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Karate Do fino a cintura nera Pagina 35 di 156

Perciò bisogna sempre inchinarsi quando si entra nel Dojo o si esce da esso, bisogna
lasciare il proprio Io fuori dalla porta.
La parola a.e, è nel mondo uno strumento di intesa reciproca, nel Dojo però bisogna farne
a meno. In un silenzio di concentrazione l'insegnante comunica il suo sapere, il buon
allievo accetta questo con un inchino.
La lotta più importante che ha luogo dentro di lui è quella contro il proprio Io, solo allora un
allievo può capire quale sia la Via del Budo.
Un Maestro giapponese che fu interrogato sulla differenza tra le lezioni tradizionali e quelle
europee, rispose: "Quando dico ad un allievo giapponese 'fa questo', lui lo fa. Se dico la
stessa cosa ad un europeo, egli risponde 'perché?'".
Il saluto non è un mero gesto formale, ma un vero e proprio atto di rispetto nei confronti
del Dojo, del Maestro, dei compagni d’allenamento, dei nostri avversari in combattimento
e, infine di noi stessi.
Il saluto tra l’altro, è necessario per impostare lo stato mentale nella condizione di rispetto.
REI NO KOKORO (spirito del rispetto verso gli altri).
Quando sono lasciati i sandali vicino al tappeto, nell’apposito contenitore, per entrare sul
tatami, deve essere eseguito un saluto in piedi (Tachi rei) verso la sede superiore detta
anche lato d’onore. (Kamiza)

Il simbolo del rispetto è l’inchino REI all’inizio e alla fine di ogni lezione, di ogni Kata, di
ogni scambio di tecniche con il nostro compagno. Il significato intrenseco, filosofico
dell’inchino, non è piegare la testa in senso di sottomissione, risiede nel dal fatto che
l’uomo prima di dedicarse alle cose mondane, futili deve sempre rivolgere la propria
attenzione e la propria attività a qualcosa che ritiene di valore più elevato e per questo si
inchina a dismostrazione del suo rispetto.

Il tempo vola con la rapidità di una freccia


fate attenzione a non sprecare
energie per cose inutili
KOKUSHI

Rei è espressione della cortesia, del rispetto e della sincerità.

L’etichetta è importante nel DOJO, proprio perché oltre all’aspetto puramente filosofico
dobbiamo pensare che stiamo interagendo con altre persone e dobbiamo cerare di essere
sempre in completa armonia con ognuno di loro.

Il cerimoniale del saluto è chiamato SAHO.


E’ importante sapere che era previsto dal codice d’onore dei Samurai, uomini che prima di
svolgere una battaglia o un combattimento dove potevano perdere la vita eseguivano il
proprio rituale codificato che poggiava le proprie basi con la morale ZEN.

Questo è lo spirito della via Marziale:


Essere umili, la prima lotta che bisogna vincere è quella contro la propria presunzione.

Il DOJO

Il nome ha il significato di “luogo (JO) dove si segue la via (DO).

I quattro lati di un «Dojo» hanno la loro importanza tradizionale.

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