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La formula di un composto

Le formule chimiche dei composti


forniscono informazioni sul numero e sul tipo
di atomi che costituiscono i composti.
Esistono diversi tipi di formule chimiche.

La formula molecolare di un composto


rappresenta il rapporto numerico tra gli atomi
che costituiscono una singola molecola.

1
La formula minima rappresenta il rapporto
minino di numeri interi esistente tra gli atomi
o gli ioni che costituiscono un composto
chimico.

La formula di struttura indica il numero e la


disposizione nello spazio degli atomi e i legami
presenti tra essi.

2
Valenza e numero di ossidazione
La valenza di un elemento in un composto
corrisponde al numero di legami che
l’elemento forma con atomi di altri elementi.
La valenza corrisponde al numero di elettroni
ceduti, acquistati o condivisi dall’elemento nel composto.

La valenza degli elementi è una proprietà periodica


e corrisponde al numero di elettroni di valenza spaiati
di un atomo.

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Il numero di ossidazione (n.o.) di un
elemento in un composto può essere definito
come la carica elettrica formale che l’elemento
assumerebbe nel composto, se gli elettroni di
ciascun legame venissero attribuiti all’atomo
più elettronegativo.

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Il numero di ossidazione di un atomo indica
il numero di elettroni che l’atomo possiede,
o comunque utilizza, in eccesso o in difetto,
rispetto al numero che lo stesso atomo
possiede allo stato elementare.

Per assegnare il nome ai composti organici è


necessario assegnare ad ogni elemento
della formula il proprio numero di
ossidazione!

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Calcolo del numero di ossidazione

Per calcolare il numero di ossidazione


di un elemento bisogna seguire alcune regole.
1
Il n.o. di un atomo di una specie chimica
allo stato elementare è 0.
Ciò vale sia per gli elementi monoatomici (He, Ne),
sia per gli elementi formati da strutture ripetitive (C, K),
sia per elementi formati da molecole (N2).

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Si ignorano i legami tra atomi dello stesso elemento.
3
I cationi e gli anioni hanno un n.o.
che corrisponde alla carica ionica.
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4
In una molecola la somma algebrica
dei n.o. di tutti gli atomi è 0.
In uno ione poliatomico la somma algebrica dei n.o.
di tutti gli atomi è uguale alla carica dello ione.

5
L’idrogeno (H) ha n.o. +1.
Tranne che negli idruri in cui ha n.o. –1.

6
L’ossigeno (O) ha n.o. –2.
Tranne che in OF2 in cui ha n.o. +2 e nei perossidi in cui ha n.o. –1 .

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7
I metalli hanno n.o. positivo.
I metalli alcalini (gruppo I) hanno n.o. + 1,
i metalli alcalino-terrosi (gruppo II) hanno n.o. + 2,
gli elementi del gruppo III hanno n.o. +3.

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Il fluoro (F) ha sempre n.o. – 1.

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Scrivere le formule più semplici

Una formula chimica è un insieme di simboli e indici


numerici, riportati in basso e a destra del simbolo a cui si
riferiscono.

I simboli identificano i tipi di atomi che costituiscono il


composto, mentre gli indici quantificano il loro numero.

La formula di un composto può essere


facilmente ricavata considerando
i numeri di ossidazione degli elementi presenti.
Scrivere le formule più semplici

Nella formula di un composto binario:

1. si scrive di solito per primo il simbolo dell’elemento che ha


n.o. più positivo; l’ordine di scrittura dei simboli è:

a sinistra si scrive l’elemento che, nella freccia,


è posizionato più a sinistra;

2. non si riporta l’indice numerico di un elemento se vale 1.


Ordine completo di elettronegatività:

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Scrivere le formule più semplici

Ricorda! La somma dei numeri di ossidazione degli atomi


di una molecola (o di un composto ionico) è sempre zero.

Se tutti e due gli elementi hanno lo stesso numero di


ossidazione in valore assoluto (+1 e −1, +2 e − 2,
+3 e −3, ecc.), si ha:
Scrivere le formule più semplici
Se i numeri di ossidazione sono diversi, si usa il numero di
ossidazione di ciascun elemento come indice dell’altro e
viceversa:

Nell’eventualità che i due indici della formula abbiano un


divisore comune, si semplifica (a eccezione dei composti
come H2O2):

→ PbO2
Nomenclatura chimica
La nomenclatura chimica è il complesso di regole
che consente di attribuire un nome a ogni composto
di cui si conosca la formula e, viceversa, di ricavare
la formula una volta noto il nome del composto.
La nomenclatura chimica è regolamentata
dalle regole elaborate dalla IUPAC
(International Union of Pure and Applied Chemistry).
Il nome IUPAC di un composto indica
il tipo e il numero di atomi presenti.

Ancora oggi viene spesso utilizzata


la nomenclatura tradizionale.
La nomenclatura tradizionale si basa
sui numeri di ossidazione degli elementi.
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Nomenclatura chimica

Ai fini della nomenclatura, è conveniente raggruppare i


composti inorganici in composti binari e composti ternari.
Nomenclatura chimica

Lo schema evidenzia le principali relazioni tra le varie classi


di composti e indica il modo con cui è possibile ottenere una
classe di composti a partire dall’altra.
Il nome delle sostanze
allo stato elementare

Le sostanze costituite da atomi singoli degli elementi


hanno lo stesso nome dell’elemento
e la formula corrisponde al simbolo chimico.

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1) Il nome degli OSSIDI
Gli ossidi sono composti binari dell’ossigeno.
In questi composti l’ossigeno ha sempre
numero di ossidazione –2.
Gli ossidi formati dai metalli vengono definiti
ossidi basici (o ossidi di metalli) e si formano per
reazione diretta tra il metallo e l’ossigeno.
4K + O2 → 2K2O

Gli ossidi formati dai non-metalli vengono definiti


ossidi acidi (o anidridi) e si formano per reazione diretta
tra il non-metallo e l’ossigeno.
S + O2 → SO2
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La nomenclatura tradizionale assegna
agli ossidi basici (dei metalli) il nome di ossidi.

Si scrive: ossido (radice del nome del metallo)


seguito da ico/ica se ha un solo n.o.

Nel caso in cui un elemento abbia


2 numeri di ossidazione, si utilizza il suffisso
-oso oppure -osa, nelle specie a n.o. più basso,
e -ico oppure -ica, per le specie a n.o. più alto.

Na2O (n.o.Na = +1) ossido sodico

Cu2O (n.o.Cu = +1) ossido rameoso


CuO (n.o.Cu = +2) ossido rameico
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La nomenclatura tradizionale assegna
agli ossidi acidi (dei non metalli) il nome di anidridi.

Si scrive: anidride (nome non metallo) seguito da -


ica se ha un solo n.o.
Nel caso in cui un elemento abbia
2 numeri di ossidazione, si utilizza il suffisso
-oso oppure -osa, nelle specie a n.o. più basso,
e -ico oppure -ica, per le specie a n.o. più alto.
Nel caso ne abbia 4 si scrive in ordine
anidride ipo (nome non metallo) – oso / osa;
anidride (nome non metallo) – oso / osa;
anidride (nome non metallo) – ico / ica;
anidride per (nome non metallo) – ico / ica;

SO2 (n.o.S = +4) anidride solforosa


SO3 (n.o.S = +6) anidride solforica
Sia per i metalli che non metalli, nel caso in cui un elemento
abbia 3 numeri di ossidazione, si utilizzano in ordine:
ipo … oso / osa;
… ico / ica;
… ico / ica.
In altre parole il n.o. più piccolo sarà considerato come il
minore numero di ossidazione e gli altri a salire.

CrO (n.o.Cr = +2) ossido ipocromoso


Cr2O3 (n.o.Cr = +3) ossido cromoso
CrO3 (n.o.Cr = +6) ossido cromico

Br2O (n.o.Cr = +1) anidride ipobromosa


Br2O3 (n.o.Cr = +3) anidride bromosa
Br2O5 (n.o.Cr = +5) anidride bromica

Se un elemento ha 5 o più numeri di ossidazione si


usa solamente la nomenclatura IUPAC.
La nomenclatura IUPAC chiama i composti binari
dell’ossigeno con la dizione ossido, cui si fa seguire
il nome dell’elemento preceduto dalla preposizione di.

La nomenclatura IUPAC esplicita anche


il numero di atomi presenti per ciascun elemento
utilizzando opportuni prefissi.

N2O3 triossido di diazoto


N2O5 pentossido di diazoto

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Ossidi di azoto (caso particolare):
tradizionale: IUPAC:
• NO = ossido nitrico monossido di (mono)azoto
• N2O = protossido di azoto monossido di diazoto
• NO2 = ipoazodite diossido di (mono)azoto
• N2O3 = anidride nitrosa triossido di diazoto
• N2O5 = anidride nitrica pentaossido di diazoto
2) Il nome degli IDRACIDI e degli IDRURI

Gli idracidi e gli idruri sono composti binari


dell’idrogeno.
Gli idracidi sono formati da idrogeno
e da elementi alogeni (gruppo 17) o zolfo.
L’idrogeno ha numero di ossidazione +1
e si trova a sinistra nella formula.

HCl

H2S
La nomenclatura tradizionale per gli idracidi
fa precedere la radice dell’elemento dalla parola acido
e la fa seguire dal suffisso -idrico.

HCl acido cloridrico


H2S acido solfidrico

La nomenclatura IUPAC nomina gli idracidi


facendo seguire alla radice dell’elemento il suffisso -uro,
la preposizione di e la parola idrogeno.

HCl cloruro di idrogeno


H2S solfuro di diidrogeno
Gli idruri sono formati da idrogeno e da un
metallo o un non-metallo dei gruppi 14, 15 e 16
(eccetto zolfo).

L’idrogeno ha n.o. –1 (+1 quando è legato con N, P


e As) e il suo simbolo si scrive dopo il simbolo del
metallo nella formula.
La nomenclatura tradizionale assegna agli idruri
il nome idruro seguito dal nome dell’elemento oppure
assegna nomi particolari (vedi tabella)

NaH idruro di sodio


AlH3 idruro di alluminio

La nomenclatura IUPAC nomina gli idruri dicendo idruro


preceduto dai prefissi di-, tri- ecc.
a seconda del numero di idrogeni presenti,
dalla preposizione di e dal nome dell’elemento.

NaH idruro di sodio


AlH3 triidruro di alluminio
Riassumendo…

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3) Il nome dei PEROSSIDI
I perossidi sono composti binari dell’ossigeno
con due atomi di ossigeno legati tra loro.
Il numero di ossidazione dei due atomi di ossigeno è –1.

I perossidi si nominano come gli ossidi aggiungendo


il prefisso per- davanti al termine ossido.

Na2O2 perossido di sodio


H2O2 perossido di idrogeno o acqua ossigenata

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4) Il nome dei SALI BINARI
I sali sono composti che si originano per reazione
tra un metallo, o un qualsiasi composto
derivato da un metallo, e un non-metallo,
o un composto derivato da un non-metallo.

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I sali binari sono composti ionici (legame ionico)
formati da un catione metallico (Men+) e da un anione di un
non-metallo (nMen-)

La nomenclatura tradizionale nomina i sali binari scrivendo


la radice del nome dell’elemento non-metallico (anione)
seguita dal suffisso –uro
e la radice del nome dell’elemento metallico (catione)
seguita dal suffisso -oso, nelle specie a n.o. più basso, e -
ico, nelle specie a n.o. più alto.

FeCl2 (n.o.Fe = +2) cloruro ferroso


FeCl3 (n.o.Fe = +3) cloruro ferrico
La nomenclatura La nomenclatura IUPAC fa seguire alla
radice del nome dell’elemento non-metallico il suffisso -uro,
la preposizione di e il nome del metallo,
indicando con l’opportuno prefisso
il numero di atomi presenti (di, tri, ecc).

FeCl2 dicloruro di ferro


FeCl3 tricloruro di ferro
5) Il nome degli IDROSSIDI

Gli idrossidi sono composti ternari formati


da un metallo, ossigeno e idrogeno e si formano
dalla reazione tra un ossido basico e acqua.

K2O + H2O → 2KOH

Gli idrossidi sono costituiti da uno ione metallico positivo


e da ioni idrossido OH– .
Nella formula si scrive prima il simbolo del metallo seguito
OH secondo la regola Men+(OH)n.

Na (n.o. = +1): NaOH


Ca (n.o. = +2): Ca(OH)2
Al (n.o. = +2): Al(OH)3

Gli idrossidi possono essere considerati come


derivati dalla reazione con acqua degli ossidi basici
(dei metalli).

Na2O + H2O → 2NaOH


CaO + H2O → Ca(OH)2
Per gli idrossidi valgono le stesse regole
di nomenclatura, sia tradizionale sia IUPAC,
utilizzate per gli ossidi, con la parola idrossido
che prende il posto del termine ossido.

La nomenclatura tradizionale assegna


il termine idrossido seguito dalla radice del nome
del metallo seguito da ico/ica se ha un solo n.o.

Nel caso in cui un elemento abbia


due numeri di ossidazione, si utilizza il suffisso
-oso oppure -osa, nelle specie a n.o. più basso,
e -ico oppure -ica, per le specie a n.o. più alto.
La nomenclatura IUPAC assegna il termine idrossido
(preceduto dal prefisso di quantità), seguito dalla
preposizione di seguita dal nome dell’elemento
6) Il nome degli OSSOACIDI
Gli ossoacidi sono composti ternari a carattere acido,
contenenti atomi di ossigeno, di idrogeno
e di un elemento non-metallico.
Nella formula si scrive prima l’idrogeno,
poi il simbolo dell’elemento non-metallico e l’ossigeno.

H2SO3 ; H2CO3

Gli ossoacidi possono essere considerati come


derivati dalla reazione con acqua delle anidridi.

SO2 + H2O → H2SO3


CO2 + H2O → H2CO3

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La nomenclatura tradizionale
prevede le stesse regole già viste per gli ossidi acidi,
col termine acido che sostituisce la parola anidride.

H2SO3 acido solforoso


H2CO3 acido carbonico

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La nomenclatura IUPAC prevede l’uso del termine acido,
seguito dall’indicazione del numero di atomi di
ossigeno che precedono il termine -osso-, cui fa seguito
la radice del non-metallo col suffisso -ico e infine il suo
numero di ossidazione, scritto tra parentesi in numeri
romani.

H2SO3 acido triossosolforico (IV)


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Ossiacidi meta-, piro- e orto-
Alcuni ossidi acidi possono combinarsi con un numero
variabile di molecole di acqua, cioè con un rapporto:

Per distinguere gli ossiacidi che ne derivano, la nomenclatura


tradizionale usa i prefissi meta-, piro- e orto-.
Acidi del fosforo (casi particolari):
Derivati dall’anidride fosforica (P2O5)
tradizionale: IUPAC:
• H3PO4 = acido fosforico acido tetraossofosforico (V)
acido ortofosforico
• HPO3 = acido metafosforico acido triossofosforico (V)
• H4P2O7 = acido pirofosforico acido eptaossofosforico (V)

Derivati dall’anidride fosforosa (P2O3)


tradizionale: IUPAC:
• H3PO3 = acido fosforoso acido triossofosforico (III)
• HPO2 = acido metafosforoso acido diossofosforico (III)
La formula di struttura degli ossoacidi
può essere ricavata ricordando che:
• ciascun atomo di idrogeno è legato con un legame
covalente semplice a un atomo di ossigeno;
• gli atomi di ossigeno legati all’idrogeno
sono uniti con un altro legame covalente semplice
all’atomo del non-metallo;
• gli atomi di ossigeno non legati all’idrogeno
sono uniti all’atomo del non-metallo
con legami doppi o con legami dativi.

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7) Il nome dei RADICALI ACIDI
Un radicale acido è uno ione che deriva da un ossoacido
per perdita parziale o totale degli atomi di idrogeno.

Nella rappresentazione della formula


di un radicale acido si pongono in alto a destra
tante cariche negative quanti sono gli idrogeni perduti.

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La nomenclatura deriva da quella
dell’acido corrispondente, con il termine ione
che sostituisce la parola acido.

Nella nomenclatura tradizionale, ai suffissi -oso e -ico


si sostituiscono, rispettivamente, i suffissi -ito e -ato,
mentre al suffisso -idrico si sostituisce il suffisso -uro.

Nella nomenclatura IUPAC si usa la desinenza -ato,


cui si fa seguire il n.o. del non-metallo
scritto tra parentesi in numero romano.

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8) Il nome degli IONI POSITIVI

La nomenclatura tradizionale chiama gli ioni positivi


allo stesso modo in cui chiama gli ossidi,
sostituendo il termine ossido con ione.

La IUPAC fa seguire
al nome dell’elemento il numero di carica.

Fe2+ (n.o. = +2) ione ferroso; ione ferro (2+)


Fe3+ (n.o. = +3) ione ferrico; ione ferro (3+)

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9) Il nome dei SALI TERNARI
I sali ternari sono composti ionici formati
da un catione metallico o un altro ione positivo
e da uno ione poliatomico.

Solfato di calcio CaSO4 Cloruro di ammonio NH4Cl

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Nella formula si indica
prima il simbolo dello ione positivo,
seguito dall’anione poliatomico.

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Nella nomenclatura tradizionale
il nome deriva dal corrispondente radicale acido,
completo di suffissi e prefissi, seguito dal nome
dello ione positivo con i suffissi -oso e -ico
a seconda del numero di ossidazione.

FeSO4 solfato ferroso


Al2(SO)4 solfato di alluminio

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Nella nomenclatura IUPAC
al nome del corrispondente radicale acido
si fa seguire il nome del metallo,
eventualmente preceduto da uno dei prefissi
che indicano il numero di atomi metallici presenti.

FeSO4 tetraossosolfato (VI) di ferro (II)


Al2(SO)4 tris(tetraossosolfato) (VI) di dialluminio

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