Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
IL MONDO DI IERI
Lettere
a cura di
Maurizio Ghelardi
sede legale
corso Vittorio Emanuele II, 68 - 10121 Torino
sede operativa
via Vittorio Emanuele III, 37 - 12035 Racconigi
ufficio stampa
tel. e fax 02.34534178
e-mail: aragno.editore@brainy.it
sito internet. www.ninoaragnoeditore.it nino aragno editore
Traduzione di: «Die Welt van gestern»: il Mondo di Ieri
Maurizio Ghelardi e Bettina Mii.ller
Redazione di:
Susanna Mii.ller
I nomi di Aby Warburg e Ernst Cassirer indicano
già di per sé l'importanza di questo carteggio fino-
ra inedito, che qui presentiamo per la prima volta
in modo integrale 1 .
Eppure, mano a mano che ci inoltriamo nella
lettura di questo epistolario ci rendiamo conto che
il rilievo non consiste tanto nel suo valore docu-
mentario, né nella passione, talvolta trattenuta,
che percorre questo dialogo a distanza tra due
eminenti studiosi; neppure nelle fondamentali e
inedite linee di ricerca che Warburg e Cassirer evo-
cano e affrontano - si pensi al ruolo di Giordano
Bruno e di Keplero. No, il vero basso continuo di
queste lettere, da quelle apparentemente più co-
muni dettate da esigenze contingenti - un lutto,
un saluto dalle vacanze, un augurio -, a quelle più
impegnative, consiste nel fatto che tutto sembra al-
la fine tenuto assieme da uno stile che amalgama
vita e ricerca. Così, perfino dagli incipit, il carteg-
gio tra questi due grandi intellettuali appare scan-
5
Maurizio Ghelardi «Die Welt van gestern»
dito da una serie di rituali che rimandano ad un chezza e duttibilità di cui è Cassirer stesso a coglie-
mondo e a una cultuta ove un sovratono appena re con acutezza straordinaria il senso profondo:
udibile, uno stridore minimo, magari affidato ad
un contenuto sfogo sulla vita - «la Sua partecipa- Il suo sguardo non riposava in primo luogo sulle ope-
zione mi ha colto in un momento in cui ho biso- re d'arte, poiché egli avvertiva e intravedeva dietro.
gno, forse come mai nella:mia vita, di parole di esse le grandi ene_rgie creative. Tali energie n.on era-
conforto amichevoli che avverto immediatamente no per lui altro che .le forme eterne dell'espressione
salutari e utili» -, ci permettono di spiare il vuoto dell'essere uomo, della sua passione e del suo desti-
no. In tal modo, ogni configurazione creativa, iridi-
causato dalle piccole e grandi paure quotidiane
pendentemente da dove si collocava, divent;;J.va leggi-
che, almeno nel caso di Warburg, avevano finito bile come un unico linguaggio, del quale Warburg
per sovvertire ogni regolarità di vita: «Non riuscirò continuava a cercare di penetrare la struttura e di
a vincere nella lotta contro questo mondo spaven- scoprire la legalità nascosta t ... J Il suo sguardo non si
tosamente spietato che mi circonda, morirò in fermava alla singola opera, né alla forma della rap-
questa condizione crepuscolare e il ritorno tarderà presentazione, neppure al contenuto di ciò che era
troppo». Ma è proprio in questo punto che si rive- raffigurato, ma si addentrava fino alle tensioni ener-
la come i due studiosi avessero eretto come unico, getiche che nell'opera avevano tr?vato la loro espres-
fragile antidoto il logorante piacere del lavoro, in- sione e il loro modo di scaricarsi. Erano queste le ten-
teso come via maestra verso una lenta scoperta di •sioni che egli sapeva sempre di nuovo rinvenire, indi-
ciò che l'uomo sèrba in sé di più segreto e_ intimo. pendentemente dalla molteplicità delle forme sotto
- Siamo di fronte a un tempo scandito e avvolto dal le quali esse si nascondevano, e che egli perseguiva
ritmo delle migrazioni più che dei viaggi, da un rit- attraverso i secoli con una certezza incrollabile e vi-
mo non per questo meno intellettualmente impa- sionaria.
ziente, che mostra il senso di una esistenza votata
senza riserve, e al contempo con discrezione, al Simile è però anche il caso di Cassirer, che negli
dovere che essa stessa si ~ imposta, cosicché perfi- anni amburghesi sembrava avviato anch'egli su
no quel senso di apparente inconcludenza, per cui una strada parallela e _al contempo complementa-
tante idee sembrano qui continuamente abbando- re, intento a scavare e a bussare, come scrive War-
nate, riprese, e di nuovo lasciate allo stato di ab- burg, dall'altra parte della stessa galleria.
bozzo, pare alla fine indicarci nuove e tuttora ine- Ma lasciamo che sia il lettore stesso a cogliere
dite vie di ricerca,, l'importanza e la bellezza. di questo epistolario, li-
Sappiamo che la fama di Warburg, diversamente mitandoci in questa introduzione a ripercorrere
da quella di Cassirer, è ancora troppo inscritta nel- brevemente alcuni momenti di questo sodalizio.
la sua celebre biblioteca. Diversamente da Nietz-
sche o da Burckhardt, Warburg sembra infatti abi- In alcuni appunti dell'aprile 1924 dal titolo
tare all'interno dell'immortalità della sua bibliote- Schicksalsmachte im Spiegel antikisierender Symbolik
ca. Eppure, come è tipico per i grandi autori, an- (Le potenze del destino riflesse nella simbolica ano
che Warburg rivela in questo carteggio quella rie- ticheggiante) AbyWarburg esprime il suo ramma-
6 7
Maurizio Ghelardi «Die Welt von gestern»
rico per il paventato trasferimento di Ernst Cassi- Il fulmine imprigionato nel filo ha prodotto una civiltà
rer: cha fa piazza pulita del paganesimo. Ma che cosa met-
te al suo posto? Le forze della natura non sono più
Il fatto che Cassirer intenda restare [ad Amburgo] concepite come entità biomorfe o antropomorfe, ma
solo per poco tempo è, di fronte al forum della st~ria come onde infinite che obbediscono docili al coman-
spirituale ( Geistesgeschichte) [ ... ], una leggerezza im- do dell'uomo. In tal modo la civiltà delle macchine di-
perdonabile. Ma tale è·il destino dell'uomo moder- strugge ciò che la scienza naturale derivata dal mito ha
no, che va sempre di fretta, che viene trasportato faticosamente conquistato: lo spazio per la preghiera,
quasi fosse un pacco postale, _e eh~ non mi~ra, non poi trasformatosi in spazio per il pensiero [... ]3
costruisce passo dopo passo 1 suoi rapporti. Certo,
vorrei sapere da Cassirer - e lui da me - in quale mi- In quella che resta tuttora la più importante bio-
sura noi due e Boll potremmo unirci in una sfera più grafia intellettuale su Warburg, Ernst Gombrich
alta, ove sorge la modalità.dell'espressione umana, la sembra aver voluto intenzionalmente ignorare
quale-si orienta spiritualmente a partire dall'espe- l'importanza che, a partire dagli inizi degli anni
rienza della sua totalità cosmica. Questa è diventata Venti, aveva avuto per lo studioso amburghese la fi-
ormai un peso· intollerabile, poiché l'uomo sa che il gura di Ernst Cassirer. Né si può dire che a tutt' og-
suo viaggio nel mondo sublunare è un destino che
gi siano stati fatti nuovi tentativi in tal senso4, ben-
egli deve inevitabilmente subire2 •
Warburg confessa qui in una forma per lui tipi- 3.A. Warburg, Schlangenritual.EinReisebericht, Berlin 1988 (trad. it. Mi-
ca combinando cioè una disillusa riflessione sul lano 1998, p. 66).
suo' tempo ad una preoccupazione più generale di 4. Per quanto riguarda i rapporti tra la Biblioteca vVarburg e Cassirer
carattere culturale, in. quale misura Cassirer e Boll si veda]. Habermas, Ernst Cassirerund dieBibliothek Warburg, in Vortriige
aus dern Warbu1g-Haus, Bd. I, Berlin 1997, pp. 1-29; cfr. anche M. Fe1~
rappresentassero in quegli anni i due ir_itelocutori rari, Ernst Cassirer, Firenze 1996, in part. pp. 215 sgg.
principali sui quali egli confidava per sviluppare la . Sul rapporto Warburg-Cassirer cfr. T. Cassirer, Mein Leben rnit Ernst
vicenda dell'orientamento spirituale dell'uomo Cassirer, Hildesheim 1981 (ove sono pubblicate alcune lettere tra i
due studiosi); C. Nabe1~ Der Hamburger Kreis um Ernst Cassirer und Aby
nel cosmo a cui nel 1923, nell'ultima parte della fa- Warburg, in DieJuden in Harnburg 1590 bis 1900, Bd. II, hrsg v. A. Herzig
mosa conferenza:sul- rituale del serpente, aveva vo- u. S. Rohde, Hamburg 1991, pp. 393-406; cfr. in generale: H. Paet-
. luto·dare una coloritura kulturkritisch: zold, Ernst Cassirer, Darmstadt 1995 (con bibliografia); O. Schwem-
me1~ Ernst Cassirer. Ein Philosoph der europiiischen.Moderne, Berlin 1997;
Th. Vogl, Die Geburt der Hurnanitiit, Hamburg 1999; R. Bast, Problern, Ge-
schichte, Form, Berlin 2000; T.I. Bayer, Cassirer's Metaphysics of syrnbolic
forrns, Yale 2001. .
2. II manoscritto Schicksalsrnachte irn Spiegel antikisierender Syrnbolik è ine- L'edizione critica delle opere di Cassirer è in corso di pubblic;azione
dito e si conserva nell'Archivio del Wàrburg Institute a Londra con la presso la casa editrice Mejner di Amburgo. Relativamente ai primi due
segnat1.1ra WJA 93.'5: . . . . . volumi della Philosophie der syrnbo.lischen Forrnern (hrsg. v. C. Rosenkranz,
· Per i rapporti tra Warburg e F. Boll, m1 permetto d1 rmviare al saggio Hamburg 2001 e 2002) e al cosiddetto quarto volume (Zur Metaphysik
· Aby Warbu,g e Franz Boll: una amicizia stellare, in Aby Warburg e le rneta- der syrnbolischen Forrnen, hrsg. v. J.M. I{rois u. O. Schwemmer, Hamburg
rno,fosi degli antichi clèi, a cura di M. Bertozzi, Modena 2002, pp. 141- 1995) abbiamo seguito questa edizione, mentre per i saggi Die Begriffs-
152; cfr. anche !VL Ghelardi, Un germe selvaggi.o .della.scienza. Franz Boll, forrn irn rnythischen Denken, Der Begrijf der syrnbolischen Form irn Aujbau der
Aby Warbwg e la storia della astrologi.a, introd, alla ed. it. di F. Boll - C. Geisteswissenschaften e Sprache und Mythor, Ein Beitrag zmn Problem der Giit-
Bezold, Interpretazione efede negli astri, Livorno 1999, pp. 7-23. ternarnen, ci siamo basati sulle edizioni originali.
8 9
Maurizio Ghelardi «Die Welt van gestern»
ché sia oramai evidente, anche alla luce della do- L'autore riconosce esplicitamente uno stretto
cumentazione conservata presso l'istituto londine- rapporto tra la sua ricerca di una grammatica e si-
se, che tra il 1920 e il 1929 tale rapporto ha rap- stematica per le scienze qello spirito e l'attività del-
presentato un momento fondamentale nell'ambi- la Biblioteca Warburg, a cui l'autore stava contri-
to delle ricerche sulla logica e la storia della cultu- buendo e in seguitò contribuirà con una ampia è
ra che si erano sviluppate attorno alla celebre bi- importante attività editoriale 6 •
blioteca amburghese. Sappiamo che Ernst Cassirer era stato" nominato·.
Prima però di affrontare direttamente il tema, co- professore nella neonata Università di Amburgo
sì come emerge dall'epistolario, dal Tagebuch der Kul- nell'ottobre del 1919. e che all'anno successivo risal-
turwissenschaftlichen Bibliothek Warburg, e soffermarmi
brevemente sull'importanza che per Warburg e Cas-
sirer ha il concetto di simbolo e la connessa figura di 6. L'elenco degli scritti di Cassirer pubblicati nell'ambito e in relazio-
Giordano Bruno, è opportuno ricordare la parte ne all'attività dell'Istituto Warburg è quanto mai estesa. In special mo-
conclusiva della prefazione al secondo volume della do si segnalano: Die Begrìffsform im mythischen Denken (Studien der Bi-
bliothek Warburg I), Leipzig-Berlin 1922; Philosoj;hie der symbalischen
Philosophie der symbolischen Formem dedicato al pensie- Formen, Bd. I: Die Sprache, Berlin 1923; Der Begrìff der symbolischen Form
ro mitico (1925): im Aufbau der Geisteswissenschafte1i (Vortrage der Bibliothek Warburg I,
1921-1922), Leipzig-Berlin 1923, pp. 11-39; Eiaos undEidolon. Das Pro-
Gli abbozzi e i lavori preparatori per questo volume blem des Schonen und der Kunst in Platons Dialogen (Vortrage der Bi-
bliothek Warburg II, 1922-1923), Leipzig-Berlin 1924, pp. 1-27 (qui
erano già molto avanzati quando, in seguito alla mia tradotto nell'Appendice); Sprache und Mythos. _Ein Beitrag zwn Problem
chiamata ad Amburgo, mi venni a trovare a più stret- der Gotternamen (Studien der Bibliothek Warburg I), Leipzig-Berlin
to contatto con la Biblioteca Warburg. Qui, per lo stu- 1925; Philosophie der symbolischen Farmen, Bd. II: Das mythische Denken,
dio del mito e della storia della religione in general'e, Berlin 1925; lndividuum und Kosmas in der Philasophie der Renaissance
non solo trovai del materiale che, per il suo carattere .. (Studien der BibliothekWarburg X), Leipzig-Berlin 1927; Die Idee der
Republikanischen Verfassung. Rede zur Verfassungsfeier am 11. Aug1ist 1928,
e la sua abbondanza, era pressoché incomparabile, Hamburg, Berlin 192Q (qui tradotto nell'Appendice); Philosoj;hie der
ma mi accorsi anche del fatto che, grazie all'impron- symbolischen Fannen, Bd. III: Phiinomenologie cler-Erhenntnis, Berlin 1929;
ta spirituale data da Warburg, tutto ciò appariva ordi- Worte zur Beisetwng von Professor Dr. Aby Warburg. Aby M. Warbu1;g- mm
nato e selezionato in relazione a un unico problema Gediichtnis, s.d. (Hamburg 1929), s.p.; 1istampato in Hamburgische Uni-
centrale che si ricollegava strettamente alla questio- versitiit. Reden, gehalten bei der Feier des Rektorwechsels am 7. November
1929, Hamburg 1929, pp. 48-56 (qui tradotto nell'Appendice); Keplers
ne fondamentale del mio lavoro. Tale coincidenza di- Stellung 'in der europiiischen Geistesgeschichte," in «Verhandlungen des na-
ventò per me un sempre nuovo sprone a procedere turwissenschaftlichen Vereins zu Hamburg», IV (1930), pp. 135-147;
sulla via che avevo intrapreso. Mi resi conto infatti Shaftesbury "und die Renaissance des Platanismus in England (Vortrage der
che il compito sistematico affrontato in questo volu- Bibliothek Warburg, 1930-1931), Leipzig-Berlin 1932, pp. 136-155; Die
me era strettamente connesso alle tendenze e alle platonische Renaissance in England und die Schule von Cambridge (Studien
der Bibliothek Warburg XXIV), Leipzig-Berlin 1932.
esigenze sorte dal lavoro concreto delle scienze dello Ai contributi citati vanno aggiunti: Das Symbolj;roblem und seine Stellung
spirito e dallo sforzo di porre e di approfondire le lo- im System der Philasophie (1927), Niythischer, iisthetischer une/ theorntischer
ro basi storiche 5• Ra·um (1931), entrambi in Symbol, Technik, Sprache, hrsg. v. E.W Orth
u.J.M. Krois, Harnburg 1985, pp. 1-38; pp. 93-119; si veda anche l'im-
portante lettera inedita di F. Saxl a E. Cassirer del 10 aprile 1933, con-
5. E. Cassirer, Philosophie der symbolischen Formem. Zweiter Teil: Das mythi- servata presso l'Istituto Warburg a Londra, ove Saxl cerca di convince-
sche Denken, hrsg. v. C. Rosenkranz, Hamburg 2002, p. XV. re Ca:ssirer a rimanere ·ad Amburgo (WIA, Genera! Correspondence).
10 11
Maurizio Ghelardi «Die Welt ·uon gestern»
gono i primi contatti. con Fritz Saxl che faceva da tra- in forma aforisti.ca1e di appunti le sue riflessioni sul
rnite con Warburg, allora ricoverato a Kreuzlingen .
7 problema dell'arte e della espressione umana8•
La prima testimonianza del rapporto diretto tra Il 24 marzo Cassirer risponde indirettamente
Cassirer e Warburg è una lèttera d~l 26 giugno con una lunga lettera a Saxl nella quale oltre a
1921, ove il filosofo scrive di aver avuto da Saxl un informarlo sul fatto che sta lavorando al ~econdo
estratto del famoso saggio Heidnisch-antike Weissa- volume della filosofia delle forme simboliche defi-
nisce il rapporto «tra la direzione del lavdro di
gung in Wort und Bild zu Luthers Zeiten (Divinazione
"':arburg e la mia» come «prastabilierte Harmo-
antica pagana nei testi e nelle immagini dell'età di
rne»: «Non ho alcun dubbio che tra tutti coloro
Lutero) e di essersi interessato alla parte riguar- che lavorano nell'ambito storico Warburg sia quel-
dante la !<Struttura spirituale della astrologia». lo c~e ha colto con più acume quei problemi ai
Quindi aggiunge: quah sono giunto anch'io attraverso una riflessio-
ne di carattere sistematico».
Già da lungo tempo rifletto su tale questione nel- Sarebbero sufficienti queste poche indicazioni
l'ambito di problemi di carattere meramente teoreti-
per comprendere quello che negli anni seguenti
co-conoscitivo, e proprio adesso me ne sto occupan-
do nella prospettiva di un saggio a proposito del ca-
sarà il leitmotiv del confronto tra Warburg e Cassi-
rattere teoretico-conoscitivo del concetto di simbolo, rer. Non a caso, sempre nella stessa lettera il "filo-
sof~" in~iste sul fatto che il linguaggio, in' quanto
«ammaz10ne (Belebung) e determinazione (Bestim-
Dopo circa sei mesi, il 2 febbraio 1923, Warburg
mung), personi~cazione e obbiettivazione», rappre-
scrive da Kreuzlingen una lettera ove si legge tra senta non solo 11 vero termine "medio" tra mito e
l'altro: «Da tempo sto studiando i Suoi saggi sul logo, ma costituisce il terreno comune che lo ha
pensiero mitico e sul concetto di forma simboli- spi11;to ad aV;7icinarsi alla ?ibli?teca amburghese.
ca», aggiungendo poi con una punta di orgoglio: Aggmnge P?I c~n r~mmanco d1 non poter parteci-
«vorrei presto poterLe comunicare di persona in pare al semmano d1 Warburg a Kreuzlingen _sul ri-
quale misura, seppur in un ambito diverso, mi t1:1ale del serpe~te a cui era stato personalmente in-
coinvolge e mi consola questa ripresa della mia ri- VItato. Come ncorda Toni Cassirer, il marito Ernst
cerca». L'autore conclude invitando Cassirer a far- era stato uno dei pochi ad aver accesso alla confe-
si consegnare da Saxl o dalla moglie Mary il suo renza.sullo Schlangeritual che, com'è noto, Warburg
·manoscritto Grimdlegende Bruchstiicke zu einer prag- non nteneva fosse opportuno pubblicare:
matischen Ausdruckskunde (Frammenti fondamenta-
li per µna conoscenza prammatica dell' espressio- Pot:à mostrare - scrive Warburg a Fritz Saxl il 26
ne) al quale, negli anni 1888-1903, aveva affidato apnle 1923 - que.sta orrida convulsione di' una rana
decapitata solo alla mia cara consorte, al dottor Emb-
den e a mio fratello Max, nonché al professor Cassi-
7. Cfr. T. Cassirer, Nfein Leben mit Ernst Cassi:rer, cit., pp. 125-134; C. Na-
ber, Der Ha1nbitrger Kreis iimErnst CassirerimdAby Warbitrg, cit., pp. 393-
406; E. Pinta, Cassirer et Warburg: de l'histoire de l'art à la philosophie de la
cultitre, in Er-nst Cassirer: De Nfarbourg ù New York, _ed. J. Seidengart, Paris 8. Il manoscritto si trova nell'Archivio del Warburg Institute a Londra
1990, in part. PP: 261-265. con la segnatui·a WIA 43-44. ·
12 13
Maurizio Ghelardi «Die Welt van gestern»
rer. Pregherei que~t'ultimo di dare uno sguardo, am- rare e documentare attraverso le favolose lotte per
messo abbia tempo, ai frammenti iniziati in America. la trasformazione. Difatti, le divinità astrali com-
Di questo materiale non voglio però si pubblichi as- battono se stesse sotto le false vesti di demoni».
solutamente nulla9 • Di grande significato è anche la lettera del 12
aprile 1924, ove Cassirer trascrive per Warburg al-
Prima che i due studiosi possano effettivamente cuni passi della epistola di Keplero a Fabricius a ·.
incontrarsi dovrà trascorre però più di un anno, proposito dell'ellissi e del moto lineare, e sulla
nel corso del quale, seppur in modo sporadico, la quale è opportuno soffermarsi brevemente. ··
discussione e lo scambio di infomazioni alimenta Com'è noto Fabricius aveva sostenuto che il cir-
soprattutto in Warburg la speranza di poter conta- colo era la figura ideale e l'unica forma perfe~ta al-
re stabilmente sull'apporto delle ricerche che il fi- la quale qualsiasi teoria doveva tendere, e che tutte
losofo tedesco andava sviluppando. le discontinuità del moto dòvevano essere ricon-
Di ciò sono testimonianza alcune lettere, ad dotte a moti uniformi: «Coelum ut rotunèlum est,
esempio quella di Warburg a Cassirer del 27 marzo ita circulares et maximè circa suum centrum regu-
1923, nella quale si legge che quest'ultimo «bussa» lares et aequales motus habet». Nella lettera ripor-
(klopfen) dalla parte opposta del tunnel che en- tata da Cassirer, Keplero obbietta, a Fabricius che
trambi stanno scavando. O la lettera del 29 feb- l'astronomia deve puntare sì alla verità, ma che
braio 1924, n_ella quale lo studioso amburghese questa non risiede nei moti stessi, nella loro conti-
scrive di aver letto con grande interesse Eidos und nuità spaziale e uniformità temporale, bensì nei
Eidolon, saggio che condivide senza riserve soprat- principi del moto: la teoria perfetta è infatti quella
tutto riguardo al principio che «la contraddizione che dai principi più semplici deriva la più grande
interna alla contemplazione, la quale cerca la fin- varietà di forme e di figure, l'unità di molti e l'u-
zione dei limiti lineari nel cosmo», si scontra con nità nei molti.
l'immagine, «la quale si libera in modo veramente Sappiamo che già da alcuni anni Warburg aveva
arduo dalla sua casuale corporeità, dall'ideale». A appuntato la sua riflessione sul significato dell' el-
tale proposito, l'autore ricorda le sue ricerche sul- lisse che per lui esprimeva la contrapposi4ione e la
la Primavera di Botticelli, su Schifanoia e sugli Inter- congiunzione di opposti, così come l'età del Rina-
mezzi musicali, saggi nei quali afferma di aver tenta- scimento conteneva in sé la relazione tra epoche
to di mostrare come «la lotta tra l' eidolon mostruo- diverse, giacché in essa si intrecciavano e in parte
so e l'idea degiidèi la si potrà senza dubbio affer- si sovrapponevano gli estremi della classicità e del
Medioevo. A tale proposito bisogna notare che,
pochi mesi prima della morte, nella mostra Bilder-
9. Cfr. anche T. Cassirer, Mein Leben mit Ernst Cassirer, cit., pp. 150-151, sammlung zur Geschichte von Sternglaube und Stern-
ove si racconta il primo incontro che, circa un anno dopo, avvenne a kunde (Una raccolta di immagini per la storia della
Kreuzlingen tra Warburg e Cassirer, e il curioso aneddoto a proposito
della prigionia alla quale il secondo sarebbe stato costretto dalla moglie
credenza e conoscenza degli astri) e in Mnemosyne.1°,
Mary.
I frammenti cui ìNarburg si riferisce nella lettera sono in corso di pub-
blicazione presso la casa editrice Nino Aragno di Torino. 10. Cfr. A. Warburg, Bildersammlitng wr Geschichte van Sternglaube imd
14 15
Maurizio Ghelardi «Die Welt van gestern»
Warburg riprenderà e approfondirà l'indicazione di nione e l'unità metodiche «di tutti gli ambiti e di
Cassirer, collocando il pensiero di Keplero nella tutte le direzioni della storia spirituale»:
transizione tra Rinascimento t; mondo moderno, tra
astrologia e astrqnomia, e sottolineando come l'a- Sper? e so11:o. consa.pe~ole dunque che, malgrado i
stronomo sia stato il primo ad affermare l'importan- nuoVI compiti matenah che la biblioteca dovrà assol-
za dell'aritmetica pura delle forze per lo studio del- vere in futuro, l'antica tradizione della nostra amiche-
l'universo. Keplero si presenta infatti come lo scien- vole collaborazione non cadrà in oblio, ma questo le-
ziato (astronomo e· astrologo) che si è battuto per la game spirituale e al tempo stesso personale che finora
liberazione dall'illusione dei sensi, che ha anticipato ci ha unito, diventerà in futuro ancora più saldo 12 •
l'idea che le leggi di natura scaturiscono dalla deter-
minazione stessa del pensiero, e che ha dimostrato Sappiamo che Warburg leggerà con grande at-
che nello studio dei fenomeni celesti occorre libera- tenzione questa opera di Cassirer. Di ciò sono pro-
si del principio dell'unità del cerchio, della regola- va le frequenti sottolineature del suo Handexem-
rità della figura geometrica e dei moti11. plar-3,_ ma soprattutto l'insistenza su due passaggi
Alla luce di queste indicazioni possiamo com- che nguardano l'interpretazione di Cusano e di
prendere meglio l'importanza della lettera del 11 Giordano Bruno, il quale, secondo il filosofo tede-
giugno 1926, ove Cassirer annuncia a Warburg sco, non ha fondato l'infinità dello spazio sulla ba-
che, in occasione dei suoi sessant'anni, ha deciso se di una semplice intuizione empirica o matema-
di dedicargli Individuum und Kosmos in der Philo- ti~a, m~ a partire dall'organo con il quale perce-·
sophie der Renaissance (apparso nel 1927 come deci- p1amo Il nostro essere, cioè l'Io 14•
mo volume degli «Studien. der Bibliothek War- D'altra parte, anche Ernst Cassirer si era richia-
. burg») in ragione appunto dei «molteplici rappor- mato a Warburg quando in questa opera aveva trat- ·
ti ideali» che legano non solo noi, «ma pure la no- tato la correlazione tra lo Spaccio della bestia trion-
stra ricerca». Appena due giorni dopo, proprio il fante e la figura della Fortezza alla quale, diversa-
gioi;-no del compleanno, Cassirer ritorna sull'argo- men t~ dal!a Fortuna, gli dèi avevano assegnato il
mento sottoline<!,ndo che la dedica_a _stampa parla compito d1 essere garante della verità, della legge e
<5nbn solo a mio nome [: .. ] ma anche per questa del giudizio:
comunità, cioè a nome di tutti coloro che da tem-
po venerano in Lei una guida nell'ambito del!e
scienze umanistiche». La biblioteca, nella sua
struttura spirituale e materiale, incarna infatti l'u- 12. Pure nella dedica premessa a lndiuiduum und Kosmos in.· der Philo-
sophie der Renaissance Cassirer sottolinea che la Biblioteca W~burg in-
carna nella sua struttura spirituale «il concetto che tutte le sfere e tut-
te le tendenze della storia spirituale collaborano a costituire una
Stemkunde im Hamburger Planetariiim, hrsg. v. U, Fleckne1~ R. Galitz, C. unità metodica».
Naber, H. Noldeke, Hamburg 1993, in.part. pp. 302-303; Id., Der Bilder- 13. L' Har:dexemp!ar del saggio lndi11iduum und Kosmos in der Philosophie
atlas Mnemosyne, hrsg. v. M. Warnke, Berlin 2000 ( ed. it. a cura di M. der Renazssance e conservato presso il Warburg Institute a Londra
Ghelardi, Torino 2002, pp. 12-13). (WIA, 3.14).
11. Cfr. anche il testo della conferenza tenuta da Cassirer su Keplero e 14. Cfr. E. Cassirer, lndi11iduum und Ko;mos in der Philosophie der Renais-
citata qui alla nota 6. sance, cit., pp. 198-199.
16 17
Maurizio Ghelardi «Die Welt van gestern»
Lo Spaccio di Bru;no sviluppa sotto ogni aspetto la for- mcmi, come "la forma più primitiva della causalità_ .
mulazione linguistica etico-allegorica per spiegare i religiosa"» 17 .
rapporti del mondo interno attraverso creazioni del L'aspetto più importante che emerge da questi ri-
cosmo visibile, spaziale. Le forze che muovono l'uo- ferimenti incrociati è il fatto che Warburg semb.ra
mo nel suo intimo diventano cioè simili alle potenze mostrare da questo momento in poi molto interesse·
cosmiche, le virtù e i vizi delle costellazioni. Quando
per Giordano Bruno, nel cui pensiero lo studioso
però grazie a questo tipo di considerazione la Fortezza
viene collocata 'nel punto centrale, allora essa non amburghese sembra voler convogliare una serie di
può più essere intesa nel suo semplice significato mo- interessi figurativi, linguistici, filosofici e astrologid.
rale, nella sua limitata accezione etica, ma, confor- Non a caso di lì a poco questa attenzione avrà uno
memente al significato etimologico originario di vir- sviluppo significativo durante il suo ultimo soggior-
tus del quale esprime il concetto, sta a significare la no romano e un'ulteriore conferma.nella Coofrispon-
forza della virilità in genere, la forza della volontà denza che dall'Italia Warburg invia a Cassirer:
umana che diventa soggiogatrice del destino, domi-
natrice della Fortuna. Per usare una ·espressione che La sua [di Bruno] critica della conoscenza - si legge
Warburg ha coniato per un altro ambito, possiamo in una lettera a Cassirer del 3 dicembre 1928 -, che si
dire che qui risuona al nostro orecchio una Pathosfor- cela dietro il simbolo di una -campagna militare degli
mel nuova, seppur antica. Si tratta di un affetto eroico dèi contro i demoni celesti, è in realtà una critica del-
che cerca il suo linguaggio e la sua giustificazione · la mera irragionevolezza che posso ricondurre al
mentale 15 • contesto storico grazie al mio materiale figurativo di
tipo psicologico ( «Armonia delle sfere 1589»). Tutto
Con ciò Cassirer sembra richiamarsi indiretta- ciò solo per dirLe che pure a Roma Le sono vicino.
mente al celebre saggio di Warburg su Francesco
Sassetti, ma anche alle discussioni sul significato Il 29 dicembre 1928 Cassirer scrive a Warburg
del simbolo della Fortuna, che in parte erano con- una lunga lettera ove si sofferma sull'importanza
fluite agli inizi degli anni Venti nell'importante ri- del Nolano:
cerca di Alfred Doren 16 .
In un altro passo significativo di Individuum und Con particolare gioia ho saputo che L~i si occupa
K.osmos Cassirer si richiama alle ricerche di War- adesso di Giordano Bruno.
burg a proposito della astrologia che presenta ap- Come nessun altro' Lei è predestinato ad aprirci la
punto «fin dall'inizio un duplice aspetto: in quan- strada per farci capire quest'uomo singolare. La sto-
ria della filosofia in s~nsq stretto è sempre stata fino
to teoria essa c;érca le leggi eterne dell'universo se- ad oggi assai perplessa nei confronti di questo pensa-
condo una successione precisa e chiara, in quanto tore, e ha oscillato tra una venerazione superficiale e
prassi si colloca sotto il segno della paura dei de- un rifiuto ipercritico che ha finito per giudicare Bru-
no attraverso parametri del tutto fuorvianti. Che si
debba iniziare da tutt'altra parte, che Giordano Bru-
15. Ibid., p. 79.
16. Cfr. A. Doren, Fortuna im Mittelalter und in der Renaissance (Vortra-
ge der Bibliothek Warburg II, 1922-1923), Leipzig-Berlin 1924, pp. 17. Cfr. E. Cassirer, Individuum und Kosmos in der Philosophie der Renais-
70-144. sance, cit., p. 111.
18 19
Maurizio Ghelardi «Die Welt von gestern»
no non possa essere compreso né interpretato limi- suo soggiorno romano in compagnia di Gertrud
tandosi strettamente alla disciplina filosofica sono co- Bing19 • La vicenda aveva avuto il suo prologo il 14
se che ho già cercato di dimostrare nella mia ricerca ottobre del 1928 a Roma ed è riportata puntual-
sulla filosofia del Rinascimento 18 • Personalmente mi mente nel Tagebuch der Kulturwissenschaftlichen Bi-
sono limitato a cogliere ìl nodo problematico che sarà bliothek Warburg ove si legge: «dobbiamo leggere
Lei a sciogliere. Lo Spaccio della bestia trionfanterichiede Giordano Bruno» 20 • Da questo momento in poi
un commento che la filosofia in senso stretto non po-
inizia un fitto dialogo con Saxl che gli invia il 20 di-
trà fornire da sola, ma assieme alla storia delle imma-
gini e alla storia dell'astrologia. Il fatto che ci incon- cembre un volume che Warburg aveva acquistato
tri2!,mo su questa strada mi dà una gioia particolare e nel 1910, cioè il Sideralis Abyssus (Parigi 1514) del
dimostra ancora una vol_ta in quale misura i veri pro- domenicano Tommaso Radino, in cui l'autore cer-
blemi si prendono gioco di tutti i tradizionali e con- cava di moralizzare il globo di Igino seguendo il si-
venzionali specialismi: Purtroppo ancora oggi conti- stema tomistico. Warburg si convince che si tratti
nuiamo a soffrire di tali delimitazioni. del modello per Spaccio di Bruno e appunta nel Ta-
gebuch «una vera scoperta della KBW» 21 •
La lettera si conclude con un invito per il Con- Bruno appare così sempre più a Warburg come
gresso di estetica del 1931, per il quale Warburg sta- una sorta di Hyginus moralizatus attraverso il quale
va adesso progettando una relazione sul Nolano. è possibile comprendere lo sviluppo dell'espressio-
Trascorrono alcuni mesi e il 6 marzo 1929, in una ne antropomorfica. Una conferma è data dalla
lettera a Toni Cassirer, Warburg fa un resoconto del scoperta che Warburg fa il 19 maggio 1929 nella
suo soggiorno italiano e torna di nuovo su Bruno, Cappella Carafa ( oggi Saluzzo) nella chiesa di S.
delineando in prospettiva la sua futura ricerca: Domenico Maggiore a Napoli- «la chiesa dei frati
di Giordano Bruno» 22 - di un ciclo di affreschi zo-
Se possibile,_ vorrei anzitutto cercar di caratterizzare diacali (non più visibili oggi) che egli riteneva ispi-
Giordano Bruno come un uomo che pensa per im-
magini, e lo vorrei fare nel corso di una seduta co-
rati a Igino e nei quali crede di cogliere l'aspetto
mune tra storici e storici dell'arte che si svolgerà nel fondamentale della cosmologia "figurata" brunia-
prossimo semestre estivo. na e una similitudine con la Sala di Galatea di Pa-
lazzo Chigi: attraverso le «catacombe della capric-
-Grazie all'archivio conservato a Londra sappia-
mo che Warburg aveva affidato ad un taccuino con
19. Il taccuino con gli appunti-su Giordano Bruno (d'ora in poi
la copertina nera, che reca il titolo Giordano Bruno, WGB) ha la segnatura WIA, 119.3 e porta all'inizio una ~oto di War-
45 pagine di appunti e di osservazioni raccolte tra burg e della Bing a Orvieto, datata 19 novembre 1929. l;Jla fine del
l'autunno-del 1928 ed il giugno del 1929 durante il quaderno è incollata un'altra foto cli Warburg e della Bing a Roma,
datata novembre 1928. L'edizione di questo taccuino è di prossima
pubblicazione a cura cli Nicholas Manu.
20. A. Warburg, Tagebuch der Kulturwissenschaftlichen Bìbliothek Warbi,rg,
18. Ibid.; cfr. anche il rimando che, nelia lettera dell'aprile 1924, Emst hrsg. v. K Michels u. Ch. Schoell-Glass, Berlin 2001, p. 350.
Cassirer fa alla sua opera Das Erkenntnisproblem in der Philosophie und
21. Ibìd., p. 386.
Wissenschaft cler neueren Zeit (Berlin 19ll2), in particolare al capitolo
dedicato a "Giordano Brnno. 22. Ibicl., p. 456.
20 21
Maurizio Ghelardi «Die \!Velt van gestern»
dosa e imprevidibile logica del pensiero [brunia- agosto, Warburg programma una conferenza su
no] è possibile giungere così alla sovrumana logica Giordano Bruno per rendere pubbliche le sue sco-
del suo cuore eliotropico», ad un una sorta di elio- pert~: «Conferenza su Giordano Bruno di fronte ai
tropismo interiore che equivale al sistema coperni- seminari unificati nel semestre invernale»: Pochi
cano: «come la Khiva era ad Oraibi nel 1896, così giorni prima, il 28 luglio, Warburg aveva deciso di ·
Giordano Bruno ha disceso la scala nello spazio dei far risistemare una sezione della biblioteca secon-
misteri» neutralizzando i mostri dell'immaginazio- do un piano ben preciso: «Letteratura dall' estas1
ne e del mito attraverso «il Sole della Ragione» 23 . all'Eros, al Genio, quindi dall'Accademia platoni-
Parallelamente, a partire dagli inizi del 1929 trovia- ca a Giordano Bruno. In sostanza: il Furor Eroicus
mo nel Tagebuch e negli appunti innumerevoli ri- come oggetto di ricerca» 25 . E ai primi giorni di
mandi tra l'opera di Bruno e la figura di Perseo agosto Cassirer aveva dato l'assenso a questo pro-
che, paragonato ad Apollo come l'eroe che scon- getto: ·
figge il mostro e come l'amante che rimane sconfit-
to nella sua caccia dell'amata, incarna per Warburg Ieri pomeriggio Cassirer era qui: ha ascoltato con evi-
la tensione che si esprime nell'opposizione tra la dente e partecipato consenso il resoconto del viaggio
stabilità dell'energia dinamica che porta alla vitto- bruniano. E ciò che potevamo d~siderare di più era
ria e la sua forma che rappresenta invece il dolore che lui stesso avesse già analizzato Synderesis come pa-
rola chiave perfino in relazione a Shakespeare. Che
erotico 24 • Molto importanti sono a questo proposi- cosa avremmo potuto desiderare di più? La salvezza!
to le affermazioni che Warburg fa in una lettera ai Dio nel dettaglio 26 •
coniugi Cassirer del 6 marzo 1929 riguardo al signi-
ficato del suo viaggio compiuto a Napoli: Quindi, in un appunto datato 5 agosto 1929 si
· legge ancora:
[ ... ] sono partito per studiare i cicli dell'ascesa misti-
ca dell'anima che hanno inizio a Rimini. Queste ri-
Di contro alla sua stessa volontà, la Sphaera barbarica
cerche mi hanno portato - in modo del tutto sor-
deve essere interpretata come la guida allo Spaccio
prendente, anzi miracoloso - a capire non solo l'a-
della bestia trionfante poiché distrugge il globo attra-
scesa dell'anima, ma anche la sua discesa in quanto
funzione continuativa dell'eredità antica. In sostan- verso una sovrappopolazione di piccole stelle invasi-
za: ho trovato la strada che conduce dal Tempio Ma- ve di carattere figurativo; lo distrugge in quanto stru-
latestiano di Rimini al Giudizio Universale della Cap- mento adeguato di analisi stereometrica riducendo e
pella Sistina .. Come ciò sia avvenuto, sarete Voi i pri- appiattendo il globo a una striscia di calendario pre-
0
mi a saperle(non appena sarò di nuovo ad Amburgo. veggente illustrato da geroglifici. La Sphaera barbarica
trasforma così lo spazio ip,finito in un arengo che ha
una dinamica propria, atomistica e sistematica27.
Poco dopo il suo ritorno, agli inizi del mese di
22 23
.Maurizio Ghelardi «Die Welt von gestern»
Si tratta, sottolinea Warburg, della ulteriore con- Queste rapsodiche riflessioni su Bruno sono un
ferma che uno dei principi fondamentali della esempio di come Warburg pensava allo studio del-
scienza moderna «scaturisce non dalla tradizionale le immagini in relazione ad .una psicologia storica
tendenza razionale, ina direttamente dal mostruo- del simbolo. Indicativa in tal senso è una lettera a
so pensiero causale»: «inversi?ne energ:etica del Cassirer del 6 aprile 1929:
pensiero! Ben detto.,_ collega Bmg! Dobbiamo leg-
gere ancora troppi scritti latini di Giordano Bru- • la mia coµdizione fisica mi costringe a usare questo
no». «Purtroppo - nota Warburg-, mi rincresce di precario stato di grazia per sviluppare una psicologia
non poter comunicare al caro amico Boll questo volta ad individuare die bildhrrftp Ursachensetzung (indi-
cazione figurativa delle cause) affinché possa fornire
Aperçu!» 28 • in modo ricco e altamente chiaro a Lei e a noi das
L'idea cheil pensiero di Bruno si possa inter-
Materia[ zu einer historischen Psychologì,e des Symbols (il
pretare con l'ausilio delle immagini ritorna in un materiale per una psicologia storica del simbolo).
appunto che riassume una discussione con la Bing:
Personalmente, mi sono proposto il tema: estetica co- Sappiamo quale importanza avesse avuto nella
me orientamento logico in Giordano Bruno, t_ema formazione di Warburg il saggio di Friedrich
che_ mi è piaciuto molto. Bing: non trovo che il ter- Theodor Vischer sul simbolo. Di contro resta tut-
mine "estetica" sia una espressione felice poiché con- tora da indagare appieno il ruolo che in tal senso
serva qualcosa che ha a che fare con la teoria dell'ar- avevano avuto le ricerche di Usener di cui, com'è
te. Il termine espressione figurata (Bildhaftigkeit) mi noto, Cassirer aveva cercato di svilupparne i pre-
sembra migliore [... ] Dunque: la condanna etica dì supposti nel saggio Sprache und Mythos. Ein Beitrag
ciò che è estetico come orientamento logico in Gior- zum Problem der Gotternamen, pubblicato negli «Stu-
dano Bnm'o29 . · dien der Bibliothek Warburg». Certo è che negli
anni amburghesi il sodalizio tra i due studiosi sem-
Infine, il 26 ottobre alle 4 di mattina, Warburg bra consolidarsi proprio sul rapporto parola-im-
decide: magine-simbolo, sicché, rilette sotto questa luce, le
numerose osservazioni di Warburg su Cassirer nel
,,Perseo», oppu~e «Estetica energetica come funzio- Tagebuch ci rivelano in quale misura Warburg con-
ne logica del processo dell'orientamento in Giorda-
no Bruno»: ho finalmente scelto il titolo della mia cepisca il simbolo come lo Specifikum di ogni pro-
prolusione30 • duzione culturale (religiosa, artistica e così via),
come il medium espressivo. In sostanza: come lo
Purtroppo all'alba Warburg si spengeva prima strumento da cui muovere per l'indagine sulla vi-
di veder realizzato questo suo proposito. cenda della espressione umana31 • In effetti, per lo
31. Sul simbolo e sullo studio di Warburg del saggio di F.Th. Vischer,
28. Ibid. Das Symbol (1887), si veda: E. Gombrich, Aby Warburg. An intellectual
29. Ibirl., p. 550. biography, London 1970, pp. 72 sgg. (tra'd. it. Milano 1983, p. 71 sgg.);
30. Ibid., p: 555. S. Ferretti, Il demone della memoria. Simbolo e tempo storico in Warburg,
24 25
Maurizio Ghelardi «Die Welt von gestern»
studioso amburghese è impossibile separare con- Si tratta di una decisione che non ha riscontro
cetto e intuizione; parola e immagine, conoscenza nella biografia intellettuale di Warburg e di cui oc-
e credenza, a meno di privare l'oggetto del suo corre cogliere soprattutto il contenuto e il senso
contenuto simbolico e del suo significato funzio- complessivo. ·
nale per la cultura. Attraverso i concetti di Verin- Con una mossa senza precedenti, Warburg invia
nerlichung ed Entau)Jerung Warburg definisce in infatti alla fine di giugno del 1928 una lettera al
questi anni i poli entro i quali operano rispettiva- K.urator dell'Università di Francoforte· Konrad
mente la costriziòne magica e la costruzione con- Riezler pregandolo di soprassedere alla chiamata: .
cettuale, anche se, diversamente dall'amico filo-
sofo sostiene ripetutamente che la diversità di sen- In quell'articolo ho cercato di indicare chiaramente
so prodotta dalla forza razionalizzatrice del logos la nuova e peculiare collocazione fisica per la quale
gli sforzi di Cassirer e della Biqlioteca Warburg costi-
non riesce in sostanza a estinguere il conflitto del-
tuisconò U:na unica funzione: comprendere e_ rappre-
l'uomo con i demoni della costrizione magica. An- sentare in senso psicologico e storico la creazione fi-
zi: la progressiva astrazione del linguaggio implica gurativa e l'ordine concettuale come una oscillazione
permanenti e ulteriori lacerazioni: «Bisogna sem- interna e unitaria tra due poli [ ... ]'.
pre di nuovo strappare Atene dalle mani di Ales-
sandria». Amburgo, sottolinea Warburg, ha bisogno della
Su questo sfondo si chiarisce dunque meglio la «derikenergische Mission Cassirers» 33 . Warburg
preoccupazione espressa da Warburg già nel 1924 era dunque fermamente convinto che gli sforzi di
circa la paventata partenza di Cassirer da Amburgo, Cassirer e della Biblioteca Warburg costituissero
giacché egli vede sempre più negli studi del filosofo una «unica funzione».
un necessario completamento e un indispensabile , L'articolo cui il nostro autore si riferisce nella let-
sostegno alle ricerche della biblioteca amburghese tera a Riezler era stato pubblicato pochi giorni pri-
sulla storia della astrologia e in generale sul pensie- ma (23 giugno) sull'Hamburger Fremdenblatt e paralle-
ro del Rinascimento. Questo atteggiamento lo si co- lamente stampato come opuscolo privato con il tito-
glie molto bene soprattutto nelle numerose annota- lo: Ernst Cassirer. Warum Hamburg den Philosophen Cas-
zioni del Tagebuch, ma soprattutto nell'iniziativa sirer nicht verlieren dar/ (Ernst Cassirer. Perché Am-
pubblica che Warburg prende nel giugno del 1928 burgo non si può permettere di perdere il filosofo
quando sembra ormai certo il trasferimento di Cas- Cassirer). L'autore afferma che la presenza di Cassi-
sirer all'Università di Francoforte 32 . rer ad Amburgo è indispensabile per sviluppare un
rapporto tra università e biblioteca che ponga al cen-
tro «il simbolo come substrato di una filosofia com-
Cassirer; Panofsky, Casale Monferrato 1984, e M.Jesinghausen-Lauster,
Die Suche nach der symbolischen Form, Baden-Baden 1985. In ultimo si ve-
plessiva», e sottofinea al contempo la complementa-
da N.Janz, Globus Symbolicus, Paris 2001 (con bibliografia). Il saggio di
Vischer è pubblicato a cura di Andrea Pinotti presso la casa editrice
Nino Aragno di Torino (2003). 33. La lettera cli Warburg al Kurator dell'Università di Francoforte è
32. Cfr. C. Naber, Der Hamburger Kreis mn Ernst Cassirer iind Aby War- depositata presso il ·warburg Institute a Londra (v\/IA, Generai Corre-
burg, cit. sponclence).
26 27
Maurizio Ghelardi «Die Welt von gestern»
rietà tra le sue ricerche e quelle dell'amico e collega rer, Warburg nota il 25 luglio: «ho raccontato la
filosofo, il quale si era prefisso come scopo quello di storia del cerchio-ellisse-Warburg-CassirerI ».
analizzare il problema del simbolico muovendo da Queste rapsodiche, ancorché significative anno-
un punto di vista diverso. Tali ricerche si radicano in- tazioni si intrecciano in questi mesi a riflessioni su:
fatti per un verso_nell'ambito della forza di distinzio- rapporto tra la sua condizione personale e i proget
ne concettuale, p·er l'altro nel terre:q.o della conce- ti di lavoro. Il 3 febbraio 1929 Warburg confessa:
zione critico-vis~va degli elementi figurativi.
Un tale atteggiamento trova puntuale conferma Talvolta ho l'impressione di cercare di leggere comt
nel Tagebuch ove, in una nota del 29 giugno, si leg- uno psicostorico la schizofrenia del mondo occiden
ge: «Che Cassirer e la K.B.W. siano una unità». E il tale partendo dal figurativo e con un riflesso autobio
27 luglio: «Io [War_burg] ho bisogno di Cassirer, il grafico: da un lato la Ninfa estatica (maniacale), dal
quale si è schierato proprio in questo periodo sicu- l'altro il luttuoso dio fluvuiale (depressivo) come
ramente in una misura che non avrei mai intuito poli tra i quali l'uomo sensibile alle impressioni [...
fosse possibile[ ... ]». E il 6 luglio: «Cassirer: il rico- cerca di trovare il suo stile attivo. Si tratta dell'anticc
noscimento della biblioteca come una "potenza contrasto-giocoso tra vita activa e vita contemplativa.
che conduce una guerra" è un modo affettuoso,
seppur impersonale, oltre il quale non si può an- E ancora (11 aprile 1929):
dare». Infine, il 13 agosto:
L'iconologia è uno spazio intermedio ( Zwìscher.
Carattere del simbolo: comprensione del.la infinità in raum): si tratta di un materiale storico-artistico pe
movimento attraverso una limitazione immaginaria, una psicologia dello sviluppo e della oscillazione tr
visiva ci di segno, dove la facoltà del ricordo del crea- ricerca figurativa e semantica delle cause.
tore funziona attraverso il patrimonio ereditario di
valori espressivi coniati dalla tradizione. Tale facoltà Dunque: «Individuo e Cosmo: si tratta di un te
del ricordo funziona in senso obbiettivo come un or- ma che è anche mio». Infine (18 luglio 1929), coi
gano personale grazie ad una scelta rivolta ad una chiaro riferimento al saggio del 1923 Die Begriff.
amplificazione significativa. · Jorm im mythischen Denken che Cassirer gli aveva ir
viato: «La rappresentazione del tutto deve prect
.A tutto ciò fa da pendant l'entusiasmo con il qua- dere la comprensione delle singole parti organ
le Warburg accoglie il discorso commemorativo che (la teoria del concetto di Cassirer I)».
sulla Costituzione della Repubblica di Weimar che
Cassirer tiene nel mese di luglio ad Amburgo - «La Il riferimento di Warburg alla teoria del conce
formulazione migliore del carattere del simbolo
to di Cassirer ci riconduce al significato della fo:
[ ... ] »-,e l'insistenza affinché il testo sia immedia-
tamente stampato 34 . Infine, ripensando ad una di- ma simbolica come rapporto tra significante es
scussione durante una passeggiata fatta con Cassi- gnificato.
Abbiamo visto che le forme simboliche costitu
scono nel loro insieme la' grammatica del pensier
34. Cfr. l'Appendice (pp. 169 sgg.) dove è pubblicato il testo di Cassirer. e dell'espressione, anche se ciascuna di esse po
Clf\
Maurizio Ghelardi «Die Welt von gestern»
siede una propria legge strutturale (einheitliches rivolge verso l'esterno, stabilendo una· differenza.
Strukturgesetz): ' La prima manifesta il movimento verso il soggetto,
la seconda verso l' òggetto. Per questo motivo il lin-
[ ... ] le singole forme simboliche - linguaggio, mito, guaggio differenzia le nostre intuizioni e i nostri •
conoscenza teoretica - sono momenti (Momente) del- pensieri attraverso una designazione fonetica che
la struttura (Aufbau) della realtà spirituale. Ogni for- conferisce una stabilìtà duratura affinch~ si possa
ma simbolica - scrive Cassirer nel quarto e incompiu- costituire una presenza obbiettiva.
to volume della Philosophie der symbolischen Formen che
avrebbe dovuto trattare dell'arte - si presenta con un
Linguaggio e mito seguono dunque direzioni"
principio architettonico autonomo, una struttura opposte: nelle immagini mitiche si condensa una
( Gefilge) ideale, o meglio - poiché non si tratta mai di impressione pregnante particolare, mentre nei me-
una descrizione di un rapporto statico, ma della pre- dium della lingua i casi particçilari sono generaliz-
sentazione di un processo dinamico - con un modo zati in casi esemplari all'interno di un tutto ~truttu-
caratteristico della strutturazione (Fiig;ung) stessa35 • rato, sicché ciò che è stato prodotto, vale a dire ciò
.che è stato separato dalla sfera complessiva delle
Per Cassirer e Warburg le forme simboliche co- rappresentazioni, viene conservato non appena il
struiscono dunque il loro sistema di significazione suono linguistico gli imprime il suo sigillo e gli
in base ad una propria legge strutturale. Di ciò è conferisce una determinata impronta. Scrive War-
appunto esempio significativo l'astrologia, ma an- burg in un appunto del Tagebuch dell'8 marzo
ch<: l'arte figurativa, in particolare la pittura. 1927, ove ricòmpare il nome di Keplero:
E importante notare che, rispetto alla funzione,
la forma simbolica presenta due caratteristiche es- È interessante che gli antichi pitagorici nori abbiano
senziali: una presenza sensibile e intuitiva e una si- ·· sviluppato l'astrologia, poiché la loro concezione del
gnificazione non intuitiva. Ciò che le distingue tra numero era troppo casale. Solo grazie alla geometria
platonica cominciò ad esercitare un -influsso decisivo
loro è appunto il rapporto specifico tra questi due l'aspetto matematico-mistico. Ma gli dèi-greci doveva-
elementi. Così, ad esempio, nell'espressione miti- no essere sotterrati ancor.a più a fondo prim~ che l' e-
ca i due aspetti costitutivi formano una unità, sic- lemento mitologico potesse essere distrutto nell'am-
ché la presenza sensibile è percepita come signifi- bito astronomico attraverso le artificiali indicazioni
cazione della presenza. Mentre nella rappresenta- dei meridiani e dei paralleli celesti. In realtà solo in
zione linguistica, significante e significato sono dif- questo momento ( o già?) ebbe foizio il confronto tra
ferenziati, e ciascuno di essi possiede una propria tropo e metafora, confronto ·che in Europa finì con
esistenza. Nel pensiero mitico l'espressione si pre- Keplero ..
senta come forza centripeta, nel linguaggio come
forza centrifuga: nel primo caso essa è diretta verso In effetti, l'astrologia è un esempio di come «cia-
l'interno, stabilisce cioè una identità; nell'altro, si scun linguaggio ha il suo uso specifico e le sue re-
gole peculiari, la sua propria grammatica».
Per Cassirer e Warburg espressione sensibile,
35. E. Cassirer, Zur Nfethaphysik der syrnbolischen Forrnen, cit., p. 48. rappresentazione intuitiva e puro significato costi-
30 31
.Maurizio Ghelardi «Die Welt von gestern»
tuiscono dunque i gradi di una crescente obbietti- Su questo sfondo come si configura dunque il
vazione del mondo e di una progressiva astrazione: rapporto tra parola e immagine?
Abbiamo visto che fino alla morte di Warburg
La creazione consapevole': ·della distanza tra l'Io e il (1929) Cassirer aveva contribuito a sollecitare e a
mondo esterno - scrive Warburg nella introduzione chiarire alcuni dei presupposti sui quali si fondava-
a Mnemosyne - è dà che possiamo designare come no le ricerche del celebre fondatore della bibliote-
l'atto fondamentale della civilizzazione umana. Se lo ca amburghese. Sappiamo anche che il "filosofo"
spazio intermedio tra l'Io e il mondo esterno diventa non riuscirà ad elaborare compiutamente il suo
il substrato della creazione artistica, allora sono sod-
progetto sulle forme simboliche con un volume
disfatte quelle premesse grazie alle quali la consape-
volezza di questa distanza può diventare una funzio-
sull'arte. E ciò non solo per difficoltà interne al
·ne sociale durevole che, attraverso l'alternarsi ritmi- tentativo di costruire una compiuta logica delle
co dell'identificazione con l'oggetto e del ritorno al-· scienze della cultura, ma anche per la situazione
la sophrosyne, indica il ciclo tra la cosmologia delle im- che di lì a pochi anni lo costringerà all'esilio in
magini e quella dei segni 36 • Svezia e poi negli Stati Uniti 38 •
Certo è che la questione del rapporto tra parola
Questa progressiva de-demonizzazione e'.libera- e immagine, tra forma simbolica e arte doveva aver
zione dalla violenza delle forze originarie mitiche avuto comunque un ruolo centrale nelle discussio-
ha però per Warburg un prezzo: il linguaggio di- ni intercorse con Warburg. Di ciò è prova il quarto
venta sempre più mero segno, sicché, anche quan- volume incompiuto della Philosophie der symboli-
do la fantasia demoniaca della cultura ·ellenistica schen Formem ove appunto si legge:
sembra sGonfitta da.una nuova visione scientifica e
Wortzauber e Bildzauber si collocano nel punto inter-
oggettiva d_el mondo, da un crescente potere del-
medio della concezione ( Weltansicht) magica del
l'uomo sulla natura, «l'evolversi della civiltà verso mondo. Essi appaiono come il mezzo peculiare, come
l'era della razionalità pare contrassegnato dal gra- una energia grazie alla quale l'uomo riesce a prende-
duale trascolffrare della grezza, concreta pienezza re al suo servi.zio le forze della natura 39 •
vitale in astrazione matematica», dal «passaggio ad
un :Simbolismo puramente mentale». La «sostitu- Cassirer e Warburg ritenevano che l'arte fosse
.zione della causalità :mitologica con quella tecno- strettamente intrecciata al mito. Mito, linguaggio e
logica elimina sì lo sgomento provato dall'uomo arte rappresentavano una unità origin~ia che nel
primitivo», ma non fornisce ad esso «risposte ade- corso della evoluzione umana si era scomposta in
guate drca gli enigmi dell'esistenza» 37 • una triade di attività spirituali indipendenti. L'ani-
38. A proposito delle difficoltà della stesura del quarto volume della
36. A Warburg, Der Bilderaltlas Mnemosyne, cit, p. 3. Philosophie der symbolischen Formen, si veda Zur Metaphysik der symboli-
37. A. Warburg, Schlangenritual. Ein Reisebericht, cit., pp. 54-57 (trad. it. schen Forrnen, cit., p. 3. '
cit., pp. 61-63). 39. Ibid., p. 78.
32 33
Maurizio Ghelardi «Die Welt van gestern»
mazione e le ipostasi mitiche, che rispecchiavano rizzate da tre fasi: mimetica, analogica, simbolica.
l'esperienza stessa della parola, risultavano con- Insomma che il linguaggio, l'arte, il mito e la cono-
nesse perciò all'immagine e alla rappresentazione scenza teoretica cooperino al processo di creazione
artistica. L'arte si trovava insomma al centro dell'e- della distanza, in quanto «tappe sulla strada che.
spressione, e al contempo nel punto mediano di dallo spazio in cui l'animale vive e opera e in cui re-
quel processo evolutivo che, liberando lo spirito sta per così dire confinato, conduce-allo spazio del
dal suo rapporto immediato con il mondo vissuto, pensiero e della intuizione», cioè ad un nuovo oriz- ·
tendeva a orientarsi progressivamente verso il puro zonte spirituale. .
significato: linguaggio e arte apparivano cioè come Così, come scrive Cassirer, negli Eroici furori di
le forme principali di obbiettivazione, poiché «esse Bruno, Warburg aveva percepito ciò che stava die-
- scrive Cassirer - trovano il loro proprio fonda- tro le opere d'arte: non il mero pensiero; ma la
mento, la loro legittimazione quando sono conce- forma del pensiero come simbolo di una energia,
pite soprattutto come mezzi fondamentali del pro- di un pathos che spingeva l'uomo a procedere hm-
cesso di obbiettivazione, dell'innalzamento della go la strada di una crescente obbiettivazione tra Io
coscienza al livello della intuizione casale (gegen- e mondo.
sti:indlichen Anschauung) ». Perciò, «si può pensare al Emblematica testimonianza di ,questo atteggia-
mondo dell'espressione e al mondo della pura signifi,- mento così lucidamente colto da Cassirer è mi ap-
cazione come ai due estremi entro i quali si colloca punto che Warburg ha posto in calce al secondo
tutto lo sviluppo culturale», e all'arte come a un volume della Philosophie der symbolischen Formen:
equilibrio ideale entro questi due estremi40 • L'arte
appare in tal senso come una forma simbolica dota- Orientamento
Dall'orgia alla contemplazione
ta di un principio architettonico e grammaticale, Dalla pratica del culto, la quale delimita, attraverso la
come un aspetto della struttura della realtà spiritua- Mneme in quanto funzione catalitica e polarmente
le. Parola e immagine, linguaggio e arte, come «Be- satura dell'Antico, il mostro che lotta affannosamen-
lebung und Bestimmung, Personifikation und te fino alla morte per la kinesis, fino alla divinazione
Objektivation», costituiscono in sostanza in quanto cosmologica, il cui strumento divisorio è la figura ma-
linguaggi simbolici i termini "medi" tra mito e lo- tematica41.
go. Non a caso le tre funzioni che per Cassirer ca-
ratterizzano a vari livelli la conoscenza - Ausdruck, In una lettera del 5 settembre 1928 al fratello
Darstellitng, Bèdeutung-Sinn -, corrispondono a ciò Max, Aby Warburg ha chiarito lucidamente quale
che Warburg designa a partire dagli anni Venti del legame intercorresse tra la sua ricerca e la sua co-
XX secolo come rapporto tra Bild, Wort e Orientie- siddetta ''malattia dell'anfrna":
rung. Non solo. Sia a Cassirer che a Warburg è co-
mune l'idea che le forme simboliche siano caratter-
41. L' Hànclexemplar del secondo volume della Phi:losojJhie der symboli-
schen Formem con l'annotazione citata è conservato presso il Warburg
40. Ibicl., pp. 80-81. Institute a Londra (WIA, 3.12).
34 35
Maurizio Ghelardi «Die Welt von gestern»
[ ... ] molti dei miei comportamenti possono assume- tra le cose un sistema di rapporti coerente e solida-
re per un estraneo il carattere dì una spontaneità di le e di trasporlo in scelte formali.
tipo romantico [ ... ] mentre in realtà sono il risultato Per Warburg l'opera di Giordano Bruno assume
dì un'espansione-preparat,), lentamente e guidata in anche questo significato e forse bisogna ripartire
modo istintivamente skuro. A partire dalla disserta- proprio da qui per ricostruire il complesso e affa-
zione ho compreso che il mio scopo ultimo è la com- scinante percorso tra Warburg e Cassirer, un per-
prensione delle leggi che evidenziano i processi- psi- corso che al fondo implicava soprattutto per il pri-
co-fisio-tecnici. Mi sono proposto di cogliere il signi- mo la possibilità di sviluppare ulteriormente le sue
ficato interri.o psico-fisico del Vergleich e del ·Gleichnis, ricerche sugli albori del moderno sistema di orien-
i quali nella forma del tropo sostituiscono completa- tamento dell'uomo nel mondo, ricerche che a lo-
mente l'oggetto osservato con un altro, mentre nella
ro volta rimandavano non a un facile ottimismo
forma della metafora mantengono viva la consapevo-
lezza dell'uguaglianza condizionata grazie alla ag-
ma di nuovo agli interrogativi sul destino e sul fu-
giunt_a "come". Così, partendo dai dipinti allegorici · turo della nostra cultura: «la civiltà delle macchine
di Botticelli, sono giunto alla pratica e alla storia del distrugge ciò che la scienza naturale derivata dal
simbolo astrologico. L'importante è che, grazie a mito ha faticosamente conquistato: lo spazio per la
queste ricerche, riesca a fornire agli uomini capaci preghiera, trasformatosi poi in spazio per il pensie-
di riflessione dei materiali affinché essi possano co- ro [ ... ] ».
nnscere meglio se stessi, e io possa capire e .provare
come il percorso dalla concrezione all'astrazione Maurizio Ghelardi
non sia in netta contrapposizione, ma rappresenti febbraio 2003
un circolo organico nella capacità intellettuale uma-
na. In tal modo, i simboli astrologici rive°lano la ca-
ratteristica duplice di essere in certi casi tropi, in al-
tri metafore. Credo di potere rappresentare nella
mia Mnemosyne proprio questa ambivalenza nel suo
sviluppo storico 42 •
36 37
LETTERE
1
Hamburg, 26.6.1921
[senza firma]
42 43
Lettere
44 45
Aby Warburg - Ernst Cassirer
il suo devotissimo
Warburg
46 47
Aby Warburg - Ernst Cassirer
il Suo fedele
Warburg
12. [Si tratta della famosa conferenza sullo Schlangenritua~ hrsg. v. U. 13. (L'importanza dì questo testo per le ricerche dì Warburg è stata
Raulff, Berlin 1988 (trad. ìt. Milano. 1998); gli appuntì preparatori sottolineata da E. Gombrìch, Aby Warburg. An intellectual biography,
della conferenza sono in corso di pubblicazione a cura dì M. Ghelar- London 1970, pp. 14, 75, 149 (trad. ìt. Milano 1983, pp. 73, 133, 138).
dì con il titolo Gli Hopi. La sopravvivenza dell'umanità primitiva nella cul- Alcune importanti osservazioni su Carlyle si trovano anche negli ap-
ti,ra degli Indiani dell'America del Nord, Torino 2003.] puntì per la conferenza sullo Schlangenrltual sopra citati.]
48 49
'I
Lettere
50 51
Lettere
52 53
Aby Warburg - Ernst Cassirer Lettere
Suo devoto
.Ernst Cassirer
54 55
8 9
que.sta mattina ho ricevuto la Sua lettera tanto gen- Caro e pregiato Professore,
tile quanto sostanziosa. Essa rappresenta per me ieri Pfeiffer29 mi ha fatto dare un'occhiata alla nota
un simbolo consolatorio che mi fa intravedere la conclusiva del prof. Fraenkel3°, fatto di cui gli sono
possibilità di un miglioramento, al quale però in
molto grato anche se, per poter valutare l' anda-
fondo non credo: non riuscirò a vincere nella.. lotta
mento complessivo della discussione, mi manca il
contro questo mondo spaventosamente spietato
che mi circonda, morirò in questa condizione cre- testo della sua disdetta che si è incrociata con l'ac-
puscolare è il ritorno tarderà troppo. cettazione dell'Università di Amburgo. Trovo tut-
Nel caso dovesse far visita alla mia cara moglie, tavia piuttosto infelice l'espressione usata da
ho pregato quest'ultima di far sì che siano presen- Fraenkel nella sua ultima lettera. Egli ha tutto il di-
ti le mie figlie affinché comprendano che l'ellisse ritto di rispondere affermativamente o meno con
rappresenta il punto di partenza o il crinale me- il tono che gli pare opportuno, ma rifiutare una
teorologico delle epoche nel momento in cui met- proposta oggettivamente ricca di implicazioni per-
tiamo mano alla costruzione di una "scienza delle ché è interpretata come conseguenza di una certa
civiltà generale in quanto dottrina dell'uomo cine- disposizione d'animo che non sopporta, è un tra-
tico". viamento sentimentale che non tiene conto della
_Porga i miei ossequi accompagnati da un po' di serietà della situazione. Ad ogni buon conto, que-
cioccolata di Pasqua alla Sua pregiatissima signora. sto sfogo non gli dà alcun motivo per lagnarsi, e so-
Con una dedizione ormai fin troppo "scomoda"
per Lei,
29. [Pfeiffer, Rudolf (1889-1979), filologo classico, dal 1923 al 1927
Suo Warburg professore all'Università di Amburgo, quindi, fino al 1937, professore
all'Università di Monaco di Baviera. Emigrato in Inghilterra, dal 1951
al 1957 professore emerito all'Università di Monaco di Baviera.]
30. [Fraenkel, Eduard (Friinkel) (1888-1970), filologo classico. Pro-
fessore alle Università di Berlino, Kiel e Gottinga. Emigrato in Inghil-
terra, dal 1935 al 1953 professore di latinÒ a Oxford.]
56 57
Aby Warburg - Ernst Cassirer
[senza firma]
58 59
11 12
60 61
Aby Warburg - Ernst Cassirer
62 63
Aby Warburg - Ernst Cassirer
64 65
15
16
Aby Warburg a Ernst Cassirer
Toni Cassirer a Aby Warburg
[Carta intestata:]
[Carta intestata:]
Prof. Dr. A. Warburg
Prof. Dr. Ernst Cassirer
Hamburg 20
Hamburg 39
23.10.1925
114 Heilwìgstrasse 11.6.1926
Tel. Merkur 3340 Blumenstrasse 26
66
67
Aby Warburg -Ernst Cassirer
39. [Si tratta della dedica premessa a Jndividuum und Kosmos in der Phi-
losophie der R.enaissance (Studien der Bibliothek Warburg X), Leipzig-
Berlin 1927.] i
68 69
Aby Warburg -Ernst Cassirer
70 71
Aby Warburg - Ernst Cassirer
in multos annosi
72 73
20 21
i Suoi cari auguri mi hanno fatto un immenso pia- anche se ci auguriamo di essere di nuovo ad Am-
cere: se tutti Voi avete intenzioni così buone con burgo tra qualche giorno, vogliamo comunque
me, allora "di ora in ora" non posso che star me- informare Lei e la Sua cara consorte che qui abbia-
glio. E proprio vero così. Heinsheimer ed Emb- mo trascorso un soggiorno molto bello, anche per-
den 40 decidono assieme la cura giusta e in fondo ché il dott. Binswanger41 ha fatto qui una breve
non sono poi un caso così interessante da manuale pausa per riprendere fiato.
psichiatrico. Dico ciò per rispondere alla Vostra
amichevole partecipazione. Suo fedele
Confido anche in futuro nella Sua amicizia Warburg
'
Suo devoto Per qualche giorno sono stato molto felice di aver
Warburg potuto respirare un po' di spirito warburghiano e
cassireriano! I più cordiali saluti, Suo L. Binswan-
ger
74 75
Lettere
76 77
23 24
Aby Warburg a Ernst Cassirer Aby Warburg a Ernst Cassirer
43. [In dialetto amburghese l'espressione significa: «Il bue è su u:1 de-
clivio», cioè più basso dietro che davanti. Ciò significa: si tratta d1 una
cosa bella a prima vista, ma al di là delle apparenze non molto raffi-
42. [Cfr. n. 30 a p. 57.J nata.)
78 79
Aby Warburg - Ernst Cassirer
Suo
[senza firma]
80 81
26 27
82 83
Aby Warburg -Ernst Cassirer Lettere
nio ideale pre-kepleriano 46 • Nell'iniziativa saranno tempo. Come vede, la Sua decisione di rimanere
coinvolte anche la sala di lettura, posta al piano su- da noi ha già avuto un effetto elettrizzante, e que-
periore, e l'auditorio che, nonostante lo debba sto "dipartimento" nel deposito dell'acqua sarà po-
condividere con il.Planetai;io, potrà accogliere fi- sto sotto il Suo "patronato". Se desidera ricevere
no a 350 persone e sarà fornito di un proiettore notizie più dettagliate riguardo a questo progetto,
per diapositive Zeiss. Si tratta della mostra che mi impegnerò a scriverLe da Baden-Baden (Sana-
esattamente un à:nno fa non eravamo disposti a torio Waldpark), da dove intendo ripartire questa
concedere a von Miller47 perché non ottenevamo il sera.
luogo giusto vicino all'osservatorio. · Già in precedenza ho riflettuto se e come inten-
Orbene, tutto ciò sembra ad~sso congiungersi de pubblicare il suo discorso sull'anniversario del-
nella torre di Linceo 48 e conserva la sua irrealtà la nostra Costituzione50 • Il consiglio del Senato del-
proprio perché essa così non diventa un osservato- la città, che in fondo è un valoroso "soldatino di
rio vero e proprio, ma uno specchio parabolico piombo" delle idee, intende pubblicare questo
che, rivolto al passato, ci mostra il futuro. Suo singolare testo. In ogni caso, sarebbe meglio
Se sono riuscito a realizzare tutto questo in un che Lei provvedesse a stamparlo prima in una rivi-
tempo relativame.nte breve mettendo in moto au- sta scientifica. Dato che mi permetto di considera-
torità e costruttori, dipende non secondaria{nente re il Suo discorso un preambolo alla magna carta
della Repubblica tedesca, sono del parere che deb-
dal successo che ha ottenuto il mio articolo su di
ba essere pubb!icato al più presto e come testo au-
Lei: non, solo perché Lei rimane ad Amburgo 49 , e
tonomo qui ad Amburgo.
le autorità - praemissis praemittendis - si sono rese
Che ne pensa? Per quegli studiosi, il cui mestie-
conto che un pensiero espresso a voce alta può svi-
re consiste di solito nel correre non più di cinque
luppare una forza i:µimensa; ma soprattutto per- minuti dietro la storia contemporanea, la pubbli-
ché adesso mi sento obbligato a contraccambiare il cazione risulterà meno interessante rispetto a
"Signor Stato", e pertanto ho offerto a quest''ulti- quanto, invece, può essere per l'attuale povera
mo. la suddetta collezione sul simbolismo astrale ' Germania, che non riesce ancora a gestire la sua
cosa che peraltro era mia intenzione fare già da fame di libertà.
Ieri, dopo un seIJJ.estre fitto ma assai fruttuoso di
46. [Cfr. A. Warburg, Bildersammlungen zur Geschichte van Sternglaube
lavoro, mi sono concesso un piccolo piacere straor-
und Sternkunde im Hamburger Planetarium, hrsg. v. U. Fleckner, R.·Ga- dinario. Ci siamo recati da Albert Einstein51 , al
litz, C. Naber, H. Niildeke, Hamburg 1993.] • .e
quale già da tempo desideravo dimostrare la forza
47. [Miller, Oskar (1855-1934)., ingegnere, fondatore e direttore del del simbolismo figurativo-astrale in quanto.·strato
Deutsches Museum di Monaco di Baviera; cfr. A. Warburg, Bilder-
pp.
sammlungen· zur Geschichte van Sternglaube und Sternkunde, cit., 38
sgg.]
48, [Si tratta del famoso Turmwarter Lynkeus del Faust (II, w. 9218 50. [Si veda il testo dell'articolo di Cassirer qui nell'Appendice, pp.
sgg.).] 169 sgg.]
49. [Si veda il testo dell'articolo di Warburg qui nell'Appendice, pp. 51. [Cfr. A. Warburg, Bildersammlungen zur Geschichte van Sternglaube
105 sgg,] und Sternkunde, cit., p. 55.]
84 85
Aby Warburg - Ernst Cassirer
86 87
Aby Warbiirg - Ernst Cassirer Lettere
grazie al mio materiale figurativo di tipo psicologi- sare di affrontare di nuovo attivamente il mio vec-
co (Armonia delle sfere 1589). Tuttò ciò solo per dir- chio inventa1io di ricordi.
Le che pure a Roma Le sono vicino. Abbiamo saputo con mio grande rammarico
Viste le difficoltà per gli spostamenti, non credo che, riguardo alla Sua signora, le cose non proce-
di poter lasciare_anticipatamente il mio luogo di dono come dovrebbero. Se dovessero procedere
studio qui a Roma. Posso sperare di essere di nuo- in base al nostro desiderio allora la Sua signora
vo ad Amburgo non. prima deila fine del mese di non avrebbe di che soffrire. Purtroppo il mio pote-
gennaio. Perciò devo chiederLe di non ·contare su re non è così grande.
di me per quanto riguarda il convegno di estetica,
anche se qui mi sto occupando proprio di ciò. Cre- Con i più cordiali saluti
do che il professor Lorenzo Bianchi, eccellente a Lei, alla Sua cara moglie e
profé;ssore di lingua tedesca all'Università di Bolb- alla signorina Anne 55 ,
gna ( e amico intimo di Boll), sarebbe lieto di col-
laborare. Un argomento che lo appassiona partico- Suo amichevolmente devoto
lannente è Hamann, e penso che avrebbe un bel Warburg
po' di cose da dire sulla intuitiva concezione del
mondo di questo autore. Lei è d'accordo se comu-
nico direttamente a Bianchi che sarebbe gradita la
sua partecipazione al congresso? Panofsky dovreb-
be avere l'opportunità di presentare al convegno
le sue idee su Lessing e la storia dell'arte .. Il fatto
che possa t~nere _una relazione mi sembra cosa
·scontata. E ciò non può far altro che piacere alla
Biblioteca Warburg.
Non c'è alternativa: come "pontifex minimus",
devo fare da mediatore tra i "buoni: europei", spe-
ciaLmente quand(:) essi non vogliono capire che tra
di loro esiste in fondo un legame.
Qui ho trovato molto.rispetto e cordialità tra
· vecchi e nuovi colleghi tedeschi e italiani, e di tut-
to questo Le riferirò volentieri ad Amburgo. La si-
gnorina Bing mi è di grande aiuto, poiché da più
di un anno ormai è riuscita a prender confidenza
con le fonti storico-artistiche. Adesso comprende
al volo, gioendone, ogni sfumatura nelle fonti
scritte e illustrate e mi aiuta a completare il mio 55. [Casslrer, Anne Elisabeth (1908-1988), psicoterapeuta, sorella di
materiale. Senza il suo aiuto non avTei potuto pen- Ernst, emigrata nel 1934 negli Stati Uniti._]
88 89
29 30
Ernst Cassirer a Aby Warburg
Ernst Cassirer a Aby Warburg
[carta intestata:]
Professor Dr. En;ist Cassirer
Hamburg 29.12.28 Hamb.urg 39
[Telegramma:] Ore 11 :55 Blumenstr. 26
Sono perfettamente d'accordo - consiglio però di 29.12.1928
chiedere prima l'opinione di Dessoir56 •
Caro e pregiato amico,
Auguri di Buon Anno: Cassirer.
non farò alcun tentativo di scusarmi con Lei per-
ché mi sono chiuso nel silenzio per così tanto tem-
po. D'altronde non mi mancherebbero certo ra-
gioni oggettive: fin dal ritorno dal mio viaggio so~
no stato immerso nel lavoro a tal punto da manca-
re a tante cose che in fondo mi stanno invece così
a cuore. Mi ero ripromesso di terminare entro
l'anno il terzo volume delle forme simboliche. Eb-
bene, devo confessarLe che non ci sono riuscito
deltutto poiché, riprendendo in mano dopo il ri-
torno il lavoro lasciato in sospeso per molti mesi, è
stato subito assai evidente quanti erario in realtà gli
argomenti da ampliare, da aggiustare, da circoscri-
vere in modo più conciso e chiaro. Ma ora,· dopo
aver dedicato gli ultimi tre mesi esclusivamente a
questo lavoro, sono convinto di intravedere final-
mente la terraferma. Quando Lei tornerà in pri-
mavera ad Amburgo, spero dì aver già concluso
tutto e sarò felicissimo di raccontarLe
' . il mio lavoro
e di ascoltare i Suoi consigli.
Le confesso sinceramente di non averLa incon-
trata al mio ritorno ad Amburgo è stata per me
56. [Dessoir, Max (1867-1947), filosofo e psicologo. Dal 1897 profes-
sore di filosofia all'Università di Berlino; fondatore della «Zeitschrift una delusione di non poco conto. Ma tutto ciò che
fiir Àsthetik und allgemeine Kunstwissenschaft». Cfr. la lettera succes- poi in seguito ho saputo del Suo viaggio in Italia da
siva a proposito dell'invito a Croce.] Lei o tramite Saxl, mi ha convinto subito che Lei
90 91
Aby Warburg- Ernst Cassirer Lettere
ha fatto la cosa giusta e che davanti ad una "chia- no riuscito a imporre le grandi linee di ciò che è
mata" tutti i desideri personali devono tacere. An- necessario. Così abbiamo guadagnato tempo e
che per me non saranno di scarsa rilevanza i risul- possiamo preparare il convegno con tutta tranquil-
tati scientifici che porterà coµ sé dal Suo viaggio in lità e oggettività. Lei sa quanto conti soprattutto
Italia. Con particolare gioia ho saputo che Lei si sul Suo contributo. Non appena sarà tornato, spe-
occupa adesso di Giordano Bruno. Come nessun ro che potremmo discutere di tutte le questioni
altro Lei è predestinato ad aprirci la strada per far- ancora irrisolte. Veda se riesce a convincere Bene-
ci capire quest'uomo singolare. La storìa della filo- detto Croce58 • Sarebbe un'ottima soluzione. A tale
sofia in ,senso stretto è sempre stata fino ad oggi as- proposito ho semplicemente suggerito di chiedere
sai perplessa nei confronti di questo pensatore, e prima l'opinione di Dessoir perché in precedenza
ha oscillato tra una venerazione superficiale e un i congressi di estetica non hanno mai avuto una
rifiu,to ipercritico che ha finito per giudicare Bru- impostazione internazionale, e perciò dobbiamo
no attraverso parametri del tutto fuorvianti. ,Che si assicurarci di avere l'approvazione di mas~fma del
debba iniziare da tutt'altra parte, che Giordano consiglio direttivo della Gesellschaft fur Asthetik
Bruno non possa essere compreso, né interpretato per evitare che successivamente sorgano delle dif-
limitandosi strettamente alla disciplina filosofica, ficoltà.
sono cose che ho già cercato di dimostrare nella· Per oggi chiudo inviando ancora una volta i mi-
mia ricerca sulla filosofia del Rinascimento 57 • Per- gliori auguri di Buon Anno a Lei e alla signorina
sonalmente mi sono limitato a cogliere il nodo pro- Bing.
blematico che sarà Lei a sciogliere. Lo Spaccio della I migliori auguri a Lei, per la Sua salute e il Suo
bestia trionfante richiede un commento che la filo- lavoro!
sofia in sen~o stretto non potrà fornire da sola, ma Sempre
· assieme alla storia delle immagini e alla storia del-
1' astrologia. Il fatto che ci incontriamo su questa Suo
strada mi dà una gioia particolare e dimostra anco- Ernst Cassirer
ra una volta in quale misura i veri-problemi si pren-
dono gioco di tutti i tradizionali e convenzionali
specialismi. Purtroppo ancora oggi continuiamo a
soffrire di tali delimitazioni.
Per quanto concerne il congresso di estetica,
Saxl Le avrà già riferito i particolari della riunione
con Dessoir, il quale, al momento, mi dà molti pen-
sieri. Fortunatamente nel corso della riunione so-
58. [Per i rapporti tra Warburg e Croce si veda A. Warburg, Tagebur:h
der Kulturwissenschaftlichen Bibliothek Warburg, hrsg. v. K Michels u. C.
57, [Cfr, E. Cassirer, Individimm und Kosmos in der Philosophie der Re- Schoell-Glass, Berlin 2001, pp. 421,460,531,429,452 (durante il suo
naissance, cit., in part. pp. 74 sgg., 128 sgg., 197 sgg. (trad it. Firenze viaggio in Italia il 24 maggio 1929 Warburg ebbe a Napoli con Croce
1935, pp. 64sgg., 193 sgg., 293 sgg.).] due ore di colloquio).] '
92 93
Lettere
94 95
Aby Warburg- Ernst Cassirer
96 97
Aby Warburg - Ernst Cassirer Lettere
breve, mi ha aiutato a domare questo mio fatale raggiungere al volgere della mia vita :Scientifica.
compagno di vita da ormai 26 anni. Può dunque Naturalmente, non devo aggiungere che la Sua ap-
immaginare in quale misura questa condizione fi- provazione sarebbe per me l'unico aiuto veramen-
sica mi abbia costretto a rendermi inesorabilmente te indispensabile.
conto del fatto che dovrò usare imperterrito que-
sto precario stato di grazia per realizzare il compi- [senza firma]
to che mi è stato assegnato. Per adempiere a tutto
ciò sarò costretto:
a sviluppare la mia psicologia della indicazione
figurativa delle cause ( bildhafte Ursachensetzung),
così da poter fornire a Lei e a noi il materiale, ar-
ricchito e sistema.to, per una psicologia storica del
simbolo. Ho buone possibilità di riuscire a realiz-
zare questo progetto.
Inoltre dovrò impegnare tutte le mie forze per
ottenere che l'Università di Amburgo abbia una
cattedra di archeologia.
Infine, dovrò fare in modo che la mostra che vo-
glio donare al Planetario non solo rafforzi questa
mia richiesta, ma che faccia valere la Sua voce, con-
giuntamente alla Biblioteca Warburg, per far final-
mente aprire gli occhi alla città di Amburgo. Ho
già scritto una lettera in questo senso a Salomon61 .
Oggi seguiranno due lettere a Hashagen62 e a Kel-
ter63.
Per conoscenza allego una copia di entrambe le
lettere (Salomon Le potrà mostrare volentieri la
mia) affinché Lei conosca l'obiettivo che intendo
98 99
33 34
100 101
Aby Warburg - Ernst Cassirer
[senza firma]
102
Ernst Cassirer.
Perché Amburgo non si può permettere
di perdere il filosofo Cassirer'
Prof. Dr. A. Warburg
105
Aby Warburg Ernst Cassirer. Perché Amburgo ...
terreno materiale e spirituale della Germania ri- consiste pur sempre nello studio della" funzione
masta illesa perché cinta dall'argine costituito da- simbolica.
gli innumerevoli caduti. Per tutti coloro che partecipano alle iniziative di
La creazione dell'Università di Amburgo dopo la questo istituto, non c'è alcun dubbio che la par-
guerra è stata, e tuttora è, un sintomo della volontà tenza di Ernst Cassirer comprometterà sensibil-
di rinascita dovuta ad un lavoro intellettuale, la cui mente nel suo sviluppo questa ancor giovane bi-
fonte di energia nessun patto di Versailles è riuscito blioteca. A parte l'incoraggiamento che essa riceve
a seppellire. La svolta che ha avuto la politica inter- dalla presenza costante e competente di questo·
na della Germania può registrare almeno il succes- pensatore, della sua partenza soffrirebbe pure il
so che l'Università di Amburgo ha conferito a Ernst gruppo di studenti che giungono ad Amburgo per
Cassirer quella mansione direttiva di grande re- affondare le radici delle loro riç:erche nel duplice
sponsabilità cui avrebbe avuto diritto da tempo. terreno dell'analisi concettuale e della ricettività
Professori e studenti della Facoltà di Filosofia, in visuale e critica dell'elemento figurativo. Auguran-
quanto sollecitati dall'imperativo categorico della doci una futura generazione che .sia in grado di
ricerca disinteressata della verità, sanno molto be- concepire la logica concettuale e la causalità im-
ne quanto sia importante per Amburgo questo fi- maginativa in quanto funzioni di un1unica facoltà
losofo. Egli non è solo il curatore del patrimonio di orientamento, già solo questa speranza giustifi-
dei grandi pensatori tedeschi - Leibniz, Kant, ca dunque la nostra richiesta che il professor Cassi-
Goethe, Hegel -, ma è stato anche il primo a met- rer rimanga assolutamente al suo posto qui ad Am-
tere in luce, grazie all'uso di tutti gli strumenti del- burgo.
l'analisi concettuale, l'essenza del simbolo quale Certo, le Muse contraccambiano una meravi-
substrato di una filosofia universale, che esige una gliosa forma di pensione per la vecchiaia a coloro
visione d'insieme di tutta una serie di materiali do- che si mettono senza riserve al loro servizio: un fe-
cumentari quasi inestricabili provenienti dai cam- dele curatore delle idee riesce infatti a opporre al-
pi più svariati: dalla vita religiosa a quella sociale e la transitorietà della vita la volontà e la facoltà di
filologica, fino all'attività artistica passata e presen- un intramontabile sviluppò interiore.
te quale funzione di un'unità sovrapersonale. Se il professor Cassirer dovesse andarsene, per-
Nella sua Filosofia delle forme simboliche questo ché convinto di trovare a Francoforte un ambiente
problema è dé:lineato a grandi e chiari tratti, men- più favorevole e più comprensivo, allora nessun
tre i saggi La forma del concetto nel pensiero mitico collega al servizio delle idee potrebbe biasimarlo,
(1922), Mito e linguaggio (1925), Individuo e cosmo ma dovrebbe guardarsi attorno e capire se Ambur-
nella filosofia del Rinascimento (1927), hanno contri- go non è in grado dì dimostrare in modo convin-
buito ulteriormente all'approfondimento del pro- cente al nostro professore che pure l'Univer.-.ità
blema primordiale della causalità simbolica. Que- anseatica ha bisogno di Cassirer come di un orga-
sti studi sono nati in stretta collaborazione con la no direttivo e d'importanza vitale, poiché lo stesso
«Kulturwissenschaftliche Bibliothek Warburg», il suo sviluppo personale contribuirebbe a un in-
cui obiettivo, seppur da un punto di vista diverso, commensurabile consolidamento dell'idea di Uni-
106 107
Aby Warburg Ernst Cassirer. Perché Amburgo ...
versità in quanto tale. Certo, bisognerebbe che la mento più disinvolto e spontaneo, richiamandosi
nostra università e le sue autorità rendessero mani- al suo consueto diritto di merchant adventurer, per il
festa già ora, e in tutte le forme possibili, la volontà quale il rischio equivale a una boccata d'ossigeno.
di non perderlo ~n nessun caso, e così anche in fu- Lasciamoci dunque confortare e incoraggiare
turo. Ma anche la numerosa cerchia degli intellet- da quel versetto della Bibbia che il giovane Goethe
tuali dovrebbe fare un esame di coscienza e chie- a Strasburgo trovò nel libro di aforismi regalatogli
dersi una volta per tùtte di che cosa avvertiranno la dal consigliere Moritz: «Allarga lo spazio della tua
mancanza i professori che provengono ·da venera- tenda, stendi le stuoie senza risparmio, allunga le
bili città universitarie con antica tra.dizione: del fat- corde, rinforza i pioli, ché a destra e a sinistra ti di-
to cioè che l'Università sia fondata su un piacere laterai» (Isaia 54, 2-3) .
generale, elementare o- assetato di cultura. Solo
quando la città-stato d~ Amburgo percepirà e ono- ·
rerà in tutti i sensi la sua università quale innovati-
vo organo di comunicazione non solo con il resto
della Germania, ma con l'intero mondo degli stu-
diosi, professori e scrittori, solo allora sarà fecon-
dato _il terreno affinché lo sviluppo dell'università
possa essere non solo accettato, ma coltivato con
gioia e senso di responsabilità. Solo a questo punto
la richiesta, di per sé legittima, di un ampliamento
dell'istituzione in forma adeguata, non sarà più av-
vertito come un fastidio. Se la situazione non fosse
·questa, allora l'università avrebbe, per esempio,
già da tempo istituito le cattedre di archeologia e
di musicologia. La mancanza di queste due disci-
plinè rappresenta una anomalia che di per sé com-
promette già il p·restigio e l'importariza dell'Uni-
versità di Amburgo. ·
La nostra città non può certo imitare la raffinata
gerarchia delle plurisecolari istituzioni universita-
rie degli altri stati tedeschi, al vertice delle quali si
trova hormalmente un tettare che proviene dalle
più alte sfere politiche, e il cui unico compito con-
siste essenzialmente nel promuovere la crescita
complessiva della sua università. ·
Amburgo, in compenso, dovrebbe comportarsi
verso le nuove idee universitarie con un atteggia-
108 109
In memoria di Aby Warburg1 ·
Ernst Cassirer
_l. [Pubblicato nella silloge Worte zur Beisetwng van Professor Dr. Aby
. Warburg. Aby M. Warburg zum Gediichtnis, s.d. (Hamburg 1929) s.p.; ri-
stampato in Hamburgisclie Universitiit. Reden, gehalten bei der Feier des
Rektorwechsels am 7. November 1929, Hamburg 1929, pp. 48-56.)
111
Ernst Cassirer In memoria di Aby Warburg
tradizione, era comunemente distinto e separato non vogliamo dunque celebrare il suo lavoro teori-
dalle discipline particolari. Warburg ha rappresen- co, ma solo abbozzare ancora una volta davanti a
tato il centro e il fuoco vivente della ricerca uma- noi il ritratto di un uomo così come si è costituito
nistica, così come essa è praticata all'Università di progressivamente, attraverso una chiarezza e una
Amburgo. Ma allo stesso tempo egli è rimasto sem- fermezza crescenti, davanti a noi che abbiamo avu-
pre affascinato e stimolato dai problemi fonda- to il privilegio di vivere e di lavorare con lui.
mentali della storia, 'della filologia, dell'archeolo- D'altronde, ben prima di conoscere Warburg mi
gia, dell'etnologia, della linguistica e della filoso- ero imbattutto nella sua immagine che ho awerti-
fia, così c?me da quelli della storia e della teoria to quando, per la prima volta ormai otto anni fa,
dell'arte. E stato uno degli autentici nuclei vitali di ho attraversato sotto la guida dell'amico Saxl le sa-
questa nostra istituzione,,e grazie al suo esempio è le della biblioteca. In quel momento ho sentito e
diventato per tutti noi evidente e chiaro cosa sia in compreso immediatamente di avere di fronte in
realtà l' Universitas litterarum. quegli scaffali pieni di libri, che sembravano non
La sua biblioteca prende spunto da questa idea aver mai fine e che 'riempivano fin nei più oscuri
fondamentale ed essa ha esercitato proprio in tal recessi la vecchia casa, non la pura e semplice pa-
senso la sua influenza condensando e unificando, ziente raccolta di un bibliofilo, o il frutto del lavo-
fecondando e arricchendo tutto ciò che vive nel- ro assiduo di un mero erudito. L'ininterrotto cor-
l'ambito degli sforzi intellettuali e delle problema- teo di volumi mi è apparso invece come awolto da
tiche autonome nella nostra università. un soffio magico, e sopra di essi mi è sembrato
Malgrado ciò in questo momento non possiamo aleggiare un magico incanto. Così, più mi tuffavo
parlare di tutto questo, neppure di quello che War- nel contenuto e nel valore intrinseco della biblio-
burg si è sfo:r;zato di fare in tal ,senso, né di ciò che teca, più questa prima impressione si rafforzava e
ha ottenuto per l'università. ,Que,sta c'omplessa ere- si confermava. Dai libri si distaccava sempre più
dità sarà oggetto in futuro di ucµa riflessione sere- chiaramente una serie di immagini, di motivi e di
na, nella quale sarà tracciato un bilancio dell'ope- configurazioni spirituali originali e d~terminate.
ra sdentifica della sua vita. Solo così ci potremo E dietro a tutta questa molteplicità compariva sem-
rendere conto di-quello che la scienza e l'univer- pre più in modo chiaro e convincente la figura di
sità hanno posseduto e hanno perso con lui. un uomo che aveva dedicato alla fondazione e allo
Oggi non siamo nello stato d'animo per una si- sviluppo di questa biblioteca la parte migliore del-
mile riflessione, poiché siamo commossi e scossJ., la sua vita. Ma da questa raccolta di .libri è sorta in
accanto al feretro di un uomo che, in modo inatte- me inaspettatamente anche un'altra immagine:
so, è stato strappato prematuramente da una pul- quella di una grande personalità di ricercatore e
sione, da una gioia e da una passione creativa. Av 0
quella di un destino profondamente coinvolgente.
vertiamo un profondo sbigottimento davanti alla Ho compreso questi due aspetti, da cui sono stato
tomba di un amico, di cui avevamo appena stretto potentemente influenzato, già prima di aver cono-
la mano e di cui avevamo appena ascoltato l'illu- sciuto Warburg e di aver scambiato qualche parola
minante_ e stimolante eloquio. Non possiamo e con lui. E quando è awenuto il nostro primo in-
112 113
Ernst Cassirer In memoria di Aby Warburg
contro cinque anni fa a Kreuzlingen, i legami tra altri avevano scorto delle forme chiaramente deli-
di noi erano già stabiliti. Difatti, fin dalle prime mitate che riposavano in se stesse, egli percepiva
battutte abbiamo imparato a conoscerci e a com- invece delle forze attive, individuando con ciò
prenderci come di solito ci si capisce e ci si com- quelle che definiva le grandi «formulazioni di
prende solo dopo anni di lavoro comune. Nel mo- pathos» sorte dall'Antichità e divenute patrimonio
mento in cui Warburg mi• si è parato di fronte ho duraturo per l'umanità. Il suo sguardo non si fer-
capito finalmente il senso precipuo della sua ricer- mava alla singola opera, né alla forma della rap- ·
ca, dei suoi sforzi e del suo incessante lavoro. In presentazione, neppure al contenuto di ciò eh-e
quel momento ho visto librarsi il problema che era raffigurato, ma si.addentrava fino alle tensioni
aveva afferrato la sua vita e che alla fine l'avrebbe energetiche che nell'opera avevano trovato la loro.
consumata. Solo allora ho scorto il problema in espressione e il loro modo di ~caricarsi. Erano quec
tutta la sua serietà, la sua forza e la sua tragica ste le tensioni che egli sapeva sempre di nuovo rin-
grandezza. venire, indipendentemente dalla moltepllcità del-
Qui non voglio tentare di immergermi nei detta- le forme sotto le quali esse si nascondevano, e che
gli di tale questione. Certo, Warburg stesso ha co- egli perseguiva attraverso i secoli con una certezza
niato l'espressione «Il Buon Dio si annida nel det- incrollabile e visionaria. 'Tuttavia, tale capacità non
taglio» e nessuno lo ha eguagliato nella venerazio- corrispondeva solo al dono tipico del ricercatore o
ne del particolare, nell'amore per ciò che solo ap- a quello dell'artista: Warburg attingeva qui proprio
parentemente è di poco conto. Egli non ha mai di- alla sua esperienza più intima. Aveva vissuto e spe-
stinto macrocosmo e microcosmo, poiché era soli- rimentato interiormente quello che vedeva davan-
to abbracciare con la stessa intensità, in quanto ri- ti a sé, ed egli scorgeva veramente solo quello che
flesso di un identico sforzo intellettuale e creativo, ha in grado di concepire e interpretare, muoven-
sia le grandi opere d'arte che i piccoli epigoni a do dal centro del proprio essere e della propria vi-
prima vista insignificanti. Warburg era capace e le- ta: «Presto egli aveva letto la parola severa, aveva fa-
gittimato a coltivare questo amore per il dettaglio, miliarità con la sofferenza e la morte». Ma da que-
poiché era sicuro in ogni momento della viva coe- sta sofferenza scaturiva la forza e la peculiarità in-
sione del particolare con l'insieme. In effetti, il suo comparabili del suo sguardo. Raramente qualcuno
sguardo non riposava in primo luogo sulle opere è riuscito in modo più profondo a dissolvere la sua
d.'arte, poic:gé egli avvertiva e intravedeva dietro es- sofferenza più grave, e al contempo a liberarsi gra-
se le grandi energie creative. Tali energie non era- zie al suo continuo sguardo: Se guardiamo ai gran-
no per lui altro che le forme eterne dell'espressio- di motivi figurativi che Warburg ha perseguito nel-
ne dell'essere uomo, della sua passione e del suo le sue ricerche, essi presentano un tratto in comu-
destino. In tal modo, ogni configurazione creativa, ne indipendentemente dalla loro varietà contenu-
indipendentemente da dove si collocava, diventa- tistica. Sono tutti, per così dire, soltanto tappe di-
va leggibile come un unico linguaggio, del quale . verse della via crucis dell'umanità: il motivo di Or-
Warburg continuava a cercare di penetrare la feo, il tema del ratto di Proserpina, quello dell'in-
struttura e di scoprire la legalità nascosta. Laddove fanticidio di Medea. Tutto questo non designava
114 115
Ernst Cassirer In_ memoria di Aby Warburg
per lui altro che Lestremo e supremo lembo del fin da giovane ha partecipato al conflitto che egli
dolore e della passione umane. ci presenta qui ~ome una sorta di proiezione sulla
Tutto questo rappresentava per lui un unico storia delle idee. Comprendeva il cammino «per
simbolo: quello delle innominabili forze demonia- monstra ad sphaeram», come amava chiamarlo,
che cui è continuamente esposta la nostra esisten- perché lui stesso l'aveva .percorso innumerevoli
za. Warburg non era uno scienziato e un ricercato- volte e continuava a batterlo. E neppure quando
re che in modo impassibile osservava dall'alto il rischiava di crollare sotto le fatiche di tale peso,
gioco della vita, godendo esteticamente· come essa egli si è disperato della sua meta. Muovendo dal-
si specchiava nell'arte. Anzi, si trovava sempre in l'assenza di libertà e dalla costrizione, egli anelava
mezzo alla tempesta e al vortice della vita, sfioran- al regno della libertà spirituale, a quello «spazio di
do sempre i suoi ultimi .e più tragici problemi. Si pensiero accorto» che rappresentava per lui la co-
trattava di una questione sulla quale tornava di sa ultima e suprema .che può essere conquistata
continuo, e con la quaie ha lottato fino in fondo. dalla conoscenza e dalle scienze umane. Nella pri-
Nel suo discorso su Shakespeare, il giovane ma conversazione che ho avuto con Warburg, egli
~oethe affer1;lla che i progetti dell'autore per uti- si era lamentato tra l'altro che i demoni, di cui
h_zzare u1:o st.I~e corr:mne, non erano poi così pi_ani, aveva penetrato il potere nella storia dell'umanità,
visto c_he 1 su01 teatn ruotavano attorno a quel pun- si fossero vendicati di lui e che alla fine lo avessero
to segreto che nessun filosofo ha mai visto o defi- vinto e distrutto. Ma nel corso di questo colloquio
nito, dove si incontrano le peculiarità del nòstro fui di nuovo colpito dalla grandezza e dall'energia
Io, la pretesa libertà della nostra volontà e il decor- con cui egli si difendeva dalle forze del destino ri-
so necessario dell'insieme. La ricerca di Warburg spetto alle quali egli tentava di affermarsi. Ciò che
era continu<J,mente orientata verso questo "punto rendeva possibile una•simile affermazione di sé,
·segreto", e il suo sguardo era incollato e ammalia- era il senso incorruttibile che possedeva per la ve-
to da esso. rità e il suo fermo coraggio nel difenderla. Era riu-
Il contrasto e la tensione inte~na tra libertà e ne- scito a dominare la notte che minacciava di assalir-
cessità: questo era e rimaneva il gr~nde tema che lo nel profondo perché nella sua interiorità brilla-
Warburg ha perséguito attraverso la storia, l'arte e va la chiara luce dell'intelletto, cioè la luce del ri-
le grandi forme del pensiero mitico <':. le grandi fi- cercatore che lo salvava elevandolo sempre di nuo-
. gure fondamentali della- religione. E proprio in vo nello spazio di pensiero accorto.
questo punto che i suoi studi pervengono attraver- Egli ha dunque, come pochi, confermato le pa-
so il concetto e il simbolo della Fortuna all'arte del role di Schopenhauer, secondo le quali una vita fe-
Rinascimento. È qui che sono radicati i suoi lavori lice è impossibile, e la cosa suprema cui l!uomo
sull'astrologia, il cui senso e la cui funzione nèlla può giungere è di fatto solo una vita eroica. War-
storia delle idee è stato lui a farci conoscere. È pu- burg era eroico sia nell'attività concreta, che nella
re questi ambiti che sembrano così lontani del no- sofferenza, nella realizzazione come nella rinun-
str? s:ntimento e del nostro pensiero, egli gli ha . tia. Così egli ha conosciuto finalmente la sorte su-
attmt1 dalla sua interiorità più intima. Tant'è che prema che costituisce il destino per l'uomo creati-
116 117
Ernst Cassirer In memoria di Aby Warburg
vo: la morte lo ha falciato mentre stava lavorando e blema teorico costituiva per lui una espèrienza vis-
riflettendo. Appen'a un'ora prima egli aveva svilup- suta che lo commuoveva interiormente e che giun-
pato di fronte a me i nuovi grandi e sintetici pro- geva perfino a scuoterlo. In effetti, in Warburg si
getti che avrebbero dovuto rappresentare il compi- notano tratti -che ci fanno capire come egli potesse
mento e il coronamento della sua opera. Lui stesso sentirsi vicino e affine a Giordano Bruno, il primo
non avrebbe visto però tale compimento. In com- pensatore rinascimentale che si era distaccato in-
penso, gli è stata risparmiata la sofferenza inimma- tenzionalmente dalla sua origine intellettuale an-
ginabile che, per questo spirito di ricercatore in- cora legata all'ambito del pensiero magico. Bruno
stancabile, avrebbe significato la diminuzione pro- era penetrato nello strato originario del pensiero ·
gressiva delle forze, lo scivolamento in una condi- della moderna concezione del mondo, era giuilto
zième di inattività. E oggi, per quanto la sua opera a concepire il pensiero dell'infinito anche se- non
resti incompiuta, essa si staglia di fronte a noi co- e
lo aveva descritto teoricamente in modo astratto,
me un insieme coerente: compiuto nella grandio- ma lo aveva fatto proprio e sviluppato a partire da
sità progettuale, nell'orientamento fondamentale un nuovo sentimento del mondo che era suo per-
fissato fin dall'inizio al quale egli si era sempre sal- sonale. L'infinito costituisce per Bruno l'oggetto
damente attenuto, definito nelle nuove questioni della ragione, ma solo una ragione preda dell'af-
che la sua opera ci ha posto davanti e nei compiti fetto eroico e mossa da quest'ultimo è capace di
inediti che essa ci ha donato. concepire veramente l'infinito che non si rivela al-
In questi ultimi mesi Warburg, che fino a quel la semplice osservazione, bensì alla contemplazio-
momento si era tenuto lontano dalla storia della fi- ne e all'amore entusiasti.
losofia, si è occupato appassionatamente di un te- Ben si comprende quindi quello che Warburg
ma che lo attraeva in modo particolare e çhe lo ha riteneva affascinante in questa esigenza degli eroi-
condotto in campi nuovi e sconosciuti. I suoi ulti- ci furori. Warburg trovò così un modo di pensare
mi studi sono stati dedicati infatti alla personalità e che mostrava integralmente la formà e le tensioni
ai testi di Giordano Bruno. Io stesso gli avevo spes- energetiche che egli aveva avvertito e rilevato die-
so segnalato questo autore, perché avevo intuito tro alle opere dell'arte. Non i contenuti, ma·la for-
che nessun altro sarebbe stato destinato a scioglie- ma di questo pensiero era ciò che lo attraeva. Così
re l'enigma di questo pensatore, la cui riflessione la forma divenne per lui ancora uria volta il simbo-
si muove ed è radicata interamente nell'ambito fi- lo delle potenze che lo scuotevano nella sua inte-
gurativo. Nel momento in cui Warburg intraprese riorità. Vi è un motivo specificò psicologico e intel-
veramente questo compito, ho visto come egli an- lettuale che è continuamente evocato nelle opere
cora una volta fosse capace di abbandonarsi e di filosofiche e nelle poesie di Giordano Bruno: si
appropriarsi iriterionnente di un autore, e ho ca- tratta del tema del volo dello spirito umano finito
pito come tutto questo corrispondesse alla deter- verso il sole, della verità divina unica e infinita. Lo
minazione fondamentale del suo carattere spiri- spirito umano sa che egli non è capace e che non
tuale che aveva sempre effetti nuovi e sorprenden- potrà mai raggiungere la meta, è cosciente che il
ti. Tutto quello che a noi si presenta come un pro- suo volo, al pari di quello dì Icaro, deve alla fine
118 119
Ernst Cassirer
terminare con la caduta. Tuttavia, esso rischia il vo- In memoria di Aby Warburg 1
lo perché solo grazie a quest'ultimo l'uomo può Erwin Panofsky
essere rassicurato del proprio essere e. della sua
destinazione eterni.-Certo, 10 caduta dall'alto è
preferibile dal re~tare inchiodati al suolo, alla me-
ra esistenza. Per usare le parole di un sonetto che Chi, prima di un discorso su Aby Warburg, inten-
Giordano Bruno ha inserito ne Gli eroici furori: desse apporre un motto sulla sua vita, conclusasi il
26 ottobre 1929, forse non potrebbe scegliere che
Ch'i' cadrò morto ?1- terra, ben m'accorgo; questa meravigliosa frase di Leonardo: «non torna
Ma qual vita pareggia al morir mio?
La voce del mio cor per l'aria sento: indietro chi è legato ad una stella».
Ove mi porti, temerario?" China, Giammai, come nel suo caso, il cammino di una
Che raro è senza duol tropp'ardimento. - esistenza dedicata allo studio, che sembrava con-
Non temer, respond' io, l'alta ruina. durre non solo a ciò che non era stato ancora af-
Fendi sicur le nubi, e muor contento, frontato, ma perfino a quello che si doveva ancora
S'il ciel sì illustre morte ne destina. affrontare, è stato guidato così fermamente da una
forza ineluttabile e immutabile. Né mai una mente·
Warburg ha vissuto ed è morto come scrive ,·qui ha potuto trasformare così perfettamente un tale
Giordano Bruno. Ed è questa l'immagine che con- dovere,~emonic~ in un volere consapevole.
tinuerà a vivere in noi: non quella di un puro e Nell mtroduz10ne alla sua tesi di laurea War-
semplice erudito e ricercatore morto in pace dopo burg, allora venticinquenne, aveva dichiarato la
aver raccolto la mietura della sua vita. Ma l'imma- sua intenzione di dimostrare, attraverso un con-
gine di un c~mbattente e di un eroe le cui armi,
fronto tra un grande pittore del Quattrocento e le
·che la morte gli ha sottratto, non sono intaccate,
né rotte, ma sono rimaste sempre integre, affilate e ~spr~ssion~ lett~rarie dei suoi contemporanei, che
pure durante la lotta intellettuale che Warburg ha
11 pnmo Rinascimento italiano si era rifatto a mo-
intra:preso dall'inizio alla fine della sua vita. delli ant!chi 9uan?-? «si trattava di rappresentare
accesson estrmsecr m movimento come vesti e ca-
pigliature». E tuttavia, da alcune osservazioni quasi
casuali a conclusione di questa ricerca, l'autore
a_veva presagito _già allora in questi accessori este-
normente mossi l'espressione simbolica della ecci~
tazione spirituale provocata dalla passione.
120 121
Erwin Panofsly In memoria di Aby Warburg
Con ciò aveva, definito tutto quello che sarebbe matosi idealisticamente, ma anche fattoti di eccita-
poi diventato determinante e fatale per la sua atti- mento capaci sia di risvegliare passioni represse,
vità: la lucida visione per cui era necessario colle- sia di aiutare quelle passioni che, rimaste mute, po-
gare tra loro le vie quasi del tutto distinte dell'ana- tevano essere rese manifeste. L'Antichità doveva
lisi formale, del significato iconografico e dell' ese- essere sempre di nuòvo dimenticata, sempre di
gesi delle fonti, cosicché egli cercava di far parlare nuovo dominata, sempre di nuovo superata sia in
l'immagine e dare corpo alla parola. E poi: l'atten- questo che in quel senso, come portatrice di una
zione assoluta per i dettagli meno significanti, nel- armonia divina e come Medusa demonica.
la analisi accorta dei quali egli aveva scorto sempre Fin da giovane Warburg si era convinto delia ne~
la premessa di ogni conoscenza. Ma pure, sebbene cessità di mettere in evidenza tutto questo, anche
dichiarata solo accidentalmente, la volontà, me- se non poteva prevedere su quali strade ciò fo
glio la necessità di considerare la vicenda della cul- avrebbe condotto. Era partito da un confronto tra
tura alla stregua di una storia delle passioni umane l'opera d'arte e le asserzioni dei letterati e dei teo-
che nella loro orrida semplicità- volontà di posse- rici dell'arte, e già solo il punto di fuga verso cui
dere, di donare, di uccidere, di morire - perman- sembravano tendere queste direzioni si doveva ri-
gono identiche in uno strato della esistenza umana velare come un cerchio dagli infiniti raggi. Wàr-
che solo in apparenza è imbiancato dalla civilizza- burg .dovette così comprendere storicamente non
zione e che, proprio per questo, lo spirito che dà solo la letteratura e la teoria artistica, ma anche il
forma deve manifestare e allo stesso tempo doma- culto, la lingua, la filosofia, la matematica e le
re attraverso creazioni culturali sempre nuove. scienze della natura. In sostanza: tutto quello che
Il compito di scrivere la storia di queste forme Ernst Cassirer cercherà di fondare sistematicamen-
espressive, e al contempo l'idea di presentarle sia te come il mondo delle forme simboliche. Ma an-
come espressione che come forma, non sarebbe cor di più: la natura delle feste, la vita del diritto e
stato concepibile se, fin dall'inizio, Warburg non della società come premesse materiali dello scam-
fosse stato certo di un fatto fondamentale, che per bio culturale sempre presente non solo tra i popo-
lui si presentava anche come una necessità di pen- li, ma pure tra le epoche.Tale era il cosmo ,che do-
siero: l'Antichità greca aveva per prima sostenuto veva essere coinvolto nella osservazione:
questa duplice battaglia dello spirito, la lotta per la Queste vie sembravano condurre lontano. Ma ve
rivelazione e)a lotta per l'addomesticamento del- ne erano altre che portavano a una profondità e di
la eccitazione umana primigenia. · fronte alla quale l'osservatore avvertìva spesso un
Ai monumenti trionfali di simile lotta, ossia alla senso di ·vertigine. Quel ricercatore che aveva pre-
forme della religiosità e del pensiero greci, non so le mosse dagli «accessori estrinseci in movimen-
meno che a quelli dell'arte, spettava, contraria- to», e che tuttavia anelava fin dall'inizio alla cono-
mente a quello che fino allora si era creduto, un si- scenza dello spirito interiormente eccitato, doveva
gnificato totalmente diverso nella storia culturale sperimentare che le passioni erano forze operanti,
europea. Queste forme non erano infatti solo nor- delle quali era necessario penetrare la forma figu-
me, alle quali riesce ad attenersi un pensiero for- rata. Questo bisogno spinse Warburg non solo nel-
122 123
Erwin Panojsly In memoria di Aby Warburg
le dimore e nei luoghi di culto dei popoli primitivi, la strada che conduce «pér monstra ad sphaeram»
ma perfino in ambiti spirituali ai quali prima di lui -, egli fu costretto a percorrerla non solo nel suo
solo pochi, e tra questi nessuno storico dell'arte, lavoro, ma anche nella sua stessa vita. Warburg
avevano osato accedere. Qosì egli si inoltrò nelle non avrebbe mai potuto rivivere quegli atti libera-
regioni della astrologia, della magia, del significato tori che vedeva compiersi in Lutero, Raffaello e
dei segni e delle profezie. In _breve: negli ambiti di perfino in Rembrandt e Giordano Bruno se non
quella confusa superstizione che era stata un' ere- fosse stato costretto a lottare lui stesso con i demo-
dità sacra e profana dell'Antico, e nondimeno an- ni, e alla fine non li avesse vinti.
che uno dei fattori più potenti di eccitazione e di Il suo essere e il suo pensare erano tenuti assie-
forte sviluppo· in diversi period1 della storia spiri- me da una tensione immensa che possiamo defini-
tuale europea. Dobbiamo essere grati non poco a re come quella che passa tra ciò che è razionale e
VVc:J.rburg per queste sue conoscenze. Il risultato ap~ ciò che è irrazionale. Tale tensione, che trovava
prezzabile del suo operato scientifico è che tutti. nell'oggetto delle sue ricerche non di meno che
questi anfratti oscuri, nei quali era disceso lo spiri- nella sua stessa persona, dava al suo essere una
to del passato e neì quali egli aveva anelato seguir- unità interiore. Non si trattava della scissione ro-
lo, si dimostrarono alla fine sempre di nuovo come mantica, ma di una unità affascinante tra un bril-
avventurosi cammini verso la luce. Warburg' riuscì lante ingegno e un'oscura malinconia, fra una cri-
così a dimostrare che era stata la paura del diluvio tica del giudizio assai acuta e una disponibilità pie-
universale e dei segni prodigiosi ciò che rendeva na di tatto. Tutto ciò si rispecchiava chiaramente
comprensibile le gesta di Lutero e di Durer, e che nel suo stile che dominava un pensiero eccitato
perfino l'opera di Keplero diventava intelligibile dalle passioni attraverso una forma linguistica in-
in base all,'astrologia araba. Solo lui è stato capace comparabilmente rigorosa e al tempo stesso com-
di far sorgere qualcosa come un nuovo Raffaello plessa e pregnante. Erano state proprio queste ten-
. dalle idee deformate della mitografia medievale sioni che avevano finito facilmente per mandare
perché aveva la forza di scorgere nella storia della ri- in pezzi una esistenza dedita solo alla contempla-
cezione dell'Antico - così come lui la intendeva - la zione, e che però costituìvano anche la ragione di
realizza:z,ione autonoma della coscienza europea. un'attività che si era estesa ben al di là del vigore di
Alla storia dell'arte l'attività di Warburg ha indi- uno studioso che aveva raggiunto la piena matu-
cato, per usare una espressione riferita a Durer, un rità. Dominato dalla sua stella, egli doveva pur re-
«nuovo regno», e ha fornito ad essa i mezzi per gnare, lui che, capace di sacrificio, pretendeva sa-
conquistare questo nuovo spazio. Certo, non crifici dagli altri. E con la stessa forza con la quale
avrebbe alcun senso voler seguire il suo metodo e egli, sapendo da anni di essere minacciato conti-
allo stesS0 tempo il suo ·modo di pensare, giacché nuamente dalla morte, aveva strappato al suo cor-
entrambi aderiscono compiutamente al rapporto po il massimo, incise appunto attraverso questa
consustanziale che corre tra la sua persona e la forza su tutte le questioni della vita attiva, realiz-
materia della ricerca. La via che egli credeva di ri- zando la sua meravigliosa biblioteca che non è so-
conoscere nella storia dello spirito moderno - cioè lo lo strumento, ma anche la,rappresentazione visi-
124 125
Erwin Panofsly
126
127
Eidos ed eidolon
Il problema del' bello e dell'arte nei dialoghi di Platone-i,.
Ernst Cassirer
* Titolo originale: Eidos und Eidolon. Das Problem des Schonen undider
Kunst in Platons Dialogen (Vottrage der BibliiJthek Warburg II, 1922-
1923), Leipzig-Berlin 1924, pp. 1-27. Per i passi platonici mi sono ser-
vito dell' ed. it. Dialoghi filosofici di Platone, 2 voll., a cura di G. Cambia-
no, e Dialoghi politici, 2 voll., a cura di F. Adorno, Torino, rispettiva-
mente 1970 e 1988. Vorrei qui ringraziare il professor Renato Pet-
toello, i cui preziosi consigli mi hanno guidato nella traduzione
[N.d.T.]. ,
129
Ernst Cassirer Eidos ed eidolon
tuttavia proprio in, tale pienezza si mostra al con- giunzione e connessione di ciò che è stato diviso
tempo vincolata dalle esigenze poste dal rigoroso con grande acume, nel cruvayeiv e cruvopéìv dç iiv si
concetto del sapere e dalla gènerale metodologia costituiscono il senso e l'unità del logos stesso 3• E
della conoscenza. Questa stessa metodologia non questo rapporto vale per la costruzione sia del
può comunque rappresentarsi altrimenti che co- mondo oggettivo del pensiero platonico, sia del
me un'unità di contrasti. La· sua essenziale attività suo mondo spirituale interiore nel suo complesso.
consiste nel perfetto equilibrio spirituale che in es- Anche in questo mondo, infatti, convivono fianco
sa si stabilisce fra la funzione del separare e quella a fianco indirizzi fondamentali della riflessione ap-·
del connettere, fra la quiete e la profondità del pu- parentemente eterog~nei, anzi contrastanti . Si è
ro vedere e la vitalità estremamente intensificata tentato talvolta di render giustizia di tale "multila-
del pensiero mediatore. Con la tendenza al render teralità" dello spirito platonico, presentando. sépa-
conto che gli è propria, Platone non solo ha realiz- ratamente tutti i differenti aspetti che ne emergo-
zato questo equilibrio nella sua dottrina, bensì lo no - come nel caso di una moderna esposizione di
ha anche consapevolmente enunciato come postu- Platone, che tratta di volta in volta, in un'apposita
lato di qualsivoglia conoscenza filosofica. Ogni co- sezione, l'uomo, il maestro, lo scrittore, il filosofo,
noscenza è per lui allo stesso tempo analisi e sinte- il teologo, il teorico della politica e della società.
si, èìtaKpWtç e cruyKpwtç dei concetti. Non vi è al- Ma, se in tal modo viene circoscritta e delineata
cun vero sapere che non sia preceduto dalla esatta l'ampiezza della dottrina platonica, per questa via
distinzione, compiuta a regola d'arte, dei concetti. non si può tuttavia cogliere il suo contenuto essen-
Come il sacerdote non seziona la vittima sacrificale ziale e suo peculiare centro ideale, il suo punto
a suo arbitrio, ma la scompone conformemente al- mediano spirituale e personale. A Platone è estra-
la struttura naturale delle sue membra, così il dia- neo il concetto puramente enciclopedico della fi-
lettico deve render visibile proprio questa struttu- losofia come dottrina della "totalità" del mondo
ra, questa interna articolazionè e organizzazione, che si costruisce a partire dalle dottrine relative al-
nei concetti1. Ma questa forza di smembramento le sue singole "parti". Per nessun altro grande pen-
deve essere pari a quella di riunificazione: il èìtm- satore più che per Platone vale quel principio che
pdv, il 1:éµvetv Km'dèìTJ non conosce altro scopo se Goethe una volta ha riassunto nell'affermazione se-
non quello di raccogliere nuovamente i momenti condo- cui tutto quello che l'uomo intraprende -
separati in una forma unitaria. Così il dialettico è che lo realizzi con l'azione, con la parola, o altri-
al contempo sinottico non incidentalmente o suc- menti- deve scaturire dal complesso di tutte le for-
cessivamente, bensì in virtù·deUa sua preoccupa- ze riunite assieme: perciò «ogni elemento isolato è
zione prima ed originaria - e- viceversa solo il si- da rigettare». A Platone fu concesso di incarnare
nottico può essere il vero dialettico 2 • Nella con- in modo ancora immediato un 'unione delle forze
che invece il pensiero moderno ha cercato nei modi
1. Cfr. a questo proposito spec. Polit. 286 D sgg.; Phaedr. 265 D sgg.
2. «Chi riesce a cogliere il tutto nel suo articolarsi è dialettico, e chi 3. Cfr. per es. Soph. 259 E: «Il nostro discorso, infatti, trae origine dal-
no, no» (Resp. 537 C). la connessione reciproca delle idee».
130 131
Ernst Cassirer Eidos ed eidolon
più vari. In lui l'essere e la dottrina si compenetra- idee nella sua struttura puramente obiettiva e nel-
no a tal punto che non ci si può neanche chiedere le sue obiettive sorti storiche. Perché da nessun'al-
quale dei due momenti sia il primo e quale il se- tra teoria filosofica sono derivati effetti estetici più
condo, quale dei due determjni l'altro e lo abbia forti e più ampi di quelli scaturiti da questo siste-
formato a partire _da se stesso. ma, che pure nega all'estetica un essere proprio, au-
Ma c'è un grande ambito problematico per il tonomo, equiparato agli altri ambiti. Non si ribadi-
quale questa unità sembra venir meno - in cui sce mai abbastanza che in fondo ogni estetica siste-
sembra sopravvenire un'evidente rottura tra quel- matica comparsa fino ad oggi nella storia della fi-
lo che Platone insegna e quello che egli è. Il Plato- losofia sia stata e sia rimasta platonismo. Sempre,
ne etico, il pensàtore religioso, il matematico si è là dove nel corso dei secoli si è tentata una teoria
procurat_o con la dialettica l'organo adeguato per dell'arte e del bello, lo sguardo si è rivolto, come
l'efficace espressione concettuale della propria per una coercizione mentale, al concetto e al ter-
concezione fondamentale. Ma già il primo passo mine di "idea", al quale si è affiancato come un
nel regno della dialettica sembra escludere da tale germoglio successivo il concetto di "ideale". E non
ambito l'artista Platone, sembra pretendere lari- solo i teorici dell'arte, ma anche gli stessi grandi
nuncia consapevole a tutte quelle forze e tendenze artisti sono i testimoni di questa connessione che si
artistiche che in lui erano ben vive. Un antico è mantenuta viva nei secoli. La linea che conduce
aneddoto racconta come il giovane Platone, dopo da Plotino ad Agostino, da questi a Marsilio Ficino,
il suo primo_ incontro con Socrate, all'epoca in cui· e quindi a Winckelmann e a Schelling, corrispon-
si sentiva afferrato per la prima volta dal senso del- de alla linea dei grandi artisti che - ognuno per la
la domanda socratica, avesse bruciato le sue poesie. propria strada, eppure come collocato sul binario
Da uomo m3;turo, al culmine della sua attività e del di un'unica tradizione che si perpetua - !J.anno cer-
suo pensiero, non solò egli ha auspicato nel suo cato e trovato la loro via verso Platone. E sufficien-
progetto statale l'esclusione del poeta dallo Stato, te fare i nomi di Michelangelo e di Goethe per ren-
bensì ha anche negato all'arte come tale il diritto dersi conto della .multilateralità e della forza di
spirituale di cittadinanza nel complesso della sua questa connessione storico-spirituale. Quando il
teoria. Nella dottrina platonica delle idee, nella platonismo ha esercitato la stessa potente influen-
sua concezione e fondazione originaria, non c'è al- za nella storia della scienza, quando in particolare i
cun posto per un'estetica -autonoma, per una scien- fondatori della moderna fisica matematica si sono
za dell'arte, poiché l'arte riguarda l'apparenza sen- riconosciuti come suoi allievi, essi non fanno che
sibile delle cose, di cui non si può mai dare un sa- riprendere determinati motivi che sono già desi-
pere rigoroso, ma sempre solo un opinare e un gnati con la massima chiarezza nello stesso Pla(o-
credere. Se questa decisione, confrontata con la ne. Galilei e Keplero•si situano nella medesima at-
personalità platonica nel suo complesso, sembra mosfera intellettuale che permea gli ultimi dialo-
già un paradosso, la sua paradossalità aumenta ul- ghi di Platone e che ha trovato la sua espressione
teriormente se si prende in considerazione non soprattutto nel Timeo e nel Filebo. Quegli scienziati
tanto la _sua personalità quanto la dottrina delle moderni riempiono lo schema della scienza esatta,
132 133
Ernst Cassirer Eidos ed eidolon
che in questi dialoghi era stato progettato nei suoi della potente forza linguistica di Platone il fatto che
tratti fondamentali, con un contenuto concreto gli sia riuscito, con un'unica variazione, con una
completamente nuovo; ma dal punto di vista del lieve sfumatura dell'espressione, di fissare una dif-
puro metodo non hanno bisogno di aggiungere a ferenza di significato che nella sua dottrina non
quello schema pressoché alcun nuovo tratto essen- trova pari in acutezza .e pregnanza sistematica. Ei-
ziale. In modo molto più complesso e difficile si dos ed eidolon: due termini che derivano dalla stes-
configura invece lo sviluppo subito dalle concezio- sa radice linguistica, ché si dispiegano dalio stesso
ni platoniche all'interno della teoria generale del- significato fondamentale del vedere, dell' iociv, e·
l'arte e all'interno dell'arte stessa, poiché qui do- che tuttavia per lo spedfico senso attribuito .loro
mina un'oscillazione peculi,are, un contrasto di at- da Platone racchiudono in sé due direzioni fonda-
trazione e repulsione spirituale. Nel momento in mentalmente differenti del vedere, due corifrap-
cui l'arte cerca di fondarsi sul platonismo, essa de- poste "qualità" della visione. Néll'un caso, il vedere
ve al contempo sempre cercare di liberarsi dalla ha il carattere passivo della percezione sensibile,
sua malìa. Infatti, è proprio il concetto di forma che cerca solo di registrare e di riprodurre in sé un
della filosofia platonica, approfondito ed elabora- oggetto esterno sensibile; nell'altro, il vedere divie-
to da ogni lato, a minacciarla costantemente: sfor- ne libero contemplare p·er il coglimento di uria
zandosi di universalizzare e di depurare il concetto forma oggettiva che però non può essere eseguito
di forma proprio dell'arte, tale filosofia in verità lo se non in un atto spirituale della conformazione.
sopprime. Sempre di nuovo la storia dell'ide_ali- Se ci concentriamo innanzitutto su questo aspetto
smo estetico si trova di fronte a questa antinomia- del contrasto, allora si può dire che in generale la
alla domanda di come il concetto fondamentale di profondità e l'originalità della filosofia platonica
forma, così come è stato scorto e determinato da cdnsistono nel fatto che essa per la prima volta in-
Platone, possa essere reso fecondo per l'estetica, nalza la considera.zione filosofica dalla sfera del
senza per questo lasciare che l'oggetto specifico del- mero "essere" a quella della "forma". Anche la filo-
1' estetica e la particolare modalità e direzione del- sofia presocratica aveva aspirato a concepire l'esse-
la conformazione artistica si dissolvano in un mero re come unità della forma, come dominato da una
universale, in un'astrazione onnicomprensiva. legge formale universal~; ma essa non poté espri-
Questo conflitto di motivi si caratterizza nel mo- mere tale legge se non riassegnandole per così di-
do più chiaro nello stesso Platone, se si prendono re nuovamente il colore dell'essere. Così la filoso-
le mosse dall'opposizione di due concetti che sono fia ionica della natura pone l'origine dell'essere in
per lui di importanza assolutamente fondamenta- un singolo ente concreto -: non importa se desi-
le, e che in certo qual modo costituiscono i due gnabile come acqua, aria, o fooco. Ma anche là do-
punti focali attorno ai quali gravita cost~ntem~nte ve questa considerazione materiale si trasforma,
il suo pensiero. Eidos ed eidolon, forma e 1mmagme: dove si cerca al posto dell'èv Kmà 'IT\Y uÀsv l'èv Kmà
questa coppia concettuale abbraccia per così dire 1:òv Myov, proprio questo stesso logos, questo puro
l'intera ampiezza del mondo,platonico e rappre- concetto dell'essere, si trova sempre connesso, nel-
senta i suoi confini estremi. E una testimonianza la sua espressione e conformazione, con una qual-
134 135
Ernst Cassirer Eidos ed eidolon
che immagine, con una qualche specie di substra- prende parte al regno della forma pura. Essa non
to sensibile. Nei pitagorici, negli eleati, in Eraclito appartiene al mero esistere, ma incarna in sé l'es-
non si parla più di unità della materia del mondo, senza e le pure leggi essenziali, per quanto risulti
bensì si tratta di un'.unità che appartiene ad una possibile una tale rappresentazione nell'ambito
dimensione completamente 'diversa del pensiero. del divenire. Sussiste allora per Platone una rigo-
Invece di assumere il mondo nella sua semplice rosa continuità concettuale nel percorso che con-
esistenza, bisogna comprenderlo in base al suo duce dai pro bi emi dell'etica a quelli della matema-
"principio"; e come principio si pone il numero pi- tica, da quelli della matematica a quelli della natu-
tagorico., l'Uno eleatico, il logos eracliteo. Ma come ra; per quanto possano essere diversi i contenuti
in Eraclito il pensiero universale del logos e la con- che vengono di volta in volta colti e implicati nel-
cezione della regola universale dell'accadere sono 1' ambito del pensiero, essi vengono rigorosamente
condensati nell'immagine del fuoco eternamente compresi da una domanda unitaria propria del
vivente, che secondo misura arde e si estingue, co- pensiero stesso, e dominati a partire da essa.
sì anche in Parmenide il pensiero dell'unico esse- Questa domanda viene però formulata in modo
re, in cui devono venire cancellati il sorgere e il pe- solo ins1,1fficiente se per la sua caratterizzazione ci
rire e tutte le qualità e le differenze sensibili, si de- si riallaccia, come si è soliti fare, all'opposizione
termina solo presentando la concezione del cosmo tra universale e particolare. Fintantoché si vede il
come sfera in sé conclusa e perfetta. Solo in Plato- momento essenziale dell'idea platonica e il suo ca-
ne viene superata una volta per tutte qualsivoglia rattere logico nel fatto che essa rappresenta, a
schematizzazione sensibile del puro concetto di es- fronte della molteplicità e della particolarità delle
sere. Una netta cesura separa ora il mondo degli cose singole, l'unità e universalità dei loro concetti
ov-ta dal mondo dell'ov1:roc; ov, la mera esistenza di genere, non si esce dalla prospettiva del dibatti-
· delle apparenze dal contenuto e dalla verità delle to medievale sugli universali. Ma in verità il proble-
pure forme. Non si giunge alla vera e propria ori- ma.originario da cui prende sempre le mosse Pla-
gine, all'autentico "principio" del mondo sensibi- tone non è tanto il problema dell'universalità, ·
le, fintantoché si cerca questo principio nel mon- quanto piu!tosto il problema della determinatezza.
do.stesso o comunque lo si pensa in qualche modo Trovare, di contro a un relativo, un assoluto; di
connesso a determinazioni sensibili. Platone fissa contro a un condizionato, un incondizionato; di
questo suo fondamentale pensiero unitario in tre contro all'indeterminato illimitato, un determina-
differenti direzioni della riflessione. Egli prende le to: è questa l'esigenza senza il cui soddisfacimento
mosse dalla sfera del puro volere e da quella del non è possibile né un autentico sapere né un au-
puro sapere - fonda il suo pensiero sulla validità e tentico volere. L'allievo di Socrate ha concepito
verità delle norme etiche e dei concetti matemati- questa esigenza dapprima sul versante del volete.
ci. E da qui, in modo mediato, la via conduce ai Per come Platone comprende la domanda socrati-
problemi della natura. Poiché anche la natura non ca, essa per lui non significa nient'altro che la do-
è un mero insieme di cose materiali e di forze, manda intorno al concetto, all' eidos del volere stes-
bensì in virtù dell'ordine eterno che vi domina, essa so. Il nostro agire non deve dissolversi nella molte-
136 137
Ernst Cassirer Eidos ed eidolon
plicità di singole a;doni casuali, non deve cadere contenuto, non appena è posto, si annien·ta subito.
vittima di un qualsiasi stimolo o impulso esterno, Il mondo sensibile è l'ambito della contraddizione,
bensì deve trovare in se stesso una norma stabile, non conosce stabili determinatezze, poiché è il re-
un criterio di misura durevole, in modo da venirne gno di una serie ininterrotta di determinazioni che
vincolato come da catene di ferro. Questo legame reciprocamente si eliminano. In esso non vi sono
è il carattere fondamentale di ogni eticità. Vi è un dunque "proprietà" autonome, di per sé esistenti,
ordine riposante in se stesso del morale, un inter- che si potrebbero come tali fissare univocamente e
no canone dei rapporti volitivi, che si può parago- stabilire col pensiero - bensì, ogni qualvolta credia- ·
nare secondo la sua condizione e la sua validità ai mo di avere colto qualcosa, una qualche natura, .un·
puri rapporti di misura matematici. Tramite que- 1:t o un òrcoiovoùv 1:t, esso si dissolve subito in un me-
sto concetto mediano di ordine, tramite il concet- ro divenire o in un insieme di mere relazioni\ Di
to di 1:al;tç Kaì cruµµ.1::1:pta, il mondo del sapere viene fronte a questo oscillare e ondeggiare della p_erce-
intimamente associato al mondo del volere. En- zione e della rappresentazione sensibile, il pensiero
trambi gli ordini, quello dell'essere e quello del fa- non può far altro che ritirarsi verso la determina-
re, appaiono ora come diversi effetti di un unico tezza della propria essenza. Sarebbe vano cercare
principio, grazie al quale soltanto il cosmo si costi- una qualche persistenza nel contenuto del sapere,'
tuisce come tale4. se essa non è fondata nella persistenza della pura
Con l'ampliamento del cosmo etico, che si com- forma del sapere. Solo quando ci siamo accertati di
pie in questa analogia, Platone ha però ormai sor- tale forma, siamo sicuri che non tutto si dissolve nel
passato la sfera della riflessione socratica. Il baricen- continuo movimento, che non tutto viene tratto su
tro dell'autentica fondazione è ora spostato dall'etica e giù, da una parte e dall'altra dei nostri "fantasmi"
alla dialettica. Questa però è in generale la dottrina soggettivi, ma che qualcosa possiede in se stesso
dell'oggetto, nella misura in cui questo viene con- una "natura" peculiare, una consistenza logica. So-
cepito come puro oggetto del sapere. Non ci sareb- lo grazie alla stabilità della conoscenza si perviene
be alcuna veritiera sicurezza e determinatezza del alla stabilità dell'essere; perché solo se la conoscen-
sapere se non ci fossero contenuti in se stessi stabili za stessa non abbandona là propria natura,· si dà
e immutabili del sapere. Il mondo sensibile, il mon- qualcosa come un conoscente e un conosciuto, un
do della sensazione e della percezione immediate, soggetto e un oggetto del sapere6.
non ci mostra mai questa costanza, questa unifor- A tale· determinatezza e compiutezza della pura
mità di un contenuto con se stesso. Piuttosto, il suo
tratto fondamentale è proprio il fatto che qui ogni 5. Cfr. in part. Theaet, 152 D,
6, Cfr. Crat. 386 D: «Se dunque né per tutti _le cose sono insieme e
sempre allo stesso modo, né èiascuna cosa è in modo proprio a cia-
4. Cfr. spec. Gorg. 508 A: «I sapienti [ ... ] affermano che il cielo e la scuno, è chiaro che le cose hanno in se stesse una propria sostanza
terra, gli dèi e gli uomini sono legati tra loro dalla comunicazione, stal;>ile ed esistono non in rapporto a noi, né sono da noi trascinate in
dall'amicizia, dal buon ordine, dalla temperanz.a e dalla giustizia e su e in giù con l'immagine che ne abbiamo, ma esistono per se stesse
per questo motivo chiamano l'universo intero cosmo e non disordine in rapporto alla loro sostanza, come sono per natura». Cfr. in part.
né squilibrio». Crat. 440 B.
138 139
Ernst Cassirer Eidos ed eidolon
140 141
Ernst Cassirer Eidos ed eidolon
l'uomo sensibile si può dilettare ma che, per colui bile, ma addirittura auspicata, dal momento che la
che vive in modo veritiero nel mondo delle idee, dottrina platonica delle idee è dominata tanto dal
diventano qualcosa di completamente diverso, poi- pensiero della separazione fra "idea" e "apparenza",
ché questi le assume non in quello che esse offro- quanto da quello della connessione. Non si com-
no di sé nell'apparenza sensibile, bensì per quello prende il senso sistematico della separnzione, del
che esse sig;nificano per la nostra conoscenza. E il x,coptcrµ6ç, se non grazie al senso della partedpazio-
loro più profondo significato consiste nei compiti ne, della µé0eçtç. Per il fatto di venire distinta dal
che esse pongono allo spirito: nello stimolo alla vi- mondo delle pure forme, l'apparenza non è per 0
•
sione matematica che esse racchiudono in sé. Non ciò condannata a totale negatività, ad assoluta .nul-
come corpi fisici, per quanto sublimi e potenti pos- lità. Poiché il mero niente, in cui non fosse rimasta
sano apparire, bensì come esempi e temi, come alcuna traccia dell'essenza e d~lla verità, non po-
11:apa821:yµma e 11:po~À11µaw della speculazione ma- trebbe come tale neanche apparire. L'apparenza
tematica: così il dialettico deve imparare a conside- naturale, il phainomenon della natura è fatto fo mo-
rarle. · do tale da non dissolversi per noi semplicemente
nell'indeterminato, bensì da lasciarvi trasparire un
I ricami del cielo, dunque [ ... ] debbono servirci a che di durevole. In ogni divenire della natura, sò-
mo' d'esempi per intendere quelli del mondo intelli- prattutto in quel modello originario di ogni dive-
gibile, sì come uno che si trovasse dinanzi a magnifici
disegni dipinti da Dedalo o da qualche altro artefice
nire che ci sì rappresenta nei movimenti del cielo e
o pittore. Se un esperto in geometria vedesse quei di- nei decorsi delle stelle, cogliamo non solo il suo
segni direbbe che sono eseguiti a perfezione, ma tro- puro "che", non solo il mero fatto empirico del
verebbe ridicolo studiarli seriamente per cogliere in cambiamento di posizione, bensì il suo "come" e il
essi quella che è la verità intorno all'eguaglianza, al suo "perché". In questo divenire si svela un ordine
doppio, o intorno a qualsivoglia altra proporzione. stabile, una molteplicità contenente una misura
[ ... ] E allora [ ... ] sì come abbiamo detto per la geo- che rimane uguale a se stessa. La natura, in effetti,
metria studieremo l'astronomia attraverso quelli che non potrebbe diventare mai un problema della ma-
sono i suoi problemi, senza preoccuparci di ciò che tematica se in essa non vi fosse, anche indipenden-
sia in cielo materialmente, se vogliamo, dedicandoci
ad essa, rendere fecondo da inutile che era quell'a-
temente dalla nostra considerazione, dalla rifles-
spetto dell'anima per sua natura intelligente8 • sione soggettiva del dialettico, un interno riferi-
/',/
mento alla matematica, una misura interna e una
Qui, sull'esempio della natura, si esprime in tut- forma interna. Quanto più Platone viene pervaso
ta la sua acutezza il contrasto tra la forma sensibile da questo pensiero, tanto più gli si apre la via verso
e quella ideale, tra dooç ed docoÀov. Eppure su una costruzione scientifica dèll' essere e del diveni-
questo terreno il contrasto non è affatto esclusivo; re naturali. Egli distingue sempre con grande cau-
eppure per esso una mediazione è non solo possi- tela e rigore metodologico questa via da quella pu-
ra della conoscenza razionale; egli sollecita sempre
a delimitare l'ambito del mito, cui si deve necessa-
8. Resp. 529 A sgg. riamente far ricorso nella rappresentazione del di-
142 143
Ernst Cassirer Eidos ed eidolon
venire naturale, rispetto alla verità del logos. Ma ciascuno dei sensi. Mi parve che dovessi rifugiarmi
questo mito non deve essere una arbitraria espres- nelle ragioni ed indagare in esse la verità degli enti 9 •
sione poetica, bensì deve portare in sé l'impronta
del "verosimile". In questo concetto del verosimile Quel che si esige qui viene compiuto nei libri
(dK6ç, dicacr-\.a) tanto si sottolinea il contrasto ri- centrali della Repubblica in forza della posizione
spetto alla pura vedtà, non mescolata ad altro, in che vi riceve la scienza della natura. Non vi è scien-
sé sussistente, quantò· si afferma il riferim_ento ad es- za della natura in virtù di se stessa, .con l'intenzio-
sa. Quest'ultimo m_omento positivo si impone in ne di cogliere e di sviscerare la sua concreta pie-
modo sempre pii). intenso nello sviluppo del pen- nezza sensibile e la sua molteplicità; vi è invece una
pura teoria deJla natura, che è un caso particolare
siero platonico. Dal Fedone alla Repubblica al Timeo
e una speciale applicazione della teoria matemati-
si può seguire una determinata evoluzione del pro-
ca - che trasforma le cose della natura in problemi
blema in cui, attraverso il medium della matemati-
della matematica, considerandoli così da una pro-
ca, si compie la progressiva riconciliazione del re- spettiva del tutto nuova. Solo per questa via perve-
gno della natura con il regno delle pure forme. niamo ad una .filosofia della natura, come ce la pre-
Nello stesso Fedone la pervasiva atmosfera della fu- senta il Timeo nellé sue linee generali. Anche qui lo
ga dal mondo, l'aspirazione a liberarsi "il più velo- sforzo di voler trovare gli elementi essenziali della
cemente possibile" delle catene del corpo, diventa physìs nel mondo fisico stesso è rigettato fin dall'i-
anche una fuga dalla natura. Platone la avverte qui nizio. Chi non si vuole smarrire dall'ambito della
come la lacuna metodologica più profonda di tut- ragione a quello della mera opinione, chi non vuo-
ta la speculazione precedente, lacuna che anche la le cancellare i confini dell' ém.mT]µ17 e dell'operi
dottrina anassagorea del vouç solo apparentemen- o61;a, non può considerare neanche una delle cose
te aveva colmato, pér il.fatto che essa, nello sforzo sensibilmente percepibili - come acqua o fuoco,
di cogliere la "ragione" del mondo, era rimasta im- terra o acqua - come il vero elemento del mondo
pigliata nei limiti della natura; per il fatto che essa, fisico. Gli autentici elementi originari, i soli che si
invece di diventare logica e dialettica, era rimasta dimostrino essere veri princìpi e che come tali re-
cosmologia e cosmofisica. Il viaggio nella terra del- sistano alla nostra considerazione intellettuale,
le., idee, il 8E'lYCEpoç n;À,ouç del Fedone, esige però un stanno piuttosto nelle costruzioni puramente mate-
altro criterio. matiche. L'universo non è una mera mescolanza di
materie, ma è conformato in se stesso - conformato
Dopo di ciò, [ ... ] poiché mi ero scoraggiato di inda-> secondo figure e numeri. Questi elementi struttura-
gare_gli enti, mi sembrò_ che dovessi stare attento a li geometrici ed aritmetici sono ciò che la filosofia
non subire ciò che subiscono quelli che contempla- naturale del Timeo vuole esibire. Le materie partico-
no e osservano l'eclissi di sole: alcuni perdono gli oc- lari che nell'antica filosofia della natura venivano
chi, se non ne osservano l'immagine nell'acqua o in prese semplicemente come tali nella loro datità
qualcosa di simile. Così pensai anch'io e temetti di
diventare completamente cieco nell'anima, osservan-
do le cose con gli occhi e tentando di coglierle con 9. Phaed. 99 D sgg.
144 145
Ernst Cassirer Eidos ed eidolon
sensibile e nel loro carattere proprio, si sublimano sibile è ora scomparso. Essa stessa è diventata, in
qui in particolari formazioni e ordini figurali. Quel quanto immagine, proprio immagine di un che di
che nella mera percezione designavamo come fuo- puramente intelligibile, EÌKCÒV wu voriwu. L'asprez-
co, si mostra ora come determinato dalla forma del za con cui il dialettico Platone sembrava respingere
tetraedro, l'aria nella forma dell'ottaedro, mentre da sé le forme del mondo sensibile che affluivano
la forma dell'icosaedro viene costruita per così dire verso di lui, per spianarsi la strada verso il mondo
come infrastruttura 'dell'acqua, e quella dell' esae- dei concetti puri, non resiste più di fronte alla con-
dro della terra10 • E .come qui, nei poliedri regolari, cezione della natura in quanto cosmo matematico,
riconosciamo il i;nodello generale e lo schema se- come già si imponeva nella Repubblica. Certamente
condo il quale è costruito il mondo corporeo, an- anche nel Timeo la considerazione di ciò che divie-
che il divenire va ora incontro in certa misura ad ne non deve essere all'inizio niente di più e
una nuova trasfigurazione puramente matematica. nient'altro che una ricreazione che il pensatore si
Se tale divenire secondo il suo contenuto è con- concede nella sua contemplazione di ciò che eter-
trapposto al puro essere dell'idea, tuttavia in esso namente è12 • Ma la conclusione del dialogo supera
domina una certa forma interna. Poiché ogni dive- anche quest'ultima riserva, osando proporre l'im-
nire si compie nell'unità ,çlel tempo, che come _tale magine, in fondo paradossale nel sistema di Plato-
non scorre, bensì persiste, E questa unità ha la sua ne, del mondo c_ome dio percepibile. La barriera
propria misura immutabile, i suoi periodi e ritmi, che il rigoroso ideale del sapere dialettico aveva in-
• in cui si svela, nel tempo e per così dire sul suo nalzato di contro alla realtà sensibile, viene infranta
sfondo mobile, un ordine costante del mondo nel- - il mito della creazione del mondo e del creatore
la sua totalità. Così il tempo diventa un'"immagine del mondo si conclude in un puro inno alla physis,
.mobile deU'eternità",. un'immagine progressiva al mondo dell'apparenza ordinata:
conforme al numero dell\mo e dell'eterno in sé
stabili 11 • Questa è la teodicea del divenire e della Ché, comprendendo in sé i mortali e gli immortali es-
nat1-"!,ra nel sistema platonico, e cioè il fatto che in seri viventi, ed essendone totalmente pieno, questo
entrambi, per la rp.ediazione dei con.ceui matemati- cosmo, visibile Essere Vivente che in sé assume tutti gli
esseri visibili, Dio sensibile, fatto ad immagine dell'in-
ci di numero e tempo, divenga alla fine visibile un telligibile, massimo ~d ottimo, bellissimo e suprema-
ordine fisso - una condizione necessaria che, se mente perfetto, così è nato, unico, unigenito cielo 13 •
non è equiparata alla determinatezza eterna dell'i-
dea pura, comunque le è almeno analoga. Il timore Ma.ancora una volta ci si presenta in tutta la sua
nei confronti della nati1t,rin'tesa come il mero-sèn- acutezza il contrasto tra il mondo delle forme pure
e il mondo delle mere immagini, il contrasto tra
10. Cfr. Tim. 48 B sgg., 55 A sgg.
ei8oç ed docoì,,,ov, se invece che nell'ambito della
11. Tim. 37 D: «Egli pensa di fare un'immagine mobile dell'eternità,
e mentre ordina il cielo, fa dell'eterno - che rimane nell'uno -
un'immagine che eterna procede secondo il numero, e che noi ab- 12. Cfr. Tim. 59 C, D.
biamo dett9 tempo». 13. Tim. 92 C.
146 147
Ernst Cassirer Eidos ed eidolon
natura, lo consideriq1D.o nell'ambito dell'arte. Per- essi mantengono legati se stessi e noi con loro. Nei
ché l'arte avanza la pretesa di mostrarci una "se- confronti del dialettico-, di colui che ricerca le
conda natura"; ma proprio per questo si compie in idee, entrambi si contrappongono come meri faci-
essa una rottura reiterata, si produce in essa per tori di immagini, come d8ro7'.,onooi. L'attività del-
così dire un'immagine doppiamente riflessa, del l'artista come quella del sofista vengono raccolte
tutto mediata dell'essere. Invece di innalzarci verso sotto il comune concetto generico df imitazione
l'incondizionato, essa e~ sprofonda sempre di più di µi.µ17cnç, e svalutata proprio in forza di· quest~
nel regno di ciò che è meramente dedotto e me- concetto14. Ne deriva quella successione a tre stadi ..
diato. In essa la soggettività domina in tutta la sua così come è presentata_ in quel celebre passo eh~
potenza e pienezza, che però è al tempo stesso in- sta all'inizio del decimo libro della Repubblica. II
controllato arbitrio. La libera attività figurativa che dialettico pone un concetto, un eidos, per tutto il
non chiede alcuna misura oggettiva e alcuna rego- molteplice ·che si sintetizza tramite un significato, e
la oggettiva, si è dimostrata qui sovrana; la forza che viene denominato con un nome. E a questa
della o61;a, che è del tutto opposta a quella del con- unità del modello. originario deve necessariamente
cetto, fa sì che si producano continuamente co- guardare anche colui che vuole produrre effettiva-
strutti che non riconoscono altro giudice.". se non il mente un qualche oggetto·singolo, cb.e lo vuole co-
8o1;açew stesso, la rappresentazione, sensibile e la struire con i mezzi dell'artigianato e della tecnica.
fantasia sensibile. Se i fenomeni della natura erano Così il falegname non crea l' eidos, la forma essenzia-
sì mutevoli e transeunti, ma permettevano di rico- le del letto o del tavolo, ma questa gli serve come
noscere in questo scorrere ancora un ritmo ogget- modello che sussiste precedentemente, contem-
tivo, una proporzione coglibile matematicamente plando il quale egli produce quel particolare letto fi
del divenire stesso, nel mondo che l'arte costruisce o tavolo come singola cosa concreta sensibile. Ma r
dinnanzi a noi anche quest'ultimo limite sembra oltre a questo e' è anche un altro modellatore di n
messo da parte. Ai fantasmi fugaci non è più posto opere che non si limita alla produzione di un sin- p
alcun confine. Così per Platone l'artista ricade sul- golo utensile, ma che pratica un'arte che sembra n
lo stesso livello del sofista, poiché entrambi sono riassumere in sé l'arte di tutti gli altri modell_atori. fa
per lui i veri e propri maestri e virtuosi della sog- d
gettività. Ostinatamente Platone si è tenuto fedele «Questo stesso artigiano· non soltanto è capace di fa- PJ
a questo parallelismo, che inizia nella &pubblica e re tutte le suppellettili, ma anche tutto ciò che dalla Il(
che dovrà trovare la propria fondazione rigorosa- terra germoglia, e produce tutti gli esseri viventi e, cl
mente sistematica i:p quella grande resa dei conti fra gli 3:ltri, anche se medesimo; ma c'è di più, egli p1
costruisce il cielo, la terra, gli _dèi, e tutto ciò che esi- te
con la sofistica che'è contenuta nella sua opera tar-
ste nel cielo e tutto ciò che esiste nell'Ade». «Sapien- çéi:
da, appunto Il sofista. Se il pensatore filosofico ten- za [cmq>tO"'tTJV] davvero miracolosa quella di cui tu par-
de verso la sfera delle forme pure, dedicandosi in eh
li!» - esclamò [Glaucone]. «.Non ci credi? - chiesi. -
virtù della ragione alla contemplazione di ciò che tee
sempre è, il sofista e l'artista si dilettano delle im-
magini colorate del mondo fenomenico, alle quali 14. Cfr. in part. Soph. 233 E sgg., 239 D, 254A; &sp. 605 C.
15.
148 149
Ernst Cassirer Eidos ed eidolon
Ma rispondimi: non credi affatto che un tale artefice modo realmente produttivo, nella misura in cui un
esista? [ ... ] E non ti accorgi _che tu stesso saresti capa- nuovo prodotto esce dal lavoro delle sue mani, deve
ce di fare tutte queste cose secondo un determinato almeno prender parte in modo mediato a questa vi-
metodo?». «E quale è questo metodo?»·_ egli chiese.
sione ideale. L'artigiano che produce la spola non
«Non è difficile - risposi - e si può attuare in molti
modi e rapidamente, e nella maniera più rapida se imita una singola cosa sensibile; quello che gli sta
vuoi prendere uno specchio e portarlo in giro da per davanti agli occhi è la forma del telaio in quanto ta-
tutto. In men che.non si dica subito farai il sole e tut- le, cioè ciò a cui egli è determinato e ciò in cui con-
to ciò che sta nel cielo, la terra, te stesso, gli altri esse- siste la sua funzione, il suo telos peculiare. E se du-
ri viventi, mobili, piante, tutti gli oggetti di cui sopra rante il lavoro la spola gli si rompe, egli ne fa un'al-
abbiamo parlato». «È vero! - esclamò. - Ma soltanto tra, guardando non quella rotta, bensì ancora quella
oggetti apparenti che _tuttavia non hanno in sé alcu- forma originaria secondo la quale egli aveva costrui-
na realtà». «Bene - affermai -, quel che dici calza to anche la prima16• L'arte "libera" del pittore invece
e'sattamente con il nostro argomento: fra questi arte-
sembra invece come produrre dal nulla - e tuttavia
fici io penso sia anche il pittore, non è vero?». «Come
no? Credo però che tu dirai non esser cose vere quel- secondo Platone si annuncia in essa solo la dipen-
le che fa il pittore. Ad ogni modo anch'egli, in un denza unilaterale dal modello sensibile che ora, in-
certo senso, fa un letto, non ti pare?». «Sì - rispose-, vece di essere riconosciuto come mera copia, viene
anche lui un letto in apparenza». · trasformato in un modello originario, in una norma
vincolante per l'artista.
Così il modellatore divino come autore delle pure Ci troviamo qui ad un punto in cui il cammino di
forme essenziali, l'artigiano umano come produtto- Platone e quello della successiva teoria dell'arte che
re di cose singole fisicamente reali e l'artista come per lo più ne deriva si separano nel modo più netto.
mero mimetico, come produttore di parvenze, si op- La teoria successiva ha tentato di superare l'opposi-
pongono15. E ciò che ·soprattutto scredita quest'ulti- zione che qui si presenta, ha tentato di liberare l'ar-
mo è il fatto che egli si allontana massimamente dal- te dal rimprovero di essere una mera "imitazione",
la produzione originaria, il fatto che in lui la forza sostituendo al rigoroso concetto platonico di "idea"
del produrre originario si è pressoché estinta. Per quello brillante e polivoco di "ideale". Da allora an-
Platone non esiste alcuna specie di puro creare che che nella rappresentazione e nell'interpretazione
· non sia condizionata e guidata dal puro vedere. An- storica del pensiero platonico nel suo complesso
che il plasmatore del mondo, il demiurgo del Timeo, questi due concetti sono soliti incrociarsi e sovrap-
può produrre il mondo sensibile nello spazio e nel porsi in vario modo. Non solo l'estetica filosofica
tempo solo perché guarda verso l'idea del VOTJ'tÒV moderna, accogliendo il concetto di ideale e po-
çroov come verso l'archetipo eterno e conforma ciò nendolo al centro _delle proprie riflessioni, era con-
che diviene secondo questo paradeigma. E anche il vinta di procedere su binari platonici, bensì si è
tecnico, l'artigiano, nella misura in cui procede in spesso intrapreso anche il tentativo inverso di de-
15. Vedi Resp. 596 A sgg, 16, Cfr, Crat, 389 A sgg.
150 151
Ernst Cassirer Eidos ed eidolon
durre il senso originario e la tendenza sistematica l'attività artistica avrebbe significato piuttosto il suo
originaria dell'idea 'platonica da questo suo tardo più netto rigetto. Poiché è proprio il concetto siste-
rampollo concettuale. Così Karljusti, nel suo scritto matico fondamenta!~ del platonismo ad opporsi a
Gli elementi estetici nella .filosofia platonica, ha cercato questa concezione dell "'invenzione", a questa opi-
di dimostrare che l'idea secondo il suo significato nione dell"'inventio" artistica. Per Platone l'unità
fondamentale non è tanto un ·oggetto logico oppu- della forma, l'unità dell' eidos non si può mai e poi
re etico quanto piuttosto un oggetto estetico, che mai ottenere raccogliendola dalla molteplicità sen-
essa è una obiettivazione e una ipostatizzazione di sibile. Un tale raccogliere sarebbe l'esatto contrario
quell'interiore archetipo spirituale che sta in evi- della autentica visione sinottica del dialettico, del
denza intuitiva davanti agli occhi dell'artista quan- cruvop<'iv i::iç ev: invece ch·e sollevarci al di sopra del
do questi crea. ~ondo della molteplicità, vi saremmo .in qu~sto
modo ancor più impigliati; invèce che penetrare
È dunque - scrive fusti - proprio l'elemento che non nella autentica universalità della forma, saremmo
troviamo nella teoria platonica dell'arte, la rappresen- solo vittime della sconfinata serie dei molteplici ap-
tazione dell'ideale e il migliorame:r1to della natura, parenti. La vera unità non può mai e poi mai essere
che riceve qui nell'oggetto della filosofia il posto asse- il risultato e la mera somma del sing,olo - poiché
gnatogli; è perché Platone trovav~ l'essenza de! bello unità e molteplicità appartengono a dimensioni to-
là dove essa non esisteva, che la misconosceva la dove talmente diverse, a differenti "dimore" (Mpm). Dal-
essa pretend eva d1. essere nconoscm
· • t a 17.
lo scorrere di immagini così numerose e meramen-
te sensibili non può mai derivate la pura forma. Co-
Ma questo rimprovero di una cancellazione _acr~- me nell'ambito matematico l'idea dell'uguale viene
tica dei confini tra filosofia e arte non rende grnstl- deLtutto misconosciuta e fraintesa se si cerca di
zia al Platone dialettico e diairetico. L"'ideale" este- concepirla come astrazione dai differenti casi di
tico, se lo si assume nel suo significato tradizionale, uguaglianza reale, come astrazione dai legni uguali
è e rimane un essere ermafrodito in quanto non è e dalle pietre uguali - lo stesso vale per la stessa idea
veramente a casa propria né nel mondo del sensibi- del giusto, del buono, del .bello 18 • Il confine tra i
le né nel mondo dell'intelligibile, ma deve oscillare merì curiosi, che si accontentano della conteinpla~
in certa misura in una zona mediana indetermina- zione del bello molteplice, e quelli che vedono in
bile fra quei due mondi. La formazione d~l~'ideale modo veritiero, _che penetrano fino alla forma ori-
non può rinunciare al fondamento sensibile; ma ginarja della bellezza viene tracciato da Platone nel
non si ferma ad un singolo prodotto sensibile, ben- modo più .netto 19 • I primi si rapportano ai secondi
sì percorre una seriedi conformazioni sensibili, per come i sognatori agli svegli:
effettuare infine una "scelta" soggettiva. Per Plato-
ne invece una simile giustificazione apparente del-
18. Cfr. Phaed. 74Asgg.
19. «Per questo [ ... ] io distinguo da un lato quelli di cui tu parlavi ap-
17. KarlJusti, Die iisthetischen Elemente in der platonischen Philosophie, pena sopra, e cioè gli amanti degli spettacoli, gli innamorati delle ar-
Marburg 1860, p. 62. ti e gli uomini d'azione, dall'altro lato quelli di cui parliamo e che so-
152 153
Ernst Cassìrer Eidos ed eidolon
Chi pure riconosce esservi cose belle, ma non com- tometteva - rimandava al regno delle ete·rne forme
prenda la bellezza in sé e non riesca a seguire chi lo dell'essere, era ciò che no'n solo velava queste for-
vorrebbe porre sulla via di quella conoscenza, ti sem-
me, ma anche le manifestava. Il prodotto che l'ar-
bra che viva realmente, o la sua vita non è che un so-
gno? Sta' attento: non consiste forse il sognare, sia tista crea non è, nello stesso senso, tanto manife-
dormendo, sia ad occhi aperti, nel credere che un stazione quanto velamento? Anche .se nulla mai
certo oggetto simile ad un altro non sia simile ma ef- può eguagliare l'idea, ·se. nulla può produrre un'a-
fettivamente identìco a quell'oggetto cui appunto so- deguata espressione per essa, non se ne può dare
miglia?20 almeno un'espressione simbolica? Anche qui la
conciliazione attraverso il medium della matemati- ·
Tutto ciò che è sensibile-intuitivo, non importa ca sembra in effetti offrirsi spontaneamente. Poi-
da quali elementi del reale o della fantasia sogget- ché per Platone almeno non c'è alcun dubbio che
tiva esso sia intessuto, rimane in effetti per Platone ogni bello, per quanto esso sia sempre determina-
una mera immagine onirica, che si dissolve nel to in qualcosa di singolo e per quanto lo possiamo
nulla non appena vi cade sopra la chiara luce del pensare come bello naturale o bello artistico, in ul-
giorno, la luce del sapere dialettico e dell'autenti- tima analisi riposa su pure.determinazioni numeri-
ca visione filosofica delle essenze. che e di misura. Qui per la prima vo1ta ci imbattia-
La tensione tra "forma" e "immagine", tra i::1ooç mo nel fondamento vero e proprio della bellezza e
ed doroÀov ha qui raggiunto il suo culmine; il con- nelle sue più perfette espressioni: poiché Platone
trasto tra i due concetti appare del tutto inconci- non è in alcun modo disposto ad ammettere che
liabile. In effetti nell'ambito dell'arte sembra falli- una. qualche forma sensibile possa eguagliare in
re anche quel motivo della mediazione che aveva- bellezza le forme pure della matematica, in parti-
mo trovato efficace nell'ambito della natura; Si po-
colare dei corpi regolari della stereometria21 . Così
trebbe però sollevare la questione se anche qui
tramite il concetto mediano di misura la bellezza e
non debba affiancarsi al concetto del xropwµ6ç
la verità vengono nuovamente ricomposte in
quello di µÉ0i::~tç - cioè se l'immagine, così e_ssen-
unità. E conformemente a ciò nel Filebo vie~e rico-
zialmente diversa dall'idea pura, non possa c10no-
nostante partecipare di ess,;1, e alludere ad essa. nosciuto espressamente un "puro piacere" per l'ac-
Nella natura tale allusione risultava soddisfatta: il cordo, l'armonia è la proporzione, che in quanto
fenomeno del divenire stesso era ciò che - tramite tale è di natura assolutamente peculiare e incom-
i puri rapporti nufuerici che si manifestavano in es- parabile con la sensazione di piacere sensibile.
so, tramite gli ordini matematici ai quali esso si sot- L'autentica bellezza non è ciò che i più possono
pensare con questo termine, e cioè la bellezza dei
corpi viventi o quella di certi dipinti, bensì la bel-
li possiamo giustamente chiamare filosofi. [ ... ] ~li a~an~ degl~ spet-
tacoli e dei suoni [ ... ] si dilettano delle belle voci, dei bei colon, del-
le belle forme e di tutte le opere belle; ma essi non sanno tuttavia ve- 21. Tim. 53 È: «Sì, perché non potremo certo esser d'accordo con chi
dere ed amare la natura del bello in sé» (Resp. 476 B). affermi esservi corpi visibili" più belli di questi, i quali formano ciascu-
20. Resp. 476 C. no un genere a sé».
154 155
Ernst Cassirer Eidos ed eidolon
lezza di superfici e corpi tali da esser determinati condo l'illuminazione cangiante. Egli non cancel-
dalla regola e dalla squadra .. la tutti questi momenti soggettivi, anzi li cerca e ~
evidenzia intenzionalmente. Invece della realta
Queste figure, infatti, non le dico belle in relazione a della forma egli pone così davanti a :ioi solo_ la_sua
qualcosa, come altre, ma sempre di per sé belle per
natura e dotate di piaceri propri ( oi Kdaç rioovciç), immagine appar_en~e, affett~ da ~gm ~~rta d.: ~iff~-
senza alcuna corri,spondenza cori i piaceri del grat-
rimento abbreV1az10ne e d1stors10ne . Cosi Il mi-
tarsi22. · metico invece di liberarci dall'immediatezza sensi-
' .
bile 'dell'impressione, cerca di trattene:"CI aRpunto
Tramite questo concetto di "piacere puro" l'am- in questa immediatezza, nel momento m cm la Ro-
bito dell'estetico sembra ormai essere accolto nel ne proprio come ciò che è in modo vero e propno,
mondo .delle pure forme e con esso riconciliato. in modo ultimo, come l"'essente" per eccellenza.
Poiché in Platone l'espressione Ka0ap6v ha sempre Contro questo tentativo si :rge il co~cet~o d~ "pu~
il significato sistematico di delimitare l'essenza og- ro", formulato dalla dialettica platomca m d1vers1
gettiva di contro alla parvenza meramente sogget- modi (1ca0ap6v, aKpl~Éç, aµrn:wv, EtÀ.lKplVÉç). Tutte
tiva, l'assoluto, l'in sé determinato e normativizza- queste formulazioni h~nno in comune il [atto che
to di contro al cangiante, mutevole ed arbitr.;:i.rio. indicano una separaz10ne netta e precisa, vera-
In questa funzione il concetto di "puro", il cui ori- mente "esatta" delle sfere dell'essere, che esse ten-
tano di dividere con il massimo rigore l'essenza e
ginario significato fondamentale risale alla sfera
religiosa, viene accolto ed impiegato dall'etica pla- l'apparenza, la pura forll1;a e _l'imp:essi?ne sens~bi-
le. Ma_il primo passo dell artista m1me~co consiste
tonica e anche dalla sua teoria della conoscenza.
proprio nell'eliminare questa separaz10ne. Il suo
Ma è proprio tale concetto che ora - nel niom~nto
regno è il regno dell'ill1:si~ne, dell'intreccio, e del
in cui Platone traspon~ la 'vera bellezza in determi-
. nati rapporti dr misure oggettive - non solo con- reciproco compenetrarsi d1 p arv~nz~ e _re~lta. Tut-
to il fascino che le opere dell 1 artista imitativo eser-
ferma, ma addirittura acuisce il verdetto che era
citano su di noi si basa su questo pericoloso incan-
stato pronunciato a proposito dell'arte meramente
tesimo magico - e così l'arte del poeta, del pittore
imitativa. Poiché l'artista, nella misura in cui pren-
e dello scultore viene equiparata in effetti da Pla-
de1e mosse dalla-mera imitazione, non cerca la mi-
tone non solo a quella del sofista, ma anche ~ quel-
s\1:ra oggettiva delle cose, bensì le rappresenta nel la del mago 24 • Se il dialettico ci insegna a ricono-
loro pieno cangiare e mutare, in tutta la casualità scere le ombre sulle pareti della caverna per quel-
della loro apparenza esteriore. Egli non le dà ca.sì lo che sono, e cioè per ombre, se egli compie il
come sono determinate in se stesse, bensì come es- grande rivolgimento dell'anima «da un giorno tut-
se si presentano all'osserv:;ttore a seconda della po- to ombre al vero giorno» 25 , il mimetico contrasta
sizione e ècindizione di quest'ultimo, e anche a se-
conda di altre condizioni esterne, ad esempio se-
23. Cfr soprattutto Soph. 233 E sgg.; Resp. 605 C et al.
24. Saph. 234 C; cfr. anche Phil. 44 C.
22. Phil. 51 C. 25. Resp. 521 C: «Ebbene, a quanto sembra, non è cosa questa tanto
156 157
Ernst Cassirer Eidos ed eidolon
tale rivolgimento. Invece che avanzare verso la ve- per elaborare una comprensione più profonda di
rità della forma pu:ra e del puro essere, egli si trat- Platone, ma anche successivamente tutte le grandi
tiene in quella crepuscolare zona mediana in cui si epoche di creazione artistica e di riflessione sul-
annullano i confini tra luce e buio; egli indugia, l'arte sono sempre ritornate alla dottrina platonica
per dirla con l' Epimeteo di Goethe, «nel torbido re- dell'eros come all'autentica teoria che può accredi-
gno della possibilità che mescola le forme». Que- tare e giustificare speculativamente ogni confor-
sto mescolamento, questo oscillare indeterminato mazione artistica. Ma la connessione che qùi la sto-
tra i due mondi della forma e dell'immagine è ciò ria ha annodato non è sussistita per lo stesso Plato- • .
che Platone soprattutto rimprovera all'arte imitati- ne in questa forma. L'arte di amore che egli loda
va. Anche l'artista non vive più immediatamente non è l'arte del poeta e del plasmatore, bensì è
nel mondo dell'apparenza sensibile, come se que- l'arte socratica, l'arte della dialettica. Alle peculia-
sta fosse l'unica data - anche per lui essa diventa rità più intime della figura di"Socrate, così come
una specie di fantasmagoria e di immagine umbra- Platone l'ha descritta nel Simposio in tratti immor-
tile; ma tutto il suo sforzo è indirizzato proprio a tali, appartiene proprio il fatto che Socrate sta in
infondere vita a queste stesse ombre e a rivestirle un rapporto veramente ambiguo; autenticamente
della parvenza e del fascino dell'essere. "ironico" nei confronti tanto del problema della
A partire da qui si spiega dunque anche uno dei verìt.ì quanto del problema del bello. Egli assomi-
tratti a prima vista più stranianti e più paradossali glia ai sileni che portano dentro di sé, nascosta ed
della dottrina platonica dell'arte. Tutte le successi- invisibile, un'immagine degli dèi - egli rappresen-
ve teorie artistiche si mantengono fedeli alla corre- ta l'idea del bello nel momento in cui la nega nel-
lazione dell'arte con il bello, che assumono quasi la propria apparenza sensibile. In questo senso la
come un ovvio presupposto. Ma per Platone que- sua essenza contiene un costante stimolo che signi-
sta correlazione si rovescia nel suo opposto. Si co- fica al contempo una permanente ammonizione.
nosce la posizione decisiva da lui conferita all'idea E questa ammonizione Platone l'ha fatta propria
del bello. La descrizione dell'ascesa dell'anima al- in modo sempre più profondo. Quanto più ampia
l'idea del bello, così come è fornita nel discorso di si configura per lui la questione socratica, tanto
Diotima nel Simposio e nel terzo grande discorso più acutamente si determinano i confini della for-
sull'amore nel Fedro, appartiene a quei capolavori ma meramente sensibile e di quella spirituale.
dell'arte platonica della rappresentazione che Quanto più in alto egli innalza l'idea di bellezza,
hanno colmato isécoli a venire del proprio splen- tanto più in basso sprofonda per lui la scorza del-
dore e della loro intensa forza di illuminazione spi- l'arte imitativa. Poiché la contemplazione della
rituale. Non solo il Rinascimento è partito da qui forma sensibile, in cui l'artìsta si immerge, è sì un
primo gradino e un punto di.transito nell'ascesa
verso il mondo del bello; ma essa deve essere solo,
semplice come il rovesciarsi di un coccio, ché si tratta di volgere un 'a- e non può non essere niente di più che, un tale
nima da un giorno tutto ombre al vero giorno, elevarla cioè a quello
che è il mondo dell'Essere, ascesa che appunto noi diciamo essere la punto di transito. Il vero eros non rimane presso la
filosofia vera». forma sensibile-corporea per la quale all'inizio si
158 159
Ernst Cassirer Eidos ed eidolon
ancora una volta il puro concetto del sapere, il si toccano e si conciliano nello stesso Platone quei
concetto di dialettica; tuttavia al tempo stesso ot- contrasti che la sua filosofia e la sua dottrina delle
tiene combattendo anche il diritto più profondo idee dovevano caratterizzare e mantenere come ta-
della 8Éla µavta dell'artista29 . Ora, per quanto deci- li. Come Socrate, secondo la rappresentazione del
samente venga sostenuta la· "trascendenza" dell'i- Fedone, immediatamente prima della sua morte,
dea, almeno dell'idea del bello si ammette anche tenta ancora di produrre poesie, perché gli viene il
un'immagine sensibile. dubbio di non aver adempiuto con la sua filosofia
in modo veritiero e completo alla esortazione del
Ora, nessun splendore di giustizia e di saggezza e di dio di servire le Muse 31 - così anche il Fedro plato-
quant'altro sia pregevole per le anime è insito negli nico, sviluppando da un lato il concetto di dialetti-
oggetti somiglianti di qµaggiù, ma pochi e a stento, ca al massimo livello·di chiarezza e acume, contie-
attraverso organi opachi, avvicinandosi alle immagini
riescono a contemplare il genere dell'oggetto raffi-
ne al contempo una specie di palinodia di quel
gurato con l'immagine [ ... J. Quanto alla bellezza, co- giudizio di riprovazione, in forza del quale Platone
me abbiamo detto, risplendeva nel suo essere tra aveva tentato di bandire l'arte nella sfera della µi,-
quegli enti e noi, una volta arrivati quaggiù, l'abbia- µscru; e di limitarla a questa. Poiché Platone stesso
mo afferrata mediante la più evidente delle nostre scopre ed esercita qui come nel Timeo una nuova
sensazioni, risplendente della massima evidenza130 • arte che non solo imita, bensì conforma in senso
proprio: l'arte del discorso mitico che, per quanto
Fin nello stile individuale del Fedro si può segui- non avanzi la pretesa di essere una verità assoluta,
re questa duplice posizione di Platone sul proble- tuttavia non è mera illusione, bensì rende visibile il
ma della bellezza sensibile. Perché in nessun altro ·vero stesso nell'immagine del "verosimile".
luogo il reg:no delle pure forme, l'essere esangue, E anche dall'altra parte, da quella opposta, agi-
· informe, intoccabile, èhe si può vedere solo con la scono determinati motivi che ·conducono ad una
ragione stessa:, è stato annunciato con maggior for- specie di rilassamento della tensione insita nel gran-
za e distinto in modo più netto da qualsivoglia esi- de contrasto polare sul quale riposa il sistema plato-
stenza sensibile dei fenomeni. E tuttavia in nes- nico. Perché emerge in modo sempre più evidente
sun 'altra opera -come qui Platone ha dato prova che anche l'immagine come tale non risiede esclu-
della forza di descrizione sensibile-plastica che gli sivamente nella sfera dell'arte, bensì estende la sua
è propria. Il paesaggio sulle rive dell'Ilissò, in cui peculiare attività fin dentro l'ambito della cono-
Socrate e Fedro discorrono, ci sta dinnanzi, cogli- . scenza pura. Proprio la conoscenza matematica che
bile distintamente in tutti i suoi singoli tratti. Tutt6' come tale è orientata puramente alle idee nella loro
qui è- non solo osservato nel più deciso contorno permanenza ed eternità, nel loro puro In-Sé, non
delle singole forme, ma è anche dipinto con i co" può in alcun modo evitare gli aiuti e gli appoggi
lori più delicati e allo stesso tempo più pieni. Qui sensibili. Solo nell'immagine, solo nel singolo caso
sensibile, essa può rappresentare la natura di ciò
29. Cfr. Phaedr. 244A.
30. Phaedr..250 B sgg. 31. Cfr. Phaed. 60 D sgg.
162 163
Ernst Cassirer Eidos ed eidolon
che ~ u1;iversale e privo ~ immagine. Proprio que- zione lingu1stica in una determinata parola - ed en-
sto rifenmento all 1mmagme e questa adesione ad trambe, l'immagine sensibile e l'immagine fonica e
essa è ciò che costituisce il vero e proprio discrimine linguistica, soggiaciono dal punto di vista della pura
fra il procedimento del matematico e quello del dia- conoscenza alla medesima condizionatezza e ai me-
lettico. Un netto taglio metodico - un 1:µftµa, come desimi limiti. Nome e immagine, ovoµa ed s'1.8ro?\.ov,
lo chiama espressamente Platone - ora non solo di- sono ugualmente lontani dal puro significato del
vide il sensibile dall'intelligibile; bensì attraversa an- cerchio in sé, dall'a-i'.nòç ò KUKÀoç. La tragicità di cer-
che il regno del pensiero puro. Poiché in una regio- care da un lato un che di ultimo e di incondiziona-
ne dell'intelligibile l'anima ha a che fare solo ed to, e tuttavia, proprio nella rappresentazion~ di que-
esclusivamente con quest'ultimo, cogliendo i rap- sto incondizionato, di esser legati dall'altro alla in-·
porti del vero puramente in quanto tali e seguendo- sormontabile condizionatezza dell'espressione me-
li risalendo fino al loro principio ultimo incondizio- diata - questa tragicità interessa dunque tanto il dia-
nato e privo di immagine. Ma nell'altra regione l'a- lettico quanto l'artista. Anche quello, non appena
nima si serve di immagini visibili e vi si riferisce nel- intraprende a formulare linguisticamente le sue co-
le sue riflessioni, senza considerarle nel loro senso noscenze ultime, non riesce ad andare oltre l'ambi-
proprio, ma alludendo ad un senso cui esse riman- to della mediatezza, dunque oltre l'ambito della
dano per somiglianza32 • La connessione del pensie- µtµ11Ci1,ç, se si prende questo concetto nel suo senso
ro all'immagine non si arresta tuttavia nemmeno a più ampio. Ma d'altra parte propri0 la mediatezza
questo punto. Anche il dialettico, anche il filosofo non deve essere intesa e valutata in senso puramenc
che nel puro pensiero e sulla base della deduzione te _ne~ativo; es~a significa invece uno stadio prelimina-
logica si dedica alla visione di ciò che è sempre33, si re md1spensab1le per la suprema conoscenza filosofi-
sente di nuovo catturato dalla forza dell'immagine, ca. Poiché solo per chi è passato attraverso di esso,
non appena intraprende il tentativo di esprimere in solo per chi con un.lavoro indefesso ha misurato in
tùtta la sua estensione il regno del nome e della de-
parole il risultato di questa visione allo scopo di dar
finizione linguistica, il regno delle intuizioni e delle
vita a una dottrina e di comunicarla. Poiché ogni ri-
percezioni sensibili, risplende infine su ogni cosa la
produzione nella parola è in tutto e per tutto una
comprensione razionale - per quanto è concessa al-
rappresentazione mediata che rimane assolutamen-
1~ n~tura umana. Così per il vecchio Platont:; proprio
te inadeguata nei confronti dell'oggetto stesso che
1 ultima ed estrema tens.ione del pensiero conduce al-
essa tenta di descrivere e di esprimere. Ora, Platone la sua ultima e più-profonda autolimitazione- ad una
- nella grande parentesi filosofica della Settima Lette- autolimitazione che non disdegna più il medium del-
ra - oltre al m<1dello corporeo-sensibile che ad 1'immagine perché esso è F espressione specifica-
esempio rigettiamo nella rappresentazione del puro mente umana che possiamo dare a ciò che è spiri-
concetto di cerchio, richiama anche la rappresenta- tualmente sùpremo 34 .
164 165
Ernst Cassirer Eidos ed eidolon
Neanche adesso all'arte, nella misura in cui non concettuale sia qui brevemente accennato, motivo
essa si eleva al di sopra dell'ambito della mera già vivo nello stesso Platone, ma che solo nel neq_-
imitazione, si riserva alcun posto nella costruzio- platonismo ha conseguito la sua piena efficacia. E
ne e nello sviluppo del sistema filosofico, perché il pensiero fondamentale della dottrina platonica
tanto oggi quanto allora essa non si mostra all'al- dell'amore, secondo cui ogni autentico amore deve
tezza del rigoroso pre_cetto del logos. essere amore creativo. Ogni vera energia spirituale
nell'uomo - non importa quale direzione prenda,
Ad ogni modo, quanto a noi - afferma Platone nella se si manifesti nel pensiero, nell'agire o nel forma-
Repubblica-, proclamiamo che se la poesia mimetica re - è forza produttiva. Non il possesso, né la sem-
volta al piacere ha una qualche ragione per provare plice intuizione del bello, bensì il "partorire nel
ch'essa ha diritto a un posto in uno Stato ben gover- bello" è ciò cui il vero eros tende.
nato; saremmo ben lieti di accoglierla, poiché sia-
mo consapevoli dell'incanto che esercita anche su Tutti gli uomini [ ... ] sono gravidi, sia secondo il cor-
di noi: soltanto che sarebbe empio tradire quella po, sia secondo l'anima, e quando arrivano ad una
che noi crediamo sia la verità. [ ... ] Grande cimen- certa età, la nostra natura desidera procreare. Ma
to, grande più di quanto sembri quello di farsi buo- procreare nel brutto non può, mentre nel bello sì;
no o malvagio: e così, primeggiare per gloria, per [ ... ] Ed è questa la cosa divina ed è questo ciò che c'è
ricchezza, per una qualsivoglia autorità, sia pur per d'immortale nel vivente che è mortale: ingravidare e
la poesia, non è prezzo con cui si paghi il trascurar generare. [ ... ] Pertanto quelli che sono fecondi nel
la giustizia e le altre virtù 35 • corpo [ ... ] si orientano prevalentemente verso le
donne e per questa via sono amorosi, procurandosi,
così credono, per mezzo della procreazione di figli,
. Così tutto ìl' pathos del Platone logico ed etico si
immortalità, ricordo e felicità per tutto il tempo futu-
oppone agli incantesimi e al fascino dell'arte. Il si-
ro; mentre quelli che sono fecondi nell'anima [ ... ] .
stema platonico in quanto tale non conosce un'e-
Ma che cosa si addice? L'intelligenza e ogni altra·
stetica.filosofica, non ne ammette neanche la pos-
virtù. E di queste sono generatori tutti i poeti e quan-
sibilità. In che modo, e in virtù di quali mediazioni ti tra gli artefici sono detti inventori (icaì -crov OT]-
storiche, proprio da questo sistema si siano tuttavia µwupyrov ocro1. ÀÉyov-cm c-upc-c1.icoì élvm) 36 •
sviluppate le premesse fondamentali dell'estetica-
è una questione che non può più essere ulterior- In questo concetto del conformare creativo e
· men te indagata in questa sede. Solo un motivo dell'inventare creativo, in questo concetto dell'<:;u-
ristico che non viene negato neanche all'artista, già
in Platone il concetto di ~LtµT]cr1.ç trova il suo primo
dopo lungo strofinio e gran tempo come ho detto in piincipio. Solo forte contrappeso. Anche nell'arte non domina la
dopo aver con fatica strofinato ciascuno dì questi aspetti, nomi e defi-
nizioni, vista ed altre sensazioni, [ ... ] solo allora sull'oggetto studiato mera µi.µ17crtç, bensì una funzione autenticamente
splende la luce della saggezza e dell'intelligenza, per chi, entro i limi-
ti delle umane possibilità, vi si sia totalmente impegnato».
35. Re;p, 607 C.sgg. 36. Symp. 206 B sgg.
166 167
Ernst Cassirer
creativa; anch'essa non è da intendere come sem- L'idea della Costituzione repubblicana
plice imitazione, bensì come forma autonoma della Ernst Cassirer 1
rappresentazione conformatrice. Qu~sto mo~vo è s~a-
to ripreso da Plotino nella sua dottrma del bello m-
telligibile". Quando Fidia fece il suo Zeus, non lo
formò secondo un qualche singolo modello sensi- Signore e Signori,
bile, ma gli diede la forma che Zeus stesso si dareb-
be se decidesse di incarnarsi sensibilmente. In que- l'onorato incarico che il Senato di Amburgo mi ha
ste affermazioni si annuncia, all'interno della storia dato di parlare a Loro in questa occasione solenne .
del platonismo stesso, una nuova valutazione siste- esprime, se ho ben compreso, una convinzione ge-
matica dell'arte. Questa ora non è più una riprodu- nerale: quella per cui i grandi problemi storico-po- .
zione e imitazione del mondo conformato, bensì ri- litici che dominano e agitano il presente nonpos-
sale ai princìpi, alle forze originarie della conforma- sono essere facilmente disgiunti dalle questioni
zione stessa. Così il vero artista si annovera nella stes- fondamentali più universali dello spirito che la fi-
sa fila del demiurgo divino, che produce il mondo losofia sistematica si pone, e per la cui soluzione
sensibile muovendo dalla visione delle idee come essa ha lottato incessantemente nel corso della sua
eterni modelli originari. Tramite la mediazione di storia. Non siamo di fronte a due potenze eteroge-
Agostino e di Marsilio Ficino, di Giordano Brun?, di nee e quanto meno ostili che si fronteggiano. Al-
Shajtesbury e di Winckelmann, questa concez10ne 1' opposto: ovunque si delinea un'influenza vitale
fondamentale diviene via via patrimonio spirituale reciproca tra il mondo del pensiero e quello del-
comune dell'epoca moderna. A partire dal Rinasci- 1' azione, tra la struttura delle idee e quella della
mento sorg:e ora una nuova forma di estetica e di realtà sociale e statale.
teoria dell'~rte che, basandosi sullo stesso Platone e Goethe ha scritto: «Il tempo è governato dalla
sempre ritornando a l;ti, ottiene r~.V~nd~cari~o an,: oscillazione del pendolo; il mondo etico e scientifi-
che per il mondo dell arte quella gmst1fic~z1one co è governato dall'oscillazione tra idea ed espe-
teoretica e sistematica che Platone le aveva nfiutato rienza». Da questo incessante movimento di tra-
e che doveva rifiutare a partire dalle premesse siste- passo vorrei cercar di estrapolare per questa cele-
-matiche della propria dottrina37 • brazione solo una singola fase, ponendola davanti
[Traduzione di Andrea Pinotti] a Loro nella sua determinatezza chiaramente in-
tuitiva. Mi riferisco al rapporto tra prassi e teoria
così come esso si è delineato nel pensiero giusna-
37. Per questo sviluppo, che non possiar_no q:1i ulteriormente ~naliz- turalistica e giuspubblicistico dell'idealismo filoso-
zare si rimanda a un lavoro eccellente d1 Erwm Panofsky che, nallac-
ciandosi ai problemi qui trattati, segue l'influsso esercitato dalle fon-
fico tedesco.
damentali concezioni platoniche nell'estetica e nella teoria dell'arte La filosofia idealistica tedesca giunge alla sua
dell'età moderna: «Idea,,, Ein Beitrag zur Begriffsgeschichte der iilteren
Ifonsttheorie (Studien der Bibliothek Warburg V), Leipzig 1924 ( tra~.
it. di E. Ciane, Firenze 1952; ed. riveduta e introdotta da M. Ghelard1, 1. [E. Cassirer, Die Idee cler R.epublikanischen Verfassung. Recle ziir Verfas-
Firenze 1996) . sitngsfeier am 11. August 1.928, Hamburg, Berlin 1929.]
168 169
Ernst Cassirer L'idea della Costituzione repubblicana
maturità e al suo completamento con l'opera di l'interesse per gli sviluppi rivoluzionari. Tutti i
Kant: con la sua Critica della ragion pura, apparsa biografi di Kant hanno concordemente parlato di
nel 1781, e con la sua Critica della ragionpratica del questo interesse, offrendoci un'immagine com-
1788. . pletamente diversa da quella che tradizionalmen-
Immediatamepte dopo, il 26 agosto 1789, l'As- te abbiamo di lui, cioè di un pensatore astratto e
semblea costituente francese promulga la Dichia- distaccato, scevro dalla passione.
razione dei diritti dell'uomo e del cittadino che Nel corso della Rivoluzione Kant si interessò agli
rappresenta il vero punto di rottura operato da eventi politici quotidiani manifestando un'accesa
qu~lle forze che alimentavano la Rivoluzione. e intima partecipazione. Come scrivono i suoi bio-
E opportuno ·chiederci: ciascuno di questi due grafi Borowski eJachmannfu un periodo nel quale
eventi, ognuno dei quali segna di per sé una gran- egli fu preso da una vera e propria avidità per i
de sv,olta storico-universale, si trovano casualmente giornali, e sicuramente sarebbe andato a ricevere
uno accanto all'altro, oppure sono legati tra loro, la posta anche mille miglia lontano. In un'epoca
sia pur in senso mediato? E ancora: essi si susse- in cui niente lo poteva rendere più felice di una
guono semplicemente nella concatenazione del- tempestiva informazione di prima mano, Kant non
l'acc,;1,dere fenomenico, oppure sono connessi nel ha mai evitato di far conoscere le sue convinzioni e
loro significato interno, cioè nell'ordine delle le sue opinioni politiche.
idee?·
Cercherò di dare una risposta a queste doman- C'è stato un periodo - ricorda Metzger, professore al-
de. Ma ciò non può, né deve significare che in- la Facoltà di Medicina di Konigsberg - in cui era bol-
tendo esporre dettagliatamente la posizione indi- lato come giacobino chiunque giudicasse la Rivo;u-
viduale e str,ettamente personale di Kant riguardo zione non dico positivamente, ma anche solo con m-
·alle principali idee p'olitiche della Rivoluzione. dulgenza. Ma ciò non impedì a Kant di sostenere la
causa della Rivoluzione anche nei salotti più esclusi-
Questo aspetto della biografia kantiana è stato vi, e si fece molta fatica a perdonare simili convinzio-
trattato spesso in modo approfondito, anche se ni ad un uomo altrimenti molto stimato.
queste ricerche non hanno esaurito di per sé il
problema di storia delle idee che abbiamo di fron- Ma non dobbiamo disperderci in questi dettagli
te. Al pari di quasi tutti gli spettatori del grande biografici se vogliamo cogliere nel suo significato
dramma storico-universale della Rivoluzione, più vero e nella sua specifica profondità il rappor-
Kant oscillò infatti nel suo giudizio sui singoli.· to tra l'universo concettuale di Kant e quello della
eventi e sulle singole azioni, abbracciando così Rivoluzione.
quasi ·per intero tutta la gamma degli stati d'ani- Si pone semmai µn'altra questione: se, e in ~ua-
mo e dei sentimenti umani: dalla più alta ammira- le misura, la tendenza concettuale di fondo che ca-
zione e dall'entusiasmo per gli inizi della Rivolu- ratterizza tanto la filosofia teoretica di Kant che la
zione, fino al rifiuto esplicito di fronte agli atti di sua etica abbia punti di contatto con le correnti
violenza nei quali essa finì per concludersi. Solo dalle quali sorse in Francia il movimento rivoluzio-
una cosa restò in lui sempre identica e immutata: nario.
170 171
Ernst Cassirer L'idea clella Costituzione repubblicana
A questa domanda non si può rispondere limi- tori inconsapevoli degli uomini di pensiero, i quali,
t~ndosi semplicemente a giustapporre la "rivolu- spesso nel più umile silenzio, hanno plasmato fin nei
z10ne del modo di pensare" compiuta da Kant con particolari le vostre azioni. Maximilien Robespierre
1~ filosofia del grande rivolgimento politico. Dob- fu solo il braccio diJean-:Jacques Rousseau, la mano
biamo tornare invece indietro, alle fonti di en- insanguinata che dal ventre dell'epoca trasse fuori il
trambe per trovare il vero punto di contatto. Il fat- corpo di cui Rousseau aveva creato l'anima.
to che gli impulsi più potenti _della Rivoluzione sia-
no stati di tipo concettuale, che essa fin dall'inizio Quello che Heine sostiene in forma immaginifi-
sia stata dominata da una particolare ideologia, e ca è stata considerato a lungo come una vérifa cer-
che quest'ultima abbia influito in modo decisivo ta e universalmente accettata anche nell'ambito-
su tutte le singole fasi della sua evoluzione è un fat- del diritto pubblico. Georg Jellinek, in un breve,
to ~hiaro e di per sé evidente. ancorché acuto e argomentato saggio del 1904 de-
. E me:ito in particolare di Hyppolite Taine aver dicato alla Dichiarazione dei diritti dell'uomo e
ncostrmto ed esposto con l'efficacia dello storico del cittadino, è stato il primo·a criticare una tale
nella sua grande opera sulle origini della Francia impostazione, respingendola nel modo più• risolu-
moderna q~esta co11;nessi~ne in tutti i suoi aspetti. to. Jellinek ha messo in luce con forza che tra l'u-
Secondo Tame la Rivoluzione non è che il frutto niverso delle idee del Contratto sociale di Rousseau e
maturo dello spirito classico della filosofia france- l'universo ideale, dal quale nacql).e il 26 agosto
se, di quell' ésprit classique incarnato dalle opere di 1789 la Dichiarazione dell'Assemblea costituente
Montesquieu e Voltaire, Rousseau e Condorcet francese non solo non esiste alcun punto di con-
Diderot e Holbach. Tale nesso appare evidente i~ tatto, ma c'è addirittura un contrasto complessivo
modo palpabile se pensiamo all'effetto profondo e e insanabile. Per Rousseau l'individuo, allorché at-
universale che in particolare ha avuto l'opera di traverso il contratto sociale entra in comunità con
Rousseau. gli altri, sacrifica infatti illimitatamente se stesso al-
la volontà della comunità, alienando tutti i suoi
La Dichiarazione francese dei diritti dell'uomo
originari diritti, e proprio tale alienazione rappre-
e del cittadino rappresenta dunque il sigillo im-
senta il principio supremo della teoria roussoviana
presso dall'accadere concreto e dal mondo storico
dello Stato. Come ha espressamente scritto Rous-
sulle i~e~ fondamentali di Rousseau? Fu essa qual-
seau, tutte le determinazioni del contratto sociale
cosa di diverso dalla traduzione delle idee di Rous-
possono essere riassunte in una sola: «L'alienazio-
seau in domande e atti politici decisivi?
ne totale di ciascun associato con tutti i suoi diritti
L'uomo, al pari'del Dio della Bibbia - scrive Heine a tutta la comunità». Una simile rinuncia non co-
1_1el suo sa gio Sulla storia della religi,one e della filosofia nosce né limiti, né riserve: «Essendo l'alienazione
9
in Germania - deve soltanto esprimere i suoi pensieri fatta senza riserve, l'unione è la più perfetta possi-
e sarà luce o sarà buio, le acque si separeranno dalla bile, e a ciascun associato non resta nulla da riven-
terraferma o compariranno invece bestie feroci. Il dicare». Dunque: se per scoprire l'origine specifica
mondo è la firma della parola. Tenetelo a mente, or- della domanda di inalienabili diritti fondamentali
gogliosi uomini di azione. Non siete altro che esecu- dell'individuo non è sufficiente rifarsi agli scritti di
172 173
Ernst Cassirer L'idea della Costituzione repubblicana
Rousseau e, come del resto è facile dimostrare, che. Per quanto so, Leibniz fu tra i grandi pensato-
neppure a quelli di Montesquieu e Voltaire, dob- ri europei il primo che nella fondazione della sua
biamo seguire un altro percor~o ben più lungo e etica e della sua filosofia dello Stato e del diritto
faticoso. · abbia sostenuto con la massima energia e la più
Cominciamo a collocarci nel punto centrale di ferma determinazione il principio dei diritti inalie-
quel grande movimento spirituale avviato da Leib- nabili dell'individuo. In ciò egli si rifece senza dub-
niz nella Germania del XVII secolo. In questa sede bio a modelli dell'Antichità, in particolare agli
non possiamo certo ·affrontare quello che Leibniz stoici, come fece del resto pure Hugo Grotius, il
ha prodotto come pensatore teorico, metafisico, fondatore della teoria moderna del diritto natura-
logico e matematico, e neppure ciò che egli ha si- le. Diversamente però da quest'ultimo, in Leibniz
gnifica_to per lo sviluppo di una filosofia universa- tutti questi aspetti concettuali sono uniti in un
le, specificatamente europea. Quanto più dagli ar- nuovo centro e confluiscono al tempo stesso in un
chivi di Hannover diventa accessibile un materiale nuovo punto focale dello spirito.L'opposizione tra
di una ricchezza incalcolabile, tanto più ci sor- individualismo e universalismo e la questione di
prendono fortemente le dimensioni e la profon- una possibile riconciliazione non rappresentano
dità della sua opera puramente teorica. Eppure es- più per Leibniz un problema isolato di filosofia
sa rappresenta solo un lato, un aspetto specifico dello Stato, ma un grande motivo comune che sol-
della vita e della attività di questo spirito moltepli- ca tutta la sua filosofia e che si collega in un cosmo
ce. I suoi abbozzi politici e le sue annotazioni, an- spirituale unitario.
che per quanto riguarda l'estensione, eguagliano Oggi non posso soffermarmi ulteriormente su
infatti quasi q1:1,ella degli scritti filosofici e matema- tale connessione e mi limito a citare un passo dagli
tici, anch'essi ricchi di pènsieri fecondi e originali, scritti etico-politici di Leibniz, ove l'istanza di de-
di intuizioni e di prospettive geniali. In questo ca~ terminati diritti fondamentali inalienabili dell'in-
so la teoria filosofica poggia su una autentica e dividuo trova forse la sua espressione più precisa e
profonda perspicacia di uomo di Stato. Ovunque pregnante. Trattando la questione della legittimità
si pe1~cepisce in essa l'immediato pulsare della vita della schiavitù secondo i principi fondamentali del
storica del tempo e dei suoi impellenti problemi diritto naturale, Leibniz giunge alla conclusione
politici e sociali. che anche nel caso in cui si sostenga in via stretta-
· · Perfino la teoria dello Stato di Leibniz è guidata mente giuridica un diritto di proprietà di un uomo
· · dal principio che domina tutta le sua filosofia, cioè su di un altro, debbono essere sempre posti deter-
dalla premessa che tra il mondo delle idee e quel- minati limiti all'esercizio di un simile diritto: «poi-
lo della realtà non può esistere una distanza incol- ché al diritto in senso stretto» se ne contrappòne
mabile, ma che essi sono connessi e sono compe- in questo caso uno superiore: il diritto delle anime
netrati in una vera armonia: «Le réel ne laisse pas razionali che sono libere per natura e in modo as-
de se gouverner par l'idéal et l'abstrait». Ciò che è solutamente inalienabile, nonché il diritto .di Dio,
veramente ideale dà in definitiva alla realtà la sua in quanto supremo tutore dei ·corpi e delle anime,
forma, la sua configurazione e le sue caratteristi- nei confronti del quale i signori appaiono in realtà
174 175
Ernst Cassirer L'idea della Costituzione repubblicana
concittadini dei loro servi, giacché questi ultimi sta veramente in evidenza e portata alla luce nella
godono nel regno c;li Dio del diritto di cittadinanza forma del manuale e del trattato scientifico e di-
al pari di quelli: stribuita in molte centinaia di singoli paragrafi.
Grazie a una simile traduzione, che certamente
Per questo motivo si può affermare - prosegue Leib- andò a scapito della precisione, della pregnanza e
niz - che il diritto di proprietà sul corpo di un uomo coerenza del pensiero, la dottrina di Leibniz di-
spetta esclusivamente alla sua anima e non le può es- venne in certo qual ·modo moneta corrente. .
sere sottratto. Ma siccome l'anima non è un possesso Nell'opera di Wolff troviamo anche il primo svi- ·
che può essere acquisito, allora ne consegue che non luppo sistematico che nella filosofia moderna à.b~
può essere acquisita neppure la proprietà del corpo
di un uomo, cosicché il diritto del signore di posse-
bia conosciuto l'idea dei diritti inalienabili e iriria-
dere uno schiavo non può essere mai ritenuto come ti. Per diritto innato (jus connatum) Wolff intende
una proprietà in senso stretto, ma sempre e solo co- ogni diritto che scaturisce irp.mediatamente dalla
me una sorta di usufrutto. In ogni caso, ogni usufrut- natura dell'uomo, dal suo concetto e dalla sua es-
to ha i suoi limiti: esso deve essere esercitato salva re, senza. I diritti acquisiti (jura contracta) sono invece
cioè in modo tale che l'oggetto in questione non pos- tutti quelli che si fondano non sull'essenza dell'uo-
sa essere danneggiato o distrutto. mo, ma solo su una determinazione accidentale o
su una condizione casùale e mutevole. Di qu~sta
Il principio posto qui da Leibniz, e sul quale si natura sono tutti i singoli privilegi e tutte le prero-
fonda la sua trattazione del diritto naturale, ebbe il gative attribuite all'uomo in base alla sua discen-
suo sviluppo e completamento grazie a Christian denza, al suo ceto e così via. Nell'ambito dei veri
Wolff, il suo più fedele allievo. Wolff non può esse- diritti fondamentali nessuna di queste prerogative
re paragonato in alcun modo a Leibniz per pro- ha però più spazio. Qui vale il principio della egua-
fondità speculativa e forza creativa, ma il suo incal- glianza assoluta dei soggetti di diritto. Al diritto al-
colabile merito storico è stato quello di aver rias- la eguaglianza si aggiunge quello della sicurezza
sunto, conservato e consolidato con la sua scrupo- personale, lo jus securitatis, in base al quale ogni in•
losa opera intellettuale proprio ciò che il maestro dividuo ha il diritto all'esercizio indisturbato di
aveva prodotto. Wolff ebbe nel XVIH secolo la stes- tutti gli atti sui quali poggia la sua esistenza fisica e
sa funzione che nei primi decenni della Riforma il suo perfezionamento in quanto ente spirituale.
aveva avuto Melantone, diventando così il vero e L'influenza di questa idea fondamentale di
proprio praeceptor çermaniae. E una simile solidità Wolff è possibile constatarla in tutte le correnti del-
contrassegna anche la sua filosofia del diritto e del- la filosofia tedesca del XVIII secolo. Ma un'idea si-
lo Stato. Ciò che Leibniz aveva accennato o afori- mile nòn rimase limitata solo alla Germania. Una
sticamente disperso, nelle corpose opere di Wolff, delle più importanti e influenti opere inglesi di
nello Jus naturae methodo scientifico pertractatum del teoria dello stato del periodo, cioè i famosi Com-
1744 e nelle Institutiones juris naturae et gentium del mentaries on the Laws of England di Blackstone del
1750, viene sviluppato in forma particolareggiata. 1765, rivelano, oltre l'influsso di Locke, anche una
Solo ora la ricchezza spirituale di Leibniz viene po- traccia evidente della dottrina di Wolff. Si tratta
176 177
Ernst Cassirer L'idea della Costituzione repubblicana
del momento in cui l'idea dei diritti inalienabili ai loro deputati. D'altronde, gli uomini che nel-
fondamentali dell'individuo trapassa dalla sfera l'Assemblea nazionale spinsero per la Dichiarazio-
puramente teorica a quella della politica pratica. ne dei diritti dell'uomo e del cittadino stabilendo-
Difatti i Commentaries di Blackstone, che ebbero ne il testo, erano quasi tutti convinti sostenitori e
una vastissima diffusione non solo in Inghilterra ammiratori della Costituzione dei liberi Stati ame-
ma anche in America,. costituirono 11 modello teo- ricani.
rico delle costituzioni che i singoli stati americani Quale veicolo di idee e loro attivo sostenitore va
si dettero dopo il distacco dalla madrepatria. Que- anzitutto ricordato Lafayette che da giovane era
ste Declarations of rights americane, di cui la Dichia- andato in America e, in modo assolutamente glo-
razione del libero Stato della Virginia del 12 giu- rioso, aveva preso parte alla grande lotta per la li-
gno 1776 è il primo e più importante esempio, cul- bertà. Fu lui a presentarsi per primo di fronte alla
minano tutte nel principio secondo il quale tutti Assemblea nazionale con una bozza completa di
gli uomini sono liberi e indipendenti per natura e Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino.
possiedono alcuni diritti originari e innati che non Si trattava di un abbozzo che conteneva già in sé
sono sottratti loro nel momento in cui entrano tutte le linee essenziali di fondo della Dichiarazio-
nella comunità. Si tratta di diritti ai quali essi stessi ne definitiva, formulata in stretta connessione con
non possono rinunciare in nome della forza obbli- il testo delle costituzoni americane.
gante del diritto dei loro discendenti. Se dunque torniamo a ripercorrere con la men-
Dopo aver ripercorso queste singole fasi dello te alla intera evoluzione, così come fin qui si è pre-
sviluppo dell'idea dei diritti originari dell'uomo e sentata, dobbiamo constatare un mutamento e un
del cittadino, si chiude il cerchio della nostra ri- percorso straordinari delle idee. Era stato uno spi-
flessione. Siamo nuovamente al punto dal quale rito filosofico universale, uno dei veri fondatori del
siamo partiti. Difatti, dopo le minuziose analisi di. moderno universo concettuale europeo, quello
Jellinek, che la ricerca successiva ha ulteriormente che per primo aveva fornito al principio dei diritti
amplia.to e decisamente confermato, non esiste originari e inalienabili dell'individuo la sua carat-
più dubbio alcuno che i bills ofrights dei singoli Sta- terizzazione certa e determinata, assegnandogli la
ti libài d'America rappresentarono il vero e pro- sua collocazione nell'ambito del sistema filosofico.
prio modello della Dichiarazi<~me dell'Assemblea Esso non aveva creato il contenuto di questa idea,
nazionale del 26 agosto 1789. E possibile ricostruì- che già preesisteva in quanto eredità della filosofia
. re questo cammino passo dopo passo, talvolta ad- / e dell'etica antiche, in particolare di quella stoica.
dirittura.parola per parola, E non solo negli opu- Ma certo è che la nuova forma che ebbe, la sua si-
scoli francesi del tempo possiamo riscontrare stematica formulazione e fondazione, garantirono
ovunque il rinvio alle Dichiarazioni nordamerica- da allora in poi a questo principio anche una nuo-
. ne, ma di esse troviamo traccia continuamente va efficacia che ebbe conseguenze in tutti gli ambi-
perfino nei cosiddetti cahiers del 1789, cioè in quel- ti dell'universo spirituale. In Leibniz esso è conce-
1e pubblicazioni nelle quali i singoli ceti francesi pito come una grande idea ,filosofica e politica,
esponevano le loro proteste e richieste affidandole successivamente acquista consistenza e solidità poi-
178 179
Ernst Cassirer L'idea della Costituzione repubblicana
ché è ripreso e rielaborato appunto sotto ogni ri- gono meno tutte le barriere cetu<).li, ma perfino
guardo da Christian, Wolff, vera figura di dotto te- quelle nazionali in quanto nulle e non più valide.
desco. La scintilla, per così dire, va dall'America del Nord
Vi sono aspetti dell'opera di Wolff che possono alla Francia dove, posandosi su un materiale in-
apparire oggi obsoleti, insopportabilmente prolissi fiammabile accatastato per secoli, provoca il gran-
e pedanti. Tuttavia, proprio questa pedanteria sca- de incendio mondiale. La pura idea sembra così·
turisce 1a uno spirito preciso·e coscienziosamente aver perso la sua forza. Essa non è più in grado di
logico. E come se la nuova idea destinata a scuote- domare e di dominare gli spettri che ha evocato.
re il mondo fosse dovuta passare, prima di conse- Deve invece, almeno sembra, lasciare il campo ad
guire la sua completa efficacia e la sua solidità, at- altre forze che emergono dal profondo. ··
traverso il chiuso, ma anche riflessivo silenzio dello Ma ancora una volta in Germania riparte U:n
studiolo di un dotto tedesco. In questo modo una contromovimento di carattere puramente spiritua-
simile idea attrasse su di sé l'attenzione: fu infatti le. La filosofia tedesca impersonata da Kant non
nella versione elaborata proprio da Wolff che essa sembra affatto disposta a consegnarsi nelle. mani di
esercitò la sua influenza in Inghilterra, anche se quelle nuove forze con le quali si sta confrontando
attraverso una trasformazione peculiare. I Com- nella realtà. Anzi, proprio perché aveva riposto in
mentaries on the Laws of England di Blackstone non queste una speranza, essa procede al tempo stesso
~rono più concepiti, come già si evince dal titolo, alla loro critica più feroce: E qu'esta critica, per
m una forma puramente astratta e universale, ma quanto forte fosse stata la simpatia di Kant nei con-
furono scritti in inglese per gli inglesi. Secondo fronti della grande idea che egli aveva visto incar-
quanto scriveJellinek: «Nonostante la sua visione narsi nella Rivoluzione, risulta alla fine impietosa e
di fondo giusnaturalistica, l'individuo che ha dirit- senza riguardo allorché si tratta di giudicare il per-
ti non è, secondo Blackstone, l'uomo, bensì il sud- corso successivo. L'esecuzione del re e della regina
dito inglese». di Francia, il governo del Terrore sono condannati
Nelle sue deduzioni razionali, in apparenza vali- incondizionatamente in nome del principio etico
de universalmente, si riaffaccia ovunque la memo- fondamentale, mentre il periodo del Comitato di
ria degli awenimenti della storia inglese e dei suoi salute pubblica viene çlefinito come una fase di
particolari problemi costituzionali. Tutto ciò viene «ingiustizia pubblica ritenuta legale, ptopria di
superato solo nel momento in cui ancora una volta una condizione rivolùzionaria».
lo scenario politico-culturale e le idee di Wolff e di Nonostante questi aspri giudizi di ripulsa su sin-
Blackstone sonff"Ìaccolte e proclamate dai giovani goli awenimenti e atti della Rivoluzione, una cosa
Stati liberi del Nord America. Adesso esse sono resta per Kant fuori discussione: "la fede raziona-
concepite e pensate di nuovo in modo veramente le" nell'idea stessa della costituzione repubblicana.
universalistico: l'individuo in quanto tale (every in- Il sommovimento politico non lo sorprende, né lo
dividua0, l'umanità nella sua totalità ( all mankind'; spaventa, avendolo egli previsto con largo antici-
costituiscono il vero soggetto giuridico di inaliena- po. Nel suo saggio Idea di una storia universale dal
bili diritti fondamentali. In tal modo non solo ven- punto di vista cosmopolitico del 1784, cinque anni pri-
180 181
Ernst Cassirer L'idea della Costituzione repubblicana
ma dello scoppio della Rivoluzione, egli indica co- sottolinea esplicitamente, presupporlo come un
me obbiettivo della storia politica dell'umanità fatto, quasi che debba essere prima dimostrato dal-
quello di realizzare una costituzione politica inter- la storia che un popolo debba una volta aver com-
namente - e anche estername~te - perfetta: piuto realmente un simile atto. Questo atto è inve-
ce una semplice idea di ragione, che però ha senza
Sebbene questa federazione di stati appaia oggi solo dubbio la sua realtà pratica, che consiste nell 'ob-
abbozzata, comincia però a destarsi un presentimen- bligare ogni legislatore a far leggi come se esse do-
to in tutti i membri interessati alla conservazione del
tutto, e ciò fa sperar½ che, dopo qualche crisi rivolu-
vessero derivare dalla volontà comune di tutto un
zionaria di trasformazione, sorga finalmente quello popolo e nel ritenere ogni suddito, in quanto vuol
che è il fine supremo della natura, cioè un generale esser cittadino, come se egli avesse dato il consen-
ordinamento cosmopolitico che sia la matrice nella quale so a una simile volontà.
venga.çio à svilupparsi tutte le disposizioni originarie Una sémplice idea di ragione dunque, che ha
della specie umana. però una indiscutibile realtà pratica, quella cioè di
vincolare ogni legislatore a che egli dalla genera-
Dunque: solo la riconferma di questa istanza ori- lità del popolo non pretenda più di quanto questa,
ginaria, e non l'influenza di avvenimenti storki per ragioni e principi etici, non possa decidere su
esterni conduce Kant dieci anni dopo nello scritto se stessa.
Zurn ewigen Frieden (Per la pace perpetua) a stabili- Il cammino che abbiamo seguito torna così in
re nel primo articolo definitivo che «la costituzio- certo qual modo all'indietro, al punto di partenza.
ne civile di ogrii Stato deve essere repubblicana». L'istanza dei diritti inalienabili era sorta nella sfera
Solo una simile costituzione corrisponde aWidea delle idee e solo molto tempo dopo era transitata
del "contratto originario" su cui dovrebbe basarsi nell'ambito dell'esperienza, nel regno della storia
in fondo ogni lègittima legislazione di un popolo. reale. Adesso questa realtà storica e questo esito
Kant sottolinea che quello che conta rispetto alla storico sono nuovamente trasformati in idee, nel
veridicità e alla integrità della costituzione repub- momento in cui sono proiettati dalla sfera ciell'es-
blicana non è la forma esteriore del dominio, ma sere a quella del dover essere, e invece del fatto
solo il principio della legislazione, che in certo storico compare l'imperativo etico.
qual modo è la forma interna della totalità statale. Nella Germania del XVIII secolo sono vissuti
Un sirnile principio deve essere di natura tale che due uomini ai quali fu concessa, in modo eminen-
da esso possano essere approvate solo quelle leggi te, la prerogativa di vedere i grandi avvenime~ti
che possono scaturire dalla volontà riunita di tutto storico-universali al centro del loro tempo, di scpr-
.il popolo. Ogni suddito deve essere perciò anche gere gli eventi non solo in quanto tali, vale a dire
un cittadino, deve essere cioè considerato come se come semplici accadimenti empirici, ma anche di
avesse contribuito a determinare tale volontà, giac- interpretarli spiritualmente e di comprenderli sim-
ché questa è «la pietra di paragone della legitti- bolicamente.
mità di qualunque legge pubblica». Accanto a Kant c'è Goethe c.q.e, rispetto a se stes-
In tal senso non è affatto necessario, come Kant so, affermò di aver sempre ritenuto l'accadere sto-
182 183
Ernst Cassirer L'idea della Costituzione repubblicana
rico, i suo effetti e le sue attività solo in modo sim- un punto denso di significato dal quale posso de-
bolico. durre molto, o piuttosto che spontaneamente
La considerazione simbolica di Goethe va però trae fuori molto da se stesso e me lo porge, cosic-
in una direzione diversa rispetto a quella di Kant. ché poi io, prudente e fedele nel prendermi cura e
nel ricevere, mi posso mettere all'opera».
Signore e Signori, . . . Questo «punto denso di significato» dell'accà-
Loro ricorderanno la famosa descnz10ne d1 dere politico egli lq aveva colto nella cannonata a
Goethe nella Campagna in Francia allorché egli, di Valmy: il presente imDJ.ediato era diventato d'un·.
fronte alle cannonate a Valmy, percepì e predisse colpo gravido di futuro: praegnans futuri, come
la grande svolta epocale: «Qui ed oggi - disse ai amava esprimersi Leibniz. In tal modo Goethe ave-
suoi accompagnatori - ,ha inizio una nuova epoca va visto in questo caso comprovato dalla realtà sto~
della storia universale e voi potete dire di essere rica quello che altrimenti egli cercava nella poesia.
stati presenti». . . ., Aveva scorto di fronte a sé "un caso eminerite" che
In questa frase si manifesta la dote sp1~1t~1ale pm era lì in rappresentanza di molti altri, e ·che rac-
propria di Goethe: que~la dote che egli nvolge1;1- chiudeva in sé una sicura totalità, elevando dall'e-
dosi a Eckermann defim una volta come «fantasia sterno come dall'interno la pretesa ad una certa
per la verità del reale». unità e completezza. .
Fu proprio grazie a ciò se egli seppe ampliare al Il simbolismo di Kant aveva seguito invece un
di là dei confini temporali il momento presente e percorso diverso da quello dell'artista e naturalista
intravedere la catena di conseguenze che ne sareb- Goethe. Non si era fermato alla concatenazione
bero scaturite. dei fenomeni, delle apparenze naturali o storiche
Siamo di fronte al simbolismo del grande artista per afferrare ed esporre in una di queste la loro
per il quale sullo sfondo di un concreto episodio :molteplicità e la loro totalità, ma aveva ricondotto
contingente risalta improvvisamente un evento la totalità dei fenomeni al fondamento ultimo che
complessivo, un mondo dei destini dell'uomo e ci avrebbe. consentito di gettare uno sguardo dal
dei popoli: «Tale è il vero simbolismo - affe~'ffia mondo del sensibile-intuibile e dell'empirico-reale
Goethe - dove il particolare rappresenta l'.um~er- verso l'intelligibile. L'in.telligibilità per Kant non
sale non come sogno o ombra, ma come viva nve- era altro che il mondo della libertà, sicché afferra-
lazione istantanea di ciò che altrimenti è incono- re simbolicamente l'accadere storico significava
scibile». Ouesto modo di rendere visibile l'univer- per lui sollevarsi in un ordine diverso da quello
sale nel p-;;:rticolare è caratteristico e decisivo tanto della causalità naturale che si pensava appartenes-
del Goethe poeta-che del Goethe naturalista. Egli se semplicemente non àl regno della natura, ma
stesso, cercando di comprendere e spiegare a par- più originariamente al regno dei fini.
tire da un principio unico la totalità della sua con- Questo modo di pensare di Kant si manifesta nel
cezione della natura e del mondo, trovò che tutto modo più chiaro, in maniera così esatta e in una
il suo procedere si fondava completamento su una forma così caratteristica forse proprio nella sua in-
"deduzione": «Io non mi fermo finché non trovo terpretazione della Rivoluzione. A tale scopo è suf-
184 185
Ernst Cassirer L'idea della Costituzione repubblicana
fidente menzionare un solo passo che è del resto do più chiaro e convincente la "tendenza morale
tanto più significativo in quanto contenuto in uno del genere umano":
degli ultimi suoi scritti, cioè in Streit des Fakultaten
(Il conflitto delle facoltà) del 1798. Questo evento non consiste già in fatti o misfatti im-
Qui Kant, ormai settantaquattrenne, torna anco- portanti compiuti dagli uomini, per cui ciò che era
ra una volta a riflettere sulla Rivoluzione nella sua grande tra loro è reso piccolo e viceversa. Né concer-
globalità. Adesso essa gli interessa e lo affascina ne il modo in cui, come per magia, antichi e splendi-
di edifici politici scompaiono e altri, quasi scaturiti
non più come un evento immediatamente prossi- dalle viscere della terra, sorgono al loro posto. No,
mo, empiricamente .reale. Kant la colloca invece a nulla di tutto ciò [ ... ] La rivoluzione di un popolo ric-
una distanza ideale proprio per comprenderla e co di spiritualità, quale noi l'abbiamo vista realizzarsi
giudicarla da questo distaccato osservatorio spiri- ai nostri giorni, può riuscire o fallire, può essere tal-
tuale. mente colma di miseria e crudeltà che un uomo be-
E nuovamente si pone il quesito che aveva impe- nestante, anche se potesse sperare di intraprenderla
gnato e travaglié!-tO tutta la filosofia del XVIII seco- con successo una seconda volta, non deciderebbe
lo, la filosofia dell'Illuminismo, se cioè il genere mai di tentare a tal prezzo l'esperimento. Eppure
umano sia in costante progresso verso il meglio, questa rivoluzione trova negli spiriti di tutti gli spetta-
tori [ ... ] una partecipazione di aspirazioni che rasen-
Kant è pe;rfettamente consapevole, e lo dice con la
ta l'entusiasmo [ ... ] Un simile fenomeno nella storia
massima lucidità critica, che a un simile quesito dell'umanità non si dimentica più, poiché rivela nella
non è più possibile dare nessuna soluzione mera- natura umana una disposizione ed un potere per il
men te empirica. Difatti, qualunque immersione meglio che nessun uomo politico avrebbe potuto de-
nel nesso causale dell'accadere, nel corso empiri- durre fino ad oggi dal corso delle cose, e che sono la
co 0-elle datità naturali, n9n può offrirci nessuna natura e la libertà unite nel genere umano al diritto
informazione sul cammino" che l'umanità, in secondo principi intrinseci [ ... ] Ma se anche il fine
quanto soggetto "intelligibile", in quanto soggetto prefisso in questo avvenimento oggi non fosse rag-
della libertà, può percorrere e percorrerà. giunto, anche se la rivoluzione o la riforma della co-
stituzione di un popolo dovessero in ultimo fallire,
Si può pensare dunque ad una diversa, indiretta oppure se dopo una certa durata di quella rivoluzio-
relazione dell'empirico con l'intelligibile, del ne o riforma tutto fosse ricondotto all'antico corso
mondo dell'esperienza storica con quello dell'idea (come certi umini politici oggi presagiscono), quella
etica. Nel centro della concatenazione dell'accade- predizione filosofica non perderebbe comunque la
.re.storico-empirico risaltano singoli eventi impor- sua forza. L'evento è infatti troppo grande, troppo in-
. tanti dei quali l'osservatore che riflette filosofica- timamente connesso all'interesse dell'umanità· e
. mente percepisce immediatamente che non sono troppo esteso nella s.ua influenza a tutte le parti del
semplicemente· elementi di questa concatenazio- mondo perché in qualsiasi ricorso di circostanze 'fa-
ne, ma possiedono un valore etico universale. Kant vorevoli esso non debba tornare nel ricordo dei po-
poli e non debba essere ridestato al fine di ripetere
assegna un tale significato ~ticamente rilevante so- tentativi di questo genere, visto che in una questione
prattutto alla Rivoluzione. E proprio questo evento così importante per il genere u,mano la costituzione
della sto:ria çontemporanea che dimostra nel mo- cui si mira deve pur conseguire un giorno quella sta-
186 187
Ernst Cassirer L'idea della Costituzione repubblicana
bilità che l'insegnamento di numerose esperienze ta proprio sul terreno di questa tradizione spiritua-
non potrà certo non operare negli animi dì tutti. le ed è stata alimentata dalle sue forze·più origina-
li, cioè da quelle della filosofia idealistica. Ma an-
In questo passo si manifesta in modo assoluta- che questa comprensione storica sarebbe ineffica-
mente puro e trasparente la considerazione simbo- ce e infruttuosa se noi la intendessimo puramente.
lica che caratterizza Kant etico e filosofo idealista. come la conoscenza di qualcosa che è passato, che
Egli non si interroga su quello che consegue im- oramai è accaduto e si è esamito. ·
mediatamente da una azione ·nella catena dell'ac- Ha scritto Goethe: «Il meglio che abbiamo dalla
cadere reale, ma quale sia la motivazione etico-spi- storia è l'entusiasmo che essa accende».
rituale che la muove. Per giudicarla non guarda al Così anche la riflessione sulla storia dell'idea di
risultato, ma alla sua motivazione etica, alla "massi- costituzione repubbliéana non deve essere sèmpli- .
ma" sulla quale poggia e all'orientamento di fondo cemente rivolta al passato, ma deve rafforzate la
della volontà che essa rivela. Anche nel caso in cui nostra fede e la nostra certezza che le forze dalle
questa massima non raggiunga il successo esterno, quali essa è originariamente sorta sapranno indi-
il suo contenuto e il suo valore non risultano per carle anche il futuro cammino, e che, per parte lo-
questo intaccati. La misura di questo valore non è ro, contribuiranno ad evocare questo futuro.
ciò che tramite una azione viene realizzato, o ciò
che essa produce immediatamente nella realtà em-
pirica, bensì la forma della legge sotto la quale essa
si pone e che cerca di rappresentare.
Signore e Signori,
mi si consenta dunque di concludere così questa
mia riflessione.
Sono perfettamente cosciente di non aver nep-
pure lontanamente esaurito da un punto di vista
rigorosamente scientifico il tema che mi ero pro-
posto e di essermi riferito ad esso solo in modo
frammentario e incompleto. Ma il senso dell'odie-
na celebrazione non doveva essere certo quello di
approfondire scientifj.camente una questione pu-
ramente storica o fùosofica.
Ciò che con le mie considerazioni intendevo
suggerire era che l'idea della costituzione repub-
blicana in quanto tale non è affatto estranea alla
storia spirituale tedesca, né tanto meno è il risulta-
to di una irruzione esterna. Anzi, essa si è sviluppa-
188 189
Indice dei nomi
191
Aby Warburg -Ernst Cassirer Il mondo di ieri
116, 131, 133, 158, 169, Lessing, Gotthold Ephraim, Raulff, U., 48n Socrate, 132, 137, 141, 159
189 ' 88 Rembrandt, Harmenszoon Solmitz, Walter, 87
Gombrich, Emst, 9, 25n, 49n Locke,John, 177 van Rijn, 125 Stegemann, V., 5011
Grotius, Hugo, 175 Lutero, Martin, 124-125 Riezler, Konrad, 27
Taine, Hyppolite, 172·
Robespierre, Maximilien, 173
Haberrnas,Jùrgen, 9n Mann, N., 5n, 21n Rohde, S. , 9n Usener, Herrnann, 25
Hamann,Johann Georg, 88 McEw:an, D., 5n Rosenkranz, C., 9n, 10n; 4511
Hashagen,Justus, 98 Medea, 115 Vischer, Friedrich Theodo1~ .
Rousseau,Jean-:Jacques, 172-
Hegel, Georg Wilhelm Fried- Melantone, Filippo (Philipp 25,2611
173
rich, 106 Schwarzert detto), 176 Vogl, Th., 811
Metzger, J ohann Daniel, 171 Salomon, Richard, 98 Voltaire (pseudonimo di Fran-
Heine, Heinrich, 172-173
Michels, K., 21n, 93n Sassetti, Francesco, 18 çois-Marie Aroue·t), 172,
Heinsheimer, Friedrich, 61,
Miller, Oskar, 84 Saxl, Fritz, lln, 12-13, 21n, 174
63,65, 74 41, 43, 44, 47, 61, 76, 86,
Herzig, A, 9n Molière (pseudonimo di J ean- Wa:rburg, Fritz, 59
Baptiste Po.quelin), 69 91-92, 113
Hirschfeld, Robert, 61n Warburg, Mary, 12, 14n, 60,
Montesquieu, Charles de Se- Schadel, Bernhard, 66
Hoffman, Thea, 60 86
condat, barone di, 172, Schelling, Friedrich Wil-
Hoffmann, Ernst, 51n, 60 Warbu_rg, Max, 13, 35, 3611,
174 helm, 133
Holbach, Paul-Henry Diet- 63
Moritz, Karl Philipp, 109 Schlipp, P.A., 5411
rich,barone di, 172 Warnke, M., 1611, 9611
Schoell-Glass, Ch., 21n, 93n
Hope, Ch., 5n Naber, C., 5n, 9n, 12n, 16n, Winckelmann, Johann Joa-
Schopenhauer, Arthur, 117
chim, 133, 168
26n,84n Schubring, Walter, 66
Igino, 21 Wolff, Christian, 176-177
Nietzsche, Friedrich, 6 Schwemmer, O., 9n
· Jachmann, Reinhold Bem- Noack, Herrnann, 101 Shaftesbury, Anthony Asley Zecchi, S., 55n
hard, 171 Noldeke, H., 16n, 84n Cooper, conte di, 168 Zeus, 168
Janz, N., 26n Shakespeare, W., 23, 116 Zucker, Friedrich, 100
Orfeo, 115
Jellinek, Georg, 173, 178 Orth, E.W., lln
Jesinghausen-Lauster, M., 26n
Justi, Karl, 152 Paetzold, H., 9n
Panofsky, Erwin, 88, 121 sgg.,
Kant, Immanuel, 106, 170- 168n
172 Pannwitz, Rudolf, 59
Kelter, Edmund, 98 Parmenide, 136
Keplero (Johannes Kepler Pauli, Gustav, 66
detto), 5, 15-16, 31, 52-53, Perseo, 22, 24
124,133 ' Pettoello, R., 129n
Khiva, 22 Pfeiffer, Rudolf, 57-58
Krois,J.M., 9n, lln Pinotti, A., 5n, 26n
Langmaack, Gerhard, 62n Pinto, E., 12n
Platone, 50-51, 129-168
Lasswitz, Kurd, 53
Plotino, 133, 168
Lazzari, R., 42n
Proserpina, 115
Leibniz, Gottfried Wilhelm,
106, 174-177 Radino, Tommaso, 21
Leonardo da Vinci, 121 Raffaello Sanzio, 124-125
192 193
INDICE
LETTERE 139
Appendice I
Ernst Cassirer. Perché Amburgo non si può
permettere di perdere il filosofo Cassirer
di Aby Warburg 105
In memoria di Aby Warburg
di Ernst Cassirer lll
In memoria di Aby Warburg
di Erwin Panofsky 121
Appendice II
Eidos Eidolon Il problema del bello e dell'arte
nei dialoghi di Platone
di Ernst Cassirer 129
L'idea della Costituzione repubblicana
di Ernst Cassirer 169