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David Bowie

Pseudonimo di David Robert Jones, nasce l’8 gennaio del 1947 a Brixtion (Londra).

Figura carismatica e poliedrica, trasformista e provocatoria è stato un cantautore, un musicista e attore, ma


nella sua vita si è dedicato anche alla pittura e al cinema, lavorando come attore con registi come Martin
Scorsese, David Lynch e Christopher Nolan.

BIOGRAFIA
La madre, Margaret Mary Burns, detta "Peggy", era cassiera presso un cinema, mentre il padre, Haywood
Stenton Jones, era un ex militare da poco ritornato dal fronte che in seguito diventò direttore del carcere di
Bromley.

All'età di sei anni si trasferì con la famiglia dalla casa natale di Stansfield Road 42 in una nuova abitazione a
Bromley, altro sobborgo a sud di Londra, dove cominciò da subito a mostrare interesse per la musica che
giungeva dagli Stati Uniti: «Quando ero molto piccolo vidi mia cugina ballare Hound Dog di Elvis»,
raccontò in seguito, «e non l'avevo mai vista alzarsi e dimenarsi a quel modo per nessun'altra canzone. Il
potere di quella musica mi colpì moltissimo».

David iniziò sin dall'età scolastica ad ascoltare dischi di Fats Domino e Little Richard e a coltivare un
crescente interesse per il rhythm and blues, lo skiffle e il rock 'n' roll, oltre che per altre forme d'arte. Quando
un insegnante gli chiese cosa volesse fare da grande, rispose di voler diventare l'Elvis britannico.

All'età di 13 anni, ispirato dal jazz del West End londinese, prende in mano il sassofono.
Le prime band con cui ha suonato - The Kon-Rads, The King Bees, The Mannish Boys e Lower Third - gli
hanno fornito un'introduzione al mondo appariscente del pop e del mod.

INNOVAZIONI
È stato uno dei primissimi musicisti a concepire il rock come "arte globale, aprendolo alle contaminazioni
con il teatro, il music-hall, il mimo, la danza, il cinema, il fumetto, le arti visive.

Con lui scompare ogni confine tra cultura "alta" e "bassa".

È grazie ai suoi show che il palcoscenico del rock si è vestito di scenografie apocalittiche, di un'estetica
decadente e futurista al contempo, retaggio di filosofie letterarie e cinematografiche, ma anche dell'arte di
strada dei mimi e dei clown, per l'uso della teatralità e dell'artificio e per l'abilità di mescolare influenze
musicali, visive e narrative molto diverse: dal teatro giapponese ai fumetti, dalla fantascienza al mimo, dal
cabaret a Burroughs.

In ambito musicale la sua impronta è stata fondamentale nell'evoluzione di generi disparati come glam-rock,
punk, new wave, synth-pop, dark-gothic, neo-soul, dance, per stessa ammissione di molti dei loro esponenti
di punta.

CURIOSITÀ

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