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ALESSANDRO PORTELLI

1 7 O T TO B R E 2 0 1 3

Due interventi su Erich Priebke


1. il manifesto 16 ottobre 2013 “Vengo a seppellire Cesare, non a
lodarlo”, dice Antonio, nel Giulio Cesare di Shakespeare. Ma finge, e la
sepoltura i trasforma in sovversivo elogio funebre. Allo stesso modo,
apertamente, gli eredi neonazisti di Erich Priebke non vengono a
seppellirlo ma a pretendere di lodarlo. La questione della sepoltura si è L I N K E C O N TAT T I

posta subito dopo il ritrovamento dei corpi degli uccisi alle Fosse Chi è Alessandro Portelli
Ardeatine. Mi raccontava la signora Vera Simoni, figlia del generale Una proposta di lavoro culturale
Simone Simore (torturato a via Tasso e ucciso alle Fosse Ardeatine) che
Scrivi ad Alessandro Portelli
il generale John Pollock, comandante delle truppe alleate dopo la
liberazione di Roma, aveva pensato che, visto che i corpi erano già
sotterrati, si potevano lasciare lì e costruirci sopra un monumento. Ma DOWNLOAD
sua madre, e altre vedove delle Ardeatine, si opposero: noi vogliamo il
Lezioni di storia: i giorni di Roma - 24
riconoscimento di tutti, uno per uno, dissero. Da lì cominciò lì il marzo 1944: Le Fosse Ardeatine
tremendo lavoro del professor Attilio Ascarelli, dei suoi collaboratori, e
Lezioni di storia: Sulla scena di Roma:
dei familiari in lutto, per tirar fuori i corpi dalla terra, riconoscerli, e
Il bombardamento di San Lorenzo
finalmente seppellirli. Sotterrare non è lo stesso che seppellire: di
mezzo, scrive Ernesto deMartino, c’è il pianto e c’è il rito, che servono a
far passare la perdita in valore. Per questo le spoglie di Erich Priebke POST RECENTI
sono un problema così grande. Da un lato, c’è la questione di disporre
Tutto il giorno di ieri sui media
di un corpo - - magari, per certi cristiani, anche di pregare per la sua
rimbalzava una n...
anima, cosa a cui anche i peggiori assassini hanno diritto (anche se
Nel 1950, nel libro La folla solitaria,
sospetto che nel caso di questo peccatore non pentito non servirà a
un testo d...
molto). Dall’altro, c’è il problema del rito: quale valore pensano di
Bruce Springtsteen: Born to Run,
estrarre da questo passaggio i preti lefebvriani e i neonazisti, se non la
l'autobiografia
pubblica proclamazione ed elogio dei perversi e protervi “valori” per i
La scheda, il fucile e Dallas
quali Priebke ha ucciso? (sarà una coincidenza, ma per parecchio
ILouisiana, Minnesota: il delirio
tempo Albano, la cittadina dei Castelli Romani dove si vuole celebrare
dell'onnipotenza
il funerale, è stato terreno di caccia dei neonazisti e fondamentalisti di
https://www.youtube.com
Militia. Il loro leader Paolo Boccacci viveva lì, e già altre volte i cittadini
/watch?v=KwYE2d0h170: semik...
democratici sono dovuti intervenire materialmente per impedire sfilate
L'Europa del genocidio respinge i
neonaziste in paese). E infine: c’è il pianto. C’è qualcuno che davvero
migranti
piange per Erich Priebke? Non noi, non le famiglie delle sue vittime
Joe Hill: 1915-2015
(qualcuno dice di avere perdonato, altri non perdoneranno mai: sono
scelte profonde che spettano a ciascun individuo); nemmeno suo figlio, "Adua" di Igiaba Scego - il manifesto
stando a quello che dice a i giornali. E certamente non i suoi 15.12.2015
manipolatori e le squadracce neonaziste, per i quali Erich Priebke già Link a una pr esentazione del mio
da vivo – ma sempre incapace di capire e di sentire - era meno e più di libro su Bruce S...
una persona, un docile fantoccio da esibire a comando, e adesso da
morto è solo un’occasione. Viene da averne pena. Sotterriamolo e,
ARCHIVIO
senza dimenticare niente, lasciamolo lì. 2. Il manifesto 17 ottobre 2013
Racconta Lorenzo Foschi, antifascista di Albano: “Qui c’è un certo maggio 2006
Boccacci, Maurizio Boccacci, che è di Albano, e qualche anno fa ha fatto luglio 2006
addirittura una manifestazione nazionale della Fiamma Tricolore: settembre 2006
settantotto persone in giro per il corso in una città militarizzata dalla ottobre 2006
sera prima alla nottata dopo... Io mi ricordo, andai in piazza, cominciò
novembre 2006
‘sto corteo, li contai: erano settantotto, e c'erano cinquemila persone
dicembre 2006
venute lì per protestare, sulle scalette della sezione, sulle vie laterali che
gennaio 2007
scendono verso il corso – tutta la cittadinanza, saranno state mille
febbraio 2007
persone. Come comincia il passaggio del corteo cominciamo a cantare
Bella ciao. Un coro fragoroso, un fragoroso coro di Bella ciao. Un marzo 2007

individuo si stacca dal corteo, si mette sotto la sezione e ci fa il segno aprile 2007
che ci tagliava la gola. Non ti rendi conto di quello poteva succedere in maggio 2007
quel momento – abbiamo aiutato il servizio d’ordine a tenere ferma la settembre 2007
gente, perché se no lì succedeva un casino: settantotto ragazzotti, più di ottobre 2007
mille di noi, che poteva succedere? Fortunatamente, eccetto un paio di novembre 2007
cariche dove s'erano dati appuntamento i centri sociali, poi è finita lì”. dicembre 2007
Bella Ciao ad Albano l’hanno cantata anche davanti alla bara di Erich
gennaio 2008
Priebke, che pretendeva nella loro città gli omaggi funebri, e anche
febbraio 2008
adesso sono tornati a scontrarsi con le provocazioni nazifasciste.
marzo 2008
L’antica cintura rossa dei Castelli Romani ha visto passare molta acqua
aprile 2008
sotto i ponti dal tempo delle grandi lotte bracciantili, della Resistenza,
delle occupazioni delle terre. L’espansione di Roma ha in parte diluito maggio 2008

le roccheforti rosse come Albano o Genzano facendone propaggini della settembre 2008
periferia metropolitana, ma non ha cancellato tutto. Quelli che sono novembre 2008
andati in strada ieri erano, certo, i discendenti della lotta partigiana e dicembre 2008
dei suoi protagonisti indimenticabili – Severino Spaccatrosi, Salvatore gennaio 2009
Capogrossi, Pino Levi Cavaglione... Era, oggi come allora, il senso febbraio 2009
comune profondo della città che si ribellava. Raccontavano allora altri marzo 2009
compagni: “Dalla finestra, un paio di signore hanno cominciato ad
aprile 2009
urlare “fascisti di merda”, e molti padri di famiglia con i loro figli si
maggio 2009
sono uniti al presidio antifa, urlando slogan contro la Fiamma e contro
giugno 2009
il sindaco [di destra] che ha permesso una manifestazione di questo
luglio 2009
tipo”. E’ successo di nuovo; ma non erano lì per il passato o per la
memoria: erano lì per il presente, per la politica e per la dignità di tutti. settembre 2009
E’ uno strano paese il nostro. Risponde con uno schieramento militare ottobre 2009
alla morte di massa nel Mediterraneo, insulta la ministra Kyenge, butta novembre 2009
l’acido muriatico sui bambini Rom, erige monumenti al criminale di dicembre 2009
guerra Rodolfo Graziani, e poi si prodiga in cerimonie, gennaio 2010
commemorazioni, alate parole sulla memoria – che peraltro incidono marzo 2010
relativamente poco: basta sentire la radio in questi giorni per
aprile 2010
accorgerci di quanti ascoltatori distolgono lo sguardo dal massacro
delle Ardeatine per ripetere i soliti falsi racconti antipartigiani su via maggio 2010
Rasella. Abbiamo orrore dell’antisemitismo, facciamo leggi contro il giugno 2010
negazionismo, e poi sentiamo un presunto un prete cristiano affermare ottobre 2010
che Priebke “è l’unico innocente dietro le sbarre” – mentendo tre volte, novembre 2010
perché Priebke non è innocente, perché dietro le sbarre non c’è stato
dicembre 2010
mai, e perché di innocenti in galera l’Italia è piena. In questo contesto,
gennaio 2011
la protesta di Albano e dintorni è stata una ventata improvvisa di
febbraio 2011
verità. Li dobbiamo solo ringraziare. 3. il manifesto 19 0ottobre 2013
marzo 2011
Strano paese l’Italia, dove si dedicano prime pagine di giornali e
trasmissioni televisive alle spudorate menzogne di un assassino nazista aprile 2011

che sostiene che la Shoah è un’invenzione. Magari l’idea è di confutarle maggio 2011
ma intanto si amplificano e si prendono sul serio. Però, visto che giugno 2011
questo è l’unico gioco in città, dobbiamo anche noi dire qualcosa. agosto 2011
Primo. Erich Priebke mente dicendo che i comandi tedeschi avevano settembre 2011
affisso manifesti in cui minacciavano rappresaglie in caso di azioni marzo 2012
contro di loro. I manifesti fatti affiggere da Kesselring dopo aprile 2012
l’occupazione di Roma dicevano infatti che i colpevoli di azioni
luglio 2012
antitedesche (quindi: non ostaggi che non c’entravano) sarebbero stati
novembre 2012
puniti secondo il codice militare germanico. Un manifesto sulle Fosse
dicembre 2012
Ardeatine fu affisso, ma dopo, a strage avvenuta. Ma dimenticano la
febbraio 2013
fatidica frase finale, “quest’ordine è già stato eseguito”. La persone che
dicono di averlo visto prima sono forse tratte in inganno dall’errore di aprile 2013

sintassi in cui si dice che dieci italiani per un tedesco “saranno” uccisi. maggio 2013
Tutto questo Priebke lo sa benissimo, visto che di quei comandi faceva giugno 2013
parte. Se dice il contrario non è perché si sbaglia ma perché mente. luglio 2013
Secondo. Priebke ripete l’affermazione secondo cui i “comunisti” fecero agosto 2013
l’”attentato” proprio per provocare la rappresaglia. Intanto, come fa a ottobre 2013
saperlo? E poi: ancora negli anni ’90, il giudice Pacioni provò novembre 2013
caparbiamente a incriminare i partigiani Bentivegna, Capponi e
dicembre 2013
Balsamo proprio con questa accusa, ma fu costretto a lasciarla cadere e
gennaio 2014
a prendere atto che, per quanto l‘avesse cercata, non esisteva uno
febbraio 2014
straccio di prova in proposito. Se adesso Priebke lo ripete, o se glielo
marzo 2014
fanno ripetere i manipolatori di cui è stato consenziente pupazzo, lo fa
sapendo di non dire la verità. Terzo: non poteva non obbedire aprile 2014
all’ordine. Intanto, se davvero avesse fatto tutto questo solo perché maggio 2014
costretto, forse qualche segno di turbamento vero nei settant’anni giugno 2014
seguenti, l’avrebbe fatto. Poi: non è vero che gli ordini di Hitler non si agosto 2014
potessero discutere:Hitler avedva ordinato di far saltare in riail centgro febbraio 2015
di Roma e deportare diecimila persone, poi di uccidere t50 italiani per maggio 2015
un gtedesco, solo dopo una estenuante trattativa si arriva al 10 a 1 La
luglio 2015
cosiddetta “legge dei dieci italiani per un tedesco” non è mai esistita:
novembre 2015
basts fare qualche conto elementare su1i datti delle centinaia di stragi
dicembre 2015
naziste per trovare un’aritmentica assolutamente variabile (a Civitella
gennaio 2016
Val di Chiana sono 156 contro 3) . E infine: ma chi l’ha obbligato, Erich
Priebke, a mettersi nella condizione di ricevere un ordine simile? Non maggio 2016

era mica obbligato, negli anni ’30, ad accettare l’inquadramento nella luglio 2016
SS (a proposito: erano un corpo di polizia di partito, non facvano pare ottobre 2016
delle forze armate. Quindi, Priebke mente anche quando dice che era aprile 2019
un “soldato”). Una volta entrato senza che nessuno lo costringesse in
quell’organizzazione,Priebke aveva volontariamente consegnato la sua
coscienza a Hitler; è inutile che si lamenti poi se Hitler ne ha fatto FEED

quello che ne ha fatto. Per tutti i suoi 100 anni, Priebke ha portato la
coscienza all’ammasso: come è stato un boia disponibile nelle mani del
regime, è stato un pupazzo consenziente nelle mani dei suoi cosiddetti
C O L L A B O R AT O R I
avvocati, e ripete fino a dopo morto le bugie che questi gli hanno messo
A L ESA ND RO PO RTE L I
in bocca. Se adesso stiamo qui a discutere di queste menzogne è anche IVANH AWK
perché il sistema dei media ci sta facendo perdere il senso della SE RGIO PO L IME N E
distinzione fra ciò che è vero e ciò che non lo è. In televisione,
oggettività significa per condicio fra “tesi” contrapposte, fregandosene
di chiedersi se una è sensata e l’altra no (ma come si fa a mettere sullo
stesso piano Giulia Spizzichino e l’avvocato Taormina?).Nella rete,
come in certe nostre città, rischiamo che l’aria pulita che ci si respira
sia soffocata di essere soffocati da ogni genere di spazzatura che circola
con la stessa apparente dignità (ma non c’è nessuno a youtube che
impedisca di dare spazio a questi veleni?). Infine, ho l’impressione che i
media si sia lasciati sfuggire una grande notizia: se prendiamo sul serio
quello che dice Priebke, forse allora – dato che lo dice lui – dovremmo
metterci anche a discutere se la Shoah è davvero esistita. In fondo, se
gli diamo ascolto quando parla di manifesti, di complotti comunisti e di
ordini irresistibili, non capisco perché non dovremmo considerarlo un
“testimone” quando parla della Shoah. Oppure: se quando buttiamo
nella spazzatura il suo negazionismo sul geno11cidio,per qujale
masochismo continuiamo a prendere sul serio tutto il resto?

A L E S A N D R O P O RTE L I | 1 2:5 5 P M 0 C OMME NTI

0 5 O T TO B R E 2 0 1 3

Giap-Giap-Ho Chi Minh


il manifesto 5.10.2013 Il suo nome aveva ritmato i passi di un paio di
generazioni: “Giap – Giap–Ho Chi Minh”. Anche di queste cose è fatto
un mito: un nome che diventa suono e un suono che si rende autonomo
dalla materia a cui si riferiva. Adesso che arriva la notizia della sua
morte, a 102 anni, tanti di quelli di noi che scandivano col suo nome i
cortei, e magari qualche volta non sapevano neanche tanto bene chi
era, sono quasi sorpresi dal fatto che non si era dissolto insieme con
quelle sfilate. Giap-Giap era il suono di un sogno e di un mito, ma Võ
Nguyên Giáp era una persona e una storia. Era vivo, anche se dopo
tanto tempo non sapevamo più se lottava insieme a noi, o se noi
lottavamo ancora insieme a lui. Il Vietnam è stata una delle ultime
volte in cui potevamo pensare di sapere da che parte stare, chi aveva
torto e chi aveva ragione. Poi le cose si sono confuse, il Vietnam libero e
rosso è stato diverso da come lo sognavamo, le tessere del” domino”
sono cadute in direzione contraria a quella che immaginava la paranoia
imperialista; ma il nome di Giap è indissolubilmente legato non solo a
quel sogno ma soprattutto alla memoria di una volta almeno che “i
nostri” hanno vinto. “Vietnam vince perché spara”, abbiamo gridato.
Giap era un militare, aveva combattuto e vinto contro i francesi, i
giapponesi e adesso gli americani. Di quella rivoluzione, Ho Chi Minh
era la saggezza e Giap era la forza. La sua morte lo riconduce dal mito
alla storia, gli restituisce per intero il suo nome. La lunga vita di Võ
Nguyên Giáp ha attraversato tutto il secolo breve e gli ha dato forma. E’
stato un secolo in cui spesso i deboli hanno osato sfidare ai potenti e
qualche volta hanno vinto. Per questo i vincitori di oggi vogliono
ossessivamente esorcizzare il ‘900. Ricordare Giap, sapere che è
esistito, magari anche rivedere (modificare, ma tornare a vedere) certe
nostre immagini di allora, ci aiuta a non pentirci e ad essere orgogliosi
del nostro tempo. A proposito: dal 1993, Võ Nguyên Giáp era cittadino
onorario di Genzano, già roccaforte rossa dei Castelli Romani.

A L E S A N D R O P O RTE L I | 1 :18 PM 0 C OMME NTI

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