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Il bullismo e cyber bullismo

Davide Di Marino
Si sa che l’adolescenza è un periodo difficile della vita di ogni essere
umano: sbalzi di umore, conoscenza del mondo esterno, nuove e molte
amicizie, cambiamento del nostro corpo, e molti sono i problemi legati a
questo periodo. Uno molto radicato che si fa spesso sentire è il bullismo,
che consiste nel compiere atti molesti o aggressivi nei confronti di altre
persone.
Negli ultimi anni questo fenomeno si sta trasformando nel cyber
bullismo, che consiste nel compiere questi atti attraverso la rete. Con il
progresso tecnologico è diventato molto semplice poter conversare con
una persona online e, purtroppo, ciò ha creato un terreno fertile per la
nascita e lo sviluppo di questo nuovo fenomeno, che negli ultimi periodi si
sta affermando come uno dei problemi più preoccupanti diffuso tra gli
adolescenti. I dati statistici parlano chiaro: secondo una ricerca condotta
dall’Istat nel 2014 poco più del 50% degli undici-diciassetteni ha subito
negli ultimi dodici mesi qualche episodio offensivo da parte di altri ragazzi
o ragazze. Invece, il 19% ne ha subiti più di una volta al mese e il 9%
settimanalmente. La fascia d’età più colpita dal bullismo è quella che va
dagli undici ai tredici anni, che costituiscono il 22% del totale. In genere si
tratta dei ragazzini che effettuano il passaggio dalle scuole elementari a
quelle medie. Molto spesso sono vittime dei più grandi, soggetti che,
sfruttando la timidezza e l’ingenuità dei piccoli, compiono su di loro questi
atti di molestie, perché, essendo nettamente più forti dal punto di vista
fisico, riescono a far risaltare maggiormente la loro “forza”, per poi
potersene vantare con i coetanei e mettersi in mostra. Alcuni dei ragazzini
più piccoli sanno reagire prontamente e, quindi, le molestie terminano,
andando a concentrarsi sui soggetti che sono più deboli o che, in
generale, presentano delle diversità. Infatti, è proprio la diversità che
qualcuno possiede che svolge un ruolo principale nell’elezione della
vittima da parte del bullo: egli è facilmente attirabile da qualsiasi cosa che
non rientra nel normale, quindi modi di vestire, difetti fisici, colore della
pelle, opinioni, orientamento sessuale o bellezza e si usano queste
caratteristiche come motivo per compiere soprusi sulle persone
interessate. Principalmente si tratta di aggressioni verbali, che con il
tempo maturano in aggressioni fisiche: il 3.8% dichiara di aver ricevuto
spintoni, botte, calci o pugni. Il genere più colpito è quello femminile, con
una percentuale del 20% contro il 18% dei maschi. Questo perché spesso
le ragazze hanno un animo più sensibile e, quindi, appaiono ai bulli come
vittime facili, che raramente sono in grado di ribellarsi. Principalmente
vengono prese di mira per i loro difetti fisici: la tipologia di queste vittime
costituisce il 6%. Lo stesso vale per il cyber bullismo. Infatti, il molestatore
si serve della comunità di internauti per diffamare e diffondere immagini
o video che vanno a deridere i difetti fisici della vittima: il 5% ha subito atti
di questo genere. I danni in questo caso sono enormemente moltiplicati,
dal momento che non si tratta più di un pubblico di al massimo un
centinaio di persone, ma di migliaia e migliaia di utenti che visualizzano
questi contenuti diffamatori. La vittima in questo caso è disperata e,
oppressa dal pensiero di non poter gestire, eliminare dalla realtà l’offesa
ricevuta, arriva a togliersi la vita. In questo specifico caso il cyber bullo
rischia di essere incriminato, dato che gli atti di bullismo e cyber bullismo
vanno a costituire una violazione del Codice civile, del Codice penale e del
Codice della Privacy.
A differenza del cyber bullismo, dove gli atti avvengono tramite la rete,
nel bullismo essi possono avvenire direttamente, con aggressioni fisiche,
o indirettamente, cioè prive di contatti fisici: il 17% afferma di aver subito
del bullismo diretto, mentre l’11% quello indiretto. Da ciò si capisce che il
bullo è propenso ad agire dal punto di vista fisico, in quanto se vuole
commettere atti molestatori indirettamente, si usa della rete, dove i
risultati ottenuti sono nettamente migliori. Tra le ragazze il bullismo
diretto e indiretto è diffuso in percentuali quasi uguali, cioè
rispettivamente 16% e 14%, mentre i maschi tendono di più ad avere
delle aggressioni fisiche: il 17% ha subito del bullismo diretto, contro il 7%
di quello indiretto. Tutto ciò sta nella natura dei due sessi, dal momento
che le femmine utilizzano di più la via diffamatoria o verbale per atti
molestatori, mentre i maschi ricorrono più spesso all’atto fisico.
Sempre secondo gli studi, è emerso che le vittime sono per di più persone
emarginate, che preferiscono o viene loro imposto dalla società di stare
da soli o frequentare pochi amici: il 23% di coloro che si vedono
raramente con gli amici è stato vittima di bullismo, mentre di coloro che si
frequentano con coetanei il 18%. Questo perché il bullo tende sempre ad
individuare le “prede” più facili e, quindi, sceglie come vittime coloro che
hanno poche o nessuna possibilità di essere difesi da amici o che si
trovano per la maggior parte del tempo da soli. Invece, preferisce lasciare
stare chi è in compagnia di altre persone, in quanto si potrebbe trovare
da solo contro molti. Però, se anche lui ha una sua “gang” può attaccare
un altro gruppo di vittime, visto che si viene a creare un notevole
squilibrio. Può accadere, però, che il gruppo non faccia niente per aiutare
l’amico in difficoltà, ma si limiti ad assistere pietrificato. Infatti, ben il 63%
degli adolescenti dichiara di aver visto comportamenti vessatori di alcuni
ragazzi su altri, mentre il 24% di avervi assistito una o più volte al mese.
Oltre alle aggressioni fisiche e alla diffusione di contenuti diffamatori, gli
atti di bullismo più diffusi rimangono quelli verbali: parolacce, offese,
insulti, prese in giro, dato che sono le più semplici da compiere. Esse in
particolare hanno trovato un largo impiego all’interno della rete e sono gli
atti utilizzati maggiormente dai cyber bulli: pesanti offese, incitazioni a
morire, prese in giro sui difetti fisici sono quelli che provocano i danni
peggiori. Infatti, sono queste le offese che portano nella maggioranza nei
casi la vittima ad escludersi dalla vita sociale. Stando da sola, senza
confrontarsi con amici e a forza di insulti arriva addirittura ad auto
convincersi che tutto quello che l’aggressore dice è vero e inizia anche a
insultarsi da sola. Quando arriva alla massima depressione, seguita da un
livello di autostima pari a meno di zero, la vittima inizia a compiere gesti
di autolesionismo, fino ad arrivare al suicidio. Coloro che hanno subito
molestie di questo genere sono il 20% degli intervistati.
Per rendersi conto di quanto il fenomeno del bullismo e del cyber
bullismo sia diffuso in Italia, ma anche moltissimo in tutto il mondo, basta
prendere un sito di un giornale e possiamo vedere gli innumerevoli
articoli di suicidi, tentati suicidi o, in generale, di atti di bullismo che ci
sono. Ancora più numerosi e molto significativi sono i video caricati in
rete dagli amici delle vittime, per poter far conoscere al mondo chi e
com’erano coloro che sono stati portati a compiere un gesto così
estremo. E vediamo come esso coinvolga l’opinione pubblica: moltissimi i
messaggi di persone che si emozionano, ma numerosi sono anche i
messaggi di odio e di disprezzo verso chi ha provocato la morte.

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