il percorso
◆ Tipi di serramenti e di schermi
◆ Parti costituenti i serramenti
e gli schermi
◆ Caratteristiche tecniche e tecniche
di montaggio degli infissi esterni
◆ Le facciate continue
◆ Prestazioni dei serramenti
on line L’officina
del progettista
◆
◆
Finestre per tetti
Porte, portoni e serrande
Accessori dei serramenti
Infissi esterni
◆ Caratteristiche funzionali delle finestre
◆ Esempi di finestra e porta-finestra
◆ Serramenti di acciaio e di PVC
◆ Calcolo analitico del fattore medio
di luce diurna
◆ Prove di resistenza al vento
172 unità 10 Infissi esterni
SERRAMENTI
SCHERMI
Elementi con funzioni com-
plementari rispetto a quelle
dei serramenti esterni.
Possono avere forme diverse
in base alle loro funzioni e
alla posizione rispetto al ser-
ramento.
I termini tecnici generalmente impiegati per identificare le ■ traversa, profilo che forma un elemento orizzontale del te-
parti del serramento sono i seguenti [fig. 1]: laio dell’anta o del telaio fisso (traversa superiore, traversa
■ controtelaio, costituito da profili di legno o metallici, fissati intermedia, traversa inferiore);
con zanche murate nella parete, predisposti per il montag- ■ traversa intermedia dell’anta, profilo che forma un ele-
gio del telaio fisso del serramento; mento orizzontale dell’anta della porta-finestra, che viene in
■ telaio fisso, costituito da profili, fissati al controtelaio, che genere disposto all’altezza dei davanzali delle altre finestre;
portano i vincoli per l’articolazione del telaio mobile (cer- ■ tamponamento, lastra di vetro (o di altro materiale, più o
niere). Ha la forma di un rettangolo nel caso delle finestre meno trasparente), fissata sul telaio mobile;
e di un rettangolo senza la base inferiore nel caso delle ■ fermavetro, profilo con funzione di fissare le lastre di tam-
porte-finestre e delle porte. Tra il controtelaio e il telaio fisso ponamento al telaio mobile;
viene lasciato un certo gioco per assorbire le tolleranze di
■ gocciolatoio (dell’anta), listello di forma particolare fissato
fabbricazione e per eseguire piccoli spostamenti, necessari
alla traversa inferiore per ostacolare l’infiltrazione dell’acqua;
per regolare la messa a piombo (cioè la verticalità) del ser-
■ anta (o battente), elemento apribile del serramento, costi-
ramento;
tuito dal telaio mobile e dalla lastra di tamponamento;
■ coprigiunto, profilo collocato a cavallo tra controtelaio e
■ anta battente (o prima anta), anta che viene manovrata per
telaio fisso per nascondere il gioco esistente tra essi;
prima durante l’apertura di un serramento a due o più ante;
■ telaio mobile (o telaio dell’anta), costituito dai profili che
■ anta ricevente (o seconda anta), anta che viene mano-
formano la parte mobile del serramento, racchiudendo e so-
stenendo le lastre di tamponamento; vrata per seconda durante l’apertura di un serramento a due
o più ante;
■ montante, profilo che forma un elemento verticale del te-
■ accessori, elementi complementari, necessari per realizzare
laio dell’anta o del telaio fisso;
i vincoli tra le parti degli infissi, permettendo l’assemblag-
■ montante intermedio del telaio fisso, profilo che costitui-
gio, la manovra ecc., e consentendo funzioni specifiche;
sce un elemento verticale del telaio fisso e che separa due
■ guarnizioni, elementi dotati di profili particolari che con-
ante indipendenti;
sentono la tenuta in corrispondenza delle linee di battuta tra
elementi mobili;
■ giunto apribile, che corrisponde all’insieme delle facce dei
Zanca profili situate tra telaio fisso e ante;
elemento metallico con estremità ripiegata in modo da inglo-
■ giunto fisso, che corrisponde all’insieme delle facce dei
barla in uno strato di malta per il fissaggio a una muratura.
profili situate tra controtelaio e telaio fisso.
B esterno 1
9
5
6
4
esterno
luce netta
A
A
altezza
7
8
1 9 23 4 3 3 4 3 2 9 1 9
B
sezione A-A sezione B-B
Fig. 1 Parti di un serramento: 1) controtelaio; 2) montante del telaio fisso; 3) montante del telaio mobile; 4) lastra di vetro (tamponamento); 5) traversa superiore del telaio fisso;
6) traversa superiore del telaio mobile; 7) traversa inferiore del telaio mobile; 8) traversa inferiore del telaio fisso; 9) coprigiunto.
174 unità 10 Infissi esterni
■ davanzale interno (o controdavanzale), l’elemento posto laterizi a vista, con laterizi intonacati o con elementi di ma-
in corrispondenza della parte inferiore interna della finestra teriale lapideo;
per completare la finitura e favorire l’utilizzo del vano sot- ■ sguancio (o sguincio, o strombatura), l’inclinazione delle
tofinestra; spalle del vano di un’apertura [fig. 3];
■ gocciolatoio, costituito da una scanalatura situata lungo la ■ battuta, la conformazione a gradino che viene conferita alle
faccia inferiore del davanzale, in prossimità del bordo spalle del vano di un’apertura per ricavare una sede sulla
esterno, avente lo scopo di non lasciare colare l’acqua sulla quale installare il controtelaio (oppure il telaio fisso) del ser-
superficie esterna della parete; ramento [fig. 3]. In modo analogo, con battuta si intende il
piano del telaio fisso che fornisce appoggio all’anta;
A A ■ parapetto, la porzione di parete situata al disotto del vano
A A di una finestra. Esso individua, insieme agli sguanci, il vano
sottofinestra.
B B piano
davanzale
D approfondimento
B B
D Le dimensioni dei serramenti
piano pavimento La scelta delle dimensioni dei serramenti deve essere fatta tenendo
C conto di vari fattori, quali la destinazione dei locali, le esigenze di
C illuminazione naturale, le condizioni climatiche del sito dell’edifi-
cio. Particolari prescrizioni sono dettate dall’esigenza di garantire
alle persone con disabilità l’accessibilità a determinati edifici.
a b c d Per definire le dimensioni dei serramenti si usano i seguenti termini:
■ vano (o apertura), in generale, indica il vuoto lasciato nella
parete per inserire l’infisso;
■ luce netta (o larghezza architettonica), la distanza tra gli sti-
piti del vano;
sez. A-A sez. B-B
■ altezza, il dislivello tra il piano del davanzale esterno e l’archi-
trave;
e g ■ area del vano, l’area ottenuta dal prodotto tra luce netta e al-
tezza.
gocciolatoio
f h
gocciolatoio
α
Serramenti composti Fig. 4 a) Finestra a doppia anta; b) finestra a doppio telaio fisso, o finestra doppia.
Le finestre e le porte-finestre possono avere forme semplici,
come quelle costituite da uno o due battenti, oppure forme e 6 sono particolarmente indicati per ambienti nei quali sia
composte, come quelle costituite da più ante con movimenti necessaria una maggiore ventilazione, mentre i tipi 7, 9 e 10
diversi. Possono inoltre essere dotate di ante disposte supe- consentono una migliore visione verso l’esterno, anche da
riormente (sopraluce) o inferiormente (sottoluce) alle ante parte di una persona seduta. Ai serramenti di tipo 4, 5, 6, 8, 11,
normali [fig. 5]. dotati di un vasistas, si tende a preferire serramenti con aper-
La possibilità di combinare vari tipi di apertura permette di tura del tipo oscillobattente (o ad anta ribalta), che possono
adeguare il serramento a diverse esigenze e a varie destina- essere più facilmente inseriti negli ambienti di minore altezza,
zioni degli ambienti. Per esempio, tra i serramenti composti come le attuali abitazioni con altezza netta di 2,70 m, anziché
più comunemente impiegati illustrati nello schema, i tipi 4, 5 di 3 m come era prescritto in passato.
piano
davanzale
1 2 3
Fig. 5 Tipi di serramenti composti. Le linee tratteggiate indicano il piano davanzale (per le finestre) e il piano pavimento (per le porte-finestre), mentre i simboli (cioè i triangoli) al-
l’interno di ciascun serramento indicano il senso di apertura. Per esempio: le due ante laterali del caso 3 ruotano su cerniere verticali disposte sui lati esterni, mentre l’anta
centrale è fissa; l’anta principale del caso 6 ruota su cerniere disposte su un asse mediano (bilico), mentre il suo sopraluce ruota su cerniere disposte sul lato inferiore (va-
sistas).
ELEMENTI DELLA COSTRUZIONE 177
approfondimento
Tabella 2 ■ Larghezza della scanalatura di alloggiamento delle lastre Spessore dei vetri
di vetro.
Per garantire la sicurezza, lo spessore delle lastre di vetro da
Spessore dei vetri Sp Larghezza montare sui serramenti deve essere scelto in funzione delle ca-
[mm] [mm] ratteristiche di resistenza del materiale, delle dimensioni delle
campiture, delle azioni del vento e del carico della neve (nel caso
Sp ≤ 12 Sp + 6
di finestre per tetti). A questo scopo, la norma UNI 7143 indica
12 < Sp ≤ 20 Sp + 8 formule e modalità di calcolo, basate sulle ipotesi di carico previ-
ste dalle disposizioni legislative, in relazione alle zone di vento.
20 < Sp Sp + 10 Praticamente, fatte salve apposite verifiche nei casi di sollecita-
Nel caso di vetri infilati (su ante con fessura) la larghezza della scanalatura deve es- zioni impegnative, lo spessore delle lastre può essere determinato
sere pari allo spessore del vetro più 2 mm. per mezzo di diagrammi forniti dalla manualistica.
vetro sdoppiamento
della traversa
superiore
fermavetro
scanalatura
dei montanti
profondità
larghezza
Fig. 6 Schema di alloggiamento delle lastre a battuta con fermavetro. Fig. 7 Serramento in legno con vetro a infilare.
178 unità 10 Infissi esterni
I legnami più adatti per i serramenti esterni sono quelli dotati zato attraverso le battute, nonché dei cambiamenti di direzione
di buona resistenza meccanica e di indeformabilità nelle di- che subiscono all’interno delle camere d’aria. La riduzione
verse condizioni climatiche. delle infiltrazioni d’aria è tanto più marcata quanto maggiore è
Le specie più utilizzate sono douglas, hemlock, pitch pine, il numero delle battute e delle camere d’aria: per questo sono
larice, pino silvestre, rovere, teak, abete rosso, castagno. stati introdotti altri tipi di sezioni, detti a tripla battuta [fig. 9].
La finitura superficiale può essere realizzata con una verni- La forma delle battute garantisce anche una discreta tenuta al-
ciatura trasparente oppure coprente: la prima viene applicata l’acqua, almeno nel caso delle sezioni meno esposte, come
nel caso di legnami di buone caratteristiche di aspetto, privi di quelle dei montanti verticali; per la traversa orizzontale infe-
nodi e con venature sottili e regolari. riore occorre usare qualche artificio in più, applicando il co-
I profili sono generalmente di legno massiccio, ma si sta siddetto gocciolatoio, cioè un listello dotato di un incavo sulla
diffondendo la tendenza a impiegare profili di legno lamel- faccia inferiore, che allontana le gocce d’acqua, impedendo
lare, con i quali si hanno migliori possibilità di sfruttamento loro di penetrare all’interno [fig. 10].
del materiale.
esterno
esterno
Fig. 8 Schema delle battute e della camera d’aria formate dall’accostamento dei Fig. 10 Particolare di traversa inferiore con goccio-
profili dei serramenti di legno. latoio.
approfondimento
Profili di legno usati in passato
Tra i profili normalmente impiegati nel passato meritano un cenno particolare quelli denominati a nocetta e a gola di lupo [fig. 11], che
presentavano soluzioni di notevole interesse. Per esempio, l’incastro realizzato dalla nocetta nella scanalatura del telaio fisso preservava
l’anta da eventuali svergolamenti, specialmente nel caso di telai di grandi dimensioni o di legnami non correttamente stagionati.
esterno
esterno
a
4
Fig. 13 Profili della traversa inferiore, dotati di sca-
nalatura continua per la formazione del
19 esterno gocciolatoio (con fori di scarico).
battuta
a
e
esterno
b b d
b
12
c
18
esterno c
battuta
Fig. 14 Profili della traversa inferiore adottati per realizzare il gocciolatoio mediante
esterno l’inserimento di un profilo di alluminio. La dimensione a deve essere superiore
c a 5 mm per limitare la quantità di acqua che può entrare. La dimensione b
deve essere almeno di 1 mm per evitare un “effetto vuoto” nella precamera,
che renderebbe difficile lo scarico dell’acqua. La tenuta all’acqua è maggior-
mente garantita per c > 17 mm. Le dimensioni della scanalatura larga d
(> 7 mm) e profonda e (> 5 mm) sono tali da provocare la caduta delle gocce
d’acqua prima che arrivino a contatto con la guarnizione.
a b esterno
2 6
3
4
5
guarnizione
guarnizione
esterno esterno
guarnizione inserita guarnizione inserita sulla battuta in-
nel telaio fisso terna dell’anta Fig. 16 Particolare dell’alloggiamento dei vetri uniti al perimetro: 1) sigillante; 2) na-
stro isolante; 3) tassello d’appoggio; 4) canaletto di aerazione e di scarico
Fig. 15 Tipi di guarnizione dei serramenti. della condensa; 5) foro di scarico; 6) fermavetro.
A
esterno
sezione A-A
B B
esterno
sezione B-B
Fig. 17 Finestra di legno a un battente con guarnizioni inserite sul telaio fisso e sulla battuta interna.
ELEMENTI DELLA COSTRUZIONE 181
Questa soluzione prevede di predisporre un elemento inter- di posa senza controtelaio, con umidità e spruzzi di malta,
medio tra la parete e il telaio fisso del serramento, detto con- che possono causare alterazioni superficiali;
trotelaio, che viene piazzato dal muratore sul muro grezzo, ■ i serramenti possono essere facilmente smontati per succes-
prima dell’esecuzione dell’intonaco [fig. 19]. sivi interventi di manutenzione, oppure sostituiti.
esterno
a a
controtelaio
cunei di regolazione
vite
esterno
b b
controtelaio
vite
cunei di regolazione
Fig. 18 Montaggio di serramento senza controtelaio: a) con persiana avvolgibile; Fig. 19 Montaggio di serramento mediante controtelaio: a) con persiana avvolgibile;
b) senza persiana avvolgibile. b) senza persiana avvolgibile. Il fissaggio avviene per mezzo di viti con inter-
posizione di cunei di regolazione.
182 unità 10 Infissi esterni
I profilati di lega di alluminio per serramenti possono essere: Profilati a giunto aperto
con tenuta in battuta (o a doppia guarnizione), a giunto aperto
(o a tenuta con guarnizione centrale) e a taglio termico. Questi profilati, detti anche con camera di decompressione,
hanno una conformazione delle battute, che impedisce che
l’acqua venga spinta all’interno dalla pressione del vento. Per
Profilati con tenuta in battuta ottenere questo risultato, la guarnizione non viene applicata
sull’esterno, come nei profilati con tenuta in battuta, ma in po-
La tenuta viene ottenuta con due guarnizioni inserite in sca- sizione centrale, in modo da creare una precamera di rac-
nalature disposte nelle alette esterne che formano le battute. colta, nella quale la pressione è sempre uguale alla pressione
Si tratta di profilati non troppo complessi, utilizzabili sia per i esterna [fig. 21]. In tal modo l’acqua che penetra all’interno
telai fissi sia per le ante perchè le scanalature che accolgono le della precamera non è spinta verso l’interno e, per il princi-
alette di tenuta possono servire anche per alloggiare le guarni- pio del giunto aperto, cola in basso, defluendo all’esterno at-
zioni dei vetri [fig. 20]. traverso i fori di scarico.
Un’eventuale infiltrazione di acqua attraverso la guarnizione Per ridurre la permeabilità all’aria, il giunto aperto necessita
esterna può essere scaricata all’esterno per mezzo di appositi di una guarnizione di tenuta che si opponga alla pressione del
fori: se ciò non avviene (per esempio, a causa della pressione vento, posta subito dopo la precamera di raccolta.
del vento), può verificarsi un’infiltrazione anche attraverso la
seconda guarnizione, con conseguente perdita di tenuta del
serramento; questo è uno dei limiti di prestazione dei profilati
con tenuta in battuta.
Profilati a taglio termico
Non bisogna, infatti, dimenticare che la pressione che si viene L’elevata conduttività delle leghe di alluminio favorisce il pas-
a creare nella camera d’aria, compresa tra il telaio fisso e saggio del calore per conduzione, attraverso i profilati che
l’anta, è minore della pressione esterna, ma è maggiore della formano i telai e le ante dei serramenti. Per migliorare l’isola-
pressione dell’ambiente interno: tutto ciò, sommato agli effetti mento termico, si utilizzano profilati detti a taglio termico
prodotti dalla risalita per capillarità, può provocare una sorta [fig. 22], che non creano ponti termici grazie all’inserimento per
di soffiaggio verso l’ambiente interno dell’acqua, eventual- iniezione di schiuma poliuretanica o di bande di resine colate o
mente infiltratasi nella camera d’aria. incastrate meccanicamente.
esterno esterno
Fig. 22 Schema di pro-
esterno filato di lega di
5
4 alluminio a ta-
glio termico.
3 3
7 2
6
4 5 8
1 2
7
4 6
inserimento
6 di materiale
1 isolante rigido
7
approfondimento
Forma dei profili
I profilati di lega di alluminio sono prodotti con forme d’inviluppo esterno, per ottenere superfici complanari o un risalto tra i telai fisso e mo-
bile [fig. 23].
esterno esterno
a b
Fig. 23 a) Profilato piano con planarità delle ante
e b) profilato semipiano con gradino ri-
spetto al telaio fisso.
ELEMENTI DELLA COSTRUZIONE 183
controtelaio da forare controtelaio con cava particolare del blocchetto di regolazione e fissaggio
per vite autofilettante
esterno esterno
materiale
termoisolante
esterno esterno
materiale termoisolante
90o
1 1 60o
兹莥莥
2
1 45o
兹莥莥
3
2 1
3 4 90o
36o
2
2
Fig. 28 August Perret, Villa Cassandre a Versailles, 1925-1927: un autorevole esem-
Fig. 26 Alcuni esempi di proporzioni da dare alle finestre secondo Rob Krier. pio di impiego delle finestre verticali.
ELEMENTI DELLA COSTRUZIONE 185
approfondimento
Finestre d’angolo
Un tipo particolare di finestratura è quello che si ottiene unendo i
serramenti in corrispondenza dell’intersezione di due facciate di un
edificio (e sostituendo il pilastro d’angolo con altri artifici strutturali).
Si ottiene in questo modo una finestra d’angolo che conferisce ef-
fetti di particolare ariosità e leggerezza all’interno e accentua la per-
cezione dell’ambiente esterno. L’eleganza e la raffinatezza di questa
soluzione ben di rado compensano però i problemi costruttivi, e
spesso anche funzionali, che essa comporta [fig. 31].
strombatura
β
β
α
sguincio
Fig. 32 Poiché il Sole appare a diversa altezza sull’orizzonte a seconda della stagione, quanto più ampio è l’angolo β, tanto maggiore è la quantità di
luce intercettata nell’arco dell’anno; quanto più ampio è l’angolo α, tanto maggiore è la quantità di luce intercettata nell’arco della giornata.
Fig. 33 Le Corbusier, Notre Dame du Haut, Ronchamp (Francia), 1951-1955. Fig. 34 Facciata con frangisole a elementi orizzontali.
approfondimento
La forma delle finestre e il fattore di cielo
La quantità di luce che entra dalle finestre è espressa da un parame-
tro detto fattore di cielo (fc) e varia notevolmente a seconda della A/B = 4
A
forma delle finestre. Nella figura 35 sono messe a confronto tre fine- a1.
stre di uguale superficie, ma di diversa forma. f.c. = 0,232 B
La finestra di forma quadrata (con rapporto tra i lati A/B = 1) e quella
ad andamento fortemente verticale (A/B = 4) forniscono all’am-
biente valori di fattore di cielo molto simili, mentre quella orizzon- A/B = 1
tale (A/B = 1/4) fornisce valori decisamente inferiori. b2. A
f.c. = 0,247 B
esterno
b
esterno
c
esterno
d
approfondimento
Facciate fotovoltaiche
Le facciate fotovoltaiche sono facciate nelle cui parti cieche
sono inseriti pannelli fotovoltaici capaci di captare l’energia so-
lare e trasformarla in energia elettrica. Il sistema richiede una rete
elettrica per trasferire l’energia prodotta a una centralina per l’ac-
esterno
cumulazione e la conversione in corrente alternata [fig. 46].
Dal punto di vista architettonico, le facciate fotovoltaiche pre-
Fig. 43 Dettaglio di facciata continua tradizionale (sezione orizzontale), che rappre- sentano due aspetti caratteristici:
senta il montante e i telai fisso e mobile di una finestra a visiera esterna ■ la necessità di accordare i pannelli captatori con il disegno e le
(parte sinistra): a destra del montante è posto un vetro fisso. Si noti che il si- campiture della facciata;
stema è a taglio termico.
■ la necessità di orientare la facciata in modo opportuno, tenuto
conto che la captazione delle radiazioni solari aumenta in base al-
l’inclinazione della facciata verso l’interno e raggiunge l’optimum
quando l’angolo che formano le superfici dei pannelli rispetto al-
l’orizzontale coincide con la latitudine geografica [fig. 46].
esterno
Le persiane a stecche (o alla genovese) [fig. 48], dette anche ge- tallici a U nei quali scorre il telo avvolgibile;
losie, sono costituite da una serie di listelli orizzontali equidistanti ■ cielino sfilabile, la parte inferiore del cassonetto che può
disposti con un’inclinazione di 30° ÷ 45° su un telaio, che costi- essere aperta per eseguire riparazioni interne (un’altra so-
tuisce un’anta ruotante verso l’esterno [fig. 49] oppure (più rara- luzione consiste nel predisporre uno sportello ribaltabile in
corrispondenza della faccia verticale interna del cassonetto);
■ avvolgitore, l’elemento, inserito nella parete (o nello sguan-
cio dell’apertura), che ha la funzione di avvolgere la cin-
ghia di azionamento del telo dell’avvolgibile. Talvolta viene
sostituito da un sistema di avvolgimento automatico costi-
tuito da un motore elettrico installato nel rullo avvolgitore.
telo avvolgibile
profilo (o guida)
di scorrimento
rullo del telo
di avvolgimento
Fig. 48 Persiane a stecche con sportello a sporgere in un tipico ambiente ligure.
dispositivo
A a sporgere
B B vano
del cassonetto
veletta esterna puleggia di
A rullo avvolgitore avvolgimento
guida del
telo avvolgibile cinghia
esterno
esterno Fig. 49 Persiana a stecche con
sezione B-B rotazione verso l’esterno. Fig. 50 Schema di persiana avvolgibile.
ELEMENTI DELLA COSTRUZIONE 191
Tende
Le tende sono elementi realizzati in tessuto, che consentono un ul- profilo
teriore controllo dell’illuminazione naturale, ma che hanno principal- di tenuta
mente la funzione di completare l’arredo degli interni. A seconda del sigillante
modo con cui sono realizzate, possono essere tende arricciate, ten-
de a teli tesi, tende a rullo e tende a lamelle verticali. Fig. 55 Veneziana inserita tra vetri uniti
al perimetro.
192 unità 10 Infissi esterni
approfondimento
Prescrizioni di legge riguardanti l’illuminazione e la Il fattore di luce diurna imposto dalle norme dipende dalla destina-
ventilazione dei locali zione d’uso dell’edificio e dalla funzione dei locali interni considerati.
La norma impone che ciascun locale di abitazione goda di un fattore Il valore più ricorrente del rapporto aeroilluminante per le abitazioni
1
medio di luce diurna maggiore o uguale al 2%. Per gli stessi am- è di ,: ciò equivale a dire che un locale il cui pavimento abbia 16 m2
bienti è anche richiesto, ai fini della ventilazione, che il rapporto tra 8
l’area delle finestre e l’area del pavimento del locale sia maggiore o di superficie deve essere dotato di una o più finestre la cui superfi-
1 cie complessiva non sia inferiore a 2 m2.
uguale a . Determinate norme regionali fissano, inoltre, altri pa-
8 Il rapporto aeroilluminante può variare anche in misura considerevole
rametri, come il rapporto aero-illuminante (RAI). a seconda della natura delle attività che si svolgono negli ambienti e
di altri fattori: nei luoghi di lavoro, per esempio, esso può arrivare a va-
Il RAI lori inferiori (1/12 o ancora meno, in determinate condizioni).
Il diritto dell’uomo di abitare e lavorare in ambienti che dispongano superficie finestrata
Fig. 15.94 RAI = Sf / Su > 1 apribile = Sf
di aria e luce in misura sufficiente sembra essere cosa tanto ovvia da 8
non meritare commenti: eppure l’affermazione di questo principio
è avvenuta solo in tempi relativamente recenti e ha segnato un tra-
guardo fondamentale nell’evoluzione dell’architettura.
Oggi le normative edilizie di tutti i Paesi considerano l’illuminazione
naturale e la possibilità di ricambio d’aria negli ambienti come re-
quisiti essenziali e irrinunciabili per considerare “abitabili” le case e
“agibili” i luoghi di lavoro.
Per valutare l’esistenza di questi requisiti si ricorre al rapporto tra: la
superficie finestrata (cioè la somma delle superfici delle aperture
attraverso le quali la luce e l’aria penetrano in un locale) e la super-
superficie pavimento
ficie utile dell’ambiente (cioè la superficie del pavimento). del locale = Su
Questo rapporto prende il nome di rapporto aeroilluminante (RAI)
e la sua entità viene fissata da norme regionali sulla base di prescri-
zioni generali a carattere nazionale [fig. 56].
Gs [m /(h m)]
Ss [m /(h m )]
100
2
significativa per accertare l’idoneità all’impiego dei serra- 80
3
70
3
menti. Essa valuta l’attitudine di una finestra chiusa a non la- 60 15,0
50
sciare passare l’aria quando è sottoposta a una differenza di 12,5
Q
Q
40 10,0
pressione sulle due facce e viene espressa in base alla por- 30
classe 1
approfondimento
Esempio di classificazione in base alla permeabilità dell’aria
La tabella 3 riporta i risultati di una prova di permeabilità all’aria, ese- apribili del serramento (in m3/(h ⋅ m)). Riportando tali risultati sul dia-
guita su una finestra con apertura oscillobattente, con profili di allumi- gramma di figura 57 si rileva che al serramento di prova può essere
nio, delle dimensioni [fig. 58]: attribuita la classe 4.
■ larghezza 128 cm;
■ altezza 178 cm;
■ superficie complessiva del serramento 2,27 m2;
■ lunghezza dei giunti apribili 5,80 m.
approfondimento
Prova di tenuta all’acqua
pressione (Pa)
Resistenza meccanica
Oltre al comportamento dei serramenti chiusi, effettuato va-
lutandone le prestazioni di permeabilità all’aria, tenuta all’ac-
approfondimento
qua, resistenza al vento ecc., è necessario controllare anche il
comportamento dei serramenti aperti, soggetti alle sollecita- Manovrabilità delle finestre
zioni meccaniche, causate dalle manovre di apertura e di Le prove riguardanti la misura degli sforzi di manovra sono inte-
chiusura e dalle operazioni di pulizia e manutenzione. ressanti anche per valutare la manovrabilità delle finestre, cioè
La norma EN 107 prevede a questo proposito una serie di la loro facilità di apertura o di scorrimento.
prove, che si possono così sintetizzare.
1. Prove riguardanti la misura degli sforzi di manovra, da
eseguire su tutti i tipi di finestre e costituite da:
Tabella 5 ■ Classificazione combinata globale: classe di carico del
■ misura dello sforzo per la chiusura e l’apertura dell’organo vento e classe della freccia relativa frontale del telaio più deformato.
di manovra; Classi della freccia relativa frontale fr
Classe
■ misura dello sforzo di messa in movimento dell’anta;
di carico Classe A Classe B Classe C
■ misura dello sforzo di spostamento. del vento fr < 1/150 fr < 1/200 fr < 1/300
2. Prove che inducono sollecitazioni per simulare manovre 1 (P1 = 400 Pa) A1 B1 C1
errate, da eseguire a seconda del tipo di finestra e costituite da:
2 (P1 = 800 Pa) A2 B2 C2
■ prova di svergolamento;
3 (P1 = 1200 Pa) A3 B3 C3
■ prova di carico all’estremità verticale;
4 (P1 = 1600 Pa) A4 B4 C4
■ prova di torsione;
5 (P1 = 2000 Pa) A5 B5 C5
■ prova di deformazione diagonale
a b s c d
anta
bloccata
s
F
F
s
F
Fig. 61 Indicazione schematica di prove a) del dispositivo di arresto di una finestra a vasistas, e b) del dispositivo di bloccaggio di una finestra a vasistas, c) a bilico e d) a saliscendi.
196 unità 10 Infissi esterni
rivestimento
approfondimento di legno
Tabella 8 ■ Valori indicativi dell’indice di valutazione del potere fonoisolante ai rumori aerei Rw di alcuni tipi di finestre.
Spessore dei vetri Indice del potere fonoisolante
Tipo di finestra [mm] Rw [dB]
2÷6 27÷30
finestra con vetri monolitici 10 32
4(12)4 30
finestra con vetri uniti al perimetro 4(12)6 33
4(16)8 35
finestra doppia (con intercapedine di 5 cm tra i due vetri) 4-4 39
finestra doppia (con intercapedine di 10 cm tra i due vetri) 4-4 42
approfondimento
Isolamento termoacustico del cassonetto
Il cassonetto rappresenta un punto debole dell’isolamento termico e acustico perché l’aria che si infiltra nella fessura di scorrimento dell’av-
volgibile provoca una dispersione di calore e un ingresso di rumore assai maggiori di quanto si potrebbe immaginare.
Occorre perciò isolare il vano interno del cassonetto con materiale termocoibente e fonoassorbente e, se possibile, dotare il cassonetto di pan-
nelli di maggior spessore sostituendo il cielino sfilabile con uno sportello avvitato, in modo da migliorarne la tenuta [figg. 63 e 64].
strato di materiale
coibente e
fonoassorbente
pannelli rinforzati
cielino sfilabile del cassonetto
(con sportello avvitato)
SINTESI
Gli infissi esterni hanno la funzione di regolare il passag- L’evoluzione della tecnica costruttiva dei serramenti per-
gio di persone, animali, oggetti attraverso le pareti peri- mette di realizzare sistemi modulari per l’intera chiusura
metrali degli edifici e di consentire la ventilazione, della facciata degli edifici, composti da specchiature tra-
l’illuminazione naturale e l’irraggiamento solare degli sparenti e opache montate su un’intelaiatura metallica, fis-
spazi interni, in modo da creare le condizioni ambientali sata ai solai, denominati facciate continue (o pareti
desiderate. cortina, o curtainwall, o mur rideau).
In relazione al ruolo funzionale svolto, gli infissi esterni
si suddividono in due tipi. Le facciate continue si dividono in:
■ facciate continue tradizionali, che
1. Serramenti esterni, composti da un telaio fisso e da un
mostrano in prospetto elementi co-
telaio mobile che, a seconda delle loro funzioni principali,
prifilo che scandiscono la facciata
si distinguono in:
secondo tante specchiature, conte-
■ finestre, che permettono la ventilazione degli ambienti
nenti i serramenti oppure i pannelli
interni e il passaggio dell’energia radiante, consentendo ciechi. A seconda della loro confi-
l’illuminazione naturale e la visibilità tra gli spazi interni gurazione, possono essere facciate
ed esterni; a montanti e traversi, facciate a
■ porte-finestre, che assommano alle funzioni delle fine-
montanti ed elementi, facciate a
stre quella di consentire il passaggio di persone e oggetti; elementi e facciate a copertura di
■ composti, assemblati con materiali diversi a seconda pilastri;
delle funzioni da svolgere; ■ facciate continue strutturali o vetrate strutturali
■ porte, che controllano o impediscono il passaggio di per- (anche dette curtain wall structural glazing), in cui i pan-
sone, proteggendo dalle intrusioni; nelli di vetro, che formano i serramenti, sono incollati,
■ luci fisse, che hanno funzioni analoghe a quelle delle fi- mediante sigillanti strutturali, sui profilati di alluminio
nestre, a esclusione della ventilazione; della struttura a montanti e traversi. In questo modo gli
I serramenti vengono denominati in vari modi in base al elementi della struttura metallica non sono visibili dall’e-
movimento di apertura delle ante: battente, girevoli, vi- sterno, per cui le facciate assumono l’aspetto di grandi
siera, vasistas, bilico, oscillobattente, scorrevole, sali- superfici specchianti omogenee, lievemente campite
scendi pantografo, libro, basculante. dalle sole fughe di separazione delle lastre.
Possono essere a più telai apribili, generando i serramenti Tipi particolari di facciate continue sono le facciate fo-
doppi e i serramenti composti. tovoltaiche e le vetrate strutturali appese.
2. Schermi, quando hanno la funzione principale di con-
trollare o impedire l’illuminazione naturale, il passaggio
dell’energia radiante e la visuale tra l’interno e l’esterno. Si
dividono in: frangisole, persiane a stecche, persiane avvol-
gibili, antoni, scuri, veneziane, tende.