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Quaderni Urbinati di Cultura Classica
Mario Montuori
perci? responsabili della morte del giusto, ? un modo per eludere, non
per risolvere il problema.
E allora un'indagine intesa al recupero della persona storica
di Socrate non pu? consistere pi? nel mettere in evidenza elementi che
confermerebbero la verit? della sentenza oracolare per far passare
poi per vera la propria ricostruzione della personalit? socr?tica. Una
volta, infatti, dimostrato, corne credo che sia stato fatto, che il rac
conto dell'oracolo a Cherefonte ? una invenzione di Platone, una
cornice mitico-poetica che suffraga la rappresentazione plat?nica del
Socrate ?Ua*s?'/)<;, un tentativo di interpretazione socr?tica ? possibile
ancora come ricerca di una nuova chiave di lettura delle fonti let
terarie e di quella plat?nica in particolare, sia in rapporto alla veri
t? di fatto, che fu la condanna di Socrate; sia in rapporto alla fedelt?
alla lezione del maestro; sia, infine, in rapporto ai motivi di soprav
vivenza della comunit? socr?tica.
? stato, infatti, gi? rilevato, ed ampiamente dimostrato, che
l'accusa di corruzione dei giovani, cui soggiacque Socrate, investiva
anche i giovani che lo avevano frequentato, nei quali la sentenza del
tribunale autorizzava a vedere dei corrotti, non diversi da Alcibiade,
Crizia e Carmide, spregiatori degli dei poliadi ed eversori della patria
democr?tica.
E se Platone, con gli altri socratici rifugiati a M?gara, soggiaceva
alia stessa condanna di Socrate, si ha ragione di credere che la Apo
logia di Socrate fosse anche e soprattutto una Apologia di se stesso;
si ha ragione di credere, cio?, che Poracolo a Cherefonte, sui quale
coerentemente si regge la rappresentazione socr?tica delVApologia,
pi? che alla verit? di un fatto storico, corrisponda invece ad un ar
tificio conforme a un fine: alla celebrazione, cio?, della piet? di So
crate, supposta ignota agli ateniesi; celebrazione che, scagionando il
maestro di Alcibiade, Crizia e Carmide dalla accusa di empi?ta e di
corruzione, scagionasse insieme i discepoli rifugiati a Megara favo
rendone il ritorno in Patria.
Una volta, dunque, scoperto nella sentenza deifica un falso di
Platone, un artificio conforme a un fine, e una creazione letteraria nel
la rappresentazione socr?tica dell5Apologia, c'? da chiedersi come ? an
cora possibile leggere Platone come testimone socr?tico e corne ser
vira dei suoi dialoghi corne fonti del socratismo. ?, in altre parole,
ancora possibile utilizzare la fonte plat?nica nella ricerca di quel So