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Dopo essersi laureato, fu il cofondatore, assieme a Francis Ford Coppola, dello

studio American Zoetrope, con il quale intendeva creare un ambiente libero, che
permettesse ai registi di dirigere al di fuori di quello che veniva percepito come
il controllo oppressivo delle major di Hollywood. La American Zoetrope non ebbe mai
veramente successo, infatti la fortuna commerciale di Lucas arrivò con il film
American Graffiti e soprattutto con Guerre stellari nel 1977, quest'ultima un'idea
che ebbe già dal 1971 quando ultimò i lavori del suo film L'uomo che fuggì dal
futuro.[3] Guerre stellari ebbe due seguiti: L'Impero colpisce ancora nel 1980 e Il
ritorno dello Jedi nel 1983, grazie ai quali Lucas fu in grado di mettere in piedi
un suo proprio studio, la LucasFilm, a Marin County in California. Skywalker Sound
e Industrial Light and Magic, le divisioni che si occupano rispettivamente di
effetti sonori e effetti visivi, divennero note nei rispettivi campi di
specializzazione. La LucasFilm Games, in seguito ribattezzata LucasArts, è stata
attiva nell'industria dei videogiochi. Lucas è stato multato dalla DGA (Director's
Guild of America), l'associazione dei registi americani, di 250.000 dollari, per
non aver messo i titoli di testa all'inizio del film L'Impero colpisce ancora; la
disputa si concluse con il pagamento da parte del regista di solo 35.000 dollari.
Di lì a poco Lucas per protesta diede le dimissioni dalla DGA e dalla MPAA (Motion
Picture Academy of America), divenendo, di fatto, un regista indipendente.

Negli anni ottanta Lucas si dedica a un'altra saga di successo basata sulle
avventure dell'archeologo Indiana Jones, di cui rimane l'ispiratore principale pur
affidando la regia a Steven Spielberg. L'enorme successo permetterà di produrre nel
corso del tempo una tetralogia e una serie televisiva. Lucas si dedica inoltre al
fantasy con Labyrinth - Dove tutto è possibile e Willow. Tenta nuovamente la via
della fantascienza producendo il bizzarro Howard e il destino del mondo,
lungometraggio dedicato ad un personaggio della Marvel.

Oltre alle grandi produzioni finanzia piccoli film di autori di talento come
Lawrence Kasdan con Brivido caldo, diventato un cult-movie degli anni ottanta.
Investe anche su grandi registi come Akira Kurosawa per Ran,[4][5][6] Sogni,[7][8]
e Kagemusha - L'ombra del guerriero, che vince la Palma d'oro a Cannes, e Francis
Ford Coppola per Tucker, un uomo e il suo sogno.

Grande attenzione riserva al mondo dell'infanzia per il quale produce i film


d'animazione C'era due volte e il più fortunato Alla ricerca della valle incantata.
Anche l'universo di Guerre stellari viene utilizzato in questa direzione con due
serie animate: una dedicata ai Droidi e l'altra agli Ewok, a questi ultimi vengono
anche dedicati ben due film per la TV.

Nel frattempo l'Industrial Light and Magic diventa la prima nel campo degli effetti
speciali e tantissime produzioni si affidano all'abilità dei suoi tecnici. Invece,
escluso Indiana Jones, i film prodotti dalla Lucasfilm e co-prodotti da Lucas non
riuscirono più ad ottenere i grandi successi commerciali degli anni passati, tanto
che all'inizio degli anni novanta Lucas abbandona per lungo tempo l'idea di
finanziare nuovi progetti cinematografici originali.
Lucas entra in un periodo di crisi professionale. Dopo aver abbandonato la carriera
registica sembra voler abbandonare quella di produttore. Le motivazioni principali
di tutto questo, oltre gli ultimi flop, riguardano il fatto che le sue energie si
concentrano sulle sperimentazioni tecnologiche della ILM, sulla riorganizzazione
della Lucasfilm, sulle modifiche allo Skywalker Ranch, il suo ritiro creativo.
Paradossalmente il suo lavoro non molto remunerativo con Le avventure del giovane
Indiana Jones e Benvenuti a Radioland gli permettono di entrare in contatto con
nuove figure professionali, come Rick McCallum, e di sperimentare nuovi effetti
speciali, fattori determinanti al suo ritorno nel mondo del cinema. Altro fattore
importante è la pubblicazione del romanzo di Timothy Zahn L'erede dell'impero, che
registra un boom di vendite riaccendendo l'interesse verso Guerre stellari. Le
vendite dei giocattoli legati alla trilogia salgono alle stelle e Lucas riguadagna
molto denaro. Il mercato sembra quindi pronto a nuove avventure di Guerre stellari.
Nel 1992, Lucas ammise di avere dei piani per creare la trilogia prequel nel
Lucasfilm Fan Club magazine, e lo annunciò ufficialmente a Variety alla fine del
1993.[9]

Il 3 ottobre 1994 Lucas aveva iniziato a scrivere la trilogia prequel antecedente


alla trilogia originale degli anni settanta e ottanta di Guerre stellari, ed il 1º
novembre dello stesso anno lasciò le operazioni quotidiane della sua industria
cinematografica e iniziò un periodo sabbatico per finire la stesura delle
sceneggiature. I tre nuovi film La minaccia fantasma, L'attacco dei cloni e La
vendetta dei Sith segnano il ritorno di Lucas dietro la macchina da presa. Questi
prequel hanno svolto un ruolo pionieristico nell'utilizzo delle attrezzature
digitali in Alta Definizione rispetto alla pellicola,[10] sono avanti di almeno
cinque anni rispetto a produzioni similari per quanto concerne gli effetti
speciali.[1]

Nel 1997, in occasione del ventennale dell'uscita di Guerre stellari, Lucas ha


distribuito nei cinema di tutto il mondo una versione restaurata, rimasterizzata e
modificata della trilogia fantascientifica. Molte scene sono state rifatte con
effetti speciali più moderni e altre che erano state previste ma dovettero essere
tagliate furono reinserite. Grazie a questa riedizione tra incassi, vendite delle
VHS, merchandising e diritti d'autore Lucas raccolse 251 milioni di dollari.[11] Le
riedizioni costituirono un campo di prova ideale per gli effetti speciali digitali
da applicare su vasta scala agli episodi successivi.

Il regista celebra di nuovo il rito fondato sulla rievocazione delle azioni


all'origine della storia dispiegata dalla sua opera-mondo. Nello spazio-temporale
del fantasy di Lucas il cinema si compie e si perpetua: dato un universo parallelo,
il cattivo di turno porta il caos in un regno di pace e di benessere. La struttura
di base è quella che si avvia dall'iniziale vittoria del kaos e poi si concentra
sulla difficoltà di riconquistare il kosmos. Per riportare l'armonia, due prodi
cavalieri Jedi dominano la Forza e combattono il suo lato oscuro. La figura
dell'eroe non è unica ma duplice: uno è il giovane apprendista che sta completando
il suo percorso di formazione, l'altro è il suo maestro, colui che compirà il
viaggio sacrificale e verrà sostituito dall'allievo.[12]

La nuova trilogia non ha però ottenuto il successo sperato tra i vecchi fan ma ne
ha creati di nuovi soprattutto tra le giovani generazioni, che apprezzano ormai di
più i nuovi episodi.[13][14] La vendetta dei Sith ha inoltre ottenuto i favori
della critica, sempre piuttosto fredda nei giudizi su Star Wars. Considerati nel
loro complesso, i sei film che compongono le due trilogie di cui è costituita la
saga emanano una suggestione e una potenza davvero non comuni, e vanno a delineare
in misura non accessoria l'immaginario collettivo degli ultimi decenni del XX
secolo.[15]

In un'intervista il regista dichiara: "Ogni film che finisce mi rende malinconico,


in questo caso la malinconia è più forte, Guerre Stellari ha preso una parte molto
importante della mia vita. Ma provo anche una specie di euforia, in fondo è come se
riprendessi la mia libertà, posso recuperare la curiosità di sperimentare, di
giocare con piccoli film... Ora penso ad Indiana Jones, la cui serie continua; poi,
in testa, c'è un piccolo film, silenzioso, tutt'altro mondo rispetto a questo che
s'è appena chiuso".[13][16]

Sempre nel 2005 Lucas risulta nella classifica di Forbes tra i quattrocento uomini
più ricchi del mondo al posto 194 con un patrimonio personale di tre miliardi di
dollari.[11] Nonostante le sue immense risorse Lucas non produce dal 1994 al 2010
film che non siano connessi alle sue pellicole precedenti. Lo stesso anno gli viene
assegnato il premio alla carriera dell'American Film Institute. Già dieci anni
prima gli era stato offerto ma lui aveva segretamente rifiutato perché “troppo
giovane”. Aveva chiesto di ripetergli l'offerta quando avrebbe avuto sessant'anni.
Ora i tempi sono maturi ma Lucas ha ancora voglia di dire la sua nel cinema, nel
mondo che ha costituito la sua vita.[16]

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