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Matricola n. 291681
Correlatori: Nadia
Ranocchi, David
Zamagni (ZAPRUDER
filmmakersgroup)
Laureando:
Relatrice:
UNIVERSITÀ IUAV DI VENEZIA
...
sessione unica dell’a.a. 2018/2019
DICHIARA
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data 20/12/2019
firma
Riassunto
occasionaliste.
The shadow of the dome of pleasure
Non è stupefacente né assurdo che la manifestazione più esteriore di una religione e di una
civiltà come quella dell'Islam rifletta a suo modo quel che vi è di più interiore. La sostanza
dell'arte è la bellezza; ora, la bellezza è una qualità divina e comporta in quanto tale un
duplice aspetto: nel mondo essa è apparente, mentre in Dio, o in sé stessa, è beatitudine
interiore. Questo significa che lo studio dell'arte islamica, come di qualsiasi arte sacra, può
condurre, verso una comprensione più o meno profonda di verità spirituali che sono alla
Il mio interesse verso il muqarnas è nato in maniera del tutto casuale durante una
di morire: Ashik Kerib1. Ashik Kerib è un film sulla cultura azera dopo che Parajanov
della storia del cinema. In una scena nella prima parte del film, il menestrello Ashik
Kerib si reca da un signore del luogo per chiedere la mano della figlia di cui è
1
Sergei Parajanov e Dodo Abashidze, Ashik Kerib, 1988
loro benedizione [al matrimonio], ora è il tuo turno’. Il signorotto dalla porta del suo
palazzo le schernisce dicendo: ‘Quindi siete venuti a prendere mia figlia ? Questa
fanciulla dalla celestiale bellezza ?’. Al che rivolge l’indice verso l’alto indicando,
data è quella di un diamante che passi attraverso vari stati di aggregazione della
materia per poi portare la sua mutazione a compimento al vertice della semi-cupola.
Questa brevissima scena è stato uno dei punti d’inizio per una nuova performance e
lavoro video sviluppati durante la mia residenza all’Institute for contemporary art
incombente, come lo spazio siderale del resto. Solamente dopo avrei trovato in
letteratura opinioni simili alla mia e relative alla volta in generale e al muqarnas in
particolare. I riferimenti alle sfere celesti sono d’altronde presenti anche nella scena
di Ashik Kerib, nei dialoghi (‘I cieli hanno dato la loro benedizione’, ‘questa fanciulla
al di sotto di un muqarnas.
La decisione di visionare Ashik Kerib nasce dall’esigenza di avvicinarmi alla cultura
azera in vista della realizzazione di una nuova performance per un festival di arte
1994) tra forze armene e del Karabakh e l’esercito azero.2 Da una curiosità nei
Nonostante non sia questa la preoccupazione principale del lavoro, ritengo sia
avanzati nel campo delle scienze (si veda ad esempio l’utilizzo di complesse strutture
anche la scelta di citare ampiamente il Corano, testo sacro forse poco letto in Italia.
2
Thomas de Waal, Black Garden: Armenia and Azerbaijan Through Peace and War, NYU
Press, 2003
aggravata dalla situazione delicata in cui si trova, confinante con paesi quali la
probabile origine islamica che tuttavia si ritrova anche in chiese simbolo dell’Armenia
orientale. Non si tratta di però di scrivere un’apologia del mondo islamico quanto di
oggi e domani.
La volta a stalattiti: cenni storici
contenente una nicchia, edificato agli angoli di una struttura a pianta quadrata per
una cupola e la cupola stessa. In tale suddivisione numerose piccole cellette formano
una sorta di struttura a celle di alveare. Vengono talvolta utilizzati anche i termini
Diffuso in una vasta area geografica che va dalla Penisola iberica all’India, per alcuni
ricercatori sarebbe comparso per la prima volta intorno alla metà del X secolo nel
le zone), mentre per altri le sue origini andrebbero rintracciate nella Baghdad
3
GLOSSARY - Terms used on VirtualAni in relation to Armenian art, architecture, etc.,
www.virtualani.org.
4 5
medievale o in Armenia. In un primo luogo il muqarnas viene utilizzato in
Il mausoleo di Imam al-Dawr (v. immagine in basso) in Iraq, completato nel 1090,
4
Yasser Tabbaa, “The muqarnas dome: its origin and meaning”, Muqarnas III: An Annual
on Islamic Art and Architecture, Brill, 1985
5
Per un'ipotesi sull'origine armena del muqarnas si vedano: Ruben Hakobyan e Hovhannes
Zakaryan, “On the Armenian origin of muqarnas ceilings”, Journal of Armenian Studies, №
2, Armenian Heritage Press, 2016 e Anna Spinelli, Arte islamica: la misura del metafisico,
vol. II, casa editrice Fernandel, 2008, da cui la citazione seguente:
È comune nell’arte armena l’hazarashen, ovvero una forma di cupolatura per le coperture
composta da una lanterna a piramide sviluppata da tavole di legno o pietra sfalsate e sporgenti
man mano che vengono sovrapposte fino al foro centrale. Esse creano visivamente una serie di
quadrati concentrici sempre più ridotti e diverranno una caratteristica quasi universale nella
costruzione delle abitazioni dovunque si installeranno popolazioni turche dopo l’islamizzazione.
Esso caratterizza inoltre la maggior parte di soffittature cassonate dell’Asia centrale e in
artesonado del Nordafrica e Andalusia ed è alla base dell’evoluzione dei muqarnas nell’arte
islamica. Era stata caratteristica comune degli edifici accessori di comunità cenobitiche, e traeva
origine chiaramente da un tipo di copertura diffusa nei tumuli dall’area siberiana fino alle isole
britanniche.
6
Y. Tabbaa, “The muqarnas dome: its origin and meaning”, op. cit.
7
Y. Tabbaa, “The muqarnas dome: its origin and meaning”, op. cit.
8
Il mausoleo è stato distrutto dall’ISIS nell’ottobre del 2014. (Sam Hardy, “Islamic State
destroyed the Shia Shrine of Imam al-Daur (Samarra, Iraq, 23rd October 2014)”, Conflict
Antiquities, http://conflictantiquities.wordpress.com)
Questo tipo di soluzione decorativa si riscontra tuttavia anche in chiese cristiane, ad
I materiali utilizzati per la costruzione dei muqarnas sono vari: mattoni, legno, pietra
Esistono anche muqarnas in oro (nel santuario di Fāṭima bt. Mūsā a Qom, in Iran), in
culto, sono forse tra i più strabilianti e vengono costruiti in maniera tale che pur
trovandosi al di sotto di essi, una persona non possa vedercisi riflessa. Ciò è dovuto
all’angolazione e alle piccole dimensioni degli specchi 11 (v. immagine del chiosco del
palazzo del Sardar nella fortezza, ora distrutta, di Erivan, odierna Yerevan).
Anna Spinelli evidenzia come nell’arte islamica lo sviluppo dei muqarnas sia andato
di pari passo con quello dell’arabesco decorativo e quindi della calligrafia12. Lo studio
9
Shiro Takahashi, Muqarnas Database, http://www.shiro1000.jp/muqarnas/map.html
10
Anna Spinelli riferisce di cupole sfondate in monumenti abbandonati risalenti alla prima
epoca timuride con muqarnas ancora in sede e persino con coloritura originale visibile.
(A. Spinelli, Arte islamica: la misura del metafisico, vol. II, op. cit.)
11
Goli Mohammadi, Heirloom Tech: The Math and Magic of Muqarnas,
https://makezine.com/2016/12/16/heirloom-tech-math-magic-muqarnas/, 2016
12
Iosif Isakovič Notkin nota la somiglianza tra disegni architettonici di muqarnas del XVI
secolo e la calligrafia islamica: ‘Questo parallelismo deriva dall’uso di moduli geometrici
come quadrati, rombi e romboidi sia nelle lettere ben proporzionate dell’alfabeto arabo
che nei disegni dei muqarnas, questi ultimi raffigurano anche stelle dalla forma irregolare.’
“Decoding XVI century muqarnas drawings”, Muqarnas XII: An Annual on Islamic Art and
Architecture, Brill, 1995
della geometria dei muqarnas prese in considerazione sia evoluzioni possibili
Questo portò a numerosissime variazioni nel disegno dei muqarnas, almeno fino al
XVI secolo.
13
Alcuni autori (Lu e Steinhardt) avrebbero individuato una tassellatura girih (sorta di cuir
découpé islamico) quasicristallina nel santuario di Darb-i Imam (1453) a Isfahan, in Iran,
mentre altri (Makovicky) fanno risalire il manifestarsi di queste complesse geometrie
ornamentali alle tassellature presenti sulle facciate della torre-mausoleo di Gunbad-i
Kabud (1197) a Maragha, in Iran. In entrambi i casi le decorazioni precederebbero di più di
cinque secoli la scoperta in Occidente, da parte di Roger Penrose (1974), delle tassellature
quasi-periodiche (le cui forme cioè si ripetono con frequenze non commisurate, ossia il
rapporto delle frequenze non può essere espresso come rapporto di numeri interi)
riscontrabili nei quasicristalli, un tipo di solidi di origine non naturale (l’unico campione
ritrovato in natura è un meteorite risalente a 4,5 miliardi di anni fa, precipitato in una
remota regione della Russia orientale).
Per quanto ciò non riguardi prettamente i muqarnas, si tratta senz’altro di scoperte
estremamente suggestive che attestano il legame tra la matematica irrazionale e la
cristallografia e l’arte islamica.
Sempre secondo Anna Spinelli, ma anche per Iosif Isakovič Notkin, la geometria dei
L’architettura, come quasi tutta la parte interna del palazzo, era caratterizzata più che dalla
e l’apparente fragile traforo dei muri, diventa difficile credere che tutto questo sia
sopravvissuto al tempo trascorso ed al logorio dei secoli, alle scosse dei terremoti, alla
violenza delle guerre, alle pacifiche, ma non meno dannose, villanie dell’entusiasta
viaggiatore: ciò è già sufficiente per giustificare la tradizione popolare che vuole che qui,
Oleg Grabar, nel suo libro sull'Alhambra16, vede nei muqarnas granadini della Stanza
degli Abencerrajes e in quelli della Sala delle Due Sorelle (v. immagine seguente), dei
14
A. Spinelli, Arte islamica: la misura del metafisico, vol. II, op. cit.
15
I. I. Notkin, “Decoding XVI century muqarnas drawings”, op. cit.
16
Oleg Grabar, The Alhambra, Solipsist Press, 1992
paradisi rotativi, delle volte celesti in costante movimento (‘rotating domes of
heaven’).
Ibn Zamrak, incisi ad altezza d'uomo nelle due sale, che riporto di seguito con alcune
note di Grabar:
Qui vi è una cupola che, per la sua altezza, sfugge alla vista [in riferimento alla vastità dei
cieli]; la bellezza, in essa, appare allo stesso tempo nascosta e visibile [un'allusione alle
tradizionali concezioni islamiche sulle modalità di interpretare il visibile]. La costellazione
dei Gemelli le porge prontamente la mano [per aiutarla] e la luna piena dei cieli le si avvicina
per sussurrarle segretamente [qualcosa] .../ Quando esse [le parti della stanza] sono
illuminate dai raggi del sole, si potrebbe pensare che siano fatte di perle per la quantità di
L’illusione di moto è data dalla presenza di una serie di finestre alla base delle cupole
che, grazie al movimento del sole, illuminano le rispettive stanze in modo diverso a
seconda dell’orario del giorno e della notte. È interessante notare, inoltre, come
delle piccole fontane con vasca siano poste in entrambe le sale al di sotto delle
cupole, a riflettere le decorazioni delle volte anche sul suolo, creando giochi di luce
Lo stesso soggetto è rappresentato nel soffitto ligneo della Sala degli Ambasciatori
nel palazzo dell’Alhambra (v. immagine seguente). Qui sei file di figure geometriche
a forma di stella terminano, al centro, in ciò che è a tutti gli effetti un settimo cielo,
bianco al centro.17 Nella sala si trova un’iscrizione della sura 67 del Corano (al-Mulk,
17
Dario Cabanelas, “La antigua policromia del techo de Comares en la Alhambra”, Al-
Andalus, 35, 1970, pp. 423
1. Benedetto Colui nella Cui mano è la sovranità, Egli è onnipotente;
2. Colui Che ha creato la morte e la vita per mettere alla prova chi di voi meglio
3. Colui Che ha creato sette cieli sovrapposti senza che tu veda alcun difetto
6. Per coloro che non credono nel loro Signore, c'è il castigo dell'Inferno: qual
tristo divenire!
(Corano,67:1-6)
Come osserva Alicia Carrillo, la cupola con i suoi sette cieli è senz’altro una
La sura XXIV (An-Nûr18) contiene il celebre versetto 35, uno dei momenti lirici più alti
del Corano:
35. Allah è la luce dei cieli e della terra. La Sua luce è come quella di una nicchia in cui si
trova una lampada, la lampada è in un cristallo, il cristallo è come un astro brillante; il suo
sembra illuminare senza neppure essere toccato dal fuoco. Luce su luce. Allah guida verso
la Sua luce chi vuole Lui e propone agli uomini metafore. Allah è onnisciente.
riflettenti, policrome come ceramica, cristallo o oro e altri materiali lucidi usati per
caratteristica è ancor più palese nei muqarnas composti da specchi20 (v. immagine
18
In arabo esistono due termini diversi per indicare la luce: “daw” ( )ضوءè luce intesa come
onda elettromagnetica, mentre “nùr” ( )نورha significato metaforico e spirituale.
(http://www.sufi.it/Corano/24.htm#_ftn1)
19
Titus Burckhardt, Art of Islam: Language and meaning, World Wisdom, Inc, 2009
seguente). Suggestive le parole di Burckhardt nell’Art of Islam in cui, parlando di
relazione tra la cupola (circolare) e la sua base (un cubo) e quindi tra il paradiso,
estremi (caldo, freddo, umido e secco). Il muqarnas, diramandosi dalla volta verso
la base quadrangolare, suggerisce una proiezione del moto del paradiso sulla terra.
Allo stesso tempo l’immobilità del cubo rimanda ad uno stato di fissità e
21
T. Burckhardt, Art of Islam: Language and meaning, World Wisdom, Inc, 2009, op. cit.
È da notare, inoltre, che i muqarnas, sotto forma di semi-cupole, venivano spesso
costruiti al di sopra di portali di ingresso, come linea di demarcazione/ soglia tra due
Yasser Tabbaa, studioso a cui si deve l’importante articolo The muqarnas dome: its
origin and meaning22, cerca il significato originario del muqarnas nella forma stessa
del muqarnas, a differenza di Grabar che si avvale di fonti “esterne” quali iscrizioni
22
Y. Tabbaa, “The muqarnas dome: its origin and meaning”, Muqarnas III: An Annual on
Islamic Art and Architecture, Brill, 1985
muqarnas dell’Alhambra23. Tabbaa osserva che la scomposizione di una volta (e
determinata visione della cupola e quindi del suo riferimento: l’universo. 24 I teologi
contraddizione con l’idea islamica di Allah come unica entità assoluta ed eterna. La
atomistica della materia, dello spazio e del tempo.25 Nel X/ XI secolo nacque una
della propria dottrina adattandolo a quella islamica. 26 Il risultato fu quello che viene
cambiata solo dal volere di Allah. 27 In questo senso attributi della materia quali il
l'universo. Dietro questa idea c'è sempre il concetto di Allah come Creatore assoluto,
che si manifesta anche in uno dei nomi esistenti per designarlo, "al-Muṣawwir", che
23
O. Grabar, The Alhambra, Solipsist press, 1992, pp. 144-148
24
Y. Tabbaa, “The muqarnas dome: its origin and meaning”, Muqarnas III: An Annual on
Islamic Art and Architecture, Brill, 1985, p. 68
25
Majid Fakhry, A History of Islamic Philosophy, 2 ed., Longman, 1983, p.33
26
Alicia Carrillo, “Muqarnas domes: an interpretation of the “Heavenly Vault”, Domes in
the world: Cultural Identity and Symbolism - Geometric and Formal Genesis - Construction,
Identification, Conservation, Nardini editore, 2012, p.3
27
Henry Corbin, History of Islamic Philosophy, Kegan Paul International, 1993
significa letteralmente "creatore, modellatore, foggiatore".28 Tabbaa considera il
teorizzazione risalirebbe alla Baghdad dell’inizio dell’XI secolo e che sarebbe poi
stato abbracciato dal Califfato abbaside nella persona di Al-Qadir (1031).29 Questo
coinciderebbe con quello che Tabbaa e altri autori (ad es. Carrillo30) ritengono essere
28
J.M. Puerta, Historia del pensamiento estético árabe. Al-Andalus y la estética árabe
clásica. Akal. 1997, Pag. 78, 77, 179.
29
Y. Tabbaa, “The muqarnas dome: its origin and meaning”, Muqarnas III: An Annual on
Islamic Art and Architecture, Brill, 1985, p. 69
30
Alicia Carrillo, Compendio de los muqarnas: Génesis y Evolución (siglos XI-XV). Servicio de
Publicaciones de la Universidad de Córdoba, 2009, 14-49.
31
Y. Tabbaa, “The muqarnas dome: its origin and meaning”, Muqarnas III: An Annual on
Islamic Art and Architecture, Brill, 1985
La classica cupola, priva di nicchie e palesemente sostenuta da pennacchi a tromba,
Citando Tabbaa: ‘la cupola, come il paradiso doveva ergersi senza l’ausilio di
Ha creato i cieli senza pilastri che possiate vedere, ha infisso le montagne sulla terra, ché
altrimenti si sarebbe mossa e voi con essa e l'ha popolata di animali di tutte le specie.
(Corano, 31:10)
32
Y. Tabbaa, “The muqarnas dome: its origin and meaning”, Muqarnas III: An Annual on
Islamic Art and Architecture, Brill, 1985, p. 71
Bibliografia, filmografia e sitografia
etc., www.virtualani.org.
• Burckhardt Titus, Art of Islam: Language and meaning, World Wisdom, Inc, 2009;
• Bindi L., Steinhardt P. J., Yao N. e Lu P. J., “Natural Quasicrystals”, Science 324, nº
Domes in the world: Cultural Identity and Symbolism - Geometric and Formal
• De Waal Thomas, Black Garden: Armenia and Azerbaijan Through Peace and
s.com.
https://makezine.com/2016/12/16/heirloom-tech-math-magic-muqarnas/,
2016.
• Notkin Iosif Isakovič , “Decoding XVI century muqarnas drawings”, Muqarnas XII:
• Spinelli Anna, Arte islamica: la misura del metafisico, vol. II, casa editrice
Fernandel, 2008.
• Tabbaa Yasser, “The muqarnas dome: its origin and meaning”, Muqarnas III: An
http://www.shiro1000.jp/muqarnas/map.html.