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LA PERCEZIONE DELLA MUSICA

Irène Deliège
in Enciclopedia della Musica Einaudi
vol. II IL SAPERE MUSICALE
… lo studio della percezione della musica, lungo tutto il corso della sua
evoluzione, seguirà le vie stabilite dalla psicologia sperimentale e ne sfrutterà i
paradigmi (esempi dimostrativi, modelli), i modelli e i metodi …

Weber e Fechner
La percezione della
La percezione basata
musica ai tempi Helmhoz
sull’introspezione
dell’introspezionismo Stumpf

Ereditarietà del
talento musicale

La posizione
comportamentista

La svolta verso
la Gestalt
… lo studio della percezione della musica, lungo tutto il corso della sua
evoluzione, seguirà le vie stabilite dalla psicologia sperimentale e ne sfrutterà i
paradigmi (esempi dimostrativi, modelli), i modelli e i metodi …

Sviluppo della percezione delle


Percezione delle strutture tonali
categorie evidenziate
dalla teoria e dalla La percezione delle strutture tonali
sintassi tonale nell’adulto

Raggruppamento e percezione
delle componenti melodiche
Verso la Raggruppamento e percezione
rappresentazione delle componenti ritmiche
IL COGNITIVISMO mentale della forma
musicale Percezione delle componenti
metriche
Formazione dello schema
mentale dell’opera

Percezione musicale ed
esperienza emozionale
La percezione basata sull’introspezione

La via introspettiva verte su un’investigazione degli


elementi costitutivi della coscienza …

In materia di percezione della musica, la tecnica


dell’introspezione produrrà pochi studi significativi …
La percezione della musica ai tempi dell’introspezionismo:
il ruolo di Weber e Fechner

… Weber aveva osservato un fatto fondamentale in materia di psicologia della


percezione, quale che fosse la modalità sensoriale interessata, e cioè che
l’individuo non è sensibile a differenze assolute, ma unicamente a differenze
relative.

… Fechner si diede il compito di sistematizzare l’osservazione di Weber misurando


la relazione che esiste fra una stimolazione fisica, che sia oggettivamente
quantificabile, e la sensazione oggettiva che essa attiva nell’individuo.

I suoi lavori gli hanno permesso di stabilire che la sensazione cresce come il
logaritmo della stimolazione fisica, principio la cui applicazione può essere estesa alla
psicoacustica sia che si tratti della percezione dell’intensità del suono, della sua
durata, della sua altezza, ecc.
La percezione della musica ai tempi dell’introspezionismo:
il ruolo di HELMHOZ

Nel campo della percezione, Helmhoz privilegia gli aspetti psicoacustici del suono
musicale e lo studio dei fenomeni di consonanza e dissonanza.
La sua teoria della percezione delle altezze, “teoria della risonanza”, stabilisce che
la vibrazione viene trasmessa dal timpano che comunica con la catena degli
ossicini dell’orecchio medio verso la membrana basilare a livello dell’orecchio
interno, provocando per simpatia la vibrazione di cellule nervose specifiche.

Helmhoz presenta la percezione come un atto creativo: l’individuo costruisce le


proprie percezioni, a partire dalla sensazione registrata, come un sistema di
deduzioni (o interferenze) effettuate inconsciamente sulla base delle proprie
esperienze e conoscenze anteriori.
La percezione della musica ai tempi dell’introspezionismo:
il ruolo di STUMPF

L’ottica introspezionista, giudicata troppo elementare, viene contestata da Stumpf,


attorno al quale si raggruppano i pionieri del movimento della Gestalt.

Stumpf proseguirà lo studio della percezione della musica lungo la via inaugurata
da Helmhotz a proposito di consonanza/dissonanza … mettendo in evidenza
l’apprezzamento individuale nella valutazione dei dati fisici del fenomeno, cosa che
vi introduce una dimensione soggettiva …
… emerge inoltre il concetto di “fusione” nel quale numerosi suoni percepiti insieme
si configurano come un “tutto sonoro” in cui le parti si fondono pur restando
identificabili.
Ereditarietà del talento musicale

La fine del XIX secolo è segnata dall’influenza di Francis


Galton, cugino di Darwin, del quale si conoscono le
preoccupazioni in materia di ereditarietà dei connotati
psicologici e fisiologici, e più in particolare circa l’ereditarietà
del genio.

… in questo contesto, anche l’ereditarietà del talento musicale


è stata motivo d’interesse …
La posizione comportamentista

Il comportamentismo, sviluppatosi negli Stati Uniti d’America, persegue lo studio del


comportamento umano in funzione di principi che considerano inaccessibile la valutazione
degli stati mentali provati dal soggetto fra l’input e l’output di un determinato stimolo …

… lo schema “stimolo/risposta” (S-R) proclamato nel 1913 dal fondatore del movimento John
Watson, esclude che ci si dilunghi su quanto avviene fra questi due poli.

… in questo contesto il settore della percezione della musica non è stato improduttivo, tuttavia
i lavori erano condizionati dalla filosofia circostante: l’apprendimento e lo studio dell’effetto
della musica sul comportamento umano erano al vertice delle preoccupazioni …

… il radicalismo della posizione comportamentista di partenza sarà attenuata nel seno stesso
della scuola da E.Tolman il quale reintrodurrà fra i due termini del modello S-R una variabile
intermedia (I) che fa nuovamente spazio agli stati mentali del soggetto.
… Tolman introduce l’idea di “schema mentale” elaborato dal soggetto a contatto delle
stimolazione registrate …
… ampliando tale concetto è possibile ipotizzare l’organizzazione di una linea mentale, una
sorta di schema dell’opera musicale che sarebbe fondato su punti di riferimento percettivi
estratti durante l’ascolto …
La svolta verso la Gestalt

… gli esponenti della Gestalt proclamano la pregnanza di un


“tutto” rispetto alla somma delle parti … articolando proprie
leggi dell’organizzazione percettiva a partire da una riflessione
in materia di percezione visiva.

… negli ultimi tempi, molti lavori in materia di percezione della


musica sono stati influenzati dalle teorie della Gestalt (cfr.
studi di Fraisse) …
Paul Fraisse: Les structures rythmiques (1956)

Fraisse compie i primi studi sistematici sulla percezione della musica.

Egli elabora, fra l’altro, in relazione all’aspetto temporale dello svolgimento


musicale, il concetto di “presente psicologico” come unità di misura, come
una specie di spanna temporale, che permetta di attualizzare, nell’ascolto,
strutture sonore ormai fisicamente scomparse, da cui risulti la percezione
del ritmo musicale.

“Senza un presente psicologico non c’è percezione globale del


successivo e senza percezione globale non c’è struttura ritmica”
IL COGNITIVISMO

Proseguendo sulla linea tracciata dalla


Gestalt, i cognitivisti focalizzeranno il proprio
interesse sulla struttura e sul funzionamento
dei processo mentali.
Percezione delle categorie evidenziate
dalla teoria e dalla sintassi tonale

Il senso tonale si sviluppa secondo un sistema d’abitudini


percettive […] senza che i termini oggettivi da cui dipende la
loro acquisizione siano stabiliti consapevolmente dai soggetti.

L’ordinamento caratteristico delle nozioni dipendenti da una


qualsivoglia sintassi, acquista dunque un senso all’insaputa
dell’individuo come frutto del suo graduale familiarizzarsi col
sistema musicale stilisticamente più in uso nel suo ambiente
quotidiano.
Sviluppo della percezione delle strutture tonali

Gli studi di Imberty sull’acculturazione al sistema tonale nel


corso dell’infanzia hanno mostrato che […] una parte enorme
gioca l’ambiente familiare e i sistemi di scolarizzazione.

Il quadro dello sviluppo genetico della percezione musicale


deve dunque essere relativizzato in funzione dell’ambito
esistenziale del bambino.
La percezione delle strutture tonali nell’adulto

La questione della realtà psicologica delle


categorie che nell’adulto rimandano alla sintassi
tonale è stata oggetto della sperimentazione
scientifica […] Dall’insieme dei risultati è possibile
giungere alla conclusione di una conoscenza
implicita delle categorie concernenti il sistema
tonale …
Raggruppamento e percezione delle componenti
melodiche

Tali ricerche fanno riferimento al trattamento cognitivo


della melodia.
Anche in questi studi emerge una “conoscenza
implicita” della struttura tonale valida sia per i musicisti
che per i non musicisti.

La percezione melodica, in sintonia con le leggi della


Gestalt, è diversamente condizionata da situazioni e
parametri sonori oggettivi.
Raggruppamento e percezione delle componenti
ritmiche

La formazione di raggruppamenti, quale che sia la modalità sensoriale


interessata, risiede su un aspetto che è comune a tutti i principi della
Gestalt,vale a dire la necessita di percepire differenze fra l’una e l’altra
regione dello stimolo.

Trattandosi del ritmo musicale, saranno dunque decisive le differenze


d’ordine acustico e/o tenmporale percepite a livello della superficie
musicale.

… è importante sottolineare l’aspetto soggettivo insito nell’organizzazione


percettiva del ritmo […] la ricerca sperimentale ha sottolineato una
convergenza abbastanza elevata fra le risposte dei musicisti e dei non
musicisti, il che permette di formulare l’idea di una relativa automaticità dei
processi di percezione ritmica, indipendentemente dalla formazione
musicale dell’ascoltatore.
Raggruppamento e percezione delle componenti
metriche

In questo caso l’attenzione è puntata sullo studio della percezione


dell’accento metrico, vale a dire quello che è in relazione con la
percezione di una pulsazione regolare nel flusso sonoro …

… nel suo principio costitutivo, le periodicità del metro presuppone una


rigorosa precisione della sua realizzazione da parte dell’esecutore. Alcuni
studi hanno tuttavia rivelato che un’esattezza del genere viene raramente
raggiunta se non in esecuzione ottenute con mezzi meccanici o con
calcolatori […] e dimostrano come l’interprete si conceda spontaneamente
molte libertà in relazione alla precisione della notazione, generando
deviazioni sulla regolarità metrica attesa …

… queste deviazioni non vengono però registrate all’ascolto come errate:


si opera automaticamente una compensazione a livello cognitivo la quale
annulla gli scarti in rapporto al metro di riferimento …
Formazione dello schema mentale dell’opera

In questo caso l’attenzione è puntata sul trattamento cognitivo dell’opera musicale.


Un primo punto di vista è caratterizzato dal concetto di “riduzione” per cui la
percezione di un’opera in stile tonale si caratterizzi attraverso un processo di
“tensioni” e “distensioni” in seno al discorso musicale …

… anche il punto di vista di Imberty tende ad integrare i fenomeni di


tensione e distensione … la sua nozione di “vettore dinamico”, supporto
della macrostruttura dell’opera, conferisce alla frase e all’opera musicali
una direzionalità caricata di un’alternanza di periodi di tensione e
distensione …
… infine annotiamo il punto di vista che fa riferimento all’idea della
“estrazione d’indizi”… che propone una prospettiva capace di penetrar i
processi i rappresentazione mentale di un più ampio ventaglio di stili
musicali. La formazione dello schema mentale dell’opera viene qui fondata
sopra un’ipotesi postulante che l’ascoltatore estragga dei punti di
riferimento – gli indizi – nel corso dell’ascolto …
Percezione musicale ed esperienza emozionale

… solo di recente la psicologia cognitiva ha concesso uno spazio al campo


dell’emozione … questo tipo d’orientamento si afferma sempre più in alcuni settori
della ricerca principalmente quelli orientati verso lo studio dello sviluppo dallo
stadio fetale fin dalla prima infanzia e nel campo della neuropsicologia …

… la neuropsicologia, in materia di approcci del vissuto emozionale legato


all’ascolto della musica, ci riporta verso la popolazione adulta … le
ricerche di Sloboda in questo settore ci conducono verso il tentativo di
redigere quasi un catalogo di modelli di scrittura potenzialmente portatori,
per l’ascoltatore, di effetti psicologici di ordine neurovegetativo …

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