Sei sulla pagina 1di 28

LOGO Amargine edizioni

Volti di donna
N. 2

Collana diretta da
Alessandra Luciano


Emily Dickinson
Poesie
e lettere d’amore
a cura di Alessandra Luciano

INDICE

Prefazione 7

Premessa 19


Poesie 23

The Master’s letters 35

Lettere a Otis P. Lord 41

Bibliografia 53

© 2013 Amargine Edizioni


Collana Volti di donna n. 2
www.
Via
10015 - Ivrea (To)
tel. e fax:
email:
Prefazione

Poetessa del silenzio, della passione e dell’estasi:



Emily Dickinson continua a sedurre con la sua magia
i nostri giorni. Forse più di ieri la sua parola ci resti-
tuisce di volta in volta un’autenticità fuori dal tem-
po e l’immagine di una donna a cui il suo mondo ha
concesso il destino di una estrema solitudine, tanto
quanto il nostro si affanna a cercare di darle un vol-
to. Con esiti senza speranza, perché pare quasi che i
versi della poetessa di Amherst mutino con il tempo,
adattandosi di volta in volta ad essere specchio del
sentire inquieto di chi si avvicina alla sua opera.
Tradotta in America sin dai primi decenni del
Novecento, in Italia le sue poesie sono giunte tardi
grazie ad una fortunata coincidenza. Al termine del-
la seconda guerra mondiale un soldato americano,
prima di far ritorno a casa, aveva deciso di regalare
alla sua giovane amata italiana ciò che gli era rimasto
nello zaino: un piccolo volumetto di poesie. Quella
ragazza si chiamava Margherita Guidacci, sareb-
be diventata a sua volta una poetessa e soprattutto
avrebbe dedicato buona parte della sua vita alla tra-
duzione delle poesie di Emily Dickinson, pressoché
sconosciuta nel nostro Paese sino a quel momento.
Ma chi era Emily Dickinson? Nata ad Amherst nel

7
Emily Dickinson. Poesie e lettere d’amore Prefazione

Massachusetts nel 1830 Emily era una donna fragi- renti traduzioni delle sue poesie, traduzioni che ra-
le, dalla salute cagionevole e dalla sensibilità intensa, ramente riescono a rendere il senso di un linguaggio
che all’età di trentasei anni decise di ritirarsi nella so- poetico fondato essenzialmente su metafore, altro
litudine della stanza al piano superiore della grande ed estraneo ai canoni estetici del periodo e che, in
casa dove viveva con la sua famiglia. Qui in quest’an- molti casi, non consentirebbe proprio alcuna pos-
fratto di mondo, con vocazione quasi religiosa, si sibilità di traduzione. Le tante versioni delle poesie
sarebbe dedicata con rigore, disciplina e assoluta di Emily Dickinson sono state dunque esito di inter-
abnegazione a scrivere. è così che alla sua morte, nel pretazioni conseguenti a modelli culturali, oltreché
1886, con sorpresa i parenti avrebbero trovato nel influenzate dalla sensibilità poetica dei traduttori i
cassetto del suo scrittoio oltre quasi 1775 poesie e quali, è bene ricordarlo, hanno anche dovuto fare i
1409 lettere. Un’imbarazzante e preziosa eredità
conti con il lavoro di revisione operato dai parenti di
di cui non avevano sospettato l’esistenza, che coin- Emily sulle fonti originali alle quali hanno attinto.
volgeva l’ampia cerchia della famiglia Dickinson, ri- Tutti questi fattori hanno restituito al nostro tem-
spettata ed autorevole nel piccolo, ma significativo, po i tratti dissonanti, se non apertamente opposti, di
contesto cittadino di Amherst. una stessa donna. In molti casi si è preferito farle as-
Tale era la notorietà e il prestigio dei Dickinson sumere le caratteristiche di una personalità solitaria,
che il Boston Journal nel 1883 era giunto ad affer- malinconica, fortemente ripiegata su se stessa e in-
mare che non era mai stato chiaro fino a che punto cline ad un romanticismo ottocentesco, annichilente
la cittadina di Amherst Massachusetts fosse dei Di- e depressivo. Solo recentemente, e soprattutto negli
ckinson o invece i Dickinson fossero di Amherst.11 ultimi decenni del Novecento, grazie anche all’impe-
Dunque il patrimonio scomodo di Emily tracciava gno dei movimenti femministi per la valorizzazione
una geografia di relazioni che era destinata a coin- di poetesse e scrittrici poste ai margini della storia
volgere non solo lei, ma anche familiari e un’ampia ufficiale della letteratura, Emily Dickinson è stata
cerchia di amicizie. Questo spiega quanto accadde riscoperta come una donna di vastissima cultura e
di ciò che fu ritrovato nel prezioso cassetto del suo dallo straordinario talento, posseduta dalla volontà
scrittoio, soprattutto lettere e poesie che furono sot- di vivere con coraggio interiore appieno la passione
toposte ad accurate riscritture, in alcuni casi attente di esistere, nonostante gli schemi culturali e i pre-
ad una severa revisione di quanto avrebbe potuto cetti morali e piccolo-borghesi del suo mondo. Una
danneggiare la figura della poetessa e la reputazione donna decisa a restituire alla vita il suo afflato senza
della sua famiglia. Interventi che hanno contribuito mediazioni, con l’intensità che solo la solitudine po-
a restituire l’opera di questa affascinante e inquieta teva concederle come possibilità. Se oggi possiamo
donna in versioni diverse e non sempre coincidenti. avvicinare la poesia di Emily Dickinson in modo pro-
Ecco perché i tratti della figura di Emily Dickinson babilmente più vicino alla sua autentica espressione,
si sono definiti prendendo forma attraverso le diffe- questo dipende anche dalla volontà di autrici e stu-

8 9
Emily Dickinson. Poesie e lettere d’amore Prefazione

diose che hanno contribuito a restituire Emily Di- I due volti di Emily Dickinson
ckinson al presente ripercorrendo:«Una storia com-
plessa e interessante [… ]Storia segnata, filtrata per La prima appassionata sostenitrice della necessi-
anni, da e attraverso lo sguardo di due donne, Mabel tà di pubblicare il vasto materiale poetico di Emily
e Susan, e poi delle loro figlie, che avevano dato (per Dickinson fu una giovane donna che aveva intuito
scelta in alcuni casi, per le difficoltà di trascrizione la preziosità e l’incredibile profondità della poetes-
in altri) due immagini e due versioni rispetto all’o- sa rinchiusa nella sua stanza di solitudine: Mabel
riginale».2 Loomis Todd. Non aveva avuto modo di conoscerla
Leggere oggi Emily Dickinson significa dunque personalmente, solo una volta era stata invitata nella
poter godere di un patrimonio di storia culturale da sua casa per suonare il pianoforte, ma in quell’oc-
poco sedimentata nella letteratura contemporanea
casione Emily ovviamente non era scesa dalla sua
che consente di riscoprire non tanto una poetessa stanza. Però Mabel aveva intuito l’eccezionalità della
e la sua biografia, quanto la sua straordinaria pro- personalità della poetessa e in una lettera alla madre,
fondità di esperienza di donna, attraverso la quale raccontando di quel giorno, aveva scritto: «Devo
ha saputo vivere nella sua specificità il senso di una raccontarti di un personaggio di Amherst. È una si-
femminilità piena, capace di coniugare passioni e gnora che la gente chiama il Mito. Da quindici anni
sentimenti assoluti, e a volte contrastanti, distillan- non esce di casa […] nessuno è mai riuscito a vederla
doli attraverso il raffinamento poetico e l’esercizio [… ] Veste unicamente di bianco e dicono che abbia
attento e introspettivo di una fine logica filosofica. un cervello come un diamante. Scrive molto bene ma
Probabilmente non sarà mai del tutto chiaro chi non si lascia vedere da nessuno mai [… ] ».3
davvero sia stata questa donna inquieta, misteriosa Alla morte della poetessa Mabel ricevette dalla
e appassionata, quanti e quali gli amanti ai quali ha sorella di Emily, Lavinia, l’incarico di mettere ordi-
rivolto il suo sguardo di amante innamorata. Ma ciò ne nel vasto materiale poetico ritrovato. Come mai
che è possibile attingere da scritti, soprattutto poe- proprio a lei si siano rivolti i parenti di Emily per
sie e lettere, è un’esperienza del sentire che si è resa un compito così delicato forse può essere chiarito
possibile proprio perché la scrittura ne è stata l’occa- da un particolare non secondario: la giovane e bella
sione, rappresentando una possibilità aperta sull’in- Mabel era anche l’amante appassionata dal fratello
finito nella quale questa donna fragile, e al tempo di Emily, Austin Dickinson, e forse proprio in vir-
animata da passioni forti, intense e assolute, ha tro- tù di questo legame la si era ritenuta affidabile per
vato nutrimento, sostanza e vitalità per dare un senso il delicato lavoro. Lei dal canto suo aveva più di un
alla propria esistenza, pur trascorsa per moltissimi motivo per volersi dedicare con passione al compito
anni chiusa tra le pareti di una stanza in penombra. che prese così a cuore, forse, anche per un’istintiva
affinità elettiva con la poetessa di cui non aveva mai
visto il volto. Ad ogni modo con vera dedizione si

10 11
Emily Dickinson. Poesie e lettere d’amore Prefazione

dedicò a raccogliere, ordinare, riscrivere e datare lei, probabilmente l’autenticità dell’immensa opera
l’immenso materiale poetico trovato nel cassetto di poetica sarebbe stata pregiudicata per sempre.
Emily, giungendo a contattare anche tutti coloro che Ma non tutti gradirono l’importante lavoro svol-
avevano intrattenuto una corrispondenza con lei per to dalla giovane Mabel. Alla moglie di Austin, Susan
chiedere la restituzione delle lettere. Gilbert Dickinson, non piacque che fosse affidato
Grazie all’impegno di Mabel nel 1890 fu pubbli- un compito così delicato ad una figura estranea alla
cata una prima edizione delle poesie della Dickinson, famiglia Dickinson, e forse non piacque soprattutto
la quale ebbe un immediato e insperato successo: se che l’incarico fosse affidato all’amante del marito.
ne fecero ben undici ristampe e negli anni imme- Fece dunque le sue rimostranze e riuscì a far deca-
diatamente successivi a questa prima pubblicazione dere l’incarico affidato a Mabel, il quale fu così asse-
seguirono ulteriori cinque edizioni. Fu un vero e
gnato alla figlia di Susan, Martha Dickinson Bianchi.
proprio successo editoriale che restituì all’immagine Le pubblicazione a cura di Mabel Loomis Todd furo-
di Emily il suo prestigio di poetessa. In vita non era no sospese e per alcuni anni del caso Emily Dickin-
riuscita che a pubblicare sette poesie (tra il 1852 e il son non si sentì più parlare, perlomeno sino al 1914
1866) subendo anche il torto di veder attribuita una quando furono date alle stampe altre traduzioni delle
di queste nientemeno che a Ralph Waldo Emerson, poesie e delle lettere di Emily Dickinson, questa vol-
il grande teorico del Trascendentalismo. Pur non ta a cura di Martha Dickinson Bianchi. Queste nuove
avendolo mai conosciuto di persona evidentemente versioni si differenziavano nell’impianto e forma dati
lo stile delle sue poesie anticipava quei grandi muta- da Mabel alle prime pubblicazioni, essendo esito di
menti destinati a rompere con la tradizione, inaugu- censure e rimaneggiamenti a cura della figlia di Su-
rando quanto poi si sarebbe affermato di lì a poco nei san Dickinson, molto preoccupata di sottoporre
nuovi linguaggi della poesia contemporanea. ad accurata revisione i testi originali già riscritti da
La prima importante figura che restituì un volto Mabel, al fine di epurarli di tutti quegli elementi che
a Emily Dickinson fu dunque proprio la giovane Ma- avrebbero potuto pregiudicare la reputazione della
bel, che si dedicò all’importante compito con passio- famiglia Dickinson la quale, attraverso gli scritti di
ne e certamente con un’attenzione e una sensibilità Emily, poteva essere messa a repentaglio.
tese a restituire alle poesie l’afflato appassionato che Un altro volto di Emily fu offerto al mondo, più
aveva segnato la natura autentica di Emily. Non fa- conciliabile con i canoni e le consuetudini che pote-
cendo parte ufficiale della famiglia Dickinson l’ope- vano renderlo accettabile e compatibile con il conte-
ra di Mabel nei confronti dei testi fu oggettivamente sto socio-culturale di una piccola ma importante città
disinteressata e discreta, attenta e precisa nel lavoro di provincia. E così l’inquieta poetessa dalla perso-
di censimento e datazione di tutto il materiale, ed è a nalità vivace e acuta, che aveva affidato alla scrittura
tutt’oggi riconosciuto che se questa prima revisione una vita di passioni e aneliti intensi, si trasformò in
dei testi di Emily Dickinson non fosse stata affidata a una sorta di:« … vergine sacrificale che a trent’anni,

12 13
Emily Dickinson. Poesie e lettere d’amore Prefazione

quasi per ascetica vocazione, si sarebbe ritirata nella di penetrare nel cuore dell’esperienza di quella pas-
sua camera adolescenziale recidendo qualsiasi rap- sione che Emily visse e tradusse in scritti, passione
porto con il mondo maschile, dopo un amore infelice che animò il suo rapporto con la vita e dunque non
e non ricambiato per il reverendo Charles Wadswor- solo con l’amore.
th prima e per Otis P. Lord dopo».4 La poesia di Emily Dickinson è infatti come una
Sebbene la vicenda passionale con il reveren- finestra aperta su un mondo posseduto dal silenzio,
do Wadsworth possa aver segnato profondamente i cui confini si smarriscono in un gioco di luci ed
la sensibilità di Emily, certamente non si esaurì in ombre, in grado di restituire, attraverso immagini
quella vicenda il suo rapporto con l’amore, senti- folgoranti e visioni immediate, un senso altrimenti
mento per lei contrastato e difficile, sempre segnato intraducibile in linguaggio. L’amore, meglio sareb-
dalla distanza o dall’impossibilità di poter essere vis- be scrivere l’amare, non è che il tratto più saliente

suto, perlomeno secondo le forme e le consuetudini di un’esperienza ben più complessa ed intensa, ri-
dell’epoca. volta con rispetto e gratitudine verso un’esistenza
forzatamente ripiegata verso l’ascolto interiore.
La passione, l’estasi e l’amore Quell’esperienza dell’amare che Emily restituisce
attraverso le sue poesie è preziosa testimonianza di
Emily Dickinson fu invece una donna che amò un particolare rapporto con la vita in grado di non
profondamente ed intensamente. E forse più di un lasciarsi sopraffare dal dolore delle separazioni, dai
uomo. La sua vita non fu certamente quella di una precetti imposti da perbenismi e regole, e di donar-
donna che per un amore non corrisposto decise di si all’esperienza coraggiosa e al tempo difficile della
ritirarsi per il resto della sua vita nella solitudine di solitudine.
una stanza. La scelta della solitudine non significò Se può essere difficoltoso individuare chi fu dav-
per lei la rinuncia ad amare, al contrario fu vissuta vero l’amante misterioso al quale Emily Dickinson
come una conquista di una profonda libertà interiore rivolse le Master’s letters, (Samuel Bowles, il reve-
che le consentì di vivere appieno la passione, al di rendo Charles Wadsworth o il giudice Otis P. Lord),
là ed oltre la morale e le convenzioni socio-culturali. o il destinatario delle sue più accese poesie d’amore,
E così, forse, è di ben poco interesse, se non da ciò che è invece possibile trarre da questi scritti è la
un punto di vista storico, assegnare nomi agli amanti percezione di un modo di vivere la passione come
a cui lei rivolse lettere e poesie. Su questo, se mai vera e propria esperienza della trascendenza, river-
si giungerà a conclusioni certe, dovranno far luce sato nel suo vissuto di amante con dedizione quasi
critici e biografi. Ma tratteggiare i volti di presunti religiosa, tesa in un’estrema ed assoluta esaltazione
amanti non restituisce qualcosa in più o in meno alla del desiderio e della propria femminilità.
comprensione del mistero che si cela dietro le sue Le supposte storie d’amore con il giudice Otis P.
poesie. Forse ben più interessante è dunque cercare Lord, di cui per altro sono state ritrovate lettere di

14 15
Emily Dickinson. Poesie e lettere d’amore Prefazione

Emily a lui rivolte, o forse con il reverendo Charles Il filo che da Emily Dickinson si tende sino a noi
Wadsworth al quale, secondo alcune ipotesi sareb- attraverso le donne che ne hanno trascritto l’opera,
bero state invece rivolte le Master’ s letters, hanno in interpretato e tradotti i versi, giunge da molto lonta-
fondo dei tratti in comune: sono amori contrastati, no e ancora tesse ricami impensati nel nostro inquie-
sottoposti al peso della rinuncia, alla difficoltà di to presente. Specchio incantato di una femminilità
dare fiato nella realtà quotidiana all’assoluto della che attraversa il tempo, i suoi versi sembrano indi-
passione (le biografie di Emily Dickinson informa- care ad ogni donna la via per attingere a quella pro-
no che il reverendo Charles Wadsworth fu trasferito fonda ricchezza interiore che può essere riscoperta
nel 1861 a San Francisco di California, notizia che solo in se stesse, anche nel silenzio della più sofferta
secondo Margherita Guidacci sconvolse la giovane solitudine.
Emily, mentre il giudice Otis P. Lord era un uomo
sposato). Sono cioè amanti impossibili, figure della
perdita che la vita sottrae all’amore.
Ma forse è proprio l’impossibilità di essere vissu-
ta a far riversare la passione nell’unica dimensione
possibile in grado di consentirle uno spazio non solo Note bibliografiche
di esperienza, ma anche di relazione: la scrittura. 1
Barbara Lanati, Vita di Emily Dickinson, Feltrinelli, Mi-
Una lettera presuppone un destinatario che la leg- lano 2006, p. 13.
gerà e quand’anche questo sia immaginario, una fi-
gura interiore che vive nel silenzio del proprio esse-
2
Barbara Lanati, Pareti di cristallo, Besa editrice, Lecco,
p. 113.
re, la passione che tale figura è in grado di ispirare si
traduce comunque in esperienza del proprio mondo
3
Barbara Lanati, Emily Dickinson, lettere 1845-1886,
Einaudi, Torino, 2006 p. XVII.
emozionale, in grado di trasformare e dare un senso,
o possibili sensi, alla propria esistenza. 4
Ivi, p. XVIII.
In questo affidare alla scrittura la sola possibilità 5
Eloisa, lettere ad Abelardo, a cura di Alessandra Lucia-
di dare fiato alla passione, per riscoprirne quel sen- no, Amargine edizioni, Ivrea 2013.
so in grado di stratificare una storia interiore, Emily 6
Le lettere di Abelardo ed Eloisa facevano parte della bi-
non è diversa da Eloisa,5 di cui per altro la Dickinson blioteca personale di Emily Dickinson nella versione: The
aveva letto a lungo le lettere da lei rivolte ad Abe- romance of Abelard and Heloise, pubblicato in traduzio-
ne inglese nel 1853.
lardo.6 Per questo motivo un’altra grande scrittrice
della passione, e che della passione farà un luogo da
7
Alessandra Luciano, L’estasi della scrittura, Emily L.
di Marguerite Duras, Mimesis, Milano 2013. Vedi anche
affidare alla scrittura, Marguerite Duras, proprio ad Marguerite Duras e l’infinito, a cura di Alessandra Lucia-
una poesia di Emily Dickinson dedicherà uno degli no, Amargine edizioni, Ivrea 2013.
ultimi suoi romanzi.7

16 17
Emily Dickinson. Poesie e lettere d’amore

Premessa

Tutti gli scritti di Emily Dickinson ritrovati dopo



la sua morte erano raccolti in quarantanove fascicoli
contenenti ognuno una ventina di poesie. Si tratta di
versioni in bella copia che Emily, dal 1858 circa, ave-
va trascritto con accuratezza raccogliendo le poesie in
cartelline all’interno delle quali i fogli di carta da let-
tere: «erano tenuti insieme con un filo passato in due
punti, in modo da formare quasi dei piccoli volumi».
Secondo Thomas Johnson la maggioranza delle poe-
sie è stata trascritta nei fascicoli negli anni compresi
tra 1858 e 1865. Queste date rendono testimonianza
anche di un periodo cruciale della sua vita: nel 1862
Emily scrisse ben trecetosessantasei poesie e secon-
do Margherita Guidacci questa esplosione creativa
fu conseguenza dell’amore sofferto per il reverendo
Charles Wadsworth, una passione impossibile da
poter vivere perchè lui era sposato e, soprattutto, era
un uomo sorretto da principi ferrei che mai avrebbe
tradito.
Le poesie d’amore che sono raccolte in questo
volume sono state redatte proprio nel periodo del-
la vita di Emily Dickinson nel quale si consumava la
storia con il reverendo Wadsworth, anche se i pareri
dei biografi della Dickinson non sono tutti d’accordo
nell’identificare con certezza il volto dell’uomo a cui

18 19
Emily Dickinson. Poesie e lettere d’amore Prefazione

Emily rivolgeva le sue appassionate poesie. Purtroppo Ma al di là del mistero circa il volto degli amanti di
le revisioni operate dai parenti di Emily suyl materiale Emily Dickinson, la breve antologia di poesie e lettere
ritrovato nel cassetto del suo scrittorio, hanno impe- ispirate dall’amore, (qui proposta) mette in luce come
dito per molti anni di far luce sulla complessa vicenda per questa donna appassionata e al tempo fragile, l’a-
dei rapporti tra Emily e la cerchia di amicizie che fre- more sia stato soprattutto un’esperienza solitaria della
quentava la sua casa. passione, vissuta nel silenzio della proprio interiorità
Il mistero si rende anche più fitto nel caso delle come percorso verso qualcosa in grado di trascendere
Master’ s Letters, (datate dal 1858 al 1861) intensis- anche il desiderio dell’amato e della sua presenza.
sime ed appassionate lettere d’amore rivolte ad uno Secondo alcuni se la Dickinson fosse vissuta solo
sconosciuto destinatario. In questo caso i pareri dei due secoli prima sarebbe stata sicuramente condan-
critici sono ancor più dissonanti, chi fosse infatti il
nata come eretica... Per la nostra contemporaneità
misterioso amante invocato come Signore, (Master) e disincantata forse, molto più semplicemente, come ha
al quale Emily si rivolgeva con devozione e sentimen- scritto Montale un secolo dopo la sua morte, la vita di
to quasi religioso è un vero e proprio rompicapo. Se- Emily Dickinson è stata null’altro che il caso estremo
condo la Guidacci il destinario delle Master’ s Letters di una vita scritta e non vissuta; e scritta con quella
sarebbe per l’appunto da identificare con il reverendo particolare intensità proprio perchè non fu material-
Wadsworth, mentre secondo Barbara Lanati potreb- mente, fisicamente vissuta.
be essersi trattato anche del guidice Otis P. Lord, con E nessuno potrà mai davvero sciogliere questo mi-
il quale la Dickinson intrattenne apertamente una stero...
storia sentimentale alcuni anni più tardi, documenta-
ta anche da una serie di lettere a lui rivolte. Le lettere
al giudice Otis P. Lord, alcune delle quali raccolte in
questo volume, sono state scritte da Emily Dickinson
dopo il 1878, dunque molti anni dopo la redazione
delle Master’s Letters, ma secondo Barbara Lanati il Nota alla presente traduzione:
giudice Lord avrebbe frequantato la casa dei Dickin-
Le traduzioni delle due Master’s letters e della Poesie di Emily
son sin dagli anni cinquanta essendo grande amico del Dickinson sono a cura di A.Luciano e hanno come riferimento:
padre di Emily. Certo è che alla morte della moglie il The Master Letters of Emily Dickinson, a cura di R.W. Franklin,
giudice Lord avrebbe chiesto ad Emily di sposarlo, ri- Amherst College Press, Amherst, 1998.
Le traduzioni delle poesie d’amore sono a cura di A.Luciano e
cevendo un rifiuto perchè lei aveva intuito ostilità da hanno come riferimento:
parte dei figli ovviamente contrari, per questioni di The Poems of Emily Dickinson, a cura di Thomas H. Johnson, 3
eredità, all’idea del matrimonio. é dunque verosimile voll., The Belknap Press of Harvard University Press, Cambrid-
che anche il destinario misterioso delle Master’ s Let- ge, 1955.
ters potesse essere proprio il giudice Otis P. Lord.

20 21
Emily Dickinson. Poesie e lettere d’amore

POESIE

n. 47 (1858)

Cuore, noi lo scorderemo!


Tu ed io – questa notte!
Tu dimenticherai il calore che dava –

Io scorderò la luce!

Quando avrai terminato, ti prego, chiamami –


Cosicchè io possa subito incominciare!
Presto! perché mentre tu attendi
Io potrei ricordarlo!

22 23
Emily Dickinson. Poesie e lettere d’amore Poesie

n. 128 (1859) n. 211 ( 1860)

Portatemi il tramonto in un calice, Lentamente vienimi incontro – Eden -


numerate le coppe del mattino, Labbra a te sconosciute
e fate tesoro della rugiada. Sorseggiano timorose ai tuoi gelsomini –
Ditemi fin dove si svela il mattino, come l’ape vinta dall’ebbrezza –
Ditemi quando si assopisce
colui che ha intrecciato l’infinito nel blu! Raggiunge tardi il suo fiore
Si attarda intorno alla stanza –
Quante note sono scritte scorge i suoi nettari
nelle estasi del pettirosso Entra – e si perde nei profumi.
sospese su rami incantati –
E quanti i viaggi della tartaruga
E quante le coppe a cui l’ape attinge,
Ebbra di rugiada!

E chi innalzò l’arcobaleno


e chi conduce le docili sfere
con legacci di tenue azzurro?
E quali dita intrecciano stalattiti
chi ancora conta i semi della notte
perché nessuno si perda?

Chi costruì questa dimora bianca


e ne serrò forte le finestre
che il mio spirito nulla più distingue?
Chi mi libererà in un giorno di gioia
donandomi ali per volare via
più belle di quelle di un Re?

24 25
Emily Dickinson. Poesie e lettere d’amore Poesie

249 (1861) 453 (1862)

Notti selvagge – Notti selvagge! Amore – tu sei alto –


Se io fossi con te Non posso raggiungerti –
Le notte selvagge sarebbero Ma se fossimo due
la nostra lussuria! Insieme a turno
Scalando il Chimborazo
Inutili – i venti – Ducale – potremmo giungere a te –
Ad un cuore giunto in porto
Non serve più la bussola Amore – tu sei profondo –
Non servono mappe! Non posso attraversarti –
Ma se fossimo due –
Remare nell’Eden – E non uno solo –
Ah! Il Mare! Con remi e navi –
Potessi almeno ancorare – questa Notte – in qualche sovrana Estate –
In te! Noi potremo arrivare sino al Sole?

Amore – tu sei velato –


Pochi osano il tuo sguardo
Sorridono – mutano –
vaneggiano – e muoiono –
Sarebbe ben strana senza di te
Quella felicità perfetta
Che Dio chiama Eternità.

26 27
Emily Dickinson. Poesie e lettere d’amore Poesie

511 (1862) 536 (1862)

Se tu giungessi in Autunno, Il Cuore chiede il Piacere - prima –


Caccerei via l’Estate E poi – il Sollievo dalla Pena –
Con pacato sorriso, e velato disdegno, E poi - quei piccoli Lenimenti
Come la Massaia farebbe con una Mosca. Che attenuano la sofferenza -

Se potessi rivederti fra un anno, E poi – il sonno –


Arrotolerei i mesi in gomitoli – E poi - se questo fosse
E li metterei in Cassetti diversi, Il volere del suo Inquisitore -
Per timore che i numeri si confondano - Il privilegio di morire –

Se soltanto i Secoli, tardassero,


Li conterei sulla mia Mano,
Sottraendoli, fino a farli cadere dalle dita
Nella Terra di Van Diemen.

Se fossi certa,
quando questa vita sarà conclusa –
Che la tua e la mia, rimarranno –
La getterei da parte, come una Buccia,
E prenderei l’Eternità –

Ma, ora, incerta della lunghezza


Di ciò, che si pone fra noi,
ecco che mi tormenta, come l’Ape Folletto –
Che non vuol palesare - la sua puntura.

28 29
Emily Dickinson. Poesie e lettere d’amore Poesie

549 (1862) 568 (1862)

Ho sempre amato Abbiamo imparato Tutto dell’Amore –


E te ne porto la Prova L’ Alfabeto - le Parole –
Perché finché ho amato Un Capitolo - poi il possente Libro –
Non ho vissuto mai - Abbastanza - Poi - la Rivelazione si concluse –

Che amerò sempre – Negli occhi dell’Altro ognuno


Te lo dimostrerò Scorgeva l’Ignoranza –
Perché l’amore è vita – Più Divina dell’Innocenza
E la vita ha l’Immortalità - E l’uno all’altra, Fanciulli –

Di questo - dovessi dubitare - Amore – Tentammo di spiegare


Allora non ho Ciò che nessuno dei due - capiva –
Niente da mostrare Ahimè, la Saggezza è così vasta –
Tranne il Calvario - E la Verità - così multiforme!

30 31
Emily Dickinson. Poesie e lettere d’amore Poesie

809 (1864) 887 (1864)

Incapaci sono gli Amanti di morire Se anche quando fossi felice


Perché l’Amore è Immortalità, potessi ricordare la tristezza
Anzi, è Deità - sarebbe una felice avversità -
Incapaci coloro che amano - di morire Ma il ricordo della fioritura
Perché l’Amore trasforma la Vitalità
In Divinità.
rende Novembre penoso
e un giorno, il mio coraggio
di bambina perderà la strada
ed io morirò di freddo.

32 33
Emily Dickinson. Poesie e lettere d’amore

The master’s letters

Lettera n. 187
Primavera 1858
destinatario sconosciuto

M
io Signore1
Sono ammalata - ma visto che mi addo-
lora di più che sia tu ad esserlo, faccio
lavorare la mia mano più valida abbastanza per
dirtelo - ho pensato che forse eri in Paradiso, e
quando hai parlato di nuovo, mi è sembrato dol-
ce, e meraviglioso, e mi ha tanto sorpresa - vorrei
che tu stessi bene. Vorrei che tutto ciò che amo,
non s’ indebolisse mai. Le Violette sono accanto
a me - il Pettirosso molto vicino - e la «Primavera»
- dicono, è Colei che - passa vicino alla porta -
È davvero la casa di Dio - e queste sono le porte del
Paradiso, e avanti e indietro, vanno gli angeli, con i
loro dolci postiglioni - vorrei essere grande, come
Mr. Michelangelo, e riuscire a dipingerle per te.
Mi chiedi che cosa dicevano i miei fiori - allora sono
stati disobbedienti - avevo dato loro dei messaggi.
Dicevano quello che dicono le labbra a Occiden-
te, quando il sole tramonta, la stessa cosa che dice
l’Alba.
Mi ascolti ancora, Signore?
Non ti ho detto che oggi era domenica.
Ogni domenica sul Mare, mi fa contare le dome-

34 35
Emily Dickinson. Poesie e lettere d’amore The Master’s letters

niche, finché noi c’incontreremo a riva - e chissà


se le colline sembreranno azzurre come dicono i
marinai - Non posso [parlare] restare [di più] ol-
tre stasera [ora], perché questa pena me lo vieta - Lettera n. 189
Com’è forte il ricordo quando siamo deboli, e Estate 1861
quant’è facile, amare. Dimmelo, ti prego di dir- destinatario sconosciuto
melo, non appena starai bene -

S
ignore 1
Se tu vedessi una pallottola colpire un Uc-
cello - e lui ti dicesse che non è stato colpito
- saresti commosso della sua gentilezza, ma senza
dubbio dubiteresti della sua parola –
Un’altra goccia della ferita che macchia il petto
della tua Margherita - allora ci crederesti? La fede
di Tommaso nell’Anatomia - era più forte della
sua fede nella fede. È Dio che mi ha fatta - - non
avrei potuto far nulla - da me stessa. Non so come
sia avvenuto - È Lui che ha formato il cuore den-
tro di me - Via via è diventato più grande di me
- e come una madre minuta – gravida di un figlio
troppo grande - mi sono stancata di tenerlo - Ho
Note bibliografiche sentito parlare di una cosa chiamata «Redenzio-
ne» - che ha dato pace a uomini e donne - Ti
1
Questa è la prima delle tre lettere al “Master”, rivol-
te ad uno sconosciuto destinatario che è stato di volta ricordi te l’avevo chiesta - ma tu mi desti qualcosa
in volta identificato con Charles Wadsworth, Samuel di differente – Ho dimenticato la Redenzione …
Bowles, Otis P. Lord. Le tre lettere sono redatte come ed ero stanca - [...]
bozze contenenti molte correzioni e furono ritrovate
tra le carte di Emily Dickinson, non è noto se sia mai Sono più vecchia - stasera, Signore - ma l’amore è
esistita una bella copia inviata al misterioso destinata- ancora lo stesso - come lo sono la luna e la mez-
rio.
Le altre due lettere sono la L233 e la L248. zaluna - Se Dio mi avesse concesso di respirare
Per le tre lettere al “Master” (L187-233-248) il riferi- dove tu respiravi - e di trovare il luogo - da sola
mento è la trascrizione di Franklin: The Master Letters of
Emily Dickinson, Amherst College Press, 1986. - di notte - se io non posso dimenticare che non
sono con te - e che il dolore e il gelo mi sono più

36 37
Emily Dickinson. Poesie e lettere d’amore The master’s Letters

vicini - se desidero con una forza che non riesco mi nella lotta, o nella fuga - o in terra straniera?
a reprimere - che mio fosse il posto della Regina - Non potremmo Carlo6 tu ed io passeggiare un’o-
l’amore del Plantageneto è la mia sola scusa – Per ra nei prati - senza che nessuno possa farci caso,
poter essere più vicina dei presbiteri - e più vicina se non un Bobolink - e il suo - uno scrupolo ar-
della nuova veste - cucita dal Sarto - l’allegria di genteo? Ero solita pensare che quando fossi mor-
un Cuore che gioca con un Cuore - nella sacra ta - avrei potuto vederti - così volevo morire il più
Festa - mi è vietata - in fretta possibile - ma anche quelli della «Corpo-
Me lo fai ripetere – razione» vanno in cielo dunque - così l’Eternità
Ho paura di farti ridere - quando non vedo - ma non sarà un premio esclusivo - del tutto adesso -
«Chillon»4 non è un gioco. Anche tu ha un Cuore Dimmi che posso aspettarti –
nel petto - Signore - è come il mio – posto un po’
Dimmi che non ho bisogno di andarci con un
a sinistra - ha dei timori - se si sveglia la notte - for- estraneo in quello che per me è - un paese ine-
se – la stessa ansia - un intimo tamburellare – una splorato - ho aspettato a lungo - Signore - ma
silenziosa melodia? posso aspettare ancora - aspettare finché i miei
Queste cose sono sacre, Signore, io le considero capelli castani saranno screziati - e tu porterai il
con rispetto sante, ma le persone che pregano - bastone - allora potrò guardare l’orologio - e se il
osano contestare il «Padre»! Tu dici che io non Giorno sarà troppo avanzato - potremmo rischia-
racconto tutto – ma Margherita «ha confessato - e re la strada che porta al Cielo –
non ha negato».5 Che ne faresti di me se venissi «vestita di bianco»?
Il Vesuvio non parla - l’Etna - neppure - Tu uno Hai uno scrigno – dove riporre la vita?
di loro – hai pronunciato una sillaba - mille anni Desidero rivederti - Signore - più di ogni altra
fa, e Pompei l’ha udita, e si è nascosta per sem- cosa al mondo - e questo desiderio - appena
pre - Non poteva più guardare il mondo in fac- un po’ modificato - sarà l’unico mio desiderio -
cia, dopo - immagino - Timida Pompei! «Ti dico nell’aldilà
del desiderio» - tu sai cos’è una sanguisuga, non [...]
è vero? - e ricordi che il braccio della Margherita Non una rosa, eppure mi sentivo un fiore,
è piccolo - e lo hai percepito l’Orizzonte - non non un Uccello – eppure mi muovevo nell’Etere.
è così? - e il mare che non era mai arrivato così
vicino da farti danzare?
Non so che cosa tu possa fare Signore – io ti rin-
grazio - ma se io avessi la barba - come te - e tu
avessi i petali di una Margherita - e ti importasse
di me - che ne sarebbe di te? Potresti dimenticar-

38 39
Emily Dickinson. Poesie e lettere d’amore

Note bibliografiche
1
Nell’edizione Johnson questa è la seconda lettera al
Master, mentre nell’edizione di Franklin, sulla base
di alcuni aspetti della calligrafia, viene considerata la Lettere a Otis P. Lord
terza. La terza lettera può essere consultata nella tradu-
zione di Barbara Lanati, E.Dickinson. Lettere 1845-1886, Lettera n 559
Einaudi Torino 2006, p.69. A Otis P. Lord1
4
“Chillon” è usato qui come sinonimo di prigione; il 1878
riferimento è a The Prisoner of Chillon di Byron.
5
Questo è un riferimento al vangelo di Giovanni «Egli

L
confessò e non negò, e confessò: “Io non sono il Cri- a mia amata Salem2 mi sorride. Cerco il
sto”».

suo Volto così spesso - ma ho chiuso con
6
Era questo il nome del cane di Emily Dickinson. le apparenze.
Confesso di amarlo - gioisco nell’amarlo - ringra-
zio il creatore di Cielo e Terra - che mi concede
di amarlo – la gioia mi pervade. Non posso conte-
nere il mio impeto – il Torrente si muta in Mare
- al pensiero di te –
Mi punirai? Una «Bancarotta Involontaria», come
potrebbe essere un Crimine?
Imprigionami in te - rosea condanna - lasciami
percorrere con te questo dolce labirinto, che non
è né Vita né Morte - anche se le appartiene il mi-
stero dell’una, e l’impeto dell’altra – Vorrei risve-
gliarmi, nel tuo amore, nel magico Giorno della
tua presenza, con te prima di andare…

40 41
Emily Dickinson. Poesie e lettere d’amore Lettere a Otis P. Lord

Lettera n.560 Lettera n. 561


A Otis P. Lord A Otis P. Lord
1878 1878

P E
arlavo con Ned di Dio e lui mi ha chiesto: lemosinare una lettera quando già è sta-
«Zia Emily - il Giudice Lord è membro ta scritta, è abbastanza un fallimento, ma
della Chiesa?». mendicarla quando ancora non lo è, e il
«Tecnicamente credo di no, Ned». caro Donatore sta bighellonando, incurante del
«Ma come, pensavo che fosse una di quelle per- suo valore, questo si è un fallimento.
sone di Boston che la ritenevano una cosa rispet- Caro - per rendere triste una splendida settimana,
tabile da fare». «Credo che egli non faccia nulla prima così gaia, hai una valida autorizzazione?
di ostentato Ned». «Bene - il Babbo dice che se Inoltre, la mia impertinenza, un’impertinenza del
nello Stato ci fosse un altro Giudice come lui, la tutto innocente, può forse condannarti? Certo
pratica della legge avrebbe più senso». Gli dissi non il mio Cuore innamorato. Ora mio Sofista
che questo era probabile - anche se rammentan- beato, tu che puoi rendere il «No! «Sì!» – non
do che non avevo mai sperimentato nessuna cau- scordare che te l’avevo detto, [...]
sa tenuta da te se non la mia, e quella, con la tua Forse, dimmi un po’, sei un peccatore? Anche
dolce assistenza - ero restia a parlare. se del potere di rendere divina la Perdizione, chi
Volevo consolare il Ragazzo per quelle parole può punirti?
così ferventi - ma mi sono trattenuta. Non lo sai
che mi hai portato via la volontà e «non so dove»
tu «l’abbia deposta?». Avrei dovuto tenerti a fre-
no fin dall’inizio? «Risparmiare i ‘No’ e viziare il
bambino?».3
Oh, mio troppo amato, salvami dall’idolatria che
ci schiaccerebbe entrambi –
«E il vero Approdo del mio ultimo Viaggio» -4

42 43
Emily Dickinson. Poesie e lettere d’amore Lettere a Otis P. Lord

Lettera n 562 Un Fiore solitario.


A Otis P. Lord Fatti bello - (sii degno) [foglio strappato]
1878

N S
on sai che sei più felice quando io nego e tavo leggendo un piccolo Libro - poiché mi
non mi concedo - non lo sai che «No» è ha spezzato il Cuore voglio che ora infranga
la parola più selvaggia che affidiamo alla il tuo – Non ti pare giusto? L’avevo letto in
Lingua?
passato, ma mai da quando mi sono innamorata
Lo sai, perché sai tutto - [...] trovarsi così vicina di te - ed è questo che ora ne rende differente la
al tuo desiderio - sfiorarlo mentre mi avvicino, lettura - che fa la differenza in ogni cosa. Persino
quando il mio sonno è irrequieto e mi perdo nel- il fischiettare di un Giovane che passeggia nella
le tue Braccia per scivolare nella notte felice, per- Notte, o il lamento più Sommesso di un Uccello
chè so che tu mi riprenderai, non è vero? perché - [...] - ma ciò che ancora non ho udito è in gran
è solo lì che chiedo di restare - e ti dico, che se parte quanto di più dolce - la Bibbia dice molto
il desiderio si facesse più intenso - di quanto lo maliziosamente, che il «viandante, anche se stolto
sia nel nostro dolce passato, allora non riuscirei - non dovrà aggirarvisi»; dovrà farlo la «viandan-
a resistere dal benedirlo, lo devo, perché sarebbe te?» Chiedilo alla tue palpitanti Scritture.
giusto. Può sorprendere che io parli di Dio - ne so molto
La «Scala» appartiene a Dio - Tesoro Mio - per poco, ma Cupido ha insegnato Jehovah a tante
amor tuo - non per il mio - non te la lascerò at- Menti incolte - La stregoneria è più saggia di noi -
traversare - ma è tutta tua, e quando sarà tempo
alzerò le Sbarre, e ti farò giacere nel mio Muschio
- Tu mi hai mostrato la parola.
Spero che non abbia una veste diversa quando le
mie mani lo faranno. È un’Angoscia che da tem-
po ti nascondo perché temo che tu possa lasciar-
mi, affamata, ma tu chiedi la Crosta divina e ciò
dannerebbe il Pane.

44 45
Emily Dickinson. Poesie e lettere d’amore Lettere a Otis P. Lord

Lettera n. 563 Lettera n. 645


A Otis P. Lord A Otis P. Lord
1878 1880

M È
artedì è un Giorno particolarmente de- strano che di notte senta così forte la tua
primente - non è abbastanza lontano mancanza, considerato che non siamo mai
dal tuo caro biglietto perché già l’em- stati insieme - ma l’amore puntualmente
brione di un altro prenda forma, e voli a colmare t’invoca appena socchiudo le palpebre - e mi ri-

sveglio calda del desiderio che il sonno ha quasi
gli spazi della Distanza - e così io muoio dolce-
mente, rifiuto gli Uccelli (la primavera) e il Sole appagato - la settimana scorsa ho sognato che eri
- con patetica (depressa) malignità - ma quando morto - era stata scolpita una tua statua e mi chie-
il Sole comincia a superare l’orizzonte del giove- devano di mostrarla - e io ho detto che quello che
dì sera - tutto si rianima – un pacato sollievo mi non avevo fatto in Vita non l’avrei fatto in morte
esalta sino alla domenica sera, tutta la mia Vita (e quando i tuoi amati occhi non avrebbero potuto
le mie Guancie) diventano Febbre con l’approssi- perdonarmi - La durata di quell’attimo fu infini-
marsi delle tue parole benedette - che le tue paro- ta. E si placò dolcemente la dolcezza di quell’ora
le lambiscono come onde. celestiale. I numeri dell’Eden non opprimono
a lungo lo studente perché l’Eden si dissolve in
Eden più divini. [Per questo l’Amore è così parco
di parole - Sembra volerle trattenere Mio Amato]
Non ho mai finto con te.
Ho spesso tenuto di essere stata troppo sincera –
Non posso non desiderare di darmi a te, anche se
non ho mai scorto il Volto della tua natura -
Oggi è stato un Giorno stupendo - caro - dedica-
to soltanto a te - custodito nelle mie mani sottili
e offerto alla tua speranza lontana con delicatez-
za - La fretta dell’inizio dell’estate è passata e un
presagio di ozio s’insinua tra brulicanti faccende
[della natura] - [...] Riposare restando stretta a te
ha fatto trascorrere in un attimo l’intera giornata -

46 47
Emily Dickinson. Poesie e lettere d’amore Lettere a Otis P. Lord

Talvolta ho quasi temuto che tra noi la Parola po-


tesse svanire - se tu mi diventassi troppo prezioso,
se non per il respiro, allora le parole scivolereb-
bero dolcemente come tenui e luminosi segreti, Lettera n. 842
pietre preziose che giacciono nei sogni del mina- A Otis P. Lord
1883
tore.

T
Mi chiedo se mai oseremo di rinunciare all’Im-
ogliere nutrimento all’Estasi non sottrae
probabile - è un Rifugio così bello, e forse non lo
l’Estasi in sé.
facciamo -
Come Polvere da sparo in un Cassetto, la
Cosa che a sua volta è così improbabile [...]
sfioriamo con una Preghiera, Tuono silenzioso.

48 49
Emily Dickinson. Poesie e lettere d’amore Lettere a Otis P. Lord

Note bibliografiche
1
Il giudice Otis P.Lord (1812-1884) ha frequentato
la casa dei Dickinson sin dal 1843 con assiduità. Nel
1980 rimase vedovo e le lettere che Emily gli scrisse
Lettera n. 843 sono testimonianza di un amore profondo apertamen-
A Otis P. Lord te confessato e molto probabilmente ricambiato ancor
prima del 1980. Purtroppo non sono stare ritrovate
1883 lettere di Otis P. Lord rivolte ad Emily e non è possi-
bile ricostruire dunque la loro vicenda sentimentale.
Le lettere di Emily furono ritrovate nelle sue carte
dopo la sua morte e consegnate dal fratello Austin a

I
n questa notte affondo la mia Guancia nella Mabel Todd. I due si scrivano settimanalmente e la
loro relazione durò sino alla morte di lui nel 1884.
tua Mano - Accetterai (approverai) lo spreco?
- Accumulare subito Tesori - è la Medicina
2
Salem era la città dove viveva Otis P. Lord.
migliore contro le tarme, la Ruggine e il ladro che 3
Si tratta del proverbio inglese che dice: risparmia la
- per la Bibbia ha sempre avuto esperienza di Af- cinghia e vizi il bambino.
fari Bancari - si sospettava sarebbe stato colto a 4
Questa è una citazione letterale dell’Otello di Sha-
rubare. kespeare.
La Notte è il mio Giorno favorito - amo così tanto
il silenzio - quel silenzio che non è assenza di suo-
no - ma che dire di quelli che chiacchierano del
nulla tutto il giorno e lo scambiano per brio? –
Ti perdono.

50 51
Emily Dickinson. Poesie e lettere d’amore Bibliografia

Bibliografia
Bulgheroni M., Emily Dickinson. Tutte le poesie, tr.
di Marisa Bulgheroni, Mondadori, Milano, 1970.
Cappelli D., Poesie religiose, tr. di Diego Capelli,
Ancora, Milano, 2006.
The Master Letters of Emily Dickinson, a cura di
R.W. Franklin, Amherst College Press, Amherst,
Mass.
1986.
The Poems of Emily Dickinson, a cura di Thomas H.
Johnson, The Belknap Press of Harvard University
Press, Cambridge, 1955.
Dickinson E., The complets poems, Faber and faber,
London, 1984

Dickinson E., Poems, Ed. Aubier Flammarion, Paris


Cedex, 1970.

Errante G., Emily Dickinson. Poesie, A.M.E. Mila-


no, 1956

Guidacci G. Emily Dickinson. Poesie e lettere, San-


soni , Firenze, 1961.

Lanati B. Silenzi, Feltrinelli, Milano, 2002.

Lanati B. Vita di Emily Dickinson, Feltrinelli, Mila-


no, 2006.

Lanati B. Emily Dickinson. Lettere 1845-1886, Ei-


naudi, Torino, 2006.

Lanati B. Pareti di cristallo, Besa editrice, Lecce


2008.

52 53
Emily Dickinson. Poesie e lettere d’amore

54 55

Potrebbero piacerti anche