K: Innanzitutto, la ringrazio per aver accettato l’intervista.
P: La ringrazio io per diffondere il mio messaggio. Però questo metodo non è in grado di diffonderlo come vorrei. Sa, se qualcuno si fa delle domande, non posso rispondere a dovere. K: Sì, capisco perfettamente, lo stesso motivo per cui Socrate non scrisse nulla. Parliamo di lei: sappiamo che è nato ad Atene da una famiglia aristocratica, nel 428 avanti Cristo, ma… P: Prego? K: Oh, sì, scusi, noi per gli anni utilizziamo la nascita del Messia del Cristianesimo, infatti Cristo. P: Capisco, nato 428 anni dopo di me. K: Allora, stavo dicendo… Chi erano i suoi genitori? P: Mio padre si chiamava Aristone, mia madre Perittione. K: Ho saputo che quindi discendi da una stirpe molto importante, vero? P: Ebbene, sì. Un mio antenato, da parte di mio padre, è Codro, l’ultimo dei re leggendari di Atene. Invece un altro, da parte di mia madre, fu il legislatore Solone. K: Capisco. Ha anche fratelli, giusto? P: Oh, certo, come ho citato a volte nei miei scritti. Due fratelli, Adimanto e Glaucone, ed una sorella, Potone. K: Ovviamente, lei è il più famoso. Passiamo ad una domanda… Platone non è il suo vero nome, o sbaglio? P: Il nome datomi da mio padre fu Aristocle… pochi mi chiamano in questo modo, però. K: E perché questo soprannome… Platone? P: Platone deriva dal greco platýs. K: E… che significa? P: Significa ampio. K: Potrei… potremmo saperne il motivo? P: Alcuni ritengono sia dovuto alla maestà dello stile letterario, ed altri per la mia fronte. K: Ma… qual è il vero motivo, quindi? P: Questo soprannome mi fu dato da Aristone. K: Suo padre? P: No, il mio maestro di ginnastica. Mi diede questo soprannome per le mie ampie spalle. K: Scommetto che già questo sconcerterà i lettori di questa intervista… Ossia due persone, me e il mio professor Marini. Anzi, il professore no, dovrebbe già saperlo. Torniamo a noi… Lei è di certo famoso per i suoi dialoghi e per i suoi testi letterari. Ma come ha iniziato il suo lavoro? P: Quando ero giovane, mi sono dedicato alla pittura e alla poesia. K: Ho saputo che ha bruciato gran parte dei suoi testi precedenti all’incontro di Socrate. Ma è vero questo? P: Assolutamente vero. Socrate ha cambiato la mia vita, m’ha spinto a filosofare. K: Le è dispiaciuto molto quando l’hanno condannato a morte? P: Molto, soprattutto agli inizi. Ma ora ritengo si trovi in un posto migliore, perfetto. K: Di cosa parla nei suoi primi dialoghi? P: Innanzitutto, l’apologia è stato il mio primo dialogo. Molti dei dialoghi, parlano di Socrate e dei sofisti. K: Lei ha lottato molto contro i sofisti, e noi ne sappiamo la causa. Può dircela? P: Ritengo che il relativismo sofistico sia solamente causa di liti tra il popolo, creando diversi gruppi, e dividendo la città. K: E perché non ha lottato contro il relativismo socratico? P: Sinceramente? Ritengo che Socrate non volesse far litigare, ma far ragionare con la propria testa. Una cosa è sapere, una cosa è capire. K: Assolutamente vero. Ci parli un po’ della sua Accademia. P: Innanzitutto, deve il suo nome ad Academo. Fu un eroe greco, che rivelò a dei fratelli dove si trovava la loro sorella. La fondai ad Atene, dedicandola ad Apollo e alle Muse. K: Il metodo di studio era particolare, qual’era? P: Ovviamente, ripeto quel che ho detto all’inizio dell’intervista: oltre a spiegare, lascio che i miei allievi mi facciano le domande. Così posso rimuovere ogni dubbio, e lasciare un solo pensiero giusto. K: Altri testi in questo periodo? P: Certamente. Proprio in questo periodo ho scritto la Repubblica, molto famosa. K: Sì, lei ha scritto in quel testo molte delle sue idee… e anche alcuni famosi miti, come il mito di Er! P: Ritengo però più importante la mia teoria delle idee. Ma non potevo scriverla, poiché molti potevano fraintendere. Come molti hanno fatto. K: Sì, vero. Quando è morto? P: Veramente io… sono morto? K: Beh… sì… P: Ma come posso fare l’intervista allora? K: … P: …
Su Tosca Di Cui Ci Parlerà Poi Credo Anche Altro Infatti in Preparazioni in Questa Questo Volevo Restare Perché in Realtà Appunto Personale Motivo Di Orgoglio e Firenze e I Tempi