Provincia di Salerno
P IANO URBANISTICO COMUNALE
progettisti: ing. Angelo Rago - capogruppo
ing. Vincenzo Rago
ing. Annamaria Giordano
LPOO© DI MONTECORICE
l - PREMESSA ...... ... .. .. ...... .. ....... .... .... ......... .. .... ...... .. .. ...... ... ..... ..... ... .. 2
2 - INQUADRAMENTO TERRITORIALE .. .... ... ... .. .... ... .... ..... ........ .. .. .. ... 4
3 - FINALlT À DEL PlANO .. ... ....... .. ... .. ..... .. .... .. ...... ... ..... ... ........... ........ 5
4 - COORDINAMENTO CON IL PUC ..... ....... .. .. .. ... ..... ........... .. ... .. .. . ...... 6
6 - CLASSIFICAZIONE DEL TERRITORIO .... ..... .... .. ............ .... ..... .. ... .. 9
7 - ELENCO ELABORA TI DEL PIANO ... ... ... .. ... .. ... ........ .. .... ....... ..... .... . ] 5
1 - PREMESSA
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parte nza per qualsiasi tipo di v a lutazion e con nessa con il c o ntrollo
esp le t a to dagli o r gani c ompetenti ma allo st e sso tempo , per d efinire gli
obiettivi di ri san am e n to dell 'e si ste nt e e di prevenzi one s ul nuovo.
Quest ' ultimo o biett ivo , in pro s pett iva, dov rebb e co munque
diventare l'aspetto più q u a li f icante de l la zo ni zzaz i on e a cu stica , che deve
es se re con sid erata c om e elemento di com p letament o al l' interno di un
quadro più all ar gato d i pi an ificazione integrata da l q uale n on è più
possibile pre sc in dere.
In sintesi, con il Pi an o di zoni zzazion e ac ust ica si ha un quadro di
r i fe ri me nto pe r cap ir e qu ali aree sono da salvagu arda re, quali pre sent ano
l ive ll i di r umore accettab ili , qua li sono inquinate , dove è p e r me sso lo
svil u ppo di attiv i tà r um o rose e dove è necess ar io p r eventivare i nterv ent i
d i r isan am ent o am b ie nt ale .
Do p o la su dd iv isione del territorio in zone acustic am ente
om ogene e , SI è pro c edu t o a rea l izzare una c ampagna di m Isure
fon ometriche a ll o sco p o di conoscere il li ve llo di inquinamento acustico
p resente s ul territor io, c oncentrando l 'attenzione n ei p un ti ri ten uti d i
"cris i", ne i quali era po ssi bile i potizzare un superamento d ei li miti
am missib il i , a llo sco p o di confrontare i live ll i massimi d i r um or e
attribuit i alle d iffe rent i zone acustiche , con i livelli di rumorosità
mi surati .
Le veri f ic h e strumental i sono state effett ua te con ap parecchiat ur e e
m et o dol ogie di r ilevament o, conform i a qu anto pres c ritt o da lla vige nte
norma t iv a .
Il confro n to , t r a i limi ti assoluti d i zo n a ed i va l o r i di r umo rosit à
esterna , r ilevati strumen t almente, permette rà di stabil i re l a necess it à d i
p red isp orr e Pia n i di risa n ame nto e la priorità d e gl i i nterventi da
e segUIre.
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2 - INQUADRAMENTO TERRITORIALE
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Il tra ffico veic ola re , nella sta g ione est i va , no n r is ul ta esse re d i
mo des ta in tensi tà, questo sia s ull e strade princ ipa li c he s u quelle loca li.
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Quind i, attraverso la zonizzazione acustica , si pot rà avere un
"co ntrollo" e ffi cace , seppur graduale nel tempo, de lla rumorosi tà
a mb ie ntale , c he permette rà di avere un q uadro di riferimento pe r c a pire
qu ali are e sono d a salvaguar d ar e, quali presentano livelli di ru moros ità
acce ttabil e , qual i so no i nq uinat e, dove è p ermesso lo sv ilup po di attivit à
r umoros e e dove è nece s sar io preventivare i nterventi d i ris anamento
amb ie nta le .
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ambientale dello stesso, con un miglioramento della vivibilità nelle aree
urba ni zzate del comune.
Pe r meglio armonizzare il PUC al P iano di zon izzaz ione ac ustica,
sare bbe ausp ic abi le che le Norme tecniche d i attuaz io ne de llo st rume nto
urbani st ico generale, pre vedano un capo interame nte dedic ato a lle
dis posi z ion i per la tute la d aIl ' inquinamen to ac ust ico , sia r iguardante la
p rev e n zi one , s ia riguard ante valutazion i prevent iv e da effettuars i ai fi ni
dell' ut il izzazione edificatoria dei suo li, anche a tt ravers o una relaz ione
d ì imp atto acust ico che, attraverso indagini fonometr iche e val ut az ioni
previsionaIi, c hi arisca come la situazione di fa tto an drà a modificars i
co n l 'a ttuaz ione de l PUC .
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terri tor io co mun ale , si a per gl i usi attuali, sia per i ndi rizzare gli svi luppi
prev is ti in fu nzion e dei li vell i di rumorosità ambi en tale ammissib ili.
Si è ce rc at o di e vita re, pe r quanto po ssibile , un ec ce ssIvo
f ra zionam ento del territo rio urban izzato con zon e a di fferen te valore
lim ite, ciò al fine di rende re po ss ibil e un contro llo del la r umoro s it à
a mb ientale e di rende re stab i le le de st in a zion i d'uso, ac usticamente
co mpatib il i, di part i sem pre più vaste de l terri tor io comunale.
L 'impostazione scelta per la re dazi one de ll a zo nizzazio ne ac ust ic a
d el te rr it or io co m unal e se gue, in a ccordo con l e line e gu ida ap pro vate
dalla R egione Camp a ni a , una VIS ion e tipica ment e urbanist i ca,
cons ide rand o la cl as si fic azione acu s tica de l te rri tor io for t emente
a gga nc iata alle ind icazion i d e rivan t i da l pro gramma di fabb ricazion e e
da gli alt r i strumenti urb ani stici vi ge nt i . Ta le approc c io è stato scel to
perché r isulta essere più comprensibile e concettua lm ent e pi ù ri goroso .
Le cam pagne di r ilevamento sono state eseg uit e a po ste r iori , allo
scopo di in di vi d uare le zone da risanare, per non condizionare
ecc es s ivam ente la defin iz ione de gl i obietti vi ac ust ic i con una preanalis i
dell a co n seguibil ità degl i stessi .
In si nte si, pe r non da re la poss ibili tà di all ar gare le magl i e della
tutela c on il pretesto di fissare gli ob ie ttivi del ri sana mento sull a sol a
ba se di valutazion i economiche o di contenimento d e Il 'imp egno.
L'app roccio di tipo urbanistico, qu ind i, permette di operare c on
una m etodo lo gia de cis amente più oggetti va, med ian te il ri c orso a
parametri e valori num e rici per la descrizione dell'uso attuale del suo lo .
Nel red igere il Piano di zonizzazione acustica, in pr imo lu o go è
stata a na l izzata la situazione cosÌ come ind ividuata ne gli st rum enti di
pian i f icazi one urban ist ica vigenti, e le destinazion i d'uso previs te sono
state co ns iderate come un primo punto di ri ferimento pe r iniz iar e i l
l avoro d i zo nizzazio ne .
Il proc esso di zon izzazione non si è limitato, quind i, a foto gra fare
l' e sisten te ma , tenendo conto della pianificazione urbanistica e deg li
obiettivi di risanamento ambientale , in conseguenza di rilevi effettuati
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s ul c amp o, ha previs to una classificazione in base all a quale sono s tati
att uat i tutti gli a ccorgim enti volti alla migliore protezione d al rumore
dell' ambiente abit ativo
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ge nerali zz at o solo per la pian ific az ione d i nuovi sv il uppi urban ist ic i ed
e di li z i.
In c aso di imposs ibili t à, sono state ind iv id uat e dell e ..,li fasce di
r ispetto, de tte Zone di transizione (Z T) conte n ute e ntr o la zo na
acusticamente meno tutelat a, cio è qu ella con li miti asso luti più' elev at i.
La largh ezza della s uddetta Zona di tran siz io ne, poste
pre valentem ente tra la zo na agric ola (cl asse II I) e la zon a protetta
(cl asse I), viene stabilita in 100 metr i.
Studi scientifici dim ostrano, infatti, che la propagaz ione lungo le
dirett ric i p ros sim e a l suo lo, su t erreni agric oli o giardin o parchi , è di 5
dB (A) ogni 100 metr i.
Uno dei punti ferm i ex lege è il di vi eto di con tatto di aree co n
va lori limite propr i che si disco stano in misura su periore a 5 dB( A) ,
pa rzi almente m it igato dalla pre sc rizion e di un pi an o di ri sana mento per
le aree già urb an izz ate nell e q ual i ta le situazione venga a ve ri fica rsi.
La ques t io ne 5 dB(A) è un elemento imp ortante con CUI
c onf ront arsi, so prattutt o nei territori dei Com uni min or i, ove la
gradu alit à dei valo ri ob iettivo non sembra avere un signific ato , cos Ì
c ome s ar ebbe peri colosa la rig id a ap plicazio ne de ll a disposizi one, c he
comporte re bb e di fatto il dover assogg etta re tutti i Co muni ad un piano
di risaname nto .
La soluzione che è stata utilizzata per superare parzialme nte il
problem a , oltre all e scon tate p rop os izion i ad ev i ta re salti ma rcati di
classe, è l'i ntrod uz ione delle Zone di Transizione , che non incidono sui
valori l imi te propri delle aree in cui sono inser ite , ma sempl ic em ente
de li mitino una porz ione di territorio nella quale debban o e ss ere previs te
regole sp ec ifich e per conte nere gl i effetti del rumore .
Nell a classific azi one del territorio in zone acu st icamente omo ge nee
si è ce rca to , com e detto, il pi ù possi b il e di evitare le mic rozo na zioni,
individu ando att e nt amen te la giusta perimetrazione e le esten sioni dell e
di ve rs e zone omo genee .
lO
Si sono indivi du ate p rim a d i tutto le zon e a pi ù alt o r ischi o di
inq ui na mento acu st ic o (d i cla sse V e VI) , r a ppres entate da ll e zone in cui
so no ub icati i d ep urat ori; il c o m u ne d i M onte cor ice non ha ind ividuato
zo ne a c aratte re pre vale nte mente p ro dutt ivo o indus tri a le, e le poc h e
att ività a rtigiana li presen t i sul te rr itorio non incidon o sulla
cl assificazi one d e llo stes so . Si son o ind ivid uate, q uin di, le zone
part icolarmente p ro tett e (d i c la sse I-a , I-b, I-c), in c ui la quiete s onica
ha una elevata rilevanza, rapp re se nta t e da ll e zo ne sc o lastiche, d alle z o ne
v in colat e e da que lle prote tt e.
Suc ce ss ivamen t e si è cl assi ficat a la r imane nte parte di territor io
co mu nal e, fac endo uso d egl i in di catori di se gu ito rip ort ati :
l . de nsit à della popo laz ione;
2 . pre sen za d i a tt iv ità com me r c ia li e d uffic i;
3. pre s enza di att ivi t à arti giana li;
4 . t raffic o vei col are;
5 . es istenza di attiv ità in dus tri a li, l a cui li mitata pre se n za ca r atte r izz a la
zo na IV;
6 . esistenza di se rv iz i e d i attr ezzature .
La val utazion e dei pa rame t r i c ita ti p uò ess ere or ie ntat iva o leg ata a
va lutaz io ni stat ist iche ; in og ni caso essa è pa rametr ata al lo scopo d i
de f inire l ' ap partenenz a ad u na da ta z ona.
II
pic c oli parch i i nser iti i n ar e e urb ane co n VIC Inan Za di strad e ad inte nso
traffico s i p uò ac cettare che vengano ins erit i in zo ne ri fe r ib i li alle
cara tt eristi che de ll 'area ci rc o st ant e .
Fan n o egu a lm e nte eccezione le stru tture scolastic he o sa nit a rie
inse r it e in edi f ici adi bit i ad a b it azion i o a d uffic i; tali st r uttu re so no
state cl as sifi ca t e sec ondo l' a rea di ap p art enen za de gli edi f ici che le
ingloba no .
É op portun o suddi videre l a cl a sse l, e sclus ivame nte a i fin i d e ll a
prio rità di interve nt o, n e ll e sottocIas s i:
~ I-a ospe da lie ra
~ l- b s cola st ica ;
~ I-c verde pub b lico ed a ltr e zone pe r le qual i abb ia r ile vanza la q uiete
sO nI ca.
A dott ando ta le c l ass i fic a z ione , l e sottocl assi della zona prot etta
sono ind iv iduate da una colora z io ne ca ratte r izzat a da una di versa
ton al ità di verde (d a l ve rd e scu ro al verde chi aro, p e r eSIgenze
cro m at ich e e per f acili t are la le gg ibi l ità della zon izzazi one ).
Fan n o, altr esì , parte della clas se I , i parc hi naziona li e regionali
c on l 'e ccez io n e d e lle p a rti edific ate, le riserve nat ura li e quan do
n ecess ar io in relaz ione a lle e si genz e lo c ali (aree ru rali , alle vame nti) , le
z o ne di inte re sse storico -archeologi c o.
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son ore c he in es se sono inserite (dimension i, com pless ità tec no logica ,
livelli d i em issio ne) ed all'estens ione dell'area c ircos tante infl ue nzata
da l p un to d i v ista ac ustic o.
L 'as se gnaz ione delle zone viene fatta in base al punte ggio to ta le:
Punteggio totale (a+b+c+d) Classe di destinazione d'uso
da 1 a 4 II
da 5 a 8 III
da 9 a 12 IV
~--
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La pre senza di picc ole in du str ie determ ina da sola l ' app arte nenz a
del te rr itorio a ll a cl asse IV.
Pe r qu ant o conc erne la de nsi tà ab itati va, sono stat e co nside rat e aree
a b assa densi tà quelle pre va le ntem e nte a villini con non pi ù di t re piani
fuo ri te rra, mentre sono sta te considerate a media densità quelle
prev a lentemente con pa lazzine con 4 pi ani e d atti co e ad a lt a densità
qu elle pre valen teme nte con edi fic i di tip o inten siv o c on più di cinque
pl a n I.
Le a ree r urali cara tterizzate da ll a ut ili zzazion e di macchine agr ic ole
ope ratri ci sono state in se rite in cl asse III.
Le a tt iv ità der ivan ti da ins ed ia mentì zo otecn ici ri levanti o da altri
di trasformazion e del pro d otto a gri colo (caseifici , cantine, z uccherific i,
ec c .) sono state ri te nu te come produttive e quin d i la zona relativa è stata
inse rita in clas se IV , V oppure VI.
Le zone con pre senza qu a si esclu si vam ente d i att ivi tà di terzi ari o o
co mmerc iali, c io è situa zioni c ara tte rizzate da intensa att ivit à umana , m a
pres so ch é pri ve di prese nz a abi tati va, so no state inseri te in classe IV.
Pe r le aree de stinate a spettaco lo a carattere te mporaneo, ovve ro
mobile , ov vero all' ape rto non è stata co nsi de rata la clas se del la zona.
Gl i eventi sonor i ecceziona li e/o temporanei sono st ati c on siderat i
come sorge nti che , in situazioni normali , non devono ess ere con sid erate
ai f ini della de te rminazio ne de lla classe. T a li e mi ssioni so no state,
invece , regolam en tate attraverso le Nome tecn iche di attu az io ne .
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All a c lasse III, le strade d i quart ier e ( or ientativamente co n un
tra ffi co compres o tr a 50 e 5 0 0 veicoli l 'or a) e quindi le st rade
prevalentemente utiliz z ate per servi re il te ssuto urbano.
All a cl a sse Il le st rade locali ( orientat iva mente con un flusso di
tr affico inferiore ai 50 veico li l' o r a) pr e va le n temente sltuate in zone
re sidenziali.
Qualora le str ade d a classificare erano interne al tes suto ur bano, la
zo na ad esse propr ia è stata lim itata da lle superficie degli edifi c i
f ronti sta nù; in condi zi oni di ve rse e , com un qu e , qualora no n es iste va una
c ontinuità d i edi f ic i- sc he r mo , la ti polog ia classificato ria d i zona del la
strada , è sta ta es t e sa ad un a fasc ia di 3 0 me t ri a pa rtire dal c igli o de ll a
st rad a s t essa.
Si son o verificate , quindi , differ enti con di zioni :
- st rada è st at a classificata con lo stesso va lore limite de ll a zon a
circostante;
- s trada pos ta t ra du e zone a cl as si ficazione ac us ti ca diffe rente : la
s trada è stata clas si fic ata con il valore acustico della zona con limi te
di acce tt abilità p iù el evato ;
strada c o n valo re limit e p iù ele vato rispetto a quello d ella zona
a tt ra vers ata: il va lo re l im ite attribuito alla strada no n viene va riato e
si estende p e r una s up e r fici e compresa tra le file di edi f ici fr ontista nti
o, in mancanz a di edifici , per una superfic ie di la rghe zza pari a t ren t a
me t ri, a pa r tire da l ci g l io della s trada stessa .
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S. NIC O LA A MA RE - CA SE D EL CO NTE (por z ion e )
I
RO S AI N E - S . N ICOL A DEI LEM BO
Paramet r i Va lo ri Punteg&io I
Densità d i pop ola zi o n e bas sa l
Densità d i eserc izi comm e rc ial i media l
Densità d i attiv ità ar t igi ana li ba ssa l
...,
VoI urne di traffico a lto (classe 4) j
2 - Zo ni z zazion e del t erri to rio, cost itu ita dag l i e la borati n .2- 3-4 -5 - 6;
3 - N orm e te cn iche d i a ttua z i one~
4- R ilievi strument al i.
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