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Advanced Corso online 12h ‐ ed. 2020
arch. Edoardo Fontana
LIVELLO CAPACITÀ vs LIVELLO MATURITÀ BIM
Capacità BIM
La Capacità BIM è l’abilità di base di eseguire un compito o una consegna di
prodotti/servizi BIM.
Le Fasi della Capacità (o Fasi del BIM) definiscono i requisiti minimi BIM che
devono essere raggiunti da un team o da un’organizzazione che implementa il
BIM.
Avere un “parametro di misura” per stabilire l' abilità di un’organizzazione nella
consegna dei servizi BIM.
Maturità BIM
La Maturità BIM si riferisce alla qualità, ripetibilità e grado di eccellenza dei servizi
BIM (nell’esecuzione di un compito o nella consegna di un prodotto/servizio BIM)
In altre parole, la Maturità BIM serve per differenziare le “reali” abilità di consegna
dei servizi BIM da un “palese lavaggio” BIM.
La Maturità BIM viene misurata tramite l’Indice di Maturità BIM, il quale si articola
in cinque livelli.
Valutazione Maturità BIM Valutazione
La valutazione della Maturità BIM rientra nell'attività definita "Seconda ‐ Per ciascun Insieme di Capacità (es. Software), leggere l’intera riga della Matrice
Valutazione" (a proposito del processo di implementazione della Unità 2). prima di scegliere la cella che meglio descrive l’attuale livello di Maturità BIM
Per la valutazione del livello di maturità e del livello di capacità dell'organizzazione dell’organizzazione.
nell'utilizzo della metodologia BIM, possiamo aiutarci con due strumenti:
‐ Per ciascuna valutazione usare i punteggi raccomandati (10‐40) o colori diversi
‐ La norma UNI 11337‐1:2017 per evidenziare il livello attualmente conseguito. Per esempio: Colore A se la
‐ La Maturity Matrix (B. Succar, 2009) maturità è nulla, Colore B se la maturità è parzialmente raggiunta, e Colore C se la
maturità indicata è pienamente raggiunta.
‐ La Maturità ha natura progressiva – nessun punteggio o colore dovrebbe
MATURITY MATRIX applicarsi ad una cella se quella che la precede (alla sua sinistra) indica solo
maturità parziale o assente.
La maturity Matrix, attraverso una autovalutazione, ci permette di monitorare e
valutare il livello di maturità e di capacità dell'organizzazione nell'utilizzo della ‐ Evitare di calcolare punteggi totali (di colonne o di righe) in quanto queste
metodologia BIM. somme sono fuorvianti.
Preparazione Analisi
‐ Individuare la persona migliore per condurre la valutazione (qualcuno di provata ‐ Discutere i risultati per individuare i passi più idonei al fine di migliorare il
esperienza riguardo a strumenti BIM, flussi di lavoro, protocolli e con un’idonea rendimento dell’organizzazione. Si consiglia di prediligere soluzioni di carattere
comprensione dei sistemi e della cultura dell’organizzazione) generale piuttosto che raggiungere l’eccellenza in singole aree.
‐ Dedicare 60‐90 minuti per completare l’esercizio di autovalutazione e i successivi
dibattiti.
Livello di Maturità a (Iniziale o Ad‐hoc) Livello di Maturità c (Gestito)
L’implementazione BIM è caratterizzata dall’assenza di una strategia generale e da La visione di implementazione BIM viene comunicata e compresa da gran parte
una carenza significativa di processi e politiche definite. dello staff. La strategia di implementazione del BIM è abbinata a piani di azione
Gli strumenti software BIM sono impiegati in un modo non‐sistematico e senza le dettagliati e a un regime di monitoraggio.
adeguate osservazioni e preparazioni svolte in precedenza. Il BIM è conosciuto come una serie di cambiamenti di tecnologie, processi e
L’adozione BIM è parzialmente ottenuta con sforzi eroici di campioni individuali – politiche che devono essere gestiti senza essere di ostacolo per l’innovazione.
un processo a cui manca un supporto attivo e consistente da parte della gestione Le opportunità di Business che sorgono dal BIM sono conosciute ed utilizzate in
intermedia e superiore. sforzi di marketing.
Le capacità di collaborazione (se ottenute) sono tipicamente incompatibili con I ruoli BIM sono istituzionalizzati e gli obiettivi delle performance sono raggiunti in
quelle dei partner del progetto e avvengono con poco o nessun tipo di guida, modo consistente.
standard o protocolli di scambio che siano predefiniti nel processo. Vengono adottate le specifiche dei prodotti/servizi.
Modellazione, rappresentazione 2D, quantificazione e proprietà analitiche e
Livello di Maturità b (Definito) specifiche dei modelli 3D sono gestiti attraverso standard dettagliati e piani di
L’implementazione BIM è guidata dalla visione generale dei Manager senior. Molti qualità.
dei processi e le politiche sono ben documentati, le innovazioni del processo sono Le responsabilità di collaborazione, i rischi e i premi sono chiari nelle alleanze
riconosciute e le opportunità di business che sorgono dal BIM sono identificate ma temporanee del progetto o nelle partnership a lungo termine.
non ancora esplicitate.
L’eroismo BIM comincia a svanire di importanza con l’aumento delle competenze;
la produttività dello staff è ancora imprevedibile.
Le linee guida di base del BIM sono disponibili e includono manuali di
addestramento, linee guida del flusso di lavoro e standard di consegna BIM.
I requisiti di formazione sono ben definiti e sono tipicamente forniti solo quando
necessari.
La collaborazione con i partner di progetto mostra segni di fiducia/rispetto
reciproci tra i partecipanti al progetto e segue guide di processi, standard e
protocolli di scambio predefiniti.
Le responsabilità sono distribuite e i rischi sono mitigati attraverso l’utilizzo di
mezzi contrattuali.
Livello di Maturità d (Integrato) Livello di Maturità e (Ottimizzato)
L’implementazione BIM, i suoi requisiti e l’innovazione dei prodotti/servizi sono Gli stakeholder del progetto e dell’organizzazione hanno reso interna la visione
integrati nei canali organizzativi, strategici, manageriali e comunicativi. BIM e la stanno raggiungendo attivamente.
Le opportunità di Business che sorgono dal BIM sono il vantaggio competitivo dei La strategia di implementazione e i suoi effetti sui modelli dell’organizzazione
team di progetto, dell’organizzazione o di parte del team e sono usate per attirare sono continuamente rivisitati e riallineati con le altre strategie. Se le alterazioni
e tenersi i clienti. dei processi e delle politiche sono necessarie, sono implementate in modo
La selezione e la distribuzione dei software segue gli obiettivi strategici, non solo i proattivo.
requisiti operativi. La modellazione dei prodotti finiti sono bene sincronizzati tra i Le soluzione innovative di prodotti/servizi e le opportunità di business sono
progetti e strettamente integrati con i processi di Business. ricercate e inseguite senza tregua.
La conoscenza è integrata nei sistemi organizzativi; le conoscenze archiviate sono La selezione/uso di strumenti software è continuamente rivista per migliorare la
rese accessibili e facilmente recuperabili. produttività e allinearla con gli obiettivi strategici.
Nell’organizzazione sono inserite i ruoli e le competenze target del BIM. La modellazione dei prodotti finiti è rivista/ottimizzata ciclicamente per trarre
La produttività è ora consistente e prevedibile. beneficio dalle nuove funzionalità software e estensioni disponibili.
Le soglie degli standard e delle performance BIM sono incorporate nella gestione L’ottimizzazione dei dati integrati, processi e canali di comunicazione è
della qualità e nei sistemi di miglioramento delle performance. implacabile.
La collaborazione include i lavoratori interni ed è caratterizzata dal coinvolgimenti Le responsabilità collaborative, i rischi e i premi sono rivisti e accordati
dei partecipanti chiave durante le prime fasi del ciclo di vita del progetto. continuamente. I modelli contrattuali sono modificati per raggiungere le pratiche
migliori e il valore più alto per tutti gli stakeholder.
Le soglie sono riviste ripetutamente per assicurare la qualità più alta possibile nei
processi, prodotti e servizi.
UNI 11337‐1:2017
La norma UNI individua dei livelli di maturità informativa digitale del settore delle
costruzioni in ragione delle differenti modalità di trasferimento dei contenuti
informativi:
Livello "0", non digitale
Livello "1" base
Livello "2", elementare
Livello "3", avanzato
Livello "4", ottimale
Livello 0: non digitale
Trasferimento di contenuti informativi
elaborati informativi non digitali;
Veicolo informativo contrattuale
elaborati informativi non digitali;
supporto prevalentemente cartaceo;
Insieme di elaborati informativi non digitali
progetto non digitale
Livello 1: base
Trasferimento di contenuti informativi
elaborati informativi digitali;
Veicolo informativo contrattuale
elaborati informativi non digitali;
supporto prevalentemente cartaceo;
Insieme di elaborati informativi digitali e non
progetto digitale di base
Livello 2: elementare
Trasferimento di contenuti informativi
Modelli informativi grafici;
Elaborati informativi grafici digitali per specifiche necessità
(eventuali)
Veicolo informativo contrattuale
Modello grafico digitale;
elaborati informativi non digitali;
supporto prevalentemente cartaceo;
Insieme di elaborati informativi digitali e modelli
informativi digitali
progetto digitale elementare
Livello 3: avanzato
Trasferimento di contenuti informativi
Modelli informativi grafici;
Elaborati informativi grafici digitali;
Veicolo informativo contrattuale
supporto digitale;
Insieme di modelli grafici e eleaborati informativi digitali
progetto digitale avanzato
Livello 4: ottimale
Trasferimento di contenuti informativi
Modelli informativi grafici;
Elaborati (estrapolati dai modelli) informativi grafici digitali per
specifiche necessità (eventuali)
Veicolo informativo contrattuale
In relazione alla fissazione del contenuto informativo di ogni
modello nei vari momenti del processo;
Insieme delle virtualizzazioni
Modello Informativo
BIM PROJECT IMPLEMENTATION STRATEGY
IMPLEMENTAZIONE BIM IMPLEMENTAZIONE BIM
A LIVELLO DI A LIVELLO DI
ORGANIZZAZIONE COMMESSA / PROGETTO
Cosa significa implementare il BIM a livello di commessa?
Strutturare Processi di Modellazione Informativa
basati su una Gestione dell' informazione
altamente standardizzata
AREE DI CONOSCENZA
Sezione gestionale – CI
Obiettivi – Usi
1 Project Managment WHO, WHAT, WHEN, AT WHAT LEVEL
(Disciplina, Modelli/Elaborati, Programmazione, LOD)
RICORDARE
ARCHIVIO DI
CONOSCENZA DI
INFORMAZIONI Se l'implementazione sta ancora avvenendo, non provare a fare immediatamente
"COME SONO
PER TUTTO IL cose complesse: prima una completa modellazione BIM, poi la collaborazione,
FATTE LE COSE"
CICLO DI VITA infine l'integrazione!! Indivisuare prima degli Usi tipici, semplici da gestire e
proporzionati alla formazione ricevuta e la struttura disponibile.
Prima una fase Little BIM. Concentrarsi prima sul "tipico" coordinamento degli
elaborati ricavati dal modello. Lavorare prima su consegne tipiche.
Poi una fase BIG BIM. Analisi, simulazioni, etc.
Ê molto facile all'inizio lasciarsi distrarre dalle potenziali funzionalità avanzate dei
software BIM!!!
UNI 11337:2017
GESTIONE DIGITALE DEI PROCESSI INFORMATIVI DELLE COSTRUZIONI – BIM
La norma UNI 11337:2017 si compone di varie parti:
‐ Parte 1 ‐ Modelli, elaborati ed oggetti
NORMATIVA ‐ Parte 2 ‐ Denominazione e classificazione (wip)
UNI ‐ Parte 3 ‐ (schede inforamative) LOI e LOG
11337‐2017 ‐ Parte 4 ‐ LOD e oggetti
‐ Parte 5 ‐ Gestione modelli ed elaborati
(p. 1, 3, 4, 5, 6, 7) ‐ Parte 6 ‐ Esempio capitolato informativo
‐ Parte 7 ‐ Qualificazione figure
‐ Parte 8 ‐ PM / BIM‐M (wip)
‐ Parte 9 ‐ (raccolta di LOD) (wip)
PROCESSO INFORMATIVO ‐ Parte 10 – (Integrazione con le procedure amministrative)
delle COSTRUZIONI
IN SINTESI
‐ Livelli di Maturità Digitale
‐ Processi e Strumenti di Gestione Informativa
‐ LOD
PROCESSI BIM
‐ Ambiente Condivisione Dati
‐ Ruoli nel BIM
Del Processo Informativo delle Costruzioni, la norma UNI sviluppa
essenzialmente l'aspetto gestionale relativamente:
1. AI REQUISITI INFORMATIVI
2. ALLA MODELLAZIONE INFORMATIVA
descrivendone sia processi sia strumenti.
UNI 11337:2017
PROCESSO INFORMATIVO DELLE COSTRUZIONI
ACDat
Ambiente
Condivisione Dati
Processo Modellazione Informativa
GESTIONE
MODELLAZIONE
INFORMATIVA
INIZIO
(processo di produzione)
Verifica e Coordinamento
(processo di analisi e diagnostica)
Consegna Opera
UNI 11337:2017 – PROCESSI
GESTIONE DEI REQUISITI INFORMATIVI
Nel flusso informativo del processo delle costruzioni ("ciclo di una commessa"),
NORMATIVA in precedenza ad ogni incarico da affidare, il Committente definisce dei requisiti
per la:
UNI
11337‐2017 ‐ Produzione
‐ Gestione (verifica, validazione, archiviazione, ecc.)
(p. 1, 3, 4, 5, 6, 7) ‐ Trasmissione
di dati e contenuti informativi relativi ad un qualsiasi intervento (di lavori, servizi
PROCESSO INFORMATIVO o forniture) del processo delle costruzioni, raccogliendoli in un documento, il
Capitolato Informativo; (CI)
delle COSTRUZIONI
A questo documento, ogni partecipante alla gara d'appalto risponde con un
documento, l' Offerta per la Gestione Informativa; (OGI) ; questo contiene la
PROCESSI BIM
risposta puntuale del concorrente alle richieste definite dal cliente nel CI.
Nominato il vincitore, l' OGI, attraverso una ultima negoziazione tra cliente e
aggiudicatario, viene formalizzata in un documento contrattuale, il Piano per la
Gestione Informativa (PGI).
Per la gestione dei requisiti, quindi, secondo la norma vanno strutturati 3
documenti:
‐ CI – Capitolato Informativo (omologo dell' EIR – UK)
‐ OGI e PGI – Offerta e Piano di Gestione Informativa (omologhi dei BEP –
UK)
UNI 11337:2017 – PROCESSI
GESTIONE DEI REQUISITI INFORMATIVI
UNI 11337:2017 – PROCESSI
MODELLAZIONE INFORMATIVA
UNI 11337:2017 – STRUMENTI
CI | OGI /PGI – Contenuti Minimi
PREMESSE RIF. SEZIONE TECNICA
NORMATIVI
Contenuti del CI
‐ Identificazione del 1 ‐ Caratteristiche tecniche e prestazionali dell’infrastruttura hardware e
I – Premesse progetto software
‐ Introduzione ‐ Infrastruttura hardware
II – Riferimenti normativi
‐ Acronimi e ‐ Infrastruttura software
III – Sezione tecnica glossario
IV – Sezione gestionale
2 ‐ Infrastruttura del committente interessata e/o messa a disposizione
3 ‐ Infrastruttura richiesta all’affidatario per l’intervento specifico
4 ‐ Formati di fornitura dati messi a disposizione inizialmente dal
committente
5 ‐ Fornitura e scambio dei dati:
‐ Formati da utilizzare
‐ Specifiche aggiuntive per garantire l’interoperabilità
6 ‐ Sistema comune di coordinate e specifiche di riferimento
7 ‐ Specifica per l'inserimento di oggetti
8 ‐ Sistema di classificazione e denominazione degli oggetti
9 ‐ Specifica di riferimento dell’evoluzione informativa del processo dei
modelli e degli elaborati
10 ‐ Competenze di gestione informativa dell’affidatario
UNI 11337:2017 – STRUMENTI
CI | OGI /PGI – Contenuti Minimi
SEZIONE GESTIONALE ‐ 1 SEZIONE GESTIONALE ‐ 2 SEZIONE GESTIONALE ‐ 3
16 ‐ Modalità di archiviazione e consegna finale di modelli,
oggetti e/o elaborati informativi
UNI 11337:2017 – STRUMENTI
CI – Capitolato Informativo | OGI /PGI – Offerta e Piano di Gestione Informativa
Il CI è un documento condiviso nel quale sono tracciate le linee guida di sviluppo ‐ Il PGI è un documento preparato dal Team BIM che illustra in che modo
dell’intero processo digitale (contenitore regole BIM) saranno prodotte, gestite e trasmesse le informazioni richieste,
perseguendo così gli obiettivi definiti dal committente nel CI.
Il CI è un documento guida che:
‐ Mostra la Consapevolezza del Committente rispetto alla metodologia e agli ‐ La UNI 11337‐6:2017, definisce solo le Linee Guida per la redazione del
strumenti da utilizzare Capitolato Informativo, fornendo indicazioni procedurali e uno schema
‐ Genera il Coinvolgimento del Committente/Stazione Appaltante generale; la struttura di un PGI / OGI ricalca esattamente quella del CI.
‐ Instaura un rapporto di Comunicazione tra tutti gli attori coinvolti nel
processo edilizio
Check list
Strategia CI
Obiettivi
Strategia
(Cliente) progetto (Team BIM) In che modo utilizziamo l'informazione
(Che informazione produciamo)
PGI Chi e come organizziamo / strutturiamo
Usi Modelli la modellazione informativa
Produzione Organizzazione e Struttura
Modellazione Come gestiamo il flusso informativo
(coordinamento, verifica e validazione)
Coordinamento, Come, quando, dove, trasmettiamo
Gestione Verifica, Validazione l'informazione (formati, hw e sw,
pianificazione, ACDat)
Condivisione,
Trasmissione Consegna
USI dei Modelli come PROCESSI
Gli Usi definiscono il modo in cui sarà utilizzata l'informazione durante il
Determinare Usi del BIM progetto.
Diagramma di Flusso Definiamo gli USI in base agli obiettivi di progetto o di fase che vogliamo
perseguire.
Come si determinano gli usi dei modelli?
Un primo riferimento per comprendere il concetto di uso del modello ci
viene da uno standard americano National BIM Standards del 2013.
Già anni prima la Penn State University aveva individuato una classificazione
di model purposes basata su cinque categorie (e/o fasi di implementazione
dell'uso):
‐ Gathering – Raccogliere e Organizzare (modelli o dati/informazioni)
‐ Generating – Creare
‐ Analyzing – Analizzare e Comprendere
‐ Communicating – Comunicare, Trasmettere e Condividere
‐ Realizing – Realizzare, Fabbricare
A questa prima analisi può seguire l'individuazione di almeno 4
caratteristiche all’interno del singolo uso:
‐ Elemento coinvolto dall’uso (o, per lo meno, la sua categoria);
‐ Fase in cui questo elemento è coinvolto;
‐ Disciplina di riferimento
‐ Livello di Sviluppo (oggi LOIN).
BIM MANAGER
GESTIONE PROCESSI
BIM Manager ‐ Advanced
Online – ed. 2020
Gli Usi possono dipendere:
‐ Dal tipo di progetto
‐ Dalla fase di progetto
Gli Usi possono essere implementati in più fasi.
Dalla analisi dei CI e dei PGI risulta evidente come sia importante che siano correttamente
definiti gli obiettivi di progetto, da cui far derivare gli usi dei modelli.
Obiettivi di Fase o di Progetto?
‐ Definizione Obiettivi di fase
‐ Con quale modello/i perseguiremo gli obiettivi? Obiettivo
‐ Quali saranno gli obiettivi informativi del/i modello/i?
‐ Per cosa useremo i modelli? Obiettivo LOD
Uso
WHO
Pennsylvania State University
‐ Definizione Obiettivi di Progetto (per Priorità) WHAT
‐ Definizione dell' USO BIM; Come saranno usati i dati e le informazioni
Strategia
contenute nei modelli? Obiettivo Uso di
‐ WHO, WHAT, WHEN, AT WHAT LEVEL (Disciplina, Consegna WHEN
Elemento del modello, Fase, LOD)?
LOD
UNI 11337‐2017
Obiettivi Fase >> Obiettivi Modello >> Usi Modello >> LOD
Obiettivi del
Stadio Fase Obiettivi di fase Modello Usi del modello FaseUNI
modello
Progetto Fattibilità Tecnica
Individuazione delle soluzioni con il
Funzionale / Spaziale
miglior rapporto costi – benefici in
PROGETTAZIONE
relazione alle esigenze da soddisfare
ed Economica
mediante indagini, studi ed elaborazioni
grafiche finalizzate alla definizione delle ARCH
caratteristiche dimensionali,
volumetriche, tipologiche e funzionali;
eventuale valutazioni di aree da
espropriare
UNI 11337:2017 – STRUMENTI
ACDat – AMBIENTE CONDIVISIONE DATI
La norma tecnica italiana UNI 11337:2017 (parti 5 e 6), in analogia al CDE I requisiti dell'ACDAT, insieme a quelli relativi alla gestione informativa
britannico, introduce nel processo di digitalizzazione del settore costruzioni, dell’intera commessa, la stazione appaltante deve precisarli nel Capitolato
l’Ambiente Condivisione Dati (ACDat) definendolo: informativo.
“ambiente di raccolta organizzata e condivisione dei dati relativi a modelli ed
elaborati digitali, riferiti ad una singola opera o ad un singolo complesso di
opere”.
I requisiti dell’ACDat sono:
‐ accessibilità, secondo prestabilite regole, da parte di tutti gli attori coinvolti
nel processo;
‐ tracciabilità e successione storica delle revisioni apportate ai dati contenuti;
‐ supporto di una vasta gamma di tipologie e formati di dati e di loro
elaborazioni;
‐ alti flussi di interrogazione e facilità di accesso, ricovero ed estrapolazione
di dati (protocolli aperti di scambio dati);
‐ conservazione ed aggiornamento nel tempo;
‐ garanzia di riservatezza e sicurezza.
La norma, infine, elenca gli obiettivi e i vantaggi ottenibili adottando un apposito
ACDat.
UNI 11337:2017 – STRUMENTI
ACDat – AMBIENTE CONDIVISIONE DATI
Dato che la norma non suggerisce una struttura‐tipo di
ACDat, possiamo prendere in prestito la struttura del
CDE ‐ UK.
Le aree dell' ACDat seguiranno pertanto lo schema:
Condivisione Elaborazione
‐ ELABORAZIONE
‐ CONDIVISIONE
‐ PUBBLICAZIONE
‐ ARCHIVIAZIONE
Andranno definite delle regole per poter accedere alle
aree dell'ACDat.
Andrà definita una metodologia per gestire e
riconoscere se una informazione può passare da una
area ad un'altra o meno, ossi può essere condivisa con
l'intero team oppure può essere approvata.
Pubblicazione Archivio
ACDat
UNI 11337:2017
GESTIONE CONTENUTI INFORMATIVI
La UNI indica una metodologia per riconoscere il livello di usabilità delle
informazioni.
Questa metodologia consiste nello specificare per ogni modello/contenuto
informativo degli attributi che indicano:
‐ stato di LAVORAZIONE
‐ stato di VERIFICA
‐ stato di APPROVAZIONE
Il passaggio da uno stato di lavorazione al successivo è subordinato ad una verifica e alla
successiva approvazione (o meno) secondo lo schema superiore
Stato di LAVORAZIONE
Lo stato di lavorazione definisce il grado di progressione dell' operatività del
contenuto informativo dei modelli o oggetti, secondo un flusso produttivo.
(Quanto progredisce il contenuto !)
L2 ‐ Pubblicazione
L0 ‐ Elaborazione/Aggiornamento Il contenuto informativo è attivo, ma concluso. Nessun soggetto interessato
Il contenuto informativo è in fase di elaborazione e, pertanto, potrebbe subire oltre l’affidatario responsabile manifesta la necessità di apportare ulteriori
ancora modifiche o aggiornamenti. Il contenuto potrebbe non essere reso interventi.
disponibile ad altri soggetti al di fuori dell’affidatario responsabile.
L3 ‐ Archiviato
L1 ‐ Condivisione Il contenuto informativo è relativo a una versione non attiva legata a un
Il contenuto informativo è ritenuto completo per una o più discipline, ma ancora processo concluso, che si differenzia in:
suscettibile di interventi da parte di altre discipline o di altri operatori. Il contenuto L3.V “valido”, versione ancora in vigore;
è reso disponibile per soggetti oltre l’affidatario responsabile. L3.S “superato”, relativo a versioni precedenti quella in vigore e
pertanto sostituite;
UNI 11337:2017
GESTIONE CONTENUTI INFORMATIVI
Stato di APPROVAZIONE Livelli di COORDINAMENTO
Lo stato di approvazione definisce il grado di affidabilità formale del contenuto La attività di verifica del coordinamento di ogni elemento informativo, nell'ambito
informativo di modelli o oggetti, secondo un flusso processuale. del processo di lavorazione/verifica/approvazione, assume un ruolo fondamentale.
(Quanto il contenuto è affidabile!)
A0 ‐ da approvare Questa attività di gestione e coordinamento dei vari modelli multidisciplinari che via
A1 – approvato via federiamo, si concretizza in una serie di analisi delle interferenze geometriche e
A2 ‐ approvato con commento delle incoerenze informative, note nel BIM come MODEL CHECKING, e la norma
A3 ‐ non approvato UNI 11337‐5:2017 le definisce come segue:
‐ Analisi delle Interferenze geometriche: analisi delle possibili interferenze
Stato di VERIFICA geometriche tra oggetti, modelli, elaborati rispetto ad altri (Clash Detection);
Lo stato di verifica definisce il grado di congruenza formale o sostanziale del
contenuto informativo di modelli o oggetti rispetto ai requisiti informativi del ‐ Analisi delle incoerenze: analisi delle possibili incoerenze informative di
progetto contenuti nel CI e PGI oggetti, modelli ed elaborati rispetto a regole e regolamenti (BIM Validation e
(La verifica riguarda solo aspetti informativi e non disciplinari) Code Checking)
V1 ‐ verifica interna e formale
Per verificare la corretta modalità di produzione, consegna e gestione Queste analisi, continua la norma, devono essere condotte all'interno di 3 Livelli di
V2 ‐ verifica interna e sostanziale Coordinamento:
Per accertare la leggibilità, tracciabilità e coerenza delle informazioni contenute nei
vari modelli disciplinari specialistici, effettuando la verifica: ‐ LC1
‐ delle procedure di risoluzione delle interferenze e incoerenze ‐ LC2
‐ del rispetto degli standard informativi; ‐ LC3
‐ del raggiungimento del livello di dettaglio dei modelli;
in conformità con quanto previsto nel CI e PGI.
V3 ‐ verifica indipendente, formale e sostanziale
A carico del committente (o cmq terzi) e riguarda quanto depositato nell’ACDat
UNI 11337:2017
GESTIONE CONTENUTI INFORMATIVI
UNI 11337:2017
GESTIONE CONTENUTI INFORMATIVI ‐ WORKFLOW
Legenda
Stati di LAVORAZIONE
L0 – elaborazione/aggiornamento;
L1 – condivisione;
L2 – pubblicazione;
L3 – archiviato;
Stati di VERIFICA
V1 – verifica interna e formale;
V2 – verifica interna, sostanziale;
V3 – verifica indipendente, formale e sostanziale
Stati di APPROVAZIONE
A0 – da approvare;
A1 – approvato;
A2 – approvato con commento;
A3 – non approvato;
Livelli di COORDINAMENTO
LC1 – coordinamento modello singolo;
LC2 – coordinamento tra diversi modelli;
LC3 – coordinamento tra contenuti generati da modelli e non;
UNI 11337:2017
GESTIONE CONTENUTI INFORMATIVI ‐ ACDat
Associamo alle aree dell' ACDat gli stati di LAVORAZIONE
che scandiscono il processo di modellazione informativa, L1 L0
secondo lo schema:
Condivisione Elab./Agg.
‐ ELABORAZIONE, L0 VERIFICA V2 VERIFICA V1
‐ CONDIVISIONE, L1
COORDINAMENTO LC2/LC3 COORDINAMENTO LC1
‐ PUBBLICAZIONE, L2
‐ ARCHIVIAZIONE, L3
A0
(da approvare)
Inizio Ciclo di Approvazioni A2 / A3
L2 L3
Pubblicazione Archivio
VERIFICA V3 VALIDO V
APPROVAZIONE A1 SUPERATO S
ACDat
BIM VALIDATION CODE CHECKING
La BIM Validation rappresenta un Pre‐check del contenuto informativo del Il Code Checking è una declinazione del Model Checking tramite la quale
modello attraverso un rule‐set che ne validi la correttezza. validare la progettazione, comparando i parametri contenuti nel modello a
normative e codici di riferimento.
La BIM Validation, ad esempio:
Con i metodi di progettazione tradizionali, la verifica di conformità alle norme,
‐ analizza e determina il livello di qualità e coerenza interna di un BIM model, basata sulla rappresentazione 2D, è condotta manualmente, a campione, e
garantendo l'estrazione di risultati affidabili per successive fasi di analisi BIM‐ richiede numerosi incontri e momenti di confronto.
based; Inoltre, una specifica fase di progettazione non è valutata fino a che tutti gli
elaborati progettuali non sono stati completati.
‐ controlla che gli elementi siano stati nominati e classificati correttamente per Questo approccio spesso comporta discrepanze, ambiguità e soggettività
poterne verificare così il LOD; nell’interpretazione dei documenti, oltre ad un aumento di costi e tempi.
Per queste ragioni, la possibilità di semi‐automatizzare il processo di verifica
‐ verifica che un modello sia costruito correttamente in accordo con i requisiti dovrebbe essere uno degli obiettivi prioritari nel processo di digitalizzazione del
specifici di progettazione, in funzione dei BIM Use definiti dalla committenza settore delle costruzioni.
e delle finalità da perseguire;
Il Code Checking può riguardare, a titolo di esempio:
Questo model checking va effettuato sui singoli modelli disciplinari e, ‐ aspetti geometrici e verificare, ad esempio, altezze e superfici minime
successivamente, anche sul modello federato. ammissibili, rapporti aero‐illuminanti o la disposizione spaziale di aree
funzionali ed unità ambientali;
Rientra in quelle procedure di Verifica che la Norma UNI 11337 definisce: V1 e LC1
‐ analisi dell’accessibilità, verificando ad esempio gli spazi di manovra e
accostamento laterale della sedia a rotelle;
Riguarda, pertanto, sia la Verifica Formale e Sostanziale (rispettivamente V1 e
V2, Norma UNI 11337) dei dati/informazioni/contenuti informativi dei modelli; ‐ prevenzione incendi e per il controllo, tra gli altri, delle compartimentazioni
sia il Coordinamento tra dati/informazioni geometriche e gli attributi assegnati e delle vie di fuga, verificando anche gli attributi di resistenza al fuoco e
(LC1, Norma UNI 11337) direzione di apertura delle porte
UNI 11337:2017
LOD
2017
‐ UNI 11337‐2017‐4 "Evoluzione e sviluppo informativo di modelli, elaborati e oggetti”
‐ LOD come Livello di Sviluppo (modello USA)
‐ Mantiene gli acronimi internazionali più consolidati. LOD: “Livello di sviluppo degli Oggetti Digitali”; LOI: “Livello di sviluppo degli Oggetti ‐ attributi
Informativi”
‐ Per evitare la confusione tra Development/Definition/Detail, introduce il LOG: “Livello di sviluppo degli Oggetti ‐ attributi Geometrici”
LOD = LOG + LOI
Definisce la possibilità di integrare gli attributi dei LOD di alcuni oggetti anche con nodi e viste 2D, se non necessaria o economicamente/tecnicamente non sostenibile la
loro modellazione, e la modalità di integrazione dei LOD degli oggetti all’interno del complessivo processo informativo digitale.
dal LOD
La norma definisce una scala generale di LOD secondo le prima lettere (maiuscole) dell’alfabeto: LOD A, B .. …G, con successiva esemplificazione per sistemi costruttivi più
significativi.
‐ LOD A oggetto simbolico. Non esprime vincoli di geometria. Le caratteristiche qualitative e quantitative sono indicative.
‐ LOD B oggetto generico. Le caratteristiche qualitative e quantitative sono approssimate.
‐ LOD C oggetto definito. Le caratteristiche qualitative e quantitative sono definite in via generica. Sono applicabili a tutte le entità similari.
‐ LOD D oggetto dettagliato. Le caratteristiche qualitative e quantitative sono specifiche di una pluralità di prodotti similari. Vengono inserite informazioni utili al
montaggio ed alla manutenzione.
‐ LOD E oggetto specifico. Le caratteristiche qualitative e quantitative sono specifiche di un singolo sistema. Sono presenti informazioni relative a fabbricazione,
assemblaggio e installazione (oltre a quanto utile per la manutenzione).
‐ LOD F oggetto eseguito. Le caratteristiche qualitative e quantitative sono quelle specifiche del prodotto realizzato. Sono presenti informazioni relative a
fabbricazione, assemblaggio e installazione valide per tutto il ciclo vitale dell’opera.
‐ LOD G oggetto aggiornato. Le caratteristiche qualitative e quantitative sono quelle specifiche del prodotto posato ed aggiornate rispetto ad un precedente stato
di fatto. Sono presenti informazioni relative a gestione, manutenzione e/o riparazione/sostituzione valide per tutto il ciclo vitale dell’opera. Viene inoltre registrato
il livello di degrado dell’oggetto.
Ai LOD non corrisponde alcuna fase del processo informativo delle costruzioni!!
I LOD F e G ‐ IT
Definisce i LOD F e G specifici per:
‐ la nuova costruzione ed il recupero
‐ il territorio e le infrastrutture
‐ i mezzi e le attrezzature (primi nel mondo)
‐ il restauro ed i beni vincolati (primi nel mondo)
Il LOD F esprime l’”as‐built” rilevato con tutte le caratteristiche presenti nel reale (è frutto in sostanza da quanto definito a livello di LOD E).
Nella parte informativa viene data particolare importanza alla presenza di eventuali certificati di collaudo così come la programmazione temporale degli interventi previsti
(piano di manutenzione).
Il LOD G esprime la virtualizzazione aggiornata dell’elemento.
Tiene traccia dello storico degli interventi eseguiti sul manufatto: data di manutenzione/sostituzione, il “Soggetto manutentore” e la tipologia di intervento effettuato.
L’importanza dei LOD F e G è stata riconosciuta anche a livello europeo al tavolo normatore del CEN4 che ne sta valutando il riconoscimento e l’introduzione a livello europeo.
Dalla UNI 11337:2017 alla UNI EN ISO 19650:2019
Dal LOD al LOIN
LOIN
Con l'introduzione dei Level Of Information Need
(LOIN), le attuali scale dei LOD saranno abbondate!!
I LOIN, rapprentano il livello di informazione
(fabbisogno informativo) che dovranno possedere
i contenuti informativi (Geometrici, Alfanumerici,
Documentali) per soddisfare i requisiti espressi dal
committente.
Risponderanno quindi a richieste informative del
tipo:
‐ Come (Informazione Geometrica, Alfanumerica
o Documentale)
‐ Perché (Scopo)
‐ Quando (Milestone)
‐ Chi (Attori)
‐ Cosa (Oggetto)
DOCUMENTI
al LOIN
FASE TECNOLOGICA ‐ WORKFLOW
Individuazione Obiettivi di fase Individuazione dei Modelli da realizzare
‐ Set di documentazione per poter realizzare l'edificio (Modello 3D completo, ‐ Disciplina
Dettagli 2D/3D, elaborati 2D) ‐ LOIN
‐ Computo metrico estimativo dettagliato
‐ Cronoprogramma Lavori Tabella LOIN
‐ Piano Manutenzione Opera Disciplina (modello) ‐ Entità ‐ Fase
Oppure
Disciplina (modello) ‐ Fase
Individuare gli USI dei modelli
‐ Set di documentazione per poter realizzare l'edificio (Modello 3D completo,
Alcune Norme LOD di riferimento (come riferimento di studio!!)
Dettagli 2D/3D, elaborati 2D) USA
‐ Design authoring (per comunicare l'intento progettuale) LOD Spec 2019 – For Building Information Model – April 2019
‐ 3D Coordination UK
‐ 2D Documentation PAS 1192‐2:2013
‐ Design review (revisione del cliente) AEC (UK) BIM Technology Protocol v.2.1.1 – 2015
IT
‐ Computo metrico estimativo dettagliato UNI 11337:2017‐4
‐ Analisi 5D (Computo Metrico) ISO 19650:2019
‐ Cronoprogramma Lavori Individuazione e Analisi del Team
‐ Analisi 4D (Cronoprogramma) ‐ Esperienza BIM
‐ Software & hardware esistenti
Definire WHO, WHAT, WHEN, AT WHAT LEVEL (Disciplina, Elemento del
Organizzazione Modellazione
modello, Fase, LOD)?
‐ Link e/o Worksharing
‐ Link – Shared Coordinates
‐ Worksharing – Worksets
FASE TECNOLOGICA ‐ WORKFLOW
Coordinamento Modellazione QUALCHE COMMENTO….
Verifica Interferenze e Incoerenze Il Clash detention è parte di un processo "on‐going" di coordinamento del team.
LC1 I modelli delle singole discipline saranno verificati singolarmente (LC1) per verificare
‐ Riguarda per di più la verifica di incoerenze informative esistenti sul singolo l'assenza di incoerenze informative e il rispetto di standards e linee guida previste dal
modello disciplinare (… che cosa?) PGI (soprattutto nomenclatura e controllo revisioni).
‐ Si ripeterà ciclicamente ogni settimana (… chi e … quando?) Prima delle riunioni previste dal cronoprogramma allegato, e dopo la verifica LC1, i
modelli saranno caricati/aggiornati nell' ACDat (cartella L1….), consentendo al BIM
LC2 Coordinator di federarli e avviare i test necessari. (si veda Road Map dell'uso Model
‐ Riguarda la verifica di interferenze esistenti sui vari modelli interdisciplinari Checking allegato).
(… che cosa?) Contestualmente al processo di Model Checking, i modelli saranno caricati nell'
‐ Si ripeterà ciclicamente ogni due settimane (… chi e … quando?) ACDat anche in formato authoring, per consentire agli altri membri del Team di
iniziare gli altri processi di modellazione informativa previsti per altri usi (4D e 5D)
LC3
‐ Riguarda la verifica dei modelli coordinati
‐ Sarà effettuata alla fine dei cicli necessari al coordinamento
‐ Resposnsabilità del committente!
Organizzazione Interscambio dati
‐ Individuazione/Creazione di un ACDat
‐ Linee Guida e standards BIM
‐ Software da utilizzare
‐ Formati da utilizzare
(modellazione, interscambio, model
checking, etc)
FASE TECNOLOGICA ‐ WORKFLOW
Standards e Linee Guida BIM Altre Normative e Protocolli BIM
Per la creazione di contenuti relativi agli standards e linee guida per la
modellazione e l'interscambio di dati, si elencano una serie di possibili argomenti Direttiva 2014/24/UE
da sviluppare. DL n.50/2016 – Codice Contratti Pubblici
D.M. n.560 / 2017 – Decreto BIM
‐ Strategia di suddivisione del progetto e del modello: UNI 11337:2017
‐ Nel caso dei Links
‐ Nel caso dei Worksets BS 1192:2007
PAS 1192‐2:2013
‐ Origine, Sistemi di Coordinate e Unità di misura ISO 19650:2018
AEC (UK) BIM Technology Protocol (v.2.1.1 – 2015)
‐ Nomenclatura File, Models e Sheets, e contenuti non grafici
ISO 16739 – ISO 16739:2005 (IFC2X3) ‐ ISO 16739:2013 (IFC4)
‐ Revit Project
‐ Levels
‐ Views CHECK LIST – Revit Model Validation
‐ Templates (esempio di checklist che sarà verificata previamente alla consegna dei singoli modelli
‐ Shedules in formato authoring)
‐ Famiglie caricabili
‐ Parametri Shared ‐ Aggiornare Revisione Modello
‐ Mappatura IFC ‐ Aggioranre Splash Screen, indicando i cambi del modello e la data di consegna
‐ Rimuovere Links
‐ Rimuovere Tavole e Viste dal modello
‐ "Pulire" modello (3 volte) dagli oggetti non utilizzati
SOFTWARE BIM
HARDWARE BIM – REVIT 2020
Revit 2020 Revit 2020 Revit 2020
Scheda video
Grafica avanzata: Scheda video Scheda grafica compatibile con DirectX 11 con Shader Model 5 •30 GB di spazio libero su disco
Scheda grafica compatibile con DirectX® 11 con Spazio su disco •Disco rigido da almeno 10.000 RPM (per le interazioni
Shader Model 3 Spazio su disco 30 GB di spazio libero su disco della nuvola di punti) o unità SSD
Spazio su disco 30 GB di spazio libero su disco
Supporti Download o installazione da DVD9 o chiave USB
Supporti Download o installazione da DVD9 o chiave USB Supporti Download o installazione da DVD9 o chiave USB
https://knowledge.autodesk.com/it/support/revit‐products/learn‐explore/caas/sfdcarticles/sfdcarticles/ITA/System‐requirements‐for‐Autodesk‐Revit‐2020‐products.html
HARDWARE BIM – Scheda Video
https://knowledge.autodesk.com/certified‐graphics‐hardware