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Università degli Studi di Roma la Sapienza Prima Facoltà di Architettura L. Quaroni C.d.l. Magistrale in Paesaggio Lab.
di Pianificazione del Territorio ed Ecologia Prof. E. Trusiani; G. Cozzolino
GRUPPO 19: S. Borgia; S. Lauriello; S. Russo GRUPPO 20: C. Machava Bianchi; S. Giuliano
LA RETE ECOLOGICA
1. Il processo di frammentazione
1 Frammentazione ambienti naturali
La frammentazione degli
ambienti naturali:
Frammentazione:
Processo che genera una progressiva riduzione della
superficie degli ambienti naturali ed un aumento del loro
isolamento
1 Frammentazione ambienti naturali
Il processo di frammentazione:
Il processo di frammentazione :
Costituisce
1. Analizzare il territorio
2. Identificare la struttura della rete
3. Linee di permeabilità ecologica lungo corsi d’acqua
4. Intervenire sugli elementi della rete
5. Esempio di deframmentazione
Metodologie di pianificazione e
gestione di una rete ecologica
1. Analizzare il territorio
2. Identificare la struttura della rete
3.Linee di permeabilità ecologica lungo corsi d’acqua
4. Intervenire sugli elementi della rete
5.Esempio di deframmentazione
Realizzare un progetto di rete
ecologica
1. Analizzare il territorio
SPECIE TARGET
1. Analizzare il territorio
2. Identificare la struttura della rete
3.Linee di permeabilità ecologica lungo corsi d’acqua
4. Intervenire sugli elementi della rete
5.Esempio di deframmentazione
2. Identificare la struttura della rete
Realizzazione di una rete ecologica
Oltre all’analisi della geometria attuale degli
elementi di naturalità è essenziale anche la loro
collocazione all’interno delle previsioni di
trasformazione relative al territorio in oggetto
considerazione
• Matrici naturali primarie in grado di costituire sorgente di
diffusione per elementi di interesse, ai fini della biodiversità
• Fasce di appoggio alla matrice naturale primaria
• Gangli (nodi) primari e secondari della rete ecologica
• Linee di permeabilità ecologica lungo corsi d’acqua
• Barriere significative prodotte da infrastrutture esistenti
• Varchi la cui chiusura a causa dell’espansione insediativa
comporterebbe rischi significativi per la rete ecologica
• Zone extraurbane con presupposti per l’attivazione di progetti
di consolidamento ecologico
• Zone periurbane su cui attivare politiche di riassetto fruitivo ed
ecologico
• Fasce di margine tra agricoltura ed insediamenti
Metodologie di pianificazione e
gestione di una rete ecologica
1. Analizzare il territorio
2. Identificare la struttura della rete
3.Linee di permeabilità ecologica lungo corsi d’acqua
4. Intervenire sugli elementi della rete
5.Esempio di deframmentazione
3.Linee di permeabilità ecologica
Linee di permeabilità ecologica
lungo corsi d’acqua
conseguente
1. Analizzare il territorio
2. Identificare la struttura della rete
3.Linee di permeabilità ecologica lungo corsi d’acqua
4. Intervenire sugli elementi della rete
5.Esempio di deframmentazione
4. Intervenire sugli elementi della rete
Realizzare una rete ecologica
1. Analizzare il territorio
2. Identificare la struttura della rete
3.Linee di permeabilità ecologica lungo corsi d’acqua
4. Intervenire sugli elementi della rete
5.Esempio di deframmentazione
Un esempio di deframmentazione
Barriere infrastrutturali
Gli interventi umani spesso hanno portato
alla formazione di:
5. Barriere infrastrutturali
barriere infrastrutturali
Portando alla
formazione
Spazi frammentati e residuali
Interrompendo la
Continuità ambientale
È possibile cercare di riformare una
connessione ecologica attraverso:
5. Barriere infrastrutturali
-Parchi lineari
-Boulevard
-sottopassi
-ponti biologici
Quadro normativo
2. Quadro normativo
3. Rete ecologica provinciale (PTPG)
Reti ecologiche
1. Quadro normativo
2. Rete ecologica provinciale (PTPG)
Quadro normativo
• Direttiva comunitaria “Oiseaux”(79/409/CEE) Z.P.S
• Relativa alla protezione di alcune specie di uccelli selvatici, indicate negli allegati
della direttiva stessa, tramite l’ individuazione di Zone di Protezione Speciale (ZPS).
• Direttiva comunitaria “Habitat” (92/43/CEE) S.I.C
• Relativa alla conservazione degli habitat naturali e semi naturali della flora e della
fauna selvatiche tramite l’ ‟individuazione dei Siti di Interesse Comunitario (SIC) per
la costruzione della Rete Ecologica Europea Natura 2000.
1. Quadro normativo
NATURA 2000
Rete europea di grande valore biologico e naturalistico S.I.C. - Z.P.S.
• Progetto EECONET(1991)
Propone la rete ecologica europea come riferimento per le politiche e le azioni di
conservazione internazionale delle aree naturali.
• Pan European Ecological Network (1996)
Strategia Pan Europea per la Diversità Biologica e del Paesaggio sottoscritta a Sofia
da 54 paesi. Tra gli obiettivi di questa strategia c’è quello di conservare, migliorare e
recuperare gli ecosistemi chiave, le specie e le strutture del paesaggio attraverso la
creazione e la gestione della Pan European Ecological Network (PEEN).
All’interno del Ministero dell’Ambiente L’A.P.A.T.(Agenzia Nazionale
Ambiente e Servizi Tecnici, ex A.N.P.A.), referente per le tematiche
relative alle reti ecologiche, propone le seguenti definizioni di rete
ecologica, da intendersi in maniera integrata:
1. Quadro normativo
2. Rete ecologica provinciale (PTPG)
3 Rete Ecologica Provinciale PTPG
Rete ecologica provinciale
PTPG-Rete Ecologica Provinciale di ROMA
3 Rete Ecologica Provinciale PTPG
3 Rete Ecologica Provinciale PTPG
PTPG-Rete Ecologica Provinciale di ROMA
Rete ecologica provinciale - orig. scala 1:100.000
3 Rete Ecologica Provinciale PTPG
3 Rete Ecologica Provinciale PTPG
3 Rete Ecologica Provinciale PTPG
Reti ecologiche
L’ area in oggetto in
quanto parte
integrante di un
macrocorridoio
ecosistemico, funge
da area di continuità
tra le aree protette del
confine meridionale
abruzzese (in
particolare il Parco
Nazionale d’ Abruzzo)
e le strutture
ambientali del Lazio
nord orientale
(Provincia di Rieti)
che si innestano poi,
senza soluzione di
continuità, verso i
settori centro-
settentrionali dell’ Area di studio (contorno nero) in rapporto agli spazi
Appennino. biopermeabili (in grigio) dislocazione dei SIC (barrato nero
sottile) e delle aree protette (barrato grigio)
La geografia locale della continuità ambientale
1. Rete Ecologica Monti Lucretili
Nell’area sono presenti porzioni di territorio con contrastanti connotati ambientali che
comprendono gradi di naturalità molto diversi tra loro. I massimi livelli sono
naturalmente riscontrabili nell’avancorpo appenninico del Monti Simbruini.
Per i Monti Ruffi e Lucretili è da riconoscere una situazione intermedia per quanto
riguarda il grado di naturalità. Infatti le condizioni climatiche, la morfologia e le quote
hanno consentito una antropizzazione più intensa anche se prevalentemente limitata agli
usi produttivi tradizionali senza episodi rilevanti di sfruttamento intensivo.
Ancora distinto è il Monte Catillo segnato da un intervento antropico più incisivo e
prolungato di cui è espressione un esteso cantiere di escavazione che intacca
largamente il suo versante occidentale.
In ambedue i casi
introdotti si associa alla
dislocazione infrastrutturale
anche una concentrazione
di ambienti a bassa
biopermeabilità, con usi
del suolo prevalenti di tipo
agricolo e colturale
specializzato. In altre parole
si tratta di occlusioni spesso
parziali e in circostanze
ecosistemiche da verificare
attentamente sulla base
delle specie presenti e
potenziali.
1. Rete Ecologica Monti Lucretili
Si deve però notare che tale occlusione non ha carattere di permanenza, in quanto
spesso interrotta dalle opere di superamento delle infrastrutture in quasi tutti i
1. Rete Ecologica Monti Lucretili
solchi vallivi, con ponti e viadotti frequentemente paralleli per l’autostrada e la
ferrovia, ma molto meno per la Tiburtina, che viene così a costituire il vero e principale
elemento di frammentazione, anche a causa dell’entità del disturbo di traffico che
sostiene, seppur con forti oscillazioni di intensità giornaliera. L’alta valle dell’ Aniene,
lungo la valle sublacense, presenta la problematica del rilevante flusso oscillante di
traffico unito ad alcuni episodi di insediamento filamentoso distribuito lungo il percorso
dell’asse stradale, creando coaguli di dimensioni variabili. Una terza, minore nella
portata, linea di cesura ecosistemica è attribuibile al passante stradale S. Polo dei
Cavalieri-Marcellina che scavalca l’incisione morfologica tra i Lucretili e il Monte
Catillo, ma con un apparentemente limitato effetto di frammentazione. Questo
sembrerebbe peraltro più dovuto alla intensità della attività colturale specializzata
(prevalentemente oliveti) che non alla occlusione stradale.
Verso la pianura romana la
“balconata dei Lucretili”
comporta una brusca
interruzione nel gradiente di
naturalità, con un transito da
relativamente alti gradi della
stessa ad un valore al contrario
molto basso, corrispondente a
quello della periferia urbana in
corso di formazione.
Tale è infatti tutta l’area a ovest
del Monte Catillo, con aspetti del
1. Rete Ecologica Monti Lucretili
mosaico territoriale fortemente
alternati tra residualità agricole,
paesaggi misti di risulta e
metastasi insediative in
espansione a bassa qualità
urbana.
Indubbiamente si tratta di un
contesto ad elevato rischio
ambientale a causa dell’azione
catalizzatrice della metropoli che
ne insidia velocemente le integrità
ancora apprezzabili.
Continuità ambientale: concetto che riguarda la valenza ecologica degli elementi del territorio lasciati
liberi dalle iniziative di consumo antropico ad alta intensità oppure ritornati disponibili ad una
ricolonizzazione naturale in seguito all’abbandono degli usi precedenti.
Il concetto di continuità ambientale non può essere ritenuto vero in ogni caso, in quanto non si può
affermare che una semplice adiacenza, seppur spazialmente estesa, di ambiti naturali e semi-naturali
possa formare la condizione necessaria e sufficiente per il mantenimento e la tendenziale
stabilizzazione degli ecosistemi, oltrechè veicolo di miglioramento della biodiversità. La reale struttura
ecologica del territorio, non solo in termini di “connessione” (legami strutturali mappabili tra gli
elementi della struttura), ma soprattutto di “connettività” (misura i processi attraverso i quali le
popolazioni di organismi sono interconnesse in una unità demografica funzionale), può essere
delineata esclusivamente a partire dalla disponibilità di informazioni specifiche sulla tipologia,
dimensione e dislocazione degli areali relativi ai gruppi di specie ivi presenti e della maglia di relazioni
tra loro intercorrente (carta ecosistemica).
Nella realtà la continuità ambientale si pone rispetto al piano territoriale ed urbanistico come
principio precauzionale, ovvero di considerazione probabilistica che, anche in carenza di dati
ecosistemici avanzati, la geografia di adiacenza degli spazi naturali e semi-naturali contenga i sistemi
ambientali di maggiore importanza per specie meno adattabili a condividere gli spazi dell’uomo.
Viene posta quindi l’attenzione anche verso quegli spazi che difficilmente venivano presi
1. Rete Ecologica Monti Lucretili
in considerazione in una analisi ambientale ma anche urbanistica: i siti degradati e gli
incolti di vario tipo, perché potrebbero essere dotati di una grande importanza
ecologico-relazionale nei confronti degli ecosistemi limitrofi di riconosciuta rilevanza.
• Frammentazione attuale
• Frammentazione potenziale
• Frammentazione tendenziale
Indice di frammentazione causata da infrastrutture di mobilità
1. Rete Ecologica Monti Lucretili
Esempi di diverse corrispondenze tra le estensioni delle unità territoriali di calcolo dell’IFI e la
distribuzione degli elementi infrastrutturali
1. Rete Ecologica Monti Lucretili
dove:
Lo zoccolo meridionale dei Monti Lucretili e la cospicua urbanizzazione di Marcellina, dove in poche centinaia
di metri il grado di naturalità collassa letteralmente
Bibliografia
Sitografia