeguata e non dovrà essere necessario passare
ancora del fondo scuro.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 25


Un altro piccolo
trucco sta nell’
usare un
punteruolo che
scava in alcune
parti solamente
per usare tali
tagli per
incidere i
mattoni in una
fase successiva
con un
punteruolo. Si
vedrà che i
mattoni “usciranno” da soli dalla parete.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 26


Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 27
Vi mostriamo altre foto di realizzazioni in gesso e
polistirene di nostri amici presepisti maestri in
questa tecniche.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 28


Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 29
Amici del Presepe Monte Porzio Catone Architetture[4] pag. 30
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STRUTTURE ARCHITETTONICHE

Indice
Indice .................................................................................................................................................................................. 1

-Strutture primarie.............................................................................................................................................................. 2

Poliuretano-> ...................................................................................................................................................................... 3

Introduzione al carton-gesso ............................................................................................................................................ 13

Cartone-> .......................................................................................................................................................................... 18

-Strutture secondarie ....................................................................................................................................................... 22

-Finitura delle strutture .................................................................................................................................................... 23

In questa sessione vengono riportate le tecniche per la costruzione delle strutture che costituiscono la scena del
presepe, vale a dire case, muri e quant’altro costituisca l’architettura principale del lavoro.

Sono state divise in primarie e secondarie a seconda della posizione che occupano all’interno del contesto
rappresentato.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 1 – STRUTTURE ARCHITETTONICHE


-Strutture primarie

La struttura primaria per eccellenza è


quella ove verrà collocata la natività e
potrà essere individuata a piacimento, in
qualsiasi posizione. È bene però che la
sua collocazione sia ben visibile e
generalmente posta nel primo piano
dell’insieme in modo da giustificare a
pieno il significato spirituale del
contesto.

La posizione rispetto all’osservatore, sia


che essa riproduca una grotta, una
capanna o qualsiasi altro manufatto, può
essere scelta a piacere, significando
comunque che può condizionare molto
l’interpretazione della scena sia da parte dell’autore che del lettore. Una natività situata centralmente, può far
rilevare più il contesto spirituale, mentre una posizione più defilata può dar maggior rilievo alla parte artistica, così
come può farlo un posizionamento più interno e meno vistoso.

Con ciò non si vuole condizionare assolutamente la fantasia del realizzatore, che potrebbe preferire l’inserimento
della Sacra Famiglia in posizione meno rilevante per evidenziare la venuta di Cristo sulla terra e l’origine della
diffusione del suo messaggio che parte da un contesto umile, povero e semplice.

La collocazione su un piano secondario può comunque


essere valorizzata con il ricorso agli effetti luminosi che
verranno in seguito illustrati. L’ importante che tutto il
presepe ruoti, in maniera figurata, intorno alla sua scena più
importante , armoniosamente e senza forzature.

Occorre
dunque
porre l’
accento sulla
posizione
che si sceglie
per la
Natività, che non deve essere casuale ma il centro della idea
progettuale dell’ intera realizzazione. Inoltre fondamentale per questo
è anche la posizione dei personaggi all’ interno delle scene che si
vogliono creare.

Per questo un buon progetto deve tener conto oltre che delle
proporzioni e degli eventuali effetti prospettici anche della
collocazione dei personaggi che deve risultare in armonia con il
contesto.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 2 – STRUTTURE ARCHITETTONICHE


La scena della natività, già di per se può costituire il presepe, ma affinché esso acquisti una rilevanza maggiore e
affinché esso sia rappresentativo della vita, è bene che sia arricchito con altre strutture, vale a dire con abitazioni e
manufatti tipici dello stile che si è scelto.

Tra le strutture primarie, vanno inserite anche tutte quelle costruzioni appartenenti al primo piano del presepe. Esse
saranno gli oggetti che desteranno per primi l’attenzione dell’osservatore e quindi necessiteranno di una maggiore
attenzione nel corso della creazione, per tanto sarà opportuno arricchirli di molti particolari strutturali e di oggetti e
accessori d’arredo.

Tra i particolari strutturali, si possono creare scale, balconi, colonne, capitelli, cupole o quanto altro che rientri nello
stile scelto in precedenza. L’ insieme deve essere caratterizzato dall’armonia tra le strutture e i personaggi. Si eviti un
uso eccessivo di particolari ove non necessari, cercando di evitare di esasperare aspetti tecnici più che emotivi.

Esempi di strutture e dei loro particolari


.

La costruzione di una casa o comunque di un locale destinato alla vita sociale può essere costruita con tecniche e
materiali diversi. Nelle sezioni che seguono prenderemo in esame la tecnica del poliuretano e polistirene, del carton
gesso e del cartone.

Poliuretano->
Un buon risultato può essere raggiunto dalla modellazione delle pareti per via dell’incisione di fogli di poliuretano per
mezzo di taglierini e lame, che consentono una facile creazione di mattoni, pietre più o meno regolari, intonaci e
sagomatura degli infissi.

Il poliuretano, reperibile presso esercizi commerciali per l’edilizia, si presenta in fogli ricoperti di una carta scura che
deve essere tolta per mezzo di un taglierino, facendo attenzione a non rovinare troppo la superficie.

Lo spessore dei fogli può variare dai 2 cm ai 6 cm, si usa di solito uno spessore di 2 cm.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 3 – STRUTTURE ARCHITETTONICHE


Una volta tolta la carta da entrambe le parti, è opportuno carteggiare la superficie per renderla più liscia e per
eliminare i residui di colla che la rendono leggermente più rigida. È sufficiente passare la carta vetrata sulla parte del
foglio che resterà a vista.

Fasi di lavorazione del poliuretano.

Come primo aspetto dunque si toglie la carta dal poliuretano,prima


semplicemente senza ausilio di attrezzi , poi con un taglierino per
rimuovere anche i residui più piccoli. La carta va tolta da entrambe le
parti, anche se una sola parte sarà quella visibile e quindi sarà quella
meglio pulita e carteggiata.

La carta dalla parte retrostante può essere tolta in maniera meno


raffinata. Questo lavoro evita che lo stesso possa , come si dice in gergo,
imbarcarsi, in quanto sono materiali molto elastici.

Prima viene tagliata la sagoma intera della casa e poi servendosi di


matita e squadra, si disegnano le porte, le finestre, le fratture
dell’intonaco e tutto ciò che dovrà essere sagomato sul foglio di
poliuretano.

Taglio delle porte e finestre

Disegno delle strutture

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 4 – STRUTTURE ARCHITETTONICHE


Si passa poi al taglio per mezzo di un taglierino, ricordando che la lama deve essere sempre ben affilata per garantire
una buona precisione evitando imperfezioni sugli angoli del materiale.

Taglio per creazione della rottura dell’intonaco

Se si creano rotture dell’intonaco o se comunque si vogliono fare dei mattoni, bisogna, dopo averli disegnati,
effettuare la loro incisione con due tagli obliqui creando un solco ed asportando il materiale in eccesso.

L’incisione non deve essere troppo precisa perché i mattoni o le pietre, specie se antiche, sono irregolari e devono
avere spessore diverso sul piano dell’intonaco, con angoli arrotondati e smussati. Per simulare l’usura data dal
tempo, si consiglia di aiutarsi con delle lime o della carta vetrata.

Incisione dei mattoni


Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 5 – STRUTTURE ARCHITETTONICHE
Taglio listelli

È possibile aggiungere anche delle strutture in rilievo che verranno incollate con della colla a caldo. Nell’esempio
illustrato vengono tagliati dei listelli in poliuretano aiutandosi con un righello, che saranno usati per creare gli stipiti
delle porte e delle finestre, una volta incollati sui bordi dell’intelaiatura degli infissi. Questi listelli possono essere
dello spessore desiderato e eventualmente lavorati con carta vetrata e taglierino per creare dei particolari architravi.

Incollaggio strutture in rilievo.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 6 – STRUTTURE ARCHITETTONICHE


Una volta realizzate tutte le pareti di cui abbiamo bisogno occorre assemblarle su un piano.

Le pareti degli edifici possono essere create con l’utilizzo di fogli di carton-gesso, la cui incisione (descritta più avanti),
meno semplice rispetto al poliuretano, consentirà la realizzazione di mattoni e pietre più o meno regolari di alta
qualità e ottimo effetto realistico.

Il vantaggio del carton-gesso, oltre all’offrire un risultato finale di qualità superiore rispetto al poliuretano, sta nel
fatto che una volta realizzata la parete, può essere subito colorata e rifinita. Differentemente il poliuretano per essere
colorato, necessita di una stuccatura in gesso o stucco, in modo da consentire l’applicazione dei colori. Questa
stuccatura, che verrà effettuata per mezzo di piccole spatole e pennelli, dovrà essere di poco spessore in modo da
non interferire sulla lavorazione precedentemente effettuata con le lame. Inoltre la rivestitura del poliuretano con il
gesso dovrà essere ben levigata con della carta smeriglia (carta vetrata), al fine di offrire una superficie omogenea e
ricalcante al meglio una struttura reale riprodotta in scala.

L’applicazione del gesso sul poliuretano viene effettuata con un pennello a con piccole spatole. Basta solo fare
attenzione nella preparazione dell’impasto a fare attenzione alla densità. Per l’utilizzo del pennello serve
necessariamente una soluzione più liquida, da poter ben stendere sulla superficie.

Per la preparazione del gesso si rimanda l’attenzione alla successiva sezione dedicata alle rocce, dove viene illustrato
di pari passo la corretta esecuzione per la miscelazione con l’acqua.

preparazione del gesso molto liquido da


applicare con un pennello

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 7 – STRUTTURE ARCHITETTONICHE


Intonaco simulato con gesso più denso applicato
con una spatola

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 8 – STRUTTURE ARCHITETTONICHE


Strutture in poliuretano ,con gesso applicato. La
superficie è stata successivamente carteggiata con
carta vetrata.

Gli esempi
mostrati
riguardano delle
strutture che
sono state
montate e
incollate sulle
quali si procede
alle stuccature
degli angoli e
della superficie in modo da eliminare tutte le giunture e i difetti che naturalmente si creano tra le diverse parti

assemblate.

Gli esempi delle case in poliuretano mostrate nelle


foto di questa sezione hanno delle strutture più
complesse realizzate in poliuretano. Sulle stesse sono stati inseriti

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 9 – STRUTTURE ARCHITETTONICHE


balconi, stipiti, colonne e altro oggetti di arredo
architettonico.

Gli esempi mostrano delle case assemblate sui piani, in


cui si nota anche il posizionamento dei tetti che deve
essere fatto
prima di
stuccare il
manufatto,
per coprire
gli spazi che
si possono
creare all’
adesione dello
stesso. Si
possono aggiungere, come si vede scale colonne e ulteriori
piani per rendere il paesaggio più suggestivo e
movimentato

Una volta assemblata


la casa può essere
ancora fonte di
lavoro con aggiunta
per esempio di altri
trabeazioni o cornici
e eventuali
abbellimenti
strutturali realizzati anche in materiali
diversi come il legno o la balsa , il metallo o
il vetro sempre incollati con colla a caldo o

colla vinilica.

Esempi di strutture in poliuretano più complesse

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 10 – STRUTTURE ARCHITETTONICHE


Le strutture in
poliuretano
vengono
assemblate sui
piani come
detto
incollandole con
colla a caldo,
andando poi a
stuccare le parti
di unione tra le
varie pareti
aggiungendo
anche altre
strutture in
rilievo.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 11 – STRUTTURE ARCHITETTONICHE


Nella foto precedente
viene mostrato uno scorcio di un presepe arabo in cui le
strutture sono state interamente realizzate in poliuretano.

In questa foto invece mostriamo una casa realizzata in


poliuretano in cui si notano dei tagli in corrispondenza delle
incisioni.

In questo modo prima si taglia il pezzo che si vuole lavorare e


poi lo si inserisce più all’ interno rispetto alla parete in modo
che si simuli l’ intonaco distaccato.

Con il gesso si tenderà a sfumare i bordi per simulare il


distacco.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 12 – STRUTTURE ARCHITETTONICHE


Introduzione al carton-gesso

Come detto in precedenza il carton-gesso è un materiale molto usato nei presepi, illustriamo brevemente cosa è
possibile fare con questo materiale.

I fogli di carton-gesso sono molto grandi e sono sempre reperibili nei negozi che vendono prodotti per l’edilizia.

Occorre dunque in primis tagliare la sagoma della facciata della casa o del muro che si intende realizzare.

Una volta tagliata la sagoma si toglie da un solo lato la carta che riscopre il gesso del foglio aiutandosi con una spatola
e dopo aver bagnato la superficie più volte.

Vengono poi disegnate le finestre, le porte e i mattoni da intagliare.

Con un taglierino o anche con una sega è possibile ritagliare le aperture desiderate, eliminando il materiale in
eccesso. Per tagliare le aperture si può usare anche un seghetto alternativo con lama fine.

La parete così ricavata deve essere incollata su una struttura di sostegno, realizzabile con legno o poliuretano come
nelle immagini sotto riportate, utilizzando colla a caldo o vinilica.

Si passa poi alla definizione dei mattoni sulla superficie, che vanno incisi con un oggetto rigido ed acuminato come ad
esempio un punteruolo, dopo aver bagnato la stessa
abbondantemente con acqua. Nella foto seguenti
mostriamo come il carton-gesso necessita di essere
incollato su una superficie rigida in modo da resistere
alle sollecitazioni. Tale parete che fa anche da spessore
alla casa, può essere in polistirolo legno o poliuretano,
incollata con vinavil o colla a caldo.

Il carton-gesso si presenta ricoperto con una carta di


colore grigio che deve essere eliminata solo da un lato

Si nota che il carton-gesso una volta incollato può presentare


delle fratture. Queste risultano nella maggior parte dei casi
naturali e di aiuto per il processo di creazione di una manufatto
in cui si voglia simulare l’ effetto del tempo. Quindi le crepe , le
rotture e altro possono essere utilizzate per creare dei mattoni e delle venature naturali della facciata. Se non si vuole
questo effetto allora si potrà stuccare il difetto stando attenti a bagnare molto bene la superficie prima di far aderire
il gesso.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 13 – STRUTTURE ARCHITETTONICHE


Una volta incollata la struttura facendola
bene aderire alla base di sostegno si può
iniziare il lavoro di incisione del materiale
che deve avvenire sempre dopo un
attento esame che sfocia nel disegno di
ciò che si vuole realizzare. Intendo dire i
mattoni , le trabeazioni , le cornici devono
essere sempre realizzate seguendo i
canoni della proporzione.

Nella foto si mostra la fase dell’ incisione


di una superficie in cui sono stati
disegnati i mattoni.

La parete viene incisa utilizzando un punteruolo , la stessa deve essere continuamente bagnata per permettere una
lavorazione più agevole data la durezza del gesso secco.

Il passo seguente riguarda l’ eventuale incollaggio di parti in rilievo che si può fare con listelli di carton-gesso o
polistirolo piuttosto che poliuretano
incollati con vinavil o gesso denso. La colla
a caldo in questo caso non è utilizzabile
perché non aderisce alla superficie
farinosa del carton-gesso.

I mattoni vengono incisi sulla superficie del carton-gesso


dopo essere stati disegnati. La superficie viene
continuamente bagnata e pulita con un pennello dal
gesso in eccesso.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 14 – STRUTTURE ARCHITETTONICHE


Le foto precedenti mostrano pareti realizzate con carton-
gesso. In evidenza l’intonaco, i mattoni e gli stipiti delle
porte incisi sulla superficie.

Anche per il carton-gesso i mattoni devono essere


incisi con irregolarità e levigati in modo da simulare
l’usura del tempo. Si possono utilizzare allo scopo
delle piccole spatole da incisione.

Si ricorda solo che la carta lasciata sulla parte


sottostante della parete in carton-gesso non deve
essere rimossa perché aiuta ad evitare che la
superficie possa spaccarsi , essendo il materiale sottile
e fragile.

Un modo per rendere ancora più realistiche le pareti soprattutto in


carton-gesso, ma vale anche per il poliuretano, è quella di utilizzare del
cemento grigio a pronta presa per simulare l’ effetto della malta dell’
intonaco.

Un volta infatti che viene inciso si mette la parete orizzontale, si sceglie


un colore di base per i mattoni e poi si cosparge di cemento la stessa.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 15 – STRUTTURE ARCHITETTONICHE


Dopo questa operazione si spruzza con acqua fino a che non si rendono visibili i mattoni, vedete le fasi e il risultato
nelle figure che
seguono.

Una volta incisa e


colorata la parete è
pronta per questa
lavorazione. Come
spiegato nella lezione
di colorazione, viene
dato prima un colore di
fondo poi sfumato per
evidenziare i mattoni.

Come si vede dalla foto


non è stato dato un
colore definitivo
perché bisogna
attendere la fine di
questa fase per il
ritocco finale.

Dalla foto a lato il


manufatto , in questo
esempio un
basamento in mattoni,
viene cosparso di
cemento a pronta
presa, in modo da
coprire gli interstizi
creatisi dalla
lavorazione del
poliuretano per la realizzazione dei mattoni. Come passo
successivo viene bagnata la superficie aiutandosi con uno
spruzzino, utilizzando acqua abbondantemente. Vedrete che
il cemento tenderà ad asciugare subito mostrando la
superficie colorata dei mattoni e facendo in modo che lo
stesso cemento simuli l’intonaco tra di essi. Come ultimo
passo, per evidenziare maggiormente i mattoni si può andare
a ritoccare il colore soprattutto sfumando i contorni e la
superficie. Questa foto mostra il lavoro ultimato in cui si nota
molto bene l’ effetto realistico della malta e le sfumature che
assumono i mattoni così trattati.

Ultimate le pareti sia che siano fatte in poliuretano che in


carton-gesso, si rende necessaria la foderatura interna delle stesse per mezzo di cartoncino scuro o attraverso la
colorazione densa ed omogenea con colore nero.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 16 – STRUTTURE ARCHITETTONICHE


Tale accortezza eviterà la possibilità che l’illuminazione interna delle strutture finite lasci intravedere aloni luminosi in
corrispondenza di lampadine o fibre ottiche, essendo i materiali descritti quasi trasparenti alla luce. Tale accortezza
dovrà essere posta in essere in maniera adeguata negli angoli interni delle case e in prossimità delle aperture, finestre
e porte.

Nella foto a lato viene mostrata la


foderatura della parte posteriore
di una casa con dei fogli di
polistirolo, molto sottili che
evitano il passaggio della luce,
soprattutto se vengono colorati all’
esterno o all’ interno con una
miscela di colore scuro,
tipicamente tempera. La parte
interna della casa in prossimità
degli angoli va stuccata con gesso
per evitare il passaggio della luce e
per far aderire le parti aggiunte
come il tetto e le pareti.

L’ esempio a lato mostra che all’ interno


della casa va steso un colore denso
solitamente nero o grigio, tempera, per
evitare che la parete possa far trasparire la
luce, questo va fatto nelle parti che non
sono visibili dalle finestre. Tra le cose da
fare una importante è quella di sigillare i
contorni delle finestre e delle porte con
gesso o mastice dall’ interno per evitare
che la luce passi di lato (nella figura si nota
che il contorno della finestra potrebbe non
aderire perfettamente). Per questo è
meglio già dotare la casa dell’ illuminazione
e fare delle prove per trovare gli eventuali
difetti.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 17 – STRUTTURE ARCHITETTONICHE


Cartone->

Altra possibilità per la modellazione di strutture ed edifici è offerta dal cartone. Molto economico perché facilmente
reperibile dal riciclo di scatole ed imballi e facilmente modellabile ed assemblabile per mezzo di forbici, lame,
graffette metalliche e collanti di vario genere, anche il cartone viene spesso utilizzato per fare il presepe.

Come per il poliuretano, è necessario che venga ricoperto con del gesso per essere colorato, ma contrariamente ad
esso, offre meno possibilità di arricchimento architettonico.

Può comunque essere utile per la creazione di piccole ed economiche strutture, specie nell’uso casalingo.

Le foto che seguono illustrano l’uso del cartone, che viene tagliato dopo essere stato disegnato in proporzione ai
personaggi di cui si dispone.

Per creare delle aperture, i tagli devono essere fatti sui margini orizzontali ed al centro dei verticali in modo da poter
piegare verso l’interno le parti eccedenti che con l’aggiunta di altre strisce interne, andranno a creare lo spessore
delle pareti (vedi illustrazioni sotto).

Nel tagliare il cartone, è possibile creare lievi incisioni anche sugli spigoli verticali, in modo da favorire una corretta
piegatura.

Preparazione della casa in catone. È utile utilizzare delle


scatole ricavate dal riciclo del materiale

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 18 – STRUTTURE ARCHITETTONICHE


Taglio delle aperture, servono tre tagli uno al centro e gli altri
due ai lati superiore e inferiore per permettere la facile
apertura si aggiungono poi gli spessori per simulare la
profondità del muro.

Le fratture dell’intonaco e la possibilità di mettere a vista pietre o mattoni, viene effettuata sempre con l’incisione del
cartone, asportando la parte da porre in basso rilievo e inserendo dall’interno un pezzo di cartone tale da tappare il
buco lasciando così lo spazio inciso a vista. In questo spazio, così come sull’intera parete dovrà stendersi del gesso che
sarà opportunamente lavorato al fine di creare l’effetto desiderato. (vedi foto sottostanti)

Nella preparazione del gesso si possono aggiungere sia della colla vinilica per rafforzare la tenuta che della sabbia fine
per rendere la superficie non troppo liscia. È possibile sostituire la sabbia con della segatura fine, ottenendo lo stesso
effetto.

Se la struttura è grande conviene rinforzarla con listelli in legno o con una doppia struttura di cartone.

Bisogna prestare attenzione a non eccedere con il gesso, si rischia di deformare il cartone a causa dell’umidità
dell’acqua contenuta nell’impasto. Per rendere la struttura più solida, è possibile stendere della colla vinilica sulle
pareti interne della casa.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 19 – STRUTTURE ARCHITETTONICHE


Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 20 – STRUTTURE ARCHITETTONICHE
Taglio del cartone per simulare l’ intonaco con aggiunta dei
mattoni all’ interno e successiva stuccatura.

Stuccatura della superficie con gesso miscelato a vinavil e


sabbia per renderlo piu’ ruvido.

Il gesso sulla struttura in cartone deve essere spalmato con una spatola molto delicatamente e deve essere inoltre
abbastanza denso da aderire al cartone stesso senza colare dalla parete.

Un altro materiale molto utilizzato per fare i presepi è la iuta, una fibra tessile generalmente utilizzata per la
creazione dei sacchi per il trasporto del caffè e frutti leguminose, reperibile in negozi per prodotti agricoli e da
giardinaggio.

Con essa, ricoperta dal gesso, si possono creare le strutture più irregolari come grotte e pareti naturali.

Qualora si intenda creare una struttura di questo genere, bisogna dapprima creare la forma desiderata, ossia
l’appoggio per sostenere la iuta, con l’uso di carta e cartone o di quant’altro possa essere utile, in modo da sorreggere
il peso del gesso che vi verrà sopra applicato. In tal modo si evita di creare manufatti troppo pesanti.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 21 – STRUTTURE ARCHITETTONICHE


Nelle illustrazioni sotto riportate viene mostrata una base d’appoggio in polistirolo su cui sono state modellate delle
montagne.

Sulla struttura creata a sostegno viene deposta la tela della iuta e su questa viene spalmato del gesso molto liquido e
tale da penetrare nella trama del tessuto.

Struttura di base e iuta con gesso liquido.

Messo il gesso liquido, si lavora la superficie (vedi sezione delle rocce di questo corso) ed al termine della
modellazione è possibile spolverare del gesso in polvere che aderirà alla superficie assorbendo l’acqua in eccesso
prima che l’essiccatura sia definitiva. In tal modo si esalta la qualità delle rocce create, offrendo un effetto realistico.

La iuta può essere anche imbevuta interamente nel gesso e poi stesa sulla struttura creata a sostegno, si può
scegliere indifferentemente l’una o l’ altra tecnica a seconda delle esigenze e del tempo a disposizione, l’importante è
fare attenzione qualora si scelga la seconda opportunità, perché la iuta imbevuta nel gesso cola di liquido misto acqua
e gesso che rischia di sporcare e danneggiare altre parti del lavoro.

Le montagne che si trovano all’orizzonte vanno realizzate con questa seconda tecnica, ma devono essere modellate
con pareti molto più lisce e meno rugose delle colline e dei rilievi più vicini all’osservatore, simulando in questo modo
l’effetto di lontananza

-Strutture secondarie

Per strutture secondarie devono intendersi i manufatti strutturali come case, muri, colline e quant’altro va ad inserirsi
nel piano non diretto all’approccio visivo, ovvero il secondo piano.

In questa parte sarà possibile creare oggetti architettonici meno impegnativi del primo piano perché più piccoli e
meno ricchi di particolari strutturali, anche se è libera scelta del presepista il poter riprodurre in questa parte edifici o
quant’altro, in maniera fortemente realistica.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 22 – STRUTTURE ARCHITETTONICHE


Come già illustrato in precedenza, la struttura secondaria serve a dare profondità al lavoro e le tecniche principali ed i
materiali utilizzati saranno uguali a quelle della struttura primaria. Spesso in questa parte di lavoro vengono ad
utilizzarsi maggiormente materiali come la iuta ed il gesso,
che consentono la creazione semplice e veloce di alture e
colline per poter coprire la parte dell’orizzonte, in modo da
favorire una chiusura dell’insieme più regolare alla visione
umana, specie se il paesaggio rappresentato è di tipo agreste.

Come si vede dalle immagini sottostanti, più ci si allontana


dal primo piano e meno definite sono le rocce.

Esempi di colline e montagne dello sfondo

Ricordarsi comunque di fare sempre riferimento alla


prospettiva ed alla proporzione fra gli oggetti, anche se gli
oggetti in secondo piano saranno meno definiti e più semplici.
Nelle prossime lezioni la lezione sullo sfondo e le montagne
aiuterà a realizzare la parti interessate nei piani successivi al
primo in particolare colline e montagne.

-Finitura delle strutture

La finitura delle strutture e, in modo speciale, quella delle case e degli edifici abitativi, prevede l’inserimento di
oggetti d’arredo (descritti in apposita sezione di questo corso) e di elementi architettonici di rifinitura.

Per raggiungere infatti un lavoro perfetto e rispondente alle caratteristiche della realtà, sarà opportuno che le
strutture siano corredate di elementi distintivi dello stile proposto.

In particolare bisognerà inserire, dopo l’assemblaggio delle pareti e delle varie parti costruite, elementi come stipiti,
architravi, tetti, cornicioni, fasce, grondaie, scale, pavimenti, colonne, etc..

L’inserimento di tali elementi deve essere effettuato con cura ed in maniera tale da non creare danneggiamenti alla
struttura su cui si lavora.

Le fotografie sotto riportate, mostrano alcuni esempi di arricchimenti strutturali e finiture, approfondite anche in
altre parti del corso.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 23 – STRUTTURE ARCHITETTONICHE


Si notino le finestre realizzate con della balsa, le grondaie in rame, i
camini in poliuretano, le tegole in terracotta.

Nelle foto altri particolari come il tetto con una grondaia , le finestre,
una pergola.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 24 – STRUTTURE ARCHITETTONICHE


Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 25 – STRUTTURE ARCHITETTONICHE
GRUPPO AMICI DEL PRESEPE
Monte Porzio Catone
www.presepitalia.it
Corso Presepistico on-line

STRUTTURE ARCHITETTONICHE [2]

Indice

Indice ................................................................................................................................................................. 1

-Il Carton Gesso ................................................................................................................................................. 2

-Il Polistirene e il Polistirolo ............................................................................................................................. 17

In questa sessione vengono riportate le tecniche per la costruzione delle strutture che costituiscono la
scena del presepe, vale a dire case, muri e quant’altro costituisca l’architettura principale del lavoro
utilizzando il cartongesso e il polistirene come materiale per la realizzazione.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 1 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


-Il Carton Gesso

Foto di realizzazione di case e strutture in carton-gesso

Il cartongesso è un materiale che abbiamo già conosciuto nelle lezioni precedenti, ora vogliamo scendere in
dettaglio mostrandovi la tecnica in maniera approfondita, cercando di evidenziare gli aspetti caratteristici di
questo materiale.

Il cartongesso si trova nelle rivendite di materiale edile in forma di fogli di diverso spessore, normalmente si
utilizza uno spessore medio di qualche millimetro, comunque conviene uno spessore inferiore al
centimetro, solo in casi di grandi strutture si possono utilizzare spessori maggiori opportunamente
rinforzati con apposita struttura in laminato in ferro.

La prima operazione riguarda come sempre il progetto della scena presepiale che si ha in mente. La
seconda operazione riguarda la realizzazione del piano su cui collocare le strutture.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 2 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


La scena è stata progettata
e si è creata una base in
legno multistrato di
sostegno del presepio.
Abbiamo a disposizione un
foglio di cartongesso, con
la carta che lo ricopre da
entrambe le superfici.

Come ulteriore passo si


decide con un disegno, la
forma e la grandezza delle
finestre e delle porte e
della facciata delle
strutture che si vogliono
realizzare, sempre
considerando l’ altezza dei personaggi.

Il progetto interessa anche l’ingombro delle strutture sul piano, come si vede si disegna anche questo
tracciando la posizione delle facciate sullo stesso.

L’ operazione seguente riguarda il taglio delle porte e


finestre disegnate. Questa operazione risulta molto
impegnativa perché il cartongesso è molto duro. Si
sceglie di tagliare la struttura con un taglierino
robusto cercando di tagliare tutto lo spessore, per
questo sono necessarie più passate.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 3 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


Il taglio va fatto con cautela e pazienza in modo da essere più precisi possibile , non vi preoccupate se alcuni
angoli possono rompersi avrete sempre modo di correggerli con il gesso nelle fasi successive.

Il passaggio seguente riguarda incollare la parete in cartongesso su una struttura che lo possa sostenere
evitando rotture indesiderate. Si sceglie in questo caso del poliuretano ma si può optare anche per
polistirolo o legno. Per prima cosa si
ricalca il disegno sul poliuretano,si taglia
il poliuretano e poi si incolla, il
cartongesso sullo stesso utilizzando la
colla a caldo o il vinavil. Prima si questo
è meglio togliere nella parte posteriore
del cartongesso, in prossimità degli
angoli delle finestre e delle porte, un po’
di carta per evitare che la stessa sia un
problema in fase di rifinitura degli stessi
angoli.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 4 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


Si bagna la carta in prossimità degli
angoli e ci si aiuta con una spatola per
toglierla.

Ora è possibile incollare la facciata sul


poliuretano cospargendo lo stesso con
colla a caldo.

Nelle foto precedenti il procedimento


che prevede dapprima la rimozione di
parte della carta nella parte interna
della facciata e poi il suo incollaggio
sul poliuretano. Ora la facciata è
solida e pronta per le operazioni
successive. Incollandola in questo
modo abbiamo creato anche lo
spessore del muro visibile dalle porte
e dalle finestre. Occorre ora usare
della carta vetrata per eliminare i
difetti di allineamento tra il taglio del
poliuretano e quello del cartongesso.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 5 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


Questa operazione aiuta moltissimo la
fase di rifinitura degli angoli. Ora si
possono provare le facciate aiutandosi
con dei chiodi , così da avere una visione
dell’ insieme per procedere alla
realizzazione delle altre strutture.

Le facciate tagliate e provate sul


piano non sono ancora pronte per
essere lavorate occorre ancora un’
altra tediosa operazione.

La prossima operazione infatti, necessaria da fare, è togliere lo strato di carta che ricopre il cartongesso,
utilizzando una spatola e solo dopo avere abbondantemente bagnato la superficie con un pennello,
operazione , quest’ ultima, che va fatta di continuo.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 6 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


Si lavora con una spatola,
utilizzandola di taglio, per
togliere lo strato di carta. L’
operazione richiede un po’ di
pazienza e molta delicatezza.
La carta va bagnata di
continuo, vi accorgete infatti
che ci sono diversi strati da
togliere

La facciata dopo la pulizia si presenta


come in foto pronta per essere
lavorata. Eventuali tagli accidentali o
altre indesiderate incisioni possono
essere eliminate con della carta
vetrata, quando la superficie sarà
ormai asciutta.

Altre facciate pronte per l’ incisione


dei mattoni e per l’ applicazione di
materiali in rilievo. La fase dell’
incisione del cartongesso è
sicuramente una fase molto
impegnativa ma veramente
gratificante.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 7 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


A questo scopo occorrono degli attrezzi adatti all’ incisione, in questo caso punteruoli, piccoli scalpelli e un
pennello per rimuovere i residui della lavorazione. Come
ultima cosa usare dei guanti in lattice per proteggere le
mani, se necessario. Anche in questa fase bisogna
disegnare i mattoni , gli architravi e tutto quello che si

desidera realizzare.

In tal caso, seguendo le regole che abbiamo


descritto in altre lezioni, dovremo stare molto
attenti al disegno della casa se si vogliono
evidenziare effetti prospettici. Il cartongesso si
incide anche con attrezzi tipo microtrapani per
modellismo.

Per aiutarsi nel lavoro occorre bagnare la


superficie del materiale per ammorbidirla e
togliere ogni volta i residui.

Si creerà una polvere molto sottile e


volatile. Questa polvere di gesso può
essere utilizzata insieme alla colla vinilica
per particolari tipi di stuccatura, per
esempio i tronchi degli alberi realizzati in
filo di ferro.

Questo lavoro va continuato fino a quando


non si arriva alla desiderata profondità di incisione in dipendenza dell’ effetto finale che si vuole avere.

Per strutture in rilievo, tipo architravi, cornici di porte e finestre, utilizzate del polistirene o anche il
cartongesso incollati con colla vinilica, come visto in precedenza, infatti la colla a caldo su cartongesso non
ha adesione.

Se si vuole simulare l’ effetto intonaco sul cartongesso lo spessore dell’ incisione deve essere abbastanza
profondo in modo da poter essere ricoperto con altro materiale, cemento o gesso che si insinuerà negli
interstizi creatisi.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 8 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


Nelle foto precedenti le fasi dell’
incisione del cartongesso con un
punteruolo. Si usa per limare i bordi e
la superficie dei piccoli scalpelli e una
raspa metallica. Per togliere i residui
utilizzare un pennello asciutto.

Le facciate ora sono pronte per passare alla fase successiva. Le stesse possono essere ulteriormente
lavorate aggiungendo parti in rilevo oppure stuccando le parti visibili di adesione del cartongesso con la
base sottostante in prossimità di porte finestre e aperture.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 9 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


Come detto nelle lezioni precedenti , per avere un
effetto di malta tra i mattoni allora le facciate non
vanno subito incollate. Le stesse dovrebbero
rimanere isolate e poggiate su un piano per
procedere alla lavorazione. Il primo passo è quello di
colorare la facciata con un colore di base , non un
fondo, ma un colore di tonalità simile a quella che
vorremmo dare ai mattoni.

Poi occorre far cadere sulla superficie , posata su un


piano, del cemento o gesso in polvere distribuendolo
uniformemente. Prima di questo si può scegliere di
miscelare al cemento grigio o bianco del colore in
polvere (le terre naturali), per esempio ocra, nero o
marrone per avere un colore della malta più naturale
possibile.

Il cemento va cosparso aiutandosi con un


pennello asciutto per entrare negli
interstizi e pulendo la superficie dei
mattoni.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 10 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


Con uno spruzzino si bagna la superficie in modo
da far entrare il cemento nelle incisioni. Si vedrà
che il colore con il cemento viene sfumato e gli
interstizi avranno il tipico effetto della malta.

In foto l’ effetto che si ottiene da questa tecnica


che simula la malta tra i mattoni.

Nella Foto a lato un muro


romano realizzato con
questa tecnica

Se non si vuole avere questo effetto lo spessore dei mattoni sicuramente sarà
meno pronunciato e per colorare si utilizzerà la tecnica del chiaro- scuro già
vista e le pareti potranno essere incollate appena finita la lavorazione delle
incisioni. Ricordarsi di realizzare lo spessore dei muri in coincidenza delle
porte e delle finestre, inoltre gli angoli delle case dovranno essere incisi per
dare un senso di continuità alla struttura. Si usa anche del cemento bianco
per simulare la malta più chiara.

Le pareti della casa o della struttura devono essere incollare insieme, con
vinavil o colla a caldo, stando attenti agli angoli, in quanto il supporto

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 11 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


aggiunto nella parte posteriore, per rendere la struttura solida, potrebbe essere d’ intralcio .Bisogna quindi
incidere l’ angolo, in modo opportuno, per fare aderire le due parti. Nella foto seguente viene proposto il
metodo di incollaggio dell’ angolo con il supporto e il cartongesso, in questo modo gli angoli del
cartongesso coincideranno.

Carton-gesso

Supporto in legno o polistirolo,


poliuretano

Le facciate incollate dovranno essere stuccate insieme


per eliminare i difetti negli angoli e nei sottotetti. Il
tetto che viene aggiunto deve essere in compensato
incollato con vinavil. Se ci sono mattoni in prossimità
degli angoli si devono correggere , dando continuità all’
angolo stesso, stuccandoli con il gesso e modificandoli
con il punteruolo.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 12 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


Dopo questo lavoro rimane solo da correggere gli angoli
delle case, gli stipiti delle porte, delle finestre e dei tetti
con gesso o stucco e finire le incisioni proprio sugli angoli
per rendere continua la struttura e evitare che i mattoni
finiscano in modo innaturale.

Se si posizionano i tetti , solitamente realizzati in


compensato marino incollati con colla vinilica, per
ottimizzare la solidità è necessario fare dei piccoli fori,
per inserire delle viti. Le stesse terranno il tetto fermo
evitando la sua tendenza imbarcarsi per effetto dell’
umidità del gesso utilizzato per stuccare.

Ora la casa è pronta per essere posizionata e fissata sulla


base. La fase successiva , come detto, è quella della
stuccatura di angoli interni , stipiti delle porte e delle
finestre , rifinitura con aggiunta di trabeazioni o
architravi , tetti,realizzazione delle pareti interne , la
predisposizione dell’ illuminazione e la fase finale della
colorazione (vedi lezione colorazione), vedremo più
avanti alcuni di questi aspetti. Per il resto fare riferimento alle apposite lezioni.

Descriviamo ora un altro metodo in cui il cartongesso viene usato solo per particolari della casa realizzata in
polistirolo o poliuretano. Il trucco sta nel creare delle incisioni, su poliuretano , polistirolo o polistirene,
dove alloggiare dei pezzi del materiale suddetto. Potremo anche evitare , infatti , di creare una parete
interamente di cartongesso ed avere lo stesso effetto solo dove serve. Il primo passo è il disegno della casa.

La casa disegnata avrà delle parti distaccate di


intonaco da cui si intravede la struttura interna.
Per questo tagliamo dei pezzetti di cartongesso
dove vogliamo ci siano questi distacchi.

Tracciamo il contorno di questi pezzi di cartongesso e


incidiamo la parete per permettere di alloggiarli.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 13 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


I pezzi di cartongesso di incollano con colla a caldo, dove possibile , altrimenti con colla vinilica. Una volta
inseriti i pezzi di cartongesso all’ interno della facciata e pulito il cartongesso si disegnano e si incidono i
mattoni su di essa.

Dopo l’ incisione del cartongesso occorre struccare con gesso i lati della rottura per legare con il resto della
facciata il lavoro appena fatto.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 14 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


Prima si passa il gesso con il pennello sulla parete non
interessata dalla rottura dell’ intonaco. Poi si passa a
stuccare con il gesso il contorno della rottura. Prima con
del gesso liquido si può entrare nello spazio al bordo del
cartongesso e poi stuccare con gesso più denso.

Si continua a stuccare fino a rendere invisibile la


rottura createsi , in modo da evitare di far capire dove
si collega il cartongesso alla parete.

Se si vuole è possibile
anche evidenziare la
rottura dell’ intonaco
tracciando il
contorno con la
spatola. Quando
asciutto si utilizzi
della carta vetrata
per eliminare i difetti.

Il risultato è mostrato in figura,


prima della colorazione, come
si vede l’ effetto finale è
soddisfacente. Con una
opportuna colorazione si
evidenzieranno i contorni e il
lavoro. Nella foto seguente vi
mostriamo una casa con un lavoro di questo tipo.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 15 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


Con questo metodo
si possono fare
anche muretti a
secco andando a
incidere in
profondità il
cartongesso e
utilizzando uno
spessore del
materiale adeguato.

Questo materiale può essere utilizzato anche per realizzare dei


pavimenti di una casa o di una piazza, sempre con la stessa
metodologia finora esposta. Si procede infatti con l’incisione di vari pezzi che possono essere direttamente
incollati sul legno della base del presepio e poi incisi.

Si possono anche realizzare delle pareti di gesso fai da te. Bisogna dotarsi di
assicelle di legno per creare una sagoma in cui colare il gesso . La base
dovrebbe essere una lastra di vetro bagnata con del sapone per
permettere il distacco della parete.

Le pareti realizzate in questo modo sono fragili soprattutto se lo


spessore è molto
sottile. Per questo
nella parte posteriore ,
dopo che si è colato il
gesso, si possono
inserire dei rinforzi alla
struttura. Per esempio
della garza o della iuta
immersi nel gesso potranno
essere di aiuto a
rendere la
struttura più
elastica.

Queste pareti
sono utili per la realizzazione di pavimenti o rivestimenti
di case, o per la strade. La parete si distacca dalla base
in vetro girandola sottosopra e forzando se necessario
con un punteruolo.

Se viene fatto quando


il gesso è indurito ma
non essiccato

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 16 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


completamente e si posiziona la stessa su una strada allora è possibile incidere direttamente il gesso per
creare i mattoni stradali. E’ possibile realizzare il lavoro anche con gesso completamente indurito con
ausilio di microtrapani per incisione.

Si può anche colare direttamente il gesso sulla base del presepio e incidere i mattoni, il vantaggio delle
sagome e quello di avere delle strutture solide che si possono preparare a parte e poi inserite dove si vuole
nel presepe, anche su scale, per un pavimento di una casa e in tante altre situazioni.

-Il Polistirene e il Polistirolo


Il polistirene e il polistirolo sono altri materiali comunemente usati nella realizzazione del nostro presepe.
La differenza sostanziale rispetto ad altri materiali è la loro leggerezza , la tecnica usata per incollare le varie
parti e la stuccatura delle pareti. Useremo in questa lezione alcuni di questi materiali in commercio si
spessore tipico di 2 cm. Per strutture più grandi si possono usare spessori anche fino a 4 cm. Naturalmente
lo spessore va studiato anche in funzione della grandezza del personaggio e della struttura che si sta
realizzando. Tipicamente per personaggi dai 20 ai 25-26 cm uno spessore di 2 cm va benissimo senza
particolari modifiche. Nel caso si vogliano spessori minori, occorre modificare lo stesso in prossimità di
finestre e porte. Infatti è solo in corrispondenza delle aperture che si ha la sensazione dello spessore del
muro. Ritornando al polistirolo e al polistirene , vogliamo ricordare innanzitutto che, essendo dei materiali
che si sciolgono con il calore , per la loro incisione e taglio si usano delle punte o dei fili a caldo. Per
incollare la struttura non si può usare la colla a caldo e si usa infatti la colla vinilica o dei stucchi appositi per
il polistirolo. Il materiale è reperibile nelle rivendite per edilizia, in differenti spessori e soprattutto con
grana diversa. E’ proprio in questo che si differenzia la qualità del materiale. Infatti, come molti sanno si
presenta con la tipica struttura a palline, se si riesce a trovare un materiale più compatto il lavoro ne
beneficerà.

Nelle foto che seguono tre tipologie di materiale: polistirene estruso e polistirolo.

Come nel caso precedente la prima cosa da fare è il disegno delle


facciate con le porte e le finestre.
Come esempi realizziamo un muro e
una casa con del polistirene di due
diversi colori e tipologie. Ricordarsi
che esistono in commercio anche
attrezzi per tagliare il polistirolo con
filo caldo o per incidere , per esempio
il pirografo, per il quale è possibile controllare la temperatura della punta. Tipicamente dovremo fornirci di
un saldatore.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 17 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


Vi riportiamo delle tipologie di muro che possono esservi molto
utili per avere una idea della struttura di una casa.

Il primo esempio riguarda i classici muri di una tradizione edilizia


di epoca romana i famosi opus, il secondo dei nostri bozzetti.

-Bozzetti per i muri

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 18 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


Negli esempi tipologie di muro.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 19 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 20 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]
Se la grana del materiale è molto fine allora è
possibile usare un taglierino per incidere la parete.
Lo stesso viene usato per tagliare porte e finestre e
tutte le aperture della casa. La prima cosa da fare è
tagliare la sagoma della casa con un taglierino in
base alle esigenze e dopo aver calcolato le
dimensioni e l’ ingombro della stessa. Tagliare poi
le porte e le finestre.

Nel disegno della sagoma si abbozzano anche le


linee orizzontali e eventualmente quelle verticali
dei mattoni che saranno il rivestimento del muro.

Ci si prepara all’ incisione del polistirolo con un saldatore, un taglierino e una spazzola d’ acciaio. Si
comincia a incidere a caldo il materiale stando attenti a non inalare i fumi , si consiglia un locale areato o
uno spazio aperto per questo lavoro.

Dopo la prima passata di saldatore il muro si presenta inciso ma in modo innaturale e troppo artificiale , le
linee sono troppo squadrate e gli angoli troppo vivi . Soprattutto la superficie, è troppo liscia e omogenea.
Per questo è necessario un lavoro ulteriore con una spazzola d’ acciaio e un taglierino.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 21 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


La spazzola d’ acciaio rende la superficie rugosa e arrotonda
gli angoli, il taglierino serve per creare delle differenze di
altezza fra i mattoni e modifica la forma di essi per renderli
più naturali.

Questo lavoro deve essere ripetuto più volte se si vuole


ottenere un effetto veramente realistico.

Nella fase
successiva
si continua a lavorare il muro con il saldatore in più riprese
cercando di combinare lo stesso con la spazzola e il
taglierino.

Il muro dopo una lavorazione paziente e continua si


presenta come in foto , un ultima passata con una raspa
metallica per togliere i residui e arrotondare gli spigoli dei
mattoni, e il muro è pronto per essere incollato e
stuccato.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 22 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


Nelle foto mostriamo la lavorazione
delle pareti e l’ assemblaggio di questo
piano della casa.

Importante è che le linee orizzontali siano parallele al terreno come devono essere perpendicolari quelle
verticali.

Le pareti una volta finite vengono assemblate insieme con colla vinilica
aiutandosi con degli stuzzicadenti, inseriti negli angoli per tenere ferma la
struttura.

Una volta incollate le pareti rimane solo


di fare in modo che i mattoni in
prossimità degli angoli sembrino essere
continui . Si incide l’ angolo in maniera
opportuna per simulare questo effetto.

Se vogliamo realizzare una cupola araba , che si trova solo sulle sinagoghe e in pochi casi sulle case nobili,
riempiamo mezzo pallone da calcio con il gesso dopo averlo immerso in un secchio contenente della sabbia.
La stessa fa in modo che il peso del gesso non schiacci la cupola alla sommità. Il Gesso indurisce e crea la
cupola. Nella foto è stata realizzata grezza , non perfettamente liscia, come nella realtà . Esiste sempre il
modo per correggerla e renderla perfettamente liscia
tramite della
carta vetrata.

Ora rimane solo la fase della stuccatura con gesso.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 23 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


Prima di vedere la stuccatura della
casa, realizziamo un’ altra struttura
con strutture in rilievo e mattoni
sempre a partire da un foglio di
polistirene, questa volta di colore e
grana leggermente diversi dal
precedente.

Anche in questo caso si disegna la


casa sulle sagome che sono state
precedentemente tagliate a misura
del progetto del presepio.

Il passaggio
successivo è il
taglio delle porte e
delle finestre. Le
foto successive
mostrano il lavoro
che si è fatto di
incisione delle
pareti della casa in
base al disegno dei
mattoni e al taglio
delle finestre che si
è deciso. Come nel
caso precedente
viene utilizzato un
saldatore, un
taglierino e una
raspa metallica per
eliminare i residui e
arrotondare gli
spigoli dei mattoni.

Ora vogliamo applicare sull’ arco di una facciata dei

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 24 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


mattoni che simulino la sua struttura portante.

Disegniamo intorno all’ arco la struttura portante su


cui applicheremo del materiale in rilievo per
simulare i mattoni .

Con un taglierino andremo a ricavare dal materiale


in eccesso derivato dal taglio della casa delle sottili
strisce.

Le strisce appena tagliate possono essere utilizzate per creare degli


architravi in rilievo intorno alle porte o alle finestre.

Applichiamo dei quadratini di questo materiale intorno all’ arco,


tagliandoli opportunamente e incollandoli con colla vinilica.

La fase successiva è quella di incidere interamente di mattoni , come visto nel caso precedente.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 25 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


Potremo alla fine utilizzare la raspa metallica per
rendere la superficie dei mattoni ulteriormente rugosa
per far aderire meglio il gesso. Oppure utilizzare della
carta vetrata per modificare l’ altezza e la superficie dei mattoni.

Possiamo ancora inserire gli architravi intorno alle finestre. Parti in rilievo , come detto, possono essere
realizzate in polistirolo o poliuretano e incollate con colla vinilica, aiutandosi con dei stecchini o chiodi che
poi possono, all’ occorrenza, essere rimossi. Per aiutare l’ adesione della colla la superficie del materiale
deve essere estremamente pulita, cioè priva di residui e polvere, e stesa con pennello. Se si lascia per un
minuto a prendere aria e esercitando pressione l’adesione avviene in maniera più veloce.

Una volta inciso e dopo avere applicato con della colla vinilica eventuali strutture in rilievo, si passa alla fase
di incollaggio delle pareti e poi alla stuccatura della struttura completa.

Per incollare le pareti si possono usare dei stecchini o dei chiodi , come precedentemente detto, inseriti all’
interno degli angoli o dove si vuole con l’ ausilio di pinzette.

Prima di procedere alla stuccatura delle pareti occorre correggere gli


angoli.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 26 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


La fase successiva riguarda la
stesura di un velo di gesso sulla
parete e la copertura con lo stesso
degli angoli e dei difetti.

La stuccatura avviene solitamente


con gesso o stucco miscelato anche
con della colla vinilica in opportune
proporzioni. Bastano poche parti
diluite in acqua prima di
mescolarla con il gesso. Un
problema però si pone
riguardo l’ aderenza del gesso
sulla parete.

Infatti il gesso non aderisce


saldamente alla parete di
polistirolo se prima non viene
fatta una operazione che la renda più idonea. Occorre infatti
creare dei piccoli fori sulla parete insieme ad un passaggio con
carta abrasiva, o con raspa metallica, in modo da rendere leggermente rugosa la superficie, in questo
modo il gesso aderirà alla parete e non si distaccherà con il tempo. E’ utile anche aggiungere del Vinavil all’
acqua quando si miscelerà il gesso

Il gesso, come nel caso di case in poliuretano o altri materiali, deve essere steso con pennello prima e poi
con la spatola ove necessario. Nel gesso si aggiunge in certi casi anche sabbia o terriccio molto fine se
vogliamo avere un effetto di intonaco vecchio.

Prima però bisogna fare un passo indietro. Se le pareti sono molto grandi si rischia , una volta steso il gesso,
che la parete, essendo elastica, si pieghi e assuma una forma non naturale.

Per evitare questo è necessario rinforzarla con del compensato o assicelle di legno per renderla rigida e
quindi meno deformabile.

La stesura del gesso sulla parete avviene prima con un pennello e del gesso abbastanza liquido poi appena il
gesso inizia ad indurire si utilizza lo stesso per stuccare i buchi , i sottotetti , gli angoli e per simulare in
alcune
parti l’
intonac
o.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 27 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


Si stende il gesso , in questo caso si usa
scagliola, perché ha un tempo si essiccazione
più lungo. Quando il gesso tende ad indurire allora si modificano gli angoli delle case con una spatola ,anche
dall’ interno per rinforzare la struttura.

So continua a lavorare il gesso sulla parete cercando sempre di non coprire gli interstizi molto tra i mattoni ,
altrimenti si vanifica tutto il lavoro di incisione. Per questo il gesso deve essere sempre molto liquido con la
possibilità di stenderlo con il pennello.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 28 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


Nelle foto precedenti si mostra la casa per la quale è terminata la fase di stuccatura esterna.

Un trucco per creare un effetto di intonaco consunto dal tempo lo si ha se si spolvera la parete, posta su un
piano orizzontale, con gesso, dopo averla spruzzata con acqua. Successivamente alla spolveratura si
spruzza ancora in maniera delicata con acqua il gesso che tenderà ad assumere una conformazione molto
rugosa e realistica.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 29 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


Per la colorazione vedere la lezione apposita.

Fare attenzione anche alla successiva fase di illuminazione degli interni delle case. Le pareti polistirolo
potrebbero far trasparire la luce e quindi, anche in questo caso, occorre passare una mano di colore denso
(normalmente nero o marrone a tempera) nella parte interna per evitare questo spiacevole effetto.

Prima di questo è necessario anche stuccare dall’ interno le parti delicate tipo angoli e sottotetti dove
passa più facilmente la luce. Questa operazione viene fatta prima di incollare tutte le pareti della casa
solitamente lasciando una parete libera per poter lavorare all’ interno.

Le pareti visibili dall’ esterno che costituiscono gli interni delle case vanno stuccate anch’ esse. Se
utilizziamo il polistirene è opportuno passare con la raspa metallica per permettere una migliore adesione
del gesso alla parete che verrà poi colorata con colori tenui ad acqua anche evitando la fase di colorazione
con la tecnica del chiaroscuro, facendo risaltare gli angoli o la parete con sfumature di colore. Se invece ci
sono della parti in rilievo o effetti di mattoni da far risaltare, anche per le pareti interne, allora si utilizza la
tecnica del chiaroscuro già descritta.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 30 - STRUTTURE ARCHITETTONICHE[2]


GRUPPO AMICI DEL PRESEPE
Monte Porzio Catone
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STRUTTURE ROCCIOSE

Indice
Indice .................................................................................................................................................................................. 1
-Le rocce.............................................................................................................................................................................. 2
-Colorazione delle Rocce .................................................................................................................................................. 14

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 1 – STRUTTURE ROCCIOSE


-Le rocce

Nella maggior parte dei presepi, specie in quelli in cui si intende riprodurre un paesaggio naturale, vengono inserite le
rocce.

Per rocce devono essere considerate sia i piccoli ciottoli che si possono trovare generalmente in ogni ambiente
comune, sia le pareti che caratterizzano scenari molto ampi. Nella foto precedente un esempio di realizzazione di
rocce per un presepio di tipo palestinese.

L’operazione più semplice da effettuare è quella di inserire nella scena rocce vere e proprie, di varie dimensioni,
raccolte nella natura che ci circonda, scelte per forma e colore e tali da rendere realistico l’ambiente che si intende
riprodurre.

Sassi e pietre in natura non mancano e spesso danno vita a forti creazioni di fantasia per le forme ed i colori più
svariati che offrono.

Per creare artificialmente le rocce, bisogna disporre fondamentalmente di gesso, iuta, gommapiuma, polistirolo e
colori (migliori le terre naturali, vedi sezione dedicata alla colorazione), nonché di attrezzature come spatole e
contenitore per acqua e gesso. Sarà utile procurarsi anche altri materiali di scarto come cartoni e scatole da utilizzare
come spessori.

Nella foto precedente un esempio di terreno realizzato con iuta e gommapiuma per simulare delle rocce. Come si

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 2 – STRUTTURE ROCCIOSE


nota l’effetto riprodotto è di buona qualità. In questo caso non sono stati usati elementi naturali ma solo artificiali. Le
rocce caratterizzanti l’ambientazione sono dunque quelle che vengono fatte a mano dal presepista che, con la propria
creatività, può dar vita a singolari forme e può riprodurre ambientazioni rocciose tipiche di determinati contesti
naturali. La prima cosa da fare per creare delle rocce, è quella di creare una base strutturale che ricalchi la forma
desiderata. Nella foto seguenti, due esempi di base per la realizzazione di montagne o strutture rocciose. La struttura
di base viene realizzata con i materiali più disparati come polistirolo da imballaggio, legno carta e cartone, scatole di
legno e cartone.

Materiali necessari la lavoro polistirolo , iuta , gommapiuma e una base di lavoro

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 3 – STRUTTURE ROCCIOSE


Basi di lavoro per le rocce in polistirolo, iuta e gommapiuma

Una volta creata la base e quindi la forma desiderata bisogna rivestirla con della iuta. Nei casi di dimensioni ampie o
comunque in condizioni difficili, la iuta può essere sorretta da retina metallica, reperibile in commercio nei negozi di
ferramenta.

Sulla iuta verrà colato del gesso preparato non troppo liquido, per evitare che scivoli via dal tessuto. Sul polistirolo il
lavoro risulta leggermente più complesso. Con una spatola si deposita un quantitativo di gesso denso che verrà
lavorato per coprire la base in polistirolo. Il polistirolo può essere messo a strati , in verticale o come si vuole in
dipendenza delle rocce da costruire, sedimentarie calcaree o altro. Per preparare il gesso si mette un po’ di acqua nel
recipiente e si mette il gesso a pioggia (spolverandolo) fino a che tende ad affiorare sulla superficie dell’acqua (vedi
foto seguenti). Il gesso non va mescolato fino a quando non si inizia il lavoro vero e proprio perché tende ad indurire
più velocemente. Il consiglio è anche quello di non preparare quantità eccessive di gesso perché è a rapida
essiccazione e non consente molto tempo per la modellazione, di norma si lavora una porzione piccola alla volta.

Preparazione del gesso

Come già detto, il gesso viene messo nell’acqua a pioggia (spolverato) per evitare che crei dei grumi, fino al suo
affiorare sul liquido. Più se ne aggiunge e maggiore sarà la sua consistenza. Nel caso delle rocce non eccedere nelle
quantità. Ricordarsi sempre che va fatto riposare nell’acqua senza mescolare per alcuni minuti in maniera tale che si
bagni completamente e non indurisca con rapidità.

Quando si decide di iniziare il lavoro si comincia a prendere un po’ di gesso alla volta con una spatola senza mescolare

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 4 – STRUTTURE ROCCIOSE


troppo.

Lavoro del gesso su polistirolo

Il gesso si deposita sulla superficie, nell’esempio in foto su polistirolo con una spatola. Va posato con delicatezza
cercando di disporlo omogeneamente e senza lasciare buchi.

Lavoro del gesso sulla iuta

Sulla iuta il gesso occorre più liquido (vedi foto sopra). Quindi
sarà opportuno che nel mischiare la polvere con l’acqua,
quest’ultima sia in proporzione maggiore.

Illustriamo ora con delle fotografie la tecnica per creare le rocce con la iuta ed il polistirolo attraverso le varie fasi
sequenziali di lavorazione.

Prima cosa da fare, come già detto, è creare la struttura d’appoggio dando la forma di base alle rocce che si vogliono
riprodurre.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 5 – STRUTTURE ROCCIOSE


Preparazione della base per una parete di roccia

Collocare e fissare il polistirolo e la


iuta, sulla struttura in modo tale da
avere una base abbastanza solida.
Utilizzare dei chiodi , del filo di ferro
oppure degli stuzzicadenti. La base
dovrebbe essere incollata con Vinavil
in modo da essere ancorata per
eventuali trasporti.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 6 – STRUTTURE ROCCIOSE


Iniziare a preparare il gesso, poco alla volta. Esso deve essere
steso prima liquido e poi sempre più denso, così da creare dei
rilievi, dei sassi e delle screpolature tipiche della roccia.

Il trucco sta nel fissare prima con un po’ di gesso le parti che sono
state assemblate , e poi aspettare prima di continuare in modo
che la struttura, dopo l’ essiccazione , risulti più solida e facile da
lavorare.

Usare poi delle piccole stecche, come si chiamano in gergo,


tipicamente quelle usate per il restauro e le belle arti, per creare
delle incisioni a piacere che potranno essere verticali o

orizzontali. Più si ha voglia di lavorare il gesso ,


anche utilizzando i residui che rimarranno , e più
si riuscirà a ottenere un effetto realistico.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 7 – STRUTTURE ROCCIOSE


Lo scopo del lavoro è sempre quello di coprire il
supporto con il gesso, creando del movimento con lo
stesso che simuli una tipologia di roccia scelta,
sedimentaria o con venature verticali, basaltiche ,
granito, calcarea. Sicuramente il lavoro deve procedere
a strati successivi raccordandoli fra di loro.

Prima di terminare utilizzare del gesso secco a pioggia


sulla superficie per eliminare l’umidità del gesso e
creare l’ effetto terreno friabile. Si può utilizzate un
passino per applicare la polvere di gesso.

La iuta può essere immersa nel gesso molto liquido


prima di essere poggiata sulla struttura e poi
modellata, ma tale operazione, seppur garantisce che
la trama si impregni, non è consigliata perché, oltre a
causare sporcizia e sgocciolamento attorno al lavoro,
necessita di ulteriore ripasso con del gesso più
compatto che vada ad eliminare la tramatura della tela
che riaffiora in superficie.

Una volta che il gesso è stato steso, bisogna attendere


che inizi ad essiccare e prima che diventi troppo duro,
lo si può modellare con facilità per mezzo di una
scatolina o di qual si voglia strumento acuminato,
grattandolo a creare stratificazioni di tipo sedimentario
e regolari, oppure in maniera astratta e tale da offrire un movimento naturale all’insieme.

Non ci si deve preoccupare della parte di scarto che viene a crearsi durante questa fase, vale a dire di quelle piccole

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 8 – STRUTTURE ROCCIOSE


parti di gesso che vengono a staccarsi e a creare dei grumi, perché saranno parte integrante del contesto, offrendo un
effetto similare alla realtà.

Incisione del gesso

Altra tecnica efficace per creare delle rocce è quella in cui si utilizza la gommapiuma. Essa deve essere sminuzzata in
piccole parti con le mani (a strappo), creando dei pezzi irregolari che andranno immersi nel gesso preparato e
leggermente strizzati prima di essere collocati nel piano d’appoggio precedentemente creato.

Rocce in gommapiuma

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 9 – STRUTTURE ROCCIOSE


Con del gesso più denso devono poi essere ricoperti tutti i fori che si creano tra i vari pezzi di gommapiuma,
lavorandolo con la spatola e rendendo così la superficie rugosa (vedi foto che seguono).

Incisione del gesso

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 10 – STRUTTURE ROCCIOSE


Incisione del gesso in orizzontale oppure in verticale quando
tende ad indurirsi.

Spolveratura con gesso secco in polvere per assorbire l’ umidità in


eccesso e simulare una volta secco le piccole rocce e il terreno

Ricordarsi sempre di spolverare sulle rocce del gesso


secco che, oltre ad assorbire l’umidità, offrirà una
visione più realistica al lavoro.

Al termine dell’essiccazione bisogna rompere la


superficie della gommapiuma gessata con l’ausilio di
qualsiasi oggetto o delle stesse mani, schiacciandola e
subito rilasciandola, in maniera tale da creare un
particolare effetto di crepe.

Si ricorda che le incisioni sul gesso possono essere fatte


nel corso dell’essiccazione anche in più fasi, in modo tale

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 11 – STRUTTURE ROCCIOSE


che nel corso dell’indurimento si creino fenditure e intagli di diversa natura, che garantiranno un effetto particolare e
realistico.

Le rocce create assumeranno il loro aspetto caratteristico dopo la fase di colorazione che stiamo per illustrare.

Per Realizzare un tipo di terreno del nostro presepe


si usa del polistirolo insieme a gommapiuma e iuta ,
un esempio viene mostrato in figura.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 12 – STRUTTURE ROCCIOSE


Nella foto precedente un esempio di terreno questa volta realizzato direttamente su polistirolo, opportunamente
graffiato per far aderire il gesso e con l’ aggiunta di sassolini anche direttamente nell’ impasto del gesso.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 13 – STRUTTURE ROCCIOSE


-Colorazione delle Rocce

Colorare le pareti rocciose è abbastanza semplice e si noterà subito come il colore impresso crei un effetto singolare e
realistico, tanto da rappresentare uno dei momenti di maggiore soddisfazione nel corso della realizzazione dell’intero
presepe, l’ unica attenzione va rivolta al tipo ed alla tonalità di colori da usare.

Nelle foto sopra vengono preparati i colori, in questo caso delle terre naturali. L e Terre naturali sono le più adatte ad
un lavoro di questo tipo perché sono solubili in acqua, assumono facilmente delle particolari sfumature e non sono
molto costose. Vi riportiamo alcuni colori di base da usare :

TERRA DI SIENA NATURALE, TERRA DI SIENA BRUCIATA

OCRA GIALLO, OCRA DUNKEL

BRUNO KASSEL O MARRONE SCURO

NERO VITE DI GERMANIA, NERO ROMA

TERRA ROSSA , TERRA GIALLA

TERRA D’ OMBRA NATURALE E BRUCIATA

VERDE DIVERSE TONALITA’

Preparare poi un contenitore con acqua, , si deve usare come aggregante la colla di coniglio (vedere la lezione sulla
colorazione ) le terre infatti con il tempo tendono a sbiadire. Anche per le velature leggete la lezione apposita della
colorazione.

Prendere un pennello non troppo piccolo e bagnarlo abbondantemente nell’acqua colorata o semplicemente in
acqua senza colore e ancora bagnato, passarlo nel piatto o nella tavolozza del colore preparato precedentemente.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 14 – STRUTTURE ROCCIOSE


Stendere il colore sulla superficie con molta acqua, utilizzando ogni volta colori diversi in modo da creare sfumature
naturali della roccia.

Non utilizzate colori troppo forti , bisogna far risaltare le venature del gesso e un colore troppo denso potrebbe
limitare il rendimento del lavoro. Si intinge il pennello in diversi colori che si amalgamano insieme sulla superficie.

Con l’ esperienza si capirà quanta acqua usare per la colorazione ottimale e colla di coniglio come aggregante.
Aggiungere nelle venature della roccia diverse tonalità di verde miscelato con la base di colore utilizzata in
precedenza, in modo da creare l’effetto di umidità tipico di alcune rocce. Anche in questo caso la sfumatura dovrà
essere molto delicata.

Colorazione delle rocce

Tenere sempre presente la tipologia delle rocce che si vogliono creare in modo tale da colorarle adeguatamente
secondo le caratteristiche naturali. Le rocce calcaree sono generalmente più chiare, le sedimentarie a contenuto
ferroso tendenti al rosso, le basaltiche più scuro tendente al grigio.

Questo tipo di colorazione va bene per il primo piano e comunque non utilizza i colori primari , come visto nella
lezione apposita. Infatti occorrerebbe sempre l’utilizzo del blu miscelato agli altri colori. In questo tipo di colorazione
non si usa la tecnica del chiaroscuro perché le sfumature che si ottengono con l’ utilizzo di molta acqua sono molto
naturali e tipiche del gesso.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 15 – STRUTTURE ROCCIOSE


Il pennello deve essere sempre molto bagnato e praticamente intriso di colore. Dalla foto è chiaro che I colori più
procede il lavoro maggiormente vengono miscelati. Si utilizza un piatto perché riesce a mantenere l’ acqua del
pennello.

I colori devono essere sempre diversi, ma simili nella tonalità

I colori vanno
usati
partendo
dalle tonalità
più scure a
quelle più
chiare e
devono essere molto liquidi. È opportuno che la
colorazione avvenga gradualmente e a più riprese, in

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 16 – STRUTTURE ROCCIOSE


modo da verificarne al meglio il corso.

Si ribadisce e con ciò si conclude questa parte del corso on-line che il colore deve essere estremamente liquido per
penetrare bene nelle fessure che si vengono a creare nell’incisione del gesso. Il pennello va continuamente bagnato
nell’acqua. In caso di errore nella colorazione, è possibile lavare la superficie con acqua per mezzo dello stesso
pennello. Il miglior rendimento della colorazione è offerto dai colori naturali come le terre usate nelle precedenti
illustrazioni. Per creare effetto umido si può sciogliere del colore ad olio , per esempio marrone con una punta di blu
o terra di siena , con 50 % di essenza di trementina e olio di lino, e passarlo dove si vuole. Il colore deve essere molto
diluito e passato solo dove serve , per esempio nelle insenature per risaltare le crepe.

Il risultato finale sicuramente rende molto bene l’ idea che si eravamo prefissi di realizzare una parete di roccia e il
terreno circostante.

Fine della colorazione con effetto bagnato in alcuni angoli

Vi mostriamo anche un particolare che chiarisce l’ effetto dell’


incisione che è stato spiegato in precedenza . Il colore infatti
penetra negli interstizi in maniera maggiore donando questo
particolare effetto alle rocce.

Altri esempi di rocce in polistirolo e in fondo rocce in gommapiuma di grandi dimensioni realizzate con alcuni pezzi di
polistirolo assemblati insieme con chiodi e poi lavorati con gesso. In questa tecnica si lavora la roccia cercando di
simularne un tipo molto comune che è il basalto, in cui la superficie risulta più liscia.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 17 – STRUTTURE ROCCIOSE


La lavorazione di queste parti avviene con le stesse
caratteristiche che sono state evidenziate in precedenza.
Copertura degli interstizi e dei buchi cercando la modellazione
più naturale della roccia aiutandosi anche con l’ osservazione
della natura. Si considera però che già il posizionamento di
pezzi di polistirolo di opportuna forma e grandezze aiutano
moltissimo il lavoro seguente di lavorazione con il gesso.

L’ effetto finale dopo la colorazione

In questo esempio mostriamo una parete di roccia


che è stata lavorata con pezzi molto grandi di
gommapiuma , circa 50 cm, posizionati e legati su
una struttura di cantinelle che si intravede. In questo
caso si è applicato il gesso direttamente sulla
gommapiuma ormai fissata alla struttura e si sono
coperti i buchi e gli spazi con altre applicazioni di
gommapiuma gessata.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 18 – STRUTTURE ROCCIOSE


GRUPPO AMICI DEL PRESEPE
Monte Porzio Catone
www.presepitalia.it
Corso Presepistico on-line

STRUTTURE ROCCIOSE
Indice
Indice .................................................................................................................................................................................. 1
1. -Le rocce con Polistirene e Polistirolo......................................................................................................................... 2
2. -Le rocce con corteccia di alberi o sughero. ............................................................................................................... 5
3. -Rocce con gli stampi ................................................................................................................................................ 11
4. –Il terreno. ................................................................................................................................................................ 17
5. -Una Grotta di grandi dimensioni ............................................................................................................................. 21

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 1 – STRUTTURE ROCCIOSE


1. -Le rocce con Polistirene e Polistirolo

Per realizzare delle rocce , con la tecnica che vi mostriamo


in questa lezione, si possono usare tutti i residui che
abbiamo ottenuto dal taglio e dalla lavorazione delle case
in polistirene o del polistirolo, legati insieme con tecniche e
collanti diversi. I residui devono essere posizionati in modo
da realizzare una forma che si avvicini alla tipologia di
roccia che vogliamo realizzare. Vi riportiamo alcuni esempi
di rocce di diversi tipi.

Le Tipologie delle rocce dipendono dalla loro composizione

chimica, dalle forze che le hanno generate e dallo


scorrere del tempo che le ha modificate. La scelta
dovrà essere legata alla tipologie di presepe che si
vuole realizzare.

Le rocce infatti si differenziano in base alla


loro formazione geologica e ai componenti
che la caratterizzano.
In un presepe non possono mancare e sono
un elemento importante da non
sottovalutare che si deve integrare nei colori
e nella forma al progetto.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 2 – STRUTTURE ROCCIOSE


Le rocce che si possono realizzare con polistirene o polistirolo sono di differenti tipi mostriamo nelle figure seguenti
alcuni tipi essenzialmente sedimentarie o carsiche.
Su una base di legno o polistirolo andiamo a creare la nostra parete di roccia prendendo spunto dall’ ultima immagine
delle rocce che abbiamo allegato.
I pezzi di
polistirene
vengono incollati
alla base, per
mezzo del Vinavil
o della colla a
caldo , stando
attenti alla
temperatura
della stessa, per
evitare che il calore sciolga il materiale e comprometta il lavoro.
Mentre si procede ad aggiungere altri pezzi di questo materiale,
ci comincia a decidere la forma della parete aiutandosi con chiodi o stuzzicadenti per far aderire le parti aggiunte.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 3 – STRUTTURE ROCCIOSE


Una volta approntata la base per poter modellare il materiale si decide di lavorare il polistirolo con un saldatore per
inciderne la superficie o con un taglierino con lama grande.
Altrimenti si creano dei blocchi di roccia con
polistirene, se si hanno a disposizione
tagliandoli con taglierino, battendoli con un
martello , tagliandolo anche con la sega, tutto
per creare un movimento naturale della
roccia.

Tutti i pezzi sono incollati con


colla o gesso denso per farli
aderire alla superficie di base.
Dobbiamo creare le spaccature
della roccia compresi i buchi e le
parti sporgenti. Per questo si
possono utilizzare tutti i residui
e incollarli oppure
semplicemente fermarli per
rendere la costruzione più
naturale possibile.
Come sempre è utile ma non
necessario usare la spazzola d’
acciaio per rendere ancora più
ruvida la superficie. Una volta
soddisfatti del lavoro si passa a
miscelare un po’ di gesso con aggiunta di sabbia fine, della terra naturale creando un impasto veramente rugoso.
Questo solo se dobbiamo realizzare rocce molto granulose e
friabili. Ma nel caso generale è meglio utilizzare del gesso
preparandolo come nella tecnica catalana, cioè lasciandolo
riposare molto, almeno dieci minuti.
La preparazione del gesso,come al solito , deve essere fatta
con oculatezza in modo che assuma la consistenza tale da
poter essere lavorato sulla parete. Questo impasto deve
essere passato anche sulla parti in polistirene che avremo
preparato.
Ora procediamo nella realizzazione seguendo tutti i passi
della lavorazione.
La lavorazione procede con la spatola, cercando di modellare
la superficie in modo da riprodurre l’ idea che abbiamo in

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 4 – STRUTTURE ROCCIOSE


mente.
Non vi preoccupate se a volte alcuni pezzetti di gesso si staccano e mostrano la superficie del polistirene, avrete
sempre tempo per poter aggiungere con un pennello o con la spatola altro gesso.

Se si ha del polistirolo a disposizione molto compatto va benissimo ugualmente.

Utilizzando un pennello asciutto si può prendere del gesso secco e con delicatezza, con dei piccoli colpetti, spargerlo
sulla superficie. In questo modo potremo asciugare l’ umidità residua ed avere un effetto di roccia friabile.

2. -Le rocce con corteccia


di alberi o sughero.

Le cortecce di alberi quali acero , pino,


larice sono utilissime in casi particolari
,quando vogliamo simulare particolati tipi
di roccia. Le cortecce che utilizziamo sono
molteplici facciamo qualche esempio

Queste cortecce le possiamo raccogliere


nei boschi quando naturalmente cadono
da un albero , benissimo sono quelle di
larice o del sughero. Quando si hanno a
disposizione dei pezzi , questi vanno inseriti nel presepe a
simulare delle rocce oppure , addirittura i picchi montani con
dei pezzi particolari.

Vengono inseriti incollandoli con del gesso e stuccandoli per


nascondere
l’ aggiunta ,
si usano
anche delle
viti di
fissaggio per
sbrigare il
lavoro.

Nelle foto
mostriamo

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 5 – STRUTTURE ROCCIOSE


come viene composta una parete mista con rocce a stampo
cortecce e polistirolo.

Le stuccature e la superficie del materiale vengono stuccate


con l’ impasto visto in precedenza.
In questo caso è la fantasia che ci guida a inserire questi
pezzi in maniera armoniosa nell’ insieme.

Si lavora con gesso catalano sul polistirolo per creare una


roccia artificiale aiutandosi con la spatola. Il gesso dovrà
essere lavorato per renderlo simile ad una roccia.
Per il resto si utilizza una buiacca densa di gesso, terriccio,
caffè , sabbia anche molto grezza. Con questo impasto si stuccano le rocce tra di loro. Parte del gesso , molto liquido e
acquoso, va dato anche sulla superficie della corteccia per far aderire meglio il colore.

La foto mostra l’ avanzamento della struttura con le


stuccature necessarie per coprire le giunture e
creare una situazione più omogenea.

Particolare di aggiunta di pezzi di sughero. Per


inciso , realizziamo con corteccia di sughero la
struttura in quanto molto grande.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 6 – STRUTTURE ROCCIOSE


Vi abbiamo messo un particolare della parete di roccia. Questa e’ una tecnica mista perché usa corteccia, sughero,
polistirolo , gommapiuma e rocce a stampo.
Il lavoro come si evince dal confronto delle foto è abbastanza lungo, per questo si preferisce usare del gesso tipo
catalano che dà la possibilità di modellare la struttura.
La corteccia aiuta moltissimo perché è leggera e ha già in sé delle caratteristiche di rugosità che la rendono adatta al
lavoro.

Ricordatevi sempre di posizionare la struttura nel presepe per controllare proporzioni e ingombro.

Altri esempi di realizzazione mista gesso e cortecce. Le stesse per far aderire il colore necessitano di una leggerissima
velatura di gesso .

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 7 – STRUTTURE ROCCIOSE


Vedendo le foto si vede
come si assemblano i pezzi
di corteccia in base al
lavoro che dobbiamo
realizzare , soprattutto per
quanto riguarda le
montagne e le colline che
sono in secondo piano.
Significa che dobbiamo
sempre proporzionare le
parti in modo da rendere
poi omogeneo il tutto. Il gesso utilizzato per stuccare le varie parti, quando siamo in secondo piano, deve essere di

tipo catalano , cioè morbido e lasciato riposare per poter


essere malleabile al lavoro di incisione che esiste ed è
necessario per rendere armonioso il lavoro.

Le cortecce hanno un orientamento , nella


maggior parte delle volte, sfruttate anche questo
se necessario. Creare un alternanza di parti
pianeggianti e pareti rocciose. Nelle parti piane
si mette a spolvero picchettando con un
pennello del gesso secco per creare dei piccoli
grumi che simulano il terreno lontano.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 8 – STRUTTURE ROCCIOSE


Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 9 – STRUTTURE ROCCIOSE
Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 10 – STRUTTURE ROCCIOSE
3. -Rocce con gli stampi
Utilissimo come vedremo è la tecnica di realizzazione di rocce con degli stampi. A questo scopo dovremo dotarci di
rocce vere che saranno la nostra matrice per gli stampi. Molto comode sono le tipologie che si trovano nei negozi di
Bricolage utilizzate per il rivestimento esterno di muri.
Naturalmente vanno benissimo le rocce naturali che la natura ci offre, anzi è assolutamente necessario dotarsi di più
di un tipo per poter sbizzarrirsi con la propria fantasia.
Per creare uno stampo utilizzabile nel presepe occorre avere a disposizione del mastice , quello usato per isolare le
finestre. Tale materiale duttile viene steso , con una certa
pressione sulla porzione di roccia di cui si vuole creare lo
stampo.

Dopo avere ricavato il negativo si prepara del gesso denso


e lo si stende all’ interno solo
sulla superficie con uno
spessore minimo senza
caricare troppo con la
quantità dello stesso.

Quello che si ottiene è una porzione di roccia che può essere utilizzata tagliandola e
inserendola nella parete di roccia, sul terreno fissandola con il gesso o il cemento a
pronta presa, se necessario.

Il risultato sarà molto vicino alla realtà soprattutto se si riuscirà a rendere omogeneo l’
insieme della struttura.

Lo stampo viene realizzato, nel caso si voglia replicare l’


oggetto molte volte, con stampo di silicone adatto allo
scopo. Esistono in commercio degli stampi già pronti all’ uso
in gomma siliconica.
La sagoma della roccia che si ottiene va inserita nel presepe
utilizzando anche della schiuma poliuretanica per
incollare i vari pezzi e stuccando le rocce tra di loro, questo
metodo è molto utile nel caso di dimensioni molto grandi.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 11 – STRUTTURE ROCCIOSE


Vi mostriamo un esempi di grotta
realizzata con le rocce a stampo.

Quando assembliamo le rocce usiamo una cosiddetta “porcheria” , come la chiamano gli spagnoli, composta da
gesso, che funge da aggregante in quantità
sufficiente, della terra , sabbia, residui di
lavorazione del gesso e quanto la vostra
fantasia vi consiglia. Deve essere un impasto
denso e molto granuloso.

Le parti di legame, dove si sono dei buchi ,


possono essere riempite con polistirene
tagliato opportunamente per simulare delle
rocce.
Facciamo un esempio di realizzazione , si
prendono delle rocce vere che serviranno
come modello e della plastilina o argilla
morbida.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 12 – STRUTTURE ROCCIOSE


Con una leggera pressione si mette la
plastilina sulla parte che si vuole
replicare della roccia.

Dopo questa operazione si fa uscire la roccia dallo stampo e si cerca di metter lo stampo in una posizione che
riproduca anche il volume della roccia in questione.
Si prepara del gesso normale leggermente denso per aderire alle parti più verticali e si cosparge l’ interno cercando di
riempire solo lo stampo dello spessore desiderato. Non occorre riempirlo totalmente.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 13 – STRUTTURE ROCCIOSE


Una volta asciutto si apre dalla parte retrostante lo
stampo e si ottengono delle nuove rocce in gesso. Le
stesse ai adatteranno anche spezzandole in più parti
e modificando la superficie con punteruoli per il

gesso.

Esempio di posizionamento di piccole rocce stampate.

Vi mostriamo anche un esempio di posizionamento


sul presepe.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 14 – STRUTTURE ROCCIOSE


Nella foto l’ effetto delle rocce a stampo che
abbiamo realizzato dopo la fase di stuccatura con la
cosiddetta “porcheria” e dopo l’ applicazione del
fondo scuro propedeutico alla colorazione definitiv

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 15 – STRUTTURE ROCCIOSE


Alcune fasi della colorazione e l’ effetto finale sulla
struttura rocciosa a questo punto non rimane altro che
aggiungere della vegetazione.

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4. –Il terreno.

La base del presepe solitamente viene rivestita con polistirolo o polistirene. Si ricorda che anche il terreno deve
rispettare le regole della prospettiva lineare quindi dovrà essere in pendenza.

Quindi creata la base si può decidere diversi modi per realizzare un terreno. Il primo metodo è quello di utilizzare
della iuta rivestendolo e poi passando del gesso, come visto in un'altra lezione, oppure modellandolo direttamente
sul polistirolo o polistirene. E’ naturale che il terreno non sarà mai piatto ma avrà delle protuberanze, piccoli sassi,
buche e quanto altro desideriamo.
Creiamo con il polistirolo la base del terreno aggiungendo dei pezzi dove serve creando il più possibile del movimento
naturale. Prepariamo poi a lato piccoli pezzi di gommapiuma, polistirolo o polistirene.
Facciamo un po’ di gesso con la tecnica vista in precedenza e cominciamo a stenderlo sulla superficie, aggiungiamo
all’ impasto del caffè, piuttosto che della sabbia o residui della lavorazione del gesso fatto in precedenza.
Si può anche avere a disposizione dei residui secchi opportunamente tritati e della cenere per esempio o del terriccio
da miscelare a secco e spargere a pioggia sulle parti dove abbiamo steso il gesso liquido prima che asciughi in modo
che questo impasto aderisca alla superficie e simuli il movimento del terreno.

In sostanza il gesso deve essere il più grumoso possibile


per poter simulare un vero terreno. Immergiamo i
piccoli pezzi di polistirolo o gommapiuma nel gesso,
strizzandoli delicatamente, e poniamoli nel presepe.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 17 – STRUTTURE ROCCIOSE


Alla fine con un pennello
asciutto immerso nel gesso in
polvere, cospargiamo alcune
parti con dei piccoli colpi per
distribuirlo in maniera da dare
il tipico effetto di piccoli sassi.

Creiamo anche delle buche e


altri difetti. Naturalmente la
spatola ci aiuta anche a
modificare la sagoma delle
rocce quando il gesso comincia
ad indurire.

Facciamo un esempio su una


parte di presepe dove
realizziamo del terreno.
Prendiamo un blocchetto di gesso avanzato da una
precedente lavorazione e grattiamo la superficie per
creare dei grumi di questo materiale e della polvere di
gesso.

la fase successiva è preparare del gesso e stenderlo dove


si vuole creare il pavimento desiderato.

Il gesso deve essere denso anche preparato all’ istante.


Si aggiunge a pioggia il materiale suddetto creando una
leggera pressione per farlo aderire sul gesso ancora
bagnato.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 18 – STRUTTURE ROCCIOSE


Nella foto si esercita la pressione con una
mano per far aderire il composto al gesso
ancora abbastanza morbido per accogliere
questi residui.

Nelle prossime lezioni vedremo come applicare la


colorazione del terreno e come rifinire le varie parti.
In questo modo si possono realizzare tutti i tipi di
terreno con l’ accortezza di scegliere la grana del
materiale in base alla posizione nei piani del presepe.

Una volta essiccato si andranno a eliminare i residui


che non hanno aderito. Se si vuole con altro gesso
liquido e bagnando la superficie si può applicare
altro materiale dove serve con applicazioni
successive

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 19 – STRUTTURE ROCCIOSE


Alcuni terreni realizzati.

Come tocco finale si aggiunge della vegetazione e


volendo anche del terriccio a secco miscelato con
terre , per fissarlo si può usare della colla di coniglio
vaporizzata o della colla a spruzzo.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 20 – STRUTTURE ROCCIOSE


5. -Una Grotta di grandi dimensioni

Per realizzare una grotta molto grande , vi consigliamo di usare


del polistirolo come base su cui potete mettere del cemento
misto a gesso in cui metterete anche i residui delle lavorazioni
precedenti ed eventuali sassolini.
Il tutto va gettato letteralmente con energia sulle pareti di
polistirolo sulle quali sono stati aggiunti dei pezzi casuali per
dare spessore agli archi o per creare delle naturali
protuberanze. Si consiglia si usare al posto del cemento il
collante per le piastrelle oppure l’ intonaco pronto che hanno
delle caratteristiche migliori, sono più granulosi e si attaccano
meglio alla parete.

Nell’ esempio mostrato è stata realizzata per il


presepe del 2010 una grotta di grandi dimensioni in
polistirolo gesso e cemento , con utilizzo di iuta per
la chiusura dei soffitti

La lavorazione procede con la creazione della


sagome in polistirolo , che possono essere archi o
muri opportunamente sagomati.
L’ impasto di gesso e cemento bianco o nero tende ad indurirsi molto velocemente. La cosa interessante che è molto
facile da incollare alle pareti per le sue caratteristiche.
Appena tira si possono inserire i sassolini e spolverare il tutto con gesso secco. In certi casi è necessaria anche la
spatola per eliminare residui e difetti.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 21 – STRUTTURE ROCCIOSE


Dalla foto precedente si notano i
sassolini, residui delle lavorazioni del
gesso precedenti tritati, inseriti nella
parete.
La foto a fianco mostra la grotta
colorata con il colore di fondo. Anche
in questo caso il gioco del chiaroscuro
è di fondamentale importanza per
creare effetti particolari e suggestivi.

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STRUTTURE ROCCIOSE
Indice
Indice .................................................................................................................................................................................. 1
1. Vari tipi di roccia ......................................................................................................................................................... 2

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 1 – STRUTTURE ROCCIOSE


1. Vari tipi di roccia

Vi mostriamo negli esempi che seguono le


rocce dei piani del presepe utilizzando una
tecnica mista con gesso e elementi naturali.

Si usano cortecce naturali quali larice, pino ,


leccio , sughero che vengono inserite nella
struttura con viti e colla vinavil o stucco per
farle aderire alla base.

Il gesso deve essere preparato con la tecnica


catalana già vista in precedenti lezioni.
Questo permette una maggiore libertà e
tempo di lavorazione.

Le incisioni della roccia che si fanno con


punteruoli , scavino e spatole , devono rispettare
le regole della prospettiva sia diminutiva che di
definizione.

Man mano che si allontana dal primo piano


dobbiamo fare delle incisioni meno evidenti e
creare dei movimenti più morbidi e lineari. In
questo caso si usano delle spazzole d’ acciaio che
opportunamente usate simulano perfettamente i movimenti delle montagne e rocce in lontananza.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 2 – STRUTTURE ROCCIOSE


Esempio di lavorazione di una parete in cui si amalgamano le varie parti. Se vogliamo creare delle rocce più
frastagliate possiamo utilizzare anche residui del gesso che vengono incollati alla struttura per creare delle rocce più
sporgenti lasciando in questo caso dello spazio più evidente tra i massi.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 3 – STRUTTURE ROCCIOSE


In questa foto è
evidente il lavoro
diverso a cui
abbiamo sottoposto
i micropiani del
presepe con diverso
tipo di incisione ,
fino alle colline sullo
sfondo molto
mendo lavorate e
definite.

È buona regola creare diversi


micro piani, come si evince
dalla foto, questo aumenta il
seno di distanza e aiuta nelle
fasi successive nella decisione
delle sfumature di colore da
dare.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 4 – STRUTTURE ROCCIOSE


in questo esempi mostriamo
una parete di roccia in primo
piano.

Tale parete è stata realizzata


con rocce a stampo , come
visto nelle lezioni precedenti.

Tali rocce si utilizzando per


creare le pareti in primo piano.

Si incollano a piacimento con


del gesso o cemento dopo
averle immerse in acqua
altrimenti il gesso secco dello
stampo non aderisce alla
parete.

Per amalgamare le parte tra di loro si può utilizzare del gesso “sporco” cioè del gesso con aggiunta di residui , terriccio
e altro per
simulare le parti
sgretolate di tali
rocce.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 5 – STRUTTURE ROCCIOSE


In questa foto
si vede bene
tale
lavorazione.

Esempio di lavorazione.

Il gesso viene posto sulla


parete in maniera casuale
quando lo troviamo morbido
da lavorare, anche cercando
con la spatola di sollevarlo in
alcuni punti per creare delle
rotture della roccia.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 6 – STRUTTURE ROCCIOSE


Possiamo aggiungere dei muretti o
altro da inserire e lavorare
direttamente insieme alla parete per
amalgamare il tutto, sempre usando
una tecnica catalana.

La parete finita e colorata.

Per la colorazione prepareremo a breve una


lezione appropriata.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 7 – STRUTTURE ROCCIOSE


Un altro esempio di
rocce .

In questo caso abbiamo


ricoperto di garza ingessata la base , in modo tale che il polistirolo non fuoriesca
quando andiamo ad incidere la parete . Come si vede abbiamo lavorato la parte
rendendola più frastagliata, lasciando più spazio tra le rocce. Naturalmente le
rocce a stampo vanno amalgamate con il gesso che viene inserito per creare
ulteriori rocce di legame.

Alla fine per rendere ancora più reale la struttura , prima che il gesso sia
completamente secco , si spolvera con del gesso misto a piccoli residui dello stesso
amalgamati a secco. Dopo la colorazione si aggiunge del terriccio e dei piccoli sassi

naturali che non guastano mai.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 8 – STRUTTURE ROCCIOSE


La parete finita e colorata a cui si aggiungono
elementi naturali, quali muschi licheni , teloxis ,
rametti secchi e quanto si ha a disposizione.

Un altro esempio di roccia quasi interamente


realizzata con sughero e cortecce.

Evitare di ricoprire troppo le cortecce con il


gesso altrimenti si rischia di perdere l’ effetto
rugoso delle stesse .Il gesso , liquido, viene
cosparso con un pennello, in certi casi non è
nemmeno necessario in quanto già lo stesso
sughero possiede un movimento ed una
colorazione adeguato, vedasi il presepe
napoletano in cui l’ utilizzo del sughero è
completamente diverso.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 9 – STRUTTURE ROCCIOSE


Esempi di fondali
da cui prendere
spunto anche per
la colorazione.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 10 – STRUTTURE ROCCIOSE


Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 11 – STRUTTURE ROCCIOSE
Un esempio di realizzazione di una grotta , in
particolare quella di Lourdes,

La struttura è in polistirolo e la lavorazione in gesso ,


non necessariamente preparato con la tecnica
catalana.

Viene usato in questo caso un punteruolo e uno

scalpello e si agisce come si scolpisse la roccia.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 12 – STRUTTURE ROCCIOSE


Altri esempi di pareti di roccia a stampo e con una
tecnica mista per creare una grotta naturale.

Questi sono lavori del gruppo amici del presepe di


monte porzio catone.

La base di queste strutture viene realizzata utilizzando


delle assicelle di legno su cui viene posta una retina
metallica , quella delle zanzariere per intenderci , su
cui vengono incollate le cortecce.

Per aiutarsi nella stuccatura e nella copertura dei buchi


e per evitare di usare troppo gesso si usa della
gommapiuma intrisa di gesso che risulta utilissima da
inserire in buchi grandi e difficili da raggiungere.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 13 – STRUTTURE ROCCIOSE


Un ultimo esempi che vi riporto è stato trovato in rete e
mi sembra molto interessante.

Utilizza interamente polistirene per creare la parete di


roccia apparentemente senza l’ uso di gesso.

Presumibilmente si usano delle spatole e dei punteruoli


per la lavorazione.

Cercheremo di riprodurre la struttura a breve per


comprenderne i trucchi.

Vengono aggiunti anche dei pezzi dello stesso materiale


per creare rocce isolare e movimenti ulteriori.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 14 – STRUTTURE ROCCIOSE


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LE MONTAGNE E LO SFONDO

Indice

Indice .................................................................................................................................................................................. 1

– Montagne......................................................................................................................................................................... 2

- Rocce, colline e montagne................................................................................................................................................ 5

-Colorazione delle montagne............................................................................................................................................ 14

-Lo sfondo ......................................................................................................................................................................... 18

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 1- LE MONTAGNE E LO SFONDO


– Montagne

Per realizzare la parte finale, ovvero quella più lontana all’osservatore e quindi la chiusura del presepe, bisogna tener
conto dell’ambiente che si è riprodotto e bisogna tornare all’idea originale o modificata nel corso del lavoro.

Se si è data importanza ad un contesto puramente naturale, la soluzione prevede la creazione di alture e montagne
con la tecnica della iuta e del gesso o utilizzando altri materiali, già descritta precedentemente.

Questo tipo di soluzione deve tener conto dell’ambientazione e dovrà quindi essere rispondente al luogo che si è
voluto riprodurre. Sarà quindi costituito da montagne dolci o aguzze, o sarà formato da alte dune di sabbia a seconda
del contesto.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 2- LE MONTAGNE E LO SFONDO


Le montagne sullo sfondo si realizzano con una base in polistirolo o cartone o legno per creare lo spessore desiderato
e ponendovi sopra, per esempio, la iuta che in seguito verrà lavorata con gesso.

Le montagne sullo sfondo devono essere meno lavorate rispetto a quelle in


primo piano e la colorazione deve aiutare la visione dell’osservatore cercando di
dare il senso della distanza.

I colori del primo piano devono essere marcati e definiti, quelli del secondo e
terzo piano sempre maggiormente sfumati e tendenti all’azzurro. Basta notare
come le montagne distanti nella realtà sono tendenti al colore viola-azzurro,
specie nelle ore mattutine. Anche il posizionamento delle luci sarà importante
per definire le montagne dello sfondo e per questo le stesse luci andranno
collocate dietro di queste, oltre l’ultimo piano, per evidenziare ancor più
l’illusione della distanza.

Qualora invece si sia creato un borgo di un centro abitato, la soluzione per la


chiusura può essere fatta dagli stessi edifici, tenendo conto che si possono
contestualmente inserire scorci della natura e delle montagne attraverso vicoli o
archi che separino il contesto urbano da quello naturale.

In molti presepi, specie in quelli molto grandi, è


possibile che la parte finale sia dipinta. In questa
circostanza è possibile riprodurre il proseguimento
della scena per mezzo di un pannello colorato, che
riproduca un fondo naturale o con edifici.
Generalmente, quando si inserisce un pannello, deve
essere sagomato nella parte più alta, in
corrispondenza del perimetro degli oggetti riprodotti. Questo
metodo richiede comunque una forte abilità nel disegno e
nella pittura.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 3- LE MONTAGNE E LO SFONDO


Nelle Foto allegate in questa pagina vi mostriamo alcuni esempi di montagne realizzate per scene presepiali, le stesse
mettono in risalto l’importanza delle stesse come fondo del paesaggio.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 4- LE MONTAGNE E LO SFONDO


- Rocce, colline e montagne.
Realizziamo ora una struttura di sfondo , tipicamente una montagna o una collina.

Per prima cosa bisogna avere a disposizione un piano, anche indipendente dal piano vero e proprio del presepio, su
cui alloggiare le montagne o le colline.

Questo piano deve aiutare a costruire la montagna,


anche e soprattutto per riporla in magazzino,
oppure per rendere la stessa modulare e utilizzabile
più volte anche in contesti diversi. Nelle figure
seguenti uno schema di struttura di piano di
appoggio.

Lo schema a lato presenta il prospetto


di una tipica realizzazione di diversi
Visuale piani di montagne. E’ facile intuire che
le colline nel primo e secondo piano
fanno in modo da nascondere il piano e
la base delle stesse.

Solitamente si realizzano le
montagne utilizzando iuta e
gesso, cartapesta, gommapiuma
gessata e altri materiali.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 5- LE MONTAGNE E LO SFONDO


Per creare la struttura si utilizza generalmente come
riempitivo, che costituisce la base vera e propria, tutti
gli scarti di lavorazione del presepe.

Per esempio polistirolo già tagliato, piccoli pezzi di


legno o poliuretano, necessari a creare la sagoma della
montagna o della collina.

Le dimensioni della struttura dovranno essere tali da


inserirsi in maniera proporzionata all’ interno dell’
ambiente.

Per rendere la struttura più solida, aiutare il


collocamento delle varie parti e modellare la
superficie, si può utilizzare una rete metallica ,
tipicamente quella adoperata per le zanzariere alle finestre.

Nel presepe dobbiamo anche realizzare il terreno e questo dovrà essere collegato alle colline e alle montagne dello
sfondo. Un trucco per fare in modo che ci sia l’ illusione della distanza , come già citato nella lezione sulla prospettiva,
è quello di dividere il piano del presepe in più piani o sezioni. Abbiamo infatti detto che il primo piano considera i
personaggi con grandezza maggiore e le strutture primarie. Il secondo è il legame tra il primo piano e le montagne di
sfondo.

Per questo se in questo piano realizziamo delle


colline, in genere più basse dello sfondo e
aggiungiamo elementi come degli alberi
opportunamente dimensionati allora si avrà l’
effetto di far sembrare lo sfondo più lontano. In
questa foto mostriamo il piano del presepe con
la grotta in primo piano e le case. Si vede come
vengono dimensionate le strutture in base ai
personaggi che si sono scelti. In seguito si
dimensionano le montagne e si pone della iuta o

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 6- LE MONTAGNE E LO SFONDO


altro materiale (scarti del polistirolo o poliuretano) per creare la base per il terreno.

Nel secondo piano, subito dietro la grotta , realizziamo una collina che interrompe lo sguardo e copre la base delle
montagne dello sfondo.

Come si vede chiaramente dalle foto seguenti , queste strutture essendo più vicine all’ osservatore rispetto alle
montagne sono maggiormente curate e rifinite. Infatti , come effetto prospettico , le montagne dello sfondo
dovrebbero essere più levigate perché con la lontananza si perdono i particolari e l’ occhio tende a confondere i
contorni. Se realizziamo questo tipo di strutture allora si riuscirà ad avere un effetto molto realistico. In questa foto
mostriamo contornato in verde la fine del primo piano, in marrone il secondo piano e in blu le montagne sullo
sfondo. Nella stessa figura mostriamo la pianta che ricalca questo schema.

Abbiamo
anche
aggiunto un
albero che
crea un
attenzione
diversa e
nasconde in
parte la
visione delle
montagne
creando una
illusione di
distanza.

In questa foto invece si vede chiaramente la divisione nei piani. Il primo piano
termina con una piccola collina che , come si vede viene arricchita con dei
cespugli e dell’ erba. Il secondo piano ha una collina meno rifinita e lo sfondo ha
le montagne tipicamente di un colore che tende verso l’ azzurro per simulare
l’effetto di lontananza.

Anche il colore ha la sua parte perché tende a sfumare più ci si allontana dal
primo piano. Quindi come
consiglio si dovrebbero
marcare maggiormente le parti
vicine all’ osservatore con l’
accortezza di sfumare con
tonalità più chiare quelle
seguenti, aggiungendo un tono
di azzurro più ci si allontana.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 7- LE MONTAGNE E LO SFONDO


Viene mostrato un prospetto tecnico di questa
realizzazione.

Ora passiamo a spiegare in dettaglio la realizzazione delle montagne con due metodologie diverse.

La prima utilizza la iuta come materiale da rivestimento, la seconda della gommapiuma o del polistirolo. Per la prima
tipologia occorre un telo di iuta, materiale usato nei omonimi sacchi per la raccolta del caffè o delle olive. Si crea la
base dove alloggiare questo materiale utilizzando come detto materiali di scarto, questi dovranno essere collocati
incollandoli tra di loro con colla
vinilica saldamente alla base e poi
sorretti , se necessario da chiodi o
stuzzicadenti.

Se la struttura dovesse essere molto


grande allora conviene utilizzare una
base in cantinelle. Tipicamente si
realizzano diverse scatole in modo
da alzarsi quanto basta per arrivare
alla desiderata dimensione. Nelle
foto leghiamo i vari pezzi con dei
chiodi.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 8- LE MONTAGNE E LO SFONDO


La rete metallica può essere di aiuto per
modellare meglio la montagna cercando di
evitare fastidiosi angoli acuti o strutture
innaturali. Infatti un forte aiuto lo si ha se si
osserva la natura circostante evitando
forzature che contrastano le leggi della fisica,
come strutture sospese o grotte che non
potrebbero esistere.

Al di sopra della rete poniamo la iuta fissandola sulla


rete, se necessario,con dei chiodi.

A questo punto occorre miscelare del gesso che dovrà


essere non troppo liquido per evitare che scivoli via, ma
nemmeno troppo denso tale da non penetrare all’
interno della fibra della iuta. Il gesso che indurisce troppo
può essere usato per rafforzare la parte posteriore della
struttura per legare dall’ interno il materiale da riciclo o
per creare effetti sulla superficie.

Posizionare il gesso sopra la struttura è la fase più delicata


perché riguarda la modellazione vera e propria. Bisogna
considerare se stiamo realizzando una collina o una
montagna. Infatti nel caso della montagna i contorni
dovranno essere molto più levigati rispetto alla collina.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 9- LE MONTAGNE E LO SFONDO


Per esempio su una montagna si stende il gesso e
aiutandosi con una spatola si cerca di ammorbidire le
linee e i contorni , un trucco sta nell’ usare un pennello
abbondantemente bagnato per rendere ancora più liscia
la superficie. Attenzione a non rendere troppo liscio il
tutto perché altrimenti si rischia di creare qualcosa di
eccessivamente innaturale.

Lasciare cioè alcuni tratti lavorati per esempio un piccolo


altipiano o una parete di roccia ripida.

Al termine del lavoro si può spolverare leggermente la montagna con del gesso secco per simulare le asperità del
terreno, si raccomanda di non esagerare con le quantità.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 10- LE MONTAGNE E LO SFONDO
Nel caso di colline la lavorazione procede allo stesso modo, in
questo caso però si possono rimarcare maggiormente alcuni
particolari delle rocce o aggiungerne di nuove utilizzando della
gommapiuma.

Tutto sta nello spirito di osservazione per rendere il risultato


molto vicino alla realtà. Abbiamo realizzato una struttura che
consideriamo più una collina che una montagna, per i maggiori
particolari che sono stati rimarcati sulla superficie. La realizziamo
con della gommapiuma e del gesso. Per prima cosa bisogna
avere a disposizione un blocco di gommapiuma sagomandolo a piacere con le mani e le forbici.

A questo punto si miscela del gesso e si ricopre la struttura aggiungendo, per esempio alla base dei pezzi di
gommapiuma, quelli avanzati dal taglio della sagoma.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 11- LE MONTAGNE E LO SFONDO
Si modella aiutandosi dapprima con un pennello e poi
con una spatola appena il gesso tende a indurire. Dovrete fare in modo di simulare i movimenti della roccia o del
terreno senza mai esagerare perché bisogna considerare gli effetti prospettici.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 12- LE MONTAGNE E LO SFONDO
Si usa la spatola per eliminare tutti i difetti e rendere omogenea la struttura collinosa.

Anche un pennello abbondantemente bagnato è utile per rendere


la superficie più liscia.

Ora bisogna solo attendere che si asciughi bene


prima di procedere alla fase della colorazione.

Come ultimo esempio vi mostriamo una tipica struttura di una montagna che
potrebbe essere la base per un piccolo borgo di dimensioni e altezza maggiori .
Nella realizzazione usiamo una base di sostegno in legno per sollevare e rendere
solido il tutto.

Tale struttura poggia su una base


solida, tipicamente legno
multistrato, ed è realizzata in
cantinelle. La lavorazione procede
allo stesso modo del caso
precedente la differenza sta nella
base di sostegno.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 13- LE MONTAGNE E LO SFONDO
Nella foto si mostra
anche l’ utilizzo di pezzi
di gommapiuma per
realizzare le rocce. Come
già visto nella lezione su
queste ultime la
gommapiuma viene
intrisa di gesso e
posizionata. Se il pezzo è
molto grande allora si
preferisce prima
posizionarla e legarla
con filo di ferro o chiodi
e poi cospargerla di gesso per poterla lavorare.

-Colorazione delle montagne


La colorazione delle montagne avviene utilizzando dei colori ad acqua , tipicamente le terre naturali. Si utilizza dell’
Ocra o del Bruno Kassel, terra di Siena , Terra Cipro Naturale e del blu Oltremare Non è necessario sempre dare un
fondo di colore più scuro perché non si cono poi così tanti
particolari da mettere in risalto. Si miscela il colore con acqua e lo
si pone sulla superficie con pennello molto bagnato , solitamente
si aggiunge un po’ di vinavil all’ acqua per rendere il colore più
stabile. Si possono anche miscelare diversi colori per rendere un
effetto più naturale. Come finale del lavoro si deve sfumare con
bianco opportunamente miscelato al colore di base in modo da
donare delle naturali sfumature. Per le montagne dello sfondo
utilizziamo anche del blu oltremare miscelato opportunamente
con altri colori tipici come il marrone piuttosto che l’ ocra, per
risaltare l’ effetto prospettico di lontananza. Riportiamo la colorazione della montagne precedentemente realizzate.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 14- LE MONTAGNE E LO SFONDO
La collina finita in cui si notano le asperità che abbiamo
voluto mettere in risalto. La collina può essere rifinita
anche considerando eventuali accenni di verde con piccoli
alberi che farebbero in modo di renderla ancora più reale.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 15- LE MONTAGNE E LO SFONDO
L’ effetto finale è quello che nella realtà si crea per le montagne
molto lontane. I colori tendono ad assumere il tipico colore
azzurrato effetto dell’ atmosfera.

Come più volte mostrato occorre fare in modo che i colori


tendano ad essere sfumati allontanandosi dal primo piano.

Nelle figure che seguono ci


sono altri esempi di
montagne sullo sfondo di
nostra realizzazione negli
anni 2000.

Il contorno delle montagne visto dall’ alto denota anche la loro sagoma che
segue il perimetro del fondo del cielo che negli angoli tende ad essere
tondeggiante.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 16- LE MONTAGNE E LO SFONDO
Le foto mostrano come il colore e una buona
realizzazione delle montagne sia fondamentale per
poter dare l’ effetto di profondità all’ opera anche
con l’ ausilio del supporto delle luci.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 17- LE MONTAGNE E LO SFONDO
-Lo sfondo

La parte finale, che delimita tutta l’area del presepe è costituita dal cielo. Se previsto nella struttura di base, potrà
essere realizzato con un pannello di compensato e dipinto, oppure potrà essere inserito a termine del lavoro per
mezzo di una struttura supplementare. Nel caso di un presepe di grandi dimensioni, si consiglia di utilizzare un telo di
colore bianco di terital o cotone. In entrambi i casi, la forma dovrà essere circolare, ovvero non dovrà creare angoli
interni e soprattutto si dovranno evitare giunture delle parti o cuciture del telo, in modo da avere un fondale
omogeneo.

Come si vede nell’illustrazione sopra, la parte terminale del presepe deve essere tondeggiante, così come il cielo che
vi si dovrà inserire. Per presepi di grandi dimensioni è opportuno creare una struttura di sostegno, generalmente
realizzata con del legno ed opportunamente
sagomata negli angoli.
Struttura del cielo
montata sugli angoli

Presepe in cui si nota la struttura del cielo tondeggiante agli


angoli per creare un fondo omogeneo

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 18- LE MONTAGNE E LO SFONDO
Il cielo fatto con un telo bianco vede generalmente l’utilizzo di
una fibra in terital o cotone e viene fissato alla struttura in legno
con delle puntine da disegno.

Abbiamo detto che il cielo può essere realizzato anche con un


pannello, in tal caso si utilizza del legno tipo compensato fine o
ancor meglio un materiale affine al compensato che viene
chiamato faesite. Quest’ultimo, facilmente pieghevole, offre la
possibilità di
sagomare al meglio il
fondale, garantendo
una buona stabilità
alla struttura. Può
essere fissato con viti o chiodi direttamente al piano d’appoggio.

Se si usa il legno occorrerà colorarlo con della tempera bianca o


leggermente azzurrata, dopo di che è possibile dipingerlo secondo la
propria fantasia e le proprie capacità artistiche. Lo si può comunque
lasciare semplicemente bianco, creando poi gli
effetti per mezzo delle luci.

Se si usa il telo bianco o si lascia il pannello


bianco, nell’illuminazione bisogna inserire una
lampada Wood, ovvero violacea, in modo che la
colorazione durante la fase notturna offra
l’effetto azzurrato del cielo, dando l’effetto di
una notte con la luna piena.

Se si usa il legno è sufficiente utilizzare lampade di colore azzurro, che garantiranno un effetto similare alla lampada
wood proiettata sul telo. Abbiamo già detto che le lampade di colore azzurro devono essere posizionate dietro alle
montagne in modo tale da simulare l’effetto
dell’orizzonte.

Le foto mostrano l’effetto delle luci posizionate


dietro le montagne. La colorazione tendente
all’azzurro delle stesse montagne sullo sfondo
creano l’effetto di lontananza facendo apparire il
presepe più profondo e similare ai paesaggi
naturali. Nella foto a lato l’ effetto delle luci sulle
montagne in un paesaggio notturno.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 19- LE MONTAGNE E LO SFONDO
GRUPPO AMICI DEL PRESEPE
Monte Porzio Catone
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LE MONTAGNE E LO SFONDO[2]

Indice

Indice ................................................................................................................................................................................. 1

– Le montagne di sfondo ................................................................................................................................................... 2

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 1- LE MONTAGNE E LO SFONDO[2]


– Le montagne di sfondo

Continuiamo le lezioni sulla realizzazione di fondali


per il presepe , presentando dei nuovi lavori .

Tali fondali prevedono la realizzazione di colline e


montagne di sfondo con una prospettiva lineare e
area (di colore).

Come già accennato per costruire le colline e le


montagne si utilizzano vari materiali tra cui ,
sughero, cortecce di vario tipo (sughero larice etc),
gesso ed elementi naturali ove possibile.

Negli esempio in figura riportato di seguito , vi mostriamo , in una visione dall’ alto, come i piani si differenziano oltre
che per la finitura , sempre maggiormente sfumata dei contorni, anche per la colorazione più sfumata e tendente al
blu/celeste del
fondale.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 2- LE MONTAGNE E LO SFONDO[2]


Vediamo come viene realizzato il
cielo. Si utilizza un pannello di
vetroresina , acquistabile presso
i centri di forniture per
ferramenta e bricolage,
opportunamente colorato .

Tale foglio di vetroresina deve


essere pre-trattato per renderlo
adatto a ricevere il colore.

Di solito si usano dei primer, tipo


cementite miscelata con fissativo
per i muri o tempera bianca
come base.

Si usa per il colore finale, azzurro


cielo e bianco dato in diverse
mani di colore.

Per poterlo rendere omogeneo, consigliamo di usare un piccolo rullo da pittore fine.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 3- LE MONTAGNE E LO SFONDO[2]


La struttura del fondale in legno e pannello di vetroresina.

Nelle figure vi mostriamo come preparare il cielo


con una miscela di tempera e fissativo.

Il cielo andarà colorato con azzurro cielo, pizzico di


cobalto e bianco per creare il cielo diurno.

Per iniziare la costruzione della montagna , come di solito,


prepariamo la base di lavoro con polistirolo e polistirene di scarto ,
fissati con chiodi o viti .

Gli elementi naturali e artificiali vanno posizionati oculatamente


per creare il movimento desiderato. Solitamente veniva usato
gesso per il fissaggio del materiale invece ultimamente usiamo un
collante usato in edilizia per incollare le tegole dei tetti.

In figura vi mostriamo la colla citata che serve per incollare le


strutture di base e gli elementi che vogliamo far aderire, case
architetture ed altro.

Questa colla ,a differenza di quella tipicamente poliuretanica ,non


espande come la precedente e può essere modellata usando del
sapone per i piatti ed acqua, quando ancora in fase di asciugatura
(utilizzando ganti protettivi per le mani).

Viene fornita di pistola e bomboletta pulente.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 4- LE MONTAGNE E LO SFONDO[2]


Risulta veloce, con tempo di
asciugatura di 20 minuti e molto
elastica e naturalmente leggera.

La stessa può essere usata per


realizzare le montagne e le rocce.
Infatti dopo che si è completamente
essiccata, si può lavorare
asportando la superficie liscia e
modellandola con un taglierino a
piacimento.

Si può decidere di colorare


direttamente questa pseudo
schiuma di polistirene , con colori
acrilici o spray, oppure applicare del
gesso liquido che poi verrà colorato.

Una volta preparata la base andiamo a posizionare gli elementi naturali che dovranno essere trattati con gesso molto
liquido , a pennello, per far attecchire il colore. Come visto nelle lezioni precedenti occorre il gesso va preparato con
la tecnica catalana per creare i movimenti desiderati , tale tecnica ci permette di avere più tempo per la
modellazione. Come regola di prospettiva , all’ aumentare della distanza occorre diminuire i contorni e levigare
maggiormente le superfici. Per questo le montagne , o colline in primo piano , saranno più lavorate con spazzole d’
acciaio e spatoline , quelle lontane meno levigate e le ultime levigate pochissimo con un pennello bagnato di acqua e
gesso.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 5- LE MONTAGNE E LO SFONDO[2]


Dalla figura alla fine della
lavorazione dovrete avere già l’
effetto della prospettiva lineare
con diminuzionie dei contorni .

Per aiutare la colorazione


quando andate a lavorare le
motagne di fondo potrete già
inserire nel gesso il colore blu
oltremare o cobalto.

Le montagne del
fondo sono di due
tipi , quelle vicino
al fondale
praticamente lisce
e quelle
precedenti con
movimenti
morbidi delle
pareti e delle valli .
Il lavoro va fatto
con pazienza e
facendo poco
gesso alla volta per
evitare di avere
troppo lavoro da
fare in poco
tempo. Se dovete collegare varie parti di gesso , tipicamente già asciugato, occorre spruzzare con acqua le superfici
per far aderire il gesso nuovo con quello vecchio. Si può anche usare della garza fine, intrisa di gesso ,sopra il
polistirolo per fare aderire meglio il gesso nel tempo e per evitare il fastidioso affiorare dei pallini.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 6- LE MONTAGNE E LO SFONDO[2]


Cominciamo a dare un
colore di fondo , di
solito si usa blu
oltremare con un
pizzico di terra d’
ombra. Più ci si
avvicina al primo piano
maggiore deve essere
la percentuale di
marroni da aggiungere
alla base di colore che
deve comunque
tendere sempre al blu.

Nelle foto seguente si nota la diversa colorazione , molto forzata , dare l’ illusione della distanza già dopo l’
applicazione del solo fondo di colore.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 7- LE MONTAGNE E LO SFONDO[2]


Come si presenta dopo l’ applicazione del fondo. Naturalmente la colorazione segue delle regole generali ma tende
ad essere esaltata dal gusto personale . Per
prima cosa bisogna ricordare che il colore
deve essere asciutto per capire se e’
necessario forzare ulteriormente la gamma
dei blu o quella dei marroni.

Nelle foto seguenti si comincia a dare delle


velature alle montagne di fondo.

Le velature sono una tecnica che prevede l’


applicazione di acqua mista a colore blu e
bianco molto diluito per dare l’ effetto della
lontananza dato dall’ atmosfera.

Prima di tutto bisogna mettere in evidenza i


contorni con rosso e blu e bianco miscelati per dare l’ effetto della luce solare sulle montagne.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 8- LE MONTAGNE E LO SFONDO[2]


Come si vede dalle foto
seguenti le montagne
sono letteralmente
lavate con acqua bianco
ed un pizzico di blu. Il
bianco deve essere
prevalente e va dato
assoluto sulla base delle
montagne, e poi
sfumato per dare l’
effetto della foschia.
Tale tecnica prevede
quindi di preparare in
un bicchiere molta
acqua con bianco e blu .

Si prende poi un
pennello bene intriso e
si lava la superficie
facendo cadere l’ acqua
nelle fessure.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 9- LE MONTAGNE E LO SFONDO[2]


Questo procedimento va ripetuto più volte andando a forzare le parti più nascoste con blu oltremare e terra ombra
per creare dele ombre.

Le montagne dovranno
essere differenziate con
differenti tonalità di blu ,
quelle più vicine saranno
più scure quelle lontane
meno. Il colore delle
montagne dovrà anche
considerare il tipo di
illuminazione scelta , per
fare un esempio , nel
caso di tramonto con
luce più soffusa andremo
a caricare la tonalità dei
rossi anziché quella dei
blu.

Questo è l’
effetto finale.
In questa foto
abbiamo
cominciato a
colorare il
piano
seguente con
applicazione
dei verdi
marroni e con
le velature
con bianco
misto a terra
di siena
naturale e
bruciata per
mettere in
evidenza il lavoro realizzato con il gesso .

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 10- LE MONTAGNE E LO SFONDO[2]
Anche in questo caso
molto sta alla fantasia
del presepista andare ad aggiungere tonatiltà di colore , rosso, siena naturale, terra bruciata , grigio(blu e marrone)
per dare maggiore movimento all’ opera. Nelle parti in ombra occorre mettere del blu colbalto e marrone mai nero
che non risulta essere un colore naturale.

Le valli andranno colorate


con le tonalità dei verdi e dei
marroni con aggiunta delle
tonalità del giallo e del rosso.

Ricordarsi che il pennello ,


per applicazioni successive
deve essere sempre molto
asciutto per non coprire le
passare precedenti.

Dopo l’ applicazione del


colore cominciamo con l’
applicazione della
vegetazione in lontananza
realizzata con la tecnica delle
spugnette dei varie
granulometrie. Tali spugnette
dovranno essere di colori
diversi con verdi più scuri e
chiari.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 11- LE MONTAGNE E LO SFONDO[2]
Per poterle preparare occorre
miscelarle con colla vinilica colore
desiderato e acqua.

Per le montagne dello sfondo


possiamo usarle direttamente
incollandola con lacca, per
simulare la vegetazione molto
lontana.

La vegetazione lontana deve essere molto fine e con colore tendente al verde-azzurro.

Si posiziona utilizzando una spatolina. Mentre asciuga si può modificare il colore della superficie con colore a terra
picchettato sopra per dare l’ impressione delle foglie e della luce.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 12- LE MONTAGNE E LO SFONDO[2]
L’ applicazione di
piccoli arbusti con
teloxis e spugnette o
prezzemolo tritato e
colorato può essere
di molto aiuto per
creare l’ effetto della
prospettiva.

Altro fondale con l’ applicazione di una striscia di led


bianchi dietro le montagne per aumentare l’ effetto
della lontananza e nuvole realizzate con colore bianco
pray applicato aiutandosi con sagome di cartone tagliate
in maniera casuale usate come stampo.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 13- LE MONTAGNE E LO SFONDO[2]
Diorama di
Antonio Pigozzi

Per dare
maggiore contrasto alle montagne di solito si usa nelle parti in ombra e più scure olio di lino , essenza di trementina e
colore acrilico (pizzico di blu e marroni), oppure si può usare del fissativo miscelato con gli stessi colori però a terra
naturale.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 14- LE MONTAGNE E LO SFONDO[2]
Altri esempi di montagne, anche di tipo palestinese .Da notare che le montagne di fondo tendono ad un colore meno
tendente all’ azzurro in quanto l’ effetto dell’ attmosfera in terra santa e’ diverso dal nostro territorio in quanto meno
umido .

Il diorama precedente con l’


aggiunta di alberi ed arbusti.

Da notare la differente
colorazione delle motagne di
fondo che devono essere
diverse per dare l’ effetto
illusorio della profondità.

Sono colori più chiari man


mano che ci si allontana.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 15- LE MONTAGNE E LO SFONDO[2]
Esaltazione dell’ illuminazione del
fondale con luce soffusa e colore blu
delle montagne più intenso.

Nella foto seguente un bellissimo diorama di scuola spagnola in cui si nota l’ applicazione delle tecniche sopra esposte
di lavatura e colorazione.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 16- LE MONTAGNE E LO SFONDO[2]
Fondali del maestro Pigozzi

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COLORAZIONE

Indice
Indice .................................................................................................................................................................................. 1

1. La Colorazione............................................................................................................................................................. 2

a. Sintesi additiva ........................................................................................................................................................ 3

b. Sintesi sottrattiva .................................................................................................................................................... 4

c. Colori ....................................................................................................................................................................... 5

d. Fasi delle colorazione.............................................................................................................................................. 8

e. PRIMO APPROCCIO ALLA COLORAZIONE.............................................................................................................. 10

f. LA COLORAZIONE CON COLORI FONDAMENTALI. ................................................................................................ 16

2. Le velature ................................................................................................................................................................ 23

3. La Colorazione delle strutture in carton-gesso. ........................................................................................................ 25

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 1


1. La Colorazione

La fase della colorazione è il momento più delicato e difficile di tutto il lavoro ma anche quello di maggiore
soddisfazione. Dopo infatti aver prestato la dovuta attenzione nella costruzione delle strutture, si rende necessaria la
colorazione che dovrà essere fatta seguendo pochi ma fondamentali accorgimenti tecnici.

Generalmente la scelta dei colori viene fatta in funzione del supporto, ovvero dalla permeabilità dell’oggetto da
colorare.

I tipi in commercio sono di diverse tipologie di questo materiale. Ce ne sono di tipo naturale , come terre e ossidi , e di
tipo chimico industriale.

È bene precisare che la scelta deve essere fatta anche in considerazione del budget economico di cui si dispone, in
quanto i costi variano in maniera considerevole a seconda del prodotto. In genere le più economiche sono le tempere
per l’edilizia, ma se consideriamo la resa e l’ effetto delle terre naturali in polvere o degli acrilici allora la scelta deve
ricadere necessariamente su questi ultimi tipi.

La colorazione avviene per gradi ed è possibile usare tutti i tipi di colore sullo stesso supporto che deve
necessariamente essere ben asciutto e privo di residui polverosi, in maniera tale che il colore possa aderire alla
superficie correttamente. Se si vuole preparare la superficie ad accogliere il colore si può dare una mano molto diluita
di cementite, sarà utile a rendere la superficie meno porosa, oppure acqua in soluzione con fissativo traspirante per
muri in percentuale minima.

Per iniziare bisogna tener conto della disposizione dei piani del presepe, descritti nell’apposita sezione del corso, e
della prospettiva del colore associata.

Bisogna infatti tenere conto che i colori si sfumano maggiormente allontanandosi dal primo piano e che le tonalità
tendono all’ azzurro o blu. Per questo nella miscela dei colori l’ azzurro non dovrà mai mancare, anche nel primo
piano.

Per essere più chiari, sarà opportuno che gli oggetti del primo piano abbiano tonalità più forti e che i successivi
saranno più tenui e sfumati, simulando quello che avviene in natura con tonalità che degradano verso il blu.

Questo processo lo potremo ottenere nella fase finale della velatura , ma già dai primi colpi di colore occorrerà
tenerlo in conto.

La tecnica della colorazione non può prescindere dall’ illuminazione che si desidera inserire nel presepe. Infatti le
tonalità delle lampade possono alterare i colori e anche la loro disposizione servirà per creare degli effetti particolari.

E’ bene dunque posizionare sul presepe una o più lampade che vadano a simulare l’ illuminazione finale o definitiva
dell’ opera, in questo modo saremo sicuri che l’ effetto che riprodurremo sarà molto simile a quello su cui stiamo
lavorando. Questo dovrà avvenire, come già visto nel caso di diorama dall’ inizio del lavoro.

L’occorrente per la colorazione vede l’utilizzo di pennelli di varie misure, una tavolozza per la miscelazione dei colori e
gli stessi colori che vanno scelti secondo le esigenze.

Nella tabella che segue sono stati elencati i colori più usati per fare il presepe elencati per generi.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 2


Tutti questi colori sono adatti a diversi scopi secondo le caratteristiche proprie: le terre naturali sono necessarie per la
colorazione delle rocce e delle montagne e della case; le tempere per le case e le strutture murarie sono più indicate
in caso di grandi dimensioni; gli acrilici per coprire le superfici meno permeabili dall’acqua e per le eventuali
sfumature finali. Tutto questo deve fare i conti con la propria esperienza nell’ usare i colori e le loro rese.

Prima di passare all’ utilizzo dei colori e le loro caratteristiche vorremmo presentare le varie tonalità di colori che
troviamo in natura , almeno nella sua forma approssimata.

Infatti esiste un organo standard che in qualche modo misura e categorizza i colori standard, secondo la RAL Classic
System. RAL è usato per definire i colori standard per la verniciatura e rivestimento. RAL è il più popolare centrale
europea colori standard utilizzato oggi. La seguente cartella colore è un esempio di rappresentazione approssimata
dei colori RAL. A causa delle differenze nella rappresentazione a video o in stampa non è possibile garantire una
perfetta resa dei colori. I colori sono identificati in maniera univoca con un codice che può essere utilizzato per
utilizzare sempre le stesse tonalità.

beige giallo giallo giallo giallo giallo giallo beige giallo bianco avorio
verdastro beige sabbia segnale oro miele polenta narciso marrone limone perla avorio chiaro
RAL RAL RAL RAL RAL RAL RAL RAL RAL RAL RAL RAL RAL
1000 1001 1002 1003 1004 1005 1006 1007 1011 1012 1013 1014 1015

giallo giallo giallo beige giallo giallo giallo giallo giallo giallo giallo giallo giallo
zolfo zafferano zinco grigiastro olivastro navone traffico ocra curry melone scopa dahlien pastello
RAL RAL RAL RAL RAL RAL RAL RAL RAL RAL RAL RAL RAL
1016 1017 1018 1019 1020 1021 1023 1024 1027 1028 1032 1033 1034

a. Sintesi additiva

La sintesi additiva dei colori è quella usata dall'occhio umano e da molti dispositivi che l'occhio umano imitano, come
le fotocamere digitali, le telecamere e i monitor, che sintetizzano i colori affiancando punti colorati diversamente. In
pratica un'immagine è scomposta in tanti puntini (pixel) alternativamente rossi, verdi, blu. Si ha sintesi additiva anche
quando si sovrappongono le luci provenienti da diversi fari, come avviene a teatro.

Storicamente il primo dispositivo per la sintesi additiva è stato il disco di Newton, sul quale sono disegnati molti
settori circolari di colori vari. Facendo ruotare velocemente il disco i colori vengono mescolati e si ottiene un colore
misto, che, se i colori sono dosati opportunamente, è un bianco.

I colori fondamentali per la sintesi additiva sono i tre a cui sono sensibili i coni dell'occhio umano, e cioè il rosso, il
verde, il blu (in inglese Red-Green-Blue: RGB). I colori misti sono visti come somma delle loro componenti RGB.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 3


b. Sintesi sottrattiva
La sintesi sottrattiva tra i colori ha natura diversa e in certa misura opposta a quella additiva.

I tre colori fondamentali in sottrattivo sono i complementari dei tre colori fondamentali della sintesi additiva: il giallo
complementare del blu, il magenta complementare del verde, l'azzurro-ciano complementare del rosso. In inglese
Yellow, Magenta, Cyan spesso sintetizzati dalla sigla YMC.

L'esempio più semplice di sintesi sottrattiva si ha


sovrapponendo più filtri colorati: il colore che giunge al
nostro occhio è quello che riesce a passare per tutti i filtri;
ogni filtro sottrae una parte della luce che lo attraversa e
questo giustifica il termine sottrattivo. Pittori e disegnatori
per miscelare i colori stendono con pennelli (o matite) strati
di colore sovrapposti sulla tela (o la carta) e quindi di fatto
realizzano una serie di filtri colorati. Si tratta quindi di una
sintesi sottrattiva .N.B. Spesso si dice che nel disegno i colori
fondamentali sono il rosso, il giallo e il blu; a stretto rigore si
tratta di una dizione scorretta che andrebbe corretta in rosso-magenta, giallo, blu-ciano. Altro esempio di sintesi
sottrattiva è quella utilizzata dalle pellicole foto e cinematografiche a colori: la pellicola è in effetti ricoperta di tre
strati sovrapposti uno giallo, uno magenta, uno ciano.La sintesi che si vuole ottenere dal nostro lavoro impone la
miscela di colori fondamentali e di colori derivati dalla sintesi con altri colori già presenti in commercio nelle più

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 4


svariate tonalità. La tabella mostra la possibilità di miscelare i colori fondamentali della sintesi sottrattiva per
ottenere tutti i colori possibili . Questo può essere usato quando si utilizzano le tempere per avere dei colori specifici
oppure quando si desidera ottenere delle particolari e originali sfumature, i numeri a fianco sono le parti ad miscelare
insieme di ogni colore fondamentale.

Ora passiamo ad una tabella con le tipologie di colorante che si trovano in commercio.

c. Colori
Terre Naturali Tempere Acrilici Aniline ad acqua

Aloe Bianco Bianco Titanio Mogano


Arancio di Cadmio verde brillante scuro Bianco Zinco Castagno
Ardesia verde oliva Rosso Permanente Verde
Biacca(Carbonato basico di vermiglione chiaro Chiaro Verde scuro
Piombo) rosso pompeiano Terra Siena Naturale Ciliegio
Bianco d'Argento bianco di titanio Terra Ombra Bruciata Noce antico e
Bianco di S. Giovanni nero e d’ Ombra chiaro
Bianco di Spagna violetto bluastro Ocra Gialla Blue Puro
Bianco di Titanio terra di siena bruciata e Giallo Primario
Bianco di Zinco naturale Nero di Carbonio e di
Blu Ceruleo terra d’ombra naturale e Marte
Blu Cobalto Chiaro bruciata Verde permanente
Blu Cobalto Scuro rosso di cadmio Chiaro e Scuro
Blu Ftalo rame Avorio
Blu Manganese ocra chiara Acciaio
Blu Oltremare ocra rossa Bronzo
Blu di Prussia oro Rame
Bruno Van Dick lacca nera
Curcuma nero
Cocciopesto
Giallo Cromo Limone
Giallo Cromo Scuro
Giallo di Napoli
Blu Manganese
Blu Oltremare
Giallo Permanente
Gilsonite (Bitume in
Polvere)
Nero Fumo
Nero Marte
Nero Vulcano
Ocra Gialla Chiara
Ombra Naturale
Ombra Bruciata
Rosa Oltremare
Rosso di Cadmio Scuro
Rosso Cinabro Imperiale
Rosso Permanente Scuro
Sangue di Drago
Terra di Kassel
Terra di Siena Bruciata
Terra di Siena Naturale
Terra Verde
Verde Cobalto
Verde Ossido di Cromo

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 5


Verde Permanente
Verde Smeraldo
Viola di Cobalto

Tempere e terre Naturali

Coloranti per tempere e coloranti per legno

Acrilici

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 6


Naturalmente non sarà necessario dotarsi di tutti i colori , ma solo di una varietà limitata, l’ importante è capire anche
quali colori vanno utilizzati una volta chiara l’impostazione e lo stile del presepe.

Come esempio, in un presepio arabo sicuramente non potrà mancare una Terra di Siena Naturale e Bruciata e un
ocra per gli stessi motivi.

• I Pigmenti (terre e ossidi)

I pigmenti inorganici si possono dividere in due sottoclassi:

• quelli, noti genericamente come terre ricavati da minerali colorati di origine alluvionale o sedimentaria che
presentano grande finezza e plasticità, che si trovano in natura, sottoposti soltanto a trattamenti semplici
(estrazione, cernita, frantumazione, preparazione delle polveri in molini, separazione delle frazioni più fine per
levigazione; eventualmente arrostimento per ottenere delle terre più scure, dette "bruciate"). Questa categoria
comprende ad es. il bianco Meudon, una varietà terrosa di calcare di origine organogena, il gesso, le terre d'ocra
naturali e bruciate, le terre d'ombra, ecc.; La chimica industriale successivamente ha fornito alla produzione
artistica prodotti sempre più sofisticati e chimicamente puri, che hanno permesso l’offerta di colori su scala
industriale. La tecnologia ha inoltre permesso la produzione di pigmenti affidabili ad imitazione dei colori più
costosi. I pigmenti possono essere di diversa origine: minerale o organica, naturale o di sintesi. Attualmente i
pigmenti (circa il 95%) sono di origine sintetica e molte sono le varietà a disposizione.

• e quelli, spesso denominati ossidi, che sono prodotti a partire da minerali naturali attraverso l'estrazione del
metallo base o di suoi composti, attraverso procedimenti fisici e chimici più complessi, fino ad ottenere il
pigmento vero e proprio. Questa categoria comprende ossidi e composti di numerosi metalli, quali piombo,
zinco, rame, cobalto, cromo, titanio, ecc.; ad es. bianco di piombo, di zinco, di titanio, giallo e rosso di cadmio,
blu di cobalto.

• La colla di coniglio

Le terre si miscelano con acqua ma la loro resa se si utilizza l’ acqua senza aggiunta di altri prodotti leganti risulta
scarsa nel tempo perché la terra tende a spolverare. Occorre dunque aggiungere alla stessa dei leganti.

La Colla di coniglio è il legante vero e proprio. ed è la colla più simile alla colla di pergamena che veniva utilizzata
in passato. Rende al meglio se utilizzata calda, ma non bisogna mai farla bollire, altrimenti perde di efficacia.
Nella fase di colorazione va preparata con un rapporto colla/acqua sia 1/7 certi altri 1/10 in base all'utilizzo che
se ne deve fare, ad esempio 10g di colla 100 di acqua.
Si prende un barattolo di vetro e aggiungendo acqua e colla in proporzione,e si lascia quest'ultima in bagno 8/10
ore,dopo di che la colla si gonfia,allora si chiude il barattolo con il suo coperchio e si mette in un pentolino
d'acqua a bagno-maria e la si fa scaldare fino quando si scioglie ma senza mai farla bollire.

Pronto il nostro legante per la tinteggiatura con i pigmenti (terre naturali)

Il successivo passaggio è quello di andare a posare il colore sul nostro presepe, il procedimento è semplicissimo.

Per i fondi di cui necessiteremo di maggiori quantità prendiamo un contenitore ci versiamo il nostro legante più o
meno la quantità che pensiamo ci possa servire e ci versiamo all'interno i pigmenti scelti. Mischiamo bene e con

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 7


un pennello stendiamolo sul gesso,se si vede che il colore è troppo velato e non copre aggiungiamo ancora
pigmenti fino a raggiungere la copertura voluta.

Una volta asciutto per i passaggi successivi basterà tenere un contenitore con il legante pulito,con il pennello si
bagnano le setole ed si va a prendere il pigmento che vogliamo lo amalgamiamo su di un pezzo di polistirolo e
andiamo a stenderlo sul nostro pezzo.

La caratteristica di alcune pitture alla colla è che sono "reversibili". Questo tipo di pitture è necessario quando si
desidera assicurare la possibilità di toglierla con acqua, anche dopo essiccamento, per riportare il supporto allo
stato originario.
Un’ alternativa alla colla di coniglio è l’ utilizzo di Vinavil o fissativo per le pareti, l’ effetto è simile anche se meno
performante. Anche in questo caso occorre miscelare in proporzioni simili a quelle viste le acqua e vinavil o
isolante.

I COLORI PRIMARI SONO GIALLO BLU E ROSSO , I SECONDARI SI OTTENGONO MISCELANDO I PRIMARI TRA DI
LORO, I COMPLEMENTARI SONO QUELLI CHE SI OTTENGONO MISCELANDO I COLORI PRIMARI CON I
SECONDARI.

MISCELANDO TUTTI I PRIMARI OTTENGO IN TEORIA IL NERO.

NELLA COLORAZIONE TEORICAMENTE E’ PIU CORRETTO COMINCIARE A COLORARE DAL TERZO PIANO.

d. Fasi delle colorazione

La tecnica che andremo a descrivere in


questa lezione è quella del chiaroscuro
(nella foto un presepe di Antonio Pigozzi).
Una volta pronte le varie strutture si può
iniziare a colorare il presepe, preparando
una base di fondo scura e densa,
miscelata opportunamente in un
contenitore utilizzando della soluzione
con colla di coniglio proporzione 1:10
1:15. La soluzione prevede l’unione della
soluzione suddetta e colori Marrone con
aggiunta di blu Oltremare e Cobalto o di
Prussia.

Bisogna a questo punto considerare


alcuni aspetti fondamentali per capire l’ importanza del colore nel presepio. Come è stato accennato nella lezione
sulla prospettiva il colore è parte integrante nel creare l’ effetto di realtà del nostro diorama o della scena
presepistica che abbiamo realizzato.

Per questo quando si miscelano i colori si parte sempre dal primo piano per poi sfumare verso i piani successivi. Il
colore di fondo dovrà contenere le tonalità marroni scelte, con l’ aggiunta di blu oltremare o cobalto.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 8


La miscela dovrà tendere sempre più al blu fino a essere solo blu per le montagne all’ orizzonte.

Nella foto un presepe realizzato dal maestro Pigozzi in cui si nota l’ effetto che si dovrebbe riprodurre nella scena
presepiale.

La prima fase della colorazione avviene con la stesura di un fondo su tutto il presepe. Per il primo piano si miscela del
colore marrone con del blu in modo che la predominante sia il marrone.

Man mano che si passa ai piani successivi si deve aggiungere più blu per arrivare fino alle montagne sullo sfondo che
saranno della predominante blu. Il fondo va dato con un pennello coprendo tutte le parti soprattutto gli interstizi.

Per essere più economici si può sfruttare della cementite bianca che andrà
opportunamente portata alla tonalità più scura con l’aggiunta dei coloranti per
l’edilizia.

Si passa così alla stesura del fondo, ricordando che lo stesso non deve essere
necessariamente uguale per tutte le parti del presepe, ma che potrà variare a
seconda del piano e del tipo di oggetto. L’importante è che sia omogenea e che
copra tutte le parti. Questo significa che il fondo dovrà assumere una tonalità
molto vicina a quella finale. Nella foto a destra si mostra un fondo di una
tonalità più chiara nel caso si desideri una colorazione più omogenea.
Naturalmente la scelta della tonalità usata dovrà essere in base alle esigenze e
alla tipologia del presepe.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 9


Nella foto a alto un altro esempio di stesura
del fondo in cui si nota che in certi casi , se la
parete è molto levigata occorre dare più mani
per far aderire e rendere omogeneo il colore.

Anche la nascita di alcune macchie di colore , soprattutto negli angoli può


diventare un effetto da sfruttare.

La fase successiva della colorazione avviene solo dopo che il fondo si è ben asciugato. Questa fase richiede molta
pazienza è un po’ di tecnica che dovrà essere acquisita con il tempo.

I colori fondamentali che si usano nella tecnica principe per la colorazione , in sintesi sottrattiva sono Giallo Rosso Blu
(anche se non proprio questi come visto in precedenza) con alcune terre fondamentali come le terre naturali o quelle
bruciate e del bianco titanio. La miscelazione dei colori avviene solo ed esclusivamente con colla di coniglio, che è il
legante per eccellenza.

e. PRIMO APPROCCIO ALLA COLORAZIONE


Una tecnica che descriviamo di seguito, che dovrebbe essere la prima da usare, per prendere dimestichezza con i
colori. fa uso di acrilico bianco come base con l’ aggiunta di terre naturali. Si prepara una tavolozza e si inizia a
dipingere i mattoni la superficie con la tecnica del chiaroscuro.

questa prima tecnica utilizza colore bianco , delle terre


naturali o dei colori a tempera e si utilizza per la miscela sempre l’ acqua con la colla di coniglio. La fantasia del
realizzatore durante la stesura dei colori è il mezzo più efficiente per rendere il risultato soddisfacente. Preparato il

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 10


colore secondo la miscelazione sopra descritta tra tempera bianca e terre o tempere, iniziare a stenderlo sulle
superfici con un pennello, ricordandosi di pulirlo sul bordo della tavolozza o del piatto frequentemente. Il pennello va
tenuto in posizione quasi orizzontale mentre si passa sulla superficie. Quando si colorano delle pareti con dei mattoni
come nelle immagini sotto riportate, fare attenzione a non entrare nelle fessure tra i singoli mattoni intagliati, per
non coprire il fondo scuro, che servirà a far risaltare la malta, come nella realtà.

Colorazione dei mattoni a starti con pennello orizzontale

Fasi di colorazione

Si deve continuare a colorare con diverse sovrapposizioni di colore sui mattoni e sulle varie superfici, cambiando e
variando spesso le tonalità fino a raggiungere l’effetto desiderato. Si può aggiungere a fine colorazione anche del
verde per simulare la corrosione e l’infiltrazione dell’umidità. Come detto la scelta dei colori deve ricadere su tonalità
scelte in base all’ ambientazione del presepe e dal tipo di facciate e mattoni. Colori molto usati sono la terra di siena
Naturale e la Terra Rossa.

Al termine della colorazione sarà utile passare un po’ di colore bianco miscelato con del rosso, fare cioè i cosiddetti
colpi di luce che faranno risaltare maggiormente le parti, simulano l’effetto del sole.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 11


Ricordarsi sempre che il pennello deve essere sempre asciutto e non intriso di colore onde evitare colature e troppa
omogeneità alla superficie. I colori che vengono aggiunti devono essere delle sfumature lievi e delicate.

Bisogna avere molta pazienza e stendere delicatamente


molte mani di colore. Aiutatevi con foto e abbiate voglia
di aspettare perché i colori tendono a modificarsi nel
tempo, a causa della perdita di acqua, e soprattutto una
superficie bagnata
tende a rendere
omogenei i colori
stessi.

Vi mostriamo in
queste foto il
risultato della
colorazione dei mattoni utilizzando la stessa tecnica ma con toni di colore diversi.

L ‘importante è avere la pazienza di aspettare e stendere il colore sempre in maniera delicata senza coprire il lavoro
precedente. In questo esempio, sono stati volutamente
saltati alcuni passaggi di colore per arrivare al risultato

mostrato. Bisogna dire infatti che tale tecnica necessita


di pratica legata al continuo sovrapporsi di tonalità di colore sfumato per poter ottenere il risultato mostrato.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 12


Se poi il lavoro non piace si può sempre decidere di stendere nuovamente il colore si fondo, anche se non potrà
essere fatto illimitatamente, perché questo tenderà a rilasciare una patina che avrà un suo spessore che non potrà
permettere
risultati
soddisfacenti

La colorazione come detto avviene per fasi successive. Nel caso della stesura del fondo si possono anche marcare
delle parti con colori più scuri , per esempio gli angoli e i sottotetti, i contorni delle finestre e delle porte. Come già
detto l’ isolante per i muri diluito con acqua potrà essere utile a mettere il risalto i contorni e gli intestizi.
Se il colore di fondo scelto, che può essere tempera o lavabile opportunamente scurita con nero, marrone o una
miscela di questi, tende a schiarire allora è meglio aggiungere dell’ isolante per i muri per mantenerlo della
gradazione che si vuole.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 13


Nelle foto precedenti altri esempi di colorazione di pareti e mattoni

Le immagini precedenti mostrano le fasi della colorazione su di una parete a mattoni. Dalle foto precedenti si nota
come il fondo scuro metta in risalto, una volta sfumata la superficie, tutto il lavoro di incisione dei mattoni, delle
finestre e di tutto ciò
che è stato posto sulla
parete.

Le foto a lato mostrano


l’ effetto finale della
fase di colorazione che
è la sfumatura con
bianco per creare dei
cosiddetti colpi di luce
per evidenziare
maggiormente la
superficie lavorata del
gesso. Tale tecnica
prevede di stendere
con pennello asciutto intriso leggermente di bianco sempre tenendolo orizzontale alla superficie. In questo modo si
metteranno in risalto le parti sporgenti creando un effetto di profondità tridimensionale.

La tecnica a strati successivi è quella utilizzata nella colorazione del presepe garantendo la realizzazione di effetti
suggestivi che daranno soddisfazione al lavoro effettuato. Una illuminazione che proviene dall’ alto con lampade tipo
luce solare, quindi con temperatura di colore elevata, danno un aiuto al risultato sperato.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 14


Ricordarsi di iniziare sempre da un fondo denso, scuro ed omogeneo, per passare gradualmente con la tecnica per
strati a raggiungere l’effetto desiderato.

Questa tecnica si utilizza anche per la colorazione delle montagne,


delle strutture in rilievo e di tutto quello che deve essere colorato nel
presepe. Per le rocce, come visto in precedenza, l’effetto da ricercare è meno accentuato rispetto ad una struttura
muraria, quindi non è necessario un fondo di colore.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 15


f. LA COLORAZIONE CON COLORI FONDAMENTALI.

Nel mese di Marzo del 2011 ho frequentato un corso di tecnica presepiale tenuto dai maestri Bombelli e Pigozzi , tale
evento ha segnato, credo una svolta, nella mia passione per il presepe. La tecnica che ho apprezzato moltissimo che
vi proporrò in questa lezione prevede l’ utilizzo delle terre naturali della colla di coniglio ma soprattutto con l’ utilizzo
di solo tre tonalità fondamentali per realizzare tutte le sfumature di colore nel presepe a cui si aggiungono altre
tonalità a seconda delle esigenze.

I tre colori che useremo sono Giallo (canarino o altre tonalità ), il Rosso (vermiglione o carminio) e il blu (oltremare o
cobalto) con alcuni tonalità di terre naturali. Come nel caso precedente si stende un fondo di colore che sarà
costituito da marrone con l’ aggiunta di blu oltremare in proporzioni tali che il marrone sia la predominante. Poi si
prende una tavolozza (un pezzo di polistirolo per esempio) e si cominciano a usare i colori prendendone un pizzico
alla volta e creando le tonalità che si vogliono sempre miscelandolo con la colla di coniglio. Se volessimo creare un
marrone chiaro allora andiamo a miscelare il blu con il rosso e il giallo provando a trovare la tonalità che si desidera
aiutandosi anche con delle terre naturali già pronte.

Mai usare del nero per scurire ma sempre la miscela dei tre colori fondamentali. Il bianco di titanio , terra naturale ,
verrà usato per schiarire il colore ottenuto e per dare i famosi colpi di luce. Altri colori con tonalità vicine al verde
potranno essere utilizzate per colorare la vegetazione.

La tecnica risulta laboriosa e non sempre semplice e cambia a seconda del piano del presepe in cui stiamo lavorando.
Per questo cominceremo con la colorazione del primo piano e di una grotta sempre in primo piano per poi andare
fino alle montagne all’ orizzonte.

Al termine della colorazione si usa una


miscela a secco di borotalco con
aggiunta di terre naturali ocra, terra di
siena vicino al colore fondamentale
del presepe. Bagnando la superficie
con uno spruzzino la si pone con un
pennello picchiettando e si tolgono le
eccedenze soffiandoci sopra , dona un
effetto di vecchio e polveroso. Questo
argomento verrà approfondito nella
sezione seguente.

Come primo aspetto fondamentale vi proponiamo la preparazione della colla di coniglio che si presenta in forma di
granelli, acquistabile presso negozi di belle arti. Si mette in un barattolo 8/10 ore prima della preparazione definitiva

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 16


in un pentolino a bagnomaria con temperatura dell’ acqua sui 70-80 gradi. L’ acqua nel pentolino non deve mai
bollire, una volta che i grumi si sono sciolti la colla è pronta per l’ uso.

A questo punto si prepara il fondo,


come visto nelle sezioni precedenti, con
la differenza di aggiungere del blu anche
nel primo piano aumentando la
percentuale man mano che si procede
con i piani seguenti del presepe.

Usiamo un contenitore in cui mettere le


terre nelle diverse tonalità, questo sarò
utilissimo anche nelle fasi successive
perché con la punta del pennello si
possono asportare quantità di colore
minime senza sporcare il contenuto.

Si miscela blu e marrone con punte di


giallo e rosso in modo da creare un colore
tra il grigio e il marrone nella soluzione di
colla di coniglio preparata
precedentemente. Ricordiamo che la colla
di coniglio una volta preparata, essendo di
origine organica, dopo una quindicina di
giorni non può più essere utilizzata. Se si
vuole di può mettere in frigorifero per
avere una durata maggiore.

Per capire se il fondo è buono bisogna provare il suo potere coprente su una tavolozza di prova.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 17


Una volta sicuri della tonalità si comincia a
stenderla sulla superficie cercando di coprire tutto
soprattutto negli interstizi.

Nelle foto fasi di stesura del fondo.

Vedrete che la resa del colore di fondo avrà diversi


risultati in dipendenza della parte interessata
corteccia, gesso , poliuretano polistirene. Per
questo è necessario che il gesso, anche con una
velatura deve essere presente su tutte le superfici
in modo da amalgamare il tutto.

Dopo aver passato il fondo si comincia a dare le sfumature


utilizzando i colori fondamentali e le terre miscelandole con acqua e
colla di coniglio
e usando una
tavolozza
improvvisata con
del polistirene
come esempio.
Si può usare
come bianco di
base del colore
acrilico in
barattolo. Una
volta miscelato e scelto un colore per esempio un ocra si comincia a
passare sulla superficie con pennello asciutto e in posizione
verticale

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 18


Si usa passare più
volte il colore in
diverse sfumature
per simulare i
colori naturali e
per far risaltare le
sporgenze e il
lavoro con il gesso
e il polistirene.

Il bianco serve,
miscelato con una
punta di blu , per
far risaltare
maggiormente
alcune parti
rispetto ad altre.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 19


Le varie fasi della colorazione delle case
e delle strutture. Tutto il procedimento
va fatto con pazienza e aspettando che
le varie mani di colore si assorbano.
Sarà necessario ripetere più volte il
procedimento. Sulla tavolozza si
creeranno dei colori diversi utili allo
scopo. È indispensabile fare delle prove
di colore miscelando gli stessi tra di loro
per capire cosa si crea utilizzando i
colori fondamentali.

Per le montagne il discorso è


analogo. Bisogna ricordare che
il blu deve essere contenuto in
tutti i colori in proporzioni
diverse a seconda del piano del
presepe. Il colore diventa
sempre più di una tonalità
azzurra man mano che ci si
allontana dall’ osservatore.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 20


Si nota l’ effetto del colore più chiaro sulle superfici ,
per scurire alcune parti rispetto ad altre non utilizzate
il nero ma il blu miscelato con marrone scuro è molto
più naturale. Il colore ottenuto è vicino ad colore
tendente al blu scuro come si nota dalla foto.

Vi proponiamo un altro esempio delle fasi di


colorazione di una facciata, realizzata con
tecnica catalana in gesso. Dopo la stesura del
fondo si cominciano a dare le velature di colore
sempre con una tecnica del chiaroscuro
andando a sovrapporre differenti tonalità.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 21


Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 22
2. Le velature

Fondamentali per dare l’ effetto del materiale consumato dal tempo e per dare particolari effetti di umido sono le
velature finali. La prima velatura si ha utilizzando del borotalco a cui si aggiungono , naturalmente a secco , delle terre
naturali. L’ aggiunta dei colori deve essere fatta in base al tipo di presepe che si sta realizzando e dalla tipologia di
colori che abbiamo utilizzato. Quindi si aggiunge della terra di Siena per esempio con un pizzico di blu, nel caso di
presepi arabi o altri colori per presepi di altro tipo in cui i colori fondamentali sono diversi.

Questo impasto polveroso deve essere posato picchettando con pennello sul presepe e poi soffiando le parti in
eccesso. Prima di fare questa operazione utilizzare uno spruzzino con acqua vaporizzata sulla parte dove si vuole
questo effetto.

Nel caso di velature per effetti di bagnato umido, si usano i colori ad olio miscelati con essenza di trementina e olio di
lino in soluzione 50 e 50. I colori utilizzati sono bitume, blu cobalto , terra di siena miscelati in soluzione molto liquida.
Questi vanno dati in punti particolari , per esempio , le spaccature delle rocce o le parti basse dei muri e delle porte.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 23


Le due velature servono per
scopi diversi , con il borotalco si
sfuma maggiormente il colore
mentre la seconda serve per
rendere più vivo il colore.
Quindi la prima è ottima per il
secondo e terzo piano e la
seconda per la parte vicina all’
osservatore per rendere più
vivaci i colori ottenuti. Questi
tocchi danno l’effetto finale al
presepe una volta terminata la
colorazione di base.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 24


3. La Colorazione delle strutture in carton-gesso.
La colorazione delle case in carton-gesso avviene, come detto in due fasi.

La prima mano si deve applicare quando si è terminato di incidere e se si vuole simulare l’ effetto della malta,prima di
coprire gli interstizi tra i mattoni. In questo caso la mano del colore che viene posto sulla superficie deve essere di
base cioè abbastanza densa da penetrare e idratare il gesso in modo che le successive sfumature con siano assorbite
e soprattutto di un colore simile a quello finale.

Nel caso non si voglia avere l’ effetto della malta tra i mattoni
allora il colore deve essere quello tipico di fondo e si deve
procedere come nella lezione delle strutture architettoniche in
cui si inserisce la malta (il cemento) tra gli interstizi dei
mattoni.

La seconda fase serve per creare delle sfumature sui mattoni e sugli intonaci. Per questo scopo si utilizzano, di solito,
dei colori acrilici o delle terre opportunamente miscelate come nella lezione precedente.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 25


GRUPPO AMICI DEL PRESEPE
Monte Porzio Catone
www.presepitalia.it
Corso Presepistico on-line

LA VEGETAZIONE [1]

Indice
Indice .................................................................................................................................................................................. 1

1. Vegetazione ................................................................................................................................................................ 2

2. Alberi ........................................................................................................................................................................... 6

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 1 – LA VEGETAZIONE [1]


1. Vegetazione

Una volta terminata la fase costruttiva delle strutture e della colorazione, bisogna iniziare a dare vita all’insieme. Il
primo elemento costitutivo ed importantissimo per la riproduzione di un ambiente naturale è l’inserimento del verde
e della vegetazione, che dovrà rispecchiare lo stile scelto all’origine del lavoro. Oltre al verde dato anche dal colore
delle strutture, si possono inserire parti di ramaglie e piccoli ciuffi d’erba utilizzando ad esempio pagliuzze ritagliate.
Si può altresì procedere alla creazione di alberi, palme ed arbusti, tipici dell’ambiente scelto. L’applicazione delle
pagliuzze deve essere effettuata per mezzo di colla vinilica o a caldo, prestando attenzione a non lasciare intravedere
il residuo o la lucentezza lasciata dal collante utilizzato, mentre l’inserimento di arbusti e piante, che saranno
preparate a parte, prevede che sia fatto con la stuccatura delle parti in modo da far si che la base delle stesse si
inserisca in maniera naturale nel terreno. Usatissimo nel presepe è anche il lichene che si presenta molte volte in
commercio con un colore verde molto acceso. In questo caso occorrerà sfumarlo con il colore per renderlo più
naturale.

Esempi di elementi naturali, legno , muschio, arbusti

Il preparato per la vegetazione e il risultato dopo la


miscelazione di colla vinilica, colore e segatura.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 2 – LA VEGETAZIONE [1]


Stesura del preparato sul terreno e sulle rocce

Nelle foto precedenti è stata illustrata una tecnica molto usata per creare erba e piccoli cespugli. Bisogna miscelare
della segatura fine con della colla vinilica e del colore verde e giallo. Come si vede si crea un intingolo simile ad una
poltiglia che deve essere stesa con un pennello.

Quando inizia a seccare, la si può lavorare con una spatola, creando ciuffi naturali d’erba e cespugli. Una volta
asciugata completamente la si sfuma con del colore giallo o ocra. Per cespugli più grandi, si può utilizzare del muschio
tritato miscelato alla colla vinilica e colore a piacere l’insieme ottenuto.

Il muschio artificiale o anche il lichene con questa tecnica sono la base per la realizzazione dei cespugli. È possibile
utilizzare anche dei piccoli rami raccolti in natura su cui verrà apposto il preparato in più strati.

Il presepe prima dell’ applicazione della vegetazione

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Il presepe dopo l’applicazione della vegetazione

Il terreno con aggiunta di cespugli ed altri elementi

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Nella foto precedenti si noti che sono stati collocati anche dei cespugli realizzati con lichene e muschio. La miscela
densa, è stata preparata con colla vinilica e colore verde di tonalità diverse. Dopo l’essiccazione sono state apportate
correzioni del colore con sfumature di giallo, ocra e marrone soprattutto per avere una sensazione più naturale.

Nella foto un esempio di terreno con aggiunte di molti particolari come piccoli cespugli, muschio colorato piccoli
sassolini.

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2. Alberi

Chiome di cipresso

Una delle tecniche usate per fare gli alberi prevede l’utilizzo di gommapiuma. Con essa è possibile creare cipressi o
pini, cespugli e quanto la vostra fantasia è in grado di realizzare.

Chiome di pino

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Tronco di pino

La prima cosa da fare per la realizzazione di un albero è il tronco. Si utilizza anche un tronco naturale adatto, ma è
possibile crearne anche uno totalmente artificiale. L’anima del tronco è un filo di ferro che deve essere fissato ad una
base.

Nella figura precedente si mostra come posizionare l’ ovatta dalla base alla sommità del tronco dopo aver usato del
vinavil per farla aderire alla superficie. Tale lavoro deve essere fatto considerando lo spessore del tronco , soprattutto
mettendo in conto che lo stesso tende ad affusolarsi mentre si sale.

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Come detto il filo di ferro viene poi ricoperto con del cotone idrofilo, conosciuto anche come ovatta come in figura
incollandola con della colla vinilica. Si passa poi a stendervi sopra del gesso preparato molto denso, per mezzo di una
spatola. L’ovatta serve a far aderire il gesso e rendere la struttura più elastica, evitando fratture del gesso.

Fasi di lavorazione del tronco

La fase successiva è la lavorazione del tronco per


mezzo di un chiodo o altro oggetto acuminato,
bisogna incidere il gesso steso in precedenza con
graffiature irregolari che simulino la rugosità della
corteccia dell’albero. Con questa tecnica è
possibile realizzare viti, cespugli grandi, tronchi di
cipressi, di pini e di tanti altri tipi di albero.

La colorazione del tronco è semplice, basta


utilizzare del colore marrone molto liquido, in
maniera tale che penetri in tutte le venature date
dall’incisione. Successivamente vengono poi fatte
le sfumature con strati di colore successivi ( vedi
sezione colorazione).

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 8 – LA VEGETAZIONE [1]


A seguire bisogna pensare alla lavorazione della chioma. Si utilizza della gommapiuma, tagliata con delle forbici,
cercando di creare una base simile alla chioma di un cipresso, come negli esempi sotto illustrati.

La realizzazione della chioma del cipresso

Terminata la base della chioma, la si inizia a colorare con colore verde unito alla colla vinilica ed aggiungendovi poi o
della segatura fine o ancor meglio delle sminuzzature della gommapiuma.

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Applicazione del colore e della colla vinilica

L’impasto va applicato più volte sulla superficie. Infatti dopo ogni applicazione bisogna attendere che la chioma sia
asciutta e continuare a tagliuzzare la superficie creando del movimento con dei piccoli buchi, per poi riapplicare il
prodotto.

Il risultato finale avviene dopo molto lavoro e anche parecchio tempo se si considera che l’ essiccazione avviene
lentamente. Su un pino come in figura occorre incollare subito la chioma sagomata utilizzando il filo di ferro che
costituisce l’ anima e del vinavil. Infatti sarà forse necessario in seguito incollare altre parti di gommapiuma per avere
una chioma più naturale. Il trucco è farsi aiutare dall’ osservazione della natura e alcune foto.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 10 – LA VEGETAZIONE [1]


La lavorazione degli alberi richiede molta
pazienza, maggior tempo sarà dedicato a
questa fase del lavoro e migliore sarà
l’effetto finale del presepe.

Se dopo essere stata colorata la


gommapiuma mostra il suo colore
originale, occorre passare altri strati di
colore e colla vinilica.

Alla fine la chioma sarà indurita e dovrà


essere sfumata con colori verdi più chiari,
per esempio del verde con aggiunta di
giallo, che metta in risalto le fronde
dell’albero. Per realizzare chiome di grandi
e medie dimensioni è possibile utilizzare in
aggiunta del muschio tritato e miscelato
sempre con colla vinilica e colore verde. In tal modo si risaltano le parti che simulano
l’effetto delle foglie e dei piccoli rami.

Gli alberi vengono solitamente montati su una


base di polistirolo o legno su cui si fissa l’ anima di
filo di ferro.

E’ utile posizionare le strutture , soprattutto per quanto riguarda la realizzazione


di insiemi di alberi, in modo da orientare il lavoro in
maniera accurata dove le parti sono più visibili.

La colorazione della chioma deve proseguire al


termine del lavoro di taglio della superficie del
cipresso con l’ applicazione di sfumature più chiare
nella parte alta dell’ albero per poi sfumare di colore
più scuro la base.

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In questa foto mostriamo l’ effetto dell’
applicazione di una miscela di muschio tagliato
fine insieme alla colorazione sfumata con
tonalità di verde più chiaro. Il muschio viene
composto con vinavil colore verde e, se vi vuole
anche un po’ di segatura. Viene applicato alla
superficie ancora bagnato di collante in modo
da farlo aderire.

Si raccomanda di tagliuzzare la superficie della


gommapiuma più volte fino a raggiungere il
risultato desiderato.

Esempio di alberi in miniatura con tronchi


realizzati in fili di rame

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 12 – LA VEGETAZIONE [1]


Per rendere la superficie ancora più movimentata e naturale , come detto si può utilizzare del muschio tagliato con
delle forbici e poi successivamente colorato. Lo stesso viene applicato con del vinavil.

Nelle foto sopra, sono visibili alcuni scorci dei presepi


realizzati dal Gruppo Amici del Presepe di Monte Porzio
Catone con esempi di alberi di diversa tipologia, realizzati con
questa tecnica.

Il lavoro di questo tipo di alberi, come si intuisce, è molto


lungo. Bisogna , di volta in volta, aspettare che la base si
asciughi per poter continuare l’ applicazione e la modifica
della chioma, con piccoli tagli e aggiunte. Si sottolinea però
che una volta realizzato l’ albero, lo stesso è completamente
riciclabile in tanti altri scorci, se si ha l’ accortezza di disporlo
su una base che di volta in volta verrà posizionata all’ interno
del presepio.

Un altro aspetto da considerare riguarda la finitura dei


particolari degli alberi, infatti bisogna ricordarsi che con la
lontananza molti particolari tendono a scomparire e sfumare.
Per questo lavoreremo con meno particolari alberi che si
trovano a distanze maggiori rispetto a quelli più vicini.

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GRUPPO AMICI DEL PRESEPE
Monte Porzio Catone
www.presepitalia.it
Corso Presepistico on-line
LA VEGETAZIONE [2]
Indice
Indice .................................................................................................................................................................................. 1

1. Alberi naturali ............................................................................................................................................................. 2

2. Alberi e cespugli in filo di ferro e lichene ................................................................................................................... 5

3. Alberi e cespugli in fiocchi di gommapiuma ............................................................................................................... 6

4. Erba ........................................................................................................................................................................... 11

5. Muschio .................................................................................................................................................................... 14

6. Agave ........................................................................................................................................................................ 15

7. Palma ........................................................................................................................................................................ 17

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 1 – LA VEGETAZIONE [2]


1. Alberi naturali
Un bel presepe dovrà contenere arbusti erba e alberi che lo
arricchiranno e lo renderanno del tutto naturale. La prima
scelta per la vegetazione ricade su arbusti di tipo naturale
come Ginepro, Rosmarino , Timo o altra vegetazione
naturale. Per il primo piano possiamo utilizzare dei rami di
Ginepro o timo , che purtroppo non si trovano in Italia, dalla
forma adatta da essere inserita in un presepe.
Le foglie del timo tenderanno a cadere nel corso degli anni e
per questo non c’è nessuna tecnica adatta ad evitarlo.
Quella che vi mostriamo è un particolare di una scena di
Antonio Pigozzi in cui l’albero in primo piano è un ramo di
Ginepro.

In questa foto
invece viene
mostrato un
albero
realizzato con dei rami di timo opportunamente assemblati.
Tale tecnica prevede di assemblare dei rametti di timo selvatico con
colla , tipicamente attack dopo avere realizzato dei piccoli fori per gli
innesti. Molto utile per la realizzazione di ulivi. Anche il rosmarino è
ottimo in certi casi soprattutto per la vite.
Nella figura a lato esempio di pianta di rosmarino.
Un altro tipo di materiale utilizzato è la teloxis aristata. Questo
materiale , acquistabile in rete, è adatto per la realizzazione di alberi in
primo e secondo piano ma anche per quelli nei piani successivi del
presepe.
La teloxis può essere anche la base
per la realizzazione di chiome con la tecnica dei fiocchi di gommapiuma. La
stessa viene assemblata su rami di timo o rosmarino per creare una chioma
adatta all’ alloggiamento delle foglie. Le stesse con la tecnica della colla a spruzzo
vengono incollate alla chioma.
Le foglie adatta si trovano in negozi
di modellismo anche se un buon
effetto si ha anche utilizzando i
fiocchi di gommapiuma.

I rami vengono assemblati per


creare un albero della forma voluta
anche con l’ ausilio di radici di
geranio o altro.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 2 – LA VEGETAZIONE [2]


La fase successiva consiste nell’ apporre il fogliame sulla
chioma o gommapiuma oppure fogliame da modellismo
sempre incollandolo con colla a spruzzo. Una tecnica
prevede che se l’ albero è piccolo di immergerlo in una
soluzione di acqua e vinavil e poi incollare la
gommapiuma. La scelta del fogliame dipende dalle
caratteristiche dell’ albero che dobbiamo realizzare. In
commercio ce ne sono moltissimi tipi.
Di certo come visto nelle lezioni precedenti per il primo
piano è possibile utilizzare la gommapiuma sminuzzata
colorata ed incollata con colla a spruzzo. Del prezzemolo
secco tritato o dell’ origano incollato con colla a spruzzo
sono adatti per simulare del fogliame verde o secco.
Infatti questo materiale può essere colorato per adattarlo al tipo di albero e alla stagione. La colorazione avviene con
terre naturali sempre diluite con colla di coniglio oppure in alcool. Per renderlo ancora più microscopico si utilizza un
passaggio nel frullatore più volte. (si potrebbe anche colorarlo mentre lo si frulla con alcool)

Nelle foto alcuni esempi di alberi realizzati con le


diverse tecniche e la fase di incollaggi con vinavil.

Si crea una bacinella con del vinavil e dell’ acqua e


si immergono i rametti di teloxis.

Gli stessi vengono immersi nella gommapiuma tritata e si


creano i piccoli alberi. L’ alternativa è quella di utilizzare la
colla a spruzzo.

I rametti si dispongono su una base pronti per essere


utilizzati.

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Un altro tipo di albero usato nel presepe di tipo naturale è l’ ABULAGA un tipo di ginestra selvatica che cresce solo in
Spagna non reperibile in Italia, ottima per simulare un pino marittimo.
Vi mostriamo l’ esempio per un presepe.

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2. Alberi e cespugli in filo di ferro e lichene

Un metodo già nominato nella lezione precedente riguarda l’ utilizzo di filo


di ferro e lichene per la creazione di piccoli alberi.

Si prende un filo di ferro morbido e lo si attorciglia per creare l’ anima del


nostro albero. Lo spessore dell’ arbusto dovrà diminuire avvicinandosi ai
rami. L’ osservazione della natura aiuterà allo scopo. E’ bene andare a fare
una passeggiata in un bosco e fare delle foto di alberi e dopo attento studio cercare di riprodurli.
Meglio sarebbe che al termine del ramo ci sia uno o più fili di rame, tipicamente quello contenuto nei fili elettrici in
modo che il ramo sia molto sottile e simuli le piccole diramazioni.
Una volta creata questa base si crea un miscuglio di gesso o cemento bianco insieme a
vinavil opportunamente miscelato con colore marrone, questo impasto va messo per
coprire i buchi e rendere più naturale il tronco.
Questa tecnica non è consigliabile per alberi
grandi per motivi legati allo spessore del
tronco, meglio sarebbe utilizzare la tecnica che
abbiamo visto nelle prime lezioni che
riguardavano la vegetazione.

Fatto questo si incolla sui rami del lichene con vinavil, se il lichene mostra
delle venature marcate occorre fare in modo che si confondano con i rami.
Un ultimo passaggio potrebbe essere una colorazione , possibilmente con
aerografo per sfumare le superficie ed il tronco e della chioma.
La base della chioma dovrà essere di colore più scuro rispetto alla parte alta
della stessa.

Per creare degli alberi più piccoli si


utilizzano i fili elettrici, a cui
bisogna naturalmente togliere la
guaina che li avvolge.
Questi sono molto utili in quanto molto sottili e facilmente malleabili.
Anche in questo caso si attorcigliano per creare la chioma dell’ albero e poi si
cosparge la superficie con collante o stucco
e segatura molto fine. Nelle foto viene
mostrato degli alberi con chioma in
lichene, sfumato con diversi tipi di verde e
dei piccoli cipressi, con anima in filo di
ferro, realizzati in gommapiuma su cui
viene stesa una mistura di vinavil e colore
con della segatura. Il verde del lichene può
essere sfumato colorandolo con terre
naturali prima di essere posto sull’ albero.

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3. Alberi e cespugli in fiocchi
di gommapiuma

Un altro metodo per realizzare delle chiome di


alberi cespugli, erba è utilizzando della
gommapiuma opportunamente trattata e
colorata. Questa tecnica è ereditata dal
modellismo , l’ abbiamo fatta propria
adattandola ai nostri scopi.
Si prende un pezzo di gommapiuma , meglio se
è vecchio e usato in quanto si lavora
facilmente. Utilizzando una raspa metallica la gommapiuma viene strappata per ottenere dei pezzi di diverse
dimensioni. Dovremo avere dei pezzi che siano più sminuzzati possibile.

Nelle foto alcune tipologie di albero che possono essere realizzate con questa tecnica. Per poter costruire alberi in
questo modo occorre dotarsi di rami o farli in maniera artificiale. Per esempio utilissimi sono i rametti di abete nano,
del timo , del rosmarino, secchi naturalmente, nelle foto seguenti mostriamo degli esempi. Questi possono essere
assemblati per creare la forma dell’ albero tramite del filo di ferro da fiorai o della colla a caldo con degli innesti.. Una
pianta eccezionale per la sua forma è la Teloxis Aristata perché possiede molti rami sottili che danno la possibilità di
creare degli alberi molto realistici.

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Prendiamo
un pezzo si
gommapiuma
e cominciamo
a creare con
della raspa
metallica dei
grumi di
materiale,
spazzolando la
superficie.

Si ottiene una sorta di miscela di pezzetti di gommapiuma di diverse dimensioni.

Questo materiale, sminuzzato il più possibile , viene posizionato e


colorato su una superficie piana , in generale su un telo di plastica o
in un contenitore, miscelandolo con alcool e colore.
La tonalità che
viene scelta dovrà
essere in base alle
esigenze. Si
consiglia di avere
almeno tre o
quattro tonalità di verde, dal più chiaro al più scuro in modo da
poter creare delle sfumature già nella prima fase di creazione dell’
albero.
Il materiale deve
essere fatto
asciugare molto
bene prima di
passare alla fase
successiva. La fase
seguente consiste
nel triturare all’
interno di un
frullatore il composto. Quello che ne deriva lo chiamiamo “fiocchi di gommapiuma”.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 7 – LA VEGETAZIONE [2]


Possiamo
scegliere la
qualità della
grana di
questi
fiocchi, può
essere più o
meno fine
in base alla
durata di questa fase di lavorazione. Nelle foto il preparato
una volta asciugato e prima di essere passato al frullatore.

Come si vede dalle fotografie il materiale viene ulteriormente sminuzzato e si creano dei piccoli grumi leggeri e anche
un materiale finissimo.

Il passaggio al frullatore rende questi fiocchi molto piccoli quasi microscopici e utilissimi per realizzare anche delle
foglie.
Ora si prende l’ arbusto che era stato preparato precedentemente.
In questo caso possiamo utilizzare dei rametti di rosmarino ,o altro, legato insieme con filo i ferro da fiorai, oppure
incollati con colla a caldo.

Per far aderire la


gommapiuma
trattata sull’
arbusto, utilizzare
della colla a
spruzzo, in spazi
aperti per la sua
tossicità.
Gli arbusti che
usiamo in questa
lavorazione
possono essere di tipo naturale, timo o rosmarino come detto, oppure utilizzando degli alberi artificiali realizzati con
le tecniche già viste in precedenza.
L’ operazione della creazione della chioma richiede che la superficie
dell’ albero venga
cosparsa con colla
a spruzzo sulla
quale viene fatta
cadere a pioggia o
immersa nel
composto di
gommapiuma.

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Nelle foto degli esempi di alberi realizzati con questa tecnica
Questo processo può essere fatto a strati in modo tale che si abbia la consistenza voluta della chioma. Utilizzare
gommapiuma trattata
con colori diversi e
diverse dimensioni per
simulare le foglie e gli
arbusti.
Il risultato per pini e
cipressi e’ veramente
sorprendente. Intanto
la struttura è
leggerissima, opaca alla
luce, ma soprattutto
naturale
perché il
materiale
aderisce alla
superficie in
modo molto
semplice e
casuale.
Per poter
rendere più
lucente la
chioma si utilizza un fissativo a spruzzo,come quello usato per i quadri ad olio.

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Questo metodo è utilizzato per i plastici dei treni e se cercate in internet troverete molte aziende, soprattutto
americane ,che commercializzano questo materiale.
Se volessimo creare l’ effetto delle foglie ne potremmo
creare artificialmente utilizzando della carta colorata
sminuzzata con le forme e colori che scaturiranno dalla
vostra fantasia. Le stesse foglioline potranno essere
incollate
sempre con
colla a
spruzzo.
Oppure un
metodo
veloce è
quello di
usare per esempio dell’ origano tritato (quello usato in cucina)
,oppure delle foglie secche sminuzzate al frullatore. La tecnica
consiste sempre nell’ attaccare, tramite della colla a spruzzo , le foglioline così create su dei rametti che devono
presentare molte terminazioni. Ottima tecnica per cespugli e piccoli alberi.
Sappiate che in commercio esistono delle aziende che producono delle foglie dalle forme diverse, tagliate al laser, di
tutte le dimensioni. In questo caso possiamo mettere dei fiocchi di gommapiuma come base e poi mettere le foglie,
oppure ,se i rami sono molto fitti, mettere direttamente le foglie sull’
arbusto. Utilizzate spesso rami naturali perché in molti casi è
praticamente impossibile simulare quello che la natura ci offre. Con la
tecnica dell’ origano occorre correggere se necessario il colore tramite
un aerografo e colori ad acqua.

Per alberi grandi conviene realizzare a parte dei rami preparati con la
gommapiuma e poi innestarli sul tronco con dei fori realizzati con
microtrapano , incollandoli con colla vinilica

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4. Erba

-Erba in fibre sintetiche


Riprodurre in modo realistico l'erba alta nei diorami è molto difficile.
Esistono in commercio dei tipi di erba sintetica per modellismo a fibra
lunga o corta. In generale non sono molto costosi per l’ uso che ne
facciamo nel nostro presepe.
Infatti nella maggior parte dei casi utilizziamo anche altri materiali per
rendere il nostro presepe più realistico possibile.

Nella Foto esempio di erba


sintetica in commercio. Questa
tipologia e’ utilissima, perché
molto fine, per simulare un terreno erboso almeno in alcune parti.
Per creare dei filamenti di erba possiamo utilizzare della paglia molto fine opportunamente tagliata e colorata oppure
della canapa, quella usata dagli idraulici. La canapa va tagliata a piccoli pezzetti e poi colorata con colori ad acqua.
Posizionare l’ erba nel presepe è un lavoro che richiede molta pazienza. In genere, come
per il modellismo , utilizziamo della colla vinavil che stendiamo sul piano del presepe. Poi
tramite un colino facciamo cadere a pioggia, lentamente, i piccoli filamenti che
aderiranno alla superficie. Qui arriva il lavoro più difficile. Se vogliamo fare in modo che i
filamenti rimangano dritti dovremo utilizzare un generatore elettrostatico per
“pettinare” i filamenti. Non stiamo qui a discutere questo argomento in quanto ci sono
in rete molte lezioni a riguardo soprattutto in ambito modellismo. Per il nostro presepe sarebbe sufficiente
posizionare questa erba in modo da rendere realistico il diorama senza la necessità dello strumento elettrostatico.
Anche in questo caso bisognerà ritoccare opportunamente il colore dell’ erba che abbiamo creato con un aerografo e
colori ad acqua acrilici. Il colore del terreno dovrà essere di colore più scuro , tipicamente marrone e l’ erba dovrà
essere non della stessa tonalità ma sfumare, aggiungendo qua e là del giallo o marrone, se vogliamo simulare un erba
secca. L’ osservazione della natura ci aiuterà sicuramente nella scelta dei colori e degli effetti da usare. Usiamo un
aerografo e non il pennello perché questo strumento, che dona colori molto sfumati, è adattissimo per questo lavoro.
-Erba in canapa
Un tipo di erba fai da te lo possiamo fare utilizzando della
canapa, quella usata dagli idraulici per intenderci.

Si prendono delle ciocche di canapa e si stendono su un


piccola tavola di larghezza a piacere. Un'altra tavola della
stessa grandezza chiude il materiale all’ interno, come in
una pressa per i fiori.
La base di questi fili di canapa va incollata con colla a
caldo, una volta fissata la struttura anche
provvisoriamente con due viti.

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Una volta fissata con la colla da entrambe i lati si procede alla colorazione con verde e colori ad acqua. La si colora
immergendola nel colore ad acqua per 24 ore in modo da
far assorbire la tonalità scelta. Una volta asciugata la canapa
può essere tagliata in ciuffi di dimensioni e altezza a piacere,
per permetterne il fissaggio sul presepe. Questa tecnica è
utilissima per creare dei piccoli cespugli. L’ importante sta
anche nello scegliere il giusto colore per rendere più
naturale possibile l’ effetto.

La canapa così colorata può essere molto utile per


realizzare anche dell’ erba più sottile passando al
frullatore i fili di canapa colorati e sminuzzati con le
forbici.
Questo composto è utilissimo per creare dei cespugli
un prato di erba , delle erbe rampicanti e tutto ciò che
la fantasia vi consiglia. Se volessimo creare dei fili di erba allora dobbiamo tagliuzzare la canapa prima di essere
colorata e poi colorarla spandendo il composto su una base e utilizzando uno spruzzino per colorare. Bisogna
Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 12 – LA VEGETAZIONE [2]
aspettare che il composto asciughi per avere dei fili di erba.

Si nota dalle foto la differenza tra la canapa passata al


frullatore e quest’ ultima più adatta a simulare un prato.
Per collocarla usare della colla a spruzzo e con uno
stuzzicadenti cercare di raddrizzare i fili per creare le
fronde dell’ erba.

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5. Muschio

Un’ altra metodologia per cespugli e chiome è quella di


usare del muschio meglio se dell’ anno precedente,
opportunamente colorato e triturato a seconda delle
esigenze.

Il muschio viene miscelato a acqua, vinavil , colore e segatura , l’ impasto, che deve essere poco umido. E’ utilissimo
per creare dei piccoli cespugli e anche dell’ erba, si raddrizzar con una spatola per creare l’ effetto desiderato.

Una volta essiccato rimane nella posizione che abbiamo


creato. Utile è usare colori opportuni per creare degli
effetti realistici, anche dopo che è stato posizionato, per
differenziare la base dalla chioma.

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6. Agave

L’ agave può essere realizzata in due modi o con


delle striscioline di piombo morbido , reperibile
in ferramenta, opportunamente lavorato e
sagomato oppure con
delle strisce delle
lattine per bevande,
oppure molto comodo
e facilmente reperibile
è il lamierino per sbalzi.
Dalle striscioline si
tagliano le sagome
delle foglie come in figura, con la base abbastanza ampia.
L a parte centrale dell’ agave dove incollare le foglie la realizziamo

in DAS, oppure la
potremo realizzare
con del polistirolo. In
entrambi i casi l’
incollaggio avviene
con colla vinilica.

Per colorare le foglie dell’ agave


utilizzate dei colori acrilici.

Il verde di questa pianta è molto particolare per ottenerlo si provi a


miscelare del verde di qualsiasi tonalità con una punta di nero e
giallo e bianco. Aiutarsi con delle foto dal vivo per creare l’ effetto
della foglia con contorni gialli e puntinata agli estremi per simulare
le spine.
Anche sulla punta vi è una spina che deve essere colorata di nero.

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Nella Figura vi abbiamo mostrato la realizzazione di alcune foglie di
agave, per realizzare una pianta ne servono almeno una decina di
diverse dimensioni . Dato che il lamierino è molto sottile , al
contrario dell’ agave che ha delle foglie spesse , il lamierino è ottimo
per dimensioni ridotte.
Altrimenti è meglio usare delle strisce di piombo morbido oppure lo
stesso lamierino però di spessore maggiore. Come si evince dalla
foto il colore acrilico viene dato molto denso anche per creare un
minimo di spessore.

Se l’ agave è molto vicina la si può realizzare interamente in DAS, eventualmente anche con anima in Lamierino.

Nella parte centrale della foglia dell’ agave è bene fare


una leggera incisione dal retro per creare la finta anima
della foglia. E sulla punta stringere con una pinza per
creare la tipica spina, che deve essere colorata di nero.

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7. Palma

Immancabile nei presepi arabi è la palma. La realizzazione avviene in due fasi nella
prima si realizzano le foglie nella seconda il tronco. Le foglie si realizzano in stoffa o
cartoncino dipende dal materiale che si ha a disposizione. Infatti in commercio
esistono delle stoffe tipo panno, già colorate di verde. Se non si trovano delle stoffe
adatte si può usare del cartoncino o delle carta non troppo sottile.

Occorre una
tavola in legno
della grandezza
delle foglie che
vogliamo
realizzare su cui
fissiamo sul lato dei chiodi opportunamente
distanziati , accoppiati da un lato e dall’
altro della stessa. Tagliamo una striscia
di cartoncino e poniamola sulla tavola .
A questo punto fissiamo del filo di ferro alle
estremità dei chiodi.
Cospargiamo la striscia di cartoncino e il filo di ferro con vinavil su tutta la
superficie e incolliamo sopra un'altra striscia di cartoncino o stoffa. Il filo di
ferro che rimane all’ interno costituisce l’ anima della foglia della palma.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 17 – LA VEGETAZIONE [2]


Una volta essiccato il tutto si slega il filo di ferro e si ottiene una striscia di cartoncino rigida , si tagliano le foglie, dopo
averle disegnate facendo in modo che il filo di ferro sia il centro della foglia stessa.

Si colora con colori acrilici differenziando le tonalità tra le varie foglie.


Si consiglia di usare un cartoncino di colore verde per avere già una
base su cui lavorare. Ricordarsi che le foglie più’ in alto sono giovani e
quindi hanno un verde più vivo, mentre quelle sotto sono nella
maggior parte dei casi secche e quindi tendenti al giallo.
Il filo di ferro dovrà essere tagliato da un lato e conservato nell’ altro
per permettere il fissaggio della foglia sul tronco.
Una volta
colorate le
sagome delle foglie occorre tagliarle ancora per dare la
forma tipica della foglia di palma. Utilizzando delle forbici
tagliare i bordi per creare le foglioline della palma.
Riportiamo lo schema generale dell’ impianto per la
realizzazione delle foglie della palma

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 18 – LA VEGETAZIONE [2]


Per realizzare il tronco ci sono a disposizione varie metodologie . Prendiamone in esame due.

La cosa
principale

sta nell’ osservare e studiare il tronco della palma dal vivo.


Infatti esistono in natura diverse specie di palme. Vi riportiamo
esempi di tronco di palma.

Queste tipologie si differenziano in quanto nel secondo caso i


tagli delle foglie che cadono sono solo sulle estremità mentre
nell’ altro sono su tutta la lunghezza del tronco. Tipici della palma sono anche dei fili che fuoriescono dal tronco che
possono essere simulati in una seconda fase con della canapa.

Per la prima tipologia si usa una anima di polistirolo o poliuretano


rivestita da una strisciolina di Das che poi verrà inciso con attrezzi
adatti per simulare la forma desiderata come nel bozzetto. Si prende
un pezzo di polistirolo e lo si sagoma con l’ aiuto del taglierino e della
carta vetrata per creare una specie di cilindro. Si cosparge di vinavil
il tronco su cui viene posata una striscia sottile di DAS.
le striscioline di Das dovranno essere
incollare per tutta la superficie del
tronco. La fase successiva riguarda l’
incisione del DAS per realizzare la
forma del tronco.

Le foto precedenti mostrano in maniera semplificata il procedimento dell’ incisione del DAS direttamente sul tronco

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 19 – LA VEGETAZIONE [2]


Si continua a
incidere fino
ad ottenere il
risultato
mostrato nella foto in cui tutto il tronco viene inciso.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 20 – LA VEGETAZIONE [2]


Un altro metodo di realizzazione del tronco prevede che si prenda sempre
un cilindro di polistirene o poliuretano e lo si incida in maniera casuale per
simulare la corteccia della palma.

Nelle Foto il tronco inciso tramite un taglierino simula la superficie tipica


della pianta. La fase successiva riguarda la colorazione che avviene con
colori ad acqua.

La superficie del poliuretano o del materiale usato non viene cosparsa di


gesso . Se si usa del polistirolo è meglio dare un fondo di colore scuro
coprente con colore acrilico.
Se la palma è molto alta occorre inserire all’ interno del tronco del filo di
ferro in modo che si possa piegare e non risulti un tronco troppo rigido e
dritto.

Alla fine le foglie vengono fissate al tronco così lavorato per mezzo dei fili di ferro che sono alla base delle stesse. Per
dare un maggiore tocco di realismo , possiamo simulare i frutti della palma , cioè di datteri.
Infatti colorando del miglio (alimento per uccelli) con colore arancione abbiamo a disposizione dei frutti per alberi di
30-40 cm, per alberi più piccoli si
può ricorrere a delle perline.
Il miglio viene incollato
direttamente al tronco , oppure
incollati con colla a spruzzo su
rametti che poi vengono conficcati
alla base delle foglie.
Altrimenti si possono usare delle
piante che hanno dei fiori simili a
palline.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 21 – LA VEGETAZIONE [2]


Colorato il tronco con la tecnica del chiaro scuro,
come detto si possono posizionare le foglie
inserendole con il filo di ferro conficcato sulla
sommità . Le stesse vanno messe in modo
armonioso. E’ bene realizzarne di diverse misure e
colori e miscelarle per l’effetto finale. Un ultima
passata di colore sarà utile per accentuare le ombre
e ritoccare i colori per renderle più naturali . se si
vuole si possono utilizzare delle lacche per i capelli
per renderle più lucide.

La palma finita , su cui si è aggiunta della canapa


sminuzzata sul tronco.
L’ esempio è solo dimostrativo in quanto sarebbe necessario aggiungere altre foglie alla palma realizzata.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 22 – LA VEGETAZIONE [2]


Vi mostriamo
altre tecniche
per la
realizzazione
del tronco e
delle foglie.
Nella foto vi
mostriamo
una
realizzazione che prevede l’ uso di parti della pigna di un pino. I
pezzi vengono incollati alla solita struttura di polistirene o altro
e stuccati con un misto a scelta . Stucco, gesso, vinavil e
segatura.
Al termine della lavorazione si continua il lavoro con la pulitura del tronco e la levigatura eventuale dei
difetti e delle sporgenze.

Per le foglie esistono altri metodi il primo utilizza


dello scotch da carrozzieri e del filo di ferro.

Le foglie così realizzate vengono colorate, tagliuzzate e inserite sulla palma come visto in precedenza.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 23 – LA VEGETAZIONE [2]


Un metodo alternativo fa uso delle piume di gallina, per
esempio.

Questo metodo ha il solo difetto del piegamento dello stelo che va fatto con cura anche utilizzando del
sottile filo di ferro per aiutare la curvatura.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 24 – LA VEGETAZIONE [2]


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LA VEGETAZIONE [3]
Indice
Indice .................................................................................................................................................................................. 1

1. ALBERI con gommapiuma tritata [2] .......................................................................................................................... 2

2. Paglia e Fieno , Cespugli ed Erba. ............................................................................................................................... 4

3. Muschio e lichene. ...................................................................................................................................................... 6

4. Cipresso con rami naturali e con polistirene. ............................................................................................................. 7

5. Vegetazione del Secondo e Terzo Piano, il bosco ....................................................................................................... 8

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 1 – LA VEGETAZIONE [1]


1. ALBERI con gommapiuma tritata [2]

La tecnica che andiamo a mostrare è molto vicina a quella che abbiamo visto nella
sezione della vegetazione con fiocchi di gommapiuma. In questo caso però si usa una
spugna comune che risulta migliore perché più facile da sminuzzare. Parliamo delle
spugne utilizzate in cucina. Bisogna acquistare delle spugne nuove come quelle
mostrate in figura. Possiamo realizzare alberi grandi e piccoli. Sicuramente il metodo è
buono per alberi di dimensioni medie.

Il primo passo è quello di colorare la spugna con del


colore verde immergendola in una soluzione di alcool e
terra naturale verde con punte di giallo. In questo modo si
riesce ad ottenere diverse tonalità utili al nostro risultato.
Per realizzare l’ albero dovremo avere a disposizione dei
rami che troviamo in natura che assembleremo per creare
la struttura della chioma.

Vi mostriamo
un esempio
del nostro
amico Fabio
Modeo, in
cui dei rami,
di rosmarino
o radici o
timo , vengono assemblati per creare un tronco e poi stuccati utilizzando
il collante per pavimenti con aggiunta di colore marrone.
Si usa il collante per le piastrelle o i pavimenti con aggiunta di sabbia fine
o altro materiale, perché risulta denso e facile da modellare.
II tronco che è stato realizzato è quello di un ulivo ma si possono
costruire anche altre tipologie.
Una volta preparata la base e tagliuzzata la gommapiuma con delle forbici la si passa al frullatore per renderla ancora
più sminuzzata.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 2 – LA VEGETAZIONE [1]


Per creare
la chioma
vera e
propria
bisognere
bbe
prevedere
che la
parte
terminale
dell’ albero possa accogliere la spugna così realizzata o la
teloxis oppure con dei fili di rame.
Per collocare la gommapiuma tritata la stessa viene

incollata con acqua e vinavil e posta sui rami a fasi


successive.
Abbiamo mostrato anche un albero con tecnica simile ma con rami di timo che già possono accogliere la

gommapiuma senza aggiungere nelle parti terminali i


rametti di teloxis per simulare la fine del ramo e le foglie.
Nelle figure il metodo di preparazione della gommapiuma con aggiunta di colore direttamente nel frullatore e il
risultato con le differenti granulometrie.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 3 – LA VEGETAZIONE [1]


2. Paglia e Fieno , Cespugli ed Erba.

Forse vi è capitato di passeggiare sulla spiaggia , soprattutto nei mesi invernali ed imbattervi in palline di materiale
che sembrano dei gomitoli. Ebbene quelle sono delle foglie di posidonia che troviamo sulle spiagge, dopo essere
state sminuzzate e composte dal mare. Questo materiale è
buonissimo per creare del fieno vicino alla mangiatoia e nelle
stalle che vorrete creare nel vostro presepe.

Infatti questo materiale opportunamente sfibrato e posto nel


presepe simula perfettamente il fieno senza nemmeno utilizzare
del colore perché è molto vicino al colore naturale.

Un altro materiale ottimo invece per la paglia sono le corde in


Sisal che si usavano molto negli scorsi anni.

Questo materiale , che si trova ancora in commercio , può essere


tagliuzzato e posto nel presepe e simulerà la paglia per il suo tipico
colore giallognolo.

Esistono diversi tipi con diverse tipologie del materiale. Il prodotto


deriva dalla foglia dell’ agave.

Con delle corde di questo tipo si possono realizzare anche dei piccoli
alberi e dei cespugli visto che hanno la caratteristica di essere delle fibre
naturali. Come esempio prendiamo del filo di ferro che sarà l’ anima della
struttura del cespuglio su cui incolleremo con colla a caldo o vinavil le
fibre tagliuzzate.

Viene mostrato in figura il risultato dopo la successiva applicazione di


fibre sulla struttura.Una volta terminato andiamo a colorare con terre
naturali e colla di coniglio come addensante il cespuglio utilizzando un pennello o immergendola nella soluzione

suddetta.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 4 – LA VEGETAZIONE [1]


Per terminare il lavoro si aggiunge del fogliame che può
essere delle segatura colorata e asciugata oppure del
prezzemolo tritato applicandoli con colla a spruzzo. Come
fase finale si possono sfumare i cespugli con colore più
chiaro , con aggiunta di giallo, utilizzando un pennello o
uno spruzzino.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 5 – LA VEGETAZIONE [1]


3. Muschio e lichene.

Per creare dei cespugli si usa sia il muschio che il lichene che troviamo in commercio o in natura. Questi possono
essere colorati o modificati se il colore che si ha non è
naturale.
Per questo si usa una miscela con terra naturale e colla di
coniglio per
fissarlo sul
supporto.
Utilizziamo del
verde con una
punta di blu per
scurirlo e giallo
per schiarirlo.

Se non si ha a disposizione la colla di coniglio si utilizza il


vinavil diluito , in questo caso non si aspetta a farlo
asciugare ma dopo averlo strizzato si pone sul presepe
ancora bagnato.
Si consiglia di prendere diverse tipologie di muschio e
dare del colore in base alla posizione. Se la vegetazione si
troverà in ombra occorrerà usare dei colori più scuri e
viceversa.
Il muschio solito usato moltissimo nei presepi dopo
essere stato raccolto può assumere un colore spento
dopo un anno. Per questo motivo lo si può ricolorare
riuscendo a dare un colore che rimanga nel tempo.
Utilizziamo l’ anilina che è un tipo di colore particolare
che deve essere usato con cautela in quanto può essere
nocivo per la pelle.
Il muschio viene immerso nella soluzione di anilina color
verde chiaro, che troviamo in commercio. Questo colore
riesce ad essere molto stabile nel tempo.

Con i colori ad anilina si possono colorare i mobili in legno e


le travature. Sono solubili in acqua,bisogna solo stare
molto attenti a non inalare il materiale ed evitare il
contatto con gli occhi.
Si prepara in un secchio l’ anilina e si immerge il muschio
strizzandolo dell’ eccesso di colore.
Il risultato miscelando diverse tipologie di colore è quello
mostrato, un colore naturale e permanente, nella foto si
vede la differenza prima e dopo il trattamento.
Con questo metodo si possono anche colorare i fiocchi di gommapiuma che conosciamo dalle lezioni precedenti.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 6 – LA VEGETAZIONE [1]


4. Cipresso con rami naturali e con polistirene.

Un primo metodo è quello che utilizza del polistirene come base e dei fiocchi di gommapiuma come chioma.Per
colorare i fiocchi di gommapiuma si può usare del vinavil con aggiunta di blu di prussia molto coprente del verde e del
rosso per creare del colore molto denso.

Un secondo metodo prevede di realizzare un cipresso utilizzando dei rami veri. Gli stessi vengono assemblati con una
mistura di vinavil e colore e un po’ di segatura. Vengono legati con dello spago e messi a testa in giù per fare in modo
che rimangono in posa.

Una volta asciugati si pone sulla superficie la gommapiuma sminuzzata e colorata utilizzando la colla a spruzzo.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 7 – LA VEGETAZIONE [1]


5. Vegetazione del Secondo e Terzo Piano, il
bosco

Nei diversi piani del presepe la tipologia della vegetazione varia


soprattutto per l’ effetto della distanza che sfuma i contorni e
diminuisce il dettaglio.
Per questo occorre modificare la struttura della vegetazione con l’
uso di materiali diversi. Il primo materiale che usiamo è il lichene,
meglio se grezzo e non trattato. In commercio ci sono diversi tipi
che però hanno dei colori
innaturali. Se necessario occorre
ricolorare il materiale con l’ utilizzo
di vinavil acqua e terre naturali o
acrilici.
Meglio se andate a raccogliere il
lichene in un bosco soprattutto ad
altitudini elevate dove cresce
spontaneamente., bisogna dire che
nella maggior parte dei casi è una
pianta protetta.
Per realizza re un bosco come in
figura, occorre dotarsi di rametti ,
radici e altro per avere a
disposizione dei piccoli alberi per l’
inizio del secondo piano.

La foto mostra un bosco di pini , la chioma è


formata da lichene trattato con vinavil e
colore inserito sulla piccola chioma di una
albero naturale, timo rosmarino o piccole
radici. Il materiale viene posto ancora
bagnato.

Per i piani successivi rimettiamo in gioco i


fiocchi di gommapiuma che abbiamo colorato
con l’ ausilio di alcool e terre naturali. Questo
materiale è utilissimo per creare un bosco in
lontananza, vediamo un idea ed un esempio.
Viene incollato per mezzo di colla vinilica.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 8 – LA VEGETAZIONE [1]


Nelle foto un paesaggio tipico di montagna e nelle foto successive una
realizzazione in un presepe. Per il terzo piano invece andiamo a creare la
vegetazione utilizzando la tipica spugna usata dai fiorai. Anche in questo
caso usiamo della colla vinilica per amalgamare il materiale con il colore
creando un impasto sfaldato.

Viene
posto
incollandol
o sul supporto. Il segreto di queste tecniche è la scelta
di più colori e grande diverse che insieme possono
dare l’ effetto della natura. Ci si può aiutare
cospargendo le superfici con della terra naturale ,
colore verde di differenti tonalità, prendendo un
pizzico di colore e picchettando la superficie. L’
importante è capire che la differente grana man
mano che ci allontaniamo dal primo piano è utile a far
elaborare l’ illusione della distanza. Un tipo di albero
per il bosco del terzo piano lo possiamo realizzare con
la teloxis aristata e per le foglie con prezzemolo tritato e colorato all’ occorrenza.
Si prendono dei rametti di teloxis e del prezzemolo tritato e si attaccano al rametto con colla a spruzzo.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 9 – LA VEGETAZIONE [1]


Per dare delle sfumature particolari si usano le terre a secco , volendo nebulizzando la colla di coniglio sulla superficie,
con colore verde più chiaro e giallo
picchettando con un pennello.

Nelle foto le varie fasi e il risultato


finale.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 10 – LA VEGETAZIONE [1]


L’ effetto come si vede è veramente realistico, in questo
modo si possono creare anche alberi più grandi
assemblando questi rametti insieme su un tronco
preparato.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 11 – LA VEGETAZIONE [1]


In questa foto vi mostriamo un bellissimo fondale di Fabio Modeo realizzato con rametti di teloxis, gommapiuma
tritata , lichene e spugna di fiorai.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 12 – LA VEGETAZIONE [1]


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ACCESSORI E FINITURE[1]
Indice
Indice .................................................................................................................................................................................. 1
1. Le Porte e le Finestre ................................................................................................................................................. 2
2. -Altri Finimenti .......................................................................................................................................................... 10
3. Le tegole.................................................................................................................................................................... 14
4. Appendice Bozzetti Porte e Finestre ........................................................................................................................ 18

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 1


1. Le Porte e le Finestre con la balsa

Una volta completata la scenografia e collocate


le statuine, il presepe si può dire quasi ultimato,
ma affinché l’insieme acquisti ancor più senso
realistico, bisogna arricchirlo con degli
accessori, tenendo conto anche delle finiture.
Inserire nel contesto ulteriori particolari,
significa garantire un effetto reale alla scena
che, in ogni sua parte, in ogni piccolo scorcio,
garantirà il compiacimento anche degli
osservatori più attenti.
Per accessori si intendono quelli che più
semplicemente possiamo chiamare oggetti
d’arredo, ossia tutti quegli elementi in uso nella
vita comune. Vasi, ceste, cassettine, tavoli,
mobilia, attrezzi, infissi e quant’altro può uscire dalla fantasia di ognuno, saranno elementi importanti e caratteristici
della vita dei personaggi.
La realizzazione di oggetti d’arredo vede l’impiego di materiale di ogni genere, a seconda di cosa si vuole produrre.
Uno dei materiali più usati è il legno ed in particolare la balsa da modellismo. Con questa, reperibile in negozi
specializzati e fornita in fogli e listelli di diverso spessore e diametro, è possibile costruire porte, finestre, mobilie ed
attrezzi da lavoro. Un altro materiale usato può essere il polistirene o il poliuretano come vedremo in seguito.

Come si presenta la balsa e come si lavora.

Cominciamo a parlare della balsa.


La balsa è molto leggera e morbida e la si taglia facilmente sia con un normale taglierino o con cutter particolari tipo
bisturi. L’assemblaggio viene fatto con Attack ,facilmente reperibile, rapida ed efficiente che non crea eccessivo
spessore.
Negli oggetti creati è possibile aggiungere abbellimenti per mezzo di chiodi, viti, oggetti metallici od altro, che
simulino maniglie, cardini, etc.. oppure plastica trasparente nel caso di vetri per finestre ed altri infissi.
La fantasia porterà a disegnare e ritagliare porte e finestre di diversi tipi, nonché a creare piccoli strumenti di lavoro a
seconda dello stile del presepe e dell’ambientazione voluta.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 2


Per colorare finestre e porte si usano generalmente tinte impregnanti o colori per il legno. Per dare risalto alle
venature, specie in infissi da invecchiare, è possibile utilizzare della china o dell’inchiostro di una penna, in maniera

tale da rimarcare l’usura data dal tempo.


Nelle immagini precedenti sono stati utilizzati colori per
il legno solubili con l’acqua, facilmente
reperibili in commercio. Per risaltare al meglio il
lavoro occorre aggiungere anche altri colori
creando delle sfumature sulla superficie già
colorata.
Come detto per realizzare delle finestre e delle
porte occorre dotarsi di scarti di legno, di balsa
di varie misure e dimensioni, di piccoli chiodi e
dell’ Attack.

Per prima cosa si prende la misura di una


finestra, solitamente dal taglio della casa si ha
già a disposizione la sagoma della finestra e
della porta (la misura della stessa deve essere

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 3


più precisa possibile in modo che la finestra entri
perfettamente nella sua apertura).

Comunque è sempre possibile prendere la misura


a posteriori soprattutto perché nel processo di
lavorazione potrebbe essere stato modificato lo
spessore dell’ apertura in base all’ applicazione di
gesso o altri materiali.

Una volta presa la misura della finestra si deve dare sfogo alla
propria fantasia per il disegno di una porta piuttosto che di una
finestra. Ci si può aiutare con delle foto di antichi portoni ,
prendendo spunto da una visita in un centro storico, oppure
utilizzando dei bozzetti. L’ importante è che si rispecchi sempre lo stile del presepe (arabo o popolare)

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 4


Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 5
Una volta scelto il disegno si procede alla lavorazione della porta andando ad
incollare dei listelli di legno tra di loro avendo premura di smussare gli angoli
per rendere più realistico il risultato.
Per una porta di dimensioni ragionevoli è bene la venga realizzata su una base
solida in modo che faciliti l’ assemblaggio delle parti e renda la struttura più
durevole.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 6


Rispecchiando l’idea iniziale del bozzetto iniziale, per simulare l’ effetto del tempo sul legno, si può usare una piccola
raspa metallica o della carta vetrata delicatamente sulla superficie, questo per smussare ulteriormente il legno e
creare delle piccole venature.
Inoltre è giusto anche incidere con una taglierino la superficie cercando di simulare le venature del legno o con una
spazzola d’ acciaio.

La fase successiva è quella del colore. Si usano


generalmente le terre che vengono miscelate
con alcool. Si prende della terra bruciata e del
blu oppure altre tonalità di terre naturali per creare un colore tra
il grigio ed il marrone.
Questo colore viene miscelato con alcool e steso sulla porta o
finestra in balsa.

Aiutandosi con una pinzetta con un accendino si brucia , la porta


o la finestra, spegnendo più volte altrimenti brucia troppo
facendo evaporare l’ alcool in questo modo ci crea l’ effetto del
legno consumato dal tempo. Altre sfumature di colore possono
essere date per accentuare alcune parti rispetto ad altre

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 7


soprattutto per quanto riguarda
la parte bassa della porta.

Il portone con aggiunta di


piccoli chiodi e della carta
vetrata per simulare le parti
metalliche colorata con color
rame.

Nella figura
altri esempi.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 8


Per la realizzazione della finestra
la tecnica è la stessa solo che la
base di lavoro è un foglio di
plastica trasparente su cui
vengono incollati dei listelli di
balsa con attack come visto in
precedenza.

Per realizzare delle finestre , per esempio di tipo arabo, si possono utilizzare
anche delle reti metalliche già pronte come quelle utilizzate per coprire i
termosifoni oppure , molto usato a Napoli, la rete dei radiatori delle
automobili. Altrimenti si possono assemblare delle finestre con degli stecchini,
più o meno grandi o con del filo di ferro incollati sempre con attack.

Altre foto vi mostrano altri


manufatti in metallo,(quello
utilizzato per le griglie dei termosifoni oppure la stessa griglia di alcuni
radiatori delle autovetture o delle grate che si trovano in commercio) e di
balsa sono esempi di finestre in stile palestinese.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 9


2. -Altri Finimenti
Altri arredi o finimenti possono essere cestini di frutta, verdura, pane, formaggi e quant’altro sia utile per
l’arricchimento della scena, tutti elementi che danno vita all’insieme.

Nelle foto riportate sopra ed in quelle che seguono, i cesti sono corredati da frutta, verdura, pane, funghi, uova… è
possibile adornarli con qual si voglia elemento realizzabile con della cera, con la creta o più semplicemente con il DAS,
reperibile in molti esercizi commerciali. La modellazione dei prodotti da mettere nei cestini può essere fatta con
semplicità e con gli strumenti più semplici come asticelle in legno, piccole spatole o chiodi, l’importante è sfruttare al
meglio la propria fantasia. Stesso discorso vale per le tonalità dei colori, si
consiglia comunque di usare le tempere.
Per evitare danneggiamenti ed inconvenienti è bene incollare gli oggetti nei
cesti ed incollare gli stessi cesti nel presepe, utilizzando colla vinilica o colla a
caldo.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 10


Come si può vedere dalle due foto precedenti si possono
creare anche tavoli e sedie e tanti altri manufatti ed attrezzi
in legno tipici dei lavori artigianali. La costruzione di questi
altri accessori viene fatta con della balsa o piccoli pezzi di
legno, specie se le dimensioni dell’oggetto sono notevoli.
Per incollare le parti è possibile usare sempre colla vinilica
oppure la colla a caldo, anche se meno consigliabile perché
crea spessore e lascia sempre dei filamenti. La colorazione,
come per gli
infissi viene
fatta con
impregnanti
o con
coloranti
per il legno.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 11


Nella foto tipologie di finimenti in ferro lampioni cancelli.

Nelle figure precedenti sono stati impressi altri oggetti che caratterizzano l’arredo, come secchi, cancelli, lampioncini,
bilance, realizzabili con piccoli pezzi di metallo e lamierini, ricavabili ad esempio da lattine e barattoli usati.
Altri particolari, come pane, carni, fiori… si possono realizzare, come suggerito in precedenza, con creta o Das, dando
ampio sfogo alla fantasia.
La realizzazione degli oggetti che arredano e colorano la scena non è troppo impegnativa, ma richiede comunque
moltissimo tempo. È comunque possibile reperire in commercio oggetti già pronti, che possono essere acquistati in
negozi specializzati. Si ribadisce che l’inserimento di particolari è indispensabile per una rappresentazione realistica
dell’ambientazione, garantendo buoni risultati alla resa del lavoro.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 12


Oltre alle cose con cui si ha diretto contatto nella realtà, come infissi ed attrezzi, non va dimenticato che esistono
anche cose che non sono di uso diretto, ma che comunque adornano l’ambiente.
Si vuole infatti ricordare che anche nelle strutture fisse delle case ci sono elementi di decoro importanti.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 13


Ad esempio è bene inserire nel presepe e più in particolare sui tetti delle case tegole, comignoli, grondaie, così come
è importante nelle mura inserire soglie e incorniciature alle finestre, o pavimentazioni di stanze, negozi o delle stesse
strade.

Nella foto un comignolo realizzato in poliuretano con la tecnica di incisione descritta nel corso nella sezione strutture,
il piccolo tetto è realizzato in balsa. Questo particolare non deve mancare in un presepe di stile popolare.

3. Le tegole

Tra i vari oggetti realizzabili, vogliamo descrivere la tecnica


per la realizzazione delle tegole per mezzo di un piccolo
stampo.
Dobbiamo disporre della creta che in commercio si trova in
panetti da 1 Kg o più o anche del Das.
Bisogna poi procurarsi o costruire lo stampo. Realizzabile
con lamiera fine e legno, similare a quello riprodotto nelle
immagini che seguono.

Si stende
la creta su
una base
per creare
una sfoglia
aiutandosi
con un
matterello,
la sfoglia
deve
essere molto sottile, ricordandosi di spolverare sulla

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 14


superficie ove si vuole stendere l’impasto del gesso, che servirà, come la farina nella pasta sfoglia, a non far attaccare
il materiale rendendo facile il distacco delle parti lavorate.

Nella figura a fianco è mostrato lo stampo realizzato in metallo con la sua


caratteristica forma a trapezio, facilmente realizzabile con un foglio di
rame o metallo morbido tipo lamierino all’interno del quale è stato
inserito un piccolo trapezio in legno di ugual misura.
Ed ora semplicemente, come nelle immagini che seguono, basta passare
lo stampo sulla creta od il Das steso andando a formare piccoli trapezi.

Nella figura lo stampo delle tegole appena realizzate, la


fase successiva è il posizionamento delle tegole per
l’asciugatura su un supporto tondo(foto seguente).

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Basterà poi posare le tegole finite sul tetto, alla cui base sarà precedentemente stato collocato un supporto rigido
come del compensato.

Le tegole vengono incollate con colla vinilica incastrandole una sotto l’altra. Con la
creta si può decidere anche di incollare le tegole prima che l’ essiccazione giunga
al termine, in questo modo sarà più facile sagomarle.
Dopo essere state incollate si stende in maniera opzionale uno strato di gesso
molto leggero per fare in modo che il colore aderisca alla superficie della tegola.
Se si usano dei colori acrilici molto coprenti l’ultima fase descritta può essere
tralasciata.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 16


Per la colorazione si usano generalmente delle tempere, anche in questa fase bisogna differenziare il colore delle
tegole con passaggi successivi di colore per rendere più realistico il lavoro.

Il colore utilizzato negli esempi raffigurati è


una terra rossa miscelata con ocra e verde
(o nero), per simulare l’usura del tempo.
Se si utilizza il DAS, si ricorda che in
commercio esiste anche di colore rosso,
utile perché offre una base di colore
realistica. E’ doveroso precisare che il DAS
prevede una spesa maggiore rispetto alla
creta.

Un altro metodo per realizzare le tegole


senza stampo prevede di utilizzare delle
strisce di DAS o argilla che poi vengono
opportunamente sagomate.
Si stende una striscia di argilla della dimensioni desiderata della tegola e poi la si taglia come in figura, con una taglio
sagomato. Poi si stende come al solito su un tubicino per dare la forma.

Altri tipi di tegole che possiamo realizzare le facciamo in Das utilizzando una tecnica leggermente diversa. Per il Das si
prende un pezzo di polistirene e lo si sagoma per creare dei solchi della grandezza desiderata della tegola.

Dopo si stende all’ interno una sfoglia non spessa di DAS terracotta e si aspetta che si asciughi. Quando asciutto si
taglia la sfoglia sagomata con un piccolo seghetto della grandezza che si vuole.

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4. Appendice Bozzetti Porte e Finestre

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ACCESSORI E FINITURE[2]
Indice
Indice ................................................................................................................................................................. 1

1. Pavimenti e strade con Das o argilla. ........................................................................................................ 2

2. Pavimento con polistirene ......................................................................................................................... 4

3. Tegole in polistirene .................................................................................................................................. 8

4. Botti in polistirene. .................................................................................................................................... 8

5. Carretto , Tavolo e Sgabelli in balsa. ......................................................................................................... 9

6. Mobili e arredi in polistirene. .................................................................................................................. 10

Porte e architravi , finestre in polistirene........................................................................................................ 12

7. Personalizzazione Personaggi. ................................................................................................................. 14

8. Frutta e Verdura , Salumi , Formaggi con il Cernit .................................................................................. 15

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 1


1. Pavimenti e strade con Das o argilla.

Per realizzare dei bellissimi pavimenti e strade in argilla o DAS si usa un metodo molto semplice che utilizza
degli stampi e delle modellazioni a mano dei piccoli mattoni.
Si prende dell’ argilla e la si stende su un piano, solitamente tale piano deve essere molto pulito da residui
di polvere. Ci si aiuta in questo lavoro con un mattarello per la produzione di una sfoglia sottile.

Il passaggio successivo è quello si stampare o sagomare i mattoni. Si utilizza uno stampo già fatto, come in
figura , per creare dei mattoni di forme particolari a ottagono o a trapezio.
Altrimenti si può usare un listello di legno per sagomare opportunamente i mattoni.
Una volta creati i mattoni si sparge della colla vinilica sulla superficie sulla quale vogliamo creare il nostro
pavimento e si incollano i mattoni su di essa.

Una volta incollata e essiccata , se usiamo dell’ argilla, in alcune parti potrebbe incurvarsi e spaccarsi in
questo caso si può usare ancora dell’ argilla o del gesso per stuccare le parti incrinate oppure lasciarla
semplicemente per creare un effetto di consumato dal tempo.
La fase successiva è quella di cospargere il pavimento con cemento a pronta presa che viene poi spruzzato
con acqua per farlo penetrare tra gli interstizi creatisi tra un mattone e l’ altro.
Come si vedrà si crea un effetto di pavimento anticato, quello che si vuole nella maggior parte dei casi. Il
pavimento tende a screpolarsi se si vuole si può passare ancora del cemento per stuccare in maniera
migliore il tutto.
La fase successiva è la colorazione con terre o tempere direttamente sull’ argilla essiccata e posta in opera.
Ci sono due tipologie di colorazione di questi pavimenti.
Il pavimento viene colorato con la tecnica del chiaroscuro e quindi negli interstizi si usano le terre ,
miscelate alla colla di coniglio e poi si adottano le sfumature con colori più chiari. Oppure il secondo
metodo richiede l’ utilizzo di acrilici , opportunamente diluiti con acqua per dare solo delle sfumature di
colore al pavimento, per esempio un colore tipo cotto antico.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 2


L’ ultima parte è quella del ritocco di colore per sfumare dei mattoni in modo diverso e il passaggio con
isolante se vogliamo creare un effetto lucido

Se utilizziamo Das al posto dell’ argilla allora i


mattoni rimarranno più stabili e resistenti e
soprattutto non si incrineranno. Naturalmente il
costo del Das è maggiore rispetto alla terracotta.

Nella foto un tratto di pavimento


in Das e una piccola lapide
realizzata sempre con questo
materiale, come si vede dalla foto
questo materiale è più stabile
dell’ argilla.

In questa foto il pavimento è

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 3


stato realizzato con Das e poi colorato con terre naturali e bianco per renderlo simile ad un pavimento di
travertino. Per la colorazione solitamente si usano delle terre naturali con colla di coniglio. Viene dato un
fondo scuro con colori tipo marrone un pizzico i blu e terra d’ ombra.
Poi con una spugnetta si prende del bianco acrilico e lo si spazzola sulla superficie del materiale asciutto
con più passate per renderlo omogeneo. Alla fine del lavoro si può utilizzare dell’ isolante, quello per i muri,
per fissare il colore oppure acqua e colla di coniglio in proporzioni tali da avere un composto più denso.

2. Pavimento con polistirene

Un pavimento può essere realizzato anche con il polistirene o con


il polistirolo. Infatti si prendono dei parallelepipedi di questo
materiale e anche residui della lavorazione dello stesso.
Il colore del materiale non interessa ai fini della realizzazione del
pavimento. Come si vede in figura occorre dotarsi di blocchetti di
materiale e armati di pazienza e carta vetrata arrotondare il più
possibile gli angoli.
Una volta smussati gli angoli si
procede ad un taglio verticale
con cui si ricavano due metà
non necessariamente uguali.
Il passaggio successivo consiste
nell’ incollare i mattoncini così
ricavati sul terreno. E’ chiaro
che si possono scegliere
diverse tipologie di mattone. In
questo caso si è scelto un
basalto romano.
I mattoni si incollano alla
superficie con colla vinilica.

Una volta incollati vanno stuccati con dello stucco pronto o con il gesso per coprire le giunture. Il lavoro
deve essere fatto a spatola. La superficie del mattone dovrà essere ulteriormente lavorata creando delle
asperità del terreno con una spazzola di acciaio o con attrezzi
vari come visto per la realizzazione dei mattoni in polistirene
per le case.

La fase finale consiste nella verniciatura con una base di


cementite bianca con aggiunta di colore di base per ottenere,
in questo caso del grigio. E’ bene stendere prima una mano
densa e scura e poi sfumare i mattoni con acrilici.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 4


Un metodo alternativo consiste nel
realizzare il pavimento in polistirene e
utilizzare il solito composto con gesso, cenere sabbia per legarlo.

Il pavimento va incollato con vinavil sulla


base preparata. Si creano delle strisce di
polistirene lavorate come nelle tecniche
viste in precedenza.

Si sagomano le pietre a piacimento in


questo caso arrotondate.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 5


Una volta incollate si prepara una mistura di gesso acqua cenere e sabbia e si stucca l’ interno dei mattoni.
Nel caso che stiamo esaminando abbiamo creato un parte di terreno intorno al pavimento e anche una
parte con mattoni di dimensione e
forma diverse.

Con un pennello si stende


il composto , che deve
essere abbastanza liquido,
negli interstizi. Utile anche
aggiungere a secco del
gesso o colla per le
piastrelle e caffè.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 6


Il risultato finale anche con la
colorazione appropriata.

Nelle foto successive un altro


esempio per la realizzazione di
una scala.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 7


3. Tegole in polistirene
Si possono realizzare delle tegole in polistirene
semplicemente creando delle foglie molto sottili
di polistirene che viene tagliato con la tipica
forma a trapezio della dimensione che si vuole e
poi sagomato su un manico di pennello, per
poterle piegare, e poi incollate con vinavil.

Nella foto a lato un altro esempio di tegole, per


simulare quelle in ardesia realizzate sempre con
polistirene.

4. Botti in polistirene.
Realizzare una botte in polistirene è relativamente semplice. SI prende un blocchetto di polistirene e lo si
comincia a smussare dopo aver disegnato il profilo di una botte.

Gli angoli
vengono
smussati con l’
ausilio di un
taglierino. Si
dovrà ottenere
una forma

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 8


come in figura in cui si nota la caratteristica pancia della botte.
Una volta
sagomata la
struttura si
può decidere
di incidere la
botte per
simulare le
doghe e le
venature del
legno. Questo
avviene con
un taglierino , con una matita se vogliamo evidenziare piccole venature del legno e con la spazzola d’
acciaio per il resto.

Il passo successivo è quello di scavare la parte superiore e volendo anche quella inferiore per creare il tappo
della botte, incidendo dove necessario il legno e utilizzando per i lati una spazzola d’ acciaio.
La fase successiva consiste nella colorazione con colori acrilici e con la tecnica del chiaroscuro. Al termine
della lavorazione se si desidera si può utilizzare una mano di flatting ad acqua per rendere la superficie della
botte più lucida e reale.
Le strisce incollate sono di carta verniciata con colore che simula il metallo , non si aggiungono chiodi che
non sono presenti sulle botti.

5. Carretto , Tavolo e Sgabelli in balsa.

Realizziamo, una piccola cariola e un tavolo in balsa per arredare il nostro presepe.
Vi mostriamo gli schemi dei pezzi occorrenti alla realizzazione.
A destra le parti in balsa da tagliare per una cariola, la ruotina è ricavata da un tappo di sughero. I materiali
appena tagliati si assemblano come nella figura seguente.

I pezzi
vengono
incollati con
attack e la
colorazione
avviene con
impregnante
ad acqua.
Passiamo ad un tavolo con ripiano.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 9


6. Mobili e arredi in polistirene.

il polistirene è un materiale molto usato anche per realizzare i finimenti. Qualsiasi pezzo o finimento del
vostro presepe lo possiamo fare con
questo magico materiale.
Iniziamo con il realizzare un banco simile a
quello della foto , per passare poi ad un
tavolo ed una tinozza. Il banco si realizza
con strisce di polistirene incollate con colla
a caldo o attack e lavorate con spazzola e
taglierino.

Una tinozza si costruisce a partire da un bicchiere


tagliato a metà che costituirà la nostra base su cui
incollare delle striscioline di polistirene, tagliate con il
filo a caldo.
Tali strisce una volta incollate vengono incise con una
matita e un taglierino per simulare le venature del legno e trattate anche con la spazzola d’ acciaio. Per
simulare dei pezzi di ferro si utilizza del cartoncino sottile o della carta vetrata. Si colora con lo stesso

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 10


metodo visto per le case , terre naturali e colla di coniglio, eventualmente per la base si può usare anche
dell’ acrilico che risulta più coprente.

Naturalmente
anche con i
colori ad olio
diluiti con
trementina e
olio di lino va
benissimo per
il nostro scopo
anche perché
asciuga più velocemente. Una velatura d’ effetto è
quella utilizzata con il borotalco.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 11


Porte e architravi , finestre in polistirene

Con il polistirene si
possono realizzare
porte architravi e
quanto altro
desiderate
semplicemente con
delle soglie di
polistirene incollate
tra di loro e
lavorate con la
spazzola di acciaio e
anche con una
punta di una matita
per creare dei
solchi.
Il colore va dato
denso per coprire il materiale e poi sfumato a piacere.

Vediamo la
realizzazione
di un portone per gentile concessione di Floris
Antonio . presepista di fama nazionale.

Si prende un pezzo di polistirene , si sagoma e


disegna in base alle esigenze.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 12


Utilizzando un taglierino, una matita e una spazzola di acciaio si creano le venature e i movimenti del legno.
I pezzi poi vengono incollati sulla superficie con colla a
caldo.
Si passa poi alla colorazione del fondo con rosso segnale,
blu oltremare e bruno , terre naturali, molto coprente,
quindi denso.

Si sfuma con bianco di titanio a pennello praticamente a


secco e altri colori, ocra e terra di siena per ottenere l’
effetto del tempo.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 13


Si aggiungono dei piccoli chiodi o dei puntini neri con un pennello che servono per rifinire il manufatto.
Per rendere più scure alcune parti rispetto ad altre si usa della trementina e olio di lino come già visto in
altre lezioni.

7. Personalizzazione Personaggi.
Per realizzare dei semplici personaggi utilizzando quelli in commercio la
procedura è abbastanza semplice.
I personaggi che utilizziamo cono quelli in plastica o resina che si trovano in
commercio.
Si distingue dapprima per le sue dimensioni e poi per i modo in cui viene
vestito, in stile arabo o popolare.
Ci sono dei personaggi in stile popolare e in stile palestinese.
Se vogliamo modificare un personaggio in resina la prima cosa da fare è
eliminare le parti che dovranno cambiare per poi assemblarlo nuovamente
a proprio piacimento. Nella maggior parte dei casi i personaggi in questione
hanno della parti aggiunte come un cesto, un mantello o altro.
Dobbiamo per prima cosa capire cosa togliere per raggiungere il nostro scopo. Immaginiamo di voler
cambiare la postura per esempio la posizione delle braccia.
Allora si taglieranno le parti da cambiare e , con l’ ausilio di chiodi , scaldati per penetrare nella resina del
personaggio, si ricollocheranno dopo averle modificate.
Una volta scelte le modifiche da apportare e scelto lo stile di personaggio, potremo anche aggiungere le
parti nuove utilizzando direttamente sulla resina del DAS.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 14


In questo modo potremo mettere un mantello o un copricapo, aggiungere una gonna o dei pantaloni, in
generale tutto quello che vorremo.
Naturalmente il DAS avrà uno spessore, per questo occorre modificare il personaggio andando a togliere e
smussare alcune sue parti.
Al termine del lavoro di posizionamento del DAS la struttura dovrà rimanere proporzionata tale da non
sembrare troppo “imbottita”.
Il DAS deve essere opportunamente modellato per simulare per esempio delle pieghe del vestito o i
movimenti del corpo.
È opportuno , prima di stendere il DAS , stendere un velo di colla vinilica sulla superficie per aumentare l’
adesione.
La fase successiva è quella della colorazione dei vestiti che può essere fatta a proprio piacimento e sempre
tenendo conto dello stile dei personaggi che stiamo realizzando.

8. Frutta e Verdura , Salumi , Formaggi con il Cernit .

Il Cernit è una pasta sintetica comune prodotta in


Germania. Ne esistono 5 tipologie addirittura
fluorescente e perlato. Viene commercializzato in
una vasta gamma di colori ed è molto sensibile alla
temperatura. Al caldo il prodotto è molto
malleabile al contrario del freddo che lo
indurisce.
Il Cernit indurisce definitivamente in forno
preriscaldato tra i 100 e 130 gradi in 15/30
minuti a seconda della grandezza dell'oggetto.
Nei forni termoventilati la temperatura deve
essere di 100 gradi.
Questa pasta viene modellata per creare delle
forme particolari come frutta , verdura , formaggi
e altro. La cosa interessante che è possibile
cambiare il suo colore di base con aggiunta di
tempere .

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 15


Questo rende possibile anche la sfumatura della varie parti in modo da ottenere dei particolari
effetti. Il modo di operare è sempre lo stesso da un
piccolo pezzo di cernit andiamo a modellare la
forma aggiungendo , se necessario , diversi strati di
forma e colori diversi.
Al termine viene messo in forno per un certo tempo
e temperatura e rimane stabile assumendo la
consistenza della terracotta.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 16


GRUPPO AMICI DEL PRESEPE
Monte Porzio Catone
www.presepitalia.it
Corso Presepistico on-line

L’ ACQUA NEL PRESEPE

Indice
Indice ................................................................................................................................................................. 1

- Acqua nel Presepe ......................................................................................................................................... 2

1.La Fontana ...................................................................................................................................................... 2

2.Il Fiume ........................................................................................................................................................... 7

3.Resine e Cascata ........................................................................................................................................... 16

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 1 – ACQUA NEL PRESEPE
- Acqua nel Presepe

1.La Fontana
Per simulare l’ acqua nel presepe bisogna tener conto che utilizzarla può essere pericoloso soprattutto
perché si è in vicinanza di un impianto elettrico. Ricordarsi che è sempre meglio utilizzare basse tensioni sul
piano del presepe perché rimane sempre alla portata dei visitatori e la tensione 220 Volts potrebbe creare
dei pericolosi surriscaldamenti.

Per una fontana bisogna avere a disposizione una vaschetta e una pompa per il riciclo dell’ acqua.

Per questa ultima occorre calcolare la portata, quanta acqua in un minuto riesce ad alzare dalla vasca, per
poter dimensionare correttamente la struttura in base alla grandezza della stessa fontana.

Le pompe utilizzate sono quelle in commercio per gli acquari di tutte le dimensioni e le portate.

Le pompe piccole sono cosiddette ad immersione cioè vengono immerse direttamente nella vasca del
riciclo, altre pompe più potenti sono invece esterne rispetto alla vasca.

Tipica pompa ad immersione.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 2 – ACQUA NEL PRESEPE
Nello schema precedente si nota il prospetto di una fontana tipica da incasso in un muro. Questo
particolare è di estrema importanza in quanto va predisposta una parete, per esempio di una casa, ove
collocare la fontana come da foto.

La fontana dovrà essere ispezionabile soprattutto per la


parte della pompa per permettere un controllo sul livello
dell’ acqua e per risolvere problemi di otturazione per
sporcizia e cambio della stessa per rottura.

Foto del retro della fontana dove si nota la vasca e la pompa ad immersione

Il rivestimento della vasca, che dovrà essere proporzionata ai personaggi cioè non dovrà superare i ¾ dell’
altezza degli stessi, potrà essere fatto con polistirolo e poliuretano o addirittura in cemento soffiato che è
un materiale leggero e resistente all’ acqua ed al tempo stesso ottimo per queste applicazioni, usare
silicone per migliorare l’ adesione delle strutture essendo un materiale elastico e resistente.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 3 – ACQUA NEL PRESEPE
La fontana vista dal davanti

Il tubicino di fuoriuscita dell’ acqua dovrà essere di rame o plastica, ne esistono in commercio diversi tipi
con diametri opportuni.

Per collegare il tubo alla pompa si possono utilizzare dei raccordi che nella maggior parte dei casi sono
forniti all’ acquisto. La pompa dispone di un potenziometro per il controllo del flusso dell’ acqua.

E’ bene in molti casi dopo aver effettuato il lavoro di rivestimento dell’ opera , come visto nella sezione
strutture, si dovrebbe utilizzare dell’ isolante dopo la fase di colorazione per impedire che il colore si possa
sciogliere.

Per un miglior effetto realistico aggiungere tra i colori del verde, ocra, nero Roma, soprattutto nelle fessure,
negli angoli e nelle vicinanze del tubo di fuoriuscita dell’ acqua per simulare l’ usura del tempo e il muschio
che talvolta cresce nelle fontane antiche. Se non vogliamo utilizzare acqua in movimento ci sono in
commercio delle resine che simulano perfettamente l’ acqua, in vendita nei negozi di modellismo per
esempio.

Tale resina è di tipo bi-componente cioè viene miscelata con un catalizzatore, in proporzioni opportune
fornite nelle istruzioni ed indurisce nel tempo , circa 24 ore, e simula perfettamente l’ acqua nella vasca.

La fontana dovrà essere dotata di un fondo rialzato in quanto l’ effetto della resina si ha già con uno o due
centimetri di tale sostanza, il fondo può essere fatto di polistirolo , poliuretano stuccato con gesso e
colorato, con blu misto a verde o marrone, dipende dai gusti. Il fondo colorato sarà visibile perché la resina
è trasparentissima e veramente naturale. Per il filo di acqua che cade dal rubinetto si possono utilizzare fili
da pesca intrecciati oppure fibre ottiche spezzate che possono essere immersi nella resina quando comincia
ad indurire, vedrete che l’ effetto vi stupirà. Questa resina è molto utilizzata anche per creare dei laghetti
oppure un fiume sintetico, oppure pozzanghere o altro.

Si realizza il fiume o il laghetto utilizzando la tecnica del gesso e poi si cosparge la resina . Attenzione che la
stessa è liquida all’ inizio e quindi tenderà a muoversi , si consiglia dunque di stare molto attenti ad avere
dei bordi che non permettono la fuoriuscita del materiale.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 4 – ACQUA NEL PRESEPE
Esempio di resina trasparente

Nella figura precedente vi mostriamo una delle resine più usate, si trova in commercio nei negozi di
modellismo.

Tale resina è bi-componente significa che per farla indurire bisogna miscelarla con un componente
tipicamente un catalizzatore.

Una volta preparato il prodotto, in percentuali opportune riportate sulla confezione, bisogna attendere
prima che il prodotto si indurisca almeno per 12 ore.

Nell’ esempio in
figura mostriamo
una lavatoio al cui
interno viene
deposta la resina ,
e per simulare l’
acqua che cade dal
tubo sono stati
usati dei fili
trasparenti da
pesca incollati con
attack.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 5 – ACQUA NEL PRESEPE
A lato un esempio di fontana con
resina all’ interno e fili trasparenti
per creare l’ effetto dell’ acqua
che fuoriesce dal tubo.

Resina

Nello schema si evidenzia che lo spessore, e dunque Fili trasparenti


la quantità di resina da mettere all’ interno della
fontana non deve essere molta. Nella maggior parte
dei casi è necessaria una quantità di 1 , 1,5 cm per
dare l’ effetto desiderato. Ricordarsi di colorare il
fondo con tonalità verde- azzurra. La resina infatti fa
trasparire il colore. Spessore resina 1 cm circa.

Base interna della vasca

Un esempio in figura di una fontana in cui si nota, sul bordo e sul


pavimento, la resina, utilizzata per simulare l’ acqua, in questo caso
rappresenta una perdita della struttura.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 6 – ACQUA NEL PRESEPE
2.Il Fiume
Un effetto molto realistico che arricchisce un presepe è il fiume. Per realizzare un fiume occorre prestare
molta attenzione a compiere tutti i passi necessari affinché non insorgano problemi in seguito di perdita di
acqua ed efficienza.

Bisogna progettare all’ inizio il


corso del fiume che si vuole
realizzare , tale passaggio è
decisivo per la riuscita dell’
effetto.

La sorgente del fiume e la fine


devono essere
opportunamente nascosti, la
sorgente avrà il tubo che
porterà l’ acqua e alla fine
invece ci sarà il riciclo.

Il fiume dovrà essere posato


su un unico piano senza
interruzione a meno che non si vorrà realizzare per esempio una cascata, il piano dovrà essere molto
solido.

Vi riportiamo uno schema generale


della struttura.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 7 – ACQUA NEL PRESEPE
Sorgente

Piano inclinato pendenza


Foce
leggera 5-6 % max

Foro uscita acqua

Vasca
riciclo

Pompa non
immersione

Questo rappresenta uno schema di massima per la


Sorgente dove nascondere il tubo di ingresso
realizzazione del fiume ora concentriamoci sulla
realizzazione pratica dello stesso. La pompa può
essere anche ad immersione cioè direttamente
immersa nella vasca di riciclo, nello schema viene
utilizzata una non a immersione , in questo caso la
vasca di riciclo deve avere un foro da cui fuoriesce l’
acqua.

Si utilizza uno scarico da lavandino inserito all’ interno


Foce , ci deve essere un foro della vasca
per il riciclo dell’ acqua nella
vasca di riciclo in plastica e
raccordi
opportuni.

Una volta a
disposizione
del piano di appoggio , occorre disegnare il percorso
considerando che per le regole della prospettiva alla sorgente il
corso deve essere più stretto e man mano che scende deve
essere più largo.

Devono essere anche disegnate delle anse anche se si deve fare attenzione che le stesse dal punto di
visuale dove si è scelto di porre il visitatore , non nascondano la visuale dell’ acqua che scorre.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 8 – ACQUA NEL PRESEPE
In figura mostriamo il piano con i bordi del fiume già predisposti, tali bordi dovranno essere più larghi del
risultato finale desiderato.

Per nascondere le parti di sorgente e di riciclo fate in modo di utilizzare delle montagne in iuta o in
gommapiuma.

Un’ altra importantissima cosa da sottolineare è la pendenza, infatti il fiume deve essere posto in leggera
pendenza per lo scorrimento.

Questa non deve essere eccessiva, in un presepe l’ acqua deve necessariamente scorrere lenta e dolce ,
quindi il piano deve essere inclinato di poco al massimo 5-6 % , bastano cioè pochi centimetri per farla
scorrere.

Quindi come visto nel prospetto, ci deve essere un piano orizzontale ed un piano inclinato dove scorre il
fiume vero e proprio.

Questi piani devono essere resistenti ed elastici perché la struttura , se molto grande, potrebbe pesare
abbastanza.

Utilizzate degli spessori in legno per rialzare la parte posteriore del piano di scorrimento del fiume, meglio
usare viti al posto dei chiodi per la loro resistenza maggiore agli sforzi e per la praticità di utilizzo.

Una volta disegnato il corso occorre creare i bordi del fiume per la creazione del letto vero e proprio.

I bordi vanno realizzati utilizzando degli spezzoni di cantinella avvitati al piano di appoggio che seguano il
disegno che si ha in mente.

Una volta fissati i bordi bisogna avere a disposizione un foglio di plastica intero che dovrà essere posto nel
letto e sui bordi in modo che sporga abbondantemente all’ esterno.

Prima di questo, per incollare il foglio di plastica, si può usare della resina tipicamente quella utilizzata per
isolamento dei terrazzi esterni, ce ne sono anche tipologie solubili in acqua, di diversi colori scegliere il
colore azzurro.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 9 – ACQUA NEL PRESEPE
Con un pennello cospargere la superficie e i bordi ed incollare la plastica, tale plastica deve sporgere dal
letto alla sorgente e soprattutto alla foce, attenzione a non bucarla in queste zone.

Plastica appoggiata al
piano e ai bordi
Spezzoni di cantinella

Dopo questa procedura che rappresenta una sicurezza ulteriore a perdite ed umidità procediamo alla
costruzione del letto simulandone uno vero con sassi e terreno.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 10 – ACQUA NEL PRESEPE
Sui bordi per fare in modo che l’ acqua non possa risalire e creare umidità al terreno circostante e esaurirsi
presto occorre isolare il bordo superiore dal letto del fiume per fare questo si utilizzano degli spezzoni di
compensato appoggiati con silicone sopra il bordo del fiume ed opportunamente sagomati come in figura.

Foto foro uscita foce del fiume con scivolo

Foto posizionamento della plastica come fondo di sicurezza.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 11 – ACQUA NEL PRESEPE
compensato

Le foto precedenti mostrano il posizionamento dei bordi di compensato che sono utilissimi per fare da
collegamento tra il letto del fiume e la campagna circostante. La plastica è stata posata incollandola con la
resina al piano, naturalmente si creeranno delle pieghe causate dalla curvatura.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 12 – ACQUA NEL PRESEPE
Il bordo tagliato casualmente di compensato va
incollato con silicone sulla plastica che giace sul
bordo , in questo caso delle normali cantinelle.

Dalle foto si nota la resina che è stata posata con


pennello,per maggior sicurezza, sulla plastica.
Notare che la stessa plastica viene posta in
abbondanza alla fine del corso del fiume per
permettere la cascata nella vasca di riciclo.

Dopo questo lavoro si inizia a lavorare il letto, si


stende a questo punto della iuta o della stoffa
all’interno.

Per fare questo occorre che la iuta sia ben sagomata nei bordi e non tocchi assolutamente il compensato
che è stato posto precedentemente. In questo modo l’ acqua non potrà risalire sul bordo, evitando così
anche l’ umidità che tende inevitabilmente a risalire nel presepe. La iuta può essere incollata con silicone o
con la resina precedentemente vista o
semplicemente appoggiata.

iuta

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 13 – ACQUA NEL PRESEPE
Ora possiamo procedere a rivestire la iuta, si deve utilizzare il cemento a pronta presa da pennellare liquido
sulla iuta in modo che aderisca alle maglie del tessuto. Si miscela anche con piccoli sassi e anche tronchetti
di legno a piacere.

Si può anche miscelare del colore a


terra marrone o ocra al cemento grigio
per donare una tonalità più naturale.

Mentre si pennella il cemento si


possono incollare ad arte dei sassolini
che dovranno essere messi dove si
vuole che scorra l’ acqua e per creare
dei divertenti giochi di movimento del
liquido.

Attenzione che lo strato di plastica e la


iuta fanno da spessore che deve essere
considerato nel momento che si
realizzano i bordi soprattutto se il fiume
è di grandi dimensioni.

Alla foce per esempio bisogna posizionare il tubo per l’ ingresso dell’ acqua nel letto quindi i bordi devono
essere più rialzati perché la pressione potrebbe essere elevata e far fuoriuscire l’ acqua.

Per colorare il fondo del fiume si può utilizzare del colore acrilico con aggiunta di vinavil per essere più
duraturo nel tempo. Oppure colorare il fondo e poi isolarlo con resina trasparente.

Ricordiamo che dato che i bordi vengono rialzati rispetto al


piano di lavoro, bisogna riempire il bordo in modo che il
terreno
circostante
il fiume sia
all’altezza
del bordo
stesso, per
questo
come si
diceva all’ inizio il fiume deve essere posto quasi
perpendicolare rispetto all’ osservatore perché se ci si
muove di lato scompare lo scorrere dell’ acqua.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 14 – ACQUA NEL PRESEPE
Il fiume terminato in cui abbiamo aggiunto della
vegetazione e un pescatore per rendere ancora più
realistico il risultato.

Come si vede dalla foto , il letto del fiume risulta essere


molto più stretto rispetto al disegno iniziale. Questo
osservazione deve essere compresa in modo da
progettare le misure abbondanti sia in altezza che in
larghezza per evitare che alcune parti possano far
fuoriuscire l’ acqua o essere non visibili all’
osservatore.

Nelle foto precedenti un altro esempio di fiume con


acqua stuccato con gesso bianco all’
interno con aggiunta di sassolini sui
bordi inseriti con il cemento.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 15 – ACQUA NEL PRESEPE
3.Resine e Cascata

Un altro materiale molto utile da conoscere sono le resine di isolamento trasparenti.


Tali resine sono utilissime per impermeabilizzare la struttura di un fiume o di una
cascata.

Esempio di resina commerciale in grani

La figura mostra un esempio di resina per isolare dall’acqua che si presenta in grani , in vendita in negozi di
belle arti perché utilizzata nel restauro di quadri.

Questa resina è utilissima perché permette di creare la struttura per un fiume , una cascata come vedremo
in seguito, e poi ricoprirla con questa resina trasparente per impermeabilizzarla. Come visto nella sezione
precedente si costruisce il fiume, o più propriamente la cascata,più complicata dal punto di vista
strutturale, invece di usare il cemento utilizzare la tecnica del gesso la stessa che abbiamo visto per
realizzare le rocce. Questo aiuta molto soprattutto perché con il gesso anche la colorazione è più naturale
rispetto al cemento.

Se vogliamo realizzare una cascata


occorre creare una struttura che
sorregga il tutto da dove fuoriesce l’
acqua che viene poi convogliata in un
bacino per essere poi riciclata.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 16 – ACQUA NEL PRESEPE
Il tutto è costruito sulla falsariga di quello precedentemente visto
con iuta e cemento ma se vogliamo utilizzare la tecnica del gesso lo
possiamo anche fare, ora vi spiego come. Innanzitutto creare la
sorgente

struttura che dovrà sorreggere il


materiale

Nella figura una struttura tipica per


una cascata, occorre predisporre il Pompa
foro per la sorgente in cui alloggiare
il tubo proveniente dalla pompa
tipicamente ad immersione.
riciclo Struttura di sostegno
La pompa ad immersione, che può
essere di quelle usate negli acquari ,
deve essere dimensionata in base
all’ altezza della cascata.

Infatti nelle specifiche della stessa viene riportata l’ altezza massima della forza di elevazione dell’ acqua
che è necessaria per capire come dimensionare la cascata soprattutto in altezza.

Predisporre poi il letto dove far scorrere l’ acqua che possiamo realizzare in legno e compensato e poi
rivestito in plastica e iuta, come nel caso di un fiume.

A questo punto per realizzare il fondo le rocce e tutto il resto si utilizza al tecnica del gesso con le rocce
realizzate in polistirolo, rivestendo il fondo, e stando molto attenti a non creare fori nella struttura. Una
volta asciugato e colorato il gesso va trattato con la resina trasparente. Tale resina viene collocata sulla
struttura a pennello e solitamente sciolta con dei solventi , tipicamente acetone o alcool. Ce ne sono in
commercio anche alcune che vengono sciolte a caldo in un pentolino.

Naturalmente come detto precedentemente, la colorazione deve avvenire prima di applicare la resina che,
essendo trasparente, permette la visione della colorazione che si è predisposta. La stesura della resina
deve avvenire con diverse mani fino a completa copertura della struttura. In seguito è necessario un riciclo
solitamente utilizzando una bacinella predisposta per alloggiare la pompa e per permettere che l’ acqua
cada in una struttura in grado di accoglierla in modo che non fuoriesca. Anche questa viene realizzata con
un bacino di plastica che anche deve essere rivestito. Attenzione sempre ad isolare tutte le zone che sono a
contatto con il terreno circostante il bacino e la cascata.

L’ acqua tende a inumidire il terreno e con il tempo bagna l’ esterno della struttura provocando
eventualmente qualche danno.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 17 – ACQUA NEL PRESEPE
Esempio di bacinella per il riciclo

La foto che vi mostriamo è una cascata realizzata interamente con


silicone. Infatti la foto è presa da un catalogo per modellismo. Questo
per dimostrare che esiste anche un modo per costruire una realistica
con prodotti artificiali. Questi prodotti sono in vendita in rete e sono
resine e silicone adatti a simulare l’ effetto dell’ acqua in movimento.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 18 – ACQUA NEL PRESEPE
GRUPPO AMICI DEL PRESEPE
Monte Porzio Catone
www.presepitalia.it
Corso Presepistico on-line
EFFETTI SPECIALI
Indice
Indice ................................................................................................................................................................. 1
Introduzione ...................................................................................................................................................... 2
1. IMPIANTO ELETTRICO ............................................................................................................................... 2
a. Collegamento Serie................................................................................................................................ 5
b. Collegamento Parallelo.......................................................................................................................... 6
2. FUOCO NEL PRESEPE................................................................................................................................. 8
3. FUOCO DI BRACE..................................................................................................................................... 10
4. FIBRE OTTICHE e STELLE ......................................................................................................................... 11
5. CIELO NOTTURNO ................................................................................................................................... 15
6. LUNA ....................................................................................................................................................... 15
7. GIORNO NOTTE ....................................................................................................................................... 17
8. TIPOLOGIA LAMPADE ............................................................................................................................. 21
9. NUVOLE................................................................................................................................................... 24
10. LAMPIONI ............................................................................................................................................ 26
11. NEVE .................................................................................................................................................... 27
a. Neve Statica ......................................................................................................................................... 27
b. Neve Dinamica ..................................................................................................................................... 28
Neve in polistirolo ................................................................................................................................... 28
Neve con fibra ottica............................................................................................................................... 30
Neve con macchine di neve artificiale .................................................................................................... 34
12. MARE ................................................................................................................................................... 35
13. MARE [2] .............................................................................................................................................. 39

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 1 – EFFETTI SPECIALI


Introduzione

In ogni presepe si vuole ricreare, oltre alle strutture principali , alle case, alle rocce , agli alberi anche degli
effetti speciali che possano riprodurre per esempio un fuoco, la luna , le stelle , il giorno e la notte , una
nevicata e tante altri fenomeni fisici per arricchire e stupire il visitatore. Tali accorgimenti dovranno essere
utilizzati con parsimonia per armonizzarli con l’ambiente ricreato, per questo non dovranno mai essere i
protagonisti ma solo contribuire a rendere l’ opera più affascinante.
In questo capitolo del corso, spiegheremo a grandi linee alcuni effetti tradizionali utilizzati nei presepi
accanto a delle nozioni tecniche. Questa è una sezione molto particolare in quanto presuppone conoscenze
di elettricità e un minimo di pratica di piccoli impianti.

1. IMPIANTO ELETTRICO

Questa sezione vuole essere solo nozionistica per avere almeno una conoscenza delle problematiche
relative alla realizzazione di un presepe con un impianto elettrico sicuro.
Per prima cosa bisogna ricordare che esistono due tipologie di alimentazione dei circuiti elettrici.
La prima è in Tensione continua e la seconda in Tensione alternata.
L’ impianto casalingo è di tipo a tensione alternata , l’ alimentazione della automobile per esempio è in
tensione continua.
La tensione continua viene fornita da un trasformatore che appunto trasforma la tensione da alternata in
continua per mezzo di un circuito chiamato raddrizzatore.
Il circuito che trasforma da corrente continua in alternata si chiama inverter ed è utilizzato nei sistemi di
pannelli fotovoltaici per esempio, in quanto il pannello fornisce una tensione continua.
Un trasformatore può essere di diverse tipologie, ce ne sono alcuni di tipo meccanico e altri di tipo
elettronico.
Tutte le tipologie trasformano la tensione da 220 Volts (come esempio) ad una tensione di solito più bassa,
quindi ci sarà una parte di ingresso ed una parte di uscita.
La parte di ingresso , se la tensione in ingresso è superiore all’ uscita avrà i cavi di sezione maggiore rispetto
a quella di uscita.
I trasformatori meccanici sono come quello in figura forniscono una tensione
alternata o continua.

La tensione è la differenza di potenziale che si ha ai capi dei fili, sulla presa


casalinga abbiamo per esempio 220 Volts (cosiddetto valore efficace) , il Volts è
l’ unità di misura della tensione, l’ Ampère quella della corrente.
La tensione fornita dalla rete è, come detto, alternata cioè non ci sono sempre 220 Volts ma la tensione
oscilla tra + 220 Volts e – 220 Volts.

+ 220 Volts

0 Volts

- 220 Volts
Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 2 – EFFETTI SPECIALI
Questa oscillazione avviene per 50 volte al secondo (50 Hertz). Naturalmente questa oscillazione non viene
percepita perché le lampade e i motori sono progettati per funzionare in questo modo. L’ alimentazione in
continua fa in modo invece che la tensione sia sempre fissa a 220 Volts o ad altre tensioni, per esempio 12
Volts, il polo positivo (+) e quello negativo (-) non si invertano mai.
Questo è necessario quando si usano apparecchi come il computer di casa che hanno bisogno che la
tensione sia fissa e stabile. Questo si nota anche considerando il colore dei fili che escono dalle
alimentazioni, come la batteria della macchina che ha un polo positivo (+) di colore rosso e negativo (-) di
colore nero. Alimentazioni di questo tipo si usano per esempio nei led che funzionano solo con tensione
continua fissa, infatti il led vuole che sul suo polo positivo venga collegato il positivo dell’ alimentazione e
sul negativo viceversa, altrimenti non funziona. Detto questo supponendo che utilizziamo, salvo casi
particolari, l’alimentazione in corrente alternata bisogna cominciare a capire meglio come usarla.
Per prima cosa bisogna avere a disposizione dei cavi, delle prese e delle spine per il realizzare il nostro
circuito. Infatti questo ultimo deve essere opportunamente dimensionato cioè deve sostenere le potenze e
quindi l’ assorbimento sui propri cavi. Avremo sicuramente una presa di alimentazione da cui attingere la
corrente necessaria. La prima cosa da sapere è quanto assorbimento deve avere il nostro presepe, cioè
quante lampade, motori e altro dobbiamo collegare al circuito.
Un lampada su cui è scritto 100 watt assorbe appunto, come potenza, (il Watt è l’ unità di misura della
tensione) 100 Watt significa in base alla legge che lega corrente tensione e potenza
P[Watt]= V[Volts]*I [Ampère]
100= 220 [Volts](tensione della rete)*I [Ampère]
I = P/V
I= 100/220
I= 0,22 Ampere
La nostra lampada assorbirà 0,22 Ampere (Ampere è l’ unità di misura della corrente). Questo è essenziale
da capire come realizzare un impianto sicuro.
La rete ci fornisce la tensione poi siamo noi a decidere, in base a quello che colleghiamo al circuito, la
corrente che passa nei fili di collegamento. La tensione crea l’energia elettrica ma questa energia per essere
utilizzata ha la necessità di avere un circuito su cui far scorrere la corrente che crea il lavoro per accendere
le lampade o far funzionare un motore.
La corrente viene succhiata dal carico che viene collegato al circuito. Facciamo un esempio, vogliamo
collegare un lampada di 100 Watt. La corrente che scorre nel filo è di 0.22 Ampère come nell’esemio
precedente.

In base alla corrente che scorre, il filo viene sollecitato e si scalda, ogni sezione di filo puo’ sostenere una
potenza massima (e quindi una corrente).Un televisore che assorbe 500 Watt, in base alla stessa regola
vista precedentemente , assorbirà
I= 500/220
I= 2,27 Ampere

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 3 – EFFETTI SPECIALI


Il discorso è questo maggiore è la corrente che circola nel circuito maggiore dovrà essere la sezione del
filo che si deve utilizzare per essere in sicurezza e per evitare che una corrente troppo intensa possa creare
delle spiacevoli conseguenze, tra cui degli incendi.
La corrente letteralmente scorre nel filo, in modo lento in verità, e questo provoca attrito che scalda il filo e
in casi particolari crea dei problemi seri.
La corrente è fisicamente composta da elettroni che si muovono all’ interno del filo di rame e che si
scontrano e creano quindi attrito e calore. Avete mai provato ad accendere una stufa elettrica per molto
tempo, se la presa dove la collegate non è dimensionata si rischia di far scaldare la spina, sentirete alla base
della spina il calore creato dall’ attrito della corrente che scorre e che non viene assorbito dal filo.
La sezione del filo maggiore assicura una portata maggiore per la corrente che scorre all’ interno la regola è
1 mm2 assorbe 5 Ampere
5 Ampere di corrente => 1000 watt di potenza circa
Quindi se un circuito deve assorbire 1000 watt ci vuole almeno 1 mm2 di sezione di filo. È lo stesso discorso
che si fa per l’ acqua, in un certo senso , in quanto maggiore si vuole la portata dell’ acqua maggiore deve
essere il diametro del tubo. Vi riportiamo una tabella in cui vengono riportati i dati relativi ai cavi per
quanto riguarda assorbimento in corrente e resistenza del cavo.

Sezione (mm2) R (ohm/Km) Corrente max (A)


1 19.5 5
1.5 13.3 10
2.5 7.98 16
4 4.95 26
6 3.30 32
10 1.91 50
16 1.21 68
25 0.78 92
35 0.55 120

Riportiamo anche dei dati relativi alla resistenza dei cavi perché questa può influire sulla caduta di tensione
soprattutto per cavi molto lunghi.
Questo significa che , se il cavo è lungo, anche se entrano 220 Volts alla fine del cavo non si avrà questa
tensione ma una tensione inferiore. Nel caso nostro non ci sono cavi così lunghi da preoccuparci per questo
aspetto.
Per prima cosa quindi dovete calcolare l’assorbimento totale del presepe andando a vedere le potenze che
tutto il circuito deve assorbire, lampade, motori, alimentatori.
Quindi dovete sommate tutte le potenze che dovrà assorbire il circuito a partire dalla sorgente, che sarà
unica, e poi a seguire in tutti i rami dello stesso.
Se il presepe è molto grande occorre realizzare un quadro elettrico, certificato da tecnici specializzati, con
dispositivo salvavita di tipo magneto-termico e cavo con sezione tale (almeno mm 2.5 )
da assorbire a monte tutta la potenza del presepe ed assicurare la sicurezza necessaria
in caso di corto circuito.
L’ alimentazione dei circuiti avviene come di solito con tre fili il cosiddetto polo caldo e il
polo freddo, i colori sono il blu ed il marrone in molti casi, il terzo filo (giallo) è la terra.
[La terra è un filo che deve essere collegato obbligatoriamente quando ci sono per

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 4 – EFFETTI SPECIALI


esempio dei motori che hanno la caratteristica di avere delle correnti non previste che devono essere
eliminate.
Il circuito di terra serve anche per difendersi da corto circuiti perché se la terra è ben collegata , l’
interruttore salvavita interrompe l’ erogazione della tensione disabilitano il circuito]
Per l’ alimentazione in alternata i colori non sono necessari e servono solo ad identificare certe parti e zone
del circuito, significa che se invertite i colori ed i poli il circuito , a differenza del circuito in tensione
continua , funziona ugualmente.
La corrente per convenzione scorre dal polo positivo al polo negativo. Nel caso di tensione continua il polo
negativo e quello positivo sono fissi quindi la corrente scorre sempre nello stesso verso.
Nel caso di corrente alternata il polo positivo e negativo oscillano 50 volte al secondo e la corrente cambia
verso nello stesso modo.

Alimentazione continua

Il dimensionamento del circuito è fondamentale,


bisogna assicurare che in qualunque sezione dello
stesso ci sia una potenza inferiore alla massima
sopportabile dal filo, nel caso a regime cioè nel
funzionamento normale dopo un certo periodo di tempo dall’ accensione.

a. Collegamento Serie
Una cosa che vogliamo spiegare sono i collegamenti classici in serie ed in
parallelo.
Il primo collegamento è quello in serie, tipico delle illuminazioni delle file di luci degli alberi di Natale. In
questa configurazione il carico, cioè le lampade, come in figura, sono collegate in modo continuo una all’
altra.

220 / 3

220 volts

La tensione di 220 Volts viene ugualmente ripartita tra il carico (se le tre lampade sono uguali) , quindi ,
come nel caso in figura
220 [Volts] / 3 = 73,33 [Volts]
Sulla singola lampada ci sono 73 Volt circa di tensione quindi la lampada è alimentata con 73 Volts e non
220 Volts. Si spiega come vengono alimentate le luci mignon a 3 Volts , vengono messe in serie in modo che
sui loro capi insista una tensione pari proprio a 3 Volts, mettendo in serie molte lampadine.
Il difetto di questa configurazione è quello che se si rompe una lampada il circuito si interrompe e le
lampade si spengono, tutte insieme. Quando le lampade sono molte è abbastanza complicato andare a
trovare quale è la lampada da sostituire per ripristinare il circuito.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 5 – EFFETTI SPECIALI


Bisogna ricordare che mettere in serie delle lampade aumenta la vita media delle stesse soprattutto
quando la stessa si fa lavorare ad una tensione nominale minore di quella normale di esercizio, in questo
caso la lampada lavora come un motore a giri più bassi, e quindi con illuminazione inferiore rispetto al
funzionamento normale.

Esempio di collegamento Serie alimentato a batteria

b. Collegamento Parallelo
Il collegamento parallelo invece mantiene la stessa tensione dell’ alimentazione sulle lampade, quindi la
tensione di alimentazione deve essere uguale o inferiore a quella di esercizio normale della lampada. Vi
ricordo che può essere anche inferiore di una percentuale, in questo modo abbassando la tensione avremo
l’ effetto di diminuire la luminosità della lampada. Per questo scopo si possono utilizzare dei variatori di
tensione opportuni che variano la tensione di alimentazione e quindi anche la luminosità. Se abbiamo
quindi un collegamento in parallelo che è il tipico collegamento di lampade alla rete di alimentazione, se
abbiamo a disposizione 220 Volts le lampade dovranno essere da 220 Volts.
220 Volts

220 Volts

Collegamento in parallelo
Se confrontate le due immagini (serie parallelo) noterete la differente luminosità delle lampade dovuta alla
differenze dei due collegamenti (le lampade hanno la stessa potenza nei due casi). Naturalmente si
consiglia di usare sempre basse tensioni nel presepe questo perché i materiali sono infiammabili e quindi è
meglio trattare con tensioni di lavoro sicure.
Per questo si utilizzano lampade per illuminare le case a 12 Volts
utilizzabili grazie all’ ausilio di trasformatori che come dice la
parola trasformano la corrente in ingresso da 220 Volts, per
esempio, ad una tensione più bassa, tipicamente 12 Volts.

Vi riportiamo nelle figure esempi di trasformatori a bobina o

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 6 – EFFETTI SPECIALI


elettronici , ce ne sono in commercio di tantissime tipologie. L’ importante è sempre tener conto dell’
assorbimento del trasformatore , cioè di quante lampade o carico dobbiamo collegare. E’ valida sempre la
regola vista per calcolare il diametro dei fili , se per esempio abbiamo 10 lampadine di 10 Watt a 12 Volts
abbiamo:
10 [Watt] *10 = 100 Watt (calcolo potenza totale)
Se le alimentiamo a 12 Volts come detto occorre un trasformatore di potenza di 100 Watt a 12 Volts.
Solitamente la potenza assorbita da una lampada per il presepio è molto
bassa. Per il collegamento delle varie lampade si possono usare delle
ciabatte e triple spine sempre stando attenti a quanto carico possono
sopportare. Esempio se su una presa tripla c’ è scritto che può assorbire
al massimo 10 Ampere significa che
Calcolo potenza corrente (Ampere) * tensione (Volts) V*I = P
P= 220(Volts) *10 (Ampere) = 2200 Watt
Quindi può sopportare fino a 2200 Watt di potenza , solitamente le triple
e le ciabatte sostengono al massimo una potenza di 1000 Watt, prima di
scaldarsi e addirittura sciogliersi. Attenzione anche ai grovigli di fili! E
dividete sempre il carico su diverse linee per evitare surriscaldamenti dei
fili. Perché sono difficili da ispezionare, e poi perché il groviglio crea
interferenze e riscaldamento del filo , si consiglia di stendere sempre i fili
completamente e segnare le prese e le spine, per ricordarsi a cosa sono collegate. Provare sempre tutto
separatamente e singolarmente prima di collegare l’ impianto completo. Utilizzate se possibile sempre
prese autobloccanti stagne, sono tipologie di prese molto sicure che danno maggiore sicurezza. Non ci
sono altre cose da dire per approfondire le nozioni ci sono a disposizione trattati vari di illuminazione ed
impiantistica. Anche come in altri casi l’ esperienza e’ la migliore scuola per imparare a realizzare impianti
sicuri ed efficienti.
Tripla spina

Ciabatta collegamento

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 7 – EFFETTI SPECIALI


2. FUOCO NEL PRESEPE
La realizzazione di un fuoco nel presepe è molto semplice ci sono modi diversi di realizzarlo. In commercio
ci sono a disposizione delle lampade particolari che simulano l’ effetto di un fuoco che brucia.
Queste lampade tipicamente sono a 220 V e quindi vengono collegate tramite un
portalampade al di sotto dell’ alloggiamento del fuoco. Queste lampade non hanno
filamento ma due sottili lamine che interagiscono formando la sensazione del fuoco
che arde. Il posizionamento deve essere fatto in modo che si possa poi sostituire la
lampada al momento che si brucia
e poi porre al di sopra dei legnetti
opportunamente trattati.

Solitamente vengono colorate le punte a contatto con la


lampada con colore nero sfumato per poi applicare della
cenere o dei
carboncini alla
base incollati
con Vinavil.
Conviene sempre che il filo di alimentazione passi sotto il piano del
presepe, altrimenti bisogna predisporre il
passaggio attraverso il piano stesso.

In Figura un
esempio di fuoco a cui abbiamo aggiunto dei sassi intorno ed
una pentola che bolle. Per la pentola che bolle si consiglia
di utilizzare gli ossigenatori per acquari, lo schema è

Riciclo acqua con sistema


vasi comunicanti

Ossigenatore per acquari

riportato. Nello schema c’ è anche un riciclo per l’ acqua che va messo in posizione più alta rispetto al foro
per l’ ingresso dell’ ossigeno , l’acqua infatti tende ad evaporare con il tempo e quindi a terminare. Come si
nota nella pentola entra prima un tubo per l’ ossigeno e dall’ altra uno per l’ acqua.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 8 – EFFETTI SPECIALI


Un modo per far brillare delle lampade per fuochi più grandi, per esempio da 15 watt come in figura, è
mettere in serie uno starter che si usa per avviare delle lampade al neon, informarsi in ferramenta a
riguardo.
In questo modo la lampada brillerà casualmente, la lampada dovrà essere di colore
Lampada 10 watt

rosso
oppure Starter messo in serie

giallo, il
Alimentazione 220 volts
numero
minimo di
lampade
per avere
l’ effetto
desiderato è due.
Il tipo di lampada in questo caso è quella della figura, alleghiamo lo schema elettrico molto semplice per far
brillare una lampada in modo casuale.

Esistono in commercio delle micro-lampade che hanno integrato già questo effetto di brillio della lampada
e sono utilizzate per simulare delle torce o anche per un piccolo fuoco del bivacco, quando non si ha a
disposizione uno spazio molto largo di lavoro.
coprire la struttura. Le lamelle girando simulano il movimento del fuoco. Questo avviene dalla parte
opposta e in controluce attraverso il legno .

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 9 – EFFETTI SPECIALI


3. FUOCO DI BRACE
Un altro effetto molto affascinante è la creazione di un fuoco di brace , questa tecnica è utilizzata quando
vogliamo simulare un fuoco in un camino. Per prima cosa bisogna avere a disposizione dei piccoli tronchetti
in legno , della carta velina e dei led di colore rosso, si trovano facilmente in commercio presso i
negozi di ferramenta elettricità. Queste lampade sono ormai
molto utilizzate per il loro basso consumo e soprattutto
perché non scaldano.

I led hanno una alimentazione solitamente a 12 volt sono


alimentati in corrente continua quindi bisogna avere a
disposizione una alimentatore stabilizzato ed in tensione continua, il polo positivo e quello
negativo sono sempre gli stessi (esempio la batteria della macchina e alimentatori per apparecchi
particolari) .Come si vede in figura bisogna collegare il positivo dell’ alimentazione al positivo del Led
segnato con una barretta più lunga di metallo.
In commercio ci sono led che funzionano anche a 220 Volts già predisposti per funzionare correttamente.
I led sono in commercio anche con configurazioni utili per essere utilizzati come
spot o faretti anche in miniatura perché dotati di lenti che focalizzano la luce in
una specifica
led
direzione.
(vedi figura)
alimentazionee
Per realizzare
un fuoco di
brace, il led
rosso o giallo, va alloggiato all’ interno
foro ed alloggiamento del led
del legnetto come in figura, per questo
occorre fare un foro con un
microtrapano per far passare i fili di alimentazione del led.

Carta velina

Una volta che il led è stato inserito nel legnetto bisogna aggiungere intorno al led della carta velina incollata
al legnetto in modo da nascondere del tutto il led. La luce del led illuminerà la carta velina e donerà un
effetto di brace accesa.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 10 – EFFETTI SPECIALI


Fatto questo si colora la carta velina con nero nei bordi aggiungendo un po’ di cenere incollata. Di questi
legnetti con led incorporato ne vanno fatti molti per simulare la brace ardente.
FOTO REALIZZAZIONE
FUOCO CON LED SILICONE OPPURE LAMPADA E SILICONE
FUOCO CON PEZZI DI VETRO E LAMPADA
Si può realizzare
anche una tipo di
fuoco simile che
utilizza una
lampada in
movimento
effetto fuoco.
Nella figura viene
mostrato l’ utilizzo di silicone sopra l’ alloggiamento della
lampada. Sopra di esso viene posato i legnetti , meglio se
quelli visti in precedenza e della cenere. Si consiglia di colorarlo con nero per simulare le bruciature.
Oppure si possono utilizzare dei pezzetti di vetro , quelli dell’ automobile per creare un effetto di brace
ardente.

4. FIBRE OTTICHE e STELLE

Le stelle si realizzano con la fibra ottica. Tale preziosissimo materiale da qualche anno è molto utilizzato nel
presepe per le sue caratteristiche che la rendono insostituibile per tantissime applicazioni.
La fibra ottica è un filo di plastica o vetro che ha la capacità di trasportare la luce , la similitudine può essere
fatta con un filo di rame che trasporta la corrente elettrica.
Basta una fonte luminosa posta all’ ingresso di un lato della
fibra per trasportare la luce e presentarla dall’ altro lato
della fibra stessa.
Le fibre ottiche sono in vendita in commercio in diversi
diametri e possono essere utilizzate anche come piccoli spot
facili da nascondere all’ interno del presepe e soprattutto
perfettamente sicure in quanto non trasportano corrente
elettrica ma luce.
Sono adatte per realizzare le stelle, la luce dei lampioncini ,
piccoli faretti , lampade minuscole e quanto altro la vostra
fantasia potrà pensare.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 11 – EFFETTI SPECIALI


Illuminazione di un museo interamente realizzato in fibra ottica
Vi ricordo che il cielo del presepe, per presepi abbastanza grandi ma anche per quelli casalinghi, deve
essere un telo di cotone o terital bianco mantenuto da una struttura di legno con curve in prossimità degli
angoli come in figura.
Pianta e prospetto della struttura del cielo gli
angoli possono essere realizzati in compensato
fissati alla struttura che deve essere costruita
in legno. Nelle foto che seguono esempio di
struttura del cielo con il telo fissato con
puntine da disegno

Il cielo viene fissato alla struttura in legno con delle puntine da disegno si nota la

sagomatura degli angoli


Le fibre ottiche solitamente vengono vendute in piccoli fasci da 1
metro di diverso diametro tra di loro, già assemblate per essere
utilizzate per l’ effetto stelle. Come detto le stelle hanno bisogno di
un illuminatore posto all’ inizio del fascio. L’ illuminatore di ultima generazione ha un led che, grazie alla sua

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 12 – EFFETTI SPECIALI


luce
concentrata
illumina il
fascio e
trasmette una
luce chiara e
stabile,
solitamente le
code di fibra ottica hanno un adattatore che deve essere inserito
nell’ illuminatore.
Ce ne sono alcuni che trasmettono un effetto di brillio molto
particolare per ottenere un risultato veramente realistico.

Nelle foto viene mostrato l’


illuminatore delle fibre
ottiche posto dietro il telo del
cielo. Le fibre ottiche partono
da esso e si diramano a
piacimento sul cielo. Vi
ricordo che la struttura di
sostegno del cielo deve
essere realizzata in legno, almeno nella parte interna al presepe o in
ferro rivestito ai bordi. Il telo infatti viene fissato alla struttura con le
puntine da disegno , ricordarsi che il telo va fissato dal centro verso i
lati. Nei presepi piccoli , se si realizza un presepe con boccascena quindi
con un fondo dove si necessita del cielo, questo ultimo si ottiene anche
con della faesite che è un legno molto leggero che può essere piegato. Il
legno viene trattato con cementite bianca e eventualmente stuccato con
stucco a legno per ottenere un cielo bianco e liscio. La faesite va
naturalmente sagomata alla struttura sempre di forma semicircolare.
Una volta a disposizione del cielo le
stelle vanno fissate dalla parte
retrostante facendo dei piccoli fori
con uno spillo ed infilando all’ interno
del foro creato le code una alla volta
.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 13 – EFFETTI SPECIALI


La coda della fibra ottica deve sporgere all’ interno del cielo per un piccolo tratto per creare un effetto di
profondità. Per far aderire nella parte retrostante la fibra ottica per tenerla ben ferma si utilizza un piccolo
pezzo di scotch carta, quello usato dai carrozzieri. Si pratica un foro al centro in cui inserire la fibra ottica e
poi con una piccola farfalla lo si applica in coincidenza del foro praticato sullo stesso. Nella figura l’
accorgimento tecnico per far aderire al telo del cielo le stelle tramite la piccola farfalla suddetta. Particolare
della farfalla realizzata con lo scotch in coincidenza del foro. In foto esempio del posizionamento delle stelle
visto dalla parte posteriore della struttura, che vi ricordo deve essere sempre ispezionabile.
Vi mostriamo in queste foto l’ effetto della collocazione delle stelle in fibra ottica. In commercio esistono
degli illuminatori che hanno anche il particolare effetto brillio che aumenta ancora di più l’ effetto
realistico.

In questa foto la luna e le stelle con nuvole in movimento al tramonto.


Nella foto a lato un esempio di come si possa illuminare un paese lontano inserendo delle fibre ottiche all’
interno delle case. L’ effetto è veramente realistico

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 14 – EFFETTI SPECIALI


5. CIELO NOTTURNO

Per simulare l’ effetto del cielo di notte si utilizza, con


cielo realizzato in cotone o terital la famosa lampada di
wood, solitamente usata nelle discoteche, che rende di un
blu cobalto il cielo notturno. Ce ne sono di tipo diverso in
dipendenza dell’ utilizzo a lampada normale come in figura oppure tipo a
neon, ce ne sono anche con potenze diverse in proporzione alla grandezza
del presepe.
La lampada di Wood deve essere posta in alto sulla copertura del cielo del
presepe.

6. LUNA
La realizzazione della luna avviene tramite proiezione o tramite un
lampada opportunamente posizionata nella parte retrostante del
cielo precedentemente costruito.
Per la
seconda
ipotesi la lampada che viene usata
solitamente è una lampadina opaca a filamento da
15 watt per presepi grandi, oppure una lampada
più piccola per presepi casalinghi. Queste
lampade sono adatte perché non
riflettono i filamenti di tungsteno
che sono presenti all’ interno e
possono essere adagiate in un porta spot di metallo la cui
struttura simula la forma tonda della luna nel cielo. Il porta
spot deve aderire al telo del cielo e deve essere fissato su
un asta possa essere snodabile tale da orientare la luna ove
si vuole.
La luce della luna deve essere collegata alla centralina che
ne comanda l’ accensione , solitamente in dissolvenza , in
modo che non si scaldi molto senza rischiare di bruciare il
telo del cielo. Nel caso di cielo in faesite è
meglio proiettare l’immagine tramite
proiettori che si trovano in commercio
oppure se ne possono fare di casalinghi
utilizzando un tubo di metallo e una
sagoma della luna. Per la sagoma si può utilizzare del
lamierino che si usa per i lavori di bricolage a sbalzo
creando un foro nello stesso, si può simulare la luna anche
nelle sue fasi.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 15 – EFFETTI SPECIALI


Il posizionamento del proiettore per l’ effetto luna
deve avvenire nella parte posteriore del cielo tramite
un sostegno che la renda stabile.

Il piccolo apparecchio casalingo usato per proiettare la


luna dal retro del cielo deve essere naturalmente
utilizzato per proiettare una stella cometa oppure un
angelo , utilizzando delle diapositive rivestite per
aumentare la resistenza alle altre temperature. In commercio ce ne sono alcune disponibili. Per focalizzare
l’ immagine si possono usare delle lenti ricavata da un vecchio cannocchiale che non viene più usato.

Altri tipi di immagini come


una stella cometa
possono essere proiettate
con apparecchi appositi in
commercio. Infatti
esistono proiettori girevoli
con possibilità di cambio
delle immagini .(stella cometa, angeli, luna, sole).

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 16 – EFFETTI SPECIALI


7. GIORNO NOTTE

Per una illuminazione a scena fissa vedete la lezione illuminazione del diorama , in questa sezione parliamo
di una illuminazione in movimento.
Per la realizzazione dell’ effetto giorno notte si utilizza una struttura di lampade che devono simulare
l’alternarsi dell’ illuminazione
durante le varie fasi del giorno.
Per questo si utilizzano delle
centraline elettroniche , ce ne
sono molte in commercio , a cui si
collegano le lampade che fanno
cambiare la luminosità simulando
le fasi del giorno, Alba, Di’
,Sera,Notte. Come spiegato in
precedenza il cielo, normalmente
è un telo di cotone o terital di
colore bianco fissato ad una
struttura che riceve una illuminazione che modifica la tonalità del
telo stesso simulando i cambiamenti cromatici durante le fasi del
giorno e della notte.
Solitamente le lampade
vengono fissate in alto e
frontalmente al telo , il
colore delle lampade
deve essere azzurro -
bianco affinché il cielo
assuma la tonalità celeste
chiaro. Le lampade utilizzate devono essere del tipo Modello 7 e
Modello 10 di colore azzurro, altrimenti si possono usare fari alogeni con gelatine colorate. Un esempio di
impianto in cui tutti i collegamenti convergono verso la centralina di controllo. Le luci sono posizionate in
alto dietro le montagne e subito a ridosso del boccascena La figura mostra come posizionare le lampade al
di sopra del boccascena e dietro lo sfondo in prossimità dello sfondo del cielo, lasciando un opportuno
spazio di sicurezza per evitare riscaldamenti e per l’ispezione e la sostituzione di lampade bruciate.
Le lampade per aumentare l’ effetto di profondità del cielo , vanno posizionate anche dietro le montagne
dello sfondo e comunque proprio a ridosso del telo del cielo.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 17 – EFFETTI SPECIALI


Come si vede dalle immagini, il modello di lampada utilizzato è modello 4 o modello 5 , lampade ad
incandescenza che con opportune gelatine colorate possono simulare l’ azzurro del cielo, oppure il
tramonto o l’ alba.
Per l’ alba ed il tramonto si utilizzano lampade posizionate come quelle del giorno in alto e dietro le
montagne, per il colore e il modello della lampada vedere la tabella allegata.

GIORNO FRONTALE: Lampade bianche spot 100 watt, alogene 150 watt, lampade luce
solare
FONDALE: Lampade allungate a filamento per sfondo cielo gelatina blu
Modello 7- 8 -13 - 14
ALBA FRONTALE: Lampade gialle e luce solare
FONDALE: Lampade allungate a filamento gelatina gialla
Modello 4-5
Lato dx o sx
TRAMONTO FRONTALE: Lampade rosse e gialle e luce solare
FONDALE: Lampade allungate a filamento gelatina rossa
Modello 4-5
Lato sx o dx
NOTTE LAMPADA WOOD , in alternativa lampadina opaca blu modello 12
Cielo azzurro FRONTALE : lampade blu
FONDALE: lampade filamento allungate gelatina blu
Modello 10-5

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 18 – EFFETTI SPECIALI


Nella figura precedente il grafico dell’ alternarsi delle fasi comandate dalla
centralina.
Per la notte si usa la lampada di
Wood

Per altri angoli da illuminare, per


il giorno, a seconda delle
esigenze si posizionano per
esempio delle lampada a luce
solare modello 7 in angoli
particolari.
La posizione delle lampade deve
simulare il movimento del sole nell’ arco della giornata quindi per creare delle ombre realistiche è
opportuno mettere le
lampade del
tramonto e dell’ alba
agli angoli della
struttura e le
lampade del giorno
al centro

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 19 – EFFETTI SPECIALI


Un altro particolare effetto si ha se si
utilizzando dei miniproiettori per simulare per
esempio il sole al tramonto come nella foto
allegata. Questi possono essere posti sul retro del cielo o direttamente davanti se dotati di lenti che
focalizzano l’ immagine a distanza. Il colore è la combinazione delle luci poste dietro le montagne e della
lampada di Wood che rimane sempre accesa. Nello schema si nota l’
utilizzo di proiettori opportunamente nascosti dietro le case o sopra
il boccascena per la stella cometa , il sole e la luna.

Per illuminazione delle case utilizzare lampade a 12 Volts modello 2


o Modello 3 oppure delle lampade a 220 Volts max 15 Watt. Per
illuminare delle parti particolari per esempio la natività o altri angoli
caratteristici vi consiglio delle lampade a Led che possono essere
anche focalizzate sul punto desiderato, modello 17. Lampade a neon
non sono molto utilizzate nei presepi per la loro tonalità un po’
fredda ed artificiale e anche perché la loro accensione non è
immediata e necessita
di circuito di accensione,
si possono utilizzare
solo in casi di luce fissa e comunque utilizzando delle lampade
particolari.
In commercio infatti ci sono delle lampade a neon che hanno
una cosiddetta “temperatura” più vicina alla luce solare e
meno artificiale delle
comuni lampade di
questa tipologia (si
presentano con una
colorazione rosa).

Le luci all’ interno


delle case vanno
posizionate in modo
da essere nascoste
dalle aperture e in

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 20 – EFFETTI SPECIALI


modo che diffondano in maniera uniforme la luce. Un posto ottimo è negli angoli interni. Per questo è
necessario anche progettare l’ illuminazione della casa quando possibile, prima di finire gli interni. La
lampadina deve essere sempre ispezionabile e lontana dalle strutture in quanto potrebbe surriscaldarsi e
fondere i materiali anche per tale motivo si consiglia sempre un utilizzo di lampade a basso voltaggio e
potenza all’ interno.

8. TIPOLOGIA LAMPADE

Modello 1
Lampada alogena , alimentazione 12 volts, luce concentrata
potenza 15-75 watt

Modello 2
Micro Lampada filamento, alimentazione 12 Volts, 220 Volts
potenza 3-15 watt

Modello 3
Lampada attacco piccolo filamento, alimentazione 12 Volts,220 Volts
potenza 15-25 watt

Modello 4
Lampada filamento allungata attacco a vite , alimentazione 220 Volts
potenza 40-80 watt

Modello 5
Lampada filamento allungata attacco a baionetta, alimentazione 220 Volts
potenza 40-80 watt

Modello 6
Modelli lampade a Neon attacchi baionetta, alimentazione 220 Volts con
circuito alimentazione e starter

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 21 – EFFETTI SPECIALI


Modello 7
Lampada a filamento luce solare azzurrata, alimentazione a 220 Volts
potenza 40-100 watt

Modello 8
Lampada spot a filamento bianca e colorata, alimentazione a 220 Volts
potenza 40-100 watt

Modello 9
Modello lampada basso consumo con alimentazione 220 Volts , piu’ circuito
accensione

Modello 10
Modello lampada par con vetro , bianca o colorata , alimentazione a 220
Volts, potenza 50-80-100 watt

Modello 11
Modello lampada micropisello, alimentazione 3-5 Volts, dipende dal
montaggio
potenza 3-5 watt

Modello 12
Modello lampada satinata opaca, alimentazione 220 Volts
potenza 15-40 watt

Modello 13
Modello fari alogeni per presepi grandi dimensioni , alimentazione 220 Volts
potenza 75-1500 watt

Modello 14
Modello lampadina opaca tonalità piu’ calda (softone)
potenza 40-100 watt

Modello 15
Modello lampadina classica
potenza 40-100 watt

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 22 – EFFETTI SPECIALI


Modello 16
Lampada Wood
potenza 40-60 watt
Modello 17
Lampada Led
potenza < 40 Watt

Modello RGB , Red Green Blue,per sintesi additiva dei colori.


Si definisce sintesi additiva dei colori uno dei due principali modi di
riprodurre i colori.
Nella sintesi additiva dei colori ciascuna Componente Cromatica , che in
questo caso sono rosso verde e blu, viene aggiunta al nero con
proporzioni variabili per ricreare qualsiasi colore.
Tale Sistema viene utilizzato per esempio da schermi televisivi e
Monitor Video , dove al nero (monitor spento ) vengono aggiunte le tre
componenti RGB onde rappresentare tutti i colori necessari.

Modelli di gelatine colorate quadrate

Modelli di gelatine a fogli

Modelli Trasformatori

Trasformatore meccanico 220 Volts , 12-14-24 Volts


Modello trasf1

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 23 – EFFETTI SPECIALI


Trasformatore meccanico 220 Volts, 6-24 Volts
Modello trasf2

Trasformatore elettronico 220 Volts, 6-24 Volts


Modello trasf3

Trasformatore meccanico 220 Volts, 12-24 Volts


Modello trasf4

Trasformatore meccanico 220 Volts, 12-24 Volts


Modello trasf5

9. NUVOLE
Per realizzare delle nuvole in proiezione sul cielo si utilizza solitamente
un tubo metallico, per esempio un barattolo usato tipo quello per i
solventi per le vernici con dei fori praticati con un attrezzo tipo
punteruolo.
Tali fori dovranno essere irregolari per simulare la forma delle nuvole.
All’ interno del tubo va posizionata un lampadina che proietta la luce, che
passa attraverso i fori, sul telo del cielo .

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 24 – EFFETTI SPECIALI


Questa struttura può essere anche girevole se collegata alla base con un motorino. La collocazione avviene
si solito dietro le montagne o direttamente dietro il telo del cielo. Comunque deve essere molto vicina al
fondo.

Lampadina max 25 Watt

Motorino con puleggia 2-3 giri al minuto

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 25 – EFFETTI SPECIALI


10. LAMPIONI

Si realizzano
in latta,
tipicamente lattine usate, saldata a stagno,
per illuminare l’ interno si utilizzano , fibra ottica o lampade micromignon a
12 Volts. Esistono in commercio dei
lampioni con tubo cavo per inserire all’
interno delle fibre ottiche che simulano
l’ effetto della lampada accesa. Inoltre
con utilizzo di lenti è possibile

potenziare l’ effetto della fibra ottica


per illuminare zone precise. Anche i
led sono molto utilizzati per sostituire
la lampada a 12 Volts all’ interno del
lampione.

Nell’ esempio a sinistra in figura una torcia per un presepe arabo . In un


piccolo legnetto, come nel caso di fuoco di brace viene nascosto un led o una
microlampada con tremolio. Il tutto viene ricoperto con carta velina ritoccato
con nero ai bordi. Per renderlo ancora più realistico si incolla sulla carta velina
della cenere con vinavil.

Nella foto a lato un altro


esempio di lampioncino.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 26 – EFFETTI SPECIALI


11. NEVE
a. Neve Statica
Per realizzare l’ effetto neve in un presepe esistono diverse tipologie di neve artificiale, per scene statiche e
di effetto neve in movimento per scene dinamiche. Per simulare la neve in maniera statica nel presepe ci
sono diversi modi il primo è il più semplice e’ utilizzare del gesso oppure cemento bianco oppure polvere di
marmo (tutti materiali cancerogeni se inalati), spolverati per mezzo di un passino da cucina sul presepe.
La prima cosa da considerare che tale operazione nasconde molto del lavoro che è stato effettuato
soprattutto per quanto riguarda la colorazione. Per questo un presepe che dovrà essere predisposto ad
essere innevato non dovrà essere particolarmente curato nei pavimenti e in tutte le zone che dovranno
essere ricoperte. Il posizionamento della neve, con i materiali suddetti, porta a problemi da risolvere. Per
prima cosa il gesso ed il cemento , con il tempo, tendono a cambiare colore , cioè ad ingiallire, soprattutto
a causa dell’ umidità.
Quindi necessitano di manutenzione durante la vita del presepe, se lo si riutilizza l’ anno successivo.
Esistono dei prodotti che insieme al gesso o al cemento rendono ancora più realistica la neve. Si tratta di
prodotti plastici , notoriamente polimeri, che posizionati dopo l’ applicazione del gesso rendono brillante la
superficie. (tipo 2 in tabella) Sono dei piccoli frammenti di plastica trasparente , che si trovano in
commercio, che possono essere usati assoluti o sopra la patina di gesso che è stata precedentemente
posizionata sul presepe. Non utilizzate la farina o lo zucchero perché essendo prodotti naturali tendono a
modificarsi irreparabilmente nel tempo.
Se si vuole aumentare il volume della neve si può usare il gesso posizionandolo e poi bagnandolo per creare
più strati , però dato che ingiallisce dopo essere bagnato, l’ ultimo strato dovrà essere spolverato solo
quando il gesso sarà perfettamente asciutto.
Si può usare anche del cotone idrofilo allo scopo, questo dovrà essere posizionato sul presepe in modo
opportuno sfilacciandolo ed adagiandolo e sagomandolo con cura , incollandolo all’ occorrenza. Se si
utilizza il cotone in una scena notturna con lampada di Wood si ottiene l’ effetto di risalto dello stesso , un
effetto molto particolare. Ci sono anche delle materie plastiche che hanno una consistenza simile al cotone
ed hanno la caratteristica di essere maggiormente durevoli nel tempo. Questi materiali sono per esempio i
filtri che si utilizzano per le cappe di aspirazione delle cucine, oppure sono utilizzate negli imballaggi.
Altrimenti se si vuole avere un effetto sicuramente migliore si possono utilizzare delle resine, che troviamo
in commercio, che opportunamente trattate simulano quasi perfettamente l’ effetto neve statico. Ce ne
sono di molti tipi di tipo bi- componente per creare ghiaccio o neve ghiacciata, tipologie varie.
Tutti questi tipi sono polimeri che al contatto con acqua o altro materiale si trasformano diventando un
effetto neve molto realistico. Ci sono come detto anche tipi che simulano il ghiaccio comprese le stalattiti
che si creano sotto i tetti e le grondaie, in questo caso sono delle gelatine polimeriche. La scelta per l’ uso di
questi prodotti dovrà rispettare le specifiche di utilizzo e lo scopo che si vuole raggiungere. Ci sono anche
degli effetti neve spray che non sono molto utilizzabili per il presepe, se non in casi particolari.

Neve realizzata con resine polimeriche(tipo1) Neve di plastica sminuzzata (tipo2)

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 27 – EFFETTI SPECIALI


Neve spray(tipo 3)

Polvere di velluto
Un altro metodo di realizzare la neve è con la polvere di velluto. Questo materiale è disponibile in
commercio. Per poterla stendere sulla superficie del presepe occorre creare una base su cui spolverare tale
materiale. Supponiamo di dover realizzare dei cumuli su un tetto di una casa o su un terreno, occorrerà
creare dello spessore con del materiale, per esempio, con del polistirolo . La fase successiva è quella di
stendere una o più mani di gesso. Questo farà in modo di avere una velatura di gesso , con spessore
variabile sagomata per assomigliare ad una nevicata. Fate in modo di passare un pennello bagnato sulla
superficie del gesso appena solidifica per rendere perfettamente liscia la stessa. Acquistata la polvere di
velluto viene stesa con l’ aiuto del colino dopo avere cosparso la superficie del gesso con acqua e vinavil.
Sicuramente è necessario passare più volte e poi schiacciarlo con le dita. L’ effetto è molto realistico.
Bicarbonato
Per simulare la neve è utilizzato anche il bicarbonato quello casalingo. Lo stesso viene posto sul presepe
naturalmente a secco. Anche dopo molto tempo lo stesso rimane inalterato nel tempo. Se in alcune parti si
vuole uno spessore maggiore utilizzate delle colate di gesso opportunamente sagomate.

b. Neve Dinamica
Neve in polistirolo

Per realizzare un effetto neve dinamico ci sono diversi modi per simulare la caduta dei fiocchi nel presepe.
Un primo metodo molto conosciuto è quello che utilizza il polistirolo opportunamente convogliato e
trattato. La struttura che serve per questo tipo di metodo viene mostrata nelle figure seguenti. Ricordarsi
che il polistirolo deve essere quello a palline oppure quello a piccole scaglie.
Il polistirolo è un materiale leggero ma che si carica elettro-staticamente provocando l’ adesione delle
palline alla struttura. Per evitare questo problema occorre che la struttura sia fatta in modo da evitare
questo problema.
Quello che vi spiego è solo indicativo in quanto questa tecnica non è stata molto usata nella nostra
esperienza e anche considerando che ci sono informazioni in rete più approfondite a riguardo. Si usa del
polistirolo a palline o tritato per simulare la caduta della neve.
Il sistema prevede una vasca di riciclo delle palline di polistirolo o dei trucioli di polistirolo tritato e un
sistema di aspirazione, le palline cadono dall’ alto sul piano del presepe.
La visione della scena , deve avvenire attraverso un’ apertura, tipicamente un boccascena, al di là della
quale viene nascosto un tubo con dei fori attraverso i quali passano le palline che poi cadranno all’ interno
della vasca di riciclo.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 28 – EFFETTI SPECIALI


Dalla figura schematica si nota che bisogna avere a disposizione un elemento che soffia aria all’ interno di
un tubo, ed una vasca si riciclo del polistirolo. Il tubo che porta l’ aria insieme al polistirolo può essere
terminato ma può anche terminare all’ interno della vasca per far girare le palline di polistirolo all’ interno
del riciclo. Dal particolare della vasca di riciclo si nota che c’è bisogno di una specie di scivolo con una aletta
che fa passare il polistirolo permettendo una certa velocità dell’ aria che lo spinge verso l’ alto.
La struttura si completa con un tubo con dei fori che dovranno avere delle alette sulle quali il polistirolo
batte e scende attraverso.
Una cosa veramente
fondamentale è il fatto che
il tubo dovrà essere in
ferro e verniciato anche
con vernice antistatica ,
che si trova in commercio ,
in modo tale che il
polistirolo non aderisca
alle superfici. Tale
struttura deve essere all’
interno non interamente
piatta ma , come nel caso
seguente, con una piccola
discesa per aumentare la Soffiatore
caduta del polistirolo al
passaggio.
Prospetto
Un inconveniente è anche
il rumore del soffiatore, di
solito una ventola di un
aspirapolvere.
Un metodo simile ,
sostituisce al tubo una
vasca di riciclo in alto. Tale
vasca ha un foro come in
figura e un tubo girevole ,
3 giri al minuto, che è in
legno per esempio, con Particolare Vasca

delle scalanature in cui si


deposita il polistirolo che
cade in maniera casuale.
Si può in questo caso Particolare del foro del
anche evitare il riciclo, si
creerà una patina di
polistirolo sul pavimento
sotto il tubo ed inoltre occorrerà aggiungere il polistirolo nella vasca di alimentazione e togliere quello in
eccesso sul presepe.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 29 – EFFETTI SPECIALI


Particolare del tubo girevole e della vasca di alimentazione del polistirolo il posizionamento è simile a quello visto precedentemente

Neve con fibra ottica


Un’ altra tipologia di neve dinamica e’ quella realizzata con fibra ottica ed effetti luminosi, questa
metodologia è un po’ più complessa nella realizzazione, ma sicuramente di sicuro effetto e soprattutto non
necessita di una eccessiva manutenzione.
Per prima cosa bisogna spiegare che le fibre ottiche possono essere messe insieme per formare delle code
di opportuno diametro e lunghezza.
Questo metodo permette di avere una coda che illumina molto bene delle zone particolari come se fosse
un piccolo faro che però ha il grande pregio di non scaldare.
Tali code si assemblano insieme per formare tanti piccoli faretti luminosi alimentati da illuminatori anche
con potenze elevate (Max 75 Watt).
L’ assemblaggio viene fatto in negozi specializzati ma si può anche da soli, comprando delle fibre a
metraggio assemblare le fibre ottiche utilizzando come legame un rivestimento plastico, anche del semplice
nastro isolante. L’ effetto neve che vi proponiamo è di tipo a proiezione, cioè proietta dei piccoli fasci
luminosi su un telo trasparente, che viene visto attraverso un boccascena o una apertura simulando la
caduta della neve. Le fibre sono nascoste all’ interno di un tubo girevole forato per creare dei piccoli buchi ,
le fibre non scaldano e non si bruciano, una volta realizzato l’ effetto non occorre avere una particolare
manutenzione all’ interno del tubo. Questo effetto è possibile solo in una scena di notte e in buio quasi

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 30 – EFFETTI SPECIALI


Rullo in cartoncino con piccoli fori

Illuminatore per fibra


ottica
Boccascena

Telo in tull trasparente bianco

Visione Laterale

completo della zona interessata , inoltre si rende necessario una apertura per nascondere il meccanismo di
caduta. A differenza dell’ effetto precedente non necessita di riciclo delle palline di polistirolo. Questo
significa che la scena al di là del boccascena potrà essere completamente sfruttata. Vi mostriamo nelle
figure seguenti lo schema di funzionamento della struttura.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 31 – EFFETTI SPECIALI


Lo schema presenta la struttura di neve a proiezione con fibra ottica. Tale struttura prevede un rullo
girevole forato, con spilli, che viene illuminato dall’ interno da fibre ottiche.
Le code delle fibre ottiche vanno posizionate all’ interno di un tubo cavo di alluminio il quale viene a sua
volta forato per permettere l’ immissione di una coda di fibra ottica.
Le fibre ottiche illuminano il cartoncino forato e tramite i piccoli fori realizzati con uno spillo si illumina un
tull opaco di colore bianco, quello che si usa per i vestiti da sposa.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 32 – EFFETTI SPECIALI


Nelle foto precedenti viene mostrata la struttura del rullo forato che contiene le code delle fibre ottiche.
Come si nota tale rullo viene sorretto da sue dischi di legno con cuscinetto e puleggia per l’ alloggio della
cinghia che, collegata ad un motorino di 2-3 giri al minuto, fa ruotare il rullo in cartone.

Le foto precedenti mostrano la struttura chiusa in cui si notano le code delle fibre ottiche che passano all’
interno del tubo.
Il tull riceve la luce dai piccoli fori , che simulano un singolo i fiocchi di neve. Questi fiocchi vengono
proiettati sul tull e si incrociano tra di loro rendendo l’ effetto veramente notevole.
L’ interno del
boccascena va
illuminato
opportunamente per
nascondere la
proiezione sul terreno.
Una cosa fondamentale
è la distanza delle fibre
dal cartoncino , infatti
più le fibre sono lontane dal bordo del cartoncino e più piccoli risulteranno i fiocchi proiettati.
Come si vede dalle foto allegate è possibile creare una struttura leggermente diversa che permette alle
fibre di stare all’ interno del tubo ma di essere distanziate dal cartoncino che riveste il tubo, vi mostriamo lo
schema.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 33 – EFFETTI SPECIALI


Come detto vi consiglio di realizzare due dischi
in legno con cuscinetti a sfera per pemettere la
rotazione del tubo mantenendo invece fissa la
parte interna delle fibre.
Questo significa che le fibre ottiche non ruotano , quello che ruota è il cartoncino fissato ai dischi laterali
che sono svincolati dal tubo tramite
dei cuscinetti.
Come si vede dalle foto le fibre
sono alloggiate all’ interno del tubo.
Da questo punto di vista è meglio
che il tubo sia tagliato a metà
almeno all’ interno in modo da semplificare il posizionamento delle fibre ottiche.
Il tubo di alluminio ha agli estremi un cuscinetto a sfera su cui è fissata una puleggia che permette tramite
un nastro, il movimento di rotazione del tubo in cartoncino forato che va fissato con delle puntine da
disegno ai dischi in legno del tubo.
Le fibra ottiche vanno orientate sul tull andando a cercare l’ orientazione ottima, il cartoncino può essere
incollato con scotch biadesivo in modo che possa essere sganciato facilmente.
Le estremità delle fibre ottiche tenderanno ad orientarsi in maniera casuale quindi occorre che si
posizionino fissandole con nastro isolante e tasselli in legno come sostegno e guida.
Il tull va messo a 45 gradi rispetto al piano e tirato con puntine da disegno al boccascena ed al terreno sul
quale posizioneremo della neve sintetica per mascherare il trucco, in modo da essere nascosto, l’ unica
cosa che si vedrà sarà un effetto tipo nebbia.
Le code all’ interno del tubo dovranno essere almeno dieci , un ‘ altra
cosa da ricordare che questo effetto va benissimo per presepi di
dimensioni medie ma non può essere utilizzato per presepi molto
grandi.
La grandezza massima per la nostra esperienza del tubo è ti 60-70
cm, questo effetto se ben realizzato è molto realistico e scenografico
necessita però di una certa esperienza per capire
e risolvere alcuni problemi tecnici che si
incontrano.
Neve con macchine di neve artificiale

Un altro metodo di realizzazione della neve

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 34 – EFFETTI SPECIALI


prevede l’ utilizzo di macchine apposite che simulano la
caduta della neve con la produzione di fiocchi di neve in
schiuma.
Queste macchine sono in commercio e se ne trovano
per tutti gli utilizzi e per tutte le tasche. Necessitano di
manutenzione dovendo utilizzare dei prodotti che
esauriscono nel tempo.
Sono di sicuro effetto soprattutto per presepi molto
grandi , hanno l’ inconveniente di essere molto costose,
con produzioni ampie la schiuma può essere bagnata e
lasciare dei residui sul presepe.

12. MARE
Un altro effetto che non può mancare in molti presepi
è il mare. Questo effetto può essere dinamico o statico.
In questa sezione vi proponiamo un effetto dinamico
molto spettacolare e di sicuro effetto. La struttura
viene mostrata in figura, si compone di una serie di rulli
, sagomati per simulare le onde del mare, che ruotano
in maniera casuale.

Foto del mare realizzato da Gruppo Amici del Presepe

Schema della struttura per


realizzare un mare in movimento
La struttura precedente
mostra una struttura
composta da rulli che
ruotano con l’ ausilio di Motorini
motorini pulegge e
cinghie in maniera asincrona, essi sono alloggiati dentro dei fori di un appoggio, solitamente una tavola.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 35 – EFFETTI SPECIALI


Particolare delll’ alloggiamento dei piccoli rulli
L’ orizzonte può essere simulato con plexiglas colorato con una gelatina blu. I tubi di plastica , o altro
materiale , vanno rivestiti con ovatta e gesso per formare delle piccole onde. Vediamo in figura cosa
intendo dire.

Particolare delle onde

Questo rullo viene rivestito con ovatta incollata con


vinavil e poi con gesso denso per creare delle forme
simili a delle “S”, aiutandosi con le mani.
Le onde che si creano dovranno essere colorate di
azzurro con sfumature bianche per simulare la
schiuma.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 36 – EFFETTI SPECIALI


Il mare con la
scogliera che nasconde il meccanismo
In questo modo i rulli ruotano mostrando la cresta delle piccole onde e simula il mare che si rifrange sulla
spiaggia. Le onde vanno fatte di grandezza proporzionata al presepe che si vuole realizzare e man mano
che ci si allontana sempre più piccole.
Una cosa da tenere in considerazione è che le pareti iniziali della struttura vanno nascoste con la
realizzazione di una scogliera. Questo effetto va visto attraverso uno scorcio ben illuminato ad una distanza
opportuna con cielo di sfondo come orizzonte.
Si può anche scegliere di mettere in
proiezione il sole al tramonto con
delle nuvole, per aumentare l’ effetto
di lontananza.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 37 – EFFETTI SPECIALI


Le foto precedenti mostrano la
struttura per realizzare il mare,
come si vede l’ effetto è molto
realistico.

Altre tipologie di rulli.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 38 – EFFETTI SPECIALI


13. MARE [2]
Esistono anche altri metodi di realizzazione del mare.
Vediamo alcune di esempio.

Si stende il vinavil su una superficie rigida dipinta con del colore azzurro.

Una pellicola domo pack vien posta incollata sopra.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 39 – EFFETTI SPECIALI


Con le mani si modella per creare i movimenti delle onde.

Si sfumano i contorni con colore e sabbia. L’ effetto di questo mate va bene per il secondo o terzo piano.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 40 – EFFETTI SPECIALI


Questo altro metodo implica l’ utilizzo del silicone messo su una base colorata come in figura e poi
modellato per creare il movimento delle onde. Una volta asciugato si sfuma con del bianco per creare la
spuma delle onde.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 41 – EFFETTI SPECIALI


Il mare può essere realizzato interamente con una lastra di gesso come nella tecnica spagnola, in questo
caso è il colore che
dà l’effetto voluto.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 42 – EFFETTI SPECIALI


Vi mostriamo altri esempio con utilizzo di silicone oppure gesso.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 43 – EFFETTI SPECIALI


GRUPPO AMICI DEL PRESEPE
Monte Porzio Catone
www.presepitalia.it
Corso Presepistico on-line

ILLUMINAZIONE DIORAMA

Indice
Indice ................................................................................................................................................................. 1

Introduzione ...................................................................................................................................................... 2

1. ILLUMINAZIONE DI UN DIORAMA............................................................................................................. 2

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 1 – ILLUMINAZIONE DIORAMA


1. Introduzione

In questo capitolo del corso, andremo spiegare come realizzare una illuminazione naturale che simuli in
maniera appropriata la luce del sole più adatta a scene con illuminazione fissa. Tale tecnica la applicheremo
all’ illuminazione di un diorama cioè di una scena presepiale che dispone di una visuale per essere
ammirato. Lo spunto di scrivere questa lezione ci è venuto frequentando un corso con i maestri Bombelli e
Pigozzi.

2. ILLUMINAZIONE DI UN DIORAMA

Il significato del termine diorama proviene dal greco e significa letteralmente "attraverso la veduta", vale a
dire la visione fedelmente ricostruita di un certo scenario.
Il diorama è qualcosa di vivo,
di palpabile che ci trasporta
guardandolo, all'interno della
scena stessa ricostruita,
facendo in modo di essere
insieme ai personaggi e alla
scena.

Tale tecnica nata in Spagna ,


precisamente a Barcellona,
agli inizi del secolo scorso, ora
è mirabilmente riproposta da
maestri Italiani e Spagnoli. Da
ricordare Romagosa, Pigozzi,
Mattei e Bombelli e Storti
tanto per citarne alcuni.

Per la realizzazione di un diorama


occorre progettare tutti gli aspetti
compreso quello dell’ illuminazione
fondamentale per rendere la scena reale.
Infatti si dovrebbe simulare la luce del
sole e i suoi effetti sulle cose e i materiali
e questo lo si può fare dapprima
seguendo i canoni della prospettiva
utilizzando anche tali concetti nell’
illuminazione della scena.

Vi riportiamo dapprima alcune scene


presepi ali che vi daranno l’ idea di cosa
si intenda realizzare.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 2 – ILLUMINAZIONE DIORAMA


La luce è protagonista in scene di questo tipo
e contribuisce in maniera determinante alla
bellezza dell’ opera. Si parte da un progetto
come visto nelle lezioni precedenti.

Si costruisce una base e si comincia a


realizzare un bozzetto. La prima cosa da fare è
quella di posizionare un faretto o una
lampadina, proporzionata in potenza alla
grandezza dell’ opera, in una certa posizione
scelta anche in base alla posizione della
natività. Il punto luce può essere composto
anche da più lampade l’ importante è che l’
effetto sia quello di simulare la luce
proveniente da un lato preciso.

La luce dovrà assolutamente illuminare la natività quindi essere posta dal lato del presepe dal quale la si
può illuminare.

Lo schema da seguire potrebbe essere il seguente.

nelle scene precedentemente viste la luce proviene, in maniera dominante da una sola posizione. Questo
simula la luce solare che proviene da un punto. Questo crea immediatamente un effetto di profondità
diverso rispetto ad avere una luce omogenea su tutto il presepe. Come si evince dalle foto precedenti si
creano ombre e tagli di luce che rendono la scena sicuramente più suggestiva e meno scontata.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 3 – ILLUMINAZIONE DIORAMA


Del resto nella realtà ci sono sempre
delle ombre e delle zone più o meno
illuminate. Se vediamo che l’ effetto
rimane troppo accentuato lasciando
zone troppo in ombra , allora
conviene aggiungere delle lampade
ulteriori di supporto però con
potenza inferiore. Si usano all’
occorrenze delle lampade a neon a
luce diffusa che rendono le ombre
più dolci e eliminano quelle
fastidiose e innaturali.

La scena che riproduciamo dovrà essere necessariamente a illuminazione fissa.

Tale illuminazione dovrà essere presente dall’ inizio del lavoro per permettere la realizzazione di un opera
in cui illuminazione , volumetria e colorazione siano legate in maniera armoniosa. Abbiamo visto infatti che
tutti gli aspetti concorrono alla bellezza quindi posizionare lampade in maniera casuale alla fine del lavoro
senza minimamente pensare all’ illuminazione potrà portare nella maggior parte dei casi a risultati
insoddisfacenti.

Infatti anche nella colorazione l’ effetto delle luci è fondamentale . I colori cambiano in base alla luce
utilizzata così come le ombre che vengono provocare dalla stessa luce.

Un accorgimento è quello di posizionarle il più alto possibile per evitare le ombre delle case sul cielo o sulle
montagne dello sfondo.

Dietro le montagne per simulare l’effetto del riverbero che produce un certo chiarore dietro le stesse ,
occorre posizionare delle lampade appropriate a distanza di circa 5 – 10 cm tra il fondo e le montagne dell’
ultimo piano.

Si possono usare dei tubi tipo quelli


dell’illuminazione di Natale , facilmente
posizionabili , perché flessibili e modulari,
oppure , come nella tradizione spagnola,
delle placchettine di gesso che riflettono
la luce proveniente dall’ alto e la
rispecchiamo sul fondo del cielo. Si
possono anche usare delle lampade a
filamento o piccoli neon la quale tonalità
luminosa può essere modificata per
renderla più naturale.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 4 – ILLUMINAZIONE DIORAMA


In foto alcuni esempi da cui si evince l’ effetto di questi accorgimenti. Lo sfondo viene realizzato in
compensato o gesso in casi particolari la forma è sempre quella solita ad arco con angoli smussati.

Esiste anche la possibilità di realizzare un cielo a forma di cupola.

Vi mostriamo nella foto seguente un aspetto molto curioso e affascinante di questa tecnica. L’ ombra che
vediamo nella foto in parte viene causata naturalmente dalla luce ed in parte è forzata con il colore. Infatti
la parte in ombra non viene colorata come la parte in luce. Vengono forzate le tonalità del blu e del grigio
per renderla ancora più movimentata e intrigante.

Ora si capisce perché occorre posizionare


immediatamente la luce nel presepe altrimenti non
sarebbe possibile questo tipo di approccio. Nel caso
di presepi grandi l’ illuminazione deve essere
studiata all’ atto della stesura del progetto altrimenti
si rischia di appiattire tutto il lavoro con una
illuminazione scadente.

Amici del Presepe Monte Porzio Catone pag. 5 – ILLUMINAZIONE DIORAMA

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