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com luglio 2003

OSCAR WILDE PENNA, MATITA E VELENO UNO STUDIO IN VERDE

Titolo originale:PEN, PENCIL AND POISON - A STUDY IN GREEN Traduzione di Marco Vignolo Gargini

Se desideri ricevere una dispensa cartacea di questo volume, chiedi informazioni a romanzieri@romanzieri.com?subject=wilde-penna BREVE NOTA INTRODUTTIVA A CURA DEL TRADUTTORE

Pen, Pencil and Poison , scritto nel 1888 e pubblicato sulla Fortnightly Review nel gennaio 1889, la seconda opera saggistica di Oscar Wilde dopo The Truth of Masks , un testo di pochi anni precedente, ma sicuramente la prima a consolidare la vena critica dello scrittore irlandese, il quale, non a caso, a partire proprio da questa prova, inaugura unepoca di grande fecondit compositiva, che confluir di l a breve nella realizzazione di altri saggi:The Decay of Lying , The Critic as Artist eThe Soul of Man under Socialism . Pen, Pencil and Poison, definito da Wilde unamemoire , riguarda la figura di Thomas Griffiths Wainewright (1794-1852), un personaggio che venne registrato negli annali della storia britannica pi per i suoi delitti che per le sue doti artistiche. Wainewright fu pittore, collezionista, recensore di opere letterarie e critico darte, coltiv contemporaneamente la profonda delicatezza di un grande esteta e la spietatezza del pi crudele criminale, cosicch, per tali simultanee e contrastanti disposizioni, la sua attivit creativa pass in secondo piano rispetto a quella di falsario e omicida avvelenatore. Wilde descrisse tutto questo sottolineando quella che per lui sarebbe stata sempre una convinzione condivisa da pochi: Il fatto che egli (Wainewright)avesse un sincero amore per larte e la natura a me pare del tutto palese. Non esiste unessenziale incongruit tra crimine e cultura. Non possiamo riscrivere lintera storia con il proposito di gratificare il nostro senso morale con ci che dovrebbe essere . Il parallelismo disgraziatamente non casuale tra Wilde e Wainewright nacque gi ai tempi in cui lartista di Dublino diede i primi segnali della sua inclinazione al dandismo: J. E. Courtenay Bodley, amico e compagno a Oxford, mand per scherzo a Wilde delle teste di merluzzo avvolte nel London Journal, e annot la reazione generata dal suo gesto provocatorio con queste parole, a data 6 dicembre 1875: Wilde non gradisce che gli si mandino teste di merluzzi e il London Journal. Le prime, ha detto,

le ha gettate di nascosto nel Cherwell, sentendosi una sorta di Wainewright (lassassino) [1]. Lepilogo tragico di questo parallelismo fu che Wilde, come Wainewright, un giorno (22 maggio 1895) si ritrov seduto al tribunale penale di Londra, lOld Bailey, nella veste di imputato per rispondere dellaccusa di aver commesso atti di grande indecenza con varie persone di sesso maschile . Wilde per la societ inglese divenne un criminale, sebbene, rispetto aWainewright,non si fosse macchiato di alcun delitto. Il carcere, com noto, stronc la carriera e lesistenza di Wilde, facendo pagare soprattutto la manifestazione di un modello di vita considerato osceno, pericoloso, immorale. Pen, Pencil and Poison, si pu dire, la prima denuncia di una certa consistenza fatta da Wilde sulla commistione tra i campi di competenza etica ed estetica, commistione che nemmeno oggi ce la fa ad essere sciolta, nonostante molta acqua e molti, troppi processi siano passati sotto il ponte. OSCAR WILDE PENNA, MATITA E VELENO UNO STUDIO IN VERDE

stata riferita con costanza come argomento di biasimo contro gli artisti e i letterati la carenza di totalit e di completezza della loro natura. Di regola deve essere necessariamente cos. Proprio quella concentrazione di visione, quellintensit di propositi che la caratteristica del temperamento artistico, in s un modello di limitazione. A coloro che sono assorti nella bellezza della forma nullaltro sembra avere grande importanza. Eppure vi sono molte eccezioni a questa regola. Rubens prest servizio come ambasciatore, e Goethe come consigliere di stato, e Milton come segretario Latino di Cromwell. Sofocle mantenne delle cariche civiche nella sua stessa citt; gli umoristi, i saggisti, e i romanzieri della moderna America pare non desiderino di meglio che diventare i rappresentanti diplomatici del loro paese; e lamico di Charles Lamb, Thomas Griffiths Wainewright, il soggetto di questa breve memoria, pur possedendo un temperamento estremamente artistico, segu molti maestri oltre allarte, essendo non soltanto un poeta e un pittore, un critico darte, un antiquario, e uno scrittore di prosa, un amante delle cose belle, e un cultore di cose deliziose, ma anche un falsario di capacit n mediocri n ordinarie, e un fine e segreto avvelenatore quasi senza rivali in questa o in unaltra epoca. Questuomo eccezionale, cos possente con penna, matita e veleno, come un grande poeta nostro contemporaneo ha detto elegantemente di lui, nacque a Chiswick nel 1794. Suo padre era il figlio di un insigne procuratore di Grays Inn e Hatton Garden. Sua madre era la figlia del celebrato Dr. Griffiths, il direttore e il fondatore dellaMonthly review , e partner in unaltra attivit letteraria di Thomas Davis, quel famoso libraio di cui Johnson disse che non era un libraio, ma un gentiluomo che si occupava di libri, lamico di Goldsmith e Wedgwood, e uno degli uomini pi noti del suo tempo. Mrs. Wainewright mor, mettendolo al mondo, allet prematura di ventuno anni, e un necrologio nel Gentlemans magazine ci narra della sua amabile disposizione danimo e di numerose doti, e aggiunge in modo piuttosto bizzarro che s ritenuto chella avesse compreso gli scritti di Mr. Locke forse pi a fondo di qualsiasi persona dambo i sessi oggi vivente. Suo padre non sopravvisse a lungo alla sua giovane moglie, e il piccolo sembra sia stato allevato da suo nonno, e, alla morte di questultimo nel 1803, da suo zio George Edward Griffiths, che in seguito avvelen. Trascorse la sua infanzia nella Linden House, a Turnham Green, una di quelle magioni georgiane molto pregiate che disgraziatamente sono scomparse prima dellabusivismo edilizio urbano della periferia, dai cui incantevoli giardini e bei parchi alberati egli eredit quel semplice e veemente amore della natura che non labbandon mai per tutta la sua vita, e che lo rese cos particolarmente ricettivo alle influenze spirituali della poetica di Wordsworth. And a scuola

allaccademia di Charles Burney a Hammersmith. Mr. Burney era figlio dello storico della musica, e parente prossimo di quel ragazzo artista in nuce chera destinato a diventare il suo allievo pi notevole. Sembra sia stato un uomo di buona cultura, e anni dopo Mr. Wainewright spesso ne parl con molto affetto come di un filosofo, di un archeologo, e di un ammirevole docente che, mentre teneva in alta considerazione laspetto intellettuale dellistruzione, non trascurava limportanza di una precoce educazione morale. Fu sotto Mr. Burney che egli inizi a sviluppare il suo talento artistico, e Mr. Hazlitt ci dice che un suo blocco da disegno che usava a scuola esiste ancora, e rivela un gran talento e una sensibilit naturale. Indubbiamente la pittura fu la prima arte che lo affascin. Fu molto tempo dopo che egli cerc di trovare unespressione con la penna o il veleno. In precedenza, tuttavia, sembra sia stato rapito dalle aspirazioni fanciullesche ispirate da racconti fantastici e cavallereschi della vita militare, e divenne giovane membro dei reggimenti della Guardia. Ma la vita sfrenata e dissipata dei suoi compagni darmi non riusc a soddisfare il raffinato temperamento artistico di uno che era fatto per altre cose. In breve tempo si stanc del servizio. LArte, ci dice, con parole che ancora emozionano molti per la loro sincerit ardente e lo strano fervore, LArte tocc il suo rinnegato; attraverso la sua pura e nobile influenza le malsane nebbie vennero purificate; i miei sentimenti, inariditi, infuocati, e appannati, furono rinnovati con una calma, fresca fioritura, semplice, bella per gli ingenui di cuore. Ma lArte non fu la sola causa del mutamento. Gli scritti di Wordsworth, prosegue, agirono molto per sedare il turbine informe che incide necessariamente sui cambiamenti repentini. Piansi su di essi lacrime di felicit e gratitudine. Di conseguenza lasci lesercit, con la sua rude vita da caserma e le rozze ciance della mensa, e torn a Linden House, pieno di questo rinato entusiasmo per la cultura. Una grave malattia, in cui egli, per usare le sue stesse parole, and in frantumi come un vaso dargilla, lo prostr per un po. La complessit della sua delicata tensione, sebbene fosse indifferente a infliggere dolore agli altri, era in s e per s sensibile al dolore in modo assai acuto. Egli evitava la sofferenza come qualcosa che altera e mutila la vita umana, e pare che abbia vagato in quella terribile valle della melanconia dalla quale tanti spiriti grandi, forse i pi grandi, non sono mai riemersi. Ma era giovane solamente venticinquenne e ben presto usc dalle nere acque di morte, come le chiam, allaria pi aperta della cultura umanistica. Mentre si stava rimettendo dalla malattia, che lo aveva portato quasi in punto di morte, concep lidea di occuparsi di letteratura come un arte. Io dissi a John Woodvil esclama sarebbe una vita divina dimorare in un elemento siffatto, per vedere e ascoltare e scrivere audaci cose:

These high and gusty relishes of life Have no allayings of mortality. (Questi alti e impetuosi sapori di vita non hanno sentori di mortalit)

impossibile non percepire in questo passo lespressione di un uomo che coltivava una sincera passione per le lettere. Vedere e ascoltare e scrivere audaci cose, questo era il suo scopo. Scott, il direttore del London Magazine , impressionato dal genio del giovane, o influenzato dallo strano fascino che costui esercitava su chiunque lo conoscesse, lo invit a scrivere una serie di articoli su soggetti darte, e dietro una sfilza di pseudonimi fantasiosi egli inizi a contribuire alla letteratura del suo tempo. JanusWeathercock , Egomet Bonmot , e Van Vinkvooms , furono alcune delle grottesche

maschere sotto cui scelse di celare la sua seriet o rivelare la sua levit. Una maschera ci dice pi di un volto. Questi camuffamenti intensificarono la sua personalit. Egli sembra aver impresso il suo marchio in un tempo incredibilmente breve. Charles Lamb parla di gentile, spensierato Wainewright, la cui prosa magnifica. Veniamo a sapere di lui che intrattiene Macready, John Forster, Maginn, Talfourd, Sir Wentworth Dilke, il poeta John Clare, e altri, a un petit-diner . Come Disraeli, era determinato a sbalordire la citt in qualit di dandy, e i suoi stupendi anelli, la sua spilla da cravatta con un antico cammeo, e i suoi guanti di capretto color limone chiaro, erano ben noti, e difatti vennero considerati da Hazlitt come il segno di un nuovo atteggiamento in letteratura: mentre i suoi folti capelli ricciuti, i suoi begli occhi, e le sue squisite candide mani gli davano la pericolosa e incantevole distinzione dessere diverso dagli altri. Cera un che in lui del Lucien de Rubempr di Balzac. Talvolta ci ricorda pure Julien Sorel. De Quincey lo vide una volta. Fu a una cena da Charles Lamb. Tra gli ospiti, tutti uomini di lettere, sedeva un assassino, ci dice, e prosegue descrivendo come quel giorno lui fosse malato, e non potesse sopportare di vedere volti di uomo o di donna, e tuttavia si fosse trovato a osservare con curiosit intellettuale dallaltra parte della tavola il giovane scrittore sotto le cui artificiosit di maniera a lui sembrava languire cos tanta sincera sensibilit, e speculasse su quale improvviso sviluppo di un altro interesse avrebbe cambiato il suo umore, se avesse saputo di quale terribile peccato lospite che richiam tanta attenzione di Lamb fosse gi allora colpevole. La sua opera in vita figura naturalmente nei tre capisaldi suggeriti da Mr. Swinburne, e si pu in parte ammettere che, se si prescinde dalle sue imprese nel campo del veleno, ci che egli ci ha effettivamente lasciato difficilmente giustifica la sua reputazione. Ma del resto solo il filisteo che cerca di giudicare una personalit con la volgare verifica della produzione. Questo giovane dandy cerc di essere qualcuno, pi che fare qualcosa. Egli si accorse che la Vita stessa nellarte, e che possiede i suoi stili non meno delle arti che provano ad esprimerli. N la sua opera priva di interesse. Si narra che William Blake soffermandosi alla Royal Academy davanti a uno dei suoi quadri lo abbia definito molto bello. I suoi saggi sono una prefigurazione di ci che sin da allora avrebbe realizzato. Pare aver anticipato alcuni di quegli incidenti della cultura moderna che sono da molti considerati davvero essenziali. Scrive della Gioconda , e dei primi poeti francesi e del Rinascimento italiano.Ama le gemme greche e i tappeti persiani, e le traduzioni elisabettiane di Cupido e Psyche , e la Hypnerotomachia , e le rilegature, e le edizioni antiche, e le bozze di stampa a largo margine. assai sensibile al valore dei ambienti eleganti, e mai si stanca di illustrarci le stanze in cui ha vissuto, o gli sarebbe piaciuto vivere. Aveva quel curioso amore per il verde, che negli individui sempre il segno di un sottile temperamento artistico, e nelle nazioni si dice denoti lassismo, se non una decadenza morale. Come Baudelaire egli era un sommo amante dei gatti, e alla stregua di Gautier, era affascinato da quell ameno mostro in marmo ermafrodito che si pu vedere ancora a Firenze e al Louvre. V ovviamente molto allinterno delle sue descrizioni e dei suoi suggerimenti circa larte ornamentale che dimostra in che misura egli non si fosse del tutto liberato dal gusto posticcio del suo tempo. Ma chiaro che fu uno dei primi a riconoscere ci che fuor di dubbio la vera nota fondamentale delleclettismo estetico, intendo dire la vera armonia di tutte le cose realmente belle noncuranti dellepoca o del luogo, della scuola o del modo. Intu che nellatto di decorare una stanza, stanza in quanto tale e non uno spazio dove esibirsi, bens uno spazio dove dimorare, non dovremmo mai tendere ad alcuna ricostruzione archeologica del passato, n gravarsi del fardello di una qualsivoglia necessit di accuratezza storica. In questa percezione artistica aveva perfettamente ragione. Tutte le cose belle appartengono alla stessa epoca. E cos, nella sua personale biblioteca, come ce la descrive, ritroviamo il delicato vaso fittile greco, con le sue figure dipinte in modo squisito e il fievole ????S finemente tracciato sul suo lato, e con affisso dietro unincisione dellaSibilla Delfica di Michelangelo, o delConcerto campestre del Giorgione. Ecco un pezzo della maiolica fiorentina, e una rustica lampada da qualche antica tomba romana. Sul tavolo

riposto un libro dOre, con una copertina di solido argento dorato, lavorato con bizzarre figure e guarnito con piccoli brillanti e rubini, e vicino al libro si accovaccia un brutto mostriciattolo, un Lare, forse, estratto nei campi di grano assolati della Sicilia. Scuri bronzi antichi contrastano con il pallido luccichio di due nobiliChristi Crucifixi , uno scolpito in avorio, laltro plasmato nella cera. Egli ha i suoi vassoi di gemme di Tassie, la sua finebonbonnire Louis-Quatorze con una miniatura eseguita da Petitot, le sue altamente decantate teiere di bruno biscuit , lavorate in filagrana, la sua valigetta in marocchino color limone, e la sua poltrona verde pomona. Lo si pu immaginare l tra i suoi libri, i suoi calchi e le sue incisioni, un vero virtuoso[2], un fine conoscitore, a rimirare la sua bella collezione di Marco Antonio, o il suo Liber Studiorum di Turner, di cui era un ammiratore appassionato, o a esaminare con una lente dingrandimento alcune delle sue antiche gemme e cammei, la testa di Alessandro su di un onice a due strati, o quel superbo altissimo relievo [3] in corniola, Giove Egioco. Egli fu sempre un grande cultore delle incisioni, e d alcuni suggerimenti assai utili riguardo i migliori criteri per metter su una collezione. Di fatti, pur apprezzando completamente larte moderna, non perse mai di vista limportanza delle riproduzioni dei grandi capolavori del passato, e tutto ci che egli afferma sul valore dei calchi in gesso davvero ammirevole. Come critico darte si dedic principalmente alle complesse impressioni provocate da unopera darte, e di sicuro il primo passo nella critica estetica quello di avvedersi delle proprie impressioni. Tenne in poco conto le discussioni astratte sulla natura della Bellezza, e il metodo storico, che subito dopo avrebbe prodotto frutti cos abbondanti, non apparteneva alla sua epoca, per non ignor mai la grande verit secondo cui il primo richiamo dellArte non rivolto allintelletto o alle emozioni, ma esclusivamente al temperamento artistico, e pi di una volta egli fa notare che questo temperamento, questo gusto, come lo definisce, qualora sia inconsciamente guidato e reso perfetto da un frequente contatto con le migliori opere, alla fine diventa una forma di retto giudizio. Ovviamente vi sono delle mode nellarte proprio come ve ne sono nellabbigliamento, e forse nessuno di noi pu mai veramente liberarsi dallinfluenza dei costumi e dallinfluenza della novit. Lui di certo non se ne liber, e daltronde ammette apertamente come sia arduo formarsi un giudizio imparziale sulle opere contemporanee. Nondimeno, nel complesso, il suo gusto fu buono e equilibrato. Ammir Turner e Constable in un periodo in cui non erano cos apprezzati come lo sono adesso, e si accorse che per la pi alta realizzazione nellarte paesaggistica occorre pi che una mera industriosit e una accurata trascrizione. DellaScena di brughiera presso Norwich di Crome ne mette in risalto la capacit di mostrare quanto una sottile osservazione degli elementi, nei loro selvatici umori, agisce su di una pianura per niente degna di interesse, e del tipo di rappresentazione paesaggistica popolare della sua epoca dice che semplicemente unenumerazione di colline e piccole valli, tronchi di alberi, arbusti, acque, prati, cottage e case; poco pi di una rilevazione topografica, una specie di pittorea mappatura; nella quale arcobaleni, rovesci, nebbie, aloni, ampi raggi di luce sprigionanti attraverso squarci di nubi, tempeste, chiarori stellari, tutti i materiali pi apprezzati del vero pittore, non esistono. Egli aveva un profondo disprezzo per ci che in arte ovvio o comune, e mentre era estasiato nellintrattenere Wilkie a cena, si curava poco dei quadri di Sir David come dei poemi di Mr. Crabbe. Non provava alcuna simpatia per le tendenze imitative e realistiche del suo tempo, e con franchezza ci dice che la sua grande ammirazione per Fssli era dovuta in larga parte al fatto che il piccolo svizzero non considerava necessario che un artista dovesse dipingere solo ci che vedeva. Le qualit che ricercava in un quadro erano la composizione, la bellezza e la dignit della linea, la ricchezza del colore, e la facolt immaginativa. Daltro canto, non era un dottrinario. Io sostengo che nessuna opera darte possa essere vagliata diversamente dalle leggi dedotte da essa stessa: la questione se essa sia o no conforme a se stessa. Questo uno dei suoi eccellenti aforismi. E nel recensire pittori cos diversi come Landseer e Martin, Stothard e Etty, egli rivela che, per usare una frase oggi tradizionale, sta tentando di vedere loggetto quale esso realmente in s. Tuttavia, come ho rilevato precedentemente, egli non si sente del tutto a proprio agio nelle sue critiche delle opere contemporanee. Il presente, afferma, rappresenta per me una gradevole confusione come

lAriosto a una prima attenta lettura... Le cose moderne mi abbagliano. Io le devo osservare con il telescopio del Tempo. Elia[4]si lamenta che per lui il merito di una poesia manoscritta incerto; la stampa, come dice eccellentemente, lo stabilizza. Cinquantanni di tonalit ottengono lo stesso effetto in un dipinto. pi felice quando scrive di Watteau e di Lancret, di Rubens e Giorgione, di Rembrandt, Correggio, e Michelangelo; ancora pi felice quando scrive di cose greche. Il gotico lo impression molto poco, ma larte classica e larte del Rinascimento gli furono sempre care. Seppe vedere ci che la nostra scuola inglese poteva acquisire dallo studio dei modelli greci, e non si stanca mai di far notare al giovane studente le potenzialit artistiche che giacciono sopite nei marmi ellenici e nei metodi di lavoro ellenici. Nei suoi giudizi sui grandi maestri italiani, afferma De Quincey, si evidenziava un accento di sincerit e di nativa sensibilit, come in uno che parlasse in prima persona, e non da mero copista di libri. La lode pi grande che possiamo rivolgergli che egli cerc di far rivivere lo stile come una tradizione cosciente. Ma si accorse che n la totalit delle conferenze sullarte o dei congressi sullarte, n i progetti per il progresso delle belle arti, produrranno mai questo risultato. La gente, dice molto saggiamente, e nel vero spirito di Toynbee Hall, deve avere sempre costantemente davanti ai propri occhi i migliori modelli. Come ci si attende da uno che era pittore, egli spesso estremamente tecnico nelle sue critiche darte. DelSan Giorgio e il drago di Tintoretto[5]osserva:

La veste di Sabra, ardentemente traslucida in virt del color blu di Prussia, si staglia dal pallido fondale verdognolo con un manto vermiglio; e le tinte cariche di entrambi sono splendidamente riecheggiate, per cos dire, in una chiave minore dalle stoffe color lacca purpurea e dallarmatura di ferro bluastro del santo, oltre allampio contrappeso del vivido drappeggio azzurro in primo piano nelle ombre color indaco del bosco selvaggio di torno al castello.

E altrove egli parla con erudizione di un delicato Schiavone, variegato come una aiuola di tulipani, dalle opime tinte spezzate, di uno splendente ritratto, notevole per morbidezza [6] , del sobrio Moroni, e di un altro quadro che polposo nelle carnalit. Ma, di regola, egli tratta le sue impressioni sulle opere come un tutto artistico, e tenta di tradurre in parole queste impressioni, di dare, per cos dire, lequivalente letterario delleffetto immaginativo e mentale. Fu uno dei primi a sviluppare ci che stata definita la letteratura darte del diciannovesimo secolo, quella forma di letteratura che ha trovato in Mr. Ruskin e Mr Browning i due suoi pi perfetti esponenti. La sua descrizione del Repas Italien di Lancret, dove una ragazza dalla chioma scura, cupida di Malizia, langue sullerba cosparsa di margherite, sotto certi aspetti molto affascinante. Ecco la sua esposizione dellaCrocifissione di Rembrandt. estremamente caratteristica del suo stile:

Loscurit unoscurit fuligginosa, portentosa - avvolge lintera scena: solo sopra il maledetto bosco, come attraverso unorrida fenditura nel tenebroso soffitto, un diluvio di pioggia scrosci di nevischio, acqua scolorita affluisce gi in basso, spargendo una spaventosa luce spettrale, perfino pi orribile della palpabile notte. Gi la Terra ansima con respiro grosso e rapido! La cupa Croce trema! I venti si rovesciano laria stagnante un rombo di tuono brontola sotto i loro piedi, e qualcuno di quella miserevole folla inizia a scappare gi per la collina. I cavalli annusano il terrore incombente, e si imbizzarriscono per il terrore. Il momento savvicina rapidamente quando, quasi fatto a brandelli dal Suo stesso peso, venendo meno per la perdita di sangue, che ora scorre in rivoli pi stretti dalle Sue vene recise, le Sue tempie e il petto in un bagno di sudore, e la Sua nera lingua disseccata per la feroce febbre

di morte, Ges urla, Ho sete. Laceto mortale viene a Lui elevato. La sua testa ricade di colpo, e il sacro corpo pende senza sensi dalla croce. Un lenzuolo di vermiglia fiamma passa sottile attraverso laria e svanisce; le rupi del Carmelo e del Libano si spaccano; il mare ritrae dalle sabbie le sue nere onde tumultuose. La Terra sbadiglia, e i sepolcri liberano i loro abitanti. I trapassati e i viventi insieme sono commisti in una congiunzione innaturale e corrono per la citt santa. Nuovi prodigi li attendono laggi. Il velo del tempio - limpenetrabile velo - da cima a fondo squarciato, e quel paventato recesso che contiene i misteri ebraici - la fatale arca con le tavole e il candelabro a sette braccia - schiuso dalla luce di fiamme soprannaturali alla moltitudine abbandonata da Dio. Rembrandt non dipinse mai questo schizzo, ed ebbe del tutto ragione. Avrebbe perso quasi tutto il suo fascino, perdendo quel velo imbarazzante di indistinto che permette una cos ampia gamma nella quale la dubbiosa immaginazione pu speculare. Al momento come una cosa di un altro mondo. Un tetro abisso tra noi e lei. Non tangibile con il corpo. Possiamo soltanto avvicinarla in spirito.

In questo passo, scritto, lautore ci dice, con timore e riverenza, v molto di terribile, e moltissimo di ci che affatto orribile, ma non senza una certa cruda forma di vigore, o, comunque, una certa cruda violenza verbale, una qualit che questepoca dovrebbe davvero apprezzare, dal momento che il suo difetto primario. pi piacevole, comunque, passare a questa descrizione del Cefalo e Procri di Giulio Romano:

Dovremmo leggere il lamento di Mosco per Bione, il dolce pastore, prima dosservare questo quadro, o studiarlo come una preparazione per il lamento. Abbiamo quasi le stesse immagini in entrambi. Per tutte e due le vittime gli alti boschetti e le vallette della foresta mormorano; i fiori emanano un mesto profumo dai loro boccioli; lusignolo piange sulle terre rocciose, e la rondine nei lunghi tornanti delle valli; gemono anche i satiri e i fauni velati di scuro, e le ninfe fontane nel bosco si sciolgono in acque di pianto. Le pecore e i capri abbandonano i loro pascoli; e le oreadi, che amano scalare le pi inaccessibili vette di tutte le rocce pi ripide, si precipitano gi con il canto dei loro pini che corteggiano il vento; mentre le driadi si chinano dai rami degli alberi a loro intrecciati, e i fiumi versano lacrime per la bianca Procri, con flussi densi di singulti,

Riempiendo con una voce loceano lontano alla vista.

Le api doro sono silenti sul timoso Imetto; e il corno che funebre presagisce lamore di Aurora non scaccer pi il freddo crepuscolo sulla cima dellImetto. Il primo piano del nostro soggetto una sponda erbosa arsa dal sole, spezzata in gonfiori e risacche come onde (una sorta di frangenti di terra), resa pi irregolare da molte radici che fanno incespicare e tronchi dalbero prematuramente recisi dallascia, che ancora sprigionano germogli verde pallido. Questa sponda sinnalza piuttosto bruscamente sulla destra verso un fitto boschetto, impenetrabile per ogni stella, al suo ingresso siede lo stordito re di Tessaglia, tenendo tra le sue ginocchia quel lucente eburneo corpo che fu, ma che un instante prima divideva i ruvidi rami con la sua fronte liscia, e calpestava spine e fiore simile al piede punto da gelosia - adesso indifeso, pesante, immobile, se non quando la brezza solleva con beffa la sua folta chioma.

Di tra i tronchi strettamente vicini sbigottite ninfe spingono innanzi con alte grida:

E satiri in vesti di daino, coronati di edera intrecciata, avanzano; e mettono una strana piet nei loro contegni cornuti.

Lelap giace sotto, e mostra con il suo affanno il rapido passo della morte. Dallaltro versante del gruppo, Amore Virtuoso con ali abbattute tien salda la freccia diretta verso una schiera di silvane creature, fauni, arieti, capre, satiri, e madri di satiri, che comprimono i propri figli con le loro terribili mani, che corrono da sinistra in un sentiero sommerso tra il primo piano e una parete rocciosa, sul cui crinale pi basso una guardiana del ruscello versa dalla sua urna le sue acque narratrici di dolore. Sopra e pi remota dellEfidriade, unaltra donna, che si strappa i capelli, appare tra le colonne ornate di festoni di vite di un boschetto incolto. Il centro del dipinto colmo di prati ombrosi, che sprofondano gi verso la bocca del fiume; oltre la vasta possanza delloceanico flusso, dalla cui superficie colei che estingue le stelle, la rosea Aurora, spinge furiosamente i suoi corsieri bagnati dacqua salmastra a mirare gli spasimi di morte della sua rivale.

Se questa descrizione fosse accuratamente riscritta, sarebbe davvero ammirevole. La concezione di ricavare dalla pittura un poema in prosa eccelsa. Buona parte della migliore letteratura moderna scaturisce dallo stesso proposito. In unepoca assai brutta e sensibile, le arti prendono lo spunto non dalla vita, ma le une dalle altre. Anche le sue simpatie furono meravigliosamente varie. In tutto ci che aveva a che fare con il teatro, per esempio, egli era sempre estremamente interessato, e con forza sostenne la necessit della precisione archeologica nei costumi e nel decoro delle scene. In arte, afferma in uno dei suoi saggi, qualunque cosa meriti affatto dessere composta merita dessere composta bene; e puntualizza che una volta permessa lintrusione degli anacronismi, diventa arduo asserire dove va tracciata la linea di confine. In letteratura, ancora, come Lord Beaconsfield in una famosa occasione, egli era dalla parte degli angeli. Fu uno dei primi ad ammirare Keats e Shelley, il vibrantemente sensitivo e poetico Shelley, come lo definisce. La sua ammirazione per Wordsworth fu sincera e profonda. Apprezz pienamente William Blake. Una delle migliori copie adesso esistenti dei Songs of Innocence and Experience fu scritta appositamente per lui. Am Alain Chartier, e Ronsard, e i drammaturghi elisabettiani, e Chaucer e Chapman, e Petrarca. E per lui tutte le arti erano ununica arte. I nostri critici, sottolinea con molto giudizio, a stento sembrano consci dellidentit dei primi semi della poesia e della pittura, n del fatto che ogni vero progresso nello studio serio di unarte genera insieme una perfezione proporzionale allaltra; e altrove dice che se un uomo che non ammira Michelangelo parla del proprio amore per Milton, sta ingannando o se stesso o i suoi ascoltatori. Con i suoi colleghi collaboratori del London Magazine egli fu sempre molto generoso, e fa le lodi di Barry Cornwall, Allan Cunningham, Hazlitt, Elton, e Leigh Hunt senza il minimo segno della malizia di un amico. Alcuni dei suoi schizzi su Charles Lamb sono a modo loro ammirevoli, e, con larte del vero commediante, attingono il loro stile dal loro soggetto:

Che posso dire di te pi di ci che a tutti noto? Che tu hai lallegria di un ragazzo unita alla saggezza

di un uomo: un cuore gentile quanti mai fecero venire le lacrime agli occhi. Con quanto spirito non sarebbe pronto a cogliere il significato delle vostre parole, e a porre un concetto assai opportuno in un momento inopportuno. Il suo discorso senza affettazione era un concentrato denso, come i suoi amati elisabettiani, fino alloscurit. Come chicchi di grano doro fino, le sue sentenze venivano battute in intere distese. Aveva poca piet per la fama contraffatta, e una caustica osservazione sulla moda per uomini di genio era per lui un argomento consueto. Sir Thomas Browne era un suo amico del cuore; altrettanto lo era Burton, e il vecchio Fuller. Nella sua amorosa vena si gingillava con quella Duchessa senza pari in odore di molti in folio; e con le commedie del miglior periodo di Beaumont e Fletcher egli ispir sogni eterei. Pronunciava chiose critiche su questi, come un ispirato, ma era bene fare in modo che fosse lui a scegliere il proprio gioco; se un altro iniziava a disquisire perfino sui suoi autori favoriti dichiarati, era capace di interromperlo, o piuttosto di aggiungersi alla disquisizione, con un modo che non sappiamo se definire portato a fraintendere o malizioso. Una sera da C***, i due drammaturghi suddetti furono largomento temporaneo della conversazione. Mr. X. encomi la passione e lo stile altero di una tragedia (non so quale delle loro), ma fu immediatamente ripreso da Elia, che gli disse Quellanon era niente; le liriche erano le creazioni nobili - le liriche!

Un lato della sua carriera letteraria merita una notazione speciale. Il giornalismo moderno pu dirsi in debito con lui almeno quanto con qualsiasi uomo della prima parte di questo secolo. Egli fu il pioniere della prosa asiatica, e si dilett con epiteti pittoreschi e pompose esagerazioni. Possedere uno stile cos sontuoso da dissimulare il soggetto una delle pi alte imprese di unimportante e assai ammirata scuola di prime firme di Fleet Street, e questa scuola Janus Weathercock si pu affermare che labbia inventata. Vide anche che era alquanto facile attirare il pubblico con continue reiterazioni verso la sua personalit, e nei suoi articoli di puro giornalismo questo straordinario giovane racconta al mondo cosa ha mangiato a pranzo, dove compra i suoi vestiti, che vini ama, e in quale stato di salute si trova, neanche stesse tenendo delle rubriche settimanali per qualche giornale popolare del nostro tempo. Dal momento che questo era il lato meno pregiato della sua opera, quello che ha avuto linfluenza pi scontata. Oggid un pubblicista un uomo che annoia la comunit con i dettagli sulle illegalit della sua vita privata. Come la maggioranza delle persone artificiali, aveva un grande amore per la natura. Io tengo tre cose in grande stima, dice da qualche parte: sedere pigramente su di unaltura che domina una ricca prospettiva; starmene allombra di alberi fitti mentre il sole splende attorno a me; e godermi la solitudine con la consapevolezza dei dintorni. La campagna mi d tutte queste cose. Scrive dei suoi vagabondaggi per fragranti ginestre spinose e brughiere ripetendo L Ode to the Evening di Collins, solo per cogliere la qualit raffinata del momento; del suo affogare il viso in unaiuola bagnata di primule, madida di rugiade di maggio; e del piacere di vedere le mucche dal dolce alito passare al tramonto lentamente verso la stalla, e dascoltare il rintocco distante dei sonagli del gregge. Una delle sue frasi, il narciso avvampato nella sua fredda zolla di terra, come un solingo dipinto del Giorgione su di un bruno pannello di quercia, curiosamente caratteristica del suo temperamento, e questo passo a suo modo piuttosto grazioso:

La tenera erba corta era ricoperta di margherite- quelle che gli uomini chiamano pratoline nella nostra citt fitte come stelle in una notte destate. Lo stridente gracchiare dei corvi indaffarati giunse piacevolmente addolcito da un alto tetro olmeto a qualche distanza, e a intervalli si ud la voce di un ragazzo che faceva fuggire gli uccelli dai campi appena seminati. Le blu profondit erano del colore del pi cupo oltremare; non una nube striava letra calma; solo intorno al bordo dellorizzonte fluiva una lieve,

calda pellicola di brumoso vapore, contro la quale il vicino villaggio con la sua chiesa di pietra antica mostrava la sua nitida figura con abbacinantebiancore. Mi sovvennero iLines written in Marchdi Wordsworth.

Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che quel colto giovane che compose queste frasi, e che fu cos suscettibile agli influssi wordsworthiani, fu anche, come ho detto al principio di questamemoire , uno dei pi sottili e segreti avvelenatori in questa o in unaltra epoca. Come accadde chegli inizi ad essere sedotto da questo strano peccato non ce lo dice, e il diario in cui lui annotava con cura i risultati dei suoi terribili esperimenti e i metodi che adott, sfortunatamente per noi, andato perduto. Pure in seguito egli fu sempre reticente sullargomento, e prefer parlare de LEscursione, e dei Poemi fondati sugli affetti. Comunque non v dubbio che il veleno che utilizz fu la strichinina. In uno dei begli anelli di cui era cos fiero, e che servivano a mettere in risalto la bella forma modellata delle sue delicate mani eburnee, era solito conservare cristalli dellindiananux vomica , un veleno, ci riferisce uno dei suoi biografi, pressoch insapore, difficile da scoprire, e in grado di essere diluito quasi allinfinito. I suoi delitti, afferma De Quincey, furono molti di pi di quelli che vennero alla luce in ambito giudiziario. Sicuramente cos, e alcuni di questi delitti meritano una menzione. La sua prima vittima fu suo zio, Mr. Thomas Griffiths. Lo avvelen nel 1829 per prendere possesso di Linden House, un luogo al quale egli era sempre stato molto attaccato. Nellagosto del successivo anno avvelen Mrs. Abercrombie, sua suocera, e nel dicembre seguente avvelen la deliziosa Helen Abercrombie, sua cognata. Il motivo delluccisione di Mrs. Abercrombie non stato accertato. Pu essere stato per un capriccio, o per stimolare qualche orrido senso del potere che giaceva in lui, o perch lei sospett di qualcosa, o per nessuna ragione. Ma lomicidio di Helen Abercrombie fu attuato da lui e da sua moglie al fine dacquisire una somma di circa 18.000 sterline, somma per la quale loro avevano assicurato la vita della ragazza in varie compagnie dassicurazione. Le circostanze furono le seguenti. Il 12 dicembre, lui, sua moglie e il figlio vennero a Londra da Linden House, e presero alloggio al numero 12 di Conduit Street, Regent Street. Con loro cerano le due sorelle, Helen e Madeleine Abercrombie. La sera del 14 andarono tutti a teatro, e durante la cena quella sera Helen si sent male. Il giorno dopo era molto sofferente, e il Dr. Locock, di Hanover Square, fu chiamato per assisterla. Sopravvisse fino a luned, il 20, quando, dopo la visita mattutina del dottore, Mr. e Mrs. Wainewright le somministrarono della marmellata avvelenata, e poi uscirono fuori per una passeggiata. Al loro ritorno Helen Abercrombie era deceduta. Aveva circa ventanni, una ragazza alta e graziosa dai capelli biondi. Un suo incantevole ritratto fatto dal cognato esiste ancora, e rivela come il suo stile dartista fosse assai influenzato da Sir Thomas Lawrence, un pittore per la cui opera egli aveva sempre nutrito una grande ammirazione. De Quincey racconta che Mrs. Wainewright non fu del tutto estranea allomicidio. Speriamo che non lo sia stata. Il peccato dovrebbe essere solitario, e non avere complici. Le compagnie dassicurazione, sospettando la realt dei fatti, si astennero dal pagare la polizza adducendo come pretesti di natura tecnica la falsa dichiarazione e la mancanza di interesse, e, con curioso coraggio, lavvelenatore intraprese unazione legale alla Court of Chancery contro la Imperial, essendo stato concordato che una decisione sarebbe stata valida per tutte le compagnie. Il processo malgrado ci non si concluse che cinque anni dopo, allorch, in seguito ad un disaccordo, venne alla fine emesso un verdetto a favore delle compagnie. Il giudice in quella occasione fu Lord Abinger. Egomet Bonmot era rappresentato da Mr. Erle e Sir William Follet, e il Procuratore Generale e Sir Frederick Pollock comparirono per laltra parte. Il querelante, sfortunatamente, non fu in grado di presenziare a nessuno dei processi. La ricusazione delle compagnie a fondergli le 18.000 sterline lo aveva posto in una posizione di pesante e gravoso imbarazzo sul piano finanziario. Di fatti, pochi mesi dopo lomicidio di Helen Abercrombie, egli era stato arrestato per debiti per le vie di Londra mentre stava facendo la serenata alla graziosa figlia di uno dei suoi amici. Questo inconveniente fu superato allepoca, ma poco dopo pens fosse pi opportuno riparare allestero finch non avesse raggiunto qualche accordo di

natura pratica con i suoi creditori. Di conseguenza and a Boulogne a far visita al padre della giovane in questione, e durante la sua permanenza laggi lo indusse a stipulare una polizza a vita con la Pelican Company per 3000 sterline. Espletate ben presto le necessarie formalit e registrata la polizza, vers dei cristalli di strichinina nel suo caff mentre una sera erano seduti insieme dopo cena. Lui stesso non ricav alcun vantaggio economico nel far ci. Il suo obiettivo fu semplicemente vendicarsi della prima compagnia che si era rifiutata di pagargli il prezzo del suo peccato. Lamico mor il giorno seguente in sua presenza, e lui lasci immediatamente Boulogne per andare in giro a fare dei disegni in mezzo ai luoghi pi pittoreschi della Bretagna, e per qualche tempo fu lospite di un anziano gentiluomo francese, che aveva una bella villa a St. Omer. Di qui si trasfer a Parigi, dove rimase per parecchi anni, vivendo nel lusso, dicono alcuni, invece altri parlano del suo imboscarsi con il veleno in tasca, temuto da tutti quelli che lo conoscevano. Nel 1837 torn in Inghilterra in incognito. Una qualche strana e folle malia lo riport a casa. Segu una donna che amava. Era il mese di giugno, e Wainewright risiedeva in uno degli hotel a Covent Garden. Il suo salotto era a pianterreno, e teneva le tende prudentemente abbassate per paura dessere visto. Tredici anni prima, quando stava collezionando la sua pregiata raccolta di maioliche e di Marco Antonio, fals le firme dei suoi garanti su di una procura legale, cosa che gli permise di entrare in possesso di una parte dei soldi che aveva ereditato da sua madre, e di includerli nel contratto matrimoniale. Sapeva che questa truffa era stata scoperta, e che tornando in Inghilterra metteva in serio pericolo la propria vita. Nonostante tutto torn. Ci si deve stupire? Si disse che la donna era davvero bella. Peraltro, lei non lo amava. Fu per un puro caso che egli venne scoperto. Un rumore in strada attrasse la sua attenzione, e, nel suo artistico interesse per la vita moderna, scost la tenda per un momento. Qualcuno fuori grid: Wainewright, il Falsario. Era Forrester, il fattorino di Bow Street. Il 5 luglio fu portato allOld Bailey. Il seguente resoconto del processo apparve sul Times:

Davanti al giudice Vaughan e al barone Alderson, Thomas Griffiths Wainewright, di quarantadue anni, un uomo dallaspetto signorile, con baffi, stato accusato di aver falsificato e fatto circolare una certa procura legale per 2259 sterline, con lintento di defraudare il Governatore e laCompany of the Bank of England. Cinque erano i capi daccusa contro il detenuto, per ognuno dei quali egli s dichiarato non colpevole, quando stato condotto davanti al sergente Arabin nel corso della mattinata una volta davanti ai giudici, tuttavia, egli ha chiesto di poter ritrattare la dichiarazione precedente, e poi s dichiarato colpevole per due dei capi daccusa di non capitale importanza. Avendo lavvocato della Banca specificato che verano altri tre capi daccusa, ma che la Banca non desiderava spargere sangue, la dichiarazione di colpevolezza sui due minori capi daccusa stata messa agli atti, e il detenuto al termine delludienza stato condannato dalmagistratoalla deportazione a vita.

Fu ricondotto a Newgate, in attesa dessere deportato nelle colonie. In un passo di pura fantasia di uno dei suoi primi saggi egli aveva immaginato se stesso nel carcere di Horsemonger condannato alla pena capitale per non esser riuscito a resistere alla tentazione di rubare qualche Marco Antonio dal British Museum con cui completare la sua collezione. La sentenza ora emessa nei suoi confronti era per un uomo della sua cultura una forma di condanna a morte. Se ne rammaric amaramente con i suoi amici, e sottoline, con una buona dose di ragione, che qualcuno pensasse che i soldi fossero praticamente suoi, avendoli ereditati da sua madre, e che la truffa, cos comera, era stata commessa trentanni prima, il che,

per usare la sua stessa frase, era almeno una circostance attnuante . La presenza permanente di una personalit un problema metafisico davvero molto sottile, e di certo la legge inglese risolve la questione in una maniera estremamente rozza e spiccia. C, tuttavia, un che di drammatico nel fatto che questa pesante punizione fu a lui inflitta per quello che, se rammentiamo la sua fatale influenza sulla prosa del giornalismo moderno, non fu certo il peggiore dei suoi peccati. Mentre si trovava in carcere, Dickens, Macready, e Hablot Browne per caso si imbatterono in lui. Stavano girando per le prigioni di Londra, alla ricerca di spunti artistici, e a Newgate presero subito visione di Wainewright. Lui li approcci con uno sguardo provocante, Forster ce lo racconta, ma Macready rimase inorridito nel riconoscere una persona a lui familiare negli anni passati, e alla cui tavola aveva pranzato. Altri ebbero pi curiosit, e la sua cella fu per un po di tempo una specie di salotto alla moda. Molti uomini di lettere andarono a visitare il loro antico collega. Ma Wainewright non era pi il Giano gentile e giulivo che Charles Lamb ammir. Sembra fosse divenuto alquanto cinico. Allagente di una compagnia dassicurazione che un pomeriggio era andato a fargli visita, e che aveva pensato di rendere loccasione pi proficua facendo notare che, dopo tutto, il crimine era una cattiva speculazione, egli replic: Sir, voi uomini della City fate le vostre speculazioni, con tutti i rischi. Alcune delle vostre speculazioni vanno in porto, altre falliscono. A me capitato che la mia non abbia avuto successo, le vostre invece hanno avuto buon esito. la sola differenza, Sir , tra il mio visitatore e me. Ma, Sir , vi dir una cosa in cui alla fine io ho avuto successo. Per tutta la vita sono stato determinato nel mantenere la posizione di ungentleman . Ho sempre agito cos. E cos agisco ancora. regola di questo luogo che ogni recluso di una cella passi la sua mattinata a spazzarla. Io divido la mia cella con un muratore e uno spazzino, ma loro non mi porgono mai la scopa!. Quando un amico lo biasim per lomicidio di Helen Abercrombie lui scroll le spalle e disse, S; stata unazione orribile, ma lei aveva le caviglie molto grosse. Da Newgate fu condotto alle segrete di Portsmouth, e di l imbarcato sulla Susan in Van Diemen's Land [7]con trecento altri deportati. Il viaggio a quanto pare non fu di suo gusto, e in una lettera scritta a un amico si sfog amaramente parlando dellignominia subita dal compagno di poeti e artisti costretto a associarsi con dei buzzurri. Lespressione che indirizza ai suoi compagni non ci sorprende. Il crimine in Inghilterra raramente leffetto di un peccato. quasi sempre leffetto della fame. Probabilmente non cera nessuno a bordo nel quale avrebbe potuto trovare un ascoltatore comprensivo, o magari una natura interessante dal punto di vista psicologico. Il suo amore per larte, comunque, non lo abbandon mai. A Hobart Town apr uno studio, e torn a disegnare e a fare ritratti, e la sua conversazione e le sue maniere sembra non avessero perduto il loro fascino. Neppure abbandon la sua abitudine di avvelenatore, e vi sono due casi registrati in cui lui prov a far fuori le persone che lo avevano offeso. Ma le sue mani pare avessero perduto la loro destrezza. Entrambi i suoi tentativi furono un completo fallimento, e nel 1844, completamente insoddisfatto della societ tasmaniana, present un memoriale al governatore della colonia, Sir John Eardley Wilmot, con preghiera di essere imbarcato. Nel memoriale egli parla di s come di una persona tormentata da idee che lottano per ottenere una forma e una realizzazione, impedito ad aumentare il suo bagaglio di conoscenze, e privato dellesercizio di un fertile o quantomeno decoroso colloquio. La sua richiesta fu tuttavia respinta, e lamico di Coleridge si consol creandosi quei meravigliosi Paradis Artificiels i cui segreti sono noti solo ai consumatori di oppio. Nel 1852 mor di apoplessia, avendo come unico suo compagno un gatto, per il quale aveva sviluppato un affetto straordinario. A quanto pare i suoi crimini hanno avuto un importante effetto sulla sua arte. Improntarono una forte personalit al suo stile, una qualit che certamente mancava alla sua opera giovanile. In una nota alla Vita

di Dickens , Forster rammenta che nel 1847 Lady Blessington ricevette dal fratello, il maggiore Power, che era in servizio a Hobart Town, un ritratto a olio di una giovane donna opera dellabile pennello di Wainewright; e si diceva che egli fece in modo di istillare lespressione della sua propria malvagit nel ritratto di una graziosa fanciulla dal cuore gentile. M. Zola, in uno dei suoi romanzi, ci narra di un giovane che, avendo commesso un delitto, si d allarte, e dipinge verdognoli ritratti impressionisti di persone perfettamente rispettabili, tutti quanti con una curiosa rassomiglianza con la propria vittima. Levoluzione dello stile di Mr. Wainewright a me pare ancor pi sottile e suggestivo. Si pu immaginare una personalit intensa forgiata dal peccato. Questa figura strana e affascinante che per pochi anni abbagli la Londra letteraria, e fece un cos brillantedebut nella vita e nelle lettere, fuor di dubbio uno studio assai interessante. Mr. W. Carew Hazlitt, il suo ultimo biografo, cui io sono in debito per molti dei fatti contenuti in questamemoire , e il cui libello , veramente, a modo suo affatto inestimabile, dellopinione che il suo amore per larte e la natura furono un mero pretesto e una presunzione, e altri gli hanno negato per intero il suo valore letterario. A me sembra un giudizio superficiale, o quanto meno errato. Il fatto che un uomo sia un avvelenatore non inficia per niente la sua prosa. Le virt domestiche non sono il vero fondamento dellarte, sebbene possano servire come una eccellente rclame per artisti di secondordine. Probabilmente De Quincey ha esagerato le sue doti di critico, e non posso fare a meno di ripetere che v molto nelle sue pubblicazioni che risulta troppo familiare, troppo comune, troppo giornalistico, nel senso deteriore di questo brutto vocabolo. Qua e l egli distintamente volgare nellespressione, e sempre gli manca la moderazione del vero artista. Ma per alcune delle sue pecche dobbiamo biasimare lepoca in cui visse, e, dopo tutto, una prosa che Charles Lamb ritenne eccellente presenta un interesse storico non da poco. Il fatto che egli avesse un sincero amore per larte e la natura a me pare del tutto palese. Non esiste unessenziale incongruit tra crimine e cultura. Non possiamo riscrivere lintera storia con il proposito di gratificare il nostro senso morale con ci che dovrebbe essere. Naturalmente, egli troppo vicino al nostro tempo per permetterci di formare alcun giudizio puramente artistico su di lui. impossibile non provare un forte pregiudizio nei confronti di un uomo che avrebbe potuto avvelenare Lord Tennyson, o Mr. Gladstone, il Rettore di Balliol. Ma se questuomo avesse indossato un costume e parlato una lingua diversa dalla nostra, e fosse vissuto nella Roma imperiale, o allepoca del Rinascimento italiano, o nella Spagna del diciassettesimo secolo, o in qualunque paese o secolo tranne questo secolo e questo paese, noi saremmo stati in grado di giungere a una valutazione perfettamente scevra da pregiudizi sulla sua posizione e sul suo valore. So che ci sono molti storici, o perlomeno scrittori di soggetti storici, che continuano a credere necessaria lapplicazione di giudizi morali alla storia, e che distribuiscono le loro lodi o biasimi con la solenne compiacenza di un maestro di scuola di successo. Questo, comunque, un vezzo assurdo, e mostra soltanto che listinto morale pu essere portato a un grado cos elevato di perfezione da rendersi manifesto quando non richiesto. Nessuno che abbia un autentico senso della storia si sogna di biasimare Nerone, o di rimbrottare Tiberio, o di censurare Cesare Borgia. Questi personaggi sono diventati come le marionette di una commedia. Possono riempirci di terrore, o di orrore, o meraviglia, ma non ci danneggiano. Non sono in relazione immediata con noi. Non abbiamo da temer niente da loro. Sono passati nella sfera dellarte e della scienza, e nessuna arte n scienza sanno qualcosa dellapprovazione o disapprovazione morale. E cos un giorno forse sar dellamico di Charles Lamb. Al momento io lo sento un po troppo moderno per esser trattato con quel bello spirito di disinteressata curiosit al quale dobbiamo cos tanti affascinanti studi dei grandi criminali del Rinascimento Italiano nati dalle penne di Mr. John Addington Symonds, Miss A. Mary F. Robinson, Miss Vernon Lee, e di altri scrittori illustri. Tuttavia, lArte non lo ha dimenticato. Egli leroe di Hunted Down di Dickens, e il Varney della Lucretia di Bulwer; ed consolante sottolineare che la finzione ha reso un qualche omaggio a una persona che fu cos potente con penna, matita e veleno. Essere in grado dispirare la finzione significa essere pi importante di un fatto.

[1]Richard Ellmann,Oscar Wilde Una biografia , traduzione di Ettore Capriolo, Rizzoli, Milano 1991, pag. 80. [2]In italiano nel testo. [3]C.s.

[4]Pseudonimo usato da Charles Lamb, critico e amico di Wainewright, nei suoi saggi apparsi nel London Magazin tra il 1820 e il 1822. [5]Lopera del Tintoretto viene citata da Wilde con il titolo St. George delivering the Egyptian Princess from the Dragon (San Giorgio che libera la principessa egiziana dal drago ), ma il quadro, eseguito nel 1555-58 ca. da Jacopo Robusti, al secolo Tintoretto, noto come San Giorgio e il drago .

[6]In italiano nel testo [7]Van Diemens Land fu il nome con cui lolandese Abel Jansen Tasman battezz lisola da lui scoperta, in onore di Anthony Van Diemen, governatore generale della Compagnia Olandese delle Indie Orientali. Questo nome stato mantenuto fino al 1885, trentatr anni dopo la morte di Wainewright, e da allora lisola denominata Tasmania.

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